Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Cannes, Carcere, Cinema, Critica, Cultura, Diritti Umani, Film, Francia, Giustizia, Magistratura, Urss.
La registrazione audio ha una durata di 4 minuti.
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critico cinematografico
Due film presentati al concorso di Cannes andranno seguiti da chi ha a cuore i temi della giustizia giusta
Due procuratori di Sergej Los mezza dossier centotrentasette di Dominik Moll
Pongo al centro in forme diverse lo stesso tema che cos'è la verità quando si ha a che fare con gli organi giudiziari e d'inchiesta
L'astinenza cineasta ucraino che vive in Germania e per lo più un documentarista abituata a costruire film su materiali d'archivio
Tre anni fa a Cannes aveva presentato Zena cioè al registro Destruction sulla distruzione sistematica delle città tedesche durante la guerra
Con due procuratori costruisce invece un film di finzione tratto da un libro di Giorgi due anni soffro
Scritto a partire dalla propria esperienza di internato nei gulag
Siamo nel mille novecentotrentasette in piena epoca di purghe staliniane
Un detenuto è incaricato di bruciare tutti i messaggi di altri detenuti dirette a Stalin ne salva uno nel quale si chiede a un procuratore di fare una visita in cella per verificare le angherie perpetrate dal sistema repressivo il messaggio arriva un giovane procuratore di nome corner fra che si dà da fare tra gli ostacoli delle difficoltà posti dalla burocrazia e dai superiori
La visita al detenuto che infine compie riconferma la sua idea di una giustizia disumana e ingiusta
Vorrebbe parlarne a Stalin convinto che la sua militanza nel partito sia una buona credenziale
Ma questo non è possibile e allora Corners si rivolge al procuratore generale dell'Unione Sovietica che finge di ascoltarlo ma di tende un tranello
La giustizia confermerà il suo volto disumano a spese dello stesso corner
Anche dossier centotrentasette mette al centro la giustizia in una storia ambientata ai nostri giorni
Un giovane manifestante viene gravemente ferito dalla polizia in occasione di una manifestazione a Parigi
La polizia fa muro per negare ogni responsabilità ma l'inflessibile investigatrice dei reparti speciali Stefani porta avanti l'inchiesta contro tutto e tutti
Stefani interpretata da Lea giuridiche
Non si accontenta infatti delle versioni dei colleghi e segue una sua pista grazie a un video che sembra incastrarli
Anche in questo caso la verità non ha un solo volto soprattutto non ha il volto della giustizia imparziale e i fatti possono essere facilmente letti secondo la prospettiva distorta da chi vuole insabbiare la vicenda
La Svezia costruisce due procuratori come un teorema in cui il lato minore il procuratore Corners soccombe all'ATO maggiore il procuratore generale senza possibilità di riscatto
Il film si sviluppa quindi informa volutamente meccanica algida e geometrica fin dall'inizio
Colori freddi immagini squadrate suoni metallici percorsi infiniti e labirinti ci dentro il carcere danno l'idea di un mostro senza volto contro il quale Corners non potrà nulla
Anche il dossier centotrentasette che in Italia sarà distribuito da Teodora film deve fare i conti con il mostro informe di una giustizia disumana
Ma il ritmo del film ben più vivace
Ma al chiaro anche col sceneggiato il film fa montare la consapevolezza di Stephanie un po'alla volta sospinta anche da complicità femminili che aggiungono una motivazione ulteriore alla sua ricerca di verità
Così il film si carica di scatti e respiri soprattutto nei percorsi che Stefani fa fuori dall'ufficio alla ricerca di prove a sostegno della sua idea
Non c'è rassegnazione non c'è adeguamento nei due personaggi che escono sconfitti dalle storie dei due film
C'è solo l'amara osservazione di un potere che appare Mosca al fibrille e che sembra perciò unire esperienze ed epoche diverse
Come se tra stalinismo e democrazia non ci fosse infine differenza Dachan per radio radicale Augusto Sainati
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