"Questione democratica in Italia-Il nodo della riforma elettorale" organizzato dal Centro Toscano di Documentazione Politica (FI) e dal Centro Studi Quasar (RE)

La presidenza del convegno
Allora la Provincia quel contratto nel
Avete
Quel quadro confermando l'opportunità l'area destinata alla sua popolazione
La
Di Pergola sono sicura che abbiamo per la sinistra la cinque
Non è salire
Basta abilità
L'altro ieri si è pericolo cibi biologici alla prigione
Professor dalla Torre campionato
Produce refertato
In delle dalla signora
Sì ma
Preparazione
Per padronanza
Un giorno
Cioè
Disponibili verso
Allora
In questo
Il problema
Per fare allora
Dura
Questo già particolare
Possibile
Nella
Cioè di quel muro però
Così nata da radio e televisione nazionali
Va bene
Ecco tutto
Tra l'altro
Preparando il patrimonio precisione
Per l'indulto
Quindi il primo quello
Inoltre impicci
Monicelli persone
Grazie affettivamente ubriacati artigiani
Giulio Santarelli
Allora la
Ecco quelle assicura
E presentata
La filosofia
E da ultimo i recenti risultati elettorali che soprattutto nel voto alle leghe
Graziato un disagio un malessere nei confronti delle istituzioni dei partiti come mai si era verificato sarebbe miope e diciamo subito per noi inaccettabile che proprio a proposito delle leghe si pensasse a qualche artifizio
Ha qualche illusoria riforma elettorale volta semplicemente a impedirne tecnicamente l'esistenza anziché a rimuovere le cause del disagio che ne hanno consentito la nascita da alcune parti si dice non c'è il tempo parlamentare per varare modifiche istituzionali o modifiche alla legge elettorale prima della fine della legislatura
Rispondiamo che non è vero che non si deve si oliere anticipatamente il Parlamento e che il tempo basta per fare la Costituzione sono bastati due anni
Da altre parti si è detto anche meno da altre parti si è detto ma anche il tempo per tracciare il disegno complessivo del modello istituzionale a cui finalizzare la nuova legge elettorale
Rispondiamo che non è vero perché per noi la cornice rimane quella della carta dalla nostra Carta costituzionale anche se entro tale contesto alcune riforme si possono anzi si debbono fare
C'è una pagina di un discorso abbastanza recente e poco conosciuto teme ottenuto nel suo paese natale da Giuseppe Dossetti un padre del cattolicesimo democratico e un padre della carta costituzionale che vorrei leggervi
Dice Dossetti non voglio dare la responsabilità nessuno di questo parla delle difficoltà che incontro con le istituzioni però è certo che alla costituente
C'era uno squilibrio di generazioni anche tra noi che allora potevamo essere i più giovani e la generazione precedente specialmente quella che aveva vissuto la vita politica pre fascista
La quale poteva avere preoccupazione di garanzia soprattutto certe strutture come gli dei Caraibi cameratismo paritario assoluto
Come il referendum come la configurazione della Corte costituzionale erano indubbiamente strutture di cui si poteva già in una certa misura intravedere allora che avrebbero rallentato di molto indebolito di molto le possibilità decisionali che pure l'epoca moderna impone a chi ha la responsabilità politica
Non voglio entrare in particolari continua Dossetti però potrei citare alcune mie prese di posizione di allora
O degli anni immediatamente successivi nella rivista Cronache sociali in cui alcune cose già allora furono dette soprattutto su unità e l'efficienza del Governo
Ma certo è che adesso si impone un rinnovamento un rinnovamento profondo e un rinnovamento direi urgentissimo sei ancora possibile
Chiuse le virgolette
Un rinnovamento profondo è urgentissimo se è ancora possibile
Ulivo nuovamente in quale direzioni per quali obiettivi
Noi oggi non vogliamo parlare solo di riforma elettorale ma credo ad essa finiranno per dedicarsi diremo per dedicare molto spazio e allora questi interrogazioni interrogativi valgono anche per la riforma elettorale
La nostra proposta non nasconde nessun secondo pensiero
Non punta a una riforma capace di garantire comunque sempre il peso della DC e a preservare forzosamente l'unità politica dei cattolici come qualcuno alludo assalì del Partito Comunista insinuato
I cattolici sanno che la forza della DC e la larga unità lettore i cattolici democratici sanno che la forza della DC era larga unità elettorale dei cattolici storicamente da De Gasperi e oggi sono il frutto la conseguenza della capacità quando si è manifestata di questo partito di perseguire l'interesse generale del Paese ed uscì un sistema democratico
In questo spirito oggi diciamo che tra gli obiettivi più importanti per la riforma elettorale vi deve essere quello della stabilità
Anche ieri questo è un obiettivo ma oggi è diventato più urgente e più difficile perché la stabilità non è più una non è una nozione neutra non è più un mero sinonimo di durata di un governo è un valore che deve coniugare la durata con la qualità e le ragioni dello stare assieme
Ma quantunque importante sappiamo che questo obiettivo non basta
I cittadini ecco una delle fondamentali ragioni di malessere avvertono che si è determinato un Trasforini un trasferimento abusivo di sovranità a loro danno
E che i partiti si sono appropriati di una prorogativa che come dice l'articolo uno della Costituzione appartiene al popolo
E allora diventa urgente restituire ciò che è stato tolto ricreare anche attraverso la riforma elettorale la condizione di cittadino come arbitro di cui ci parlava Roberto Ruffilli
Arbitro delle decisioni che lo riguardano perché solo così lo si potrà riavvicinare riconciliare con le istituzioni che oggi gli sembrano tanto distanti
Come perseguire questi obiettivi e l'oggetto del nostro lavoro in questa giornata
Ci aiuteranno a iniziarla concretamente le relazioni introduttive ripete Matulli
E del professor Ugo De Siervo che sin d'ora ringrazio
Mi consentirete di rivolgere anche un particolare ringraziamento agli amici del centro toscano di documentazione politica
Che hanno preparato con impegno e rigore il convegno e in particolare a Lapo Pistelli e Giacomo Billi a cui auguriamo buon lavoro nel consiglio comunale di Firenze nel quale sono appena entrati
Cari amici
La duplice indicazione che sta nel tema del nostro convegno corrisponde a uno degli elementi che ha caratterizzato il dibattito che ha accompagnato questo convegno cioè la necessità di una visione unitaria come è stato autorevolmente detto le riforme non possono procedere a spizzichi e bocconi
E questa necessità di una visione unitaria
E dove l'abbiamo colta proprio nella indicazione che vuole richiamare qui la necessità di una coerenza
Sia in Terna ai disegni istituzionali ma sì anche fra gli aspetti istituzionali e quelli più propriamente politici e questo tipo di visione unitaria non è una novità per un certo tipo di riflessione
Qua ricordato il presidente gli ha ricordati anche Castagnetti ma si potrebbe fare riferimento a un ormai lontanissimo convegno fiorentino del sessantanove sul patto costituzionale
Per richiamare questo tipo di coerenza di questo tipo di unitarietà divisione
Si potrebbe fare riferimento ad un avvertimento con cui Aldo Moro con col massimo della solennità il due dicembre del settantaquattro nel corso della presentazione del suo quinto governo alle Camere
Significava il processo di degrado della nostra situazione politica e non solo politica
Si potrebbe fare riferimento a tutta la riflessione cui per buona parte degli anni Ottanta Roberto Ruffilli ha chiamato l'intera democrazia cristiana fino ad un ancora più recente
Seminario dei gruppi parlamentari all'inizio dell'ottantotto nel quale in modo specifico la riforma elettorale veniva invocata come complemento necessario
Ad un disegno di riforma istituzionale pure essendo in quel momento la riforma elettorale tenuta fuori non certo per responsabilità nostra dagli accordi di governo sui temi della riforma istituzionale
Per questi motivi ci siamo mossi nella preparazione di questo convegno avendo presente da un lato la necessità e l'urgenza di affrontare il nodo della riforma
Elettorale ma anche con la piena consapevolezza che la riforma elettorale è un nodo ma non è tutto non è risolutivo della questione italiano anzi abbiamo abbiamo la necessità di non perdere di vista i termini complessivi
Del problema che vanno oltre anche la materia delle riforme istituzionali per consacrarsi con quella che non abbiamo capito chiamato la questione democratica in Italia
Cioè il problema di invertire un processo di crisi progressiva della politica italiana
Che rischia di pregiudicare qualcosa del nostro sistema democratico
La crisi della politica dicevo nel nostro Paese e più spesso esaminato nelle sue manifestazioni che non nelle sue cause credo che si possa dire con grande tranquillità che trae origine
Dalla discontinuità che si arrivi registrata nelle vicenda politica nazionale allorquando è venuta meno la pregiudiziale ideologica come elemento condizionante se non determinante di tutta la nostra attività politica
Fino a quel momento le cose sono paradossalmente andate bene quasi che tutta la vicenda fosse coperta o o come dire drogata da quest'dalla pregiudiziale ideologica nel senso che andava bene nel senso che ciascuno riconosceva nella propria parte lo strumento della di quella che riteneva essere la battaglia fondamentale
E anche i più avvertiti le attese che venivano suscitate all'inizio degli anni sessanta per un processo
Di liberazione della politica dalla tenaglia della ideologia quelle attese andavano rapidamente deluse perché a tutti i livelli a cominciare dal livello internazionale pare che ci fosse una congiura per impedire che il disgelo proseguisse
Notato altre volte che il muro di Berlino viene eretto all'inizio degli anni Sessanta proprio in regime di disgelo non nel del mezzo della contrapposizione ideologica c'è quasi la tendenza a negare che la realtà vada verso una liberazione dal processo delle pregiudiziali ideologiche reciproche
E che sia quasi più importante negare la realtà di questo processo piuttosto che correre il rischio di misurarsi con la sfida di cui il cambiamento rapporto era portatore
E allora dopo tanti anni il ritardo che abbiamo accumulato nel prendere atto del mutamento
Nella logica interpretative rappresentativa
Che ha caratterizzato anche i fatti che sono avvenuti nello scorso anno pone oggi la politica di fronte non soltanto al mutamento dei rapporti fra le forze politiche fra le posizioni culturali le ispirazioni culturali
Ma anche di fronte alla mutata natura
Del della realtà dei problemi della realtà
E vorrei dire non soltanto per un fatto di compresenza di questi due fenomeni ma forse perché anzi senza forse perché fra processo di fine delle pregiudiziali ideologiche e mutamenti dei fenomeni reali ci sono evidentemente legami di causa a effettuo nel in un senso o nell'altro
E allora si pongono la società problemi completamente nuovi che la società affronta quotidianamente non può che affrontare quotidianamente e che spesso la politica fa fatica a recepire
Nasce di qui
Nasce di qui a mio avviso il distacco e la protesta
Che ogni scadenza elettorale registra come fenomeni crescenti ma mano che la società sperimenta la difficoltà dei problemi che la politica non percepisce la sua importanza e che la società do società non può affrontare efficacemente se anche lo Stato non fa la sua parte
è così che emergono che emergono le conseguenze di questo ritardo di questa la tendenza e le conseguenze molto concreto e molto reali e non non nella fu nella fantasia dei politologi ma nella concreto operare quotidiano
La inefficienza dei servizi di tutti i servizi quelli che avevano in qualche modo sostanziato il cosiddetto stato sociale che sono questa conseguenza è la resta inefficienza è la conseguenza di un processo di terziarizzazione che è stato più celebrato che non affrontato nelle sue conseguenze così come emergono le cosiddette nuove povertà espressione di un mondo nel quale l'aspetto quantitativo ha lasciato molto spazio alla qualità della vita
Intesa sia come riferimento alle condizioni dei singoli e dei rapporti interpersonali sia come riferimento alle condizioni inventati per le quale ormai è maturata più nella società che nella politica la convinzione che se la ecologia non condiziona il presente pregiudica il futuro
Con analogo prepotenza emerge fra le novità della nostra epoca la crisi della dimensione nazionale
Da un lato il riferimento al mille novecentonovantadue tentato un riferimento quasi quasi scontato
Ma non è solo il fatto
Che ci siano delle scadenze di ordine politico collegata d'accordo internazionale ma il fatto che i processi di internazionalizzare di internazionalizzazione reali sono più rapidi e più consistenti di quelli che determina invece reazione realizzazioni istituzionale
E non solo ma dopo le emozioni planetarie di questi ultimi anni non solo del ottantanove ma penso per esempio ci hanno ben anche la pubblica opinione ha preso coscienza della interdipendenza sempre più stretta
Fra ogni punto del globo segnando così con maggiore evidenza ancora il ritardo della politica che si attarda sulla dimensione nazionale ormai interessa
E questo vale anche per quanto concerne le nuove coordinate del mondo
Nella difficilissima contrapposizione fra Nord e Sud i cui primi affetti hanno già investito non le analisi soltanto o le previsioni ma la quotidianità del nostro vivere civile
A Firenze ma non soltanto a Firenze cioè in un Paese come il nostro che celebra ancora
Quasi annualmente la propria storia anche recentissima di paese di emigrazione mentre lo stesso momento vive e vive con notevole tormento la realtà di un po'di un Paese di immigrazione
Ma la crisi dello Stato centrale non riemerge solo nella di verso l'alto nella dimensione verso le esigenze di una sovranazionalità emerge anche nella dimensione internazionale nella crescente difficoltà di gestire il dualismo italiano emerge nella problema perché ormai costituisce un problema
Di grande rilevanza del sistema regionale del sistema delle autonomie la cui emarginazione
Viene denunciata con forza dalla dal consenso
Che hanno realizzato le risposte sbagliate delle leghe ma alle quali risposte per sbagliate si sono forniti proprio con le crisi del sistema regionale delle Autonomie argomenti e ragioni che non possono essere sottovalutati da nessuno
Allora se la questione democratica in Italia è la sfida che nasce da una realtà così intensamente mutata alla politica la sfida alla politica
Per superare la propria crisi alla per raccogliere quella sfida occorre affrontare con priorità alcuni punti io ne indico quattro
Nei quali più rilevanti ci paiono i sintomi della crisi o del Codrea
Noi abbiamo lasciato credo ormai dietro le spalle la discussione sul come e sul quanto da salvare dello stato sociale
Perché è una discussione che si è rivelata carica di un ideologismo arcaico slegata dalle mutate condizioni del conto del contesto complessivo nel quale siamo chiamati a vivere
Il problema non è infatti quello di conoscere le modalità del salvataggio di qualcosa dello stato sociale il problema è
Nella capacità di ridefinire i sistemi di difesa dei diritti sociali e civili delle forme di solidarietà sociale
In un contesto qual è quello attuale che è caratterizzato anche ma non è caratterizzato soltanto dai problemi dell'equilibrio dei conti dello Stato ma è soprattutto caratterizzato dal mutamento delle condizioni di vita
Dal mutamento delle condizioni operative dal mutamento degli stati di bisogno
Dal mutamento delle relazioni interpersonali che esigono una riflessione e una capacità di risposta del tutto nuova rispetto al passato
Il secondo punto è che l'esercizio dei diritti di libertà si qualificano anche e soprattutto con riferimento ai livelli di vite all'applicazione delle innovazioni tecnologiche
Ed ora è appena il caso di sottolineare che nella società della telematica dell'informatica il tema delle della informazione rappresenti un fronte con aspetti del tutto nuove in relazione ai problemi della libertà
Che non possono essere solo sottovalutati né rinviati ulteriormente non è soltanto un rilevantissimo problema settoriale è uno dei problemi fondamentali che caratterizzeranno il nostro futuro
Terzo punto è che le nuove dimensioni dell'attività economica e finanziaria i processi di integrazione in atto
Ho attesi hanno fatto ipotizzare un futuro nel quale il governo della società e non solo della Società nazionale anzi della società in generale sia assorbito da alcune gigantesche concentrazioni economico finanziaria
Mentre la realtà si assiste già ad una consistente involuzione dei rapporti fra la politica e l'attività economica
Questo per quanto concerne la trasparenza dei rapporti questo per quanto concerne il rapporto fra interesse generale Mercato
E soprattutto per quanto riguarda quindi il problema delle condizione di reciproca autonomia fra l'attività politica e l'attività economica la politica non può non affrontare questo nuovo che diviene e diventerà sempre più elemento condizionante dello sviluppo futuro della democrazia nel nostro Paese
In questo nuovo scenario internazionale l'ultimo punto
Ecco comporta questo nuovo scenario internazionale comporta un supplemento di iniziativa politica per le aperture che si sono verificate un po'in tutte le direzioni
E i problemi che sono emersi nel tramonto del bipolarismo sta Ovest tutto ciò richiede al nostro Paese l'impegno per una forte accelerazione di tutti i processi di integrazione internazionale
Sia nella direzione di processo istituzionale sia nell'ente nella direzione delle intese di intensificazione dei rapporti e d'altro lato questo comporta questa crisi della dimensione nazionale comporta un impegno anche qui del tutto nuovo sul governo della realtà locale così composita e così articolata del nostro Paese
Se i problemi sostanziale qui soltanto rapidissimamente chiamati si sono aggravati per effetto del ritardo accumulato
C'è sicuramente alla base di questo ritardo anche un analogo ritardo politico-culturale ma c'è
E da un peso rilevante la inadeguatezza della strumentazione istituzionale
D'altra parte su pc è sufficiente ricordare il lungo dibattito che si è svolto nella Commissione Bozzi
Per rendersi conto
Che forse la sensibilità culturale intorno alle esigenze di un adeguamento istituzionale
è era ed è stata sufficiente per alimentare un dibattito anche di grande interesse ma non altrettanto forte
Per tradursi in una volontà politica capace di superare il calcolo di ciascun partito che ha finito col subordinare qualsiasi progetto di riordino istituzionale al proprio particolare interessa oggi la consapevolezza che ormai credo possa si possa dire acquisito
Credo che ci possa consentire di procedere con speditezza
Che con la speditezza che la situazione richiede nella realizzazione di un processo nel quale non esistendo o almeno così ci auguriamo su alla luce del dibattito che si svolge in queste settimane non esistendo più parti coperte
Da Riserve pregiudiziale per cui ci sono territori da non da non da rispettare allora si potrebbe recuperare quell'ago qualità del disegno di riforma istituzionale che non lascia spazio del Parisi
Questo però potrebbe consentire dovrebbe consentire di affrontare la ridefinizione delle regole in funzione
Dei problemi che la nuova epoca ci pone di fronte e dovrebbe spingere altresì ogni partito a cercare nel disegno generale definito lo spazio del proprio interesse
Ognuno sa nessuno vuol fare il poeta i partiti hanno un loro interesse perseguono un loro interesse
Si tratta di vedere se c'è una priorità in un disegno generale generale nel quale ognuno cerca il proprio interesse o se c'è invece la volontà di piegare il disegno generale all'interesse dei sinti
Anche perché nella ricerca dell'interesse dei singoli partiti
Non credo che abbia molto senso
Valutare la convenienza di ciascuno estrapolando al futuro le condizioni del passato quasi che quello che sta succedendo a partire dallo scorso anno sia io vi
Della autonoma volontà di ogni situazioni locali
E quindi la consapevolezza di questa situazione è quella credo che ha determinato una ripresa del dibattito intorno alla funzione fondamentale della riforma elettorale quello che ha determinato la iniziativa referendaria nella quale non a caso molte persone che pure non sono per scelta favorevoli alla cosiddetta democrazia referendaria molti parlamentari nella consapevolezza che è quasi contraddittorio che se un parlamentare andare a chiedere un referendum tuttavia lo fanno proprio per rompere una situazione di
Di chiusura
Di passa che rischia di farci invocare una riforma elettorale che poi non viene mai affronta
Il fondamento della necessità di riformare la legge elettorale non può non ricercarsi dunque nella valutazione delle regole che sono state in vigore nel passato
E nella valutazione dell'impatto che la fine delle pregiudiziali ideologiche ha prodotto sulla funzionalità di quelle regole
è consuetudine diffusa nel nostro Paese sottolineare che noi costituiamo una eccezione per la esasperazione con cui in Italia sarebbe applicata la proporzionale nella nostra rappresentanza a tutti i livelli
Più che indagare le ragioni storiche di quella scelta che ci porterebbero lontano anche se sarebbe un discorso interessante al Partito popolare Luigi Sturzo
Appare molto interessante ai fini anche della economia del di questo ragionamento valutare gli effetti che ha provocato nel difficilissimo cammino della mostra Repubblica
Quando si trattava all'inizio di costruire una democrazia dopo l'esperienza fascista in presenza di una spaccatura che rifletteva in Italia quella internazionale de la guerra fredda
E con ancora freschi e vivi e vitali e peraltro mai spenti i segni degli storici steccati risalenti all'Unità d'Italia
Si potrebbe dire che c'era soltanto l'imbarazzo della scelta per la creazione di un'alternativa sulla quale costruire con uno dei tanti sistemi esemplificativi
I due partiti che ogni tanto ci sponsor prendiamo a invidiare agli altri Paesi
I due partiti il bipolarismo il di partiti Isma'inglesi
Quello tedesco con l'America
Se ciò non avvenne lo si deve alla scelta di De Gasperi di puntare sulla politica delle coalizioni
Che rimase tale sia in presenza di risultati numerici del quarantotto che avrebbero consentito soluzioni diverse
Sia di fronte la legge maggioritaria del alla proposta di legge maturità del cinquantatré che pur alterando la regola proporzionale non introduceva sbarramenti o soglie di accesso che avrebbero ridotto la rappresentatività del sistema
Allora signori la possibilità fornite ad ogni componente politica e culturale legata alla storia del nostro Paese oppure espressione del mutamento contingente
La possibilità fornita ad ogni componente di concorre a determinare il futuro del Paese sia partecipando ai governi sia preparando ipotesi alternative
Ha creato a mio avviso i presupposti indispensabili per la regia legittimazione del nostro sistema politico
E per la creazione di una unità nazionale della quale si riconoscevano le diverse componenti proprio perché e forse soltanto perché avevano questa libertà di azione e di difesa della propria identità
D'altra parte l'articolazione e la frammentazione della rappresentanza politica
Non ha mai rappresentato un impedimento alla formazione alla stabilità di una linea politica
Tant'è che il centrismo rimane un'alleanza stabile fino all'inizio degli anni sessanta e che il centrosinistra fino all'inizio degli anni settanta cioè una durata di un decennio o poco più
Che analoga come durata a quelle delle situazioni di invidiata stabilita laddove la semplificazione schematica della battaglia porta alla alla elezione di un presidente o di un anno leadership con una durata che appunto quando è decennale considerata normale
Se in quel periodo il furono in più inconvenienti a ammesso che si tratti di inconvenienti reale
Attive la breve durata dei governi pur in presenza di una consistente stabilità delle alleanze
Cioè più legato agli aspetti istituzionali al rifiuto cioè di soluzione forte per il gabinetto avendo sì cocente mente dopo il fascismo evitato ogni forma ogni sorta di cancellierato
Le ragioni per cui la rappresentanza proporzionale la ricchezza di un pluralismo politico-culturale così legata la nostra storia non costava stavano con la stabilità delle alleanze
Evidentemente nella fortissima capacità aggregativa che veniva determinarsi perfetto del ruolo delle pregiudiziali ideologiche che consentì di costruire una comune strategia sia nell'alleanza centrista tempo di centro sinistra
L'esigenza della riforma elettorale comincia a prendere corpo consistente quando termina il ruolo delle pregiudiziali ideologiche e si afferma la liberalizzazione dei rapporti politici
Allora le alleanze diventano precarie la querelle sulla natura strategica dell'alleanza ricordiamo il pentapartito strategico di De Mita
Questa questa dibattito fa emergere ancor più caramente quella precarietà
E la definizione di governo di di programmo di alleanze di programma
Che formalmente vuol dire tutto può non voglio dir niente è usata proprio per togliere ogni vincolo alle alleanze che non sia l'interesse contingente immediato che ogni singolo partito a alla partecipazione ad una coalizione
Nasce così il più lungo ininterrotto e non concluso Periodo di scioglimenti anticipati delle Camere il più lungo periodo di precarietà della sola alleanza possibile che non si infrange soltanto perché non esistono le condizioni numeriche
Per soluzioni alternative ma dove queste condizioni esistano è il caso degli enti locali
Ad ogni elezione ricorre il balletto della interminabile partita a scacchi fai portatore di un mandato popolare che non possiede alcun riferimento sugli indirizzi di governo da realizzare
La individuazione del sistema elettorale nasce dalla valutazione delle circostanze che possono in funerario influenzare la scelta di una determinata Filosofia della rappresentanza prima ancora che quella dei metodi concreti che la realizzano
Per quanto ci riguarda la valutazione della storia recente del nostro Paese
E assieme degli sconvolgimenti che sono verificati nel corso del mille novecentottantanove anzi degli sconvolgimenti che hanno iniziato il loro percorso nel mille novecentottantanove ma che ci accompagneranno in futuro ci fanno apprezzare ancor di più la scelta di De Gasperi
Che pure in presenza di uno scontro a livello internazionale che spingeva come spinse alla costruzione dei blocchi contrapposti
Anziché approfittare di quella situazione per creare un sistema teso al bipartitismo non soltanto garanti con la strategia delle alleanze la salvaguardia del ricco pluralismo italiana pur nella costruzione di uno schieramento bipolare
Ma realizzato il solo sistema dotato della flessibilità necessaria per lecito bere per recepire le espressioni del progressivo evolversi della situazione italiana da momento di scontro ideologico a confronto fra ipotesi politiche
Così avvenne con il centrosinistra così è avvenuto per quello che poteva avvenire successivamente con la ipotesi di pentapartito
Oggi stiamo vivendo questo passaggio storico straordinario nel quale è entrato irrimediabilmente in crisi la contrapposizione di schemi rigidi e consolidati
E la stessa definizione di progressiste conservatore di destra e di sinistra necessità quantomeno credo che questo si possa dire trovando un consenso generale necessità quanto meno di una ricerca per la definizione dei contenuti da porre dietro quelle etichette
Mentre si fa strada la consapevolezza non ancora generalizzata che forse quelle definizioni è più opportuno distribuirle a consuntivo te non come qualificazione pregiudiziale
Per evitare almeno il rischio di cala di catalogare le migliori intenzioni che possono talvolta rivelarsi molto lontane nei risultati conseguiti nella realtà
Sarebbe davvero assurdo e antistorico che in queste circostanze con corressi ma creare le condizioni di un sistema bipartitico ovvero fondato sulla contrapposizione di schieramenti definiti e consolidati
Vanifica le mole sviamento dei De Gasperi cercando oggi semplificazioni impossibili
Di una realtà articolata e ricca come quella italiana in una tendenza bipartitismo che estranee alla storia del nostro Paese e che finisce col non essere più di moda nelle vicende che hanno caratterizzato il mondo intero
C'è un se un ipotetico sistema bipartitico
Rappresenterebbe una sorta di artificiosa semplificazione
Alla lunga distanza neppure apprezzabile sul piano dell'efficienza come accade per le soluzioni che non sono realmente rappresentative della realtà che deve essere interpretata una considerazione non molto dissimile deve rivolgersi anche all'ipotesi di semplificazione mediante la introduzione di soglie di sbarramento per le più piccole aggregazioni che oltretutto in questo momento rappresenterebbe una risposta di dubbia opportunità nei confronti di una quota complessivamente significativa
Di elettorato che affida sia la sopravvivenza dei correnti politiche culturali legati alla storia del nostro Paese sia l'espressione della protesta attraversi una dispersione di consensi in minime aggregazioni
è opportuno tenere presente l'avvertenza che spezzando il termometro cioè impedendo queste espressioni non si elimina la febbre cioè il malessere che caratterizza la nostra società
Sì è netto che ci possono essere le alleanze fra i partiti minori ma le alleanze per sopravvivere sono ben cosa ben diversa da quella strategia delle coalizioni le alleanze che la proposta di governare che ha caratterizzato la storia del
Della nostra Repubblica e del nostro e della politica del nostro partito
Se dunque fosse condiviso il principio di piena rappresentatività come ci auguriamo che sia condiviso come secondo voi occorre discutere perché venga condiviso il problema riguarderebbe le modalità di aggiornamento della politica delle alleanze
Nella situazione odierna caratterizzato dalla mancanza di elementi unificanti le diverse forze politiche in una prospettiva di scenari politici internazionali e interni in grandissimo mutamento quindi difficilissima previsione ed è in questo quadro che riemerge significato peculiare della elaborazione di Roberto Ruffilli
Che la salvaguardia della rappresentatività piena unisce il correttivo minimo indispensabile per attivare il meccanismo che le alleanze vengono sottoposte al gol al giudizio dei cittadini
E che verrebbero ad appropriarsi di una funzione di arbitro che in regime democratico spetta a loro ai cittadini e quand'è usurpato dei partiti finisce col far degenerare il sistema in partitocrazia
Non spetta a me spetterà semmai a De Siervo approfondire i termini operativi delle proposte istituzionali nero dico soltanto per far capire il principio al quale a mio avviso dovremmo ispirarci
Attraverso anche delle modalità concrete che poi sulle quali nessuno si impicca ma l'ipotesi di avere il doppio turno nel quale una parte consistente dei rappresentanti nelle istituzioni vengono eletti con la proporzionale pura
Dante endo quindi la rappresentatività di ogni informazione nuova o vecchia che sia anche nelle sue espressioni minime e un secondo turno di votazione in cui si premiano le alleanze
E quindi si pone anche un correttivo un correttivo minimo alla proporzionale rispettata nel primo turno ma che consenta
Di arrivare con un'alleanza sancita dal corpo elettorale ad una garanzia della stabilità che deriva dalla sanzione elettorale questa alleanza questo mi pare che sia il rispetto dei principi a cui potremmo indirizzare
Orientarsi a indirizzare la riforma elettorale la circostanza poiché la riflessione di Ruffilli potrebbe costituire la base delle leggi elettorali analoghe sia per il Parlamento che per gli enti locali non è un affatto un fatto secondario
Rispetto all'esigenza di affermare una filosofia da rappresentanza attorno a cui sviluppare gli altri aspetti del riordino istituzionale non solo istituzionale
Ci sono ulteriori motivi che per cui sembrerebbe preferibile un sistema che ricalca se questi principi anche rispetto all'altro sistema che in pochi anni in qualche misura contiene questo bipolarismo cioè di salvaguardare la rappresentatività piena come momento di partenza per poi correggerla verso un sistema maggioritario ed è il sistema che vediamo spesso non la pubblicistica anche invocato sistema uninominale a doppio turno con ballottaggio quello usato in Francia che tuttavia appare ci sembra meno elastico della proposta
Del dico rapidamente della proposta Ruffilli meno elastico per aderire alle pieghe di una società che sta cambiando meno elastico perché mentre qui si consente anche ad una forza politica singola
Di giocare per la propria rappresentanza ridotta in Parlamento senza farsi coinvolgere in per esempio in alleanze perché si vuole preparare una prospettiva alternativa diverso è il discorso del sistema uninominale nel quale è giocoforza e istituzionalmente
Costretta la espressione nel ballottaggio di due posizioni le sole che rimangono che rimangono invita senza scendere l'esame più dettagliati che ripeto affronterà De Siervo fra poco mi prendo in questa sede aggiungere soltanto una considerazione una sola delle tante che si potrebbero fare ma che mi pare nella economia
Del mio ragionamento riassuntiva anche delle altre circa la proposta di Repubblica presidenziale che è stata recentemente perfezionato da parte del Partito socialista
Un regime presidenziale non può che forse evolversi in tempi abbastanza rapidi verso un regime bipartitico oppure in contatto riti che ne minano ma efficienza perciò i rilievi già effettuate sull'estraneità del nostro paese quel tipo di contrapposizione
Valgano a maggior ragione sul regime presidenziale
Ultima considerazione e concludo
Nel dibattito in corso sulla crisi della politica in Italia capita talvolta di avvertire l'opinione che la riforma della legge elettorale possa costituire o debba costituire lo strumento di riforma dei partiti
è evidentemente frutto di un eccesso di ottimismo la speranza che la riforma dei partiti possa o tenersi come sottoprodotto di un'operazione diverse delicata come la riforma della legge elettorale
Mentre occorre avvertire con grande chiarezza che ogni riforma istituzionale
Ed anche la più energica iniziativa politica sono destinate a non incidere sulla questione democratica italiana
Se i partiti smentendo smentendo il loro recente passato recente anche meno recente non riusciranno a riformarsi nelle strutture e nei comportamenti
Evidentemente anche la crisi dei partiti alla sua élite origine nella discontinuità che ha caratterizzato la storia della nostra Repubblica
Con la fine delle posizioni ideologiche ed è da molti anni ormai che la caduta di credibilità dei partiti e la loro inefficienza ha determinato il mancato aggiornamento delle nostre istituzioni e la più generale crisi di credibilità del sistema
Soltanto dopo gli ultimi risultati elettorali qualcuno avvertito che la crisi della politica non era un'invenzione dei politologi
Eppure le denunce non sono mancate anche da parte dei protagonisti illustri della vicenda politica nazionale
Aldo Moro Presidente del Consiglio nel dicembre del settantaquattro scelse l'occasione più solenne la presentazione del suo Governo alle Camere
Per fare avvertiti Parlamento del Paese della situazione degradata del Paese della sua incapacità a reggere l'impasto della crescita
Di una crescita cito testualmente Moro che vanificando sì mette a nudo e pone in crisi strutture superate
Coinvolgere un'obiettiva accusa di inefficienza fors'anche sindacati dizione settantaquattro ma certo governo partiti e lo stesso Parlamento
Rende insoddisfatti i cittadini che si sentono invece che rappresentati traditi e abbandonati dal potere
è singolare che una diagnosi così così conforme risultato elettorale di oggi che hanno preoccupato il sistema politico italiano sia stata pronunciata nel col massimo della sovranità alla fine del mille novecentosettantaquattro
Tutti i propositi più volte enunciati riformare i partiti tutte le iniziative che volevano affrontare una riforma dei comportamenti che hanno determinato diffidenze avversione verso la politica non sono approdate a risultati positivi
Oggi il problema si ripropone in termini di drammatica urgenza
La crisi dei partiti ha fatto esplodere la protesta del lettorato rendendo evidente le consta la conseguenza di una inazione che si protraesse ancora e che finalmente può pregiudicare qualcosa di sostanziale del nostro sistema democratico
Ecco perché quando si afferma l'esigenza di una visione unitaria della questione democratica italiana occorre per per presente che tutto si risolverà in una vana ricerca di soluzioni adeguate sei partiti non saranno in grado di assolvere con una credibilità che è tutta da recuperare il ruolo che loro assegna la Costituzione repubblicana
Ringraziamo maturi le terre questa brillante introduzione nella quale non si è limitato a indicare l'orizzonte ampio delle riflessioni che oggi intendiamo fare ma all'interno di questo contesto ha già indicato alcune piste alcune scelte che vogliamo proporre adesso la parola professor De Siervo per la seconda relazione
Permettete che la mia riflessione parta da quanto scriveva nei suoi ultimi scritti il carissimo amico Roberto Ruffilli
Ormai manifestamente preoccupato che il nostro sistema politico riuscisse davvero a concretizzare il pur dichiarati propositi di riforma istituzionale ed elettorale
Da una parte dinanzi alle parti alle dei praticanti lentezze del varo di quelli che li denominava come i compromessi ragionevoli su una preliminare illimitata piattaforma di riforme istituzionali egli concludeva
Che una politica sostanzialmente immobili Istica
Redatto all'inizio del mille novecentottantotto ben poco si è tradotto in disposizioni normative e ancor meno innovazioni effettive anche laddove a una legge infine si è giunti basti pensare per fare l'esempio più rilevante mi sembra alle massicce azioni di svuotamento che si stanno verificando in via di prassi in riferimento alla fondamentale legge sulla Presidenza del Consiglio dei ministri
Si è sia sul versante dei rapporti tra il presidente i ministri che in relazione alla nuova disciplina dei poteri normativi del governo
D'altra parte non può certo dimenticarsi come la riflessione sul funzionamento reale nel mille novecentottantasette
Della lotta elettorale tra i partiti i fra i vari candidati inducesse Ruffilli a parlare dell'assoluta urgenza per i partiti di metter mano a processi di riforma legislativa e non solo di autoriforma per far venire meno quelli che definiva gli sconti attuali in tema di finanziamento delle campagne elettorali
In generale il suo giudizio era esplicitamente preoccupato in relazione ad evidenti sintomi di mio Pea autoconservazione del sistema politico esistente aldilà pure dei tanti allarmi anche dei tanti impegni assunti
La severa conclusione relativamente ai partiti politici era che occorreva far prendere coscienza gli stessi che sono arrivati per taluni profili all'ultima sponda per quanto riguarda la legittimazione del loro ruolo
E che ormai è in gioco la democrazia da loro consolidata il sviluppata pure in mezzo abitanti limiti
I recenti risultati elettorali confermano in modo del tutto evidente quelle preoccupazioni attraverso un ulteriore aumento del numero degli astenuti delle schede bianche delle nulle in Complesso pari per le quindici regioni in cui si è votato per il rinnovo dei consigli regionali a una percentuale complessiva superiore al diciannove per cento degli elettori
Con un incremento di circa il trenta per cento rispetto al turno elettorale di appena cinque anni prima
E per di più con un aumento contemporaneo molto forte come ben noto per cui le liste che si pongono più o meno esplicitamente in polemica con il sistema dei partiti tradizionali
Voglio dire dar il pentapartito più il Partito comunista e l'MSI scendono dall'ottantacinque al novanta da circa l'ottantacinque per cento da circa il novantacinque per cento dei voti validi all'ottantacinque per cento del tuo
Sì due fenomeni sommati insieme già esprimono in modo mi sembra molto palese
Un assai diffuso stato di insoddisfazione verso il modo di funzionamento del nostro sistema politico istituzionale
Certo non quantificabile ma sicuramente molto diffusa
L'analoga insoddisfazione di tanti altri elettori che hanno votato per i partiti tradizionali
Ma solo dopo aver superato non pochi dubbi estati polemici spesso risolti con il voto qualificato quasi più dal voto preferenziale che da quello di lista
Non vorrei peraltro che l'evidenza di questi importanti fenomeni accennati impedisse di cogliere altre significative caratteristiche sul piano delle riflessioni di tipo istituzionale su questo turno elettorale
Mentre nel partito comunista le crescenti divaricazione interni hanno prodotto molto maggiori sintomi di concorrenzialità fra i vari candidati negli altri partiti la concorrenzialità interna sia ancora più diffuse accentuata spesso con impegno organizzativi e finanziari molto notevoli
E spiegabili solo in termini di una ulteriore diffusione di un processo sempre più accentuato di professionalizzazione dell'attività politica anche a livelli relativamente minori
Oppure si deve ipotizzare un attivo vasto coinvolgimento di gruppi di pressione nell'interessato sostegno i vari candidati
Agli evidenti eccessivi mezzi impegnati per la propaganda personale tanti candidati alle elezioni regionali amministrative può aggiungersi il dato obiettivo
De la costante crescita negli ultimi decenni del numero delle preferenze necessarie per entrare a far parte dei vari organi elettivi
Spesso bene al di là di quanto può derivare da un normale rapporto di conoscenza o di apprezzamento politico personale
Ancora un'osservazione a proposito del recente turno elettorale
La frantumazione degli schieramenti politici nell'Assemblea elettive locali prosegue e anzi si accentua in conseguenza del sistema elettorale così proporzionalisti dico presente in tutti gli enti locali aventi una minima consistenza demografica
Tanto che non sono orario ormai perfino consigli comunali in cui sono rappresentati dieci o più gruppi con tutto ciò che ne consegue in termini di stabilità di organicità dell'azione amministrativa
Nonché di rispetto della complessiva volontà del corpo elettorale locale
Ciò riguarda anzitutto le comunità locali
Ormai tanto profondamente dipendenti dalla capacità di governo delle varie assemblee elettive locali ma anche lo stesso sistema politico nazionale
Che sempre più appare intimamente collegato alle realtà politiche locali sia sul piano delle interdipendenze delle funzioni che sul piano del suo stesso ricambio
Ecco che allora può comprendersi a mio parere quanto sia necessario e urgente intervenire ma davvero sul piano della modificazione di alcune regole di funzionamento delle nostre istituzioni politiche
Senza attendere che a ciò si sia in pratica obbligati
Dalla puro opportuna provocazione referendaria sulle leggi elettorali o dall'ulteriore degenerazione del sistema politico operante delle istituzioni
Troppo importanti sono infatti i valori e gli interessi coinvolti dall'attuale cattivo funzionamento delle nostre istituzioni rappresentative
E dalla stesse ipotetica modificazione delle regole del gioco perché li si possa fidare agli esiti di di dibattiti sostanzialmente improvvisati o magari dominati solo da strategie strumentali e momentanei
D'altra parte da circa vent'anni in corrispondenza la progressiva entrata in crisi a livello di masse popolari
Dei chiusi sistemi ideologici dei decenni precedenti
In corrispondenza alla parallela crescita e trasformazione profonda della nostra società
La migliore parte della nostra classe politica sta ponendo il problema di dotare il nostro Paese di un sistema politico istituzionale più efficace più partecipato
Ma dalla ormai lontana stagione delle istituzione sull'intero territorio nazionale delle Regioni
E dalla stagione della disciplina degli Istituti referendari nessuna innovazione è stata fatta di davvero rilevante
Anzi di impegni anche alcune innovazioni in direzione di una maggiore partecipazione popolare sono stati poi contraddetti da prassi di ulteriore scorretto occupazione della società da parte del sistema dei partiti
Con conseguenti diffuse delusione della parte migliore delle nuove generazioni
Oltre a tutto sempre meno capaci di ritrovarsi in un arcaico sistema politico costruito su piattaforme politiche o ideologiche sempre meno significative se non su ferrei meccanismi di appartenenza
A ben vedere significative innovazioni istituzionali anche alcune novità politiche rilevanti sono venute rapidamente step sono state rapidamente sterilizzate dal permanere sostanziale di alcune caratteristiche strutturali del nostro sistema politico
Mancata alternanza del ruolo di governo sia al centro che in tante realtà locali sempre minore ricambio della classe politica e sulla crescente professionalizzazione
Permanente forte concorrenzialità al centro come nelle tante realtà locali fra partiti pur alleati
Attribuzione di uno sproporzionato significato politico a ogni modesto oscillazione elettorale
Conseguente tendenza del sistema politico a controllare tutta la realtà locale
E mentre usciva frustrata la volontà di partecipazione dei migliori delle nuove generazioni
Si evidenziavano un progressivo peggioramento dei processi di selezione dal della classe politica
Un evidente invecchiamento culturale delle forze politiche e una parallela loro crescente difficoltà soprattutto a mediare davvero in termini di sintesi politica i tanti interessi presenti nella società contemporanea tutto ciò in conclusione produceva una crescente impotenza del sistema politico a guidare davvero in termini di efficienza di modernità le grandi importantissime istituzioni in cui consiste lo stato sociale contemporaneo sia a livello nazionale che nelle tante realtà locali
Questo in una fase storica nella quale pure
Il vero poi il vero e proprio processo di federalizzazione a livello europeo ci impone di confrontarci sempre più con sistemi istituzionali in buona parte caratterizzati da livelli di efficienza decisamente superiore
Non a caso negli anni più recenti emerge ormai diffusamente in tutte le aree politiche la consapevolezza delle inabili
Che il sistema di legittimazione delle istituzioni di selezione della classe politica su base esasperatamente proporzionalisti e ormai inadeguato inadeguato in una fase storica ormai del tutto diverso da quella della riedificazione delle istituzioni democratiche dopo la guerra e la caduta del fascismo
Allora era addirittura necessario cercare di coinvolgere nel modo più diretto possibile ogni componente politica e culturale presente in un Paese come il nostro
Un Paese dalla storia così complessa
Io occorreva coinvolgerla nella grande opera di costruzione delle nuove regole del gioco politico ed e nella individuazione dei fondamentali valori accomuna ma già all'inizio degli anni Cinquanta quarant'anni fa proprio Luigi Sturzo metteva in evidenza il valore relativo dei sistemi elettorali rispetta i diversi contesti storici
Ed evidenziava come già allora fossero evidenti esiti assai opinabili di sistemi esasperatamente proporzionalisti
Come l'eccessivo potere attribuito modeste formazioni politiche di cerniera
E l'abuso che evidentemente si cominciava a fare nella raccolta delle preferenze
Potrebbe anzi dirsi più in generale che siano stati gli affetti sull'assetto costituzionale dei meccanismi proporzionalisti città che hanno in realtà vanificato tutti i tentativi pur ben presente tra i democristiani e non solo tra i democristiani alla Costituente
I tentativi dicevo di costruire un sistema parlamentare scevro dei ben noti difetti del parlamentarismo
Ma invece nostro sistema come è ben noto funziona con tutte le caratteristiche negative di un sistema parlamentare a multipartitismo estremo per usare l'efficace espressione di rilievo
Dinanzi alla sensazione di troppi cittadini che la democrazia si riduca a una sorta di periodica deleghe in bianco al sistema dei partiti che le istituzioni operino a un livello sempre più inadeguato alla complessità dei problemi divengono allora obiettivi necessità la cui soluzione condizione in realtà la realizzazione di ogni altro obiettivo programmatico il conseguimento di un sistema istituzionale più efficace
E di un sistema politico più rispondente davvero la volontà dei cittadini elettori
D'altra parte con un'accelerazione sconvolgente nel periodo più recente sta mutando il contesto politico nel quale si è finora mosso la nostra democrazia
Con la presenza del maggiore partito di opposizione in un'area politica considerata finora dalla maggioranza del corpo elettorale come anti sistema
Se già da anni era stata colta dei politici più lungimiranti la trasformazione progressiva della cultura politica di parte del gruppo dirigente del partito comunista le entusiasmanti trasformazioni intervenute
Nell'ultimo anno nei paesi del Centro e dell'Est europeo
Con la clamorosa presa d'atto del fallimento delle forme di realizzazione storica del marxismo leninismo comportano non soltanto una situazione di grande difficoltà interne nel PC
E l'inizio di un suo forte calo elettorale quanto l'apertura di una fase importantissima di trasformazione delle culture politiche operanti a livello popolare nel nostro Paese
Se quindi le riforme non sono solo necessarie e urgenti ma sono rese possibili e possono utilmente accompagnare una nuova fase di profonda trasformazione delle aggregazioni culturali e politiche
Occorre cercare di comprendere quali sono le vie utilmente praticabili e possibili sia in termini politici che in via preliminare di legalità costituzionale
Cominciando da quest'ultimo profilo riformare le istituzioni costituzionali o le fondamentali regole elettorali
Può essere fatto solo nel pieno rispetto in termini formali e sostanziali delle relative disposizioni costituzionali
Che del tutto giustamente esigono un'attenta ponderazione e un coinvolgimento almeno sul piano tendenziale di un arco di forze politiche più ampio di quello che di norma costituisce la maggioranza parlamentare
Se queste prescritti in modo esplicito per i procedimenti di revisione costituzionale la stessa modificazione della legislazione elettorale non a caso costituisce una materia nella quale io obbligato
Orio l'ordinario procedimento legislativo
Nel quale certo tutti i gruppi rappresentati nell'assemblea parlamentari possono far sentire pienamente la loro voce
E ciò è del tutto giustificato dagli interessi in gioco dal momento che si propone di modificare alcune delle regole fondamentali per le quali un regime si qualifica come democratico
Non è quindi ha fatto eccessivo asserire che costituirebbe un gravissimo attentato alla legalità repubblicana ogni tentativo di forzare o addirittura di imporre in un modo o nell'altro al Parlamento riforme costituzionali o delle tonali al di fuori dei procedimenti prescritti
La pericolosità delle concezioni plebiscitarie deriva dalla inammissibilità che in un regime rappresentativo possano esservi soggetti da organi ma quali ma perché dotati su tematiche scelte a loro discrezione del potere di incitare il corpo elettorale a sottrarre in sostanza al Parlamento l'esercizio di alcune delle sue funzioni fondamentali
Così pure non può che essere del tutto negativo il giudizio su una delle possibili letture
Della proposta per fortuna al momento attuale sembrerebbe recessiva di fare eleggere dal corpo elettorale il Presidente della Repubblica peraltro mantenendo l'attuale forma di governo parlamentare
Una proposta del genere infatti o non modificava alcuno dei problemi di vista di disfunzionalità dinanzi a cui ci troviamo
O nasconde IVA e questa è la lettura ma lei vola ma va detta una scuoteva la speranza che l'altissima rappresentatività di cui avrebbe goduto il Presidente della Repubblica
Potesse riuscire mutare in via di fatto il suo rapporto con gli altri organi costituzionali o addirittura condurre a una progressiva serie di strappi alla costituzione da quest'ultima proposta sembra fortunatamente di recente essere venuta meno ad opera dello stesso partito socialista
Che invece ha avanzato la molto diversa proposta discutibile certo ma in tutt'altri termini
Di edificare un vero e proprio sistema presi di tipo presidenziale nel quale quindi presidente direttamente eletto dal popolo e posto al vertice del Governo e del potere esecutivo
E del tutto correttamente si è detto che una soluzione del genere che certo concentrerebbe fortissimi Poteri
Nel presidente nella sua maggioranza dovrebbe essere accompagnata dei doni bilanciamento quali rafforzamento dei poteri parlamentari di controllo e delle funzioni delle regioni
L'approccio corretto da più punti di vista la denunzia dell'urgenza di intervenire la individuazione della necessità di una considerazione globale dei problemi istituzionali d'elettorato la specifica indicazione della necessità di rafforzare i sistemi politici locali nel momento in cui si rafforza il sistema politico centrale
A questa proposta socialista di recente si è anche affiancata sotto diversi profitti anche se non completamente l'articolata interessante proposta elaborata da Barbera evidentemente rappresentativa di nuovi orientamenti emergenti nel partito comunista anche se rifiutata
Poi dalla recentissima relazione del responsabile del settore istituzionale del Partito comunista
Si propone nella proposta Barbera di procedere all'elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri
Mantenendo però anche alcune caratteristiche del sistema parlamentare dal momento che resterebbero il Presidente della Repubblica peraltro certo assai depotenziato e soprattutto permarrebbe la fiducia parlamentare al governo
Il punto fondamentale di dissenso da proposte del genere deriva dalla concezione teorica sottostante adesso
Consistente nel rifiuto sostanziale del valore della democrazia rappresentativa per quanto opportunamente polarizzata per l'esaltazione invece dei pregi della cosiddetta democrazia immediata
Tuttavia ho paniere costruita sul potere delle forze maggioritari
Non a caso queste proposte prevedono sistemi elettorali di tipo maggioritario in parallelo ai fortissimi processi di polarizzazione chi si formerebbero intorno alla decisiva scelta da parte dell'elettorato del Presidente della Repubblica od ho del Presidente del Consiglio dei ministri a seconda delle due diverse proposte
Ma tutto ciò porterebbe a un potere pressoché illimitato del Presidente in buona sostanza titolare di tutti i poteri governativi
Sicuro incontrastato leader della coalizione maggioritaria nei riguardi dei cui componenti disporrebbe di un potere di fortissimo predominio derivante dal suo decisivo effetto di trascinamento elettorale
Ma ciò presupporrebbe anche un Paese rigidamente suddiviso in due schieramenti
In tre i quali dovrebbe entrare ogni soggetto individuale o sociale che volesse partecipare al processo decisionale politico
E anche dei rapporti tra gli schieramenti politici tenderebbe ad alzarsi il livello della contrapposizione con l'eliminazione o la drastica riduzione di tutti gli ambiti di tutti gli organi
Che sono portatori nel sistema parlamentare di quell'importante funzione di mediazione o di decanta mento delle tensioni di parte
Evidenti appaiono allora i motivi di dubbio
Se l'antico il classico timore di rischi di cesarismo può essere ridotto dall'intervenuta io penso evoluzione di tanti rapporti sociali culturali e cento però il pesantissimo sistema di controllo oligopolistico dei mezzi di informazione
E il loro non raro uso spregiudicato sulla pubblica opinione
Mi sembra evidenzia il rischio molto grave che potrebbe verificarsi intorno alla campagna elettorale
Di una singola persona destinata a divenire titolare di tanti e di tali poteri politici
Inoltre siamo in una fase storica della quale certo vi è una giusta esigenza che i processi sociali ed economici siano governati
Ma nella quale al tempo steso gli interessi da rappresentare sono tanti e differenziati e la richiesta di partecipazione a pari giustamente alta i diffusa e sembra allora pericolosamente semplicistico fare dipendere troppo potere solo dall'esito del voto su un candidato per quanto qualificato rappresentativo che sostituisce
Ma infine un Paese rigidamente diviso in due schieramenti presupporrebbe l'esistenza di precisi poli contrapposti sul piano politico ideologico
Il che sembra quanto meno assai dubbio proprio in questo momento di crollo di tante vecchie sicurezze ideologiche e di tante esperienze storiche
Nel sinceramente si comprende come sia credibile passare a un sistema del genere da un sistema a multipartitismo estremo
Che cento il frutto anche di alcuni processi degenerativi ma che evidentemente corrisponde in parte eppure a legittimi processi di autonoma aggregazione politica
In fondo è significativo che nell'ampio saggio che nell'ampio saggio di Barbera di presentazione della sua proposta ci si riferisca però come modelli da imitare
Alle recenti esperienze costituzionali inglese tedesca
Ma proprio questi esempi indicano come sia ben possibile in sistemi parlamentari e non presidenziali
Giungere a quell'efficacia di governo e a quel diretto potere di orientamento del corpo elettorale che ora tutti auspicano senza però rinunziare ai migliori pregi dei regimi parlamentari
Consistenti nella permanente relativa fluidità dei rapporti politici furti scusate puro tra i diversi schieramenti
Nell'esistenza di numerosi procedimenti di confronto fra maggioranza e minoranza parlamentare nella più agevole rappresentanza delle diverse articolazioni politiche culturali del Paese
Nella stessa permanente presenza e il ruolo di un organo importante i dalle delicate funzioni come il presidente di una Repubblica parlamentare
Se la forma di governo parlamentare appare tuttora la più adatta per il nostro Paese deve essere però chiaro per tutto ciò che si è prima accennato che occorre farla funzionare
In modo da conseguire un livello di efficienza decisamente superiore un forte recupero di potere decisionale da parte dei cittadini elettori
Un netto miglioramento dei criteri di selezione delle classi politiche dirigenti
Ciò ovviamente derivate anche da indispensabili mutamenti di costume politico e da processi di autoriforma dei partiti
Ma presuppone pure di necessità il parallelo mutamento dei meccanismi elettorali
Essenziale punto di snodo sia del disco sia del sistema istituzionale che del sistema politico
Non basta a mio parere invece pensare all'introduzione di qualche pur suggestivo Istituto di razionalizzazione costituzionale come ad esempio la cosiddetta sfiducia costruttiva o la stessa nomina del Presidente del Consiglio dalle due Camere
Si tratta infatti di istituti che possono essere utili solo in un rinnovato sistema politico
Ma che da soli in un sistema iper frammentato come il nostro non voterebbero in pratica nulla
Non quindi la illusione che astratte ingegnerie costituzionali o elettorali sarebbero capaci di mutare tutto ma il tentativo di individuare nel pieno rispetto della ricca pluralità culturale e politica del nostro Paese oltretutto così differenziato anche territorialmente soluzioni non strumentalmente partigiani
Ma capaci di offrire a tutti pari opportunità nei processi di confronto elettorale e di selezione dei rappresentanti popolari
Fra le tante quasi troppe proposte avanzate negli ultimi anni ve ne sono alcune anche molto discutibili ma tanti altri invece largamente apprezzabile anche se fra i sei non mancano quelle recisamente rifiutate
Da soggetti significativi del nostro sistema politico e quindi in concreto difficilmente praticabili
Tra le prime
Le più discutibili
Penso anzitutto alle proposte di eliminare il voto preferenziale mantenendo sistemi di voto su liste di partito
Proposte che quindi aggraverebbero ulteriormente la estranea azione del cittadino elettore cento poco e male coinvolto dal sistema delle preferenze ma comunque meno indifeso che dinanzi al sistema delle righe delle liste rigide
Ancora tre giorni fa ad esempio Cesare Salvi nella sua relazione a una commissione del Comitato centrale del Partito comunista ha posto come uno dei tre caposaldi della più recente proposta comunista in materia elettorale l'abolizione delle preferenze
Ma appare davvero difficile da capire la coerenza di una proposta del genere per capirci si vota su liste vigile tutto viene deciso dalle segreterie dei partiti
Dico la coerenza di una proposta del genere mentre si parla contemporaneamente di dare più potere ai cittadini e di ridurre il peso dei chiusi sistemi di partito
Fra le proposte anch'esse discutibili pensa anche quella pur suggestivi articolata proposta da Pasquino che miscela singolarmente un turno elettorale di tipo proporzionale con poi un fortissimo premio di maggioranza nel secondo turno
E poi ancora la possibilità di assicurarlo anche a coalizioni di governo minoritario nel corpo elettorale
E poi ancora notevoli elementi di personalizzazione nella seconda fase del confronto elettorale
Nel quale dovrebbero emergere addirittura la proposta dei vertici della compagine governativa
Tra le proposte invece da certamente da considerare con molta più attenzione penso anzitutto da alcuni indubbi possibili miglioramenti che potrebbero essere introdotti nel al sistema proporzionale
Da una parte la parziale imitazione del sistema elettorale Visco proposta ad esempio
è un qualificato numero di componenti della commissione Bozzi proposta che presenta il vantaggio di personalizzare la elezione di almeno parte dei deputati inserendo meccanismi di selezione personale di tipo maggioritario dentro un sistema che poi però complessivamente rimane proporzionalisti
Ma un sistema del genere anche per la sua complessità rispetto al corpo elettorale rispetto a un corpo elettorale che poi dovrebbe continuare a votare ancora sulla decina il più di partiti
E rischia di originare tanti e tali equivoci e potrebbe da molti partiti minori essere ritenuto e non a torto come pericolosamente ambiguo
Perché mirante a introdurre qualche elemento di maggioritario senza i relativi vantaggi
Ecco direi invece che mi appaiono sinceramente assai più rozze le varie proposte di introdurre l'uno e l'altro con l'uno o l'altra soglia di sbarramento elettorale
Si tratta di proposte infatti che peccano dalla parte di meccanicismo
E sono tali comunque da suscitare io credo sicure e direi anche legittime reazioni sia dei vecchi partiti di minore consistenza quantitativa che dei movimenti che sono entrati più di recente nelle assemblee rappresentative
Assai più apprezzabili invece fra i tentativi di eliminare almeno alcuni limiti dei nostri sistemi proporzionali sono tutte quelle proposte di ridurre anzitutto l'ampiezza dei collegi elettorali e ciò certo sarebbe opportuno sotto tantissimi profili
Oppure di utilizzare criteri diversi nel riparto dei seggi o nel recupero dei resti
Ora al di là dei problemi sulla loro di ovviamente diversa efficacia l'una dall'altra il motivo di fondo per cui il dibattito su proposta del genere non mi sembra però destinato ad andare avanti
E che in tutte queste proposte sono notoriamente implicite notevoli riduzioni di peso per i raggruppamenti minori
E che questo non sfugge certo alle forze politiche interessate
Che in un modo o nell'altro riescono quindi a bloccare ogni processo di riforma insomma o si procede a modifiche forti ispirate al soddisfacimento di interessi e valori davvero diversi e capaci attraverso una precisa del corpo elettorale di rompere la fortissima tendenza all'Authority produzione del sistema
Politico esistente e dei relativi metodi elettorali o si rischia no far mutare letteralmente nulla
Le proposte praticabili allora sono solo quelle che dando davvero pari opportunità a tutti i al di fuori di ogni logica strumentale incidono in modo significativo sulla soluzione dei grandi attuali problemi del nostro regime democratico
Che più volte in precedenza ho cercato di illustrare
Da ciò l'indubbio notevole valore della proposta Ruffini
Che appunto cercava di costruire un sistema elettorale tale da stimolare la libera aggregazione delle varie forze politiche comunque individualmente misurato in sede di votazione su poli di apparentamento
Attribuendo in calibratissimo e forse anche troppo modesto premio di maggioranza alla coalizione vincente con anzi un particolare vantaggio ai partiti minori che l'avrebbero composto al tempo stesso si proponeva di razionalizzare anche il problema della dimensione dei collegi certo attualmente fonte di tanti svariati
Problemi di disfunzionalità sia sul piano della rappresentanza dei partiti che su quello della ricerca delle preferenze
E occorre registrare finora un diniego abbastanza diffuso
Della proposta
Diniego non facilmente comprensibile in termini razionali
Se non nella chiave della sostanziale accettazione dell'esistente
Specie nella versione della ricerca delle più lucrose rendite di posizione sotto la giustificazione teorica della ricerca della massima autonomia di ciascuna forza politica
Eppure basterebbe riflettere su quanto sta avvenendo attualmente in tanti importanti enti locali direi in tutti gli importanti enti locali in cui si è votato
Dove malgrado le tante chiacchiere fatte sull'assoluta necessità
Di cambiare i tradizionali moduli di far politica
A livello locale che tante giuste reazioni anche elettorali hanno provocato tutto continua esattamente come prima con trattative defatiganti spesso anche oscure e quasi tutte certo estranei ai vari impegni assunti con il corpo elettorale
E se si vuole cambiare davvero il sistema elettorale negli enti locali
In quegli enti locali nei quali non è possibile la estensione dei di un sistema di tipo maggioritario non resta invece che un sistema del genere integrato
Con l'enucleazione della candidatura a sindaco ed eventualmente alla funzione assessorile
Altri sistemi invece come quello dell'elezione diretta del sindaco presentano non solo i limiti della profonda irrazionale disomogeneità che ne deriverebbe in un Paese che non si orientasse a livello nazionale verso sistemi di tipo presidenziale
Ma rischiano anche di essere gravemente illusorio
Nella misura in cui il potere municipale non può che essere suddiviso quanto meno tra sindaco e consiglio comunale di modo che diventa decisivo se vi sia un effettivo omogeneità d'indirizzo tra il sindaco e la sua maggioranza
In fondo d'altra parte possono essere illuminanti a questo proposito proprio le attuali difficoltà nel comune di Palermo
In una situazione nella quale il capolista conseguito un eccezionale risultato personale
Io addirittura il suo partito dispone
Ed addirittura al suo partito dispone della maggioranza assoluta ma sembra che non vi sia alcuna chiarezza sulle prospettive di governo della città e d'altra parte permettete a un fiorentino di ricordare episodi di vent'anni fa non molto dissimile
Sarebbe quindi estremamente opportuno che sul progetto Ruffilli tutte le forze politiche si confrontassero affondo tenendo anche conto dell'attuale contesto politico ormai in accentuato movimento
Le recentissime proposta del Partito comunista sembrano ad esempio aprirsi in parte in questa direzione
Seppure in un contesto inaccettabile come quello che deriverebbe dall'abolizione delle preferenze
E dall'abolizione del Senato
Ma soprattutto ci si sarebbe aspettati un assai maggiore precisione nell'esposizione della proposta
Che poi in realtà ne lo sappiamo bene mutare profondamente a seconda della sua concreta articolazione
Non si possono saltare dei passaggi essenziale per capirne il significato
Ne dovrebbe essere una genericità casuale mi sembra dal momento che nella sua lunghissima relazione peraltro apprezzabile Salvi si dedica ad esempio poi ad analizzare puntualmente perfino le modalità
Del alquanto singolari con cui potrebbe garantirsi la cosiddetta rappresentanza sessuata che è una singolare invenzione che raccomanda la cui lettura raccomando
Hai presente
Ma se è un confronto serio su una proposta del genere non fosse possibile
Su una proposta seria come quella Ruffini allora o ci si rassegna al peggio e questo non è assolutamente accettabile visti gli interessi in gioco
O ci si sforza seriamente di individuare se posso esistere un altro sistema elettorale in cui tutti possano riconoscersi e che sia capace di esprimere pur su altre premesse le forti esigenze collettive attualmente soddisfa
La soluzione potrebbe essere quella certo ben nota qui non si inventa proprio nulla
Di un sistema elettorale analogo non identico a quello per l'elezione dell'Assemblea nazionale francese
Si voterebbe in collegi uninominali su candidati espressivi di un partito di una coalizione di partiti e risulterebbe eletto il candidato che con seguisse la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi
Ove ciò non avvenisse si procederebbe a una nuova votazione tra i vari candidati presenti al primo turno
E qui risulterebbe eletto il candidato più votato
Di norma evidentemente rappresentativo delle quali se ogni fra partiti che si impegnano su una comune piattaforma di governo
Il fatto di non ridurre la seconda votazione a un ballottaggio tra i più votati al primo turno
E anzi la mancata aprioristica esclusione dei candidati anche di quelli meno votati stai Diving iniziare che in questa fase si potranno concretizzare in piena libertà
Quei sistemi di alleanza che non si siano già manifestati al primo turno
Magari anche per poter verificare in concreto gli orientamenti generali del corpo elettorale
E l'accoglienza delle diverse candidature
Nei così diversi contesti territoriali
Pensiamo anche alle liste locali il le liste rappresentative delle minoranze territoriale delle minoranze etniche
Sarà questo quindi il momento fondamentale degli accordi tra le varie forze politiche omogenee ma sempre sotto il decisivo potere di giudizio del corpo elettorale
Evidenti appaiono i vantaggi
La netta spinta implicita nel sistema per la formazione di alleanze tra partiti aventi un comune progetto politico si concretizzerebbe in un modo necessariamente assai rispettoso necessariamente assai rispettoso della capacità rappresentativa anche dei cosiddetti partiti minori
Per di più si tratterebbe di un'alleanza più solida di quella derivante da un mero apparentamento perché avrebbe alla sua base una saldatura direttamente a livello degli elettorati dei vari partiti alleati
Al tempo stesso i singoli partiti e le coalizioni fra i partiti sarebbero di necessità indotti a selezionare con grande attenzione i propri candidati
La cui personalità peserebbe non poco
Sullo stesso complessivo risultato elettorale e questo mi sembrerebbe un grande vantaggio
E ciò potrebbe contribuire anche ad attivare un opportuno rinnovamento della cultura politica e degli stessi quadri dirigenti dei partiti
Si aggiunga infine che un sistema del genere risponde anche la forte tendenza contemporanea valutare più che nel passato la personalità del singolo politico
Fenomeno cento che può avere anche eccessi discutibili ma che nel fondo risponde anche alla consapevolezza di vivere ormai in un'epoca in cui cadono sempre più le rigide appartenenze ideologiche
Ed entra in crisi irrimediabile il partito di massa assorto nei primi decenni del Novecento caratterizzato dalla presenza del tutto dominante di quadri burocratici o comunque professionalizzanti
So bene che un sistema elettorale del genere solleva anche legittimi dubbi
E può suscitare preoccupazioni in svariate aree politiche
A cominciare dal mondo politico di tradizione cattolico popolare
Che ancora memoria storica delle lotte per conseguire i sistemi elettorali di tipo proporzionale all'origine dell'esperienza del Partito Popolare Italiano
Ma occorrerebbe anche cercare di non essere più storce anni di don Sturzo
E ricordare il suo insegnamento che il valore e la resa dei sistemi istituzionali e politici sono relativi al contesto storico in cui si opera
Il punto determinante la complessiva valutazione sull'adeguatezza di un sistema elettorale i problemi più acutamente emergenti
E certi al momento attuale mi sembra che il nostro sistema istituzionale e politico abbia un bisogno spasmodico di un processo di profondo rinnovamento che passi anzitutto per il conseguimento degli obiettivi che ho cercato di evidenziare
Certo poi tutto non finisce con un nuovo sistema elettorale
Dal momento che a livello istituzionale e tanti altri sono gli obiettivi necessità dalla riforma del modo di funzionamento del bicameralismo al Senato alle Autonomie al Senato delle autonomie dalla razionalizzazione del sistema delle fonti normative a una seria politica di delegificazione
Dalla valorizzazione del ruolo del presidente del Consiglio dei ministri alla riforma dello stesso pletorico attuale Governo
Ma se da una parte occorre iniziare incerto occorre incidere con grande coraggio e determinazione su quello che è il fondamentale elemento di legittimazione di dinamica nel concreto funzionamento di un ordinamento costituzionale democratico
Ringraziamo il professor De Siervo per questo importante contributo che consente davvero
Di avviare molto seriamente il nostro dibattito cari amici non tutti quelli che presumiamo intendono parlare si sono ancora iscritti possono segnalare le loro intenzioni alla presidenza però ne abbiamo già molti libri scritti per cui siamo già obbligati a stabilire una regola sin da questo momento non possiamo consentire
Con gli interventi di andare oltre i dieci minuti già prevediamo di anticipare l'inizio dei lavori nel pomeriggio alle due e mezzo per consentire a qualche altro amico in più di parlare ma è prevedibile che le richieste davvero non possono essere soddisfatte tutte
E quindi con questa precisazione
Cominciamo il dibattito i primi iscritti a parlare sono alcuni autorevoli amici studiosi esperti e uomini politici che hanno partecipato negli ultimi tempi hanno dato un contributo al dibattito sulla riforma elettorale le riforme istituzionali cominciamo con il professor Barbera
Che ringraziamo invitiamo appunto a prendere l'acqua
Io ringrazio vivamente per l'invito e
Perché è assai stimolante per un costituzionalista e per chi si interessa di riforma istituzionale partecipare a riunioni
Della sinistra democristiana chiede ai tempi Dossetti Mortati
Dai tempi della vista Stato democratico che si può leggere ancora con particolare interesse
L'epoca di politica patto costituzionale sessantanove qui nel convegno di Firenze all'elaborazione di Ruffilli De Mita nella Commissione Bozzi
Si è sempre stato un'attenzione importante alle regole
Regole che possono condizionare forme e modi della politica
E sotto questo profilo io non distinguerei come ho sentito fare riforma elettorale da riforma dei partiti
La riforma elettorale può condizionare modo di essere collocazione dei partiti
Io non ho capito una nazione De Siervo perché mi ero distratto per un attimo se De Siervo e favorevole o meno ai referendum sue leggi
A me pare comunque in ogni caso che il referendum elettorale stanno agendo positivamente da stimolo e pungolo per il Parlamento
Ci sono due letture che possono essere date che vengono date una pessimistiche un'ottimistica circa l'agitarsi
Di alcuni segretari dei partiti della maggioranza
Di alcuni esperti messi subito al lavoro in questi giorni
C'è chi dice che si tratta di un modo per creare confusione quindi far sì che venga meno si attenui l'impegno per la raccolta delle firme c'è chi dice invece che l'esito positivo e il risultato elettorale tre quattro maggio e dello stimolo del pungolo referendaria
Ma al di là di quella che è la lettura da dare
A me pare che questo non può essere considerato un pungolo qualsiasi
Non è un pungolo perché il Parlamento faccia una qualsiasi legge elettorale una qualsiasi riforma elettorale
Anche sulla base di precisi vincoli
Costituzionale
Bisogna muoversi nella stessa direzione se la raccolta di firme avrà successo in cui intendono muoversi
I promotori del referendum e cittadini sovrani che hanno sottoscritto il referente
E in che direzione
Beh a me pare lo dico per rapidi in maniera sommaria se volete che ci sia da superare
Un'anomalia italiana De Siervo diceva poc'anzi le democrazie immediate non sono democrazie rappresentative a me pare un po'sommaria questa affermazione lasciamo stare comunque definizione
Io dico che oggi se l'Italia vuole entrare come diceva Matulli nella sua brillante affascinante relazione introduttiva nell'Europa
Deve superare una anomalia
Ormai le grandi democrazie
Hanno superato una certa concezione da proporzionale ormai il tema grandi democrazie sono democrazie
Che danno ai cittadini un diritto politico in più quello cioè di concorrere a scegliere tra programmi e schieramenti alternativi quelle di influire sulla formazione stessa dei governi ci sono soltanto quattro paesi che hanno mantenuto un sistema e democrazia mediata come quelle italiane
L'Italia Israele
Il Belgio l'Olanda
E non a caso si tratta di democrazie che sono attraversate da profonde fratture o sono stata attraversata da profonde fratture
Profonde frattura religiose in Israele
Per cui la proporzionale essenziale in quel Paese per poter mantenere
La stessa vita democratica
E non meraviglia otterranno non ha meravigliato nessuno che il voto di un rabbino non ha consentito la formazione di un governo nelle settimane scorse per per quel rabbino rappresenta una realtà che non è aggregabile ad altre
In Olanda per analoghe fratture di carattere religioso che ancora pesa uno fra cattolici e protestanti in Belgio per fratture di carattere linguistico
L'Italia è stata attraversata da fratture che sono state il riflesso della guerra fredda anche nel nostro Paese
Siamo in via di superamento delle pregiudiziali ideologiche come diceva Matulli nella sua relazione siamo in via di superamento sono in via di superamento le appartenenze rigide
I cittadini possono giudicare in base ai programmi
E quindi possono direttamente decide questo mi pare l'obiettivo di fondo verso il quale tendere
E allora se è questo l'obiettivo ma dobbiamo veramente vedere confrontarci se è questo l'obiettivo il problema delle riforme elettorali dei sistemi tecnici diventa tutto sommato un problema secondario importante certo ma secondario
Siamo d'accordo su questa prima affermazione
Siamo per la democrazia delle alternative sottolineo plurale
Delle alternative perché aveva sinistre qualcuno ha pensato che presto riforma elettorale si potesse costruire l'alternativa
E magari con la maiuscola i problemi invece costruire la democrazia delle alternative in cui cioè due schieramenti contrapposti possono con uguali chances concorrere alla direzione del paese e in cui nessuno dei due schieramenti pretenda di avere un'egemonia dettata dalla storia
Ho dalla sociologia sull'altro schieramento in cui nessuno dei due schieramenti pretenda di avere una verità assoluta irreversibile
O se queste condizioni ci sono
E ai promotori referendum ai cittadini le strofe fra stanno firmando il referendum pare che queste condizioni ci siano ma detto in maniera forte e precise
E si si si deve muovere in questa
Direzione di superamento di queste anomalie da cui derivano poi tante altre piccole anomalie italiane
Piccola se sono son dei corollari
Anche un bicameralismo uguale rimane scontro sull'altro paese del mondo
Anche lì per legificazione italiana duecentocinquanta legge l'anno contro gli ottanta del parlamento inglese per cento del parlamento tedesco e così via si potrebbero citare tante altre
Dicevo se si vuole superare questa anomalia se si vuole andare nella direzione dei referendum a me pare che non si muovano invece in questa ottica nel
Come quelle che sono state prospettate di sistema elettorale portoghese o spagnolo che sia
Lo sbarramento non servirebbe il problema da democrazia italiana non è quello di sbarrare
Ma è quello di aggregare attorno ad obiettivi di aggregare attorno da Trentino programmatiche questo è il problema di fondo la democrazia italiana
Si tratta non di fare una riforma contro qualcuno
Ma per la riforma dalla politica e peraltro dopo il successo della lego l'impressione anche che il lo sbarramento non riuscirebbe neanche ad essere efficace in questa direzione non riuscirebbe ad essere efficaci
Sistema portoghese o spagnolo che io credo non è che poi abbia esaminato lo specifico e così la stessa cosa
Piccoli collegi
In cui si reggono un certo numero ristretto di deputati senza possibilità di
Utilizzare il resto
Non capisco perché si chiami portoghese probabilmente perché il Portogallo
Nel Portogallo c'è stata la rivoluzione dei garofani
Forse era meglio parlare di stima spagnolo perché più conosciuto
Me pare che non si muovono nella direzione che indicavo prima perché non consentirebbero oggi a nessuno dei partiti maggiori di utilizzare quel premio di maggioranza occulta che c'è nel sistema e che è possibile utilizzare solo nel caso del Partito socialista spagnolo quando supera i quaranta per cento
O in questo caso scatta un premio occulto e consente al partito ed ha superato il quaranta per cento ottenere come è stato per il partito socialista spagnolo ottenere la maggioranza assoluta
Non mi pare che nessuno dei due partiti oggi sia in queste condizioni nei trend elettorali dei prossimi anni fanno pensare nulla dissimile
Quindi si opererebbe una riduzione della proporzionalità
Senza ottenere l'obiettivo di far decidere direttamente ai cittadini
Il governo la coalizione
Comunque in ogni caso si tratterebbe di una proposta più raffinata chi avrebbe pretenderebbe di avere gli stessi effetti dello sbarramento
Tra l'altro stemma lo sbarramento
Così come viene prospettato
In una proposta che ho intravisto
Credo che sia dovuta le consorti ma credo comunque
Potrebbe essere superato qualora ci fosse un apparentamento tra piccoli partiti
Se no l'apparentamento del partito non raggiunge il cinque per cento con un partito che supera certamente quella soglia
Sarebbe un modo per quindi non per intenderci Partito Repubblicano Partito Liberale eccetera ma solo se riescono acqua ad avere una coalizione con un partito cabina ma superato certamente cinque per cento
Sarebbe un modo per satelliti usare alcuni partiti e per introdurre una sorta di democrazia protetta per l'attuale sistema di parti laddove invece il problema è quello di riformare il sistema dei partiti riformare la politica
Io sono molto interessato la proposta di rito Ruffilli e non da adesso
Ritengo tuttavia a parte poi dettagli tecnici su cui si può discutere se medio la proposta del mito Ruffi bio la proposta Pasquino che assomiglia fortemente a quest'arma altre caratteristiche io non voglio entrare nel merito sul piano tecnico tre questioni ecco però ecco mi pongo un problema
Dico se non è possibile da parte
Della democrazia cristiana dalla sinistra democristiana che ha elaborato accorpato
Nella cultura politica italiana
Bisogna dirlo con forte anticipo
Elementi di democrazia immediata perché poi questo il senso della proposta
De Mita Ruffilli se non si può fare uno sforzo ulteriore
E quali sono gli sforzi ulteriori beh questa proposta tende soprattutto a imporre una coalizione
E che mi pare che sia opportuno giusto ma mi chiedo se si può dare un premio di maggioranza ad una coalizione se questa coalizione non assume anche un onere importante di fronte al Paese cioè quello di indicare il governo
Dichiara il governo significa però indicare anche il Presidente del Consiglio
E tra l'altro il maggiore fattore d'instabilità
Quello che ha portato l'Italia ha una media pari a quella di Israele secondo gli ultimi dati la media dei governi italiani e i duecento settantadue giorni cioè di nove mesi
Accompagnati complessivamente tra un governo all'altro di due mesi circa di inattività complessiva
Mi chiedo se una delle cause instabilità non è stato anche
La lotta all'interno di una coalizione per la presidenza del Consiglio
Per capirci
Complessivamente gli italiani hanno saputo in quasi tutte le competizioni elettorali quale era la coalizione centrista
Centro sinistra penta partito
Però quello che non avevano due cose primo il sentirsi obbligati a quella coalizione sapere il Presidente del Consiglio quale dovesse ricordate staffetta
De Mita Craxi Goria Andreotti
Ed è questo il senso della proposta
Che De Siervo predava interpretato male
Ma videro i testi
Che io ho avanzato quando dicevo che in tutte le grandi democrazie cittadino scelgono soltanto la coalizione
L'indirizzo del Governo ma scelgono anche il presidente del Consiglio cittadini inglesi sceglieranno tratta cerchino nel dicembre del prossimo anno i cittadini tedeschi sceglieranno anche fra col e la Fontaine e altrettanta verrà in Spagna e in altri Paesi consiste iniziati più svariati
Quindi la non la elezione del presidente del consiglio staccate con la schiena a sé stante
Maledizione presidenza del Presidente del Consiglio come effetto della scelta elettorale per intenderci uno slogan scusate provoca ma devo chiudere i cittadini devono essere chiamati ad eleggere il governo ad eleggere il Presidente del Consiglio eleggendo i deputati che cosa ben diversa da una
Che è cosa ben diversa da una elezione diretta presente Consiglio se ne cos'è divenuto un minuto
Un altro sforzo che va operato per superare un'altra anomalia italiana che quella del voto di preferenza
So stato detto delle cose terribili da parte di De Siervo sul voto di preferenza operose tratto una conclusione io dico una cosa
Le ragioni che stanno
A favore di questa anomalia italiana un cesso un paese al mondo conosco il sistema le preferenze sono ragioni nobilissimo farsi che ci possa essere un rapporto diretto fra i cittadini e l'eletto
Ma questo rapporto diretto non lo si può raggiungere certamente con liste bloccate ha ragione De Siervo perché si accrescerebbe il potere segreterie dei partiti
Neanche con piccole circoscrizioni in cui si sarebbero ugualmente a liste bloccate né credo che andrebbe mantenuto il sistema di preferenza per cui effetto corruttore per la vita politica italiana ormai tutti sono coscienti questo rapporto diretto fra cittadini e diretto lo si mantiene con il collegio uninominale
Il collegio uninominale questo il senso della primo quesito referendario consente di mantenere quel rapporto e chiaro che in quel caso certo la segreteria in un vero collegio uninominale di un partito
Può avere un potere di condizionamento Massa che gioca tutta la credibilità in una competizione tra candidati in quel collegio elettorale quindi la scelta che verrà fatta sarà una scelta il più possibile nel senso appunto indicato dalla società che non dalle esigenze degli apparati queste mi sembrano gli obiettivi per su cui muoversi poi si vedrà quali sono i sistemi elettorali spettrale Commissione parlamentare gruppi di lavoro vedere in concreto i sistemi tecnici
Da realizzare guardiamo agli obiettivi e smettiamo ognuno di avere una bandierina da sventolare dicendo questo sistema e migliore del mio vediamo se ci sono obiettivi che ci accomunano grazie
Grazie professor Barrera ha ora la parola Giovanni Galloni
Siccome uno dalla parrocchie mi permetto con lui si schiera sin dall'inizio sul rispetto dei tempi dopodiché dopodiché parlerà al professor Paolo Barile
Conosce la mia
In naturale prolifico naturale cioè progressista credo che faccia bene a a sollecitarlo a un certo momento io vorrei dire questo che dalle relazioni soprattutto dall'introduzione e dalle due relazioni
Ho tratto una conferma di un mio vecchio convincimento
Che era quello di una certa freddezza
Rispetto
A quella che invece veniva conclamata come l'urgenza
Della grande le grandi questioni istituzionali io non mi sono mai commosso nel passato quando si parlava della grande riforma istituzionale
E non mi sono nemmeno commosso di fronte alla commissione Bozzi alla quale non avevo mai attribuito proprio anche perché in quella Commissione mancavano come CD accorsa alcune presenze importanti
Ero piuttosto scettico circa alle conclusioni di questi dati
Perché mi sembrava e questo giudizio ritengo di averlo confermato anche dall'inizio di questo dibattito
Poi del discorso di Barbera parlerò se mi rimarrà tempo
Cioè che in realtà gran parte di questo dibattito sulle istituzioni e conseguentemente sulla legge elettorale sia stato in Italia negli ultimi dieci anni un dibattito strumentale
E stato strumentale chiaramente
Da parte del partito socialisti anche da parte del Partito comunista
Da parte del Partito socialista quando si è si è reso conto
Che per rovesciare la maggioranza della Democrazia Cristiana che sembravano rovesciava in altre immobile l'éscamotage istituzionale fosse opportuno l'elezione diretta di un presidente della Repubblica pensando al modello francese a quello che era successo in Francia forse consentiva ad un esponente socialista di aver in partenza i voti
Dei comunisti senza nemmeno pagarlo e di entrare in concorrenza con un esponente democristiano e dibatte queste erano la verità e anche nel partito comunista dopo un iniziale anche ieri diffidenza ecco ricordiamo Berlinguer che non vuole entrare nella Commissione Bozzi
Scetticismo rispetto alle grandi riforme istituzionali e collegamento pallido come Isa sulla tesi che io condivido e cioè di fondo e cioè che la nostra Costituzione e ancora una Costituzione Valpreda e che non ci sono le condizioni democratica per un passaggio una seconda Repubblica
Ricordiamo che
Chi ha parlato di Seconda Repubblica che ha parlato delle grandi riforme istituzionali primario cinesi
E furono il nostro Tambroni furono il il il il l'ex repubblicano Pacciardi poi fu Almirante carnefice anche questi
Il passaggio alla Seconda Repubblica non è mai stata una tesi delle forze democratiche
E e mi fa specie che oggi
Esponenti e gruppi democratici ripropongo questo discorso della Seconda Repubblica noi sinistra abbiamo una tradizione lunga in cui abbiamo sempre detto questa Costituzione si può perfezionare ma l'aspetto fondamentale di questa Costituzione è ancora sana
Però ci sono dei problemi
E allora affrontiamo i problemi
No alla strumentalizzazione della riforma istituzionale siccome questa maggioranza e guida i Timoria democratico che in gara non si può abbattere per via colli quelli attuali 'sti stemmi istituzionali ed elettorali modifichiamo i sistemi istituzionale dritto
Questo è il discorso che io non ho mai accettato e che non accetto nemmeno farci considero discorso strumentale se vogliamo affrontare le questioni istituzionali affrontiamole per il merito delle questioni e altri problemi elettorali
E allora se ne dobbiamo affrontare per il marito e certamente quando si dice
L'attuale assetto da un governo debole da un Governo con le crisi continua e da un Parlamento ed esigente
Ci poniamo la domanda ma da che cosa derivano queste inefficienze
Derivano da quella che è Matulli ha chiamato una sua evoluzione la crisi della politica Pierre prima che la crisi delle istituzioni
Se il Parlamento non funzionerà un po'alle leggi non ha perché il meccanismo e dal Parlamento non funzionino fare perché i partiti non trovano gli accordi non ritrovano nella maggioranza ci sono le le le opposizioni che non si può trovare un accordo Piero se non c'è un'intesa con l'opposizione ci sono i piccoli gruppi che vanno i sabotaggi sul piano della degli ostruzionismi queste solo le regioni per cui il Parlamento non funzioni
E allora vanno affrontati questi problemi
E c'è il problema dei partiti la crisi dei partiti
Che ha una ragione storica
Perché i partiti dell'articolo quarantanove della Costituzione non solo il partiti attuali
Mutamento è stato profondo se ne è parlato io non mi dilungo su questo la crisi dei partiti è il re dirmelo del partito ideologico
Io ho tentato in altri nostri convegni e non sono stato e sono stata poco malintesa quindi non è solo Ciriaco che qualche volta non viene compreso anch'io posso dire che qualche volta non sono proprio da quando ha parlato di partito di programma
Mi riferivo a Sturzo sbattute citano Ostuni insomma
E rileggiamo oggi Sturzo sua concezione del partito la concezione del partito disturbare una concezione di partito di programma
Non la concezione dei partiti ideologico
Probabilmente quel modello verso il quale dobbiamo tornare
Concezione di partito
Qual è l'articolo quarantanove della Costituzione
Io ogni caso non prevede che e dell'impostazione del costituente non c'era il partito monotematico
E questo è il secondo grande equivoco il primo equivoca e va al tiro sul Pd prima grande trasformazione che i partiti non sono più ideologici la seconda grande trasformazione che sono entrate in gioco dalla nascita dei radicali in poi i partiti monotematici
Che non sono quelli della articolo quarantanove della Costituzione
E allora di qui nascono problema
Nascono problemi istituzionali probabilmente sì meno di quanto noi pensiamo e quando si continua a dire io bisogna arrivare all'elezione diretta del Presidente della Repubblica bisogna arrivare all'elezione diventa latte di Barber
Del presidente del consiglio Ricco se il problema reale quello della stabilità dei governi ma lo faccio un sistema molto più sampler cerca impedisce RAI io lo condivido fino in fondo ne ho parlato però allora se si vuole affrontare questo problema basta l'elezione diretta del Presidente del Consiglio da parte del del Parlamento
Per garantire la stabilità del Governo nel corso di cinque anni accompagnate eventualmente con l'altro istituto tipico della Costituzione tedesca che è quello della della sfiducia costruttiva
E questo attacca la stabilità
Senza bisogno di usare strumenti diversi estremamente pericolosi non sto a diffondermi sulla pericolosità ne ha parlato in parte Matulli la la brevità del tempo non sa collegata queste o ci può essere un problema di riforma
Elettorale io sono d'accordo non possiamo fossilizzarsi quel sistema elettorale
Però io dico è matura e ci sono le condizioni per poi passare al sistema maggioritario tout court
Io dico di no
Proprio perché non ci sono le condizioni primo dei partiti
Diceva Barbera prima bisogna passare al sistema uninominale e chi attribuisce i collegi i partiti questi partiti
Ma io penso alla mia regione con terrore
Quando si sentono dare dei maggiori esponenti della maggioranza ragionamenti di questo genere noi sappiamo che con questo sistema il partito perde malattia corrette Adige questa importante
E allora quando siamo arrivati a questo punto di degrado
E di risoluzione del senso di partito come possiamo pensare i collegi uninominali
Io non lo non penso che in futuro si possa anche arrivarci ma oggi come oggi finché non c'è una riforma dei partiti non si può arrivare quindi ritorna la linea di Zaccagnini impiego che purtroppo noi abbiamo dimenticato quando da cani diceva sia andiamo verso l'alternativa
Però occorrono due condizioni perché questa alternativa sia democraticamente più garantiste la prima condizione è la completa trasformazione il cambiamento di fondo del Partito comunista
Non per merito del Partito Comunista esclusivo ma per avverta il complesso della realtà mondiali ci stiamo arrivando speriamo che ci arriviamo ma la seconda condizione ed il rinnovamento della Democrazia Cristiana e quindi in qualche modo il rinnovamento dei partiti su questo non abbiamo fatto passi in avanti
Sì possiamo dire che nel complesso abbiamo fatto passi
E in queste condizioni proprio riprendendo il discorso della storicizzazione dei sistemi elettorali possiamo pensare a un sistema uninominale
Io penso di no
Però ricordo i discorsi che facevamo col povero Ruffini
E i discorsi che facevamo gol può ovvero lo vedi erano incardinate su una prima certezza che era questo che i collegi vanno ridotti
E in questo senso possono ridursi anche le preferenze io ho sempre pensato che se si riducono i collegi
A non più di quattro sei otto al massimo candidati da eleggere la preferenza si può ridurre a una sola
Non c'è dubbio una scelta coi fra presente e collegamento dell'elettore con la persona
Delle
Premi di maggioranza
Sbarramenti ho seguito Barbera che
Demonizza di sbarramento io non sarei così drastico nel demonizzare disparati che però perché poi ci possono essere sbarramenti V volgari e rozzi come quando si dice cinque per cento oppure ci possono essere degli sbarramenti occulti resta quando abbiamo preparato quella quella proposta quel diritto proposta di legge parlamentare del gruppo della democrazia che siano sulla elezione modifica elettorale per le elezioni comunali e provinciali abbiamo introdotto degli sbarramenti in modo indiretto
Ci sono tanti modi poi grande entriamo quindi le tecniche elettorali non tanti modi per non dire sbarramento al cinque per cento ma per creare dei meccanismi però soprattutto se noi arrivassimo all'elezione dire all'elezione dal Parlamento diretta del Presidente del Consiglio certo la fantasia popolare collegi ridotti dove vengono eletti solo quelli concordi dei candidati che conseguono il quorum pieno massa enorme diresti collegio unico nazionale su collegio unico nazionale si possano fare
Gli accorgimenti per lei attenuazione delle rigidità dei sistemi proporzionali in funzione delle coalizioni queste possibile questo è un tema apertissimo
Di discussione senza nemmeno bisogno di andare alle due ai due turni elettorali si potrebbe andare ad un solo turno elettorale con alcuni accorgimenti sia sulla scheda sia sulle doppia Scheda aver adesso non entriamo nel merito delle tecniche le studieremo come e io mi auguro che il gruppo della Democrazia cristiana della Camera appostati tra pochi giorni uscire con delle proposte concrete in modo poi che su queste si possono aprire lei discussioni più tecniche su questi argomenti su questi temi
Ma allora rendiamoci conto che i i problemi cosiddetti istituzionali e il problema dei cosiddetti elettorale
Sono fondamentalmente problema politici non entriamo nell'ordine dei denti pensare che i problemi del nostro Paese si possono risolvere con le ingegnerie costituzionali alle quali non ho mai creduto e non credo
Probabilmente ci sarà bisogno di un momento di riflessione fra i partiti
Anche tra la maggioranza e l'opposizione è passata sotto silenzio la cosa clamorosa avvenuta la Camera recente
In cui io personalmente sono stati in qualche modo imprecando
Eravamo e stavamo discutendo alla riforma costituzionale dell'amnistia sì ma questa è una cosa molto importante
Stavamo discutendo la riforma costituzionale dell'amnistia io ero relatore i socialisti mi propongono di inserire insieme con la riforma
Della dell'amnistia anche la riforma dei ragazzi in collegamento c'è conosciuto che collegamento c'era e quindi l'ho accettata acquista questo emendamento
Però nel dialogo con i comunisti Redentoristi erano d'accordo per la l'emendamento da me proposto sull'amnistia non erano d'accordo sull'emendamento proposto dai socialisti tanto a rate la maggioranza cerco quella maggioranza siamo andati ebbene a scrutinio segreto non è avvenuto una cosa clamorosa
Perché mentre la riforma elettorale sull'amnistia è passato quasi all'unanimità mi pare all'unanimità all'uno due voti contro a scrutinio segreto Aldo Rosante la la riforma della della grazia non è passata
E non è basata e mi pare che sia questo un segnale molto importante che non possiamo avventurarci a fare le riforme costituzionali solamente sulla base delle maggioranza bisogna che il discorso sia allargato e si è ampliato il più possibile poi magari non è necessario che su tutto si sia d'accordo su tutto
Altrimenti non passa mai niente a un certo momento si dovrà decidere cioè si dovrà assumere l'atteggiamento che si assunse in sede di assemblea costituente qui chiudo rassicura il presidente
Viola con una proposta
E riesaminiamo labbro la commissione Bozzi
E io credo che la Commissione Bozzi quei poteri che avevamo fatto quello che poteva credo che non possa fare di più però sei nove trovasse in poco tempo l'accordo con una legge con una nuova commissione che avesse dei poteri maggiori della commissione Bozzi cioè io penso a una commissione che abbia dei poteri intermedi tra nove Falco Commissione Bozzi e la Commissione dei settantacinque alla Costituente
E che avesse possibilità poi di proporre direttamente al in aula i propri un proprio testo con un tempo non prorogabile di sei mesi entro la quale fare le proprie proposte
Sia di leggi di riforme istituzionali sia di legge elettorale perché un certo collegamento cioè fra le due cose
Io credo che si potrebbe avviare quella nuova base chiamiamola così duetta chiamiamola di revisione e della Costituzione che potrebbe dare dei risultati positivi e nei quali aprire un dialogo non ci sono più le condizioni per dire
Facciamo le su due tavoli da una parte le maggioranze da un'altra parte il tavolo e istituzionale però cerchiamo di unificare questi tavoli
Ma in qualche modo sulle grandi questioni
Istituzionali o di riforma il tavolo deve essere ampio e le maggioranze ed emigrante eccetto tenendo conto anche delle maggioranze politiche che ci sono di queste non possiamo non tener conto ma di questo noi su queste basi possiamo incominciare a fare qualche proposta l'importante adesso partire su il referendum e chiudo io sono un po'scettico cinefile non vorrei che mi succeda esegue reverendo quello che già è successo col referendum sulla caccia che a un certo momento poi il Parlamento si voglia alta come deterrente perché in Parlamento si muove è ottimo ma se poi parlamento si muove e nonostante questo c'è chi vuole andare al referendum lo stesso eh io dico che facciamo un grosso pasticcio ecco di questo sono molto preoccupato perché sulla caccia siamo andati incontro a costo forse c'è il Parlamento si era l'osso eravamo pronti per fare una legge con un accordo abbastanza ampio tra maggioranza e opposizione e a un certo momento e ci hanno imposto con due mila emendamenti che ci hanno buttato sull'ultimo momento di di ti deve inviare tutte di andare in rete ecco non vorrei che sì a qualche cosa di più che non lo stimolo come stimolo mi sta benissimo
Ma lo stimolo per noi che siamo un po'addetti ai lavori che siamo parlamentari vuol dire impegnarci di più e la sinistra democratico cristiana
Io penso che da questo momento si deve impegnare di più nelle sedi proprie di partito nelle sedi proprie parlamentari per portare avanti questa iniziativa grazie
Grazie Giovanni ha ora la parola al professor Paolo Barile dopo di noi parlerà il senatore Pasquino
O il professor Paolo Armaroli
Io vi ringrazio molto di avermi chiamato a questo vostro convegno che mi pare di grandissimo interesse
E se mi permettete anche che inizia con un notevole livello un livello certamente accademico due relazioni Matulli dell'amico De Siervo sono state veramente di altissimo livello e dire di grande profondità oltre gli interventi mi pare che seguono in questo senso ecco io vorrei dire soltanto altre parole per cui non non utilizzerò i dieci minuti di cui parla il presidente perché mi vorrei fermare un momentino soltanto su quei referendum elettorali dei quali ha sentito parlare proprio in questo momento su cui ha chiuso l'amico Giovanni Galloni il referendum elettorali
Dei quali peraltro poi sul merito se vorrà parmense interverrà parlerà Mario Segni che ho visto arrivare che il vero inventore in fondo di queste cose ma di questi referendum elettorali vorrei vorrei ricordare soltanto una vicenda recentissima se non sbaglio tre o quattro giorni fa il presidente del consiglio onorevole Andreotti ha detto che fare dei referendum
Sulle leggi elettorali gli sembrava che contrastasse con qualche cosa con una norma che lui si ricordava di avere votato all'assemblea costituente e che avrebbe questa norma
Inserito nell'articolo settantacinque della Costituzione che se appunto delimita il campo dei referendum
Fra le leggi non referendari di anche le leggi elettorali politiche quanto meno le politiche
Dopodiché sono è intervenuto uno storico socialista il quale affermato con grande perentorietà anche sulla base di alcuni studi che stanno per uscire a quanto pare in che dato che questo era successo la Corte costituzionale non potrà mai in nessun modo dichiarare ammissibili questi referendum perché l'articolo settantacinque secondo lui storico secondo lui dovrebbe comprendere anche implicitamente
Queste leggi elettorali che erano state votate per l'inclusione e l'articolo settantacinque ma che non vi figurano
Ecco io qui vorrei ricordare soltanto e su questo veramente chiudo
A pagina
A pagina ottocentoquarantacinque dell'ultima edizione delle istituzioni di diritto pubblico di Costantino Mortati che osso oltre ad essere il massimo nostro costituzionalista degli ultimi anni
Era membro dell'Assemblea Costituente influenti Simo membro delle costringe l'Assemblea costituente si legge questa nota
A proposito
Dunque dice il testo l'articolo settantacinque escluso in modo tassativo dello tutto sottoposizione a referendum quattro specie di leggi e precisamente le leggi tributaria di amnistia ed indulto di bilancio di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali nota uno
La costituente aveva votato un emendamento che escludeva del referendum ma anche le leggi elettorali ma tale aggiunta per errori omissivo in corso non venne inserita nel testo approvato con la votazione finale virgola sicché non è entrata in vigore
Questa è la storia qualunque cosa dicano questi giovani che si stanno occupando dell'argomento troveranno questo risultato cioè in effetti
Perché che in effetti questa era stata la prima votazione in sede di Costituente ma poi la Costituzione è stata votata con votazione finale il ventisette dicembre mille novecentoquarantasette nel suo complesso
è l'articolo settantacinque dice quello che dice non parla delle leggi elettorali
Il la la la la l'affermazione finale di Mortati e talmente ovvia che non meriterebbe neanche di essere commentata si può semplicemente e su questo chiudo si può semplicemente riferirci
Alle giù alla giurisprudenza fermissima della Corte costituzionale di cui noi abbiamo qui uno dei più ma dei più straordinari veramente partecipanti
E e della Lalla in in tema dei cosiddetti interna corporis del Parlamento
La la giurisprudenza della Corte è assolutamente sicura nel senso che non si può
Andare a rinvangare come furono fatte come avvennero le votazioni che portarono poi a quel risultato la norma giuridica e quella cristallizzata in quello e nel nel nel testo uscito sulla Gazzetta Ufficiale
Nessun altro credo che possa su questo
Fare fare alcuna alcune indicazione diversa vi ringrazio
Grazie professore alla parola ora il senatore Pasquino
Anch'io ringrazio dell'invito non succede molto spesso di parlare abbatte autorevoli qualificate e presumo anche preparate non tutti per carità il professor De se lo ha fatto qualche errore che correggerò debitamente da professore ma nel complesso preparate
Credo che si ponga un problema reale di riforma elettorale che è il problema della riforma dei partiti nessun partito si riforma da solo se non è costretto a riformarsi dalle regole del gioco
E non è un gatto che si morde la coda sappiamo qual è il gatto e sappiamo quale la coda in questo caso il gatto sono le istituzioni le regole del gioco e le risposte le regole del gioco elettorale e la coda sono i partiti
I partiti italiani si sono strutturati così come li vediamo perché le regole del gioco elettorale hanno loro consentito anzi incentivato ristrutturarsi in questo modo se vogliamo che cambino dobbiamo cambiare le regole del gioco elettorale
Parto da questa premessa perché so che non è condivisa da tutti ma che credo cruciale perché al di fuori di questa premessa non si capisce che cosa sta succedendo in questo Paese
E non si capisce perché alcuni di noi l'onorevole Segni che è passato veramente l'onorevole Barbera il sottoscritto mi auguro il presidente dalla Democrazia cristiana hanno deciso di firmare alcuni di promuovere alte di firmare il referendum elettorale
Sì
Sì
No perché dopo mi corregge quando interviene alla fine io non ho più la replica lo devo essere sicura
E quindi si tratta di prende atto di questo passaggio fondamentale a questo punto entrano in campo naturalmente le formule tecniche che chiamano così sulle quali mi soffermerò soltanto molto brevemente ma credo che ci siano due criteri fondamentali da rispettare quando si parla di riforme elettorali
E il primo criterio naturalmente di garantire rappresentanza comunque ad una società che cambiata
Che continuerà a cambiare e che ha bisogno di rappresentanza sarebbe impossibile governare senza essere riusciti a percepire quali sono le preferenze le opinioni gli ideali che i cittadini traducono con il voto e che inviano come messaggio ai loro dirigenti
Ma secondo punto cruciale e naturalmente di trovare delle regole che garantiscono che chi viene eletto possa anche governare
Mi spiace il Parlamento non è vero che può governare con le regole che attuali che attualmente in realtà è in enorme difficoltà difficoltà tecniche che sono tecniche oltre che politiche e anche qui è necessario intervenire su alcune di queste regole che cambino anche il funzionamento del Parlamento
Ma presentare governare e quelli parlerò alcune delle cose che ha detto Matulli
Con quale sono sostanzialmente d'accordo odore di Radu addirittura quasi perfettamente d'accordo e quindi sono un po'in imbarazzo a suo tempo si diceva che era che De Mita era troppo da quello come o viceversa giustamente e questa volta sono d'accodo come attori spero di sono d'accordo anche con De Mita alla fine della giornata
E però voglio precisare sui i punti sui quali cioè accordo io credo che sia assolutamente indispensabile avere una prima lezione che garantisca una certa proporzionalità nel consenso che viene dato ai partiti
E con questa prima elezione si elegge un Parlamento
Dopodiché c'è il problema di come si regge il governo perché io credo che si debba leggere il governo credo cioè che sia necessario che i cittadini abbiano il potere di decidere su chi andava come andare in paese e credo che questo sia un passaggio importante
Credo anche che su questo passaggio ci sono alcuni momenti tecnici delicati ma che non sono solo tecnici ma che sono politici
Nella fattispecie
Qui scherzando se ci fossero avverte si direbbe che è molto interessato all'interpretazione del Rutelli pensiero sono state date due travatura divergenti quella di mattone e quali De Siervo io credo che Roberto non avesse l'INPS l'intenzione di passare all'individuazione di un secondo turno ma che invece prevede preferisse un secondo voto
E naturalmente su questo si giocano molte differenze io credo che il secondo turno si è invece importante utile e forse anche indispensabile
Perché consente alle coalizioni di formarsi
Consenta rettorato di vedere chi andrà a governarli davvero consente di vedere anche le persone su questo ha ragione Barbera non possiamo più pensare che questo Paese voglio un governo anonimo ma dobbiamo pensare che anche quando esprime le preferenze esprime preferenze per persone che non sono soltanto preferenze per tientela e ma spesso per capacità personali per competenza per abilità di rappresentare ideali che altrimenti andrebbero perse
E quindi secondo turno mi pare importante mi pare importante perché consente per l'appunto di votare per coalizioni se cittadino è arbitro devono esserci dei giocatori e deve il cittadino deve potere scegliere fa questi giocatori in competizione dando a chi vince un premio
Dando un premio che io ho chiamato prima di coalizione perché potrebbe anche essere che qualche poi decidere un coalizzarsi e peggio per lui
Ma questo premio deve essere dato coscientemente ed è un premio non soltanto alla stabilità che troppo spesso riteniamo comune evento fondamentale anche se certamente un evento importante
Ma deve essere un premio dato perché si governi e quindi se mi consentite un premio dato all'efficacia della coalizione
Questo passaggio è secondo me importante probabilmente decisivo io scherzando dicevo Roberto che se mai si su si fosse voluto scegliere
Fra le due proposte che avevamo praticamente lavorato il mi il punto cruciale della mia e che il secondo turno non è negoziabile cioè senza secondo turno certamente è una proposta che può essere prese in considerazione ma non sarebbe la mia proposta
Che cosa succederebbe se si andasse in questa direzione succederebbe nonché si formerebbe un bipartitismo innaturale artificiale e così via
Ma che si formerebbero di volta in volta delle coalizioni che si presentano per l'appunto all'elettorato con le proprie persone e con la propria capacità di governo
E che considera Ebola lettorato di di scegliere adeguatamente e di premiare il premio importante e l'entità del premio importante
Perché l'entità del premio consente di avere coalizioni stabili o invece riproduce poi una ingiusta instabile coalizione all'interno del Parlamento
Fin qui il punto tecnico però se me lo consentite con un gesto plateale che mi sono preparato do al professor ditelo De Siervo la mia proposta di legge due luglio mille novecentottantasette
Come
No no nonostante volevo dire un ultimatum un'ultima cosa per per chiudere
Siamo al primo giugno del mille novecentonovanta
Si parla variamente di tutto un asse di piccoli tocchi di più piccole cose che non servono a nulla
Bisogna dire che queste cose non servono a nulla che il problema non è di tagliare fuori partiti de de meno del cinque per cento anche perché queste queste operazioni possono essere fatti in maniera diversa secondo me molto migliore ad esempio riducendo l'ampiezza delle circoscrizioni
Il problema non è puramente e semplicemente di tagliare fuori eventuali lega e perché se esistono davvero troveranno modo di esprimersi in altri modi il problema non è cioè di fare dei piccoli ritocchi
E soprattutto bisogna dire ai socialisti che la riforma organica non è una clausola di sbarramento non sono questi giochini la riforma organica e quella riforma che investe l'intero sistema istituzionale
Ma a partire dalle preferenze dei cittadini
E qui che sta la centralità del sistema elettorale perché qualsiasi riforma può essere fatta sganciata dalle preferenze dei cittadini e poi su una riforma tecnica se però questa riforma tecnica non è sostenuta dal consenso elettorale questa riforma tecnica viene rapidamente fagocitato dei partiti
Ed è qui quindi che il sistema elettorale assume una sua enorme importanza perché davvero quel meccanismo che sembra piccolo che sembra tecnico che sembri ingegneristico ma attraverso il quale le istituzioni si plasmano e attraverso i quali partiti funziona
E attraverso i quali cittadini possono esprimere in maniera più o meno efficace
E in questo senso io penso che forse se volete vellicare molto Barbera sulle sue più immediata democrazia immediata pazienza democrazia efficace
Ecco perché i cittadini si esprimono in maniera efficace se questo non mi piace io credo che Walter abbia dal punto di vista tecnico ragione se politicamente la formula infelice credo che non non non vogliamo mo'neanche noi morire sulla formula
Infelice ma credo che questo passaggio sia cruciale e allora mi auguro che la sinistra democristiana su questi temi
Che non le sono stati nel suo passato del tutto proprio del tutto congeniali vuole andare avanti con una proposta efficace con la proposta cioè che possa essere comunicata alla gente e sulla quale avere consenso in questo senso i referendum elettorali indicano una prospettiva dietro la dietro la quale non si può tornare si può soltanto andare avanti quando saranno raccolte le firme non si potrà tornare indietro allora vorrei concludere con un epitaffio perché il dieci aprile del minore centonovanta quando il comitato promotore ha incominciato la raccolta delle firme nel bene o nel male
E finito il sistema proporzionale in questo Paese e allora è meglio che ci rivolgiamo le maniche e cerchiamo di capi di cambiare questo sistema nel modo migliore anzitutto per gli elettori e poi anche per i partiti ma prima di tutto per gli elettori grazie
Grazie Castellino ora parole del professor Armaroli dopo di lui il professor Manzella
Mi sembra che sia venuto
Il momento
Di rovesciare venite
E siccome non sono un provocatore ma sono un professore universitario dirò subito che la mia non è altro che una battuta ad effetto un semplice gioco di parole che merita qualche parola di commento si rovesciano i tiranni e de Mita evidentemente non è un tiranno
Quindi quando dico bisogna oggi rovesciare venite
Mi collego a quel Pispico bell'intervento del presidente De Mita nella seduta del primo febbraio mille novecentottantaquattro la commissione Bozzi
Quando De Mita
Specie una analisi del caso italiano davvero esemplare
Cioè visse riconobbe che la nostra Costituzione ci aveva regalato delle istituzioni deboli
E nonostante tutto l'Italia era andata avanti era andata avanti grazie a una politica forte
Nel mille novecentottantaquattro diceva il presidente De Mita
La politica non è più forte si registra una politica debole sempre più debole siamo a una felliniana prova d'orchestra e quindi bisogna fare istituzioni forti diagnosi ineccepibile
Ma per colpa del Partito comunista questa strategia del presidente dell'Enit non andò in porto
Ci fu qualcuno con il Pasquino che si strappa i capelli ci furono altri come Barbera che si mangiano le mani ma ci fu il niet di una che così perse l'ultimo autobus fra probabilmente per una radicale riforma elettorale
E ma ora è venuto il momento di rovesciare temi anzi è venuto il momento forse che il presidente del mite prove
Rovesci muoversi se stesso perché
E qui mi collego anche al mio amico Pasquino che un po'l'Eugenio Scalfari del scienza politica italiana
Dice sempre cose intelligenti insieme e fosforescenti
Ma è sempre purtroppo contraddetto dal destino cinico e baro ha teorizzato il governo ombre e il governo ombra è caduto prima di quello vero eppure pende come la Torre di Pisa
A teorizzato l'alternativa di sinistra dell'alternativa di sinistra si è squagliata con l'elezione del sei maggio ma è un carissimo amico che leggo sempre con piacere tornando al discorso e concludo del presidente De Mita ecco il sei maggio che cosa ci dice
Il sei maggio ci dice che l'alternativa di sinistra oggi è al di sotto del quaranta per cento
Perché il partito socialista non ha intercettato
La caduta comunisti
E quindi tutti i discorsi del presidente del mite
Ah se etici anche molto belli sulla democrazia compiuta
Oggi non sono più validi
E quindi per rovesciare il De Mita del primo febbraio mille novecentottantaquattro a mio avviso oggi come oggi in presenza di istituzioni e qui mi sembra che abbia perfettamente ragione l'onorevole Galloni in presenza di istituzioni deboli
Perché non si può fare una grande riforma
Sia in salsa dei miti Ana sia forse in salsa craxiana perché in fin dei conti l'una e l'altra postulano il bipolarismo allora in presenza di istituzioni deboli occorre una politica forte
E quindi il pentapartito come ultima spiaggia va rafforzato con regole politiche ma non si possono neppure disprezzare
Le riforme le piccole riforme piccole riforme che del resto il presidente De Mita quando stava a Palazzo Chigi ha portato rigorosamente avanti grazie
Grazie professor Armaroli ora la parola professor Manzella
Dopo interverrà l'onorevole Guarino professor Guarino
Anch'io ringrazio per questo gentili invito anche se mi pare che ci sia la sfilata delle delegazioni estere
Per qualche tempo a questa parte assunto con con vigore una una bandiera che la bandiera delle riforme apposto dei
Dei costi dei testi base su cui bisogna confrontarsi a confrontarsi in intenti intenti in tempi bene direi che
E il merito dei socialisti è quello di aver sottratto questo tipo di di di discorso alla all'la setta dei professori che fa e di aver lasciato un suk esangue e di proposte di proposte istituzionali concrete questo fin dal tempo
Delli del all'inizio del del del tenta del pentapartito l'allora
Più che
Arrivare a a dei punti tecnici anch'io cercherò di individuare per il finalmente tre punti direi di metodo il e primo punto e e che abbiamo percepito anche negli interventi che si sono susseguiti e la percezione della differenza sempre più netta tra riforma elettorale e e riforma del sistema del sistema di governo che capisco che e anche l'insegna del nostro dal nostro convegno lo si annota su questo nodo della riforma elettorale che dentro come le matrioska le bamboline russe contiene contiene due cose però io direi che mi appassiono molto di più alla e credo che sia molto più urgente la seconda cioè la riforma del sistema di governo ed anche la più cariche di risultati concreti perché si deve riformare il sistema il governo primo sia stato è stato detto perché andiamo in Europa e andando in Europa subiamo una condizione deteriore una condizione minoritaria in tutte le sedi decisionali e siamo quelli chi hanno o meno spinte quello che che abbiamo più lento Croazia decisionale la seconda ragione e perché perché ci sono le leghe perché ci sono lei che le lega cambiato hanno cambiato un panorama politico e non perché chiedono più regioni ma perché chiedono più stato leve che pongono la questione romana non pongono la questione
Una questione lombarda e sarebbe uno l'ultimo degli errori andarle all'inseguirli sul federalismo o su queste cose qui io deleghe che proprio stato chiedono un'efficienza amministrativa chiedono soprattutto la sottrazione della macchina statale al al dominio e quindi all'inefficienza propria del sistema partitocratico
La terza questione e che occorre ricostruire il il potere ricovero cioè il potere di responsabilità del governo noi sappiamo che il presidente del consiglio in condizioni i di coalizioni come quelle attuale o naviga
Sotto russo sott'acqua ossia appena appena emerge a sistema ed il regime di primo ministro viene viene viene impallinato viene linciato o ora e questa ricostruzione del potere di governare il governo del potere di governare la coalizione che che che si deve perseguire il polo per potere al Presidente del Consiglio potere deteriorato questo potere deve essere deve essere deve essere ricostruito ora credere quindi alla previdenza dalla riforma istituzionale non significa affatto trascurare il problema della riforma della rappresentanza
Però bisogna anche dire che questo problema della riforma era rappresentata sia drammaticamente complicato con la situazione concreta reale storica che abbiamo avuto o che ci si è presentata e che c'è di fronte di fronte agli occhi siamo in una situazione elettorali in evoluzione in evoluzione cieca incentrata sul mistero della fuga
Dei voti del PC
Sul mistero del tetto al cui arriveranno le leghe certo si può fare la domanda è questa si può fare una riforma elettorale in situazione instabile eccetto si può o lavorando sui pochi
Segmenti sedimenti che che che di di tenuta e quali sono questi segmenti tenuta solo due i partiti minori a cui certo potrebbe essere conferita questa questa questa questa via questo impulso all'apparente all'apparentamento
E dall'altro la pulizia delle schede elettorali con la caccia i pensionati i rockettari via ma ecco questi risultati che sono quelli possibili attualmente valgono la pena per giustificare l'intera riforma
Elettorale arrivare ad un sistema quadri polare in cui da un lato c'è il Polo vicini dall'altro c'è il Polo emorragico del del PC dall'alto un po'la costellazione incentrato sulle sul Psi e l'altro il polo problematico delle delle lei che e forse ecco i dubbi i dubbi su tutto questo e mi pare che non era questo il punto d'avvio dello stesso dello stesso OPC
Che e non lavorava certo sulla riforma elettorale stralcio ma lavorava su una riforma istituzionale
Ora il il Secondo
Il secondo punto e quello o che e in questo o inseguirsi ed ipotesi di conto ipotesi però si possono individuare dei moduli dei moduli dei moduli comuni e non
Direi che nell'intreccio delle ipotesi tenete d'occhio questi moduli comuni che si possono trasportare da un'ipotesi all'altra può aiutare a quei compromessi ragionevoli di cui parlava Ruffilli e che sono stati ricordati
Da da da da De Siervo cento la riforma non si può ridurre ad un bricolage ma non è neppure un pezzo unico d'artista in cui ciascuno possa pretendere di imporre tutta tutta intera la propria ipotesi la propria a o ori originalità e da questo punto di vista avrebbe un modulo importantissimo io la ritengo quello a cui sta lavorando con poco con la pazienza dire in questo caso più che Friedrich col magistero che tutti gli riconosciamo leopoldo l Ungheria cioè il mondo le portanti Simod una nuova concezione del bicameralismo del bicameralismo processuale che sottintende una concezione unitaria
Del e Parlamento e questo modulo o potrebbe essere utilizzato sia per semplificare la riforma elettorale sia per semplificare il meccanismo di nomina di nomina del governo il terzo punto il terzo punto a cui vorrei riferirmi proprio di razionalizzazione me che permettono logica e quello attinente al meccanismo al meccanismo di riforme io sono d'accordo con De Siervo
Chi proprio perché siamo arrivati alla al punto al punto di svolta io non ho paura delle riforme del dei parlari prima secondo un uovo prima bis
Repubblica però siamo arrivati ad un punto ad un punto di svolta
Io le ho viste e ritenendo molto grave
Che proprio nel momento in cui arriviamo a questo punto di svolta viene e manomesso il meccanismo d'articolo centotrentotto la costituzione cioè il Mac benissimo bazzicare con i padri fondatori hanno hanno fondato il fanno hanno hanno stabilito in le garanzie Depp democratiche
Per per per per per porre mutamenti alla alla costituzione io questo lo dico sia perché il meccanismo dei di revisione deve essere legittimo in sé e quindi non non deve in qualche modo sembrare intaccare
La super norma
Del della revisione costituzionale sia perché la revisione per essere legittimata nei confronti dalla nuova situazione politica del Paese che è la situazione che vede il venti per cento dei lombardi in una c'è in una fuori dall'arco dei partiti tradizionali
E e per ora il sei per cento degli italiani
Grazie
Grazie Marino
Dopo l'onorevole guarito il ministro Fracanzani
Grazie
Io dovrei essere felicissimo di questa di questo seminario perché come più antico tre professori di diritto costituzionale ancora in cattedra
Ho assistito a un seminario di diritto costituzionale quanto mai brillante e vario
Però tanti sono i professori di diritto costituzionale tante sono le sentenze
E noi potremmo più semplicemente di prendere un antico manuale di diritto costituzionale trovare tutte le ricette elettorali e costituzionali possibili
Ma proprio per questa via antichità costituzionale
Io mi schiero senz'altro dalla parte di Galloni cioè ritengo che esista un problema politico prima che un problema costituzionale
Però per arrivare a questa conclusione tenuto conto proprio della bionici né io seguirò e per questa ragione ho chiesto di parlare stamattina non del pomeriggio
Un tipo di ragionamento diverso
Quando mattoni si è chiesto per quale ragione all'assemblea costituente fu adottata e adottato all'unanimità sostanzialmente la rappresentanza proporzionale
I nostri costituenti erano perfettamente consapevoli cioè la rappresentanza proporzionale porta a delle difficoltà sul piano del governo
Quindi entra la efficienza del governo e la garanzia questo fu la vera ragione e la garanzia del sistema politico e delle parti politiche
Si dovesse in quel momento preferire la garanzia costi quel che costi ogni parte politica voleva essere rappresentata ed essere tutelata nella sostanza
Questo ci dovrebbe dire molto rispetto a quelle proposte che oggi vogliono escludere qualcuno dal gioco politico attraverso delle riforme di carattere formale
Però se questa è la premessa una scelta consapevole in funzione della garanzia ben scontando i risultati sull'efficienza allora ci dovremmo chiedere perché il sistema ha funzionato
Perché quando poco fa Pasquino ricordava che De Mita aveva affermato nella riunione dell'assemblea del del gruppo di Bozzi cioè il nostro sistema nonostante tutto aveva dato degli eccellenti risultati
De Mita aveva detto una cosa assolutamente vera io personalmente essendo andato in visita al partito conservatore in Inghilterra
Ho detto se i sistemi costituzionali devono essere valutati in base ai risultati il risultato del sistema costituzionale italiano di per sé incomprensibile e di gran lunga superiore al sistema inglese comizi bipartitismo con i poteri concentrati nelle mani del primo ministro perfino gli abbiamo fatto tanti ripeto ormai da superare perfino l'invito e in più abbiamo pacificato la ordine l'ordinamento interno abbiamo trasformato la nostra economia abbiamo creato un senso reale di libertà quindi non dobbiamo avere complessi per il passato
Noi abbiamo un sistema costituzionale che ci ha dato risultati di cui dobbiamo essere assolutamente e orgogliosamente fieri
E allora dobbiamo cercare di capire come ente questo sistema costituzionale ha funzionato
è io voglio prospettare invece noi in realtà abbiamo avuto e accento queste parole perché soprattutto i professori possono verificare se questo indirizzo interpretativo è corretto noi abbiamo avuto tre tipi di costituzione materiale
Cioè noi abbiamo appunto una sola formula dal punto di vista costituzionale formale ma non gli abbiamo avuto perlomeno tre tipi diversi di costituzione materiale che si sono succeduti nel tempo
Il primo tipo di costituzione materiale
Si è dovuto a quel risultato che all'epoca se poteva apparire imprevedibile e che tuttavia condizionato positivamente
Tutto lo sviluppo della società italiana ed è risultato il diciotto aprile lo poco possiamo dire soprattutto noi per a quell'epoca non abbiamo partecipato da questa parte
Il risultato del diciotto aprile è stato un fatto condizionante positivo non soltanto politicamente ma istituzionalmente per la società italiana
Innanzitutto per ottenere il quarantotto per cento bisogna e bisognava cioè il partito che l'ha conseguito fosse veramente rappresentativo della società italiana e lo era lo erano soltanto in relazione a quella situazione storica particolare
Lo era in quanto a anticipato quello che sarebbe stato il corso politico della Società italiana e lo era anche dalle modalità io ho già ricordato in un'altra occasione
The Colella da me interrogato su come avesse conseguito il PdL questo risultato va nella lì quattro segretario del partito lui mi ha detto il ricordo
Dopo questo dato perché lo considero istituzionalmente rilevante che aveva come gruppo del del partito non più di diciotto persone
Questo significa che il quarantotto per cento è stato conseguito attraverso la interpretazione corretta della volontà popolare è stato conseguito dalla Democrazia cristiana del tempo come genuino interprete il colloquio diretto della collettività
Questo modello del quarantotto per cento è durato circa dieci anni non perché fosse sempre quarantotto per cento ma perché il margine era tale da consentire ancora il rispetto a della la il funzionamento del sistema sulla base delle quarantotto per cento
Cioè sulla base di un hard ma di un ampio margine di maggioranza che consentiva alla Democrazia Cristiana di associare degli altri partiti
E di assicurare una stabilità
Che era fondata sul potere per il potere interno della partito di maggioranza che si collegava con alte che non aveva bisogno di fare nessuna riforma della Costituzione perché la solidità del partito dell'asta della maggioranza condiziona lo svolgimento dell'intera attività politica
In questo periodo se volessimo usare delle Esperidi paragone magari sono i paragoni un po'superficiali potremmo dire che la democrazia cristiana con la giusta intuizione di De Gasperi di collocarsi al centro ma di esigere la collaborazione dei partiti minori
è stata pari a quello che fanno le grande impresa editoriale The poi a si collegano con più piccole imprese editoriali che funzionano come le antenne
E le antenne di questo primo periodo di costituzione materiale erano quei due uomini singolari padroni del proprio partito avverano Saragat la Malfa
Che erano portatori della novità alle quali novità il partito di maggioranza poteva di volta in volta adeguarsi senza alcun rischio a patto che la sua base in una base interamente sicuramente popolo allora abbiamo avuto una prima fase di costituzione materiale la quale era collegata ad una dinamica interna più o meno con il meccanismo che vi ho descritto
La seconda fase avuto inizio quando il partito di maggioranza relativa asse ah se questa è la parola che non dobbiamo dimenticare nella ricostruzione asse stabile del governo cioè la democrazia cristiana
Per dal quarantotto per cento sia se è stato sul quaranta per cento
Quarantotto le parecchi numeri qui sono modificativi della sostanza
Col quaranta per cento era Isacco coalizione non era più la coalizione del primo tipo la coalizione era una coalizione di secondo tipo ma in questo momento non era tanto la posizione perché si era rafforzato enormemente il partito di opposizione
The attraverso un aumento graduale dei propri voti dal venti era arrivato a aveva superato poi anche il trenta per cento
Ora questo che cosa ha portato un nuovo tipo di dialetti
Una dialettica che è sfuggita agli osservatori ma che è stato interessantissima perché è quello che ha consentito di trasformare interamente la nostra società portandolo su nuove basi di cultura civile egli realtà economica senza che tuttavia l'asse di maggioranza venisse modificata
Le nuove forze trovarlo occupa naturalmente
Il loro punto di aggancio nell'opposizione perché nella maggioranza ormai i rapporti si erano in qualche modo stratificati
No opposizione si porta vantava tutte le opposizioni perfino a quella del Papa una volta il Partito comunista il Papa Pio Morbio Montini di bel pacco motivi riservati a casa ma fu il Partito Comunista fanno proprio perché cavalcando tutte l'opposizione premeva sul governo
Ma il governo nello stesso tempo la maggioranza era così forte e arriva ancora questo sua base popolare le recepiva ed è un meccanismo in cui ognuno aveva svolgeva la funzione di introdurre le novità
Il partito di maggioranza relativa asse della maggioranza
Riusciva a costruire un grande grande meccanismo di selezione di tutto ciò che era accettato veniva portato quello che non era accettabile veniva ellenico
La terza fase è cominciata negli anni Settanta
Lei ha ragione Matulli quando ha fatto la periodizzazione dalla nostra storia costituzionale
Ma questa terza fase non è una fase dovuta alla modifica delle istituzioni questa fase avuto inizio quando dalla Democrazia cristiana è passata dal trentotto dal quaranta al trentatré per cento
Perché col trentatré per cento sono emersi due volte al nord e su questi due nuovi fenomeni io devo richiamare la vostra attenzione sbalzo fermato all'attenzione perché questi due nuovi fenomeni sono a base di qualsiasi riforma che si voglia introdurre quindi se non si incide su questi se no e non si ottiene nessun risultato perché questi risultati questi fenomeni soprattutto il secondo rimane ferma quale che sia riforma istituzionale o elettorale che si introduca i due nuovi fenomeni su uno che contempla tre per cento trentaquattro per cento del partito di maggioranza relativa la maggioranza non è composto più di un asse eh no sulla posso interrompere però o svilupperò serramento pure non servono a nulla quindi servirà agli altri impossibile Antonio se no preferisco bloccare il quiz
Se il la maggioranza però comunque quando tu ritieni mi interrompe io metto in quel determinato ogni avvenimento il quando sia arrivato al trentatré per cento
Allora il la magia la il governo non è più un governo con un asse e al quale si sono integrato da ma diventa necessariamente un pentapartito
In quali reparti un pentapartito pongono in un mondo omogeneità ma necessaria concorrenza all'interno
E quello che caratterizza il sistema che non c'era un'altra alternativa se non allibiti lune essa partita
Cioè non c'è né da una parte né dall'altra fa possibilità di formare una maggioranza obiettiva sport stabilmente una pietà in una maggioranza stabile di governo ma ho detto che non è soltanto questo primo fenomeno di per sé è rilevantissimo ce l'ha aggiunto un altro
Che la Democrazia cristiana dal Partito popolare
In grado di avere un contatto diretto con la collettività
Senza mediazioni organizzative e qui vale il ricordo di Colella che ha ottenuto il quarantotto per cento con dieci otto funzionari alla direzione del partito
Noi siamo arrivati ad una dei segregazione del partito
Per cui tanto più diminuisce IVA la forza elettorale tanto più era necessario che ciascuno singolarmente o con gruppi o concordate o concorrenti creasse un proprio rapporto diretto con quote dell'elettorato
Ora questo fenomeno della organizzazione che è poi la disaggregazione del partito di maggioranza relativa è il dato fondamentale col quale ci dobbiamo scontrare ha ragione Gallone è inutile pensare al collegio uninominale perché il collegio uninominale se i miei colleghi che sostengono i colleghi nominale Ando presente la storia costituzionale italiana
Sanno che quando la situazione si fissa aggregata del partito di maggioranza i collegi nominato presenta più difficoltà dal punto di vista della formazione della maggioranza e in vigore possibilità di riaggregazione di quanto non lo presente la situazione attuale
Quindi essendo il discorso della costituzione materiale
Deve servire a questo che ciascuno che proponga una soluzione deve valutare tutte le integrazioni che si verificano che sono necessarie sul piano dell'organizzazione complessiva della società ma dicevo che questa disaggregazione organizzativa che si collega alla politica come professione anzi alla politica come carriera ha prodotto tutti gli affetti per poi di volta in volta vengono vengono invitati
Cioè ha prodotto il derby una Totò no mancanza di certezza del titolare dei pubblici uffici persegua solo l'interesse pubblica non hanno interesse secondari
Poi dolce necessariamente alla Commissione produce la contiguità conforme conforme lecite produce il cattivo funzionamento dei servizi pubblici quindi inutile dire facciamo funzionare i servizi pubblici servizi pubblici funziona in un certo modo come il tetto
Della struttura complessiva che ha assunto il sistema
E poi il il più rilevante e che questa fuori
Della colle dal collegamento organizzativo clientelari che essi sorta nelle regioni meno sviluppate del nostro Paese si sta estendendo all'intera collettività nazionale
Quindi il distacco della collettività non è un distacco di carattere formale
Non è il distacco che deriva dalla mancata applicazione dell'articolo quarantotto della Costituzione ma un distacco che discende dal tipo di organizzazione che oggi si è inserito stabilmente
Nel partito di maggioranza e negli altri partiti perché il fenomeno
Come è stato recepito dalla Democrazia cristiana dalla formula organizzativa il Partito comunista però questa forma oggi come si estende in tutte le aree della democrazia cristiana così si estende anche agli altri partiti
E anzi a me sembra di poter individuare delle forze emergenti oggi nel campo economico si sono tutte proiettate verso il partito socialista per lo stesso fenomeno dei centonove nuovi padrini politici
E quindi più c'è unendo una imprenditoria lampante nelle singole zone locali però c'è un collegamento che le forze che sono attualmente disponibile
Le reazioni sono state di due tipi di doppio tipa Gallone non possiamo noi proibire le relazioni per le reazioni discorso di Padule Valdo noi non possiamo eliminare il termometro per cercare di annullare l'afferra le reazioni costato un più doppio tipo
Prima la reazione dei raggruppamenti monoteismo
E poi il reazione delle liste locali che sono importati sotto questo profilo perché la lista locale
Una politica generale sembra locale però rispetto ai ai il partito ambientalisti ed errori sono una formula diversa perché sono una formula onnicomprensiva
E allora la scrittura dove volevo portare in questa via prese a quale conclusione
Che noi dobbiamo valutare innanzitutto se sia o no tardi sostituibili quelle condizioni per cui il nostro sistema ha funzionato fisiologicamente fino all'ottanta
Perché se quelle condizioni non ci sono se noi dobbiamo li conosce comitato definitivo che la democrazia cristiana ed è al trentatré per cento e non ha speranza di salire al di sopra del trentatré per cento
Nei partiti sono
Ormai veniva fondamentalmente ispirati holding condizionati dalla dalla dal collegamento clientelare con il i loro ambienti ora la possiamo fare tutte le riforme ma l'apparenza
L'apparenza non la sostanza del della sostanza può essere ancora peggiore perché non sappiamo quale il nuovo dato formale quali elementi può produrre e allora mi sembra che e parlo della Democrazia cristiana perché di tutti i partiti una dopo il crollo del Partito comunista è l'unico che può ricostituire il suo discorso interno e il discorso esterno per la formazione della maggioranza
Perché se la risposta e no non c'è questa possibilità allora tanto vale che si va dall'alternativo a quello che accade accade
Ma prima io ritengo che i dirigenti della Democrazia Cristiana devono porsi questo interrogativo
E lì attorno gente impossibile ha diritto a tornare a quelle condizioni che hanno consentito al nostro sistema costituzionale di funzionare fisiologicamente con tale successo fino agli anni ottanta ebbene non gli abbiamo avuto due esperienze
E quasi completa se volete avevamo ragione discorsiva persegua qui chiudo su
L'azione o due noi abbiamo avuto due esperienza
Abbiamo avuto due esperienze la l'ultima cioè il una che la più recente
E sulla quale io che non sono sono più corte professore che politico mi domando come mai i politici non si pongono drammaticamente questo interrogativo
La Democrazia Cristiana
Oggi ha operato nelle ultime elezioni sicuramente secondo il modello organizzativo clientelare
Cioè non c'è stato nulla in più rispetto a quello che già poteva fornire l'organizzazione salvo in qualche zona periferie ebbene noi abbiamo avuto un risultato fortissimamente negativo
Perché nel momento in cui si sono liberati dieci voti percentuali da altri partiti e non erano dieci voti inattesa ma erano dieci voti di cui si sapeva che si sarebbero liberati
Questo modulo organizzativo non è riuscito a conquistare nemmeno questa è un risultato fortemente negativo sul piano politico
Ma è un risultato ma è un risultato che e indice della post delle ma della possibilità della formula
Cioè questa formula del funzionare attraverso il collegamento clientelare organizzativo che non faccia appello alla pubblica opinione non interferì in modo diretto alla il desideri i bisogni della collettività nel suo insieme
Bene questa formula ha dimostrato proprio nelle ultime occasioni nell'ultima elezione del sei maggio di avere il suo limite al di là di tanto è difficile poter andare
Tanto difficile che è il momento in cui si sono liberati dieci volte ed hanno conquistato nessuno
Noi abbiamo però anche un'altra esperienza e abbiamo l'esperienza che abbiamo qualificato che è stata qualificata per molto tempo come il rinnovamento della Democrazia Cristiana
è una parola che non è soltanto una parola è una forma io senso che sono un Esterno
Ed era uno sterno ho ritenuto di dare la mia adesione in virtù di questa formula perché la forma ricrea Nava quelle condizioni di funzionalità del sistema al quale tutti dobbiamo essere interessati
La forma del rinnovamento che oggi si può chiamare siccome anche Rifondazione ma che cosa significava nella sostanza
Significava una più forte leadership nazionale cioè l'eliminazione delle correnti
Una un un un in un'opera intenzionale per ridurre la disse la disaggregazione all'interno cioè di eliminare quelle che sono le forze autonome che solo indipendente qua diceva Gallone dice profezie prevale la mia corrente non mi interessa il risultato complessivo ma è una forma estrema di dire quello che la vita quotidiana
Del comportamento del partito delle commissioni parlamentari degli organi parlamentari della formazione del governo e soprattutto l'appello a forze esterne per poter colloquiare non soltanto con livello organizzativo che va rispettato e va mantenuto ma per poter collocare con l'intera collettività
Ebbene questo riso questo mezzo scusa Guarino basilico famoso Fini su questo metodo a Tato di risultati
Cioè ed al trentatré per cento io mi ricordo di aver partecipato alle prime lezione che era il minimo storico della Democrazia Cristiana si era risaliti al trentacinque per cento
Quindi voi non è che avete un una vede una mancanza di esperienza noi abbiamo dei dati concreti e i dati concreti dimostrano che il l'idea del rinnovamento la pratica del rinnovamento e una pratica appagante
Soltanto qual è stato l'euro ma bisogna individuarlo nessuna se non sente
E che nel rinnovare a un certo punto del tentativo di fare il salto ultima e più grande come spesso accade per tutti gli innovatori si sono applicati gli stessi metodi contro i quali si voleva reagire
E questo ha portato il crollo dell'azione di rinnovamento ha potuto ha fatto ha portato la perdita di quel vantaggio che si era consolidata ed forse ha portato vestirà tornate più indietro di quanto non si fosse avvocato della parte ora se se e ho finito
Sì e noi la domanda è questa
Era sbagliata la ricetta porta ne è stata sbagliata in un singolo caso l'applicazione
Sì dopo parliamo una esperienza elettorale con l'altra esperienza elettorale un corso di io mi guadagno di percentuale e una non guadagna nelle condizioni più favorevoli vuol dire che in un singolo caso è stata sbagliata l'applicazione
E noi oggi corriamo il rischio anche quello con la sinistra che è stata emarginata da quel che vedo dagli ordini di direzione del partito di continuare nello stesso errore non è questa la strada
Io proprio io ritengo che questa che questa idea del rinnovamento della rifondazione del al città intendere direttamente il colloquio con il Paese
Nel non perdersi nella piccole quest'ora quota reale posso sia fondamentale per non solo l'assetto del nostro partito ma per lo sviluppo della Democrazia Cristiana del Venezia dei poteri democrazia italiana
Grazie ha ora la parola il ministro Mattarella il quale si è impegnato a recuperare parte del tempo utilizzato dalla regolare
Sicuramente
Ma d'altronde sono state dette sin qui ne sanno ancora dette
Non soltanto cose grande interesse ma anche numerose proposte anche articolate
Io non non ne farò voglio soltanto sottoporre la vostra attenzione una riflessione sul sui motivi che a me sembra richiedono in maniera eludibile una proposta definita da parte della democrazia cristiana parte intanto della Sinistra democratica cristiana
In una delle schede delle ottime schede che il centro toscani documentazione prepara si raccolgono alcuni scritti di Ruffilli
In uno di questi Ruffilli parlava del gestione capillare delle istituzioni e di formazioni sociali Rizzato e dei partiti
Gestione capillare diffusa da eliminare
Questa è una delle condizioni che hanno provocato l'esplodere di fenomeni come le leghe non soltanto delle leghe
Che cosa vuol dire questo che in realtà c'è per rimuovere per rimuovere questa condizione non soltanto l'appello alla buona volontà al costume
Alla al rinnovamento come faceva poc'anzi Guarino che sono certamente indispensabili c'è bisogno di interventi normativi per un intreccio non eludibile che centra comportamenti e norme e regole
Le regole certamente non sfonda solo sufficienti non lo so da solo è sicuramente neppure le modifiche di comportamento
Perché in realtà a ben riflettere rispetto a questa gestione capillare diffusa di potere minuto in giro per il nostro Paese in tutte le istituzioni le formazioni Charlie questi profili
Si registra una condizione in cui le istituzioni anche centrali i partiti anche centrali sono tributari di questo potere diffuso Pearson reggersi ne hanno bisogno
I partiti oggi per mantenere a poco a condizione per maltempo consenso per mantella poi l'influenza sono tributari di questo potere diffuso capillare come diceva Ruffilli che tutti a parole verbalmente contestano
Questo si può rimuovere si può si può cancellare si può iniziare a cancellare soltanto conferendo stabilità maggiore alle istituzioni di governo questa è la prima ragione il primo problema che abbiamo la prima ragione che chiede una riforma del sistema elettorale quello della stabilità ma non fine a se stessa
Non per una maggiore autorità delle istituzioni di governo ma per consentire ai partiti di essere diva esterne o tributari di quello che questo potere capillare e diffuso nelle varie Eva ribelli e il Paese
C'è il secondo problema quello che i Pasquino indicava coda l'efficacia dell'azione di governo che è un'altra ragione come tutti sappiamo bene che sta alla base delle proteste e dei voti a sorpresa o sorpresa relativa per la verità di queste ultime di queste ultime tornate
Dell'efficacia cioè delle capacità di tempestiva decisione se Napoli tipo
Quando disse nel seggio di fronte alla mia lamentela o doglianza di servizi che non funzionano di condizioni decisioni assunte con ritardo intempestivamente si va si va ad aggiungere va aggiunta un'altra considerazione
Quando le istituzioni sono tarde lenta nel decidere quando non si interviene tempestivamente le soluzioni sia per si trovano si registrò si realizzò nel corpo sociale spontaneamente si registrano da sole
Sì ritrovo da sole e ne prova
In maniera inequivoca in in maniera determinante e quel che è avvenuto per l'emittente televisiva la lentezza a decidere fa sì che posi intervengo tanto per registrare quello che già si è realizzato
E si interviene soltanto in questo senso perché nel corso del tempo per la intempestività del decidere politico si sono arretrate condizioni che vanno in questi casi generalmente a vantaggio di chi ha maggiore forza economica e di pressione c'è quindi quel secondo problema che richiedono maggiore out per comprendere che maggio tre vuole chissà che quello di là efficacia all'azione di governo che chiama la riforma elettorale
C'è anche un terzo problema pur non va del mondo va dimenticato anche se apparentemente marginale
Che perché diventa viene affrontato in media più radicale che code preferenze che chiamo il problema della correttezza
Che non è marginale ovviamente ma viene considerato non sempre voluto attenzione
Per consentire ai partiti alle istituzioni di non esser più tributaria di quel diffuso e stemma capillare di potere occorre modificare radicalmente le condizioni
Delle campagne elettorali non soltanto eliminando le preferenze o riducendo la dura non soltanto in questo modo perché siamo tutti testimoni di impressioni anche prezzo dal Senato di campagne tra viali foto fortemente dispendiose
Questo fenomeno che sa che rischia di soffocarla Democrazia l'autenticità tra democrazia va combattuto anche probabilmente con un meccanismo di controllo delle spese elettorali
Non abbiamo oggi un meccanismo che mira alla correttezza del delle delle spese elettorali ed è inefficace anche a questo riguardo non ha come obiettivo il contenimento delle spese elettorali credo che sia possibile
Che sia non difficile anche da fatto con molta cautela introdurrà normativa che Conte che con me che miri a contenere spese elettorali perché questo fenomeno qualunque sia poi la modifica di semestrale che si realizza rischia di minare la nel suo contenuto effettivo
Quei tre problemi vorrei dire sono alla base sono della esigenza di definire una proposta di riforma del seme rettorale ma ce n'è un'altra che più che più vasta che più larga che va credo richiamata
Stiamo attraversando una stagione storicamente irripetibile
Abbiamo il nostro Paese tra poco tempo alla presidenza dalla Comunità europea per il semestre
Per il secondo semestre il novanta in un momento in cui l'Europa sta cambiando
Ma in cui questo cambio oppure presenta opportunità grandi ma anche i rischi che da qualche anno guardano il dito ci pensiamo con rammarico di questo non abbiamo fatto per cogliere quest'occasione straordinaria imprevista qualche tempo addietro
Questo richiede istituzioni politica e sistema politico capace di proposte di iniziative decisione
Di San Salvo oggi un ruolo al nostro Paese in questo contesto storico questo il motivo di fondo ancor più grande più vasto che richiede lo sorso
Senza alcuna mila egemonica di alcuno per confidano su esisteva una capacità di decisione di tempestività e decisione una capita di risposta e di collegamento con l'elettorato con la gente molto maggiore quanto oggi non ha
Io non sono dell'avviso che sistema avendo funzionato essendovi stati buoni risultati lo dico con molto rispetto al al al professor Guarino avendo funzionato molte cose il nostro Paese è questo
Ci posso indurre ignorare che son cambiate molte cose nel tessuto della convivenza del nostro Paese che sono cambiate molte cose nel tessuto politico del nostro Paese che chiedono diversa condizione il sistema elettorale
Progredire per concludere eccome si è visto non sono entrato nel merito
Questo incontro è molto importante
Per noi della sinistra siamo a giugno
Del novanta abbiamo se se Dio vuole un anno e mezzo effettivo dileggia Tura ancora
Dobbiamo trovare oggi o subito dopo una proposta conclusiva nitida riconoscibile persuasiva della Sinistra democratica cristiana
Anche compiendo una un sacrificio di valutazioni
Uno sorto di convergenza su una posizione che ci consenta di esprimere in maniera operativamente efficace proposta credibile della della sinistra democristiana
Se avremo credo che siamo in grado di farlo oggi ed oggettivi conseguito a questo scopo avrò fatto di questo giorno un convegno molto importante
Grazie
Allora la parola qui dopo dorato con questo intervento chiudiamo i lavori nella mattinata
Cari amici
Nei convegni quando si discute come in questo caso un argomento che si ritiene centrale
Ci possono essere due diversi atteggiamenti
Ricercare i punti di convergenza oppure raccogliere de
Rafforzare le questioni sulle quali c'è divergenza nelle analisi o nelle conclusioni
A me pare che la nostra scelta in ogni caso la mia
E del primo tipo
E credo che sia utile muoversi in quella direzione anche perché le relazioni introduttive tutte dal primo saluto alla relazione come dire più accademica più distaccata di De Siervo
Indicano che sono molto ampie tra di noi i punti di convergenza
E allora per le ragioni della brevità dei nostri interventi perché è facile comprendere che questioni come quelle toccate potrebbero indurci tutti a discorsi molto ampi
Io cercherò di sintetizzare le mie riflessioni
Richiamando per il resto
Agli interventi agli argomenti
Che condivido
L'amico Matulli a ricordato le cause di crisi del sistema politico
A me pare di poter condividere la sua analisi
Forse vorrei aggiungere che c'è una causa sotterranea che
A me pare emerga soprattutto in occasione della questione referendaria
Che l'esigenza che hanno le giovani generazioni di partecipare ad una fase costituente
Cioè non soltanto di ereditare
Ma ciò che viene dal passato e che Guarino ha giustamente difeso
Ma in qualche modo rivivere il momento di nascita di un modello democratico
Io vorrei a questo proposito dire per che la questione che qualcuno mi sembra abbia quasi considerato come l'occasione fondamentale di questo convegno su questo non con Perrelli
Anche se comprendo che chi viene da un partito di lotta oltre che di governo
è indotto a ricercare io ogni giorno le ragioni della lotta e qualche volta le giornate passano senza che queste ragioni emergano a legittimare le sue scelte
Io vorrei dire che
Ho convenuto e convengo con chi ritiene legittima
Questa iniziativa
Ho anche riconosciuto che può avere un significato provocatorio nei confronti di una inerzia che Matulli ci ricordava dura almeno dagli inizi degli anni settanta
Sono invece
Meno convinto
Che alla base di queste iniziative ci sia come Barbera rivendicato deve esserci
Una motivazione comune ed un obiettivo comune
E basta vedere le posizioni che i sostenitori di questa campagna referendaria hanno assunto sulle leggi elettorali per riconoscere che una volta che scatta il meccanismo referendario
Non c'è identità di valutazione né sul suo significato politico né sull'obiettivo di riforma da raggiungere
Ecco perché per parte mia
Ho sollevato e confermo un punto interrogativo debbo dire che
è un fatto e come tutti i fatti alla fine va considerato interpretato
Ma non mi sentirei come Pasquino di dire che quella la fine del sistema proporzionale
Anche perché il sistema posizionale
E in qualche modo un sistema al quale ancora pur corretto si riferisce lo stesso la stessa proposta di Pasquino
Sulle considerazioni di Matulli
Vorrei aggiungerne una
Ed è cari amici quando noi andiamo alle origini del dibattito sulla crisi del sistema politico
Ci troviamo prima di fronte alle analisi sul cosiddetto caso italiano
Qualcuno degli amici che
Come dire vive nelle biblioteche io in parte vivo così lo ricorda bene
E l'origine del dibattito sul caso italiano
Riguarda la centralità della Democrazia Cristiana ed il fatto che il nostro sistema
Secondo i critici del caso italiano
Non si sarebbe sviluppato in modo pieno perché la Democrazia Cristiana per difendere la sua centralità avrebbe in qualche modo imprigionato lo sviluppo della democrazia
Poi diventa un po'più complicato capire se la stabilità e situazione bloccata o è l'obiettivo che si persegue attraverso le riforme
E allora perché si rifiuta la stabilità degli anni
Del cosiddetto dominio democristiano ce ne persegue un'altra
è tutto un discorso politico ma è questo il problema che dobbiamo discutere mi pare che a questo si riferivano sia Guarino che Galloni
Ma io vorrei
Richiamare un'altra considerazione
Perché dimenticarci che gli argomenti
Critici dai quali poi prende forza la proposta presidenzialista sono gli stessi che hanno contestato il sistema parlamentare nella logica del PAN sindacalismo e dei movimenti è estratta incrementale
E qualche volta non solo gli argomenti ma i partiti e le persone sono gli stessi
E allora voi comprendete perché c'è qualche inquietudine a condividerli
E a condividere una Teoria catastrofista sul sistema parlamentare
E in effetti all'obiettivo politico di combattere l'egemonia della Democrazia Cristiana
Non dico cose nuove perché queste cose
Mi riferisco a loro perché sono qui perché sono interlocutori con i quali intendiamo continuare a discutere le hanno dette Pasquino e Barbiera quando hanno dovuto dare un argomento politico
Alle loro proposte perché altrimenti alla questione come dire soltanto di di Bach
Mi avvicino alle riflessioni di Burberry se la questione non è dell'alternativa ma delle alternative
Cioè di un sistema che al momento del voto permetta di decidere senza in qualche modo concorrere a cristallizzare gli schieramenti
E allora il discorso che noi facciamo
Che credo abbiamo portato avanti che ha portato avanti
E certamente in modo del tutto particolare Ruffilli ma discutendo con molti di noi
E credo che il riferimento a Ruffini li abbia proprio principalmente questo significato
Debbo dire poi che che l'analisi di De Siervo largamente condivisibile salvo per me quella conclusione
Che in qualche modo immagina che personalizzando la scelta si risolvono molti problemi della politica
Beh non è non è così
Intanto anche qui vorrei come dire dimostrare che molte delle cose che gli amici con i quali polemizzano polemizzo però le condivido
E beh e Pasquino nelle prime pagine del suo ultimo libro ci spiega che la crisi della politica democratica non è soltanto un caso italiano
Poi mi pare che se ne dimentichi perché si innamora degli altri sistemi non so quanto ed è invece assai deluso di quello italiano
Ma la personalizzazione della politica cosa porta negli Stati Uniti
Vogliamo rileggere cosa ha scritto in questi giorni la Palombara
E e a cosa porta in Francia vogliamo leggere gli articoli che da sei mesi pubblica quasi ogni settimana del mondo
E a cosa porta in Gran Bretagna vogliamo leggerci il dibattito del congresso laburista ultimo su come funziona la personalizzazione della lotta politica d'Inghilterra
Non è vero come crede qualche nostro amico che emergano i migliori e che siano legati ad un programma che con loro diventa concreto
Questo è vero come dire nella fase di avvio di questa esperienza perché essi le fasi in qualche modo di svolta storica fanno emergere delle grandi tensioni hanno bisogno di riferimenti assolutamente credibili
Ma quando questi modelli diventano di routine e noi dobbiamo riconoscere che i modelli politici come il nostro anche gli altri diventano di routine
Non è affatto vero che sopravvivono soltanto le virtù originarie che non emergono i vizi di questi modelli
E allora credo che dobbiamo essere un poco cauti nell'immaginare che quando si votano le persone i partiti sono indotti a scegliere le migliori altrimenti non vincono le elezioni
Abbiamo l'esperienza delle nostre elezioni per i consigli provinciali e ci dicono credo abbastanza da questo punto di vista
In ogni caso in una società che mercifica tutto
Il giorno in cui il sistema politico sarà personalizzato sarà più facile corrompere le persone che non corrompere i partiti e collegi sicuri saranno acquistati da coloro che hanno i soldi per acquistare questa è la mia opinione
Poi ci sono lo diceva Ruffilli tante altre questioni noi oggi rischiamo di parlare solo di quello elettorale rischiando giusto fare così per concludere in qualche modo però è vero che guai se noi risolviamo il sistema elettorale dal dalle altre questioni che riguardano anche se la crisi della politica
Qualcuno ha accennato al problema della importanza della informazione
Io ribadisco qui l'opinione che coloro che pensano ad un oligopolio dell'informazione logicamente sono per il sistema presidenziale
Perché c'è un rapporto naturale tra un meccanismo plebiscitario
E il bisogno per vincere in quelle condizioni di controllare il sistema dell'informazione
Ma vorrei anche dire per chiarire anche un po'gli amici toscani la mia opinione le queste ultime ore
Che è molto grave quando nei congressi di partito o nelle sedi di partito si decidono le politiche delle banche
Ma dal punto di vista democratico e più grave ancora quando il dominio sulle banche condiziona lo svolgimento dei congressi dei partiti
Ed è la questione del rapporto tra il potere economico della democrazia prendiamolo come vogliamo questa è la questione ciò che di cui si discute in questi giorni è un esempio di una più grande questione rispetto a questa grande questione io vorrei dire che mi sentirei molto più tranquillo Cesi si discutesse di privatizzazione dopo aver deciso qual è la regola che garantisce il mercato nei confronti delle concentrazioni
Perché se no non ne discuteremo più di questa ecco
Sulla democrazia immediata beh io contesto solo che ci sia un'evoluzione della democrazia dalla democrazia mediata o della rappresentanza o dei partiti
Ad una democrazia immediata che è una forma più avanzata più perfetta più garantita di democrazia
Non sto a dire che secondo me sono democrazie mediate cioè rappresentative anche la Germania e la Spagna non soltanto l'Italia l'Olanda
Israele e il Belgio
Perché ho un'idea un po'più vasta di democrazia mediata di democrazia rappresentativa e vorrei anche dire a Pasquino che è vero che un modello elettorale condizione il modello di partito
Ma quando si è detto questo non si è detto ancora nulla
Perché io potrei sostenere che lo condiziona anche negativo
Che ciò a cui voi pensate non porta fuori della partitocrazia se non ne esce da questo rischio il modo di vivere dei partiti può portare ad una partitocrazia ancora più grave
Le liste rigida senza preferenze
I collegi e decisi dalle segreterie dei partiti sottopongono alla ratifica degli elettori una decisione
E come non riconoscere che c'è una diversità politica tra il momento della decisione
E il momento del voto elettorale
Come non riconoscere che democraticamente è inaccettabile per me
Il bivio che qualcuno ha indicato tra i partiti è il popolo
Certo io posso pensare a un partito corrotto è un popolo corrotto a un partito che invece democratico un popolo che democratico
Nel primo caso non mi interessa scegliere
Nel secondo caso credo che sia essenziale a un partito a un popolo democratico avere dei partiti democratici la questione vera è questa e non altra e torna ad essere essenzialmente una questione politica
Io non so se morendo così sono un conservatore un progressista io debbo dire cosa ho detto nel Consiglio nazionale del nostro partito
Che molte delle ipotesi di riforma siccome mi sembra abbiano un contenuto reazionario mi spingono ad essere un conservatore
Venendo del merito e concludo rapidamente c'è un dissenso tra di noi
Io credo che sia assai ridotto semplice e forse richiederà solo qualche chiarimento
Noi partiamo credo tutti perché abbiamo partecipato a quel dibattito a quelle riflessioni dall'ipotesi Ruffilli
Che è una ipotesi che valorizza la coalizione e la coalizione è un fatto politico prima che un fatto elettorale
L'ipotesi Ruffilli non risolve la questione tutta nella legge elettorale
Mi lascia una parte come dire in trasparenza perché le altre l'hanno lo stesso ma la sua terra no
Rilascia una parte evidente in termini propriamente politici
Da un premio alla coalizione antidemocratico dare un premio alla coalizione credo di no perché poi coloro che magari sostengono che antidemocratico trovano tanti argomenti per sostenere sistemi che puntano lo stesso problema perché è vero che il dibattito politico ha due obiettivi che è difficile mettere insieme quelle di regolare un conflitto che in ogni caso non si conclude mai
Del tutto e quello di esprimere un governo per la società
E allora il problema del conflitto resta aperto in qualche modo anche all'interno della coalizione che poi può sciogliersi che può formarsi in altro modo
In una campagna elettorale successiva ecco la pluralità riferita alla questione delle alternative non dell'alternativa
Ma dove che come dire il discorso si fa in qualche misura più articolato dove dobbiamo in qualche modo fare emergere la questione di oggi che poi non è soltanto di oggi ma si era in qualche misura già proposto in passato
Non mi sembra che
Il problema nasce quando noi mettiamo a confronto questa nostra proposta con le risposte degli altri partiti
Perché a questa proposta di riforma politico-elettorale
Ha risposto di no il Partito Socialista Italia
Ha risposto di no perché cari amici del Partito Socialista Italiano alza molto il tiro ponendo una questione di riforma costituzionale me assolutamente finora almeno salvo qualche segnale di movimento degli ultimi tempi per non cambiare nulla di ciò che riguarda il sistema elettorale
Perché il sistema elettorale attuale gli dà una posizione di rendita
Perché lo mette a metà strada tra due diverse maggioranze politiche poi è vero che una di queste l'alternativa di sinistra si è indebolita
Però a livello nazionale così negli Enti locali non è così e me come prospettiva non è così e come potere contrattuale
Che in ogni caso il Partito socialista non solo ha conservato ma rafforzato con le ultime elezioni di fronte a quella straordinarie imprevedibile vicenda di un partito comunista che perde
E di una democrazia cristiana che complessivamente lo segue in questa discesa elettorale e non c'è dubbio che il partito socialista finisce per conservare una sua posizione di rendita
Ed è vero quello che mi sembra abbia detto Pasquino che da questo punto di vista gli sbarramenti
Tre quel cinque per cento non sono la soluzione
Perché non c'è solo o principalmente la questione di ridurre la dispersione elettorale
Ma la questione politica che la coalizione che ha un premio di maggioranza risolve gli sbarramenti non risolvono affatto è quella della Scelta della maggioranza che governa
Ecco perché la posizione socialista ed è stato come dire il vero freno politico alle riforme
Elettorale
Mentre il Paese immagina che quel partito sappia come si bloccare la situazione e gli altri glielo impediscono quante volte ci siamo sentiti dire ma fate una proposta perché i socialisti ce l'hanno
è uno dei tanti inganni del politica spettacolo
E allora di fronte a questa resistenza socialista e cari amici non sto a fare di gli altri discorsi può scegliere una strada quella che io in qualche misura o ipotizzato
Beh almeno risolviamo il problema della semplificazione per quanto possibile perché è un passo in quella direzione ho detto prima non è quello decisivo ma è un passo in ogni caso mi pare che su alcune cose siamo d'accordo e sono le più rilevanti no al presidenzialismo sì a una revisione della dimensione dei collegi elettorali in parallelo a una riconsiderazione del numero
Nelle preferenze
Notate scomparsi che non sono alternativi ad altre funzioni che sono conciliabili con soluzioni diverse
C'è poi il problema allora ma il il premio di maggioranza come si configura
Pasquino ci ha ricordato che Ruffilli era più vicino ai due voti
In qualche modo riproposti da Galloni che noi due turni in qualche modo ipotizzati da Matulli
Ma qui siamo a delle differenze a mio parere del tutto secondarie
Anche se personalmente preferisco i due voti che i due turni perché i due turni contengono paradossalmente un sotterraneo del forte premio di posizione
Per i partiti minori invece che per i partiti maggiori ma è una questione che si può discutere vediamo anche quanti votano secondo turno dove c'è solo due turni che cosa capiterà è una questione aperti ma che era invece la questione vera la questione politica vera è un'altra
Noi pensiamo che le riforme si possano fare
Con le maggioranze che sostengono i governi o che le riforme per andare avanti debbano andare avanti indipendentemente dalle maggioranze che sostengono il governo per la forza del sostegno più generale che ottengono in Parlamento perché se pensiamo la prima cosa
I discorsi che abbiamo fatto questa mattina riceveranno le risposte che hanno ricevuto nel passato
E non andranno avanti
Se pensiamo un'altra cosa
Allora cari amici per pensare un'altra cosa bisogna essere consapevoli che si pensa ad una svolta politica profonda nella vita del nostro Paese
Questa è la questione politica vera
Se vogliamo uscire dalle biblioteche non perché non sia utile passarci qualche ora ma confrontarsi con quella che è la realtà politica nei confronti del riforma istituzionale soprattutto della riforma elettorale
Ecco queste erano le mie considerazioni e mi sembra che indicano molti punti di convergenza tra di noi
Ma come dire ci invitano anche a riconoscere che c'è una questione un nodo vero che o si scioglie o si taglia altri venti continuare a discutere rischia di essere assolutamente inutile
Grazie allora con questo intervento abbiamo chiuso i lavori della mattinata riprendiamo alle quattordici e trenta data la sua esperienza congressuale a parlare alle quattordici e trenta interverremo cominciare con l'intervento di Leoluca Orlando
Vorrei ripetere tutti i vittima stare nei dieci minuti perché ci sono venti persone iscritte a parlare
Vorrei anche dire che alcuni amici hanno portato l'intervento è scritto che ce l'avesse Cerciello fa pervenire prima della conclusione così emittenti può dare un'occhiata
Anche prima della della sua rete del suo intervento a chiusura dei lavori
Come si è giusto scusa le persone che hanno passato il loro intervento sono Gianni Fontana e Castagnetti
Naturalmente gli altri che lo portassero oltre che il passaggio
Anche c'è anche una indicazione dell'intervento
Primo che hanno
Sì Orlando
Prego caro
Cari amici s'questo convegno Okabe
In un momento particolarmente delicato per i partiti italiani ma particolare Uboldo
Per la Democrazia Cristiana
Abbiamo assistito ad alcuni fenomeni di delegittimazione della nostra
Rappresentanza sia al Nord con le leghe sia al Sud con
Una serie di liste trasversali che hanno
Occupato alcuni comuni in concorrenza con le tradizionali liste della Democrazia Cristiana
E allora tutti quanti si chiediamo se il fenomeno delle leghe un fenomeno alla Giannini o se c'è qualcosa di più profondo come lo stesso De Mita ieri faceva notare a Livorno
Io credo che è la modernità
Che sta mettendo in crisi i partiti
C'è una modernità tecnologica
E di questa modernità tecnologica sono espressioni quei ceti che in qualche modo votano per le liti
Ma c'è una modernità procedurale
Che i partiti non sono riusciti a cogliere che si traduce nell'organizzazione amministrativa nei funzionamenti dei meccanismi istituzionale io vorrei dire che per richiamarli alcuni esempi
Questi delle lenti chiedono uno Stato più efficiente come diceva
Manzella stamattina più Stato e più efficienza dello Stato
Ebbene non ci troviamo di fronte ad una paralisi
Della capacità di decisione dello Stato basti pensare che il piano delle telecomunicazioni
Dell'ottantotto novantasette ancora per essere approvato
Il piano delle ferrovie del Parlamento approvato cinque sei anni fa ancora non parte il piano energetico è fermo questo perché perché in qualche maniera e ritenuta meno la distinzione tra attività legislativa e attività di governo
Perché in qualche maniera il legislatore italiano
Cerca di appropriarsi di una capacità amministrativa
Stabilendo con le leggi specialmente di programmi pluriennali una serie di controlli che finiscono per inceppare il procedimento amministrativo
E in qualche modo creano confusione di responsabilità
Dopodiché i programmi vengono varati devono essere predisposti dal governo
Devono essere mostrati alle regioni e ai sindacati alle commissioni parlamentari che se di palleggio erano da una parte da un'altra
Arrivando ad una lottizzazione ulteriore dai partiti Penghua che modo stravolgano quella che è la concezione esecutiva e
Concezione legislativo
Allora dobbiamo ripensare in qualche maniera al rapporto tra Governo e Parlamento alla maniera di legiferare perché la nostre ancora una legislazione burocratizzare Ute che finisce per paralizzare l'azione di governo
E poi dobbiamo riprendere il discorso regionalista
Guardate che le commissioni che si stanno creando tra mondo degli affari e politica
Dipende da questo accentramento nelle decisioni di spesa lo Stato non vuol mollare alcune competenze alle Regioni le Regioni si sono appropriate di alcune competenze che avrebbero dovuto dedicare alle Autonomie locali per cui c'è una massiccia concentrazione di capacità dispensa che evidentemente alla fine induce le grandi holding finanziaria ad un legame sempre più stretto col mondo politico ed è per questo che allora non ci apportiamo che assistiamo a delle campagne elettorali dispendio fissi
Ma chi le paga questa campagna elettorale se non quei potentati
Se non richiesto hanno attraverso i meccanismi normali
E procedurali
Ad avere i necessari finanziamenti e hanno bisogno della copertura politica per avere quello che la pubblica amministrazione non riesce a dare noi dobbiamo spezzare in qualche maniera questo legame
Se vogliamo ridare dignità all'attività politica
Ma soprattutto se vogliamo avviare un processo di riforma della pubblica amministrazione che il nodo centrale di fronte a cui non si trova però è una riforma soprattutto della mentalità dei partiti
E qui sta la differenza tra un partito moderno è un partito supera i regimi dell'Est sono saltati proprio perché avevano burocratizzato al massimo i procedimenti amministrativi
Noi abbiamo risentito nel nostro Paese soprattutto dopo la fine del centrismo e soprattutto dopo la fine del centrosinistra con la solidarietà nazionale abbiamo risentito di una mentalità burocratizzare ante del partito comunista che ha finito per essere immessa in tutti i processi legislativi
E quindi la riscoperta di una capacità di attività legislativa che può venir fuori solamente se c'è una netta distinzione tra maggioranza e minoranza
E in questo modo va rafforzata la proposta di governo per questo che si impone pure una riforma elettorale perché noi dobbiamo rafforzare la capacità di guida di governo mettendo alla nelle condizione di zoom subire i ricatti costanti dell'opposizione anche se evidentemente il processo legislativo sembra un processo che si fa in un confronto con l'opposizione
Ma un conto è il confronto un conto è la compromissione costante che finisce per far venir fuori delle leggi che non funziona
E allora
Noi dobbiamo in qualche maniera fare la proposta di maggioranza e quindi la proposta del doppio turno in cui prima vengono votati partiti e poi viene votata la proposta di maggioranza ma sempre a una delle linee più accetta perché in qualche modo mettiamo l'elettore nelle condizioni di decidere chi deve governare e guardate che anche il fenomeno delle leggi è dovuto proprio a questa incapacità di decidere in alternativa a che cosa quanto tutti i partiti si presentano facendo una campagna elettorale più ideologica che sui fatti e oggi la pubblica opinione richiede più fatti più programmi più proposte che in qualche maniera si saltino con le esigenze vere della gente
Mentre invece ne abbiamo visto anche le conseguenze durante la campagna elettorale regionale ultima i confronti fra i partiti finiscono per essere sempre confronti ideologici non abbiamo sentito parlare di belle
L'amico Mancino si appresta a presentare risorse già l'ha presentata
La proposta di riforma
Ecco dei poteri
Delle regioni che cioè sono obbligate a delegare i poteri agli enti locali perché da enti di programmazione di legislazione di coordinamento si stanno trasformando quasi dappertutto in venti di gestione inerenti gli appalti ed evidentemente a questo punto illegale
Potentati economici e delegati politiche diventa sempre più strette un'ultima cosa vorrei dire
C'è stato stamattina in autorevoli studiose che richiamava il fatto mi pare
Guarino
Che infonde in Italia con questo sistema istituzionale è diventata la quinta potenza industriale del del Monte questo è vero
Però ci sono due fatti che credo sono peculiari del nostro Paese uno del Mezzogiorno che diventa sempre più povero
Un altro e la violenza che si sta in qualche maniera in tufo tanto non solo in tutto il Mezzogiorno ma in tutti i guanti meccanismi statua
E questo è preoccupante
E preoccupante perché quanto non si riesce ad a vere dello procedure certi rapide che abbiano una certezza del diritto in qualche modo si finisce poi per ricorrere
Dei tentativi di violentare le istituzioni perciò credo che una riforma della pubblica amministrazione che sia collegata direttamente le esigenze della gente sia una cosa a cui noi dobbiamo puntare come primo obiettivo grazie grazie
Adesso Marco Fellini e poi Orlando
Grasso tavolo io vorrei provare a ripercorrere il Complesso di argomenti proposte suggestioni forme di disagio che hanno animato questo confronto questa mattina
Da un angolo visuale molto particolare quello della televisione delle sue conseguenze politiche dei suoi Effetti sui processi istituzionali può sembrare una digressione
Io credo però di non uscire dal tema
Perché il sistema della comunicazione in misura crescente condiziona la nostra costituzione materiale quell'insieme di regole non scritte di comportamenti che definiscono la vita politica
Ma condiziona anche e soprattutto il formarsi della rappresentanza pubblica
Il punto di congiunzione più ovvio più facile
Anche più sbagliato tra politica e televisione era presentato dalla proposta della Repubblica presidenziale
Rischia di essere un punto di convergenza che somma due semplificazioni e che concentra due poteri e la politica verrebbe così a coincidere
Con la televisione nel descrivere e rappresentare i suoi meccanismi non come espressione di valori bisogni e interessi
E neppure come confronto tra partiti ma più semplicemente più crudelmente come duello tra leader che diventano per quell'attimo in quel passaggio protagonisti di tutta quanta la nostra esperienza collettiva si verrebbe a determinare una concentrazione di potere lo accennava questa mattina nella sua relazione De Siervo
Si obietta che questa tendenza opera in molte democrazie si propone con una forza dirompente
Diventa un punto di attrazione perfino e paradossalmente per l'Unione Sovietica di Corbaccio offra dove non a caso l'emergere di una leadership per fortemente personalizzata ha coinciso con un imponente diffusione e liberalizzazione dei processi di comunicazione
E tuttavia quello che non viene fatto rilevare è che questo sistema
Questo intreccio tra informazione e politica contiene più problemi più difficoltà più elementi di disagio di quelli sui quali siamo quotidianamente chiamati a fare i conti e qualche volta fare ammenda
La coincidenza tra il rafforzamento della leadership
La personalizzazione e la politica spettacolo non ha ricucito la frattura tra le istituzioni e la gente l'esperienza di tante democrazia nel mondo conferma questo punto di vista dalla società americana
In parti quasi maggioritari ormai estranea al suo sistema politico alla Francia dove deve pure far riflettere la caduta di popolarità di un presidente come Mitterrand che pure sul binomio
Tra presidenzialismo e carisma televisivo aveva costruito larga parte delle sue fortune
Così come ci sarà credo da interrogarsi sul curioso fenomeno un po'demagogico di Eltsin che in quel contesto è emerso di prepotenza alla ribalta della politica sovietica insomma l'Europa degli anni ottanta
Vede una galleria di ritratti dei propri leader che hanno insieme poca popolarità e poche occasioni pochi elementi di ricambio
E dunque possiamo concludere che la figura del presidente televisivo come vertice delle istituzioni non ha certo lo stesso potere taumaturgico che Marc Bloch descriveva a proposito dei re francesi e proprio l'analisi delle difficoltà
Di questo sistema induce a cercare a costruire un percorso diverso sull'effetto politico della televisione sono stati scritti volumi e volumi
E io mi limito qui ad una osservazione tra le tante
La televisione ha semplificato enormemente la spiegazione del gioco politico ma non è riuscita a contemporaneamente a determinare una analoga spiegazione del gioco
Si è semplificata solo la spiegazione la capacità di rappresentazione al Paese
Questa contraddizione passi che più si parla di politica in televisione
Meno si contribuisce non dirò alla sua popolarità ma certo alla sua capacità rappresentativa non deve essere un caso se in questi anni di forte Presa dei partiti sul sistema dell'informazione sono cresciuti così tanto i fenomeni più critici nella società verso il sistema dei partiti
Non deve essere un caso se la proposta se la protesta nelle ultime elezioni ha preso la direzione delle leghe
Cioè del fenomeno politico più estraneo e più lontano al sistema della comunicazione
Io credo che noi siamo ormai un po'prigionieri di un certo modo di raccontare e di interpretare la politica che viene dai mass media
Ma siccome non ci è data alla occasione di rifugiarsi in un passato che probabilmente non è mai esistito dobbiamo trovare un punto di congiunzione diverso tra azione politica regole del gioco modi di comunicazione e rappresentazione
La proporzionale pura nella storia del nostro Paese metto l'accento sull'aggettivo è stata funzionale nel dopoguerra
Alla esigenza di una società che non aveva fuori dalla politica nessuna capacità divenire rappresentata essa si intrecciava peraltro ad una situazione che vedeva la frantumazione degli interessi e dei bisogni raggrupparsi agevolmente sotto le bandiere delle ideologie
Delle classi dei partiti dei sindacati di massa
Il prodotto di cui tutti questi fattori questi stessi fattori in una situazione mutata
E oggi quello di moltiplicare i poteri di veto i poteri di coalizione le rendite di posizione incrinando logiche ed equilibri della rappresentanza
A cui endo e diffondendo sensi di solitudine e di estraneità rispetto al sistema politico e istituzionale la televisione registra e accentua tutti questi fenomeni il cittadino non è più arbitro della competizione politica ma questo stesso cittadino è diventato in larga misura spettatore investito come da un flusso formidabile di notizie e di informazioni e proprio in quanto spettatore sopporta sempre meno che il gioco politico si svolga più lontano in forme più mediate
Nelle quali la sua influenza si è fatta indiretta e imprecisa di questo passo rischia di essere uno di quegli spettatori che disertano la partita o peggio ancora invadono il campo il fatto è che più tende ad allargarsi la platea televisiva
Più si sta restringendo il cerchio della partecipazione politica e se noi non interveniamo in questo punto critico i due fenomeni rischiano alla lunga di alimentarsi a vicenda
La televisione a tal punto alzato la posta del confronto moltiplicato esigenze e aspettative creato parametri diversi diffuso consapevolezza offerto strumenti bisognerà che riflettiamo un giorno
Sulle possibilità anche tecnologiche legate allo sviluppo di un mezzo che consente alla democrazia di esprimersi in forme immediate impresa quasi diretta
A tal punto si è determinata questa trasformazione che se politica e istituzioni non saranno in grado di corrisponderli
Rendendo le alternative più visibili
Rendendo i movimenti più evidenti e trasparenti rendendo i processi di ricambio più agevoli la scorciatoia di una seconda Repubblica presidenziale e plebiscitaria io credo stia quasi dietro l'angolo l'ultima brevissima riflessione che voglio fare questa mi ha colpito nell'intervento questa mattina di Bodrato il riferimento ad una generazione che accampa il diritto a rifondare le regole del del gioco politico
Così come la generazione che fu protagonista dell'immediato dopoguerra ebbe occasione di fare nella divisione di questi mesi né lo sgretolamento delle barriere tra Est e Ovest c'è una differenza forte che rimane la politica nel nostro sistema una corrosione continua che ne indebolisce la capacità di decidere ma soprattutto la capacità di rappresentare la politica oltre quella cortina di ferro che si è dissolta una grande Presa i suggestione la capacità di dare voce abbisogni di liberazione
Che
Il peso dei regimi non è riuscito a schiacciare e a cancellare superare questo divario io credo che sia uno dei compiti e degli obiettivi di una nuova legge elettorale
Grazie a Follini allora la parola all'Orlando subito dopo Michelini
Non sapete ancora che lo dico quindi grazie comunque
No io vorrei
Vorrei dire va be'voglio dire anche grazie vive anche grazie
Non soltanto per quest'applauso ma anche
Per tanta solidarietà e tanto sostenne che mi è venuto in questi giorni per gli amici della sinistra democristiana una
In momenti nei quali ti poni anche il problema di chi sei
E se mi consentite di il problema di stabilirà chi appartieni sentirti confortato e sostenuto la prospettiva Fossati dà coraggio
Eletti perché spinga andare avanti perché io ho colto in questo sostegno non tanto una pur necessaria
Cautela tutela garanzia per il già fatto
Ma ho colto in questo sostegno un invito ad andare avanti sulla strada già intraprese e vorrei proprio iniziare dicendo che tutti noi avvertiamo forse non saremmo qui sono apertissimo che c'è uno scarto forte tra il linguaggio la capacità di futuro
E il sistema rapendo attivo dei partiti
Che solo
C'è solo il punto centrale della vita del nostro Paese
Non ci accorgiamo parlando con la gente
Come se esistessero linguaggi linguaggi diversi
Come se si stessero futuri DiVersi come se si stessero simboli e rappresentanti diversi tra la gente comune
Gli elettori da una parte la politica dall'altra
Credo che sia questo il vero problema che abbiamo di fronte oggi in questo nostro Paese
Riuscire a capire come mai è accaduto
Che le persone normali quelle incontriamo a a chiamare le persone normali
Creando una sorta di contrapposizione
Scusi lei è un politico non sono una persona normale dice la gente
Come possono
Come è potuto accadere che cioè vi sia uno scatto nel modo di parlare delle persone normali rispetto alle persone che sono impegnate nelle istruzioni per palloni
Come può accadere che il futuro delle persone normali non coincide con il futuro immaginato pensato e costruito da chi è impegnato nelle istituzioni
Come può accadere che i singoli rappresentanti delle persone normali non coincidono con i singoli e rappresentanti di chi è impegnato nell'istruzione
C'era qualcosa che non funziona c'è qualcosa che non funziona
In quello che è lo strumento di interpretazione per la volontà dalla gente
è per definizione il sistema elettorale e uno strumento di interpretazione della volontà dei cittadini purtroppo spesso si ha la sensazione che esso sia diventato on line perpetrazione
Mentre invece dovrebbe essere soltanto uno strumento di interpretazione della volontà dei cittadini la politica allora appare nell'immaginario anche in quello collettivo
Nell'immaginario anche in quello collettivo appare quasi la negazione del consenso
La politica cioè appare quasi la negazione del privato il consenso popolare
E allora
A discutere della riforma elettorale è certamente importante ma altri prima di me l'hanno detto non si può parlare la riforma elettorale senza porsi il problema la riforma dei partiti
E per quanto riguarda la democrazia cristiana non si può affrontare il problema la riforma elettorale senza affrontare il problema la riforma del partito la Democrazia Cristiana
E credo che da decenni seduta presto strettissimo rapporto esistente tra riforma elettorale riforma dei partiti
Decenni questo nostro Paese
Si elude questo nodo centrale e la società civile manifesta stanchezza
E oscilla tra la potestà sia essa leghista sia essa non leghista e al rifiuto invece qualunquisti con la politica
In buona sostanza pensare che si possa discutere
Della riforma dei partiti come variabile indipendente rispetto a riforme elettorali e per converso discutere di riforma elettorale come variabile indipendente rispetto alle riforme dei partiti è un modo per non affrontare il cuore del problema
E non e non credo che sia utile
Liquidare le proteste
Con aria di sufficienza o stigmatizzando
Gli aggettivi sostantivi verbi usati da chi protesta
Mi riferisco in particolare ad un atteggiamento sbagliato presa tenendo nei confronti della delle leghe della lega lombarda in particolare
Ancora una volta quando il quando qualcuno colpito indica la luna
Lo sciocco parla del dito anziché parlare della luna
Ed è esattamente questo il fra noi e la lega la lega è un diritto che indica un disagio
Allora anziché parlare della Lega
E quindi trasformare il dito né la luna il dito dall'oggetto posto attenzione dovremmo chiederci perché perché scoppia la protesta come quella leghista scoppia la protesta come quella leghista
Perché nel Paese ma accrescendo la stanchezza per un dibattito che lunedì affronta soltanto il problema delle riforme elettorali è il martedì affronta soltanto il problema la riforma al partito
Credo che sarebbe arrivati il giorno di affrontare insieme la riforma elettorale la riforma dei partiti perché la riforma elettorale la riforma dei partiti non sono variabili indipendenti occorra credo rompere questo circolo vizioso
E non si può rompere il circolo vizioso
Facendo come qualcuno propone di fare
Sostanzialmente realizzando la riforma elettorale che sia ad uso e ad immagine degli attuali partiti
Perché se si realizza una riforma elettorale che sia d'usura di immagine degli attuali partiti sostanzialmente non si realizza quell'atto necessario di rottura che quello di cui tutti voi diciamo avere bisogno
Perché se noi riteniamo che il nostro sistema
Politico non ha bisogno di atti di rottura
Probabilmente stiamo perdendo tempo a discutere tanto di riforme
E allora
Lo strumento del referendum
è uno strumento rozzo
Ma per quanto sia rozzo è uno strumento che consente l'unico strumento che consente di uscir fuori dall'impasse
C'è l'unico strumento che consente che il cane continua a mordersi la coda
Il referendum è a mio avviso questi referendum elettorali sono a mio avviso un segnale importante di rottura per superare l'attuale sistema proporzionale
E per costruire un più diretto rapporto tra cittadini
Eletti comunque sono lo strumento necessario per evitare che si Contini lunedì a parlare di riforma elettorale e il martedì di riforma dei partiti come se fossero delle variabili indipendenti
Certo quanti privilegio la logica del camper
è normale che lancio alla temi e scomuniche contro chi protesta
Chi privilegia la logica del camper è normale che lancia anatemi scomuniche contro la lega
Chi privilegia logica del camper è normale che l'ANCI alla temi conto il referendum e contro un più diretto rapporto fra elettori e delle e politici
Però diciamolo francamente il ruolo dei partiti Ruocco essenziale nessuno intende contestare l'essenzialità del ruolo dei partiti ma il ruolo dei partiti non può arrivare al punto di far considerare il consenso un'opzione allora
Cioè si ha l'impressione che in questo nostro Paese
Nell'esaltare il ruolo dei partiti con molta forse si finisca col col affermare che il consenso è uno c'è una quando in democrazia il consenso diventa un'opzione non c'è da chiedersi che democrazia è quella alla quale noi viviamo il risultato elettorale viene troppo a volte mortificato o è saltato
Secondo accordicchio sono sottratti ed estranei rispetto al controllo popolare
E allora la democrazia va in crisi e nascono o si rafforzano nelle istituzioni rappresentative nei partiti protagonismi parassitari
E storture da mediazione che nulla hanno a che vedere con la democrazia compiuto io ho sentito tanto allarme nei confronti delle possibili storture che nascono da una forma di superamento del sistema proporzionale dove esaltazione rapporto diretto tra il cittadino e l'ha letto
Ma ci siamo mai chiesti quante storture si realizzano per tenere in piedi un sistema di partito che completamente lontano rispetto al Rispetto dalla punta popolare ci siamo mai chiesti cosa costa in termini leciti in termini illeciti e il mantenimento di un sistema di partito che prescinde dal consenso popolare non è anche questo una fonte di inquinamento neanche questo una fonte di stortura del funzionamento della democrazia
E allora siccome non Wormmon voglio non credo che sia opportuno che il mio sia un discorso astratto voglio raccontare di una storia
Moderato
Di quest'anno
E nel comitato provinciale siamo andati in minoranza
E il segretario provinciale si è dimesso
Il ventitré gennaio la Giunta comunale e la giunta provinciale per effetto di questo cambio di maggioranza si è dimessa
Il mercoledì ventiquattro gennaio la sinistra democristiana in campo nazionale assunto una forte posizione
Prendendo lo spunto certamente non soltanto per questo prendo lo spunto dalla vicenda la vicenda palermitana
Siamo andati allo scioglimento anticipato del consiglio comunale e del consiglio provinciale siamo andati al commissariamento del Comune e la Provincia siamo andati alla commissaria mento del partito in provincia di Palermo
Sapete qual era lo scarto esistente tra maggioranza e minoranza nel partito la Democrazia Cristiana che ha determinato la modifica di tutte questi esperienza delle quali tanto abbiamo parlato mille tessere
Per il mille tessere a livello provinciale
Si è realizzato tutto questo travolgi mento perché ancora oggi fa parlare la politica nazionale
Si va alle elezioni e si scopre che nella sola città di Palermo uno solo candidato dalla sinistra democristiana penna sessanta mila voti in più del numero due dalla stessa lista
Mi sembra che di fronte a questo scarto tra mille tessere a livello provinciale e sessanta mila voti di differenza in una sola città sulla candidatura
La gente non si chieda
Se i partiti non sono un ostacolo obiettivo la loro modo di funzionare rispetto a libero manifestarsi del consenso popolare
Allora
Allora può accadere allora può accadere può accadere proprio perché siamo rispettosi della volontà degli elettori ma siamo anche rispettosi del ruolo dei partiti può accadere quello che è accaduto in questo nostro Paese sta accadendo in questo nostro Paese o a cadere
Che vi sia un candidato che diventi sindaco di una città come Venezia avendo avuto tra centocinquanta voti di preferenza
E faccia come ha fatto il sindaco di Venezia contro centocinquanta voti di preferenza un condominio
Un palazzo in condominio
Per converso può accadere che un candidato che abbiamo un numero di voti pari agli abitanti di Venezia non riesca a fare il sindaco e la sua città
Quando si verificano queste storture c'è qualcosa che non funziona
è ben vengano gli strumenti rozzo il referendum se servono a rompere questo circolo vizioso
Ma non voglio citare soltanto l'esperienza palermitana
Perché i poteri Cordani invece tante tante esperienze di questo nostro Paese
Tante regioni di questo nostro Paese dove il nostro partito registra
Posizioni di corrente
Ricca di tessere
E senza consenso
O per converso povera in tessere
Ricchi di consenso
Allora io credo che una riflessione su questo va fatta non per enfatizzare o per mortificare risultati elettorali vada fatta per renderci conto che se non riusciamo a tenere insieme
La riforma elettorale con la riforma dei partiti e con la riforma tra democrazia cristiana noi corriamo il rischio forte
Di fare per altri dieci anni il lunedì i convegni sulle riforme elettorali
E il martedì i convegni sulle riforme dei partiti non avendo poi la fine nella riforma dell'uno nella riforma dell'altro allora probabilmente
Dovremmo chiederci qual è il ruolo della sinistra democristiana in questo momento
Io credo che non la sinistra mo'che siamo in questo momento sia essenzialmente un ruolo di interpretazione del bisogno di cambiamento che sale cose da civile
Non può la sinistra democristiana permettersi il lusso di apparire un ostacolo rispetto ai fermenti di cambiamento foss'anche di rottura che emergono Città civile
Perché non lo svolge il ruolo di ostacolo rispetto ai fermenti di cambiamenti di rottura altri sono più bravi di noi
Altri sono più bravi di noi e su questo terreno la nostra partita è perdente oltre che è perdente perché rinnega un'identità allora io credo che se noi vogliamo tenere insieme la riforma elettorale con riforma dei dei partiti e con un ruolo da sinistra democristiana
Probabilmente dobbiamo chiederci
Se la prudenza aiuta la democrazia cristiana nel suo complesso
O se invece la potenza non rischi di condannare come sembra che stia condannando la democrazia cristiana a diventare un partito moderato
Che entra sostanzialmente in Europa come una forza moderata forte di un consenso da trascinamento incapace cioè di essere punto di riferimento di consenso nuovo
Capace cioè soltanto di catalizzare un consenso che oscilla tra la vostra al Gia e la clientela
E credo che quando questo dovesse avvenire sarebbe non soltanto la crisi della sinistra democristiana ma probabilmente entrerebbero in crisi alcuni milioni di elettori democristiani grazie
La
Dopo Michelini Kitty
Uno dei tanti elettori
Scusate
Uno dei tanti elettori della Democrazia Cristiana che sono rimasti delusi dalle ultime vicende mi riallaccio direttamente a quello che diceva De Luca Orlando poco fa
Io l'ho incontrato ieri sera a Roma in una cena tra amici non la conoscevo
è una signora si chiama Paola Campigli quindi è un nome che conoscete molto bene
E questa signora mi ha detto io le ho chiesto l'autorizzazione ovviamente di dirlo io non ho votato questa volta a Roma per la democrazia cristiana non sono poche note a votare
E continuano a non votarla se non vedo dei segni di cambiamenti quindi
E come lei a Roma il ventuno virgola tre si è astenuto tra schede bianche e nulle si arriva quasi al trenta per cento il che vuol dire che ci sono a Roma quattrocentocinquanta mila elettori
Che non votano cioè un rifiuto
Quattrocentocinquanta mila lettori se togli duecentocinquanta mila diciamo che non votano solitamente ci sono trecento mila elettori libertà
I segnali sono preoccupanti perché c'è una lega Lombarda che sta organizzando a Roma mi è stato detto ieri tra l'altro con un ufficio con un rappresentante e così via
Non so quello che recita raccoglie Roma la città tutta particolare però io credo che questo è un segnale
Molto preoccupante questo dall'astensione
Io sono uno dei trenta primi sottoscrittori di questo comitato promotore per le per l'Inter il referendum elettorale proprio perché ritengo da una parte che sia necessario proprio come spinta nei confronti del mondo politico del Parlamento
E devo dire che il segno che è buona la cosa lo sta dimostrando reazione rabbiosa da parte del Partito socialista
In secondo luogo il fatto che il problema è quello di comunicazione quindi con uno che per vent'anni ha fatto un mestiere di giornalista la televisione quindi che è uno che un po'se ne intende
E corre di riuscire attraverso questi dibattiti attraverso questo dibattito nazionale anche attraverso i mezzi di comunicazione
A far capire quello che il difficilissimo linguaggio delle riforme elettorali in modo che la gente capisca che cosa va a votare che cosa potrebbe andare a votare o comunque qual è il dibattito e a cosa serve a dare maggiore rappresentatività a dare maggiore partecipazione e tutti sappiamo che più informazione significa più partecipazione
Il contesto nel quale noi ci muoviamo un contesto in cui emerge un pragmatismo esasperato un processo di secolarizzazione avanzatissimo
Il mito del progresso
E c'è nello stesso tempo una esigenza di valore che quella che io definisco una nuova sensibilità che emerge dalla gente c'è una nuova sensibilità nel Paese
E questa nuova sensibilità bisogna interpretarla oggi i partiti lo sappiamo hanno abbandonate le grandi idealità e sono diventati pragmatici vale a dire forza di potere anziché mediare hanno finito con l'invadere la società la politica da logica di servizio si è trasformata in una mera logica di potere si è trasformata così a spese della sua ispirazione ideale culturale ed etica lo stato sociale di moto lo Stato dei partiti la politica di partito e diventata l'unica politica possibile
Il potere politico fine a se stesso lo sappiamo bene porta dritto al prevalere della logica di schieramento intesa come rigida distribuzione del potere
Ma dal Paese ripeto c'è una nuova sensibilità che sale
C'è una domanda politica che va interpretata una nuova domanda politica
Cosa chiede
Questa nuova sensibilità che la logica delle cose prevalga sulla logica del potere
Che il potere sia al servizio del programma e non di una formula
E l'occasione di credibilità
Chiede anche che sia recuperata la funzione mediatrice della cultura che sia tentata una nuova sintesi tra tecnica e cultura
Che cos'è che ha gettato benzina sul fuoco di questa nuova sensibilità chi più di altri adeguato ad essere l'interprete più fedele di questa nuova sensibilità quale partito può essere lo strumento più consono ad interpretare questa nuova sensibilità
La Democrazia Cristiana rispondo io
Se riesce a recuperare la sua identità di partito popolare di ispirazione cristiana
Il problema è morale e politico
Morale voglio dire il comportamento la coerenza la formazione la preparazione delle persone la seleziona la classe dirigente non si tratta come diceva questo uno dei rischi e dei pericoli come diceva giustamente Bodrato di chiamare il calciatore l'attore per prendere voti e fare di questi specchietti per le allodole la gente poi non non li vota neanche più a questo livello
Si tratta di selezionare una classe dirigente che sia credibile
E che sia conosciuta delle persone che la gente la voti perché vede incarnata in queste persone i propri ideali
A questo per a questo proposito quindi questa diciamo il problema morale per quanto riguarda il problema politico
Ecco litico perché riguarda il ruolo politico della Democrazia cristiana e la sua capacità di dare concretezza nella nuova realtà europea e mondiale al suo essere partito di ispirazione cristiana
Per quanto riguarda e per chiudere l'ho avuto quattro minuti e credo di stare nei tempi il rapporto con il mondo cattolico
Che si è come sappiamo politicamente molto affinato ed è più esigente più avvertito
Chiede mondo cattolico uomini onesti e trasparenti
C'è
Ivano la militanza politica come servizio
La politica è servizio
Il partito è strumento
Io mi chiedo a proposito dell'ultime lezioni a Roma quando un giovane
Facendo i conti su quanta pubblicità messo sui giornali perché poi diceva Mattarella stamattina le spese elettorali ma io lo può dire se fossi in loro
Di quelli che spendono miliardi voglio dire stare attento a non mettere probabilità sui giornali cotto intasca glieli fai subito quali sono quarte di pagina venti milioni tutti i giorni su quattro giornali fa un miliardo
Solamente per quello per non parlare delle cene elettorali che ascoltano più di trecento milioni a botta
La politica è servizio allora chi viene eletto spendendo a trent'anni due miliardi
A chi risponde all'elettorato che lo ha votato in un certo modo oppure risponda quello che gli ha dato i soldi
La politica è servizio e servire a più alta dignità
E questa la questione morale un aspetto importante dalla questione morale
Allora uomini onesti e trasparenti uomini che vivono la militanza politica come servizio che il partito sia veramente popolare è veramente suo liberista che si faccia carico dei problemi che più angustiano le persone
Questa sarà la verifica per gli anni Novanta secondo me questo sarà la cartina di tornasole per un partito con una democrazia cristiana
Partito di ispirazione cristiana
Sarà capace questo partito questo il punto di rispondere a quelle che sono le esigenze che emergono dalla nuova sensibilità di questo nostro Paese grazie
Allora
Dopo ha Fracanzani
Io mi scuso se davvero richiamare perché altrimenti non ce la facciamo
Cari amici io farò delle riflessioni e ho lasciato da parte l'intervento che aveva preparato sa
Venendo a questo convegno mi ricordavo che i giornali alcuni giornali siamo accompagnato non accompagnato questo raduno scrivendo grossomodo
Barbara Palombelli per esempio ma vanno a Firenze come se andassimo a trattare delle questioni istituzionali
Cose fatture cose futili stranezze rispetto ai problemi reali
Qualcun altro ovvero Ciriaco
Adatto anche per gli avvertimenti degli ammonimenti in relazione al dibattito ora io la prima constatazione che voglio fare è che partendo un altro non è un giornale
Non è la costatazione che voglio fare che mi pare che partendo dalle relazioni
E dagli interventi molto ricchi che si sono svolti finora
Noi abbiamo risposto nell'unico modo in cui un democratico risponde e come abbiamo sempre risposto anche in passato cioè facendo un dibattito a voce alta e con chiarezza con il massimo di libertà
E credo che questo massimo di libertà lo condurremo fino alla fine perché è l'unico modo credo per contribuire non solo noi stessi alla DC che anche al confronto dibattito politico democratico la nostro Paese
Ma è con questo spirito di libertà che io voglio fare alcune osservazioni la prima e sui referendum elettorali che abbiamo davanti
Io credo che sia stata giusta l'intuizione della degli alberi e gli amici della Fuci
Sia stata giusta e doverosa l'iniziativa rispetto alla situazione di stallo e di blocco del sistema politico istituzionale italiano
Credo che sia giusto i cittadini votino però ecco voglio dire a Ciriaco De Mita che io non ho cambiato opinione sui referendum
Continua a considerare il referendum una risorsa della società e della gente
Una risorsa anche per la politica ma per quel tramite non uno strumento a disposizione per i partiti questo è nello spirito da un'altra carta costituzionale
In un momento in cui è così difficile il rapporto fra classe politica e classe dirigente e cittadini credo che sia importante guardare anche queste cose che io non considero sottigliezze gesuitica di vecchia memoria Orlando non i gesuiti da oggi attuali gesuiti d'una volta
Ma credo che sia un modo importante un modo significativo abbiamo vinto allora nell'ottantasette Ciriaco e credo che non perderemo se sapremo mantenere questa distinzione tra il momento dalla responsabilità dei partiti è il momento della iniziativa dalla gente
La seconda osservazione
E chiedo scusa Bodrato perché in realtà avendo parlato con lui prima di questo convegno Roma lungo conosco bene il suo pensiero
Però la chiusa del suo intervento stamane è una chiusa che va un pochino spiegata questa mattina Guido chiuso il suo intervento dicendo questa riforma
Questa riforma conti pensata di farla il nodo è se la facciamo con questa maggioranza o se lo faccia ma con il Partito comunista grosso modo faccio una sintesi molto brutale
Ecco io credo che questo dilemma e io so che il grido d'accordo con me però credo che sia importante chiarire questo aspetto di chiedo scusa amico non non è una polemica per nulla nei tuoi confronti
E credo che sia un falso dilemma è un problema e mal posto il problema posto così
Perché certamente se dovessimo rispondere formalmente al quesito che tu hai posto al dilemma che il posto noi dovremmo dire che se dobbiamo farla con i socialisti possiamo andare a casa era inutile convocare questo convegno perché c'è una forza di interdizione che finora ha pesato
Se pensiamo di farlo con i comunisti credo che comunque il percorso rispetto a questo partito comunista che ha già un percorso così travagliato al suo interno sarebbe ugualmente condannato alla sterilità
Perché è un falso divieti falso dilemma perché in realtà e tu l'hai colto quando hai parlato del bisogno di alcuni giovani di giovani più sensibili partecipare in qualche modo una nuova fase costituente nel nostro Paese in realtà quando si pongono queste questioni e il tema elettorale espressivo
Direi proprio nella
Per la sua capacità straordinaria di produrre effetti sul sistema politico di aiutare la politica riformarsi quando si pongono queste questioni sono questioni che vanno aldilà degli schieramenti perché si tratta veramente di porre mano
A una riordino a una revisione una riconsiderazione e generale io so che tu punti in questa direzione e però allora era brusco il tuo dilemma l'interrogativo che pone il perché non è in questi non è in questi termini
Terza considerazione procedo per flash
Io non vorrei che ancora qui a Firenze dopo tante discussioni che abbiamo fatto fra di noi e anche nel partito e anche fra i partiti e nel momento in cui il partito comunista scopre che il problema non è neppure chi governa ma come si governa Scopello scopre cioè finalmente quelle che sono le regole di uno Stato di diritto
Che dovrebbero essere patrimonio di qualunque democratico malissimo ancora dividersi
Tra chi è per la politica e chi Pepper le questioni istituzionale io credo che una volta per sempre Montesquieu ci aveva aiutato quando aveva detto che il governo delle leggi aiuta il governo degli uomini e che non è possibile operare una separazione Petra problemi politici e problemi istituzionali perché anche i problemi sui funzionari sono problemi politici anzi sono la politica nel senso nel senso nel nel senso nel senso più alto
Ma lo sono ancora di più in una fase come quella che viviamo
Che è una fase profondamente cambiata profondamente e trasformata
Dove quella che era la Presa ideologica o anche l'egemonia e la centralità della DC poteva supplire alle carenze per i momenti istituzionali oggi sono le istituzioni Sir rese più forti che possono aiutare
A risolvere anche la crisi dei partiti Leoluca
E a risolvere la crisi della politica l'investimento sulle istituzioni oggi non è certo sostitutivo delle risposte politiche termini anche personali di scelte di comportamenti come giustamente ricordava Sergio ma rendere più forte alle istituzioni significa creare anche i binari su cui può incamminarsi uno al recupero e una superamento dalla crisi dei partiti e della crisi per la politica io credo fortemente
In questo non credo che sia un disegno astratto
Credo che risponda anzi a quelli che sono i termini anche moderni delle confronto in cui i partiti sono tutti competitivi fra di loro in cui i legami e strategici neologismo venuto many meno in cui appunto i temi del programma del progetto e della convergenza sul programma certo oggi parliamo di coalizioni in un significato profondamente diverso politicamente e anche istituzionalmente
Rispetto a prima però dobbiamo continuare a parlarne e se no avremmo davanti gli schieramenti precostituiti quando ha curiamo i comunisti di fare certe preconcetta di alternativo di schieramento e perché non sviluppano in termini adeguati e nuovi il significato del termine coalizione quindi è importante
Recuperare recuperare queste due ultime osservazioni molto rapidamente
Credo socialista povere usato strumentalmente Giovanni hai ragione certo anche a anche in modo intermittente
Idee l'evocazione l'allusione perché è stata c'è stata un'allusione mai specificata risibili ultimo Rimini qualche specificazione in più c'è anche sul sistema elettorale non c'è nessuna indicazione c'è scritto sistema aggregante dal punto di vista elettorale questa è la proposta
Socialista anche se scritta da Giuliano Amato può esserci stata e poi essersi ancora oggi tutta la strumentalità
Che volete e però quella è una proposta che non può essere demonizzata che è presente
è una proposta che si confronta con la gente perché dice chiaramente vogliamo andare una forma di governo diverso a una seconda Repubblica oltre la forma della Rep forma della forma di governo parlamentare prevista la nostra carta costituzionale
E quindi il fatto stesso che venga presentata senza remore e senza infingimenti oggi almeno non all'inizio credo che ci deve
E uccidere che ci deve e indirizzare un confronto un confronto serio io sono contrario non ripeto le ragioni dei livelli aveva già detto in parte del sia grande determinate circostanze
E però non basta dire che sia per la forma di governo parlamentare perché quella che realizzata storicamente nel nostro Paese è una forma di governo parlamentare in realtà che e troppo debole e non è vera l'equivalenza forma di governo tegole forma di governo parlamentare
E quindi si tratta di inserire recuperare dentro una proposta complessiva il tema elettorale e anche l'affermazione che non riusciamo a per la Prima Repubblica ma come diceva
Roberto Ruffilli perfezionando il disegno della Prima Repubblica in modo particolare per quanto riguarda la forma di governo non sono i suoi rami alti
Ma anche nei rami periferici dal pluralismo istituzionale regionale comunale e provinciale che sono anche si elementi importanti nel funzionamento a forma di governo to sistema elettorale
Il gruppo alla democrazia cristiana anche su stimolo nostro sospinta nostra ha fatto una commissione che io presiedo respiro che produrrà rapidamente una proposta io credo che l'abbiamo a partire da Rufy Lima per andare oltre Ruffilli riguardo De Siervo perché Prodi collochiamo avuto allora
Perché perché Ruffilli che pure ha fatto una proposta e direi calibrata
E però scontando nella sua straordinaria onestà intellettuale anche per il principio di realtà che l'UDC invocare ogni giorno
La in qualche modo mediata già in partenza in modo che potesse non trovare ostacoli così sul recupero dei resti così sul riparto del premio
Ma parte dalla maggioranza al gruppo dalla coalizione di maggioranza una parte alla coalizione perché prevedeva il doppio premio alla maggioranza gli atti a quella coalizione che non sarebbe stata maggioranza quello che è giusto
Perché i di obiettivi che si proponeva restano fondamentali Valentini
Cioè la forma di governo la si rafforza e si rafforza anche la posizione del cittadino democraticamente
Sono i costruiamo una maggioranza politica e questa maggioranza e politica è forte se si costruisce sul consenso dei cittadini e non all'indomani
E per le e delle delle lesioni secondo gli altri obiettivi che pure sono importanti da perseguire contro la frammentazione la frantumazione
E anche gli obiettivi che si fanno carico del tema del costo della democrazia non è possibile che per fare vita politica vita democratica si debba disperdere un patrimonio scendere a patti come purtroppo tanti fanno questure contigui realtà
Realtà di affari
La riduzione da riduzione dell'ampiezza dei collegi da riduzione del numero delle preferenze
E LIPU li la possibilità di dare al cittadino un duplice voto il voto di appartenenza e il voto sulla questione di governo rispondono a finalità che sono tuttora perfettamente pari io credo che quello schema costruito allora
Oggi non rappresenta neppure allora una risposta efficace noi dobbiamo operare compiute decisione
Una un misto fra sistema proporzionale e sistema maggioritaria paradossalmente la proposta dei referendum sul sistema del Senato è uno schema tutto sommato abbastanza interessante
Io personalmente sono la mia opinione personale credo che si debba restare con le liste plurinominali e non con i collegi uninominali
Che si debba salvaguardare
La contestualità dal voto
C'è pure su due schede sia per una parte di seggi ripartiti proporzionalmente che per una parte che vengono attribuiti in base al criterio maggioritari senza premi Ciriaco perché è cittadino che deve scegliere e premiare direttamente con il suo voto la maggioranza
Mi auguro davvero che la questo convegno con incontri che saranno necessari
Si possa riuscire a definire una proposta non dobbiamo preoccuparsi di sapere prima se verrà accolto se non per raccolto io credo che dobbiamo preoccuparci innanzitutto di chiarire alla gente ai cittadini cosa pensiamo
Della riforma dello Stato i in Italia della riforma elettorale di un disegno di rinnovamento delle istituzioni e questo è anche il modo per rispondere a quel quasi un terzo dei cittadini che o non hanno votato o hanno fatto voti nulli buona votato movimenti di contestazione di protesta grazie
Grazie
Avesse Fracanzani e subito dopo riunioni
Io mi scuso se tanto facce così ma se non ci stiamo
I risultati delle ultime elezioni mi pare che evidenzino dati di crisi su un duplice versante nel rapporto partiti Società e nel rapporto partiti istituzioni ed è logico che sia così
Perché si tratta di due questioni che come adesso è stato ricordato non sono tra loro distinte o addirittura contrapposte ma sono due questioni strettamente intrecciate anzi
Proprio per superare la crisi occorre vedere in modo organico collegate queste tre realtà Società partiti istituzioni sul primo aspetto partiti Società sì è palesata una frantumazione dei consensi occorre ricordare non solo numerica quantitativa ma anche qualitativa di liste che si sono fatte portatrici di interessi specifici e contrapposti
Liste di aree geografiche in contrapposizione ad altre aree geografiche liste per fasce generazionali i pensionati liste contrapposte su questioni specifiche ambiente contro cacciatori e viceversa
Ma quale responsabilità hanno le forze politiche tradizionali
Nell'avere favorito un tale fenomeno
Nel momento in cui i partiti inseguono spinte settoriali
Rinunciando alla sintesi alla progettualità di proposte di carattere generale cioè la politica nei suoi termini autentici per ricercare i maggiori consensi
Non solo scadono qualitativamente di ruolo
Ma rischiano grosso anche in termini elettorali perdono consensi
E c'è l'altra questione non alternativa ma collegata il rapporto partiti istituzioni è passato un mese dalle elezioni e poche città hanno ancora un governo negli stessi piccoli comuni dove si realizza il sistema maggioritario e difficile realizzare le giunte
E ancora
Le maggioranze che andranno a costituirsi nei prossimi mesi
Molto verosimilmente dai segnali che si palesa non saranno determinate da considerazioni estremi in gran parte e per qualche aspetto opposte perfino alla volontà degli elettori
Terzo la governabilità resa più difficile dalla polverizzazione della rappresentanza
Indurrà l'accertamento l'accentramento delle trattative per i diversi livelli istituzionali a scapito delle autonomie e in spregio di chi ha votato su distinte schede
Quarto poche garanzie esista nessun meccanismo preciso per favorire la stabilità delle giunte per tutta la legislatura
E in conclusione il sistema elettorale vigente per le amministrazioni locali sembra quasi funzionale a realizzare maggioranze di questo tipo separate rispetto ai tempi e ai bisogni della società
Indipendenti in buona misura dalla volontà espressa dagli elettori
Omologate al di là di qualsiasi né un preambolo nei diversi livelli istituzionali instabili per vizio costitutivo
E se si fosse votato per le politiche forse è stato notato giustamente la situazione sarebbe anche a questo livello ancora più difficile
è chiaro quindi che il nodo della riforma elettorale riguarda ora a tutti i livelli istituzionali
Se vogliamo evitare di trasformare la lotta politica in pragmatismo quotidiano
Le istituzioni da sede di risoluzione dei bisogni collettivi ha spazio di occupazione dei poteri corporativi le autonomie locali in Pseudo ultimi eh in lotta contro costa certo ha ragione chi nel Psi pone l'accento sulla rilevanza politica del tema elettorale
E richiama l'esigenza di un accordo di maggioranza
Ma dobbiamo ricordare
Al Psi che fino a ieri quando lo spauracchio del referendum non c'era emersi si coltivavano più rosee attese sul voto amministrativo
Proprio quel partito aveva tenacemente preteso l'esclusione della materia istituzionale ed elettorale prima nel programma del governo De Mita poi nel programma del Governo Andreotti
Così come chi nella DC richiama anche in questi giorni l'esigenza di un approfondimento per arrivare ad una meditata proposta comune
Non può scambiare la prudenza con l'inerzia
Né confondere la necessità di un confronto innanzitutto nella maggioranza con l'esclusione delle forze di opposizione in una materia che riguarda le regole del gioco deve vedere tutti coinvolti
E nel merito occorre liberarsi
Dall'equivoco politologico che immagina un ingegneria istituzionale indipendente dall'architettura politica e civile è stato detto appena adesso anche le riforme elettorali sono politica perché strettamente connesse una visione dei ruoli dello Stato e dei diritti dei cittadini
Non c'è
Alternativa tra i due a spetti anzi
C'è un processo sinergico di azione e reazione tra problema di riforma dei partiti e nuove regole elettorali l'uno influenza l'altro devono essere visti contestualmente
La principale caratteristica allora del nostro sistema democratico quella cui non possiamo rinunciare
Consiste lo dobbiamo ricordare nel reggersi su un difficile dinamico equilibrio tra tra i dati il primo la democrazia rappresentativa che esprime il pluralismo e la domanda di partecipazione
Secondo l'economia di mercato che favorisce le iniziativa economica dei singoli accompagnata però da una significativa presenza pubblica a garanzia del carattere misto del nostro sistema
Terzo lo stato sociale che concorre a distribuire anche tra i ceti più deboli i benefici della società industriale e post industriale
La democrazia rappresentativa insidiate vero
Da una grave involuzione partitocratica che mentre scoraggia le nuove leve giovanili e ceti professionali a militari un partito
Provoca contemporaneamente gravi disfunzioni nelle istituzioni con riflessi negativi sulla competitività della nostra economia e sulla qualità dei servizi alla persone
C'è uno squilibrio tra i fattori succitati soprattutto a danno del terzo dello stato sociale
E la proposta socialista di modificare la democrazia parlamentare secondo la logica della democrazia plebiscitaria
Poi chiede chi è che i partiti agli interessi forti appare però troppo sbilanciata sul secondo fattore l'economia di mercato anche a danno del terzo
Una democrazia plebiscitaria già rischiosa ai tempi dei padri fondatori della Costituzione quando i due terzi della società erano deboli tanto più foriera di ingiustizie appare oggi che i poveri sono una minoranza
Per certi aspetti
La proposta di elezione diretta del sindaco incorre nel medesimo rischio di rappresentanza di soli interessi forti almeno a livello delle grandi città tenuto conto poi del ruolo dei mezzi di comunicazione e dalla loro attuale concentrazione
Di fatto
La logica autoritaria della repubblica presidenziale si raccorda assai bene
Con la tendenza del sistema economico ad evolvere verso un assetto oligarchico dominato da pochi grandi gruppi
The contromano la finanza il mercato dei beni di largo consumo all'informazione a cominciare da quella quotidiane TV che ha il maggiore potere di condizionamento sull'opinione pubblica e quindi sulle decisioni di governo e di Parlamento
Il problema del rapporto
Tra mezzi di comunicazione di massa e democrazia è forse l'elemento di maggiore novità
Rispetto alla fase costituente su questo nodo si giocano oggi molte garanzie democratiche
E non basta come è stato detto nella riunione del Partito Comunista dell'altro giorno assicurare in proposito pari opportunità ai partiti
Occorre garantire tagli opportunità prima di tutto ai cittadini attraverso regole che garantiscono un reale pluralismo dell'informazione
Così la stessa economia di mercato ha bisogno delle istituzioni ha bisogno di regole senza regole non esiste nemmeno un'economia di mercato
E in Italia ci sono gravi vuoti in questo campo abbiamo assistito in queste settimane a incontri non di carattere sindacale
O o di gruppi dipendenti o facenti parte dell'assetto statale o parastatale
Ma di operatori economici i coltivatori diretti Confcommercio gli stessi gruppi settoriali della Confindustria che hanno reclamato vivamente
Delle regole del gioco che garantiscano
La possibilità di valorizzare tutte le forze del mercato tutte le energie esistenti a livello di società è che questo non venga penalizzato dall'esistenza soltanto di tre o quattro grandi famiglie
L'altra proposta quella federativa regionale
Con cui il Psi ha inteso criticare la centralizzazione presidenziale dei poteri e allo stesso tempo rispondere alla domanda urlata nelle recenti elezioni dei movimenti localistici e delle leghe esige un chiarimento
è stato giustamente notato che le federazioni sono nate per unire non per dividere e che il rischio da noi con intagli a diverse velocità sarebbe una balcanizzazione della penisola non una crescita autentica delle Autonomie locali
Certo occorre accrescere le Autonomie ma nelle funzioni proprie compatibili con l'unità nazionale
Nel mercato del lavoro né il fisco sono divisibili per esempio
La vera risposta alle leghe e politica
E consiste in una ferma riaffermazione dello stato sociale
Ma contemporaneamente nello smantellamento delle degenerazioni burocratiche del per far spetti che hanno contribuito a provocare inefficienza dei pubblici servizi e un debito pubblico a quindici zeri
Guai se noi accettarsi la spinta che ci viene sia da sinistra che da destra di identificare è stato sociale constato assistenziale
Perché da destra con una questa sintonia con questa identificazione
Si vorrebbe da parte delle leghe dei grossi gruppi economico finanziari smantellare accanto a spetti generative di Stato assistenziale anche
Quello che deve essere salvaguardato e cioè lo Stato sociale perché da sinistra determinati determinate spinte
Per nobilitare la conservazione di aspetti di Stato assistenziale identificarlo appunto lo Stato sociale le riforme elettorali quindi che noi vogliamo devono dare trasparenza di certa al cittadino stabilità alle istituzioni maggiore responsabilizzazione nell'amministrazione dello Stato sociale
Io devo esse devono sfuggire alla lottizzazione partitocratica senza però cadere nell'infeudamento della società civile ai gruppi economici dominanti
La strada da seguire ci pare dunque non stare nello stravolgimento dell'attuale sistema
Nel plebiscitarie nel presidenzialismo nell'artificiosa riduzione del pluralismo attraverso l'Abi Fuzio dal diffusione del sistema maggioritario
Ma sta di una correzione della proporzionale che accresca il potere dell'elettore e la stabilità delle istituzioni
La proposta di Ruffilli
Al di là detti delle singole misure ipotizzate pure interessanti
Ci sembra rispondere bene a una questione di fondo alla ricerca di far coincidere insieme partecipazione e governabilità del sistema
Su questa indicazione dobbiamo stringere un confronto all'interno e quindi all'esterno del partito
E le proposte della DC non possono essere rinviate a scadenze interne pure importanti ma troppo lontane rispetto alle esigenze insieme della società e delle istituzioni che hanno un carattere di dando un carattere l'immediato che richiedono una risposta di carattere urgenti grazie allora la parola Rognoni e subito dopo Massimo
Sì io ripeto all'inizio perché altrimenti proprio non ci stiamo ci sono ancora dodici persone
Io ho sempre avuto molta diffidenza nei confronti
Di una rimarcata privilegiata attenzione da parte nostra sull'intera tematica
Delle riforme istituzionale
Tuttavia considerando che
Il seminario dei gruppi parlamentare della Democrazia Cristiana di villa Miani
Molto intelligentemente organizzato e molto correttamente
Coltivato da ciascuno di noi risale ai primi di gennaio dell'ottantotto
Dopo di allora poco si è fatto e in noni caso non è stata introdotta nel circuito delle procedure parlamentari la proposta della Democrazia Cristiana in tema di riforma elettorali
Per questa ragione per questa ragione
E utilizzando quella motivazione che sta nelle cose e cioè che il referendum può essere una frusta sul Parlamento io non solo considero legittima l'iniziativa referendaria ma sono favorevole
Alla iniziativa referendaria
è soltanto il referendum che si è innescato che praticamente oggi colloca sulla gente di tutti i partiti questo problema
Dico questo perché né
Il governo del militare né il governo Andreotti per l'interdizione in particolare del Partito socialista sono stati in grado di collocare all'interno del proprio programma la riforma elettorale finanche la riforma elettorale dei comuni
Di guisa che
Noi abbiamo sprecato una opportunità parlamentare di straordinaria importanza che ci avrebbe consentito di quanto meno iniziare porre all'interno di quella legge la riforma dal elettorale degli enti locali cosa che se noi avessimo fatto probabilmente lo scenario sarebbe delle giunte che oggi si formano sarebbe completamente diverso
Quindi sono favorevole all'iniziativa referendaria anche per un'altra considerazione
Il cavallo I cioè il Parlamento può risultare all'ostacolo
E rifiuto l'ostacolo quanto emerso dalla condizione di auto c'ho gli assegni il voto del sei maggio credo che allontani o può allontanare la prospettiva di una fine anticipata della legislatura
La conseguenza è che abbiamo davanti un anno e mezzo e più di lavoro parlamentare
Che noi dobbiamo impiegare per portare a compimento questa riforma importante
Nel merito la riforma io mi riconduco alla alla parte finale dell'intervento di di Bodrato è anche all'intervento di Giolitti credo che qui ci sia una forte convergenza sulla sulla premessa da cui partiva il povero Roberto Ruffilli
Si tratta di tecnicamente aggiornarla
Mai sostanza vediamo un po'tutti da lì e credo che si possa da lì partire con il piede giusto
Badate però che c'è un residuo di diffidenza da parte mia e credo anche da parte di altri
Voci in proposito gli ho ascoltate questa mattina sulla enfasi che infine al alla fine si finisce sempre per porre sulle questioni istituzionali perché la politica non sta tutta lì soprattutto pensare che l'alternativa come connotato la democrazia moderna sia consegnata espediente di carattere istituzionale non sia tutta consegnato lo scontro l'incontro politico è mi pare che siano conclusione
A cui noi non possiamo consentire ci sono problemi preliminari e qui ha perfettamente ragione Leoluca Orlando quando ha posto mo'non solo Luís in maniera dura il problema del partito
Senza un cambiamento all'interno dal partito senza un mutamento dei comportamenti all'interno del partito noi corriamo il rischio che una classe politica questa classe politica gestisca il nuovo reticolo ordinamentale che le riforme istituzionali verosimilmente potrà potranno dare a questo Paese e allora e allora bisogna modificare i comportamenti
Leoluca Orlando ha portato la sua esperienza di Palermo io porto per un attimo l'esperienza a questa Assemblea dalla sinistra
Della mia campagna elettorale a Milano
E beh non ci siamo il partito non ce è stato più volte commissariato
E Milano ma ma non c'è non c'è io mi sono sorpreso e la mia sorpresa e subito mutate se subito mutate in indignazione indignazione trattenuta dentro di me quando all'inizio la campagna elettorale io mi sono trovato di fronte alla sorpresa degli altri miei colleghi di partito
Su una frase e su un pro
Ito popolare come la Democrazia Cristiana dovesse perseguire tutti gli obiettivi di una campagna elettorale non escluso il sindaco
Perché la tradizione cosiddetta socialista dei sindaci di Milano
Ettari
Così trovavo di dovere leggere la realtà democratico cristiano di questa straordinaria città ettari alla subordinazione alla rimessi Rita del nostro partito mi sono trovato di fronte a un partito di assessori di vice sindaci è un partito che che non ci fa non ci fa onore che che che i di cui non possiamo conti su cui non possiamo assolutamente conta queste prove del partito che viene esemplificato in un fatto estremamente importante e in una luogo estremamente importante per la politica nazionale del nostro paese ma ci sono alcune battaglie politiche
Che di pari passo al questa nostra attenzione per le riforme istituzionali noi non possiamo dimenticare la politica e giudizio e giudizio sulle cose di ogni giorno
E soprattutto adesso che la disputa politica cessata di essere una grande disputa ideologica
Volta che tutti i partiti politici sono omogenei omologabili rispetto alle possibilità di governo e loro ci sono certe battaglie politiche devono essere fatte
Io mi meraviglio anche qui che di fronte all'intervento del capo dello Stato di questi giorni e alla giustificazione dello stesso capo dello Stato ha fatto del suo intervento
Un atto d'impulso nei confronti di tanti soggetti che stanno all'interno dell'ordinamento e che fanno politica nel nostro Paese mi sono meravigliato che nessuno avesse tirato la conclusione che questo atto d'impulso che il capo dello Stato ha ritenuto di fare in varie direzione non suonasse o non fosse letto in chiave di giudizio negativo nei confronti dell'azione di governo
Ci sono alcuni temi sui quali la sinistra soprattutto dopo che ha assunto una certa posizionamenti The pedantemente da quella deve dibattere nel Paese deve dibattere all'interno del partito pur all'interno di uno sforzo unitario della democrazia cristiana
Abbiamo sempre detto che noi siamo dietro il Governo eravamo dietro il Governo Goria il governo De Mita il governo Andreotti
Ma nulla ci impedisce di dire quello che il dovere dalla politica e ci fa dire il problema dell'ordine pubblico
E badate la Lega Lombarda qui ha detto bene Manzella
La lega lombarda
La si vince attraverso una politica generale nel Paese del paese
La Seventy attraverso una politica meridionalista di questo Paese
Non attraversa un accentuato regionalismo forse anche soprattutto perché la pre pubbliche di autonomia anche da noi è sempre stata vissuto intermedi centralismo politico si aspettava farà la Giunta di Milano o la Giunta di Concorezzo in attesa che venisse fuori quella di Gallipoli interpretazione centralistica del reticolo autonomistico
Ma
La lega lombarda si sconfigge a Roma
Non ha a Milano ed è pericoloso il fenomeno e pericolosissime fenomeno perché se questo è vero io sono d'accordo con Manzella è così bella lega Lombarda introduce delle tossine pericolosissime nel tessuto politico del Paese
Perché di fronte ad una protesta che ieri prendeva la strada dall'astensione dalla scheda bianche oggi ha trovato quel veicolo beh introduce la tossina del regionalismo esasperato sottrae rendendole aggressivi certi interessi vi sottrae alla grande mediazione nazionale
Un fenomeno che noi dobbiamo guardare con attenzione anche perché legato in maniera rovesciata al mancato rinnovamento non dico del nostro partito anche del nostro partito ma a Rinnovamento a cui tutti i partiti si sono sottoposte con uno sforzo per vero abbastanza quanto risultati deludenti
E talvolta capiti di dover constatare che questo tema del rinnovamento è un tema delle minoranze all'interno del partito ecco un un grande scenario che la sinistra democratico cristiana povera davanti ci sono battaglie importanti e quindi della politica che noi non possiamo dimenticare e non possiamo dimenticare anche in un convegno come questo che a quel titolo che ama che viene a a ridosso di una scadenza elettorale così piena di significato
C'è il problema dalla giustizia prese
E qui guardate io difendo Orlando
Difendo Orlando e
Devo Luco non lo vedo
Benissimo difendo Orlando nonostante critiche che noi possiamo rivolgere e non indifferenti su certe posizioni di Leoluca
Difendo Orlando perché Orlando in questi mi riferisco all'ultima polemica
Ha detto molto meno cose molto meno graffianti o presuntivamente umilianti per la l'ordine giudiziario di quante non ne abbia detto Craxi
In occasione
Ma lasciamo perdere queste annotazione che pure sono importanti anche perché e ho detto poco fa tutto questo si riassunto in un atto d'impulso
Che il presidente della Repubblica ha ritenuto di compiere e che certamente quanto meno da noi deve essere a letto con quella chiave di lettura a cui ho fatto riferimento
Queste sono le battaglie politiche della sinistra
La battaglia del rinnovamento non possiamo consentire che Rinnovamento sia collocato soltanto a Palermo
Non lo possiamo anche perché lo sforzo del rinnovamento è stato fatto in più direzioni
C'è una presenza popolare di questo partito
Io mi sono subito compiaciuto
Anche perché ho sempre tenuto dentro di me che turco fosse assai più moderno dicesse molte più cose nuove di quante nonne dicesse il giovane vecchio Maritain anche se la mia generazione
Se sì abbeverata questa cultura politica francese
Basta leggere alcune cose di Sturzo
Non tanto il partito municipale ma dall'il popolarismo distrutto Stuto per vedere quanta strada e quante cose alla sinistra democratico cristiano deve ancora aveva davanti a sé queste sono le ragioni di una battaglia politica
A cui non giova credo la situazione interna di partito
Io so bene Ciriaco che non dipende da te
Non dipende affatto dal tre
Ma questa Presidente del Consiglio nazionale a metà
Ne
E ambedue non piace
Non piace in periferia
Se la maggioranza non intende procedere alla successione dei posti lasciati liberi da un atto politico dalla sinistra è un affare dalla maggioranza
Se la maggioranza però assume e assumerà nei giorni a venire nei mesi a venire ancora questo atteggiamento noi dobbiamo avere una posizione molto chiaro
O si cambia l'atteggiamento nei confronti dall'attuale maggioranza
Perché la politica dal partito collegato con la politica del Paese ci suggerisce un cambiamento di questo genere a loro sta bene
Ma se viceversa il giudizio nostro sulla politica interna del partito collegato con la politica dal peso del Governo ci spinge in ancora più in là bene noi dovremmo assumere una posizione più netta ci saranno le occasione ma intanto io non ho voluto
Che questa occasione si perdesse senza ricordare agli amici anche questa cosa fare ordine all'Inter dal partito mi pare che sia importante perché alla premessa per fra ordine all'interno del Paese
Simone
Ed è sede quelle un po'sì Ginger e poi subito dopo Goria
Nella mole dei personaggi dovendo essere bravi bisogna essere cattivi e graffianti
Io rinuncerò ad essere cattivo perché molti dei giovani democristiani della sinistra
A chi è in cielo denunciarono l'astrattezza qualche volta della nostra riflessione su questi temi
La mancanza di voglia di ritrovarsi a discutere di questioni così rilevanti e importanti senza in qualche modo tirare le righe di un ragionamento
Tirare le dighe offrire una prospettiva al partito una linea politica che non esiste nel partito su un tema così rilevante
Siccome è bene riconoscere i meriti credo che questi due incontri fiorentini al di là della presenza in Toscana che ovviamente un toscano fa sempre piacere irrealtà rilevano rivelano una voglia di tirare le righe e abbiamo anche capito e ha preso che quando i nostri leader della sinistra democristiana
Discutono di cose in con concrete
Rinunciando a mandarsi messaggi via cavo ovvia agenzia si trovano anche sostanzialmente d'accordo
E allora ben venga questo convegno le conclusioni saranno tirate
Da De Mita ma mi pare che nella relazione di questa mattina degli interventi che si sono succeduti al di là di qualche linea diversa
Si è sostanzialmente d'accordo nell'iniziare il cammino della riforma delle istituzioni ed il cammino della revisione della legge elettorale tenendo conto mi pare
Di alcune novità fondamentali che brevemente
Cercherò di di innanzitutto noi abbiamo assistito in questi anni
Ad una novità sensazionale sullo scenario politico qualcuno diceva
Il proporzionale il sistema proporzionale finito con il referendum
Io dico che non è ancora finito in termini generali e mantiene una validità che sarebbe ingiusto negare anche questo oggi ma credo che la validità il valore fondamentale il sistema proporzionale che era quello di inserire le forze democratiche nella vita del Paese di inserire le masse questo era il significato che al proporzionale dava don Luigi Sturzo davano i nostri popolari
Non dico che si sia esaurito ma si è sicuramente attenuato esattamente con la governo di solidarietà nazionale con lo svolgimento se volete
Essere più tardivi di questi ultimi avvenimenti di politica internazionale in fondo anche il PC ormai inserito nell'arco delle forze di possibile governo qualcuno dirà ironicamente guarda caso quando si inserisce a pieno titolo calata
La pregiudiziale ideologica il PC per dei voti ma questo è un altro ragionamento fatto sta che oggi il Partito Comunista inserito nell'arco delle forze del possibile governo e quindi in sostanza il valore uno dei valori del proporzionalismo si è attenuato
Secondo me abbiamo assistito a veloci e possenti trasformazioni nella vita economica sociale
Di questo Paese perché negarlo novità nel mondo economico la finanziarizzazione di massa novità a livello culturale la crescita dei livelli dei consumi eccetera eccetera insomma una società che si è sviluppata sempre più velocemente
Ed una politica che in difficoltà rispetto all'accelerazione in atto
Restano in ombra gli ultimi e spesso la politica per dare risposte velocità risposte approssimate o da e questo è ancora più breve più grave risposte di cedimento risponde esperto alle grandi forze economiche
Allora credo che anche questa novità dello scenario politico vada considerata e ci porti ad immaginare anche scenari istituzionali diversi in grado di governare i processi in trasformazioni in questo Paese terzo noi abbiamo nel Paese movimenti
Che non avevamo previsto o alcuni dei quali avevamo previsto spesso inascoltati spesso monotematici e quindi a fondo chiuso in sostanza che si collocano fuori dalla immaginario politico dalla scenario politico tradizionale ma che in qualche modo non hanno la possibilità non dico di esprimersi ma di essere concretamente ascoltati
Movimenti ambientalisti le pantere i localismi i vari movimenti monotematici
Anch'essi nascono da una difficoltà di risposta della politica ai problemi che essa dovrebbe governare governare anche mediante Quarto mi pare indubbio moderato lo ricordava che vi è da parte anche delle nuove generazioni una bisogno di partecipare a una sorta di Rifondazione delle nostre istituzioni se volete negli aspetti meno degenerativi nella Pantera qualcuno ha cercato anche di fare questo perdendo però la battaglia e allora qui noi difendiamo con forza la rappresentatività
La rappresentanza degli eletti considerando anche le degenerazioni però della politica in Toscana stiamo aspettando di fare le giunte in alcune di queste città in alcune città
Nel frattempo aspettiamo come va a finire la Giunta regionale per capire se si fa il pentapartito a Pisa Massa in altre capoluoghi di provincia
Mi pare che siamo per la riduzione dei collegi elettorali non per ampliare il collegio elettorale di Firenze di masse di Pisa e metterli tutti insieme
Quinto c'è una bisogno forte di restituire il primato cittadino e questo si può fare attraverso sistemi diverso ricordo in campagna elettorale
Una iniziativa fatta in provincia di Mantova con l'amico Tabacci
E mi faceva vedere che i cittadini di un Comune volevano al novantasette per cento l'elezione diretta del sindaco
Non v'è dubbio che quando le giunte vanno in crisi una volta sì e l'altra volta pure questa esigenza diventa troppo forte
Ancora sesto io non sono per negare il sistema dei partiti i giovani democristiani non sono su questa strada
Ma l'ha pure rivisto
Quando i segretari provinciali invece di gioire perché ci son due mila e eletti giovani nello liste gli accusano sostanzialmente soltanto di aver esasperato la guerra per la preferenza mi pare che capiscono molto fuoco
Quando io cita in cui per fare il congresso del Movimento giovanile devo affittare lo stadio per un tesseramento che non esiste mi pare che siamo lontani da un modo moderno di fare il party e allora credo con tre garanzie di fondo si può andare procedere avanti noi le abbiamo individuate addirittura come momento giovanile a livello nazionale quindi non soltanto come gruppo dentro il movimento giovanile in tre
Il bisogno di difendere la rappresentatività
Non v'è dubbio che essere in democrazia costi in termini di sensualità ma resta un valore ancora mi pare che nominare la personalizzazione della lotta politica rappresenti un gravissimo rischio ricordo
In un viaggio lo scorso negli Stati Uniti di aver trovato tanti repubblicani contro la pena di morte e tanti democratici a favore e viceversa a seconda delle aree geografiche in cui le varie lobby
Propendevano per una o l'altra delle soluzioni la personalizzazione
L'uninominale Luni nominali vita comporta oggettivamente a mio avviso un incremento del fenomeno della corruzione politica una dipendenza ancora ulteriore dal meccanismo che economico
Una seconda
Regola a mio avviso fondamentale garanzia dal tenere in conto quella della governabilità che non è riferibile solo al governo delle istituzioni
Facevo riferimento prima il non governo di questo Paese alla inesistenza di una politica per l'informazione
Salvo quella che prende atto di quello che è avvenuto a una inesistenza della gestione ad esempio di fenomeni quali quello della ristrutturazione economica all'inizio degli anni Novanta e l'incapacità del sistema politico di farsi carico di bisogni veri che sono anche espressione i movimenti monotematici da soli non vanno bene ma esprimono delle tendenze e dei bisogni veri in realtà tutto questo è avvenuto senza la politica una politica seguito a passivamente i movimenti in atto di qui la fine del ruolo di sintesi della politica e l'incapacità di della politica di spiegare il proprio ruolo allora velocità delle trasformazioni il bisogno di tornare a una politica vera nuove forme di partecipazione la necessità mai eliminata di trasparenza rende inevitabile a mio avviso una riforma la revisione istituzionale
Certo funziona la riforma della politica e che i rende qui alla Regione Leoluca Orlando imprescindibile una riforma dei partiti per quanto ci riguarda anche del nostro partito
Che ad esempio privilegi gli eletti che non gli stili e non gli scritti sappiamo che cos'è il tesseramento delle nostre realtà sappiamo che le tessere si paga non si paga una pacchetti sappiamo che esiste una diversità tra
La rappresentatività reale e quella che si esprime attraverso il tesseramento
Qui esprime vorrei concludere rapidamente
Due obiezioni io sono e insieme a me il momento giovani lo dico ufficialmente promotore copromotore dei referendum e scenderà in campo nel prossimo mese per andare a firmare il referendum
Non v'è dubbio che ci sono dei rischi ma i ritardi cari amici vengono dal Parlamento che fine ha fatto quanto fatto nella Commissione Bozzi
Perché quando si parla di revisione della legge sull'autonomia locali guarda caso la parte che rimane fuori è proprio quella sulla legge elettorale
Come mai nei comuni sì aspettano messi fossi faranno giunte balneari prima di arrivare all'elezione di un sindaco di una giunta io credo che non possiamo imputare a chi ha promosso il referendum
E di non aver fatto i conti con la necessità che il Parlamento dovesse su questi temi provvedere
Per me la referendum è una provocazione politica non ho dubbi ma è una provocazione politica estremamente intelligente
Cinque cose bravissimi no no no no no sono dai dieci minuti cinque però ed è un affresco subite in è una una una
Sono le leggo così sono faccio prima
Noi abbiamo deciso di aderire al comitato promotore di promuovere le firme per i referendum
Innanzitutto ascoltando una realtà importante quale quella di cemento a Christa e della Fuci che su questo tema si sono mossi con largo anticipo
Non possiamo e devo di cose Logan proprio ascoltare i movimenti cattolici solo per raccogliere pacchetti di preferenza
Secondo
Moderato poneva il tema il problema tra sciogliere il nodo e tagliare il nodo io sono anche per tagliare il nodo per fare la riforma delle istituzioni la riforma elettorale in primis con chi ci sta
Perché oggi le i ritardi del sistema parlamentare sono troppo forti
Io termino qui
Ringrazio maledetta martiri per questa solidarietà toscana
E mi mi auguro soltanto che la sinistra democristiana su questi temi
Veramente finisca con l'uscire definitivamente allo scoperto rinunciando anche ai tatticismi oggi il nostro partito io non credo che il vero nemico in questo sistema politico sia il partito socialista mi pare che c'era uno che viene prima probabilmente ed è la inerzia del nostro partito dell'inerzia del nostro Partito siamo
Dell'inerzia del nostro partito e questo piacerà un po'meno siamo anche noi i responsabili almeno per il passato speriamo io non doverlo essere per il futuro
A Gianni Goria e poi Mazzola
L che ce n'è ancora dieci iscritti a parlare se qualcuno alla buona idea di consegnarlo spinto
Ce ne sono ancora purtroppo finale detto prima che le ruspe gli altri numeri edere giusto son dieci adesso
Lei io so che il tempo prezioso verrà risparmiato
Peraltro le tante cose che sono state dette fino ad oggi fino a quest'ora mi consentono di ad esseri farne senza ripeterlo
O soltanto cinque anch'io considerazioni ma da subito Baldini Vassallo e insieme bravo da troppo spero abbastanza brevi anche se temo appariranno un po'slegate l'una all'altro
La prima è sì davvero Breve volevo dare una adesione perché credo sia importante anche manifestarsi con grande chiarezza
Ai motivi ispiratori di questa iniziativa anch'io commetti la promossa condivido l'esigenza di una forte iniziativa sui temi istituzionali messi sui temi elettorali
Credo che sia importante che sia questo un elemento di riconoscibilità
Seconda considerazione anche essa penso abbastanza ebrei assumere un'iniziativa significa intanto definire un indirizzo non non è possibile
Restare appesi
Io credo che l'indirizzo non soltanto in tema di legge elettorale ma in tema di riflessione sulle istituzioni debba essere quello oggi di privilegiare l'efficienza anche se il tema è stato mi pare puntualmente introdotto da Guarino che stamattina a scapito della solidarietà della garanzia chiedo scusa
E va spiegato con con poche parole
E io sono raccolto come voi alla esigenza che i nostri costituenti hipposideros sulla garanzia offerta dal sistema ma eravamo nel mille novecento e quarantasette
Nessuno allora avrebbe potuto immaginare chi avrebbe vinto le elezioni future cioè chi avrebbe guidato il paese l'asprezza dello scontro era un'asprezza
Per noi oggi incredibile si era devo similmente al limite dello scontro armato
Nenna mia regione le armi della guerra partigiana non erano state riconsegnate perché la situazione non era chiaro
Quindi noi credo dovremmo essere grati a quanti in quel tempo abbiano privilegiato il livello di garanzia a tutela della nascente democrazia e libertà
Sono passati quaranta
Cinque o più anni la situazione è profondamente mutata io credo che tutti possiamo convenire
E come i pericoli per la democrazia e la libertà siano oggi decisamente inferiori è dunque giunto il tempo di abbassare un po'il livello delle garanzie
E non per volerlo fare
Ma perché essenziale per alzare il livello dell'efficienza se adottiamo anche così argomentato questo indirizzo io credo possiamo trovare davanti a noi e intanto una via più agevole per costruire le risposta
Terza riflessione come contribuire a che questa iniziativa con questo indirizzo ossia la più comprensibile la più concreto
Dobbiamo fare attenzione io l'ho detto in qualche sede qualche amico non me ne vorrà se lo ripeto
Io temo
Che sarebbe male se uscissimo di qua
Con la proclamazione di un'esigenza ma con una grande confusione nel rappresentarla lasciando a chi non ci vuole troppo bene la possibilità di dire ma non sapete nemmeno voi che cosa vuole allora credo che al di là delle argomentazioni tutti i temi di proposta debbano essere ripresi io non faccio mestiere del costituzionalista non ho una mia risposta improprio però ho provato a organizzare un piccolo contributo a questo convegno chiesto ai colleghi
Deputati e senatori lo sanno
La cortesia di esprimersi e e su alcune questioni la somma delle quali può a mio giudizio offrire è è una indicazione importante molto concreta non sto a darvi risultati nel dettaglio perché allora Marina letta giustamente avrebbe rimostranze da fare sto a darvi però la sintesi delle risposte di sessantasette colleghi che vorrei anche in questa occasione tra l'altro sinceramente ringraziare sessantasette colleghe che hanno
Ritenuto sino ad oggi di rispondere alle questioni faccio due brevissime premesse metodologiche ma non siamo ciò che dobbiamo qualche volta a ricordarcelo anche da soli
E io so benissimo che non è e con i sondaggi che si costruisce una proposta politica il sondaggio è e e una formula troppo semplificata di raccolta delle opinioni
Però tenendo conto che e e il sondaggio in questo caso viene proposto a persone
Delle quali si dovrebbe immaginare una perfetta conoscenza di ciò che si parla mi pare abbia un significato da non trascurare da non trascurare Nonda prendere a scatola chiusa la seconda questione anch'essa metodologica ciò anche bene
Che molto della risposta dipende dalla domanda
O meglio da come compresa la domanda da che cosa evoca ma anche in questo caso credo che il significato possa essersi importante perché e torno a ripetere la platea è una platea avvertite bene
E senza ripeto scendere nel dettaglio dalle risposte
Cogliendo Ciriaco oscuramente sente un attimo
A te verrebbe messo dalle risposte cogliendo soltanto quegli elementi che hanno ricevuto una larghissima maggioranza
E viene fuori un percorso semplice ma sostanzialmente a me pare di un certo interesse intanto e la stragrande parte si è manifestata a favore di una riforma del sistema elettorale e qui sta il vero punto debole perché non sappiamo se la risposta è stata indotta da questo favore
E la stragrande parte si è manifestata per una riduzione della proporzionalità
Supponendo due strade possibili o il premio di maggioranza a quel partito a quella coalizione che avesse raggiunto il cinquanta più uno per cento dei voti oppure e con una soglia o uno sbarramento che dir si voglia era esemplificato nel cinque per cento nella domani sui meccanismi di scelta degli eletti dovrebbe secondo la stragrande maggioranza di noi perché parliamo di noi dovrebbe essere realizzato mantenendo il sistema delle preferenze e riducendo di molto l'ampiezza delle circospezione
Devo anche notare perché se no non si capisce il significato di questa sorta di di itinerario che si suggerisce devo anche note però le contraddizioni che sono emerse in particolare
E la ostilità del cinquanta per cento degli e Amity intervistati ad un premio di maggioranza attribuito a partiti o coalizioni se non hanno raggiunto il cinquanta per cento ma hanno ottenuto la maggioranza relativa
Una altissima ostilità alla estensione del sistema uninominale anche laddove oggi non opera una altissima
Ostilità alla riduzione ad una delle preferenze e una ostilità minore una riduzione a due ed infine una ostili tua accentuata a elezioni in doppio turno
Io credo che e sia come ho detto un contributo molto parziale molto insufficiente ma da non trascurare noi abbiamo bisogno per esercitare la politica di aggregare consenso
E non credo possiamo prescindere da quelle che sono convinzioni maturate tra l'altro in una platea che come ho ricordato e particolarmente attenta oltre che oggettivamente legittimamente interessato
Quarta ma queste sono brevissime considerazioni
è io non credo possiamo sfuggire nel proporci queste riflessioni e dal contesto complessivo nel quale se debbono essere e la bocca
De Mita nella ultima direzione calato il cervo consentito una cosa curiosa che ieri sono stati chiamati i segretari provinciali e regionali per dare le indicazioni sulla formazione delle giunte
Avete fatto qualche direzione senza di scherzosamente cioè senta parlarne nel nell'organo
Preposto alla valutazione politica ma questa è una parentesi
A allora ha detto
De Mita dicevo nell'ultima direzione
Propose una riflessione tra le altre che mi è parsa di grande rilievo e credo che la riprenderà magari anche più diffusamente la riflessione cioè secondo la quale possiamo aspettarci
Che soprattutto i socialisti facciano nel tempo che resta della legislatura di tutto perché il governo non funzioni salvo poi lamentarsi che il governo non funziona e quindi presentare la loro riforma istituzionale
Come l'unica soluzione per una
E situazione diventata intollerante e De Mita giungeva spero di averlo interpretato correttamente ma mi potrà corregge
E De Mita giungeva in questo malaugurato caso noi dobbiamo arrivare con una proposta altrettanto forte altrettanto importante altrettanto decisiva da qui l'attenzione
Sulla riforma elettorale
Ecco io lo condivisa la condivido e però in una sede come questa vorrei richiamare alla e insufficienza di una questione elettorale
Per dare riconoscibilità d'una proposta della democrazia cristiana Cavarretta lo stesso Partito socialista nelle tesi di Rimini
E dedica venti pagine alla riforma istituzionale sulle cento i cinque o cento eventi complessive è vero che le pagine più dei voti si devono pesare e non contare ma anche le altre ottanta e più sono di straordinario interesse
Ecco io credo per noi dobbiamo partire di qua per ampliare i nostri interessi a Chianciano avevamo preso impegno per esempio di definire e verso gli anni e tre mila il nuovo stato sociale sarebbe forse ora di cominciare a farlo tanti sono gli spunti l'ultima considerazione
Davvero
E io non condivido non se ne avrà Gitti
La sua
Opinione secondo la quale e il quesito che Bodrato ci ha posto nel finale del suo intervento sia un po'ozioso o mal posto votato lo ricordo anch'io c'ho detto beh ma supporto di trovare una indicazione condivisa in tema di riforma elettorale o più in generale di riforme istituzionali con chi la vogliamo realizzare
E con l'attuale maggioranza impossibile con l'attuale opposizione pare altrettanto ecco io credo che nella situazione attuale sia una domanda corretta un problema di grandissimo rilievo e l'occasione soprattutto per una riflessione io su questa esprimo la mia opinione evidentemente non vorrei
Coinvolgere nessun altro ecco io credo sia
Del tutto improponibile dissociare maggioranze politiche di guida del Paese da maggioranze politiche a riforma delle istituzioni
Francamente non trovo nessuna ragione in nessun campo dello scibile umano che possa argomentare
Una questione di questo gene che sia difficile l'associare maggioranze politica guida del Paese con maggioranze capace di riformare le istituzioni è fuori discussione
Però se non fosse una cosa difficile non saremmo qui in tanti a pensare come come fa e il problema è
Molto sulla nostra capacità di alzare il livello del dibattito politico di esser noi capace di una proposta che lega e sia di una maggioranza politica sia
Di una maggioranza per la riforma delle istituzioni
Volley con tutta franchezza affermare lo ripeto e concludo
Che la dissociazione di queste due ipotetiche maggioranze sarebbe a mio giudizio del tutto intollerabile parliamone e importante riguarda non solo l'avvenire della Democrazia cristiana ma l'avvenire della democrazia
Italiani
E abbiamo tutti i mezzi per farlo qui testimoniamo la nostra buona volontà non resta che andare avanti
Benissimo Mazzola e dopo di lui Granelli
Io mi scuso se continua chiede la sintesi
Io credo che
Sia venuto fuori con grande chiarezza dal dibattito di oggi chiude con un paio di di cose
E la prima e lo sapevamo già che l'intreccio fra i problemi delle riforme istituzionali e quello della riforma elettorale un intreccio assolutamente oggettivo
Noi in Senato in questi giorni discutendo la riforma del bicameralismo e quindi il testo della prima Commissione affari culturali sul bicameralismo processuale
Abbiamo notato come una serie di problemi che erano stati posti in Commissione che sono stati riproposti in Aula non possono trovare una risposta immediatamente perché sono legati a assist al dal discorso del sistema elettorale quindi sono legati a un problema di riforma elettorale quindi non c'è dubbio che questo intreccia un intreccio che esista però è altrettanto vero che di fronte al problema della riforma elettorale noi ci troviamo la proposta di Craxi che come un muro perché una proposta che si pone come alternativa di sistema politico e un sistema politico che propone una Seconda Repubblica una repubblica presidenziale
Ci troviamo un blocco che abbiamo registrato nella legge sull'autonomia nella quale è evidente che una riforma del sistema elettorale avrebbe rafforzato il ruolo di Comuni avrebbe dato un significato qualitativo decisamente migliore alla legge peraltro importanti che abbiamo varato
Ma lo verifichiamo anche all'interno del nostro partito
Perché noi sappiamo perfettamente che la Democrazia Cristiana
Che è stata protagonista della fase della proporzionale oggi in una parte e convinta dell'esigenza di modificare questo regime dominato dalla proporzionale però in un'altra parte e altrettanto convinta che questo regime non debba essere modificata ci sono amici democrazie cristiane autorevoli che sostanzialmente sono convinti che il pesce della democrazia cristiana posto a nuotare soltanto nell'acqua dalla proporzionale
E non si rendono conto che questo discorso può far approdare ad una ulteriore e decisiva un decisivo logoramento del sistema
E a trovarsi una mattina con il macigno della repubblica presidenziale che piovuto nel vaso ha fatto uscir fuori l'acqua e quindi il pesce democristiane morto perché non ha più l'acqua presunta tra proporzionale nella quale doveva nuotare allora io credo che a questi amici che hanno nei confronti delle modifiche elettorali un pregiudizio che nasce dalla paura del cambiamento
Che nasce dal timore di non saper gestire una fase che disfida contemporaneamente con gli altri partiti e con la società
Allora credo che a questi amici noi dobbiamo fare un discorso chiaro che è quello che di fronte alla proposta
Discutibile io nulla non l'approvo non può neanche dire le ragioni sono già state dette che però una proposta forte quella di Craxi occorre opporre una proposta altrettanto forte
Se noi ci limitiamo a a fare proposte che muovono nell'ambito del sistema proporzionale
Propongono piccoli aggiustamenti propongono piccoli cambiamenti tendo ad operare soltanto sui risultati del sistema ma senza incidere sulla radice del sistema
E allora noi siamo sicuramente destinati adesione sconfitti ma non dobbiamo avere paura del cambiamento c'è il cambiamento
E il fatto dando una risposta alla domanda del cittadino che in effetti anche attraverso il suo rifiuta di andare a votare anche attraverso quel venti per cento che non è andato a votare o ha votato scheda bianca votato scheda nulla
Ci dice però che vuol essere impegnato direttamente che vuole avere una possibilità di esprimere non soltanto un voto per un partito che fa la proposta generati ma per una maggioranza di governo per una ipotesi di governo per un'ipotesi di alleanza quindi per una maggioranza se voi non diamo una risposta in questi termini evidente che la Repubblica presidenziale
Finirà con l'essere il tema dominante della prossima campagna elettorale sia essa alla scadenza o peggio ancora se dovrà essere in Regione anticipazione non avremo una proposta pertanto forte da contrapporre siamo già perdenti la proposta porterà contrapporre non può essere altro che è quella di un sistema e quanto meno attraverso un mix fra la proporzionale e il maggioritario consenta proprio di porre mano al cittadino in un turno in due turni non mi importa se le modalità tecniche le possiamo stabilire studiare ma ponga in mano al cittadino la posta di esprimere una maggioranza un Governo e forse anche un capo del governo io credo che anche queste debba essere in qualche misura considerato perché più la risposta è forte più alla possibilità di vincere contro la proposta forte non accettabile che quella di Craxi ed è per questo
è qui che si collega credo il discorso del perché delle sì di molti di noi alla al alla alla proposta referendaria io ho firmato per i referendum ho detto in Aula al Senato io anche motivato le ragioni per le quali ho firmato
Perché in un Parlamento nel quale ogni volta che si propone il tema della riforma elettorale si sbatte la testa contro un muro perché non c'è ascolto
Da parte di quelle forze politiche di maggioranza che consentì vigoria di dissentire per un attimo da tua considerazione finale non possono essere allegate
E a ad un progetto di riforme istituzionali in modo indissolubile perché le regole del gioco sono di tutti ma a questo che le regole dopo soli tutti voi spacchiamo la testa contro il muro quando a livello di maggioranza proponiamo un problema Ettore bene allora ben venga
La richiesta referendaria perché attraverso la richiesta referendaria sono all'ultimo punto del mio intervento e vado per sintesi è perplesso c'è anche un modo di affrontare il discorso della riforma della politica e della riforma dei partiti che è poi quello che sta soprattutto i discorsi
Che abbiamo fatto oggi premi concavi
Che per la prima volta nella storia della Repubblica una ipotesi referendaria ha ottenuto un così largo arco di consensi che spaziano a trecentosessanta gradi quasi nell'arco delle forze politiche nell'arco delle forze sociali soprattutto credo che questo sia un fatto importante perché sicuramente sta a significare secondo me una corte e cioè che in questo Paese ci sono ancora persone che è nei singoli partiti e nella suddetta credono che ci sia un modo di fare politica nel quale il potere non è l'obiettivo ma è lo strumento di una politica nel quale la politica è servizio dell'uomo e della società
Nel quale i partiti non sono forme non debbono essere forme di occupazione della società ma strumenti per gestire una linea politica Cerveteri cittadino io credo che all'interno delle forze che hanno proposto il referendum ci sia questa consapevolezza dell'esigenza di una riforma generale della politica
Che è poi il punto di fondo di tutti i nostri ragionamenti
Ma che non verrà mai affrontato cioè non si porta avanti un discorso che anche superando in questa misura che può apparire qualcuno stravagante attraversa una richiesta referendaria
Do stacco dei partiti approvati o a costringere il Parlamento a legiferare oppure a Prodi un vuoto che costringeva comunque dopo il Parlamento aleggi fra io credo che questa battaglia
Quella che lo stiamo facendo e che secondo me è una battaglia di grande rispetto dei cittadini ed è una battaglia di riscatto delle forze politiche è una battaglia tipica della sinistra democristiana
L'abbiamo detto a Chianciano lo stiamo riprendendo oggi anche se con qualche mese di ritardo ma questa è una battaglia tipica della sinistra democristiana perché è una battaglia di raccordo con la società
è una battaglia per il cambiamento del modo di fare politica e quindi è una battaglia che va incontro a quello che la gente sente che è la gente vuole che la gente chiede ai partiti non è una battaglia contro i partiti è una battaglia per cambiare i partiti
Io credo che forse Leoluca Orlando in qualche misura esagera nel suo discorso ripulito i partiti ma la sua diagnosi giusta
La verità è che noi nella misura in cui stentiamo a cambiare attraverso il cambiamento del modo di fare politica a cambiare i partiti siamo in qualche misura tentati di fatto di far Spy passare a questo discorso discorso dell'appello diretto agli elettori l'apertura dei cittadini che poi provoca qualche problema perché ci avvicina in qualche misura i discorsi che d'altro dall'altro versante respingiamo che sono quelli della democrazia plebiscitaria di Bettino Craxi però noi abbiamo il dovere di risolvere questa difficoltà di risolvere questa contraddizione quindi di Bach perché all'interno della Democrazia Cristiana per un cambiamento del modo di fare politica e quindi per un cambiamento dei partiti mettendo in condizione di rispondere alle esigenze sociali credo che questa sia la battaglia che dobbiamo fare e credo che sotto questo aspetto la riforma elettorale
Sia un punto focale anzi il punto nodale che su questo noi dobbiamo batterci senza cedere di un sorbetto lo dico senza retorica il passo a nessuno grazie grazie
Subito dopo Granelli Mancino se c'è qualche altro intenzionato a passare in messaggi scritti altrimenti
Andiamo un po'tardi e no me lo dicesse eccetera eredi creare amici io per restare nel tempo
Vorrei limitarmi a porre una domanda
Che mi pare in linea con le conclusioni di stamattina di Bodrato
Dare qualche risposta
De Mita e altri amici
Anziani come noi
Ricorderanno che al congresso di Napoli
In cui sono su iniziativa democratica
Noi di fronte all'affastellarsi di un numeroso Elenco di riforme che si volevano fare
Gli dicemmo Babele riforme sì ma con chi ne fate
Perché la politica significa indicare una cosa e poi trovare il cammino per realizzata
Ebbene io sono contento che il nostro convegno questa mattina
Abbia avuto il lodevole proposito di porre due problemi che sono strettamente correlati la riforma istituzionale e la riforma delle leggi elettorali anche se abbiam parlato delle seconde mentre il primo e più importante
Perché su questo terreno noi oltre ad aggiungere proposte proposte ce ne moltissime le abbiam sentito tante qui poi al nume intatto lo scenario del bazar anche le delegazioni estere che han portato il saluto al convegno dovremmo comandante comincia a domandarsi con chi facciamo le riforme istituzionali con chi facciamo una riforma elettorale che sia utile a uscire dall'attuale situazione d'impasse
Allora sulla prima domanda
Io sono molto preoccupato
I problemi istituzionali
Noi dobbiamo anche di fronte al Paese nella DC
Sollevare con drammaticità questo problema
Io credo lo dico al mio amico Galloni cioè non basta ormai più limitarsi a dire
Che la rete la Prima Repubblica ha voluto dai costituenti è migliore dalla seconda che si sta pensando di fare a tavolino
Perché la realtà che sta davanti a noi è la seguente garantisce che la Prima Repubblica quella prevista dalla dalla Costituzione e incompiuta è stata realizzata solo parzialmente
E rischia di essere messo da parte anche il mezzo per la modifica costituzionale dell'articolo centodiciotto e non il referendum
Mentre la seconda Repubblica che vogliono in tanti rischia di arrivare non perché qualcuno la vuole ma perché le istituzioni si disgregano e crollano
Io qui vorrei fare una citazione rispetto a questo problema e via ricorderà
Che Dossetti nel famoso discorso i giuristi del cinquantuno
Quando ci esortò a dire di non aver paura dello Stato aggiunse anche che bisognava fare in fretta attuare la Costituzione ricordo Guarino lo sa certamente che per esempio le regioni erano una norma transitoria
Che la Corte costituzionale che abbiam fatto col centrosinistra andava fatta subito disse bisogna fare in fretta a fare a fare la riforma
Di attuazione dalla Costituzione perché se no diceva Dossetti gli anni futuri però hanno una situazione sempre più delicata
E aggiungeva noi non dobbiamo essere tra quelli che di fama non lo Stato lamentano la sua inefficienza diffondono scetticismo ma dobbiamo costruire uno Stato che si
Hanno altri che costruiranno uno Stato forte volitivo eventualmente senza di noi anche contro di noi mi pare che ci siamo
Perché nella repubblica presidenziale
è il rischio che incombe e non da chi ha la maggioranza nelle istituzioni ma perché si impone sull'inefficienza e sulla mancanza di iniziativa di quelli che prima di parlare della Seconda Repubblica dovrebbero almeno completare la prima su molti punti che sono frutto
Allora io insisto
Per dire che noi dobbiamo riprendere come sinistra e far riprendere alla democrazia cristiana un grande discorso sullo Stato la questione dello Stato è una destra fondamentale
Non prima le Autonomie poi il bicameralismo poi la riforma generale
Dobbiamo riprendere un discorso complessivo sullo Stato democratico in Italia che in parte attuazione alla Costituzione impartendo tipica dalla Costituzione ma che va in una direzione ben precisa che è quella della Repubblica parlamentare e non dalla Repubblica presidenziale cioè quello del regionalismo struzzi hanno e non del manifesto di Pontida che è quello della riforma dei partiti e non solo dalla legge elettorale che è quello del potenziamento delle Autonomie locali e non solo del centralismo regionale
Cioè a riprendere un forte discorso dallo Stato ricordandoci che per fare lo Stato bisogna arrivare al confronto tra le grandi forze politiche non si può stare nel recinto dal pentapartito perché sia restiamo nel recinto del pentapartito ma si fa nessuna riforma presto Elia lo sa bene e anche Mancino stiamo discutendo dal bicameralismo no siam partiti con ambizioni molto importante io son convinto di questo
Che il bicameralismo per esempio è soprattutto differenziazione delle funzioni o delle Camere riduzione del numero dei parlamentari insomma efficienza del sistema parlamentare
Però siccome dobbiamo far passare la la riforma che passa il convento del pentapartito e non quella che vogliamo noi allora succede che di obiettivo in obiettivo indietreggiano uno dopo l'altro e arriviamo a delle riforme che sono di modesta portata rispetto alle allora su questo punto conclude dico la sinistra democristiana
Non deve cadere nella trappola di proporre una riforma dietro l'altra slegate fra di loro della rilanciare come al tempo dall'Assemblea costituente
Un'idea di Stato un progetto di riforma è una volontà di fare un attraverso un incontro con le grandi forze popolari e non soltanto con le forze che concorrono a fare la maggioranza
Certo qui c'è da tremare perché se questa un'impostazione giusta non dobbiamo dimenticare che la Repubblica presidenziale che fa molto molta paura almeno a breve perché se Craxi sul serio vuole fare il chiarimento su questo punto
Credo che ha dalla sua parte solo un po'di possibilismo comunista nemmeno tanto e un monocolore socialista con un appoggio possibilisti dove i comunisti non mi sembra la condizione migliore per fare una riforma istituzionale in Italia non c'è questa soluzione non non c'è questa possibilità
Però i comunisti anche loro devono comprendere che per fare delle riforme di grande respiro non basta proporre e non porsi come non fanno quelli che sostengono il pentapartito il problema dalle alleanze necessarie
Sì anche i comunisti continuano a perseguire l'idea abbastanza schizofrenica
Di fare l'alleanza per la riforma elettorale con noi e di fare l'alternativa con i socialisti sbagliano perché si propongono due obiettivi che sono contraddittori perché queste cose non si combinano
E non ci saranno e riforma elettorale né alleanza di sinistra contro la democrazia cristiana
Quindi l'ho ripreso nel discorso politico del rapporto fra i grandi partiti dalla di massa dalla nord del nostro Paese è un discorso fondamentale per affrontare il problema istituzione procedo rapidamente sul problema istituzionale
Devo dire che ho apprezzato io lo sforzo di Bodrato di dire che in fondo si discute ci abbiamo tante proposte ma siamo tutti d'accordo io sono meno ottimista
Io non immagino che ci sia da scegliere una riforma della legge elettorale può andare a vedere chi ci sta come osservava il mio amico Gitti
Anche per la riforma elettorale c'è bisogno di comprendere che occorrono dalle proiezioni politiche in termini di schieramento di forze allora mi pare che sono emerse due cose abbastanza rilevanti
Due diciamo famiglia di proposte di riforma della legge elettorale
La prima che punta o sullo sbarramento grossolano che esclude i partiti minori oggi nemmeno più la lega oppure forme più sofisticate di sbarramento sostanziale i collegi piccoli e via di questo passo per ottenere peraltro dia un pessimo risultato
E l'altra e quello innovazione più profonda cioè o premio di maggioranza o premio di coalizione che vuol dire mantenere la proporzionale ma con regia ma su un punto sostanziale
Bene sono due proposte non intercambiabili perché a seconda di quella che si scelga bisogna trarne le conseguenze di natura politica
Se noi vogliamo fare lo sbarramento o quello promosso l'anno o quello sofisticato
Cari amici da mettere in conto che su questa ipotesi ci sono solo i socialisti non ci sono i liberali e repubblicani forse ci saranno i socialdemocratici saranno contro i comunisti e questa la conclusione abbastanza precisa
E quando si arriverà al dunque siccome bisogna salvare il Governo ad ogni costo rientrerà anche l'ipotesi di una modesta razionalizzazione eletto se vogliamo fare l'altra
Riforma quella del patto di maggioranza o di coalizione
è chiaro che su questa prospettiva possiamo essere d'accordo solo noi se risolviamo riduciamo convincere una democrazia cristiana e il Partito comunista se Occhetto riesce a convincere i comunisti belli anche lì c'è da valutare molto come può andare avanti questa impostazione
Quindi il raccogliere attorno a una tesi visite riforma elettorale
Anche la coscienza che bisogna arrivare poi aderì intese politiche la che la rendano attuabile ripropone come per le riforme istituzionali il problema politico di fondo che è quello di decidere con quali forze fa e con un minimo avviandomi alla conclusione con un minimo di liberazione da parte nostra di questa ossessione che le leggi e le norme modificano la vita i comportamenti i partiti stavate sentendo Pasquino mi sembrava di capire
Che sia diciamo a trovare un meccanismo giusto d'incanto i partiti cambiano le istituzioni devono quando molto più complicato molto più complicata da questo punto di vista e vorrei ricordare sotto questo profilo un discorso per le istituzioni ho citato Dossetti qui vorrei citare il Moro nel discorso del settantuno sul quorum all'interno della Democrazia Cristiana nuovo con un ragionamento che valeva e per il partito e lui disse anche per il Parlamento disse due cose
Attenti se voi volete fare il cuoco per determinare lo sbarramento che metta fuori gioco le forze piccole perché pensate di far meglio la maggioranza vi sbagliate perché la maggioranza non la fate per i contratti che ci sono una maggioranza e le porte piccola in qualche modo riprenderanno e rivivranno
Le alleanze o le maggioranza e minoranza si fanno per via politica non per via impostata verso uno sbarramento questo diceva sostanzialmente mo'
Ma poi si rivolgeva alla coalizione
Cioè noi pensiamo di fare le coalizioni per una norma cogente che obbliga a stare insieme anche qui non faremo l'alleanza non faremo le coalizioni perché le coalizioni nascono per libera scelta per convergenza possono essere incoraggiate con dei premi
Anche di di maggioranza ma non possono essere imposte con la norma cogente di legge
Allora anche qui
Ho sentito da qualche parte si è detto ma abbiamo due anni possiamo fare la Commissione specie divorzi eccetera
Io su questo vorrei dire che si può fare tutto tranne che ripetere l'esperienza negativa di gossip che non ha avuto esiti perché è rimasta sulla soglia di un giudizio politico conseguente e allora io dico che il nodo dei nodi e si faccia pure una commissione parlamentare che veda cosa fare
Però bisogna assolutamente decidere in anticipo
Che il governo si rimette al Parlamento nella decisione che c'è da compiere
E che nel caso che ci siano dissociazioni
Da parte della maggioranza si fa un governo anche di fine legislatura per fare la legge elettorale prima di andare a elezioni perché non si può immaginare di fare le leggi elettorali senta subire il ricatto che è cresciuto il carrello e allora mi pare andiamo verso un altro convegno ho finito
Però non deve diamoci un referendum Ciriaco lo vedevo anche a te questo sentito stamattina no ma ho sentito stamattina qualcuno
Badate bene noi cominciamo a rispettare l'istituto sul referendum chi vuole aderirvi vi aderisce che non lo vogliono fare una scelta libera
Io per esempio ho delle perplessità perché non mi sembra che non sul referendum che è una scudi ci ha dal Parlamento per farlo decidere quindi io la valuto positivamente non non lo criminalizza
Ma ho difficoltà a immaginare che Scalfari e Montanelli vogliono le stesse cose che Occhetto e Segni vogliono le stesse cose io vedo confusione dei promotori
Ma al di là di questo noi invece dobbiamo anche se accettare la spinta la spinta reperendo dobbiamo presentare una nostra proposta di legge se non lo fa la democrazia che il piano perché l'abbiamo il dovere di presentare in Parlamento comunque un'altra soluzione dopo questo convegno
E dobbiamo riprendere nel partito
La battaglia dalla sinistra cari amici perché abbiamo fatto bene a disimpegnarsi di recente dalle nostre responsabilità operative
Però non ci sarà proposta di legge in parlamento non andrà avanti il discorso sulle riforme elettorali non cambia nulla
Cioè noi non cominceremo organizzati per raccogliere consenso e andare al prossimo congresso a cambiare le cose nella Democrazia cristiana perché se non si cambia di non faremo assolutamente niente
No
Dopo di lui Andrea
Vorrei dire
Assegnare l'apprezzamento creste disponibilità la rinunciato Grillo Bellini Mastella ci sono e ce li siamo ancora un po'è anche un invito a qualcun altro se lo credo
Ma io credo che possiamo chiedere a Amatulli a Castagnetti
Dopo il due convegni che abbiamo fatto a Firenze
Sulla crisi del comunismo sul nodo del riforme istituzionali un per su appuntamento
Completerebbe a mio avviso anche la riflessione molto utile e opportuno che stiamo svolgendo oggi
Su un tema che a cavallo fra riforma della politica
E nudo
Elettorale
Per il tema dovrebbe affrontare nell'insieme la condizione delle istituzioni
Cioè del sistema istituzionale complessivo
Che io vedo in direzione di una apertura di una nuova fase molto interessante che è quella
Di un ulteriore decentramento politico e legislativo in direzione
Delle Autonomie in particolare dell'istituto regionale
Altrimenti noi corriamo il rischio di ridurci alla individuazione di un meccanismo mentre complessivamente qui ma pubblica fa Phoebe mio sottolinearlo nell'intervento di questa mattina
Noi andiamo alla ricerca
Di risposte leggibili anche all'esterno sulla crisi della politica e complessivamente diciamo sulla crisi del delle istituzioni
Ma sul tema specifico io vorrei avanzare una qualche riflessione
Per io sono un convinto sostenitore che ineludibile
Il nodo elettorale
Dobbiamo affrontarlo
Non abbiamo molto tempo avanti a noi
E peraltro neppure questa legislatura molto tempo avanti assi
è una questione che noi dobbiamo guardare nell'insieme dodici
Vedo che possiamo anche ritrovare in un il linguaggio armonizzato fra i vari interventi che si sono succeduti una ipotesi
Che potrebbe essere oggetto di una ulteriore riflessione da parte del nostro partito della direzione del partito
E in mancanza visto la
Il silenzio che fino ad oggi ha circondato queste questioni magari attraverso i gruppi parlamentari
Non per contrapporre ma perché è una proposta deve essere pure avanzata io mi auguro che sia la proposta della intera Democrazia Cristiana perché a tempi ravvicinati dovremmo andare al confronto con le altre forze politiche su altre proposte che vengono da altre forze politiche
Ma dopo avere sottolineato questa esigenza e io vorrei che noi
Fossimo d'accordo su un'altra questione
Che è stata affacciata in chiudi un intervento che la crisi della politica accentua maggiormente l'interesse sul versante elettorale
E noi abbiamo avuto periodi di stabilità notevole
Nel quadro di un medesimo sistema elettorale
E quello proporzionale
L'abbiamo avuto durante il centrismo
Anche se il centrismo è durato cinque anni appena ed è sopravvissuto per per un lungo tempo ancora
Dal mille novecentocinquantatré io al mille novecento sessantadue dopo la caduta sulla legge
Elettorale intuita come soluti IVA da parte da parte di De Gasperi l'altro periodo è quello del centrosinistra
Anch'esso
In un arco temporale molto Breve poi c'è stato una sopravvivenza del centrosinistra se spesso per dire che cosa
Che quando manca la politica
E quindi anche la omogeneità di un percorso comune fra alleati difficilmente noi corso possiamo superare
La crisi delle istituzioni semplicemente attraverso il meccanismo elettorale
Ma il meccanismo elettorale vanno rifondate
Nel quadro di una intuizione che è stata propria dei cattolici popolari
E io sono un convinto proprio proporzionalista anche se sono convinto
Che la proporzionale va corretta
E va corretta nella direzione di rispettare da una parte la fotografia delle opinioni del Paese dall'altra
Di incentivare la formazione di coalizioni che possono garantire la governabilità complessiva
Del paese e la durata delle stesse legislatura
Io non sono io leggo che ci sono
Ipotesi confronti fra forze politiche all'interno della maggioranza io vorrei evitare
Che noi consumasse in un errore che De Gasperi non volle consumare
In una libera scelta di democrazia quando dovette decidere sei assumere impropria direttamente forte della maggioranza assoluta
La responsabilità della guida del Paese a utilizzare tutte le forze democratiche allora disponibili per un discorso in comune
Quello della
Della clausola di sbarramento va contro la storia del nostro Paese
Spazzerebbe via d'improvviso tutte le forze storiche che hanno avuto un significato nella vicenda democratica del nostro Paese da una parte ma soffocherà ebbe ab initio
Qualunque spinta di novità che emergesse nel Paese
E dove da una parte dobbiamo conservare il tessuto culturale pluralista di questa nostra società e dall'altra evitare di soffocare le idee emergenti le opinioni emergenti
Fossero anche appena appena forti per avere una rappresentanza parlamentare perché queste è stato il nostro cavallo di battaglia su questo noi ci siamo misurati da don Sturzo in poi
Quando abbiamo voluto la proporzionale con la proporzionale
Un'assunzione di responsabilità in termini di coalizioni nelle scelte delle formule di governo
Però l'altra
Che ancora ingannevole
Te la clausola di sbarramento con l'apparentamento e che cos'è l'apparentamento
Se non ho una risposta quinta verso aree più o meno uno gene soprattutto dei partiti minori
Un forte regalo in una condizione stagnante della politica del Paese
E dall'altra la possibilità di una disaggregazione da una parte l'apparentamento e se mi fate passare il termine lo sparendo avendo con la costituzione dei medesimi gruppi parlamentari
Che attraverso la clausola di sbarramento Polla parando avendo si voleva si voleva evitare
E questo è l'inganno
Di proposte più o meno
Dolci che vengono fatte passare come ipotesi di riforma del sistema elettorale
Ed io guardo
Al nocciolo della questione
E a mio avviso l'attuale sistema
Ci ha consentito lo sviluppo della democrazia lo sviluppo del Paese che ci ha portato ad essere fra le potenze
Più forti a livello internazionale
Per l'attuale sistema
Può essere corretta o non può essere rimosso
Ecco perché da una parte si può immaginare
Una prima fase elettorale in cui prestabilito il numero dei parlamentari da assegnare a questa prima fase
Si registra la fotografia delle opinioni del Paese lì sul piano parlamentare sono tutti presenti
E quindi non regge
La clausola di sbarramento senza o con apparentamenti corregge una tradizione culturale propria del nostro sistema politico che a dire il vero anche se ha
Una condizione di disfunzione piuttosto diffusa tuttavia non deve necessariamente trasporre da altre esperienze per essere introdotto un sistema nuovo all'interno dal nostro ordinamento
Ed immagino anche una seconda fase non necessariamente distaccato sul piano temporali o una tendenza poi spiegherò
Alla divisione delle due fasi
In cui incentivando sì lei aggregazioni attraverso premi cosiddetti di maggioranza si possa dare Vito a coalizione di governo
Questo è un processo non Complesso
Le possiamo realizzare o attraverso l'uso contemporaneo di due schermi o attraverso l'uso temporalmente sfacciato diverso diversificato di una prima fase che fotografa le opinioni del paese e attribuisce un certo numero dei saldi seggi fra quelli complessivi assegnati sì alla Camera Senato e una seconda fase in cui
Da un ripensamento di carattere generale ma a distanza di pochi giorni
Dalla dalla prima fase alle forze politiche possono stabilire delle alleanze arrivare
Ad assunzioni di responsabilità di fronte alla pubblica opinione questi schieramenti avrebbero il conforto di una legittimazione popolare
E sfuggire vera una regola pattizia che ha snaturato
La nostra democrazia
E da quando un partito forte solo del tre per cento assunto responsabilità dirette di Guido del Paese
Cioè porre vale la democrazia pattizia
Al posto di quella consensuale tesi determina attraverso il concorso da parte del corpo elettorale nella individuazione delle forza o della forza che deve assumersi la responsabilità della guida del Paese
Diversamente la regola della interdizione sarà la nota peculiare
Di questo nostro sistema politico
E chi sa meglio interdire
Ottiene di più e produce di più dal punto di vista delle convenienze politiche
E questa è una regola da abbandonare
Se la vogliamo abbandonare
E noi dobbiamo avere la nostra proposta io non vado alla ricerca adesso Conti mi pongo il problema del con chi ma è un problema successivo
E che di fronte all'assenza di qualunque proposta politica appena appena sta venendo fuori quella del Partito comunista
Noi ci troviamo a discutere soltanto di una proposta certamente organica da non condividessi ma certamente organica che quello del Partito Socialista Italiano
Quello della transizione da un sistema politico parlamentare ha un sistema politico presidenziale con l'elezione diretta
Del presidente della Repubblica a me dispiace che non ci sia Barbera
Però questa a cioè Perazzi
Allora io vorrei dire a Barbera c'è l'ipotesi della elezione diretta variabile del presidente del Consiglio rispetto all'ipotesi della elezione diretta del capo dello Stato in che cosa modifica
Questa transizione dal sistema parlamentare al sistema presidenziale
Mi pare che
Discutere di una variabile all'interno di una concezione guida che è quella della trasformazione del sistema politico significa avvicinarsi prevalentemente verso l'ipotesi presidenzialista
E questa è un'ipotesi che più di uno ha detto di non poter accettare che io non accetto
Perché l'ipotesi presidenziale pone
Le forze politiche
In una condizione di emarginazione rispetto al ruolo che assegna la loro la Carta costituzionale
Dobbiamo modificare le condizioni del fare politica all'interno del nostro Paese ma non possiamo spazzare via
Come se fosse o come se rimanesse indifferente la ragion d'essere dei partiti così come previsti dalla Costituente per un ruolo non di alterazione rispetto alle istituzioni
Ma per un ruolo di concordi concorrenti alla formazione della linea di sviluppo complessivo del nostro Paese
Ecco perché noi dobbiamo evitare suggestioni io mi pongo la questione della proposta della Democrazia cristiana non può rimanere incerta non può
Accertassi preventivamente se è una propria proposta posso o non posso trovare il gradimento degli altri l'importante è aver la
Perché anche questa nostra proposta
Di una prima fase proporzionale di una seconda fase con premio di maggioranza
Rispetto al movimento delle forze politiche non può trovare a mio avviso indifferente con spesso Partito Socialista Italiano oggi non si tratta più di discutere come faceva Craxi un tempo che questa nostra era una proposta bipolare
Tendenzialmente favorevole alla Democrazia Cristiana appesa alla incapacità di aggregazione dell'altra forza politica che era il Partito comunista Italia
Ma di fronte alla crisi culturale profonda del Partito Comunista Italiano ritenete proprio che possiamo discutere anche ancora una volta in quei termini bipolare
Beh le coalizioni comportano aggregazioni e quindi poi comporta un inevitabilmente che ci sia uno schieramento che si contrappone a un altro e chi dice mai
Che in questa nostra proposta non posso trovare ante convenienza un partito socialista italiano che non ha mai abbandonato la linea strategica dell'alternativa alla Democrazia Cristiana
Ecco perché io mi
Mi illudo che se noi andassimo ad un ragionamento con tutte le forze politiche non potremmo provare su questa nostra proposta una obiezione di principio perché se la risposta fosse quella della Repubblica presidenziale
Allora
Tutto si potrà rinviare a quando si saranno realizzate le condizioni fra le forze politiche per una scelta di passaggio da un sistema parlamentare a un sistema a un sistema presidenziale
E che la politica non può più perdere tempo non può attendere cose che sono ancora lontani
Che noi non condividiamo ma che un giorno possono anche condividere altre forze politiche noi inattesa di Godot non possiamo far bruciare le ultime esperienze di questa Repubblica
Che si è fondato sull'apporto consistente considerevole delle forze politiche
E attraverso anche una dialettica che ha consentito il progredire il progredire della democrazia l'evoluzione degli stessi partiti che prima sembravano essere pregiudizialmente esclusi da ogni ogni logica di potere
Ecco perché io
Ci profitto della presenza chiudo io approfitto della presenza di Gitti per dire ad alta voce non facciamo la corsa a chi presenta una proposta
Unilaterale dei gruppi parlamentari
Tentiamo di andare alla direzione del partito e che chiedere a Forlani Tella direzione si pronunci Esopo occorra si pronunci il Consiglio nazionale perché quella dovrà essere la proposta forte della Democrazia Cristiana
Accompagnata da una motivazione culturale
Per tenga conto anche del sistema complessivo delle nostre istituzioni e di tutto quello che occorre fare perché è chiaro che noi non ci possiamo incamminare
Insieme agli altri senza che ciascuno di noi sappia che cosa vogliono fare anche gli altri l'obiettivo deve essere comune
Ma l'obiettivo comune che è quello di rinsaldare le ragioni della nostra democrazia parlamentare
Vanno ricercati attraverso il ragionamento ma attraverso anche scelte coraggiose se saranno quelli della Democrazia Cristiana la proprio interezza che io saluto questo evento come un fatto positivo
E come l'inizio di un dialogo e anche di un disgelo fra tutte le forze politiche che fino ad oggi hanno pare si variamente vissuto sulla inamovibilità delle proposte quindi sulla impossibilità di riformare il sistema politico
Grazie
Fare questo dibattito entra anche in aspetti che sono difficilmente contenibile nei dieci minuti anche se c'è stato un rispetto generalizzato salvo poche eccezioni intorno a questi temi
Adesso io ho un problema che pongo al riflessioni di tutti
Come limite massimo ma proprio Massimo Massimo De Mita dei cominciare a parlare qualche minuto prima delle sei
C'è anche mi pare una scelta tesa alcune nel rispetto nella interesse per le opinioni di tutti adesso io avrei queste persone iscritte a parlare
Andrea Sant'Elia
E poi Lipari Cabras Borri Gargani ecco o ci sono le cinque e un quarto ecco o si è capaci di una autore limitazione ma davvero vera
Ho io a un certo punto quando mancano cinque minuti alle sei chiunque abbia parlato do la parola a De Mita va bene
Creata
Prego
Ciao subito dopo Elia
Credo amici che dobbiamo dare a ciascuno il suo riconoscere che nell'anima moderata di certa parte della Democrazia Cristiana vi siano gravi responsabilità per il declino istituzionale del nostro sistema
Quando alcune prassi costituzionali alcune convenzioni come quella che attribuiva al candidato della maggiore partito della coalizione
La posizione di presidente del Consiglio sono venute a cadere
Per il timore di essere buttati all'opposizione per il timore di non essere più capaci di fare alleanze noi abbiamo reso più deboli la Repubblica parlamentari italiani
Quando troppo spesso nella lotta politica del gruppo dirigente democratico cristiano
Accordi con altri partiti o pezzi di altri partiti
Hanno permesso di garantire la pace sociale del gruppo dirigente attraverso un rapido turnover di governo
Credo
Che per responsabilità nostra per il modo con cui è costruita la lotta politica nel nostro partito abbiamo reso meno autorevole ed efficace il governo della repubblica
Quando in qualche maniera abbiamo sempre ridotto alla politica
E qualunque dimensione della costruzione
Della cosa pubblica
E abbiamo rinunciato
Alle politiche alle Police abbiamo rinunciato
A proporre ai nostri elettori soluzioni perché tutte le soluzioni diventavano stati di necessità diventavano ciò che era sulla quale era possibile avere il consenso di una coalizione
Abbiamo reso più inefficace meno produttiva la democrazia italiana
Credo che questi punti sia importante che noi riteniamo presente
Sapere le nostre responsabilità sapere che cioè un limacciose o moderatismo un desiderio di rimanere costi quel che costi al potere di evitare il rischio della politica che il rischio di passare all'opposizione
Quasi una stanchezza biologica un bisogno di identificare con le biografie di alcuni personaggi la storia della Democrazia Cristiana
Per vedere quali sono le radici alcune delle radici delle attuali difficoltà
Non credo che come diceva prima Gianni Goria
Queste soluzioni possano essere trovate nell'ambito per scelta pregiudiziale di una qualunque coalizioni di governo
Se così fosse non ci sarebbero non ci sarebbe la necessità di fare delle riforme istituzionali delle riforme elettorale se nell'attuale maggioranza di governo ci fosse la volontà di
Non solo governare l'oggi ma di dare un ordine alla prospettiva della democrazia italiana ci sarebbe una capacità di aggregazione sufficiente
A molti di noi era chiaro che questa legislatura sarebbe finita nelle difficoltà su questo punto e che questa legislatura avrebbe visto una fase confusa difficile alla fine
Forse qualcuno ha pensato che con il cambio della segreteria esorcizza andò la nostra presenza nel partito queste difficoltà avrebbero potuto essere evita
Per quelle capacità di abbandonare posizioni che ha il nostro moderatismo ma così non è i problemi sono sul tavolo
In fondo gli anni ottanta hanno visto il consumatore è lampante e il cittadino diventare sempre più un Cavaliere inesistente
Ma anche il consumatore rampante in una società di massa sente la congestione sente bisogno delle regole sente la nostalgia del cittadino
E in qualche modo si finisce in una sala in cui i cammini divengono incrociati
E in questa
Difficoltà a spese del sistema economico alle soglie di una difficile competizione continentale ci spingono in quella sala in cui anche il consumatore chiede le risorse del cittadino
E allora io credo che
Non dobbiamo sfuggire acquisti
All'ordine del giorno di questi due anni un ordine del giorno che ci sarà messo sul tavolo dalla preferenza
Se questa occasione sarà evasa
La Repubblica italiana ha di fronte la soluzione offerta
Dal leader socialista
Che sappiamo dai pool di opinione a vere una vasta maggioranza di consensi nel Paese
è una soluzione che non mi spaventa per i suoi Gasparri giunti aspetti liberticide ma per giorni spaventa per la sua debolezza
Perché in Europa la costruzione degli esecutivi autorevoli avviene simultaneamente alla costruzione delle maggioranze
Avviene con la figura del primo ministro inglese del cancelliere tedesco campo di una maggioranza e capo dell'esecutivo la separazione
Tra le elezioni parlamentari l'elezione del presidente porterebbe agli innumerevoli casi di impasse di cui ci dà testimonianza l'esperienza degli Stati Uniti
A me pare perché credo ci sia l'obbligo per ciascuno dichiara il suo punto di vista che noi dobbiamo avere i due sistemi elettorali distinti per il Senato e per la Camera tornare nel caso del Senato alla volontà dei costituenti
Rappresentata dall'ordine del giorno votato nella Commissione dis dei settantacinque ed è quello che propone il referente
Un sistema di collegi uninominali a elezione maggioritaria corretto da un certo numero di senatori distribuiti proporzionalmente tra i vari partiti
Dall'altra parte abbiamo il problema della costruzione della carne
Personalmente le mie simpatie vanno a sistemi che permettono più che di selezionare le coalizioni gridare consensi a e selezionare i partiti cioè assoluzioni del tipo spagnola
Ma mi rendo conto che la domanda dei cittadini oggi è la domanda di
Sottrarre alla classe politica la scelta dell'esecutivo
Di fronte alla incapacità dei partiti
Di darsi liberamente
Un accordo di coalizione la gente vuole votare su questo
E allora mi pare
Che è meglio non parlare di correttivi che escludano forze nascenti dalla rappresentanza ha forzato la nostra democrazia ed i parlamentari Zare tutto anche ciò che nasce extra parlamentari
E quindi di abbandonare le limitazioni di soldi così come gli abbandonare le limitazioni per la introduzioni di premi
Quello che mi pare opportuno è che ci siano le due schegge simultanei in modo che ciascuno abbia simultaneamente la responsabilità della posizione che si sceglie
Non dopo quindici giorni in modo da presentarsi prima i cittadini con soluzioni
Globalizzati come il partito più piccolo potesse governare la Repubblica senza il condizionamento della realtà ma contemporaneamente avere le due schegge
In cui nell'una si vota per la quota che sia anche del novanta per cento proporzionale del
Camera bassa e per l'altra si vota per il governo per il gruppo di governo ricordiamoci che
La nostra è stata una democrazia difficile perché il dieci per cento il quindici per cento della consensi
Sono scivolati su movimenti extraparlamentari di destra e di sinistra difficilmente improbabili in maggioranze di governo di fatto nella nostra Repubblica per poter avere una maggioranza di governo era necessario avviene il sessanta sessantacinque per cento dei voti di chi era all'interno dei partiti costituzionali
Escludendo il dieci per cento delle forze extraparlamentari
Attraverso l'artificio Bellar scelta del del dare a chi alla maggioranza nella elezione
Che ha come oggetto il governo un
Quota del dieci quindici per cento dei membri della del Parlamento si viene a correggere questa situazione che è il lascito storico del nostro Paese
E si riporta non solo alla logica di tutti i Paesi europei dove con il trentotto quaranta quarantadue per cento si governa ma alla logica che permette a chi ha la maggioranza delle forze costituzionali di governare
Il che non accade per la presenza di questo dieci per cento che rappresenta in qualche misura la Francia lunatica della democrazia italiana
Io credo cari amici qui chiudo credo che occorra con
Grande forza che il metodo parlamentare del voto
Del voto su una questione che riguarda le istituzioni su cui non ci possono essere pregiudiziali di esclusione di voti Possa in questi due anni fare anche qui la sua prova
Il Parlamento è una macchina nella quale una un problema alla fine viene risolto
Non complichiamo
Non creiamo guasti che si aggiungono ad altri guasti
Se vogliamo limitare nell'ambito delle forze di maggioranza le scelte sulla struttura costituzionale del Paese sappiamo che questo non è possibile perché non esiste una maggioranza determinata
Dobbiamo uscire dalle coalizioni del sociale
è impossibile che questo avvenga con le sole forze delle coalizioni dissociati
Via voi
Parecchi ha detto che sarebbero tre minuti vero
Su richiesta
Ma io credo che l'accordo che sia verificato e che sempre più si va verificando riguarda tra noi riguarda appunto in tema elettorale una chiara scelta
Che contrasta una linea di pura anti frammentazione di reazione alla frammentazione dei partiti e dei gruppi e che invece sceglie con forza
La possibilità di una messa a disposizione dell'elettore di mezzi che portino auto una determinazione relativa alla forma dalla struttura del Governo
Tutto questo si verifica dopo un lungo travaglio non perché come dice Pasquino questi temi siano estranei o siano poco congeniali alla sinistra dici perché la sinistra DC
Con Ruffini con De Mita ma anche con senza risalire addirittura come è stato fatto giustamente anche da granelli a Dossetti
La sinistra DC non è che non si sia posta questi temi di capacità deliberativa dei nostri organi costituzionali
Solo che
Diciamo ci sono stati dei fattori anche obiettò oggettivi e soggettivi
Che crea nuovo G la più la maturità dei tempi una maturità purtroppo che tende naturalmente a a rendere a rendere la questione
Peggio che matura se noi non la cogliamo al momento giusto ma parlo di maturità dei tempi di pienezza dei tempi perché bisogna avere anche la memoria
Abbastanza abbastanza esercitato ecco Partito comunista come è stato ricordato ancora nella Commissione Bozzi era un partito
Proporzionalista nel senso di difendere la proporzionale così come
è così come attualmente questo non dobbiamo dimenticare
E allora la linea di Moro la linea implicita anche dopo la sua scomparsa di non They are di non turbare il processo di maturazione integrazione del PCI con false con battaglie di tipo diciamo di organizzazione costituzionale
Hanno fatto sì
Che noi attentissimo ma attentissimo non per su Cuba ATO verso il verso il Partito Comunista ma perché ritenevamo che il processo di integrazione nella democrazia italiana
Esigenze anche e questo prezzo
Questo non c'è senta naturalmente dalle colpe di omissione su cui ha insistito Orlando su cui hanno insistito a altri
Le colpe di omissione riguardano soprattutto il rinnovamento del partito noire purtroppo
Diamo oggi ai giovani un esempio
Specialmente in regioni in cui abbiamo più successo di quella che tra virgolette chiamerei capacità amministrativa del partito mediante tesseramento percuote prete e allora continuando per questa strada
è logico che si susciti
Tra i giovani specialmente quel desiderio che potrà chiamato costituente ma che io vedo anche come volontà anche i partiti arrischi no rischino com'era hanno rischiose le elezioni nel quarantasei nel quarantotto che ci sia qualcosa che non sia fatto con le polizze di assicurazione come è stato fatto fin qui
E allora ecco se questa maturità dei tempi c'è perché è imprescindibile assolutamente centrale la riforma elettorale
Perché quello che vorrei ricordare a Guarino certamente consentendo colui per quello che è il passato ecco il sistema ha funzionato bene
Per un certo periodo malgrado l'inesistenza di norme efficaci ma ha funzionato bene perché c'è una vertebra Tura politico ideologica di anticomunismo
Noi noi non dico che le nostre fortune fossero fondate sull'anticomunismo ma non sappiamo quale quota aggiuntiva rispetto a quello che sarebbe stato il nostro elettorato
Più naturale ecco quale sia la Giunta l'additivo che ha costituito la vicenda ideologica e allora s'in mancanza anche di questo fattore sperare che si possa ritornare facilmente
Ecco a un a una sistemazione del tipo del tipo dei dei precedenti trenta quarant'anni ecco mi pare
Un grosso azzardo e meno azzardato tentare una riforma ha favorito la democrazia italiana una riforma che io chiamo sistemica come quelle che desiderava Ruffilli perché non sono a vantaggio della Democrazia Cristiana sono a rischio della Democrazia Cristiana ma sono a favore dell'intero sistema democratico
Ecco dico dico anche che questa centralità della riforma elettorale dipende dalla scelta rigorosa della forma di governo parlamentare che noi facciamo
Manzella Andrea Manzella ritiene di poter distinguere la a forma diciamo la riforma del governo da quella della rappresentanza in un regime parlamentare
La forza del governo è inscindibile da quella della rappresentanza modificando la forma della rappresentanza
Facilitare la scelta della formula di governo e io credo che questo è il vero accordo che c'è qui stasera noi dobbiamo adottare formule elettorali che siano in grado di garantire all'elettore ma soprattutto all'intero sistema
Questa capacità di scelta di Governo che non significa fissità perché in Inghilterra o in Germania questa fissità assoluta del primo ministro non c'è in certe circostanze possibile cambia cambiare Chamber vent'con Churchill o o pro o oltre Schmitt concorrono ecco non voglio togliere ogni ogni margine di flessibilità ma voglio che la norma ciò che accade più spesso sia una situazione di garanzia che possa durare per l'intera legislatura allora all'interno di queste scelte poi io credo che anche l'impostazione che ha dato Mancino soprattutto ma anche altri di poter diciamo disporre di una quota di seggi a favore della scelta di governo non rappresenti nemmeno un premio
Rappresenti un modo di elezione e di votazione con finalità distinte l'una prevalentemente di rappresentanza l'altra con finalità di rafforzamento del governo per cui tecnicamente non si possa parlare nemmeno di premio
Questa idea di premio che ci perseguita dal mille novecento cinquantatré io credo che non rientri in sé e per sé nemmeno tecnicamente in una scelta di questo tipo
Di elezione con finalità diverse ma sempre di elezione
Per la Camera dei deputati per il Senato ci sono degli aspetti che ha valorizzato De Siervo soprattutto per l'uninominale
Penso che al Senato bisognerà poi esaminare
Con esattezza la questione del del quanto di uninominale ed il come te uninominale perché l'ordine del giorno non Nitti
E le proposte Sturzo non arrivavano a dare col sistema inglese il seggio a chi aveva un voto
Di più di tutti gli altri ma esigevano
In prima battuta il cinquanta per cento favorendo così nell'impostazione Sturzo
Una fascia di distribuzione mediante proporzionale che impediva una divaricazione troppo forte tra Camera e senato
Concludo dicendo che noi dobbiamo seguire sia pure accelerando i tempi una linea che sia non dogmatica nel senso che in tutta questa in tutta questa Scelta noi non demonizziamo non demonizziamo nei questo sistema di distribuzione senza premio a mio avviso di distribuzione differenziata di seggi non noi non demonizziamo nessun sistema
Perché possiamo avere una quota di uninominale per il Senato possiamo a vere il metodo spagnolo di collegi più piccoli per agevolare per agevolare e moralizzare almeno in parte
La vita il sistema elettorale
E quindi possiamo in qualche misura raggiungere un sistema che lascia aperte delle possibilità di alternativa anche nella situazione di di chi anche per lo stesso partito socialista come diceva Mancino in una situazione difficile oggi come oggi perché il sistema è tendenzialmente più tripolare oggi più a tre poli che non a quattro poli come in Francia o a due poli come in altri Paesi l'essenziale
Avere una visione sistemica come voleva il povero Ruffilli la formula per il Senato della riforma per il Senato si ispira a questo principio si ispira al principio di far cadere il tabù dello stesso consenso sullo stesso testo
Delle due camere
Ma di mantenere delle garanzie delle possibilità di revisione che possono servire in prima battuta a tutte le minoranze e infine e sistemica anche la riforma che noi stiamo proponendo per le elezioni politiche per la Camera dei deputati
Perché è finalizzata non a rafforzare la posizione del penta partito della Democrazia Cristiana ma è finalizzata veramente
A rafforzare l'intero sistema istituzionale italiano bisogna convincere la lezione di Moro prima di fare il vertice ventotto febbraio
Il discorso del ventotto febbraio bisogna fare tanti discorsi per convincere per convincere nel gruppo parlamentare per convincere deputati uomini di partito io sono rimasto un po'spaventato dalla contraddizione
Del referendum di Goria
Che vuole qui in cui deputati manifestano la volontà di una scelta anche di governo ma poi vogliono dei premi che in realtà servirebbero a ben poco per rafforzare questa possibilità di governo io spero che seguendo questa ricerca di consenso all'interno del nostro partito
E seguendo il pragmatismo che non era in di ricco di Sturzo ma era pragmatismo ispirata saggezza
Che vedeva la proporzionale come quella che abbiamo noi oggi adatta soprattutto ai partiti nascenti tra i piccoli partiti ma non per democrazie che vogliono marciare a velocità di crociera non ispirandoci a questi insegnamenti possiamo offrire prima al partito e poi all'intero sistema politico italiano una via di uscita onorevole grazie
Allora lasciato voi ci sarebbero stati fu totalitari Kate tre minuti Cabras vorrei ricalcando siccome ci sarà dieci statico anche un quarto dovrei Capizzi città all'impegno e siccome ne faremo un altro che questi saranno la centralissima perse
Comunque personalmente non li vogliamo volete sento farete centrali
Personalmente non svolgerà un intervento perché non ce ne sarebbe il tempo pieno voglio soltanto a rendere una testimonianza e dare una sollecitazione la testimonianza è con la presenza mia questo palcoscenico il dimostrare con i fatti che non ne al di là di alcune speculazioni giornalistiche non c'è da parte mia nessuna intenzione di prendere le distanze dagli amici che sono presenti in questa sala nella tematiche come quelle che sono in poi affrontate in questo incontro
Mi sembrerebbe assolutamente contraddittoria quella che è un'esperienza che ho condotto da alcuni anni pensare di contestare il luogo in cui l'unico quello luogo delle quadro politico italiano in cui queste tematiche vengono affrontate con autenticità e con chiarezza
Detto ciò vorrei semplicemente limitarmi ad una molto schematica e provocazione rispetto al tema del dibattito
Mi pare di poter dire e prendo spunto da quello che questa mattina diceva Guarino che oggi scrisse invero storicamente che i termini politica e istituzioni sono termini variabili e che quindi hanno condotto anche nell'esperienza più recente fino ad alcuni anni fa a diversi modi di rapporto certamente quella valutazione che oggi fa il cittadino comune a cui si riferiva Leoluca Orlando
Conduce alla sostanziale identificazione dei due Terni
Oggi nella valutazione del cittadino comune la crisi della politica e crisi di funzionamento del sistema istituzionale
E quindi il passaggio che manca che volutamente non ha svolto alla riflessione di Guarino di altri che come lui si sono posti in una situazione sostanzialmente di questo segno e quella di pensare che possa essere di un modo di incidenza sui modelli sui criteri sui comportamenti della politica che non si risolva in un mutamento degli assetti istituzionali
Ecco il la bomba che è stata innescata dai referente alla richiesta di referendum istituzionali sta proprio in questo
Stanno nell'avviare un tipo di processo che iniqua i no in qualche modo inevitabilmente condurrà a saldare questi due profili
E allora qual è la conseguenza la conseguenza è che noi non possiamo continuare a condurre un discorso che in qualche modo emerso anche in qualcuno degli interventi di oggi e cioè che sia possibile utilizzare la richiesta referendaria Soltan dopo me una generica sollecitazione al Parlamento ad intervenire questo è un dato che si impone è oggettivamente come un rischio perché se noi pensiamo ad una ipotesi di questo genere ci collochiamo nella linea già in partenza di un atteggiamento che la Democrazia Cristiana
Ha fatto suo tante volte in passato cioè di compiere essa prima le mediazioni prima ancora di formula la proposta se è un intervento parlamentare ci potrà essere un interloquendo intervento parlamentare non potrà che essere un passo lettere l'esito che discenderebbe dalla risposta referendaria perché essendo fosse un passo oltre dovrebbe correttamente la Corte Costituzionale trasferire sulla nuova legge la domanda referendaria
Allora se questo è il senso di questa iniziativa eh e l'iniziativa che va cavalcate che va cavalcata autenticamente coraggiosamente senza aria apparse consapevoli che nemmeno lo scioglimento anticipato del Parlamento potrà res dare un esito di questo tipo perché ovvero anche si determinasse avremmo poi appena a distanza di un anno un Parlamento necessariamente delegittimato ove la risposta referendaria fosse di segno positivo perché costituito su una struttura evidentemente era diversa sarebbe diversa da quella che uscirebbe dall'esito referendario e allora si dovrebbe determinare un ulteriore scioglimento del Parlamento ecco perché sostanzialmente è la risposta che questa mattina davanti ai Pasquino e che qualcuno ha interpretato il segno diverso mi sembra che vada condivisa
Il reality è sta riferendo aria ormai gli ha avviato un processo che è oggettivamente inarrestabile e ed è su questo processo che ne dobbiamo come dare le nostre riflessioni nel presupposto che ormai non è possibile pensare ad una politica che sia diversa dal modo concreto di funzionamento del sistema istituzionale
S'è messo sei Accardi Candiani
De Mita
Innanzitutto un nuovo ringraziamento sincero Matulli Castagnetti
De Siervo
Ma credo soprattutto Allo gruppo degli operatori anonimi guidati da Lapo Pistelli che hanno reso possibile
Hanno reso possibile il prestito incubi
Io ho ascoltato
Con un nuovo grande attenzione degli interventi
E non vorrei sbagliarmi ma ho la sensazione che questa
Riflessione
Fatta più sulla
Non si sente
Più sull'analisi anziché
Sulla indicazione di una soluzione possibile
Sia servita da una parte
Ipotizzare una soluzione perché il dibattito ha ipotizzato
Una soluzione sia pure come criterio
E dall'altra
E questo io ritengo l'aspetto forse più positivo
Far crescere un livello di riflessione al nostro interno
Che ci ha aiutato non solo a concludere come stiamo concludendo ma credo anche a me porre le premesse per riflessioni ulteriore
Qua sono state sollevate tante questioni
Però credo che l'utilità di questo nostro incontro anche se
Poi ha concentrato la riflessione su un'ipotesi un passaggio una decisione
Non è ignorato la connessione che c'è cioè alla decisione che proponiamo e la complessità dei problemi di fronte a le quali siamo chiamati
La relazione di Matulli soprattutto
Non si era limitata ad una riflessione sulla decisioni in ordine alla riforma elettorale ma si era fatta carico di richiamare la complessità delle questioni
Io credo che sulle cose che qua sono state dette la riflessione dobbiamo continuarla
E mi pare che come abbiamo fatto già per una questione istituzionale di grande rilievo quale è quella che riguarda la legge sull'informazione
Dovremmo nello spazio più breve possibile fare una riflessione sull'orgia porte economia politica
Perché anche questo problema e un problema di regole e di istituzioni se noi noi in particolare
Non affrontiamo questa questione con serietà canali essi capacità di proposta
Anche la questione che più urgente sarebbe insufficiente quelle elettorali
Però
Amici della sinistra e non
Io vorrei richiamare l'attenzione di tutti noi
Su una condizione di difficoltà che viviamo
E questo lo dico soprattutto
Per alcune considerazioni che ho ascoltato per la verità in questa circostanza un po'più stemperate molto più problematiche molto più comprensive
Del fenomeno tranne che nel richiamo rivolta a me dall'amico Gitti sulla questione del referendum
Io conservo le opinioni con espresso sempre
Sul loro ruolo del referente
Però
Ah Gitti che
Vorrei dire che sarebbe ben strano
Che noi ripetendo una convinzione nessuna difficoltà che non c'era
Nel momento in cui la difficoltà si manifesta anziché muoverci per organizzare le condizioni per superarla
Continuassimo a dire che immaginavamo che non ci
Questo rischio OSCE
Noi oggi siamo in presenza di un sistema politico bloccata
Se non fosse così
Non saremmo obbligati ne saremmo sollecitati a discutere come stiamo discutendo
Se fossimo in presenza di un sistema che funziona sia pure nella imperfezione della sua organizzazione
Beh non parleremmo di crisi del sistema politico
E trovo singolare
Che nel momento in cui tutti conveniamo sull'analisi della crisi del sistema politico tanto che come democrazia cristiana
Ne abbiamo fatto un congresso sulla crisi del sistema politico il ruolo delle forze popolari
E poi al momento di individuare le vie d'uscita con Diana ma ad immaginare che la crisi Nuccio
Viceversa noi siamo in presenza di una crisi del sistema politiche di una forma
Di governo de la crisi paralizzato
E l'interrogativo di Borgato del quale dirò alla fine un'Inter riga anche se lui non ha sciolto però ma postola posto giustamente
E come procedere per sbloccate questa condizione di parte
Io sono
Persuaso
Che la paralisi del sistema politiche tale che probabilmente neppure l'iniziativa referendaria sarà in condizione di sollecitare iniziative
Ed è sintomatica la discussione che si sviluppa su questo problema
Stamattina barile con una citazione dotta
Ha spiegato la pretestuosità
Di una posizione
Si è discusso
Se di costituenti volessero escludere o no
Le leggi elettorali dalle proposte referendarie
Ma io aggiungo una considerazione ulteriore a quella di Barile
La discussione avrebbe asse avrebbe senso se se ne fosse discusso soltanto sul piano accademico
Sul piano della ricostruzione storica dei lavori preparatori della costituente
Il la cosa grave è che rispetto ad un problema che c'è
Perché il problema non lo si risolve stabilendo se il costituente voleva sottoporre a referendum mono la elezione
La cosa grave è che questo problema esiste
Perché poi tutti convengono che questo problema esiste
Ma al momento di decidere anziché
Analizzare il fatto misurarsi con uno proposte competitive in realtà si preferisce lasciare la situazione come
E se è così
E purtroppo è così
La sollecitazione referendaria questo lo dico oggi tutti io l'ho interpretata più come l'estremo tentativo
Per richiamare la classe politica alle sue responsabilità anziché come la via possibile per la soluzione io non vorrei essere facile profeta nonostante questo io temo che noi arriveremo al referendum mentre la classe politica continua a discutere se ammissibile o no
Perché
La questione elettorale e questioni importanti lo dico a tutti quelli che ci hanno avvisato
Che la complessità dei problemi non è risolvibile solo con la modifica del sistema elettorale
E che il riordino delle istituzioni esige il recupero dello funzionamento degli strumenti per il riordino delle istituzioni
Di qua la necessità di avere una maggioranza ed un Governo inno condizione di essere organici attivi nello processo per il riordino delle istituzioni
Perché è verissimo
Le istituzioni che sono più vicine a la domanda di riordino dei cittadini non sono le leggi elettorali ma sono le regole della convivenza e le regole della convivenza sono le istituzioni
Però è molto strano
Ok in presenza
Di un processo di trasformazione straordinario starei per dire dalle dimensioni bibliche
Perché nel nostro Paese nello spazio di
Due o tre generazioni
Sono avvenute trasformazioni dal punto di vista
Dal punto di vista culturale
Economico politico
Che succede
Fa già il resoconto
Sono intervenute trasformazioni tali sulle quali è la riflessione
Del sistema politico il ritardo
Basterebbe far riferimento a questo dato
Per riflettere sulla necessità di adeguamento delle regole
E quindi anche al nostro interno quando
Cambiano
Va bene in contemporanea
Basterebbe questo dato
Per cui la riflessione dovrebbe essere più profonde urgente di quando noi non immaginiamo e a Rognoni che
Ha manifestato
La sua perplessità però recuperata
Nell'intervento di stasera
In ordine a l'attenzione volta le istituzioni ieri una presenza
Della governo del processo politico io vorrei dire che
La mia opinione
Ma credo non solo la mia opinione porta alla conclusione oggi più che mai
Che la politica sono le istituzioni e le istituzioni fanno riferimento alla politica
Se potessi usare una formula
Con riferimento alla storia
Direi che il film la politica crea il fatto perché l'atto politico che determini il fatto
Che poi il diritto garantisce l'istituzione questa
E quindi introdurre anche al nostro interno
Una contrapposizione o una distinzione tra i due processi
Lo ritengo un errore concettuale
Oltre che un
Uno scarso ricordo
Della cultura dei cattolici democratici
Se questa distinzione
Tra istituzione politica e cresciuta e avuta una motivazione questa fa riferimento non certamente alla cultura dei cattolici democratici
Questa distinzione figlia
Delle culture ideologiche totalizzanti
Che si sono misurate nei confronti delle difficoltà della convivenza umana
Ipotizzando ambiziosamente una idea di risoluzione della complessità dei problemi ipotizzando uno ordinamento che risolvesse in maniera definitiva questi problemi
Che ha portato queste forze ad avere scarsa cultura e disattenzione i problemi dello Stato e dell'ordinamento e quando Granelli stasera
Ci richiamava del resto direi il meglio della nostra tradizione alla cultura dello Stato l'ho fatto anche una rivista momenti difficili è stato democratico
Beh faceva riferimento a questa cultura questo insegnamento che dovrebbe esserci sempre presenti
Perché allora
La
Contrapposizione oggi tra due risposte che paiono incomplete ma in realtà sono i punti di partenza di un processo di riforma
Da una parte e qua è stato detto un po'da tutti sulla difficoltà insistente c'è una forza politica
Che quella del Partito socialista
Che si fa carico delle difficoltà che ci sono non le sottovaluta
Ma ipotizza
Come riferimento un punto di partenza del riordino
Che fare affidamento più sul recupero della regola dell'efficienza che su quello scoglio che su quello della democrazia partecipata
Gli ho detto a Goria
Sottovoce che potrebbe evitare un errore purtroppo o storico per noi nella storia delle istituzioni del nostro Paese questo errore è stato ripetuto Rispetto
All'autoritarismo del sistema fascista
Il parlamento de potenziò
Le garanzie dell'esecutivo e del salto in una maniera esclusiva il loro ruolo della Parlamento uscivamo da un esperienza
Evidentemente dove la concentrazione del potere nell'esecutivo il depotenziamento del Parlamento aveva creato squilibri
Ma credo che questo non ci obblighi oggi
A correggere un errore inventando in un'altra il problema è trovare un punto di equilibrio
Cioè alla efficienza della gestione e la garanzia del processo di rappresentanza politica che non è un lusso
Io vorrei che noi ci convincessimo non è un lusso è una condizione di ricchezza della democrazia è una condizione che facilita le trasformazioni
A quelli che oggi si candidano ad ereditare le spinte riformiste che hanno caratterizzato il sorgere di forze popolari nella storia del nostro paese del mondo
Io vorrei richiamare la possibilità di avere questo riferimento e non vivere angosciosamente il dilemma tra la conservazione di un passato impotente e la gestione di un presente senza speranza
Qua io vorrei introdurre come parente sì una considerazione l'ho detto ieri sera a Livorno
La crisi del comunismo nel mondo il fallimento dello comunismo nel mondo
Che oggi può alimentare anche l'illusione che le società non debbono fare più i secondi con lo questa scelta rischiosa
Presto o tardi porrà le società sviluppate
Di fronte ai problemi della giustizia che esistono come condizione di garanzia della crescita di libertà della persona
In maniera più prepotente di quanto non sia avvenuta quando la risposta era quella marxista totalitaria
Quindi altri lo che scompare
Problema è questa condizione di garanzia non è affidata o affidabile a d'un modello di società da ricalcare ma questo questa condizione di garanzia e affidata alla meccanismo della processo democratico che nel nostro Paese
Questo lo dico ai democratici cristiani e lo dico anche ai non democratici cristiani noi con grande orgoglio dobbiamo dice
Perché la storia del nostro Paese non è stata io continuo a ripetere
Questo giudizio lo scontro Orta la conservazione del progresso
La storia del nostro Paese lo dico ai costituzionalisti lo dico anche a Berbenno
Che ha
Una concezione della riforma elettorale anche sia detto le alternative sull'alternativa
L'alternativa è un problema di arricchimento del processo democratico però se le alternative in Italia non c'è stata certamente non legata alla questione elettorale
Ma credo che oggi sarebbe difficile negarlo era legato a le scelte del Partito comunista non accettate dalla Pubblico opinioni in Italia quindi non è che la legge elettorale risolve questo problema questo problema oggi risolto già mi auguro sia risolto già dalla crisi del comunismo e dalla decisione della Partito Comunista di scoprire alla cosa
E sarà risolto solo e se il Partito Comunista riuscirà a trovare la cosa
Non se cambiamo sistema elettorale perché anche se cambiamo il sistema elettorale
Non è detto che cambiando sistema e lettore alle l'alternativa si realizza perché facciamo un sistema elettorale che aiuta
Quelli che sono partiti in ritardo e così il problema è diverso
Il problema è politico
E nella storia democratica del nostro Paese io sono d'accordo con la proposta fatta da Pasquino ho parlo per ultimo pennoni approfitto quando sono d'accordo dico che sono d'accordo
Però
La spiegazione la spiegazione da dare a mio avviso esige una riconsiderazione dei processi politici
Perché diversamente il riferimento al riordine istituzionale difficilmente potrebbe trovare convergenze o risolvere il problema che c'è perché il problema c'è tra istituzione processo politico
Quindi non sarà solo cambiando il sistema elettorale che ne usciamo dalle difficoltà usciamo dalle difficoltà cambiando il sistema elettorale e sblocca Ando il processo politico su questa questione di osare o sintetico perché l'analisi è stata fatta stamattina in maniera
Che io condivido da Matulli e per questa parte anche dal professor Guarino
Il problema della stabilità dell'esecutivo è un problema irrisolto dalla nostra Costituzione
Direi storicamente e istituzionalmente quindi non è che si è scoperto dopo l'avevano scoperto pure prima che così come configuravano l'ordinamento il governo aveva una qualche difficoltà
Poi da che cosa il la questione è stata risolta da un dato politico
Ma io qua vorrei aggiungere il dato politico non è stata la maggioranza assoluta della DC
Non sarebbe stata una soluzione il dato politica è stata la politica delle coalizioni inventata da De Gasperi
E la novità di questo dato non nera l'aggregazione tra partiti per raggiungere la maggioranza
Ma è stata quella di mettere insieme le forze democratiche che si riconoscevano all'interno di una concezione della democrazia
Le differenze ideologiche anche di scelte programmatiche erano profondamente contraddittorio tra i partiti che componevano la coalizione
Sfoggia e dalla nostra memoria il dato che all'epoca dei governi centristi le crisi di governo erano molto più vistose drammatiche perché erano vere dalle crisi dei governi adesso
Ma la stabilità del governo non era messa in discussione non dando perché c'era sempre dei gas
Ma perché il rapporto di investitura della pubblica opinione rispetta le forme alle forze politiche chiamata a governare nasceva da un patto mediato dalle culture politiche dei partiti
Che non avevano bisogno di dire con chi governava hanno perché i comportamenti dei partiti erano coerenti con le scelte ideali
Verso le quali i partiti erano impegnati
La straordinaria novità lo dico a Pasquino e a Barberio della storia democratica del nostro Paese e questa sì che è una novità Terna politica di coalizione
Per quale ragione l'interpretazione probabilmente in parte vera ma non motivata da questa ragione
Che la Democrazia Cristiana sceglieva gli alleati quasi come struttura protettiva rispetto non è così
Era la concezione democratica vera profonda di De Gasperi di tutti coloro che avevano assimilato
La lezione Sturzo sia Anna che le trasformazioni sono possibili aggregando il massimo di consenso necessario
Le coalizioni sono state la condizione per le politiche di trasformazione del nostro Paese
In presenza di governi che è la cultura cosiddetta di sinistra
Ha battezzato e continuo a battezzare come governi di conservazione nel nostro Paese si ha avuto il massimo delle trasformazioni possibile queste un dato questo non è un giudizio non è una giustificazione certe le trasformazioni hanno risolto alcuni problemi e ne hanno creato altri
E quando l'opposizione di sinistra il Partito comunista ma non solo il partito comunista adesso un po'tutti
Rispetta le difficoltà tentano di costruire un riferimento di vendita tra difficoltà
E responsabilità della democrazia cristiana che ha governato ignorano che le difficoltà di adesso sono radicalmente diversa dalle difficoltà di dieci di quindici e di vent'anni fa questo non lo dico per giustificare la Democrazia Cristiana
Questo lo dico per recuperare una concezione di della democrazia come processo perché ci troveremo sempre di fronte a difficoltà a mano a mano che risolviamo i problemi
L'illusione la tentazione di risolvere il problema una volta per tutti
O dal punto di vista della individuazione del modello societario e questo sarebbe il rischio minore o dall'altra parte dalla tentazione di introdurre un'autorità
Che rispetto alle spinte al movimento si imponga in maniera tale da ristabilire l'ordine ci porterebbe fuori del processo democratico forte che ha caratterizzato l'esperienza politica
Del nostro Paese dalla Costituente in poi
La legge elettorale perché
Per recuperare delle coalizioni
Ecco se noi riflettiamo così certo questa la posizione della Democrazia Cristiana quando dico della democrazia cristiana credo che possiamo dire di tutta la Democrazia Cristiana queste una concezione di tutta la Democrazia Cristiana
Le distinzioni avvengono quando dobbiamo scegliere come recuperare
O come non disperdere questa tradizione queste la divisione vera che esiste alla nostro interno e qualche volta esistita anche all'interno della sinistra allora il sistema elettorale e il ragionamento di Ruffilli
Robbie me l'ha chiesto lo ripeto qua un giorno in una riunione ha detto anziché discutere del sistema ragioniamo del perché siamo arrivati ad un'ipotesi
E a Pasquino che voleva l'interpretazione magari fosse possibile
Far rivivere Ruffilli come possibile di costruire il suo ragionamento Sora aggiornamento era questo
Come è recuperabile la politica delle coalizioni
Non mi imponendogli alleanza
Cioè non imponendo Aron forze di convergere per stati di necessità o no non ma per libera scelta
E anche in presenza dal modificarsi dell'equilibrio politico
Questa è l'obiezione
Direi di una qualche consistenza che c'è
Andreatta credo che questa obiezione ha una sua validità
Cioè a differenza dell'epoca della scelta centrista o della formulazione della politica di centrosinistra
Oggi noi siamo in presenza di uno quadro di movimento sul piano della individuazione della Ford delle forze dei singoli partiti e dalle combinazioni tra i partiti che non dobbiamo sottovalutare
E allora lo dico a De Siervo
Così solo per come dire
Aderire completamente alla relazione non per contraddire alla relazione
Che la proposta elettorale del top del doppio turno io la ritengo una violenza rispetto alla gradualità di questi processi perché volendo rispettare il pluralismo delle forze politiche del nostro Paese che nella sua complessità è una ricchezza non solo una frammentazione e anche una ricchezza il pluralismo nel nostro Paese
Noi dobbiamo individuare un un meccanismo che favorisca le coalizioni
Ma lascia anche libere le forze che ipotizzano di costruire alternative di esercitare un ruolo fuori della costrizione di essere in maggioranza o all'opposizione
Il ragionamento di Ruffilli e faceva riferimento a questo processo
Allora un sistema elettorale che regista
Adesso se un turno due turni secondo me è una questione molto secondaria discutendo mi è parso che il è possibile trovare un accordo anche su questo
Perché funzionale a conseguire un obiettivo il particolare preso di per sé non è né accettabile rifiuta bile a meno che non lo si coglie come pretesto per discutere ma il ragionamento quelli RAI introdurre
Da una parte il sistema di rilievo di presenza delle forze politiche Censimento diceva Roberto e la proporzionale e il sistema di Censimento delle forze politiche
Dall'altra uno strumento una regola un meccanismo d'incoraggiamento alla formazione delle coalizioni lasciando le forze libere di scegliere il ruolo di governo
E bordata ragione quando dice ma una forza lo sa prima della primo turno se si candida a governare con altri o ritiene di svolge un ruolo di opposizione
Questo sarebbe una risposta molto forte all'ente a l'inquietudine del partito repubblicana
Perché avendo scoperto che il ruolo di questo partite costruire l'alternativa però Allo stato queste sono la maggioranza noi libereremo i repubblicani dall'angoscia perché nonno essendo obbligati
Non essendo obbligati a stare al governo illa meccanismi elettorali individua la maggioranza in virtù dell'investitura popolare a governare lascerebbe
Alla riflessione di questo partito la possibilità di costruire
Intorno ad una proposta alternativa diversa la
Maturazione del consenso necessario per poi governare in maniera diverso
Io sono per questa proposta
O meglio io sono per questo criterio ma mi è parso di capire che tutti noi siamo oggi per questo criterio vediamo dopo dove sono le distinzione come vanno risolte politicamente
Perché in funzione del recupero di un'esperienza politica democratica forte
Non introduce meccanismi di coercizione sul piano dei comportamenti politici dei partiti e lascia libero il processo
Perché le coalizioni non sono date
Questo è il dato di novità sul quale dovremmo riflettere lo dico soprattutto agli amici della sinistra democratica cristiana
Presto o tardi le relazioni tra le forze politiche cambieranno
Il prossimo culturalmente politicamente noi l'abbiamo individuato il rapporto alle motivazioni ideologiche
E le motivazioni ideologiche hanno segnato le prossimità o le lontananze dai partiti
Quando queste motivazioni cadono ed emergono nuove motivazioni le prossimità diventeranno diverso
Io propongo evidentemente non per oggi o per domani ma lo pongo in prospettiva sul piano della ricchezza democratica del nostro Paese
Beh la prossimità tra forze popolari al nonno probabilmente domani sarà un elemento di scelte di aggregazione molto più forte di quando oggi non possa apparire
Certo che queste legato alla crescita del processo politico
Però anche le prossimità in ordine al dato di novità e di mutamento chi c'è
Nella cultura nella capacità di rappresentanza nel modo di organizzarsi delle forze politiche ci porrà davanti quindi questo meccanismo
Risolve il problema della governabilità perché legittima democraticamente chi governa
Conserva il pluralismo dei partiti e consente ai partiti di rinnovarsi
Lo voglio dire autobiografica ammende per chi pone questo problema
Ma io l'ho posto così
Io non ho mai ipotizzato che il rinnovamento della partito fosse uno fatto legato al volontarismo
Il rinnovamento dei partiti certo era legata alla volontà di di rinnovarsi ma era condizionato al mutamento dell'organizzazione del potere
Perché i partiti sono gli strumenti della lotta politica per la conquista e la conservazione del potere
Se i meccanismi di amministrazione del potere sono distorti immaginare che i partiti si rinnova non ritraendo sì dalla politica qualche volta c'è addirittura qualcuno che dice
Letteralmente così significa immaginare una cosa astratta non una cosa vera è un desiderio
Un desiderio giusto ma la politica è tale non quando si identifica col desiderio ma quando sulla difficoltà individua la strada lo strumento la possibilità per venirne fuori
Sono per questa soluzione
E non per l'altro meccanismo
Che mi pare essere privilegiato dal professor Barile verso il quale c'è la nostra attenzione rispetto da sempre da quando discutiamo di questi problemi questo è una tradizione che continua il dialogo tra la sinistra democristiana del professor Barile
Però mi pare che è l'ipotesi da lui avanzata non oggi ma negli articoli pubblicati su Repubblica
Siano una forzatura rispetto al processo democratico apparentemente più semplificato quello del doppio turno è più semplice qualcuno direbbe e più democratico
Ma il professor Barile vorrei sottoporre questa considerazione che non è tecnico-giuridica strata riguarda il processo politico al quale si fa riferimento quello francese
Beh oggi in Francia sì discute
Che in presenza della recupero della stabilità perché il problema della repubblica presidenziale ha risolto il problema della stabilità
Cioè il problema della governabilità possibile Mitterrand e alle prese con questo problema
Perché elettoralmente
Mentre la campagna elettorale spinge i blocchi contrapposti a precipitarsi accendo la campagna elettorale fatta sulle posizioni centrali non estreme
Poi il
Sinistra e quelli di destra perché
Sono condizionati in nonno dalla possibilità di governare i processi di trasformazione ma dalla tentazione o della conservazione senza ragione o dal desiderio di rivoluzione senza garanti di processi
E quindi ipotizzare per il nostro Paese è un meccanismo del genere a parte la forzatura lo stravolgimento del processo politico io ritengo che non non sarebbe neppure una risposta adeguata dal punto di vista istituzionale Armaroli dice
Ma questa analisi era giusta nel mille novecentottantaquattro era giusta fino al cinque maggio non è più giusta dopo il voto del sei e sette maggio
Perché
Il date elettorali ha fatto venir meno l'alternativa problemi esistenti indipendentemente dalla possibilità dell'alternativa
Perché il problema fa riferimento alla maggioranza possibile non all'alternativa da praticare
Però io voglio dare una risposta a questo interrogativo e non certo senza anticipo lo scioglimento del dubbio che ha introdotto Bodrato
Certo che la questione sarebbe politica il problema non è istituzionale noi potremmo fare volentieri a meno della modifica del sistema elettorale
Se fossimo in presenza di un processo politico che favorisca le condizioni
Io sarò condizionato dalla mia esperienza ma io ce l'ho messa tutta
La iniziativa per recuperare alla coalizione una motivazione politica nonno per ingessare il partito
Non lo perdo subordinare i partiti nelle alleanze non c'è subordinazione
Ma per mettere i partiti intorno ad uno programma intorno al dovere di rispondere ai problemi del Paese non per l'eternità ma per il tempo dato del governo insieme il pentapartito strategiche era questo non era un'ideologia la constatazione che abbiamo fatto
Guido io adesso risolve il dubbio così io non è che sia per una cosa diversa
E che io mi sono convinto per la verità l'avevo capito dapprima da sempre la strategia del Partito socialista non è funzionale a concorrere ad una coalizione
Be'corno la intelligenza di un contributo originale all'interno della coalizione perché se fosse così non sarebbe un problema la strategia del Partito socialista è volta ad occupare uno spazio non a concorrere ad una politica ritenendo che è lo spazio che occupa gli ha dato conservando il sistema di interdizione che ha questo questa condizione è modificabile o da un comportamento politico per comportamento politico non è stato sufficiente o da una regola istituzionale
Oggi noi siamo nella necessità dentro addurre la regola istituzionale la legge elettorale
Non solo per una ragione oggettiva che riguarda il processo lato è che il partito socialista messo sullo tavolo
Dello scontro non più la prospettiva dell'alternativa alla Democrazia cristiana ma ha messo sul tavolo una soluzioni istituzionali diverse
Che la Repubblica presidenziale
E non basta dire no alla Repubblica presidenziale come tutti facciamo almeno a parole nella Democrazia cristiana ma bisogna rispondere con una indicazione alternativa queste perché diversamente presto o tardi
Se noi non siamo in grado di organizzare una risposta convincente e noi ci saremo chiamati ad una forma di nuovo referendum o non so come
E probabilmente sarà difficile dire di no io questo lo dico con grande serenità
Anzi se dovessi dire la mia valutazione Tempo
Che probabilmente questa sarà una soluzione inevitabile quindi io ne parlo così
Ma questa con i rischi che ha con i limiti che ha noi noi cattolici democratici abbiamo il dovere di contrapporre la conservazione non della Prima Repubblica
Mi sembra una disquisizione un po'cechoviano a Mosca a Mosca Enzo voi si rimane la a Mosca non sia ma rio occupando lo spazio che abbiamo lasciato
La Democrazia cristiana ha lasciato uno spazio all'iniziativa politica norme
Perché ha coltivato l'illusione che ancora domina l'gruppo dirigente della Democrazia Cristiana che questa posizione nonno
Diciamo completamente compatibile col disegno politico può essere governata con la pazienza un po'come i vecchi il rispetta i vecchi zii rimbambiti chi si lascia dire una parola in più
Però
è invece non è così non è così lo voglio dire socialisti che mi ritengono animato da spirito anti socialista io sono quello più rispettoso paradossalmente delle loro opinioni solo che non le condivido questo
Quello che trovo singolare e questa pratica
Dini orarie la difficoltà immaginando che non parlandone la difficoltà non esiste
Tentativo questo che sta invadendo il PC la malattia grave
Se Barbera me lo consente perché questo è un processo alle intenzioni ma io lo dico per la stima che ho
Nei confronti del professor Barbera
Questo ibrido cioè il meccanismo elettorale sul quale mi pare che ci sia convergenza di analisi e l'ipotesi dell'elezione diretta del Presidente del Consiglio mi sa tanto
Di un ponte lanciato dall'altra parte più che di una risposta ad un problema vero
Perché
Perché il problema esiste quello della stabilità dell'esecutivo
E io non credo che questo problema sia risolvibile soltanto garantendo la stabilità del governo ma il problema irrisolvibile legittimando l'investitura democratica di chi governa però se proprio volessimo assumerlo
Mi pare allora più coerente
Più organica al disegno la proposta avanzata da Galloni delle elezioni dirette da da parte del Parlamento questo si conserva la forma di governo parlamentare da stabilità al governo
E secondo me avrebbe una sua giustificazione istituzionale da che punto di vista
Questo è un'ipotesi che io ho fatto nel passato non solo per garantire la stabilità io ritengo che la stabilità è garantita dalla maggioranza parlamentare quando la maggioranza c'è il governo è stabile i governi centriste dicendo sinistra non andava in in crisi per mancanza di stabilità
Ma per recuperare un ruolo vivo attivo del Parlamento che le esperienze anche l'esperienza centrista del centrosinistra hanno introdotto mortificando la vivacità del Parlamento
Perché l'idea l'interpretazione che la vita del governo fosse legata a questa sorta di dichiarazione di voto di fiducia continua da parte dei parlamentari anche della maggioranza
Inventiva che il processo dialettico perché nel governo parlamentare su un processo dialettico nord tra maggioranza e opposizione ma tra Governo e Parlamento nella sua unitarietà paralizzata parecchio la parte del parlamento collocata diciamo politicamente vicina al governo paralizzando nel funzionamento non è stato solo questo
C'era anche qualche ragione in più ma certamente questa ragione c'era e se si volesse risolvere questo problema allora la proposta di galloni mi sembra una proposta più che adeguato perché no alla Repubblica presidenziale
Qualcuno l'ha detto Borgato ha spiegato a lungo le ragioni dello nostro no anche dal punto di vista storico
Dal punto di vista del riferimento al governo dei processi di unificazione sarebbe in contrasto con un processo inverso noi andiamo verso l'unificazione politica europea l'Italia diventerà regioni il problema vero è riscoprire il valore delle Autonomie hanno del federalismo perché al federalismo verrà collocato su una proiezione molto più basta che non sia quella del ritorno al passato a tutela dei nostri Duca
Ma la preoccupazione Burberry e un'altra che comunque fatto
La introduzione di un meccanismo di democrazia plebiscitaria non evitabile dall'elezione diretta dal Presidente del Consiglio la campagna elettorale
Sarebbe su i presidenti del Consiglio il nonno sui partiti strumento democratico di interpretazione dei bisogni
E lo voglio dire a chi militando in un partito popolare può vedere il problema di superare alcune difficoltà ma stiamo attenti a che il superamento delle difficoltà poi non stravolga anche quel tanto di ruolo storico che una forza popolare come quella del Partito comunista ha avuto nella storia civile del nostro Paese
C'è un'altra proposta di cui si parla ma questa si clandestina perché
Anche se si legge sui giornali clandestina di sbarramento perché non lo sbarramento
Perché non risolve il lo sbarco parte il fatto che collega lo sbarramento diventò Grumblemon molto complicato ma i sistemi debbono essere funzionali alla conservazione di un valore non ha la cancellazione di un problema
Lo sbarramento al cinque per cento
Non credo che rivitalizza avrebbe la maggioranza anzi creerebbe una conflittualità potenziata tra quelli che oggi impediscono perché non concorrono a definire una politica di quanti e lo sbarramento è negativo anche rispetto ad un'altra esigenza una società dinamica veloce come quella italiana
Certo che produce movimenti politici suggestivi qualche volta qualche volta no
Però credo che sarebbe un errore grave immaginare di impedire il sorgere di movimenti politici limitati questo sarà il voto popolare a stabilire se hanno valore hanno attraverso un meccanismo è stato detto che le leghe non sarebbero cioè non le leghe i Verdi non sarebbero un partito perché sarebbero monotematici
è vero ma credo che nessuno di noi ha detto niente quando negli anni passati il sindacato a pretesto di sostituirsi alla politica
La crisi della politica e del sindacato nasce da questa pretesa
Di unificare la interpretazione dei bisogni privilegiando un giorno interessa
Le leghe sono la proiezione della decadenza del ruolo della politica
Come tentativo di interpretazione della contraddittorietà dei bisogni una società democratica abbisogni sempre contraddittori
Però con un nulla capacità di introdurre una regola non non la tutela di un bisogno come arbitro
Che consenta la sopravvivenza di ciò che vivo e consente la continuazione della crescita dello schermo
Quindi no allo sbarramento perché non risolve entro questa è la nostra proposta mi pare che oggi questo ragionamento è abbastanza comune ognuno l'ha fatto partendo da una valutazione ma la convergenza è notevole
E starei per dire che anche la motivazione politico culturale ha una qualche dignità
Peccato
Che non riusciamo a trasmettere io temo che domani
Sull'informazione sarà privilegiata probabilmente più qualche indicazione che nonno la ricchezza della ma noi dobbiamo continuare a riflettere così o spiegando sempre
Le ragioni della nostra proposta recuperando la forza del ragionamento politico come istituzione prima da rinnovato
Bordata ha detto perché era questa la distinzione non c'erano contrapposizioni
Se le riforme le dopo
Moffa con un riferimento a questo quadro di maggioranza non nel senso della maggioranza del Parlamento vive se c'è un governo
E se non c'è un governo e la sola condizione che consenta al campo cioè consente obblighi il capo dello Stato di sciogliere le è un fatto oggettivo la decisione del capo dello Stato è una conseguenza non una decisione
Io ho l'impressione
Direi più che l'impressione la convinzione
Non che questa maggioranza non ce la faccio
Che questa maggioranza non c'è
Il sistema è bloccato sulle interdizioni no su scelte diverse
Non è che non abbiamo fatto la riforma elettorale perché abbiamo privilegiato di partire da un punto diverso del riordino non c'è un punto di priorità
Ma perché il sistema è bloccato internet dicendo qualunque avvio del processo di riordino
Perché sullo sfondo c'è c'è questa proposta con la quale le forze politiche lo pubblica opinione presto o tardi dovranno verificarsi di riordino delle istituzioni privilegiando l'efficienza con l'indicazione delle elezioni
E del capo dello Stato con poteri di governo
Mancano due anni
Alla fine della legislatura
E io credo che l'istinto di sopravvivenza dei parlamentari a forte
No lo dico in maniera serena
Vivendo un fatto non do un giudizio
In due anni
è possibile fare tante cose la costituzioni fu fatta in un periodo più breve
Anche se in condizioni di
Però in un anno
Mezzo è possibile cambiare la legge elettorale
In maniera da consentire agli elettori di scegliere maggioranza programmi e Governo
Io non credo
Che noi saremo in condizione di far crescere una decisione
Quando la decisione attraverso le deliberazioni formali dei partiti
Si parla di tre
Per salita
Ne trasversalità
Ettore Lalli ingessamento o della manifestazione della volontà politica
Che i residui di intelligenza che si preoccupa non delle difficoltà danno voce
Attraverso le fessure che si aprono più che attraverso le proposte che si forma
Il sistema è così
Ma io credo che debba essere così che non ci sia una soluzione diversa da questa
Perché anche all'epoca della costituente
Perché su questioni di principio sulla scelta
Venti non c'è stata unità di
Per disciplina di maggioranza
Cioè c'è stata unità
Sulla indicazione dell'Obiettivo
Poi la scelta degli strumenti ha visto proposte articolate quando
Vedo che i giornalisti che vogliono disinformare sì arrovellano nel sapere se la mattina quando ci alziamo noi della sinistra recitiamo tutti la stessa formulo formule diverse
Beh vorrei dire di leggersi gli atti della Costituente dove scoprono che allora la DC aveva la squadra dei giuristi più attrezzati
E che questi normalmente non aveva non ne la stessa opinione neppure con se stessi dopo gli altri ma con uno se stessi
Ma il giusto che sia così ed è inevitabile che sia così
Il problema e concordare l'obiettivo da raggiungere e poi mettersi d'accordo il compromesso e su questo su lo strumento per raggiungere l'obiettivo noi dobbiamo muoverci così io credo che noi ci muoveremo così
Il dubbio di Bodrato
Credo che noi l'abbiamo sotto rispondo così anche a Rognoni
Perché se no sarebbe patetica questa posizione della democrazia cristiana che da una parte si dissocia
E dall'altra vuole che si si si certifichi no la dissociazione va motivata con iniziative politiche nonno dicendo ogni giorno che ci siamo dissociati la distinzione in che cosa consiste tra una maggioranza che ritiene che questo problema a volte si sta volte non esiste ma anche se esiste è risolvibile soltanto se gli altri sono d'accordo diversamente non solo non si risolve ma il problema non esiste poi vediamo
Le conseguenze di questo giudizio noi abbiamo detto che siccome il problema esiste ne abbiamo motivato la distinzione così
Siccome il problema esiste abbiamo i dovere di concordare con un'indicazione concorrere il che non significa mettere la la proposte accettare che non se ne faccia niente concorrere significa formulare una proposta
E compiere atti politici conseguendi alla proposta che sia formula
Questo significa che noi definiremmo tecnicamente la proposta
La verificheremo con nulla opinione degli altri ma trovando convergenze su una proposta non aspettando di sapere quale quella che prevale diversamente non decideremo niente
E battendo uscì perché questa proposta possa persuadere quale è la mia convinzione che noi saremo sconfitti
Al silenzio
Perché se al Silenzio contrapponiamo il silenzio siccome siamo meno ci contiamo e siamo sconfitti
Ma se al silenzio contrapponiamo una opinione il processo democratico è garantito da questo rapporto l'outing
Scoprire che siamo in meno ma sarebbe difficile dimostrare senza l'outing Leone la quantità non è definito
Ho passato una giornata interessante abbiamo parlato di onde problema Sven
Siccome pare
La stampa sono stati fugati dalla nostra esperienza di oggi è chiaro che mo'il dico è chiaro che
Altro
L'incontro quando
Esso
Che ormai i nostri amici esperti stiamo lavorando grazie a tutti articolato e
Tiamat un e i loro collaboratori che hanno ha iniziato a quel