"Orario di lavoro e progetto di societa'" org. dal Comitato Scientifico Nazionale del PRC

Che si tiene questa volta in una una seduta pubblica aperta
Abbiamo pensato di farlo d'accordo con la segreteria era nazionale del partito perché ci troviamo di fronte delle scadenze molto importante il Comitato politico nazionale del partito nella sua ultima riunione ha deciso di convocare il congresso dando al Congresso un tema grande rilievo dalla resistenza al Progetto
Questo è quindi Progetto
Avremo così due giornate in settembre di studio di analisi politica economica sociale che si configuri un anno in una conferenza
Nazionale per il programma quattordici quindici sette
Che dovrà preparare quello che sarà coi nel momento più importante della vita del nostro partito
Il congresso nazionale che adesso è previsto nei primi giorni di dice
In previsione di tutto questo il Comitato etico ritenuto
Opportuno necessario fare una serie di riunioni alcune delle quali riservate altre come questa invece pubbliche
Per puntualizzare
I
Grandi temi che sanno propri delle conferenza programmatica nazionale infine del congresso uno di questi è certamente quello dell'orario di lavoro ma non visto in modo a sé stante ma visto la reazione proprio quello che pensiamo debba essere la ragione stessa della congresso cioè un nuovo progetto di
Società
è un impegno
Fare tremare i polsi naturalmente un impegno difficilissimo
Tenuto conto della situazione
Mondiale di questo capitalismo vincente apparentemente vincente riteniamo
Di questo liberismo ormai con calmante sì da solo
E in però credo che sia crediamo tutti che sia questo il nostro compito
Per questo per illustrare questo primo punto fondamentale abbiamo ritenuto opportuno sentire uno dei nostri migliori
Poi chiede dire filosofi dell'economia
Marco Revelli tutti conosciamo
Che molti di noi amano proprio così per quello che è per la sua storia per la storia della sua famiglia
Credo che tutti noi diamo letto il suo ultimo libro le due destre che ha avuto anche un successo di anche il Pd critica di
Discussioni che ha fatto sorgere grandissima discussione
Materie fra l'altro uno dei cinque candidati al Premio viareggio sta saggistica facciamo i nostri avuto il fatto stesso che
Sì è uno dei cinque candidati dimostrare tutto il suo
Abbiamo qui la uno
L'imputato scientifico e onorato per la presenza di di tutta la segreteria
Nazionale del Partito della Rifondazione comunista e autorevoli cattedratici molti deputati senatori non solo del nostro partito ma soprattutto dalla presenza del Presidente del partito del segretario del partito ecco cedo subito la parola Presidente
Ringrazio Ornesi ringrazio tutti voi che siete venuti ma mi pare che mesi abbia detto con la solita chiarezza ed efficacia e sobrietà nello stesso tempo qual è il senso di questa nostra discussione
Qual è lo scopo l'obiettivo che ci prefiggiamo e quindi francamente non mi pare vi sia da aggiungere niente altro o alle sue alle sue parole
Non avendo tra l'altro molto tempo a disposizione credo che sia più giusto più normale
Più funzionale procedere subito e dare la parola al nostro relatore compagno carissimo ride
Grazie io ringrazio voi nei grassi e compagni che mi hanno invitato a tenere questa relazione per la loro stima allora affetto
E ringrazio voi che sette intervenuti a questa discussione
Io vorrei tentare in questa relazione di collegare il tema cruciale
Nell'orario di lavoro e della sua credo inevitabile riduzione
Con quello che ritengo un nodo strategico ineludibile oggi
Per quelle forze del movimento operaio che non intendano arrendersi al dispotismo dell'esistente
Collegavano cioè con la necessità
Di saldare strettamente resistenza
E innovazione resistenza come risorsa ineludibile
Come fonti ineludibile di energie sociali conflittuali e innovazione come necessità di pensare in avanti
Lotte difensive all'interno del consolidato anche se in rapidissima ristrutturazione apparato industriale centrale e attività di progettazione invenzione di nuove forme di cooperazione sociale
In sostanza la necessità di saldare difesa intransigente
Delle condizioni materiali di vita e di lavoro di quelle masse di lavoratori salariati che oggi vivono la doppia sfida della trasformazione della fabbrica fordista e del sistema di garanzie di Welfare
E insieme proiezione offensiva
Capacità di concepire un altrove un'alterità radicale rispetto
Alla forma attuale delle relazioni sociali
Tale da riproporre i termini dell'antagonismo tra capitale e lavoro all'altezza della sfida in atto
Credo che valga la pena in questa prospettiva
Tentare di collocare la questione dell'orario di lavoro
Sul più generale scenario della trasformazione capitalistica in corso
Su quella che appare con sempre maggior nettezza con una vera e propria
Cesura come una svolta periodizzazione ante dal fordismo al post fordismo per usare termini
In qualche modo ancora grossolani
Ma tanto per intenderci dalla produzione di massa alla produzione snella dalla seconda alla terza rivoluzione industriale cesura di svolta la quale a sua volta li invia a mio avviso a mio avviso alla necessità di un altrettanto radicale salto di paradigma all'interno delle culture antagonistiche
Di una qualche rottura epistemologica all'interno della cultura del movimento operario
Due aspetti in particolare mi sembrano degni di rilievo all'interno di tale trasformazione
Nei solo due anche se il quadro è sicuramente molto più complesso
Il primo riguarda il rapporto tra sviluppo e livelli occupazionali
O meglio la rottura di quel circolo virtuoso
Tra crescita industriale e dinamica occupazionale
Che aveva caratterizzato in senso forte buona parte del ciclo fordista perlomeno la sua fase fordista che i mesi Anna
Costituendo la base materiale delle politiche del lavoro nel Novecento maturo
E che ora sembra irreversibilmente esaurito
Le espressioni sono diverse ma i giudizi dei più accreditati osservatori sono su questo punto unanime siamo lucidi scrive al proposito di Aznar sotto il significativo titolo del capitolo
Il lavoro è finito
Siamo lucidi la rivoluzione del lavoro non è un fenomeno aneddotico
E un mare morto non è un fenomeno congiunturale che potrebbe essere regolato grazie alla saggezza di amministratori tranquilli che seguono ancora la crescita del tempo ormai passato
è una rivoluzione struttura
La Società del lavoro la società salariale aggiunge André Gorz sta crollando in modo irreversibile sotto i nostri occhi senza che ce ne accorgiamo incapaci come siamo di immaginare o volerne il superamento e aggiunge nelle cinquecento più grandi società americane
La proporzione degli impieghi permanenti a tempo pieno rappresenta ormai soltanto il dieci per cento del totale
Naturalmente quando Gore si parla di società del lavoro Società del società salariale pensa al modello fordista alla società
Incentrata sulla figura centrale del lavoratore a tempo pieno con il posto di lavoro tendenzialmente garantito inserito in una rete di garanzie normative
Questo modello sostiene sta lentamente ma inesorabilmente disgregando
Il novanta per cento dei dipendenti
Dell'impresa in particolare le cinquecento principali
Impresa e Censis da Fortune e costituito da lavoratori precari a tempo parziale intermittente
Da prestatori di servizio forme info foro formalmente iscrivibili nella categoria dei lavori autonomi anche se in realtà sottoposti al ciclo e alla linea di comando delle imprese committenti
D'altra parte fin dal meno centosettantanove quasi vent'anni fa proprio corso
In uno scandaloso articolo scandaloso tra virgolette naturalmente sul Nouvelle Observateur per firmato con lo pseudonimo di Michel Bousquet aveva anticipato con visionaria lucidità la svolta che oggi è sotto gli occhi di tutti
La terza rivoluzione industriale affermava rompe il legame tra la crescita della produzione è quella dell'occupazione
E mette a mal partito uno dei dogmi keynesiani secondo il quale il rilancio degli investimenti riduce la disoccupazione
Concludeva che in sei morto modo un po'eccessivo che in sé morto e con lui sono morte le politiche del pieno impiego
I termini non Diversi d'altra parte si esprime Giorgio Lunghini
Nel suo più recente lavoro letta dello spreco la mia tesi scrive e che la disoccupazione oggi carattere strutturale
E ritorna questo termine è chiaro ha origine nelle forme attuali del cambiamento tecnologico e organizzativo ed è tendenzialmente irreversibile
Dunque in questo contesto la disoccupazione fare questo la sostanza non è il prodotto di una crisi dello sviluppo
Di un temporaneo arresto dello sviluppo o di un suo rallentamento das bloccare mediante una qualche forma di rilancio degli Investimenti
E al contrario la forma stessa che assume lo sviluppo
In una fase in cui gli investimenti sono essenzialmente finalizzati alla riduzione delle quote di lavoro umano
Va in questa direzione la composizione tecnologica di capitale che caratterizza appunto la terza rivoluzione industriale
Qualificata da tecnologie flessibili di tipo elettronico e da processi di automazione spinta qualificata soprattutto da quel tipo di innovazione tecnica che Luciano Gallino che non può essere certo tacciato di antindustriali Isma'anzi definisce innovazione ricorsiva
Uso di macchine automatiche per progettare
Produrre e comandare altre macchine automatiche questa è fra novità dirompente
Secondo Gallino che spezza definitivamente il nesso tra Investimenti sviluppo occupazione
Va d'altra parte in questa direzione la rivoluzione organizzativa
Che accompagna e segue come naturale conseguenza
Il salto tecnologico in atto
Cioè vanno in questa direzione quei processi
Di ridefinizione delle relazioni sociali all'interno del processo di lavoro
Che costituiscono lo statuto della fabbrica integrata va in questa direzione il Just in Time
Va in questa direzione l'autonoma azione la cosiddetta autonoma azione termine usato da tagiki onora il padre del sistema Toyota
Va in questa direzione la riduzione delle scorte dei magazzini delle strutture logistiche delle catene gerarchiche va in questa direzione quel nuovo modello di organizzazione che
Solo per effetto di un disastroso
Fraintendimento una parte del nostro sindacato ha interpretato come il segno di una ricca personalizzazione del lavoro
E un rilancio del ruolo del fattore umano all'interno dell'organizzazione del lavoro e che in realtà puntano
E il loro fine essenziale della loro stessa filosofia apertamente dichiarata peraltro dai loro tre Orizia minimizzare i costi organizzativi
Di costi fissi
Che erano cresciuti enormemente all'interno della struttura rigida fordista eliminare le sacche di grasso così vengono definite le cosiddette diseconomie sistemiche
Che sono poi manodopera non direttamente produttiva giudicata in esubero forme di riorganizzazione che puntano a chiudere la forbice tra organici di fabbrica e forza lavoro direttamente produttiva rendere integralmente direttamente produttiva la forza lavoro
Va soprattutto in questa direzione
Nelle irreversibile rottura tra sviluppo e occupazione la dinamica dei tassi di crescita della produttività
Nel suo rapporto con la parallela dinamica dei tassi di crescita della produzione
Questo rapporto produttività produzione produttività del lavoro volume di prodotto gli output che aveva visto costantemente prevalere il tasso di crescita della produzione e quindi della domanda di beni di consumo di massa su quello della produttività per tutta la fase del fordismo maturo
Per tutto il periodo che va dalla fine della seconda guerra mondiale fino alla metà degli anni Settanta
Che aveva cioè in qualche modo visto costantemente il mercato correre davanti alla fabbrica esercitare una domanda
Crescente a un ritmo superiore a quello della produttività del lavoro per la capacità produttiva della fabbrica questo rapporto
Che aveva dominato il periodo fino a metà degli anni settanta si è a poco a poco rovesciato
A partire da quella data fatidica in cui si sono incrociati molti punti di crisi e di trasformazione di cui la crisi petrolifera è stata solo l'aspetto superficiale fenomenico in realtà in cui sono cambiati i rapporti di forza a livello globale
Sotto l'effetto congiunto dell'innovazione tecnica e organizzativa e della progressiva saturazione dei mercati un opulenti di undici scatti centrali gli unici capaci di assorbire
Per potere d'acquisto i prodotti industriali maturi
Divenuti sempre più mercati di sostituzione
Nella previsione per il futuro lascia sperare in una correzione di tale tendenza
Le previsioni di crescita mondiale fino all'anno due mila elaborate dei grandi istituti di previsione economica
Parlano di un tasso medio del due per cento annuo di crescita del PIL per i Paesi dell'Unione europea
Due per cento e di un due virgola sei per cento annuo per i Paesi forse
Mentre il saggio medio di crescita della produttività previsto
Si aggira sul tre virgola uno per cento e si tratta di un tasso medio
Il quale però si eleva
Intorno al dieci per cento per i settori ad elevato contenuto tecnologico per quei settori a innovazione ricorsiva di cui parla appunto Gallino cioè per quei settori concentrati appunto nei Paesi industrialmente maturi
E sottoposti
Agli stimoli alle sfide della competitività globale di un mercato in cui o si cresce
Improduttività annualmente di cifre assai elevate
Senza poter aumentare il volume di prodotto o si cade fuori
Questo significa che a parità di tempo di lavoro fermo restando il volume di ore socialmente lavorate l'occupazione tenderà a diminuire in proporzione pari al differenziale tra i due tassi di crescita
Che cioè a parità di tempo di lavoro la struttura produttiva capitalistica
Tenderà a funzionare comune a mega macchina integrata destinata a dissolvere progressivamente la propria componente visiva
A divorare la parte di se stessa più direttamente connessa con i processi e le forme dell'integrazione sociale fa tappa per lo stesso Dahrendorf che non è un rivoluzionario certo non è un pessimista un catastrofista cosmico
A parlato di rottura del circolo virtuoso tra crescita integrazione coesione sociale e democrazia
Il secondo aspetto significativo dell'attuale forma capitalistica
Riguarda invece il nesso
Che essa viene stabilendo tra accumulazione
Soggettività del lavoro
E territorio
Un nesso qualitativamente nuovo per molti aspetti inedito
Che rompe frontalmente con il consolidato modello fordista
Nel modello fordista la produzione era fortemente de soggettiva atta
E altrettanto fortemente localizzata
Al centro di quel modello stava il corpo che lavora il corpo come macchina specializzata
Sottoposta alla formalizzazione spinta del piano di fabbrica alla predeterminazione assoluta di mansioni e di operazioni parcellizzate
In quel contesto in contesto fordista nella fabbrica fordista
Ogni elemento di soggettività
Di creatività
Di autor attivazione del lavoratore
Era considerato un disturbo
Una potenziale stupida
Ai sincronismo i sempre eguali disegnati dall'Ufficio tempi e metodi
Così come un disturbo era considerata ogni interferenza proveniente dall'ambiente esterno
Al nucleo tecnologico di fabbrica alla sfera omogenea sottoposta al comando gerarchico di fabbrica alla capacità di pianificazione integrale della tecnostruttura
Cosicché ogni componente ogni segmento del processo produttivo tendeva ad essere ricondotto alla medesima unità spaziale
Al medesimo spazio uniforme dello stabilimento in modo tale da impiegare la contiguità spaziale
L'unità di tempo e di luogo come risorsa organizzativa come fattore di coordinamento
I modelli di di River Runs la Ford
Negli Stati Uniti o di Mirafiori per la FIAT in Italia il gigantismo industriale la tendenza a ricondurre annega stabilimenti la totalità delle operazioni e delle funzioni
Sono indicative di questo modello che i teorici dell'organizzazione i sociologi dell'organizzazione
Connotano col termine del make contrapposto alla logica del buy farsi in casa ogni componente del prodotto
Perché questo garantisce controllo organizzativo piuttosto che comprarli all'esterno affidarsi alla logica di coordinamento della gerarchia d'impresa piuttosto che affidarsi alla logica spontanea del mercato all'incontro tra
Domanda e offerta questa della centralizzazione della concentrazione produttiva in unità di spazio e di tempo
Era la logica prevalente del modello fordista
Il nuovo modello produttivo al contrario che appunto chiamiamo per semplicità post fordista
Che fate la flessibilità il proprio principio ispiratore
Che deve in qualche modo
Adeguare il processo di lavoro ai repentini mutamenti di un mercato sempre meno prevedibile pianificati le perché sempre più saturo e sempre più attraversato dalla competitività
Questo nuovo modello deve necessariamente fare della soggettività una risorsa
Deve in qualche modo mettere al lavoro anche la sfera complessa dei sentimenti la fedeltà in primo luogo della creatività della mobilitazione
Psichica rimettendo in gioco quello straordinario strumento di flessibilità anche la personalità del lavoratore
E nel contempo deve accettare di mettere al lavoro il territorio rinunciando all'ossessiva centralizzazione della fase fordista
Decentrando mobilitando risorse esterne
Al chiuso nucleo aziendale riproducendo filiera è sempre più lunghe reticoli di subfornitura
Sempre più pervasivi sempre più estesi in uno spazio esterno che le nuove tecnologie di telecomunicazione e la rivoluzione dei trasporti sono andate rapidamente dilatando
Fino a farle coincidere con lo spazio globale dell'economia mondializzata
Una visualizzazione
Esemplare può essere rappresentata dalla evoluzione della mappa della carta geografica dei di un prodotto come l'auto
Se noi vogliamo ricostruire la geografia
Di un prodotto della FIAT come la centoventisette
Alla metà degli anni Settanta nella prima metà degli anni settanta se vogliamo localizzare i diversi luoghi in cui venivano prodotte le diverse componenti di questo prodotto maturo tecnologicamente assai complesso me probabilmente sì basterebbe la carta dopo grato povera figlia di un grande stabilimento FIAT di Mirafiori
O di Rivalta o di una parte di una o ancora un po'Anita una come Torino
Se volessimo fare lo stessa operazione con un prodotto come la Ritmo
Tra gli anni settanta e gli anni Ottanta probabilmente avremmo bisogno già di una mappa di una carta geografica più ampia almeno del Piemonte e di una parte della Lombardia e di un pezzo di terza Italia
Perché i processi di decentramento produttivo avevano esternalizzato una serie di funzioni per indebolire quel tipo di classe operaia per colpire il il il potere sindacale in fabbrica e così via
Se noi vogliamo fare la stessa operazione con un una uno alla fine degli anni ottanta avevo bisogno di una carta geografica d'Italia e se vogliamo farlo
Su una bravo o su una brava o su un appunto avremmo probabilmente bisogno di un planisfero
Tanto si è dilatato lo spazio produttivo tanto si è articolato il pro cesso
Lavorativo pertanto si è articolato spazialmente
Questo processo
Il modello dell'accumulazione della valorizzazione capitalistica
Si è così assolutizzato
Sia in termini intensivi una più profonda messa al lavoro del fattore umano
Una più integrale espropriazione della figura del lavoratore mobilitato integralmente in ogni sfera della sua esistenza al servizio della valorizzazione del capitale
Il lavoratore gramsciano che aveva il corpo sottoposto al ritmo uniforme
Delle operazioni parcellizzate ma la mente libera per concepire pensieri non conformisti del Gramsci lì
Americanismo e fordismo sparisce
Anche la mente viene sussunta al processo di valorizzazione anche le risorse psichiche anche l'anima si dice viene acquistata insieme alla forza lavoro quindi sia in termini assoluti esazione sia in termini intensivi
Sia in termini estensivi
Una più ampia assoluta messa al lavoro del territorio delle sue risorse sociali delle sue culture dei suoi saperi dei suoi serbatoi di socialità e di cooperazione
La logica dei distretti industriali in sé e la logica del distretto industriale è messa al lavoro
La la comunità intera è messa al lavoro il reticolo di conoscenze sono messi al lavoro le reti di rapporti familiari e personali è messa al lavoro l'amicizia la fiducia reciproca
Tutto è trasformato in potenza produttiva due aspetti questi della messa al lavoro della soggettività da una parte e della messa al lavoro del territorio dall'altra
Che si saldano tra loro interagiscono strettamente con terzo aspetto qualificante del cosiddetto modello post fordista
Cioè con la crescente finanziarizzazione del capitale e con la sua globalizzazione
Con l'accresciuta capacità del capitale di operare la propria metamorfosi nella forma dal denaro e di guadagnare per questa via un'inedita mobilità
Un'assoluta possibilità di delocalizzazione che gli permette di emanciparsi fortemente dal dispotismo dello spazio
Dalla sua determinazione territoriale e di assumere l'intero sistema mondo come luogo della propria valorizzazione
Se ci chiediamo da dove provenga ecco il nesso che salda questi processi se ci chiediamo da dove provenga quelle norme massa di capitale finanziario
I capitali informa monetaria
Che in misura crescente da un paio di decenni è venuto occupando la scena mondiale cosiddetti mercati e loro dispotismo
Quella massa che già oggi sposta quotidianamente quella gigantesca piazza affari telematica che si apre al mattino contò chi si chiude alla sera con Wall Street
Qualcosa come mille miliardi di dollari al giorno un milione
Mezzo circa di miliardi di lire l'equivalente del nostro debito pubblico se ci chiediamo da dove tutto ciò provenga
Dicevo io credo che non si possa sfuggire il fatto che buona parte di essa è il prodotto del gigantesco salto di produttività del lavoro consumato si in questa terza rivoluzione industriale in questo ventennio che ci separa dagli anni Settanta
E no remunerato
E l'equivalente
Del valore generato da un processo di valorizzazione sempre più intensivo ed estensivo
Che non si è tradotto né in aumenti di salario
Lei maggiore occupazione
Ne in diminuzione dell'orario
Ma che rimane nella sua forma astratta di denaro nella sua determinazione di moneta e come tale circola e governa e Governo nel senso proprio per la sovranità
La vera sovranità
In parte è salario differito
I fondi pensione
Dodici milioni di miliardi di lire i primi cento fondi pensione americani e giapponesi
Salario differito
Si sta finendo anche in parte il nostro con la riforma pensionistica
In parte è utile non distribuito
Ne era investito in impianti la variante finanziario speculativa del capitale industriale
In sostanza il sistema di accumulazione capitalistico che si va profilando nel suo nesso
Tra trasformazioni di fabbrica trasformazioni nel rapporto tra fabbriche territorio trasformazioni nel rapporto tra capitale industriale capitale finanziario
Si configura così come una gigantesca macchina che intercetta e cattura energie sociali territoriali zattere
Forme concrete di cooperazione sociale Processi localizzati di lavoro e di mobilitazione delle risorse e li trasferisce in forma astratta dissecata incorporea entro il circuito globale del capitale finanziario una gigantesca pompa aspirante di socialità
La trasferisce entro la rete planetaria priva di luogo e di determinazione concreta della comunicazione della circolazione monetaria una mega macchine appunto ancora di conversione del concreto in astratto della materialità in immaterialità del territoriale in globale
Che persegue e prosciugato i propri serbatoi di socialità
Praticando in forma sistematica il proprio shopping industriale finanziario si sposta rapidamente in ogni parte del mondo dove posso ottenere servizi prestazioni o componenti al minor prezzo e col maggior rapporto qualità prezzo
E che costringe i governi e Stati nazionali a un lungo dista una lunga disperata rincorsa fatta di dumping sociale di deregulation
Il progressivo
Rinuncia e destrutturazione delle reti di garanzie di sicurezza di destrutturazione dei reticoli negoziali conquistati nei decenni precedenti
Sia vera così direi al crepuscolo del secolo la profezia formulata a Polanyi negli anni Trenta
E solo transitoriamente rinviata nei suoi esiti per via politica statuale grazie al grande compromesso socialdemocratico che ha retto le società industriali nella seconda metà del Novecento
Si avvera quella profezia l'economia uscita dal proprio alveo sociale
Brani di sé di sempre
Uscita dal letto della società emancipata dal reticolo di vincoli sociali
Sì automatico sia autonomi Pietro agisce in forma distruttiva sulla società la destabilizzare disc greca lancerà legami sociali e reti di relazioni provocando un crescente deficit di socialità
Trasformando la socialità
In fattore direttamente produttivo e consumando la Comuna qualsiasi materia prima lasciando dietro di sé folle solitarie di individui isolati competitivi tessuti comunitari laceranti
Individui tanto più competitivi quanto più isolati e tanto più isolati quanto più competitivi
Direi che questa situazione per certi versi nuova
Produce perlomeno due petti
Di grande rilievo sul piano delle strategie politiche per la necessità di pensare
Strategie politiche di contenimento e di opposizione
In primo luogo una crisi delle soluzioni riformiste
Una crisi del riformismo delle basi materiali stesse del riformismo una crisi della logica del patto sociale fondamentale
Giocato sulla coppia conflitto negoziazione sulla possibilità di trovare punti di mediazione accettabili e anzi desiderabili per entrambe le parti capitale e lavoro
Il patto che ne sia no patto socialdemocratico il patto che in essi hanno la possibilità di redistribuire risorse crescenti in modo tale da stabilizzare il sito dello sviluppo del capitale da da farle operare come
Funzione di razionalizzazione del sito del capitale
Quel modello valido in una situazione in cui ci si trova di fronte un gioco a somma positiva in cui lo sviluppo generava un surplus di risorsa investibili socialmente
Vede i propri margini di manovra restringersi
Quanto più il gioco si fa per così dire a somma zero
Quanto più il meccanismo dell'iter competitività globale pretende per sé tutte le risorse e lei sottrai integralmente ai livelli di socialità territoriale
Seconda conseguenza
Assai significativa per il tema che siamo chiamati oggi a discutere
Uno slittamento dei termini stessi del conflitto
E dei suoi figli
Non più solo conflitto per la redistribuzione di risorse crescenti
Messi a disposizione dell'dallo sviluppo questo è stato il conflitto centrale fino agli anni Settanta quello che ha raggiunto il sua come negli anni settanta
Risorse salariali risorse comma anche risorse interne di potere la possibilità di giocarsi dentro la macchina dell'accumulazione capitalistica crescenti livelli di ricchezza e di potere
Non più appunto solo conflitto per la redistribuzione di risorse crescenti ma drammatica lotta conto l'astrattezza azione e l'espropriazione delle risorse sociali del lavoro
Lotta per la difesa delle a risorsa socialità contro il processo che la delocalizzare la sottrae alla Comunità di lavoro di territorio
Il conflitto fondamentale a mio avviso diventa quello orientato a intercettare le risorse sociali
Generate aspirate dal processo di valorizzazione globale e a riorientare le al sociale stesso
Impedirne in qualche modo l'espropriazione il disseccamento impedirne l'impatto distruttivo sulle aggregazioni territoriali metterle al servizio queste risorse della riproduzione sociale
Trasformarla in forme di produzione della socialità
Non è un compito nuovo e per certi versi entusiasmante per il movimento operario non più solo il compito di a rappresentare soggetti collettivi
Che o la tradizione ci consegnava come per il socialismo ottocentesco
Ho lo sviluppo capitalistico produceva come l'operaio ma si ficcato del Novecento maturo non più la necessità di rappresentare soggetti collettivi dati nella loro materialità
Ma per certi versi la necessità di ricostruirli
Di ricostruire rettifico lì e livelli di socialità
Che il livello attuale dello sviluppo capitalistico discreta disseca e distrugge questo a me pare
Il problema cruciale per certi versi preliminare l'oggetto del conflitto insieme la condizione del conflitto perché senza socialità non si ha conflitto e senza conflitto non è data socialità
Ecco per se ho ancora più di qualche minuto io credo che in questo contesto si inserisca l'obiettivo della riduzione
Dell'orario di lavoro
Il tema
Dell'orario di lavoro
Io credo che la riduzione dell'orario di lavoro possa essere considerata in fondo
Come la più potente lei va a nostra disposizione
Per piegare le inedite potenzialità produttive generate nei punti alti dello sviluppo
Per piegarle al progetto di ricostruzione delle relazioni sociali su basi non mercantili
La leva per cercare di trasferire l'accidente l'accentuata produttività del lavoro
Dal terreno della valorizzazione del capitale nella sua forma più astratta a quello della ricostruzione della rete di socialità nella sua forma meno impersonale
Nella sua rinnovata capacità di produrre individui associati capaci di padroneggiare consapevolmente la propria riproduzione sociale
Quindi
La diminuzione dell'orario la riduzione dell'orario di lavoro non è solo un obiettivo difensivo
Difendere gli attuali livelli di occupazione
Tentare
Di costruire barriere
Intorno all'esercito del lavoro salariato tentare di blindare per così dire il campo del lavoro salariato
Costruendo intorno adesso trincee destinate prima poco poi ad essere
Espugnata e
Ma al contrario si tratta di una vero e proprio progetto di transizione si tratta di organizzare il trasferimento di risorse da un campo all'altro dal campo della valorizzazione del capitale globalizzato al campo della ricostruzione di reti di socialità antagonistica
In questo contesto io credo che l'obiettivo delle trentacinque ore
E la riduzione dell'orario di lavoro a trentacinque ore a parità di salario
Solo da un ruolo decisivo
Svolga un ruolo decisivo sia dal punto di vista simbolico sia dal punto di vista pratico dal punto di vista simboliche un segnale di inversione di una tendenza
Nei punti alti lo sviluppo badate l'orario di lavoro è andato crescendo negli ultimi vent'anni
Un bel libro uscito pochi mesi fa
Negli Stati Uniti intitolato di over work ad American
Dimostra come tra gli anni settanta e oggi il monte ore lavorativo medio del lavoratore americano è aumentato di oltre un mese
Siamo in presenza dei punti alti di una dilatata di una dilatazione dell'orario di lavoro ecco lanciare un segnale unificante di riduzione dell'orario di lavoro a un secondo valore simbolico significativo e anche il significato di un trasferimento sia pur limitato sia pur parziale di tempo sociale
Dal terreno del dominio e del monopolio della valorizzazione capitalistica al terreno della gestione da parte degli intimi
Quindi credo che sia un passo necessario indispensabile unificante credo che però accanto a queste o occorra continuare a pensare a pensare in avanti come gestire come usare appunto la leva dell'orario di lavoro
Sia sul versante difensivo della consolidamento dei livelli occupazionali sia sul piano progettuale della liberazione di tempo di lavoro ad uso sociale
Credo che occorra incominciare a pensare in termini modulari
Giornata dei giornata lavorativa
Era edito
La discussione in Francia in Germania in Francia e anche negli Stati Uniti e andata relativamente avanti
Su questo terreno autori come in via su una
Come Alan birra lo stesso Jeremy Rifkin per quanto riguarda gli Stati Uniti hanno incominciato a pensare in questa direzione come possano essere innestato qui ed ora
Senza immaginare una trasformazione preventive globale della società ma qui ed ora dentro a questo processo di globalizzazione dentro queste reti di relazioni globali
Come si possa incominciare a pensare l'apertura di brecce ampie nel muro dell'orario di lavoro per settori per singoli rami industriali per industrie per situazioni
Si tratta di pensare come
Ridurre l'orario di lavoro si tratta di pensare come finanziare la riduzione dell'orario di lavoro
Chi deve pagare questa riduzione
Nella prospettiva della riduzione trentacinque ore a parità di salario in qualche modo si ipotizza che
Sia l'impresa col suo salto tecnologico appagare questa riduzione ma se si pensa se si deve pensare per situazioni e per riduzioni più drastiche più drammatiche
Io penso che sia a Mirafiori si dovesse adeguare l'orario di lavoro al salto di produttività in modo tale da incidere significa mentre significativamente sull'organico
Dovremo pensare a riduzione a a venti ore settimanali
O a ottocento ore mensili o a venti mila ore nella vita lavorativa
Ecco se noi dobbiamo incominciare a pensare in questi termini per alcuni settori dove il salto tecnologico e la produttività del lavoro è particolarmente violento
E io credo che si tratta anche di incominciare a pensare come finanziare socialmente questa riduzione dell'orario di lavoro di Aznar propone per quanto riguarda la Francia la tecnica del secondo a segno
E per la quantità di lavoro effettivamente versato e a un'integrazione del salario corrispondente alla quantità di ore di lavoro non prestate remunerato con meccanismi statutari
Riconvertendo in parte istituzioni esistenti meccanismo della cassa integrazione in Italia il finanziamento alle imprese le le le le centinaia di migliaia di miliardi che vengono fatte affluire alle imprese e ricorrendo alle alla leva fiscale
Aznar rappresenta un ampio ventaglio di possibili in tasse dalla tassa sull'innovazione tecnologica che fa pagare direttamente i processi
Di ristrutturazione alla tassa sui prodotti alla a una sorta di imposizione indiretta di IVA sui prodotti generati in settori ad alta potenzialità tecnologica forme che permettano di dirottare gli effetti della aumento della produttività dalla pura valorizzazione del capitale alla valorizzazione del tempo sociale
Di lavoro
Liberato
Si può discutere a lungo sugli strumenti tecnici io credo che il principio si avvale io credo che il principio giusto sia quello di far pagare in parte la riduzione dell'orario di lavoro a una società che dall'effetto sistemico dell'aumento della produttività attratto e continua a trarre l'accesso la possibilità di accesso a risorse crescenti ma credo che queste due soluzioni riduzione dell'orario di lavoro
E remunerazione salariale integrazione per via fiscale nelle varie forme del tempo liberato debbano debba accompagnarsi a questi due livelli almeno un terzo
Aspetto che riguarda il modo con cui gestire il tempo socialmente liberato nelle proposte tanto di Aznar quanto di Gorzone questo aspetto rimane in secondo piano meglio viene valorizzato l'uso individuale del tempo
Il processo viene letto come un potenziamento delle capacità di espressione di vita dei singoli individui io credo che invece se noi vogliamo connettere strettamente questi processi
E questo tipo di interventi con l'obiettivo fondamentale della ricostruzione di tessuti sociali di forme di cooperazione e io credo che investire occorrerebbe pensare a forme di gestione collettiva auto organizzata ecco operativa digestione del tempo libero
Io penso che occorrerebbe e qui viene il discorso dire del terzo settore dei lavori socialmente utili
Delle delle dell'economia sociale dell'economia solidale e così via io credo che occorrerebbe incominciare a pensare la possibilità di trasferire quote di tempo di lavoro dai processi nei settori ad alta tecnologia d'alta valorizzazione del capitale a settori di cooperazione sociale autogestite auto governata dai lavoratori che in qualche modo prefiguri forme di cooperazione sociale non mediate dalla forma merce non mediate dal mercato
Secondo Fini e obiettivi autonomamente scelti socialmente e capace di rivalorizzare le comunità di lavoro
Mi fermo qui perché temo di aver portato via
Troppo tempo
Sono proposte grezze di lavoro la discussione aperta credo che e su questo terreno però l'importante sia quello giusto detta lavorare la fantasia e la capacità immaginativa creativa grazie
Possiamo aprire una discussione
Ma i tempi che ci siamo stabiliti prego chi vuol parlare
Vuoi venire qui per piacere c'è un microfono
Del bosco
Io vorrei intervenire non tanto direttamente cioè soprattutto su quello che ha detto Ravelli
Ma in generale in previsione invece la conferenza programmatica che ormai alle porte perché quando Nerio Nesi ci dice perché la la faremo a metà settembre penso che dobbiamo mi piace lavorare molto sotto se vogliamo arrivare a una conferenza programmatica che dica qualcosa di molto concreto per la battaglia che poi bisogna fare il paese diciamo
Sia le sia diciamo il Parlamento che in generale
E qui secondo me ci sono un paio di cose che devono essere venne diciamo ben chiare entro la metà di settembre volevo in in ogni caso fare un bello sforzo intanto visto che ne ha parlato anche proprio ha concluso con questo Marco Revelli su questo famoso terzo settore
Questo terzo settore che adesso anche oggi manifesto senti alla pagina sul tema frutto settore ed è un porto veramente prendono con le pinze l'ha già detto più di un mese fa Burgio
In una di queste nostre riunioni ma adesso io adesso già pensandoci non so a il terzo settore tanto per essere chiari è stato sviluppato in maniera abnorme rispetto altri Paesi già negli Stati Uniti come come come ben sapete credo
Un decimo della della delle forze di lavoro lavorano nel
Nel nel terzo settore corrispondenti a circa sette milioni di di lavoratori a cui si aggiungono quattro milioni di di volontari considerati come ore ore hanno nel senso che i volontari sono molti di più ma visto come tempo di lavoro sono sono quattro milioni e mezzo
Di volontari che lavorano nel terzo settore bene questo terzo settore sopravvive rompere in base in base a questo semplice fonti di finanziamento
La mia un quarto dei fondi che riceve sono dati direttamente dalla mano pubblica
L'altro quarto e un'esenzione fiscale posizioni fiscali sanati bambini e si disse è semplicemente fondi pubblici dato in un'altra maniera quindi la metà di queste risorse sono risorse
Del settore pubblico quindi quando si parte dell'idea che si sostituisce ai settori pubblico e terzo settore d'asta ben attenti a quello che si dice
Perché un terzo settore che viene finanziato per la metà dal settore pubblico è un polo è uno strano sostituto non solo ma una delle cose che appaiono in questi libri americani e questo che ne se uno dei settori in cui è prevalente il famoso terzo settore è quello degli ospedali
Hanno cercato di vedere che tipo di persone sono ricoverate in questi ospedali de non profit come dicono loro terzo settore
Bene vengono in media sono al limite pazienti benestanti
E quando gli americani hanno introdotto un come sapete l'assistenza medica ai vecchi mi dichiaro e quella i poveri mediche medie il Medicaid venne gli ospedali pubblici hanno praticamente ospitato come loro pazienti questi cioè queste diciamo e
Le persone che erano i soggetti di mira di queste due assicurazioni pubbliche ossia mentre il terzo settore cioè il settore non profit ha continuato a ospitare misura spore nei suoi ospedali quelli che avevano le assicurazioni private quindi da questo cioè io ne ricavo qualcosa ne ricavo che già viale molto perbene questa storia di questo terzo settore però prendere abbagli colossali specie esotiche di ridurre il settore pubblico perché non è di moda e e consegnarlo a un un terzo settore che di sociale non so quanto ne abbia visto che visto che non ha nessun nessun effetto redistributivo è se ce l'ha come dicono
I quegli studiosi americani sia in senso inverso cioè che usa filtrano chiusa fondi pubblici a favore delle classi più abbienti e questo è un punto sono brevissimo perché se non è un posto di secondo punto dovremmo smetterà di credere come Rifondazione comunista la favola del a della necessità perché che la globalizzazione ci impone un basso costo del lavoro
Cioè che che ogni paese dopo centrale la globalizzazione impone ai nostri Paesi basso costo di lavoro altrimenti le imprese emigrano verso i Paesi del Sud-Est asiatico o anche smentito
Non non non lo dico in generale dicevo scusa forse mi sono espresso male che se questa favola in giro
Che che noi dobbiamo poco controbattere efficacemente scusare ragione posto mi sono espresso male tra livello va be'ma dicevo non so anche una larga parte di studi a sinistra continua a raccontare queste favole beni in Germania federale
Non è quell'onta Nesima addirittura un collaboratore del centro studi della Confindustria quindi non proprio diciamo di estrema sinistra
Al ha ridicolizzato questa tesi dicendo ma scrivendo in un in in alcuni saggi come questa storia alla fine gli ha alla fine degli anni ottanta eravamo felicissimi che i PAC ex Paesi socialisti dell'Europa occidentali si liberassero da comunismo avremmo avuto mercati a non finire
Tre anni dopo stiamo ci stiamo lamentando
Che da questi mercati ci arriva solo una concorrenza a a basso prezzo evidentemente questa cosa non sta in piedi correttamente cosa dice questo collaboratore della Confindustria dice una cosa molto chiara e vero che loro esportano verso di noi
Beni diciamo a basso contenuto tecnologico e anche quindi alla a prezzi contenuti del lavoro ma questo semplicemente noi esportiamo molto di più verso di loro beni ad alto contenuto tecnologico e ad alti salari quindi alla fine chi ci guadagniamo tutti guadagniamo noi non loro quindi ben vengano
Le esportazioni da questi Paesi nella misura in cui questi Paesi utilizzano il ricavato delle loro esportazioni verso di noi
Per aumentare le loro importazioni dalla Germania dice e anche negli altri paesi sviluppati
La cosa è abbastanza è anche evidente ai fatti non alle chiacchiere diciamo e questo che per esempio la Repubblica Ceca che come sapete è quella più sviluppato fra i Paesi ex socialisti del dell'Europa orientale i suoi tassi di aumento delle delle esportazioni sono la metà di quelli delle esportazioni quindi al limite siamo s'è un Paese che esporta disoccupazione verso di noi e non viceversa
Ciò che esporta occupazione verso di noi e non viceversa quindi quando cioè ci mette in quanto ci metteremo a lavorare su questo problema cerchiamo di lasciar perdere la storia che dice che non possiamo fare a meno di contenere in Italia il costo del lavoro perché altrimenti siamo fuori mercato
Potremmo essere fuori mercato per alcuni mesi ma sarò ben dentro il mercato pratiche merci cioè tutta la storia poi da sprono farla lunga
Dell'economia capitalistica dal dall'inizio da ottocento ad oggi è proprio questo un continuo rimescolamento dei posti di lavoro e guarda caso hanno sempre a favore poi dei Paesi altamente sviluppati
Ravaioli
Difesa difesa e progettazione diceva Revello in apertura
Ed è la sua relazione ecco io credo che la progettazione sia il capitolo più importante credo che passa anche essere è indagato e approfondito il telefono che questo capitano
Perché la riduzione dell'orario di lavoro non riguarda soltanto il rapporto tra capitale e lavoro riguarda i tre portate a capitale e intera esistente dell'umanità
Il capitale non sfrutta soltanto i lavoratori nel modo classico ai fini di estrazione su plusvalore e nemmeno soltanto nel modo che ha illustrato
Le Cornovaglia sorta di colonizzazione della soggettività della personalità del lavoratore ai fini della logica produttiva capitalistica
Ma il la e lo sfruttamento della un
Del capitale riguarda in piena interessa circa sì e verifiche si verifica una sorta di colonizzazione culturale che tenga all'integrazione organica degli individui e della collettività
E sul piano del comportamento sul piano delle dell'impostazione mentale del Progetto dignità individuale sul piano dei rapporti interpersonali sul piano dell'esistente in
Era
Che deve essere finalizzata alla logica alla razionalità del capitale
Questo è accaduto e questo e a questo che la riduzione dell'orario di lavoro si oppone in maniera che non riguarda soltanto appunto il rapporto capitale e lavoro
Recentemente i giornali hanno parlato no questa che è stata definita la svolta di best di Bertinotti che io non vedo come una svolta vedo piuttosto come una una felice iniziativa per definire il programma politico in maniera più completa che affronti
Temi che anche nella tradizione delle sinistre
Sono stati considerati collaterali o minori o comunque separati dalla politica grande e che viceversa sono strettamente organici come sull'ambiente e il problema non fu perché non c'è dubbio che illa
Il sistema il sistema produttivo capitalistico
E e quello che che di in quello che distrugge lavoro come è stato ampiamente illustrato da Revelli ha scommesso ma oramai abbiamo tutta una letteratura che c'è il gioco analizza oltre a un'osservazione empirica che quotidianamente ce la mette sotto gli occhi
Ma lo stesso sistema che distrugge lavoro e quello che distrugge l'ambiente e quello che esige lo sfruttamento del lavoro femminile a sostegno della produzione dell'organizzazione produttiva
E illa
E come dire in fondo il lavora il lavoro a tempo pieno quello che ancora il l'organizzazione capitalistica sostiene che a cui non vuole assolutamente rinunciare
è qualcosa che e la tende sempre più a escludere un numero crescente di lavoratori
E di individui e un numero crescente anche di popoli pezzi di umanità che vengono abbandonati lungo la strada trionfalmente percorsa dall'economia in continua ascesa
Perché ritenuti non superflui non funzionali alla competitività planetaria
Ecco allora e
Mi sembra che e appunto credo sono certa che il questa cosiddetta svolta di di Fausto
Tenda a integrare queste altre parti della politica che sono appunto alla distruzione dell'ambiente che sono il un rapporto tra produzione e riproduzione che vede la riproduzione interamente subordinata
Alla alla produzione e alle sue esigenze
Quindi la riduzione dell'orario di lavoro rimette in causa tutto questo ecco io mi in un mio recente libro scusate l'inelegante dell'autocitazione ma ho cercato di dimostrare che appunto questi tre problemi fondamentali l'ambiente la la disoccupazione e la lo sfruttamento del lavoro riproduttivo svolto in massima parte dalle donne
Possono essere in qualche modo non dico risolti ma sicuramente affrontati organicamente dalla riduzione dell'orario di lavoro
Che quale infatti non voglio dire lo la riduzione d'orario di lavoro
Che non è soltanto è nato come una sorta di legittima difesa nei confronti di unità sistema che tende ad aumentare la disoccupazione e davanti avviene a ritenerla organica ritenerla
Normale ma rimette in discussione il il rapporto tra illa
Petrelli lettere l'individuo tra l'individuo umano e il lavoro rimette in discussione un sistema che pone il lavoro produttivo al centro della esistente individuale e collettiva come priorità
Non discutibile
E come priorità che colonizza appunto il l'intera società umane dal punto di vista comportamentale dal punto di vista mentale dal punto di vista dell'organizzazione della vita quotidiana per cui il
L'individuo è praticamente ridotto a produttore e consumatore con un drammatico impoverimento della soggettività
Con un drammatico impoverimento dei rapporti umani che lo diceva ribelli sono tutti improntati a questa logica competitiva e perdente per l'individuo con un drammatico impoverimento di tutte le le possibili fatto dell'esercito dell'esercizio delle possibili facoltà umane
Allora il io credo se io potrei terminare a parlare su questo argomento però ha detto e scritto libri eccetera le va bene quindi non ma voglio venire ad alcuni aspetti pratici
Il credo che Rifondazione comunista che è l'unico partito che porta avanti con decisione questo tema fondamentale della riduzione del lavoro
Debba Piero lavorarci molto seriamente perché non è un qualcosa che si può fare da un giorno all'altro non è qualcosa di indolore non è qualcosa di facile è qualcosa che fino a ieri aveva contro anche
Il i sindacati adesso i sindacati sembrano incominciano a rendersi conto che la cosa è necessaria ma ha sicuramente contro tutto il padre un altro ancora quindi
Allora io credo però che si debba intanto si debba studiare la riduzione dell'orario di lavoro come funzionale non solo alla redistribuzione del lavoro disponibile
E e quindi del reddito e quindi alla conseguimento di un minimo di equità sociale ma come funzionale a una ripensamento dell'intero rapporto lavoro individua come qualcosa che deve e che deve affrontare appunto lì impostazione dell'intera esistenza umana finora centrata tutta sul lavoro produttivi
Boh per esempio adesso faccio appena un accenno il problema della pensione il problema pensionistico è stato trattato di non soltanto dal punto di vista finanziario
Ma questa cosa che da un giorno all'altro l'individuo oggi e produttivo domani non fa più nulla
Cioè questa cesura nella vita degli individui che è soltanto delle società industriali perché nelle società per industriali il l'individuo abbandonava via via ai lavori pesanti e faceva lavori meno impegnativi cioè e nella la
La del distacco dell'individuo dal lavoro era qualcosa che si modulata sul deperimento fisico era qualcosa di biologico in qualche modo
Invece la società industriale se inventate questa cosa che il che la la rottura del rapporto tra individuo lavoro dipende da una lettera dell'ufficio del personale
Ecco allora anche questi tosti io credo che la riduzione dell'orario di lavoro dovrebbe essere l'occasione per ripensare interamente lungo tutto l'arco della vita la redistribuzione del lavoro
O al alcune altre posto d'mi date ancora qualche minuto per grazie allora illa
Regia Revelli accennato a questo fatto che le trentacinque ore anche se sarebbero una grossa conquista
Concreta e soprattutto sul piano simbolico come inizio di un'inversione di tendenza credo che però non siano assolutamente
E sufficienti a risolvere il la disoccupazione quindi credo che forse dati e ritmi dall'aumento della produttività credo che si dovrebbe andare a venti ore diciotto non lo so a quanti insomma sicuramente
Allora credo che il più che dei moduli rigidi si dovrebbe assumere il concetto della continua redistribuzione del lavoro disponibile sulla base dei dei mercati sono base dell'andamento della dell'economia e via di seguito o il come finanziare il come finanziare una cosa di cui si occupò Napoleone non dialogo con me che fra l'altro ricordo benissimo perché mi sento di silenzio tocca ti ricordi ecco quindi il sicuramente e il costa l'operazione riduzione degli orari però costa molto anche finanzi il finanziamento della disoccupazione se il e il costo mi pare che siano dieci mila miliardi all'anno non manovrina
Ecco se quei soldi lì si usano per sostenere invece il e inevitabile costo di una riserva riorganizzazione del lavoro
E sarebbero insomma sicuramente sarebbe più utile sostenere un'occupazione che non la disoccupazione
O a ecco una cosa che il Revelli ha detto bisogna pensare alla gestione del tempo libero ecco questo è un problema che di solito e si pongono agli uomini le donne non se lo pongono mai
Perché perché quando si parla di lavoro si pensa sempre al lavoro produttivo mai si parla si pensa al lavoro riproduttivo ma anche il lavoro manca il c'è disoccupazione eccetera
Ora la società si regge su due dimensioni e con lavora alla Engels parlava della produzione delle merci e la produzione degli uomini
Cioè ecco di solito ci si occupa soltanto dice lavoro lavoro e produzione di metri ecco il lavoro di mentre lavoro produttivo va diminuendo in maniera così vertiginosa e lavoro riproduttivo viceversa non solo si mantiene tutto quanto ma va aumentando via via che aumentano i bisogni e che aumentano il che che c'è una l'evoluzione della società che aumenta il livello di istruzione e via di seguito
Ed è un lavoro che è ancora in massima parte ricade sulle spalle delle donne ora la riduzione dell'orario di lavoro si confrontino attesi anchorman più che decennale il potrebbe essere redistribuito tra uomini e donne
Il si allarga e consentire la riduzione della rete lavoro consentirebbe di redistribuire tra uomini e donne anche il lavoro riproduttivo
Quindi questo problema di come occupare il tempo liberato non si dà in effetti si dà soltanto nella secondo Ogna mentalità maschilista per cui gli uomini sono addetti soltanto alla produzione e non alla riproduzione
Se si superasse un po'a questo concetto sicuramente staremmo meglio tutti quanti
Ultima cosa
Siamo sicuri che secondo quanto norma non so quale sia esattamente la posizione di Rifondazione ma in genere si parla della riduzione d'orario di lavoro richiede sul da ottenere sulla base della contrattazione collettiva
Secondo me questo non basta perché una cosa di questo tipo Fiona è una rivoluzione di tale portata richiede una legge una legge secondo me non solo dello Stato ma dell'Europa
Perché il fatto che l'unica obiezione valida alla riduzione dell'orario di lavoro e quella che non si può fare in un solo Paese questa è una realtà insomma perché determina una competitività e niente insomma la la l'economia di quel Paese sarebbe sopraffatto dalle alte e sicuramente d'altra parte dico voi Rifondazione avete e affrontato questa casella con Alberto enter avete affrontato questa cosa a Parigi e avete fatto
Risposta
Ah lo fanno aziende fa in un un solo
I metalmeccanici Hitman ma non lì in quei era il no all'intera non no no io parlo io parlo del sotto il piano nazionale lenta riduzione dell'intera
E invece io credo che una vera riduzione delle ore di lavoro dovrebbe riguardare tutti quanti io io ho tolto ragionando in questi termini capita infatti rilievo
Su questo
Sono diverse
Sì ma una riduzione dell'orario di lavoro venti ore a venticinque dedicata apparteniamo per le trentacinque d'accordo una coda mai fatti questo è avvenuto e
Il la del d'altra parte proprio nella nell'ambito dell'applicazione del modello Volkswagen razzista determinando in qualche modo un modello diverso di vite eccetera e quindi è sicuramente importante ma adesso io Reggiana cottura no sulle trentacinque ore allora siamo d'accordo
Pochi giorni fa no ecco un un ultima cosa vorrei dire però che secondo me
Io continuo a insistere che la è la riduzione dell'orario di lavoro drastica e generalizzata dovrebbe essere portata avanti dall'Europa e in questo in qualche modo l'Europa che è il
Il paese dove siete
è nato ed è cresciuto del Welfare State tende ad che ha una tradizione diversa sicuramente dall'America che però da qualche tempo da alla al seguito proprio dell'America
Ma del Giappone o che altro potrebbe farsi portatrice di un nuovo modello non solo di orario di lavoro ma di un nuovo modello di rapporto tra indi vitrea società e lavoro tra individuo e lavoro e potrebbe come tornare a insegnare qualcosa che ringrazio grazie Perrone
Vogliamo stabilire degli orari di chiusura e quindi anche un po'di regolamentazione degli interventi si può prevedere verso l'una l'una e un quarto di chiudere i nostri lavori
Quindi dare la parola a Bertinotti verso il giudice trenta dodici e quaranta
Va bene così
Sì certo quindi gli interventi sono molti gli scritti vediamo quanti riusciranno a parlare vi prego di restare dentro il dieci minuti con oltre accordò raccordo
Ma io cercherò di stare meno di dieci minuti di è una premessa che che preoccupa perché quando si comincia a dire così vuol dire che il discorso tira tira per le lunghe ma non sarà dico che
Mi trovo in una situazione non facile perché sono lo sono schiacciato fra una relazione molto analitica e molto affascinante che ha che ha convinto tutti perché ci ha fatto vedere
Nei dettagli un processo e sulla base di quel processo e arrivata a sostenere una proposta e dall'altro c'è una proposta ufficiale del partito sulla quale il partito si è si è molto impegnato
E quindi la la buona la la buona creanza e irrituale consolidato ripartiti vorrebbe che dice sì sono d'accordo con la relazione sono d'accordo con la proposta senza nessuna perplessità può tuttavia ho qualche perplessità
E vorrei appunto di questo parlare io credo che in punto sul quale noi dobbiamo riflettere molto
Che quello della circolazione sempre più libera dei dei capitali i grandi Bovi venti speculativi le le le le grandi le grandi crisi grandi momenti di difficoltà vengono proprio dalla da una liberalizzazione dei capitali che non conosce più frontiere ed è questo un punto essenziale sul quale io credo che convenga rifletteva convenga riflettere con delle iniziative anche precise perché non descritto assolutamente da nessuna parte che gli interessi che sono fatti propri dal grande capitale che sono sostenuto innanzitutto dalla dalla Banca mondiale vengono poi immediati attraverso la OECD vengono prevediate ancora di più attraverso l'Unione europea devono esser fatti nostri acriticamente quindi io dico che questo è un primo argine da porre anche per sostenere un discorso della riduzione dell'orario di lavoro
E a questo punto reso subito collegato un altro da riduzione dell'orario di lavoro e certamente un nostro punto qualificante sul quale bisogna continuare a lavorare ma a lavorare
Sgombrato il terreno di un altro grosso pericolo che è quello della del lavoro mandato all'estero perché dico le grandi la FIAT dico tanto per fare di un obbligo a tante altre aziende anche Bin Olmi rimette la superbia che addirittura ha trasferito completamente tutte le sue lavorazioni
In in Oriente trovano molto o conveniente utilizzare il lavoro che viene praticato sul mercati orientali al di fuori di qualsiasi regolamentazione al di fuori di qualsiasi condizione
E con costi bassissimi ora
E chiaro che un discorso di riduzione del lavoro che nello stesso tempo debba scontrarsi con una di realizzazione del movimento dei capitali che non ha che non ha che non ha limiti e con una sostanziali liberalizzazione anche nell'ara importazione di prodotti che vengano realizzati in altri Paesi a posti di lavoro molto più bassi credo che sarebbe tornerebbe delle grossissime difficoltà
Quindi io credo che la proposta giusta Dario giornata di lavoro varato pagare però ad una forte attenzione su questi due punti sia della di penalizzazione che non può essere più completa del dei movimenti di capitale e quella della il problema della della dell'appalto del del del dei dei lavori dei lavori all'estero che oggi porta ad un forte riduzione dei costi con lavoro anche qualificato su mercati sudamericani o o del o dell'Estremo Oriente costa anche dodici quindici volte meno che in che in Europa
E questo lavoro di viene svolto in condizioni bestiali senza orari di lavoro senza alcuna garanzia Pd nessuno ci impedirebbe di cominciare a porre un argine insomma di porre per esempio dei dazi molto elevati nella RAI importazione di vanno fatti che siano realizzati in condizione di non tutela del lavoro perché si tratta di una di una concorrenza illecita io professore come e come bisogna cominciare a dire chiaramente noi vogliamo imporre dazi o del del le accetto cinquanta per cento sul per l importazione da quel Paese che non garantiscono la tutela di di alcune essenziali condizioni del lavoro il lavoro mi lavoro minorile orari
Articolazioni e così via questo non non non non nessuno ce lo impedirebbe quindi comincia perché se non facciamo questo la riduzione d'orario di lavoro si scontrerà contro l'interesse delle aziende a esportare sempre più il lavoro e quindi noi rischiamo di vederci poi la proposta vanificata
E mi pare di essere stato nei miei dieci minuti non so se sia stato chiaro se sforzo Tato troppo provocatorio ma no
Grazie
Marano
Presa spero anch'io né stare
In meno di dieci minuti
Purtroppo però si diceva prima l'azione ha convinto tutti sinceramente non sono convinto di questa relazione io sinceramente grossissimi problemi h ancora capire cosa sia il post fordismo io preferisco analisi un po'vecchie tipo quella di brave Hermanas sulla
Contenuti nel lavoro che mi sembrano ancora attuali e poi lo ammetto da me carenza piace anche se la mia visione che non è quella del compromesso socialdemocratico fra capitale e lavoro mia visione Kensei più come quello che afferma il ruolo della politica della politica economica nell'evitare nel contrastare i fallimenti del mercato nell'evitare che il sistema economico vada incontro una crisi come quella degli anni trenta allora io conosco un po'il caso americano sono ho vissuto due anni ora ci tornano sono rimasto impressionato da due cose che sono successe in America nella negli ultimi mesi da un lato a gennaio c'è stato
Il più grande sciopero degli ultimi anni hanno violato con sessanta mila lavoratori che sono i lavoratori che fanno manutenzione negli edifici
Che si sono messi a fare uno sciopero con picchetti di venti giorni con l'assunzione di crumiri da parte della della controparte quindi lo sciopero molto forte molto convinto che chiedeva migliori condizioni di lavoro aumenti salariali dall'altro il nuovo segretario dei sindacati americani che è stato letto sulla piattaforma che va prevede di arrivare la sindacalizzazione dei nuovi ceti nuove figure occupazionale che sono tipicamente le figure figure occupazionale del mondo flessibile
E allora mi sembra che di fronte a ciò è possibile l'idea sia piuttosto che esistono dei lavoratori poco tutelati che fanno
Protetti che vanno tutelati
Se devo essere sincero il caso americano mi sembra che anche faccia emergere che il nuovo paradigma dell'accumulazione capitalistica si è trovato la crisi in realtà non è più così forte perché si è capito come se ne sta uscendo fuori
Nuova Società dell'informazione della produzione non più materiale ma il materiale di servizi tecnologia tv eccetera che sta ormai andando a regime sta producendo anche posti di lavoro sta
Rilanciando l'economia americana eh incredibile caso ad esempio dell'Entella gli americani ormai sono leader nella produzione di microchip
Costruiscono le fabbriche negli Stati Uniti non il Giappone addirittura è costretto a importare microchip americani
Ecco allora secondo me c'è questo nuovo paradigma tecnologico questo nuovo paradigma di accumulazione le prospettive la crescita americana non sono così rarissime
è vero che negli Stati Uniti c'è una flessibilità pauroso nell'uso della forza lavoro però io non sono convinto che il modello di sviluppo sia del tutto collegato questa flessibilità la forza lavoro
Quindi
Voglio vedere cosa succede anche in America se gli Stati Uniti inizia continuano crescere per sei o sette anni a questo ritmo come ho detto ci sono delle dei segnali mi sembra a parte i lavoratori americani di un maggiore impegno voglio capire fra se dopo sei sette anni di crescita
E gli Stati Uniti
Hanno un andamento l'occupazione che radicalmente divergente rispetto alle società europee per cui può darsi che si aprono degli spazi anche da questo punto di vista allora la mia idea
è che di fronte a questa situazione questo emerge il nuovo paradigma tecnologico in Europa
C'è una situazione alla quale si stanno creando due equilibri un equilibrio con la situazione di crescita molto molto bassa con un capitale che preferisce rinunciare alla partecipazione al mercato i due terzi o tre quinti la popolazione preferisce focalizzarsi su pochi consumatori che avranno dei redditi magari elevati perché tanto essendo il capitale mondializzata atto il mercato c'è
E di fronte proprio a questa prospettiva quindi una società in cui una parte senza lavoro opera è un esclusa alla partecipazione a a pieno titolo la Società e dall'altra c'è questa parte
Inserita
Mi ci ha detto di fronte a questa prospettiva secondo me si apre una grossa strada invece per contrastare
Chiedere che tutti i lavoratori sia tutti tutti i cittadini siano inseriti nel sistema possano utilizzare godere del reddito dei beni che questo sistema è tecnicamente in grado di produrre
Per cui io vedo una lotta per la redistribuzione di sanare una lotta per la riduzione la redistribuzione del lavoro la riduzione d'orario lavora parità di salario come una presa di responsabilità da parte della sinistra che il sistema sta andando verso un equilibrio
Di depressione
Costante del sistema mentre invece c'era possibile Patek mica ci sono c'è la possibilità di rilanciare il sistema rilanciare la crescita e quindi di tenere dentro il sistema come cittadini a pieno titolo gran parte della popolazione
Mazzetti
Dunque io credo che dobbiamo partire da un problema nel senso che nell'impostazione della relazione
Trovo un qualcosa che indebolisce la nostra situazione attuale
Perché dobbiamo partire dal riconoscimento di un dato di fatto sostanziale
Nell'attuale fase storica c'è una difficoltà all'imporsi dell'obiettivo della riduzione dell'orario di lavoro
Come un obiettivo che realmente viene sentito dalla società
Come un obiettivo valido
Come un obiettivo che può portare avanti lo sviluppo sociale
Questa difficoltà secondo me se noi non la poniamo al centro della nostra esperienza e quindi al centro delle nostre iniziative
Può farci ritenere che abbiamo una forza che ancora dobbiamo conquistare e quindi più più che lavorare nella prospettiva nella quale ci sollecitava lavorare Marco
Io proporrei un altro tipo di di taglio cioè mi chiederei nella stessa riduzione del tempo di lavoro non c'è già un progetto di trasformazione della società
Che dobbiamo imparare a cogliere la sua profondità perché lavoro di Marco andava molto nella direzione di dire colleghiamo al perseguimento della riduzione dell'orario di lavoro un progetto di trasformazione della società
Però io mi chiedo nel momento in cui noi diciamo
L'obiettivo fondamentale da perseguire la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario
Dobbiamo poterlo dire perché nel perseguimento di questo obiettivo individuiamo un momento dello sviluppo sociale
Ciò è riusciamo a far passare attraverso di esso
Una esperienza della trasformazione della ricchezza che comporta dove la ricchezza nella forma del denaro cioè nella forma del rapporto di lavoro salariato o in un'altra forma
E il problema che poneva Marco qui io sento che c'è un dissenso tra noi due nel senso che
Più volte Marco come altri compagni ha fatto riferimento a si tratta di ricostruire il tessuto sociale
Si tratta di impedire l'espropriazione del tempo da parte del capitale
Sperò messa così può essere ancora la resistenza di cui tu parlavi invece che la progettualità che necessaria
Perché se noi lavoriamo a ricostruite immaginiamo che la forma della sua oggettività
Che è stata spazzata via da questo sviluppo contraddittorio
Può oggi a contenere gli elementi nuovi su cui poggia lo sviluppo futuro mentre invece il nostro problema
E a questo facevo riferimento quando parlavo della difficoltà di far valere questo obiettivo il nostro problema sta proprio nel fatto che la maggior parte che l'individualità nella fase storica attuale
Non riesce a concepire con facilità l'obiettivo della riduzione dell'orario di lavoro proprio perché non ha chiari limiti della forma della ricchezza capitalistica
Non ha chiare le contraddizioni che corrispondono all'attuale fase dello sviluppo cioè è racchiusa ancora tutta all'interno di limiti che non riesce a superare
Io se io in questi giorni ho ricevuto dagli Stati membri stimoli libro di un certo anni Cat
Che è il coordinatore della società per la riduzione del tempo di lavoro che si è costituita in America con un documento ufficiale
C'è una bellissima ricostruzione del dibattito che ha avuto luogo nel corso degli anni Trenta sulla questione della riduzione del tempo di lavoro in America
Sono arrivati ad approvare una legge sulle trenta ore settimanali in uno dei due rami del Parlamento e in Commissione nell'altro ramo
Il dibattito che noi stiamo facendo oggi in Italia è addirittura una cosa miserevole rispetta discussioni quegli anni tutto il dibattito sulla scia dei lavori socialmente utili è un ribalta un dibattito ha coinvolto profondamente presente a Watkins ed altri
Proprio perché in qualche modo in quel momento
C'era come una sorta di maturazione collettiva attorno alla problematica che ancora non vedo oggi
Perché uno dei passaggi fondamentali io sugo Horse per concorso dissento completamente quando si avvicina che in sé
In quel modo saccente fattelo dire
Perché Kate prima prova contraria nel mille novecentotrenta scrisse un bellissimo articolo nel quale disse entro la fine del secolo o arrivate asse al orari settimanali di quindici ore o diventerete tutti matti poveri
Quindi Case aveva molto ben compreso tant'è vero che c'è un passaggio chiave della Teoria generale nel quale che inserisce ci sono di fronte due possibili alternative per far fronte all'aumento della produttività
Che il capitale non sa più gestire produttivamente mi raccomando quel più due perché il capitale prima gestisce produttivamente crea l'aumento della produttività e lo gestisce positivamente
Ci sono due vie una e gli aumenti l'aumento dei consumi e l'altro è la riduzione del tempo di lavoro non ci sono alternative
Nell'attuale fase storica dice che inserita in o che i consumi debbano crescere significativamente e fu questa la via che puffo Presa
Negli Stati Uniti proprio in alternativa alla riduzione dell'orario di lavoro perché e il il passaggio che fece Roosevelt sul podio quello di privilegiare investimenti massicci nell'educazione la salva RAI cioè perché in qualche modo determinarono una fortissima crescita dei consumi allora il nostro problema in questo momento secondo me è quello di riuscire a lavorare
Non possiamo farlo
Se non abbiamo il tempo le occasioni luoghi
Bisogna lavorare sulla rivista bisogna lavorare sul giornale bisogna organizzare più incontri di questo tipo lavorare a arricchire la nostra esperienza attorno a questa problematica
Perché se non c'è questo passaggio cioè se noi non comprendiamo che si può lottare per la riduzione dell'orario di lavoro solo quando si conosca conoscono i limiti della forma monetaria della ricchezza
I limiti della forma dell'individualità che la produce
Le forze produttive prodotte dallo Stato e dal capitale
Che consentono di andare al di là forze produttive che già sono stati in buona parte create all'interno di questa foto di queste forme della produzione ma che bisogna ora appropriarsi diversamente perché il problema di fondo è proprio questo cioè il capitale crea una ricchezza
Che bisogna imparare ad appropriarsi in maniera completamente diversa perché altrimenti si trasforma nella nostra proprietà povertà Pardo qui secondo me noi siamo ancora molto indietro impostiamo
In prevalenza l'obiettivo della riduzione dell'orario di lavoro in termini diciamo così politicista ICI
Ci in in mettiamo dentro un un esigenza di generalità un'esigenza di trasformazione
Ma i processi della trasformazione ancora in buona parte ci sfuggono e quindi bisogna lavorare su questi
Pestalozza
Avvantaggiando mi di non escono economista Lucio sociologo ricondurre una relazione Marco Revelli
Al cammino che stiamo facendo noi come Rifondazione comunista verso il nostro congresso
Collocare nel collocarlo
Nell'utilità che ci viene da questa relazione nei limiti che io vedo
Partendo proprio da richiamo
Alla
All'obiettivo
Importante che ci siamo dati di scadenza importante
Di un congresso sotto la parola d'ordine
Dalla Resistenza al Poggetto al Poggetto come cambiamento
Nel senso marziano nel termine richiamato nei nostri organismi
Io
Ho
Inteso questo coraggio
In relazione al coraggio
Che il capitale ha avuto e mantiene quando accompagna il suo processo
Capitalistico la fase nella quale siamo per l'ex Duce organicamente disoccupazione io povertà
Come Progetto strategico della natura finanziaria del capitale di oggi
Per il quale il momento produttivo momento L'Espresso e non in espansione relativo alla ridistribuzione della società in ricchi e poveri uso queste parole semplici neo feudali non a caso
E accompagnato approfittando del momento in cui questo processo si coniuga con la caduta dei Paesi socialisti dell'URSS in primo luogo posti dando di questo fatto
Per posporre a livello di massa come senso comune distribuendolo la teoria e la prassi della fine della storia ideologia dura fin d'ora sto cioè il capitale ha immediatamente impegnato il futuro futuro per sempre
Fu proprio sempre futuro utopico in questo caso per esso ma passato come la stabilizzazione
Della fase che si è ormai affermata nel conflitto mondiale fra i due campi usati in realtà in maniera assolutamente strumentale
Vento qui
Che il partito da Rifondazione Comunista parli dalla Resistenza al Poggetto cioè al cambiamento
E una rottura di questa impianto che quotidianamente ci passa quotidianamente ci passa
Attraverso le varie forme per esempio di revisionismo storico basta aprire la pagina culturale il Corriere di oggi
è un atto che ci impegna a tutto campo
Si impegna a tutto campo
E dentro questo io ho tratto grande utilità e sensazioni di limiti nella relazione di Revelli
Perché tutta la fase sono il quattro quinti di questa relazione
Mi pare di straordinaria utilità
Personalmente più mi è capitato più di una volta
Di dire l'ottantanove ha rappresentato la fine dei paesi dell'Est socialismo reale mafie a definitivamente segnato anche l'appeal nella socialdemocrazia
Su cui il movimento operaio e il nostro stesso partito noi si è confermato e Del Vecchio riformismo
Dalla Svezia alla Spagna
Il patto socialdemocratico la soluzione anzi l'investimento socialdemocratico da parte dei capitali d'investimento inteso in senso proprio danaroso
è finito
E persino al progetto di stato sociale
A cui noi pensiamo assume un impianto completamente diverso
Perché perché bene o male il progetto socialdemocratico come Progetto capitalistico
Di mediazioni di transazione
A aveva alla sua base quello che c'è alla base del marxismo marziano
Cioè il lavoratore non il disoccupato
Quale viene assistito più o meno cattolica mente
Chi lavora
Questa fase del capitale invece ci fa trovare di fronte come Paese come partiti e forze antagonistiche rivoluzionarie penna pari la parola di cui ci stiamo Priapo pianto la parola rivoluzione che con grande astuzia
Nemico di classe sia copiato rivoluzione tecnologica
La terza fase della rivoluzione industriale ma quella di fondo cioè del cambiamento ne siamo stati espropriati
Noi oggi ci troviamo di fonte
A un soggetto che non è primariamente a livello mondiale ricco il lavoratore occupato ma è il lavoratore strategicamente disoccupato
Il soggetto disoccupato
E quindi le categorie della ricchezza della povertà spessa ritornano dentro il conflitto di classe introno anzi nel conflitto di calasse responsabilizzando cinque
In maniera anche ideologica e teorica e pratica fortissima
Allora io trovo importante che in un tipo di riunione come questa molto dialogica
Molto galileiana
Sia venuto avanti un discorso organico sulla fine
Sulla impossibilità del concetto socialdemocratico e riformistico di vecchio tipo lasciatemi dire da dilettante keynesiano
Compreso
Qui
Però
Quello che io ho sentito di limite nella relazione di Revelli
è una certa in dell'umiltà ineluttabilità
Della farse capitalistica in cui ci troviamo
Nel senso che le proposte venute avanti sono prima proposte di resistenza che di antagonismo che di cambiamento
è una questione perfino io sono molto estreme estraneo a questa parola che sto dicendo ma credo che dobbiamo vi occuparcene
E perfino una questione etica
Quella che noi dobbiamo porci
Di fonte all'organizzazione del mondo come mondo impoverito
La mondializzazione l'economia significa l'organizzazione del mondo
Convenzione dei poveri questo ha implicazioni istituzionali di forma dello Stato di forme di nuovo fascismo il nuovo fascismo dire invenzioni di questo enorme fenomeno del nostro secolo del fascismo intelligente
Corporativismo
Mussolini oppone all'imminente
L'organizzazione verticale di Max della società
Invece che il conflitto fra le classi orizzontali
Spuntino a riproporne siamo di fronte a forma di neo corporativismo
Allora a me va molto bene questa analisi implacabile
Della che coniuga fase capitalistica
Che abbiamo detto e fine della possibilità stessa di una transazione di tipo socialdemocratico filmico
Però la prendo come un punto di partenza
Cioè le soluzioni di tipo cooperazione sociale eccetera le trovo all'Idi dentro di una accettazione di ineluttabilità come possiamo dire di fine della storia
Radicalizza il tuo pensiero ma e credo che giustamente pecco simmetrica l'impressione
Questa è una battaglia culturale decisiva che noi dobbiamo contro
La fine e la storia non esiste anzi proprio qui comincia permise alla preistoria comincia la storia certe di dire
Fra il serio e il faceto con la coraggio del partito da Rifondazione Comunista di riproporre la questione del cambiamento e ci siamo detti anche della rivoluzione della rivoluzione riappropriamo ti do le parole
Grazie
Bronzini
Potremmo potrò dare la parola ancora
In più di altri tre tra gli intervenuti gli iscritti a parlare sono una dozzina
E quindi proprio inevitabilmente cancellare alcuni tutti quelli che hanno chiesto la parola scusandomi sin da ora con loro
E invitandoli a continuare
Nel loro impegno e nel loro contributo per la nostra attività prego
Pronti no io sarò brevissimo nella giornata diciamo delle profezie
Della citazione profezia volevo ricordare quella di Hannah Arendt nel suo capolavoro dove gli umani condition quando già quarant'anni fa disse siamo una società di salariati che ormai rischia di trovarsi senza lavoro aggiungeva alare ente non potrebbe accaderci nulla di più spaventoso
Come bene ha dimostrato Revelli e quindi su questo non insisto
E proprio questo diciamo il Macro fenomeno che abbiamo davanti
Cioè l'emergere di una situazione nella quale la condizione di salariato inteso come lavoratore a tempo subordinato fur Time in una grande azienda
Che svolge un lavoro per tutta la vita d'uso ad uscire a scioperare immesso nel circuito e rappresentanza
Sindacale eccetera non è più la figura maggioritaria o quanto meno la sua diciamo presenza sociale si va progressivamente riducendo
Tuttavia
Io vorrei sottolineare questo dobbiamo stare attenti a che cosa esattamente indichiamo per società sala Riata cioè per la condizione appunto di lavoratore salariato nel senso che ci sono due
Diciamo fenomeni che ovviamente tendono a convergere ma che forse il punto di vista criticò può continuare a separare c'è da un lato la forma dell'attività lavorativa
E dall'altra la forma giuridica di questa attività perché le due cose ovviamente non coincidono vorrei dire che il diritto del lavoro c'è un punto di vista che oggi brevissimamente vorrei qui rappresentare il punto di vista un po'reietto oggi
Ma ha sempre diciamo avuto la presunzione di distinguere i due aspetti e di dire la propria
Cioè senza ricadere in forme di Sora strutturalismo
Per cui dalla modificazione in sé dell'attività lavorativa si potrebbe dedurre cioè in modo quasi meccanico la modificazione della sua forma giuridica e dico questo perché in un'agghiacciante convegno dalla Confindustria
Che ho avuto modo di seguire e le cui linee ho cercato di fondamentali di rappresentare sul il quotidiano Liberazione emergeva proprio questi cioè la a volontà di a a un immunologica eterea Laye che diciamo da ordine senza volontà di tradurre sul piano immediato della ulteriore sconnessione della forma giuridica che fino a oggi ha unificato il mondo del lavoro tra virgolette
Appunto tradurre immediatamente da trasformazioni produttive delle conseguenze giuridiche infatti alla Confindustria
Propone la creazione di un terzo genere terzo genus di lavoro lavoratore ne fu autonomo e subordinato a
Info e rendono da la presenza di famosi Tim autogestiti della Fia specie di gruppi nei quali si direbbe
Dicono loro si fa abbiamo maggiore diciamo direttività maggiore autonomia dell'esecuzione
Ed è la prestazione lavorativa appunto deducendo da questa alcune conseguenze giuridiche di ulteriore distacco di queste figure di lavoratori di cui oggi dubbiosi pretori del lavoro comunque non riconoscono riconoscerebbe ora ovunque in Italia natura subordinata staccarle ulteriormente dalla circuito della subordinazione quindi gettando in una zona di semi Almunia dal punto di vista appunto delle regole delle garanzie fondamentali
Lecco vengo al dunque e quindi mi avvio rapidamente a concludere cioè il problema è questo mentre il diritto del lavoro negli anni Ottanta conosciuto una un processo diciamo di crisi di identità che coincideva con alla perdita di universalità di alcune garanzie fondamentali qui non ritorno sul punto perché già ampiamente dibattuto
Cioè il fare e a echeggiare insomma sono cose ampiamente nota cioè il fatto che il Complesso di diritti di garanzie individuali e collettive che lo Statuto dei lavoratori nel mille novecentosettanta voleva appunto universali e voleva imporre
Agli scambi sociali perlomeno nella stragrande maggioranza dei casi in prevalenza appunto si è rivelato nel corso trasformazioni produttive con i processi che conosciamo
E che riassumo qui col termine post fordismo si sono sono state in qualche modo sterilizzate
Sono state rese improduttive e soprattutto a fianco diciamo del lavoratore standard a carattere subordinato si sono creati una serie di lavori cosiddetti atipici a garanzia attenuata
Con appunto un'applicazione selettiva dei diritti fondamentali il che ha diciamo mostrato come poi le garanzie del diritto del lavoro appunto non avessero più questo carattere universalistico e anzi hanno introdotto il sospetto che garantissero
Chi addirittura era già diciamo avvantaggiato gli scambi sociali la la fascia alta della forza lavoro e non già quella in posizione di effettiva particolare debolezza economica
Ecco a quel suo però negli anni ottanta novanta si è aggiunto un ulteriore fenomeno che io ripropongo all'attenzione di questo dibattito anche perché secondo me ha una fortissima connessione col problema dell'orario di lavoro e col problema che ricordava Mazzetti come diciamo in qualche modo ancora alla battaglia sulla riduzione lavoro non è sentita non è percepita come effettivamente un bisogno di tutti un bisogno diciamo e già diciamo che attualizzata miliardi già praticabile sul piano gli obiettivi politici cioè l'ulteriore vulnus al sistema delle garanzie del diritto del lavoro è stato arrecato
Con l'introduzione massiccia l'utilizzazione massiccia del lavoro autonomo nella forma delle con le operazioni conto coordinate e continuative questo è un vero atto di eversione del sistema del diritto lavoro tant'è vero che a parte le polemiche che oggi si fanno sul salario d'ingresso
Ma è la Confindustria ha rinunciato alle grosse battaglie degli anni ottanta per esempio per cancellare dal nostro ordinamento all'integrazione del costo del lavoro
O anche per l'ulteriori passaggi di flessibilizzazione si c'è la proposta del lavoro interinale ma insomma è più che altro la proposta ideologica perché perché perché il sistema delle garanzie eBay tassabile
Cioè non c'è più bisogno di introdurre una grande questione sociale sul a i diritti dei lavoratori perché tanto solo i diritti dei lavoratori subordinati l'utilizzazione che oggi è largamente possibile e che permette di integrare il ciclo lavorativo lavorare soggetti che svolgono la medesima attività che svolgono i lavoratori subordinati con contratti di collaborazione coordinata e continuativa e che permesso dalle nuove tecnologie informatiche alla rallentamento del coordinamento spazio Temporali lavoratori proprio dell'industria fordista tutte cose che c'ha detto Revelli costituisce appunto alla possibilità per il capitale di uscire dal mondo del diritto del lavoro allora a questo punto anche soprattutto oggi che diciamo è stata adottata diciamo la scelta di una Commissione bicamerale sulle riforme istituzionali esiste un problema di riporre al centro della nostra diciamo
De di una politica di una forza di sinistra una nuova descrizione di uno zoccolo comune che si applica a questo punto non più al lavoro subordinato ma lavoro senza aggettivi al lavoro tout-court al lavoro in generale esistono delle ottime proposte che naturalmente possono essere legata radicalizzare possono essere ulteriormente specificato e vado a concludere
Che per esempio la commissione della la consulta giuridica la CGIL ha rassegnato in un volume a cura di Ghezzi che sia ma il mercato del lavoro
Sul quale a sul che secondo me vanno ultimo vanno trova messa al centro dell'attenzione c'è una piattaforma unica che unisce lavoro subordinato al lavoro atipico
Lavoro autonomo lavori socialmente utili e lavoro associato perché già esiste anche il problema delle garanzie lavoro in cooperativa ecco a partire da questa ricostruzione di unità minimale che ben diversa dall'Unità diciamo in certo senso e concludo marsina lede il vecchio Statuto dei lavoratori che avevo un modello forte di lavoratore lavorato a punto che intendeva diciamo
Introdurre intendeva premiare intendeva Bach valorizzare intendeva imprimere agli scambi sociali qui abbiamo qualcosa di diverso su questo sfondo di unità minime e credo che le proposte degli lotta della riduzione d'orario di lavoro perché ricordo che lavoratore autonomo ancorché con lei in assunto con contratto di collaborazione coordinata e costituiranno una limiti di svolgimento l'orario di lavoro cioè non è un lavoratore soggetta ai limiti
L'articolo trentasei della Costituzione tant'è vero che giustamente Sergio Bologna ha sostenuto che sulla base di questa espansione lavoro dovevamo oggi
Si è realizzato un gigantesco inedito prolungamento la giornata lavorativa il che è anche non solo ma anche un prodotto della regolamentazione legale
Ecco credo che su questa base che appunto introdurrei come elemento diciamo al lato della battaglia dell'orario di lavoro come elemento diciamo di di di accostamento di di suo referente necessario dal punto di vista giuridico va concentrata al sopra pensiero
Maura Cossutta
Brevemente sperando di essere è chiara
Io credo che lei abbia dato un contributo molto importante su alcune cose sono assolutamente d'accordo su altre no e poi lo spiegherò credo che spero sia stato molto importante risottolineare alcune cose cioè la rottura
Per le conseguenze ovviamente che un partito come il nostro le deve entrare non solo nel dibattito ma nella progettualità la rottura di quel nesso tra aumento della produzione che aumento della occupazione e anche rispetto all'aumento del benessere dello sviluppo
Anche se Ravaioli ce lo insegna questo benessere era stato comunque garantito sempre con lo sfruttamento del sud del mondo
Eccetera eccetera io sono anche d'accordo con quello con il rapporto che ha sottolineato Revelli tra materialità della vita ti cambia e il modo di pensare io credo che noi come donne tra l'altro l'abbiamo sempre sottolineato questo legame
Inscindibile il fenomeno della Lega io credo che sia anche questo cioè non solo l'espressione chiara addirittura spavalda di interessi di classe ma qualcosa che sta venendo attorno a quella figura sociale nuova come dice Revelli che oggettivamente è stata determinata tali trasformazioni
La globalizzazione eccetera ma su cui si costruisce anche un'identità appunto questa
Appartenenza neo comunitaria che va oltre per cui supera anche la sensazione della la partenza di classe e la supera
Citava qui Bologna ma anche io ripeto il l'articolo della Rossanda che è uscito ultimamente sul Manifesto ecco appunto questo è sicura di lavoratori imprenditori che apparentemente appunto è autonomo ma ha tutto da perdere i suoi mezzi di produzione ha gli stessi margini del suo sfruttamento alla perché lo dico e su questo comincia a non essere perfettamente da coro Corelli
Perché io credo che primo bisogna rendere visibile questo conflitto e non intendo solo visibile
Per quello che si apre che si si aprirà sempre di più il mondo come dice e della povertà degli scusi stiamo attenti anche qui io solo per sottolineare questa roba ma non è solo questo che vorrei sottolineare quindi è un conflitto che si apre che sia presente sempre di più
Ricordiamo che esiste un miliardo di persone fuori dal ciclo gialla bianca bionda le ha detto che questi sono gli esclusi e umanità spazzatura cioè fuori addirittura da quel ciclo anche del consumo quindi non solo perché quel e i i la globalizzazione apprezza sempre di più un conflitto
Ma io dico che bisogna renderlo visibile rispetto alla natura di questo conflitto cioè la natura della dipendenza anche di queste cosiddette figure cosiddette autonome cioè la natura della dipendenza rispetto al modo
è di produrre
E qui ecco è ovviamente collegato al discorso che faceva Revelli io non so se ho capito bene però io credo che il la crisi del riformismo Revelli e non deriva ripeto non so se ho capito bene dal fatto che non ci sono più i margini di quella coppia conflitto negoziazione io non credo anzi credo il tutt'altro perché se no perlomeno questa è la mia opinione non si capirebbe da una parte perché comunque
C'è una
Un insistere sul di destrutturare il potere contrattuale vedi concertazione il potere contrattuale reale della classe operaia organizzata del dei lavoratori ma soprattutto il fatto nuovo non si capirebbe come mai
C'è questa spinta di non vuole rappresentare il conflitto cioè la battaglia sulle riforme istituzionali è proprio questo quindi la possibilità quindi di rappresentare anche questa coppia conflittualità negoziazione al livello più alto anche dei poteri del degli istituti
Rappresentativi quindi credo che proprio da questo si ponga la differenza tra immagine riferito quindi sinistra moderata e sinistra alternativa proprio per costi rappresentiamo e progettiamo questo livello del conflitto allora rendere visibile la natura del conflitto e i soggetti e qui torno al punto delle donne
Voglio solo dire tra parentesi che io sono molto contenta di essere qui come parlamentare di Rifondazione comunista vorrei essere presente in questo comitato scientifico anche come il Forum delle donne di Rifondazione Comunista quindi sollecito il partito a un incontro più continuativo con un pezzo di questo partito che ha elaborato allora per quanto riguarda le donne perché lo dico
Perché questa roba qui della sfera del rapporto della contrizione produzione reputazione sociale e con quello che è avvenuto a Pechino è una cosa molto importante è venuta fuori non solo la soggettività c'erano tante donne la partecipazione bene per la prima volta in modo concreto
E venuta fuori che dentro all'economia c'è tutto quel lavoro sommerso
Che non rientra nel neanche degli indici monetari nel Pd e qui io dico compagni che mentre il conflitto di classe comunque in termini di tasso di disoccupazione di reddito TA comunque eletto attraverso il primo attraverso gli questo conflitto oggettivo tra le attività umanamente necessarie e interessi del mercato non è neppure letto non è neanche visibile quindi questa è una cosa enorme che io credo che le donne hanno portato avanti allora perché lo dico perché e quando la fase nuova del nostro congresso ecco difese progettualità per cui non siamo più oggi a difendere soltanto gli interessi
Dei soggetti subalterni e addirittura i soggetti ma dobbiamo trovare il nesso no allora l'analisi del conflitto la natura del codec conflitto e gli strumenti e qui torno al discorso della riduzione dell'orario di lavoro io sono completamente da coro con quello che dice Ravelli che dobbiamo fare una battaglia anche culturale però io penso che sia anche oggi uno strumento di aumentare il potere di contrattazione cioè quando noi riduzione dell'orario da una parte e e tifato spostamento del profitto
Riduzione dell'orario recupero salariale quindi scala mobile e ancora dentro a questa logica conflitto né col negoziazioni quindi spostare margine del profitto a favore di una di questi nuovi soggetti
E l'altro strumento su cui io appunto discutiamone compagni ma è un nodo strategico per me
E il discorso dell'Guelfa
E qui io dico il ruolo del welfare e il ruolo del pubblico inteso non come pubblico collettivo ma statali proprio detto detto chiaramente
Allora che cos'è stato il welfare non entro ci sono stati dei dibattiti sono d'accordo con Fumagalli quando diceva a Pisa due il far è stato anche letto come tendenza all'interno di un ciclo no produzione consumatore quindi la distribuzione del reddito ma è anche stato in questura hanno visto soprattutto le donne cioè quel fare ha cambiato il nostro modo di essere anche di pensare
è stato anche in un solo luogo della rappresentazione dei rapporti di forza di classe ma a ha fatto qualcosa di oggettivamente nuovo ha spostato nella sera nella sera del pubblico quello che era nella sfera del privato le attività umanamente necessarie quelle che dicevo e questo è una grande novità allora
Perché lo dico perché questa cosa del no profit va in questo senso ora io sono per potenziare al massimo tutte le forme di autocontrollo di controllo sociale di partecipazione di e costruzione di una domanda che proprio come donne diciamo che non è solo non le legge solo una materialità di un bisogno ma una relazionalità quindi è sicuramente una domanda sociale da interrogare da indagare da rappresentare in modo diverso ma io credo che il nodo sia sia ancora quello di garantire una sfera pubblica e per queste attività quindi Guelfa ruolo dello stato della democrazia rappresentativa e quella questione dei poteri
Allora per una un consiglio ai compagni noi abbiamo una grande occasione la Conferenza nazionale del lavoro io credo che queste discussioni importantissime debbano tradursi
Nella nostra capacità di utilizzare questo strumento che l'unica occasione per costruire la in traducendo lo concretamente e allora questa conferenza nazionali del lavoro deve essere anche quella del non lavoro
Intendendo appunto che i poveri è non sono solo quelli che scuote il mondo del non lavoro è il mondo del lavoro
Lavoratori salariati autonomi e anche questa cosa io lo lo riproporrei di fare una conferenza del lavoro che Totti il problema dei servizi pubblici locali lo proponevo
A Bertinotti io credo che questo potrebbe essere il il re le cioè il lavoro oggi che cos'è la sfera del welfare in relazione al problema
Dell'occupazione spero di essere stata chiara
Gagliardi
Dunque a questo punto la discussione credo che sia una utile essere molto breve quindi io faccio solo due brevi considerazioni molto schematiche per forza di di dei tempi e delle necessità
Sulla collocazione di questo tema della riduzione dell'orario di lavoro con la visione più generale del progetto
Questo tema
Del passaggio dalla Resistenza al progetto
Io sottolineo subito un punto di un intervento che ho trovato molto apprezzabile quello di Giovanni Mazzetti
E spiego perché sono d'accordo sulla valenza particolare politica che in questo intervento viene attribuito al tema appunto dello della riduzione d'orario del tempo
E questo riguarda direttamente un punto se volete di metodo di metodologia o di analisi
Che mi pare fu che per quanto mi riguarda e forse l'unico elemento di diciamo di perplessità che ho sul quadro complessivamente invece persuasivo che ci propone Marco riprese
Cioè ho la sensazione che talora quando ragioniamo su quel tipo di tre accessi che ci stanno intorno sul sulla sulle trasformazioni sulla terza rivoluzione industriale e così via
Tendiamo un po'espungere l'elemento del soggettività cioè come se in qualche misura questo tipo di giudizio di di quadro analitico che viene prospettato e che sostanzialmente esatto non contenesse organicamente dentro di sé l'elemento dei rapporti di forza l'elemento della costruzione di soggettività
Per dire una cosa molto banale io credo che nelle tende nella in uno dei punti attuali
Della della crisi che viviamo insomma la tutto questo essersi spezzato ritenni nesso tra crescita e occupazione a questo spezzettamento strutturale del di di di questo nesso che è stato costitutivo e storico dell'arte del del fordismo certamente non è estranee alla sconfitta operaia degli anni ottanta
Io credo che sia anzi un elemento rilevante che ha che ha determinato e che ha concorso a costruire il tipo di fase in cui poi e siamo entrati successivamente nelle quali la crescita
Capitalistica la crescita dell'economia o può non coincidere con l'occupazione e può avvalersi di un governo
Nei tempi per esempio del anche però del tipo di distribuzione dito medio della della forza lavoro che da cui oggi stiamo assistendo
In questo senso io credo che vada ribadito anche se può apparire banale il carattere all'atto c'è un elemento di sul noto ma il carattere del tutto alto
Io direi anzi altissimo il tema della riduzione d'orario
E io ci sono carattere di trasformazione appunto prima di tutto per questa ragione perché è un un un elemento un momento una dimensione attorno alla quale io ribadisco può apparire banale ma lo voglio sottolineare attraverso la quale avviene una ricostruzione di soggettività
Il tema stesso che Marco pone qui apposto qui che si pone dei suoi libri e molte volte del fare società io credo che vada assunto prima di tutto attorno a questo recupero ecco però possibile e io direi assolutamente offensivo anche per tutte le ragioni che sono state dette e della dell'obiettivo della riduzione d'orario a parità di salario che in questo senso prima di tutto oggi io penso si colloca al centro
Di ogni strategia di trasformazione quindi il recupero del tempo Recup capacità di sottrarre tempo di lavoro salariato capacità di unificare soggettivamente la forza del resto oggi tutto io non credo non penso ecco che nessuno dei dei discorsi che stiamo facendo posto a prescindere dal tema della sconfitta operaia invece nella che sono gli anni gli anni nei quali in realtà poi siamo immersi e trascuro perché e questo può apparire veramente ripetitivo e banale le conseguenze unificanti anche sempre di soggettività
Dal polista della soggettività sociale e politica che questo tema può assumere attorno alla riunificazione
Attorno al attorno al soggetto operaio non solo di aree di non lavoro ma di come un obiettivo di questa portata può in un senso preciso intervenire attivamente sulle tendenze oggi dominanti del mercato del lavoro che sono alla ancora più che la disoccupazione alla precarizzazioni alla flessibilizzazione insomma al controllo estremo del tempo e al governo
Dei dei dei appunto dei test del determinarsi della forza lavoro più complessi
La la seconda riflessione che volevo fare e che attorno all'ora a a questo tipo di l'impostazione è così come la ripeto cioè la riduzione d'orario come elemento cardinale di un progetto di trasformazione sociale
Il rapporto che forse mi pare qualcuno abbia sottolineato ma che anch'io vorrei riprendere il tempo cosiddetto liberato che ne verrebbe quindi il rapporto tra tempo di lavoro tempo di non lavoro e tempo cosiddetto di vita io qui mi limito solo a dire una una cosa di tipo generale che cioè per tutte le ragioni che dicevo prima ma ma insomma è che si possono e altre molte altre che andrebbero dette
Dobbiamo assolutamente smentire scritta tra le tante difficoltà che abbiamo forse questo è esso stesso un elemento di lotta culturale
Dentro dentro anche l'area della sinistra antagonista che la riduzione dell'orario di lavoro sia un tema squisitamente sindacale quindi un elemento magari avanzato ma sostanzialmente parziale sindacalmente connotato io dico per le implicazioni fra queste implicazioni c'è questo elemento di liberazione attorno attorno a sei attorno io vorrei dire una terza e ultima cosa attorno al tempo possibile liberato dell'intera società e il suo è un obiettivo assolutamente e squisitamente politico ricordo en passant che comunque per suggellare rapidamente queste brevi considerazioni
E in tutti i passaggi d'epoca nella storia di di di queste de della modernità nella storia del movimento operaio
In tutti i passaggi nei quali stiamo studiando abbiamo assistito a passaggi rilevanti dal punto di vista del modello produttivo
Il capitale tende a espandere il controllo del tempo il movimento operaio ha reagito riducendo la il tempo di lavoro
Tendenzialmente qualche volta ottenendo e comunque seguendo un percorso da questo punto di vista che non è mai stato lineare come sempre accade nella storia delle delle delle lotte di classe ma che una linearità politica e e assicurare la sempre a mio parere mantenuta
Ultimo punto sulla questione dei tempi io credo che questa sia appunto allora una tematica più vasta perché proprio a partire da tali processi è che ti conosciamo
Ma io credo che noi siamo di fronte oggi a una fase storica nella quale è maturo proprio per la proprio perché le per le caratteristiche di sviluppo estremo anche dei processi
Di innovazione tecnologica ma anche e soprattutto per come si è determinato il rapporto tra soggetto
Centrale del conflitto di classe e organizzazione sociale nel suo complesso io dico è maturo
In questo senso il tema del tempo come effettivamente elemento elemento che ha una sua centralità in dal punto di vista di tutte le soggettività antagoniste
Penso che il tema del furto del tempo di come il di come il sistema attuale
Nella sua incapacità ormai strutturale di far convivere crescita e benessere sociale la risolve
Come quel tende a risolverla comunque tendenzialmente in sottrazione di tempo
Io inserirei qui come mio angolo visuale personale lo stesso tema del dello stato sociale e dei bisogni sociali
Noi siamo di fronte oggi al fatto in una società avanzata sviluppata in crescita con questa con questi ritmi straordinari di crescita della del della produzione della produttività non solo al fatto che il tempo di lavoro è enormemente dilatato ma che i tempi della riproduzione della capacità di soddisfazione di bisogni sociali essenziali
Materiali e per post e i beni immateriali che vogliamo definirli
Tempi enormemente dilatati la Lecce la nella possibilità nella necessità di soddisfare i bisogni di salute mobilità formazione apprendimento e così via guardate vogliamo andare a vedere il il ruolo che gioca il fattore tempo sottrazione di tempo furto di tempo
Io credo che si potrebbe allargare utilmente e perfino attive avendo un'ottica da questo punto di vista di anche poi propositiva
Di come insomma è sia possibile incentrare persino su questo una lotta di carattere una lotta una serie anche di obiettivi concreti di carattere più generale attorno ai quali allora non si tratta più il organizzare attorno al tema della riduzione d'orario
Semplicemente la tassonomia delle soggettività sociali le donne i giovani e tutti coloro che sono come dire colpiti dalle contraddizioni attuali in senso profondo ma attorno a questo allora sì attorno alla riconquista del tempo io dico anzitutto riconquista come riduzione di orario di lavoro riconquistato il controllo sociale del tema del tempo attorno ai bisogni fondamentali si può forse pensare possibile una ricostruzione attiva di soggettività
Antagoniste liberate dal dalle molte scorie da cui oggi sono imprigionato scusate grazie mesi
Dare delle spiegazioni di scuse il alcuni membri del comitato abbiamo pregato esplicitamente di lui scusa arrossendo in particolare Francesco indovina Gastone Cottino Sergio Bologna purtroppo invece il professor Giorgio Lunghini
Mi ha pregato con due telefonate con due lunghe telefonate
Di dire che la sua assenza è dovuto al fatto di esami in corso ma che egli se fosse venuto avrebbe voluto dire a Marco Revelli di cui a grandissima stima considerazione affetto di stare molto attento dico esattamente perché ma detto era Lunghini che parli
Mi stare attentissimo a non al terzo settore che può essere un elemento pericoloso
E a Rifondazione di preparare un qualcosa di risotti nordiche specifiche cosa sono i lavori socialmente utili ho riferito esattamente il pensiero di Giorgio voglio dire anche
Voglio anche io va be questo io ripeto oggi ho il dovere di lo voglio anche dire che alcuni molti membri del comitato scientifico scusando la loro assenza
Per ragioni di esami o perché sono in ferie il mi hanno pregato di convocare una riunione Interna però cioè non pubblica del comitato scientifico in preparazione della del convegno del sul programma della conferenza sul programma i primi giorni di settembre lo vedremo
Revelli voi
Dire qualche cosa in marcia io dobbiamo poi l'apertura quindi non vorrei figli occupare tempo questa conclusione posso solo dire che farò tesoro belle osservazioni fatte tanto più di quelle che vanno a mettere in discussione i pilastri centrali del mio impianto
E dato che questo mi sembra work in progress quello che abbiamo incominciato su questo posso Rava intervenire nelle prossime riunioni credo che sarà il dibattito aperto a lungo
Due solo il suo le battute su due questioni una quella sollevata da Pestalozza io sono molto sensibile alle tue preoccupazioni sono anche le mie proprio perché come dire ritengo fortemente usurato ed estenuato il paradigma riformista mi preoccupa la necessità di immaginare una strategia che non si collochi al di qua di questo ma in qualche modo che che si col al di là sul terreno più radicale di iniziativa politica e sociale
Credo però che è con né mi fa paura ampiamente la parola rivoluzione è un progetto che ruota intorno a questa credo però che il problema centrale sia il rischio oggi dell'apertura di una fase e di una crisi
Di un capitalismo della crisi per certi versi privo di soggetto così come il progetto rivoluzionario oggi rischia di essere privo di soggetti il soggetto centrale del Novecento e colpito e colpito fortemente e scomposto e frammentato deve essere ricomposto per certi versi ma questo processo non possiamo più affidarlo al capitale come dire la logica novecentesca secondo la quale al capitale la produzione materiale del soggetto al movimento operaio la produzione e la sua cultura
La sua cultura antagonistica non funziona più oggi e il soggetto stesso che deve essere per certi versi è ricostituito ricomposto Ria aggregato
E intorno a questo ruotano un po'la mia preoccupazione una battuta sulla questione del terzo settore che ritornato fuori ancora adesso in modo più attuale per via telematica l mastica
E stiamo attenti a non regalare questo terreno all'avversario di classe stiamo attenti stiamo molto attenti io sono perfettamente consapevole di tutte le ambiguità
Che condotta no la problematica è la realtà del terzo settore so perfettamente
Che il Terzo settore viene giocato oggi non solo da ambienti conservatori ma ad ambienti reazionari negli Stati Uniti contro i residui vivo è il far e come alibi per dei costruirlo
So perfettamente che sul terreno del terzo settore si rischia di ricomporsi un circuito di alimentazione di forza lavoro post fordista quale forza lavoro più tipicamente post fordista di quella da Terzo Settore
Precaria fortemente motivata non sindacalizzata non conflittuale
Disposta un'auto mobilitazione radicale suo bellissimo che le agenzie del terzo settore possono i al limite funzionale come agenzia di collocamento di cicli di valorizzazione posso al vista ma nonostante questo il terzo settore cent'è un terreno su cui aprire un conflitto a mio avviso e un terreno esattamente come la fabbrica Massi ficcata novecentesca in cui può funzionare il Progetto di valorizzazione capitalistica ma può innescarsi anche un progetto antagonistico
è un terreno su cui la cultura del movimento operaio la cultura solidale solidaristica del movimento operaio può dire delle cose io credo che lui su quel terreno noi dobbiamo starci
Poi apriamo tutti i discorsi che vogliamo sui suoi limiti razionali c'è bisogno di un'analisi di questo ma non regaliamolo integralmente agli altri perché faremmo un errore strategico a mio avviso bene grazie io mi scuso di nuovo con chi non ha potuto prendere la parola accompagna Poletti Screpanti Bellucci Rossanda ricoveri e Gianni conflitto sempre sulla loro più Iva collaborazione con il nostro lavoro prego perché no
A me sembra che il
L'introduzione che ci ha fornito
Marco Revelli sia
Un avanzamento ulteriore di un nostro lavoro utile molto utile
Anche le precisazione che ha fornito mi pare
Colgano alcune naturalmente delle sollecitazioni critiche che sono state poste dice giustamente Marco si tratta di un lavoro in progress e io credo che abbiamo il due problemi da questo punto di vista uno di evidenziare un nucleo
Attorno a cui fare ruotare tutto l'avanzamento del nostro lavoro cioè evitare insomma che continua una qualche sordità nel senso che ci sono io uno dice a riduzione della della l'orario di lavoro e l'altro replica lavori socialmente utili e poi ancora uno dice sto sociale l'altro dice come mettiamo non profit
Ovviamente proponendo tutti i problemi che stanno in una relazione con il problema del programma e anche della costruzione di una critica
Trovare insomma un nucleo pesante attorno tui fare votare tutte le nostre discussioni e e ed indispensabile per non disperdersi somma e per non continuare sa almeno per una parte nostra discussione a ripetere la continuamente a precisamente perché non ha un'interrogazione da un'interazione critica cioè non produce l'avanzamento tu batti l'altro private rimaniamo fermi lì la questione nucleo attorno a cui portare la riflessione fondamentale l'altra darci lo sul resto sono soprattutto naturalmente
A Nerio Nesi proprio anche una riflessione diciamo sul modo di lavorare ha bisogno di tempo ben dimesso disposizioni a tutti di una parte del nostro tempo ha proposto di tempo per potere organizzare un lavoro che sia anche in qualche misura di ricerca oltre che appunto di confronto sugli orientamenti
Certo che il compito è più facile per il nostro avversario l'uno e l'altro
Chi ha avuto modo di leggere diciamo il rapporto del segretario generale dell'UNCTAD l'area la conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo che si è tenuto questa anche quest'anno a Ginevra secondo me
L'individuazione del dunque o ce l'hai in partenza dall'incipit della relazione basta e avanza da questo punto di vista dice sostanzialmente
Le parole insomma non tradiscono il senso di queste dieci righe
Fondamentali dicevo stanziamenti questo segretario generale la conferenza se n'è unite che il Processo di mondializzazione dell'economia e di liberalizzazione dei commerci degli scambi
Costringono lei in paese adattati ad adattare le proprie strutture di produzione e di scambio per poter essere competitiva
Primo secondo l'altro attore cioè i governi dei paesi sviluppati hanno il solo compito di favorire questo aggiustamento strutturale creando le condizioni ambientali macroeconomiche favorevoli a questa impresa può mi pare francamente detto tutto
La l'elemento riassuntivo della fase di ristrutturazione capitalistica diramato anche lui pieno sviluppo esclusione sia d'accordo sono totalmente riassunti in questi due pari simpatico dall'impresa e il paradigma del potere politico in questa fase
Tutto il resto è già è come l'intendenza in qualche maniera è costretta a seguire
Da questi diciamo traino che è un traino che avviene sull'economia sulle con apporto all'economia accettava troppo tra economia cultura proposto l'accordo le gravità dei soggetti ma questo è il trattino ed è un traino diciamo così che fa dell'economia politica
L'elemento centrale di riorganizzazione di tutto il sistema della società contemporanea
Questo elemento a mi pare all'ingrosso due modelli
Di realizzazione all'ingrosso e il modello americano e modello europeo all'ingrosso
Il modello europeo che ha contiene contiene strutturalmente non come incidente
Un alto tasso di disoccupazione
Un ridimensionamento dello Stato sociale e una casta le povertà
E il modello americano
Che contiene un basso operativamente tasso disoccupazione l'eliminazione totale e sistematica di ogni forma di stato sociale
E un altissimo tasso di povertà questi due sistemi in realtà continuano a competere mentre cominciano a integrarsi
Per determinare attraverso anche questo processo d'integrazione appunto quell'unificazione che il segretario
Generale dell'ultrà indica nei due ettari mi a quello delle imprese vicolo dei governi che siano poi nazionali o sovranazionali allora Mentana non interessa granché
Vorrei dire spetta un'osservazione sta fatta fin qui attenzione hanno un secondo me diciamo sotto sopravvalutare gli elementi di dinamismo del modello americano perché c'è da lì che ti affidi alla crescita ma lì il tasso di povertà fa sì che oggi come come mi insegni il venti per cento dei bambini sta sotto la soglia approvata il venti per cento
E che ci sono uno una massa di milioni di lavoratori punto ancora mi seguirà voto ai propri che prendono quattro dollari e mezzo lo contro il ventisette e ventotto
Diciamo che prendono appaio specializzato il che vuol dire che tradotto in Italia prenderebbero trecentocinquanta quattrocento mila lire al mese
Stiamo parlando di lavoratori delle Poste non dei lavoratori persi in uno scantinato a cui si rivolge peraltro con un elemento interessante segreta il nuovo segretario sindacato americano Spyder
Cioè voglio dire siamo a questi livelli di povertà e di sfruttamento che indica appunto la possibilità di contenere il tasso di disoccupazione ma ingaggio questa operazione certo se l'operazione che va avanti e quella che per esempio possiamo reggere
Nel rispetto all'Inghilterra secondo cui atte ad esempio un'azienda come come quella di Dio insomma
Rientra in Scozia dalla costa del Pacifico perché dice e mi conviene di più tornare in Inghilterra visto che ormai gli operai non scioperano più e non fanno più la tua le pause per il tè ma sono invece operaio impiegati modello che competono con quella Koreja e mi costano al fondo ve lo dico da come è evidente che tendenzialmente Risi produce
Rispetto a questo una tasso disoccupazione inferiore
A quello del modello europeo ma appunto e l'altra faccia di questa medaglia ed una mano che si integrano i due modelli sia se stiamo livello medio-alto la disoccupazione a un livello presso che inesistente otto sociale è un livello altissimo o medio-alto la porta
Questa è la linea di tendenza linea di tendenza che secondo me da puntualmente ragione
Alla citazione che qui faceva ma come vedete la profezia di Polani
Cioè in quel senso dell'uscita della colonia dalla socialità e che secondo me addirittura ma qui però sono semplicemente tocchiamo ferro
Comincia ad alludere con elementi di inquietudine alla possibilità concreta della seconda profezie di Marx
Cioè quello del rischio che l'incapacità del conflitto di classe il terminale superamento di questo delle cose esistenti posso produrla distruzione diventando la Casellotto cioè siamo davvero a un tornante drammatico
Non solo della storia dei rapporti sociali ma dei rapporti diciamo di romanità credo
In ogni caso senza prenderla così alta
Il punto analitico complessivo che ci viene da questo fatto che qui Marco Revelli proponeva a me pare debba essere intanto il centro nostro di un'offensiva culturale
Perché questo impianto adesso nella parte che è largamente da noi condiviso poi con tutti gli approfondimenti e Cassino le correzioni che possono essere sollecitate questo impianto in realtà
è un impianto assolutamente minoritario
Nelle culture in Italia e in Europa assolutamente minoritario
La stragrande maggioranza delle forze organizzate nel sindacato e nelle politiche anche dalle sinistre
Hanno un impianto totalmente altro da questo non disperso in qualche misura totalmente altro
Hanno sostanzialmente l'idea che si possa utilizzare l'Energia sprigionata dal processo di lamentazione della globalizzazione delle economie attraverso un processo attuativo
Creativo ma adatta attivo per poter realizzare diciamo una forma di governo all'altezza di questi fenomeni
Qui e qui la radice del Nuovo riformismo questa la sua radice la sua radice all'idea che questi fenomeni che noi leggiamo in questa chiave drammatica e di rottura della civiltà costruiscono invece un Germont di come dire
Di progresso imprigionato oggi dalle classi dirigenti politiche ma che sarebbe invece utilizzabile altrimenti semplicemente con l'alternanza al governo questo il punto ma un punto di dissenso radicale
Dato di fatto e anche non lo facciamo qui
La sollecitava ma ora
La crisi del riformismo che a questa dice
Questa dice questo non vuol dire appunto evitiamo ogni fraintendimento non vuol dire che non sia possibile
Anzi necessario combattere tra obiettivi parziale le non c'entrano nulla le due cose anzi
Gli elementi di lotta parziale possono benissimo stare dentro né esempio l'intervento di mazzette stare dentro addirittura un elemento di inveramento di anticipazione di una contestazione che va oltre alla resistenza pur configurandosi come fattore di resistenza
Ma ero birmane ma è un obiettivo parziale no no un sistema di mediazione globale
Costituito da un compromesso che seppure in itinere determina la possibilità di introdurre degli elementi progressivi
Pur senza essere il messaggio che la liberazione e della trasformazione queste forme sull'argomento ma è un'idea di un apporto generale
Tale classi del rapporto tra la politica e la società che configura una forma evolutiva seppure incompiuta e contraddittoria
Rispetto all'ordine precedente qui invece noi siamo di fronte ad una tendenza alla regressione e alla messa in discussione della civiltà del lavoro nella fase precedente cioè siamo di moda una grande operazione aggressiva vagando pazzo aggressiva determinata precisamente da quel punto diciamo così di di ristrutturazione capitalistica che fonda anche la base pensioni dico cioè è vero che è facile
Tanto è vero che ha bisogno di una di un ordinamento politico culturale e politico fortissimo è assolutamente vero ma ora che ha bisogno di destabilizzare ogni forma di rappresentanza di interessi di classe perché non sopporta il conflitto
Non lo so cioè questa operazione e così diciamo integralista
De il fondamentalista di mercato che non sopporta il compito menta con la polo delle precedente e attuale consapevolmente duale questa è tendenzialmente assolutistico tendenzialmente tende cioè ad assolutizzare il parametro del mercato e il parametro dell'impresa e a rendere pervasivo di questo ogni sfera della vita collettiva intanto è stagione nega il conflitto non perché diciamo appunto
Il conflitto è riformistico no perché conflitto qui qualunque natura non è tollerabile in questa sua utilizzazione la competitività
E per questa ragione tendesse a tutti sistematicamente demolito oppure portato dentro quelle forme come la concertazione che solo il contrario del conflitto e dalla corregge l'autonomia contrattuale ma sulla sua subalternità dunque
Io penso che noi abbiamo un problema proprio di messa a punto egli offensiva culturale su questo impianto analitico
La modificazione nella composizione tecnica capitale della composizione sociale di classe secondo me presenta forti questa densità
Ora noi dobbiamo presentava prima come elemento di critica sistematica al pensiero unico
Secondo come terreno su cui lavorare il nostro approfondimento perché questo diciamo è un impianto è uno schema ma ha bisogno di approfondimenti e di articolazione anche per risultare convincente terzo
Punto secondo me essenziale deve avere uno sviluppo in grado di consentirci di individuare i soggetti critici di questo meccanismo totalizzante oppressivo
C'era però non l'analisi non è semplicemente un'osservazione del fenomeno così come si prospetta ma anche e soprattutto sui una individuazione delle soggettività critiche così come si possono produrre qui c'è un elemento su cui secondo me ancora diciamo no riflettiamo sufficienza tutti insieme cioè c'è una dimensione quando discutiamo di economia ci scapoli soggette quando discutiamo dei soggetti dello rivendicazione ci scappa l'economia anche a nuovi no anche a notte proprio difficile riuscire a a tenere insieme questi due elementi è solo che se noi teniamo insieme
Come dire non si produce energia politica
Ora c'è una relazione tra la mutazione tecnica del capitale
La mutazione della composizione sociale di classe e l'agire e l'agire sociale di questi anni
Sì c'è
è immodificabile no ma c'è
Perché non è un caso che tutte le lotte in tutto il mondo ci sono ma sono tutte tutte generale difensive
Se fosse un elemento semplicemente legato alle strategie alle linee adesso IGT vita e alle culture classi dirigenti ci sarebbero ad Agira sta salienti tra un luogo e un altro
Perché per quanto ci fosse il vento comune del sessantotto e dal sessantanove
Le diversità nell'agire collettivo tra i Paesi erano gigantesche
L'esperienza trascinato ai consigli e sindacato a francese non ha alcune elemento di omogeneità
Oggi oggi l'agire sociale delle classi operaie in tutto il mondo e arte tutto analogo grandi momenti di lotta difensive e generale e poi la desertificazione del conflitto
Scusate nel mese di giugno
Persino i numeri sono simili
Avvengono due grande manifestazione una Washington e l'altra boh non mi ricordo quella di Washington che giorno era mi ricordo che buone al quindici giugno aggiungo comunque entrambe
Tra i cento mila a Washington trecentocinquanta mila boh
Grandi numeri centinaia di migliaia di là e di lavoratori in lotta e tutti in difesa sto sociale e tutti con un'istanza di rivendicazione della sicurezza sociale smontata e smantellata dalle da da di appunto di in sistemi così radicalmente diverso
Ma scusate otto in Francia una sto spesso e con in Italia con Berlusconi non aveva avuto la sua moglie e quale invece non aveva avuto la stessa
Naturalmente c'è una diversità che riguarda i soggetti politici lo sappiamo bene no fonda lo scodella fai e continuano a fare appunto perché la parte prevalente diciamo del movimento sindacale del movimento operaio lì c'è una produce una dipendenza oppure no ma a meno di questo rilevantissimo problema politico l'agire sociale viene in larga misura configurarsi come difensivo
E il generale
A che fare col processo di trasformazione secondo me sì anche fra sia col processo di scomposizione di classe
Sia con la violenta mutazione del panorama su cui il conflitto sociale si produce
Perché negli anni settanta i i i lavoratori la classe operaia Elia rivendicativa e propositiva
Perché e ha in una fase alta di contestazione dello sviluppo capitalistico e interloquiva con soggetti portatori per memoria per storico per attese di ipotesi di trasformazioni radicali della società
Quei movimenti li che producevano inquadramento unico la contestazione dell'organizzazione capitalistica del lavoro l'ha chiesto di riforme lo sto sociale intervenivano dentro morto sociale ancora in crescita
Un compromesso facciale il più dinamico che si sia conosciuto e grandi realtà come il Partito comunista la sindacato che vivevano un covo dia un suo assalto all'inizio degli anni settanta di revisione di ripensamento critico della loro collocazione muovendo diciamo così in direzione delle aspettative del cambiamento
Pur con tutte le contraddizioni
Oggi siamo di fronte a Rifondazione Comunista e sono
Non facciamo escussi propriamente politiche creano nelle menti in controtendenza a dispetto a una desertificazione del panorama sociale e politico i sindacati se vogliamo parlano esigiamo come in una discussione scientifica
Che ormai immediato implicazioni politiche c'hanno rovesciato il loro ruolo da organizzatore del conflitto sociale a organizzatore della impedimento al conflitto sociale
O c'è un elemento organicamente inserito in un sistema di relazioni quale quello concertativo teso non solo ad attenuare ma impedire
L'organizzazione del conflitto in questo caso cosa volete che accada accade che i lavoratori si battono quando e come possono cioè con lotte generale difensivo
Cioè quando riescono a fare massa critica
Altrimenti e ciò e gioca una supplenza altrimenti guardiamo l'esperienza nostra di lotta Rifondazione Comunista sulle pensioni contro la controriforma divini e poi nella campagna d'autunno e vede tutta la difficoltà della costruzione
Allora per riposizionarci
Aspetto la discussione che qui è stata questa proposta
Io penso che noi dobbiamo come dicevi questi sono talmente d'accordo con Marco non c'è solo il problema dalla presentazione eccetera questa
Cioè di un pilota politica per riguadagnare la rappresentazione degli interessi di classe i soggetti ma c'è connessa a testa
Non sostitutiva connessa a questa il problema della ricomposizione e della ricostruzione dei soggetti critici di questo processo di modernizzazione capitalistica
Sia interni alla classe
Tradizionalmente definita sia nelle nazioni con Caressa e gli altri soggetti che dice le altre contraddizioni a partire da quella dei può avvicinare per arrivare a quell'ambientale per arrivare a quella di poveretto il mondo
In questo senso
Io credo che noi dobbiamo trovare un bando del nostro ragionamento se no ci disperdiamo
Io penso spero che non sia proprio questo semplicemente diciamo una
Come dire una riflesso condizionato della tradizione una coazione della tradizione culturale da cui veniamo io penso che sia classicamente ma moderatamente il lavoro cioè che questa il filo
Di ricostruzione
Di una unità di classe
E di un rapporto tra essa e le nuove contraddizione emergenti rispetto al processo di Stato azione capitalistica sia il lavoro
Il lavoro naturalmente e intesa nel senso di non lavoro
Lavori vita di lavoro cioè nel senso di quantità qualità distribuzione e tasso di autonomia di governo
Cioè come
Ricostruzione del rapporto tra il lavoro la vita localizzazione esce dalla politica
Fare cioè l'appeal cammino opposto che loro ci propongono con il processo di ristrutturazione che è precisamente quello di fare perde di significato collo tante all'essere sociale cioè tu non sei più nulla non si può neanche interrogare come tale
Sei un meglio indifferenziato e la politica si riferisce a te in quanto media indifferenziato per favore non dire che se una lavoratrice perché non mi interessa è fuori dalle cose che mi interessano
Allora se è così e giusto tra interessante la scomposizione che ci viene proposta perché con la reale lavoro salariato
Lavoro dipendente pubblico sta parlando parla anche del definizione sociologica di questo lavoro
Lavoro autonomo
Lavori socialmente utili
Lavoro cooperativo non profit sì
Ma anche qua c'è un bandolo intanto descrittivo e interpretativo delle relazioni che corrono nella ristrutturazione di questi lavori e di tutti con la disoccupazione cioè con il non lavoro io penso di sì io penso di sì
Che non c'è un'autonomia diciamo degli altri dal lavoro salariato c'è un comando della riorganizzazione del lavoro salariato
Che non determina meccanicamente in caduta fino al non profit nodo debbo ovviamente non è così banale tutta sua concatenazione Massi opera un elemento per visivo e di richiamo su di sé cioè condizionata e condizione in funzione di sé della propria organizzazione e prativa classicamente delle stazioni plusvalore e di profitti e così
Cioè il comando è la riorganizzazione del lavoro Soria
In Italia in Europa e nel mondo
E
Dice quelle questo elemento che propone una sistematica se valorizzazione del lavoro salariato comanda un po'accesso di riadeguamento delle altre forme di lavoro conosciuta in funzione di questo progetto
E allora sul lavoro pubblico c'è una richiesta semplicemente di riduzione e di smembramento smembramento perché una parte di questo viene consegnato al privato l'altro viene ridotto perché egli ha ridotto perché ha un costo
E siccome bisogna a alleggerire
Il costo d'impresa di ogni altro costo il servizio pubblico essendo un costo aggiuntivo deve essere indotto
E il lavoro autonomo il lavoro autonomo
Attraverso questo diciamo condizione quasi da da ossimoro che del del dell'ASS sociologico che prende diventa il lavoro dipendente
Continuo a chiamarlo autonomo ma è una figura falsa figura perché in realtà una parte di questo ma assai significativa
Non si Fontenuova più come ceto medio per il lavoro da artigiano e qui del commerciante come l'abbiamo conosciuto negli all'espansione
Ma si può si configura come lavoro dipendente seppure diversamente dipendente
Non è che perché smette il suo statuto di lavoro autonomo perché non è lavoro salariato non è stato localizzato in impresa ma la sua dipendenza non
Sono generalmente dal ciclo ma delle nuove potenze organizzativa del lavoro siano queste l'impresa capitalistica forte o il sistema creditizio sono fondamentali il il Nord-Est è il come dire il monumento di questa ricostruzione del rapporto lavoro so e dato lavoro autonomo non ci sarebbe il il Nordest se non ci fosse questa possibilità di produrre si potrebbe dire uno sfruttamento allargato
Una forma di accumulazione che passa per la il ridisegno del lavoro delle forme di accumulazione
E e così vero che arriva fino alle persino a quelle articolazioni che dovrebbero stare per loro natura le più lontane da queste per esempio sia per collocazione lavori e produzione
Che per loro conformazione vocazione l'autogoverno pialla messe insieme perché se stiamo a vedere sia il diciamo verso settore non può pretendere cose Venusia ma è un momento diciamo così questo tipo di lavoro come i lavori socialmente utili che noi rivendichiamo
In realtà hanno una pratica opposta alle nostre attese
Noi proponiamo i lavori socialmente utili come organizzazione di un intervento pubblico in un settore
Non attivabile secondo gli elementi guida del mercato e della valorizzazione secondo interessi di mercato i lavori socialmente utili che tu hai oggi concretamente sul terreno non quali che vogliamo
Facciamo questo discorso ma quelli che hai concretamente sul terreno sono a condizione semplicemente di Minoli garanzia rispetto alla vostra dagli atti
Non rileva che dalla ribalta ma alleggerendo impoverimento guadagna ottocento mila lire al mese e non sanno se alla fine del loro contratto hanno rinnovato il contratto medesimo oppure no
Per il no profit vale la descrizione che faceva poco fa Marco Varvello ma queste ma questa però
Non è
La collocazione obbligatoria e di vocazione di tutti questi sedimenti
Allora il problema per noi è sulla base di una critica
Alla ai organizzazione del lavoro salariato nella fase post fordista
Poi attraversare tutti questi lavori
Secondo la stessa logica della critica alla ristrutturazione capitalistica lavoro salariato
La stessa logica
Che prende forme di organizzazione della proprietà diverse alcune delle quali hanno quindi una possibilità di esprimere una maggiore libertà di ricerca ma oggi Crespia nella contestazione deve essere astrofilo cioè che cosa una chiesto i maggiori governi di maggiore autonomia dimissioni di un sistema di garanzie e e questo è il punto
Per questa ragione io per esempio sono totalmente d'accordo con Bronzino son proprio su questo punto talmente
Io penso che noi dobbiamo puntare ad avere una rivendicazione di un minimo di garanzia c'è una nuova cultura giuridica del lavoro che attraversi ove John talmente tutti questi settori dal non profit fino alla corsa variato tutti cioè un bagaglio minimo di e non mi si dica per favore che è un'ipotesi diciamo
Che iper garantisca ai giuristi ci sta perché guardate che hanno la stessa obiezione valeva a maggior ragione per il lavoro salariato se è così allora
Proprio con questo aviazione dello Statuto dei lavoratori precipita
Se è possibile avanzare la salute dei lavoratori per il lavoro salariato diciamo in punto di costruzione non in punto di incompatibilità che spetterà poi sociali dati sta che quello quello che attiene ai rapporti di forze piena poteva politica ma in punto di costruzione cioè il punto di logica politica estorsione male
Se lo chiede per per la per l'operaio alla FIAT
Non c'è ragione che tu non lo posso chiedere a tutti una volta RAI sia stata poi mia Fiolo chiedendo a tutti naturalmente resto detto giustamente non codici il il tende a Rea il massimo delle protezioni ma appunto contrattazioni minime guardate
Che questo stesso ragionamento vale che se invece della scala nazionale sui lavori Tolo porti sulla scala internazionale della vostra agli atti
Nel pratone qui dice una cosa che secondo me è giusto
In ogni caso di alta penso questo punto perché può apparire un'ipotesi chiracchiana protezionistica no bisogna stare attenti come si pone però io penso che uno dei terreni su cui puoi costruire su iniziativa internazionale del lavoro salariato
E la rivendicazione di un bagaglio di diritti di lavoro connessi alla libera circolazione delle merci
Cioè tu devi aveva una quota di Chieti incorporata nel lavoro non più di scorie lavorate no un'età lavorativa di quel genere o di un'altra un minimo di condizioni sanitarie e c'è minimo attualmente minimo
Non un appunto non un obiettivo che faccio l'operazione Alitalia irrealistica e Cassino grottesca
Di avere una rivendicazione generale per tutti ma invece sì non sul terreno dei diritti tra i diversi lavori a livello nazionale ed europeo e a livello dei chiariti sulla con circolazione delle merci dell'unità nazionale portarti dei punti di accesso e di e di ordinata entro cui cresce la tua rotta
Proponendo attività questa via anche l'elemento di unificazione oltre che tra via sociale
Perché Pavia sociale dei proposta naturalmente e tornerò poi un minuto già finito verso la questione dovrà il lavoro ma degli potere incontrare la politica e l'organizzazione e la società altrimenti non ce la fa
Non ce la puoi fare
Perché il processo di di distruzione della prodotto dal meccanismo di accumulazione capitalistica in questa fase dello sviluppo e sistematico
E quindi tu devi essere in grado di opporsi una grande operazione politica sociale e politiche in questo senso in questo senso la questione dell'Ohio di lavoro e centrale anche qui io direi
Insieme alla questione dello Stato insieme alla Russia la visione di lavorazione dello Stato insisto quando di costato dico una cosa che può Ischia una dimensione insieme nazionale ed europea qui per noi
Cioè parlo dell'Italia dell'Europa almeno
Questa questione dell'Ohio dello stato sto costituiscono secondo me
I due elementi cruciali da portare per poter chiudere in qualche misura una telaio efficacia sull'operazione quella sancita facendole ponendoci assolutamente io proprio penso che noi diamo un ritardo sullo stato nell'intervento nell'economia è una scelta clamoroso c'è anche noi ci siamo fatti Bukhara diciamo da un'offensiva
Devastante e tant'è vero che non abbiamo noi un'ipotesi di riforma neanche dell'amore neanche del lavoro nello Stato ce l'abbiamo sullo stato dell'arma
Armando l'altro giorno ne ha parlato diffusamente
Lucidamente nel suo intervento alla alla Camera ma curiosamente non ce l'abbiamo sulla Locate l'impressionante cioè noi abbiamo un'idea di articolazione dello Stato in replica alle ipotesi centraliste separatiste
E non abbiamo un'idea di riforma del lavoro nello Stato
è un è un limite club è un limite clamoroso
Perché noi non possiamo neanche faccia sull'altro terreno senza questo
Senza un intervento perché io ho il punto più debole della difesa del lavoro dello stato sociale non nostro sociale
E la perdita di efficacia non di efficienza capitalistica di efficacia cioè di rapporto tra scopo e organizzazione del lavoro che si è prodotto da servizio pubblico
E tu non ce la farai mai a differenti aree sullo stato sociale che si presenza alla alla la gente alle popolazioni Column volto repellente non ce la farai mai
Perché per potere al per poterlo difendere devi fa sì che ad un rapporto reale con i bisogni di quelli e quindi anche con il processo di liberazione interno al lavoro si possono produrre rispetto a questo dunque qui c'è un problema grande ma
Per finire
Penso che noi sull'orario
Dobbiamo anche qui mettiamo a punto un po'il nostro ragionamento io
Io qui devo dire son d'accordo con Giovanni mazzette
Io non trovo Giovanna contraddizione con quello che dice Marco
Però voi lo sapete né al pubblico né me scusante volte io proprio mai ha accumulato una specie di di di di di di rabbia contro discorsi facile sull'orario
Che non considerato il fatto che appunto noi siamo in presenza di una continua crescita dell'orario di lavoro
Dell'Ohio di fatto non parliamo dell'aumento del lavoro non parliamone di quello perché nessun Paese del mondo si lavora quanto in Emilia o in Lombardia nessuno al mondo interni e di ore sul giorno euro su hanno reali se sommi
La crescita delle ore lavorative nell'industria fatte con lo straordinario
La diffusione dell'avo del doppio lavoro la diffusione lavoro nero se le somme Trouai quote di lavoro di tempo occupata dal lavoro incomparabili con cognato paese al mondo
Ma è possibile che noi continuiamo a dire riduzione dell'orario di lavoro
Senza chiederci come mai invece che aumenta
Senza parlare del fatto che in tutta Europa si riapre adesso ce la troveremo di fronte in Italia anche nei prossimi mesi alla richiesta di un prolungamento dell'età pensionistica che è un altro prolungamento dell'orario di lavoro
Come si fa a dire allora come andata Inter cinque ore vuol dire ingaggiare una battaglia gigantesca così vero che nessun sindacato lo fa
L'ha fatto ritiene tale negli anni Ottanta in controtendenza da solo realizzando in una condizione tuttavia particolare che ha con la Germania
Nessun altro sindacato non mi si dica per favore che va detto la CGIL partecipa agli amici ora la Cgia letto il contrario
Perché un sindaco un sindacato diversamente da noi che siamo qui a organizzare qualche ma qualche ragionamento di ricerca s'hic et nunc dice qui e ora cosa fa
Se dice riduzione d'orario H fammi località deve aprire una vertenza con la Confindustria e chiede la riduzione delle trentacinque ore a parità di salario così fa il sindacato se non lo fa vuol dire che non vuole la riduzione d'orario non si no no non teniamoci
è inutile che Sergio Cofferati dica qui siamo al due mila e nel prossimo dopo il due mila anche trentadue ore anche dodici tanto
E lo stesso assolutamente lo stesso
Dia tra cinquant'anni li si vale proprio nel tempi luoghi come diceva l'economista siamo tutti morte quindi poi benissimo spende atti nel massimo di esercitazioni voglio sapere se oggi chi dice trentacinque ore
A pagare sono io oggi non domani oggi nessuno in Europa nessuno
Nessuno
Nessuno perché la rivendicazione dai così allora io è la rivendicazione più in controtendenza
Che esista rispetto al processo di ristrutturazione che stiamo indagando è una evoluzione è una rivendicazione dirompente dagli effetti sociali politici giganteschi è infatti non viene portata non prendiamoci in giro su questa cosa
E e infatti tutti quelli che ne parlano ne parla ma al contrario perché se leggete portò carte
L'uomo quindi colto intelligente di sinistra al Parlamento europeo vi accorgerete che parla di flessibilizzazione di redistribuzione degli orari non di riduzione degli orari
Quelli viola si possono ridurre ma la condizione che tu lavori di notte che tu lavori sabato per lavori la domenica allora si possono ridurre un paio ma ma ci rendiamo conto che anche questa è una come si può dire un'apparente riduzione degli orari perché se volessimo essere sei I sappiamo che in ogni orario c'è un peso specifico che lo fa diverso
Lavorare otto ore di giorno alla luce del sole non è uguale che lavorare otto ore la morte
Lavorare otto ore di non è uguale che la pallottola domenica
E infatti il movimento operaio che tanto sciocco e non è approvato in questo secolo a delimitare il tempo del lavoro salariato
Questo ha fatto la gavetta sai perché è diverso e fasi precedenti Polesine l'hai studiato bene la visione dell'Ohio materne ascia e dire è di certo che la certo è la diciamo il tempo dello sviluppo industriale Carla diverso da quelli precedenti già perché diversamente da quelli precedenti in cui in cui lo sfruttamento cominciava da quando era bambina finiva da vecchio gli operai hanno detto mi fermo qua
E sotto di qua non l'avevo hanno cominciato a estrarre dal tempo dello sfruttamento l'infanzia
E la tarda età
E poi hanno cercato di sottraeva domenica e poi non c'era restare sabato e poi c'era tagliato meglio la notte cioè han cercato il TAR di inventarsi un tempo sacro dal lavoro salariato in cui non potesse entrare lo sfruttamento del lavoro medesimo questa già capo di fare tutti tutti questi elementi di tra virgolette liberazione dalla voce variato sono oggi oggetto non sfondamento gigantesco non mi si dica che aiutano redatta e la fine di una riconquista di un'egemonia del tempo da parte dell'impresa capitalistica
L'Alcatel pervasivo del lavoro salariato su tutto il tempo della vita gli uomini e delle donne tanto e così vero e così vero che è in atto una controrivoluzione del tempo che le donne che prima avevano un riconoscimento della loro condizione
Di doppio lavoro socio sociale che andavano in pensione prima adesso vengono allineate in crescita all'età dei maschi
Negando così sul terreno precisamente nel tempo la loro diversità lasciamo dentro una contro l'evoluzione dei tempi non dentro nel un elemento evolutivo
Per questa ragione ho finito perché vi ho rubato troppo tempo
Io penso che bisogna fare insieme le due cose
Beh giovedì emette circa e con l'accento sulla rivendicazione della io avevo e sul suo significato politicamente dirompente in questo senso sono d'accordo che dice è un anticipo del progetto e del resto senza resistenza non c'è un progetto
E dall'altra parte penso che ha ragione Marco sollecitarci ad aprire un ragionamento sul rapporto tra il tempo di lavoro al tempo di vita
Che guardi che guardi che punti a questo scontro ma che vi propongo l'orizzonte diverso entro cui appunto ci sia una idea del modo di ai modelli lamento del rapporto tra il lavoro salariato e le altre attività umane
Le altre attività umane in modo tale che per esempio anche le cose che noi proponiamo riduzione lo aiutavo e in traduzione
Giusta qui la la richiesta che ci viene da un Vieri trasformare una proposta di legge
La la proposta di lavori socialmente utili tuttavia sono elementi dirompenti nella situazione di oggi
Che devono torna invece ai connettersi in un'idea di organizzazione del rapporto alle donne e gli uomini una vita agli donne e uomini lo Stato la società cioè quello che oggi si propone come separato non è detto delle basa domani
E davvero come in questo anch'io sono tanto critico come antagonista la sua idea di venti mila ore nella vita delle persone vendute e poi invece auto governate non è è diciamo così uno scenario di un possibile conflitto e i propri
Ci ragiona e così ma io penso appunto che per ragionarci così anche la nostra ricerca debba primo individuare dei noccioli duri
Mi pare che stiano emergendo e dall'altra stabilire un rapporto tra vogliamo dire così la resistenza al progetto
Che sia però pienamente consapevole degli elementi di rottura che si possono produrre attraverso l'esistenza questo meccanismo che abbiamo di fronte se lo discute sera come lo descriviamo è un meccanismo distruttivo
Della socialità
E della civiltà del lavoro che abbiamo conosciuto
In questo modo in me elemento distruttivo introdurre degli elementi in controtendenza
Che si sottraggono alla logica di questa ristrutturazione capitalistica come per esempio la riduzione di lavoro non può essere considerato come un'opzione o come diciamo noi facciamo cultura
Deve sperimentare integralmente nella costruzione di questo progetto avendo in mente come dire in primo luogo l'incredibile difficoltà di fare questo primo passo grazie
Grazie a tutti e buon lavoro
Sì
Benissimo ecco