"Maastricht prendere o lasciare ?" organizzato dalla rivista "Liberal" tenuto presso la Sala stampa estera

Concludiamo il
Questo fuoco apriamo un altro fuoco può e magari
Il liberal Richard tolto un grosso problema della stampa estera
Stavamo parlando oggi io anche la settimana scorsa come facciamo a cominciare questa campagna elettorale con ventotto trentaquattro partiti quanti possiamo invitare senza che i nostri soci
Accertamenti cominciano a lavorare per conto loro da qualche altra parte poiché il liberale è venuto e ha fatto una scelta ad ampio spettro che invenduti o aspetti perciò ci ha già dato una prima manovra Dini questa inizierà la campagna elettorale molto Recchia
Sita un possibilità di sentire su un argomento importantissimo e diciamo pure un argomento che e man mano che stiamo scivolando verso la giornata del delle elezioni
Sì mi sembra un pochino sta sparendo dalla scena il mastrino
Mi scusi se vogliamo cominciare questa che conferenza e forse è meglio che abbassiamo il tono un pochino dietro che si possiamo sentire tutti
Già il maschiliste era un argomento estremamente importante all'inizio di gennaio prima sì che si cominciava a parlare decisamente delle campagna elettorale ore la giornata elettorale poi Mammana che avevi si avvicina ma questa data mi sembra che il problema maschilista scivolando nel nel sottofondo proprio
Perché naturalmente solo sapevano tutto e che per entrare
Italia nel nel Maastricht cipolle una manovra abbastanza potente siamo parlate di settanta mila miliardi
In questo momento è il punto più importante viste mi sembra nella campagna elettorale proprio il fatto e come siti Menshikov diminuiscono e le tasse come si fa una manovra finanziare di settanta mila miliardi diminuendo le tasse una che equazione che non sono riusciti ancora a trovare la soluzione
Comunque sono le piccole considerazione da uno che più abituata ad ascoltare ospite del rango che abbiamo della stampa estera
Io purtroppo fra qualche Poli tempo riguarda un parametro ha un altro impegno ma do senz'altro benvenute una con la serata
Non solo
Due minuti
Microfono
Poi Oscar Giannino illustrerà alle tesi
E abbiamo pubblicato sulla rivista liberal e avremmo poi la discussione
No è lì che devono abbassare la non è Sacha
Stiamo solo qualche informazione stiamo aspettando l'arrivo degli altri ospiti nel Polo delle libertà
Che raccoglie due dei nostri ospiti ovvero Fini
E Buttiglione è scoppiato un problema oggi legato le candidature
è un rapporto politico tra la CDU CCD
Il Polo e quindi sono in riunione perenne e permanente
Speriamo che possono raggiungerci
Pensando a questo mi viene in mente che forse questo Paese
Sarebbe già diverso se si verificasse l'opposto
Cioè se in una riunione sulle candidature
Se annunciasse che non ci sono Fini e Buttiglione perché stanno partecipando a un dibattito su Maastricht
Se fosse il contrario forse l'Italia già sarebbe un paese un po'diverso
Ma ad ogni modo sappiamo che la settimana decisiva per la composizione delle liste
Due parole soltanto per illustrare la linea di ricerca che liberale ha proposto poi nel dettaglio ripeto Oscar Giannino la illustrerà
Una linea che muove intanto dalla considerazione che al di là delle battute polemiche propagandistiche o meno sul semestre europeo che hanno accompagnato gli scorsi mesi del dibattito politico
Quello che diceva il presidente transazione della stampa estera che ringrazio per l'ospitalità che ci ha dato
Risulta abbastanza vero
Il semestre europeo a giudicare dallo stato del dibattito politico in Italia salvo iniziative lodevoli che in tutto il territorio nazionale sono svolte recentemente è stato l'incontro di Giorgio Napolitano così scarpe estraeva Torino però di fatto questo dibattito non esiste sembra che dell'Europa alla classe dirigente italiana non importi poi un granché ho secondo il costume tradizionale della politica italiana ce ne supera quando sarà il momento fino all'ultimo momento ovvero l'ultimo giorno rinunciando a quella capacità di previsione di anticipazione di costruzione delle cose che è l'unico sale della politica che l'unico sarebbe dell'amministrazione
Di una possibile amministrazione di un possibile buongoverno
Quindi questo è il primo punto libera la voluto denunciare l'assenza nel dibattito politico delle quest'della questione europee e l'ha fatto scrivendo queste tesi e promuovendo questo dibattito
Nel merito
Sembra prevalere la dove si discuteva dove si è un po'discusso della classe dirigente sembra prevalere
Un'altra tipica abitudine italiana
Di buttare nel una specie di dibattito ideologico quello che dovrebbe essere un dibattito politico nel senso pieno della parole di governo
E allora noi vogliamo denunciare i due corni di questo dibattito ideologico
Perché entrambi non ci soddisfatto non ci piace e pensiamo che siano pericolosi per il Paese
Il primo corno e quello che dice mastri va rifiutato l'accordo va rigettato
Ma ha rinviato sine die va rimesso in discussione sotto qualsiasi
Voce voi vogliate leggere questa posizione a questo punto di riferimento
Salutiamo il senatore Maccanico
Il secondo Corno anche se a nostro parere ideologico
è quello di chi respinge questa prima impostazione dicendo no masse che è troppo importante non si può rifiutare nulla va discusso va accettato del resto l'Italia anche un Paese inferiore agli altri per una serie di circostanze di argomenti economici sociali e politici dunque non alziamo la testa perché non può non abbiamo le carte in regola per alzarla accettiamo quello che ci viene proposta
Entrambi dicevo questi ragionamenti a nostro modo di vedere ideologici non rispondono all'interesse nazionale
La nostra posizione spostano le tesi che riassumo e concludo
è queste è ovvio riconoscere che qualsiasi rinvio o qualsiasi bastone posto dall'Italia fra le ruote dell'accordo economico è qualcosa che non conviene al Paese
Perché ci mette ai margini di una storia che sta per cominciare e che ci deve vedere protagonisti
Ma questo non può significare il silenzio o la rinuncia ad esprimere le posizioni
Di una classe dirigente il ruolo la dignità nazionale di chi deve partecipare a questo processo a pieno titolo e soprattutto non può impedire di dire a nostro modo di vedere poi vedremo se i nostri ospiti saranno d'accordo o meno con questa nostra prese di dire che o l'Europa è una costruzione politico costituzionale
Ho è un'Europa dei popoli e degli stati così come l'aveva immaginata anche Altiero Spinelli oppure essa non è perché se resta solo l'unione monetaria sarà inevitabile che dietro la forza economica del marzo si producano via via nel tempo squilibri sociali etnici e politici
Ecco allora una posizione ed è quella che noi proponiamo
Di chi non fa demagogia contro Maastricht ma che a cuore le sorti di questo sviluppo di questo processo pone all'intera comunità con pari dignità un problema che non siamo i soli apporre per fortuna e non si lasciano certo da soli o in cattiva compagnia ma contribuire all'azione di coloro che pensano che se non c'è una costruzione politico posto nazionale l'Europa monetaria inevitabilmente finirà per essere un'altra cosa da quella che era stata immaginata alla partenza del processo questa è tesi dieci documento che abbiamo pubblicato su Libero e lo spegnimento della nostra posizione
Io dovevo dimostrare questo spirito e proporlo ai nostri ospiti all'uditorio ora Oscar Giannino e lo sarà più da vicino le tesi che abbiamo che abbiamo scritto e poi apriremo
Dopo
Io ho semplicemente come estensore materiale perché naturalmente la riflessione e collettiva impegna tutta la rivista
Impiego non più di tre minuti perché rinvio per chi fosse interessato perché naturalmente chi interviene qui conosce le tesi chi fosse interessato ad averle in fondo alla sala ce ne sono delle copie sono stato tavole fondo a destra direi che il ciò che ci ha spinto e il tentativo di verificare nelle parti politiche in quello che si chiamano le classi dirigenti quindi in chi scrive sui giornali nel mondo dell'impresa delle professioni
Se su i più fondamentali temi collegati non concretamente ma idealmente alla Conferenza intergovernativa che si avvia di cui a due settimane a Torino in questo Paese sussistesse
Una analogo interesse a quello che si verifica negli altri grandi Paesi europei ad entrare nel merito delle scelte
Che oggi sono sul tavolo dell'Europa quando Nando diceva che la la lettura che noi proponiamo è sintetizzabile nello schema o l'Europa e dei popoli o non è questa che è la decima tesi identifica
Uno dei noccioli fondamentali anche se essa non sarà formalmente all'ordine del giorno della Conferenza intergovernativa se non per una piccola parte perché voi sapete che la Conferenza intergovernativa non è il suo ordine del giorno una riforma istituzionale ad ampio spettro della comunità purtuttavia è un fatto che in Italia non vi è stato un dibattito sufficientemente ampio neanche le classi dirigenti e non si può pretendere quindi che vi siano l'opinione pubblica che continua a vedere le cose comunitarie come distanti e lontane non vi sia stato un dibattito approfondito sugli effetti della nuova Europa
Che si disegna oggi rispetto alle scelte della comunità cioè il dilemma allargamento a venti trenta Paesi
Rispetto a gli interessa geostrategico di ciascuno dei paesi fondamentali che compongono la comunità nera visto nel nostro Paese un dibattito che abbia l'interesse nazionale del nostro Paese come centro come fondamento della piattaforma da portare poi nelle sedi comunitarie
Se il problema e quello di una riforma istituzionale della comunità noi facciamo una scelta che proponiamo
E quella di identificare in una primo abbozzo di governo europeo in cui i popoli abbiano direttamente la possibilità di espressione e di scelta il livello su cui portare il confronto con il fermo
Gli addetti ai lavori sanno che le ipotesi sono diverse sono lontane da questa a dire il vero
Perché è ben chiaro che una comunità che si ha di essere aventi o un numero ancora maggiore
Comunque modificherà i suoi i suoi meccanismi di governo si parla di passare da una presidenza becere semestrale a presidenza di quattro Paesi per volte che durano un anno ci sono molte proposte ce n'è anche una quella che due anni fa
Che alcuni anni fa lasciaci scarpe Sternhell ha ripreso Chirac alle ultime presidenziali che quello di un presidente per l'Europa è una formula suggestiva ma se dovessimo dire tra tutte quella che ci sembra più carica di capacità di dialogo con i cittadini dell'Unione
Certo un governo in cui i cittadini possano direttamente esprimersi è forse uno dei meccanismi a cominciare a pensare
Ma la nostra riflessione va invece anche sui terreni diciamo così che sono questi sì più approfonditamente dibattuti in questi mesi in tutta Europa e che hanno a che fare con le tappe di costruzione te la terza fase l'unione monetaria e poi con la moneta unica nel mille novecentonovantanove il due mila e due
E qui noi accorcia a costo di esporci anche a Del accuse o a delle critiche tentiamo di entrare un po'più approfonditamente nella realtà anche in questo caso dell'interesse nazionale
Il dibattito voi lo sapete si è molto aperto e ha assunto toni accesi quando in Francia e stata la protesta sociale molto ampia e diffusa in tutto il Paese a dicembre
Per i costi che la deflazione collegata è conseguente al perseguimento dei criteri di convergenza fiscale definiti dal Trattato di Maastricht
Ha rappresentato nella consapevolezza che l'opinione pubblica di quel paese questo è il primo problema in effetti da cui partire era facile prevedere che un rallentamento della tasso di crescita dell'economia europea in questi anni avrebbe sottolineato che il rispetto dei criteri di convergenza a costi che fra azionisti ci e quindi di disoccupazione
Diversa è crescente per i Paesi più deboli e non siamo nella fascia più debole da questo punto di vista la nostra riflessione non è tuttavia incentrata su il tentativo di un criterio più estensivo di applicazione dei criteri di convergenza c'è una tesi in cui si dice che a dire il vero se si guarda con attenzione alle dettato dei protocolli e dei e dei commi del trattato sui quasi ciascuno dei cinque criteri di convergenza si trova la via della flessibilità la nostra impressione è un'altra e parte invece sul presupposto che il nostro Paese
In questi anni è stato impegnato su un sentiero obbligato di risanamento della sulla finanza pubblica tuttavia non ha avuto per la difficoltà della travagliata situazione politica che tutti conosciamo
Non ha avuto un dibattito tra tutte le parti politiche che ponesse al centro di una riflessione seria
Come questo Paese deve portare nelle istituzioni comunitarie e anche al tavolo in cui Ibra valutata la convergenza per i criteri dell'unione monetaria
La sua specifica esigenza nazionale che è quella di essere un Paese che deve perseguire tassi di crescita della propria economia della propria domanda interna questa è la nostra tesi più elevata di quelli realizzati in questi anni
Per non pagare un costo sociale è un costo occupazionale così elevato e questo è il primo punto ci sono alcune proposte quindi sarà interessante su questo vedere il dialogo che si svilupperà questo tavolo ve n'è un secondo
Almeno altrettanto per me è importante
Molti sostenitori del modello europeo
Sociale e di civiltà identificano nello Stato renano per capirci con una formula ciò che l'Europa deve preservare nel grande confronto della globalità dei mercati e deve difendere come portato della sua civiltà rispetto ai due diversi modelli quello del capitalismo asiatico e quello dei paesi anglosassoni
E su questo ci permettiamo di dissentire non perché aderiamo a modelli allogeni non perché vogliamo copiare la Thatcher o perché vogliamo copiare modelli improponibili come quelli delle tigri dei paesi del Sud-Est asiatico noi diciamo però che questo Paese
Se sicuramente deve perseguire le politiche di riequilibrio della finanza pubblica e quindi hanno sono politiche monetarie rigorosamente obbligate come quella che la Banca d'Italia persegue ma anche politiche di bilancio rigorosamente obbligate come quelle che si sta tentando di perseguire ebbene deve fare una riflessione approfondita su
Una diversa Flick flessibilità da garantire dal pool sul versante dell'offerta per il maggiore impiego dei fattori produttivi di cui si toccano dei luoghi sacri soprattutto per il la sinistra di questo Paese che vale invece toccati con una capacità di riflessione e di spregiudicatezza molto elevata proprio per fare in modo che i costi dividenti sociali di queste politiche monetarie e di bilancio così rigorose non si traducono
Inno una disoccupazione più elevata e si traducono invece incentivi maggiore alla capacità di creare nuovi impresa e nuovi posti di lavoro e anche su questo nella crisi specifica ci sono delle proposte che vengono individuate e c'è poi un'altra parte la riflessione che ha a che fare con una luogo oggi non toccato dalle politiche comunitarie voi lo sapete l'Unione europea non ha proceduto fino a questo momento se non per quel che riguarda l'Iva ad un'armonizzazione fiscale
La nostra opinione è che su questo terreno non vi sia solo l'armonizzazione dei delle diverse forme di reddito proveniente da impieghi finanziari come recentemente richiamato dal governatore della Banca d'Italia ma questo Paese per perseguire tassi di crescita più elevati e per fare in modo che la crescita non sia su una crescita da produttività ma crei nuovi posti di lavoro ha bisogno di una riflessione molto approfondita su una rivoluzione una riforma molto profonda di alcuni dei luoghi sacri su cui è costruito il sistema del prelievo fiscale in questo nostro Paese e anche su questo c'è una riflessione che ne abbiamo tentato di approfondire
Io qui termino
Credo solo che uno è diverso tasso di attività delle porti delle parti politiche ma anche di chi fa informazione come noi su questi temi
Sia non solo obbligato ma avrebbe l'effetto di rendere più chiaro al Paese e quando il cancelliere Kohl ha parlato nel suo recente discorso di Lovanio
Di queste scelte come scelte non che hanno a che fare per una sparuta
élite di tecnici che stanno a Bruxelles ma che sono scelte che decideranno dell'avvenire della pace e anche della guerra usato questo vocabolo il cancelliere Kohl e gli ha detto una profonda verità vedete
Nel programma di lotta contro la disoccupazione illustrato proprio da con le cui termino poche settimane fa al Bundestag
E che viene indicato da molti come uno di quei sentieri appunto del modello di compartecipazione sociale molto esteso in cui va identificato invero Corners alla pietra angolare che l'Europa deve tentare di difendere per per per difendere proprio modello di civiltà rispetto alle altre due angoli del mondo avanzato ebbene chi andasse a vedere i cinquanta punti del programma illustrato da con
Vedrete che gran parte di quei programmi hanno che fare con i temi che noi abbiamo trattato queste tesi gran parte di quei programmi sono un impegno per la riduzione d'intermediazione pubblica dello Stato tedesco nell'economia di quel Paese
Sono incentivi fiscali all'impresa sono addirittura dal mille novecentonovantasei l'individuazione di una soglia di reddito personale per ciascuno
Indicata in tredici mila marchi come reddito e sente dalla tassazione
C'è molta strada da fare quindi ma queste sono i temi concreti che noi indichiamo per la riflessione che speriamo su questo come il nostro piccolo contributo da oggi possa partire e approfondirsi per tutti i lunghi mesi della Conferenza intergovernativa grazie
Ah seguiamo l'ordine alfabetico per per gli interventi e quindi in questo caso direi dobbiamo parlare da passare da partire da Innocenzo Cipolletta sincero per
Grazie allora
Quanto tempo abbiamo quando un quarto d'ora ma cessoria sere
Prevede quindi apodittico per necessità di tempi io credo che sia stato fatto molto bene quello di mettere in evidenza il decimo punto che poteva essere il primo cioè quello di una Costituzione
Europea non tanto perché in questo momento vadano scritti i paragrafi di una costituzione europea e vadano trovate le soluzioni sulle quali ci vorrà uno sforzo Forte di fantasia da parte degli stati per arrivare a evitare etico di costruire l'Europa come somma di paesi o evitare di riprodurre nella costruzione dell'Europa una Costituzione nazionale perché questo sarebbe di per sé impossibile probabilmente o per lo meno molto difficile perché significherebbe costruire un'Europa
Dove uno status internazionale si sovrappone a Stati nazionali invece di ridurre i livelli della burocrazia i livelli intermediazione fra i cittadini al potere finiremo per aumentarli ma perché bisogna fare uno sforzo per costruire una Europa che sia un soggetto politico e abbia una sua costituzione
Però credo che noi dobbiamo sempre tener presente
Che questo processo è un processo di unificazione di paesi credo che sia unico nella storia che tenta di ricostruire un Paese da solo senza vincitori e vinti quindi viene fatto in un processo di pace prima quando c'è un vincitore
Che riesce a fare un Paese più grande
Si faceva prima la costituzione politica perché si annettevano i paesi a quello che avito
E dopo veniva tutto quanto il resto di conseguenza e quindi in un certo senso era più facile era più rapido ed era anche più chiaro
Ne stiamo tentando di fare in Europa un'operazione che invece di unione dei paesi che si sentono liberi che ci vanno volontariamente allora ebbene ed è importante che il decimo punto tre punti messi in in evidenza da liberal
Sia tenuto presente mente costa costante presente
E sia dibattuto perché la gente deve capire che se oggi ci parla di master che in realtà si parla dell'unione politica dell'Europa che mastica è un passaggio e non è sicuramente nell'Obiettivo nella finalità principale
Tuttavia se l'Europa si fa attraverso l'unione di paesi in pace
Dove non c'è né un vincitore né un vinto allora è evidente che bisogna mettere bisogna fare un processo inverso rispetto a quello fatto quando qualcuno vince con la guerra cioè bisogna mettere insieme i pezzi del mosaico
Prima per poi costruire il mosaico complessivamente sta ai diversi paesi di rendere partecipi i cittadini del processo che si è anche se si fa una tessera un tassello di questo mosaico si sta costruendo un disegno e quindi il disegno deve essere sempre presente
Nelle tessere
Che noi mettiamo insieme in questo processo europeo io credo che la tessera economica finanziaria
è stata venne scelta come prima e principale tessera perché se c'è una cosa in cui paradossalmente ne siamo separati in Europa e proprio l'economia e la finanza e non è in grado di coesione sociale per esempio che lega i nostri paesi io sento a volte parlare di un'Europa che deve avere una dimensione sociale accanto alla dimensione economica
E non si può costruire una dimensione economica senza quella sociale
Ci dimentichiamo spesso che la dimensione sociale europea esiste nel senso che l'Europa ha sicuramente una legislazione sociale avanzata rispetto a quella di tutti gli agli Paesi a cui ci confrontiamo il Savini l'America Giappone tutte le aree verso cui noi ci riferiamo la nostra Costituzione sociale è forte
è densa è abbastanza comune come comuni sono i debiti i disavanzi pubblici e gli interventi dello Stato
Dove invece proprio per la forte presenza di questa coesione sociale ne siamo separati è proprio la parte economica perché come diceva prima che ha introdotto i punti di Liberal quando con le parla di abbassare l'intermediazione dello Stato noi non dobbiamo dimenticarci che l'intermediazione dello stato non è soltanto disavanzo in termine o eccesso di pressione fiscale o eccesso dispensa e anche separazione e anche una grossa barriera economica tra i Paesi perché se lo Stato interviene con un fisco e con dei contributi che pesano sul cinquanta per cento dell'economia
è evidente che è lo Stato quello che rende i soggetti economici
Più o meno vantaggiosi a stare in una collocazione piuttosto che un'altra e lo Stato che crea la barriera alla creazione di un mercato interno e quindi io trovo che l'accesso attraverso la tessera monetaria e finanziaria di questa di questo mosaico che dovrà essere l'Europa unita sia una tessera giusta da che deve essere presa per prima
E trovo anche che il trattato che abbiamo firmato a Maastricht con tutti le sue limitazioni tuttavia rappresenta sempre
Qualche cosa che ha al suo interno e questo è stato detto credo abbastanza bene
Testi che sono state presentate ha al suo interno quei sufficienti gradi di flessibilità che lo rendono adattabile gradi di flessibilità che fanno sì che i Paesi debbano tendere a quegli obiettivi
Senza dimenticarsi che nel mille novecentonovantotto ai primi mesi del mille centonovantotto saranno i governi nella loro responsabilità politica a decidere sui risultati che sono stati conseguiti
E quindi il gioco è fatto né Milano centonovantotto rimettere oggi in discussione i criteri di convergenza di un sistema che dovrà politicamente essere giudicato nel mille duecentonovantotto significa a priori ammettere di non volerle conseguire certi obiettivi mentre invece perseguire quegli obiettivi
Tentare di perseguirli avvicinarsi il più possibile a questi obiettivi
Anche se non si era giunti tutti noi sappiamo tutti quanti che quando ci sarà la decisione del novantotto si valuteranno obiettivi
Percorsi che sono stati istituiti per raggiungerli quindi il trattato così come è stato firmato è un trattato che contiene al suo interno
Gli elementi di flessibilità che sono sufficienti per arrivare fino alla alla alla decisione congiunta
Mentre invece mi trovo particolarmente bizzarra
L'osservazione che qualcheduno comincia a fare oggi se conviene aderire subito meno alla Trattato di Maastricht se conviene convergere subito meno con la segreta anzi direi non segreta speranza o convenzione che l'Italia possa o altri Paesi ma qua parliamo dell'Italia Possa non aderire alla SME nel mille novecento novantasei novantasette e trovarsi nel novantotto a poter ancora beneficiari un'assoluta azione
Che consente al nostro Paese
Di salvare capre e cavoli cioè di stare in Europa perché abbiamo fermato Maastricht dall'altra parte di avere una svaluta azione che ci consenta di tenere un po'più alta la domanda in terra di tener conto di fattori endemici dell'inflazione italiana
Io credo che questa sia un'illusione da sfatare
I paesi che aderiranno al Sistema monetario europeo
Dovranno in una qualche maniera salvaguardare la loro unità rispetto a quei Paesi che non aderiranno e quindi non sarà possibile dopo la costituzione di questa Sistema monetario europeo immaginare che ci sia un Paese come l'Italia che possa beneficiare del fatto di starne fuori svalutando la moneta quanto gli serva restarne dentro per prendere
Gli aiuti dei fondi strutturali o quant'altro quanto gli serve questo non credo che sarà possibile non so quale sarà la soluzione che verrà adottata sono sicuro che una soluzione verrà adottata
Ne abbiamo avuto alcuni sintomi in questi ultimi giorni quando la Francia ha chiesto di prendere delle misure di carattere protettivo per la fra l'industria tessile nei confronti di un Paese che ha svalutato un paese come l'Italia che tuttavia in queste misure non possono essere prese perché l'Italia ha seguito quelle che sono lei i trattati internazionali trattati europei e quindi non ha nulla da rimproverarsi la situazione non sarà più la stessa dopo il mille Nocente novantotto quindi se qualcuno si fa l'illusione che ne possiamo avere la botte piena e la moglie ubriaca credo che questa illusione va tolta analogamente credo sopra la torta l'illusione che ci siano dei costi per aderire a Maastricht mentre ci siano dei vantaggi a non aderire sul fra i testi che sono state presentate l'unica cosa che mi lascia un po'più perplesso delle altre riguarda questa forte attenzione sulla domanda interna quasi che la domanda interna per l'Italia dovesse essere di necessità ha cresciuta per poter avere uno sviluppo più forte io credo che questa impostazione
Non sia corretta l'Italia ha avuto per lungo tempo
Dei disavanzi di finanza pubblica elevati deve ridurre questi disavanzi dovrà avere una domanda interna più bassa per un certo il periodo di tempo ciò e equilibrio ma l'eccesso di domanda interna che noi abbiamo avuto nel passato questo credo che sia una qualche cosa che va detto così come l'ha detto che in Italia una maggiore crescita economica non garantisce una maggiore occupazione se il Paese non riprende criteri di flessibilità e mobilità e questo nelle tesi ed è messo in evidenza l'esempio più evidente l'abbiamo del novantacinque abbia avuto una crescita abbastanza forte abbiamo avuto zone del Paese che non hanno trovato lavoratori e abbiamo avuto zone del Paese dove i lavoratori sono di recesso
Se noi pensiamo che nell'Europa del Duemila
Ciascun lavoratore possa trovare l'impiego sotto casa
Diamo un'illusione alla gente
Bisogna questo pensieri prenda dei processi di mobilità che significa che le imprese si spostano sul territorio ma significa anche che la gente vada a cercarsi lavoro lì dove lavoro ci sta e da noi in Italia abbiamo casi di gente che non si sposta di cento centocinquanta chilometri perché aspetta che ci sia un lavoro che gli venga fornito sotto casa ed anche politici e strutture che gli promettono che sotto casa riporteranno il lavoro
Ecco questa è una situazione che se anche lei avesse un tasso di sviluppo del cinque dieci per cento non riusciremo ad avere una maggiore una maggiore occupazione
Invece vorrei qui termino ricordare che l'adesione al Sistema monetario europeo da parte dell'Italia riduce i costi di aggiustamento se noi riusciamo a e rientrare nello SME ed avere una lira più stabile
Questa lira più stabile ci consente di avere tassi d'interesse più bassi ai tassi di interesse più bassi significa una minore spesa in termine di servizio del debito pubblico e quindi una minore necessità
Di riduzione del disavanzo l'adesione allo SME e quindi un fattore che premia
L'Italia e non la penalizza non c'è un costo per entrare a Maastricht
Nell'ordine alfabetico ma anche per con un minimo di logica la parola all'onorevole Napoli Canepa Maccanico secondi
Grazie
Io ho trovato molto opportuna questa iniziativa dei liberal
Troverei grande grandemente opportuno gli amici che sono del fondo
Eventualmente riducessero il brusio
Sì perché c'è davvero il rischio che la materia
Della Conferenza intergovernativa e più in generale delle prospettive dell'Unione Europea
Scompaia nel confronto elettorale
Io non interpreto quello di stasera come un momento del confronto elettorale ma come momento di confronto politico sapendo che il dibattito e l'impegno debbano proiettarsi ben oltre la scadenza delle elezioni
Tuttavia ecco credo che si debba il più possibile fare uno sforzo di chiarimento delle rispettive posizioni aggiungo anche perché l'ho sempre sostenuto che se si riuscisse
Perfino in campagna elettorale e comunque al di là di essa a realizzare un'ampia convergenza
Di forze politiche degli opposti schieramenti sulla politica europea ciò sarebbe altamente positivo per il nostro Paese credo che non scomparirebbe ero i motivi
Di sfida di contrapposizione di dialettica tra i due schieramenti perché rimarrebbero tutti i temi della politica nazionale
Ma politica europea anche con le sue ricadute sulla politica interna e politica estera dovrebbero il più possibile essere tenute fuori di una logica di scontro però dipende dalle posizioni che verranno prese
E che verranno messi a confronto tra loro vorrei premettere
Per cortesia
Vorrei premettere quello che ho ritenuto di dover premettere anche nella tavola rotonda del Movimento europeo che si è svolta l'altra sera a Torino
Il ruolo dell'Italia nel processo di integrazione l'Unione europea
Non può restare consegnato alla storia dei decenni passati non basta rivendicare
La nostra posizione di Paese fondatore e nemmeno di paese che ha espresso un alto grado di convinzione europea come pure ha voluto sottolineare il presidente Giscard essendo nel corso di un lungo periodo è un ruolo che deve essere rilanciato e sostenuto da una nuova capacità di elaborazione di azione europea Istica
Da un ambo abilitazione vasta di energie di consensi dà una dimostrazione concreta di comportamenti coerenti
Io sono per dire che non si può pensare in futuro dell'unità europea senza Alitalia ma questo non basta
E ci scadesse ha voluto indicare anche più concretamente due aspetti per i quali il contributo italiano essenziale l'Italia cioè come fattore di equilibrio nel sistema anche rispetto al peso dell'intesa franco tedesca
E l'Italia come fattore di apertura
Dell'Unione Europea verso il sotto verso il Mediterraneo però a noi tocca fare la nostra parte
Perché l'Italia tenga il passo come gli altri paesi o maggiori paesi membri dell'Unione europea e toccherò questo punto più specificamente bisogna fare in modo che l'Italia sia parte innanzitutto bisogna che l'Italia abbia l'ambizione di fare parte del gruppo di testa dell'unione europea
Ci sono le questioni della Conferenza intergovernativa ci sono le questioni dell'unione monetaria ce ne sono altre
In una prospettiva non montana in modo particolare le questioni dell'allargamento per chiarezza la Conferenza intergovernativa non è chiamato ad occuparsi di tutto la Conferenza intergovernativa non ha un potere illimitato di revisione del Trattato di Maastricht
Le disposizioni per il quale per le quali è prevista una revisione attraverso la Conferenza intergovernativa sono delimitate anche se c'è un certo margine di elasticità o se si vuole di confusione
Peraltro ecco io vorrei dire che qui non si tratta di accettare o non accettare e magari silenziosamente ciò che ci viene proposto
Perché il Trattato di Maastricht non ci viene mica proposto il trattato i massicci è stato proposto anni fa noi lo abbiamo firmato e ratificato
Quindi il Trattato di Maastricht va applicato sul modo di applicarlo abbiamo da dire la nostra come abbiamo da villa su tutte le questioni collaterali
Specie quelle estremamente rilevanti e in un certo senso perfino eccessivamente dominanti nel dibattito cioè quelle della moneta unica che di sicuro non sono soggette a revisione nella conferenza intergovernativa sulla questione che si debba non dimenticare mai
Che il trattato ed applicare io vorrei citare una personalità non di sinistra e una personalità certamente non partigiana del Trattato di Maastricht il presidente dell'Assemblea nazionale francese Philippe sé che
Che è stato uno degli Alfieri del no al Trattato di Maastricht
Come voi forse ricorderete nel referendum francese in un un recente importante discorso accomodi Hoshyar le mani il ventisei gennaio il presidente se che ha dichiarato
Io credo oggi credo più che mai alla necessità dell'Europa per le nostre diverse nazioni
Al dovere per i principali organizzatori dell'Unione Europea di accelerare la sua costruzione bisogna superare questa fase di scetticismo e uscire in un modo o nell'altro dal clima deleterio che stiamo vivendo
Ho detto a più riprese che bisogna applicare il Trattato di Maastricht che ciò si impone in Francia a tutti i responsabili politici abbiano votato a favore o contro
La sua adozione nel referendum del settembre novantadue lo dico perché in Italia c'è stata una forza politica importante che ha votato contro la ratifica del Trattato di Maastricht nel novantadue nel Parlamento italiano ed è stato l'allora Movimento Sociale Italiano credo che però dignità nazionale tu hai usato questo termine e senso dello Stato richiedono che tutte le forze politiche anche quelle che hanno votato contro dicano
L'Italia ha firmato l'Italia ha ratificato l'Italia deve applicare il trattato di Maastricht
Ora per quello che riguarda specificamente alla moneta unica forse altri diranno di più
Sul tema dell'allargamento e della indispensabile riforma delle istituzioni ma un momento sulla moneta unica io francamente ecco non credo che nessuno posto seriamente sostenere in Italia nessuna forza politica certamente non le forze di centro sinistra
Dal momento che vi si fa cenno nel documento di Liberal che siano da difendere in flessibilmente i criteri di Maastricht i criteri di convergenza come se fossero tavole della legge mosaica
Tanto più che come lo stesso documento di Libero sottolinea il trattato dei margini di flessibilità interpretativa li prevede
E li prevede sia laddove si parla negli articoli centoquattro CE centonove si parla dei disavanzi eccessivi e si parla quindi diciamo di qualcosa di essenziale ai fini della valutazione della maturità o meno
Dei paesi membri dell'unione a entrare a far parte
Del sistema della moneta unica il primo gennaio mille novecentonovantanove sia anche diciamo nei protocolli perché le famose cifre il tre per cento del rapporto deficit prodotto il sessanta per cento del rapporto debito prodotto e poi anche per quello che riguarda tutti i parametri fissati in materia di tassi di interesse i tasso d'inflazione c'era
Sono consegnati in due protocolli del Trattato di Maastricht ma che debbano essere sempre ricondotti alle disposizioni degli articoli che ho già ricordato in quanto poi ci sarà un momento importante si è detto anche a Madrid
Entro possibilmente la fine del primo trimestre del mille novecentonovantasette in cui spetterà ai capi di Stato e di governo valutare lo stato dei singoli Paesi
Se possano entrare a far parte del meccanismo della moneta unica cioè entrare la cosiddetta terza fase dell'Unione monetaria e in modo particolare
Conta molto il concetto di deficit o disavanzo eccessivo io vorrei dire dato che voi l'avete menzionato nel documento
Che il suggerimento di DC Scar desta e non deve essere preso sottogamba
è un suggerimento anche rigoroso dato in termini tecnici della tavola rotonda di fine gennaio Brix sale e perché e in realtà in realtà lì già iscritto che conta la tendenza se c'è una tendenza consistente un avvicinamento sensibile o uno spostamento passeggero da dal parametro soprattutto del tre per cento deficit PIL e e e però è giusto sottolinearlo è giusto sottolinearlo soprattutto è giusto sottolinearlo di fronte a un fenomeno di rallentamento della crescita o una tendenza recessiva
E che noi possiamo aprire di fronte ed è tanto più importante in quanto in Germania lo abbiamo sentito ridire l'altra sera a Torino dal dalla presidente del parlamento tedesco in Germania la corrente di opinione
Anti moneta unica prima era alimentata soltanto dalla preoccupazione
Per la stabilità monetaria che cioè lei euro la nuova moneta unica non fosse stabile come i dolci vari adesso è sopraggiunta ed è diventata prevalente la preoccupazione per i possibili effetti recessivi di una politica fiscale cioè di bilancio restrittiva esatto allora allora stiamo attenti diamo importanza a questo aspetto e l'idea di calcolare il rapporto deficit-PIL al netto degli effetti della recessione credo che sia da prendere in seria considerazione
Anche perché la si può valutare in vario modo al per esempio si può considerare il rapporto deficit PIL al netto di Investimenti di investimenti anche nei progetti del libro bianco dei loro che sfaldano a neutralizzare la tendenza recessiva non soltanto ascoltarne gli effetti negativi ma ad anticipare questi effetti contribuendo ad un rilancio degli investimenti e della crescita
Dice Giannino in Italia poi tasso di crescita deve essere più elevato che altrove
Io penso che ci siano delle ragioni per sostenerlo però stiamo attenti prima di dire che le politiche di maggior disciplina
Fiscale che noi abbiamo adottato in questi anni hanno prodotto desolazione B
Nel mille novecentonovantacinque l'Italia ha avuto il più alto tasso di crescita
Più alto della Francia della Germania della Spagna dell'Inghilterra
Quindi ecco bisogna essere un po'più accordi un po'più prudenti in queste analisi o in queste invocazioni io naturalmente sono del tutto d'accordo
Che bisogna pensare a un miglior meccanismo e a un diverso percorso per la stabilità e la crescita del nostro Paese naturalmente un discorso di lunga lena come quello dell'intervento sui fattori interni strutturali dell'inflazione italiana però intanto noi dobbiamo insistere
Su una linea di risanamento della finanza pubblica e lo dobbiamo fare senza girarci attorno
E quindi sto stando bene beni a tempio veramente non voglio innescare polemiche tantomeno poi con un esperto come Giulio Tremonti
La cui conoscenza del sistema fiscale del nostro Paese non penso
Di di poter raggiungere però ecco dobbiamo stare bene attenti anche quando parliamo di pressione fiscale anche perché sì sì per indole il la l'annuario ufficiale dei dati economici della Commissione europea
Si scopre che ancora nel mille novecentonovantacinque la nostra pressione fiscale è stata inferiore a quella della Germania quella della Francia quella dell'Olanda quella dell'Austria per non parlare dei paesi che hanno scandinavi inferiori a quella e del Belgio e in sé e inferiore per la esattezza di mezzo punto rispetto alla media europea e comunque noi abbiamo quello che abbiamo sulle spalle anche il fatto che in tutti gli anni settanta e ottanta
La pressione fiscale in Italia è stata molto inferiore a quella media europea mentre è cresciuta mentre cresciuta la spesa anche oltre la media europea Risanamento della finanza pubblica
E prospettiva di una unione monetaria
Che in qualche modo può vedere emergere un nucleo
Sede Arale un nocciolo duro un gruppo di testa io credo che noi non possiamo esorcizzare questa prospettiva come perversa o distruttiva dell'Unione
L'importante è che
Sia un gruppo qualcuno ha proposto ancora un altro termine di avanguardia cioè capace di trascinare il resto del convoglio evitando una separazione fatale tra il gruppo di testa e il resto dei paesi membri dell'Unione
Però mi pare che questa non sia nemmeno una questione che riguardi soltanto badate bene la moneta unica l'Europa monetaria
è una questione che riguarda più in generale il processo di integrazione europea
Bisogna che i Paesi che vogliono andare il più lontano sulla via dell'integrazione possono farlo senza essere paralizzati dai paesi che non vogliono o non possono o che possono seguire soltanto ad una velocità più ridotta
Questo bisogna farlo
Nel senso di assegnare a questo nucleo
Verso una integrazione crescente
Nel campo monetario nel campo economico nel campo della politica spera e di sicurezza comune in sostanza in tutti i campi fondamentali io non voglio dire perché il mio tempo è scaduto nulla
Sulla integrazione in campo economico ma è di tutta evidenza che piuttosto che continuare a discutere all'infinito e sterilmente
Se si possano modificare i criteri di convergenza stabiliti a Maastricht e se si possa far slittare la data bisognerebbe discutere
Sul come affiancare molto rapidamente sul serio alla strategia della moneta unica una strategia di coordinamento delle politiche macroeconomiche e di azioni comuni
Per il sostegno della crescita e il rilancio dell'occupazione Tornielli insieme io ritengo che anche la questione di un embrione di governo europeo
La questione di una Europa politica espressione che preferisco nettamente a quella di Europa dei popoli che sa un po'di vecchie conta posizioni d'Europa dei popoli contro l'Europa dei monopoli cose di trent'anni fa eccetera va bene e beh però si deve concepire innanzitutto guardando acquisto lucro c'è una discussione aperta del molto complesso lo dobbiamo senza dubbio riformare la Commissione europea perché diventi un autentico esecutivo comunitario
Anche nella prospettiva dell'allargamento dell'Unione però si deve a vere
Proprio attorno a questo nucleo federale
Un soggetto politico che si interni su questo nucleo federale soggetto di politica internazionale soggetto di governo delle scelte di politica economica e finanziaria dentro cui allora si collochi ma senza prevaricare straripare il potere della banca centrale europea doppio legittimità
Legittimità democratica e legittimità statuale questi mi sembrano i temi di carattere più schiettamente politico da approfondire ma tanto per ripeterlo ancora
Ho trovato un accenno un accenno a un intervento del governatore della Bundesbank un accenno alla probabilità del rinvio nel vostro documento
Io credo che non dobbiamo in nessun modo scommettere su questa probabilità io credo che mentre è possibile una valutazione intelligente
Intelligente delle condizioni dei singoli Paesi membri ai fini del loro ingresso nella terza fase dell'Unione monetaria e assai più improbabile un rinvio che addirittura prevederebbe sì oltre passasse una margine minimo una revisione del trattato e allora prima che si rivela il trattato per far rinviare
La data dell'unione monetaria si fa più presto a dichiarare messo in mora il processo di integrazione europea e certamente noi questo non possiamo volerlo
Do la parola Maccanico e la precisione appunto il Dostum il passaggio in cui si faceva riferimento a un eventuale dilazione
Non è una valutazione favorevole è solo nel punto in cui si chiede che se io vi fosse per decisione collettiva l'Italia si faccia titolare al tavolo di valutazione delle politiche convergenza magari di politica che abbassino il prelievo fiscale Holt tre che tentare di continuo ad avere l'espletamento raggiungimento dei criteri di convergenza fiscale questo è quello che si dice nel documento quindi non c'è nessuna prospettiva di richiesta di dilazione prego
Grazie
Anch'io plaudo a questa iniziativa presa da liberal tutti promuovere questo dibattito
Plaudo perché ero particolarmente allarmato dell'assenza di questo tema dalla discussione politica negli ultimi mesi
E temo molto che anche nella campagna elettorale questo tema sia sostanzialmente ignora questo per fenomeno si accompagna ad una crescita della
Tendenza
In certo modo ostile
Allora
Discussione sulla unità europea
Che cresce nella gente un notevole scetticismo le l'euroscetticismo non è più un fatto limitato ad alcuni protagonisti politici comincia ad essere una cosa che serpeggia nel Paese
Ci si comincia a chiedere se veramente il processo di unità europea non abbia dei costi eccessivi non implichi e delle cose delle dei processi di deflazione che insomma insomma sopportabili intollerabili
Sacrifici non tollerabile
E quando si vedono le cifre della disoccupazione europea sono circa diciotto milioni di disoccupati
E molti dicono ma queste eretta nel Trattato di Maastricht in opera che ci fa questa questa situazione
Ora questo io lo considero un fatto estremamente grave estremamente pericoloso
E quindi il fatto che i non ci sia da parte delle delle classi politiche responsabili una presa di posizione chiara su questi secondo me è un fatto molto molto gravi
Io con lei con questa noi siamo abbiamo la presidenza della Unione europea ormai dalla servizio dal gennaio se ne sono già esauriti
Due mesi e mezzo tre mesi
E non si sa ancora bene che cosa l'Italia esattamente come imporrà proprio che cosa farà durante questa presidenza ci arriviamo nel modo peggiore ci arriviamo con una crisi di governo aperta con elezioni in corso
E quindi con una capacità di iniziativa assolutamente rattrappita che viene esclusivamente confinata ai ai livelli di diciamo burocratici
Ora questo sì si sposa con una situazione che da tempo io considera allarmante celai imita quei inadeguatezza complessiva
Dell'Italia in seno alla comunità europea inadeguatezza complessiva che una nebbia densa anche di natura istituzionale
Noi per esempio non l'abbiamo fatto a differenza degli altri Paesi della comunità anche dell'Inghilterra che il Paese che meno impegnato nel processo di creazione di un'autorità sovranazionale
Non abbiamo distinto nemmeno nel nostro ordinamento il sistema dei rapporti comunitari da quelli di parlare di politica estera
Noi non siamo riusciti a creare la nostra organizzazione di governo per esempio qualche cosa che crei un rapporto fluido con la comunità e con con la Commissione
E ancora i libici rapporti inter comunitari si confondono che rapporti di natura internazionale di politica estera
Questo perché secondo me è un fatto un fatto molto molto grave
Che andrebbe al più presto riesaminato
Ad esempio le abbiamo un ministro per le politiche comunitarie la cui unica competenza è quella di curare la cosiddetta fascia fase discendente dell'attività comunitaria e cioè il recepimento delle direttive comunitarie
Del all'attuazione dei regolamenti attraverso procedure o tradotto estremamente onerose perché la legge comunitaria una cosa onerosa che comporta vele che che comporta procedimenti
E anche in materia per esempio che sono di competenza regionale insomma è un tutto una comma farraginose nord
Però il ministro ha velette nelle per le politiche comunitarie a differenza degli altri Paesi della comunità non ha nessuna competenza per quanto riguarda la fase ascendente cioè qual è la nostra posizione all'interno della comunità come facciamo se valere le nostre le nostre posizioni all'interno della Commissione dove siccome si prenda la decisione di un'importanza enorme ecco questo per esempio è un tema che io non vedo quasi mai trattate ma secondo me è un tema importante
è un tema importante perché e proprio alla rendere più adeguata la nostra presenza all'interno della comunità come facciamo adesso noi ad avere una influenza seria se per tanti anni abbiamo trascurato questo aspetto della nostra presenza laddove si decide
E la un altro elemento che secondo me di debolezza e quello della rapporto tra che cosa fa il nostro Parlamento di fronte alla normativa comunitaria nostro Parlamento quando ne sa quasi nulla
E Rava avanti a tentoni non a episodicamente nei confronti del normativa comunitaria non c'è questo questo rapporto ecco queste cose sono importanti secondo me per quanto ci riguarda e sono le cose che noi possiamo fare come è un piccolo capitolo di quella crisi del nostro sistema politico istituzionale che ha un riverbero molto grave anche in questi rapporti
Per quanto riguarda adesso la conferenza intergovernativa e anche noi in questo momento
A cosa il nostro governo dietro le spalle ha dietro le spalle a un accomuni dibattiti parlamentari che hanno messo apra una serie mozioni di risoluzioni e alcune delle quali contraddittoria
E quindi non è che abbia dietro di sé una linea molto precisa molto anziana la Conferenza intergovernativa non è che potrà trattare tutti gli argomenti che sono immaginabile è possibile occorre per fare una selezione una scelta e noi questa cosa non l'abbiamo ancora fatto una è un fatto molto cioè qualcosa noi proponiamo esattamente come priorità nella conferenza dai governanti e i temi sono tanti cioè non è l'allargamento quello quello dell'approfondimento del problema della differenziazione dei delle posizioni fra chi rimane nel nucleo duro e chi sta fuori che è un problema serio
Abbiamo poi valutato esattamente quali sono i costi di un eventuale per un Paese come l'Italia ad un eventuale così non appartenenza al primo nucleo nessuno l'ha fatto
Ci sia ciclo alcuni sì che occultano nella illusione che diceva
Cipolletta cioè di cibo a un certo punto cifrato nucleo duro noi faremo fluttuare la nostra moneta avremmo i vantaggi ma questa è una un sogno che non possiamo non possiamo coltivare ecco questi sono cose sulle quale dovremmo dovremmo riflettere
Inoltre
E
C'è l'aspetto che io vedo importante è che questa nostra inadeguatezza nella razzista nella Crespi presenza nella comunità
E ci costa è uno dei fattori per cui la gente pensa che sia che la che la la all'appartenenza alla comunità europea sia più un costo che è comune che uno vantaggio
Pensiamo per esempio qual è la nostra posizione sui fondi strutturali sui fondi strutturali abbiamo nessuna posizione serie perché è una delle cose dal quale potremmo trarre dei grossi dei grossi vantaggi c'è la riforma dei fondi strutturali noi con la voce dell'Italia quasi non ora questo noi dovremmo cercare tutti insieme di fare io sono particolarmente sensibile a quello che ha detto Giorgio Napolitano
Sulla politica europea ne dobbiamo elaborare una politica nazionale comune non è possibile che si fa sì che ci si perché questa possa diventare elemento di di scontro lo dobbiamo all'Alpe ci sono intervenute sulla costruzione europea si gioca l'avvenire del Paese e quindi su questo le forze politiche devono elaborare una linea comune concorda
è probabile che la Conferenza intergovernativa naturalmente avrà una sua verso una una suo sviluppo e un suo andamento non Brad io mi auguro diamo atto che il prossimo governo il governo che uscirà dalle elezioni affronti veramente seriamente questi temi
Perché la tematica è vastissima se lo
Intanto noi siamo naturalmente per la creazione di un nucleo duro della comunità perché durature ad argomentare comunità giustamente diceva Cipolletta è stato bene cominciare dalla dalla
Dall'aspetto della costruzione del merito nel monetaria è stato un bene ma deve essere completato occorre che un po'uno sforzo di fantasia istituzionale che circa consenta di far affrontare questo questo tema fantasia istituzionale che deve riguardare anche i rapporti fra chi è dentro e chi dovrà rimanere fuori perché bisogna vedere come queste cose dovranno essere combinato
Ecco io ritengo che questa discussione che Liberal ha promosso possa essere solo l'inizio di un approfondimento tutti questi temi poco occorre che la pubblicistica politica italiana i partiti su cui si facciano carico di un'aria
Pressioni su questa su questo ma purtroppo è uno delle dei fenomeni che abbiamo avuto più di recente di recente dopo Graz la cosiddetta rivoluzione italiana e una certa ci sutura frattura fra gli operatori politici e le sedi dove si elaborano si studiano si vedono queste cose
Ricostruiamo le questo interesse
Nel centrosinistra l'interesse del testo ma questo è una delle cose fondamentali sistema europeo a mio avviso è uno di quelli che meritano dettaglio di essere al centro di questa attenzione grazie
Ma io vorrei dire che probabilmente attraverso una falsa della mia vita che è fondata sul pessimismo ma sono
Non credo assolutamente che questa riunione io ho da una valutazione molto positiva del documento dei liberal quindi non è sua la colpa che questa riunione interromperà la Partia il disinteresse
Nei confronti del tema europeo credo che sarà considerata importante dalla stampa più per i motivi
Per cui una parte e gli invitati non sono felici qui tant'è vero che quando sono arrivato c'era uno sbarramento di fotografi e giornalisti ho capito subito però che non si interessavano dell'Europa ma volevano vedere se Fini arrivava devo dire questo succedeva anche se questo problema si poneva all'interno
Nel centro sinistra voglio dire però che questo CIPE dalla possibilità come abbiamo fatto fino adesso
Di non dare nessuna intonazione elettorale questo nostro incontro essere anche molto problematici noi sappiamo che la questione europea può avere molti approcci possiamo affrontarla con l'approccio economico e quello della sicurezza dalla politica estera dei vari pilastri sui quali si deve fondare diciamo
Il processo di unità europea
Però ritengo che un faro ci deve guidare questo farò eh costituito dall'Europa politica
Voglio dire molto brevemente che se nella prima fase della costruzione europea la politica ha seguito l'economia per l'obiettivo fondamentale di dovere rincorrere diciamo le dimensioni sovranazionali del mercato
Ora bisogna capovolgere le priorità
E la politica deve essere passata diciamo al posto di comando
Ecco perché tema centrale dovrebbe essere l'Europa politica cosa che non è stato e non è ancora nel dibattito e direi nella coscienza fra i popoli
Ciò comporta come affermato nel documento di Liberal che occorre ripescare il tema lasciato in ombra dal Trattato
E cioè il tema della riforma costituzionale della revisione dei Poteri e dalla loro ridefinizione con tutta la questione estremamente delicata del voto di maggioranza e del voto ponderato
Coniugando questo è il problema di fondo che ci sta di Naldi innanzi il problema dell'unità con quello della diversità in un sistema politico
Flessibile
Ora il centro motore per avere ragione delle diversità che esistono deve essere quello di collocare queste diversità in un progetto istituzionale unitario
In un modello valido per tutti
Che riconosca l'esistenza di diversi cerchi cioè di diversi punti di partenza e anche di diverse naturali esistenti velocità economiche ma dentro un unico contenitore istituzionale e politico
Solo in questo modo noi possiamo affrontare da un punto di vista logico ma anche politicamente concreto
L'annoso problema del rapporto tra allargamento e approfondimento istituzionale rafforzamento istituzionale della comunità
Questo è anche in modo per rispondere con realismo alle alternative note che sono sul tappeto cioè se avere di fronte a noi la prospettiva questo diciamo è il punto limite di una certa posizione dei conservatori inglesi di una prospettiva di puro libero scambio quella di un nucleo duro e diverse velocità però all'interno di diverse diritti politici o quello dell'ortodossia unitaria senza flessibilità
Io dico di sì alla flessibilità
Il problema è quale flessibilità
Io ritengo che si possa parlare di una flessibilità e sono d'accordo che un'interpretazione corretta del trattato permette di dare questa interpretazione flessibile
Se si riconoscono i diversi punti di partenza da diverse velocità economiche come dei dati esistenti all'interno dell'insieme dell'area europea
Ma in un contesto in cui tutti devono potere stare dentro un'unica velocità istituzionale
Quello di cui parlavo prima cioè dell'unico contenitore che muove nella direzione della Pedrazzi
Se partiamo di qui poi di qui si passa all'economia e non viceversa allora bene discutiamo pure dalla questione dei criteri e dei tempi
Sappiamo qual è il dibattito in corso lo ha ricordato anche prima Napolitano
Ora in linea generale io voglio dire
Che non si superano i turbamenti dell'opinione pubblica sui criteri cioè sull'idea che una parte dell'opinione pubblica si è fatta che questi criteri inducono gli elementi deflattivi dello sviluppo e della crescita
Se alla rigidità sul terreno monetario delle politiche di bilancio ci si limita ad aggiungere solo un utile capitolo separato somma occupazione
Certo
Io ritengo che noi non dobbiamo attutire i criteri ma non possiamo nemmeno lasciarli nel loro austero e severo isolarmi
In questo senso io non dico che bisogna prendere alla lettera super son d'accordo col ragionamento che ha fatto Napolitano la posizione come sempre intelligente degli scali
Il quale ha posto il problema verrà interrogazione tre per cento al netto della detrazione indotta dalle politiche di severità diciamo sul terreno del bilancio
Ma dico bisogna pensare a a dire di sia una proposta del genere se vista al netto degli investimenti
Riguardanti la crescita e la creazione dell'occupazione
Naturalmente non propongo un parametro secco
Ma guarito sia chiaro ma un modo di ragionare
L'interpretazione dei parametri in rapporto alle politiche di sviluppo rende possibile
Un controllo più severo sugli obiettivi della crescita e dell'occupazione e solo in questo modo noi supereremo lo scetticismo delle popolazioni
Ora diciamocelo chiaramente la severità del controllo è solo sulle questioni inerenti la rigidità di bilancio questo è il problema politico
Ne possiamo andare a dire quello che vogliamo alla gente ma dobbiamo far vedere che le classi dirigenti della futura Europa unita hanno una chiara precisa sensibilità severità
Sugli obiettivi che stanno poi a cuore rispetto a i quali tutto il resto sono strumenti e funzioni
Che sono quelli della crescita
E della occupazione
E quindi è auspicabile un'Authority europea per il controllo delle politiche per l'occupazione in questo senso
Quando libera l'ha parlato anche di quella eccezione
Per ciò che riguarda la possibilità di ingresso successivo io non ne parlo per l'Italia sono d'accordo con quello che è stato detto da Maccanico e se l'ho detto
Da Napolitano per ciò che riguarda l'Italia però dovendomi occupare ne parli del socialismo europeo dell'allargamento ai Paesi dell'Est mi sembra che questo è un criterio ben interpretato da prendere in considerazione e cioè che
Ci possono essere Paesi che spostano la loro data d'ingresso
Ma non a vuoto
Non dicono un no all'Europa poste di fronte diciamo le forche caudine di un severissimo esame che porta poi dopo un ritorno indietro gravissimo dal punto di vista anche della coscienza di quelle popolazioni rispetto all'obiettivo dell'unità europea
Ma che ci imponga un di fronte una metodologia nuova quella di definire insieme gli obiettivi per superare quel traguardo
E quindi poi per non arrivare a quelle condizioni che potrebbe essere non solo per l'Italia ma anche per quegli altri Paesi di cui parlava Cipolletta io penso che la soluzione potrebbe essere trovata
Cercando tra i Paesi a moneta unica e gli altri un sistema come quello dello SME
E cioè di fluttuazione dentro un certo quadro il nome invece lasciarle libere con degli obiettivi che si possono poi discutere perché badate non c'è solo l'Italia ci sono tutti i Paesi dell'est e o noi verremo alla fatto che chiudiamo le porte in faccia
Oppure diciamo un sì generalizzato e siamo di fronte indotte tutte e due case a un grave problema e dobbiamo pensarci in tempo per ciò che riguarda lo sviluppo dall'Europa
Per riassumere io ritengo che noi dobbiamo mettere in discussione i criteri su una linea di lassismo
Dobbiamo dire di sì alla flessibilità e dobbiamo chiederci e qui secondo me sta la differenza tra una sensibilità di sinistra di destra può darsi che mi sbagli
Se la severità dei criteri debba stare esclusivamente dentro un circolo vizioso
Tra politiche di bilancio o e crescita o se si può innestare un circolo virtuoso
Naturalmente qui si apre poi un problema che naturalmente non è dentro la trattativa della conferenza ma è un problema che dobbiamo avere presente secondo me non c'è risposta a questa domanda se non si pone la questione del modello
E quando si segue saremmo della motivazione spaventa se pensa sarà una delle solite fumisterie di sinistra no io mi richiamo per esempio semplicemente un articolo
Molto bello che Ovest recentemente sul finanziarla Times del ministro del lavoro statunitense
E pone il problema del passaggio dalla vecchia economia alla nuova economia
Con ma porta notevole dei settori privati ponendo al centro dell'investimenti tutta la questione della formazione e vera qualificazione cambiare modello però significa una serenità Belforte
Dal punto di vista del rapporto che ci deve essere nella Comunità europea tra un pool economico è un pool finanziario e badate questa non è una questione che non possiamo discutere
Non possiamo pensare che l'eredità della funzione attuale assunta dalla Bundesbank viene presa dalla banca centrale
Esclusivamente alla banca centrale europea
O esiste il rapporto democratico trappole economico il pool finanziario oppure non si risolvono questi problemi ma che cos'è questo rapporto se non la politica
Ecco che quindi si ritorna al punto di partenza da cui sono partito il problema e l'Europa politica grazie
Dio Tremonti
Io lo sottoscrivo senza ressa le tesi sette otto che attengono la materia fiscale
Si parla di riforma e non di cambiamenti al margine non di spezzatino fiscale quindi l'esigenza di un cambiamento strutturale
I contenuti del cambiamento sono a mio parere come indicati nazionali nell'intervento di Occhetto si è parlato dell'esigenza di usare in qualche modo anche la legge fiscale per lo sviluppo del capitale umano e delle risorse materiali delle new property essa questa idea circola ormai in tutto l'Occidente nei discorsi fatti al congresso della Spd tanto diciate in quanto di la Fontaine si parla specificamente di cose fiscali la semplificazione tra l'altro e poi l'uso della leva per creare ricchezza
E specificamente piccole imprese capitale immateriale ma fondamentalmente c'è una coincidenza io credo abbastanza generale crescente sulla struttura delle riforme fiscali
C'è il riferimento a una particolarità italiana di quella dovrebbe essere la riforma fiscale in Italia fece commisurata alla realtà di un Paese con il cinquanta per cento circa della sua forza lavoro nella piccola e media impresa e nel lavoro autonomo questo è un punto fondamentale io credo che in Italia esista
La questione della rapporto democratico del patto fiscale tra stato e Terzo Stato alla la borghesia
La piccola borghesia produttrice cioè finora è stata in un qualche modo per varie ragioni fuori dal patto fiscale che adesso si è messa invece esprimere un voto fiscale un voto in qualche modo censita questa è una realtà molto ben considerata e chi a mio parere non va ignora tanto per essere chiaro in Italia ci sono cinque milioni di partite Iva
Se a questi aggiungete i soci delle società
Di piccola dimensione sugli otto milioni di soggetti sei a questi otto milioni Soggetti aggiungete i parenti dipendenti fidelizzati tutto l'universo che gira intorno all'impresa vi rendete conto che è un po'che il Terzo Stato nella borghesia produttrici
Che non per caso si riunisce e chiede quello che chiedeva la borghesia prima della rivoluzione era piccola borghesia francese che di paura cioè un governo stabile e credibile no tutti i governi stabili sono credibili
Chiedeva una legge cioè voleva i codici avrebbe poi avuto i codici Napoleone la certezza del diritto e poi un ruolo d'imposta non è che non voleva pagare le imposte le voleva pagare in modo semplice non parlava di pressione si rifiutava alla oppressione fiscale
Aggiungete che questo
Blocco sociale che io considero il tema tra Stato la borghesia produttrice sta a sessanta per cento nel Nord al trenta per cento nel centodieci per cento nessuno
Questi sono dati che credo significativi per una ricostruzione della geografia politica del Paese
Certamente fondamentale un sistema fiscale coerente con questa realtà che molto tipica dell'Italia è vero che anche la Spd parla di piccola impresa di esigenza di sviluppo del piccola impresa forti e importanti documenti comunitari stanno in questo senso ma l'Italia il Paese che ha questo fenomeno in termini più estesi in Italia ci sono più partite IVA che intanto Germani che stare a Messina
Questa è diciamo l'analisi delle tesi di Liberal quelle più specificamente di mia competenza
Io approfitto anche par condicio professò ma almeno di qualche minuto in più quello che sarebbe stato utilizzato da da Rocco Buttiglione per esempio per fare delle considerazioni di carattere non specificamente fiscale ma un po'più generale da trattati e sono convinto che più passa il tempo e più i politici dovranno coperti di fisco credo un po'quelli che si occupano di fisco di Parigi
Cinque punti che riduco all'essenziale primo punto la Costituzione italiana quella formale quella sostanziale costituzionalità mai trattati questa è una componente storica del nostro ordinamento costituzionale perché i trattati sono intesi sono interpretati come uno strumento per agganciare l'Italia alla comunità occidentale
All'inizio c'era la costituzionalizzazione dei trattati per costituzionalizzare i trattati di alleanza internazionale progressivamente per Bari Centrale
L'Italia sulle quali
Quindi il trattato come struttura di garanzia di appartenenza dell'Italia alla Comunità occidentale l'utilizzo del trattato per questa finalità materiale sostanziale
La stessa finalità stadietto il Trattato di Maastricht io ricordo riflessioni fatte da Guido Carli a proposito della costituzionalizzazione dei Trattati come esigenza di garanzia
Costituzionale per il Paese
E no non per caso Guido Carli il sottoscritto e per parte italiana del Trattato di Maastricht di cui stiamo discutendo
Il trattato come mezzo per importare in Italia un modello come mezzo diciamo monetario per un fine politico il fine politico dell'Europa
Più unita e il fine di politica interna di un qualche tipo di rigore di importazione attraverso l'adesione al trattato
Io ricordo che alla fine degli anni Ottanta presso dato Presidenza del Consiglio fu istituito un gruppo informale un Kitchen Dubach che doveva occuparsi di formulare proposte il l'ingresso dell'Italia nel grande mercato ricordo che ne facevano parte
Tra gli altri anche Guido
Io ricorda di avere formulato allora e poi risulta per iscritto un un cambiata e cioè a dire guardate che la manovra sulla Money
Ita è una manovra tecnica e non politica si fa con decreti ministeriali fuori dalle sedi parlamentari guardate che la politica fiscale para fiscale politica parlamentare
Con un contenuto con una cifra politica ben diverse da quella puramente
Monetaria ci sarà l'egoismo fiscale degli Stati che otterranno sul loro stessi rifiutando alla standardizzazione nella armonizzazione comunitaria ci saranno enormi difficoltà nelle politiche sociali
E più o meno questo è stato e e l'abbiamo verificato ma terzo punto fondamentale
Se il Trattato era il mezzo monetario per avere un fine politico c'è stata in un qualche modo fuori dalla volontà dei costituenti dei padri costituenti del trattato una specie di eterogenesi dei fini cioè a dire pur non volendolo ma il Trattato di Maastricht è diventato è sembrato comunque incerti per versi funziona come i Macchiavello per aprire il cantiere
Di demolizione dello stato sociale
Questo è un passaggio fondamentale non è nella volontà politica e giuridica del trattato ma di fatto è questo
E cioè dire il trattato si pone in una realtà di crisi dello stato sociale e dello stato nazionali crisi dello stato sociale
Lo stato sociale guarda spetta nasce comincia a svilupparsi con ascendenze un Papi lontane ma dopo la Grande Guerra dopo la Grande guerra alle masse irrompono sulla scena della storia e non che prima non ci fosse ormai vanno in moto e nello sprofondo della campagna e richiedono un trattamento politico il trattamento politico si fa in tre modi col fascismo col comunismo e con la società
I primi due hanno fallito in un qualche modo perché non hanno funzionato la socialdemocrazia entra in crisi per la ragione opposta cioè perché ha funzionato
Nata per portare la gente dalla culla alla tomba ha finito per produrre poche culle portone questo è un dato fortemente positivo ma non può essere io ignorato perché i grandi numeri la statistica sono politica Lindsey italiano sta in piedi su un modello attuario modello demografico che presuppone che le donne vivano cinquantadue anni e facciano due virgola tre feriti attualmente le donne dicono ottantun anni e quando uno virgola tre figli
Questi sono dati che non possono essere ignorati mai nella storia dell'umanità la la struttura statistica si è voluta con intensità e velocità così impressionanti in una generazione come nei nei vent'anni che stanno dietro il momento in cui ci troviamo questo è un dato di fatto con la mentale in Italia il fenomeno a enorme rilevanza ma in giro per l'Europa è più o meno lo stesso
Poiché questo cosa che meriterebbe una riunione a sei la fine dello Stato-nazione cioè la perdita del monopolio della forza economica da parte degli stati che
Una volta lo Stato controllando il territorio controllava la ricchezza e controllando le che età aveva il monopolio politico batteva la moneta riscuoteva le tasse esercitava la giustizia
Adesso controlla il territorio forse ma certamente non controlla la ricchezza che vola sopra e quindi risente di una fondamentale
E elusione del suo potere
L'applicazione all'interno agli Stati del Trattato di Maastricht è in parte non trascurabile non possiamo ignorare la riduzione dello Stato sociale ed è riduzione dello Stato sociale in un contesto di erosione dello Stato nazione aggiungiamo ebbe l'altro punto fondamentale che questo si cala in una realtà come quella italiana dominata da un enorme debito pubblico
Le imprese hanno in passivo il capitale in attivo gli assenza gli Stati hanno al passivo il debito è in attivo la politica l'Italia un debito enorme in questo momento è una pallina di carta Siss
Quindi abbiamo il fattore dica enorme fatto etica e la politica è bassissimo
Da dove vien fuori il debito pubblico italiano e qui comincia una riflessione politica che vorrei chiudesse in modo molto conforme a quello che è stato detto dall'onorevole Napolitano un debito pubblico di due milioni di miliardi non è un fatto
Marginali o fatto finanziario fatto politico è un fatto politico credo nella realtà italiana il fatto politico per eccellenza un debito pubblico di due milioni di miliardi si fa solo con un meccanismo proporzionale
Cioè a dire due milioni miliardi e politica proporzionale sono due facce della stessa medaglia questo secondo punto due milioni di miliardi fatti in vent'anni col proporzionale sono difficilissimi da gestire con maggioritario il maggioritario è inutile che ci illudiamo è un lega vige una finzione politica o giuridica per cui chi ha il quaranta per cento dei voti al sessanta per cento dei seggi
Ma
Evidentemente serve in questi termini di distinzione di simulazione per gestire la normalità cioè presto stare una quota di PIL dal nord al sud alle imprese e le famiglie ma il maggioritario serve per governare la donna ritta e nulla a norma del è inutile che ci illudiamo
Con maggioritario non si fa il debito pubblico per il futuro ma non si gestisce uno staff di debito pubblico di ambire mirati per il passato
Non è polemica ma è una considerazione
Credo asettica io riflettevo sui tre quattro mesi in cui sono stato al Governo
Valutavo come molto serio l'atteggiamento dell'opposizione parlamentare però anche constatarlo che se l'opposizione che ha fatto noi per quattro mesi l'avessero fatto nei precedenti vent'anni non c'è un debito pubblico di due milioni di media
Poco si sarebbe creato in condizioni un po'diverso e non è che sia una colpa il debito pubblico italiano tra l'altro ha origini nella uso della della della struttura di spesa pubblica per acquisire consenso dei rom democratico delle masse anche in epoca difficile non voglio fare polemiche ma oggettivamente
Col maggioritario non si fa debito pubblico ma col maggioritario è difficilissimo gestire il debito pubblico di due milioni di miliardi anche perché come uno ci mette le mani succede come è successo a noi con le pensioni e come può succedere a chiunque altro con fenomeni il motorino e cioè a dire se uno mette le mani sul debito pubblico avendo magari una elevata percentuale di voti lo premia in termini di seggi ma avendo contro l'altra metà del Paese ai nomi difficoltà di governo dentro questo sì
Quindi per conclude
Primo credo che sia fondamentale sull'Europa e sul ciò che rappresenta passaggio economico necessario per arrivare all'Europa il massimo dell'unità possibile e cioè a dire l'uso della
Manovra economica finalità di speculazione politica qualcosa che premiati ai a breve termine chi ci specula politicamente ma anche distrugge l'equilibrio del Paese
La catena degli infortuni politici accaduti in Europa in dipendenza della speculazione politica
Su questi punti è impressionante è caduto il governo svedese caduto il governo austriaco è caduto il governo italiano dell'altra volta non mi sembra messo bene governa francese e ciclo continua e può svilupparsi ancora in Italia quindi il massimo dell'unità possibile il minimo della speculazione
Possibile
Per finire per accreditarmi in un qualche modo in termini politici io di mi permetto di citare un articolo che ho scritto il dieci febbraio del novantaquattro sul Corriere della Sera cui stava cominciando la campagna elettorale esattamente come adesso
E chiudeva con due ipotesi prima ipotesi c'era scritto
è positiva i partiti che vincono vincono a sufficienza per governare davvero oppure se non vincono abbastanza
Si accordano con gli altri divisi in dei valori partiti si possono infatti accordare sui poteri essenziale per una legislatura beve costituente quella che sarebbe stata
Con il presidente Maccanico essenziali per una legislatura breve costituente intorno a due punti essenziali elezione popolare del Primiero cancellierato e riforma fiscale su base federale
Seconda ipotesi negativa niente di tutto questo e allora come nel romanzo prepara il destino che abita lo spazio dietro la scena il romanzo su cui era costruito l'articolo erano le affinità elettive
Elettive affinità ecco io credo che dopo il meccanismo elettivo sia importante un alto tasso almeno Fini di
Europa un alto tasso di affinità grazie
Ringraziamo gli intervenuti naturalmente nella speranza che questo confronto anche se non è stato completo tra tutti gli interlocutori che avevamo previsto possano segnare nuovo seme in questo dibattito grazie a tutti arrivederci
Sì calcolata
Allora
Ad allontanarsi ci sia
Una strage