Sono stati discussi i seguenti argomenti: Anm, Carcere, Costituzione, Diritti Umani, Diritto, Giustizia, Legge, Penale, Procedura, Ucpi.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 1 ora e 1 minuto.
Rubrica
Conferenza stampa
10:00
11:00
11:00 - CAMERA
16:30 - SENATO
9:00 - Parlamento
9:00 - Parlamento
10:30 - Parlamento
11:30 - Camera dei Deputati
12:00 - Senato della Repubblica
12:15 - Camera dei Deputati
12:45 - Camera dei Deputati
Oltre alla fruizione dei nostri file tramite il nuovo player Flash/Html5, sono disponibili i download dei file audio di Stampa e Regime, di tutte le Rubriche e dei Processi, oltre alla possibilità di scaricare i files della sezione Riascolta. Tutte le rubriche sono inoltre disponibili tramite il servizio Podcast. Come già avveniva in passato, dopo 3 settimane dalla creazione delle schede i files non saranno più scaricabili.
In nome del popolo italiano il tribunale cinquecentotrenta e centotrentacinque del codice di procedura penale dichiaro nome del popolo italiano la corte d'appello di Palermo seconda sezione in forma
In data cinque aprile del mille novecento
Buonasera buonasera e ben trovati all'ascolto di radio carcere da parte di Riccardo nella sala puntare un po'strana questa di radio carcere perché vogliamo ricordare quello che è accaduto un anno fa quando radio radicale insieme alla piccola così radio carcere per la prima volta hanno organizzato un incontro tra Anm camere penali
Per dialogare confrontarsi trovare soluzioni sull'emergenza carceraria era l'incontro
Senza dignità incontro che è stato preceduto da una visita credono effettuato col presidente Petrelli presenti Santa Lucia Enrico Mentana direttore del TG cinque perso il degradato carcere di Regina Coeli e poi il dibattito dove ha partecipato anche il ministro Nordio all'università
Roma Tre contanti ospiti
Importanti l'obiettivo di quell'incontro lo ripeto era l'incontro per la prima volta incontri incontri l'incontro per la prima volta tra camere penali Nm divisi su tanti temi ma poi una volta insieme uniti su un fronte oggettivo quello dell'emergenza carceraria avevamo molti detenuti
In meno un anno fa adesso ne abbiamo molti di più
Un anno fa era molto più facile sarebbe stato molto più facile risolve i problemi adesso è molto molto più pubblicato ma abbiamo avuto anche tanti morti in più in questo hanno passato altre persone che si potevano che si dovevano salvare beh oggi voglio farvi un po'li ascolta una sintesi di quella giornata
Perché la vogliamo non soltanto ricordare ma perché vogliamo anche ricordarle il contenuto l'importanza l'attualità del contenuto oggi siamo ancora qua con gli stessi problemi e evidentemente dobbiamo porci
Ancora nuove nuove sfide e torniamo dunque a un anno fa era il ventitré aprile siamo Villalonga là fuori dal carcere di Regina Coeli questa è la prima testimonianza è quella del presidente disattesa antologia allora presidente dell'Associazione nazionale magistrati accanto a lui c'era Francesco Petrelli attuale presidente delle camere penali sentito
Siam venuti insieme per guardare insieme il carcere rendersi conto
Proprio visivamente e fisicamente di una realtà che che vi è un pugno nello stomaco quando si si visita perché oggi c'è un problema emergenziale che sovraffollamento carcerario
Avvocatura e magistratura insieme vogliono sollecitare mettere mettersi unire le forze per far sì che la politica ne parleremo con il ministro della giustizia da qui a che ora
Metta in campo soluzioni che intanto rispondano all'emergenza riportare il calcio ad una situazione di possibile normalità il carcere in queste condizioni non è in grado di assolvere la sua funzione primaria che quella della risocializzazione diventa un modo di sofferenza noti esecuzione della pena luogo di marginalizzazione
Le popolazioni c'era aria di intercettano soprattutto i più fragili più poveri marginali un luogo di nera segregazione non è possibile che il carcere diventi
Che situazione dei trovatori torna e il carcere sempre un luogo luogo difficile poco
Luogo di sofferenza e
Io almeno personalmente ho avvertito questa questa sofferenza e in uno Stato democratico deve rispondere con le pene deve rispondere la compressione dei mi e non voglio dire che tutte le carceri italiane indicano situazione perché non non conoscono titolo per questo ma ne basta uno questa sofferenza e disagio si esprime ci sono già numeri importantissimi i suicidi in carcere ed hanno però la spia di come il carcere oggi sia situazioni di estremo disagio anche uno solo il suicidio dovrebbe chiamare le forze politiche coloro che hanno la possibilità di intervenire a farlo bene tempestivamente
Così Giuseppe Santa Lucia ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati un anno fa all'uscita
Della visite che abbiamo fatto insieme nel carcere
Di Regina Coeli anzi il nella visita Caffa atto insieme
A Francesco Carvelli presidente le camere penali una visita per la prima volta fatte insieme tra l'Anm capitali dentro un carcere a volte dei vertici delle Nm e di camere penali visita con un calcio insieme passano poche ore ci trasferiamo grazie all'ospitalità del professor Ruotolo all'università Roma Tre e come promesso ci tiene a trovare proprio in ministro della giustizia
Carlo Nordio iniziò da lui e poi sentirete
Le testimonianze sul campo di Giacinto Siciliano allora direttore del carcere di San Vittore oggi provveditore delle carceri
La zia Ale di Claudia Clementi direttrice del carcere di Regina Coeli di Marcello Bortolato presidente deprime sorveglianza di Firenze Digilio De Fazio segretario generale da lui la polizia penitenziale
Prego mi sono
Innanzitutto grazie anche organizzatore radio radicale almeno fino a qualche tempo fa per me era un luogo di casa Arena Lonigro conosco da sempre vorrei ricordare che è una decina d'anni fa forse dodici anni fa ho avuto anche un incontro a radio radicale con Marco Pannella è durato due ore è stato anche lui credo si trovi ancora sul tubo proprio sulla questione del carcere
Un saluto a tutti in particolare ai colleghi dell'Associazione nazionale magistrati
Ovviamente le camere penali i garanti tutte le autorità
Allora io purtroppo e me ne rammarico davvero però fatto vorrei dire ordinò un salto mortale per venire qui perché oggi si sono accavallate tutta una serie di altre riunioni
Però ci tenevo innanzitutto per dare un segnale di grandissima attenzione
Poi almeno per dire poche cose però spero di significative
Noi abbiamo un sistema premiale che il carcere o centri dico vorrei ricordare che il nostro Codice Penale benché in parte riformato poco riformato purtroppo
Quello formato da Benito Mussolini e da Vittorio Emanuele terzo un codice diciamo tra virgolette fascista
Sia pure scritto molto bene da grandissimi giuriste
Oggi Don tra questi pochi giorni sì se verrà la festa della Liberazione
Naturalmente ovviamente ispirata l'antifascismo però noi dobbiamo ricordare che abbiamo un corridore che ancora firmato da Benito Mussolini e Vittorio Emanuele terzo che tra l'altro gode di buona salute
Mentre quello firmato da un eroe della Resistenza come Luigi Giuliano Vassalli è stato demolito è stato male interpretato l'attestato imperterrito pareva un altro paradosso del nostro
Del nostro Stato
Allora come come intendiamo agire tanto per arrivare Pisoni concrete allora noi dobbiamo superare il sistema carcere o centri colpiti siamo portati appresso
Da tempo abbiamo un sovraffollamento carcerario questo qui questa è la prima criticità che va superata perché poi sappiamo che
E fonte non solo di disagi da parte di chi sta dentro compresa la polizia penitenziaria ma è a cura delle fonti diciamo vicine solamente questo deriva dalla sproporzione tra i mezzi che abbiamo i profili che ci proponiamo sessantuno mila ho qui i dati detenuti a fronte di cinquanta mila più o meno posti a disposizione è una percentuale che va rimossa
Come si può fare
Ci sono varie soluzioni certe tono un'amnistia tout-court delineare svuota carceri l'amnistia è sempre o una manifestazione di fallimento dello Stato è una forma a meno che non venga fatta
Da una posizione di forza quando lo Stato per esempio in occasione di un nuovo codice penale ricco tende a rimodulare tutto il sistema delle pene ma in un momento attuale penso che sarebbe tra l'altro anche negativamente compreso i cittadini quello che invece dobbiamo fare e non potete immaginare quanto io sia contento di sentire questo approccio che c'è stato centra all'Associazione nazionale magistrati recare penale
Con le quali ovviamente sia con l'una né con l'altra possiamo avere abbiamo abbiamo avuto avremo delle idee differenti ma noi dobbiamo cercare le convergenze almeno su quelle cose
Sulle quali ci va di mezzo come si dice non solo la pelle dei cittadini ma la dignità del cittadino e io credo questo possa e debba essere un elemento di convergenza e allora come intervenire beh da innanzitutto bisognerà pure intervenire attraverso la limitazione della carcerazione preventiva non sappiamo che ci sono molte persone che vengono
Vengono incarcerate puri vengono liberate magari dello stesso Tribunale della libertà dopo aver trascorso qualche giorno che per lui sono costituisce qualche secolo di sofferenza dentro dentro il sistema carcerario
Ma sopruso dobbiamo intervenire nei confronti di quelle persone che importante di reati minori sono in via di chiamiamola così estinzione dello per no estinzione dell'esecuzione della pena
E quindi noi stiamo pensando alla possibilità senza fare scarcerazioni lineari
Che potrebbero ripeto sembrare come deve resa dello Stato di fare delle rimodulazioni di detenzione di detenzione affievolita che quindi parte dal presupposto della diciamo dalla dal della
Il liberazione tra virgolette dal carcere sostituita però da una forma di controllo soprattutto presso le comunità noi abbiamo moltissime la comunità che si sono dichiarate disponibili ad accogliere sia queste persone in via di esclude in via di esecuzione finale della pena
Si era persone tossicodipendenti che come sappiamo pronte a essere dei delinquenti sono delle persone malate
Ecco noi su questo stiamo lavorando molto proprio l'altro giorno abbiamo fatto una un incontro molto importante con i che nel che ha messo se messo proprio
A disposizione tutta una serie di di a buona volontà di moltissime aziende anche di livello nazionale
Di grande importanza per assumersi questi oneri un'altra cosa che noi riteniamo estremamente importante il lavoro dentro il carcere ma attenzione non soltanto il lavoro dentro il carcere ma il lavoro dopo scarsi su una persona che impari un lavoro all'interno del carcere e poi ska senza trovare una posizione dignitosa è destinata quasi quasi inevitabilmente vorrei dire alla recidiva questa e qui le statistiche parlano chiaro
Penso che non ci sia un po'non possono esserci differenze di idee tra le le camere penali dai membri sottoscritto potere politico chiamiamolo così
E noi sappiamo che questa a a contrariis abbiamo degli esempi che già sono stati testati attraverso a altre associazioni di volontariato
A che tendono a quella che noi chiamiamo recidiva zero cioè non soltanto a istruire i detenuti per trovare un lavoro in carcere ma a trovare loro U lavoro una volta restituiti alla libertà
Perché il il saluto liberato che si trascini il marchio ricca e io della detenzione
Anche se intende comportarsi onestamente magari in carcere ha trovato un lavoro sempre viene abbandonato a se stesso quasi inevitabilmente ricade se invece viene subito diciamo colto per non dire assorbito
In una società che lo inserisce con uno stipendio adeguato con un salario adeguato all'opposizione decorosa allora le statistiche ci dimostrano che la recidiva tende a diminuire ad avvicinarsi
E diciamo tendenzialmente proprio allo zero
Quindi la nostra la nostra attività e quindi orientata in questo momento per future direzioni la diminuzione della popolazione carceraria attraverso i sistemi che ho detto e la diminuzione della recidiva
Attraverso questa benemerita opera di associazioni che
Che aiutano a imparare un lavoro all'interno del carcere e a trovarlo una volta liberati
Certo ci sarebbe da dire costruiamo nuove carceri ma voi sapete che questo è molto molto difficile chiuso in un carcere in Italia significa trovare delle difficoltà di ordine burocratico vincoli idrogeologici vincoli paesaggistici vincoli urbanistici vincoli architettonici noi non siamo come l'Arizona dove si possono trovare dei moduli prefabbricati e fare un carcere in sei mesi
Ci sono varie idee io ne ho lanciata una di usare le vecchie caserme dismesse che hanno una situazione logistica compatibile con quella di un carcere
Adesso stiamo invece studiando una cosa forse ancora per esempio se l'abbiamo scoperto che ci sono molti padiglioni all'interno delle carceri che non sono utilizzati e che invece potrebbero essere utilizzati sia per la detenzione
Sia per il lavoro purtroppo la cosa che manca estive dovremmo trovare lo spazio perché lo spazio serve a è indispensabile per quei due fattori che secondo un'ormai sono indispensabili per la rieducazione del detenuto che sono da una parte ho detto il lavoro ed è una parte anche lo sport lo riporta all'interno del carcere
Rileva la tensione aumenta la socializzazione aumenta il senso se vogliamo anche di disciplina perché il forte l'ho portato bene ai disciplina in questo senso abbiamo fatto proprio l'altro giorno su una serie di incontri con le società sportive porteremo lo sport in carcere
Non solo come esibizione da parte di qualche nota personalità ma anche per farlo fare i detenuti fare questo corrono gli spazi non tutte le carceri hanno lo spazio per poter giocare a calcio a rugby a pallavolo anche su questo stiamo facendo una mappatura
Ripeto è una situazione che si è sedimentata in decenni
Sono sappiamo tutti la la giustizia è sempre stata ancillare negli investimenti questo credo che anche su questo possiamo trovarci d'accordo
Questo credo sia il momento anche se le risorse sono limitate di cercare di usarle nel miglior modo possibile proprio in questo senso soprattutto non solo per velocizzare come si dice la giustizia i processi la ragionevole durata
Ma per quanto stiamo parlando oggi per rendere le carceri va ben più umana e più civili più moderne e tutto sommato anche non dico più adatte ma siamo meno inadatte al reinserimento sociale del detenuto una volta liberato
Grazie a una domanda soltanto visto che deve andare via Navaho parlando tre minuti in meno il dato di fatto ci dice che oggi abbiamo oltre sessantuno mila detenuti e quindi abbiamo tredici mila settecento detenuti in più
Rispetto a quelli che potrebbe ospitare tredici mila settecento ma ciò che preoccupa ancora di più e il tasso di incremento del tasso di sovraffollamento contiamo quattro mila quattrocento detenuti in più all'anno ora bisogna chiaramente pensare si potrebbe pensare a Sale gigliati senza le carceri facendo uscire detenuti che non sono pericolosi
A questo proposito Commissioni giustizia alla Camera pende il disegno di legge sulla liberazione anticipata che già nel due mila tredici è stato adottato nel nostro Paese lei che ne pensa in grandi linee su questa di aveva in grandi viene io penso l'ho detto prima
Una liberazione anticipata lineare
Posso parlare come una sorta di resa da parte dello stato curato un provvedimento svuota carceri fatto per svuotare le carceri non solo ha un significato anche un come messaggio
No non particolarmente educativo sembra quasi che lo Stato si arrenda una situazione di inevitabilità
Ci sarebbe molto meglio sarà invece molto meglio se noi presto deflazione anche per numeri maggiori la trovassimo in un altro modo detto prima con una sorta di detenzione alternativa
Che non sia la liberazione tout court tra l'altro liberare persone che non abbiano trovato un lavoro non l'abbiano imparato non ce l'abbiano già significa e come dimostrano hanno dimostrato nei tempi pregressi gestire significa un pannicello caldo che dopo entro due o tre o quattro mesi riproporre gli stessi problemi di prima noi dobbiamo avere agire alla radice nel senso che il si possono estrarre chiamiamole così brutalmente queste persone dal carcere mano per mettere sulla strada con liberazione incondizionata ma trovando dei posti adatti dove possono espiare e il residuo della pena
In situazione ovviamente molto ma molto meno disagevole di quella del carcere penso delle proprio delle comunità
Dove possono anche imparare un lavoro
E guardate che qui le queste comunità non solo esistono si sono dichiarate perfettamente disponibili
Sono in grado di remunerare le persone che entrando dentro iniziano a lavorare e sono anche in grado di trovare loro un lavoro una volta uscite quindi però restando che tutte le opzioni sono possibili certo è chiaro che una persona che stia che abbia ancora pochi mesi da scontare
Non ha diciamo non ha nessun interesse a evadere nemmeno se se senza esser posto in condizioni di una semi semi detenzione poco controllata quindi è nel suo interesse stare per imporre una comunità dove non si ci sia né il filo spinato le regole nelle nella polizia penitenziaria
Però ripeto la mia idea mai non è un'idea
Anche politica è un'idea giuridiche o diciamo giuridico etica filosofica non entra in quanto di una liberazione lineare che ripeto potrebbe Jones potrebbe suonare come una resa dello Stato rispetto a una situazione che sta uscendo di controllo dobbiamo trovare una soluzione alternativa che sia propositiva e la soluzione appropriativa secondo me proprio visto che la possibilità l'abbiano di inserire queste persone in comunità
Queste comunità ripeto ancora una volta
Sono già state individuate sono disponibili sono in grado di accogliere e sono in grado di retribuire un lavoro che viene diciamo così insegnata questi detenuti invia di fine pena
E sono anche in grado di trovare loro il lavoro una volta liberati e quando andando in virtù di queste comunità allora
Beh dolciastra siamo il provvedimento quando sarà fatto il provvedimento che dovrebbe essere
Questo emendamento esiste è all'esame del Parlamento e siano voglio sicuramente anticipare quello fra
Con un incontro quello che sarà fatto ma certamente se la legge venisse provata in questo modo la cosa potrebbe essere questione di settimane planet poi dipende ovviamente dei magistrati di sorveglianza vedere volta per volta quali sono le situazioni perché ogni situazione inversa
Proprio solamente vanno esclusi gli imputati per reati pericolosi anche per reati di Eluana Englaro le centrali traducibile più o meno un anno e l'ha fatto dei calcoli che potrebbero essere più delle cifre che ha detto lei prima con la liberazione dei reati
Ministro grazie del tempo regionali saranno chiaramente prima delle europee non succederà nulla inutile illude agiva possono lasciare
Non è detto però possiamo lasciarci con la promessa appena avrà magari qualcosa di nuovo e di concreto proporre ci possiamo rivedere Andrea ragionare anche dopo il temporaneo domandano vorrei che questa accelerazione sembrava volersi sottrarre Edoardo Speranza che per esempio farebbe l'amico Mentana
Che però purtroppo proprio correre grazie comunque grazie stride soprattutto ai colleghi dell'Anm
Bene entriamo nel vivo di questa giornata senza dignità che la dignità e il valore minimo dopo la vita ma quando capocciata di prima c'era finita per questo si intitola senza dignità perché delle carceri d'Italia cioè quest'incontro lo ripeto che ha come obiettivo quello di aprire per la prima volta un dialogo tre nelle camere penali sul fronte carceri giustamente in modo legittimo Nm che avrebbe condivise su tanti argomenti però su questo che oggettivo la divisione la vedo dura iniziamo quindi a immergersi intanto nella realtà perché dopati è sempre dal dato di realtà come si parte sempre dalla contestazione si parte sempre dal dato di realtà
Io chiederei intanto invito al tavolo il presidente Marcello Bertolaso presente di quel sorveglianza di Firenze Giacinto Siciliano direttore casi sempre di Milano Claudia Clementi direttrice del carcere Regina Coeli di Roma Tiberio De Fazio segretario generale della UIL della polizia penitenziaria che ci lasceranno delle brevi testimonianze sulla realtà detentiva che loro conoscono ma io inizierei Picaglia s'portare i nostri i nostri nipoti interlocutori così salvata rotondo importante prenderne camere penali e ci fa anche Enrico Mentana direttore inizierei con in mezzo ci proprio dentro quelle celle facile snocciolare i numeri difficile capire più difficile capire come si vive dentro quelle celle quelle cifre che abbiamo visto oggi insieme
Nella visita a regia scene hanno lasciato la pelle d'oca sentito nessuna testimonianza di Mario che uscito da poco dal carcere di Udine irriguo perciò da poco dal carcere soluzione di Firenze e Monica che è uscita da poco dal carcere
Dal nuovo capace di Sassari costato centinaia di milioni di euro
Mario nelle celle dei casi di Udine quante persone di tenuti ci dicono ci sono dalle due alle quattro persone affrancasse persone Marcatori persone ma in quei
Le celle del carcere di Udine le persone detenute hanno almeno tre metri quadri a testa per poter vivere ai Los Van Van der SAR varcato per questa proprio no
Perché è una cosa ragionevole di tre metri quadri sarebbe un sogno ad ogni persona ma non se non vengono assolutamente rispettate utile ma almeno qui se eccede nei casi di Udine sono ben tenute sono rovinati no sono rovinate fanno schifo mutuate io sto commissiona salutano INAIL no sull'etichetta replica Prontera sporco per terra beneficato nel bagno tra con l'accordo sulla Dozza sulle scalate fallite siano apparterranno al quale sono state anche le denunce valutare vivi io addirittura proprio con la forchetta violato la guardia scuse venga un attimo
Ora è quello del del vitto rétro regola almeno nel carcere di Udine c'è qualcuno che degli USA segue o avete la possibilità di impegnare in maniera utile il quotidiano giorni mesi gli anni
Gli devo sì condanne nel carcere Udine sei abbandonato praticamente aperte sono ormai nulla non sono accorsi non c'è il lavoro ma solo per fare lo scopino oppure portavitto se abbandonato totalmente lo stesso settore cioè lo parlare con altre persone ma non c'è nulla di nulla di nulla cioè una persona arrivata ad un pensiero suicida appunto perché tutte queste cose qua mancano una vita che io non non hanno trovato mio Petrone amico una cosa del genere il ricco ci può descrivere la cella dove e vidi tenuto fino a poco tempo fa del carcere Sollicciano di Firenze celle un po'e tre con la plastica lei potrà nobile Pianese Tizio mentre in persone in una cella quanto che beh nove i quali tre persone i nove metri quadri sono venuti qua di quelle shader agende da una persona questo avviene oggi a Sollicciano Antonini continua così la storiella l'abbiamo sono aumentando nulla chi faceva di tutto il giorno in cui l'ascella impazzisce
Oggi pieno d'acqua quando piove no appropriato come settimanali e voi come faceva lasciva nella cella di moda oggi non lascia Mascia appiattire uniti e quindi su cui pantaloni piedi nell'acqua da qui l'idea di via Rossetti alla boutique Albate del bagno chiamando proprio stavo male tanto per l'abbandono dell'abbandono dirà della persona e delle cose DC Mario qui dove sto vivendo ma gestita da sta succedendo l'abilità
Monica del nuovo carcere di Sassari quante donne detenute ci vivono in ogni cella farà alla battaglia hanno accontentare quattro non accenna ma si tratta di celle piccole vero economia legale del personale e voi ci sarà dei tre un quattro donne in trentaquattro Marcella due non c'è spazio per muoversi nessun'altra passa per un'oscena animali o no animali ma è vero Monica che il nuovo calci Sassari presenta già gravi problemi strutturali come CD me implicherebbe umidità e Anna tanta ad esempio partita accanto alla
Vanno adottante sarà Belloni otto
Avevo parlato fa parlerà ma fai e altre età Maldini linee casi Sassari ci sono lavori qualificati per voi donne detenute oppure no assolo talmente in attacco ecco Monica ma nel carcere di Sassari
E visto donne detenute ristretti in carcere con i propri bambini non è un bel vedere
Bambini con le mamme chiusi in cella simboli dicono che alcuni bambini si rendono conto quando si chiude blindo no e tema agli enti oramai però molto lunghe
No migliorare la la lettura
Impressione conica ma è vero che l'incubo del carcere incubo il carcere fatto in questo modo degradante e disumano guardie non finisce con la libertà perché una persona anche quando torna in libertà comunque
Devi saper convivere con cui i ricordi di quel terribile esperienza come perché io quella emergono Shepard le reti pagare ottanta nell'approccio che aveva qui io mi accorgo qui ma ancora l'attento all'interno però è qual è il problema finito liberata però portava anche le conseguenze ventotto hanno lei pendente da lei una
Tre testimonianze ma insomma la maggior parte centottantanove casi italiani realtà è questa se non peggiore da qua partiamo grazie al Presidente detti queste Brianza Marcello Bortolato di di Firenze Keci tra uno spaccato sulla realtà appunto
Delle di Firenze la città dove lavora buona sera grazie Riccardo Arena assalto i saluti e ringraziamenti perché Riccardo mi ha segnato sette minuti per cui cercherò di contenere il mio intervento nel tempo che mi è stato dato allora sono giudice di sorveglianza
E per questo mi limiterò ad una descrivere una situazione su cui la magistratura dis di sorveglianza esercita il suo potere di vigilanza anch'ancorché le norme dell'ordinamento penitenziario del mille novecentosettantacinque consentano al magistrato di prospettare al ministro della giustizia anche le esigenze dei vari servizi e quindi anche un'indicazione di interventi possibili credo che in questa felice occasione pubblica in cui una magistratura ed una avvocatura congiunte si trovano dalla stessa parte il magistrato di prossimità quale io solo che si occupa di eseguire la pena
Si debba limitare a denunciare lo stato delle cose piuttosto che indicare le soluzioni perché quelle sono compito dell'azione del governo del Parlamento e abbiamo appena sentito
Quali il ministro ha prospettato come soluzioni immediate allora dico subito che la realtà dalla quale provengo mi riferisco al carcere di Sollicciano Firenze di ventuno è divenuta una realtà che non esito a definire intollerabile ma di cosa parliamo parliamo di estremo degrado delle strutture se non di fatiscenza di condizioni igieniche inaccettabili peraltro da tempo notte a tutti e prima di chiunque altro i detenuti che hanno inondato la nostra cancelleria di reclami a tutela dei loro diritti
Istanze alle quali analogamente a quanto succede in altri uffici di sorveglianza non riusciremo a dare tempestiva risposta per la cronica
Carenza di risorse materiali e umane a causa del persistente oblio in cui i nostri uffici dimenticati da tutti vengono lasciati
Le stesse carenze che ad esempio determinano circostanza poco nota l'aumento del vertiginoso di condanne in eseguita il problema dei così detti liberi sospesi che hanno raggiunto e superato ormai il numero di cento mila ma le condizioni di questo carcere ove pure negli anni si sono verificati drammatici suicidi sono comuni a molti altri istituti italiani
Ove si pratica come lo stesso ministro ha avuto occasione di dire solo pochi giorni fa nel carcere femminile della Giudecca ce lo ha ricordato poco fa quelle inaccettabile cultura dello scarto che fa toccare con mano la disperazione e il dolore
Espressione massima di lacerazione esistenziale e in
Sì ed Epifani mentre contraddizione da parte delle istituzioni della società
In molte carceri italiane tranne le pochi isolati realtà virtuose che anziché l'eccezione dovrebbero costituire la regola non viene garantito quel minimo grado di civiltà necessario per fare eseguire una pena degna ai condannati
E nemmeno le condizioni minime di lavoro per gli agenti di polizia penitenziaria uniti ai condannati in questa tragica facile fase discendente
Lo stillicidio dei suicidi la sua insopportabile escalation quotidiana la crescita inarrestabile degli ingressi ormai quattro mila all'anno frutto anche di leggi che danno priorità alla punizione piuttosto che alla prevenzione
E il degrado di strutture che ove fossero civili abitazioni sarebbero state chiuse da tempo sono indice del progressivo scollamento tra la rappresentazione ufficiale del carcere
E la realtà di esso
Da tempo il carcere dopo la stagione di riforme per lo più abortite rischia di tornare a chiudersi in se stesso e in esso l'uomo con la sua dignità scompare diventando invisibile
Si rifugge dalle prigioni
Così come si rifugge dal male mentre la questione carceraria dovrebbe essere in cima all'agenda degli interventi di fronte ai suicidi lo stesso presidente Mattarella ha detto che non c'è più tempo nessuno ha la bacchetta magica per risolvere un problema che ha una pluralità di cause il disagio psichico il senso di colpa verso i propri familiari
La mancanza di serie prospettive di reinserimento se pensiamo che buona parte dei suicidi avviene nella fase terminale della pena
Sono tutte concause di un evento tragico ma non si può ignorare che stare per molte ore al giorno costretti a condividere spazi sempre più stretti
In strutture sempre più inadeguate tra persone con culture usi e abitudini di vita così diverse tra loro in celle fatiscenti spesso nemmeno separate dai servizi igienici e magari con cimici
Scarafaggi infiltrazioni di acqua come avviene a Sollicciano non può non avere nella drammatica decisione
Di togliersi la vita un peso decisivo
Il disagio inoltre accresce la conflittualità interna e lo conoscono bene gli agenti di polizia penitenziaria e dell'altro ieri la notizia di un detenuto che nel carcere di Opera
Ha ucciso un compagno di cella per una lite sul telecomando
Non può esserci uno stretto determinismo tra sovraffollamento e questi episodi ma è indubbio che riportarlo a livelli di accetti britanno omerica
Darebbe seppur temporaneamente respiro al sistema una misura immediata seppure a corto raggio e dunque oggi indispensabile
Detto questo vorrei fare una considerazione conclusiva sul problema della pena perché il tema del sovraffollamento non resti un alibi per non affrontare la vera questione sociale che è sottesa al carcere
Il problema è certamente Complesso perché è impossibile individuare una risposta definitiva ed è incerto il futuro su una soluzione alternativa al carcere meno disumana che ancora non si intravvede nel punire c'è l'essenza dello Stato che ha il monopolio della FAO forza legittima e c'è anche una domanda
Di sicurezza ma ciò non toglie che la questione umanitaria in tempi di detenzione in condizioni degradanti abbia posto prepotentemente il problema della fuga dal carcere
A riprova che per venire incontro a ciò che la dignità implica come dice il titolo che si è voluto dare a questo incontro
Bisogna uscire dal carcere
Se la pena soddisfa una reazione emotiva e immediata la commissione del reato vista sempre di più solo come un modo per privare la libertà
E infliggere sofferenza reo
E se ha una sua legittimità solamente in una cornice di legalità e ragionevolezza e soprattutto se non si riduce a una semplice catena di sofferenze e di dolore
Dicevo che non sta al gioco dice almeno in questa occasione indicare le soluzioni sia per arginare i costi umani provocati da tale condizione sia pure a evitare di incorrere in una possibile ritengo assai probabile nuova condanna dell'Italia da parte della corte europea
Dei diritti umani ma segnalare quello sì la necessità di approntare risposte tanto di breve quanto di medio lungo periodo un piano straordinario che affronti seriamente il tema dell'esecuzione penale
Dovrebbe così comprendere tuttavia sia un serio incentivo delle misure alternative Lissi si potrà arrivare alla recidiva zero di cui abbiamo sentito parlare
E di tutti gli altri istituti di Protection
Sia un rafforzamento delle detrazioni effettive di uomini e mezzi agli uffici di sorveglianza inspiegabilmente esclusi dagli investimenti del P N e Verre agli volete e agli Hare trattamentali degli istituti penitenziari
Le misure altre dal carcere come quella ipotizzata dal signor ministro poco fa possono costituire una valida risposta solo se si implementano da un lato gli uffici che le devono concedere dotandoli di strumenti adeguati e dall'altro si rinforza il territorio che deve riceverle creando comunità accoglienti e non respingenti
Per rendere la pena come vuole la Costituzione utile per il condannato e anche per la società
Recuperare del resto la funzione utilitaristica della pena sarà pure contrario ai più puri principi liberali
Marie conquisterebbe il senso di una pena umana da un lato e che abilitante dall'altro restituendo all'in treno quel volto costituzionale che le spetta
Grazie grazie davvero al presidente Marcello Bortolato preside che figura di sorveglianza di Firenze do alla parola Giacinto Siciliano secondo diseguaglianza direttore del carcere di San Vittore di Milano prego dottor Giugliano
Allora buongiorno a tutti grazie dell'invito cercherò di essere anch'io molto breve anche se non mi sono cronometrato però promesso di cercare di rimanere nei tempi
Non è semplice fare il direttore di un carcere in questo momento per i motivi che ci siamo detti quindi magari evito almeno per ora di parlare di numeri centimetri quadrati altro
Anche perché penso che siamo più o meno tutti d'accordo nel fotografare una situazione che è difficile la mia proponesse un po'la testimonianza è una fotografia di quello che il contesto in questo momento di San Vittore che uno dei tre istituti milanesi senza considerare il carcere minorile tre istituti che da soli ospitano oltre quattro mila detenuti
Che vivono in un grande contesto metropolitano
Peraltro ricco ma ricco anche di attenzione rispetto al mondo carcere
Ma che in questo momento è in grandissima sofferenza San Vittore dei tre istituti e quello che accoglie tutti gli arrestati
Di fatto siamo diventati un grande centro di accoglienza dove le persone stanno non più di trenta sessanta novanta giorni
Giusto il tempo per provare a conoscerla e cercare di capire quali sono i problemi magari dare una prima identificazione una prima sistemazione dal punto di vista sanitario quei trasferirli perché bisogna fare posto ai nuovi arrestati
Oggi siamo al mille centoquarantotto detenuti per lo meno stamattina alle otto di cui mila sessantotto uomini settantatré donne e sette madri con bambini che quanto meno uso il termine per fortuna vi chiedo scusa so in una struttura che non è il carcere di San Vittore ma è una palazzina comica sempre carcere per una palazzina in piena città Milano che come dire fa fa fa qualcosa e in quanto meno ci ha consentito di chiudere quello che era il vecchio nido presente all'interno del carcere di San Vittore ormai tanti anni fa
Un settanta per cento sono stranieri ed è un dato che sottolineo perché questa cosa incide molto sulla gestione ma soprattutto abbiamo oltre duecentoventi ragazzi sotto i venticinque anni e altri duecento tra i venticinque trenta
Il che vuol dire che il quarantacinque per cento della popolazione di San Vittore non arriva trent'anni e questo è un dato che sta crescendo in modo impressionante che va sottolineato
La media degli ingressi è passata dai centosessantatré del gennaio due mila ventitré ai duecentocinquantotto del marzo due mila ventiquattro
Formalmente la media è di nove persone al giorno ma in realtà è molto di più perché togliamo i sabati e le domeniche che normalmente ci portano meno arresti riusciamo ad arrivare anche al venti venticinque persone che entra in una giornata per più giorni consecutivi
L'istituto è passato da ottocentocinquanta detenuti che era il limite massimo in cui sfollato amo con questo brutto termine che vuol dire fare un elenco di nomi che vanno da qualche altra parte
E siamo invece normalmente a mille ottanta uomini che vuol dire che siamo a praticamente duecentocinquanta uomini in più rispetto a quelli che avevamo un anno fa
Questo è il dato quantitativo ma c'è anche un dato qualitativo tantissimi stranieri e questo è un problema perché quando in una realtà metti settecento persone provenienti da culture diverse che comunque cercano di aggregarsi di riprodurre i loro schemi culturali noi fanno le loro comunità
Cannoni abbiamo no una presenza che è imponente e massiccia che mette veramente in minoranza i pochi italiani che ci stanno ma rispetto ai quali tuber celtici tutta la difficoltà
Deve far comprendere quello che il contesto in cui tu sei provando a lavorare lavorante FI trovando inserire e non è facile perché sono persone che molto molto spesso non non conoscono regola vengono dalla strada non accettano è brutto a dirsi ma c'è persino chi materasso te lo restituisce non mette fuori perché non è abituato a dormire su un materasso e non lo vuole no
Tu dici il tavolo che c'è qualche volta c'è qualche volta non c'è ma c'è tanta gente che non ha mai utilizzato il tavolo perché in questo momento e lo dico in carcere come San Vittore non il carcere dei reati ma il cachet della marginalità
Perché si sta arrivando al carcere
Quando i servizi non hanno non sono riusciti ad agganciare fuori per cui il reato è il primo momento in cui c'è un contatto con le istituzioni
Ed è brutto dire ma vedi il primo medico il primo educatore il primo poliziotto senza doversi necessariamente litigare il primo psicologo e diventa tutto un sistema in cui è quasi tutto la prima volta guardate che non è affatto facile perché io lo dico mai sono trent'anni che sono direttore Istituto penitenziario
Ma il calcio degli ultimi anni non c'entra assolutamente nulla con quello a cui eravamo abituati tanti anni fa quando gestivamo detenuti gestivamo criminali o di Pretty rendiconto che gestisce persone che sono in situazioni di grandissima sofferenza rispetto al quale cui fare veramente poco
Sempre rispetto ai dati in questo momento a San Vittore centottantasei detenuti con una diagnosi psichiatrica accertata
Magari molti sono compensati sono seguiti del servizio ma abbiamo sempre centottantasei persone con diagnosi accertata e abbiamo oltre duecentoventi persone con disturbi del comportamento comunque in carico ai servizi di psicologia
Abbiamo seicentottanta tossicodipendenti e quaranta alcoldipendenti e ottanta persone in trattamento metadonica o o sostitutivo
Questi sono i dati che sono i dati che evidenziano appunto quella mattina Rita ma anche quella difficoltà di cui parlavo prima anche perché voi molti di questi detenuti sono privi di alcun riferimento familiare
Per molti il vero problema non è la sua Betty trazione a me piace tanto e lo ricordo da vecchio direttore delle case di reclusione quando si facevano tanti bei programmi trattamentali università si parla di polo universitario non sia privo di questi poli
Noi se riusciamo a fare il corso di alfabetizzazione e tanto
Ed è anche facile a vedere un'aula dove cioè uno due persone perché non riesce a trovare l'interesse a portare le persone neanche ad andare a fare il corso di alfabetizzazione
Sottolineo queste cose perché io mila sono molto attento alle condizioni igieniche i centimetri quadrati eccetera eccetera però non penso che il carcere o la dignità in carcere c'è una questione di centimetri quadrati no
Prendo atto anche quando la magistratura cogliere clamidia metratura non la metratura io penso che il detenuto sesta bene
E se c'è un buon clima di relazioni se c'è attenzione se ci sono attività non va a guardare dieci centimetri quadrati in più o in meno
Il problema è che duecentocinquanta persone in più un istituto non sono soltanto centimetri quadrati almeno duecentocinquanta persone sono tutti i servizi che soffrono
No perché son duecentocinquanta persone in più son duecentocinquanta possibili malati sono visite esterne sono udienze in più quindi questo costava impattare su tutti i servizi su una struttura che già sovraccariche che ovviamente va ancora più in sofferenza
E poi questo rende molto più difficile il lavoro perché voglio dire che il carcere devi conoscere devi gestire ma quando tenentino venticinque al giorno quel colloco di primo ingresso come lo fai
Che pretesa e di conoscere realmente con chi hai a che fare allora cioè corridoi colloco di primo ingresso se ti va bene quello vero lo fai un mese dopo perché tra problemi psichiatrici dei problemi di dipendenza e il tempo necessario per fare e nel frattempo tu ce la metti tutta il sistema ce la mette tutta ma oggettivamente siamo molto in difficoltà
Io non come dire non voglio dilungarmi oltre è chiaro che questo crea attenzione
Tutto questo crea tensioni crea tensioni fra i detenuti che litigano c'è poco da fare crea tensioni fra i detenuti del personale anche perché quando i detenuti litigano e tu non hai neanche la possibilità di spostarli di Camerano perché a volte succede anche questo o quando a volte devi fare delle ubicazioni come li chiamiamo noi quando prende la persona la metti una stanza dove sceglie la soluzione come dire
Lo dico in modo improprio meno peggio no nel senso non la migliore assolutamente non puoi pensare alla soluzione migliore ma il danno minore che tu riesce a fare perché è chiaro che questo crea tutta una serie difficoltà inevitabilmente crea tensione non dimentichiamo anche un'altra cosa
Negli ultimi anni ci sono state tantissime assunzioni
C'è un grosso ricambio generazionale perché c'è tanta gente che è andato in pensione tanti che ne sono entrati
Però questo in termini di esperienza a noi costato tantissimo perché abbiamo tantissimi ragazzi giovanissimi
Che hanno a che fare fra l'altro con quei tantissimi ragazzi di cui parlavo prima che provengono dalla strada e che al parità non lo riconoscono minimamente per cui non ci sono tante tensioni che derivano proprio da questo ti
Ho difficoltà e poi non ce lo dimentichiamo io questo lo sottolinea in sezione c'è un agente ogni cinquanta cento detenuti
Quindi usciamo dalla logica di avere la pretesa che siccome poi ci sta in carcere è una persona sta in carcere questo garantisca assolutamente la sicurezza che non succede più nulla sia delle persone si è ridotto il prezzo rendiamoci conto che questo è il contesto in cui noi oggi stiamo lavorando tutti quanti che io personalmente dico questo
Da direttore di San Vittore
Penso che sia un carcere come San Vittore regge perché complessivamente regge
Questo è perché c'è un grande impegno veramente grande di tutti gli operatori del personale c'è tanta attenzione non si cada in nelle provocazioni si riesce a a fare attenzione alle cose importanti
Cioè io penso che veramente sia un orientamento all'obiettivo poi torniamo al punto di partenza è chiaro che la struttura vecchia per quanto quasi comparsi completamente ristrutturata
Però è vecchia sovraffollata sovraccarica e quindi e senza spazi perché l'ultima cosa
San Vito gli spazi sono quasi esclusivamente Shell ma chi sono questi passeggeri di cemento di forme strane che è difficile anche giocarci a pallone
Ma se vuoi fare qualche attività o altro oggettivamente molto spazio non ce ne è chiaro che più aumento di detenuti più si comprimono gli spazi più aumentano le tensioni e diventa anche difficile gestire un contesto del genere
Grazie direttore duecentocinque al direttore del carcere di San Vittore di Milano
Mamma mia
Carcere in calce diverso in carceri turche è cambiato ma il vero e quelli delle manca quella politica sociale chiaramente fuori poi ti prego ti ritrovi dentro Cataldo elementi direttrice del carcere Regina Coeli Roma in convento al centro di Roma vi è un ex convento del Seicento
Posti regolamentari circa seicento oggi più di mille cento detenuti se non ricordo male prego
Buon pomeriggio grazie a Riccardo Arena dell'invito io potrei chiudere il mio intervento qui perché potrei con qualche piccola differenza diciamo di numeri dire le stesse identiche cose che ha detto il mio collega di San Vittore peraltro
Regina Coeli a San Vittore sono due strutture molto simili sia come tipologia diciamo di istituto sia proprio come edificio no al centro della città
Non è facile raccontare un carcere e io ho sempre pensato che raccontare un carcere è un po'come diciamo raccontare la struttura narrativa di una tragedia greca a volte di una tragedia e basta
Però diciamo che la struttura narrativa quella di una di una tragedia greca nonché prevede un prologo una narrazione di una storia in una epilogo in genere diciamo le narrazioni le storie le strutture narrative delle tragedie sono molto simili
Ed è quello che avviene all'interno di un carcere no in cui una persona arriva e si trova appunto a dover così entrare in contatto con una comunità che ha fatta oggi a Regina Coeli di mille centotrentasei detenuti ma la settimana scorsa erano quasi mille duecento
Con una media di ingressi giornalieri di otto nove persone contrariamente a San Vittore invece noi aumentano nel fine settimana
E
E con una diciamo moltitudine di soggetti che non fa che aumentare le solitudini a mio avviso no perché in quella moltitudine appunto sia veramente molto solido
Si trova a che fare con diciamo una serie di persone che molto spesso delle storie di vita molto simili che sono storie di di saggio e di degrado
Persone di storia di che hanno storie di provenienze geografiche le più disparate nove si collega diceva
Ecco sono è cambiata la popolazione detenuta anch'io faccio questo lavoro da o meno di anni di Luís ma quasi
E in questi anni che da un punto di vista storico sono un'inezia
è cambiata tantissimo la popolazione detenuta e in questo momento si hanno provenienze geografiche veramente le più disparate significa
Provenienze culturali mentalità modi di vita no collega parlava del materasso del tavolo è una esperienza che viviamo anche noi
La persona che si è uccisa ieri a Regina Coeli è era di nazionalità cinese
Noi abbiamo diciamo incontrato persone detenute cinesi solo veramente molto di recente sappiamo molto poco di come trattare con queste persone spesso abbiamo difficoltà anche diciamo proprio a interloquire in no
In una lingua comprensibile ad entrambe
è fatta di storie simili se pur nella diversità perché sono storie di persone che hanno di saggi che hanno diagnosi psichiatriche conclamate a Regina Coeli
Più del dieci per cento della delle persone presenti hanno diagnosi psichiatriche conclamate più tutta un'area diciamo che si espande a macchia d'olio intorno a questo dieci per cento che è fatto di persone che hanno di saggi di parole di vario tipo anche se non di diagnosi psichiatriche conclamate è fatta di persone che hanno problemi di dipendenza e oggi non parliamo più di della tossicodipendenza tradizionale ma parliamo di una dipendenza da un ventaglio di sostanze
Alcune non sono e nemmeno classificate ancora come sostanze stupefacenti ma sono deleterie sono pericolosissime
Parliamo di una realtà nella quale le persone hanno paura distare
Perché soprattutto a Roma ritrovano all'interno del carcere quello che c'è fuori la contrapposizione tra piazze di spaccio la contrapposizione tra clan
Rivali fra di loro persone con le quali si hanno dei debiti quindi la prima cosa che la paura niente
E è fatta Poli
Di quello che avviene all'interno del carcere e poi di un epilogo che in genere nella tragedia greca
Pur se Fausto però è proprio paradigmatico verso invece un esito che infausto in qualche modo ma secondo la cosa più importante che è poi il diciamo la cosa più importante della tragedia greca non sono il protagonista i comprimario la narrazione della storia che a volte ripercorre no una come dire una trama diciamo solita ma è il coro
Il coro è quello che ha il ruolo fondamentale nella tragedia greca e quello che sostiene l'azione è quello che sostiene il protagonista oppure lo condanna sin dall'inizio
è quello che in qualche modo conduce anche lo spettatore verso quell'epilogo e da chi è fatto il il coro all'interno di un carcere fatto da quelle altre mille centotrenta persone delle quali molto spesso ti devi difendere perché queste quelle solitudini di cui parlavo oggi diciamo sono molto accentuate perché tra persone che parlano lingue diverse che hanno culture diverse
Che appartengono a organizzazioni criminali o comunque ad ambiti criminali diversi non c'è più solidarietà
Cosa che invece si riscontrava spesso all'interno degli istituti penitenziari no
E fatto dagli operatori penitenziari che sono sempre più pochini
Un agente ogni cinquanta sessanta detenuti noi nelle mi turni serali e notturni abbiamo un agente ogni duecentocinquanta detenuti a volte e quindi è ovvio che è fatta di operatori che non possono che portare una esasperazione
Uno una timore di di sbagliare di far di di di checché accada l'irreparabile e di non essere pronti a poter affrontare questo questo irreparabile
E fatta da tante persone che in qualche modo
Ci aiutano a fare quello che non riusciamo a fare perché non abbiamo le risorse non abbiamo gli spazi Regina Coeli è appunto un ex convento a dei passeggi del ricavati come diceva il collega con forme diverse all'interno
All'interno delle mura però a volte sono anche persone che portano la loro visioni di che cosa significa
Stare bene i nodi di di che cosa bisogna fare per stare bene e a volte non sempre questa visione coincide magari con quella di una persona che arriva da un altro mondo da un'altra cultura e che invece vuole un epilogo diverso per la sua storia
è fatta dall'opinione pubblica e fatta dagli organi di stampa e fatta da una
Diciamo è un covo Rocchi è invece che il sostenere molto spesso esaspera molto spesso sottolinea quelli che sono gli aspetti più negativi
E che porta le persone a riflettere non tanto diciamo no su quella che può essere una una prospettiva ma a come uscire fuori diciamo da una situazione di disperazione
Mi ha fatto molto piacere stamattina quando ringrazio le persone che sono venute a farci visita oggi
Mi ha fatto molto piacere quando dottor Mentana stamattina uscendo ci ha detto nonostante quello che ho visto ho visto in voi eravamo lì io il comandante manzo ma anche altri operatori ho visto in voi un portato di speranza
Ecco quello che in questo momento io credo che possiamo fare nelle difficoltà che ci sono e come diceva il Presidente del Tribunale non stanno voi trovare delle soluzioni che sono soluzioni che vanno al di là appunto delle nostre competenze però in questo momento io credo che dobbiamo continuare ad essere portatori di speranza in qualche modo
Tutto qua
Flavia Clementi gravemente direttrice del carcere regina Regina Coeli Roma ma nelle carceri non ne le faceva riferimento anche prima il dottore siciliano dottoressa Clemente le carceri non ci sono soltanto i detenuti ma anche gli agenti della polizia penitenziaria
Come diceva Pannella custodi custoditi su un vittime illustri sul degrado
Cimberio De Fazio segretario del marzo data guiderà Buzzi evidenziare ci porta proprio questa testimonianza testimonianza dell'altra parte del cielo degli agenti della polizia penitenziaria
Grazie Riccardo un buon pomeriggio grazie a tutti oggi ne abbiamo discussione abbiamo accennato con Riccardo preventivamente io parlerò di Bari
Ma non parlerò ovviamente di campo largo anzi parlerò dice alle strette spazi angusti
Tenebrosi dove il vilipendio alla dignità umana si fa oltraggio al senso stesso della vita in quanto tale quindi non solo riferita alla dignità
Alla vita degli esseri umani parlerò del carcere di Bari
E quando dico dignità umana oltraggio al senso della vita non mi riferisco solo alla dignità e alla vita dei detenuti ma anche quella degli operatori che lavorano in carcere
E a partire da quelle di della polizia penitenziaria
Che scontano le pene dell'inferno per la sola colpa di essere al servizio dello Stato di questo dovrebbero occuparsi compiutamente la politica i partiti anziché impegnare le proprie energie in pratiche finalizzate all'autoconservazione
Il carcere di Bari la cui edificazione iniziata nel mille novecentoquattordici risente ovviamente del suo secolo e oltre di vita ma non è
Né il più vecchio nel peggiore del Paese anche per dimensioni e altri
Aspetti si colloca un livello medio dunque un campione rappresentativo della situazione penitenziaria italiana seppure con le sue peculiarità le sue difficoltà
Specifiche
Entri e intrinseche
A Bari si pensi
Sono attualmente presenti circa quattrocentodieci detenuti su duecentocinquanta posti disponibili con dunque un surplus del centocinquantanove per cento
è una forza operativa di polizia penitenziaria pari a duecentoventidue unità laddove ne sarebbero formalmente previste trecentodieci
Ma ne servirebbero almeno quattrocentocinquanta in altre parole il cinquantanove per cento di detenuti in più gestito con meno dalla per metà del personale necessario nelle celle c'è il perché sarebbe una offesa alla nostra intelligenza definirle camere come qualcuno vorrebbe dicevo nelle celle in cui sarebbero stretti quattro detenuti ve ne sono rinchiusi
Vorrei dire consentitemi stoccati
Almeno sei Colletti a tre piani e con il livello superiori a pochi centimetri dal soffitto
Nei giorni serali e notturni in tutto il carcere per oltre quattrocento detenuti dicevamo vi sono mediamente quindici unità del corpo di polizia penitenziaria in totale a prestare servizio
Fatte salve le assenze non previste che non mancano mai
Polizia penitenziaria il cui torni si protraggono
Ben otto delle dieci ore giornaliere tanto che mensilmente si contano circa otto mila ore di lavoro straordinario
Operatori ai quali viene chiesto di imporre il rispetto delle leggi per conto dello Stato il quale poi a sua volta alle viola sistematicamente
E scende mentre non solo nei confronti dei detenuti e già questo sarebbe grave ma persino nei confronti di coloro che lo Stato incarnano e rappresentano perché dopo trent'anni d'esperienza sul campo
Posso affermare senza tema di smentita
Che se ci sono realtà penitenziaria e che non hanno
No subito condanne dalla cedo e perché il trattamento inumano e degradante che infliggono non è ancora stato scoperto e allora
Da qui Riccardo mi rivolgo un po'a tutti sommessamente dal mio piccolo da qui deve partire
L'ennesimo appello congiunto alle istituzioni al ministro della giustizia che abbiamo ascoltato al governo al Parlamento affinché si avvicinò subito
Le necessarie riforme che restituiscano dignità non tanto ai detenuti e agli operatori
Non tanto alle pene e alla giustizia ma che restituiscano dignità al nostro Paese
Grazie
Grazie graziati Dario De Fazio segretario nazionale dal nome della polizia penitenziaria questa prima parte di di questo nostro incontro senza dignità finisce con queste testimonianze sul campo grazie ancora al dottor Marcello Bortolato Giacinto Siciliano Claudia Clementi Egidio De Fazio
In nome del popolo italiano il tribunale
Trentacinque il codice di procedura penale
Novantotto italiano la corte d'appello di Palermo seconda sezione
In data cinque aprile mille novecento
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0