Sono stati discussi i seguenti argomenti: Bulgakov, Cinema, Cultura, Film, Letteratura, Religione, Urss.
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Rubrica
16:00
10:00 - Roma
21:30 - Campiglia Marittima
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Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Quando si affronta un film tratto da un romanzo occorre sempre ricordare il principio che si tratta di due opere distinte che andrebbero considerate giudicate Luna indipendentemente dall'altra
Un film insomma dovrebbe essere valutato persiste Isso e non per il fatto di riuscire a rispecchiare o meno il romanzo di partenza
è un criterio che dovrebbe valere naturalmente anche per un film tratto da un capolavoro letterario come il Maestro e Margherita un romanzo scritto come è noto intorno agli anni Trenta
Da Michail Bulgakov fu pubblicati in Unione Sovietica soltanto negli anni Sessanta e in una versione censurata
Il film omonimo e diretto dal regista statunitense di origini russe mai collo Locci in
Ma è un principio all'atto pratico difficili da applicare perché poi tante immagini del film si propone in sostanza di essere fedeli al romanzo rievocano e magari perfezionerò le immagini che ha suscitato il romanzo in chi lo ha letto
Forse è l'aspetto che nel film è risalta più vivido per quello satirico quelle galleria di scrittori di critici letterari di burocrati dell'industria culturale dell'epoca
Che grazie all'obbedienza a regime di Stalin all'osservanza dei principi di un'arte di propaganda il cosiddetto Realismo socialista prosperano fanno la bella vita
E si incaricano di perseguitare gli autisti i più autentici più sinceri e per questo necessariamente disobbedienti
Come il protagonista della vicenda il maestro a cui si riferisce il titolo che finirà addirittura in manicomio
In tale galleria storica forse nel film quel grigio anziano funzionario visibilmente tanto ansioso di compiacere Stalin
Da tradire le amicizie con improvvisi voltafaccia da istruire un giovane scrittore su come raccontare Cristo da un punto di vista io
E che viene conto come per vendetta una vendetta ispirata letteralmente dal diavolo finirà decapitato sulle rotaie di un tram
Ma nel film è la scena più potentemente satirica e forse quella di uno spettacolo teatrale che parte con uno spettacolo di propaganda con le danzatrici che rappresentano per il pubblico del mondo futuro
Tutte felicemente asserviti al regime comunista ma quando poi il diavolo prende il sopravvento sul palcoscenico materializza i desideri segreti del pubblico quelli che il regime vorrebbe annientare per esempio le vetrine scintillanti di boutique di lusso che ammalia no anche spettatrici che sembrano appartenere al proletariato contadino
Accanto all'aspetto satirico ben presente nel film quello religioso perché si visualizza la fantasia dello scrittore protagonista sempre il maestro mentre immagina il processo e la crocifissione di Cristo
è un Cristo mostrato privo di ogni aura sacrale quasi un uomo ridicolo
Sebbene davanti a Pilato pronunci frasi saggi profonde ma chi ha vinto sconfitto agli occhi del mondo è destinato ad apparire ridicolo punto non si riverbera su di lui la gloria futura
Ed è certo lo stesso ridicolo che lo scrittore perseguitato sentiva fino al primo Salento impresari su di sé rispecchiamento di Bulgakov fu il protagonista del romanzo è reso esplicito dal film
C'è poi l'aspetto sentimentale la storia d'amore fra il maestro e una ragazza di nome Margherita una storia corretta ma già più convenzionale
E infine l'aspetto fantastico quando Margherita si trasforma della mente dello scrittore nella figura di una strega e partecipa a un Sabba
E qui il film perde gran parte del suo estro cade nella retorica degli effetti speciali nella maniera hollywoodiana e poiché è un aspetto via via preponderanti del racconto rischia di sommergere nella sua convenzionalità i tanti momenti invece riusciti
Si tratta comunque nel Complesso di un film produttiva menti artisticamente ambizioso cento interessante è uscito in Russia dove è stato campione di incassi suscitando dure polemiche e minacce dirette al regista
è uscito anche nelle sale italiane dunque il Maestro e Margherita gli mai colloca Cina un saluto da Gianfranco Cercone
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