Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale venerdì venti giugno questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta anche quest'oggi ci concentreremo
Sull'Iran la guerra lanciata da Israele la reazione della Repubblica islamica al possibile intervento degli Stati Uniti
C'è molto che vogliamo leggere
Anche se in realtà si tratta solo di tre commenti importante il primo dal New York Time su l'editoriale di ieri l'America non deve correre verso una guerra contro l'Iran ha e questo per ragioni di Stato di diritto secondo il quotidiano Liberal di New Yorker
Recupereremo anche un editoriale uscito sulle mondo proprio sul diritto internazionale e le lezioni della storia
Dalle mondi oggi vi proporremo infine il commento di Alma fra sciolto l'ossessione nucleare dell'Iran potrebbe condurre a un indebolimento o ha un esito fatale per la Repubblica islamica
Partiamo però dall'editoriale del New York Times l'America non deve correre verso una guerra contro l'Iran scrive il quotidiano americano
Un Iran dotato di armi nucleari renderebbe il mondo meno sicuro destabilizzerebbe un Medioriente già volatile potrebbe mettere in pericolo l'esistenza di Israele incoraggerà ebbe altri Paesi ad acquisire
Armi nucleari con conseguenze geopolitiche di portata enorme
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu agito per distruggere la capacità degli Randi costruire armi nucleari senza consolidare prima il sostegno dei suoi alleati gli Stati Uniti rischiano di essere trascinati in un'altra guerra in Medio Oriente con il gioco vite americane e mentre il mondo cerca di capire cosa
Farà il presidente Trump c'è un'altra questione da porsi più importante secondo il New York Times se Trump vuole che gli Stati Uniti partecipino alla guerra israeliana contro l'Iran il prossimo passo deve essere l'approvazione da parte del Congresso dell'uso della forza militare
Le leggi americane sono esplicite su questo punto un attacco americano ingiustificato contro l'Iran
Non sarebbe un'azione di polizia un'operazione militare speciale sarebbe una guerra scrive il New York Times
Dichiararla non è una decisione che spetta a Netanyahu a Trump secondo la Costituzione americana solo il Congresso ha questo potere
Quando i legislatori approvarono la Warp Powers Resolution nel mille novecentosettantatré limitarono l'autorità del presidente di condurre operazioni militari creando un'eccezione per rispondere a un attacco straniero
Ma in questo caso non c'è un attacco contro gli Stati Uniti da parte dell'Iran e c'è tempo sufficiente per il congresso cioè i rappresentanti eletti del popolo americano
Per dibattere di questa decisione
E fornire il proprio giudizio
Questo approccio ricorda il New York Times ha una lunga storia solo un giorno dopo l'attacco del Giappone atterrava Bono nel mille novecentoquarantuno entrambe le camere del Congresso dichiararono guerra anche con la guerra del Vietnam il presidente Lindon Johnson
Convinse i legislatori ad approvare la Risoluzione del Golfo del Tonchino del mille novecentosessantaquattro
Più recentemente il Congresso ha autorizzato l'uso della forza in Iraq sia nel mille novecentonovantuno sia nel due mila e due
L'ho fatto anche nel due mila e uno prima della guerra in Afghanistan i membri del Congresso di entrambi i partiti hanno giustamente difeso i loro il loro potere in questo settore nel due mila tredici il senatore repubblicano Ted Cruz disse
A e visivi USA che il presidente Barack Obama non aveva l'autorità di ordinare un attacco militare in Siria senza l'approvazione del Congresso all'epoca si trattava della linea rossa per l'uso di armi chimiche e e tra l'altro Obama non non dire attuazione a quella linea rossa negli ultimi decenni presidente annusato leggi del due mila e uno due mila e due
Che approvavano l'uso della forza militare per giustificare missioni militari contro gruppi terroristici in Somalia Siria e Yemen
Ma una guerra contro l'Iran che è un Paese sovrano e non un gruppo terroristico non è giustificata da leggi approvate per un tipo di conflitto diverso
La questione dunque
Se gli Stati Uniti debbano unirsi al conflitto non è la questione centrale in questo momento per il New York Times
Gli argomenti a favore vale a dire che il governo iraniano una forza maligna nel mondo che ha fatto progressi mi significativi nella possibilità di acquisire un'arma nucleare
Ci sono ci sono anche argomenti contro un attacco solo un decennio fa i leader iraniani accettarono un accordo con l'amministrazione Obama per mantenere sotto controllo le ambizioni nucleari
E considerando quanto l'Iran sia oggi più debole rispetto al due mila e quindici in parte grazie all'umiliazione
Subita dagli alleati iraniani a Massenzio bolla per mano di Israele l'amministrazione tanta potrebbe benissimo raggiungere un accordo più durò per la Repubblica islamica oggi
Vogliamo essere chiari scrive il New York Times a questo punto bombardare l'Iran sarebbe una guerra scelta per gli Stati Uniti
Trump da sempre scettico sull'avventurismo all'Estero
Ha trascorso mesi a sostenere la diplomazia con l'Iran e a mettere in discussione la saggezza di un attacco di Israele per non parlare di un attacco americano Trump al diritto ovviamente di cambiare idea
Ma allora dovrebbe spiegare al congresso e agli americani perché occorre impegnare risorse il sangue degli Stati Uniti
Rifiutare di sottoporre la questione a un voto in Congresso significa ammettere che il pubblico americano
Non sosterrebbe un'altra guerra all'estero con obiettivi che sono poco definiti e senza un piano per ciò che accadrà poi la recente storia delle guerre per un cambio di regime non è affatto incoraggiante specialmente in Medioriente
Le decisioni su quando se andare in guerra sono spesso difficili sempre importanti per queste ragioni la Costituzione americana non conferisce questo potere a una sola persona nemmeno al comandante in capo
Il popolo americano i loro rappresentanti eletti devono avere voce in capitolo questo dibattito vitale deve avverte inizio così tra l'altro il New York Times
Ieri le Monde ha pubblicato un editoriale dal titolo il diritto internazionale e le lezioni della storia che ovviamente non ne incentrato sul congresso americano
Ma comunque sulla questione del rispetto dello Stato di diritto il il mondo che emerge lentamente dalle rovine del vecchio ordine internazionale stabilito dagli Stati Uniti al termine della seconda guerra mondiale
Ignora i principi e il diritto a prevalere è solo la forza e coloro che vi ricorrono senza limiti il premier israeliano Benjamin Netanyahu sicuro della potenza del suo esercito ha fatto questa scelta contro l'Iran
A partire dal tredici di giugno non ci sono più dubbi sul fatto che il suo obiettivo non sia più solo fermare il programma nucleare sviluppato da Teheran
Ma provocare la caduta del regime considerato il dissocia Abbili a questo Progetto cioè il programma nucleare
Non si tratta qui scrive le monde di difendere il regime iraniano che si basa solo sulla repressione del suo popolo
Il regime per troppo tempo ha svolto un ruolo nefasto in Medioriente creando uno stato nello stato in Libano Konitz Ballout contribuendo attivamente al mantenimento del regime siriano
Durante la guerra civile fino al crollo della dinastia Assad
D'altra parte
Più che mai necessario per l'Hammond ricordare l'importanza del diritto internazionale nel momento in cui la legge del più forte diventa progressivamente la regola
Questo diritto maltrattato da ogni parte stabilisce che la guerra preventiva non è legale
Come non lo è un cambio di regime imposto unilateralmente da una potenza Esterna gli Stati Uniti ricorda nel mondo sono stati i primi a calpestare questi principi
Nel due mila e tre i primi realtà no ma insomma invadendo l'Iraq che in nome dell'esistenza di armi di distruzione di massa in quello che si è rivelato un inganno di Stato
E in questa breccia che si è infilato poi Vladimir Putin in Georgia in Ucraina
Non si tratta solo di difendere la necessità di regole comuni per evitare un ritorno a un mondo diviso in sfere di influenza all'interno delle quali popoli sono asserviti a una potenza egemonica
La storia recente ricorda le Monde insegna che cambia cambi di regime imposti dall'esterno generano il caos perché perché le aspettative delle potenze straniere che manovrano raramente corrispondono a quelle dei popoli interessati e perché la disintegrazione degli apparati di sicurezza dei regimi alimenta regolarmente insurrezioni se non guerra e civili
L'ira che la Libia lo hanno dimostrato a differenza della Siria dove il cambio di regime è stato opera degli stessi siriani e dove la transizione in corso
Per il momento è riuscito a smentire le previsioni più cupe
Donal Trump prosegue le mondo potrebbe avere un ruolo centrale nel caso iraniano per la sua avversione a lungo proclamò proclamata per le avventure militari all'estero
Avversione sulla quale a costruito in gran parte la sua singolarità all'interno del partito repubblicano
Ma invece di essere proattivo il presidente tram
Presidente della prima potenza militare appare come il giocattolo del bellicismo di Benjamin Netanyahu come lo è di quello di Vladimir Putin nella guerra in Ucraina
Durante il suo discorso di insediamento il venti gennaio Trump aveva assicurato che il suo successo sarebbe stato misurato dalle guerre che impedire emo e forse ancor più importante dalle guerre che non faremo iniziare allineandosi al primo ministro israeliano Trump invece rischia di essere associato a un nuovo insabbiamento mortale degli Stati Uniti in medio oriente così le mondo nel suo editoriale di ieri le Monde che oggi pubblica un interessante commento di Allan Fraktion che ricostruisce anche la storia
Della repubblica islamica del programma nucleare l'ossessione nucleare dell'Iran potrebbe condurre a un indebolimento senza fine se non fatale
Della repubblica islamica perché chiede fra show perché questa ostinazione adottarsi un giorno dell'arma nucleare o ad acquisire la capacità di assemblarle una la teocrazia al potere a Teheran dal mille novecentosettantanove crede nei benefici della bomba
La bomba deve garantire il regime contro un'aggressione esterna e assicurare la preponderanza strategica dell'Iran sul Medio Oriente
Ma risultato potrebbe benissimo essere l'opposto cioè un indebolimento infinito se non fatale della Repubblica islamica la guerra che Israele sta conducendo in Iran e il culmine di una sequenza iniziata quasi quarant'anni fa
Certamente ha cause più congiunturali dalle incomprensioni di tran dall'opportunismo del premier israeliano Netanyahu
Anche gli avvertimenti dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica contano
L'Iran viola da tempo alcuni obblighi del Trattato di non proliferazione nucleare
Il regime arricchisce uranio in quantità e con purezza che hanno senso solo per un'ambizione fabbricare un giorno un'arma nucleare
Trump tra l'altro è ampiamente responsabile della contingenza attuale durante il primo mandato nel due mila e diciotto aveva affondato l'accordo concluso nel due mila e quindici che poneva almeno temporaneamente il programma nucleare iraniano sotto sorveglianza dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica
Trump pensava di poter ottenere di più la Repubblica islamica dall'ora invece si è lanciata in una corsa tossiche all'arricchimento dell'uranio
Ma questa ostinazione nel raggiungere la soglia nucleare cioè essere in grado di assemblare un'arma nucleare affonda le radici nell'infanzia dell'attivo grazie a iraniana manifestando che
Voce la volontà di non essere sottomesso né all'Ovest ne allestì il nuovo regime che aveva messo fine alla dinastia Pahlavi
Non nascondeva la sua velleità di esportare la propria rivoluzione islamica nel mondo arabo gli Ayatollah denunciavano gli infedeli di Baghdad l'Iraq di Saddam mostre in protetto dall'Unione Sovietica
E le monarchie infedeli e decadenti del Golfo alleate degli Stati Uniti caso unico nella storia dell'ONU un po'e la repubblica islamica chiedeva la scomparsa di uno dei membri dell'ONU cioè Israele
Il mondo arabo aveva paura così come i sovietici gli occidentali appoggiato da Mosca Washington e dagli europei Saddam Hussein iracheno lancio il suo esercito contro l'Iran nell'autunno del mille novecentottanta
Il nome di un eterno contenzioso di confine con il vicino a est
Saddam Hussein scommetteva sulla caduta rapida di una Repubblica islamica la cui base era all'epoca molto fragile la guerra duro otto anni
Provocando centinaia di migliaia di morti immense distruzioni
Ma quell'aggressione esterna uni l'Iran dietro al nuovo regime lo rafforzano e Plaza molto profilo paranoico della Repubblica islamica
La guida suprema trasse una conclusione l'Ayatollah Khomeini fece marcia indietro sulla sua decisione
Presa nel mille novecentosettantanove di interrompere il programma nucleare avviato dal suo predecessore Mohammed Reza Pahlavi e così nacque la questione nucleare
Iraniana
Le elezioni della guerra con l'Iraq non si fermano qui parallelamente al nucleare l'Iran si lancio nella produzione di missili balistici poi nella costruzione dell'asse della Resistenza
Con i suoi alleati
Nella Nenni paesi Araldi
Libano ieri ne insomma la missione non era solo il nemico sionista ma la protezione dello stesso regime
Allora Fraktion ricorda che invadendo l'Iraq di istituendo Saddam Hussein George d'avvio Bush alla fine permise all'Iran di diventare la grande Potenza
Regionale
L'Iran ha deciso di sostenere i costi in qualche modo del suo programma
Nucleare cioè le sanzioni qual è la conclusione l'architettura di difesa eretta dopo la guerra contro l'Iraq cioè il triplice Progetto nucleare missili balistici ci milizie sciite nei Paesi arabi alleati oggi invece di proteggere l'Iran si rivolta contro la Repubblica islamica
Le gli alleati Cina e Russia non si muovono morale la Repubblica islamica è sola ci fermiamo per oggi da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale