"Liberta' di informazione" Lezioni di liberalismo presso l'Istituto "Nazareno" di Roma

Allora buon buoni buongiorno e di dai Enrico Morbelli è la prima volta che facciamo di giovedì questa settimana mi rendo conto che qualcuno già ho trovato un paio sono ero venuta il lunedì chissà qualcuno arrivato ieri
Però ricordatevi che domani venerdì ripigliamo il passo il passo normale io vi prego di venire domani perché c'è Fausto da pernici questo vecchio crociano che giunge apposta da voi per voi
Da Vicenza quindi avvisate dobbiamo dobbiamo accoglierlo in il numero maggiore di quanto è successo oggi e quanto è successo martedì Concia urlò dovuto al fatto ripeto che avevamo preso due giorni fuori dalla normale cadenza lunedì mercoledì venerdì domani rivediamo dunque con il verde i poi lunedì ci sarà da Empoli mercoledì ci sarà Della Valle e il vice presidente dalla Camera e poi venerdì
O c'è il il professor D'Anna oppure ci sarà assente
Quindi ritiriamo di mercoledì venerdì clienti
Io
S'volevo anche rendervi un po'ridotti di quelli che sono gli accadimenti borsistici finora elogia sventolato due o tre volte gli unici che hanno sono venuti coi soldi in bocca sono stati perché parlarne male perché quei Forza Italia i gruppi parlamentari hanno versato anzi anche in maniera molto molto elegante accrediti bancari cose cose bellissime
Entrata purtroppo in crisi una fondazione ed alla Fondazione Guido Cortese di Napoli
Radar la la vedova cortese ha maia media cortese Hardy asse ha telefonato dispiace utilissima però tentiamo di pareggiare la con un'altra cosa
Quindi abbiamo più o meno le speranze di raggiungere le dieci borse come aveva se non non tanto le dieci borse quanto le le dieci un milione e mezzo pari a quindici milioni
Che poi divideremo affette Remo diamo trenta mila lire per uno non so qualche cosa ci inventiamo
Ecco questo cioè per dirvi che tra un paio di settimane cioè direi forse prima prima di Pasqua sicuramente evitare o i tre quattro temi che poi voi potrete scegliere parlo sempre per quelli che hanno superato le quindici le quindici lezioni ora non è che Alitalia quindici c'è basta abbiamo finito il corso quindi conviene che voi veniate sempre anche perché alcuni temi saranno invece trattati nelle ultime nelle ultime
Lezioni quindi c'è non c'è una logica tale da
Anzi
Elvira mi ha portato l'elenco tutti voi alle cinque settimana faccio anche la prima stesura di perché sono le presenze
Io sono sempre convinto che tra quelle finte che mettete di firme quelle vere una via di mezzo giustizia c'è quindi insomma non no perché alzino abbiamo precario settantaquattro che firmano pure la mamma il cugino
La zia eccetera ma insomma questo non non non toglie che grosso modo arriveremo all'obiettivo in maniera regolare io quello che volevo dire è che lo accennato a un a uno di voi adesso chiacchierando
E cioè che quasi sicuramente quindi se cominciate chi ha interesse a un certo argomento può già cominciare a raccogliere il materiale
Una cosa che martedì non è stata affrontata Concia urlò ma che era nel tra le cose che ci dovevamo dire e poi dopo abbiamo debordato su altri lidi
Una delle cose delle riforme che sono auspicabili per il futuro ma benché non siano riforme statali ma sarebbe una riforma di costume
Sarebbe la a cosiddetta elezioni primarie cioè un modo nuovo per scegliere i candidati da mettere in lista soprattutto con il sistema maggioritario questo è una conditio sine qua non cioè gli Stati Uniti si reggono più sulle primarie sulle elezioni cioè che ha vinto le primarie già ha ha ottenuto se non altro l'appoggio dei suoi ecco come introdurre nei singoli partiti nelle singole formazioni nei singoli Pollini
Il sistema di scelta da parte di quelli che sono i supporter di quella parte
Ecco qui che il problema della primaria è uno degli argomenti che adesso come verrà steso il tema però quello è quindi se se interessati a fare una cosa del genere cominciate a raccogliere un po'di materiale chiusa la parentesi informativa
Io vedevo vi voglio presentare con grande affetto Franco Chiarenza per due motivi primo perché un è un vecchio amico anzi con me c'è un ramo detto un vecchio liberale
Ma poi questo discorso deve celebrali comincia un po'a darci fastidio per motivi anagrafici perché se ne siamo vecchi liberali quando vedrete da Vergy domani non so come quale termine potrebbe usare vecchie luglio ottant'anni sulla sul serio noi grazie al cielo ancora non siamo siamo sulla buona strada speriamo di arrivarci ecco San il il Chiarenza è già stato nostro docente per il medesimo tema che oggi affronta invece di Ludina Barzini impossibilitata a farlo quindi l'affetto che mi lega a luglio è stato tale per cui l'ho chiamato e gli ho detto farmi piacere viene posto e Ludina e Luís avvenuto che è la dimostrazione del fatto che non tutti liberali Ciano la cacca sotto il naso
Anche per forse più per affetto e ciò per Udine non per me ecco ma resta resta il fatto che raramente si trova le persone disposte a a prendere il posto di un altro senza avere il nome il manifesto
Vi ricordo che la una delle deleghi delle delle lotte più furibonda nel mondo del teatro è sempre stato le soubrette cacciavano il nome di un piccolo il capocomico son sempre successe Lauretta Masiero addirittura Molon Sistina e se ne andò quindi entrata una solida
Allora e il tema che è quello della libertà di informazione è già e nel nome un termine che
Moderno ne abbiamo sempre la libertà di stampa
E e devo mi pare di averlo già fatto con voi sono fa dopo lo ricordo sempre perché tra l'altro Giuseppe Basini che è un fisico nucleare
E l'unico liberale che io conosca che sta in Alleanza Nazionale in posizione di di prestigio quindi è l'unico di Alleanza Nazionale timbrato
Timbrato liberale ebbene lui è stata la prima persona nel lontano mille novecentosessantatré sessantaquattro che quando eravamo ragazzini a Gioventù liberale in un convegno senso dice e ora di smettere di parlare di libertà di stampa è ora di cominciare a parlare di libertà d'antenna
E quell'operata prima volta io sentite né libertà d'antenna che poi è stato il cavallo di battaglia dei liberali
Per decenni quando abbiamo vinto la battaglia della libertà d'antenna adesso c'è il problema che o Gesù adesso bisogno momentino ordinare le libertà per fare in maniera che dà la libertà di informazione si arrivi al sacrosanto diritto di essere informati tant'è vero che c'è stato un po'un ribaltamento del concetto dà libertà
Nostra di esprimersi
E quindi libertà di stampa libertà di antenna al contrario a libertà nostra di utenti di essere in maniera giusta è perfetta informati attraverso i vari mass media
Io sono uno di quelli che dice media perché ostinato latino non so una parola d'inglese tant'è vero che quando è stato Merton Miller per fortuna che c'era il traduttore se no non avrei capito assolutamente niente
Loro dicono media noi diciamo media ma credo che più o meno sì è la stessa cosa e difatti dovremmo dire Necci fatta questa lunga premessa anche per permettere che finissero di firmare speriamo solo per loro quelli che stavano di là
Cedo la parola a Franco Chiarenza che su questo farà un un una Breve breve nel senso la la soglia nostra regione perché noi ci attendiamo su un argomento che è di palpitante attualità par condicio parto tutte 'ste cose qui che voi interveniamo a te numerosi
Piccola
Siamo tutto a posto
Scusate disse io leggerò la mia esposizione ma lo faccio perché sento giornalista di professione io so che se si vuole stare rigorosamente nei tempi definiti e quindi lasciare spazio e poi al dibattito bisogna sempre scriversi le cose
Quando si fanno i così detti interventi a braccio sono interventi si sa dove comincia a non si sa mai né quando e dove finisca
Il tema di cui dobbiamo discutere e in questo momento al centro dell'attenzione e non soltanto in Italia
In Italia la polemica ha raggiunto toni eccezionalmente aspri per il successo politico di Berlusconi il fatto che il Presidente del Consiglio fosse anche il proprietario di alcuni importanti mezzi di informazione
Ha reso il problema ancora più acuto e anche confuso i termini giuridici e normativi della questione con le approssimazioni della lotta politica
La sinistra infatti attribuito all'influenza televisiva di Berlusconi la ragione principale della propria sconfitta elettorale del ventisette marzo
Mentre la destra difende lo status quo come condizione di equilibrio nel complesso dell'informazione eccome applicazione concreta della libertà di informazione
Ma al di là di questa realtà tutta italiana la centralità dei problemi legati all'uso dei mezzi d'informazione e riconosciuta in tutto il mondo e in particolare nei paesi che fanno maggior uso dei mass media
Vediamo dunque di inquadrare correttamente la questione avvertendo sin d'ora che fiumi di inchiostro
Sì l'ho omesso di nastri miliardi di Weis sono stati versati su quest'argomento
E dovremo quindi qui accontentarci di un quadro molto sintetico anche per lasciare spazio alle domande che certamente alimenteranno il dibattito successivo
Il liberalismo nella sua evoluzione storica ha attraversato fasi diverse al centro delle quali vi sono state differenti sensibilità si è passati dall'interesse prioritario per le strutture che garantivano le libertà politiche la fase di costruzione delle istituzioni
Al momento successivo in cui la libertà dal bisogno era considerata essenziale per la stessa corretta utilizzazione dei diritti politici e civili
Nacque in questa prospettiva il Welfare State spesso a torto considerato di origine socialista mentre è stato concepito nell'ambito della cultura liberale inglese oggi vi è ampia concordanza sul fatto che l'informazione e gli strumenti di comunicazione rappresentino la condizione stessa perché una democrazia possa definirsi liberale perché cioè da una concezione puramente numerica della democrazia si possano arrivare a una società basata sul consenso consapevole
Le nuove tecniche di comunicazione la moltiplicazione degli strumenti informativi la caduta delle barriere nazionali e linguistiche
Consentono inoltre formidabili evoluzioni nei comportamenti sociali con potenzialità positive o negative che dipenderanno dall'uso che se ne fa
La libertà di informazione rappresenta quindi in questa fase storica il momento centrale della costruzione di una società libera
Ma cosa dobbiamo intendere per libertà di informazione
Lo ha già detto nella sua introduzione Morbelli si usa oggi distinguere tra libertà di informare e diritto ad essere informati
Spesso però i confini tra questi due aspetti sono molto difficili da definire
Seguiamo comunque anche noi questa distinzione per comodità di esposizione
La libertà di informare e niente altro che il vecchio concetto di libertà di espressione divenuto poi libertà di stampa quando questa è divenuta il principale mezzo di espressione
E che oggi con l'avvento dei mass media definiamo più correttamente libertà di informazioni si tratta come è noto della libertà di creare o acquistare utilizzare strumenti di comunicazione allo scopo di distribuire a pubblico informazioni di vario genere
Primo problema
In una concezione liberale della società questo diritto può essere condizionato da limiti
E quali
Non vi è dubbio che la risposta è sì
Limiti all'esercizio di questo diritto sono sempre stati riconosciuti necessaria
Si tratta di limiti di contenuto come quelli per esempio esplicitati nell'articolo ventuno della nostra Costituzione che fa un esplicito riferimento al buon costume
Oppure dal Codice penale o da altre leggi che possono variare da Paese apparisse
Oggi tuttavia queste limitazioni tendono comunque ad attenuarsi non senza polemiche soprattutto per quanto riguarda la tutela dei minori
Mentre aumenta il livello di sensibilità per le incompatibilità sempre più evidenti tra il diritto di cronaca e la tutela della privacy
Altre limitazioni al diritto di informare riguardano invece i rischi di concentrazione editoriale
In quasi tutti i paesi esistono delle norme antitrust per evitare che la creazione di Monopoli o di oligopoli possa determinare una informazione guidata senza reale contraddittorio
Negli Stati Uniti questa normativa e particolarmente severa nell'impedire incroci il proprietario tra carta stampata e televisione
In Italia il problema assume poi grande importanza anche per la sostanziale assenza gli editori puri cioè di mestiere
Fatto che induce a ritenere come reale il rischio di una utilizzazione strumentale dei mezzi di informazione
Tanto per essere chiari nostro è l'unico Paese nel quale la quasi totalità dei mezzi d'informazione non appartiene a gente che di mestiere fa l'editore
E che quindi vuole guadagnare sull'utilizzazione dei mezzi di cui dispone ma appartiene invece o ai grandi gruppi industriali o ai grandi gruppi economici
Che alimentano ovviamente il sospetto che tengano in piedi questi mezzi d'informazione
Non allo scopo di fare il mestiere dell'editore
Ma per i vantaggi collaterali che possono venire alla loro principale attività che quella industriale commerciale o o politico o di altro genere dall'utilizzazione dei mass media e quindi la pericolosità della
Di questo bis
La legge Mammì ha in parte regolamentato i limiti proprietari almeno per quanto riguarda le televisioni private ma è generalmente ritenuta una regolamentazione insufficiente su questo poltrone
Si tenga presente che esiste una sostanziale differenza tra i normali interventi antitrust che colpiscono l'abuso di posizioni dominanti sul mercato
E quelli che esistono o si prefigurano nel settore dell'informazione i quali non si limitano a colpire l'abuso delle posizioni dominanti
Ma considerano pericolose le posizioni dominanti in sé e tengono quindi ad impedirne la formazione in questo aspetto che certamente penalizza la capacità imprenditoriale potete scorgere un altro elemento importante di contrasto
In una concezione liberale dove va collocato il punto di equilibrio tra esigenze di espansione imprenditoriale e tutela del pluralismo informativo
Si tratta di un problema molto sentito reso appunto dei prossimi al referendum sulla legge Mammì e considerato uno dei nodi più difficili da sciogliere nella ricerca di nuove regole del gioco
Il rischio che si sta correndo è che le soluzioni che verranno trovate rispecchino ancora una volta esigenze contingenti di compromesso
Mentre bisogna guardare lontano e superare le angustie localistiche e tecniche
Con cui si considera la televisione ancora oggi
Sì messa a questo punto la questione della pubblicità che rappresenta ormai una risorsa propria principale di sopravvivenza dei mass media
Non soltanto delle televisioni private che naturalmente raccolgono il cento per cento delle loro risorse attraverso
La pubblicità almeno fino ad oggi perché con le nuove tecnologie al entrerà sul mercato un nuovo tipo un nuovo modello di televisione essendo a pagamento
Ricorrerà delle risorse diverse da quelle pubblicità
Ma anche per quanto riguarda la televisione pubblica che copre oltre la metà dei suoi proventi con la pubblicità
E per quanto riguarda la carta stampata che a dei costi che sono coperti per oltre il sessanta per cento dalla pubblicità la pubblicità è diventata la risorsa essenziale
Questo pone dei grossi problemi come si deve in qualche modo condizionare questo questo controllo dalla pubblicità perché la pubblicità comporta tre ordini di problemi
Il primo e il condizionamento sui contenuti dell'informazione questo è per esempio un problema molto sentito e molto dibattuto negli Stati Uniti
Dove la pubblicità arriva in qualche modo a condizionare i contenuti dell'informazione
Dicendo sei tu pubblichi questo quest'altro se tu dai a questo tipo di notizie io non ti do più la pubblicità e quindi questo diventa ovviamente un condizionamento
Vi sono poi un altro problema è quello dei tetti e della possibile distribuzione delle risorse
Cioè si dice ma noi dobbiamo fare in modo che per esempio con la televisione la televisione ogni avrete televisiva ogni emittente televisiva non abbia più di un tanto di pubblicità
Per consentire alle risorse pubblicitarie di ripartirsi su gli altri su gli altri mezzi
La legge Mammì per esempio utilizza largamente questo strumento e in particolare dice che le televisioni regionali debbono fluire in un topo della pubblicità a carattere locale
Una norma quanto mai che ha creato guasti hanno finto
Vi è un terzo problema connesso a quello precedente che è la questione delle concessionarie di pubblicità perché è chiaro che poi le emittenti possono anche essere distinte e separate come proprietà
Ma se poi le concessioni di pubblicità sono le stesse
E quindi l'approvvigionamento delle risorse pubblicitaria è il medesimo avviene una forma di collegamento che di fatto è un collegamento condizionante come quello di un di un di un qualsiasi in collegamento proprietario da altra parte gli spazi pubblicitari non sono intercambiabili
Tutta l'esperienza mondiale dimostra che il mercato pubblicitario è un mercato che funzione appunto come un mercato per cui in uno spazio pubblicitario sottratto ad un'emittente non è automaticamente ricollocata vide su un'altra emittente
E quindi questa idea che spesso hanno le nostre forze politiche di sinistra e che la pubblicità sia una sorta di torta al quale la si può dividere in maniera indifferenziata per collocarla da una parte o dall'altra non corrisponda alla logica del mercato
Ci sono degli spazi pubblicitari e quindi delle risorse che sono funzionali a un certo tipo di destinazione se gli si toglie quella destinazione si perde semplicemente la risorsa la risorsa non va in altre a collocarsi altro
Vado avanti perché sono costretto perché ognuno di questi argomenti richiederebbe una lezione in sé ovviamente io debbo procedere un po'a volo d'uccello
Voi poi su tutte queste questioni raccoglierete se non altro degli stimoli per potere poi se volete approfondire alcuni specifici elementi
La libertà o meglio il diritto di essere informati cioè l'asse con un secondo aspetto che prima abbiamo impostato
Esprime invece l'esigenza che i cittadini che sono i consumatori dell'informazione vengano tutelati dal rischio di manipolazioni e di messaggi falsi o ingannevoli
E chiaro naturalmente che più ci sono i mezzi di informazione in concorrenza tra loro più viene tutelato il diritto del cittadino a una informazione corretta ma non è sempre stato così
Al contrario l'illusione dirigistica il paternalistica dello Stato protettore ha a lungo dominato non soltanto in Italia
Determinando la cultura del servizio pubblico radiotelevisivo
Il servizio pubblico e nato in Europa come emanazione diretta del potere politico che se n'è arrogata la gestione sulla base di una duplice giustificazione
La limitatezza delle frequenze attraverso cui transitavano radio e televisione
E in secondo luogo la necessità di imporre regole di salvaguardia più rigorose intermezzi considerati fin dal loro nascere potenti strumenti di condizionamento e di persuasione
Negli Stati Uniti invece lo Stato non è mai intervenuto nella gestione ma questo come abbiamo visto non gli ha impedito di dettare norme severe di regolamentazione del sistema
In Italia l'intervento dello Stato si è tradotto sin dalle origini in una gestione di partito direi di partito
Perché inizialmente di partito
Per vent'anni dalla metà degli anni Cinquanta alla metà del settanta
Il direttore generale della RAI è stato scelto tra gli ex direttori del quotidiano della Democrazia Cristiana il popolo e il direttore del telegiornale è sempre stato scelto tra personaggi di sicura militanza democristiana
Con pochissime ebrei ivi eccezione
La dialettica interna del servizio pubblico rifletteva esclusivamente i contrasti di linea politica che in quel periodo
Caratterizzavano la vita interna del partito di maggioranza
Democristiani di sinistra contro centristi cattolici di sinistra con venature filo comuniste che discendevano da lontane ascendenze dai gruppi cattolici comunisti di Felice Balbo e Franco Rodano
Contro gli eredi del vecchio Partito popolare e così via
Il mondo cattolico peraltro fu il solo che comprese negli anni cinquanta la grande importanza della nascente televisione
Quando ancora buona parte della classe politica e intellettuale laica di destra e di sinistra dava molto più peso alla carta stampata che non a radio e televisione
Nonostante le esperienze della guerra che era stata in larga misura una guerra di propaganda combattuta attraverso la radio e nonostante l'esperienza americana che lasciava chiaramente intravedere le grandi potenzialità del mezzo televisivo
Questa situazione comincio ad incrinarsi e ad essere contestata con grande decisione solo all'inizio degli anni settanta
Quando la televisione aveva mostrato già la sua grande capacità di incidenza non tanto sulle scelte elettorali quanto sulle trasformazioni di costume e sui modelli esistenziali
E la situazione politica si era profondamente modificata con l'avvento e il consolidamento dell'alleanza di centro sinistra
Nel mille novecentosettantacinque la riforma della RAI tanto attese vide la luce e fu caratterizzata da un complicato equilibrio di poteri e di competenze
Che coinvolgeva dal punto di vista formale Liri come azionista di maggioranza e il Parlamento ma di fatto sanciva la spartizione dell'azienda pubblica tra i partiti della maggioranza
Una situazione rimasta sostanzialmente immutata fino ad oggi sarebbe inutile e noioso ricordare qui quali sono i meccanismi formali di nomina e come si sono modificati in questi vent'anni
Di fatto i partiti della maggioranza con l'aggiunta del Partito comunista hanno sempre indirettamente designato presidente consiglio d'amministrazione direttore generale
E i massimi dirigenti dell'azienda secondo precise attribuzioni di partito
Nacque così la famosa lottizzazione ogni posto veniva inquadrato in una casella di appartenenza ed eventuali cambiamenti richiedevano complesse trattative scambi nel migliore stile del mercato delle varie era in realtà successo questo
Una volta stabilito nel settantacinque che l'unico modo di garantire il pluralismo e di uscire dalla monocultura democristiana
Era quello di compensare la presenza democristiana con quella di altri partiti si era innescato un meccanismo inarrestabile
Che avrebbe fatalmente coinvolto tutta la struttura fino all'ultimo uscire
Ricordo un attimo un episodio che racconto sempre perché era sintomatico lo raccontava il direttore del personale della RAI che arrivando a Torino
Essendo avvenuto l'autista prenderlo con la macchina salendo in macchina per fare un po'di conversazione di chiese come si chiamava quello gli disse Nazareno non so
Allora il direttore fece una battuta Bad Nazareno sarà sicuramente democristiano dello si volta disse sì dottore sono stato assunto in quota democristiana l'autista
L'errore fu fatto allora perché la riforma doveva consistere nella ricerca di forme di governo della televisione meno politicizzato che tenessero lontani partiti tutti i partiti dalla gestione la funzione delle forze politiche e quella di controllare non digestive
Così infatti avviene all'estero dove il Governo governa anche il servizio pubblico radiotelevisivo e i partiti attraverso il Parlamento controllano anche il servizio pubblico radiotelevisivo
Ma questa distinzione tra responsabilità di governo in funzione di controllo e purtroppo estranea alla cultura politica del nostro Paese e infatti non viene applicata quasi da nessuna parte nemmeno in Parlamento
Dove il patteggiamento tra maggioranza e opposizione prevaleva quasi sempre su una chiara assunzione di responsabilità davanti alla pubblica opinione
Poteva venire nulla di diverso nella RAI non è realistico immaginarlo e infatti non è al primo
Peraltro le sentenze costituzionali del mille novecentosettantacinque hanno avuto una grande importanza in termini di principio
Perché hanno ricondotto la funzione dello Stato nell'informazione nei limiti dell'articolo ventuno della costituzione
Stabilendo che soltanto esigenze di natura tecnica e rischi di concentrazione proprietaria potevano giustificare il suo intervento
Cadeva così per sempre la concezione illiberale che lo Stato avesse un dovere di tutela e di protezione
Di quelle ampie fasce di popolazione ritenute più indifese nei confronti della suggestione dei nuovi mezzi di comunicazione
Concezione illiberale perché paternalistica e potenzialmente censoria e che ancora si ritrova in alcune norme della legge Mammì come quella che istituisce il consiglio degli utenti
In una società liberale la difesa dalle suggestioni può derivare soltanto dall'istruzione dalla cultura dal confronto pluralistico
L'avvento delle televisioni private e soprattutto la caduta del monopolio della RAI nel settore dell'informazione
Ha fatto crescere la cultura politica degli italiani compromessa dalla scarsa diffusione di quotidiani e dalla monocultura della RAI
Apro una chiave parentesi non dovete mai dimenticare che in questo Paese si vendono cinque milioni di copie di giornali
Cioè una delle
Delle diffusioni più basse del mondo del mondo industria
Questo significa che poiché ogni copia di giornale mediamente e letta da tre persone mediamente si arriva a quindici milioni di italiani tutto il resto
Si informa su quello che avviene in Italia e nel mondo esclusivamente attraverso la televisione
Fatto unico in Europa anche naturalmente attraverso la radio e la televisione o mi sbaglio mi sembra più che giusto
E questo è un caso veramente unico nel nel nel mondo occidentale e comporta una serie di conseguenze
Questo è avvenuto per molte cause che adesso non non stiamo qui a ad analizzare però e un fatto che rende diversa obiettivamente la situazione nel nostro Paese rispetto a quella di di altri paesi
In Giappone per esempio il solo Asahi Shimbun anche uno dei maggiori giornali da solo stampa l'insieme di tutte le coppie che si vendono in Italia cioè ogni giorno fa cinque milioni di copie
Nell'insieme in Giappone si vedono ogni giorno venti milioni di copie di giornali noi siamo fermi a cinque quindi questo da tutto il segno di una differenza non è che gli italiani per questo siano meno informati è che sono informati solo attraverso questo canale che è dato dalla dall'informazione radio Terlizzi
Raggiunse
Il problema delle concentrazioni editoriali e dei rischi che ne conseguono resta tuttavia centrale
E questo è il grande tema di una futura riforma che come abbiamo già detto trovi un giusto punto di equilibrio tra esigenze imprenditoriali e dimensioni industriali da una parte e garanzia di concorrenzialità e pluralismo dall'altra
Le nuove tecnologie cavo satellite offriranno probabilmente la possibilità
Di trovare una soluzione sia per la loro capacità di moltiplicare i vettori della comunicazione sia per la trasformazione del rapporto tra domanda e offerta in termini più mirati e specifici
Su questo poi eventualmente mi riservo di ritornare nel corso del dibattito
Perché un ove essenziale questo delle nuove tecnologie capire in che cosa consistono
Si tratta di un mondo in rapido cambiamento in cui noi italiani ci affacciamo tanto per cambiare con grande ritardo non soltanto tecnico ma anche culturale
Pensate che i in Germania per andare un paese vicino già oggi la televisione via cavo e le nuove tecnologie coprono il quaranta per cento complessivo dello scorso che negli Stati Uniti si è da un pezzo superato il sessanta per cento voglio dire tre grandi network americani che lui sempre citiamo coprono però complessivamente poco più del quaranta per cento dello scudo tutto il resto è coperto da televisioni locali televisioni via cavo nuove tecnologie satellite eccetera eccetera
Noi non abbiamo nemmeno i cavi
Quanto meno si lì abbiamo sono ancora in fase di installazione abbiamo un ritardo presso che anche qui unico in Europa perché tutti gli altri Paesi hanno già realizzato sistemi cablati insiste che il cavo che consentono poi
Una enorme moltiplicazione dei canali televisivi però attenzione
Non dei canali televisivi come noi siamo abituati a considerare ma completamente diversi nella concezione nel tipo di Offerta nel rapporto che creano col pubblico ecco perché dico che noi abbiamo anche un ritardo culturale perché quando pensiamo alla televisione pensiamo sempre soltanto alla RAI e alla Fininvest
Che sono la televisione del passato
Non la televisione del futuro
Lo dimostra questa polemica assurda sulla par condicio polemica che nasce dalla convinzione di un grande potere di condizionamento elettorale della televisione
Potere che con buona pace della ricerca del Mulino tanto citata e sulla base di ben altre ricerche nazionali e internazionali mi sento di ridimensionare fortemente come altrimenti spiegare che la democrazia cristiana ha perso consensi nel momento del suo massimo controllo sulla televisione
Che il Partito Comunista ha raggiunto e superato il trentatré per cento dei voti negli anni in cui dalla televisione era rigorosamente escluso
Che fenomeni come quello della lega el dello stesso successo del movimento sociale si sono verificati senza nessun appoggio e anzi con la esplicita ostilità della televisione
La par condicio intesa come regolamentazione elettorale delle reti televisive e radiofoniche
Già esistenti si tratta semplicemente di applicarla con il rigore necessario cosa che non avvenne nel mille novecentonovantaquattro soprattutto nel servizio pubblico
Se per par condicio si intende invece una regolamentazione generalizzata dell'informazione essa può riguardare soltanto il servizio pubblico per gli altri soggetti e inaccettabile come lo sarebbe per la carta stampa problemi come vedete difficili e complesse che vanno affrontati con serenità ed equilibrio non a vantaggio di qualcuno o contro qualcun altro
A questi se ne aggiungono altri che non saprei come collocare nella partizione tra libertà di informare e diritto ad essere informati
Il primo che mi viene in mente e quello della professione giornalistica
Regolata come forse sapete in Italia da norme complesse e minuziose che non hanno riscontro in Occidente e che i liberali non possono che considerare con molta diffidenza
Si tratta delle norme che regolano l'accesso alla professione il funzionamento dell'ordine dei giornalisti gli stessi comportamenti deontologici
Non vi sfugge certamente l'importanza che assume questo tema della deontologia nei confronti dell'intera questione della libertà d'informazione informazione la fanno i giornalisti il problema della deontologia professionale dei giornalisti quindi essenziale
Deontologia significa per i giornalisti individuazione di comportamenti professionali compatibili con alcuni principi etici che devono tenere conto
Da un lato del diritto di informazione dall'altro della tutela e della dignità delle persone
Un equilibrio non facile da garantire impossibile da regolare soltanto attraverso norme legislativo e che deve quindi trovare nella coscienza individuale e nel patrimonio etico di ciascun giornalista il proprio fondamento
Detto questo occorre però subito avvertire
Che ciò non può e non deve significare che non sia possibile individuare e definire alcune regole di comportamento che comunque possono contribuire al consolidamento di un costume civile diffuse comunemente accettato
E la cui violazione anche quando non comporti sanzioni
Vada comunque incontro alla riprovazione della pubblica opinione o di larghi settori diessini coloro che sostengono che non esistono regole al di là di quelle già previste dal Codice Penale e che qualsiasi sforzo di definire norme di comportamento è inutile o nasconde inaccettabili i tentativi di censura
Sono gli stessi che hanno contribuito a introdurre nel mondo dell'informazione la legge della giungla e che ne difendono la legittimità
Anch'io sono assolutamente convinto che il problema non consiste nella produzione di nuove leggi e regolamenti
Al contrario vi sono leggi esistenti che andrebbero riviste come quella sul segreto professionale che si presta ad interpretazioni confuse e pericolose
E in questa ottica condivido l'opposizione che si è manifestata contro i progetti legislativi di origine parlamentare o governativa che vorrebbero introdurre limitazioni al diritto di cronaca attraverso norme francamente inaccettabile se dirette agli strumenti di diffusione e non come sarebbe lecito alle strutture che originano la notizia
Il segreto istruttorio per esempio può essere tutelato o meno è una scelta politica che soprattutto nella fase preliminare degli avvisi di garanzia può anche essere condivisa
Ma il suo rispetto non può essere preteso dagli organi di informazione che in presenza di una notizia che interessa la pubblica opinione fanno il loro dovere divulgando la spetterà invece agli organi dello Stato costringere magistratura polizia e quant'altri sono a conoscenza del provvedimento coperto da segreto a rispettare le regole che in questo caso sono contenute in precise norme di legge per quanto riguarda il servizio pubblico il problema deontologico assume una via Valenza ancora più rilevante
La lottizzazione tanto deprecata non consiste tanto nella distribuzione di assunzioni e promozioni tra le forze politiche
Quanto nella ricaduta che questo sistema di gestione determina nell'informazione
Alfio lei ha fra affievolendo il dovere morale di imparzialità che dovrebbe caratterizzare il giornalista del servizio pubblico
Per sostituirlo con un legame di fedeltà alla causa del partito che lo ha prescelto o quanto meno all'ideologia che esso pretende di rappresentare
Il pluralismo diventa così una somma di parzialità tra le quali l'utente dovrebbe riuscire a individuare la verità nella vecchio assetto della RAI adesso è cambiato ma solo perché son cambiate sigle c'era un telegiornale che rispondeva al Partito Comunista un telegiornale che rispondeva al Partito socialista un trilocale che rispondeva la demolizione stia e dico qui rispondeva perché perché i rispettivi direttori solo formalmente erano nominati dal consiglio di amministrazione in realtà venivano designati dal segretario dei tre partiti che ho citato
Naturalmente questo alterava tutto il rapporto perché nel momento in cui non si deve più rispondere a un'azienda che essendo concessionaria di un pubblico servizio
Bene o male ha delle regole etiche alle quali si deve ispirare ma risponde a quella parte politica che lo ha di sé designato e dal cui dipende la sua permanenza in quel posto si altera tutto il rapporto ed ecco che il pluralismo diventa una somma di faziosità invece di essere un'apertura a tutte le componenti
Io credo che chi lavora nel servizio pubblico debba accettare delle regole di comportamento rigorose e anche l'istituzione di controlli sul proprio operato
Tanto garantendo comportamenti corretti rispettosi delle idee di tutti di servizio pubblico potrà recuperare la legittimità che in gran parte aperte
Ma per la televisione in generale pubblica e privata e che sia si affacciano precisi problemi deontologici del tutto particolari connessi con la natura particolare del mezzo le immagini
Hanno infatti un grande potere di suggestione legato alla loro apparente obiettività le parole nella comune convinzione possono distorcere concetti e descrizioni di fatti mentre le immagini riproducono una realtà che in qualche modo si propone come oggettiva
In effetti così non è
Anche le immagini attraverso il montaggio la scelta delle sequenze si prestano a manipolazioni non meno rilevanti di quelle dei testi scritti anche senza ricorrere a falsi
Appare quindi particolarmente importante che il giornalista televisivo e l'operatore a molti dei quali è stata recentemente riconosciuta non a caso la mansione giornalistica
Rispetti la corrispondenza delle immagini con la realtà complessiva che si vuole descrivere evitando la tentazione di utilizzare sequenze parziali per confermare verità parziali
Un altro aspetto che rende rilevante diversa la responsabilità dei giornalisti televisivi è la diffusione capillare di massa del messaggio informativo
Ciò comporta alcune cautele doverose soprattutto nei confronti dei minori
Coinvolti in episodi di cronaca nera sia imitando la diffusione di immagini che li renda riconoscibili sia diffondendo particolari raccapriccianti in grado di impressionabile suggestionare
L'elenco potrebbe continuare ancora a lungo
Dovrei parlare degli scoop dei falsi scoop del giornalismo politico
Del problema che periodicamente si affaccia sull'opportunità di pubblicizzare attraverso i mass media comportamenti devianti che inducono i soggetti deboli a imitare
Ma si tratta di questioni troppo largamente di battute perché anch'io ne discuta in questa introduzione
Preferisco lasciarli sollevare a chi interessa eventualmente nel dibattito
Il punto essenziale resta sempre quello della coscienza individuale che deve mediare tra l'esigenza del pubblico di essere informato correttamente
E il rischio di influenzare negativamente i soggetti meno maturi e quindi più deboli che peraltro accedono agli stessi strumenti di informazione di massa
Per questo bisogna forse distinguere tra mezzi tenendo conto delle diverse sensibilità e dei differenti livelli culturali e sociali dei fornitori delle informazioni
Operazione difficile se non impossibile attraverso regole rigide ma di fatto attuabili lasciando libero lo sviluppo progressivo della pluralità dei mezzi di informazione che tendono non a caso a una sempre maggiore specificità
Resta da dire ancora qualcosa su gli strumenti possibili di utili da utilizzare per garantire il rispetto delle regole che come abbiamo visto che è impossibile codificare in maniera rigida sono pochi è solo relativamente efficaci
Innanzitutto i codici di autoregolamentazione che esistono i numerosi giornali e nella RAI e che tendono a diffondersi e si sono differenti tra loro e diversamente rigorosi
Tuttavia rappresentano un progresso importante nella consapevolezza della responsabilità sociale che caratterizza la professione giornalistica
Un altro strumento adottato in Italia da Repubblica e l'istituzione di un garante in grado di raccogliere in qualche modo le richieste e le proteste dei lettori perché analizzarle nel giornale
Si tratta di un intelligente tentativo di collegamento tra il un giornale il suo pubblico realizzato anche all'estero
Ma l'impossibilità concreta di intervenire sui contenuti al Comune il garante ad altri strumenti di autoregolamentazione rendendo l'altrettanto inefficaci
Vi è infine l'ordine dei giornalisti che recentemente con quasi trent'anni di ritardo ha cominciato ad occuparsi di questo problema anche dal punto di vista istituzionale
Al termine di lunghi dibattiti sotto l'incalzare di un'opinione pubblica sempre più perplessa sull'utilità di un ordine professionale che non appare in grado di garantire almeno alcuni comportamenti professionalmente corretti
Il Consiglio nazionale dell'ordine ha varato l'anno scorso una carta dei doveri del giornalista
Il documento contiene una serie di raccomandazioni alcune delle quali inconfutabili altre più discutibili ma non prevede procedure sanzionatorie nemmeno nell'ambito strettamente professionale
Anche la Federazione della stampa cioè il sindacato dei giornalisti si è esercitata nella elaborazione di una Carta dei doveri del giornalista più stringata e concentrata su alcuni principi generali essa pure in gran parte condividi bile ma priva di sanzione
Che a differenza degli antichi sarebbero possibili nel sindacato perché potrebbero esprimersi nella espulsione dal sindacato
Che a differenza dell'ordine un'associazione privata non regolata dalla legge all'estero e così in Germania per esempio vi sono delle associazioni sindacali dei giornalisti molto rigide
Che in caso di comportamento scorretto espellono dal sindacato
Il che non comporta nessuna
Rilievo giuridico ma un grande rilievo di fatto nella società perché essere espulsi da uno di questi sindacati può significare per un giornalista essere bollato come un giornalista non credibile e non e quindi non utilizzabile
Io credo comunque per concludere che sia difficile codificare i comportamenti dell'esercizio dell'informazione anche perché i criteri di valutazione la sensibilità morale
I valori in cui si riconosce la società civile cambiano rapidamente
E ciò che poteva apparire inaccettabile ieri oggi può essere considerato diversamente e viceversa
Bisognerebbe forse ma è una proposta molto contestata creare un organismo super partes una sorta di Judith e l'informazione
Espresso dagli organi rappresentativi della categoria ma non costituito da giornalisti per evitare accuse di corporativismo che sia in grado di esaminare e giudicare i casi concreti che si pongono nell'esercizio dell'attività informativa
E attraverso una graduale e giurisprudenza creare un corpus di precedenti che in qualche modo possano orientare i comportamenti deontologici dei giornalisti
Perché esisteranno sempre giornalisti corretti e giornalisti faziosi giornali autorevoli e credibili e fogli scandalistici televisioni intelligenti e meno intelligenti
L'importante è poterli distinguere
Avere qualche strumento di riconoscibilità che consenta al pubblico anche per quanto riguarda il rispetto di comportamenti deontologicamente corretti di operare liberamente scusate se sono stato un po'troppo lungo ma purtroppo il tempo non consentiva l'applauso
Allora come avete visto gli argomenti sono di quelli quindi alzate la mano cominciate a venire qua così
Su alcuni vedo alcuni elementi che mi sono segnato ma mano che
Franco Chiarenza che peraltro non ho presentato come avrei dovuto attualmente il vicedirettore delle tribune politiche è stato anche il vicedirettore della testata giornalistica
Regionale la TGR e prima restava alle GR tre al giornale le altre Radiotre come responsabile politico economico
Ecco quando ha parlato di cinque milioni di copie dovete ricordarvi che era il numero di copie che essi era arrivati a vendere nel mille novecentotrentanove
Cioè quindi dopo noi il massimo
Di solito viene sempre cose trentanove come l'anno economicamente più florido del ventennio fascista e in varie cose c'era anche quello perché nel vento nel trentanove si raggiunse il primo milione di abbonati alla radio e si raggiunsero i cinque milioni di lettori di giornale poi ci fu un tracollo
Ma badate e forse voi non sapete una cosa il Corriere della Sera ha superato costantemente un milione di copie durante i due anni della Repubblica sociale
Cioè nel periodo più cupo della storia d'Italia la fame di notizie che ci avevano gli italiani che avevano gli italiani di portava a compra i giornali che già si sapeva che certo non erano particolarmente nel ricchi di notizie durante la guerra c'è comunque anche nei Paesi democratici uno certo censore
Ebbene quello è stato il periodo in cui costantemente per mesi e mesi il Corriere la sera superato da solo il milione di copie oggi le fa la domenica mettendoci dentro un di disco quattro Cassette un tre biglietti per la partita perché oggi per vendere i giornali per ritornare i cinque milioni e sono state fatte le operazioni con gadget e che sono anche delle cose
Intelligenti mettete l'unità che regala regala Cassette cioè poi c'è il rischio che il valore del regalo sia superiore a quello che è invece il valore del del giornale stesso
Questo per dargli una dimensione del fenomeno stampa ma per dargli un altro tipo di dimensioni di fenomeno cioè quello della paura costante perenne che hanno gli italiani all'altro al nominare Berlusconi uno pensa sempre al Grande Fratello
Di orwelliana memoria beh sappiate che il Grande Fratello con le nuove tecnologie ma già con quelle esistenti è impossibile che diventi grande e che diventi pure fratello ma neanche parente perché oggi noi tra giornali che sono quotidiani che sono mensili che sono periodici in senso stretto
Ma anche quelle che sono le agenzie di stampa che non si chiama più così come non chiamiamo più libertà di stampa ma libertà di formazione le agenzie di stampa non si chiamano più agenzie di stampa ma agenzie d'informazione Lanza che manda i suoi messaggi a getto continuo
Oggi ha come clienti i i giornali le radio e le visioni solamente per un decimo i nove decimi dei clienti che pagano
Sono aziende sono ambasciate sono ministeri cioè la diffusione delle informazioni oggi è in tempo reale come poi noi a casa col televideo
Quindi vedete che già c'è un a una tale moltiplicazione dei mezzi e che non esclude quelli vecchi
Io lavoro talora anche per RAI International RAI International nel trasmette suo onda corta che è una cosa che ricorda i tempi di Radio Londra di parlavamo prima della guerra di propaganda durante il secondo conflitto mondiale
Ma nello stesso tempo mandati messaggi manda i giornali radio col segnale morsa allenati che sono lontane
Quindi noi mandiamo raccontiamo gli avvenimenti d'Italia non solo per la radio la televisione lo so Televideo non solo ma persino con il vecchio e ormai neanche più alle a alle a San Silvestro usano usano il l'alfabeto Morse ebbene ancora esiste quel ricordatevi che ci sono i giornali via fax e cioè il numero dei canali
Dei media e talmente moltiplicato che ormai abbiamo scongiurato il pericolo che uno rimossa comprare e gestire tutti i guanti
è proprio tecnicamente impossibile quindi questo è un per noi liberali è un una benedizione sapere che il nemico non ci potrà opprimere però non voglio essere io prima che voi ragazzi va bene tutto qua colonne nominare e poi partito al primo però dei venire qua per sia per la radiografia del
Buona sera sano Antonio Mariani
Sono d'accordo con l'analisi che Lea
Ha fatto però riguardo alle Zavoli l'ultima parte delle conclusioni che le ha tirato riguarda soprattutto
Il concetto di devianza che secondo me andrebbe esisterebbero liberare perché visto che non andiamo tutti verso fine unico aderì Anzac semplicemente diversità per cui la terra diversità castamente accettata
Scusa
E sono anche diciamo non sono molto d'accordo neanche sull'organismo super partes perché sinceramente quello che abbiamo imparato in questi
Spente di questi dente che di super partes non c'è quasi nulla
E penso che la libertà del del telecomando la persona con il telecomando di scegliere un canale all'altro sia forse la garanzia migliore
Questo con l'esclusiva l'altra sì sia però creare altri organismi sembra che meno da liberali aborriamo tutte le cose
Gli organismi che controlla e poi chiudiamo organismi controllate organismi che controlla nella finanza agitano sempre insaziabile la stanza intricate e quindi ora dirle secondo lei la la scelta potrebbe essere quella di risolvere l'attuale va bene italiano da una televisione pubblica alla diciamo la pensione ingestibili così l'adesione pubblica con un solo canale e lasciare che diciamo il privato poi si scontri
Anche siamo lasciano avete una crisi anche a Berlusconi e poi lascia il mercato libero di agire
Come procediamo ne fa uno per uno perché solutore curiosa svolgono ma no corse sul discorso della devianza c'era stato un equivoco io dicevo che alle volte ci sono dei comportamenti in questo senso dicevo devianti che vengono
Un po'esaltati in televisione e che provocano effetti limitazione le televisioni minori eccetera si acquista creato un enorme quantità di discussione io sono perfettamente d'accordo per carità
Queste cose l'hanno risolta diversamente perché se no si interviene in un meccanismo di censura che assolutamente inaccettabile
Però un minimo di autocontrollo da parte del giornalista da parte dell'operatore quando fa certe cose beh forse questo non del tutto da escludere senza bisogno di nessuna norma Esterna
Io certe immagini di un certo tipo vuole dare spontaneamente non è un problema che qualcuno lo proibisca sotto sarebbe
L'altro problema che aveva posto un organismo super partes sono perfettamente d'accordo in questo Paese fare delle cose super partes sempre difficile e pericoloso
Però è anche vero che creare una struttura un organismo che avesse una funzione anche di filtro di quelle che sono i movimenti della pubblica opinione intorno intorno all'informazione che sono notevoli perché oggi c'è una sensibilità per l'informazione che fino a ieri era molto molto più attenuato
Ma forse sarebbe un esperimento da fare comunque
Capisco le le le le riserva
Le proposte di regolamentazione del futuro assetto radiotelevisivo in questo Paese sono molte direi che oggi quasi tutte si orientano nel senso che lei ha detto cioè di ridurre il servizio pubblico ad una sulla Rete di servizio
Di privatizzare quello che resta della RAI dal punto di vista soprattutto della della della struttura che ha dietro di sé un patrimonio di esperienza di di di di capacità professionali eccetera eccetera
E via larga e quindi naturalmente ridurre anche le reti Fininvest a una in maniera da allargare il mercato
Però il discorso poi non è così semplice perché l'obiezione che papà per esempio la Publitalia e quindi la Fininvest ne abbiamo fatto recentemente come fondazione inaudito un convegno basato su una proposta simile a quella che lei dice
è stata quella di dire e ma in questo modo
Noi liberiamo artificiosamente tutte le capacità imprenditoriali in questo settore come in altri devono essere tutelati cioè se c'è uno che la televisione la sa fare vedi Berlusconi a un altro che non lo sa fare
Perché dobbiamo impedire che Berlusconi a un certo punto cresca e che quell'altro giustamente fallisca perché non lo sa fare
Fra l'altro nella nostra storia questo è avvenuto perché voi sapete benissimo che Berlusconi non è nato contraddetto
Berlusconi è nato rilevando una piccola rete lombarda
Si chiamava Antenna3 caso ricordo poi piano piano si è allargato a la rilevato il fallimento di Mondadori e quando dico Mondadori nordico una piccola cosa accada presto su Retequattro non era riuscito a sfondare ha rivelato il fallimento della Rusconi
Che aveva tentato con un fallimento se voglio dire però insomma l'insuccesso diciamo meglio e e quindi e ha dimostrato di essere capaci allora l'obiezione perché devo essere penalizzato
Naturalmente dall'altra parte si dice no ma ci sono dei limiti oltre i quali si diventa obiettivamente egemoni sul mercato e quindi con dei rischi per il pluralismo
E la questo che io ho detto alla mia relazione il punto di equilibrio difficile da da trovare ma che va trovato perché essenziale
No no no no no non è così oggi si è creata questa condizione ma Berlusconi è arrivata tre canali a prescindere solo la legge Mammì che poi è stata una legge che ha fotografato la situazione esistente ha poi determinato l'quel tetto di tre canali
Che ha fatto stabilito il duopolio perché le risorse pubblicitarie in questo Paese non consentono più di due polli s'articolati su tre reti
Potremmo già adesso i due poli esistenti arrivano a prendere l'ottanta per cento di tutte le risorse pubblicitarie del Paese
Che è un altro dato l'unico in Europa perché in nessun Paese d'Europa la televisione complessivamente considerata copre l'ottanta per cento delle risorse pubblicitarie
Ma questo è un l'effetto politico legge va be'all'sarebbe poi lo scorso luglio il futuro indiscutibilmente va in quella direzione
Anche perché le nuove tecnologie in gran parte lo accennava sono delle tecnologie che non si basano sulla pubblicità
Cioè non offrono un prodotto indifferenziato che va a tutti ma offrono tanti prodotti specifici che vanno a dei pubblici selezionati i quali acquistano questo prodotto un poco il meccanismo di chiede di Telepiù tanto per intenderci
Con una diversificazione enorme
Pensi che già oggi la Telecom sostiene che con l'adozione di semplici Due Pini telefonici alla rete telefonica esistente
Con delle recenti tecnologie si è in grado di moltiplicare per quattro i canali che attualmente si prendono sul televisore
Per quattro improbo e questo senza ancora tenere conto del satellite che a luglio dall'anno prossimo metterà manderà sull'Italia diciassette canali destinati all'Italia
E questo crea una una una una una piattaforma di Offerta in cui il vero problema sarà cosa metterci dentro
Però cambia anche il rapporto tra l'utente e il mezzo perché l'utente dovrà per la prima volta nella sua storia pagare un qualcosa per aprire un determinato prodotto
E sportivo pagherà per quella rete che gli dà ventiquattro ore su ventiquattro sport da tutto il mondo
è un cultore d'opera avrà il canale ne
In cui ci sarà l'opera lirica migliore che eccetera adesso dico perché nel momento in cui paga per avere questo tipo di servizi non vorrà per esempio più pagare un canone differenziato come oggi si paga per la RAI
Che infatti è il sicuramente uno dei punti che dovrà essere superato quindi tutto il sistema andrà trasformandosi e e secondo me se questa trasformazione viene band regolata Amato ha fatto degli ottimi interventi già come presidente dell'Antitrust per sottolineare questo problema
Noi avremo un un allargamento degli spazi di libertà
E quindi in larga misura il problema che oggi tanto ci angoscia come diceva Morbelli verrà meno in se perché aumenteranno enormemente le le
Le opzioni ci sono altri ecco
Mi chiamo Giancarlo Santi proposito di personale Salemi si a proposito di Berlusconi vorrei dire che si è dimenticato
Che nella sua escalation ha incontrato anche uno che si chiamava Craxi ha avuto un po'di fortuna anche per questo penso penso
L'euro
Penso
Quando minacciava di oscurare le sue televisioni ci fu Craxi che aiuto Berlusconi al di là di questo di questa mole volevo chiedere io non sono d'accordo sulla sua analisi quando dice che è la televisione non ha il potere di influenzare
I cittadini lei ha citato degli esempi storici dicendo che Partito Comunista superò arrivo al trentatré per cento nell'ottantaquattro e non fu influenzato alla previsioni direi che partito Comunista riuscì a sua supera la democrazia disse al famoso sorpasso nell'ottantaquattro anche perché morì Berlinguer fu dato grande risalto in televisioni sui funerali furono visti in certo senso queste influì
Diciamo in modo sovversivi in modo sotterraneo anche nella psicologia della gente che disse era morto un grande uomo al di là se era comunista o meno e forse ci si ebbe effettivamente questo sorpasso anche per il potere che hanno i mezzi di comunicazione di massa lo stesso anche le ha detto della lega beh Rai Tre riuscì per prima scoprire con tutto delle tre sempre stata accusata di faziosità la famosa Telethon molto Fullerton pulizia scoprire la lega Bossi e poi di lì il fenomeno davanti perché lo stesso Berlusconi ci insegna che è una notizia un un qualcosa non è vero se non si vede non appare in televisione
Quindi io le volevo chiedere questo e poi su Berlusconi loculo chiede le sembra giusto né sì siamo una scuola di liberalismo
Liberalismo predica il libero mercato mi sembra giusto che è un privato da solo abbia tre televisioni possa controllare il palcoscenico dell'informazione Monti ha risposto
O o non sarebbe giusto e qui vengo alla domanda magari dare come ha proposto Popper però è passata diciamo inosservata la sua proposta dare una patente cioè dare una carta anch'chi faccia televisione in modo che non la faccio in modo errato non riesca in un certo senso a pilotare quelli che possono essere i caratteri di informazione quindi caratteri anche soprattutto politica
Beh epoca non è passato qualche inosservato non si parla d'altro da qualche tempo che di questa ultimo guizzo di vitalità del grande filosofo liberale
La carta chi dalla carta e in base a che cosa e a chi
Diventa una forma pericolosissima di condizionamento lo stesso poco di fronte alle obiezioni che gli furono immediatamente fatta su questo piano proprio su un piano liberale Popesce marcia indietro parziale
Dicendo io non pensavo a un organismo esterno
Che desse delle patenti di di di capacità televisiva pensavo a delle forme di auto regolamentazione che in qualche modo venissero delle garanzie e qui già ci siamo di più e non a caso io ho parlato di questi codici di autoregolamentazione che stanno diventando sempre più diffusi se soltanto fossero collegati a un momento sanzionatorio io ne conosco uno solo che è legato al momento sanzionatorie quello dei giornalisti del Sole ventiquattro Ore
Le analisi del Sole ventiquattro Ore hanno un codice deontologico molto rigido per quanto riguarda i loro comportamenti Esterni
Per spiegarci non possono accettare i viaggi pagati non possono accettare nessun tipo di omaggi non possono accettare cioè su questo tipo di comportamenti
E siccome la Codice deontologico è inserito nel contratto integrativo dei giornalisti del Sole ventiquattro per la violazione di queste norme comporta la decadenza dell'elemento contrattuale cioè in pratica licenziamenti
Allora sì
Un giornalista del Sole ventiquattro Ore che viene colto che si è fatto pagare un viaggio all'Alitalia in Cina corre il rischio di licenziamento voi dite ma perché non è così altrove no non è così altrove non vorrei parlare di RAI perché se no
Per quanto riguarda il discorso degli effetti elettorali noi non siamo mai andati Dinoi no va bene io non ho o no no qua e là due io no
Per quanto riguarda la gli effetti elettorali vorrei essere chiaro non ho mai detto né si può dire che la televisione non influisce sui comportamenti generali degli individui e quindi anche su quelli elettorali
Quello che io contesto Nonino ci sono ricerche di Lazoi fin tanto in America già trent'anni fa su questo argomento quello che è contestato e che ci sia un'automatica diretto tra la presenza televisiva e il risultato elettorale questo non è vero Berlusconi ha cambiato forse l'Italia attraverso le sue televisioni nel senso che ha introdotto una serie di modelli di comportamento di modelli esistenziali cose cioè che hanno sicuramente contribuito al cambiamento dell'Italia
Ma quello che e contestabile e che il fatto che ci siano disposti Berlusconi in televisione siano un elemento che poi automaticamente da un milione di voti in più a Berlusconi
Perché questo è quello che curiosamente ha sostenuto che la famosa ricerca del Mulino quella di quattro milioni spostare una parte uno spostato dall'altra eccetera eccetera
Questo non è dimostrabile e anzi è stato sempre dello Stato incontra o poi facciamo attenzione tutto dipende da come vengono posti queste domande allarme le ricerche
Perché se c'è un dibattito tra Occhetto e Berlusconi nel corso del quale il la persona che si piazza davanti che era orientata in un certo modo poi si convince che effettivamente ha ragione quell'altro cos'è un bosco sopra la televisione quello è in un certo senso sì massima s'interpone viene posta la domanda se quella risposta che dopo aver visto una trasmissione televisiva ha cambiato idea per la centra la televisione aggiunge sono stati il mezzo che ha consentito un certo quindi io sarei molto attento su questo
Gli esempi storici presso di fornai Berlinguer non bastano a a fare montare quella che è stata la grande la grande montata della della sinistra in quelle anzi direi il contrario ai funerali di Berlinguer data tanta rilevanza proprio perché in quel momento c'era questa marea montante che andava al verso sinistra la lega Eva legga è stata sott'acqua vede mezzi di comunicazione ma volutamente proprio perché non la si voleva fare emergere era considerata qualcosa di pericoloso in RAI ci furono perfino delle mezze le istruzioni date di di tenere bassi
La la cosa la lega ma il perito che che rompesse in quel modo tra l'altro io non credo agli automatico messo all'influenza sì agli automatismi no no finisco preti lasciò era solo per dire che poi era stato il TG tre
Monti far montare la lega e non credo che fosse all'origine nell'interesse del TG tre anche perché tra l'altro non c'era una linea
E poi Berlusconi non volevo dirlo certo che Berlusconi ha avuto degli appoggi politici certo che l'intervento di Craxi è stato fondamentale per la posa dei G dieci che poi diciamo così
Blocco tutta l'evoluzione del sistema
Ma quale uomo politico cioè gli intrecci
In questo Paese tra imprenditori economici di varia natura e quindi anche dell'informazione e classe politica ed è insomma mi pare che son venuti fuori abbastanza non è stato solo un problema fra Berlusconi e Craxi che è stato un problema che ha coinvolto tutti e non ha escluso veramente nessuno per cui voglio dire certo che questo fatto è avvenuto e bisogna fare in modo che non avvenga in futuro però io non credo che ci
Cessò di Berlusconi in questo settore sia stato dovuto soltanto questo indiscutibilmente Berlusconi ha avuto una capacità imprenditoriale che altri non hanno avuto o qualcuno si illude che Mondadori piuttosto che Rusconi piuttosto che altri non avrebbero tranquillamente Pato lo stesso tipo
Il problema era un altro era che Craxi si voleva creare un suo supporto nel campo della televisione e che non aveva abbastanza nel servizio pubblico e in questo ha incrociato le lame con l'interesse di Berlusconi di avere un appoggio politico per poter andare avanti perché altrimenti glielo avrebbero impedito Madero del breve io per ragioni politiche non per ragioni
Di tutela della concorrenza e della libertà
Dopodiché Berlusconi però è uno che è nato in America ha studiato alla televisione americana capito quali erano i modelli vincenti ha capito come andava fatta una televisione degli anni ottanta e l'ha fatta e allora qui discorsone politico è un discorso di capacità imprenditoriale
Io credo
Tutto questo senza nulla togliere che per ora Berlusconi è un fenomeno assolutamente atipico inaccettabile in una società libera male e che come tale va indiscutibilmente per il futuro non più nel ripetuto come auspicato
Però esaminati in termini storici bisogna esaminarlo con obiettività non è solo un fenomeno negativo è un fenomeno che ha molte molti aspetti e molte sfaccettature questo intendevo
E del resto
I
Sì
Questo non ci sono dubbi però ecco voglio dire anche questo tu sai che contestato perché Berlusconi sostiene
Io lo dico perché bisogna sempre tenere conto di punti di vista di tutti Berlusconi sostiene noi abbiamo tutti un tetto di spesa per le spese elettorali
Altri le utilizzano per fare altre cose io l'utilizzo del fare Sports
Che contabile è vero che mi rientrano l'elevata schemi e tra l'altro però contabilmente escono dal signor Berlusconi ed entrano in una società che poi portava a Berlusconi un altro discorso nulla impedisce al PDS di fare lo stesso numero di spedisco
Con i soldi della campagna elettorale il PDS di spende diversamente preferisce non spenderli per porzione che per non vuole far rientrare la tasca di Bruson attenzione perché la tasca del Mac so però non è mettiamo che Berlusconi non avesse tre reti e che il Pd avesse un grande e che vediamo se decidesse di fare una campagna elettorale su tutte le reti televisive private è vergognoso che Berlusconi dovrebbe da se Berlusconi ha una rete a meno che non voglia escludere pregiudizialmente l'alibi Berlusconi cioè voglio dire è il problema si pone a meno che non si decide una cosa che a me sembrerebbe illiberale
E cioè che chi controlla i mezzi di comunicazione e di informazione non possa entrare nella nella nella nella la lotta politica nell'agone politico è una cosa che alcuni sostengono ammette mi suscita alcune perplessità
Debbo dire che il problema è nuovo perché in effetti nel resto del mondo mi pare che non sia mai accaduto perlomeno non in questi tenta
In termini un po'P. indiretti si perché per esempio la famiglia Agnelli
Controlla un certo numero di strumenti di comunicazione
A è entrata in politica più di una volta insomma prima con Umberto Agnelli adesso con il
La sostanza
E il problema del conflitto di interessi se uno volesse lo si potrebbe trovare anche in questo caso perché se è lecito dubitare che gli interessi della FIAT siano forse all'attenzione della signora Agnelli il posto che rappresentano una buona parte del cioè voglio infatti problema scacco nostro lo strumento ammetterlo anche sollevato
Cioè è un problema che bisogna porre dal da liberali quello del conflitto di interessi ma secondo me non si può porre escludendo determinate categorie di persone dalla possibilità di entrare in politica ma creando degli strumenti come quelli che sono stati immaginati in America e quindi famoso blind trust eccetera eccetera che in questi casi
Tutelino la collettività nel senso che isolano la l'amministrazione di quel patrimonio dalla persona che in quel momento ha delle funzioni e delle delle responsabilità politiche
Va bene ci fermiamo qua allora appuntamento a domani mi raccomando il dottor saperci verrà qui c'è fase di tante feste adesso definizioni fate dello PAC