Una scelta criticata da molti economisti, convinti che si ritorceranno contro gli Usa, colpendo con Canada e Messico un'area economicamente integrata attraverso l'accordo di libero scambio UMSCA: fu lo stesso Trump, nel corso del primo mandato, a rinegoziare il vecchio accordo Nafta.
Saranno i consumatori americani a pagare l'innalzamento dei dazi, che potrà provocare una risalita dell'inflazione e costringeranno la Federal Reserve ad una frenata nella discesa dei … tassi di interesse.
Se economicamente la scelta è discutibile, quel che persegue Trump è l'obiettivo politico di riscrivere i rapporti di forza nel mondo, convinto com'è che l'ordine liberale vada contro gli interessi Usa.
La scelta 'soft' nei confronti della Cina, colpita da dazi al 10 per cento: Trump si rende conto che misure più pesanti avrebbero messo a rischio un Paese che è fonte di approvigionamento di componenti necessarie all'industria americana.
Allo stesso tempo, non va dimenticato che la Tesla di Elon Musk ha in Cina una parte importante della sua catena di produzione.
Cosa farà l'Ue di fronte alla minaccia di dazi? Servirebbe l'elaborazione di un pacchetto negoziale dei 27 Paesi, uniti, per evitare trattative bilaterali con gli Usa.
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