Editoriale della Direttrice di Radio Radicale Giovanna Reanda

Il pontificato di papa Bergoglio ha avuto molte luci e molte ombre noi né in questo spazio vogliamo ricordare il rapporto speciale che papa Francesco aveva con i carcerati cari detenuti
Richiamava
Ai quali non ha mai fatto mancare la sua vicinanza il suo affetto perché voi e non io si era chiesto
E la riflessione sugli accadimenti di una vita che possono portare all'errore quindi all'entrata in carcere quel carcere quanto mai oggi discarica sociale luogo di dolore di poca redenzione perché senza diritti il luogo degli ultimi e allora una vicinanza fatta di visite di gesti simbolicamente grandi come l'apertura della porta santa
Nel carcere romano di Rebibbia la lavanda dei piedi del giovedì santo fatta negli istituti penitenziari e il monito al nonno giudicare e a ricordare che il diritto penale non deve mai essere punitivo ma mi pare attivo
Alla ricerca di quella cautela in pena ma il carcere come ultima la ratio la prevenzione al posto della costruzione di figure stereotipate che la Società assente come una minaccia
La costruzione del nemico insomma da chiudere e rinchiudere
In una società come la nostra dove chi esercita il potere giudiziario è ancor prima chi scrive quelle leggi
Svolge la propria mansione sotto la pressione dei mezzi di comunicazione la cautela nell'applicazione della pena diceva papa Francesco deve essere Proni né il rispetto della dignità umana come criterio di orientamento per il perseguimento e la repressione di quelle condotte che rappresenta un attacco alla dignità e all'integrità della persona umana
Una giustizia per le vittime non un giustiziare l'aggressore
Questi sono alcuni dei passi degli interventi di Francesco il ventitré ottobre del due mila e quattordici
E se le carceri devono avere Sempre una finestra un orizzonte per il reinserimento ecco quindi il no alla pena di morte ma anche all'ergastolo
Nello Stato del Vaticano torniamo alla casa di Cesarea qualora ma ce ne fossimo allontanati e chiediamoci perché rimandare di fatto sine die l'istituzione di una giornata dedicata alle vittime degli errori giudiziari voluta pervicacemente tenacemente da Irene Testa e dal partito radicale
E legare a questa sciagurata decisione il compimento della riforma della giustizia la separazione delle carriere forse per non indispettire ulteriormente le toghe si è detto ma povero Enzo Tortora simbolo di tutti gli errori giudiziari che quel diciassette giugno del mille novecentottantatré
Veniva arrestato in pompa magna con e ceppi ben in vista e solo anni dopo riconosciuto innocente quale era ma sembrava già allora
E poveri noi che però abbiamo la possibilità di fare nel nostro piccolo oggi qualche cosa firmare quella proposta di legge di iniziativa popolare che porta la firma di Beniamino Zuncheddu certo
Non la si può considerare una soluzione né una panacea di tutti i mali della giustizia ma è un atto concreto di civile doveroso cambiamento proprio come quegli atti che
Così dicono coloro che hanno tanto amato questo Papa il Papa degli ultimi apprezzava e allora andate sui siti del partito radicale e firmate perché questo è un gesto rivoluzionario