Crisi economica, crisi dell'industria bellica, crisi del traffico di armi dall'Italia per l'estero

Buona sera da Radio radicale mentre l'Italia si dibatte in una grave crisi economica che travolge anche gli altri paesi industrializzati del mondo vogliamo sapere qual è nel nostro Paese il futuro del mercato delle armi che in passato è stato uno dei punti di forza delle nostre esportazioni
Per questa domanda io una risposta molto semplice anche il mercato internazionale italiano delle armi in preda una grossa crisi
I principali aspetti di questo fenomeno fortunatamente positivo sono sconosciuti dalla gran parte del pubblico poiché si scontrano con la riservatezza del ministero dalla difesa sempre restio a dare informazioni su questo delicato settore
E pensare che c'è stato un periodo in cui italiani hanno tenuto testa alle superpotenze mondiale per quanto riguarda questo questo settore riuscendo ad impadronirsi del mercato del terzo mondo dove tutte le nostre aziende militari hanno avuto un ruolo primario
Ebbene all'inizio degli anni ottanta e poi più avanti con la crescente distensione internazionale
E la fine dei blocchi contrapposti i Paesi meno sviluppati non tutti per la verità hanno preso coscienza della reale portata dei loro problemi e si sono scontrati con questioni ben più importanti come la soluzione del debito estero
Così anche per il nostro Paese è iniziato un declino quasi inarrestabile nella vendita dei sistemi d'arma a cui il nostro mercato militare non ha saputo far fronte per inquadrare meglio il problema è necessario spiegare qual è la natura dell'industria militare italiana e come essa al pari degli altri settori bellici si differenzi sostanzialmente dalle regole degli altri mercati economici sfuggendo alle regole della concorrenza imperfetta
Mai come in questo campo hanno continuato a raccontare continuano ancora oggi a contare le scelte dei politici e i cambiamenti di del del quadro politico internazionale più che le regole di mercato inoltre gli armamenti non possono essere considerati e sfidiamo chiunque a farlo né né come beni di consumo né come beni di investimento
Le ragioni delle vendite all'estero più che seguire considerazioni di mercato in passato e ancora oggi hanno sempre seguito valutazioni di carattere politico
L'Italia oggi dissente degli altri paesi più industrializzati perché gran parte della produzione bellica e in mano allo Stato mentre tanto per fare un esempio negli Stati Uniti gli impianti dello Stato sono lasciati in gestione a dei privati
Nel nostro Paese lo scenario cambia sensibilmente poiché l'industria delle armi è in mano a pochi grandi gruppi industriali controllati quasi completamente del dallo Stato
è il caso dell'Efim fallimentare gruppo pubblico che si avvia verso la liquidazione e deliri che detengono una grossa fetta del mercato italiano
Tra i privati troviamo al primo posto la FIAT che oggi può continuare ecco contare sempre per quanto riguarda il settore delle armi
Sulla partecipazione azionaria di Mediobanca il potente istituto di credito privato a futura struttura societaria in questo contesto il ruolo del ministero della difesa è molto importante per la sopravvivenza della produzione bellica nazionale
Lo dimostra il fatto che una volta verificata sì la caduta delle commesse estere il ministero ha provveduto a compensare questo calo acquistando la produzione che un tempo andava verso i Paesi del terzo mondo quelli meno sviluppati
Questo fatto non ha impedito alla produzione in kit italiana di entrare in piena crisi già all'inizio degli anni ottanta
La situazione che si è creata negli anni apposto perciò problemi di riconversione verso un civili delle industrie belliche oppure ha richiesto la specializzazione delle nostre industrie in vista della comune politica di difesa con tutti gli altri Paesi della Comunità
La prima ipotesi vista i precedenti rappresenta un'incognita a testimoniarlo per ora c'è l'esperimento di trasformare incivile il cantiere navale della General Dynamics a Quincy nel Massachusetts
Quello della Boeing Bertoldi produrre tram elettrici e vagoni di metropolitana oppure il tentativo della roba di produrre macchine di trasporti di San di di San Francisco i tentativi citati sono solo una piccola parte degli esempi di fallimento di riconversione civile
Per quanto riguarda il invece in grado di specializzazione crescono logico io per ricordare che l'Italia non è in grado di fornire un elevato grado di specializzazione in questo un parto per quanto riguarda le proprie armi principalmente perché
Tutte le produzioni italiane sono così frammentate da tante piccole aziende che non è possibile pensare a delle prospettive rosee per quanto riguarda gli sviluppi del tecnologico la nostra produzione viste le condizioni
Descritte può essere concorrenziale soltanto nella componentistica dove vanta una vanta un alto grado di specializzazione per rendersi conto della debolezza del grado della nostra tecnologia militare
Basterà guardare il numero dei brevetti depositati in questo campo per notare che l'Italia per tutti quanti i paesi più industrializzati e all'ultimo posto
Questo spiega tra l'altro l'orientamento avevo seguito in passato delle esportazioni italiani verso il Terzo Mondo
Oggi tuttavia le esigenze della della difesa sono mutate e il prossimo Governo in carica dovrà affrontare i problemi del rinnovamento del modello di difesa italiano che trova non poche resistenze nelle gerarchie militari italiane
Quello che a noi interessa in questa sede e di vedere come l'industria delle armi italiane si muove nel panorama di crisi degli anni ottanta verso l'estero e verso il suo futuro produttivo
Secondo Francesco Ferreri redattore di Oscar osservatore nazione osservatorio nazionale sul commercio delle armi e lobbisti dell'industria militare italiana si stanno riorganizzando per il futuro cercando di dare di nuovo lustro a quella che un tempo veniva definita la via delle sì Della Seta Rita delle armi italiane
Secondo Oscar vi sarebbe un documento che testimonierebbe la precisa volontà di riaprire il vecchio ciclo questo desta un promemoria del ministero dell'industria italiano consegnato al comitato ristretto della commissione Attività produttive della Camera sulla riconversione
Dell'industria di difesa
Nel testo di questo interessante documento presentato il due febbraio scorso viene fatto un lucido confronto con la crisi degli altri settori nazionali
Il settore delle produzioni negli Stati Uniti è scritto nel documento ha perso sino al trentuno dicembre duecentosettantuno mila posti di lavoro e con l'applicazione del piano Osteen decreterà altri ottanta ottocentocinquanta mila circa nel prossimo quinquennio
Fortunatamente per l'Italia il problema di tutt'altra portata e riguarda circa quaranta mila lavoratori
Il nostro ministero dell'industria ha formulato delle proposte molto precise per quanto riguarda il settore militare affermando che occorre mantenere una capacità tecnologica italiana delle aree ad alta tecnologia duale
Che sia perciò cioè in grado di essere utilizzata per scopi sia civili che militari ovvero essere convertita dal civile verso il militare a questo fine sono state fatte delle proposte per l'immediato futuro al fine di sostenere la produzione nel breve periodo
Secondo il ministero
E se dovrebbero consistere nel sostenere con interventi mirati delle autorità diplomatiche è scritto nel documento i programmi di promozione e vendita all'estero di sistemi ad alta tecnologia derivanti da sviluppi finanziari nel settore
Intervenire fin da subito con strumenti già esistenti a sostegno delle piccole e medie aziende che forniscono componentistica ad altro elevato contenuto tecnologico ai sistemisti del settore
Prevedere l'utilizzo di tutti quanti i possibili ammortizzatori sociali occorre però ribadire prosegue il documento in questione
Che il personale impiegato nei settori ad alta elevato valore aggiunto dell'Aeronautica e dell'elettronica costituisce dei gruppi di progetto e dei nuclei di operai specializzati
Che è difficile ed è estremamente costoso ricostruire una volta sbandati conigli cassa integrati e con i licenziamenti
Il ministero infine ha previsto la spesa annua di trecentocinquanta miliardi per il periodo compreso tra il mille novecentonovantatré e il mille novecentonovantacinque a progetti già i già avviati e considerati a rischio
Nel testo presentato dal comitato ristretto della Camera inoltre sono state elaborate anche proposte di medio periodo
Che illustrano la volontà di procedere per quanto riguarda la politica di riorganizzazione dell'industria militare ad una nuova razionalizzazione delle operazioni verso l'estero affinché siano garantiti i crediti alla Saatchi per lo più tutte quante le operazioni che riguardano l'estero
Le accuse che vengono posto mosse a questo documento dai movimenti pacifisti sono chiare
Il promemoria hanno affermato i responsabili dell'osservatorio nazionale sul commercio delle armi non parla tanto di riconversione quanto di promozione dell'industria militare sotto le spoglie naturalmente della promozione dell'industria delle alte tecnologie
Le misure immediate di medio periodo proposte
Parlano di sostegno a programmi di tecnologie duali cioè civili e militari dell'industria italiana ma il sospetto e che non sia una proposta di diversificazione dal militare bensì di una ripresa surrettizia della produzione militare
Infatti tra le misure più significative indicate il proprio sostegno pubblica l'esportazione di materiali o non ATC e di difesa con argomenti che ricalcano quelli delle lobbies del settore
Gli osservatori pacifisti sono perciò tuttavia concordi nell'affermare che in atto da parte delle industrie militari il tentativo di aggirare la normativa italiana sulle esportazioni delle armi la legge centottantacinque del mille novecentonovanta
In base alla legge citata dovrebbero essere vietato il condizionale in questa casa è d'obbligo
Le esportazioni verso i Paesi in guerra dobbiamo ricordare che l'Italia in passato ha fornito armi appesi in guerra come il Sudafrica l'Iran e l'Iraq
Sempre all'interno di questa normativa ci sono ampi margini per le decisioni discrezionali infatti i contratti di vendita possono essere decisi in base a delle decisioni di carattere politico amministrativo anche se esse resteranno per alcuni mesi segreti
Ciò comunque non toglie che possono ancora essere promosse politiche che favoriscono l'esportazione di armi
Il merito di questa legge è stato quello di responsabilizzare il nostro Paese in merito a questo aspetto ma secondo molti questo non può bastare
Finalmente nel luglio del mille novecentonovanta ha scritto il periodico Oscar report che si occupa del
Del traffico delle armi il Parlamento votò la legge centottantacinque contenente nuove norme sul controllo dell'esportazione e importazione e transito di materiali di armamento alcune nostre richieste
Ha proseguito la rivista furono inserite nel testo definitivo altri purtroppo no
Nonostante tutto ha concluso possiamo dire che la legge centottantacinque la migliore legge che poteva esprimere il parlamento della passata legislatura il problema che si poneva e si pone è che questa legge venga applicata
Dubbi in merito non sono teorici visto che i diversi adempimenti governativi e ministeriali previsti per l'effettiva entrata in vigore delle nuove norme hanno avuto una gestazione lenta e piuttosto illegali i rappresentanti le organizzazioni pacifiste
In particolare i rappresentanti di Archivio disarmo hanno riconosciuto il valore della legge
Notiamo che l'importazione dei delle armi hanno sostenuto i rappresentanti di archivio da parte dell'Italia negli ultimi anni sono pressoché irrilevanti diciannove miliardi e novantasei milioni di lire soltanto nel mille novecentonovantuno
Tanto per fare un esempio la pretesa dipendenza dall'estero della difesa italiana e almeno nell'ultimo periodo unito
Un altro risultato riguarda il fatto che le esportazioni italiane sono dirette verso paesi europei o partner della NATO ma come vedremo ci sono molti aspetti da chiarire su questo campo
A seguito dei sospetti di distorsione della legge sono nati in tutto il imita in tutta Italia degli osservatori che tramite dei rapporti periodici hanno il compito di verificare tramite i loro mezzi se esistano o meno delle violazioni della legge
In effetti gli associati all'Osservatorio hanno più di un motivo per essere allarmati visto che i sospetti sono più d'uno
Ad essere coinvolto negli interrogativi dell'Osservatorio sono i sospetti sui traffici di armi verso i Paesi che non rispettano i diritti umani
Come la Thailandia che attuato nella scorsa primavera una feroce repressione contro la classe media la quali chiedeva delle riforme politiche in senso democratico contro il Governo Dini elitari
Il paese del Sud-Est asiatico riceve dal nostro Paese i cannoni navali Breda senza neanche pagarli e a prezzi molto alti
Anche il caso di rapporti del settore bellico italiano con la Turchia ha dei risvolti inquietanti nella relazione del ministero dell'industria c'è il rammarico di aver perso una parte del mercato dell'Asia Minore a causa della concorrenza statunitense
Forse sono in pochi ad essere al corrente che la Germania ha sospeso le forniture di materiale militare alla Turchia dopo aver verificato che Ankara aveva impiegato armamenti tedeschi contro le popolazioni curde il cancelliere tedesco cui il affermato che la Turchia obbligata rispetto dei diritti umani in quanti membro della NATO della Ebea membro associato della scena
Non sembra tuttavia che gli altri paesi comunitari tra questi l'Italia sia intenzionati a seguire la strada indicata da Bond
Il nostro Paese tanto per fare un esempio dovrebbe curarsi dell'uso che viene fatto che ieri Agusta che secondo alcune fonti sarebbero stati adoperati per la lotta alla guerriglia curda l'affare degli italiani si è rivelato molto cospicuo
Perché ha fruttato ben diciotto milioni di dollari pari a ventidue miliardi di dire
Lo stesso discorso che abbiamo fatto per la Turchia per gli altri Paesi vale per il Marocco citato anche sta nella relazione del ministero il caso più difficile però riguarda i nostri vicini dell'ex Jugoslavia
Ricordiamo che è in corso da parte dei magistrati veneziani un'inchiesta sulle forniture d'armi verso l'ex repubblica federale di Jugoslavia
Nel conflitto infatti si segnalano a mille giri di fabbricazione italiana secondo alcune riviste specializzate come ne citiamo una la Rivista italiana di difesa
E l'altra panorama di difesa la la presenza di queste armi rivelatrice delle possibilità di approvvigionamento e di legami esterni le repubbliche secessioniste
Se fosse vero il nostro Paese si troverebbe nel duplice ruolo di paese che fornisce aiuti alla popolazione colpita con armi fabbricati nel nostro Paese
Un altro caso clamoroso quanto patetico vede protagonista l'Albania che ha recentemente importato dall'Italia delle moto militari che agiva a che cosa servono agli albanesi queste queste moto
In qualche caso ci troviamo di fronte a dei dei casi assurdi che forse nascondono realtà probabilmente più gravi
è il caso delle triangolazioni il rapporto economico che consente di commerciare con Paesi terzi in guerra
Senza trattare direttamente lo scambio il quale transitata attraverso un Paese intermediari e mi intermediario potrebbe essere il caso della Grecia favorevole alla politica serba
In questo caso è utile ricordare che il petrolio che giunge in Serbia viene importato prevalentemente dalla Cina per arrivare in Jugoslavia il greggio che transita transita per il porto di Salonicco
Prevedere altri scenari che riguardano altri generi di scambi
Non è del tutto fantascientifico in fondo i dati del bilancio delle vendite di armi nel mille novecentonovantadue portano a delle pesanti incognite sul futuro
Di certo il traffico delle armi in questi ultimi anni sta cambiando si sta evolvendo verso nuove prospettive
Si legge nella lettera cinque del coordinamento nazionale degli osservatori che sull'industria militare periodico mensile di Archivio disarmo che tuttavia non mancano alcune preoccupanti cessioni se ormai rarissimo trovare forniture a regime dita dittatoriali o avventurista impresentabili
Sono invece considerati interlocutori molti di quei regimi di democrazia autoritaria o escludente che nell'est e nel sud del mondo stanno comprimendo la spinta democratica del mille novecentottantanove gli attivisti dell'Osservatorio pur riconoscendo il periodo di magra delle aziende italiane pur definendo FIAT con l'andamento del mercato italiano delle armi hanno sostenuto che si notano i segnali di un nuovo attivismo
Imprese con conti economici precarie con un assetto societario in trasformazione stanno tentando di costituire teste di ponte per un futuro rilancio inserendosi in modo particolare negli interstizi e nei dintorni di quello che si sta configurando come nuovo arco della crisi degli anni novanta
L'aria giù politica che si estende da Sarajevo all'Asia centrale
Senza molti dubbi si può certamente dire che i futuri scenari della ripresa del traffico delle armi probabilmente si giocheranno lungo queste aree comunemente denominate arco di crisi intanto c'è da registrare un altro provvedimento positivo
Che probabilmente avrà una grossa incidenza nel futuro del traffico delle armi si tratta di una legge che ha provveduto ad eliminare contributi tecnologici a quei Paesi che possono sviluppare per per creare delle armi ad alta tecnologia
Il cammino da seguire per prevedere la fine di questo sistema è ancora molto lungo
Per sapere qualche cosa di più in merito al futuro dell'esportazione delle armi italiane verso altri Paesi e sullo stato di salute dell'industria militare italiana abbiamo chiesto ad alcuni esperti di spiegarci qualcosa in più sull'argomento
Abbiamo chiesto a Riccardo Naouri alcune cose Ricardo Naouri è responsabile dell'ufficio stampa di Amnesty International né dei rapporti con il Parlamento ciao Riccardo volevamo sapere dati qual è la posizione di Amnesty International sulle gli orientamenti che sono emersi durante gli ultimi mesi a proposito del mercato del mercato italiano del del mercato italiano delle armi
Lì io devo dire questo Amnesty International ha una posizione estremamente rigoroso per quanto riguarda il libero ferimenti
Quindi le esportazioni di armi di equipaggiamenti di conoscenze tecnologiche speciali destinate a eserciti porta di sicurezza e polizia militare o o civile a me chi si oppone a questi trasferimenti quando si può ragionevolmente presumere che i i possano contribuire nei Paesi che acquirenti
Alle violazioni dei diritti dell'uomo che ricadono nel nostro mandato
La cessazione delle esportazioni di armi non è per noi quindi non lo scopo diciamo affine affine insomma è anzi un mezzo tra gli altri forse uno dei più importanti per prevenire ulteriori violazioni dei diritti umani noi quindi non prendiamo posizione sul commercio di armi generale
Ma ci opponiamo appunto alla loro vendita loro trasferimento quando possiamo ragionevolmente presumere che detto materiale possa essere utilizzato
Nel Paese di destinazione per compiere determinate violazioni dei diritti umani la storia delle dei trasferimenti che hanno provocato direttamente o indirettamente violazioni dei diritti umani
E qui è coinvolta l'Italia nel periodo precedente l'entrata in vigore della nuova legge del mille novecentonovanta è una fuga così
E direi che rimangono ancora alcune rechi due preoccupazioni dell'autorganizzazione per quella che è l'applicazione della legge numero uno otto cinque quella appunto relativa le nuove norme sul controllo di esportazione e l'importazione e traffico di materiali di armamento
Senti ti volevo chiedere un'altra cosa tu sai che dopo la le dopo dopo che è stata varata questa legge il mercato delle armi italiano non si è più orientato verso i Paesi che stavano combattendo delle guerre o almeno verso delle dittature ma che questo mercato si è orientato verso altri Paesi come per esempio tanto per fare un esempio il Marocco la Turchia Paesi che hanno una democrazia apparente ma in cui ci sono delle violazioni sostanziali molto forti dei diritti umani
Cioè spiegare alcuni aspetti di queste di queste esportazioni e che cosa avete fatto per sensibilizzare l'opinione pubblica in merito a questo problema
Io devo dire informazioni specifiche su cosa errato venduto trasportato non Leo posso dire certamente che hai ragione per quanto riguarda la tua introduzione a questo problema dei trasferimenti più recenti e cioè che probabilmente anche la l'anno la nuova legge dal mille novecentonovanta ha limitato il reperimento di armi verso Paesi in cui è palesemente evidente che vi sono violazioni dei diritti umani ed etniche o
Specie in cui sono incorso conflitti armati e Paesi che sono in guerra tra loro
Però il problema del Marocco delle Filippine
Gli altri Paesi è che anche a prescindere dal fatto che vi sia un meno uno stato di guerra o che questi Paesi che era in guerra con altri Paesi la situazione dei diritti umani e continuamente grave e che le armi possono essere usate non soltanto in un contesto come dire bellico nel senso in cui lo intendiamo noi quale riempio la situazione della ex Jugoslavia ma possono essere usate tanto per fare un esempio in Turchia contro i curdi nelle Filippine contro oppositori politici e non soltanto contro i guerriglieri dell'opposizione
E in Marocco contro a loro volta oppositori politici ed appartenenti alla all'etnia Badawi
L'apertura di una guerra dichiarata quindi non vuol dire che non Paese non vi siano violazioni dei diritti umani da questo punto di vista vorrei citare un un atto che è pubblico voglio dire una di porta della ministro della difesa
Onorevole Salvo andò ad una interrogazione parlamentare che completava proprio un recente trasferimento di armi o di materiale credo elicotteri o qualcosa del genere nelle Filippine
Il ministro delle Difesa onorevole Salvo andò ha dichiarato nella risposta all'interrogazione che la situazione dei diritti umani nelle Filippine non presentava caratteristiche tali da pregiudicare questo trasferimento noi sosteniamo il contrario che nelle Filippine in corso da anni
Uno scontro fortissimo tra governo centrale e forze di opposizione in cui vanno a finire nel mezzo tutti gli oppositori politici che non sono né filogovernativi liquido Guerrieri
E e tetti ed è proprio in questa in questo contesto che possono operare qui i trasferimenti di armi di tecnologia militare e di frumento di militari in genere che possono causare violazioni dei diritti umani
Ho capito senti all'interno della Comunità economica europea diciamo le altre leggi inutili le leggi degli altri paesi sono all'avanguardia per il sì per quanto riguarda questo campo oppure sono più indietro dell'Italia per esempio sono giunte notizie che la Grecia
Diventata uno dei porti di per per rifornire di petrolio la Serbia che sta combattendo una guerra
Durissima contro contro i musulmani e i croati e che la Turchia sta giocando un ruolo molto importante per quanto riguarda i rifornimenti delle armi ai musulmani
Secondo di a che punto sono le leggi negli altri Paesi e qual è il per esempio ruolo che può giocare la Grecia che sembra avere degli interessi nella ex Jugoslavia
Ma per i la tremenda più generale come vogliamo che la questione dei diritti umani e purtroppo estremamente subordinata contingente di carattere politico economico vedi appunto ciò che Grecia e Turchia Paesi membri divari
Organismi internazionali a livello europeo stanno facendo e quest'ultimo periodo
Per quanto riguarda le leggi io credo che al in alcuni casi esse siano certamente più tolleranti in altri più rigorosa al rinvio certamente dei Paesi del Benelux hanno una legislazione più rigorosa da questo punto di vista ma devo dire che la legge italiana in prioria come forse molte altre leggi sul provvedimento di armi di altri paesi contiene degli elementi di positività in questo e questo mi fa entrare nella seconda parte della sua domanda Che ruolo che può avere aperti chiediamo ad esempio la legge appunto la la la uno otto cinque la legge italiana uno otto cinque sui trasferimenti di armi
L'articolo sei prevedere che in più la istituzione di questo ci cioè il comitato interministeriale per gli scambi di materiali di armamento per la difesa CIPE che deve formulare quello che è un po'l'indirizzo generale per le politiche nel settore e individuare soprattutto i Paesi per i quali è fatto divieto di esportazione e questo sì e la struttura individuata dalla legge uno otto cinque per ricevere informazioni sul rispetto dei diritti umani da parte di organizzazioni non governative in sintesi l'articolo sei della legge uno otto cinque prevede che Amnesty International ad esempio potrà fornire informazioni che potranno essere utilizzate per a valutare effettuare o meno dei trasferimenti di armi
Questa è una cosa abbastanza abbastanza importante secondo noi in teoria e buona sulla carta occorre che questo CIR da funzioni effettivamente Chiambretti da parte sua continua a fornire informazioni sui Paesi verso i quali sono in corso trattative per l'esportazione di armi soprattutto poiché il dettato della legge venga rispettato perché se anneriti porta al suo materiale il CIPE lo esamina e poi comunque tradimenti vengono fatti lo stesso
Evidentemente l'attuazione della legge che ha delle crepe e non tanto
Perché e le cause più profonde nel quale nelle quali cercare il diciamo in applicazione di questa di questa norma secondo te quali sono cioè dal novanta che la legge entrata dovrebbe essere entrato in vigore perché ancora non
Silente entrati in sintonia con questo con questo organo che è stato formato
Ma non è tanto un fatto di essere in sintonia un po'meno fatto di valutare in maniera diversa probabilmente quella che è la la situazione di alcuni Paesi naturalmente poi le valutazioni che vengono fatte da parte nostra sono valutazioni
Assolutamente oggettive sulla reale situazione dei diritti umani altri possono aggiungervi elementi di natura politica economica di opportunità strategica
Le finché che facevo prima delle Filippine esattamente calzante a questo scopo perché voi appunto riteniamo che le Filippine debbano essere uno dei paesi sui quali debba essere posto quindi una un divieto di di rapporto azione da quella interrogazione parlamentare della risposta che ha dato l'onorevole Salvo andò Ministro della Difesa
Parrebbe invece che le Filippine abbiano loro anche ad una situazione dei diritti umani tale da consentire all'importazione di armi tecnologia promette i militari quindi vogliamo non è tanto una mancanza di tintoria e che ci sono dei pareri divertito riteniamo che il nostro secolo giusto
Ho capito sentiti volevo chiederle un'altra cosa a proposito del
Del del futuro delle dell'industria militare voi che cosa che cosa chiedete chiede dello smantellamento lo smantellamento totale oppure volete che sia riformata verso l'industria civile
No operativo di parzialmente strane ad ambienti perché la nostra posizione come dicevo all'inizio è quella non di chiedere come dire una totale eliminazione delle armi ornato tale blocco del loro tradimento perché sarebbe una un'applicazione assolutamente rientra nelle nostre competenze diciamo nostro mandato salute chiediamo appunto e che sempre di più come strumento di educazione ai diritti umani ad esempio nel
Scuole militari chi parli della situazione dei diritti umani nelle mani dei vari Paesi questa può essere un'ottima soluzione vengano fatti dei costi di addestramento all'interno delle delle scuole militari sulla ripeto a livello internazionale dei diritti dell'uomo e quello che chiediamo soprattutto chi apre finalmente a livello italiano e quindi internazionale una sorta di di barriera nei confronti del dei trasferimenti di armi di materiali di tecnologia che vadano a finire nelle mani di chi poi queste violazioni dei diritti umani le compie quotidianamente con potenza le armi italiane a fare i conti con le armi italiane
Da un po'più rinvio va bene Riccardo io ti ringrazio io risentì si appresta grazie va bene esatto per entrare per addentrarci nel quadro tecnico del problema delle degli armamenti in Italia abbiamo chiesto inoltre a Marco De Andreis ricercatore del CESPI centro studi di politica internazionale autore di
Alcuni dubbi libri sull'industria bellica quale le armi della Repubblica le esportazioni di armi e l'Italia e la corsa al al riarmo
Alcune informazioni sul sui il futuro nell'industria delle armi in Italia
Ciao Marco volevo chiederti
L'indagine l'ultima indagine del CESPI sull'industria militare in Italia pubblicato nel mille novecentottantuno novantuno
Pubblica un quadro molto molto ricco ricco di informazioni sull'industria delle armi Italia però fino al mille novecentottantotto
Non ci sono grandi aggiornamenti in questo campo vogliamo dire direi vogliamo sapere i dati dal mille novecentottantotto ad oggi che cosa è cambiato nel quadro dell'industria militare italiane quali sono secondo degli orientamenti per il futuro
Non è cambiato molto racchette ridotta la domanda Interna per affetto ad una certa rallentamento dei programmi di ammodernamento delle forze armate italiane
E per ridotto a drasticamente la domanda internazionale perfetto per fortuna le rapine da alcuni conflitti in particolare dovuto con ottantotto la guerra tra Iran e Iraq e anche della crisi finanziaria internazionale che ha colpito soprattutto i Paesi in via di sviluppo della deprezzamento del petrolio e quindi a colpito chi tradizionalmente importava
Molte armi inoltre le armi italiane hanno mai brillato per tecnologia o per sofisticate sta quindi sono state facilmente ma più più rapidamente che altre prodotte da altri Paesi sostituite da produttori del Terzo Mondo
Questo ha determinato l'insieme di questi fattori ha determinato una forte riduzione della domanda di sistemi d'arma prodotti in Italia che sta causando come tutti ci hanno dei problemi
Occupazionali piuttosto serio
Ho capito senti per quanto riguarda i però i problemi occupazionali
L'industria l'industria italiana conta circa circa oggigiorno con può contare circa quaranta mila a detti
Secondo te il problemi quali sono i problemi di riconversione che si possono pure per queste industrie e se si può pensare a una riconversione verso usi civili visti anche i fallimenti che ci sono stati negli Stati Uniti
Ma son cose che vanno esaminate caso per caso alcune
Ma io non sono un esperto di di riconversione ho seguito le vicende dell'industria militare l'esportazione del del domande per l'evoluzione e la domanda interna ma non mi sono mai occupato molto puntualmente di questioni di riconversione quindi non saprei dire e che cosa ho fatto in quali circostanze secondo quali
Industria suppongo da quel poco che l'avvocato so anche parlando con colleghi che si tratta che è una cosa che variegato mercato ovvero esistono settori dell'industria dove e più facile tentare di riconvertire dal militare al civile a diciamo ad esempio l'elettronica
Settori invece dovermi canta più difficile la meccanica una fabbrica che ha fatto sempre e soltanto cannoni e carri armati
O quasi solo questo come l'Oto Melara è difficile pensare che finito ossa convertire in qualche produzione civile inoltre tutto antiquati tutto dipende dalla dall'andamento dei mercati civili dove ci si vuole riconvertire facciamo un esempio nel settore aeronautico passare le produzioni dal militare al civile è teoricamente un'ottima idea in pratica è piuttosto difficile oggi perché la domanda mondiale di aeroplani aeromobili commerciali è molto depressa in questo periodo e quindi è una buona intenzione ma rischia di rimanere tale se non c'è un una ripresa del commercio questi settori civili dove chi vuole riconvertire
Ho capito senti nel libro del del CESPI l'industria militare italiana è scritto che il ministero della difesa
Si è accollato quelle spese che un tempo venivano cioè ha comprato le armi che venivano prodotti in Italia cioè tutte quelle armi che venivano esportate nei Paesi del Terzo Mondo le ha comprate secondo te c'era un reale bisogno di comprare questi
Questi sistemi d'arma
Che cosa che cosa ha giocato a favore di questa decisione
La Program
Le le leggi di programmazione militare hanno tempi abbastanza lunghi son programmi che durano molti anni cercano il capo della delle per gli approvvigionamenti italiani verifichiamo degli ultimi dieci quindici anni sono programmi che hanno una durata analoga abbiamo
Un arco di tempo misurabile tra i due e i tre lustri
Hanno anche un certo automatismo nel senso che una volta sistemi d'arma diventano obsoleti alcuni parlo ugualmente principali insomma carrarmati elicotteri veicoli corazzati Navigli aerei
Il ministero della difesa la difesa pensa naturalmente alla loro sostituzione con successore
Più moderno e sofisticato
E e quindi c'è una certa automaticità come c'è stata un'ma una certa automatiche danno e decidere che quanto più possibile delle comete
Del ministero della difesa italiana dovettero andare all'industria italiana ora tutto questo viene rimesso in discussione da molti fattori primo tra tutti il fatto che finita la guerra fredda e quindi la domanda all'esigenza reale di rinnovare interamente il agli equipaggiamenti delle forze italiane
M minore insomma si avverte l'esigenza assai più corto punta e quindi questa dovrebbe ulteriormente deprimere come dicevamo prima domanda sia italiani
Ho capito senti il due e il due febbraio di quest'anno il il ministero dell'industria presentato un documento alla Commissione attività produttive
Questo documento è stato accusato secondo molti osservatori pacifisti non è che più in particolare dalla rivista Oscar di rilanciare di rilanciare la politica la la via delle armi vere per l'estero
E in particolare è stato criticato un o un pezzo di questo di questa relazione
Nel quale si dice che è necessario sostenere con interventi mirati dell'autorità diplomatiche e militari i programmi di promozione e vendita all'estero di sistemi ad alta tecnologia derivanti da sviluppi finanziati nel settore
Intervenire fin da subito con strumenti già esistenti a sostegno delle piccole e medie aziende che forniscono componentistica ad elevato contenuto tecnologico
Ai sistemisti del settore
Prevedere l'utilizzo di tutti i possibili ammortizzatori sociali occorre però ribadire prosegue il documento che il personale impiegato nei settori ad elevato valore aggiunto dell'Aeronautica e dell'elettronica costituisce dei gruppi di progetto e dei nuclei
Operai specializzati che è difficile deve ed è estremamente costoso ricostituire una volta sbandati con i cassintegrati o con i licenziamenti
Ecco in questo in questo documento è stato vista la volontà di tenere in vita quelle industrie quelle quei sistemi industriali che non hanno più ragione DS sei d'accordo con questa tesi
Da quello che tanto sembrerebbe di sì
Mi sembra molto difficile reperire le risorse ritorte in questa situazione finanziaria
Pubblica per sussidiare questo o quel settore
Francamente trovo
Sicuramente questo documento esprime così dei desideri questi poi vengano tradotti
In pratica con la mette a disposizione di risorse finanziare altro discorso io spero che che non sia costi spero che questo non avvenga quanto alla al sostegno delle esportazioni italiane io penso che molto meglio bene nostri ambasciatori si occupino d'alto piuttosto che di promuovere indusse ad armamenti
Ho anche altre industrie
Italiane all'estero questa della della promozione delle dei prodotti italiani
In giro per il mondo è una cosa che ha già rovinato ad esempio la cooperazione italiana lo sviluppo
Non è sicuramente il caso di aggiungervi altre faccende poco chiare spesso poco pulite come le vendite di armamenti
Senta in conclusione volevo chiederti un giudizio
La legge centottantacinque del novanta ha creato molte difficoltà per le esportazioni di armi italiane secondo te il le forze industriali italiane diciamo anche quelle private come la FIAT
Sono sono rimaste per il la inizialmente sono rimaste disorientate ma
Pensi che si stiano riorganizzando per espandere di nuovo delle esportazioni
Ma io io non credo io non veramente non credo che questa legge abbia creato delle grandi difficoltà
All'industria credo che le ragioni che hanno portato a un crollo delle esportazioni italiane d'armamenti sono precedenti a questa legge e dipendono da quello che ho detto prima ovvero dal fatto che manca la domanda
C'è poca gente al mondo con i soldi dell'intenzione di comprare armi italiane le armi che vengono vendute adesso sono non sono armi italiane la chi può realmente indirizza verso altri Paesi la Francia negli Stati Uniti l'ex Unione Sovietica
Questo è il motivo principale mi sembra che questa regia semplicemente offerto una uno così una scusa
Un capro espiatorio ma di fatto non non è davvero la causa della contrazione delle esportazioni italiano una legge che a limitare eccola esclude i capi più scandalosi
Capì che si sono verificati nel passato come importazioni italiane di armi a regimi colpiti da embargo delle Nazioni Unite nel caso del Sudafrica oppure a Paesi in guerra ecco quel questo tipo d'esportazione la nuova legge le impedisce mi sembra un atto dovuto
Va bene Marco ti ringraziamo e appresso ridere ciao
Abbiamo per entrare nel merito della discussione a proposito del documento che è stato presentato il due febbraio alla commissione Attività produttive della Camera dal ministero del ministero dell'industria Baudo fare
Alcune domande all'onorevole Castagnetti capogruppo del del Partito Repubblicano Italiano e Camera dei deputati e nonché membro della commissione Attività produttive
Buona buonasera onorevole correlati le volevamo chiedere a proposito de di questo documento che è stato presentato dal ministero dell'industria quali sono gli orientamenti della della commissione sul sul futuro del dell'industria dell'industria bellica
Italiana quali sono vista vista la crisi in cui versa il settore
Ma sono i soliti documenti molto o ipocriti è molto e molto reticenti che non aiutano volutamente al nulla
E la contraddizione che vive la la la la nostra sinistra soprattutto la sinistra del nostro Paese
Che da un lato vuole manifestare credo anche giustamente subito sentimenti pacifisti ma che non è in grado di trarne nessuna conseguenza anzi di fronte alla alla sollecitazione dei posti di lavoro del mantenimento dei livelli occupazionali e finisce col pretendere di di far quadrare un cerchio che non si lascia quadrare sosta è questa e ripete il documento riflette quei ridurre Diabelli Ca'ai de
A un destino che ho lasci ritiene si ritiene di passava sopra le ragioni certe ragioni morali o a certe ragioni ideologiche
E la si tratta come qualunque o comunque curato merceologico pari agli altri e allora implica un ragionamento
Ora si colloca in una esigenza è tipica pesa di una parte del Paese équipe colloca e i nell'ambito del suo alle altre ed è un altro ragionamento o la si colloca in un quadro pacifista
E allora bisogna dire che la si vuole smantellare non si può fare dell'ipocrisia come voto così poteva fare noi continuiamo invece a a far credere agli operai dell'Oto Melara che avranno un futuro
Che però noi non produrremo armi che non è come il cederemo che non potenzieremo la mamma però vi daremo agli iracheni paraffine finiamo col fare tutte e quattro le cose male questo purtroppo rimane
Rimane il ragionamento che sottostà a bordo quindi lei pensa che non ci siano grosse possibilità di riconversione del del settore ma ritiene che sia necessario mantenerlo in vita
Panetti ecco riconvertita per la riconversione è un mito che per carità in alcuni casi anche possibile però che bisogna tener conto che il fattore sugli studi di settore delle armi
è un settore ad altissima tecnologia dove c'è un parecchio know how c'è parecchia ricerca c'è una c'è parecchio promozione quindi ci sono fattori che non sono legati al al profitto immediato dalla collocazione nel mercato
A questo significa in buona sostanza che che riconvertire il settore Albiero implica una tale quantità di risorse che tanto vale incluse le stesse risorse sono invertite nuovo più o meno riescono a produrre gli stessi risultati degli c'è un certo un mito della riconversione dell'industria bellica bellica
E è o da sostenere e potenziare o da lasciar morire
In molti casi ci sono alcuni casi tentati la Breda tentato qualcosa per carità alcuni cali introdurre armi leggere la Berardelli anni propri privati in questo caso non delle ah ho tentato qualcosa e devo dire che con qualche risultato che non va scoraggiato
Ma la sostanza il nodo del problema l'Italia vuole un'industria bellica sì Oro
Testi locale perché può utilizzarla come industria che produce quelle cose là potrebbe produrne altre cioè con assoluta libertà del mercato
E in tal caso continuiamo nonostante le leggi rigide che vuol proibire ebbero a vendere armi un po'tutto qua per fortuna questo discorso si è attenuato
Gli ho dato un periodo che noi avevamo l'embargo sul Sudafrica non dovevamo dare le armi alla iracheni iraniani e così via Po è avvertito va al fronte per i Polisario e così via quell'abbia finito col darli a tutti
Allora la sostanza l'Italia ritiene di attenersi ai vincoli che si è data e quindi non fa libero commercio di armi stessi bisogna prenderne atto comico
Ritiene di mantenere in piedi lo stesso un'industria bellica in funzione dell'ammodernamento del suo sistema difensivo nell'ambito delle alleanze
Sì sì e ripeto anche questo va detto è inutile che poi però mettiamo contestiamo sempre queste benedette alleanze militari allora ci stiamo dentro teniamo industria bellica gli facciamo gli stanziamenti necessari
E invece ecco perché ripeto io ritengo tutto sommato una via praticabile io ritengo che la distensione internazionale passi attraverso Irma il il mantenimento della funzione che preparato avuto che potrà avere anche nel futuro ove sulla valutazione
Questa seconda opzione linee che si sposa la causa pacifiste si ritiene che produrre armi sia sempre male sia comunque male che i blocchi militari siano un male che l'Italia chiamare emanate chiamato faccia del male al mondo
Se questa è la visione è inutile raccontare le bubbone del mantenimento dei posti di lavoro che ho da dire che si punta allo smantellamento e si punta fare investimenti in altri settori con molta lealtà verso le maestranze bisogna dire
Senza fare vi ripeto al giorno l'occupazione dell'otto velare la fiera la fiaccolata per la pace o contro la guerra questo è uno sport di certo nostra sinistra che ormai francamente lascio potrebbe
Senta onorevole per quanto riguarda lei sa benissimo meglio di me che la maggior parte delle industrie dell'industria che fabbricano armi in Italia sono appartengono allo Stato
E lei firma è una gara tra le più grandi diciamo parla perché ha una più grandi famiglie industriali di italiane
E adesso si trova in grossa crisi è in liquidazione quale futuro prevede lei per
Per questo tipo di industrie di Stato che sta attraversando un momento terribile lei ha colto un altro problema molto molto grave che è stato affrontato
Quello della privatizzazione delle allora anche qui se noi privatizziamo le vittime come tutti chiedono tutti vogliono tutti probabilmente otterrà
Per quanto riguarda le industrie belliche dobbiamo sapere che queste industrie i privati le vogliono soltanto se possono agire liberamente sul mercato classe possono fare i mercanti d'armi e quindi anche i mercanti di morte
Ora orrori attraverso la privatizzazione pensiamo di favorire questo e cioè che qualcuno faccia il PIL delle armi
E ma questo va contro le leggi che il Parlamento ha votato va contro anche una certa coscienza morale ma conto comunque decidere che l'avevo preso di non dare Almè pensionati dice ai Paesi che implicano conflitti interni archetti pagato gli adulti paesi del Terzo Mondo che evidentemente li usano per Termini etnici al proprio interno tutte le varie cose che dove ci siamo abbiam configurato per legge
Allora se noi giustamente stia ben attento
Giustamente vogliamo o rimanere su questa trincea cioè evitare di fare i mercanti di morte
Allora dobbiamo sapere che le aziende e finché fanno almeno se le prendono i privati perché o costoro potranno guadagna oppure non gli interessa
Rimane il ruolo delle aziende belliche e fino a sostegno della difesa nazionale cioè ha di serie a sostegno del delle nostre forze armate o delle forze armate alleate nell'ambito della NATO
Ma se questo è lo scopo lei si vedrà che dove lo possiamo raggiungere soltanto mantenendo in mano pubblica
è difficile cioè anche qui che ci sia una mano privata che rinunci agli affari e di allora siete tutti ausiliario fa parliamo di Efim
Tutta privatizzata e ti vogliamo rispettare di gli autolimita azioni che ci siamo dati alle come accelerarne dobbiamo pensare ad una liquidazione di fatto delle industria bellica
E qui dare venderei fresco conclusione Pupo non si può dobbiamo sapere che date certe premesse derivano logicamente certe conseguenze
E e quindi nel momento in cui lei è qui non è più pubblica non potrà essere sostenga l'unica via secondo me praticabile di un'industria bellica e cioè quella a sostegno delle nostre forze armate nell'ambito delle nostre alleanze non andare in giro a dare armi che servono ai massacri reciproci soprattutto tipo di poco del terzo mondo slavo del peggio diede così
Se vogliamo darci questa limitazione morale come io credo ci si debba dare dovevamo tenere l'Efim in mano pubblica non avendola tenuta temo che anche qui avrebbe incontra qualche delusione
Va bene onorevole la ringrazio per per l'intervista e arrivederci a presto io ringrazio va bene a rivedere