Incontro sul libro "I dannati della terra, 1961 di Franz Fanon

Sì sì perché io poi ho intuito che poi
Essi
Ok ok
Allora buon buon pomeriggio a tutti
Proprio nella nel nel collegato on line
Da remoto
Il più io io comincerò con una breve introduzione ringrazio innanzitutto i due relatori chimica Millino Sandro Mezzala per avete accettato di
Dice se ne sente questa iniziativa
Oggi il libro che presentiamo
Stasera è stato scritto da Vogue dallo psichiatra Martinica Nuff Franz Fanon nel mille novecentosessantuno
Mentre combatteva contro una luce mia molto aggressiva che non mi dava alcuna speranza di sopravvivenza
Il suo titolo è molto famoso i dannati della terra e forse non tutti sanno che proviene dalla prima strofa dell'Internazionale nella sua versione originale quella francese quella quella francese di Méchain Putie
Il libro comparve in Francia alla fine del mille seicento mille novecentosessantuno la circolazione del volume fu immediatamente proibita perché considerata una minaccia per la sicurezza dello Stato
Franz Fanon ne ricevette una copia pochi giorni prima di morire solo allora poté leggere la famosa prefazione che lui stesso aveva chiesto John Paul Sartre il che il filosofo aveva scritto senza scritto gettando senza risparmio ulteriore benzina sul fuoco
Del contenuto Jardin tre nel testo vi fa non i dannati della terra è un libro che parla della lotta di liberazione dell'Algeria dall'occupazione coloniale francese
L'Algeria ottenne l'indipendenza del tre luglio del mille novecentosessantadue dopo otto anni di guerra contro l'esercito e la polizia il con i francesi durante i quali furono uccisi circa trecento mila algerini
La Francia non voleva mollare la diceria e forte anche del sostegno di tutta la sinistra Partito Comunista Francese compreso
Ricorsi a ogni mezzo pur di stroncare lotta di liberazione nazionale
Contro i combattenti e conti semplici sospetti la tortura veniva impiegata con una estensione una ferocia che è rimasto lì sinistramente proverbiali
Le stragi massacri di civili algerini furono costanti innumerevoli e furono molti anche gli attentati rivolti dal Fronte Liberazione nazionale algerino contro i coloni francesi che erano senz'altro civili ma partecipavano appassionatamente ai linciaggi e alle spedizioni punitive contro gli arabi
Essendo i più convinti sostenitori della G legittimità e della intangibilità dell'occupazione coloniale
Rammento velocemente questi fatti per dare un'idea del quadro tragico e sanguinoso
Che fa da sfondo all'opera vi fa nonna
I dannati da terra risultò insopportabile nella Francia ancora impegnata nella repressione coloniale
Ma libero imparasse imbarazzo parecchio anche la sinistra europea allora immersa nell'atmosfera delle così senza specifica edili via democratica al socialismo
Tuttavia il secondo dopoguerra era stato segnato in modo indelebile da avvenimenti che si erano prodotti in quelle che allora venivano chiamate periferie del mondo
La rivoluzione cinese del mille novecentoquarantanove la sconfitta dei francesi a Dien Bien fu nel nel mille novecentocinquantaquattro la rivoluzione cubana del mille novecentocinquantanove c'era stato Mossadeq in Iran
C'era ancora Nasser in Egitto c'era l'Africa che muove i suoi primi passi indipendenti in un contesto altamente problematica il contraddittorio
Tutto questo si riflette nella tanti della terra
Ma con un timbro inconfondibile nuovo intriso dell'insolenza della verità il primo capitolo del libro dedicato alla violenza davvero impressionante
La violenza del colono riduce il colonizzato gli estremi dell'umano solo attraverso l'esercizio di una violenza dirette contraria il colonizzato pure acquisti acquisire la sua dignità e la sua umanità
La cosa detta pari pari con toni così drastici e privi di organismi da aver meritato Alfano nell'epiteto dei a posso della violenza
Ma Franz Fanon erano psichiatra uno psichiatra della dalla pelle nera che aveva studiato a fondo i meccanismi del razzismo nutrendosi della migliore filosofia perlomeno logica esistenzialisti che europea
Quando decise di consacrarsi interamente la casa del popolo algerino lo fece a ragion veduta
Aveva rotto i punti non solo con la vendita del comunismo francese ma anche con l'amico di titoli d'di Senghor di César di cui era stato allievo al liceo
Dunque una cruda coscienza del gioco di forze che presiede rapporti dominio alimenta la prosa di Anna che la terra che agli occhi del lettore riesce al tempo stesso fascinose perturbante
Nel mille novecentosessantatré Simone de Beauvoir sintetizzo la faccenda in poche parole un manifesto del terzo mondo eccessivo rigido incendiario ma anche complesso e sottile
La prosa elegante controllata dai compagni bisarche lasciava spazio come sempre al gioco imprevisto e l'ambiguità
Meno problemi si era fatta un anno prima Grazia Cherchi sui governi Piacentini definendo il libro di fanoni il massimo documento teorico di una rivoluzione i popoli coloniali
Anche una rivista di Elio basso Problemi del Socialismo apparve nel mille novecentosessantadue un importante saggio di Enrica Collotti P. Shadow
Pc Arquette resta ancora oggi uno dei maggiori inquadramenti del pensiero anticoloniale di Fallon interpretò la luce dell'esperienza maoista e infine non si può non ricordare l'articolo del poeta Giovanni Giudici
Comparso nel mille novecentosessantatré ancora si vedano i vicentini intitolato L'uomo della roncola
Veramente nel suo libro fa non aveva scritto quando un colonizzano sento un discorso sulla cultura occidentale tira fuori a Roncola può perlomeno si accerta lì a portata di mano
Senza dubbio era un'iperbole valuta il psichiatra Martini Cano la pronunciava nel contesto della sua dichiarata e avvilita diffidenza verso il proletariato europeo e persino coloniale
Ai suoi occhi compromessi meccanismi la corruzione imperialista
Ora nel suo articolo giudici provava pensare l'uomo del Ronco di Fano come discendente degli operai che deve nel diciannovesimo secolo l'avevano avviato le lotte del proletariato europeo sfidando la cultura altezzosa e classista da borghesi avrò un fante
E cosa ancora più interessante lo vedeva come il fratello di chi in Europa filo cinesi o dissidenza operaia
Non stava al gioco del neocapitalismo bevendo presto bollato con il marchio dell'infamia non solo dal restava dalla destra madornale ma anche dalla sinistra ufficiale
Queste cose le diceva un poeta
Ma così non riusciamo a capire il successo di François Rossi riuscì a consimile dalla fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta
Basta leggere il famoso libro di Bobby SIL cogliere l'occasione un i Fratelli Soledad di George Jackson per capire quanto fa non fosse importante per le Pantere nere e per le lotte degli afroamericani
E si danno consigli di buon rimandi a fa nominati negli scritti di Lotito giudicò circa il leader indimenticato della contestazione studentesca berlinese
Può anche essere interessante notare che persino il sacerdote teologo don Gustavo Gutierrez nella sua fondamentale fu ove le mie novecentosettantuno dedicata all'altro riceverebbe della liberazione
Parla con rispetto di fa non e della sua problematica
Di un nuovo umanesimo infine qui da noi in Italia fu Lotta continua il titolare nel giugno del mille novecentosettantuno una biblica importante del suo allora quindicinale
Ai dannati della terra in questo caso si trattava dei detenuti dei prigionieri delle cascine precedente la la riforma del mille novecentosettantacinque
Ancora puniti con i letti di contenzione e priva di via più elementare dignità
In quegli anni insomma lavorò molto in quell'Occidente un cumulo di cui mente scrivere né della terra non potevano sospettare percependo irretito per usare parole sue nel gioco responsabile della Bella addormentata nel bosco del deposto
è giusto tuttavia precisare che nell'ondata interiore l'ondata internazionale di proteste contestazione lotte è emersa la seconda negli anni Sessanta l'influenza di Fano nei si presentò mescolata con quella di Clara con quella di Mao Tse Tung
Nonché con l'esempio proveniente da lotta vietnamita contro l'aggressione nordamericana
Era un pantheon queste cento
Ma non era un pantano letterario le teorie le pratiche camminavano insieme magari con quella brutalità e quel disprezzo de sottigliezze sottigliezze che proprio fa non considerava una caratteristica tipica di l'attività rivoluzionaria
Qui io mi fermo Miguel Mellino essendo mezza Thaci parleranno senz'altro anche delle norme influenza che il pensiero di fa non ha ottenuto e sta ottenendo degli studi postcoloniali
Nel Sabba alta sa Balta sta Stendhal tra Studies che tanto stanno innovando mettendo in discussione la coscienza occidentale
Ma resta a mio parere aperta la domanda con la quale Giovanni Pirelli introduceva le sue conclusioni del profilo di Fallon scritto nel mille novecentosettantuno per la collana I protagonisti della storia universale
Cos'è questo
Fanno ogni anno che continua a pensarci addosso come un nodo irrisolto si chiedeva Pirelli qualche o qualcosa che siamo incapaci voi di recepire vuol dire spingere Giovanni Pirelli come sanno gli specialisti la materia conosceva meglio di chiunque altro almeno evitare la vita le opere lo psichiatra Martini Giano e la sua opinione davvero autorevole era che fanno neppure indirizzandosi colonizzati avesse costruito un'allegoria
Del mondo a uso di tutti ecco non è facile avere a che fare con Franz Fanon fra poco più di un mese ricorrerà il centenario esatto da Sara Jey tale e il suo e della via terra sono oggi cocca ricade in una sconvolgente quasi intollerabile attualità
Capite bene che sto pensando a Gaza
Con questo lascio la parola ai nostri relatori grazie
Che minimamente nel senso che può essere presentati un giorno vi presento chi vuol parlare per primo
Michele
Ok
Allora Michiel Merlino professore associato di studi coloniali in relazioni interetniche all'università di Napoli L'Orientale
Sì al cocco appunto di di di studios coloniali di caucciù Studies di ricerca antropologica nell'ambita società complesse
Con particolare attenzione alle migrazioni razzismo e multiculturalismo abbiamo tra le sue pubblicazioni ai posporre entra lirismo Comiso pescava un po'quella perché insomma abbiamo molte molti semplificazioni vicini Cannellino anche di Sandro Mezzago e quindi no pescava un po'quella
Possono entrare Isma'side gli studi postcoloniali poi è stato curatore dischi tipo dice di Franz Fanon
Del disco e poi sul discorso e sul pluralismo di IMEI emessa Isar
Poi i gli ultimi volumi e di cui sono a conoscenza MAXXI margini dal marxismo unire al femminismo post coloniale
E nel due mila e ventiquattro è stato curatore del volume Gian Paul Sartre economicismo è un sistema con realismo colonialismo neocolonialismo e post colonialismo prego
Grazie
Grazie si sente sì
Grazie l'invito a parlare di Fano neanche con Sandro con cui ci conosciamo da tanto tempo oltre diciamo aver condiviso anche altre cose abbiamo diciamo
In qualche modo abbiamo entrambi attraversato Fanon
Da diciamo come parte di un di una riflessione più ampia
Quindi allora io forse spero di non deluderli ma non parlo molto di Fano negli studi postcoloniali perché diciamo una cosa su cui ho parlato già tanto e non mi andava proprio di ripetermi
Casomai rimando alle cose che ho scritto chiaramente qualche cosa qua e là
Verrà fuori però avevo pensato di fare una cosa che in parte ha già fatto Maurizio
Avevo pensato di dire un po'l'intervento in tre parti la prima era più che altro mette un po'a fuoco
In che cosa ha prodotto i dannati del della terra
Di che cosa è stato prodotto i dannati della terra soprattutto nel percorso di Fano non come contingenza come congiuntura storica e poi che cosa ha prodotto la scrittura di fare i dannati della terra no
In modo un po'sintetico la seconda parte volevo dedicarla soprattutto al percorso alla ricezione che ha avuto fanoni in Italia sin dalla traduzione
Dei dannati della terra e poi l'ultima parte se ho tempo seno magari durante il dialogo così un po'più cordialmente volevo rientrare subito tre questioni
Dei dannati della terra
Che secondo me e interessante tornarci la prima è proprio il titolo no che cosa intendeva fa non per dannato per il che su questo diciamo e sta
L'ho scritto molto c'è un po'un senso comune che associa il dannato di lo dico in termini diciamo molto semplici per farmi capire se so che forse vocalizzo un po'però di solito cioè certo di voi senso comune che associa la parola dannato al miserabile motivo di Victor Hugo ecco è invece in fa non la grammatica del dannato presupporre una soggettiva azione importante ecco quindi mi impegni mi sembra interessante tornare
Sulla costruzione che lui ha fatto di quel di quel concetto di quella parola la seconda cosa su cui volevo tornare una cosa che mi sembra molto importante per per la riflessione e riflessioni nostri attuali ed è una cosa su cui Sandro per esempio ha scritto molto
Quello che tipo si può denominare il la concezione del dualismo del potere in fanoni
Perché di solito anche qui non fa non tende a essere visto un po'con una in una prospettiva diciamo così o nazionalista o un marxista leninista o soprattutto in Europa no soprattutto da una parte della sinistra
E invece invece come dire c'è un c'è un particolare discorso che fa fa non su sulla gestione sulla gestione del potere su che cosa noi
Dobbiamo come costruire una società alternativa a partire lui non usa questa parola però è un po'implicita nel suo ragionamento a partire una forma di contropotere no checché in fa non c'è questa cosa anche se ripeto
Non la nulla
Non la nomina con questo concetto fa non muore nel sessantuno quindi anche per limiti storici no non poteva entrare in certe cose e l'ultima parte la terza parte diciamo sui dannati volevo un po'questa sì magari rientra un po'di più su
Sud il dialogo o il modo in cui fa non è stato in qualche modo era interpretato da parte degli studi postcoloniali era più che altro che Teoria del colonialismo del razzismo Cipo Prodi ci propongono un po'in una riflessione a ad un ruolo fa non è sarda tra che che che secondo me anche anche lì è interessante tornarci per le cose che oggi vediamo quanto debbo più o meno quello gestire ok allora
Non molliamo ok
Allora come dicevo volevo super dividere l'intervento in queste tre parti non la prima parte cercare di mettere a fuoco quello che c'è sotto i dannati della terra il ma ma da cui è uscito e poi uscendo che cosa ha generato no in modo ripeto un po'ha sintetico non potendo entrare fino in fondo
La seconda parte invece sulla ricezione in Italia qualcosa anticipato Maurizio ecco mi piaceva l'idea di il il di mettere come promozione del dell'incontro la locandina del testo Ono
La la Logan nella locandina del testo la copertina la dell'edizione originale francese del testo lo perché la mia intenzione era proprio cercavo di affrontare a partire dalla traduzione che ha avuto fanoni in Italia soprattutto negli anni Sessanta traduzione intesa non ovviamente in senso linguistico ma se li vogliamo dare una connotazione più elegante
Un po'mobilitando alcune delle cose che ha detto sai di uno dei testi più famosi che ha scritto al di fuori dei libri che Traveling io Rino teorie in viaggio
Vede e come ha viaggiato in qualche modo fa non in Italia come è stato reinterpretato che cosa si è perso che cosa si è guadagnato quindi e parlare della ricezione di fanoni in Italia e la sua traduzione significa già immediatamente cominciare a parlare dei dannati della terra perché non perché il testo
Sicuramente più noto di più trascendenza li fa non almeno fino agli anni Novanta dove riprende un po'riprende un po'vita un testo che fino a quel momento era praticamente dimenticato e non affrontato quasi da nessuno e nemmeno la fa nonché era pelle nera maschere bianche
Ma soprattutto perché i dannati della terra e il primo testo di fa non tradotto in italiano è primo testo che è stato tradotto in italiano nonostante fosse l'ultimo che fa non ha scritto prima e la sua morte
Aveva già fatto pelle nera maschere bianche nel cinquantadue poi l'hanno cinque della rivoluzione algerina nel cinquantanove i dannati nel sessantuno eh oltre ad aver scritto tantissimi saggi di Psichiatria in in diversi viarie e giornali soprattutto a Blida o in Tunisia e in Tunisi nato in Tunisia dove fa non era in qualche modo si era stabilito un nella sua con lavorazione con il fronte di rivelazione algerino
Dunque la prima cosa da dire che il testo di fa non venne tradotto quasi in contemporanea in Italia con l'uscita francese
Solo qualche mese di distanza della pubblicazione e questo come diceva un po'Maurizio che una figura su cui io voglio tornare un po'dopo viene sopra tutto per il posto in cui ci troviamo pensato che era importante un po'riprendere questo questo aspetto della traduzione di fanoni in Italia
Anche perché pure lì c'è un po'un senso comune su cui mi volevo un attimo Poli soffermare grazie soprattutto all'iniziativa di Giovanni Pirelli che come aveva un'influenza e aveva un rapporto diretto con Einaudi allora no
Poi mi soffermerò un po'di più su Pirelli
Volevo dire semplicemente adesso che gli altri testi fa non venduta
Vennero tradotti dopo i dannati della terra l'anno quinto e la rivoluzione algerina venne tradotto solo nel sessantacinque con un titolo
Piuttosto opinabile sociologi e la rivoluzione algerina che in realtà era il titolo dato al testo anche in francese
E venne stato tradotto per iniziativa di Pirelli con lo stesso titolo poi i va be questo lo dico diciamo così alzato nella cura che io ho fatto sia di quel testo sia di per la rivoluzione africana
Abbiamo un po'ricercato di ripristinare il l'originale del testo con il suo titolo che fa non voleva per il testo e poi abbiamo inserito alcuni alcuni saggi che non c'erano nella versione originale i piccoli ma non c'erano
Pelle nera maschere bianche viene tradotto nel sessantacinque con un titolo piuttosto opinabile che si chiama il negro e l'altro no c'erano titolo profondamente coloniale
Che porta però una prefazione importante di François Jenson
E dico che è importante perché al alla base diciamo della ricezione di fanoni in Italia c'è anche tutto un gruppo di persone che lavorava con la Rete Jenson no che si che diciamo era una rete politica
A di un'ampia costellazione di sinistra che diciamo in qualche modo supportava la rivoluzione algerina supportava gli algerini la rivoluzione algerina ma anche anche diciamo i francesi ai militanti francesi che si schieravano controllare il contro la rivoluzione algerina in qualche modo venivano o o perseguitati o in qualche modo minacciati questa rete forniva supporto anche in Italia
Dunque per la rivoluzione africana esce postumo nel sessantaquattro e come noi l'abbiamo tre è stato tradotto in italiano sono nel due mila sei anche se alcuni saggi fanno già parte della della diciamo l'edizione che ha fatto Pirelli nel settantuno delle opere scelte ecco H adesso comincio vorrei fare un'importante precisazione su questo punto pena settantuno esce un Paese in Italia questa diciamo questa questa dizione e in due volumi nella serie politica di di
Il non mi ricordo adesso se era in Aulì il le l'editore e nausea
Esce esce essere escono questi due volume curati da Pirelli che sono un compendio di di molti saggi di questi di soprattutto soprattutto la l'anno cinque la rivoluzione algerina
I dannati della terra e anche alcuni saggi che poi verranno integrati in per la rivoluzione africana però è un testo che a suo modo da un punto di vista filologico può essere visto come un testo diciamo così
Non corretta uno da un punto di vista filologico per il tipo di operazione che ha fatto allora
Pirelli mettendo tutti questi saggi insieme ma in realtà è stato un testo che anticipato una visione che ci sarà di fa non molti anni dopo il testo del settantuno però perché dico questo perché il testo mette al centro i testi psichiatrici di Fano Alma
Al centro di questo testo ci sono i testi psichiatrici di Fanon e Pirelli era molto interessato a quello che anche per diciamo l'ambiente che si respirava in Italia al momento con tutto il movimento anti sì che attivo eccetera eccetera
E quindi in qualche modo le opere scelte di Pirelli ci restituiscono un fa non in qualche modo globale no non solo appiattito su i dannati della terra
Quindi ed è una cosa che solo molti anni dopo verrà in qualche modo valorizzata anche dalle iniziative ha delle dai del dalle iniziative in qualche modo di italiani tanto per citare una delle ultime è uscito
Qualche anno fa un'edizione che porta molti testi inediti di Fano né in inglese in francese comprese le sue opere teatrali
Che ancora una volta mette al centro alcuni testi
Importanti di Psichiatria scritti da Fanon in giornali e riviste sia a abilità che in Tunisia
Che in Italia in realtà erano già stato tradotti una parte da Pirelli un'altra parte sono stati compilati un testo curato da Roberto Beneduce che si chiama dei colonizzare la follia che uscito nel due mila undici
Dunque Pirelli fa questa operazione questi due volumi a cui diciamo nella prima parte mette testi che diciamo racchiude sotto
Sotto diciamo una un uno schema tematico acculturazione cultura nazionale medicina colonialismo guerra di liberazione diciamo e il secondo decolonizzazione indipendenza violenza spontaneità e coscienza nazionale ed è ed è come dire
Mancano ovviamente
Tutti i testi che o o i capitoli che fanno parte di pelle nera maschere bianche ma ricordo che all'epoca questo testo era stato dimenticato non so se proprio la fanno anche se fa non poi aveva ripreso molte cose che aveva scritto
Nei suoi scritti si Chiatti ICI
Però come dire un testo che ci fa capire quanto la rivoluzione algerina è stata importante
Per comprendere la riflessione di Fano noto che scrisse tutto praticamente in nove anni non ha cinquantadue a sessantuno
Io personalmente non sostengo la tesi della discontinuità come molti autori che hanno lavorato su Fanon fa non è uno solo uno che ragiona in funzione delle contingenze che vive però è innegabile che ciò che trova in Africa quando va in Africa soprattutto quando scoppia la rivoluzione algerina è un qualche cosa che per usare un po'una sua frase mette un po'in movimento tutta la macchina fanno ogni anno fa non diceva
Fa non per esempio in pelle nera maschere bianche dice
è un testo costruito sulla situazione coloniale in Martinica e Luigi dice la dialettica qua si è fermata non sembra che tutto si è fermato nulla va avanti
Ecco in Africa Luigi trova che diciamo quel quel fermo che ha trovato in in Martinica e poi è stato mostrato che non è così è una percezione sua però quel quel quel fermo in in Africa Est viene messo proprio viene messo in movimenti proprio da tutti i movimenti
Di decolonizzazione quindi mi sembra importante ricordare questa cosa perché Pirelli fa un'operazione che in qualche modo anticipa piuttosto attuale Ripoli ispettor quello che si farà poi con Fanon
E che ci rimane un po'all'Inter testualità stessa noi tutto quello che ha scritto fa non bisogna precisare che fa non era d'accordo con la pubblicazione di queste opere scelte che ebbe si incontrò con Pirelli a Tunisi nel sessantuno era era d'accordo e quello che ci trasmettono alcuni studi era abbastanza entusiasta della della pubblicazione di queste opere messe così
Chiaramente questo lo dico io non lo dicono non ho trovato diciamo nel in nessuno di questi adesso stanno uscendo molti studi su sulla figura di Pirelli su in qualche modo come ha in come è stato un po'alla base ovviamente non solo lui adesso cercano di dire altro sulla sull'arrivo sull'interesse
Per fa non non in Italia però ha
Fa non era molto interessato
E questo emerge anche alle biografie più importanti che sono state scritte su di lui fa non era molto interessato a far conoscere ciò che accadeva in Algeria in Europa voleva dialogare con una parte la Società europea che non fossero i partiti comunisti europei
Perché all'epoca il sotto la traccia no del partito comunista francese e della sinistra in qualche modo più tradizionale c'erano un po'di reticenze non nei confronti di quello che stava venendo in Algeria fa non voleva mostrare voleva in qualche modo rompere con una narrazione dominante che in Europa in Francia in Italia un po'meno perché in Italia l'ambiente era diverso però aveva un po'egemonizzato novella o come succede anche oggi non su quello che stava succede in algerina in Algeria fa non voleva far capire che li sta avvenendo una rivoluzione una rivoluzione importante stava nascendo qualcosa di nuovo come ha detto Maurizio fa non propone un modello non parla solo al agli africani voi colonizzati come dice SAR tre nella prefazione anche se in parte lo fa fa non in realtà offre un modello ma ripeto Faroni fa non morì nel sessantuno forse l'interlocutore che cercava fa non in Europa arriverà dopo no arriverà con i movimenti del sessantotto però importante diciamo mettere a fuoco questo quindi una alte
Due cose interessanti da dire e che nel testo esce nel mille novecentosessantuno come abbiamo detto e il mille novecentosessanta invece era stato l'anno dell'Africa era stato noto come l'anno dell'Africa diciassette Paesi ottennero l'indipendenza nel mille novecentosessanta fra cui Camerun Congo il Congo di Lumumba nel sessanta verrà
Verrà assassinato Lumumba a su cui fa non aveva riposto una parte importante delle sue fiducie nella rivoluzione africana e nel movimento panafricani Istat continentale
In Costa d'Avorio cavo nel Mali Senegal Niger Nigeria Somalia eccetera
Quindi un po'l'anno della decolonizzazione nel mille novecentosessanta ed è un qualche cosa diciamo di di fondamentale per leggere i dannati della terra non tu tutto questo magma tutto questo movimento che c'è dietro
Dietro un po'il testo
Io per esempio ho scritto un pezzo qualche anno fa
Titolato fanno nell'Africa la politica del reale in cui diciamo forse un po'forzando le cose però dico che i dannati la terra realmente un testo africano scritto a partire dall'Africa e per l'Africa perché i dannati della del della terra
è un programma politico per la decolonizzazione non è un testo semplicemente teorico ovviamente a delle riflessioni teoriche
Di ampia portata però fa non lì si sforza per proporre un programma politico per i Paesi soprattutto africani ma non solo che stanno uscendo dal processo di decolonizzazione
Soprattutto in un'ottica di critica le borghesie nazionaliste che stanno pretendo bene che stanno prendendo il potere e stanno ricreando una sorta di neocolonialismo e anche su altre questioni quindi
Diciamo questo molto importante sono anche sono gli anni della decolonizzazione
Ricordiamo che la rivoluzione al algerina diciamo scoppia se dobbiamo trovare una data nel cinquantaquattro ad Algeri e e quindi diciamo che una parte
Come dire una parte importante Davide su questo e che in Italia all'epoca nel
La ricezione dovuto favori fanno in Italia si può dividere un po'in due Fassino una fase che va dal cinquantaquattro fino a metà degli anni Sessanta in cui c'è un interesse diciamo per per Fano non come un un punto di riferimento rispetto ai movimenti di decolonizzazione la lotta per il colonialismo alla trasformazione in un'ottica diciamo di solidarietà internazionalista fa il movimento operaio europeo i movimenti rivelazione del terzo mondo
Con la vicinanza del sessantotto diciamo comincia un po'a cambiare il fa non che viene in qualche modo messo a fuoco che il Fanon diciamo più è la prima parte i dannati della terra no il rapporto fra rivoluzione lotta armata o violenza noi quello che prende il sopravvento
Il chiaro che ITT estivo Bisi levi Giorgia adesso non sono solo su quello ma sono principalmente su quello e il modo in cui il movimento studentesco in Europa
Prende fa non dal dalla metà degli anni sessanta in poi è un po'
Diciamo comincia a dibattere un po'questo tipo di Fano non viene un po'messo da parte il fa non teorico del colonialismo l'anticolonialismo la decolonizzazione il razzismo uno prende il sopravvento un altro fa un altro Fanon
Ecco detto questo
Volevo un attimo tornare sulla sulla figura di Giovanni Pirelli
Che è stato fondamentale diciamo per la ricezione del testo in Italia si è si è speso in prima persona per la sua traduzione e anche per altre cose
E ultimamente stanno uscendo molti saggi sulla sua figura e su diciamo questo magma in Italia che ha in qualche modo recepito i dannati della terra
La cosa che io volevo aggiungere su questo che questo interesse per la figura di Pirelli e per questi movimento e per questo per questo
Diciamo per a questo aspetto della del dei della della cultura politica italiana si può dire di quegli anni
Deve essere messo diciamo all'interno di un interesse che ceda venti venticinque anni a questa parte per il colonialismo italiano cioè negli ultimi venti venticinque anni sono usciti moltissimi testi sul col ministro italiani scritti da Giovan dati ricercatori giovani o storici storiche anche molte donne ricercatrici
Che diciamolo un po'cambiato lo studio del colonialismo in Italia oggi come oggi per esempio difficile parlare come quando per esempio noi abbiamo cominciato in qualche modo a parlare di queste cose
Che c'era una questione rimossa eccetera eccetera oggi non c'è più questa rimozione basta entrare in una libreria ceduto uno scaffale dedicato al colonialismo italiano in cui molto spesso si usano diciamo principi narrativi che sono di estrema attualità no suprematismo bianco capitalismo razziale razzismo eccetera eccetera quindi diciamo che in qualche modo l'interesse per la figura di Pirelli va secondo me anche
Fa parte un po'anche di questo movimento un po'un po'più ampio no quindi
Come dicevo prima diciamo dal dal cinquanta sessantacinque c'è questo grande interesse in Italia per le lotte anti coloniali in particolare per le lotte Illy per la lotta di liberazione algerina ho già detto che c'era un po'questa rete di supporto
C'è un interesse forte per l'anticolonialismo per all'interno di un'ottica
Di solidarietà internazionalista appello diciamo piano piano comincia entrare un qualche cosa che sarà un po'dirimente non per la sinistra e l'epoca che cosa ha cominciato a penetrare un po'quello che si può chiamare il terzomondismo il terzomondismo radicale
Ho rivoluzionario Ulster terzomondismo come diciamo un una nuova prospettiva su la rivoluzione non la rivoluzione mondiale
Dobbiamo pensare che le cinquantacinque c'era stato Bandung nel sessantasei c'è stata la Tri continentale e comincia un po'come dicevo prima comincia un po'a esserci
A esserci una sorta di divaricazione non è lo stesso discorso su Fanon e non è un caso non è un caso che oltre a Pirelli ai sessi occupato direttamente di fa non fino a
Fino almeno agli anni Ottanta a parte i qualche articolo di cui ha parlato anche Maurizio oltre Pirelli è stato Pietro Clemente con questo testo Franz Fanon tre assistenzialismo e rivoluzione e la caratteristica di Clemente e Pirelli erano che entrambi erano militanti del Piz più
Pirelli poi finisce vicino a Lotta continua
E perché questo perché dentro a quell'ambiente di cui faceva parte anche Lelio Basso c'è tutta un tetto c'è tutto diciamo un ragionamento particolare sul ruolo dell'imperialismo sul ruolo del diciamo sul ruolo
C'è c'è un guardare in meno meno oggi diremmo un po'meno docente dico a quelle lotte rispetto a quello che veniva ad altre aree più connesse con il pc Oria
E chiaro che molto quando si quando uno fa questa divaricazione non vuol dire che tutto il PC era schierato su qualche cosa
Però nelle sue posizioni diciamo più o meno dominante l'interesse che nell'orbita del PC c'era per con comincia a esserci agli anni Sessanta in poi
Per l'Algeria a che vedere con un ragionamento un po'sul socialismo su su non per il colonialismo in sé
Non Lelio Basso in qualche articolo dice c'è più interesse per vedere come questi Paesi si trasforma i socialisti e guardare a vedere quello che realmente
Stanno facendo ora senza fare mitologie mi sembrava importante diciamo rimarcare un po'questo aspetto no
Il fatto che la la ricezione diciamo
Oserei dire un po'più fanoni Ana nodi Fargnoli di fa non viene un poco dalla da quello che all'epoca si è stato chiamato la nuova sinistra no non tanto la sinistra
Le ripeto non è che non guardasse fa non anche per esempio la Battaglia d'Algeri è stata fatta da Pontecorvo Pontecorvo era legato al pc
Pirelli era amico di Luigi Nono ligi non non stava nel comitato centrale nel PC e fecero del insieme le cose anche sull'anticolonialismo
E la giuria eccetera eccetera però mi sembra importante rimarcare questo aspetto nonché quel clima diciamo c'era un clima più vicino alla New Left britannica in qualche modo che
Per trovare diciamo un termine di paragone
Ecco ci sono e sono stati citati alcune persone si possono aggiungere Franco Fortini che aveva un interesse per questi aspetti Quaderni piacentini Quaderni rossi lo stesso Panzeri per esempio aveva un interesse
Un interesse particolare per anche spinto un po'da Pirelli per quanto accadeva nel Terzo Mondo ed è stato uno diciamo dei primi a parlare di Psichiatria post fanoni Anna questo è un elemento diciamo in qualche modo per interessante
Che non sembra diciamo
Di cui non non sempre si è del tutto
O almeno non sempre sta del tutto Lino quando parliamo di queste cose
Del percorso che hanno avuto in Italia nel sessantatré Pirelli forse fonda il Centro di documentazione Franz Fanon a Milano che funzionerà come un centro di controinformazione su quello qua accade nel Terzo Mondo qua cui collaborano molte molte persone va detto anche per esempio c'è una bella intervista Sergio Bologna da qualche parte in cui lui descrive in che modo per esempio una parte l'opera IFO su questo santo ovviamente foto più preparato di me
Una parte dell'opera Rist dell'opera i suoi quegli anni pur non condividendo quelle posizione terzomondista e con lavorava in un clima di fluidità con queste diciamo con questo con questa attenzione con quo con questo movimento più sensibile ad altre cose soprattutto soprattutto a Milano
Quindi
Mi sembra importante rimarcare rimarcare un po'un po'questo questo questo che c'era dietro no
Al
Per esempio un altro faceva parte Centro Frantz Fanon è stato Giovanni Arrighi nel mille novecentosettanta il centro Franz Fanon si traforo si trasforma in un centro che non guarda più soltanto al terzo mondo Arrighi stava in Africa mente fa parte
Del del centro Franz Fanon un altro Romano Alquati che fa parte collabora con il Centro fanfarone
Ed è un clima dal quale esce anche questa idea della Contri cercano anche in dialogo con queste con queste cose
Si organizzano diversi diversi come dire diversi eventi a cui partecipano leader neri gli anticolonialismo ti importanti come amica cavo orale nel sessantaquattro a a Milano
E anche altri su cui non mi soffermo perché non non voglio tediare su questo su queste cose un po'diciamo così
Filologiche però mi sembra importante mettere mettere in luce un po'questo aspetto no questo fatto da dove viene poi questo ecco
Questo interesse non la piega La Pira che ha avuto un altro per esempio e il movimento per l'antipsichiatria che ha guardava Fanon con un occhio
Importante e con un è molto interessato agli a cui anche Pirelli era molto interessato noi sappiamo per esempio che
Che tra
Per quanto riguarda la psichiatria fa non era allievo di Franz fatto Haskell che fu uno dei diciamo il fondatore la socia altera P Guattari fu allievo dito Schiele nella introduzione
A Capitalismo e schizofrenia delle se Cattari fanno riferimento a Fanon
Come come un pensatore per pensare la resistenza soggettiva la trasformazione soggettiva no il partire il far partire la rivoluzione dalla trasformazione soggettiva e non sempre non semplicemente pensando no alle trasformazioni
Dal di sopra lo Stato va bene c'è anche il movimento di Basaglia in quegli anni da lì a poco ci fu copie scrive nel nel sessantuno la storia della la storia e la follia c'è un libro interessante di Camillo Ricci che parla un po'in tutta questa cosa però
Non ho tempo di soffermarmi su quello mi interessava un po'mettere in rapporto diciamo far vedere un po'quello che c'era dietro la ricezione
Mi fa non in Italia
Aveva adesso diciamo per finire o tempo venticinque cinque minuti ok volevo saltare un po'tutta questa parte anche il testo
Il testo diciamo soglie di Clemente che è un testo che ancora oggi dopo cinquantacinque anni lo dico anch'io mi sono laureato Clemente anche perché abbiamo avuto abbastanza diverbi durante diciamo la la mia tesi dilagare che luglio voi alla fine a un po'rinuncia un po'
Rinnegato un po'di queste cose che lui stesso ha scritto però è un testo che ancora oggi su molte cose
Ci traccia un quadro molto efficace di quello che di quello che era allora fa non in Italia che cosa significava leggere fa non in Italia all'epoca e anche l'interpretazione di Fanon
Ha degli aspetti che sono ancora estremamente attuali allora voglio tornare su queste tre questioni diciamo che mi sembrava importante
Rimarcare l'Iran dei dannati della terra scusi come a futura memoria o anche se se ne vogliamo parlare più nello specifico la prima riguarda proprio la la figura del dannato no che la è la categoria politica centrale il testo
Come dicevo c'è un po'questa tendenza associare il dannato della terra con l'ultimo degli ultimi e chiaramente c'è anche in fanno questa cosa con lo sfruttatore risultati
E
C'è stata una specie una sorta di di di Tacito appiattimento se così si può dire nel modo in cui viene usato dannate dannato viene visto un po'come i senza voce no come una specie di
Di una vita di Agamben ecco con una in un altro paradigma o in un altro U in un altro modo
Ecco ha detto che però per fanno non è affatto così cioè quello che almeno secondo me ma non solo secondo me perché sono stati fatti diversi studi anche su questo anche devi lei sì lo mette un po'che è uno dei suoi principali biografica
Qualche volta lo mette anche in luce questo aspetto in realtà la grammatica del dannato che presuppone fa non
E suppone una soggettiva Azione rivoluzionaria una trasformazione rivoluzionaria contraddire non tutti i poveri non tutti i risultati sono dannati no per conquistare quello status di dannato bisogna che ci siano anche altre cose
Perché il dannato nella logica stessa in cui fa non costruisce quel quel concetto è uno che riesce a vedere più in là no che ha come dire è una concezione messianica quella di Fano non c'è dubbio su questo ha molto di questo aspetto
Demi sionismo rivoluzionario non se così lo si può dire
Per esempio il titolo del libro ovviamente allude al primo verso dell'internazionali in francese no
I dannati della terra ma c'è qualcosa di più questo lo dice anche mesi
Devil mesi
Diciamo che fa non con quel titolo allude anche al movimento della negritudine con cui lui stesso si è confrontato in modo critico in particolare a una poesia scritta da uno scrittore che ha fa non piaceva molto che si chiamava Chuck lumen e scrisse questo testo Sal negra
Non so pronunciarlo bene in francese
Va ricordato che rumeno fu il fondatore del Partito comunista italiano diciamo in questa poesia che tipica di quello che si può chiamare il il il modernismo rivoluzionario no che esche sta dietro la concezione fanoni Ana che viene dalla tradizione nera
E che è uno dei è uno degli affluenti no della della costellazione diciamo teorico politica attraverso cui fa non costruisce il suo percorso ecco una cosa importante a dire che dannato in fanno non è un concetto semplicemente sociologico o una categoria me meramente politica ma è anche un concerto poetico e letterario
E soprattutto che non è sinonimo in qualche modo di miserabile in qualche modo di come lo dico per farmi capire non so che forse nessuno lo pensa così però che non è sinonimo di senza voce che non è semplicemente sinonimo di sfruttato dei risultati quello che sta dicendo fanno ancora il dannato in quel momento per come sta costruendo la cosa e che non è più il tradizionale proletariato del comunismo a essere rivoluzionario ma c'è un nuovo proletariato che qualcosa di più e che lui vede nel proletariato del terzo mondo e che le masse in qualche modo onere e coloniale anche se ripetiamo fanno non parla solo questo deve essere chiaro fa non non non parla solo ma non propone il suo modello anche in Europa
E che e che ha a che vedere diciamo questa visione con con quel con un quello che io ho chiamato uno modernismo rivoluzionario nel senso che
Il dannato e connesso in qualche modo a uno sfruttamento l'uno spossessamento estremo una sofferenza estrema cioè Sartre e lo dice proprio mi pare che nel suo Orfeo nero
Dice per ma non lo dice spesso anche i dati e la terra no il dannato e sospeso fra il nulla all'infinito
Cioè e fare tre riprende questa cosa
In realtà l'aveva già detto prima diciamo dove c'è che che in realtà una massima di quasi tutto il modernismo nell'epoca dove c'è il massimo pericolo dove c'è il toccare la sofferenza con le proprie ma con le proprie mani Elli che c'è la possibilità di rivoluzione
Questo devo dire ci potrebbe ah Seventeen Marx su certi punta certi punti di vista in un certo Marx non chiaramente in tutto Marx
Per come lui concepisce anche queste cose però qui chiaramente il discorso sarebbe molto più molto più ampio però la figura del dannato presuppone questo no uno spossessamento uno sfruttamento totale del se cioè l'idea originaria del proletariato hanno chi non ha più nulla seno tutto da conquistare chiaramente stiamo parlando il sessanta oggi le cose sono molto diverse
Non
Però la cosa che mi pare importante rimarcare questo non il dannato ugualmente o nella visione fanoni Anna non è un soggetto senza agire no non è un soggetto in qualche modo che attende che qualcuno gli dia la parola anzi e parte di una missione no e questo è il la concezione un po'che Alfano non una sorta di con detto prima di messianismo rivoluzionario
E in questo senso il dannato esprime deve esprimere una soggetti che esprime una soggettività rivoluzionaria
Costitutiva sarebbe interessante per esempio vedere influenzi a Dini c'è su questa concezione di Fanon
In questi ultimi testi inediti di fa non sono che sono stati pubblicati in inglese in francese viene molto viene spesso fuori la figura di c'è e sarebbe interessante chiaramente non casomai ne parliamo dopo però al è interessante vedere come come anche in fa non c'è questo aspetto diciamo
Del del dolore e la si fa e la sofferenza come primo passi verso la Bers come primo passo verso la catarsi no verso la catarsi verso la soggettiva Azione rivoluzionaria a mio giudizio tutta la prima parte di fanoni quando parla della violenza e la rivoluzione anche nei suoi accenni per esempio taciti anche non taciti Assorel vanno inquadrati un po'in questa logica seno si perde un po'd'di vista quello che fa non voleva dire
La seconda cosa su cui volevo mettere l'attenzione rispetto alle cose che trasmette i dannati della terra quello dicevo prima il dualismo del potere vino che c'è in fa nord è molto importante fa non e molto vigile su questo rispetto quello che bisogna fare non bisogna delegare i poteri mi allo Stato
Ne alle borghesi e ne corneo coloniali né i burocrati che gestiscono lo Stato
Di solito
Tutto questo viene un po'coperto dalle critiche non che fanno un fallito colonialismo ma in realtà fa non fa anche una critica all'istituzionalizzazione statalizzazione del potere
Perché il modello di fanoni come buona parte diciamo del marxismo dell'epoca si può dire in questo in questo
In questi termini
L'accento di fa non è proprio sulla Sambre sui consigli non sull'autogestione collettiva delle risorse
Il fatto che sono i dannati stessi che devono decidere e devono capire che cosa fare e non devono delegare no in qualche modo il potere che hanno conquistato ad alti perché questo e uso un termine o fare ogni anno incancrenisce la delega di per sé incancrenisce
In qualche modo la poté il potere e la gestione del potere
Quindi mi sembrava importante perché secondo me anche qui c'è un po'una forma di critica della sovranità statale non se così la vogliamo chiamare con termini che fa non non russa però c'è un testo c'è un testo in importante di sai che si chiama
Non mi ricordo se proprio entrare lì intimoriti lui parla di fa non come nazionalismo critico hanno molto spesso nazionalismo critico di Fanon e visto come una critica
In senso anti identitaria ma in realtà il nazionalismo critico di Fano nel e anche questo no il fatto di mettere in luce il fatto che non Bud è legato il potere a la gestione dell'alta dall'alto dei governanti burocrati
Delle borghesie eccetera eccetera quindi questo mi sembrava importante ci sono passi molto interessanti in cui fa non tenne molto accentuare questo aspetto secondo me è stato poco enfatizzato fino adesso questa cosa
Va bene volevo insistere sul volevo mettere a fuoco qualche cosa sulla Teoria del colonialismo
Che che che ci tramandano in qualche modo fa non ne farà tra in dialogo però mi pare che ho già esaurito il tempo quindi magari ci posso tornare ci posso tornare dopo se se ne parliamo grazie
Ringrazio ringrazio Iannelli nuove per questo viaggio articolato in sette sfaccettato sulla figura di per i fans colonne adesso
Passerei la la parola sanno mezza varie un attimo presente perché so che potrebbe si chiama presenta giusto brevemente è un professore ordinario di filosofia politica al messi a rischio di Bologna
E a voi svolto varie varie attività di ricerca e insegnamento in dall'Università del del dieci ottobre se non avesse l'abitudine eccetera eccetera
Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato in particolare sui rapporti tra globalizzazione migrazioni processi politici sul capitalismo contemporaneo sulla critica fossero post-coloniale partecipa attivamente ribattini supera Isma'
E posto per realismo de uno dei fondatori del Sio evoca Economato è giusto
Tra i suoi testi libri insomma possiamo notare la condizione post coloniale storie politiche al presente globale
Nei cantieri marziani soggetto la sua produzione poi molto da guadagnare probatoria politica del presente e a un multiplo gioca pubblicato Kubrat Nilsson che sono solo scoperta perché contento il ventiquattro anche lui
De UE estendere a est ok il capitale avete paura indie multipolare Ward che sente l'Occidente il resto del mondo eccetera eccetera ok
E l'ho lasciato aperta perché appunto ed era stato Occidente il ok passo la parola balzando Mezzano
Grazie grazie davvero anche da parte mia per l'invito per l'occasione
Particolarmente gradita diverse qui e di dialogare ancora una volta torna Fallon
Con
Micalella
I dannati della terra
è un libro
Che si presta molto essere attualizzato
Soprattutto nella congiuntura in cui stiamo vivendo leggendo di apartheid di violenza
Di un linguaggio zoologico che
Produce strutturalmente quella che Fallon chiama l'anima Nizza azione
Del colonizzato oggi non è possibile non pensate a Gaza col
D'altro canto
L'attualizzazione comporta sempre dei rischi pur
E penso che per
Continuare a far parlare i dannati della terra del nostro presente ONU sia molto importante contestualizzare il libro come già hanno fatto Maurizio e più ampiamente Michele alcuni
I dannati della terra
Nel ricordava Simone de Beauvoir è un manifesto politico
A il linguaggio del manifesto politico un linguaggio peraltro particolarmente efficace uno
è stato letto come il manifesto politico della decolonizzazione
E io vorrei proporvi
Qualche considerazione proprio sui dannati della terra come manifesto politico della decolonizzazione già sono state ricordate alcune nelle tappe
Più rilevanti dal punto di vista storico e simbolico un della decolonizzazione il mille novecentosessanta l'anno dell'Africa potremmo tornare indietro a l'indomani della fino alla seconda guerra mondiale
C'è l'indipendenza del subcontinente indiano dal colonialismo britannico che immediatamente seguita dalla tragedia dalla catastrofe della pastiche onde una divisione appunto del sul continente
Indiano penso che sia importante ricordare anche
Questo momento chiave all'avvio della decolonizzazione
Perché la decolonizzazione è stato un processo estremamente compresso che contraddittorio al tempo stesso è stato senz'altro un momento di svolta nella storia mondiale
Credo che in questo caso l'enfasi sia legittima un momento di svolta nella storia mondiale e al tempo stesso un momento chiave nella genealogia del nostro presente
Ed è proprio da questo punto di vista che penso sia utile possano essere produttivo rilegge dei dannati dalla terra oggi come manifesto politico della decolonizzazione
Già sono state dette alcune cose sulla biografia di Fallon io vorrei di rapidamente sottolineare un aspetto che si può definire geografico ogni fanno vive in Martinica nasce in Martinica cresce in Martinica attraversa poi due volte
L'Oceano Atlantico prima per andare a combattere contro il fascismo con l'esercito della Francia libera di De Gol e poi per studiare in Francia successivamente attraversa il Mediterraneo per andare a lavorare come psichiatra in Algeria e come ben sappiamo
Poco
Questa traversata del Mediterraneo
Comporterà Fallon a identificarsi completamente nella causa della lotta di liberazione algerina e ad abbandonare anche il lavoro psichiatrico dopo averne in una memorabile lettera al ministro presidente
Affermato l'impossibilità di svolgere senza talmente il lavoro psichiatrico in un contesto coloniale
Ma ripeto mi interessa condividere con voi questo aspetto geografico perché rigido grafia e della vita di Fallon che naturalmente riflettono le geografie del colonialismo francese
Ci offrono anche una chiave per comprendere quella che è stata la geografia della decolonizzazione quelli che sono stati gli incroci
Tra contesti visitò di ieri geografie molto diverse che hanno caratterizzato la decolonizzazione la lotta anticoloniale
Dopo la seconda guerra mondiale
Ma che cos'era per Fallon la decolonizzazione naturalmente un tema centrale negli dannati della terra
Farò è senz'altro tra gli intellettuali militanti anti coloniali
Che hanno dato più vivida espressione all'intensità
In questo momento storico del momento storico della di colonizzazione e delle Poste in palio nel processo di liberazione dal colonialismo
La decolonizzazione si legge proprio all'inizio dei dannati della terra
Molto semplicemente la sostituzione di una specie di uomini con un'altra specie di uomini la decolonizzazione modifica fondamentalmente essere implica dunque un'integrale messa in discussione della situazione coloniale
è evidente che l'asticella diciamo della decolonizzazione posta da favola molto in alto pronti
Farò una scrive ripeto che la decolonizzazione modifica fondamentalmente l'essere trasformarlo radicalmente un gli uomini la decolonizzazione dunque a radicali implicazioni ontologiche letteralmente
E antropologiche relative cioè stessa natura umana
è noto che Fallon svolge queste implicazioni del processo di decolonizzazione dal punto di vista di un umanesimo integrale di un nuovo umanesimo Diniz di umanesimo integrale
Che spesso è stato e continua ad essere liquidato come ingenuo in io vorrei proporvi di di leggerlo non come un Filosofia compiuta
Ma dal punto di vista di ciò che questo luogo umanesimo nega
Per fare questo
Occorre partire dalla celebre definizione della condizione coloniale né dannati della terra come un mondo a scomparti organizzato da una logica binaria e manichea
Questa logica binaria e manichea è la logica dalla violenza della violenza costitutiva dalla condizione
Coloniale e questa violenza
Taglia il campo dell'umano un lo divide su
Qui il riferimento all'anima di trazione e al linguaggio zoologico del colonialismo è particolarmente importante
Dunque prima ancora
Di definire i caratteri fondamentali e le poste in gioco della decolonizzazione
Parole ci propone una lettura della situazione coloniale
Dal punto di vista della gerarchizzazione dell'umano
Dal punto di vista di un taglio che incide la condizione umana
Distribuendo la in due campi gerarchicamente sopra ordinati voti che rispecchia lì in fondo
I due campi in cui fa Lollo in pagine memorabili vincoli descrive l'organizzazione della città coloniale
Ma come reagisce parole un a questo colonialismo che ripeto tuttavia l'umano questa macchina di l'oblio Organizzazione violenta e gerarchica
Dell'umano
Beh questa non reagisce quello che si è uno degli aspetti più affascinanti in fondo della sua teoria in particolare nei dannati
Della terra assumendo proprio l'umano come campo di battaglia
Come posta in gioco
E dunque come un vuoto e non come un pieno
Tutte le critiche all'umanesimo integrale di fare no la si concentrano sull'idea di un'essenza umana in quanto è uno in qualche modo da di scoprire e da liberare
Se assumiamo invece che l'umano ossia il campo di battaglia
Sia la posta in gioco quest'ultimo si presenta come un vuoto e non come un pieno si presenta cioè come un terreno
Attorno a cui
Sì vanno definendo dei Processi Idis oggettivazione
E precisamente su questo tema governo quella farò dispone la sua analisi con piglio da anatomista politico potremmo dire ricordando alcune pagine di sorvegliare e punire di Fulco
E certamente uno dei temi fondamentali lo diceva già Michele parlando dalla figura del dannato uno dei temi fondamentali dei dannati dalla terra
è proprio l'insieme dei processi di soggettivo azione che si determinano dentro la lotta come l'insurrezione posto anti coloniale
Da questo punto di vista un libro straordinario di Fano nell'anno quinto della rivoluzione algerina
è un libro pubblicato nel mille novecentocinquantanove
Che descrive
In modo molto concreto materiale un insieme di processi che stanno trasformando dentro la guerra di liberazione pure
Soltanto la nazione algerine in quanto tale ma le donne
Algerine il rapporto che i giovani hanno con la tecnica e dunque con la modernità
Eccetera
Io trovo che questo sia uno degli aspetti ripeto più affascinanti dei dannati della terra c'è qui una metodologia di indagine che dei Processi di soggetti l'azione politica che è legata naturalmente a doppio filo
Alla congiuntura storica della decolonizzazione
Ma che merita di essere ripresa e rilanciata anche in una diversa congiuntura storica come quella in cui stiamo vivendo dunque l'umano come campo di battaglia
Che vuol dire molto concretamente
Che notte di decolonizzazione solo lotte che mettono in discussione il modo in cui l'umano è stato organizzato sono lotte che mettono in discussione il modo di essere solo oggetti dentro il campo del numero
Parlando di campo di battaglia a proposito di Fallon
Naturalmente non si può che
Riferire questa immagine all'Algeria
Ma più in generale
Gli dannati della terra
Descrivono l'emergere di un nuovo quel spazio politico attraverso le lotte di decolonizzazione
Questo spazio questo spazio emergente uno è il Terzo Mondo
Terzo mondo
Naturalmente una immagine che
E
Diventata un
La differimento abituale negli anni successivi alla pubblicazione del libro di farlo ma ma in realtà come sappiamo il concetto di terzo mondo nasce fondamentalmente negli anni cinquanta della novecento e nasce come concetto spaziale che indica fondamentalmente una mancanza il terzo mondo lo spazio dell'arretratezza della povertà
Del sottosviluppo all'interno dei dibattiti degli anni cinquanta su modernizzazione sviluppo sotto sviluppo in particolare insomma in occidente ma non soltanto e così abbiamo in mente questo concetto di Terzo Mondo fanno luogo Vescia radicalmente
Fanno ci propone un concetto di terzo mondo lo potremmo definire offensivo
Sicuramente non segnato dalla mancanza
Il terzo mondo scriva fanno in una pagina particolarmente bella abitato da animali politici nel senso più planetario del tema
Sul mondo è abitato dagli animali politici questa immagine naturalmente centrale in tutta la filosofia politica europea da animali politici che sono in fondo più avanzati
Rispetto a quelli che abitano altri spazi tanto il primo quanto il secondo ma questo proprio perché è dentro lo spazio nel Terzo Mondo uno spazio di informazione attraverso le lotte di decollo anni di decolonizzazione
Che si gioca allo le partite politiche decisive del presente dunque un concetto politico di terzo mondo che in qualche modo potremmo dire
E anche almeno in parte che diverso fa dispetto a quell'altro modo di intendere il Terzo Mondo che aveva cominciato a prendere forma con la conferenza asiatico africana di Bandung del mille novecentocinquantacinque
E che poi si sarebbe in qualche modo stabilizzato con la nascita del movimento dei non allineati
Per quale ragione me perché
Per quanto la Conferenza di Bandung nel mille novecentocinquantacinque sia un episodio di straordinario interesse insomma li i protagonisti era l'ho rivista il mi erano reggini che erano usciti dalla colonizzazione
Nella prospettiva di Fallon invece
Il terzo mondo è un continente di lotte
Certo un continente di lotte anche perché l'Algeria cui guardava prima di tutto non aveva ancora conquistato di indipendenza però importante quest'aspetto questa enfasi questo accento posto
Con le lotte
E importante in fondo anche per noi che oggi
Perché
Di terzo mondo giustamente non si parla più da diversi anni
Però parliamo molto sentiamo molto parlare di Sud globale
E certamente questa è una categoria che ci interroga e che si pone in una linea di continuità con la categoria di terzo mondo e però certamente oggi nella
Retorica pubblica perlomeno l'interpretazione prevalente del sul globale è quella che lo considera un insieme di Stati i Brics
Per esempio un
Per esempio e in particolare ecco allora riattivare un immaginario come quello di Fallon che anche un immaginario e un'immaginazione geografica
Indi
Penso che oggi possono essere
Di qualche utilità in
Ora questa dimensione
Larga dello spazio della decolonizzazione segna
Politicamente il modo di Fallon di intendere
La stessa decolonizzazione ad esempio attraverso il riferimento al Palma africani insomma
Le singole lotte di liberazione sono immense e da Fallon all'interno di un tessuto e di uno spazio di urlate di dispetto al contesto in cui si giocano
Tra i movimenti che lottano contro il colonialismo imperialismo scrive in un articolo del mille novecento cinquantotto
C'è una necessaria interdipendenza per via di una sorta di comunicazione illuminante è sacra
La comunicazione illuminante sacra sono parole di Fallon tra i colonizzati che e gliene va ogni Paese liberato per un certo periodo di tempo al rango di territorio guida
Ecco vorrei insistere
è una nuova geografia mondiale in tumultuosa formazione quella che Fallon immaginava nei break prima
Intensi anni di militanza che gli sono stati concessi prima il la morte nel mille novecentosessantuno a trentasei anni che è stata ricordata tutto ecco io penso e vado a concludere in modo che ci sia tempo anche scambiare qualche
Idea il convento o
Che sia importante considerare il modo in cui fanno Parma della nazione
All'interno di queste geografie
Più ampie
Certamente falò non non propone
Un
Idea di nazione segnata dai ritmi cinismo o shoghi Nismo è d'altronde
Bisogna sempre considerare l'impegno totalizzante del Martinica hanno Fallon nella lotta per la liberazione nazionale di un Paese l'Algeria
A cui non apparteneva per nascita e di cui non condivideva nella lingua nei la religione è evidente che su queste basi fa non non poteva
Proporre una concezione etnici sta della nazione relazione per lui ha pura energia politica e però anche riprendendo alcune delle cose che diceva alla fine Miguel la questione della nazione rimane una questione problematica in Fallon
Così come rimane una questione problematica all'interno
Delle lotte di decolonizzazione
Fatto di avere mutuato in modo spesso acritico perfino nel caso di un intellettuale raffinato come Fallon un modello fondamentalmente europeo di inazione dietro acuiti
Si staglia l'ombra dello Stato
Ha indubbiamente iscritto fin dall'inizio in molti regimi postcoloniali nati dalla decolonizzazione un'ipoteca coloniale pensata la questione dei confini ad esempio
Se dalla questione dei confini che è drammaticamente è evidente a proposito del caso dalla partizione del subcontinente indiano di cui parlavo all'inizio che si ripropone oggi attorno al cachemire
Ma questa questione dei confini come dire basta guardare laccata geografica
La carta geografico politica dell'Africa per vedere le come sia stata i continui ad essere un'ipoteca molto molto forte
Allora
Ho molto ho ascoltato con molto interesse quello che diceva
Michele a proposito diciamo di un contropotere tra molte virgolette di un nazionalismo critico ecco credo che qui ci sia uno spazio al cui interno riflette criticamente perché in fondo queste questioni legate alla nazione continuano a riprodursi a ripresentarsi tenuto presente
Grazie grazie sono mezzanotte la sua Cerizza
Espositiva per questa formulazione anche di concetti appropriati su questo su argomenti insomma che ci propone anche fra nomina se c'è qualche domanda
Per i nostri
Nessuno
Sonia non c'è un solo
Rigore accennare a una risposta
Mentre lo fa non lascia
Il
Melacca è una è una domanda visto che analisi specie
Poca libertà Presena e lo sa benissimo
Bene
Allora di edifici era la ovviamente la la la risposta alla domanda si può cominciare si può cominciare da tanto era niente oggi nel senso che
Io però penso penso non lo so spontaneamente mi viene da pensare due cose la prima è un po'quello che faceva riferimento Sandro no a pensare fa non come Genealogia il presente
Ecco un buon punto di partenza non se
Se vogliamo ragionare sul presente con fa non non facendo Filologia di fa non e è proprio quello di di vedere tutto quello che si muove con fanoni tutto quello che fa non mette sul sul piatto di vederlo appunto come qualcosa che non è che è finito è qualcosa che molto di quello che che esprime fa non come intenzione no di lotta
E è ancora è ancora in qualche modo presente anche se ovviamente con altre logiche non so non possono essere non possono essere le stesse della degli anni sessanta il mondo molto cambiato è quasi banale non tornare su queste cose
Però per esempio una delle una delle cose che mi sembrava importante rimarcare che forse può dire qualcosa anche su questo aspetto e il fatto che se c'è una cosa che fa non fare tre e ovviamente non solo loro ma principalmente loro hanno cominciato a diciamo così a mettere un po'sul piatto che oggi noi tendiamo un po'a darlo a volte per scontato ma a volte talmente per scontato che nemmeno lo vediamo più
E il fatto che colonialista Morra ferratissimo eccetera eccetera
Non soprattutto del colonialismo non è stato semplicemente un passaggio storico cronologico non è la storia e l'umanità
è stato qualcosa di molto più pesante Sandro cioè ha ripreso benissimo no questo quello che fa non dice sulla sulla divisione sul su come il colonialismo divide l'umano ecco noi oggi siamo ancora come dire siamo ancora alle prese con gli affetti no un po'di tutto quello che il momento della decolonizzazione come rovesciamento della macchina coloniale ha cercato in qualche modo scusa aveva ridondanza di rovesciare poi ovviamente c'è stata una risposta no da parte da parte del potere
Quindi direi che questa questa è una cosa è una cosa in qualche modo fondamentale
Io una cosa che mi interessava dire e che qua non e Salvatore ci hanno trasmesso l'idea del colonialismo con un regime di produzione dell'umano non come un qualche cosa
Diciamo che e stato semplicemente una una una fase storico cronologica o un o un semplice o semplicemente il governo i diretto delle metropoli su sulle società coloniali ma è stato qualcosa di molto più profondo che ha segnato profondamente anche il nostro presente no lo possiamo vedere anche nelle lotte che ci sono oggi in Europa per esempio anche negli Stati Uniti sulle migrazioni stesse no pensiamo quanto sta succedendo
Adesso a Los Angeles so come l'utile ultradestra e stanno ponendo un riposo riponendo la questione della supremazia bianca razziale come principio ordinatore no in questo c'è un qualcosa
Che
Che diciamo su che viene un po'dal modo in cui fa non aveva posto la questione una cosa che a me ha colpito colpisce sempre monto che per esempio noi teniamo molto più a parlare di coloniale o di colonialismo che non di colonizzazione no
Mentre invece il progetto coloniale era un progetto di colonizzazione e oggi per esempio fare Sandro faceva riferimento a Gaggiano
Questa era una cosa importante in onda
Un aspetto importante che questo modo di ragionare sul colonialismo anche se con molte contravvenzioni non sappiamo che poi una una delle uno dei principali di miti fra virgolette disarmo tre è stato il non i non schierarsi mai del tutto con la questione palestinese non mantenere un po'questa
Quest'ambiguità se così la vogliamo chiamare
Ora si potrebbero dire molte cose su questo però c'è anche un altro fatto che sia le sia il modo di ragionare di Sartre sul colonialismo sia quello di Fanon mettono in luce un qualche cosa che secondo me oggi è tornato drammaticamente
In prima alla luce in Palestina ma non solo ed è il fatto che la parola colonialismo presuppone il colono non esistono molto su questo aspetto che dietro il colonialismo c'è il colono la Fenomenologia del colono ma non solo con il soggetto anche come progetto
Quindi questo a me sembra sembra diciamo molto interessante perché la colonizzazione portava con sé un progetto di sostituzione etnico razziale non qualcosa che oggi invece la destra si è appropriata e la l'ha buttata lì come come una ritorsione però su questo
Come dire
è un qualche cosa secondo me che arresta chiaramente riprese è un punto di partenza per ragionare sul nostro presente in questo senso non tornare proprio ha a che cosa hanno detto Sartre e Fano Alma vedere come funzionano oggi come funzionano le le risposte politiche nonché si stanno dando anche di di insurrezione no verso quel nuovo ordine
Mondiale che si sta cercando non so se parlare così però che si sta che un un certo progetto politico globale vuole
In qualche modo vorrei installare a partire proprio anche avendo come uno dei principi ordinatori ancora una volta quello quello razziale e quello della gerarchia dell'umano eccetera eccetera no
Un altro aspetto importante fondi fa non secondo me e che anche questo torna drammaticamente presente rispetto alla domanda e chiede per farla non c'è una conciliazione non ci può essere cioè non non ci può essere un consenso non c'è una lotta c'è una lotta in cui ci sono come dire due campi che sono più o meno di riconciliabili
Quindi anche questo no torna un po'torna un po'indulgente con questo prima o poi la guerra civile globale che che che che in qualche modo stiamo vivendo perché molte di quelle questioni sono rimaste irrisolte ma sono ancora vive nei conflitti che stiamo vivendo no con altre logiche
Lo so mette in mezzo un po'perso però il
Entrerebbe grazie
Ceramiche
Da dove comincia
Una domanda impegnativa
Certamente mentre parlava sono venute in mente anche a me le immagini Pilosella dove di questi giorni
Dicevo che mentre parlava sono venute in mente anche a me le immagini di Lusenti verso di questi giorni
Ma prima di tutto perché alcuni almeno di quelle immagini sono immagini che de contestualizzate si tenderebbe ad assegnare a un contesto coloniale
La presenza dell'esercito all'interno di una città ricorda una situazione di occupazione
Cioè più degli Stati Uniti
Non mancano i precedenti in questo senso
In particolare hanno interessato le comunità nere afro americane
Che non casualmente come diceva Maurizio all'inizio alla fine degli anni sessanta si sono appropriate di Fallon
Mi pare che oggi siamo di fronte un po'un salto di qualità nel e il fatto stesso che siano le popolazioni fondamentalmente ispaniche all'interno di una metropoli come Los Angeles ad essere obiettivo di queste politiche di deportazione da una parte di occupazione militare dall'altra
Beh mi fa pensare che in qualche modo siamo di fronte a un rimescolamento degli spazi che Fallon descriveva
Come spazi fondamentalmente non comunicanti l'Europa da una parte la situazione economica dall'alto
Ma naturalmente le immagini di Josè ingiusto ci parlavo anche di una diffusa disponibilità contestare questi processi
Di una diffusa disponibilità alla rivolta che peraltro dallo Sme intendesse si è estesa ah Central si scorgono al New Yorker e a moltissime altre
Metropoli statunitense
E poi l'altra cosa
Io ho insistito molto sul Terzo Mondo sugli aspetti geografici perché sono convinto che qui ci sia
Un nucleo di attualità del pensiero di Fallon
Anche se per cogliere questa attualità dobbiamo andare oltre le intenzioni dello stesso fatto ma certamente i dannati della terra e era un manifesto anche per il decentramento lo spiazzamento radicale dell'Europa dal centro del mondo ecco
Fallon se l'immaginava in un certo modo questo spiazzamento oggi credo che si sia realizzato difforme molto diverse e molto più un a lui ostili per così dire di quello che immaginava Fulco Paloma
E però lì c'è un'anticipazione un'anticipazione potente che si tratta di riprendere e di continuare a farla votate insomma nostro pensiero nelle nostre pratiche quotidiano
E nessun altro
Ha qualche domanda da porre io ringrazio tutte e due i relatori per questo diciamo queste reazioni molto interessanti e abbiamo insomma confermano che fa non rappresentare quel pensioni forno un elemento di rottura di di di di pressione insomma anche sulle cose presenti
Quindi grazie a tutti proseguire in offerte grazie
E vorrei