L'opera politica di Pietro Ingrao

Iniziamo
No pomeriggio se prendere posto iniziamo grazie
Come anzitutto Bornasco pomeriggio a voi a tutti a tutti come primo atto mi corre l'obbligo di dare lettura del messaggio di benvenuto che c'è pervenuto dalla vicepresidente alla Camera i deputati onorevole Anna Scanni
Buon pomeriggio a tutti a tutti e benvenuti alla Camera dei deputati mi dispiace di non essere presente all'incontro al quale partecipate per impegni precedentemente assunti ma ci tenevo a fare arrivare il mio messaggio di saluto e di apprezzamento per l'iniziativa che avete organizzato Pietro Ingrao che è stato tra i più autorevoli protagonisti del Novecento militante del Partito comunista fin dal Pirlo clandestino
Direttore dell'Unità deputato e presidente della Camera primo comunista ricoprire quella carica che poi dirigente del Centro per la riforma dello Stato un quadro che non può che non vuole essere esaustivo di una personalità intellettuale che politica di così grande rilievo
è stato presidente la Camera ha ricordato il presidente Mattarella in un passaggio travagliato e difficile la vita del Paese ed istituzioni segnate i valori della Carta costituzionale
Hanno rappresentato per Cluj un limite entro cui svolge una corretta competizione dire
Ma al tempo stesso un orizzonte democratico che andava invece sempre più allargato un treno i soggetti sociali e agli esclusi
Non c'è persona che lo abbia conosciuto tesi entrati in contatto con la sua attività iscritti con i nuovi Stellini
Una caratteristica principale Ingrao esercitava la pratica del dubbio come metodo un metodo di vita e di lavoro del quale nei tempi che viviamo oggi dovremo riappropriarci per trovare nuove chiavi interpretative e nuovi soluzioni alle sfide epocali e inediti che ci troviamo ad affrontare non vi ruberò altro tempo sono certa che l'incontro di oggi grazie anche di autorevoli relatori presenti sarà proficuo densi di spunti di flessione ancora grazie e buon lavoro a nascano a questo punto consentitemi anche di rivolgere un mio benvenuto a tutti voi
Oggi diamo inizio alla Nigra Ian un anno denso di iniziative alcune delle quali sono state già definite altri se ne aggiungeranno per celebrare la figura e l'opera politica di Pietro Ingrao a dieci anni dalla sua scomparsa
Al suo impegno politico è dedicata la sessione odierna un impegno quello della politica e per la politica che attraversa e Perry all'Inter gli stessi Pietro Ingrao
Si interessò emissione al comunismo maturata nella seconda metà degli anni Trenta il secolo scorso
Per rispondere come egli era solito ripetere ha un suo intimo bisogno di libertà e che non termina come qualcuno ha sbrigativamente scritto con la fine degli anni settanta con il sequestro Moro evento con il quale Ingrao chiude la sua Autobiografia
O con i grandi fiuto posto la segreteria del partito di continua ad occupare lo scranno più alto delle Camere imputati
Così come la sua esperienza politica consentitemi sottolinearlo non si stupisce nemmeno i giorni della Bolognina che va ben oltre l'ultima battaglia di resistenza condotte da Ingrao all'interno del partito
Quella per impedire la cancellazione del partito comunista dalla società italiana
Dico questo perché a cavallo tra i due secoli maturi Ingrao uno spazio di riflessione politica quanto mai originali innovativo
Una riflessione che nel quadro stagnante della politica italiana di quegli anni anticipava note questioni chi oggi intero con il nostro presente le nostre società le nostre vite
Mi chiedo solo alcuni
La risoluzione della forma partito e le sue ripercussioni costituzionali la critica delle tensioni tra tutte le adozioni tecnocratica de la società testimoniata dal ciclo il formarsi di governi tecnici l'offensiva capitalistica al mondo del lavoro la questione ecologica la rottura tra partecipazioni decisione o se si vuole utilizzando un linguaggio lui consono tra masse potente la necessità di un revisionismo costituzionale partecipate progressivo in grado di contrastare l'offensiva delle destre la difesa ostinata del Parlamento quale antigelo alla retorica dell'uomo solo al comando
Marion tratto gli ultimi Ingrao dal quale non possiamo prescindere con il quale siamo chiamati tutti noi oggi a fare i conti mi riferisco al suo impegno politico contro la guerra la difesa dell'articolo undici della Costituzione un principio quello che ripudia la guerra che Ingrao considerava il principale insostituibile architrave della nostra Costituzione
E più in generale dell'intera civiltà giuridica nata dal sconfitta del nazifascismo
Ecco perché al tema della guerra si è ritenuto opportuno dedicare un apposita appuntamento dell'anni Traiano che sarà possidente svolto ho già parlato troppo non vi resta a questo punto che ringraziano Alberto Olivetti organizzatore cuori pulsanti di questa iniziativa e dell'intero anno israeliano i nostri ospiti Luciana Castellina Massimo D'Alema Walter Tocci
Che ringrazio di essere qui e di aver accolto il nostro invito Francesco Jazzy che ha accettato di coordinare in quest'incontro lì al quale passo la parola grazie
Grazie si era anch'io ringrazio Alberto Olivetti GR insieme hanno voluto qua questa sera introdurre e a coordinare questo primo incontro di un ciclo che apre quindi l'anno Palin creiamo la figura e l'opera di Pietro Ingrao
O di solito si parla di opera riferendosi ad artisti e alle Pieraccini
Ad autori di opere d'arte di opere monografiche autori anche di di capolavori di Diop di operai di opere si parli in riferimento soprattutto ai impresa editoriali che danno vita raccolte di scritta io all'opera
Omnia
Che è il termine per editori per catalogato Rippert critici per per storici che si cimentano sul lascito sull'eredità
Artistica letteraria
Nella
Nella nostra tradizione storiografica invece i politici
I militanti ai dirigenti impegnati nella lotta politica sono stati per lo più trattati
E valutati
Evocando il pensiero l'azione
Astratta della nostra tradizione risorgimentale
Raccolta molto volentieri
Da da da Togliatti
Anche la usa spesso a proposito del del lascito
Di di Gramsci
E proprio Gramsci come Zhang dirigente politico uno scrittore che non ci ha lasciato delle opere non ci ha lasciato opere compiute Librino
Lavori monografici ci ha lasciato un'enorme quantità di scritti giornalistici di articoli di lettere non destinate alla pubblicazione poi tre mila pagine di di appunto
Alberto Oliveti lo sa grazie
Ad ornare recente ritrovamento cioè le carte di Felice Platone che fu curatore delle opere di Tor DDT Gramsci a terra Einaudi e quindi delle lettere dei Quaderni
Un ritrovamento che risale a quattro mesi fa non di più noi sapremo molto di più a proposito della fatta ricca necessaria che fu necessarie per dar vita per dar forma di opera ascritti incompiuti e e postumi
Tra l'altro proprio Togliatti invitava a non considera che a non va valutare e considerare Gramsci alla stregua di un filosofo politico di uno scrittore politico ma un militante un dirigente del quale non si può disgiungere appunto il pensiero e l'azione io non Nicastro contestando il il titolo che avete dato a questo ciclo di incontri però io un titolo che mi dà da pensare perché ci dà da pensare a proposito dei protagonisti della vita
Dei partiti politici
Tra l'altro anche l'incontro di questa sera mi ha dato da pensare perché mi son posto la domanda l'impegno politico di Pietro Ingrao
E e mi sono chiesto che cosa c'è oltre alla politica nella biografia
Intellettuale di Pietro Ingrao sì certo ci sono poi
Perché politica ci sono ci sono gli affetti c'è la famiglia ci sono le passioni private
C'è il tempo libero gli amori ma tutto questo non costituisce il lascito pubblico per Ingrao tra l'altro anche la policy è politica insomma questo il tubino di vincitori e la raccolta di poesie che esce
A metà degli anni ottanta quelle sessanta poesie poco più sono sono politiche in versi sono politiche in versi
Sì non non c'è dubbio l'intero lascito di Pietro Ingrao riguarda la politica e la vita dei movimenti e dei partiti politici nella società e nelle istituzioni
E quindi torno all'opera le opere al pensiero
E all'azione
E ne dalla storia
Della da socialismo del movimento operaio del comunismo non ci sono protagonisti individui isolati dalla moltitudine
Di militante di dirigenti
Nessun individuo isolabili e
Sì alle origini spiccano alcune figure spiccano le figure dei pionieri ci sono i primi eventi evangelizzatori ci sono gli iniziatori coloro che il ministero
Diciamo
Che concepirono come come missione
Veri e propri missionari che diedero vita quando il soggetto collettivo che fu il Partito socialista questo il tempo di Andrea Costa del tempo di di di Prampolini
Insomma voglio dire che tutta la storia della politicizzazione della sindacalizzazione
Dall'acculturazione politica e della
Impetuosa massiccia partecipazione alla vita civile e politica la storia della ma nazionalizzazione anche internazionalizzazione delle masse
La storia che si interruppe con con le leggi eccezionali del mille novecentoventisei con la liquidazione del parlamento Coco fino al carcere corna con l'emigrazione politica tutta quella storia caratterizzata da pluralità di figure
Non da singole figure
Si può dire che dal quarantaquattro potrà quarantacinque la vita politica innanzitutto e per lo più la vigorosa ripresa di quella storica rotta dal fascismo
Fascismo che pose problemi e compiti nuovi ai partiti nati devi della Repubblica la Costituzione la democrazia costruita e vivificata dai il PD e i partiti fecero molto di più di quanto poter mo'fare il partito socialista il Partito popolare tra il mille novecentodiciannove mille novecentoventuno mi riferisco alle elezioni politiche alle elezioni amministrative che danno corpo ai due grandi partiti di massa che da soli rappresentano la maggioranza
Si può dire
Che i partiti realizzarono dopo il mille novecentoquarantacinque una serie di capolavori
Direi che è un intero capolavoro l'azione compiuta da da grazie all'azione stessa compiuta dai partiti dal quarantacinque in avanti
Capolavoro fu la loro capacità di aggregare formare e selezionare classi dirigenti la loro capacità di rappresentare interessi e suscitare passioni
La loro capacità di mettere in sintonia intellettuali e popolo
Guai quindi a isolare i una figura certo che le figure emergono essi spiccano infine la lotta insieme ai partiti
Ma nessuno è consentito di realizzare singole opere neppure in forma di letteratura politica cioè pubblicisti
E quindi dove il lascito dei singoli
Quale che sia ebbene non provare ad espungere
L'individuo da soggetto collettivo quando lo si fa si trovano soltanto contraddizione inspiegabili cedimenti ritardi
Insomma porta alla delusione alla disperata ricerca di un pensiero genuinamente individuale noi oggi siamo in buone mani con i nostri relatori per nostra fortuna loro sanno bene che cosa è stato un partito politico e come sono maturate le posizioni individuali originali
E quindi quale il peso delle singole personalità eccome si sono manifestati hanno preso
Corpo le sensibilità e le propensioni dei singoli
Certo la ricerca storica deve mirare alla individuazione
In realtà loculi il militante che si fa
Spesso molto volentieri autore di scritti autobiografici e di testimonianze
Lo lo vuole l'autore che è un singolare lo volle Pietro Ingrao fu che nella sua Autobiography utilizzò il singolare volevo la luna che un capolavoro letterario un libro commuove
La ricerca storica deve soppesare valutare tutto
E per Ingrao abbiamo una straordinaria abbondanza di tristi prescritti di testimonianze di dialoghi fitti comizi interventi parlamentari lettere
Bersagli appunto conta tutto contro la sua riflessione tarda i giudizi espressi con il senno di poi e il suo sguardo al futuro fino all'ultimo da quando non ebbe più incarichi
Politici
In più nel suo caso non è davvero difficile la ricerca della individualità per due ragioni penso per la sua specifica cultura dico Formazione Orientamento mestiere che emerge via via inoltre perché vollero zeppe differenziarsi
Come si sa fece valere l'inquietudine il dubbio l'esercizio della critica rispetto a frettolosi e ricomposizioni dell'unità
Mi appresto a chiudere e a passare la parola
I miti Servono mano e non possiamo essere produttori di miti dobbiamo porre la giusta enfasi ed utilizzare sempre la la la giusta misura
Ripercorrere gli itinerari biografici storicizzare le singole figure valutato il loro lascito e un lavoro delicato e rischioso
Il rischio è che alcuni leader fa appaiano come i giganti e come figure solitarie
Sarebbe il più grave errore un torto fatto a loro stessi
Un'operazione contraria alla loro visione della politica
Sarebbe un errore che non si può perdonare neppure in un'opera cinematografico teatrale una mostra documentaria
E un criterio che che vale per tutti
Questo questo diciamo principio vale per ogni dirigente di un partito politico il cui lascito non sta affatto nell'archivio personale nella bibliografia degli scritti sta in un complesso documentario edito e inedito un lascito sparso il composito che costituito dai innumerevoli tracce
Fatemi prima in conclusione quanto il sorprendente per noi stessi il lavoro che stiamo facendo sull'intera documentazione che ci ha lasciato il Partito Comunista Italiano
Tra la documentazione
Fotografi dicono grafiche dei periodici dico le cento mila pagine di Rinascita dal mille novecentoquarantaquattro al mille novecento novantuno ma sono cento mila file tutto questo implica ricerca pubblicato e ricerca delle come la riviste contemporaneo critica marxista eccetera eccetera
Ora ormai siamo a centinaia e centinaia di migliaia di file di testi che ci restituiscono le parole le parole le parole di di di di scrittori politici di militanti i più diversi perché tu hai di Vittorio semianalfabeta che diventa direttore del più importante giornale antifascista nell'emigrazione alla metà degli anni del delle anni trenta e ai quelli del contemporaneo appunto
Fare il giornale appunto Pietro Ingrao fu direttore dell'Unità dal quarantasette al cinquantasette un'opera l'intero giornale l'intento giornale
Reca tracce del suo impegno del suo pensiero chiudo
Ma
Ti voglio ringraziare per tutto Maria Luisa Boccia e tutti quanti per quello che avete fatto curando le le carte di Ingrao nell'ultimo ventre etneo perché ci avete dato raccolte tematiche di scrittrice avete
Offerto i nei criteri
E io sono qui per onora o per onorare incravattati introdurre
Adesso ci Castellina e D'Alema
Ma ho accettato volentieri anche perché desidero una maggiore cooperazione tra la fondazione Gramsci la il CRS una maggiore connessione tre nostri archivi
E l'archivio di Di Pietro Ingrao ne ho già parlato più volte con con Alberto ora passeremo dalla dalle parole ai fatti ai sax
Allora lo l'ordine che ci siamo che ci siamo dati
Tocci
Castellina
D'Alema
Allora Walter Siti
Ho ancora negli occhi il convegno su Ingrao organizzato dai figli all'istituto qui
Superando consueto riserbo hanno accolto tante persone nel calore familiare
Facendo scorrere le foto inedite via Di Pietro nell'intreccio tra vita privata pubblica
Ho avuto l'impressione che ciascuno di noi in quell'assemblea mentre ascoltavo i relatori e riguardava le immagini avviasse un personale colloquio con lui
E senza che nessuno ne facesse parola chi era seduto accanto i tanti pensieri muti parlavano tra di loro
Fino a comporre un silenzioso colloquio con il nostro caro Maestro
Da cosa dipende questa lunga connessione sentimentale
Certo Pietro sapeva farsi voler bene
Credo però sia dirimente la particolare relazione tra la persona e la politica
Come sottolinea Mario Tronti negli auguri per i novantacinque anni
In un importante discorso proprio qui alla Camera
Il nostro non consegna mai totalmente la propria personalità alla politica mi salva sempre una parte segreta
Che a sua volta riemerge pubblicamente come esercizio del dubbio e come ricerca di una volta
Da questa intima asimmetria tra persone politica scaturisce il suo fascino
L'inquieto equilibrio tra stare nel gorgo e fuggire in convento
La capacità di parlare i sentimenti popolari profondi bene al di là dei confini ripartito
La curiosità verso la molteplicità dei saperi delle culture perfino più le esperienze spirituali di un Dossetti o di un calati
Il fascino di
E Enrico Berlinguer deriva dalla stessa relazione ma in senso contrario in una perfetta coincidenza tra persona e politica
A darne prova bastano le immagini della sua tragica morte nell'ultimo comizio o più serenamente con quelle del suo corpo minuto di fronte alle grandi manifestazioni
Che abbiamo rivisto nella bellissima interpretazione di Elio Germano
Nel successo imprevedibile di quel film convergono a mio avviso due motivazioni
I giovani che non lo hanno conosciuto sono affascinanti proprio alla coerenza tra gli ideali del politico e l'etica delle persone noi abbiamo partecipato a quelle manifestazioni invece
Noi siamo assaliti dalla Nostalgia per quella immedesimazione tra il leader e il suo popolo
Mai più ritrovata DOP
Lasciamoci cullare quindi dalla nostra regia ma con cautela
è un sentimento bellissimo la nostalgia è un'infatuazione erotica dalla memoria
Che accarezza l'anima
Ma a rischi anche di depistare la ragione
Poiché riporta alla memoria solo le cose belle e dimentica quelle mediocri
E allora mi pongo la domanda ma perché oggi ripensiamo il passato del PC solo attraverso il sentimento
Eppure siamo stati educati Juan militanti a fare storia ripartito in rapporto a qualsiasi decisione importante a volte anche con gli eccessi della
Cambiamento nella continuità
Era uno storicismo da militanti non da storici di professione
Che si fondava su una comunità di intenti e di azione
Ma venendo a mancare in questa comunità la riflessione storica si individualizzate e prende appunto la forma sentimentale
è la triste condizione colta con sguardo sornione dall'aura Ingrao nelle memorie raccolte dalla figlia Chiara
Quando dice ma dovevamo diventare Recchi per ritrovarci ad essere dei senza partito
Però con questa premessa
Cari amici cari compagni
Temo di aver reso ancora più arduo il mio compito
E mi domando
Che ci faccio qui hanno meriti parco
E ci sto mi ha invitato le certezze sono affezionato alla comunità che si ritrova nella Noriko Ingrao e curare sua opere soprattutto per merito di Alberto Olivetti e Maria Luisa Boccia ma non siamo un partito e forse le cose che dirò non saranno neppure condivise da tutti i compagni
Insomma per un militante e doloroso ecco difficile fare storia di partito senza partito
La mancanza di un referente collettivo rischia di lasciare troppo libera la fantasia e quindi di dire cose estemporanei non incardinate nell'azione comune
Però
Facendo conto sulla vostra indulgenza
Sento anche il bisogno di rischiare
Perché a mio avviso siamo ancora lontani da una comprensione di che cos'è stato veramente Partito Comunista Italiano
Questo strano animale giraffa togliattiana
Forse la nostra generazione troppo legato all'esperienza per raggiungere una vera conoscenza
Ma almeno provarci può spianare la strada alla comprensione da parte di generazioni successive
Come prima mossa quindi smentisco tutto quello che ho detto nel mio incipit elmetto da parte il sentimentalismo
La pietà immagina del pensiero storico alla famosa nottola di Minerva che si alza in volo sul far del tramonto quando si comprendono finalmente di eventi del giorno
In quella stupenda prefazione alla filosofia del diritto e che le però chiarisce anche che il pensiero si alza in volo solo se mette da parte la pappa del cuore
Quindi l'Inter per va in senso stretto il nostro convegno
L'impegno politico di Ingrao sì ma come dirigente di partito
Cercano di capire in che misura la sua opera aiuti una migliore comprensione nella storia dei pc
L'attenzione quindi a rivolta all'influenza che egli ha avuto sulla vicenda comunista nei tornanti decisivi della storia italiana e mondiale
Con l'assillo di verificare se in quei momenti aperti ancora varie possibilità si è presa la strada giusta oppure sarà meglio andare
In un'altra direzione
Gli storici di professione come sappiamo disdegna una storia fatta con i se
Matteo noi militanti invece è quasi un'ossessione che a dire la Genealogia della sconfitta
Riesaminare le decisioni prese mettendole a confronto collega alternative allora ancora possibili
Tutto ciò implica una lettura dell'opera in gravidanza inusuale
E forse anche provocatoria me ne scuso alimenti in anticipo ma con l'intento di contribuire a una discussione
Metterò quindi da parte l'immagine del sognatore minoritario
Volevo la luna la pratica del dubbio il non mi avete convinto dell'undicesimo congresso sono tutte espressioni che ancora suscitano l'emozione di molti me compreso
Ma di questa narrativa però ormai sappiamo tutto
Forse può essere ancora utile a formare la sensibilità politica di nuove generazioni come risultò evidente per esempio nel suo ultimo discorso pubblico rivolto ai giovani no global nel Forum di Firenze quando però riprese anche in contropiede
Incitando lì a fare politica non solo movimentismo
Mi soffermerò allora su Ingrao che pensa come se fossi in maggioranza anche quando è in minoranza
Cioè propone una linea per tutto il partito e che coglie possibili soluzioni nelle grandi transizioni nazionali e internazionali
Per essere ancora più chiaro farò un gioco euristico
Immaginario Ingrao segretario generale del PC
Può sembrare un gioco forza
Ma non mancano gli indizi
In almeno tre passaggi cruciali della storia del PC che sottopongo alla vostra attenzione prima
Innanzitutto ricordiamo che Ingrao per circa venti anni cioè poco meno della metà
Nella sua lunga vita di dirigente comunista e stare in maggioranza a fianco di Togliatti anzi era il suo pupillo e forse uno dei possibili successori
Confondente NO qualsiasi dalla svolta di Salerno la morte di Togliatti
Perché in quel ventennio si realizzò un doppio capolavoro politico
Primo il contributo comunista alla Resistenza antifascista e poi alla Carta costituzionale cioè il fondamento che pur non attuato nelle sue promesse
E comunque ha salvato la Repubblica dai rischi di disgregazione
Almeno fino a oggi
E non sappiamo per quanto ancora
Secondo la costruzione del partito di massa ben diverso dai dettami della Terza Internazionale un radicamento popolare non solo di classe un'infrastruttura democratica non un'organizzazione di quadri una cultura gramsciana
Come ha ricordato qui Francesco
Come eresia pur non dichiarata dalla scolastica marxista-leninista
Se posso permettermi un bilancio severo
Nei successivi trent'anni il pc è vissuto della rendita accumulata nel primo ventennio Repubblica
è stato il genio di Togliatti affondare il più grande partito comunista d'Occidente
La generazione impostogli a Tiana ha certamente prodotto risultati nella vita pubblica nel rinnovamento del partito ma pure essendo dotata di grandi personalità politiche e morali non aggiunto nessun'altro capolavoro a quelli del dopoguerra
Per fare un esempio è mancato il capolavoro di un definitivo distacco dall'Unione Sovietica dopo le nefandezze di Praga dell'Afghanistan di Varsavia prima del crollo del Muro
L'accelerazione ancora successiva
L'amico per non fare altri nomi
Nella transizione postcomunista è riuscito addirittura in un capolavoro al contrario
Cioè nel conservare tutti i difetti che pure c'erano e di disperdere tutte le virtù dello stile ed il modo d'essere dei Comunisti italiani
E un bilancio equanime e quindi dell'opera di Ingrao
Lo stereotipo del sognatore minoritario non può oscurare il contributo originale che diede a quei capolavori come autorevole dirigente e soprattutto come direttore dell'Unità solo ricordarlo qui
Su indicazione togliattiana ne fece l'organo delle masse popolari come il Corriere della Sera e dall'organo la borghesia
Come si ricorda spesso Pietro Spataro quel giornale straordinario scritto dai migliori intellettuali e letto anche degli analfabeti perché se no facciamo leggere raccontò la vita d'Italia da italiani del dopoguerra entrò nelle case degli operai dei contadini e spalancò le finestre sul mondo
E la vita interna del PC troviamo Ingrao schierato decisamente in maggioranza nel primo ovvero conflitto politico interno il Comitato centrale del mille novecentosessantuno un dibattito poco noto
Pubblicato meritoriamente dalla Fondazione Gramsci anche con l'audio
Claudio di quella seduta che diciamolo chiaramente se fosse stato ascoltarlo a quel tempo avrebbe sconvolto milioni di militanti
Il primo a mettere in discussione la fedeltà all'Unione Sovietica chiedeva Fini al centralismo democratico a Giorgio Amendola
Nel più aspro assalto mai condotto prima alla guida togliattiana
Ingrao invece
Diciamolo chiaramente fa un intervento non brillante
Tutto a difesa del segretario
Il quale peraltro si difende da solo e con grande prudenza
Arrivando a minacciare l'organizzazione della volata corrente se si dovesse andare battitore libero
Poi all'undicesimo congresso il copione si ripete a parti invertite
La presa di distanza dal comunismo sovietico ed in grado
Così la richiesta di libertà del dibattito ma sbarrargli la strada è proprio Amendola
In un tipico paradosso della tumultuosa Dida in Terna dei pc riconosciamo
Tuttavia dopo quel terribile comitato centrale Togliatti avverte meglio di altri che non sono più sufficienti capolavori del dopoguerra
E che essi e quindi si apre alla ricerca di nuovi
Grande discorso di Bergamo
Che è un discorso di cambia i caratteri fondamentali della della del Jitsu comunista
Si apre alla
Il dialogo con i cattolici molto profondo l'appello anticapitalisti con le nuove generazioni che sembra anticipare i temi del sessantotto in un documento rivolto alla FIGC e soprattutto il memoriale degli altri
Nonostante la proverbiale freddezza
Negli ultimi anni emerge una postura inquieta del migliore
Non dimentichiamo che arriva persino a rassegnare le dimissioni da segretario subito respinte soffre con trepidazione i conflitti interni al mondo comunista
In particolare quello Cino sovietico osserva con curiosità i fermenti della Società italiana e invece ieri portarli allo scoperto le diverse interpretazioni che intanto vanno maturando nel dibattito interno
è il famoso convegno dell'Istituto Gramsci del mille novecentosessantadue
Sulle tendenze del capitalismo italiano organizzato dal segretario proprio per mettere a confronto quasi in un duello tra Orazi e Curiazi tre Amendola gli anni trenta e gli anni tra cui il giovane e brillante Bruno Trentin
Il dissidio è apparentemente solo di analisi cioè se si debba interpretare la società italiana in chiave di modernizzazione oppure di arretratezza
E questo sarà un dualismo permanente nel dibattito del PC
La ricerca di Ingrao mette in evidenza il carattere moderno dei problemi aperti al miracolo economica paventa il rischio che vitalismo possa assorbire il conflitto telaio dentro una nuova civiltà dei consumi
Ma d'altro canto guarda con curiosità la trasformazione dalla vecchia Italia
E da questo quadro viene il compito ambizioso di ripensare un antagonismo comunista all'altezza della sfida e nel contempo però di proporre al Paese un nuovo modello di sviluppo
Come risposta ai nuovi bisogni di una società avanzata
Al contrario Amendola parte dall'arretratezza italiana
Dall'incapacità delle vecchie classi dirigenti di portarne assoluzione le fratture storiche a cominciare da quella nord e sud e da ciò discende il compito del movimento operaio che deve surrogare la debolezza della borghesia italiana
è il motivo che poi diventerà egemone nel linguaggio comunista della funzione nazionale
Partire dall'interesse del paese è stato un paradigma fecondo che ha formato elementi di milioni di militanti ampliato le radici popolari ha esteso le alleanze sociali e politiche
Ma in diversi casi riconosciamolo è scivolato nella subalternità
Ha rinunciato a un vero cambiamento riducendosi a chiedere sacrifici alla propria gente per risanare i conti pubblici devastati dalle scelleratezze dei partiti di governo è impressionante
Rileggere il progetto a medio termine di Napolitano nel mille novecentosettantasette durante la sua vita nazionale contiene frasi che si ritrovano quasi alla lettera nell'Agenda Monti di trent'anni dopo
Pochi mesi dopo la morte di Togliatti Amendola porta il suo ragionamento alle conseguenze estreme
Mettendo in evidenza la doppia sconfitta
Nella
Sia socialdemocratica sia comunista
Per concludere sulla necessità di riunificare le due sinistre nel partito unico della via italiana al socialismo con una motivazione che nessun altro avrà il coraggio di pronunciare fino alla Bolognina
Ascoltate bene
Un'organizzazione politica che non raggiunga i suoi obiettivi in un cinquantennio con almeno tre generazioni di militanti deve ricercare le ragioni di questo insuccesso e sapersi trasformare
Accogliamo non è una frase di poco conto
Si tratta quindi di due revisionismi del togli attivismo così Rossana Rossanda definisce quello di Ingrao ma si può estendere anche a quello che Amendola
Sono cioè due modi diversi di sciogliere i dilemmi che già avevano attanagliato il il migliore dopo il compimento dei capolavori del dopoguerra
Nessuno dei due revisionismi è mai riuscito a diventare maggioranza
Eppure avevano ragione ogni anno Imbriani o gli ingredienti avevano torto tutti gli altri
Erano quelle le uniche due prospettive possibili per l'avvenire al di là del giudizio di valore che ciascuno di noi con gli ha dato
Se nel sessantaquattro avesse vinto Amendola lo spostamento a sinistra degli anni Settanta avrebbe trovato una normale forza socialdemocratica capace di candidarsi al governo e di superare la doppia debolezza la sinistra italiana
Se avesse vinto Ingrao con il discorso pronunciato all'undicesimo congresso che è una sorta di profezia di quello che accadrà qualche anno dopo nel suo movimento sessantotto sessantanove
Il PC si sarebbe trovato in piena sintonia con la trasformazione sociale ne avrebbe saputo leggere i conflitti e ne avrebbe potuto rappresentare le istanze riformatrici con la proposta appunto di un nuovo modello di sviluppo
La sconfitta di entrambi i revisionismi è a mio avviso la causa fondamentale della crisi del PC
In seguito essi hanno continuato a stimolare l'innovazione politica e culturale
Mentre la maggioranza del partito assolo amministrando il capolavoro togliattiana
Benché questo avesse perduto da tempo fa capacità propulsiva
Come disse Chiaromonte sembrò hanno e che la proposta di compromesso storico si muovesse nell'ambito della grande ispirazione politica di Togliatti
Ma era a mio avviso un togli attivismo fuori tempo che non poteva risolvere i problemi e i conflitti della società italiana
Già negli anni Sessanta quindi si incunea nell'anima del PC
Il Demone della decadenza
Che prima si nasconde sotto le ali delle vittorie elettorali
Ma poi riemerge nell'incapacità di soddisfare le aspettative di milioni di italiani che avevano votato comunista e non erano tutti comunisti
Il resto è una lunga agonia fino alla Bolognina
In un inedito di prossima pubblicazione a cura di Alberto Olivetti intesse con una testimonianza personale Maria Luisa Boccia reso pubblico poco tempo fa
Ingrao considera già innescata la sconfitta storica alla vigilia del sessantotto
Mentre gli ingrati gli anni del manifesto al contrario scontano i segni di un nuovo comunismo
Secondo nel passaggio tempo che l'altra la fine dei trenta gloriosi all'inizio del grande ciclo conservatore che ancora oggi domina il mondo Ingrao propone al suo PC il contributo più alto
E anche il meno ascolta
Avverte presto la portata del cambiamento e sviluppo ardue ambiziosi compiti riformatori il progetto europeo e la riforma dello Stato
Chiamando a raccolta un ampio e variegato gruppo di intellettuali non solo comunisti nell'ambito del centro la riforma dello Stato che diventa uno dei più fecondi intenti che diremmo oggi della sinistra italiana ed europea
Sul progetto europeo in grado avvia non un semplice dibattito
Ma una comune attività di ricerca con esponenti e studiosi della socialdemocrazia in particolare quella tedesca austriaca svedese
Sommando il campo dalle vecchie contrapposizioni ideologiche emerge la comune consapevolezza che il ciclo è liberista possano mettere in crisi tutta la sinistra europea
Non solo quella comunista anche quella socialdemocratica come poi accadrà effettivamente nei decenni successivi
E lancia tutto dritto
Partendo da questo assunto Ingrao afferma la presa di distanza dal modello seguito Enrico e a pieno titolo partecipante i dilemmi socialdemocratici come se fosse già acquisita per il pc una comune appartenenza
Tra i comunisti del Celeste i compagni socialdemocratici si intrecciano le rielaborazioni del ventre di fronte alle nuove domande sociali sulle relazioni tra capitale e lavoro sulla trasformazione dei partiti sui compiti dell'Europa
Nella cooperazione nord-sud
Ma al congresso di Firenze
Del mille novecentottantasei prevale l'ovvia dichiarazione del PC parte integrante della sinistra europea saltando a piè pari l'esigenza di un Comune ripensamento strategico
Fu solo una scorciatoia per ottenere una legittimazione politica che poi nella seconda Poli Repubblica si tramutò in vincolo esterno
Fino a quando è sprofondato il ruolo dell'Europa nel mondo
Come purtroppo è sotto gli occhi di tutti
Il secondo progetto è un vero e proprio corpus di riforme dello Stato elaborarlo per certi versi purtroppo non vengono
Vive da Botteghe Oscure come ricorda in dettaglio Peppino botulino
Emblematica è la proposta di legge elettorale proporzionale al doppio turno che nel mille novecentottantaquattro viene affossata quasi all'unanimità nel comitato centrale
Votiamo nos a favore uno sparuto gruppo neppure tutti gli ingredienti
Poi gli anni dopo lo stesso organismo aderirà entusiasticamente alla ventata referendario di Segni facendo tabula rasa dell'elaborazione del suo centro studi
Si passò in breve tempo
Da un cieco conservatorismo a un subalterno eclettismo
Dopodiché la riforma istituzionale è diventato un mantra della seconda rete
I postcomunisti spesso hanno motivato le loro proposte con i precedenti in Gaiani ma si trattava al di là dei tecnicismi di due approcci completamente diversi
Il CRS parte da una precoce analisi dei nuovi poteri dominanti che promanano dall'economia
Globalizzata dalla Società dell'Informazione e dalla concentrazione delle tecnologie allora sembra un tema astratto ma oggi quella concentrazione ha prodotto i padroni del digitale
Per tenere a bada tali poteri bisogna rafforzare la volontà popolare conferendo all'istituzione democratica una maggiore potenza della decisione Ingrao non teme la potenza
Ma insieme però a una crescita della rappresentanza nelle molteplici forme istituzionali politiche sociali
Essenziale non solo difendere il ruolo dei partiti ma soprattutto di rinnovarli alla luce delle mutazioni antropologiche
Che vanno influenzando ossia il sociale sia il politico
E la riforma non riguarda solo i rami alti ma l'intera trama istituzionale della Repubblica che dalle Autonomie locali arriva fino alla Centrale del Parlamento affidando alle Regioni udite udite
Il compito di unire il Paese
Le regioni per un indice
Tutto ciò richiede un governo costituente ecco la proposta più coraggiose più fraintesa
Certo non voleva affidare all'esecutivo la riforma anzi la riteneva possibile solo a condizione di una presa di responsabilità e di una realtà dei partiti
Per scongiurare che nel frattempo la legislazione ordinaria del governo in carica continuasse a stravolgere la Costituzione materiale ma non è proprio quello che è accaduto nei decenni successivi e quindi la sua preoccupazione era fondata
Questo afflato riformatore è mancato nella secondario
Si sono viste solo ingegnerie istituzionali a misura del leader politico di turno
La decisione è stata rafforzata solo a discapito della rappresentanza i partiti sono diventati Mary organizzazioni di scelto politico
E oggi ci ritroviamo con leggi elettorali indecenti alluvioni normative senza riforme regionalismo come leva per scardinare la Repubblica e premierato assoluto
Voglio dire qui in questa sede della Camera
Che almeno la mobilitazione democratica riesca nei prossimi mesi
A salvare la Costituzione antifascista da chi non sa neppure pronunciare la parola antifascista
Se la storia quindi si può fare anche con i se almeno per noi militanti
Forse sulla scia di Ingrao si potevano fronteggiare meglio non dico risolvere ma fronteggiare meglio le sciagure del paese e della sinistra
Terzo e ultimo passaggio l'ultimo tentativo di pensare da segretario la sorte del PC assume forme misteriose
Pochi mesi prima della svolta
Nel marzo del mille novecentottantanove al dieci ottici mo'congresso che lo ricorderete quello del nuovo Picci
Venne elaborato una mozione alternativa scritta da Lucio Magri gomito a gomito con Ingrao
Che indicava un salto di cultura politica non meno coraggioso di quello che ti hanno
Ma di ben altra qualità strategia
Quel documento non arrivò mai al congresso
Ed è rimasto sì credo per venti anni
Come nei romanzi di Umberto Eco
E proprio il testo nascosto a condizionare i comportamenti dei personaggi
Occhetto Saba sapeva cosa si andava preparando giocò la carta spericolata di comici come sappiamo è sempre stato maestro
Proponendo a Ingrao la sera prima dell'assise di inserire nella sua relazione un forte richiamo ai movimenti femministi ecologisti pacifisti
Venne fuori il famoso incipit sull'Amazzonia in cui si presto si persero le tracce
Però convinse l'anziano leader a sostenere il giovane segretario e a cestinare la mozione alternativa
Solo prima di morire mai le ha reso pubblico il testo come appendice a libero il salto di il sarto di Ulm
Che a mio avviso è la migliore storia del PC pur essendo scritta da un dirigente radiato
La mozione partiva dal superamento della vecchia identità comunista e cercava una lettura critica della società postindustriale
Con un insolito tono ottimistico che non si non si trovava sempre documenti comunisti indicava compiti inediti di fronte alla produzione immateriale e ai nuovi bisogni
L'economia dalla conoscenza coniugata al principio di eguaglianza diceva era la condizione per un'epoca signorile di Max
Cioè un salto straordinario dell'incivili meno
Per la prima volta nella storia l'arricchimento dei bisogni propriamente umani della personalità delle relazioni questo arricchimento da sempre connotato come privilegio signorile potrebbe rappresentare l'obiettivo dell'intera società
Il tema oggi è ripreso da Luca Ricolfi in una polemica liberale contro la sinistra
Il documento non indulge va la nostra G. anzi poneva sotto accusa i vecchi difetti sia il movimentismo sì allo statalismo su quale arriva a dire che si è rivelato non solo costoso ma impotente a risolvere il problema della democrazia
Nel contempo indicavo le nuove frontiere nel rapporto tra sviluppo e nature nella liberazione sia dal lavoro sia del lavoro
Preveggente era poi la lettura di una tendenziale divaricazione tra capitalismo e democrazia di cui solo oggi si è avuta piena consapevolezza
Trump
Ciò che avanza diceva è una sorta di Stato federato per conquistare già dove il re è una ristretta oligarchia
Economiche tecnocratica cui si contrappone un popolo frantumato da storia nazionale
Ma che cos'è e la descrizione degli attuali sopranista
L'ultimo capitolo conteneva la più impietosa analisi dell'esaurimento del partito di massa che se non contrastato avrebbe portato a un ceto politico professionale che si trasforma esso stesso incorporazione
La crisi della forma quindi anticipando di molto Lecciso purtroppo che la casta la crisi della forma partiva giungevano magre Ingrao è il problema più grave per la sinistra
Perché la espone all'assenteismo elettorale della povera gente al ricatto limiti all'egemonia culturale dell'avversario alla lunga rimane solo un consenso di opinione che non può reggere
Le prove di governo più difficili come poi si è visto nei ai tempi dell'Ulivo e di conseguenza prove provoca un'autoriduzione dei programmi un malinteso ascolto della società che accetta i rapporti di forze esistenti
Il riformismo di basso profilo diventa non una scelta ma una necessità
Che dire
Cari amici non sembra un programma scritto nell'ottantanove
Sembra una cronistoria di ciò che è accaduto dopo
La comprensione dei tempi nuovi avrebbe quindi potuto sostenere una strategia certo difficile ma in grado di affrontare in extremis la lunga crisi del PC
Concludo il giogo di immaginare
Ingrao segretario quindi ci svela passaggi cruciali della vicenda comunista
Le fortune delle sconfitte
I propositi e le ambivalenze i pregi e difetti tutto ciò si può riassumere con una parola molto amato da dietro la complessità
Del suo significato tutti abbiamo un'idea vaga più precisamente nel linguaggio scientifico essa indica un sistema in cui il risultato è superiore alla mera somma dei suoi elementi
Infatti il PC è stato molto più dei suoi errori
Ha svolto una funzione reale al di là nella sua stessa ideologia ha cambiato il Paese meglio di come era scritto nei suoi programmi
Questo di più ha alimentato le sue virtù ancora oggi
Di esempio per le nuove generazioni la rappresentanza delle classi subalterne che è necessaria a rimuovere gli ostacoli di cui parla l'articolo tre l'infrastruttura democratica che ha consentito a milioni di cittadini di partecipare alla vita pubblica dall'ultimo paesino del Mezzogiorno una grande fabbrica del Nord
Una classe dirigente stimata per il rigore morale la nobiltà dello stile la dedizione nazionale
In un bilancio storico i diversi elementi si compongono come le tessere di un mosaico alcune splendida
Altre scolorite
Altri spezzate
Altri ancora mancanti
Ma tutti insieme mostrano il di più della complessità del PC
E il mosaico appare un'opera d'arte disegnata da milioni di donne e di uomini
Allora dobbiamo dividere il tempo che ci rimane alle diciannove e noi dobbiamo lasciare questa questa sala quindi sono le diciotto e dieci fino alle diciotto e trentacinque Luciana poderosa Polo Carmassi da dare venticinque minuti
Per uno
Esattamente però si va bene grazie
Molto dura inutili cinque anni
Allora quando Pietro Ingrao compì cinquant'anni
Fu festeggiato con l'affetto da tutto il PC io e Sandro Curzi che come usava dire paillettes e non voleva essere un complimento diceva che era una Roma mai riusciti a lasciare la Federazione giovanile
Li mandammo in regalo un oggetti visuale per un compleanno così solenne come questo e però all'ora fra i giovani molto popolare un paio di mocassini
Accompagnato da un biglietto di auguri che diceva cammina con i tempi cammina al controllo ecco sì io devo dire in poche
Ma basilari parole cosa sia stato l'ingresso sbotta
Evento che già si dice Ciceri direi salottiera liberalismo c'è stato ma c'è stato sapete bene come la discussione
Cioè lei però riferimento a quel paio di scarpe e a quella invocazione
Perché la prima ragione per cui Ingrao conquistò le nuove generazioni comuniste al di là della sostanza della sua linea politica
Fu soprattutto perché lo trovarono in sintonia con il loro sentire
E cioè che il nostro Paese in quegli anni Sessanta stava cambiando profondamente che anche l'Italia non era più l'Italietta arretrate rurale ma stava ormai diventando un pezzo del nuovo capitalismo di più occorre volevo solo essere curiosi banche molto attenti perché la sua modernità nell'orizzonte capitalista non era progresso ma un'altra e più dura furba di oppressione
Combatterla con un'efficacia comportava però un netto cambiamento di strategia del partito e che per farlo bisognava cogliere le potenzialità che tutto il mondo il Sessantotto stava esplodendo sulla scena politica
Ingrao dunque non fu il leader di una corrente organizzata ma per molti versi molto di più
Fu innanzitutto e soprattutto la scoperta di una Cinco Dias vie sintonia
Che non trovavamo più in quei dirigenti del partito che assisto levavano lo spiegavano a dare una lettura del contesto in cui eravamo chiamati ad operare che poco a poco aveva a che fare con la realtà che sperimentava amo
Fu proprio in quegli anni sessanta che sull'analisi del presente e dunque sui modi contenuti nella battaglia da condurre si apre un conflitto all'interno del pc
Fra chi diceva che il nostro Paese devono ancora normalizzare l'odio sì
Nel senso di raggiungere i traguardi di modernizzazione già ottenuti da altri Paesi europei a capitalismo avanzato
E chi invece già vedeva la necessità di far fronte alle ingiustizie che le contraddizioni nuove indotte dalla nuova fossero fase storica presentava e che potevano essere affrontate proprio dalle nuove generazioni appena entrati in fabbrica così come dagli studenti che scoprivano per certi vantaggi che la nuova fase offensiva
Per esempio il più largo accesso alla scolarizzazione
Non cancellavano lo sfruttamento di classe ma portavano anzi una più estesa proletari zero azione degli intellettuali
Quel movimento stessa son Tito aveva poco a che vedere con l'immagine che ne è stata data nelle celebrazioni ufficiali per il suo cinquantenario una protestanti autoritaria e perciò poterli zampe con il Papa troppo severo professore troppo rigido
è stato invece il portatore di una precoce critica nei confronti delle Carat
Visti che che la modernità assumeva nell'orizzonte capitalista e che dunque portavo al centro del conflitto proprio la fabbrica non è una stravaganza
Che nelle manifestazione sessantottina dell'epoca si portassero i carriere i cartelli con le tre M
Marzio perché simbolo dell'anticapitalismo molte Twombly perché aveva consigliato di sparare contro il quartier generale che non capiva la nuova situazione
Marcuse perché avevi indicato
I rapporti sociali di produzione e dunque la fabbrica che era il luogo dove avevano le sue radici il più importante terreno su cui occorreva combattere per conquistare una libertà vera e sessantotto in tutto il mondo vi delle nuove contraddizioni di cui gli studenti stessi diventavano consapevoli di esserne anche loro vittime anche loro proprio letta Rizzati
Il gruppo del mi vigente del PC tradizionalmente poco attento quanto si muoveva nella società civile non cammino coi tempi tardò a capire il valore di quel movimento sessantottino
Qui solo il vecchio compagno Longo che sempre assai lucido e coraggioso nei suoi giudizi e presto ma isolatamente
Gli prestò attenzione e proprio l'insistenza con cui Ingrao si battè affinché la politica e guarda se la realtà allibita dei vip confini istituzionali
Io credo che lo rese popolare all'epoca
Proprio per via di quell'idea edito incontro fra studenti operai che scoprirono il trucco del cosiddetto progresso
Viene in forme nuove alla ribalta anche il tema prima riservato agli intellettuali l'alienazione io potrei cominciano a capire che se il loro lavoro viene ridotto a merce vuol dire che non possono essere i liberi
Mi inviterei a leggere i tanti iscritti degli operai pubblicati in quegli anni sul manifesto che abbiamo ripubblicato proprio su questo tema
Ingrao descrivere un suo scritto il primo enorme corteo della FIOM ma nell'autunno del sessantanove
A Roma per il rinnovo del contratto e sottolinea che a partire dagli slogan gridati lungo le strade della capitale non si parla più di paga ma dell'atto lavorativo il loro tutto consegnato all'arbitrio del padrone
La parola iene azione naturalmente non c'è ma è di questo che si parla e l'operaio non appare più accanto parte dei partiti a me piuttosto la sua politica che assume un significato generale
Emergeva cioè un mutamento delle forme della politica
Sono tematiche nuove che fuori dalla fabbrica neppure si capiscono come per esempio la rivendicazione degli aumenti salariali uguali per tutti stenta a capirlo lo stesso trentini che condanna l'egualitarismo come stupido Utopia
Mentre gli operai avanzano questo obiettivo concordi perché hanno capito che questa è la via per stappare potere al caporeparto che usa gli aumenti differenziati come strumento di discriminazione politica
Per rallentare i tempi infernale in cui gli obblighi alla catena di montaggio
Si inventano forme di lotta che incidono direttamente sul modo di produzione il famoso salto della scocca che me intatta a Mirafiori diventa popolarissimo in tutta Italia
E io voglio ricordare Antonio Faiella operaio comunista di Salerno che lavora all'Ideal Standard dove si fanno gli accessori per il bagno che si inventò con generale entusiasmo il salto del cesso
Ecco la vera forza di Pietro Ingrao è stato proprio questa sua capacità di capire
Il nuovo movimento e di offrire lì non so nulla Yuto di un pensiero capace di interpretare le aspirazioni
Ma anche così facendo di contribuire a costruire l'assoggettabilità sorso oggettività dei nuovi arrivati non leader di una corrente dunque ma interprete insieme ispiratore di un momento storico
Ma io la prima possibilità che la seconda ma io fare una corrente che un'ispirazione ma certo se avesse fatto tutte e due sarebbero stati più efficace Pietro Ingrao non fu il capo di una corrente anche perché ogni volta che il dissenso portava vicino una vetture preferiva come diceva restare nel gorgo vale a dire insieme al grosso degli scritti anche se dissenziente
Fino al punto di votare anche lui in favore della nostra radiazione dal partito nel mille novecentosessantanove
Per avere deciso di pubblicare una rivista il Manifesto e prima all'undicesimo congresso nel sessantasei di subire l'emarginazione di tanti di noi che facevamo parte dell'apparato di Botteghe Oscure oscure
E di obiettare
Quando lui stesso
Fu promosso atta di loro obiettare quando lui stesso fu promosso a Tariq istituzionali importanti
E poi hanno non più determinanti nel definire la linea del partito come per chi è nella segreteria del partito da cui infatti fu escluso
E gli affetti sebbene lui stesso non si trovasse in prima linea laddove più dirette da sceso fu lo scontro di linea cioè nelle fabbriche e dunque nell'assai importante conferenza operaia del Partito comunista nel sessantacinque
Ne era fondamentale riunione che la preparava far Rocchi a Frattocchie
Il sugo
Contributo all'inglese potermelo faceva sorridere fu determinante nella polemica finalizzata a definire un nuovo alternativo modello di sviluppo
Non lo sviluppo come si sia Ibl i velivoli che il di cui allora parlammo tanto di rivendicazioni di scommesse
E invece mirato ad incidere sul cuore del sistema sì oppure grazie a un prolungato processo tale da mettere in discussione i rapporti sociali di produzione
Non più un'iniziativa esclusivamente parlamentare tese essenzialmente ricercare alleanze in favore di un governo acque anche al pc fosse consentito l'accesso casematte insomma come Gramsci chiamava le conquiste di Portese via via ottenute ma ancora parziale
Queste erano le famose riforme di struttura innovative e non correttive in cui decisiva doveva essere una funzione deliberante costruita dal basso
Attraverso nuove forme di democrazia diretta qualcosa che divenne in quegli anni concreta attraverso l'innovazione dei consigli di fabbrica
Che hanno effettivamente esercitato un potere deliberante negli straordinari anni settanta
Prima osteggiati dal sindacato Point grazie anche alla mobilitazione del movimento sessantottino delle cui diversità poi Pietro è rimasto a basta poco consapevole ma però
Per i che i è il distacco colli Gaiani anche che c'era stato poi con il con il manifesto va importante è che invece che solo e questo fu il suo pensiero ricco per ricomporre
Questo dissenso che ci fu fu nel momento in cui dello scioglimento del partito comunista
Quando come su pressione di Berlinguer non eravamo rientrati nel Parri Tito ottantaquattro e all'ultima Assemblea della mozione numero due
Una minoranza consistente il tetto da quattro per cento del partito in cui ci ritrovammo ad Arco di Trento la relazione introduttiva fu da Ingrao e persino da Cosetta affidata proprio a Lucio ma ancora una volta interamente d'accordo ma alla fine indotti arrestarne nel nuovo partito per fedeltà Pietro che ancora una volta per via del Borgo aveva deciso di stare nel PDS
Durò pochissimo per noi del manifesto dubbio ma solo poco di più anche per Pietro che presto prese atto quel gorgo non c'era più
Clamorosamente prima ancora che l'ultimo congresso di fine gennaio novantuno fosse terminato i primi quattrocento mila iscritti se ne andarono sì il si usa mente nell'amarezza
Non ebbero neppure più la voglia di tentare la strada di Rifondazione comunista
Come ho detto Ingrao non divenne popolare in quanto leader di un'opposizione interna al pc
Dove al tempo proponeva all'idea che l'Italia è arretrata occorreva ancora modernizzarsi ma come il dirigente del partito comunista che aveva capito il nuovo sentire che era entrato in sintonia che non a caso aiutò a costruire la critica a qualificare il livello dell'opposizione che maturò in quegli anni nel partito mentre affioravano i sintomi di una crisi pesante del modello democratico postbellica
Un passaggio devo dire che con grande l'incisività fu denunciato in anticipo anche proprio del ricco Berlinguer
Dopo quella che fu richiamata la seconda svolta di Salerno città epicentro della zona terremotata dell'Irpinia e dove nel mille novecentottanta il li convocò una riunione straordinaria della direzione del partito
Mi riferisco in particolare al durissimo scritto con cui a difesa della diversità dei comunisti dice certo occorre rinnovare il partito ma non per renderlo Sibille al Partito Democratico americano
Non è comunque il caso ovviamente di riassumere qui tutto quello che l'India Isma'è stato non è stato una risoluzione complessiva dovuta che però non è mai stata compiuta che certo non si può pranzare dare di fare un intervento vorrei però concentrarmi prima di concludere su quanto è tuttora importante il contributo di Ingrao anche oggi tantissimo è cambiato nel frattempo lo so a fabbrica spezzettata il lavoro parcellizzato la trasformazione tecnologica e tutto quanto
Ma soprattutto il capitalismo spesso che è entrato in crisi nella versione di compromesso sociale
Emerso così quanto tuttora anzi anche più attuali e più utili di prima
Siano oggi i suggerimenti di Pietro per conciliare la proposta di dar vita esperienze di democrazie dirette di poteri di partecipare azione che possono essere esercitati al di fuori dei confini istituzionali
E cioè di come affrontare il problema dello Stato
Che oggi regista l'estrema complessità della convivenza umana non si può certo pensare di poter fare estinguere come pensava lei niente e che tuttavia non si può accettare
Che resti immodificato nel suo modo di essere cosa farne dunque di come farlo
Torna alla mente i testi sacri della nostra cultura comunisti
Critica al programma di Gotha un rinnegato Paus che dunque le sacrosante parole di Marx controllava poi diventata suggerirebbero democratica del movimento operaio alla fine del diciannovesimo secolo a partire dal passato
Critiche che non possono e non debbono essere cancellate matte non possono neppure non fare i conti con l'odierno aspetto dello Stato fu lo dico fra parentesi l'altro giorno a Pisa all'Università di Pisa
E allora organizzata da le che se ed come direttore del rettore del preside della facoltà di Filosofia
Ha fatto fare al collo partecipato anche io o nel dibattito su la critica al programma di cottura lotta Sava piena di ragazzi e di giovani che interessato e per questo dibattito per usi da tutta la Toscana
Proprio da questi scritti era in relazione ai tanti convegni dal centro dell'Ulker e altro il centro riforma dello Stato
Mi pare vengano contributi essenziali alla riflessione attuale nel pieno di una crisi Coppola fu così profonda della democrazia che stiamo vivendo
In una fase in cui il sangue vitale che scorreva nei canali di comunicazione forniti dei grandi e partecipati partiti di un tempo si è seccato
Vorrei attirare la vostra attenzione soprattutto su una relazione tenuta da Ingrao
In un incontro a Firenze del centro riforma dello Stato in cui egli cerca di rispondere la necessità di un rapporto fra le lotte sulla condizione operaia e la trasformazione dell'insieme dell'assetto produttivo
Se vogliamo dice che l'operaio non sia solo una rotella e non è invece protagonista con i suoi compagni di lavoro di un processo collettivo che parte anche ad altri celti
Deve sapere fare i conti con il problema dello stato di una nuova statualità non solo con il programma di governo
Su questo tema Ingrao ha il merito di riprendere lei membri stato rivoluzione ma di visitarlo alla luce se di Gramsci
Per questo ci vuole dice più politica che però non vuol dire più partito vuol dire estendere la creazione politica tutta la società
Anzi isola un appello alla politicizzazione della società civile con tutta la sua conflittualità
Ma sottolineando anche la sua naturale separazione dallo Stato anzi l'avversione nei suoi confronti
Bobbio lo incalza nel quadro del ricco prolungato dibattito che all'OPEC causa all'epoca si svolse su questi temi
Esistente chiede provocatoriamente una teoria marxista dello Stato lui si riferisce all'altro glielo dia liberale alla sua democrazia rappresentativa che dice ma è il meglio che c'è sul mercato
Un giudizio che Ingrao controbatte subito sottolineando che questa democrazia non ha senso per chi ignora le differenze di classe che esistono lo lesse scelta e che prescinde dalla con letture azione nel meccanismo produttivo
Così creando cittadini si tratti
La risposta di Gal in merito e che a questo pure essenziale problema si può porre rimedio
Se non si esalta troppo lo statalismo cupo e soluzioni di per sé ma invece dilatando nell'intimo del processo produttivo e andando a costruire gli strumenti reali
Che consentono di governare una transizione che si presenta lunga complessa irta di contraddizioni e per attuare la quale dunque servono nuovi strumenti nuove forme di democrazia organizzate consolidata
Meno della Lega e più potere diretto questi sono stati del resto i consigli di fabbrica e le riforme di struttura tentate che sono stati perfetto una dilatazione della sovranità popolare nell'intimo del processo produttivo
Un'esperienza e che potrebbe se si costruiscono strumenti regali con reali che consenta di quella fase complessa diano vita furbe di democrazia di base per controllare l'uso che si fa dura legge e della sua attuazione
Si tratta dice Ingrao di riqualificare la sovranità i suoi contenuti del corpo politico effettivo ellittico
La democrazia director di base mi piace questa sua espressione della democrazia di base insomma non deve essere vista come cosa sei rispetta la democrazia rappresentativa vedo dice gli organismi di base con una componente condizionante della democrazia rappresentativa in assenza della quale una unificazione politica centrale ricorre altrimenti al dispotismo
O peggio a una deflagrazione defatigante mediazione fra il potere Ingrao scrive questa fine prosciutto e queste cose alla fine degli anni settanta fa molti esempi concreti che indica e indica sempre porta come protagonisti i consigli di fabbrica allora vitali fino a proporre anche un'Assemblea nazionale permanente dei consigli di fabbrica
Oggi che il lavoro è stato parcellizzato e la fabbrica sempre son smembrata il territorio dei Consigli di Zona CUS da costruire dei possono diventare quanto allora al blocco cercato di essere i consigli di Fabbri
Costruzioni strutturali scrive e cioè le riforme strutturali che consentono anche una radicamento dei cittadini sì da rendere come diceva l'ENI capaci di governare lo Stato anche le quote
Queste indicazione di Ingrao a me che lavoro molto nelle nuove esperienze dei comitati di quartiere stanno sorgendo nelle periferie cittadine
Animate tutte da giovanissimi che così recuperano soggettività e protagonismo molto di più che volanti viaggio digitale del dibattito
Parlamentare che IVA soggette vita Nova sollecitano mi servo lo molto questa indicazione di Peter ringrazia e io vorrei creare i quelli chiamo per capirsi sovente di quartiere
Farlo a cominciare dal Quarticciolo che a Roma una funzione dirigente molto importante
E dico soli per capire che non penso ha un'esperienza semplicemente comunitaria ma una nuova furba di potere di base
Mercoledì scorso ero in Sardegna dove la CGIL regionale mi ha invitata a partecipare uno su il curioso incontro presenti però più di duecento sindacalisti più importanti di tutta l'isola
All'ordine del giorno c'era ripensare al valore di un esperienza di pittore che decenni fa un'esperienza sarda un uomo del Sud un popolo Musardo
L'idea era di fare un congresso periodico in ogni provincia dell'isola una sorta di assemblea parlamentare di base aperta all'accesso di tutta la popolazione pertanto ornare il Parlamento uffici Airon ufficiale nazionale
E offrire uno strumento d'intervento diretto alla popolazione
Eseguito una bellissima discussione e penso che proporremo perdita altrettanti congressi aperti in tutte le regioni perché no
E
Quanto Pietro Ingrao scritto e pensato a me serve moltissimo nel lavoro attuale
Combattere la disastrosa crisi democratica attuale
Tant'è vero che ho pensato proprio di proporre nelle molto attive molto interessanti esperienze che si stanno facendo in questo senso con molta partecipazione giovanile nei quartieri a introdurre una riflessione sul pensiero Di Pietro egli era nel decennale della somma morte oggi sento quanto meno anche quanto manca alla sinistra
Una sola cosa contro quanto ha fatto il miracolo voglio dire e che proprio non è in linea con l'ingresso danni al suo legittimo libero il titolo volevamo la luna
No non è vero volevamo cose che si potevano fare e che invece non si sono fatte mentre avrebbero reso possibile far fronte al contrattacco capitalista degli anni ottanta e seguito
è seguito e tutto ciò che ha portato a ridurre la sinistra nel suo complesso alla sua infelice condizione o di
Massimo che il trentacinque se uno alle diciotto e trentacinque a fare anzi cornista ma
Massimo D'Alema
E molto
Per l'opportunità di partecipare a questo incontro che darvi io
Ad una serie di iniziative
Per ricordare Pietro Ingrao
Sì
Mi mi trovo leggermente fuori fuori posto diciamo perché si sta dovrei rappresentare tutto il male che è stato descritto prima
Con una racconto molto severo i di Walter Tocci
E poi in modo più affettuoso da Luciana Castellina cioè tutti quelli che non avendo dato ascolto a Ingrao hanno portato alla sinistra italiana alla rovina diciamo
Io la la pensa un po'diversamente però vi risparmierò diciamo tanto avremo il tempo di tornare ragionare sui nodi
Della di passaggi della storia della sinistra italiana
E anche sulle sue prospettive che tutto sommato diciamo non non sono finite ecco perché alla fine se uno mette insieme
La forza del partito democratico la sinistra
Alla sinistra del partito democratico leggenda siamo intorno a quel trenta per cento dei voti che grosso modo è stata storicamente diciamo la forza fondamentale della sinistra in questo Paese
Ma
No no non sono il difensore non ha non ha non non sono iscritto a nessun partito quindi sono senza partito diciamo come tutte le una buona parte delle persone anziane che sono quelli devo fare il difensore d'ufficio di nessuno
Ma che vorrei partire dal testo inedito che c'ha proposto ci ha mandato Alberto Olivetti che ho trovato estremamente bello e anche molto significativo della
Alcuni dei tratti di fondo
Della riflessione Di Pietro Ingrao
E che si colloca fra l'altro in un passaggio cruciale della storia del Paese della storia della sinistra e cioè
Sono note che sono scritte a cavallo del mille novecentosessantotto
E ci sono chiaramente pensate in in una discussione con le avanguardie giovani di
Che emergevano in quella fase
E che rimproveravano al Partito comunista italiano di non avere fatto la rivoluzione sostanzialmente
Era celebre l'apertura di questo dibattito che fu rappresentata dalla contestazione a Palmiro Togliatti da parte di Adriano Sofri
Nel salone della Scuola Normale Superiore di Pisa
Quando Sofri si alzò e disse compagno Togliatti perché non avete fatto la rivoluzione quando avevate le armi in pugno diciamo eravate nelle condizioni di farlo
E Togliatti gli rispose il con un
Gli rispose lui e poi torno a rispondervi con un lungo articolo su Rinascita
In cui spiegò le ragioni del via italiana al socialismo il perché il Partito comunista italiano non si fosse imbarcato
In uno scontro rivoluzionario all'indomani della vittoria della Resistenza
Anche Ingrao discute con le avanguardie giovanili
Lo fa in uno scritto molto coraggioso perché da una parte non nasconde la progressiva cristalizzazione dell'esperienza sovietica
Ridotta ad una dittatura del partito Stato
Dopo la grande occasione perduta dei sovietici cioè
Di una forma di democrazia di partecipazione in grado di
Produrre modi più avanzati di vita associata e di promuovere la creatività sociale
Ma
Ciò su cui mette l'accento Ingrao per spiegare le ragioni
Diciamo della impraticabilità di una via rivoluzionaria nel senso classico
è la trasformazione del capitalismo
In cui a mio giudizio diciamo Ingrao prende le mosse ed è fra gli intellettuali dirigenti comunisti uno di quelli che lo fa in modo più anticipato e coraggioso dal Gramsci di americanismo e fordismo
Che è la matrice vera di quella visione della modernizzazione capitalistica come la grande sfida strategica di fronte alla quale la sinistra appare impreparata e affaticata
E in questo scritto
Non soltanto diciamo
Ingrao sprona il suo partito
Ma riconosce con grande apertura
La sottovalutazione
Dell'esperienza riformista italiana
A un certo punto dà ragione a la Malfa
Che ha rimproverato dei comunisti di non capire quel tanto di New dille che era entrato nell'esperienza italiana
Rimproverato gli atti di avere sottovalutato la svolta degasperiana
In cui non ci fu soltanto la scelta americana neo centrista alla rottura dell'unità antifascista ma anche la scelta dell'integrazione europea con le sue straordinarie potenzialità riformiste
E da abbandonare
Come già aveva fatto nella discussione
Con con Amendola e con una parte importante del gruppo dirigente ogni visione sull'arretratezza italiana cercando di cogliere gli elementi di modernità di trasformazione della nostra società
E anche come dire le ragioni degli altri cioè delle forze che stavano guidando modernizzando il Paese
Lo interessa di fronte al movimento del sessantotto perché parte di lì una interpretazione sulla la collocazione nuova dell'accesso Perahia nei processi produttivi
Una nuova generazione operaia non segnata dalla memoria delle sconfitte del maccartismo dalla repressione degli anni Cinquanta
E che cresce in processi produttivi innovativi che prende coscienza delle alienazione
Ed è molto interessante
La visione insieme
Materiale cioè il cambiamento dei processi produttivi
E la riflessione sulla componente storico morale nella coscienza dell'alienazione che cresce nella classe operaia
Da questa nuova società può venire una spinta al cambiamento
Questo è uno dei punti importanti
Io non credo lo dirò non credo francamente l'esercizio molto coraggioso molto generoso di Walter Tocci è un esercizio secondo me fondamentalmente autobiografico perché io non credo che Ingrao si sia mai pensato
Come segretario del partito
Quindi diciamo quell'alternativa mancata non c'è mai stata
No
Perché lui non si è mai pensato come tale
Si è sempre pensato come una personalità libera
Chi poteva dare un contributo estremamente creativo fuori dagli schemi
In cui noi non si però se non si poneva mai il problema che è obbligatorio porsi per un segretario di partito
E cioè che cosa faccio domani
Cioè qual è l'atto politico io che ho compiuto mai
Questo non lo ha mai interessato perché ha ritagliato per sé un ruolo diverso che ha svolto in modo straordinario
Che era magari in quello di pensare quello che bisogna fare dopo domani che sarà
Ma
Mai in modo stringente all'agenda politica
In termini di spezzarsi all'agenda politica
Ma non era il passo
Della sua riflessione del suo modo di guardare la società
E tuttavia diciamo
Quello scritto che che cito ad esempio ma è naturalmente rappresenta tutta una stagione di riflessione lo porta a dare un contributo estremamente importante perché da una parte approda ad una critica del
Del politicismo
Ma dall'altra parte tuttavia rimprovera alle avanguardie giovani del sessantotto un suo pessimismo che non si pone che non si pone il problema dello Stato
E qui secondo me c'è il contributo più straordinario di Ingrao e cioè avere lavorato tutta la vita su questo rapporto tra movimento masse individui classi sociali e la dimensione dello Stato e della politica
Dia come questo poi si poteva costruire e con le questo rapporto non poteva ridursi Luciana ricordato la discussione con Bobbio
Ad una puro o decalogo di regole formali
A Bobbio scrisse in quel carteggio la potenza e le sparsi vita della democrazia non è riducibile alla questione del suffragio universale del principio di maggioranza
Va oltre tocca il tema dei contenuti della democrazia della storicità delle sue forme
Ed evoca non a caso l'articolo tre della Costituzione
Dove questa idea della democrazia diventa uno dei fondamenti della nostra Repubblica
Cioè un sistema che rimuove gli ostacoli che tutti continuamente diciamo agisce
Non è un insieme di regole formali ma è un'azione costante per ridurre le diseguaglianze rimuovere gli ostacoli
E
E naturalmente questi destra estremamente moderna è chiaro che diciamo la crisi delle democrazie occidentali
E innanzitutto non crisi della struttura formale ma è crisi del contenuto sociale la crisi del compromesso sociale su cui sì sono retti sistemi democratici
In Europa attraverso i sistemi di welfare negli Stati Uniti dove uguale far non c'era tuttavia c'era questo straordinario ascensore sociale diciamo che è stato un elemento di coesione
Della democrazia
Nel momento in cui l'uguale farsi eroso e l'ascensore sociale si è fermato bloccato dalle crescenti diseguaglianze i sistemi democratici sono entrati in crisi
Hanno con l'assalto
E non solo ripeto per difetto delle regole formali
No ai tanti anni dopo
Avremo una discussione molto molto bella diciamo in un momento particolare
Quando
Insieme al Pietro Ingrao Rossana Rossanda
Discussione sono state tante le corse dalla rete era e non era era in in era sì la prima volta che andare a incontrare Ingrao
Con diventare segretario della FGCI
E andai incontra desiderato
Quindi condusse Bettini
Mi disse tu non puoi non avere un incontro con Ingrao
E quando contrari
E io non
Mio padre era stato avendoli hanno poi si era distaccato diciamo ma venivo da un'altra formazione avevo incontrato Amendola diverse volte anche quando ero ragazzo fu lui a dirmi rifai il concorso lo score normale sempre molto assertivo avendo
Però non avevo mai avuto l'occasione di e di frequentare Ingrao
E quindi vado a trovare Ingrao e andare armato di come dire innanzitutto da di blocco notes mentale ascoltare Ingrao disegno quello che deve dire
E ricordo questo incontro fu straordinario perché lui non disse
Lui mi interrogo
Mi pose né i cui esiti e parlai solo io nel corso di questa discussione
E e lì finì sostanzialmente non è dire esporsi
Però imparai una cosa che diciamo quest'uomo aveva una straordinaria
Come dire
è vera interesse verso gli altri
Una carica di umanità una curiosità intellettuale
In fondo lui pensa giustamente pensava questo lo sa già ci sono io sono io che non so chi sia il furto arrivato qua dal Pisa diciamo sono io che voglio capire che cosa pensa che cosa vuole fare eccetera
Poi dopo diciamo ne tenne conto dopo capito di sentire la sua opinione ma quel primo incontro fu una sconcertante monologo rispondendo a delle domande precise su sui giovani
E
Mi è venuto in mente poi dopo nel novantasei facemmo una discussione su quel libro appunto a venti di fin e secolo
Libero sofferto libro problematico diciamo
Che fu una discussione difficile
Perché in definitiva io cercai di dire che quell'analisi del capitalismo globale eccetera chi oppure per tanti aspetti
Convincente
E dei rischi connessi a questa nuova fase però non si capiva quali spazi lasciava aperti per l'azione politica
E ero forte del fatto che la stessa obiezione era fatta Mario Tronti
Che era diciamo meno facilmente liquidabile del segretario del PDS come io ero all'epoca
E fu una discussione
Molto bella perché
Io
Cercavo ridire per esempio del governo Dini che in quel momento stavamo sostenendo imponeva un Bertinotti che era anche lui partecipe di questa discussione suonare un indiscusso perché c'era tanta gente come discussione importante diciamo in quel momento trent'anni fa
E non era una variante della tecnocrazia ma era un'operazione politica avevamo fatto per divide la destra aprire la strada ad una coalizione democratica grado di battere Berlusconi
E quindi
Andava valutata
Diciamo in come un passaggio di una strategia politica
Ricordo Orba risposta molto spigolosa della Rossanda insomma era a tesa
Invece quando poi concluse Pietro
è bello perché lo potete sentire perché Tito registrato su Radio Radicale vorrebbe sentire tutto questo dibattito salvo un passaggio della storia italiana
E fu completamente spiazzante
Perché
L'un per loro del caso Mancuso
Che era il caso del giorno
Di di come questo caso rappresentasse un segnale di di minaccia per la democrazia saranno
Del fatto che dovevamo reagire che dovevamo costruire una prospettiva politica
E poi mi disse sì noi abbiamo
Anche delle analisi diverso eccetera
Ma in questo momento dobbiamo praticare
Con umiltà l'idea dell'unità nelle differenze
Poi si rivolse a me e a Bertinotti dicendo ascoltati ieri parlate di
Nel cercare di costruire insieme una prospettiva politica
E fu
Fu interessante perché
Era il suo modo di essere
Cioè sul piano dell'analisi sul piano della riflessione culturale non cedeva di un millimetro
Ma poi nel momento in cui diventava importante stringere le fila della battaglia politica lui stava nel gorgo
Che secondo me non era un difetto però una qualità
Ed è una delle qualità che lo hanno reso secondo me anche più Amato
Al di là delle differenze nella storia del comunismo italiano
E
Ma comunque è vero su su molte questioni la sua analisi sette guardare lontano
E io
E anche proprio quel libro collettivo
Una riflessione della sconfitta della sinistra nel corso di questi anni
Da cui bisognerebbe riprendere riprendere le mosse anche una riflessione seria sui rischi di subalternità d'una stagione neoliberista
E a cui sì
Anche per effetto avevamo sulle spalle una duplice sconfitta la sconfitta del movimento comunista l'esaurirsi dell'esperienza socialdemocratica del welfare e quindi non era un periodo storico in cui era facile
Difendere la necessità di un primato dell'azione pubblica attrice
Poi il passo è passato molto tempo da alcuna diciamo ma certamente quella critica in quel momento non era priva di un fondamento così come io credo che
Qualsiasi riflessione oggi se uno dovesse dare un contributo
Ad una programma ad una visione del futuro dell'Italia intorno a cui costruire un'alternativa di governo oggi
Cosa che secondo me è possibile non è impossibile diciamo
E un punto fondamentale non può che essere quello di come affrontare la crisi democratica a partire dal fatto che
In questo momento il nodo fondamentale del nostro sistema democratico non è
Rafforzare il bipolarismo e la governabilità ma ricostruire le condizioni perché diciamo le persone tornino a partecipare alla vita politica il che comporterebbe se
Un programma che potrebbe sembrare persino di restaurazione diciamo ma se dovessi so indicare alcuni punti di un programma ragionevole per il nostro Paese sarebbe la legge proporzionale il finanziamento pubblico dei partiti
Diciamo così lo dico in modo rozzo
Ma in questo momento l'idea che il tema fondamentale è quello di tornare a riempire la democrazia delle persone che non ci stanno più
Credo dovrebbe essere un grande tema dell'opposizione conto stato evocato la necessità di difendere la Costituzione antifascista da chi non è in grado neppure di pronunciare questa espressione
Sì io riempire in questo di contenuti e di una piattaforma di riforme a partire dalla riforma della legge elettorale che secondo re può anche avere una sua popolarità oltretutto non soltanto per essere corretta
Ingrao fu un grande appassionato difensore
Innovatore del sistema democratico
E voglio siccome devo rispettare i tempi concorrere con un una una un aneddoto che però non è un aneddoto è una pagina di storia
Che però è stata poco raccontata
E cioè il modo in cui la direzione del PC
Indico Ingrao come presidente della casa
Che non è come si vede nel film per tanti aspetti apprezzabile diciamo
Che
Diciamo che che lei quello che ha moglie disse devi fare presente la gamma e lui rispose obbedisco non andò così sono testimone inizia a un po'di quella discussione
E anche che secondo me l'ha idea di che cosa era quel partito e anche di come era considerato Pietro Ingrao
Perché
Berlinguer aprire la riunione dicendo avremo presidente della calca
E disse la personalità
Più adeguata storico per ragioni storiche eccetera Ida anche quello che ci chiedono
Le altre forze politiche è Giorgio Armento
A questo punto chiede la parola Giorgione escono i due erano d'accordo
E Giorgio Amendola fece un discorso
Tra i più belli che abbia mai sentito in quella sede
E disse
Io non lo voglio fare
Per tre ragioni
Primo
Mi ha telefonato Ugo la Malfa
Egli ha detto lo devi fare tu
Il figlio di Giovanni
Mi dette un pugno sul tavolo
E dissi io sono orgogliosa di mio padre
Ma se il presidente della Camera deve essere un comunista perché è stato figlio di un liberale non va bene
Seconda ragione io non sono in grado di presiedere una riunione
L'ho
Non sono in grado di pre-serie neanche prima e tra di noi non tollero le sciocchezze interromperei gli oratori
Terza ragione questa terza non si era mai sentita lì voglio stare col cervello
Conferme
Che mi ha sacrificato tutta la vita e io voglio dedicare o ancora un po'di tempo abbiamo
E poi disse poi c'è tra di noi
In compagnia che ha le qualità per far
Difficile un elogio di Pietro Ingrao
Di
Giorgio Amendola
Iniziando dicendo noi non è che ce ne siamo mai mandati a dire cioè non protesto lo sapevano tutti
Straordinario
Ingrao si commosse lì dove si abbracciarono e la riunione finì lì
Con commozione generale e borbottii di Giancarlo Paietta
Però questa pagina di storia io ero lì
Prendere
Non prendeva neanche appunti abbiamo si poteva neanche prendere appunti in quella sede perché era considerata una pratica
Rischiosa missione basta andare a comprare fuori
Ed è questo ed è evidente e verità appunto ce n'è qualche traccia molto sobria però nel verbale di sì che i verbali erano scritti in modo molto burocratico diciamo
E non è mai uscito il racconto
Ma il racconto emozionante ancora a dirlo adesso
Ed è questo il modo meno in cui Ingrao diventò presidente della cavallina che forse non ne aveva neanche un particolare desiderio
Ma l'investitura era stata al mente significativa
Talmente commovente talmente forte dal punto di vista del rispetto verso la sua persona al di là delle opinioni politiche
Che non poteva sottrarsi
Grazie
Grazie grazie
Buonasera