"Questo Novecento" presentazione del libro di Vittorio Foa, editore Giulio Einaudi organizzata nell'ambito della Festa Nazionale de "L'Unità" presso la Sala Blu

Esaurito c'è un organizzatore della festa che presenta i convenuti a discutere però questa volta non c'è nessuno quindi mi presento da solo diciamo all'americana
Chi vi parla è Giancarlo Bosetti e io sono vicedirettore dell'Unità nonché direttore mentre sette
Accanto a me avete già visto
Il protagonista della serata Vittorio Foa autore di questo Novecento Einaudi editore un Fortunato bello eleggibile libero che si consiglia tutti che qui noi discuteremo questa sera presenteremo è discuteremo insieme Aveto Rio Foa abbiamo alla mia sinistra Alfredo Reichlin
Presidente del cesto in o mi sbaglio nonché dirigente del Partito Democratico della Sinistra e alla mia de alla destra Vittorio Foa Carlo Ginzburg storico autore di importanti saggi di cui molti ricorderanno il formaggio che i vermi
Che dire
E la
Il fortunato libro di e Vittorio Foa
è stato già discusso presentato era censito in maniera favorevole perché solleva si presenta come interessante per molti aspetti voglio ricordare il il merito che gli ha riconosciuto uno storico Alceo iosa facendosi un po'di autocritica per conto della categoria degli storici dice noi storici per lo più non siamo capaci di scrivere libri
Di sintesi
Nel senso che tendiamo a presentare un dei dei prodotti specialistici e quindi abbastanza ostici per un pubblico per un pubblico largo per un e soprattutto per un pubblico di giovani libero di Vittorio Foa invece dimostra che se sia il coraggio essenziale la il il talento per per per farlo questo tipo di
Opere di di libri è molto richiesto c'è molto bisogno di una visione di sintesi della del nostro del nostro tempo e delle proprie vedere poche passate
Quant'è sto quindi di storia ma è anche e anche una proposta di visione della vita e della politica quella che ci propone Vittorio Vittorio Foa
Che ha scritto questo libro approfittando utilizzando come occasione la proposta che gli è stata che gli è stata fatta è che lo ha stimolato di attenere
Un ciclo di lezioni sul nostro secolo
Che la contassero questo secolo attraverso la sua
Personale a memoria la sua personale esperienze davanti agli studenti di un liceo questo ha costretto Vittorio
A
Un linguaggio a una a un metodo di presentazione della materia che fosse il più possibile attraente il più possibile
Semplice come forma di comunicazione
Libro di storia di Prodi vita di memoria è un libro di cui vorrei citare un Conte un un aspetto
Un altro aspetto importante per il per il quale il suo contenuto parla a tutti noi un un libro dedicato al al senso e al significato del fare politica del fare politica
Diciamo in un altro modo il libro di Vittorio Foa è una critica del determinismo una critica della visione
Degli eventi storici
è una critica dalla visione del presente come il risultato necessario di leggi della storia e qui in questo Vittorio è e Vittorio Foa è profondamente distante dalla tradizione
Marxista e anche davanti alla tradizione e anche dalla tradizione storici Istica nel senso che propone una una visione liberale della storia profondamente liberale propone una visione del presente e dei risultati
Dell'agire politico con me
Qualcosa di non necessitato di non di non determinato di non immodificabile propone di vedere il presente come qualcosa che è è risultato così ma poteva essere anche ma poteva anche essere diverso ecco questa visione anti anti deterministica
Che si applica per esempio in maniera molto maniera fulminante ecco alla all'esame del fascismo
In Italia quando quando Foa pone una domanda una domanda che sulla quale lavora con grande con grande efficace ma era proprio necessario che il fascismo poste certe condizioni sociali nell'uscita dalla guerra
Certe condizioni psicologiche
Era proprio necessario
Una volta valutati anche gli interessi che hanno spento in quella relazione è la sua risposta è chiaramente no ecco perché tra il crearsi le condizioni per qualche cosa e il verificarsi effettivo di un evento noi
Mette in grande evidenza la forza e l'importanza dell'agire degli uomini attraverso la loro responsabilità attraverso la loro responsabilità
E responsabilità l'ultima parola sulla quale il libro si chiude
Proprio per rimarcare come il presente che ci sta davanti e le pagine da scrivere del nostro prossimo futuro dal futuro vicino in quello lontano saranno il risultato di quello che sapremo fare delle delle forze che gli uomini sapranno mettere e della capacità inventiva anche della politica un altro tema proprio
Tipico della
Della della della della personalità e dell'attitudine di Vittorio Foa verso la politica questa e questo suo apprezzamento per la inventiva della politica
Un l'inventiva capacità agli uomini di inventare delle soluzioni nuove purtroppo diciamo uno dei degli esempi più alti di inventiva della politica italiana in questo secolo è proprio un esempio estremamente negativo ed è il il il fascismo qualche volta ho l'impressione che di Vittorio Foa diciamo attraversato un secolo dominato percorso per tanti dalla violenza dal dal dal dal totalitarismo
A amerebbe vedere spuntare all'orizzonte invenzioni con altrettanto efficace altrettanto capaci di propagarsi del mondo come
Fu purtroppo il fascismo
Vorrebbe vederle spuntare proprio dal nostro suolo dal suolo nazionale ecco che qualche volta si si chiede quale quale sarà quale può essere quella invenzione capace di restituire alla politica una una presa sulla realtà una capacità di attrarre consensi una capacità di ridare significato al suo al suo essere quale da tempo non non ci capita più di vedere sulla scena se restiamo se teniamo il discorso sul tema della responsabilità della critica del determinismo dello spazio che si apre
Alla politica della politica come autrice di variabili indipendenti come forza capace di mettere sulla scena cose nuove che non sono il risultato meccanico di fattori economici o sociali ma sono il risultato della della del talento e della volontà della tenacia degli uomini ecco su questa strada
Confessa Vittorio Foa
è stato spronato da Carlo Ginzburg
Storico che lo ha spinto proprio a cercare
A cercare qui una chiave nella critica della della fatalità
Se posso citare qualche parola
Introduce proprio questo tema e quel suggerimento
Che che gli ha dato Carlo Ginzburg al quale adesso diamo la parola proprio forse partirà proprio da questo tema prima di di Alfredo Reichlin che invece oggi sposterà di più l'attenzione sulla sulla scena politica sul significato politico del libro ecco dice Vittorio Foa il suggerimento di cercare indietro la critica della fatalità
Me lo ha dato Carlo Ginzburg o forse si guarda al passato come sto facendo io con questo libro dice Foa per rifiutare l'idea che il presente è necessario ecco che cosa significa di Hezbollah questa
Rifiuto dell'idea che il presente sia necessario possiamo dire qualcosa di più chiaro su questo punto
Dunque io ho qui un mio intervento con alcune citazioni quindi parlerò e leggerò se non vi dispiace questo libro molto ricco di spunti di temi di riflessione io mi soffermerò su uno tutti mi pare centrale
E che e anche molto attuale il tema del rapporto fra idea di nazionalità e nazionalismo
Questo libro s'intitola questo novecento non il novecento cioè il titolo pone l'accento
Sulla comunità di esperienze sia pure nella differenza di età tra l'autore e i suoi primi ascoltatori cioè i ragazzi del liceo di Formia
Una diciamo comunanza di esperienza sia pure a distanza quindi c'è esperienza e riflessione sull'esperienza
Apriamo il libro leggiamo le prime frasi
Cito
Ho vissuto la Grande Guerra da bambino ma già consapevole e con una intensa partecipazione
C'era il nemico con la M maiuscola sempre lo stesso l'Austria e c'era il patriottismo che dava coraggio e l'Iva il dolore
Di mio ricordo il patriottismo era importante fine della stazione
E le riflessioni sulla Grande Guerra sono tra le più dense di questo libro
Ora se noi leggiamo queste per queste frasi
E quando incontriamo la frase il nemico con la N maiuscola sempre lo stesso abbiamo l'impressione che Vittorio Foa ci parli di un'esperienza che non era sua cioè sottolinea la distanza tra diciamo l'atteggiamento che lo ha torniamo allo il bambino e invece il suo atteggiamento
Quindi un allontanamento quasi una lievissima distanza ironica che immediatamente smentita questa distanza ironica dalla tradizione risorgimentale
Dall'accenno che segue subito dopo una Cino che invece implica continuità alla cito
Forte memoria familiare dell'emancipazione cioè l'emancipazione degli ebrei del mille ottocentoquarantotto quindi questa distanza implica in realtà continuità Vittorio Foa e bravissimo nello spiazzare il lettore in me in modi come come questi
Anche la frase nel mio ricordo il patriottismo era importante non significa allontanamento il patriottismo come il lettore impara leggendo significa che i padri decimo e ancora importante anche se però ira vuol dire che forse non è lo stesso identico patrioti
C'è un accenno subito dopo all'atto alla vista di Wilson del presidente americano Wilson a a Torino nel mille diciannove e Vittorio Foa dice
Cito
Ma subito venne il fascismo
Fin dal primo giorno di vita e per tutto il suo corso esso mi è parso con una manifestazione di una finalismo aggressivo fondato su un'idea di nazione che pretende di imporsi all'anno delle altre e opprime la libertà dei suoi cittadini
Vedevo nel sentimento nazionale dell'Ottocento un valore di civiltà
E la sua trasformazioni nazionalismo mi appariva un ritorno indietro della storia titolare stazione ora è proprio questo il tema su cui io vorrei soffermarmi e questo un tema che diciamo ha una lunga tradizione nella riflessione politica e storiografica italiana quei dovrà quello del rapporto fra idea di nazionalità sentimento nazionale e nazionali
è inevitabile che il diciamo la l'autoaffermazione della nazione diventi poi nazionalismo sopra fattore ecco su questo punto Vittorio Foa ha cambiato idea come ci dice
Cita un certo punto una
Lettera che scriveva nel mille centotrentotto dal carcere ai genitori in cui questo passaggio del principio di nazionalità a me tribalismo e ha visto come inevitabile
Quasi quarant'anni dopo nel ricordo molto bello di Ernesto Rossi questa idea era ribadita da da Vittorio Foa attraverso la citazione di Gobetti che Piero Gobetti che riprendendo un giudizio di Giovanni Gentile ma rovesciando lo disegno diceva Jai Mazzini ci si già Mazzini è un è un azionista quindi e Gobetti i dava ragione anche si vedeva nel nazionalismo un fenomeno negativo e Vittorio Foa ancora credeva che di fatto non ci fosse poi questa grande differenza fra auto a formarsi autoaffermazione del principio razionale e nazionalismo sopra fatture
Passano ancora vent'anni ricordo che di Ernesto Rossi del settantasei e Vittorio Foa scrive cito ci scrive in questo libro questo Novecento
Poi ho cambiato idea mi è sembrato mi sembra impossibile negare o ignorare la corposa realtà di un gruppo di una comunità sia nazionale UE etnica o religiosa o culturale e quindi la capacità di volere di sbollire di scegliere fra diverse alternative
Gli italiani del primo anteguerra con le loro passioni loro conflitti il nazionalismo se non solo fabbricato loro non l'hanno ereditato il destino del sentimento nazionale non è segnato in partenza la comunità esistenti
Ha una sua identità e molte possibilità di scelta chiuso citazione
Ora qui c'è una polemica anti deterministica quella polemica che ricordava Bosetti prima
Io anziché soffermarmi direttamente su questa polemica ci ritornerò dopo vorrei invece soffermarmi su un termine il termine comunità perché questo termine mi ha colpito quando l'ha incontrato mi pareva un termine estraneo al vocabolario politico di di Vittorio Foa invece in questo libro il termine comunità oppure sia il sostantivo sia legittimo comunitario ritornano spesso anzitutto comunità come sinonimo di collettività e questo sembra diciamo un uso non particolarmente problematico cito
Solo più tardi avrei capito o creduto di capire che ogni comunità e quindi anche una nazione circa la sua di identità nella differenza dalle altre comunità
E che il punto essenziale della convivenza e quindi della politica sta in quella differenza
L'identità passa attraverso la negazione degli altri come distruzione o sottomissione assimilazione o invece e ricerca di convivenza civile e solidale
Chiusa citazione quindi il dilemma che si è visto prima autoaffermazione appresso a differenza oppure invece sopraffazione sopraffazione nazionalistica
Ora
Fo è consapevole del fatto che l'accentuazione della conformità che è implicita nell'idea della comunità no
Comunità di sentimenti comunità di atteggiamenti c'è un rischio e cioè di accentuare troppo l'omogeneità infatti scrive a proposito del fascismo cito
Era il bisogno di essere come gli altri con gli altri di non turbare la sicurezza di tutti con gesti individuali la conformità
è il connotato di ogni comunità naturalmente e per fortuna non tutti sono sempre conformi e naturalmente di Torre non è stato conforme ora in un caso a me pare il termine comunità finisce col fargli dire quello che lui non vorrebbe dire e non pensa
A proposito dell'otto settembre questo un passo cruciale anche alla luce di polemiche recenti Vittorio Foa scrive cito
Ma come si può sostenere che in quei giorni si sia dissolta la percezione dell'Italia come nazione
Come comunità distinta e omogenea nel costume nella lingua nei riti religiosi è vero l'opposto Finazzi dazione ora questa frase un po'paradossale
E non solo perché chi la scrive è diciamo è diventato cittadino italiano tre sono emancipazione degli ebrei nemico centoquarantotto e quindi diciamo non fa parte di quella presunta omogeneità
Dei riti religiosi ma mi pare che qui ci sia una riecheggia amento involontario dell'idea ottocentesca della nazione quindi la comunità come una darmi di lingua d'altare di memoria e di sangue
Di coloro come diceva Manzoni e che è invece non certamente non condivise la Foa che ci ha detto ripetutamente cose stiramenti importanti sull'idea della diversità come radice dello stare insieme
Quindi a me pare che questa parola comunità sia una parola
Che contiene delle trappole
Ora
L'aggettivo comunitario ritorna a proposito di un altro passo cruciale e cioè dell'analisi delle proposte di riforma politica nata dalla Resistenza e portate avanti soprattutto a parte l'azione allora Foa parla qui di cito elementi di democrazia diretta che non dovevano sostituire ma integrare quella rappresentativa
Una spira comunitaria doveva saldarsi a quella dei partiti
Chiusa citazione non mi è chiaro cosa voglia dire più una spira comunitaria trovo poco dopo
A successivamente avrà potere Nostalgia provata da chi aveva fatto parte del partito azione ha visto il partito Azione dissolversi quindi alla luce di una sconfitta politica
Vittorio Foa parrà di Nostalgia
Lo stadio della giovinezza della del tempo della riscoperta della politica del suo tessuto morale e poi dice e qui abbia un passo che molto complesse vorrei leggero lentamente perché mi ha posto dei problemi di comprensione
Cito la Nostalgia Vittorio Foa parla qui del dei sentimenti diciamo attorno alla quarantasette quarantotto diciamo e però l'opera ne parla alla luce della sua esperienza di oggi le parla nel novantasei mezzo secolo dopo
La nostalgia nasceva anche da un disagio più latente meno decifrabile da una contraddizione
Nei grandi partiti di massa di cui ha ragione si criticavano limiti e pericoli c'era anche dell'altro
I contadini gli operai gli impiegati dichiarò subito le grandi partiti cattolico comunista o socialista l'espressione della loro identità collettiva la loro titolarità dalla all'azione politica
In una democrazia di tipo comunitario
L'identità di classe e di fede di cultura non si sarebbe forse riconosciuti certo i grandi partiti covavano i vizi che sarebbero emersi con gli anni lo strumento che diventa fine a se stesso la pendenza occupare pervasiva mente lo stato e quindi a indebolirlo
Ma questi stemma politico di partiti ha pure retto per decenni in una fase di enormi trasformazioni
Ora qui il giudizio come vedete un giudizio compreso sfumato pieno di contraddizioni si parla di una contraddizione
Il sistema dei partiti che che tiene e che che contiene un elemento di progresso e però contiene anche un vizio che poi emerge al momento del suo crollo e anche prima
Però un tizio che era stato visto tempestivamente come vedremo era stato visto con una lucidità straordinaria da Vittorio Foa mezzo secolo fa
Di cosa voglio parlare c'è in questo capiti in questo libro c'è un capitolo intitolato la Repubblica e la mensa costituente come se la Costituente fosse un individuo con una mente che nonostante le differenze
I contrasti però diciamo pensasse insieme
Ora quello che mi ha colpito in questo capitolo è non tanto l'esaltazione della Costituente sia pure attraversa annotate le critiche ma il contrasto fortissimo tra questo capitoli sul giudizio positivo invece il giudizio estremamente autocritico amaro
Che Vittorio Foa dava nella sua autobiografia il Cavallo e la Torre a proposito quel periodo
Per la sua esperienza personale e come se il fuori individuo che ricordare la fotografia desse della su propria esperienza un giudizio completamente diverso
Del giudizio che gli dà invece come storico memoria lista nel libro questo Novecento
Nel canale la Torre e gli parla del ricordo di quel periodo romano fra il quarantacinque e quarantotto non luminoso per luglio e poi
Dice cito
Un periodo che ricordo fra i più oscuri esteri dopo tanto arzigogolare di democrazia progressiva di democrazia nuova c'eravamo lasciati voluttuosamente assorbire dalla restaurazione della democrazia tradizionale dopo che fu passata l'euforia iniziale per ritrovato gusto dalla politica è libertà lentamente cominciai ad avvertire la frivolezza e la sterilità
Di una vita tutta chiusa nella partita dei giochi progressivamente svuotata di ogni carica ideale
Ora cede un contrasto e questo contrasto mi pare significativo
Però il contrasto in realtà non è fra due elementi cioè Foa che scrive nel novantasei questo Novecento e Folke scrive pochi anni fa ma che sembra lontani
La sua autobiografia il cavallo attore c'è un terzo elemento e questo è il terzo elemento che vorrei sottoporre anche perché a differenza degli altri due non è diciamo un testo che si possa trovare in libreria
Si tratta di due o meglio due testi uno non lo citano quasi questo disponibile il te il l'altro invece non è disponibile
Solo due articoli scritti nel quarantasei uno si chiama le Autonomie le macchine politiche
E incluso nella raccolta di saggi di Foa per una storia del movimento operaio e qui si dice nel quarantasei che i partiti sono formazioni intrinsecamente totalitarie
Si dice che i partiti solo una struttura intimamente incompatibile con la democrazia
Sono parole pesanti
Ora diciamo questo articolo è uscito
Nella rivista Comunità di Adriano Olivetti e gli ho chiesto a Vittorio Foa se diciamo egli aveva avuto dei rapporti anche una discussione politica profondità con abbia uliveti ho pensato diciamo al libro di Adriano Olivetti
L'ordine politico della comunità proprio perché mi sono chiesto se questo riemerge alla distanza del termine comunità comunitario
Fosse in qualche modo legato delle discussioni antiche Vittorio Foa mi ha detto di no però io credo che la pubblicazione di quest'articolo
L'autonomia e le macchine politiche nella rivista Comunità non è casuale nel senso che certamente Adriano Olivetti sarà stadi interessato e forse anche sin patetico con queste posizioni
C'è un'altra titolo tipo recitare quest'articolo non è stato ripubblicato è un articolo che è apparso sulla rivista Mercurio
Nemico centoquarantasei Vittorio Foa accenna quest'articolo in questo novecento e dice il sito nevi novecentoquarantasei quarantasei scrissi un articolo sul linguaggio della Costituente per la rivista Mercurio diretto ad Alba de Céspedes
Ammiravo la solidità dei partiti e dei loro uomini ma mi sembrava di vederne i pericoli ho poi lasciato perdere quella ricerca e mi dispiace
Dunque
Ho letto questa frase poi ho letto l'articolo pensato di Vittorio Foa non ha riletto il suo articolo nello scrivere queste frasi non l'ha letto perché ha una memoria di quest'articolo che non corrisponde assolutamente a suo contenuto
Perché è vero che la prima parte de di quest'articolo di cinquant'anni fa si parla diciamo del linguaggio i due generazioni l'articoli siano due generazioni la generazione preferisce mista e la generazione che è passata tra si fascismo le galere e a a è approdata alla Costituente
Però quello che si dice nella seconda parte quest'articolo riguarda non il linguaggio politico della Costituente ma lira decide la diversità del linguaggio di queste generazioni
Dice Fo
I grandi partiti
Cito siano al governo o all'opposizione operano per acquistare posizioni di dominio o di influenza sulla struttura statale
E adesso viene un lungo passo che di prego di di seguire con attenzione perché mi pare che la sua freschezza dopo cinquant'anni sia straordinaria
Cito in gran parte
La ragione di questo mutamento cioè il mutamento del linguaggio tra una generazione e l'altra
Deve ricondursi scusate l'agio di questo mutamento nella fisionomia dei partiti deve ricondursi all'evoluzione della struttura economico sociale al rafforzamento del potere economico pubblico
Dotato ormai di infiniti strumenti per modificare la distribuzione dei redditi e dei fattori di produzione
E che si pone ogni giorno di più come intermediario i DAR Veltroni potente nei contrasti economici individuali o di gruppo non escluso il contrasto fondamentale di classe
In queste condizioni i singoli gruppi e categorie di interessi
Se vogliono difendere o migliorare le loro condizioni
Non hanno più grammo Tivo di preoccuparsi di affrontare nelle migliori condizioni il mercato di concorrenza oppure di porsi per esempio nei conflitti sindacali o nei contrasti tra monopoli
In condizioni di prevalenza di forze nei confronti immediati dei gruppi antagonisti
E si avranno invece tanto maggiori probabilità di successo quanto maggiore sarà la loro influenza sul potere economico dello Stato
Impadronirsi degli strumenti del potere dal campo economico questa esigenza e passata nel campo politico e ci ha dato il regime strumentale dei partiti macchine dei partiti milizia vivere la citazione
Qui con cinquant'anni di anticipo Vittorio Foa Pege per prevedeva la degenerazione viste nei partiti che cominciava allora gli dice o regime del partito come lo chiama prevedeva Tangentopoli io gli ho detto che lui tra il quarantatré e quarantasei avuto il dollaro Profezia poi forse la
Ora può indicava un correttivo
E cito sta bene liquidare il regime delle personalità che caratterizzava il sistema elettorale uninominale pre fascista
Ma bisogna restaurare al più presto nella mutata realtà e con i nuovi strumenti di lotta politica la preminenza dell'opinione
Solo quando le masse saranno divenute soggetto cocente di una volontà politica vista in una prospettiva storica cesseranno di essere semplici strumenti di aristocrazia organizzate
Potremo dire di aver le saldamente legate alla nuova democrazia
Chiusa stazione ora questo termine aristocrazia organizzate è un omaggio silenzioso a Roberto Michels al suo libro la sociologia del partito politico mille novecentoundici in tedesco prima traduzione italiana duecentododici mica si era stabilito in Italia
E insegnare l'Italia ora anche l'osservazione fatta nel suo articolo che già prima della guerra mondiale quattordici diciotto erano irriconoscibili i primi sviluppi delle nuove tendenze
Cioè le tendenze alla al partito macchina nel partito socialista indebolimento operaio organizzato
E naturalmente un omaggio a alle ricerche di Michels ora
I primi che si è stato ristampato al mulino nel sessantasei io vorrei leggere solo un periodo dalla conclusione mi capisce questo
La legge nel mio getto undici la legge sociologica fondamentale a cui i partiti politici la parola politico e qui intesa nel suo senso più vasto sono soggetti senza eccezione può essere così riassunta
L'organizzazione è di per se stessa la causa del predominio degli eletti sugli elettori dei mandatari sui mandanti dei delegati sui delegati
Fiera citazione questa nel risultato dell'analisi tecnica sarà fatto ci sindacato in Germania e sul partito socialdemocratico tedesco ora io penso che quello di Michal sia stato per Vittorio Foa uno dei libri veramente importanti tra tanti altri
E penso che i suoi la diciamo s'i suoi conti con comiche se con la tradizione e di cui mi che sua parte siano stati affrontati da Vittorio Foa in maniera a mio parere il musiva
In già senso immanente in maniera diciamo forse il più il il il riconoscimento più esplicito avviene in maniera indiretta in quello stupendo capitolo su Di Vittorio che fa parte della della sua utopia grafica vale la Torre
Penso all'origine anarco sindacalista di Vittorio comunque io penso che diciamo questa faccia questa faccia della della della polemica di di Vittorio Foa contro i partiti macchine che hanno occupato all'occupato lo Stato è nelle sue funzioni di intermediario di di detentore di un nuovo potere decisivo questa è diciamo un elemento importante
Adesso con rapidamente alla polemica determinismo lo zarismo e poi dire solo una cosa
In questo libro si parla poco dell'Europa troppo poco a mio parere anche la parte finale
L'Europa che emerge eh diciamo un Europa egemonizzata la Germania ora
Diciamo uno potrebbe dire da un punto di vista geopolitico che dopo due tentativi due guerre mondiali stermini atrocità distruzioni sconfitte la Germania e l'uscita nel proprio obiettivo
E cioè l'egemonia sull'Europa
Ora questo diciamo questo ragionamento geopolitico non sarebbe a mio parere falso diventa falso diventa un'assoluta menzogna se questo ragionamento implicasse una diciamo assimilazione dell'impero tedesco
Dei però federale tedesco della repubblica di Weimar del regime nazista della Repubblica federale uscita dalla sconfitta la Germania
Della dello Stato unitario tedesco uscito dalla distruzione del muro se uno assimila se tutte queste diciamo tutti questi regimi tutte questi fenomeni politici così diversi semplicemente sotto diciamo il profilo della continuità territoriale più o meno più o meno ecco costruì direbbe una falsità
E però non c'è dubbio che
Quanto Vittorio Foa dice a propose l'otto settembre in Italia l'idea che l'otto settembre sia finita la nazione italiana si sia dissolta la paprika
E naturalmente comprensibile in chi identifica l'Italia col fascismo ecco questa battuta sarcastica che io condivido in pieno però sottolinea che c'è qualcosa che va al di là delle ditte discontinuità statali
Non è vero e questo vale anche per la Germania vale per tutti i Paesi però diciamo gli Stati nazionali su dei fenomeni tra sé unti vediamo emergere l'Europa
Ecco io credo che nella vita degli Stati come nella vita degli individui
In realtà non dobbiamo fare una scelta fra diciamo libertari determinismo fra responsabilità ai del minimo nel senso che la nostra responsabilità nasce dalle determinazioni non ci troviamo in ogni momento il passato come qualcosa che hai dato
Si tratti diciamo del passato geografico del passato
Diciamo di memorie
Ne tutto la lingua tutto questo ci si presenta con un dato che naturalmente diciamo può essere usati vari direzioni ecco la responsabilità per questo io credo che diciamo la polemica fra determinismo e responsabilità sia un falso problema sono veri tutte e due
Grazie
A Carlo Ginzburg visto che metro per ricondurre
Vettoriale tocca il compito di condurre conduco conduco e voglio dire prima che la parola Reichlin che l'intervento di di chi svolga tutto era meno che un intervento di maniera dice senso che ho visto che Foa prendeva appunti ma è un intervento critico che ha sollevato una serie di riferimenti critici a proposito della concetto di comunità a proposito del rapporto fra la tradizione di pensiero politico
Di socialismo libertario liberale che Vittorio Foa rappresenta e la democrazia dei partiti a proposito di Europa ecco la se se ho capito bene lei lei l'intervento di chi svolge lo dico perché forse dicendo il dirlo può essere utile per la per per tutti almeno così così spero l'intervento di Carlo Virgo su questo punto quello del dei partiti e la tradizione invece libertaria di Foa
Essenzialmente prendeva a mette in luce questi tradire
Ho trovato qui Lisbona fatto ricorso agli strumenti della sua professione ho trovato nel fonde il quarantasei
Una riflessione critica sui partiti sulla struttura dei partiti sulla struttura di potere dei partiti Michels alla mano volto più radicale all'utenza diciamo di quanto invece non abbia trovato poi nel Foa successivo questa diciamo è materia per la replica di Vittorio Foa la tradizione socialista
Libertaria alla quale Vittorio Foa si richiama anche questo libro è presente qui anche in questo libro in questo Novecento dove si svolge o anche il racconto delle vicende non sono centrali ma sono molto breve di questa parte della tradizione socialista italiano Foà ricorda
Come si sia dedicato con grande passione è un libro che lui dichiara essere il su quello che gli ha più chiaro più più caro quello sulla sul socialismo libertario inglese nella nella Gerusalemme è rimandata
Libro di una ventina di anni fa sa se non mi sbaglio e racconta poi anche altri episodi che documentano le scarse fortune della tradizione socialista liberale in Italia la vicenda disastrosa dopo la resistenza del partito dazione già raccontato da lady con l'orologio ma anche un'altra vicenda minore che io confesso non mi ricordavo
Che unte il tentativo di dar vita nel nel quarantotto dopo la sconfitta delle sinistre da parte della democrazia cristiana dice il merito il diciotto aprile del quarantotto un tentativo che Luis fece perso impegnandosi personalmente insieme Aia Cometti un sindacalista insieme a a Riccardo Lombardi a Fernando Santi
è di dar vita a a un a una nuova una nuova corrente alla nuova una nuova fase della della vita del partito socialista italiano di allora impresa alla quale si associò Pertini Sandro Pertini il quale poi però tradì che diciamo a esiti abbandonò i compagni a questa B e si esposto invece con Nenni e con gli altri dalla parte della tradizione filo comunista quindi c'è un filo di tensione che si alza e diminuisce
Secondo Ginsborg piuttosto tende a diminuire nel rapporto fra questa tradizione socialista liberale
Quella ufficiale della sinistra che allora era anche negli anni solo del partito comunista giusto quindi che dando la parola ad Alfredo Reichlin
Che rappresenta dice
Nella nella pienezza della della sua veste politica un partito tuttora come come come come come giudica questi alti e bassi dei rapporti fra la storia della sinistra italiana di cui ITC proiettili esse sono tante così grande e gli alti e bassi della tradizione socialista liberale
Ciò mi tocca difendere i partiti M
Ma io voglio dire questo prima di tutto che questo libro di Vittorio Foa è molto bello
Molto bello e io consiglio a ai compagni
Queste
Poveretti che fu stanno dentro un partito di leggerlo attentamente per perché è molto importante politicamente
Politicamente a mio parere cercherò di dire perché
E importante per capire non soltanto cioè per capire non soltanto da dove veniamo
E chi che è una cosa importante
Ma per capire non dove andiamo perché Vittorio Foa si guarda bene dal dirci dove andiamo anzi alla fine
In pagine anche abbastanza drammatiche dice io qui mi fermo non voglio neanche parlare degli ultimi anni
Ma ci dice un'altra cosa
Ci dice come pensare con quali strumenti culturali di cultura politica
Con quale Melzer costituente se vogliamo usare questa espressione
Cioè capacità di guardare non soltanto agli hanno gli stessi ma agli altri di pensare
Io userò una parola molto bistrattata di pensare egemonica me
Di farsi carico di tante cose di cui anche la sinistra finora non si è fatta carico con quale mente noi dobbiamo pensare al problema che ci sta davanti che non è il Novecento e il due mila
Il problema di come si governa il Duemila non il due mila come si governa i tuoi
Vorrei spiegarmi brevemente simili
è chiaro che non si tratta del libro di uno storico di professione anche se l'intelligenza storica e fortissima
Ma non si tratta nemmeno soltanto di un libro di memorie
Io lo definirei così Vittorio
E il libro di un uomo del Novecento
Totalmente immerso nel secolo che si chiude anche per l'età
Sono più giovani vite anch'io mi sento un uomo totalmente del Novecento
Che però sa benissimo meglio di tanti non visti quale rottura di continuità caratterizza questo passaggio di secolo un passaggio paragonabile soltanto a quello che ci fu dall'agricoltura all'industria se vogliamo fare un paragone
Nel senso che cambia la struttura del mondo cambia la struttura della società
Cambia il modo di essere
Dello stato l'Europa
Fine dell'egemonia europea
Due miti
Abbiamo pensare diversamente sono in campo gli altri che non c'erano mai stati
Sa benissimo tutto questo ma che per il modo come ripensa e rilegge novecento non cita le risposte l'ho già detto ma ci dà la cultura politiche la spinta a uscire dai vecchi schemi da vecchie categorie di analisi del
Questo per me che l'ho letto due volte
Sta vinte proprio perché sono un uomo che si pone il problema del due mila sta l'interesse di questo
Foa dice una cosa io parto anch'io da una citazione brevissimamente al summit
Può dirci
La memoria delle generazioni anziane ha un senso solo se elaborata sulle domande che si pongono le nuove generazioni
Questo il punto
E qui è l'interesse politico del libro
Perché qual è la domanda nuova di fondo che oggi si pone la nuova generazione tanto per non fare nomi D'Alema
Anche nel suo discorso a New York dell'altro giorno
Qual è la domanda
Al fondo la domanda
E la ricerca dello di uno strumento di governo politico
Non vogliamo chiamarlo partito non chiamiamolo per tutti
Di una sinistra non vogliamo chiamarla sinistra ma insomma
Non di un nuovo non di un assemblaggio dico di comitati elettorali in ogni caso ma cioè di un grumo
Il pensiero di strategie il di idea dalla realtà
Che sia capace di governare una mutazione così sconvolgente così radicale mondializzazione sono sto a dire per brevità insomma l'abbiamo sotto gli occhi
Modernizzazione diminuzione dei poteri dello Stato nazione
Ingresso nella lotta nella competizione dell'Asia
Sapendo che se io troviamo se non diamo una risposta a questo problema
Be quello che dice Fo a proposito del Novecento si riprodurrà ancora più drammaticamente nel due mila cioè noi ci troveremo di fronte a fenomeni sconvolgenti di imbarbarimento di tragedie d'immaginazione
Di grandissime partite delle popolazioni di crisi dello stato di spinte autoritario diciamo imbarbarito
Vittorio io ho letto con questa assistito il tuo libro e hanno trovato e perciò lo dico leggete a Rho
Perché ho trovato nel tuo libro no le risposte ancora
Ma la mente con cui affrontare questa
Basta lascio stare liberismo le cose non è questo il
Perché per il modo come racconta il Novecento
Distruggendo tutti gli schermi verrebbe non solo della vulgata marxista determini stai giustissima osservazione teso quello anche il secondo me un punto capitale
Ma diciamo la verità distruggendo anche
Io uno dei meriti di questo libro è e e in modo come risponde a un certo revisionismo storico
Cioè la lettura del Novecento adesso cerco di essere più chiara possibile
Che cosa è stato il novecento ci dicono il Corriere della Sera altrui novecento è stato lo scontro tra capitalismo e socialismo
Il capitalismo avvento
Arrangiate
Potete al massimo chiedere scusa o cercare di imitare il cd fare inverso
Hanno oppure il Novecento come scontro tra democrazia liberale contro totalitarismi
In cui totalizza un totalitarismo significa nazismo comunismo anzi il comunismo viene prima del nazismo e così no fuori ci dice cosa è stato il nome
Il novecento questo è la metafora sia prego
Con la rottura di un equilibrio secolare profondo Foa
USA una però una espressione molto molto forte
La crisi del controllo liberal borghese per la società dice Foa
Così si apre novecento
Irrompono sulla scena nuove forze
E così lui legge
Anche il nazionalismo pensa esce
Che fuoriescono delle vecchie strutture degli strati degli Stati ristretti oligarchici le forze del nuovo capitalismo industriale
Aggressivo
Come le forze del movimento operaio
Ed è in questa luce che rilegge la guerra mondiale il fascismo il ruolo del movimento socialista
è in questa luce che legge al di là della chiacchiera ideologica
La nascita del capitalismo organizzato l'economia mista
Ed ecco se ecco vengo al punto ed è così che rilegge il ruolo del movimento operaio e socialista
Al di là delle sue divisioni al di là dei limiti delle ideologie delle sciocchezze
Delle fantasie
Quale ruolo
Non solo quello
Di
Porsi come difesa dei più deboli come elementi non solo dico come elemento di di giustizia sociale
Ma porsi come forza di governo di Cuesta straordinaria o rottura
Essa alto di qualità determinata dal fatto che le vecchie classi dirigenti non sono più in grado di governare se non in modo catastrofico lasciate a se stesse
La novità del Novecento
è questo il
Il punto no
Cioè il movimento socialista come forza di governo io sottolineo questa parola
Di governo certo di governo non si tratta soltanto dei governi di governo in senso lato per nel senso lato di questa parola
In quanto contrasta le spinte distruttive
Che emergono daremo dal dalla mutazione la guerra i nazionalismi l'imperialismo
In quanto civilizzata
Ecco
L'insistenza di Foa nel sottolineare la vescica di pensare la politica in un modo più grande
Civilizzati anche gli altri li costringe a un compromesso democratico
E al tempo stesso ovviamente dalle masse coscienza di sé diritti ora
Sociale vuol fare il sindacato
I partiti organizzati con tutti i loro limiti
Tutto questo senza nascondere
Le sconfitte ma guardando il flusso di questo processo spot il senso di questo processo storico
E spiegando così il fatto faccio solo questa sottolineatura del perché sono bellissime le pagine sul biennio rosso
Perché i vincitori in realtà
Cioè e e gli sconfitti in realtà risorgono
Perché hanno scavato nel profondo perché hanno portato perché il pieno non è stato sovversivi molestata affermazioni sei di masse fino fino allora escluse
E e dice perché lui non da allora da quando i liberali fanno la grande evitati
Di consentiti affidare al fascismo la difesa dei loro interessi non nasce più d'Italia un partito della borghesia in senso
Moderno europee
Questo è il punto ora è evidente che non siamo di fronte a mutamenti radicali
I problemi sono completamente diversi non si tratta di rifare la socialdemocrazia
Ma perché ecco voglio concludere Vittorio su questo forse attualizzo troppo
Ma perché noi stiamo proponendo di per vita una formazione politica più ampi
Un grande partito della sinistra europea
No non come penso che perché si tratta di mettere insieme gli ex comunisti coglie sul socio
Ma perché si tratta di costruire lo strumento in grado di governare la mondializzazione
L'euro
Di
Porsi come strumento di governo della civiltà europea di fronte alle sfide che minaccia alla civiltà europea questo il problema voglio chiudere qui dicendoti soltanto una cosa
Sei perché mi anche forse la ragione per cui mi ha molto colpito in questo libro
Perché io ho letto questo libro dopo faccio
Do una notizia notizie
Mi è capitato di leggere questo libro dopo non lunga conversazione del tutto privata piovuto col segretario del PDS
Sulle ragioni profonde della sua proposta
Voglio far indiscrezioni del resto adesso ha fatto anche un discorso al mio arco in cui queste cose sono dei
Ma la cosa che mi colpì moltissimo quando qui siamo tutte sciocchezze queste che si dicono vogliamo mettere insieme pezzi sia anche certo poi dobbiamo unificare perché no
Si tratta di porsi lo stesso problema che la sinistra si pose
Alla fine del secolo scorso e all'inizio di questo secolo a fronte degli sconvolgimenti profondi allora operati dall'avvento diciamo del capitalismo di allora del capitalismo industriale
A cui seppe rispondere
Con una risposta di governo in quanto
Il governo in quanto organizzazione operaia sindacati intervento pubblico stato sociale di strumenti per che oggi non possiamo più usare ma fu questa la vera rivoluzione
Il movimento operaio fu ideali fu lotta sociale fu anche il nuove istituzioni i partiti furono nuove istituzioni
Il problema che oggi sta davanti a noi e come si governa una mutazione ancora più sconvolgente di quella del passato
Che non sto a dire perché mondializzazione postindustriale infine Del Vecchio industria lirismo
Crea non necessariamente qui ecco la ragione profonda un nuovo soggetto Poli
Che abbia
La capacità del soggetto politico di affrontare una un'impresa di questo genere
Che sia capace di dare una risposta di governo
Ha problemi che altrimenti non sappiamo a quali fenomeni distruttivi ci possono portare perché se non c'è questo passa alla risposta della destra
E la risposta che dice scaricare zavorra darwinismo sociale
E che noi vediamo sotto i nostri occhi perché che cosa è
Alla fine di leghismo se non il dire e il Mezzogiorno
Liberiamoci del Mezzogiorno
Perché perché c'è una verità e anche in questo c'è un nuovo livello della competitività mondiale che spinge la parte più ricca del Paese all'egoismo sociale
Ora una persona come me credo come moltissimi di voi ai testa queste questioni
Beh io vi assicuro che ho provato una vera emozione arrivi a leggere questo libro in modo come folletto il Novecento che ripeto cento son d'accordo ponte è una critica radicale con tutta una borgata con tutta una serie di schermi comunisti socialisti
Siamo d'accordo e soccorso sono troppo grossolano mi rendo conto
Ma insomma questa a
Io
Non sono
Sono un uomo politico ovviamente io vi consegno questa mia lettura del bellissimo libro ripeto di Vittorio
Fra l'altro in
E adesso tocca la Vittorio Foa il quale diciamo a una massa di critiche e di rilievi da esaminare io penso che senta Proto una domanda che gli forse gli verrebbe rivolto alla quasi tutti i presenti no RAI diceva e questo libro è bello perché è interessante per noi perché abbiamo la generazione vecchia quella che ha ha vissuto la vecchia affronta le domande delle nuove generazioni e in questo è valido una domanda che da dalle generazioni qui presenti diciamo piccole meditare
Sicuramente gli gli verrebbe gli verrà forse per qualcuno parlerà gliela farà riguarda il momento della sinistra cioè con quale spirito con quale atteggiamento guarda Vittorio Foa oggi a alle pagine che la sinistra da scrivere subito con un atteggiamento ottimistico io voglio citare una pagina per piuttosto pessimistica che tra le ultime di questo libro in cui si parla della della delusione perché la rivoluzione italiano la presunta rivoluzione italiana
Non è non è tale è solo presunta Fo ha guardato naturalmente con grande simpatia tutta la la vicenda di Mani pulite ma dice le inchieste non hanno provocato una riforma intellettuale e morale quant'quale qualche volta forse abbiamo pensato ho sperato avvenisse
La crisi è stata soltanto politica la riprova sia nel fatto che nulla è cambiato nel tessuto delle relazioni sociali e interpersonali stiamo parlando di questo Paese aggiunge poi
Che la la tempesta di Mani pulite sia provocato sconquassi ma non ha cambiato nulla del modo di gestire persino l'economia e anche nella politica nel modo di rappresentarla tutto
Stagnante
Mancanza di progettualità si rivela bensì si rivela nel vuoto di disegni di una convivenza futura quindi
Aprile novantasei ecco chiacchieriamo quindi eque ancora con questo stato d'animo che
La dagli volevo beh ringraziare moltissimo tutti
Di creare amici che hanno parlato compagni amici canta da tutti gli
Volevo solo dire una cosa che ha per me molto importante uno degli East di stimoli per scrivere questo libro
è stato è stato dato dal dalla constatazione
Che
Di diventano sempre più pressante in mente
Del fatto che quando invece io sono o ci ha vissuto molti anni ho visto molte cose ed ero chiamato spesso nelle scuole o a parlare a raccontare le vicende del passato eccetera
Raccontavo entra dalla sto bene così Buongiorno vi sono accorso ero in undici artistico di Roma
Molto affollato con gli studenti molto gentili hanno applaudito così cortesemente mi sono accorto
Che nulla di quello che dicevo si fermava veramente nella loro testa
Che erano magari momento di emozione u pre riceve non dà le informazioni ma le cose che io dicevo loro
Erano i tentativi di soluzione Chievo dato i miei problemi ve n'erano tentativi di seduzione ai loro problemi e quindi
Mi mi rendevo conto di una totale mancanza di comunicazione con loro
E parlando agli studenti in questo caso giovanili giovanissimo nel recitare di nuovo
O delle scuole sub vedi ai superiori e
E questa BMW per me è diventato un problema
Perché dove in passato canabae viva ma adesso mi sembrava che i giovanissimi avesse veramente dei redditi delle difficoltà nuove che dovrei scivolati esprimerò per io non riuscivo a capire che non c'era questo dialogo
Allora mi pareva che la cosa più importante fosse intanto riconoscere che i loro problemi erano DiVersi riconoscere quindi a loro in qualche modo una titolarità nel rapporto non erano
Degli ragazzi e delle ragazze a cui io raccontavo delle cose al loro le ricevevano erano da reggente che aveva una loro la loro un i loro problemi che devono confrontarli con quello che dicevo loro
E naturalmente devo dire
E qui c'è già una una piccole tentativo di risposta Carlo anni A. Viccaro carro
Cioè che a me pareva che artistico
Orari che io dovevo dare una testimonianza
Raccontando delle possibilità
La testimonianza di un vecchio un racconto di possibilità
E e in questo senso io intendo all'evento
Della libertà e della responsabilità
Cioè
La De certo
Tutti
Moltissimo e determina
Perché uno spazio di responsabilità
Ecco io vorrei
Vecchie che comprarlo con Carlo direbbero gli ho un rapporto complicato lo dico senza
Nessuna preoccupazione non lo vedo spesso
Ma quando lo vedo un rapporto molto intenso perché
La sua intelligenza e molto aggressiva
L'avete visto e quindi egli mette in crisi dalle cose che penso e io accetto mi piace molto sentire questa crisi no Lamberto la cerco quando posso vederlo
Ma è una crisi reale perché cominciata a discapito invivibili
Baby ambiguità e le contraddizioni
Vi degli reticenze sopra no severamente lo fa
E io va be che di carriera ci sono
Che Bolton Panucci ci sono queste concessioni
Alla
Fa sofferenze incentiviamo presenta opere d'arte clamorosa calato errori io scrivo io non vettore d'amore che non è vero di molti anni fa sette otto anni fa
Scrivo che per me perché gli Enti ricordo della del bieco centoquarantasei orribile
E poi scrivo in questo libro occuperà bello no attenti cosa vuol dire evidentemente cosa scriviamo quello forse pensava un'infelicità personale diverso
è vero e quando ho scritto a questo pensava invece alla situazione italiana che oggi mi sembra della memoria è saltato una situazione molto produttiva molto molto ricca vero
Allora è una correzione forse sì forse no
è che ci sono molte cose diverse dalla nostra vita che vengono anche insieme qualche cosa
Sì
Mi pare le le critiche di Carlo sono forti fondamentalmente sul problema comune tra i partiti e poi l'altro suprema libertà dei termini e determinazione ecco su un problema dei partiti
Ecco io credo che muso do la parola comunità io forse l'usato in in maniera ambigua qualche volta ho usato per iscriversi a
I venti fatto dalla convivenza e la presa di coscienza di questa convivenza con omogeneizzate non esclude affatto la differenza davvero questo sì altre volte posso devo averla usata come struttura politica no organizzata centralmente cioè mondo dell'autonomia ecco quando la uso di come confronto col sistema dei partiti e la usa in quel senso lì e devo dire che su questo punto molto probabilmente una critica di carro
è giusta cioè o per lo meno no dovrei dire certo
Del quarantasei io ero
Molto critico verso il partito
Successivamente io penso ho riflettuto molto su questo fatto e mi sono accorto che i partiti avevano certamente dentro di sé
Quegli elementi di corruzione che mi calza da asporto la socialdemocrazia tedesca di prima della prima guerra mondiale
Però e abbiano la prenotato anche qualcos'altro aveva lamentato la la espressione politica di massa escluse
E devo diretti Carlo che una cosa che mi ha fatto mi ha colpito molto da ricordato adesso comporta
A
Precisione Alfredo Reichlin è stata il ripensamento del biennio rosso né vero no in generale il biennio rosso era presentato come una pura risposta
Il disordine in ordine la sinistra è facilissimo no i comunisti e i falchi del tal comunisti perché all'impasse invece che il biennio rosso è stato un grande tentativi d'allargamento per la democrazia e questore Mezzano cartiera dato all'ora dall'avanzata club
Loro USA del partito socialista e nel Partito popolare distrutto ecco questi due elementi esprimevano qualcosa di nuovo che era la come dire la titolarità politica di Massimo
Questo fatto è un fatto importante un altro fatto importante e che al quale ho riflettuto naturalmente nel tempo perché si cambia anche via nel tempo questo voglio dire per fortuna e pronto ai l'altra guadagnerebbe il tenuto e nel tempo e che il partito e vero che un'organizzazione centralizza data che richiamasse le decisioni ma anche la capacità enorme di sollecitare iniziative ma guardate l'invidia
Non so devi dire comunista di cos'è così è stato no queste cosa è così è stata ecco per dire però c'è un punto delicato a un certo punto to io parlo di una cosa un fenomeno di difficile lettura mi pare o qualcosa del genere di disagevole lettura
E lo spiego cos'è
E questa è certamente una reticenza
Che presto
Io ho trovato nella vita molte volte entusiasmo per tutte le forme di espressione di autonomia vincerò ancora questo elemento c'era ancora però mi sono anche reso conto a un certo momento cercando le radici critiche nere di
Il CIPE del fallimento di certe esperienze che è c'è una ragione profonda per cui queste esperienze di autonomia Isma'nel vero non possono diventare istituzione non posso diventare regola non possono ed in evitare perché lì
E perché è l'espressione di un pezzo può non non credenti
Tornare a danno dell'altro cioè occorre il contemperamento delle Autonomie e content rammento dell'autonomia richiede un'organizzazione chiedo qualcos'altro ecco questo elemento non so studiando la fallimento di tutte le forme di socialismo libertario inglese al principio del Novecento
Il lui sta proprio nel fatto che tutta la di norme carica anche morale che aveva il socialismo libertario però a un certo punto diventava difesa
Aristocratica di se stessi vero negazione degli altri fu cioè si rovesciavano il suo posto con un fenomeno un po'analogo a quello che tu hai ricordato rispetto al sentimento nazionale e al rapporto con l'aziendalismo questo secondo me è un tema molto da
Approfondire ancora tutto aperto su cui varrebbe la Pirelli e cioè una critica positiva dei fenomeni dell'autonomismo e siccome io sono un vecchio articolazione che a queste cose credeva molto questo ha creduto molto questo è un
Rendimento secondo me ha perso di discussione abbia cioè essi si può fallire non soltanto perché l'altro è più forte ma perché il mio pensiero alimenti questo mi pare un punto che va che va verificato ecco allora
Sul problema della porta voleva germinazione ho detto io non è che non io mi so benissimo che qui siamo fortemente determinati però io ho una preoccupazione se vogliamo politica di vince alle citare gli elementi di
Pertanto nero e diciamo di responsabilità è una preoccupazione politica questo in questo ringrazio RAI Fininvest il tipo di araldica fatto ricondurre acquerello sì eque lo va be il
Io devo dire sull'Europa parlato poco male riconosco è uno dei tanti argomenti miss ciò molti punti di estrema debole di cui mi rendo conto insomma io dico che intendiamo quello che c'è vediamo quello che c'è insomma no ecco
Però
Io ringrazio Alfredo Reichlin che è stato molto generoso molto generose c'è una cosa io voglio riprendere di quello che gli dice è stato troppo generoso di quegli edifici vorrei dire una c'è una cosa cioè quand'egli
Richiamo a che la l'amante la Maniglio lo sconvolgimento di un di tempi che cambiano
Porta a un'idea di governo e ha un'idea che una partecipazione di massa un senso
Se essa si propone di avere una linea di intervento il governo vuol dire intervento vuol dire non lascia fare vuol dire cambiare quello che c'è consapevolmente
Vuol dire a dire un'idea di cambiamento questo e non voglio cambiamento non è soltanto la cosa che desidero io devo avere un'idea di cambiamenti e una volontà di cambiamento
Io non voglio adesso parlo di nessuno ma due si rifà
In questa sede c'è stato un un un dibattito ma il ministro della pubblica istruzione sì con Luigi Berlinguer si può essere d'accordo non d'accordo con lui ma la io ero va fatta e un accordo però voglio dire l'accento che gli ha posto e
è una certa che mia consolato egli ha parlato del Governo Comune di un evento di una volontà consapevole affrontato i compagni con durezza ha detto dovete capire cosa vuol dire governo
No basta vuol dire non dovete aspettare quello che il governo di gara dovete pensare a quello che richiede e non soltanto quello che vi darà le le questo è un elemento
Mi ha richiamato la tradizione succedanei che tradizione socialista che era quello è vera
I suoi ricorda grazie ecco e allora io credo che in questo momento questo questa volontà di governo ha un senso che va molto al di là del Tour risultato elettorale che fra l'altro non abbiamo la maggioranza e quindi non abbiamo né altri utilizzano per già poi debba assoluto per governare dovremo dobbiamo dalla dimostrazione di saper governare e qualcosa di molto più profondo è un la mentalità vedi che dobbiamo assumere
Come sexies ecco io però vorrei
Queste poté entrare un momento soltanto un istante nel merito delle cose
Ecco personalmente io non ho parole non ha parlato del futuro non ne voglio parlare però nel presente non abbiamo una serie di componenti di fenomeni che a mio giudizio non sono fatti da leggere facilmente e che si presenta in modo un po'diverso dal passato non so voglio può essere che mi sbagli può essere che mi sbagli
In passato dalla sparizione del del dalla dal vere grandi lotte operaie quello che era in discussione era la rete al dizione del delle risorse la ripartizione della fatica fatica di lavoro fatica di vivere felici anche la fatica di vivere
I rapporti cittadino Stato i rapporti internazionali questi coi ci sono sette però c'è qualcosa che sta venendo avanti con più forza su tutto e dell'insicurezza vedere cioè un'insicurezza
Che rende di che non consente di progettare ecco non noi abbiamo sia da parte parlavi progetti oggi è difficile parlo umanamente singolarmente individualmente progettare il proprio futuro alle ore in modo particolare per i giovani a me pare che ma non è solo per loro e non so io penso adesso presento all'insicurezza di delle categorie di lavoratori sia manuale che che intellettuale tecnici eccetera fra i quaranta fra i quarant'anni e i cinquant'
Tali cinquantacinque vero se perdono lavoro ventuno una tragedia non era questo fatto completamente nuova rispetto al passato perché non si è più adatti a a riquadri riqualificarsi e non e non si è ancora fuori della delle
De Rita di di lavoro ecco ma penso ai giovani in modo particolare l'enorme difficoltà di determinare proprio sul futuro e la necessità in qualche modo di attrezzarsi per una vita di di possibilità Diversity Impe diverso ciò pone nuovi problemi di formazione la formazione deve cambiare natura e poi la formazione diventa un'attività per tutta la vita ma pone dei problemi secondo me anche di lotta politica e sociale perché c'è chiede meno insicuro degli altri Cecchi riesce a trasferire le proprie insicurezze sugli altri e invece tenersi di sicurezze
Un mio amico che ha parlato qui poche sere fa Andrea Ranieri che io adesso dirigente della CGIL per problemi della scuola formazione mi diceva diceva vedi
Imprenditore in passato era quello che prende si assume i rischi pagava i fattori della produzione e poi
Vedeva se riusciva a realizzare vendendo adesso imprenditore e ci riesce a scaricare sui rischi su gli altri sui lavoratori sui consumatori sui credito allora il problema è di veleni
Chi rischia e chi no rischia e non è soltanto una distribuzione diversa dell'insicurezza è qualcosa di più grave che sta sorgendo la costituzione di barriere per cui se si è in una categoria non se ne esce più
Questo è il pericolo maggiore perché le le differenze sono accettabili seria una mobilità cioè se vi è una possibilità di superare ma quando le differenze diventano rigide questo diventa una tragedia inaccettabile e il vero problema del futuro e non so se si può parlare di nuovo socialisti io credo di sì che nel socialismo oggi nel mille volte crediti screditato e discusso però in in futuro socialista io credo che se ci sarà dovrà affrontare questo
Problema delle sicurezze cioè per di come si riesce a vedere il proprio futuro non soltanto come
Al modo diverso come se indire o anche questo ma anche al mondo come io posso pre tu presentare il mio futuro in questo senso io rientro Alfredo nella logica che tu proponi no cioè nella logica
Di un impegno di governo che guardavo
Oltre il presente che cerca le tendenze che ci sono per avviare questo fatto io vedo vedo io vedo del sotto la superficie uno su voci reazione tranquilla nonostante Bossi io penso che la superficie abbastanza tranquilla
Questa sotto questa super vicino Mazza vedo maturare tensioni di difficile lettura perché il loro linguaggio non è facile da capire
Crescimanno a definirci Madaski detto Marco ha detto recentemente la cosa molto molto giusta ha detto i conflitti del passato erano compiti divisibili cioè tu potevi ricomporre con la quant'vita o col tempo il titolo modi più un po'di meno solo dopo tenuto prima di conflitti che vengono avanti adesso che stanno emergendo sul conflitti indivisibili cioè o si o no vero
La guerra è di Cannone componibile allora bisogna poi dividerà parla part-time per vedere cioè abbiamo
Del fenomeno io penso alla periferia dei grandi centri urbani soprattutto nel centro-sud e incomprensibile a John pezzo di una società che invivibile ma anche invisibile nel senso che non ha voce per per per per contare per per strapparsi sentire e c'è invece un'altra parte la quale vive meglio ed è visibile conta vero ma questo richiamo la per tutto questo concetto di periferia può essere usato anche metaforicamente il rapporto fra te li d al centro e il linguaggio di questa prediletti allora io credo che
Quello che no pensare e questo cioè il bisogno di giustizia il bisogno anche dico di libertà di autodeterminazione di possibilità di progettare
E più attento che mai e allora il problema di una formazione non lo so RAI anzi vede io non lo so io prendo io penso io sono più propenso a pensare che la Quercia
Cioè il PDS
E l'unico partito europeo che oggi vuol dire sì di sinistra vincente perché tutti hanno perduto io non soletto ho letto recentemente l'intervento ripetere Klotz d'
E poi l'intervento di Moro qua vien da piangere guarda viene da piante ed erbe così la nostra democrazia tedesca con l'aggiunta di una franchigia e viene da piangere
Lo si dice ah ci sono gli olandesi poi ci sono gli svedesi che hanno tagliato le spese sociali del ventitré per cento in tre anni per non c'è mi pare e poi la Germania la Spagna la Francia tutto perduto in Italia c'è
Mi sa che la Quercia e più ha fatto più vivo parliamoci chiaro
Ecco ed è un buon rapporto Sofa partite schieramento è questo secondo me l'elemento originale che va difeso naturalmente con tutte le dico al sito non venisse va il partito in quanto ha un rapporto con lo schieramento queste e quello più sento profondamente Alfredo capisci allora quando parla il partito che ho pensato all'Ulivo quando penso all'Ulivo devo pensare che non lo posso immaginare senza il PDS senza chi che tutta questa forza all'ma questo io vedo che questa questa esperienza italiana importanti perché ai nostri non ha nemmeno nominata mono o a ha detto che l'Ulivo non serve per loro figu
La tv serve tra Est non la vogliono abbia è che io credo che in questo senso partito il Pd e si tagliano veramente a oggi
Merenda diciamo così le speranze che soltanto che voglio finire soltanto dicendo una cosa del la speranza non è io credo molto nella speranza del futuro però la speranza non è una cosa che viene bisogna costruirsela via costruirla proprio
Modo duro pesante vi ringrazio
Graziano Vittorio Foa
Che in realtà
Almeno per il momento esaurienti io quindi vi chiederei chiusa la discussione qua ringrazierei tutti i presenti