Presentazione del libro "Soldati e marinai in difesa dell'arte"

Questa pubblicazione
In una sala che ha un valore politico molto importante come società spazio alla massoneria
Che è stata dedicata alle vittime di Nassiriya tutti i soldati
Gli ufficiali italiani che sono da Kindu in avanti morti missioni in missione di pace
Grazie a tutti grazie intanto al generale sia in perenne che è stato il promotore
Di questa pubblicazione grazie agli altri
Interveniente nella presentazione in particolare al generale Restaino alza l'ammiraglio Walter generale influssi e alla volta all'avvocato
Barbara De Nard esce assessore Vittorio Veneto nonché come saprete
Facciamo il motore d'impulso
Nel museo
Tra grande guerra di Vittorio Veneto
Bene possiamo possiamo cominciare primo darei la parola subito Antonio D'Alessio terrene ringraziandolo ancora
E possiamo partire prego bisognerà
è sì intanto buongiorno a tutti prendo la parola in qualità di curatore di questo di questo libro
Un libro che abbiamo
Ha realizzato
Come associazione lagunari truppe anfibie ad alta su iniziativa del presidente nazionale questo che il dottor giustamente Zanotti
Ringrazio assolutamente il l'onorevole Fassino tutti gli onorevoli senatori che ci danno l'opportunità di presentare a quest'opera
Fatta in casa anch'abbiamo ricevuto un contributo da parte del ministero della difesa
Grazie al quale siamo riusciti a stampare un certo numero di copie che ti seguiremo nelle scuole con delle conferenze dedicate
Abbiamo la prefazione del direttore della Rivista militare del Cornello Cacciaguerra altri che di qui presente che ringraziamo abbiamo avuto il contributo di
Altre associazioni d'arma
Lanari l'associazione nazionale Autieri d'Italia lancette Geniere trasmettitori Italia Lanni
L'Associazione Nazionale Marinai Marinai d'Italia oltre al reggimento lagunari ratio il comandante del reggimento a anch'egli qui presente
Lo scopo di questo di questo libro è quello di evidenziare un aspetto diciamo poco conosciuto che il contributo dei soldati e marinai alla discesa dell'arte
Qui parliamo di soldati e marinai chiaramente
In questo discorso va esteso a tutte le forze armate ai reale la aeronautica ecco ai carabinieri e qui c'è il comandante del Nucleo tutela
Del patrimonio culturale importantissimo
Questo questo lavoro che fanno i nostri carabinieri in Italia e all'estero quindi grazie anche a lei
Interesse qui ringrazio tutte le altre autorità militari o civili presenti il comandante dalla capitale regionale minerarie bene tutti quanti
Lo scopo quindi e quello di evidenziare questo aspetto che è secondario rispetto
Allievi ai compiti principali dei dei nostri soldati e marinai che operano all'estero ma che in realtà molto molto importante va bene mentre
Si conducono le operazioni prettamente militare di controllo del territorio e così via quello che fanno i nostri soldati di e proteggere la popolazione
Protegge la popolazione e nel far questo si trovano davanti ad esempio anche
A opere d'arte
A monumenti incredibili noi in Italia una abbiamo noi siamo i primi a come numero di siti
Del patrimonio dell'umanità UNESCO ma questi siti li troviamo anche ad esempio nelle missioni all'estero
Cioè e nel libro partiamo proprio dalle missioni all'estero quelle recenti di stabilizzazione quelle di supporto
Alla pace e poi andiamo a ritroso nel tempo e arriviamo fino alla Grande Guerra perché anche durante la Grande Guerra gli soldati marinai
Hanno hanno hanno i carabinieri e così via hanno operato proprio a a questo a questo scopo
Io con voi andrei
Ecco la prima missione nei primi capitoli parliamo delle missioni all'estero rimane che informa
Kosovo tetti ricorderete nel mille novecentonovantanove
Era in atto una repressione da parte della federazione e Jugoslavia riposava ai danni della minoranza kosovaro albanese
In in Kosovo con la Risoluzione mille duecentoquarantaquattro
La NATO puntualizzata all'ingresso appunto in in Kosovo e quando
Le truppe quelle nostre erano guidate dal generale del vecchio era invitato sfortunatamente non può essere qui porta i suoi saluti a tutti
Dopo il nostro ingresso però
Aveva eravamo intervenuti per proteggere la minoranza kosovaro albanese beh che aveva subito danni tantissimi dodici mila morti più di sessanta moschee distrutte
E però piccoli quando siamo entrati alcuni gruppi di questa questa me minoranza rispetto alla Repubblica federale jugoslava abbia inizio a operare contro i serbi
Che nel Kosovo erano diventati minoranza
Serve che si raccoglievano anch'torno al luoghi storici importantissimi del consumo antesi molti dei quali patrimonio dell'umanità
Quello che trovammo fu distruzione entra dappertutto quindi siamo a da effettuare il controllo del territorio a supportare la popolazione locale
Ma Domaine Meo anche a quel punto difendere lampi ignoranza serba nel e loro enclave
Dove dove si concentravano questi si concentravano intorno a cui ha ha chiesto simboli
Serbi diciamo così della della Grande Serbia risalenti al Medioevo
Alcuni dei quali erano alcuni dei quali erano anche patrimonio mondiale dell'umanità monastero di dieci anni lì
Solo perché c'erano i nostri soldati che lo hanno protetto
Questo è il motivo di orgoglio
Chiaro che indica in Kosovo continuano ad esserci ancora dei problemi interreligioso di inter etnici ma si è stabilizzato a Mitrovica ancora ci sono servi sono delle proteste
Protestano anche i serbi di questa enclave ma in effetti il Kosovo
Dopo anni di guerra stabilizzato la situazione è fluida ma è stabilizzato grazie ancora ripeto ai nostri ai nostri soldati questo avviene un po'in tutte le missioni tutte le missioni all'estero
Donò in Iraq in Iraq perché abbiamo abbiamo del del del del dei monumenti che risalgono all'epoca assiro-babilonese Trilogy curata ad esempio e ci sono i nostri che tentavano di far capire alla popolazione quanto fosse veramente deleterio nel criminale andare a distruggere
Questa queste queste questi monumenti no in realtà lo facciano due elementi degli isolani State no
Però anche la popolazione andava in qualche modo orientata verso un nuovo modo di vedere queste questi monumenti queste queste opere d'arte
E ancora un altro esempio che abbiamo portato nel libro nei primi capitoli del libro è quella di UNIFIL
In Libano
Qui nel due mila sei vi ricorderete erano presenti ancora tutte della dell'esercito israeliano
Ma grazie alla risoluzione mille settecentouno a queste toppe furono diciamo così accompagnate fuori dal Libano da dai caschi blu dell'UNIFIL i primissimi ad arrivare il Libano foulard John il momento in corso Marina Esercito con reggimento San Marco Reggimento lagunari
è prende annuncia ma tante altre nazioni prendemmo
Diciamo il controllo di quell'aria che vedete in slide che tutta la fascia meridionale del Libano e iniziamo a fare il controllo del territorio anche lì
Parentesi
Recentemente ci sono state delle critiche
Nei riguardi di UNIFIL vicina come come possibile presente UNIFIL eh
Gruppi armati tipo Hezbollah o Amalteo sono riusciti
Ad attaccare Israele con razzi armi controcarro e così via perché il mandato dell'ONU era chiaro nessun'arma
Dovrebbe essere presente deve essere presente al nel sud del Libano
All'imputato di fuori di quelle dell'esercito regolare libanese e del di UNIFIL
Io però qui non voglio dilungarmi se alla fine durante il pesce un tango alcuno vuole allargare ancora chiarimenti io ben volentieri per i dopati andremo fuori
Dalla dal tema biologica
Però una cosa l'anticipo nessuno deve e buono puntare il dito contro i nostri soldati di UNIFIL questo ve lo anticipo subito pochi spiego anche perché alla fine se se abbiamo tempo va bene
Anche il Libano anche in Libano ci sono questi già da Libano tiro i Fenici
O il gli stessi antichi romani erano lì
Questo che vedete e l'ippodromo romano di tiro
E che abbiamo riportato al centro dell'ATP dell'attenzione dopo che il sud del Libano ha patito per decenni io direi secoli di conflitti
Perbene vent'anni dal due mila sei quasi vent'anni
è stato in pace ed è grazie a questa pace grazie alla presenza dei caschi blu al ritorno di un esercito libanese ancorché non proprio efficace ed efficiente ancora che
Queste vestigia sono ancora lì
Io mi fermo qui
è chiaro vi invito a leggere i primi capitoli del del del libro
Ripeto ci sono tante altre missioni ma questi sono solo degli esempi di come i soldati il marinaio
Operano in questa o tipo di visione militare di destabilizzazione di supporto alla pace
E l'obiettivo alla fine diciamo che lo abbiamo raggiunto
Quello di preservare un'eredità che Hunt altrimenti sarebbe andata perduta cioè io vi ringrazio
Va bene tra
Il
Il
Fatto che
Si operi nelle missioni internazionali
Non deve distogliere siciliano non deve distogliere la nostra attenzione dal compito principale via Forze Armate quello del combattimento e torneremo a momenti in cui non si hanno combattuto e contemporaneamente hanno difeso l'arte
Dopo una parentesi
Che riguarda un altro aspetto poco conosciuto cioè quello dei nostri musei
I musei
Militari all'interno dei quali sono custoditi dei reperti molto importanti come l'incidente al grandi primo valore per nuovi affettivo ma che hanno anche un grandissimo valore storico e artistico di questo ce ne parla
Il generale Restaino che è il presidente nazionale dell'Associazione nazionale Autieri d'Italia però Gerardo qui io io il
Il telecomando se se vuole usarlo tende nettamente meglio
Grazie grazie Luigi grazie dell'invito onorevole Fassino comandante tutti gli intervenuti il mio il mio saluto di cuore come aperto il il Binge
Nadia Perini
Cercherò di di di portarci attraverso quello che sono i luoghi di protezione e valorizzazione della memoria storica e culturale delle forze armate attraverso e in musei in uso ai militari
La storia dei musei militari
Intanto come vediamo se ci riesco
Il verde
Lo sottolinea
Esso
La storia di questa e militari dicevo dalle origini risorgimentali di metà Ottocento ai nostri giorni attraversato fasi alterne
Dall'iniziale commemorazione dei fatti d'arme collettivi e individuali con intenti pedagogici verso le giovani generazioni al quasi totale oblio degli anni settanta
Fino a giungere poi nel ventunesimo secolo a un rinnovato interesse l'attività di raccolta manutenzione valorizzazione era tormentata esclusivamente al personale militare che con attenzione e passione tutelava un patrimonio culturale inestimabile inerente alla storia d'Italia tra la metà del diciottesimo secolo
Fino alla fine della seconda guerra mondiale
Custodi di uniformi armi cimeli di vario genere in musei collocati in edifici di pregevole rilevanza storica vedremo qui Porta Pia dove insiste il museo dei bersaglieri alle dipendenze
Del generalmente attualmente erano frequentati da pochi cultori della materia e ancor meno da studiosi e ricercatori professionisti al seguito dell'opera di riscoperta e valorizzazione dei singoli parchi italiani primo fra tutti il vittoriano avviata dall'inizio del ventunesimo secolo per volontà dell'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
Anche l'immenso patrimonio storico custodito nei musei e negli archivi militari intorno al centro sia dell'interesse generale sia di storici e studiosi quali
Diciamo assetati di nuovi fondi iniziarono a guardare sotto un'altra lente i tanti cimeli le memorie personali dei combattenti e le opere d'arte di carattere bellico
Con grande sforzo e tanto impegno attraverso mirate sinergie tra il mondo militare e l'intero comparto nazionale
Della cultura mi riferisco ai ministeri
Sì pendenze alle università alle biblioteche ed archivi l'altro
In occasione delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia
E di altri importanti anniversari per la storia nazionali riguardanti nomi illustri da Mazzini e Garibaldi della prima guerra mondiale al milite ignoto alla breccia di Porta Pia
Venne avviato un sistematico lavoro di mappatura studio inventariazione digitazione
Restauro di materiali fino a quel momento inediti
Una ricchezza inestimabile pronte ad essere riscoperta e valorizzata con nuovi percorsi espositivi mostre temporanee scambi istituzionali pubblicazioni volumi eventi dedicati attività fisica ticket didattiche con le scuole
La valorizzazione interessato nel due mila quattordici il Sacrario delle bandiere delle forze armate il vittoriano
Dove
E collocato come tutti sappiamo il sacello del Milite Ignoto che venne inserito all'interno di un grande progetto di qualificazione
Degli ambienti Muci industriali parallelamente all'operazione Vicenzi mentre e di archiviazione dell'intero patrimonio costituito dalla bandiere di guerra di combattimento delle forze armate
Per averlo vissuto personalmente posso dire che si è trattato di un lavoro durato oltre quattro anni che ha portato il Sacrario delle bandiere delle forze armate
Non solo la cui storia di un bene storico ma anche alla conservazione al restauro allo studio e alla valorizzazione di manufatti Ferrari e pregiati
Ivi comprese le bandiere di guerra e di combattimento finemente ricamata intonate alle rispettive forze armate dalle madri mogli figlie di militari in servizio
E i cofani portabandiera nei quali sono custodite le bandiere di combattimento delle unità navali della Marina
Della Marina militare prodotti dalla metà del diciannovesimo secolo fino ai nostri giorni veri capolavori d'arte realizzati in alcuni casi da artisti e artigiani di fama nazionale
Cimeli che oggi oltre la storia militare di cui sono testimoni si mostrano in tutto il loro valore
Implichi in questo primo quarto del secolo la lungimiranza del comparto militare ha consentito di riscoprire la storia italiana offrendo il proprio immenso patrimonio
Alla cultura e consentendo così l'arricchimento la conservazione e la trasmissione della memoria storica nazionale
Un preciso intento che è stato portato a compimento anche durante momenti difficili come nel due mila e ventidue mila ventuno in piena pandemia correggerlo quando in occasione del centocinquantesimo
Anniversario della
Dalla breccia di Porta Pia
Mille ottocentosettantadue mila clienti e della successiva proclamazione della di Roma come capitale d'Italia mille ottocentosettantuno due mila ventuno il Museo storico dei bersaglieri è stato oggetto di un grande lavoro di adeguamento e riqualificazione strutturale e di riordino espositivo
Venne infatti realizzato un Progetto di mappatura e catalogazione di cimeli opere d'arte e documenti personali particolarmente significativi un lavoro che porto a identificare all'interno dell'intero patrimonio museale una serie di sotto collezioni importanti per rarità come quel tono grafica
Fotografica artistica e di memorie individuali rare
Tra cui i diari di soldati e volontari italiani e stranieri che hanno preso parte alla Repubblica Romana del mille ottocentoquarantotto alla guerra di Crimea del mille ottocentocinquantacinque alla guerra italo-turca del mille novecentoundici in due grandi conflitti mondiali del Novecento
Questo continuo fervore culturale da parte del comparto militare ha stimolato le associazioni d'arma tra cui i compiti statutari ce la custodia e la valorizzazione della memoria storica della propria specialità
Nell'affiancare ai rispettivi musei di riferimento indicando nuovi progetti culturali e didattici a fattor comune per tutte le associazioni d'arma ma permettetemi di dire che l'associazione nazionale utili d'Italia tra cui decide attraverso statutarie né quella di mantenere viva la memoria del Corpo automobilistico per l'esercito italiano oggi Arma trasporti e materiali da alcuni anni ha intensificato l'attività con il Museo storico della motorizzazione per la tutela
E la valorizzazione della collezione museale
Il museo possiede un vasto patrimonio di mezzi blindati vetture motocicli militari e civili e racchiude non solo la storia militare del nostro esercito ma anche quella industriale sociale sportiva dell'intero Paese
Dalla fine del diciannovesimo secolo una meraviglia della meccanica automobilistica a cui si affianca un raro corpus di giornali nazionali datati dal mille novecento al mille novecentocinquantasei
E di pregevoli dipinti
In un periodo
Come quello attuale
Mi avvio alla conclusione caratterizzato da sempre maggiore globalizzazione in USA i militari non appaiono più luoghi polverosi ammuffiti ma propongono con una risorsa utile
Distruzione compito rivolta soprattutto alle nuove generazioni
Sarà nostro impegno
Accogliere i nostri musei militari giovani
Invogliando lì ad approfondire i proprio lavori fondanti delle nostre radici
Per consentire loro di vivere un presente ed un futuro con maggiore coscienza civile specifica
Grazie per l'attenzione
Facciamo salto nel passato come dicevo prima visto che lo facciamo già nel libro cioè andiamo a ritroso nel tempo
Andiamo al mille novecento diciassette
Vi novecentodiciassette
Subito dopo la battaglia persa a Caporetto
Anch'che non fu una disfatta qui qualche storico parla di disfa la disfatta e quando un esercito viene completamente distrutto
Invece grazie a da alcuni reparti e in particolare dalla brigata
Attuale delicata Pozzuolo del Friuli Pierluigi Mantini cavalleria al tempo
Rischio riuscirono a fermare la penetrazione degli austroungarici tedeschi a Caporetto e il nostro esercito riuscì a condurre una manovra in ritirata abbastanza ordinata
E ad attestarsi sul Piave
E poi sappiamo com'è andata a finire poi nel due mila diciotto
Ma quando erano sul Piave ne Venezia era
Era in pericolo
Il fronte il fronte arrivava a Cortellazzo
Cava zuccherina l'attuale Jesolo quindi erano vicinissimi a Venezia
E quindi c'era la necessità di proteggere Venezia e tutte le opere custodite all'interno della nostra città della Serenissima
Protagonisti in quel periodo furono in particolare i marinai
Lì c'era un un ammiraglio che era comandante della piazza di Venezia che organizzò un po'la difesa di Venezia la protezione di Venezia due anni fa ero a Lima in Perù
Mi avevano invitato per una come relatore ad una conferenza delle marinerie mondiali
Nella Prato dell'Accademia navale per umana
C'erano dei busti di ammirare una decina di busti di ammiragli di tutto il mondo per i quali il più importante dal resto del mondo
Fu un motivo di orgoglio per me vedere il busto di un ammiraglio anche di un ammiraglio italiano
Non vi anticipo il nome perché ce lo dirà fra un po'l'ammiraglio Rosati della presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia prego minerario
Grazie grazie buongiorno a tutti
Vorrei se però mi porta alle mie perché se no se devo scorrere tutto
Allora intanto un accenno approfitto di questo la Lanni che l'Associazione Nazionale Marinai d'Italia già che parliamo di passato e la più antica delle associazioni d'arma sono stati costituiti nel mille ottocentonovantacinque a Torino
Ringrazio per l'occasione è un momento importante un momento di riflessione è un è un momento che vede farci veramente riflettere quando il generale parlava di compiti delle varie forze armate ma io ritengo che i compiti siano un tutt'uno
E quello che attualmente in modo in come abile fa che reparto del generale è in pratica un qualcosa
E il futuro è no meglio il presente dovuto a un passato
Via
Conclude ringraziamenti con l'ammiraglio De mesi qui presente perché l'ufficio storico della Marina ci ha permesso di poter dare il contributo della forza armata a questo libro quindi grazie Gianluca
Questa frase non c'è futuro senza memoria Primo levi
Bettino la vostra attenzione sulla dedica che è stata fatta in questo libro
La dedica ai caduti tutte le guerre che si sono dedicati alla difesa dell'arte è importante perché questa sala e una sala che ora noi rompiamo il silenzio una una sala molto importante basta vedere le targhe che sono attese
Sono targhe che ci fanno riflettere che ci fanno pensare che sono dedicate a persone che hanno svolto il loro dovere anche per svolge le questi compiti chiamiamoli secondari ma fanno parte della nostra attività
Questa è una frase che nostro presenta Repubblica spesso ricorda
Recentemente anche il ministro della Difesa Guido Crosetto
La fase di Primo levi dosi una forte affermazione sono poche parole che esprimono però un profondo significato
Che riguarda soprattutto l'impegno da parte del sistema Paese
E quando parlo di sistema Paese intendo tutte le realtà che possono dare una mano al Paese dove ci sono tutte le istituzioni le associazioni ma anche i singoli cittadini
E l'impegno deve essere quello di mantenere vivo e percepibile passato in modo da tramandare alle nuove generazioni
Che non lo devo dire io ma lo sappiamo tutti
Vi sono la futura classe dirigente i valori e gli ideali ereditati proprio da queste persone
Uomini e donne
Che hanno fatto delle gesta memorabili oppure hanno svolto semplicemente loro dovere che trovano visibilità anche nelle varie opere d'arte e nelle espressioni dell'arte opere monumenti quadri la cui salvaguardia e tutela è responsabilità di tutti
Come le altre forze armate anche la Marina come accennato già il generale ha dato il suo contributo in particolare
è stato richiamato la sicura
Dell'ammiraglio Paolo Tavano Paolo Thaon dei Caravella torinese
Che ha avuto un ruolo devo dire fondamentale proprio nella difesa che nella tutela del patrimonio culturale in modo particolare di Venezia
Non è stata l'unica città in molte città i marinai se mi si sono dedicati soprattutto lungo la costa adriatica
Che poi vi farò vedere una slide che è molto indicativa perché è stato un impegno proprio metodico
Di impacchettamento
Dei opere e stato e ed altro
Quindi un importante ruolo che è stato svolto che l'ammiraglio non ha svolto solo un ruolo di difesa ma ha svolto anche un ruolo proprio di tutela del patrimonio
L'ammiraglio ha ricoperto vari incarichi tanto è stato uno dei primi sostenitori della collaborazione interforze
Noemi negli ultimi anni stiamo parlando in modo intenso di attività interforze albeggia allora lui
Lo lo attuava e in modo particolare in un incarico comandante in capo del dipartimento militare marittimo
Dell'Alto Adriatico quindi di Venezia
Ha svolto un ruolo importante ed è giusto
Riconosce vero
E mi fa piacere anche la citazione che ha fatto il generale che anche all'estero è una figura di rilievo
Internazionale
Questo comandante questa bella figura di comandante innanzitutto è stato lungimirante
Perché ancora prima dello scoppio della guerra si è posto il problema
Come proteggere Venezia come protegge del patrimonio culturale di Venezia
Bisognava attuare delle procedure delle difese
Che però fossero in un certo senso anche accettate dalla popolazione civile perché
Dovevano essere in linea con le aspettative e con un coinvolgimento della stessa popolazione che quando poi è stata chiamata a dare una mano la data in modo molto attivo
Tenete conto che durante la guerra la prima guerra mondiale oltre seicento bombe sono cadute a Venezia ma il patrimonio culturale ha subito danni veramente minimali
Il tempo mie tiranno e quindi io vi farò vedere solamente alcune immagini che però sono secondo me molto molto significative questa è la prima
Praticamente Palazzo Ducale vedete i sostegni di legno e mattoni
Che erano mirati proprio a Surrey Cerro proporsi fisicamente
Quindi avete sempre lungo il porticato del Palazzo ducale Famularo quell'altoforno eretti dei grandi pilastri proprio per reggere le le facciate del Lille edifici
Questa è la scala di giganti
Prima gli ho parlato dell'impacchettamento eccolo
Praticamente Lele è stata che potevano essere rimosse quindi portate vecchi luoghi sicuri derivano
Impacchettate nel vero senso della parola in questa attività non c'erano solo i marinai ma la cosa importante è stato il coinvolgimento della popolazione civile
Che ha reagito ha capito e questo ci deve far riflettere nel senso che quando si vengono le cose sulle carte in un certo modo probabilmente c'è un ritorno e quindi tutti gli sforzi che noi dobbiamo fare verso le nuove generazioni
Devono proprio mirare a questo
Come vedete
Questi impacchettamento e questo è stato il sono su una su una chiatta su una barca perché come mezzo di comunicazione venivano utilizzati i vari canali della di Venezia
Questo numero monumento equestre dedicato a Bartolomeo Colleoni
Vedete che è stato smontato messo in sicurezza riportato ma desidero condividere con voi un un aneddoto in realtà Bartolomeo Colleoni aveva fatto un accordo con la Serenissima che prevedeva che la sua stato a fosse davanti a San Marco
La Serenissima a
Diciamo esaudito questo desiderio però San Marco non era la piazza andare all'ospedale
Comunque il
Questa bella statua come vedete state impacchettata trasportata messa in sicurezza che poi rimessa
A posto
Questo che l'interno di San Marco sembra una vera e propria fortezza con dei Bastioni il speciale fasciatura e come vedete
Non ho altre immagini perché ce ne sarebbero tante nel libro sono sono riportate quello che a me preme però
Chiudere in un modo un po'particolare
De di ricordare che oltre all'attività militare prettamente quindi una difesa via con delle ricognizioni e c'era c'era una difesa aerea sul posto
Che era caratterizzata da un reparto molto particolare che stava sui tetti e sulle grondaie
C'erano marinai
Tant'è vero che vennero chiamati marinai grondaia e concludo con una battuta se mi concedete
Questa testimonianza della grande versate pressato di attività e disponibilità
Dell'uomo di mare grazie per l'attenzione
Nella piazza Venezia oltre al comandante della piazza miei marinai come dice l'ammiraglio erano presenti anche i nostri ingegneri militari che sono alberi maestri nella protezione delle forze in tante altre cose poi lo vedremo ma su nella protezione delle forze protezione dei manufatti sono dei maestri
Su questo su questa pagina a di storia molto importante
Che riguarda Venezia
Che l'abbiamo presa come simbolo ripeto per due sono stati interventi in tante altre città che ancora ad esempio però Venezia abbiamo preso come come insomma un esempio da portare all'attenzione del lettore
Dicevo c'erano i genieri ce ne parla il presidente nazionale dell'Associazione Nazionale genieri
Vede che il delegato del del generale minutus vero
Che qui che siete delegato al trattazione della di questo di questa pagina bellissima devo dire che riguarda i nostri ingegneri prego
La forza dell'Arma del Genio
Crebbe da poche migliaia di uomini nel maggio del mille novecentoquindici
A oltre centodieci mila unità nel mille novecentodiciassette
Poi nell'ultimo anno
Si è arrivati fino a centosettanta mila unità
Il venti per cento della fanteria con patente
Nell'ultimo periodo del conflitto ottobre marzo del mille novecentodiciannove
Perché molti generi sono rimasti in tutt'altra parte del mondo dell'Europa
Nel fronte occidentale
L'arma del genio che ha sempre privilegiato obiettivi concreti interpretando l'autentica vocazione degli italiani
Al suo fare al costruire per assolvere i compiti ricevuti annoverava un ampio spettro di specialità
Corrispondenti alle innovative esigenze di capacità per operare sul fronte nelle retrovie
E anche sul cielo della battaglia
Quali lagunari Telefe Rizzi
Ferrovieri radio telegrafici pompieri minatori agli attori Aeros ieri e anche altre capacità
Nel quadro di tale crescita
Le capacità lavorativa fu di molto potenziata grazie
Al contributo fornito dalle cosiddette centro Courier
Incaricate dei notevoli lavori del genio nelle immediate retrovie inizialmente ne mirate retrovia del fronte
Ingegnosamente dedicate anche al recupero e alle misure di protezione e salvaguardia dei monumenti e delle opere d'arti
è pur vero che il corpo normativo sul funzionamento dei servizi delle retrovie era stato regolato dalla Gazzetta Ufficiale di qualche anno prima ma in realtà fu disattesa
In realtà i lavori inizialmente vennero fatti svolgere alla creazione di numerose
Numerosi reparti di milizia territoriale chiamata invece è intuibile
Di lavoratori tratti dalle milizie stesse
Successivamente facendo ampio ricorso ai mitra ai richiami di classe i precedenti fino alla classe del mille ottocentosettantaquattro nel mille novecentodiciassette
Si arrivò in sostanza all'impiego di circa mille e duecento centurione
Dette o De Mita bene lo implementate con il reclutamento anche di personale civile
Uomini e anche donne e anche ragazzi fino ai quindici diciassette anni
Però per aree fino all'ottobre del diciassette le centurione avevano a disposizione mezzi meccanici speciali e attrezzature tecniche di ogni tipo per i lavori in terra e sulla roccia
Per il trasporto su ruota e sul binario anche se molto vitale dotazioni andarono perdute
Dopo la la ritirata di Caporetto
L'opera più grandiosa
Delle centurione
Fu una strada nelle gallerie sul Pasubio in alta quota
Con le prime incursioni aeree i primi bombardamenti austriaci su Venezia e ancora si rilevò la volontà del nemico di intensificare gli attacchi sulle coste adriatiche
Basti pensare che nel corso dell'intero conflitto la sola città di Venezia studi quarantadue incursioni
Furono ripetutamente colpita l'Arsenale la stazione ferroviaria e la stessa piazza San Marco
In particolare il ventiquattro ottobre del mille novecentoquindici le bombe danneggiano l'affresco del Tiepolo sul soffitto della chiesa degli Scalzi
E nel corso del sedici la chiesa di Santa Maria formosa
Venezia in sostanza venne colpita fino alla al termine del conflitto
Per risolvere il problema
Per conto del Comando Superiore del regio esercito Ugo Ojetti scrittore giornalista ed esperto d'arte partito volontario quale ufficiale di complemento del genio venne incaricato di coordinare tutti gli interventi
In particolar modo lui controllava tutte le arie del Triveneto quindi tutta la zona del Triveneto
Sia fino al mille novecentodiciassette e anche poi dopo i diciassette cioè dopo la legalità Boretto c'era l'esigenza di salvare tutte le opere d'arte che erano state che erano al nord
Disegnare per completare l'informazione Ugo Ojetti fu incaricato di inoltre
Di
Scrivere
Il testo del dei trecentocinquanta mila volantini lanciati su Vienna dalla pattuglia al comando di Gabriele D'Annunzio diminuisca avesse
Di sua mano il volantino nelle in in in lingua italiana e tedesca del volantino che fu lanciato nel mille novecentodiciotto
Quali sono le attività che sono state fatte dall'i centurioni
Beh recettore hanno difeso le opere d'arte ma funzionalmente fecero delle opere di puntellamento atte a mantenere la posizione inamovibile protetta in sicura qualità di tutte le parti delle strutture
Veniva organizzato un servizio di vigilanza anche in caso di incendio e quanto possibile molte opere d'arte venivano trasferite inizialmente
Fino al diciassette vennero trasferite fino a Firenze
Poi dopo il diciassette vennero trasferite fino a Roma e di fatti cavalli bronzei
Di Bella della basilica di San Marco vennero portali fino a a Palazzo Venezia
Sì l'aveva a margine non inserite nel nel ma lo scritto mi preme parlare di un altro argomento offre nel mille nel due mila venticinque cioè nel mille novecentoventicinque
In particolar modo nel novembre del mille novecentoventicinque
Venti ai sulla scorta di più di tutte queste attività svolte dall'Arma del Genio
Venne ideato il primo monumento
Per i caduti dell'Arma del Genio sulla prima guerra mondiale
Venne inaugurato nel novembre del mille novecentoventicinque quindi fra qualche mese compirà cento anni
Era stato progettato
Sull'unica un'idea del Mariano borchiati che è stato il primo presidente nazionale dell'Associazione Arma del genio
Concepito anche dal da Ugo Ojetti ed altri ufficiali del comando dell'Arma del Genio
Il lo scultore era Maccagnani che aveva dato
Era stato diciamo lire uno degli ideatori e il costruttore della Museo del vittoriano quindici era uno scultore famosissimo
Ebbene
Oggi questo monumento si trova a piazza Maresciallo Giardino quindi non più nella cinta muraria di Castel Sant'Angelo ma a piazza Maresciallo Giardino
Dove c'è la sede del di di quel museo che prima era inizialmente a Castel Sant'Angelo
Poi diretto dovettero occupare le le allora casermette di Urbano ottavo perché non era sufficiente Castel Sant'Angelo a ospitare tutte le opere da custodire all'Istituto s'al poi divenuto Istituto storico di cultura dell'Arma del Genio
E poi venne costruito la prima pietra venne fatta nel mille novecentotrentasette venne costruito il nuovo museo
Delli del dell'Arma del Genio
Denominato Istituto storico di cultura dell'Arma del Genio che ancora oggi possiamo vedere al lungotevere della vittoria
Qui vediamo Castel Sant'Angelo
In una rivoluzione dei perché
Quando fino agli anni cinquanta
E c'era la scuola di modellismo
All'interno dell'Istituto storico di cultura dell'Arma del Genio e quindi son stati fatti un sacco di modelli di plastici che poi sono state inviate anche ad altri musei tra cui anche il Museo della Tecnica sua Milano
E altri musei su Roma
Quindi delle lisca gas il simbolo storico di culto all'Arma del Genio nella sede di
Lungotevere della vittoria e accanto cifre il Musée il il monumento ai caduti dell'Arma del Genio che nel novembre del due mila venticinque quindi fra qualche mese compirà cento anni
Ho cercato di essere più breve possibile
Grazie dell'attenzione grazie
Nell'ultima parte del libro tornano a parlare di Grande Guerra ancora di lagunari però dei lagunari particolari c'erano quelli della Grande Guerra non erano i lagunari che conosciamo oggi truppe ammissibile
Dall'esercito italiano ma facevano parte del genio
Del genio militare
Inizialmente nell'ambito del quarto Reggimento Genio pontieri
Lagunare in poi fu costituito un reggimento autonomo l'ottavo Reggimento lagunari cosa facevano persino a comunali verrebbe così lagunari avevano la responsabilità di tutta la Rete
Navigabile
Del nord Italia da dal lago di Garda fino al Friuli Venezia Giulia e poi quando ci fu la ritirata servitori di Caporetto dei fatti di Caporetto fino al Piave Chivu naturalmente
Il loro compito era quello di intanto gestire questa rete proteggere questa rete di canali e di portare al fronte e quei milioni e milioni di tonnellate di rifornimenti
Per le truppe che combattevano appunto al al fronte con cosa con natanti mi avevano centinaia disponibili
E riuscirono non solo a sostenere lo scorso difensivo dei nostri sul Piave ma anche a contribuire alla salvaguardia del patrimonio culturale
E c'è una pagina meravigliosa devo dire che riguarda ancora Venezia di cui ci parlerà l'avvocato avvocato De Nardi assessora del comune
Di Vittorio Veneto la città della vittoria prego
Grazie mio ex presidente
Il tanto colgo l'occasione per ringraziare tutti quanti voi che siete presenti l'onorevole Fassino che ci ha dato oggi la la possibilità di raccontare questo volume e e queste storie io vi racconterò
Cosa è successo a questo che il dipinto tutte su tavola più grande del mondo misura quasi sette metri di altezza sei metri e novanta per tre metri sessanta di larghezza
Venne realizzato nel mille cinquecentosedici dati se hanno uno dei nostri più grandi
Pittori e venne realizzata su commissione del limone ci della Basilica dei Frari
Nella Basilica dei Frari questo dipinto oggi ancora conservato
Dopo tra l'altro un restauro durato quattro anni che ha impiegato grandissime risorse per riportarlo a quelle che erano i colori originali perché ovviamente la permanenza tra all'interno di una chiesa per secoli
Con nel fumo delle candele l'avevate particolarmente c'è ho rovinato dal punto di vista della visibilità dell'opera
Nel mille ottocentodiciotto però questo quest'opera era già stata trasferita alle Gallerie dell'Accademia
Sempre a Venezia e questo questa straordinario dipinto
è collegato anche a un altro nostro grande straordinario artista Canova
Quando nel mille ottocentoventidue Canova morì a Venezia il l'allora direttore delle gallerie decise di collocare in vista del funerale la salma di Canova proprio davanti all'interno delle gallerie dell'Accademia proprio davanti a questo quadro
Anche rimandando a un pezzo della storia di questo di questo quest'opera
Che era stata diciamo così adocchiata nel periodo delle del Regno napoleonico come una di quelle destinate a essere a essere trasferite altrove
O in Francia o all'Accademia di Brera dove Napoli dove i mirini napoleonici sera Proust prospettata l'idea di te di collocare il gotta della della pittura e della scultura
Perché rimase avvenenza rimasero Nezza perché anche per i francesi probabilmente era considerato in trasportabile
Le sue dimensioni straordinarie la vendevano infatti definì decise difficilmente portabile fuori da Venezia perché banalmente passare sotto i ponti
Con un opera larga più di tre metri e mezzo non è operazione particolarmente agevole come potete immaginare
Così quando
Nel all'inizio del conflitto vennero come è stato detto o spostate o tradotta completamente trasferito fuori da Venezia con tra l'altro di comprensibili malumori nella popolazione che che insorsero
La la sonda il Tiziano fu semplicemente calata dal piano dove era sposta al piano terra delle Gallerie dell'Accademia
Per fare questo nel mille novecentosedici fu necessario tra l'altro abbattere alcune porzioni di muro dell'Accademia perché non riusciva a passare per le porte usare dei rulli venne calata fuori da una finestra con un argano
Le vennero collocati intorno dei cuscini per evitare di danneggiarla nella nel corso delle delle operazioni
E nel luogo al piano terra dove venne dove venne messa tutta bella fasciata all'interno di una di una casa
E un una una struttura di metallo che ulteriormente ne garantiva la sicurezza
Vennero messi mille sacchi di sabbia prelevati da Murano quindi che dovevano essere in teoria destinati a produrre vetro vennero destinati a a salvaguardare quest'opera straordinaria
Lì rimase
Per un bel po'di tempo
Fino a che il venti ottobre del mille novecentosedici la commissione provinciale per la conservazione dei monumenti
Alla luce della sempre maggiore efficienza sia di perforazione sia di demolizione delle bombe che abbiamo sentito Calcara venivano calate su Venezia sempre più spesso
Ordinò che fosse trasferita all'Istituto delle belle arti
Nel corso dei mesi si trovò a a sviluppare una serie di Progetti per lo spostamento all'istituto delle belle arti
La commissione in precedenza aveva bocciato tutte i tentativi di trasferimento fuori da Venezia che erano stati proposti con varie soluzioni tecniche
Neanche il trasferimento alle Belle Arti sempre a Venezia sì riuscì a fare perché l'ipotesi di sostanzialmente conservarla all'interno di una di una teca di lamiera di acciaio fallì perché non era più disponibile lamiera di acciaio a sufficienza per per per realizzarla cosa succede a quel punto interviene il Gino Focolari c'era il direttore delle Gallerie dell'Accademia
Persona molto importante in tutta questa storia e grazie alla quale abbiamo anche grazie al bollettino al Ministero della Pubblica Istruzione il racconto
Passo passo dei mesi e degli anni di tutte questi trasferimenti e di queste iniziative di salvaguardia non solo dell'Assunta ma anche delle altre che abbiamo che abbiamo sentito
Il il cinque di febbraio il comandante in capo della piazza marittima ne ordina ordina il trasferimento fuori da Venezia
Della dell'Assunta perché non è più in grado di garantirne la la sicurezza stiamo stiamo avvicinandoci sempre di più al novembre del all'ottobre novembre del diciassette ordina chissà trasferita Piacenza o a Cremona e quindi Focolarini lo vediamo nella parte di questa lettera
A segnata con con il blu inizia a prendere contatti con il battaglione Gianna lagunari per cercare di capire come riuscire a portare fuori da Venezia
L'opera in poche settimane il la Pro il Progetto
Diciamo così realizzato dal colonnello rigide tenenti da Yellow Bisacco viene esteso
E l'Assunta viene sostanzialmente portata fuori Venezia con una struttura la vedette bene in questa fotografia
Che di grandissime dimensioni che tra l'altro era già stata utilizzata in precedenza per per un'altra opera seppur più piccola e tra il dodici e il diciassette marzo
Partendo dalle dalle Zattere la l'opera lascia Venezia
Immessa in diagonale in questa in questa casa
Viene portata lungo il Po in un'operazione che doveva essere segreta ma la segretezza dell'operazione salta
Tanto che ci sono anche le fotografie dell'epoca di donne che Stintino e si mettono a pregare lungo le rive del Po
Al passaggio roba del convoglio dell'opera
La l'opera rimane per circa un anno
A a Cremona e dove arriva a diciassette di marzo del diciassette nel febbraio del diciotto per il appunto
L'avanzata del fronte
Nel timore di non riuscire a garantirne la sicurezza neanche lui parte in treno e arriva a Pisa dove rimane fino al diciannove quando poi i riesce intera senza danni a
A a ritornare a alla città di Venezia ed essere ricollocata nella Basilica dei Frari
Noi abbiamo finito ringrazio ancora a nome di tutti i relatori per le conclusioni onorevole Fassino ringrazio ancora
Sì non so se se c'è qualcuno che vuole qualche considerazione
Va bene
Va be'grazie tanto deve essere qui anche grazie di queste relazioni così ricche
Ora mi ricollego un attimo quello che sta succedendo in questi giorni
C'è un grande dibattito
Come tutti sappiamo
Sul rapporto tra pace e sicurezza
Quello di cui stiamo discutendo questa mattina è la dimostrazione di come questo rapporto c'è un rapporto inscindibile
La pace è un bene precario ma un bene primario
Non è privo alti rischi
Non è al sicuro da insidie
E quindi se tu vuoi che la pace sia solida e sicura deve mettere in campo ciò che la tutte
E mi pare che quella festa mantiene ovviamente lo strattone
Diciamo
E andando a momenti della storia di Venezia però una conferma di questo
Giustamente nel volume
Ero chiamato sia nell'introduzione sia in altri testi
Il fatto che il patrimonio culturale è la rappresentazione dell'identità di un popolo
E spesso
Ma i conflitti
Una delle parti in conflitto tende a distruggere il patrimonio dell'altra per negarne l'identità e la storia
Abbiamo presente l'Iraq dove il califfato no di Al Qaeda
A distrutto
Un pezzo del patrimonio significati
Abbiamo presente il Kosovo ricorso ha mostrato quando ero governo
Dico solo la visita alla nostra
I nostri reparti allora c'era guidati quando andai in relazione al generale Novelli
è stato ricordato dal generale si apre viene ingiustamente che uno degli aspetti del conflitto serbo
Albanese
E che i serbi
Nel momento in cui cercarono di negare al Kosovo rivendicazione identità distrussero molte del
Cinese diciamo bene artistico culturale
E viceversa
I kosovari no
Tendevano a mettere in discussione e non a caso una delle questioni nodali di quel conflitto fu come tutelare la linea dei monasteri
No né Ciani e gli altri Emerico dove né perché andare a decenni viste a visitare i nostri i nostri soldati
Ma si potrebbe si potrebbe continuare con tanti altri
Esempi esempio di questo genere
E quindi difendere
Un patrimonio culturale dal dai rischi che e subisce di distruzione della stazione Lodi riduzione del la sua portata è un elemento fondamentale diciamo nella nell'azione di salvaguardia della pace e della stabilità
Nel
Nelle varie cose di cui mi sono occupato quando era al governo c'era per esempio tutto il tema
Della dei beni abbandonati
Dell'Istria
Del Quarnaro
Nella parte dal nostro Paese cioè con la fine della seconda guerra mondiale dal prima in parte il problema secondo mondiale possiamo furono sottratte al nostro paese e ricordare una delle questioni che mira al posto dai rappresentanti degli esuberi e alla salvaguardia del cimitero
Perché i cimiteri sono come sappiamo bene nella uno degli strumenti che trasmette la memoria
No
Di un popolo la nozione di una storia
C'è un'OPA
Al al monumento degli inglesi qui a Roma
No
Passeggiare c'è un pezzo di storia
Non so di Roma del Paese
Uno dei luoghi più visitati al mondo
Di questa natura del Père-Lachaise di Parigi per lasciar lì per lì c'è la storia della Francia
Quindi la tutela del patrimonio diciamo culturale
Essenziale elemento di
Salvaguardia ovviamente di un è un patrimonio che fa parte della storia dell'umanità ma soprattutto di salvaguardia dell'identità di emanazione di un popolo
Io credo che questo sia ora elemento assolutamente assolutamente essenziale
E da questo punto di vista non c'è dubbio
Cioè le nostre forze armate hanno
Sul volto sempre comunque siano andate un compito fondamentale io penso
Appunto come
Nelle missioni di pace sia in Iraq sia in Kosovo sia anche sia pure in misura diversa in Afghanistan i nostri soldati si sono opposti ai nostri militari sono poste il problema di tutelare il patrimonio
Non sono tutelarlo nella nel volume cioè nel capitolo dedicato alla nostra presenza in Iraq
A come come dire riconquistare nella coscienza dei cittadini il valore di quegli di quei beni di quelli di quel bene
Penso all'azione straordinaria dice recupero fatta dal l'arma dei carabinieri del nucleo che è dedicato semplice c'è qui il suo comandante
Quante sono le opere nel corso dei decenni che i carabinieri hanno recuperato
E diciamo restituito l'uso
Sociale non solo del nostro Paese spesso recuperando bene che poi abbiamo restituito ai
Una milioni duecento appunto è una cifra che dalla dimensione già un lavoro devono a loro straordinario quindi io penso che per tutto questo dobbiamo insomma tutto questo del delle sezioni molto presente
Noi siamo il paese che
E tra i Paesi che al più alto contributori evitare le missioni di pace come sappiamo
Sono oltre duecentocinquanta militari italiani che sono cadute dal chirurgo in avanti emissioni missioni di pace
E credo che proprio per questo dobbiamo essere consapevole che tra le finalità di queste missioni oltre la finalità primaria Chiarelli
Bloccare i conflitti d'evitare scontri armati
Lavorare per determinare stabilizzazione e pace
C'è però attuale anche
Come si tutela
Diciamo la convivenza civile la convivenza sociale come si tutela
Un patrimonio culturale che in cui un popolo è una nazione si riconosce
E come si sa diventare presto un elemento anche di riconoscimento e di accettazione della presenza su queste terre
Perché quando tu vai in un paese per quanto più ci vada con una finalità di pace
Si va in armi divisa mi ha detto che immediatamente ci sia un'accettazione da parte no
E uno delle modalità con cui far capire il senso della presenza e dunque essa poi accettati esattamente no
La tutela del patrimonio del patrimonio storico storico-culturale Entebbe euro non ho altro da aggiungere se non sperare che
Che questo volume sia diciamo ampiamente diffuso ampiamente a letto perché
Trasmette un elemento fondamentale noi siamo
Uno dei grandi problemi che ha oggi Società e l'affermazione della memoria
Ne parliamo in un tempo in cui le tecnologie digitali si consentono un'enormità di
Modalità di trasmissione memoria ma siccome quelle stesse
Tecnologie digitali trasmettono un enorme volume l'enorme volume tende alla fine ad offuscare a far dimenticare no
Il il il valore quindi da questo punto di vista io penso che sia molto importante la pubblicazione sia molto importante ma sotto le chiamato tutta l'attività museale
Sono stato sindaco di Torino che dal punto di vista dei musei storici di Cremona tanti acquitrino un'ampia un ampio patrimonio
E e quindi penso che si
Anche la valorizzazione massima dei musei
Storici militare
Sì è un elemento fondamentale tanto fondamentale proprio per quella trasmissione di memoria che è essenziale
Come giustamente citata la frase che il tremore
Senza memoria tu non sei capace di leggere il presente interpretare il futuro perché ti manca l'esperienza e la conoscenza di ciò che sta alle sue spalle eccome il mondo arrivato fin lì delle virtù estranee
Un punto assolutamente fondamentale qui grazie grazie monta in relazione a tutti voi per essere intervenuti qui grazie ai relatori naturalmente
Chiaramente
Lascio letti situazione chiunque che mi permetto di fare attivi promotori per la diffusione di questo gruppo grazie grazie
Bene siamo
Vuoi che andò a tutti