Rassegna delle riviste di politica e storia

Un saluto agli ascoltatori eccoci anche per oggi all'appuntamento della programmazione di Radio radicale in cui vi parliamo di storie oggi ci riserveremo di una rivista e poi di di alcune segnalazioni dai quotidiani di questi giorni cercheremo come sempre di trovare un a filo
Dai inseguire anche Nella puntata di oggi partiamo da Mondoperaio il numero uno di quest'anno gennaio due mila e venticinque che già vi abbiamo segnale alto la settimana scorsa
Partiremo da Matteotti per arrivare ad Aldo Moro sono due protagonisti della storia italiana
Segnati da un destino tragico ma anche due protagonisti della costruzione delle idee della prospettiva politica dell'Italia moderna repubblicana e questo il filo di oggi partiamo appunto da Matteotti perché nel numero uno di Mondoperaio che abbiamo sul tavolo oggi
C'è un articolo che tra l'altro ci segnala anche una pubblicazione interessante ancora recuperabile socialismo e socialisti e la sezione
L'epistolario Matteotti Turati di Gian Biagio curiosi l'articolo
E l'epistolario appunto pubblicato a cura di Stefano Caretti nel due mila e dodici che è oggetto di questo approfondimento un'ampia introduzione di Maurizio degli Innocenti sono contenute duecento sette lettere indirizzate a Bari
Corrispondenti il perito che va dal due dal mille novecentoquattro al mille novecentoventiquattro ben quarantatré sono quelle dirette da Matteotti a Turati
Una e di torturati a Matteo ci sono quasi tutte di Matteotti otturati perché quelle ricevute da Matteotti non sono state conservate purtroppo o non sono ancora state rinvenute quelle ricevute al suo corrispondenza sono state e tenute nelle carte Turate Turati e poi depositate
Presso l'Istituto internazionale di storia sociale di Amsterdam ma questa è un po'la storia delle carte che come sempre anche molto molto importante
E che sempre cerchiamo di segnalarli in questa trasmissione prosegue più attivo curiosi nel
Messe
Di ottobre del mille novecentoventidue quello della marcia su Roma Matteotti che è stato da poco eletto segretario del partito socialista unitario percepisce tra i primi la drammaticità della svolta che si va compiendo è stato tanto detto nel due mila e ventiquattro Malo torniamo a dire anche oggi percepisce tra i primi la drammaticità della svolta che si va compiendo
Scrive a una serie di lettere molto preoccupate
Sia Claudio Treves che dirige a Milano la giustizia organo del partito
Che a Turati è convinto che l'avvitamento della crisi sbocchi nella dittatura termine che uso precocemente e senza incertezze quell'atto la cifra del mille novecentoventidue di Matteotti
E il diciotto dicembre ventidue fa presenti a Turati il fatto che le milizie fasciste sono diventate l'organo del Presidente del Consiglio questo scrive dovrebbe aprire gli occhi a tutti
La cosa che lo preoccupa e che nello stesso gruppo parlamentare socialista serpeggia verso il governo una linea attendista
Questo è stato detto anche questo sole trovate morte che fa capo Enrico Fermi in qualche modo polemizza con lo stesso Turati
Che cerca di evitare personalismi si dimostra più comprensivo dei timori della C g di le di salvaguardare quanto possibile l'organizzazione federale nel mese di novembre gli scrive se il Governo o irruenza
Avessero voluto resistere sarebbe stato facilissimo anche questo è stato detto tante volte
E accusa il presidente del Consiglio fatta di non aver premi premuto di più surrene per fargli firmare lo Stato d'assedio famosa
Questa circostanza a Turati che è a Milano racconta quello che è successo a Roma aperte virgolette molti studi distrutti una ventina di morti indifferenza pubblica viltà generale alla Camera
Tutti pronti a entrare nel
Ministero poi altri passaggi di questa lettera che ci raccontano dell'attivismo tra fermezza
Di Giacomo Matteotti Matteotti non perde la speranza di fare del PS un centro aggregativo delle opposizioni lavora alla preparazione nel suo famoso libro un anno di dominazione fascista qui siamo andati un po'avanti e poi prosegue ancora l'autore di questo articolo che trovate su Mondo operaio i rapporti tra i due
Ne sono sempre all'unisono anche perché l'attività del partito due centri a Roma c'è la direzione del partito a Milano si stampa la giustizia c'è un momento di discussione tra loro in occasione della celebrazione del milite ignoto
Il quattro novembre del mille novecentoventitré
In una lettera del sei novembre Matteotti si lamenta con Turati dei toni esagerati usati dalla giustizia sulla vittoria dell'Italia in guerra a suo avviso si doveva saltare una difesa vittoriosa
E non una vittoria con toni bellicosi ci doveva richiamare al milite ignoto come colui che morto per la patria per un mondo senza guerre ma in più oltre
Poi attenua la critica mostrava di comprendere la situazione poi particolare di Milano dove era forte l'Associazione combattenti un motivo di maggiore dissenso fra i due causato dalla risistemazione del personale del cogliamo la giustizia l'otto gennaio del ventiquattro Turati
Scrive a Matteotti è questa l'unica lettera dell'epistolario appunto molto lunga chissà Turati lamenta la frettolosità e la scarsa preparazione di certe decisioni della direzione definite inutili dato il momento pericolose anche interessante vedere le critiche come dieta che dure di Turati a Matteotti però come vi ho detto prima una vicinanza concreta
E consistente tra i due appunto però non immune da critiche sinceri
Tu sei animato scriveva Turati a Matteotti dall'ardore di fare e paghi di persona perciò tutti difendono di dei feriscono Portugal vere ma viviamo momenti difficilissimi dice durati oggi e ogni dell'immigrazione deve essere meglio preparata e ponderata altrimenti
Si lavora nel vuoto oppure Mussolini e i suoi
Matteotti dice furia si sente spiazzato nella lettera di risposta del nove gennaio successivo lamenta l'assenza di un minimo di disciplina non si seguono le decisioni prese in direzione scrive
Alza i toni parlando di disfattismo che trova
Tutti i pretesti e tutte le ragioni famoso disfattismo di cui Mussolini abusava
Fino a coinvolgere lo stesso Turati
Mi scrive infatti mi duole soprattutto quando arriva a far presa su di te che eri uno dei pochissimi che resisteva all'inerzia dei molti io non comprendo col testo dite e disdire arrivi a minacciare le dimissioni se ciò non va dite di riconvocare la direzione affinché provveda altrimenti io così non vado avanti scrive
Turati deve essersi sentito molto per queste due affermazioni così intuisce dalla lettera che Matteotti gli invia il tredici gennaio successivo giustificandosi così Cavour durati quando l'ho trovato lettera si aggiungeva ahimè troppo autorevolmente al coro disfattista che nel partito era impossibile che io rispondessi altrimenti saluti e auguri vivissimi alla signora Anna Anna Kuliscioff anche da mia moglie
E si buttava però nella lotta con grande impegno deve pensare alle prossime elezioni ai candidati al programma elettorale soprattutto al sistema di controllo delle votazioni
Fa delle proposte e gli chiede se vanno bene per lo segue l'analisi di questo carteggio come vedete molto interessante all'inizio di aprile Giacomo Matteotti scrive a Turati l'ultima lettera e poi l'epilogo dal ventuno al trenta aprile mille novecentoventiquattro Matteotti si riesca a Londra
Il trenta maggio tiene alla Camera il suo famoso discorso di accusa sulle violenze le violenze
Fascista il dieci giugno successivo viene rapito e ucciso secondo la maggior parte degli storici alle egli sarebbe stato ucciso per il suo discorso nel corso del centenario abbiamo tante volte
Raccontato secondo Mauro Canali invece fu ucciso soprattutto per il discorso che avrebbe dovuto tenere qui il dieci giugno nel quale avrebbe potuto rivelare una serie di scandali
Del regime
Questa alla questione
E lo dimostra con il fatto che già il ventidue maggio otto giorni prima
Del discorso del trenta era già partita per Roma la squadra di sicari che avrebbe dovuto ucciderlo e probabilmente farlo sparire ecco poi sulle ipotesi che hanno mosso i gangli del regime fascista a questa operazione
Si è tante volte speculato ma
Fatto purtroppo quello tragico che conosciamo la sua scomparsa mise in angoscia
In angosciosa attese a Filippo Turati Anna Kuliscioff che nel mese di giugno
Si scambiarono un fitto carteggio che è stato pubblicato da una casa editrice
Di Forlì nel mille novecento cinquantasei la tragedia di Giacomo Matteotti Turati law come loro alla Camera dei deputati con parole commosse il ventisette giugno del mille
Il Novecento ventiquattro trovate e questo intervento nelle carte
Né i resocontisti non grafici parlamentari una grande importante iniziativa che oggi consente a tutti di studiare di conoscere la storia parlamentare del nostro Paese storia davvero importanti che ci racconta molto spesso poco poco frequentata ma oggi gli storici
Guardano con più attenzione a questa a questa vicenda vi segnaleremo anche qualcosa in in chiusura proprio in connessione
Al prossimo argomento che trattiamo oggi abbiamo detto inseguiamo
Matteotti e Moro andiamo in onda in sedici marzo e quindi parliamo di Moro se ne parlerà N queste ore ci sarà anche in settimana una pubblicazione di cui non vi diciamo altro ma appunto una pubblicazione importante e viene diciamo in qualche modo anche da radio radicale ma sentirete ascolterete tutti i particolari nelle prossime ore nei prossimi giorni testimonianze come sempre cerchiamo di raccontare bene alcune sui quotidiani di questi giorni c'è qualcosa ci sono molti testimoni di ancora parlano si interrogano sul destino di Aldo Moro e sul destino anche tragico della sua vita destino che ha pesato su Aldo Moro politico intellettuale costituente
Straordinario interprete della storia repubblicana sul quale siamo in realtà tornati tante volte trovate
Molti documenti appunto sulla protagonismo intellettuale e politico di Aldo Moro nell'archivio di radio radicale ma una testimonianza ecco partiamo con una testimonianza oggi Luigi Bisignani che un protagonista o testimone complicato da decifrare ma sempre portatore di ricordi vividi precisi il ricordo appunto lo trovate sul tempo del quindici marzo
Nei suoi occhi ho visto il pesi su tutto il peso del mondo dice Bisignani
In questo barelle in questa breve testimonianza che vi leggiamo Caro direttore aveva o aveva indosso
Lo stesso vestito con cui è stato ritrovato cinquantacinque giorni dopo nella Renault rossa
Credo di essere stato una delle ultime persone a toccare con mano in quel periodo tragico del terrorismo la terribile angoscia di Aldo Moro quarantotto ore prima che venisse sequestrato dalle Brigate Rosse
Era la primavera del mille novecentosettantotto il quarto governo Andreotti Andreotti quello che sanciva la collaborazione con il pc aveva appena
Giurato nelle mani del presidente Giovanni Meoni Gaetano Stammati Stammati
Del quale ero capo ufficio stampa ricorda Luigi Ghirri Bisignani era stato spostato dall'allora Ministero del Tesoro a quello dei lavori pubblici per una forte pressione di Confindustria guidata all'epoca da Guido Carli che sponsorizzava
Filippo Maria Pandolfi considerato dagli industriali più morbido
Stamattina prese malissimo perché il trasferimento era molto risentito perché lo considerava ingiusto soprattutto dopo che anche grazie a Lamberto Dini allora direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale aveva ottenuto un prestito che salvo la nostra
Disastrata situazione economica
E per questo voleva dimettersi così andò a consigliarsi con Moro e molti molti lo facevano
Che l'aveva voluto come ministro tecnico nei precedenti governi prima alle finanze poi appunto in via venti settembre dietro la scrivania di Quintino Sella
Presidente della DC stava nel suo studio romano di via Savoia
Penombra accanto all'Ulisse Reno fra reato e Nicola Rana Nicola Rana che le ha facilitato l'incontro Moro lo lascio sfogare sorseggiando un whiskey ecco questa testimonianza di bisogna anni
Il whiskey sembra un po'
In contraddizione ma ma sarà interessante magari anche sentire direttamente
Questo racconto con un impercettibile filo di voce disse aperte virgolette il momento è difficile la collaborazione
Con il pc è un punto fondamentale non mi tirerei altri problemi più di quelli che già ci sono
Dice Moro una volta che il Governo ha incassato la fiducia si dimetta pure
La capisco ma non adesso ci pensi bene
Si dimetta pure la capisco ma non adesso ci pensi bene però perché attraverso il ministero dei lavori pubblici può rilanciare le infrastrutture soprattutto nel Mezzogiorno chiuse le virgolette Stammati non si dimise infatti
Anche perché poi sappiamo come sono andate come sono andate le cose anche quello naturalmente influì
E in
Sua memoria presentò in Parlamento un progetto sul ponte sullo Stretto di Messina la sensazione che i membri appena uscito dalla stanza era quella di un uomo con il peso del mondo sulle spalle con quella postura curva quella voce dal tono così basso la stanchezza che ricerca di cerchiamo agli occhi
Sembrava una persona che non dormiva da giorni certo erano giornate faticose
Erano giornate faticose frenetiche ma lo sfinimento doveva attagliarsi ricordo Bisignani la sua testimonianza personale alla soddisfazione di vedere quasi realizzato il suo progetto politico più ambizioso così non era invece sembrava quasi che già sapesse cosa lo aspettava di lì a due giorni che non potesse farci nulla se non rassegnarsi magari è stata la mia fantasia
Dice Bisignani questa sua testimonianza con onestà che sin tre che si è intrecciata con i fatti brutalmente reali
Accaduti e mi ha giocato un brutto scherzo ma quella percezione di preoccupazione di Moro io me la sono portata
Dietro spesso mi è tornata in mente mi è tornato in mente il suo molto in penombra diretto la scrivania dietro quella scrivania abbiamo letto questa testimonianza perché è interessante a che ci racconta come sempre la capacità di Aldo Moro di trattare con i protagonisti della cosiddetta Prima Repubblica
Sulle loro idee le loro prospettive anche il loro coinvolgimento diciamo così personale
Parla Giuseppe Fioroni siamo ancora sul quotidiano il Tempo del quindici marzo Giuseppe Fioroni come sapete è stato il presidente dell'ultima Commissione Moro che c'è stata qualche anno fa ormai
Targato Kiss segnalò il covo di via dei massimi ma nessuno indago sul nessuno indagò poi ci
Torneremo in conclusione Antonio sbaraglia l'autore di questa intervista con Fioroni che vi leggiamo nostra commissione ha ricostruito con certezza
Dice Fioroni chi vi fu lo scambio di automobili in via dei Marsi dove molto probabilmente via dei massimi a Roma molto probabilmente più anche la prima sede di prigionia del presidente Moro per questo non abbiamo le prove però abbiamo trovato proprio una ricevuta della cifra pagata a un informatore della guardia di finanza
Per la segnalazione di un covo di via dei massimi purtroppo all'ora venne lasciata cadere al pari di tante altre omissioni e probabilmente anche collaborazioni che hanno segnato indelebilmente il caso Moro
è e il massimo di questa via dei massimi numero novantuno che quell'indirizzo c'era l'accesso del garage privato di due palazzine
Di proprietà dell'Istituto opere religiose lo IOR o lo IOR come si dice adesso la banca del Vaticano frequentate non solo da alti prelati ma anche da un esponente di autonomia operaia
E da almeno un militante delle Brigate rosse come ricostruito nell'ultima Commissione Moro parlamentare presieduto appunto dall'ex ministro Fioroni al due mila e quattordici al due mila diciotto fu lasciata cadere forse semplicemente perché fu valutata come
Irrilevanti questa cosa è cibi sicuramente l'adozione più semplice e però in questi casi forse importante anche fare ipotesi più complesse domanda non ci sono state anche collaborazioni
In in in
In altro senso però prima l'intervistatore chiede come fu possibile questo intreccio ecco
Dalle grandi omissioni di tanti servizi nella polizia di via Massimi all'ultimo piano c'era una società legata ai servizi segreti del Pentagono al quarto piano grande uomo d'affari libico
Oltre alle frequentazioni i soggetti e legati alle BR sulle cui responsabilità non ho dubbi dice Fioroni
Però questo contesto di grandi omissioni accompagnato il contribuito in maniera determinante Alcalà al tragico epilogo
Gladio la P due possono aver inciso dice Fioroni è stato il presidente rende noto per non essere un complottista
E poi tanti servizi segreti sono diventati alleati naturali delle Brigate Rosse accomunati dal terrore che arrivano rispetto alla politica
Di Moro la messa in discussione della spartizione di Yalta grazie alla rigenerazione della democrazia dell'alternanza che stava finendo non dimentichi che le colonne genovesi torinese delle BR avevano legami con la Raf tedesca
è collegata alla Stasi la Germania Est questa lettura ormai sembra essere stata accettata non diciamo della falsità della natura delle Brigate rosse come strumento diciamo creato ad hoc che invece raggruppava purtroppo i giovani avevano deciso
Vengono tragicamente diciamo dedicato la loro vita a questa prospettiva rivoluzionaria violenta
Ma la possibilità che nell'Italia di quegli anni servizi di tutti i tipi che erano presenti operativi è purtroppo c'era la P due diciamo nell'epoca del suo diciamo Massimo e se sulla realtà italiana e purtroppo queste considerazioni debbono essere fatte quanto e questi soggetti hanno influito sull'esito difficile dirlo può essere microstoria perché la Salle voi a una prospettiva private però è interessante capire e anche vedere se ci sono naturalmente conseguenze che non sono state non sono state evocate allora
La l'intervista prosegue
Fioroni fa una serie di considerazioni
Che
A cui vi rimandiamo il corpo la questione dell'arresto di Faranda e Morucci in viale Giulio se ce l'hai puoi Giorgio Conforto agente del servizio sovietico KGB
E questo è stato è stato ricordato tante volte un intervento di Giorgio Conforto lo trovare l'archivio on line vedi radio radicale perché era anche un membro dell'associazione Giordano Bruno aveva partecipato ad alcune iniziative sul divorzio sono personaggi curiosi appunto complicati da decifrare ma che arrivano anche probabilmente altri legittimi interessi e partecipazioni diciamo a iniziative politiche
Sul giornale ancora del quindici marzo trovate
Una intervista da a Valter Biscotti e Corradi Luca Fazzo in merito al nuovo processo in cui c'è stata questa importante rivelazione di Azzolini naturalmente
Da radio radicale potete riascoltare questo processo che riguarda i casi il la questione della cascina Spiotta l'uccisione di due agenti di polizia l'uccisione di Mara Cagol nello speciale che Lorena Durso curato in questa settimana poveri ascoltare
Tutto questo viene intervistato appunto questo avvocato Walter Biscotti troppo facile parlare quando chi annota nato dice l'avvocato Biscotti a Luca Fazzo lauro Azzolini
Ha ammesso di essere stato tra responsabili dei fatti la cascina Spiotta bene
Anche se non poteva fare altro ma esso sarebbe giusto che ci parlasse del resto dice che ci raccontasse le cose che ancora non sappiamo sulla stagione del terrorismo brigatista a partire da quelle che riguardano via Fani biscotti è stato l'avvocato dei familiari
Della scorta di Aldo Moro uccisa dalle BR vi quarantasette a mia la mi fa
Anniversario appunto in queste ore
I appunto ricostruisce un po'quanto avvenuto davvero lei pensa dice Fazio che sul sequestro Moro ci sia ancora qualcosa a scapito certo chiariamo un punto dice tutti cercarono di approfittare del rapimento
Questo è il quadro cercando di trarne qualche vantaggio ma l'ideazione organizzazione l'esecuzione del sequestro Moro furono solo le Brigate Rosse a farlo ma non è mai esistito un livello occulto delle Brigate Rosse anche se
Poi Fioroni parla della partecipazione di due personaggi la famosa Moro e la famosa moto appunto di cui la commissione di Fioroni
Venne a capo e alla fine ci fu questa moto ma insomma questi sono alcuni dettagli che certo sono interessanti quadro
Questo non sappiamo dice questo avvocato non sappiamo dove si riuniva durante i cinquantacinque giorni del rapimento il comitato esecutivo delle BR era a Firenze ma dove
I tempi sono dice ma perché è così importante sapere questo questo fatto questo particolare risposta
Perché lì che vennero scritti comunicati è lì che vengano prese tutte le decisioni importanti compresa l'ultima quella dell'uccisione dell'ostaggio probabilmente lì che arrivò una parte del materiale o accusa accumulato dei brigatisti durante il sequestro quale materiale
I nastri degli interrogatori di Moro è tante volte si è parlato della possibile esistenza di questi nastri distrazioni audio probabilmente anche i video
è sicuro che esistano gli Audioslave duramente sì dice biscotti Mario Moretti mi interrogava Moro l'appartamento di via Montalcini registrava tutto poi portava le cassette abbia Gradoli dove c'erano Gallinari Anna Laura
Braghetti che subordinava qui secondo me c'è un errore perché Gallinari Braghetti stavano ammonta al cinema il senso dovrebbe essere comunque
Lo steso ma questo sistema comunque sì rivelò troppo macchinoso per cui Moretti iniziò a mettere per iscritto
Per i video
Si fa più o meno lo stesso ragionamento a parlare di video dice fu il giornalista Mino Pecorelli altro personaggio complicato
Che poi fu assassinato che raramente diceva le cose accasata Ciro penso che le BR abbiano filmato come era stato fatto per il presidente
Della Confindustria tedesca Ashley errate
Che era stato sequestrato e ucciso dalla Raf
Qui poi si parla di videocassette improbabili e al all'epoca forse più significa semplicemente si trattò di nastri Super otto ma questo poi naturalmente è tutto da vedere
Ma sono appunto interrogativi testimonianze che ritornano e noi vogliamo chiudere la puntata di oggi con una segnalazione che si
Basata su alcune cose che sono diciamo fonti aperti quindi tutti le possono controllare
Il probabilmente è l'ipotesi più semplice quella che abbiamo fatto in apertura parlando della segnalazione su via Massimi non sappiamo se all'inizio queste segnalazioni poi sono state fatte e i motivi per cui sono state lasciate cadere perché probabilmente non c'è niente da approfondire ma appunto dato che siamo in uno sbocco
Particolare forse qualcosa si può dire di più le fotografie trovate Orlan della Renault quattro in cui fu abbandonato il cadavere di Aldo Moro in via Caetani dimostrano chiaramente che la automobile era accostata
All'atto sinistro della strada con le spalle a via delle Botteghe Oscure a un impalcatura che appunto era un'impalcatura di alcuni lavori
Che erano in corso in quel momento tutto lo stabile su cui torniamo tra un istante c'era un lucchetto e qui sembrerebbe che questo questa potesse essere una semplice via di fuga ugualmente molto esposta quindi forse
E gli inquirenti hanno percorso questa strada fin da subito nell'anno verificata non sappiamo però bene e questo si è parlato molto invece dello stabile dall'altra parte della strada cioè la sede
Palazzo Caetani il ruolo di Igor Marche ci Marche vice sposato a ore dall'ultima diciamo esponente questa nobilissima importante famiglia della aristocrazia non nera romana
Segnali di qualcosa di curioso su quella parte invece su quell'altro volto di della
Via Caetani ci sono il Partito comunista come sapete era molto preoccupato delle operazioni di spionaggio che da parte di diversi servizi venivano fatti
Alla sede del Partito Comunista Italiano Bottegone cosiddetto e è stato dimostrato che c'erano delle operazioni
Di spionaggio tecnologicamente molto avanzate nelle zone limitrofe e infatti sull'Unità del dodici gennaio mille novecentosessantanove trovate notizie che era all'asta un
Intero pezzo del centro storico proprio quello di cui stiamo parlando uno all'asta una fetta del centro storico prezzo base un miliardo e cinquecento venti milioni ma trovate anche sui
Resoconti parlamentari che sono disponibili in queste cose bene sto segnalando perché sono uscite fuori così con una Breve rapidissima ricerche con gli strumenti straordinari che oggi sono a disposizione on line una interrogazione a a un
Interruzione al Senato della Repubblica da parte di Michele Cifarelli è un personaggio straordinario se non c'è un errore interpretazione senatore del Partito repubblicano
Membro del CLN allievo di Benedetto Croce animatore di Radio Bari che appunto non è un comunista che dice
Fa quest'interrogazione il ventisette maggio del mille novecentosettantasette siamo a poche settimane
Diciamo ha siamo a meno di un anno prima del del sequestro di Aldo Moro per conoscere quali provvedimenti in
Del sequestro di Aldo Moro per conoscere quali provvedimenti intenda adottare e promuovere superare lo stato di abbandono e fatiscenza nel quale si trovano in pieno centro storico di Roma gli stabili di via delle Botteghe Oscure
Comprendenti la maggior parte dell'area tra via Caetani e via dei polacchi cioè tutta quella zona che del invece dalla parte di via Caetani di cui stiamo dicendo e se ne parlato appunto la risposta fu interlocutoria
Tutta quella zona era di proprietà dell'Ufficio italiano cambi che era una struttura nata durante il fascismo connessa al la banca d'Italia la sovraintendenza fin dal settantuno aveva cercato di intervenire ma
Poi tutti tutto questo non fu fatto quella zona risulta in stato di abbandono sicuramente ancora nei giorni in cui la Renault quattro si fermò lì davanti
Furono fatte delle indagini su questo possibile che qualcuno di questi soggetti di cui parla Fioroni abbiano cercato di interloquire sono questi soggetti di cui parlano i brigatisti quando evocano
Misteriosi interlocutori intermediari chiosa sarebbe interessante
E capirlo magari ci riusciremo più avanti però oggi ci fermiamo qui perché abbiamo finito il tempo e vi diamo appuntamento alla settimana prossima