"Verso una rete federale: la proposta delle regioni" incontro organizzato dalla Conferenza dei presidente delle Regioni e delle Province autonome e dalla Regione Lombardia presso l'Hotel Michelangelo, Via Scarlatti 33

In chiare buon giorno a tutti Samantha Di Bella
E caporedattore della RAI di Milano
Sono ho avuto il piacere
Di coordinare
Evitare un po'alla vigilia di questo dibattito una intanto dal benvenuto tutti gli intervenuti e il ministro Maccanico è in arrivo dovrebbe essere qui nel giro di un'ora
No fa piacere fra le cui perché io vengo da luglio che sono tornato a Roma apposta a Milano nella speranza che
Dopo tanti progetti finalmente possa partire qualcosa
Che
Si avvicinò alle esigenze e alle aspirazioni di tutti noi che lavoriamo
In questa città
Comunque sentiamo direttamente cominciavo gli interventi con riprende la Regione Alberto Zorzoli
Occorre innanzitutto l'obbligo di ringraziare salutare a nome della Regione Lombardia le autorità gli amministratori regionali e provinciali
I relatori e tutti i partecipanti presenti a questo interessante dibattito incentrato sulla nuova regolamentazione dell'emittenza televisiva
E sulla presentazione della proposta delle Regioni italiane di una rete federale
Un dato certo da cui possiamo partire e che l'attuale struttura di regolamentazione del sistema radiotelevisivo e sicuramente inadeguata e insufficiente
Mentre un'efficace regolamentazione e necessaria per assicurare il perseguimento dell'interesse generale per quanto riguarda le pari opportunità di accesso al servizio
La promozione culturale la protezione del consumatore utente la regolamentazione di questo settore si applica in tutta Europa a livello nazionale tranne in Germania dove regionale ed è sostanzialmente diversa in ogni Stato
In questo contesto il progetto di costituire una rete televisiva federale
E delle province autonome si inserisce concettualmente e culturalmente nella proposta sempre delle regioni di riforma costituzionale in senso federalista dello Stato
La logica del federalismo cooperativo presuppone un profondo reale decentramento nell'attuazione delle politiche pubbliche e questo si deve manifestare anche nella gestione di mezza di mezzi di comunicazione pubblici
E vorrei qua richiamare da questo punto di vista anche se oggi non sono parti direttamente in causa
Il ruolo importante e puntuale che invece a questo proposito svolgono le televisioni locali un mondo appassionato interessante che concentra energie e risorse
Proprio per adempiere ad alcuni di questi compiti che per il momento sono stati ignorati o solo parzialmente attuati dalla rete televisiva di Stato ora queste posizioni federaliste non sono posizioni ideologiche o peggio ancora di potere
Ma sono principi proposte indispensabili per risolvere nell'interesse generale gli annosi problemi
Del paese di risanamento economico-finanziario di efficienza della pubblica amministrazione e di efficacia nel servizio al cittadino
Come scrisse Montesquieu nel celeberrimo L'esprit dell'uva
Non ho tratto i miei principi dei miei pregiudizi ma dalla natura delle cose molte verità diventeranno palesi solo quando saranno poste in luce i legami che le uniscono ad altre verità
Più si rifletterà sui particolari più si avvertirà la solidità dei principi
In campo economico finanziario gli amministratori regionali pensano che soltanto introducendo una seria riforma della finanza locale
Che comporti anche il trasferimento delle competenze lo Stato riuscirà ad affrontare in maniera strutturale il tema del debito pubblico e a raggiungere i parametri economici previsti dal Trattato di Maastricht
Le regioni ritengono che se la me solamente un concreto decentramento delle funzioni e la rielaborazione in sede decentrata delle politiche economiche e sociali consentiranno alla burocrazia di raggiungere accettabili livelli di efficienza per quanto riguarda l'efficacia dei servizi e c'è qui ci concentriamo sui servizi di comunicazione come dimostra la recente inchiesta delle cime su cui immagino si soffermerà tra poco il presidente Badaloni
Una percentuale molto alta di utenza e poco o per nulla soddisfatta dello spazio che l'attività pubblica
Riserva ai problemi delle regioni e chiede più informazioni e più dibattiti sui problemi locali
L'obiettivo è quello di realizzare una rete articolata su ampi e Autonomie spazi regionali e nazionali
Che assicuri la possibilità di rappresentare quello che avviene in un territorio e di comunicare quello che maggiormente interessa a chi vive in quel territorio
Quindi non soltanto notizie locali che ricadano sul locale ma anche descrizione di quanto di meglio e di più interessante produce la realtà culturale sociale ed economica di quel territorio
Voglio ricordare le iniziale felice esperienza della trasmissione Dalle venti alle venti
Frutto di una convenzione Regione Hirai in onde tre volte alla settimana a diffusione nazionale
E due volte a diffusione regionale su Rai tre con un successo di pubblico che lasciava ben sperare per il futuro della rete federale
Purtroppo le Edizioni nazionali sono state completamente stravolte rispetto alle iniziali aspettative
Sovente si è dimenticata una cosa importante
Davanti alla televisione c'è uno spettatore da conquistare e questo il servizio pubblico non sempre lo ricorda
Mentre la proposta regionale recepisce una precisa aspettativa dell'utenza televisiva
Il compromesso raggiunto sul provvedimento
Che detta le nuove regole sull'emittenza radiotelevisiva perché chiaramente si tratta di un compromesso il DDL Maccanico
Rappresenta a mio avviso una base di partenza
Ma richiede ulteriori aggiustamenti in quanto oltre al tema dell'informazione locale non risolve i problemi sul controllo della cosiddetta piattaforma digitale per l'attività del Polo per la tv del prossimo futuro
Quella via satellite o via cavo
E inoltre doveva essere più coraggioso per quanto riguarda la simmetria fra i grandi operatori pubblici e privati del settore
Ritengo che la rivoluzione tecnologica nel campo dell'informazione vengo spero venga spesso enfatizzato in maniera esagerata
E probabilmente è vero che le nuove tecnologie rivoluzionerà rivoluzioneranno il mondo del lavoro del tempo libero dello studio grazie all'acquisizione di nuove vie di accesso e di utilizzo delle informazioni
Ma ci sono molte ragionevoli dubbi sui tempi e sui modi di applicazione di questa rivoluzione
Sono i consumatori e utilizzare le informazioni e i consumatori sono notoriamente avversi ai cambiamenti troppo bruschi
Inoltre ritengo che dalle aziende che aspirano a cogliere le nuove opportunità soprattutto da quelle più grandi che sono molto radicate nelle proprie culture c'è da aspettarsi che il cambiamento non sarà molto rapido
Per questo è probabile che i mutamenti cui stiamo andando incontro saranno enormi ma graduali e progressive per cui le reti che ora andranno sul satellite saranno almeno agli inizi certamente penalizzate
E poi i politici non possono dimenticare che in questa euforia di comunicazione interattiva
Di informatica e di telematica nell'interesse generale devono imparare a gestire queste nuove situazioni e a parlar chiaro e senza impetuose indulgenze alle nuove generazioni
Come ha pronosticato il celebre esperto in tecnologia delle comunicazioni Nicholas Negroponte Nicholas Negroponte
Nel prossimo decennio assisteremo alla perdita di una quantità di occupazione a causa dei sistemi completamente automatizzati
Che cambieranno in modo radicale il lavoro impiegatizio come già è accaduto nella fabbrica per quell'operaio
L'idea del posto di lavoro fisso per tutta la vita è già cominciata sparire
Ma tornando al DDL Maccanico per gli amministratori regionali
E inoltre come dicevo difficilmente spiegabile il fatto che non venga contemplata nella norma in nessuna forma la possibilità di istituire la rete televisiva
Federale auspicata dalla Conferenza delle Regioni
Una rete che consente alle regioni stesse di usufruire di spazi per le proprie esigenze di comunicazione e che come abbiamo visto precedentemente sono anche le esigenze di larghe fasce di utenti
Non che è un esigenza espressa anche da molti operatori del settore come dimostrano le posizioni della TGR testata giornalistica genere giornale e dell'Usigrai il maggior sindacato giornalistico della RAI
è chiaro che le Regioni sono disponibili a discutere sui contenuti sulle forme che dovrà assumere la comunicazione locale regionale
E sono anche pronte a rivedere le proprie proposte
Ma deve essere altrettanto chiaro
Che non sono disponibili a rinunciare al proprio obiettivo ai propri principi di avvicinare la comunicazione televisiva pubblica al territorio
Di superare la logica del centralismo portata avanti anche nel campo delle comunicazioni di massa
Nell'ottica di avvicinare maggiormente il servizio pubblico ai propri cittadini utenti
E di rispettarne le aspettative
Mi auguro che dal dibattito odierno escano delle idee dei contributi
Magari anche delle intese che consentano di arrivare a quelle modificazioni della legge in favore della necessità di comunicazione delle regioni
Che qui in Lombardia come nelle altre regioni d'Italia ci aspettiamo
Dovremmo riuscire a svolgere quel ruolo tanto amato e tanto sostenuto dal Machiavelli di consigliere del principe
Ma nell'interesse del principe
Perché come scriveva il grande fiorentino nel suo testo Dio non vuole fare ogni cosa per non ci Torre il libero arbitrio e parte di quella gloria che tocca a noi grazie
La parola Piero Badaloni presidente della Lazio
Allora innanzitutto ringrazio tutti coloro che sono intervenuti qui oggi mi dispiace che non possono assistere a questa descrizione almeno due dei soggetti che so che sono in arrivo
Comunque se mai avendo avuto con loro la possibilità di parlarne in maniera informale mi auguro che possano comunque dopo dare un contributo nello spirito con cui noi oggi siamo qui al quale ha fatto accenno il vicepresidente della Giunta lombarda Barletta e io vorrei subito partire da una breve premessa che riguarda il termine federalista perché questa è una parola che nel nostro Paese ha finito col all'avere una non buona circolazione
Perché nel nell'immaginario collettivo sembra evocare alla fine il contrario di quello che il federalismo significa cioè ragioni nuove e rinnovate dell'unità del Paese
Federalismo oggi vuol dire consentire ai diversi livelli del governo del territorio la possibilità effettiva di governare
E ciò non può avvenire senza una radicale riforma che deleghi i poteri e competenze a Regioni Province e Comuni
Ma se la parola nonostante le tante spiegazioni date continua a suscitare sospetti e opposizioni allora forse possiamo anche cambiarla perlomeno cambiarla per l'argomento che qui ci riguarda
La televisione e la proposta che per issare le regioni hanno preparato chiamiamolo allora territoriale
Regionale
Un qualunque altro modo volete per noi il problema è soltanto quello di restituire la Terza Rete alle sue finalità istituzionali che sono quelle di un servizio pubblico legato al territorio e questo a prescindere da qualunque formula di sinergia o di simmetria anzi meglio
Che poi nessuno di noi pensi ad inaugurare case di produzioni cinematografiche nel Molise o in Val d'Aosta sembra ovvio a chiunque ci faccia un minimo credito se non altro di buon senso
E allora vediamo in che cosa consiste la nostra proposta in sintesi
Prevede la costituzione di società televisive regionali o interregionali alle quali partecipino le regioni ovviamente le province e i comuni cioè tutto il sistema delle Autonomie locali
Ma soprattutto le finanziarie regionali il credito locale il capitale privato le associazioni delle emittenti locali affidabili
Sottolineo questo aggettivo per chiarire subito un equivoco che sembra ormai consolidato la rete territoriale non intende sottrarre né pubblico mi capitali alla emittenza locale
Al contrario essa intende aumentarne sia i livelli di attenzione verso tutte le realtà locali
Sia convogliare sul target sinora non utilizzati le risorse della pubblicità perché si dice per la tutela dei legittimi interessi delle locali e della stampa
Come se una televisione che offre programmi di qualità e senza le interruzioni pubblicitarie non danneggia se gli ascolti delle altre emittenti comunque
Noi abbiamo sempre parlato di una pubblicità quella a reale che in nessun modo né oggi né domani potrà mai andare come non va sulle locali e che non può andare come non va sulle nazionali
Si tratta di un Budget calcolabile in circa quattrocento miliardi che se catturato potrebbe favorire la crescita del sistema dell'emittenza sul territorio
E visto che le televisioni locali come si è detto fanno parte a pieno titolo dove sono delle società regionali ne consegue che i benefici potranno ricadere anche su di esse
Ma ritorno brevemente all'aggettivo affidabile perché devo dire che il Progetto considera il potenziamento delle tv locali ma solo di quelle che svolgono in qualche modo un servizio pubblico è evidente che alle regioni non interessano nelle chat line nelle televendite
Il progetto prevede che le società televisive diano vita ad un consorzio nazionale nel quale la RAI abbia la maggioranza azionaria o meno a seconda di quanto sembrerà più opportuno secondo criteri di interesse pubblico
Il Consorzio comunque prenderà dalla RAI strutture e organizzazione necessaria la preparazione di un palinsesto che prevede parti unitarie e parti locali
Unitarie e lo sottolineo ancora per chi fa finta di non capire le produzioni di fiction e di intrattenimento
Unitaria anche la struttura informativa che dovrebbe poter contare sulle professionalità di TG tre TGR TG S le quali insieme daranno vita alla più grande testata informativa italiana
Stiamo Devenuto al presidente della Commissione rammenta di vigilanza
Il sistema dovrebbe essere così organizzato ogni notizia ogni notiziario avrebbe una parte internazionale e nazionale a diffusione nazionale
E senza soluzione di continuità una parte regionale a diffusione regionale e una parte il locale subregionale locale a diffusione metropolitana
E di comprensori costruita sulla partecipazione operativa delle locali per le quali fatto inedito e non indifferente e prevista a questo scopo una spesa attraverso la forma della convenzione di cento miliardi l'anno
Con gli stessi criteri una parte del palinsesto è prevista per le trasmissioni di servizio e di formazione a distanza
Non mi pare che l'ampiezza e la novità di questo progetto possa umiliare o danneggiare le professionalità dei giornalisti agli operatori dell'informazione
Così come si è detto e letto da infinite partite al contrario il recupero del ruolo di servizio pubblico non può che esaltare il ruolo dell'informazione e di chi ad essa lavoro
Può invece danneggiare chi vive di rendita supposizioni monopolistiche
Ancora una parola su un vastissimo settore delle nuove tecnologie e cioè di tutte le forme di integrazione tra la tv via etere via cavo via satellite la comunicazione interattiva le reti informatiche on line
Settori che legittimano a pieno titolo il ruolo decisionale e gestionale degli enti di governo del territorio comuni e province così come previsto dalla Costituzione
Abbiamo assistito nelle ultime settimane ad una sorta di corsa all'oblio dell'iter preparatorio della riforma del sistema televisivo
Quando nella bozza del progetto Maccanico si parlava di società televisive per gestire la Terza Rete e all'articolo sette di quel DDL si diceva testualmente che tali emittenti si avvalga mode si avvalgono del finanziamento pubblico
E possono esercitare attività nel settore delle telecomunicazioni
Nessuno era intervenuto per osteggiare questo segmento della riforma
Le critiche invece sono cominciate quando sulla falsariga del progetto del governo
Anche le regioni hanno voluto suggerire le linee di una riforma che ha come scopo principale quello di allargare gli spazi di conoscenza e di informazione dei cittadini su aspetti concreti e importanti che riguardano la loro vita e qui il il vicepresidente Zorzoli ricordava il sondaggio del CIRM ma più che del sondato sondaggio del CIRM io vorrei riferirmi e richiamare la vostra attenzione
Anche su un altro dato che la controprova speculare di quanta attesa di quanto aspettativa da parte del pubblico potenziale ci sia verso una maggiore attenzione al territorio è il dato del progressivo mi auguro ovviamente temporaneo calo di ascolto
Globale a cui faceva anche riferimento oggi per ultimo un articolo del Corriere della Sera evidentemente sulla qualità del prodotto offerto in questo momento qualche riflessione senza polemica ovviamente ma credo che valga la pena di farla insieme
Le critiche cui facevo riferimento sono legate evidentemente ad un pregiudizio culturale oltre che ad evidenti interessi privati e sono giunte sino a negare in linea di principio il diritto dovere delle regioni di intervenire su una materia che riguarda direttamente a nostro giudizio questo atteggiamento non è accettabile e denuncia una diffusa volontà di gestire il problema come ha sostenuto tra gli altri Aldo Grasso come una questione privata da risolversi nelle stanze del potere degli interessi forti dai quali evidentemente escluso l'interesse dei cittadini
Ancora due parole per risponde ad un'obiezione recentissima nostro Progetto una rete si è detto si fa non per accontentare la lega ma per ottenere pubblico di investimento la nostra risposta è precisa
Una rete di servizio pubblico non si fa per accontentare Tizio o Caio ma per dare una positiva risposta a quella diffusa richiesta di decentramento di modernizzazione degli apparati dello Stato
Che la politica del Palazzo a volte troppo testardamente vuole ignorare
Quanto agli investimenti penso che nessuno possa sostenere proprio in questa città e davanti a questo pubblico
Che i capitali si trovano solo rispettando la logica spartitoria che ancora sembra dominare nel Parlamento e nei suoi dintorni ignorando le imprese il sistema del credito sul territorio
Quanto infine al pubblico e alle accuse mosse la nostra proposta di essere il residuo di un vecchio modo di pensare basta citare i sistemi ampiamente territoriali dell'emittenza francese tedesca Svizzera
Per dimostrare che decentrando ebbene amministrando le riforme si possono fare sono produttive per il sistema economico e sociale
Il vero problema e la scelta fra innovazione di conservazione
Noi concretamente siamo per la innovazione decisi a fare tutto quanto il voto dei cittadini e il dettato costituzionale ci consentono per evitare un ennesimo inaccettabile rinvio di un problema insoluto da decenni
Grazie a Badaloni
Alberto una le cose che personalmente mi interessa cioè il la versione della RAI che è quello che a tutti noi che lavoriamo in RAI
Che sta più a cuore che l'attuazione del Progetto do la parola al direttore generale della RAI nota Franco Iseppi grazie
Funziona
Cioè l'idea di un canale di servizio pubblico
Mia rete federale o in rete federata non è un'ipotesi della RAI ma è un'ipotesi del governo
Che in primo ipotesi di legge periodica televisivo ha pensato di definire in questo modo il progetto di una rete territoriale
Sì questo è vero ma è altrettanto vero però che sia la proposta istituzionale non nostra e nostre invece un po'la storia di una presenza sul territorio
Che certamente la presenza non recente quindi data di fare hanno
L'idea che noi si sia bis disponibili una operazione per un progetto di comunicazione
Che sia contemporaneamente nazionali e locali internazionale
Citare in qualche modo ovvio perché questo è proprio diciamo di una società in cui sostanzialmente se è vero che miliardi di individui guarda gli stessi programmi televisivi distesi filma indossa gli stessi abiti
Devono alla stessa avidità
Comunico con la stessa lingua però è anche vero che hanno molti tremendi problemi comune ma non per queste modifiche una sostanzialmente loro condotti i loro comportamenti sociali e culturali
Sia a livello individuale che di gruppo in altre parole si popolo palizzate tutto quello che si vuole livello di economia della comunicazione
Ma queste non rende automaticamente simili o uguali gli abitanti Vitturi di Calcutta o di Perrino sperduto villaggio dell'altopiano boliviano
E ancora siamo profondamente consapevoli che questa richiesta di partecipazione di informazione che viene dal territorio è un frutto diffuso è una è frutto di un bisogno diffuso nel Paese
E a queste esigenze questa opportunità si deve rispondere anche in mancanza di evidenze ritorni di mercato fu
Quindi non è un impegno questo di un rapporto con la partecipazione di informazione che viene dal territorio ma è sostanzialmente non è un impegno riservato una rete qualcosa non è un impegno di un momento marginale diciamo dell'offerta televisiva ma sostanzialmente è un progetto scrive schiere tutte le nostre risorse aziendali
Dalla radio le reti televisive ai Dipartimenti settori della ricerca e le tecnologie quindi discosto
Prima ancora di una rete de dedicata di quello che una serie di istanze di rapporto col territorio devono entrare diciamo nell'offerta televisiva come tale indipendentemente diciamo delle reti
C'è poi il problema di una rete cosiddetta dedicata allora l'azienda non ha ancora messo a punto un progetto editoriale
E non ancora elaborato ipotesi concrete di lavoro
Me avrebbe potuto farlo in mancanza di una precisa indicazione legislativa
Ci sono però in qualche modo
Siamo però pronti sostanzialmente anche a farlo
E comunque siamo sufficienti convinti di cose non dovrà non potrà essere una possibile rete territoriale
Partiamo da questo ragionamento la proposta di una rete territoriale non nasce da una domanda di merito precisa e definita da parte dell'utenza
Anche se le esigenze di soddisfare alcuni bisogni d'informazione locale e molto avvertita ma si collega soprattutto alla necessità di dare risposta a distanza importanti e significativi di natura più politica
Sviluppo delle strutture produttive regionali e locali occupazione pluralismo delle voci ed espressioni culturali collegamento con le realtà sociali economiche forti giornali università teatri centri di ricerca associazionismo
Ci sono anche profondi insoddisfazioni e critiche da non sottovalutare ignorare nei confronti dell'attuale offerta locale
Non sono senza fondamento le opinioni di coloro che credono che più che credono una che una più consistente qualificata offerta locale potrebbe influenzare i caratteri del localismo nel senso di ampliarne o ridurne gli aspetti di chiusura di favorirne o meno quelli di modernità
è possibile anche sulla base di ricerche fatte fare un po'una sequenza significativa delle attese del pubblico a livello locale per quanto riguarda l'offerta pubblica
Le attese sono secondo questa scala di priorità
L'informazione il genere privilegiato per un palinsesto locale risultando al primo posto nelle preferenze del pubblico
Lo sport rappresenta come le trasmissioni di servizio il genere forti di una nuova programmazione regionale
Adesso consentirebbe di dare spazio veementi minori che abbiano una forte connotazione locale
Potrebbero essere diffuse le telecronache di spostare il pallacanestro pallavolo in modo differenziato secondo la Regione ciò potrebbe essere fatta una politica dello sport a livello locale siamo utile
E ancora investa sempre conduttori di programmi di servizio
Sono un po'la terza delle richieste e delle attese sia nel senso di accedere perché puntualmente informati e servizi disponibili nel proprio ambito
Territoriali sia nel senso di trasmissioni diffuse in ambito territoriale e combinate con l'uso di forme di interattività tutte queste possano presentare una parte rilevante del futuro diciamo della tv
Quando sarà possibile attuare una comunicazione a due vie interattività nell'ambito di una diffusione territoriale c'è locale saremo di fronte una vera rivoluzione un approccio Syndicat Clementi innovativo nei confronti del mezzo televisivo
E ancora è presente una domanda anche se non estremamente consistente di documentari specialmente turistici
Le manifestazioni la cultura folklore rappresentano un genere che mostra una certa potenzialità Biasco
Una richiesta di intrattenimento che per un locale non è presente in sé non per specifiche trasmissioni la cui domanda è concentrata in due regioni particolari a Napoli per la Comeglio napoletana Milano per il cabaret
Inutile parlare dell'incoerenza della programmazione di fiction televisiva cinematografica a livello locale se questo un quadro diciamo delle attese che non rappresentano fare una domanda vera ma attese verso il locale diciamo verso la l'offerta pubblica locale
Sarebbe rischioso di fronte ad a a un una domanda e tv locale non sufficientemente esplicite caratterizzata ma solo potenziale adottare una strategia di rottura rispetto all'attuale offerta pubblica
E invece consigliabile una politica di prodotti evolutiva che trascorre in modo graduale governato l'attuale programmazione di RAI tre
Sarebbe opportuno e utile che prevalesse la visione legata al prodotto e alle capacità dell'offerta di rispondere alle esigenze dei cittadini
Vale la pena di riassumere le motivazioni per le quali RAI tre protagonista del cambiamento della tv pubblica in questi ultimi anni deve mantenere questa intrinseca vocazione
La prima motivazione di tipo storico la terza rete nasce si sviluppa proprio come rete locale
Come rete del decentramento delle valorizzazioni della realtà regionale la storia anche dei suoi primi anni non va dimenticata nonostante i risultati certo non esaltanti
I primi esperimenti di programmazione regionale forse prematuri e comunque rimasti sterili isolati senza reale coinvolgimento che la società civile del mondo dello cultura della ricerca e della produzione
Una seconda motivazione di tipo strutturale RAI tre a solidi presupposti strutturali nel senso che ci sono ventuno sedi regionali
Migliaia di professionisti ore di trasmissione quotidiana radiofoniche televisive presenza capillare sul territorio
Sono un monte di credibilità di professionalità e un rapporto molto stabile di fiducia con gli utenti tutte queste cose costituiscono un patrimonio esclusivo
Cui l'azienda davvero non può e non vuole davvero rinunciare
C'è poi una motivazione più di tipo tecnico
La terza rete destinata anche per ragioni squisitamente tecniche legata alla diffusione del segnale ad essere la rete territoriale
Una rete dimensione nazionale ma allocazione territoriale non può che essere una rete terrestre
Non è ancora concepibile infatti una retta diffusione satellitare capace di concentrare semplici segnale su territori limitati come le regioni e di garantire quindi finestre variabili di diffusione
Sono in realtà allo studio per i satelliti dedicati alle telecomunicazioni sistemi che permettono Bim molto stretti ma di dimensioni non minori di quelle di di zone quali ad esempio tutto il nord d'Italia
Se è vero che l'attuale tecnologia digitale consentirebbe di diffondere contemporaneamente da padre trasponder
Satellitari anche ventuno programmi televisivi a copertura nazionale è altrettanto vero che l'utente sostenere costi molto consistenti per dotarsi oltre che di un impianto ricevente satellitare anche di un complesso decodificatore digitale
Se comporsi questa è la situazione dal punto di vista diciamo tecnico accanto alle ragioni diciamo storiche strutturali e tecniche non vanno ignorate quelle professionali di merito negli ultimi anni tra i tre è stata avrete del nuovo nel linguaggio nell'organizzazione del lavoro nelle soluzioni produttive e nel rapporto con la realtà anche per questo la rete più adatta a sostenere una nuova scommessa
Per quanto ci riguarda lo sviluppo l'evoluzione di RAI tre sono legati al prodotto alle capacità di offerta di rispondere alle esigenze dei cittadini pur tenendo conto di un allargamento dell'offerta locale nelle direzioni indicate l'offerta complessiva di RAI tre va considerata parte integrante di unico offerto di Monica offerta RAI
Crediamo anzi che occorra in termini strategici riposizionare l'offerta nazionale di RAI tre al fine di acquisire quei pubblici alternativi non raggiunti dalle altre due reti
Che possono caratterizzare l'utenza di questa rete in maniera equilibrata con le altre attualmente rispetto alle altre due La tre risulta seguita tendenzialmente da un pubblico più maschile
Più adulto anche se non anziano più residente al Nord più istruito
Questa situazione che certamente il risultato di un'offerta specifica e consolidata presenta pochi margini di sviluppo
Occorre con una fortissima novità di Offerta puntare ad altri obiettivi che sono migliorare il rapporto con il pubblico giovane in età lavorativa tra i quindici e i trentaquattro
Riequilibrare l'utenza sul territorio e interessare l'Offerta
Anche interessare all'offerta anche il pubblico femminile
Da parte nostra sole perdere un capitale di avviamento però di RAI tre nei disperdere l'immagine che la rete si è procurata nel tempo
Crediamo che l'allargamento l'offerta locale non possa che essere delle un elemento positivo di tale prospettiva si tratti di avere il coraggio di investire in un progetto e di non sbagliare troppo
Ci sono alcuni presupposti di partenza abbastanza definiti per avviare l'evoluzione in qualche modo della vittima
Li elenco
Conosciamo l'impegno e l'interesse delle regioni ribadito nel progetto illustrato al presidente Badaloni
E aspettiamo la volontà di immaginare un disegno che al di là di possibili assetti societari veda sostanzialmente la RAI al centro della gestione e della proposta ideativa e produttiva
Ancora la collaborazione con le istituzioni locali un'oratoria esaurirsi in questo rapporto privilegiato ma si dovrà estende ad altri soggetti ad altre istituzioni ad altri enti pensiamo ad esempio i grandi Comuni metropolitani
E alle autonomie funzionali pensiamo l'università alle Camere di commercio avesse studi culturali economiche di categoria
Dobbiamo dire con chiarezza però che una moderna reti di servizio non potrà mai esser la rete di qualcuno la rete delle regioni o dei poteri pubblici e privati
Ma deve essere sempre più sempre più di proprietà dei cittadini utenti che proprio sul territorio esercitano direttamente la loro sovranità e la loro partecipazione uno strumento di comunicazione
Che avvicina il cittadino anche le istituzioni locali che informi sulla loro presenza sulla loro attività ma nell'ambito proprio della sua funzione di servizio pubblico
Ancora un chiarimento va fatto sulla definizione di Rete che per ora chiamiamo territoriale
Non potrà infatti essere federale in un Paese che federale non è ancora nel federata nel senso di una federazione di diverse televisioni autonome che propongono come avviene in Germania palinsesti otto anni in centri di produzioni indipendenti autosufficiente
Si tratta di un modello non proponibile per la strada della Treviso nel nostro Paese e per le risorse complessive a disposizione
A proposito di queste sappiamo infatti in una rete territoriale non potrà di disporre di rischi di risorse enormi
Costruiamo delle ipotesi si vada in mille e mille trecento miliardi derivanti da cannone convenzioni ed eventuali contributi di istituzioni ed enti locali
Da tali risorse poi dipendono l'impaginazione la struttura e sostanzialmente i caratteri stessi quindi il mix tra produzione tra offerta locale offerta nazionale
Non sarà però una rete senza modelli di riferimento
L'esperienza francese sia per la struttura editoriale di un canale nazionale con ampi distacchi regionali e locali
Sia per le risorse economiche e finanziarie sia per il numero degli addetti sia per il successo di ascolto non avete
Tre francese al diciassette per cento lo scorso via e certamente da studiare con attenzione anche se non potrà essere riprodotto Motor automaticamente in una situazione peculiare come la nostra
Una moderna rete per Veron dovrà mai essere tuttavia la rete del localismo della chiusura della separazione dello Stich non potrà vivere senza una dimensione nazionale dell'offerta
Della diffusione e del palinsesto che valorizzi le diverse vocazioni territoriali era presenti
All'intero Paese quanto di meglio di interessante l'innovativo offrano le diverse realtà culturali sociali ed economiche produttive
Strutture periferiche non dovranno essere semplici laboratori di produzioni esterne però per volute immaginati ideate e controllate dal centro ma momenti che aveva una propria capacità ideativa editoriale produttiva ricca Fertile ed avere un tono ma
E ancora
L'essere una rete terrestre che per sua stessa natura e una rete territoriale non vuol dire
Non essere una rete senza prospettive di sviluppo tecnologico
Per mare televisivo pubblico vocazione territoriale potrebbe anzi essere punto di riferimento e stimolo di una vera e propria rete soggetti che partecipano con graduali livelli di sviluppo coordinati tra loro
Ad un grande progetto multimediale interattivo di comunicazione integrata sul territorio dal territorio e per il territorio
Che mette in moto e colleghi tutte le tecnologie disponibili un progetto che si allarga a macchia d'olio o macchie di leopardo come dicono coinvolgendo sempre più soggetti con l'emittenza locale privata i gestori delle telecomunicazioni gli utenti delle reti on line
E se non sarà una rete marginale dal punto di vista tecnologico non dovrà essere certamente una rete residuale da un punto di vista dei contenuti e dell'offerta
Non un progetto di iniziamo a una rete che sappia conciliare il suo essere servizio pubblico con la capacità di sperimentare innovare proporre generi prodotti proprie di una tv di qualità
L'audience non sarà un incubo che condizioni scelti prospettive ma non sarà neppure un obiettivo da evitare con disprezzo e sufficienza
Non sarà certamente la rete del dirigismo culturale nella reti di una sola cultura Manzi la Rete che fa cultura per eccellenza capace di liberare progetti risorse fantasia vi esaltare i valori della cultura del territorio come per i legati all'ambiente e alla solidarietà
Di dare voce stanze le minoranze da quelle etniche linguistico-culturale quelle religiose sociali e di garantirlo paese la democrazia della comunicazione
Dovreste una rete capace di conciliare una grande efficienza e una grande capacità di coordinamento centrale con il massimo dell'autonomia e della creatività un compito proprio della classe dirigente di altissimo livello questa scommessa rischiosa
Il progetto è coraggioso ma potenzialmente formidabile una delle poche possibilità che oggi forse abbiamo non per dare prodotti nuovi allo stesso pubblico
Ma per conquistare nuovo pubblico quello oggi disinteressato ad una tv sempre più diretta agli stessi interlocutori è sempre più fatta degli stessi outlet per la RAI si tratta di un appuntamento qualificante in un certo senso inevitabile
Stiamo facendo cose buone sulla Rete uno e sulla Rete due ma forse il nostro vero cambiamento almeno per le reti terrestri generaliste potrebbe ricominciare da tre grazie
Ringraziamo della RAI con il tempo adesso sentiamo dottor Confalonieri presidente di Mediaset
Grazie
Ecco io sono sinceramente stupito
Ma vorrei trovare qualche tutti un po'più forte però visto come sono soft Titoni sia di Iseppi sia di Badaloni
Mia devo uso solo stupito stiamo parlando della più importante rete italiana che fosse darsi nel nostro Paese cioè non lasciate di confondere la testata ripeto dal tono qui ci sono se leggete il Progetto ci sono dei mille due mille trecento miliardi di raccolta dal cannone
Abbiamo sentito prima parlare di quattrocento miliardi di areale
Qui detto
Degli amici compagni non so come che abbiamo concorrenti sul locale abbiamo fatto di quelle battaglie Cianca Maria Lina Marcucci linea in Ferretti sulla reale e adesso verrà riproposta la nemesi storica bella rivedete proposta dalla RAI
Badaloni quanto presentò a Roma se non ricordo male sul progetto parlo di settecento miliardi di raccolta pubblicitaria allora stiamo parlando di una rete di due mila miliardi due mila miliardi ecco Canale cinque tanto per fare un paragone raccoglie mille seicentocinquanta miliardi ne deve poi dare per i diritti d'agenzia e così via e tutta la media sette spente in programmi sui mille due mille trecento miglia
Questo è quanto questo sulle cifre qui abbiamo e allora che cosa ne viene fuori perché poi uno dice il partito azienda l'azienda partito questi intanto qui vediamo un appello bello spaccato di partito azienda di gente che partendo da un'azienda
è arrivata a a posizioni di partito posizioni politiche importanti ma soprattutto io credo veramente una quasi rivolta nei confronti anche di quelli che sono gli indirizzi che stanno nella legge che deve essere votata insomma io ero come discorso a un convegno del PDS
Si è parlato da parte del segretario di simmetria che non sarebbe rispettata in questo caso perché uno deve andare sul satellite lato abbiamo sentito cos'ha detto poco fa esatti deve essere Terrestre perché le ragioni Lucera spiegate molto bene
Ma comunque deve essere alla faccia della simmetria abbiamo sentito poi Veltroni che ha criticato molto deve quasi ferocemente questo e in un modo sprezzante questo progetto ecco quindi diciamo una autonomia assoluta da parte del partito RAI ecco allora il particolare la quale RAI
Io ero rimasto alla centralità della RAI no eravamo rimasti tutti quanti la RAI elemento centrale del sistema oggi c'è l'egemonia assoluta
Oggi noi abbiamo la RAI che non sappiamo benissimo che televisione commerciale in assoluto con i suoi pari quattro mila trecento quattro mila quattrocento miliardi tra canone raccolta pubblicitaria se tu dici
Magari io ho una concezione arcaica del servizio pubblico era un seminario sette otto giorni fa c'era Balassone
Che però si stava parlando di servizio pubblico e naturalmente
Sosteneva certa ragione quando io ho detto va be'avete chiuso tre tre orchestre per finanziare ovviamente dei varietà del sabato sera costavano un'orchestra costa in un anno quanto dodici tredici puntate di un varietà non costa di più pure la rete chiusa per ragioni di bilancio mi ha detto alla musica chi ama la musica può comprarsi la cassetta ecco io non credo che sia l'innovazione nella cultura l'innovazione nella quello che dovrebbe dare il servizio pubblico sia di dimenticare il teatro l'opera la musica tutto questo
Sono d'accordo che si debba mettere il fissi in ogni scuola magari anche in ogni salotto adesso Bill Gates vuole darcelo in ogni salotto lotto io penso che passeranno decenni prima che avete in Italia ma comunque concezione di servizio pubblico assolutamente incomprensibile molto vaga che cosa sia il servizio pubblico non si sa ma si sa che cos'è la RAI che è la più forte televisione commerciale dell'punto uno e quindi questa è un'egemonia sul piano nazionale alla faccia delle simmetrie che sono contenute anche nei progetti di legge
Una egemonia chi è anche direi
Di controllo totale adesso qui c'è le rappresentante di Telemontecarlo ma come la si deve leggere la vicenda della RAI della RAI dei diritti sportivi RAI raccordo Telemontecarlo Telemontecarlo arrivato a una scadenza non aveva la fideiussione era decaduto dal suo diritto di far valere un di far valere la sua priorità sui diritti sportivi
Decade questo la RAI
Da RAI tre atta tratta su basi che sono alla fine penalizzanti per la RAI allora questo non si può leggere più una chiave di controllo sappiamo che la RAI al dieci per cento Telemontecarlo quindi quello che è vietato dalla Mammì per adesso non so se era l'articolo quindici un altro articolo in questo caso finita eccoli qui ci sono degli elementi molto validi sul e difenderanno gli interessi della televisione locale io ricordo che noi avevamo Retequattro che era spiccata che faceva una televisione locale
Quando faceva informazione per quella poca informazione che si poteva fare che era soltanto un era certamente quella quotidiana
Faceva raccoglieva pubblicità reale abbiamo fatto battaglia sangue abbiam dovuto lasciare la reale allora erano settanta ottanta miliardi nel cahier de doléances che ancora oggi fa e Berlusconi quando parla di quello che ha sacrificato il cinema all'Espresso diceva la Repubblica insieme tutto ci mette sempre la reale anche a distanza di ormai otto anni sette otto anni da dalle venti ecco quindi siamo a qualche cosa a una volontà egemonica da parte della della RAI anche su un settore dal quale era sempre rimasta fuori ci son dentro anche delle minuzie magari in questo progetto ma c'è per esempio il cento miliardi riconosciuto alle alle televisioni che faranno le brave che saranno saranno collegate quasi che fossero dei quindi io non voglio farla più lungo non voglio neanche essere aggressivo dare un'impressione di arroganza
Però questo è quanto da tutto questo che lo si dica con toni soffusi tra lo si dica
Dicendo che si fa si rende un servizio al Paese però caro Iseppi qui dentro c'è tutto in quello che lei ha detto c'è l'interattività ce la tecnologia vuole tutto quanto per una televisione che ripeto sarà il primo canale
Primo canale italiano con audience ha parlato del diciassette per cento dei francese quindi col diciassette per cento sarebbe la seconda come audience
Quel beh campa cavallo tanto nel programma che cedendo che avete elencato c'è dentro di tutto dallo sport
Essa io se lo sport fa audience Cento la fiction Celentano intrattenimento parlate di locale di prendere il meglio della dell'intrattenimento dal locale quando sparate Chiambretti o Paolo Rossi o questi qui diventa un fenomeno nazionale
E allora qual è un po'la morale che PM no
Alta statalista
Che non mi piace adesso tirar fuori se sembrare uno che fa ricorso degli slogan però questo è quanto sta questo una restaurazione dello statalismo alla faccia ogni giorno leggiamo paginate di liberalizzazione di liberalismo
Di superamento di qui di privatizzazione non c'è una privatizzazione che va nove in questo periodo ci troviamo su altri fronti ci troviamo abbiamo ceduto due parole chiave simmetria per quello che riguardava noi e la RAI e abbiamo visto prima che tipo di simmetria CEE
Abbiamo letto peraltro di a simmetria per quello che riguardava stette e riguardava chi doveva entrare nel settore delle telecomunicazioni
La stretta sta entrando nella televisione ci entrerà con la piattaforma comune centrerà come televisione tecnologicamente avanzata perché sarà la televisione della pay per view e così via però intanto ci entra quelli che vogliono entrare nelle telecomunicazioni voi lo vedete anzi voi vedete nuovi boiardi magari boiardi
Dell'ultima ora tipo Lehner e che adesso vogliono fare i telefoni ora insomma lo sappiamo che fatica si fa fare i bilanci che fatica si fa fare inutili
Chi ha avuto una posizione di monopolio assoluto per cui le tariffe erano un dato e i bilanci si facevano soltanto con l'attenzione ai costi ma non avendo ora un problema commerciale è un problema di investimenti da problemi finanziari per Somma è molto facile ecco allora questa restaurazione statalista
Che io vedo in tutti questi settori
Nel settore nostro della televisione e questo convegno ne è una prova a mio modo di vedere la vedo e nelle telecomunicazioni e lo vedo lo vedo in giro proprio non si respira quindi che cosa si può fare insomma forse una morale
Una morale è che sopra c'è poi la rivincita di boiardi d'altra parte il Presidente del Consiglio e suo
E il suo sottosegretario sono lo dico senza disprezzo per Liparota storia d'Italia a quarant'anni di un certo tipo di economia quindi queste persone sono state capaci di gestirne che il Pascale
Di Biagio Agnes siano persone che non hanno fatto bene il loro lavoro però l'ha fatto determinate condizioni ci come oggi tutti ci dicono che è cambiato che dovrebbe cambiare che il mondo va verso le privatizzazioni e così via
Questo non allora si dovrebbe spettare a sperare
E lunga in una revisione di questa in un cambiamento di questa mentalità perché se no io lo ripeto il sistema televisivo ne sarebbe stravolto perché la RAI sempre più presente e poi sempre più commerciale perché vedete per esempio in Europa
In Europa stanno passando delle intenzioni dirigistiche ma di proteine e di protezione quindi Tei sistemi dei sistemi pubblici
C'è una direttiva in cantiere che vorrebbe
Estrapolare il sistema pubblico dalla direttiva per le concentrazioni dalle norme dell'Antitrust
Ora se è veramente un servizio pubblico questo potrebbe anche darsi parte il fatto che però questo da loro delle dei privilegi sul piano dell'acquisto dei diritti sportivi ventidue fa detti Eurovisione e così via
Questo però si andiamo a vedere deve passare per dev'essere un privilegio anche per televisione commerciale del dovrà e veramente insomma deve combattere con tre reti
Terrestri ed è le altre saranno due e uno andrà sul satellite non si sa quando insomma però certi tirano a mandarla più presto possibile del locale non se ne parlerà più perché poi nello direte voi che cosa succederà ma se c'è una RAI che raccoglie la reale e così via che cosa dirà il treno soldi restano gli occhi per piangere e basta
Mi sembra che questo prima parlandone con parlando col presidente Formigoni dice sì però accettiamo po'questi temi ma poi cosa propone ma noi avevamo già dato a suo tempo forse non siamo arrivati fra nomina Ferretti via
A a complicarci bene ma non avevamo lasciato nell'ambito dei nostri accordi alcune cose importanti lo ripeto la reale c'era un moto di intendersi qualche cosa si è arrivati come sistema c'era Italia sette per esempio che era un un un una syndication dove noi raccoglievamo pubblicità e così via
Io credo che abbiano avuto dei meriti grandissimi queste televisioni locali sia sul piano dell'informazione che sul piano della raccolta pubblicitaria che sul piano di far crescere certe realtà produttive locali
Ma a me sembra che mettere un cappello pubblicisti così tutto questo sia un girare la le lancette dell'orologio al contrario grazie
La ringraziamo dottor Confalonieri
Io spero nel corso di una piccola cosa che in questa
Legittima deposizione
I nostri no non stanno Freya rinviare all'infinito un problema come questo accaduto in passato
E questo secolo sentiremo poi dal ministro Maccanico
Che è in arrivo cinque minuti
Do la parola sempre per quanto riguarda votati privati dottor amico del Pepe al nuovo di Telemontecarlo
Grazie mille tornarono a tutti
Ma noi abbiamo a lungo discusso all'interno del gruppo questo problema anche perché è del tutto ovvio
è un gruppo come il nostro
Che ha una consistenza minore all'interno del assetto radiotelevisivo
Abbia meno come dire punti preconcetti di difesa e più speranze aperture verso il foot
Ci siamo posti di fronte a questa questione della terza rete federale o terza rete federata cercando di capire
Il fatto di fondo se questa ipotesi abbia o meno pura base come dire una base oggettiva un'esigenza oggettiva per nascere
E ci siamo trovati di fronte alla connessione di questo problema con tutti i problemi dell'assetto radiotelevisivo delle telecomunicazioni del Paese
In qualche maniera ci siamo trovati di fronte nella nostra dimensione la nostra responsabilità di fronte al fatto assolutamente evidente che tutti gli operatori pubblici e privati del settore
Le autorità politiche sono di fronte a una necessità che la gestione della transizione esisto problema enorme
E nessun problema di transizione di piattaforma tecnologica sappiamo che si sta passando dalla logica digitale siamo di fronte a una transizione strutturale di sistema da un assetto prima monopolistico poi duopolistico e adesso pluralistico
Siamo di fronte a una transizione culturale che vede nascere un paradosso tra di globalità
E localismi qui non c'è da capire
In quale rapporto si colloca una dimensione culturale delle reti che parla di globalità globalità dei sistemi economici globalità delle reti dicono delle telecomunicazioni e la nascita potente di fenomeni di rappresentazione locale
Quindi siamo di fronte alla transizione drammatica e questa transizione può essere gestita in due modi o attraverso la difesa preconcetta e arroccata delle posizioni pregresse quindi privilegi o interessi contrapposti oppure attraverso voli di fantasia cioè attraverso la capacità di capire quanto alcune cose sono nell'ordine della storia e quindi non bloccarli
E quindi come devono essere gestite e quanti invece non essendo nel processo storico non devono essere favorite
Ora la nostra opinione e che il processo di localismo culturale sia inarrestabile
Non si tratta qui di parlare di federalismo come forma politica astratta si tratta di capire che in una situazione culturale globale la conseguenza immediata che ne emerge e la nascita di esigenze di rappresentazione culturale locale
Come dire il concetto nazione come forma culturale cede di fronte al concerto globalità ma la conseguenza più ovvia e che soggetti a livello di microcomunità
Vi chiedono di rappresentarsi ecco perché il problema di una rete federale
Indipendentemente dal fatto che venga incarnato dall'ente pubblico o venga incarnato dalla proposta privata e nell'ordine delle cose molto probabilmente non si potrà evitare che a livello del sistema delle comunicazioni i localismi abbiano la necessità di rappresentarsi sotto forma di strumenti di comunicazione locali
Ora noi che abbiamo la responsabilità di gestire la transizione però siamo di fronte alla necessità di coniugare fatti in contrapposizione momentanea per esempio il privato nei confronti del pubblico
Per esempio il rapporto tra carriers tecnologici e content provider per esempio il rapporto tra Canone e pubblicità
è abbiamo anche un'altra contrapposizione da gestire che il presente verso il futuro
Laddove è evidente che se noi pensiamo che è la Rete federale essendo una necessità schioccare bollita indipendentemente da mediazioni si afferma
Ci troviamo di fronte a problemi drammatici nella gestione del presente sotto questo punto di vista ha ragione Confalonieri esiste un problema un problema che non può essere risolto con dei diktat e del tutto chiaro che una rete federale
RAI sottrae audience
E ho viene inserita all'interno di un concetto generale di rivisitazione del servizio pubblico televisivo quindi una rifondazione completa
Oppure è evidente che nel breve il presente del rapporto pubblico-privato che vede un pubblico sostenuto pariteticamente anzi con qualche squilibrio tra canone e pubblicità
Si trova deprimere la possibilità competitiva e di presenza sul mercato del privato questo non è possibile affermare che siccome ciò è una necessità la si può mettere sul tappeto ipso facto senza conseguenze e necessario che vada mediatica quale mediazione il tavolo di discussione deve vedere l'ente pubblico radiotelevisivo discutere totalmente il proprio modo di stare sul mercato è del tutto ovvio che in una situazione di omologazione
Delle emissioni televisive in cui tutto assomiglia a una unica televisione commerciale con gli stessi criteri con le stesse modalità con gli stessi linguaggi la stessa sintassi
è evidente qui diventa drammatico per le altre dirette nazionali e diventa secondo me devastante per le reti locali non riesco a vedere come potrebbero reggere l'impatto competitivo
Le piccole emittenti locali rappresentative unica in questo momento dalla cultura locale nei confronti di una rete federata con la potenza RAI in una situazione di rapporto tra pubblico e privato inteso come servizio come criteri di erogazione del servizio del tutto imprecisati in cui onestamente
Il varietà migra la fiction migra migrano gli asset fondamentali e i pericoli sono terribili
Però ovvio che noi noi come Gruppo Cecchi Gori come privato operante in questo avrete notato che non ho raccolto minimamente la piccola provocazione dottor Confalonieri a proposito della che era il del calcio piccola ma Seat Dirty convegni viene sempre posto anche perché siccome l'ho vista semplificatoria il tema in discussione ben più ampio trascuriamo questo aspetto
Però una cosa è certa
Se noi tutti gli operatori in questo momento non si mettono di fronte al problema di gestire la transizione in modo responsabile
E quindi in qualche modo ognuno per suo conto e qui ovviamente noi essendo i piccoli dei nazionali non possiamo che lanciare un appello molto forte nei confronti dei due grandi perché capiscano che uno le tradizioni sono obbligate il pluralismo epilogo dirlo dottor Confalonieri il pluralismo e nei fatti è una necessità è inutile che continuiamo a parlare di simmetria e considerando simmetrie che riguarda non solo i due soggetti dominanti
Questa è la simmetria più evidente ma c'è un problema di simmetria globale per restituire dignità pluralistica alto otto se no è del tutto evidente che sotto questo punto di vista RAI dice rete federale e va be'il problema delle locali lo vedremo in un secondo momento
Non è più tempo di gestire questa questione in termini di conservazione aprioristica dei ruoli Battista con più fantasia
E perché possa essere vista con più fantasia devono essere ripristinate delle condizioni di cooperazione che tengano conto delle aree di scontro ma che tengano anche conto delle responsabilità verso il futuro
Io credo che sotto questo punto di vista l'attuale situazione e grezza nella proposta di una rete federale perché non è provvista del necessario compendio di una riforma generale del servizio pubblico
Ma si inserisce a livello di una proposta di legge che anch'essa i mediatori via e non è complessiva dal punto di vista della restituzione di pluralismo sistema
Noi abbiamo dei rilievi è vero non c'è simmetria in questo momento tra RAI e Mediaset qualora una rete Mediaset andasse sul satellite
Ma è anche vero che questo problema deve essere gestito guardando al mercato e con gli altri operatori del mercato non si può andare avanti così
Così come è del tutto evidente che il problema delle frequenze nazionali e in ritardo di sette anni
Checché se ne dica non è mai stata data esecuzione alla legge Mammì che stabiliva che doveva dopo due anni se c'è un piano di frequenze non c'è il tutto questo pasticcio il senso di responsabilità
Deve rimettere sui piedi l'intera questione e deve essere vista in termini globali se così non sarà fatto non sarà possibile prendere delle decisioni utili e corrette e io credo che la questione rimarrà bloccato
No è quello che possiamo dire che c'è un immenso lavoro da fare che il metodo col quale viene affrontato in questo momento non è esattamente il metodo più corretto grazie
Grazie Nicola e Pepe che la parola dottor Filippo Rebecchini presenti e Ferretti
Grazie grazie soprattutto alla Regione Lombardia rivali invitato questa federazione
Vorrei entrare subito nel tema non senza aver detto un pochino fuori tema quello che è stato detto finalmente dai Gigli ha proceduto otturatori il sistema Vangi insistito e va rivisto le fondamenta e e va dalle fondamenta attenzione che la RAI servizio pubblico cos'è il servizio pubblico e così via io dico solamente due parole su la RAI appena contratto di gestione la l'obbligo di fare il sessantotto per cento in orari buoni i programmi sociali culturali educativi
Non li fa per cui si sa più bene che cosa e diventare se non quello che vediamo tutti quanti se possibili portata in termini di legge in termini di accordo con lo Stato alle sue funzioni chiarito che tante guerre tra noi potrebbero essere risolte più facilmente ha ricordato Confalonieri
La guerra
Pesante
Che c'è stata in effetti molto pesante siamo stati un pilota la cottura totale tra le emittenti locali
Ed emittenti nazionali per la questione da pubblicità reale l'abbiamo spuntata sappiamo ancora bene a quale santo dobbiamo questa fortunata averla spuntata e per cui la pubblicità reale è rimasta le locali abbiamo sentito Badaloni che ci dice che noi non ne abbiamo B volevo parole mi scusi ma non è vero
Noi abbiamo la pubblicità reale e non abbiamo nessuna intenzione per terra perché è una delle pochissime
Dei pochissimi ricavi che possiamo aprire e noi abbiamo fatto degli studi sulle sui bilanci studi non si può dirlo delle indagini approfondite sui bilanci dei mittenti locali e dal quale risulta che qui famosi quattrocento miliardi che vi volete prendere voi ce li teniamo noi
E non abbiamo nessuna intenzione di lasciarlo lì
Per quanto riguarda appunto ciò che dice Valori a noi ci fa molto piacere sentirlo dire perché lo ha detto con una tale sicurezza che voi non ci volete danneggiate
Lo ha detto proprio con un trasporto che ci manca poco che mi convince
Purtroppo però atteniamoci ai fatti non può che danneggiare la avete federale non può che danneggiarci questo non significa che la reiterare in un disegno in cui parlava lui precedente ci possa essere bisogna vedere come dire che oggi in questo momento e debellare non danneggiare locali B mi perdoni è un pochino
Eccessivo bene per quanto riguarda invece e li
Darete in particolare le federale lasciatemi essere un attimo provocatorio o vorrei dire anch'io che sistema del il il il il modo di porgere questo convegno e così signori perché non dovrei farlo però siccome è una delle poche occasioni in cui siamo stati chiamati e i per parlare di casa nostra io vorrei essere un po'provocatorio prima di tutti debbo dire a perpetuamente ragione il dottor Badaloni nel momento in cui dice
Che bisogna trovare degli accordi bisogna vedere di parlare con le emittenti locali affidabili a cagione
In casa nostra siamo noi i primi che diciamo e inutile parliamo di settecento emittenti locali
è perfettamente vero con loro diciamo con una a puntina di inglesi di malizia ha voluto dire
Delle televisioni DT e deviato de ed élite zero sei zero zero i centoquarantaquattro eccetera eccetera ha perfettamente ragione
Ci sono due tipi di emittenza locale noi abbiamo persino chiesto che vengano modi beh vengono distinte
A termini di legge le concessioni per le emittenti che danno un servizio al pubblico non usa non emittenti pubbliche perché nega un servizio effettivo al pubblico quindi che sono mediamente e e canali di carattere commerciale ci sarà la legge commerciali chiarire e ringrazia appunto per avendo invitato questa federazione che ha voluto individuare introiti queste emittenti o vi dicevo appunto provocatorio specchi provocazioni in questo senso perché una lite federali quando ci sono le emittenti locali che già svolgono una certa funzione
Per Chissi vuol fare andiamo al cuore del problema per informarli delle attività delle regioni province e comuni
è questa la ragione
O per mandare le ballerine
Allora se Ippoliti informare il mezzo è la radio
Perché in televisione si vuole di dire e si vuol seguire qualche cosa di ben diverso
Che l'immagine la faccia delle dei gli amministratori locali perché con quell'immagini la notizia peggiore
Chiaro
Verso l'onorevole Lovelli n ma è così la verità e segreta allora mi scusi ma devo aver è ho detto solo catodico zone dell'allora qui ci sono delle eccezioni chi ha una professionalità precedente come è il caso bene del nostro dottor Badaloni ma sono eccezioni rare
Per lo più la notizia peggio ora va be allora perché lo volete fa ma perché volete parlare di mille non s'è capito bene mille due più quattrocento famille sei prima erano stati perché volete parlare di mille seicento miliardi nostri
Nostri e quando dico nostro di dico degli italiani e una parte invece delle locali quelle corrispondente alla pubblicità
Ecco una cosa di questo genere e cominciata pensare che i nostri amministratori locali abbiano dei complessi
Per chi debbono spendere tutti questi per capire e poi un'azienda vera e propria
Tant'è vero ci metto la pubblicità è per questo
Voi pensate che questo è un modo di bene amministrare
Piuttosto una bella cantina di mascelle rilievi guadagni di farebbe guadagnare molto di più ecco che ritorna il problema dell'immagine volete figurare volete farvi vedere ma lasciate amministriamo amministriamo lì e autonomie locali con mi permetto di dire con un pochettino più a di attenzione sia dei canali totali di tutta l'Italia sia di quelli della propria regione provincia
E comune ecco ONU vorrei se me lo permettete
Farvi capire però entrare un pochino di più per quanto riguarda la penalizzazione per parlare di casa nostra
Ecco noi siamo sempre stati contrari i ad una lite economicamente passiva e socialmente al Pistocchi
Nell'epoca dell'internalizzazione dell'evoluzione del servizio televisivo il pensare che un'impresa possa essere creata per legge con il film funziona fa con il finanziamento della Diaz con il una parte del finanziamento del servizio pubblico in molteplici sedi regionali ci pare erroneo
L'operatività di tali dei comporterebbe conseguenze penalizzanti perle emittenti i locali e costituirebbe un grave pericolo perdoni
Quale che sia la presenza della RAI nella società di gestione di tali diritti la presenza di un soggetto è forte come elevate capacità tecnologiche organizzative e finanziarie toglierli al privato locale equidistanza
E quello guolo che è riuscita a conquistare sul piano della comunicazione televisiva
Noi proponiamo pertanto se si vuole avere una collaborazione comune radio e anche televisione nei limiti che questo mezzo permette noi proponiamo convenzioni accordi cose che comune l'ANCI del dei comuni che all'Anci l'Associazione nazionale comuni abbiamo già fatto un accordo di massima
Con Enzo Bianco che il presidente che sindaco di Catania e del presidente dell'ANCI i servizi potrebbero essere fatti a costi ben più ridotti
Da professionalità già esistenti e se questa o è la necessità del Paese noi siamo qui pronti ad assolverlo grazie mille
Grazie dottor Rebecchini è un'annotazione perché riguarda personalmente noi la RAI Milano abbiamo sempre una diciamo amichevole braccio di ferro con gli amici della Regione su cosa fare quando si parla di comunicazioni della Regione su o sanità o parchi e noi preferiamo ci battiamo per far vedere non le faccia l'assessore soltanto sedute in studio ma ospedali qualche paio ospedali partono fare i parchi con anche ma ovviamente il parere e la comunicazione alla Regione ma dimostrando anche condivisi dal culto del nostro meglio l'Italia rammaricato che si può fare un programma di qualità e non di nicchia
Parlando di temi che riguardano una Regione e in ciò dando alla comunicazione sull'attività dell'istruzione
Chiudiamo la parte
Dedicata alla pareva dei privati con un intervento ripiegando sul palco una persona che non era prevista nella ramo ufficiale facciamo un emendamento per Montrone la norma se vuole
Ringrazio per l'invito che non mi aspettava in verità
Mi sembrava che questo questo convegno fosse omologato
Mi sembrava che questo convegno che pur si trattava
Di regioni di pubblicità locale non avesse rappresentanti e qui ci sono altri presidenti di associazioni del sembrava che l'argomento fosse soltanto loro
A me sembra che il progetto che vi è stato presentato
Punti
Al soffocamento da libertà di espressione
Punta ad una crisi ulteriore dalla piccola e media industria in Italia
Soffocamento la libertà di espressione perché di fatto questa RAI tre con il mille cinquecento e i due mila miliardi che ci saranno compreso la pubblicità
Finiranno col confrontarsi con tutte le televisioni locali che messi insieme fanno cinquecento miliardi eccome se per esempio nella mia regione
La RAI a disposizione l'otto per cento di quei due mila miliardi centosessanta miliardi e io mi devo confrontare con la RAI con quindici miliardi
Noi in questo momento rispetto all'attuale RAI facciamo maggiore ascolto sull'informazione in base ai dati out serve
Io credo che questo ruolo spetta alle televisioni locali e che la RAI la Terza Rete all'amante pure su satellite se vuole
Oppure ne faccio una rete di sperimentazione la RAI dovrà vivere solo di Cannone
Ora quindici euro soffocamento la libertà di espressione ma non è il problema del soffocamento libertà d'espressione
Cessato l'interpellanza al presidente La Repubblica che mi ha risposto con un paio di lettere a proposito del di una via di come uscire dalla crisi dell'economia del Paese
La via era quella rappresentata dalla rilancio della piccola e media industria che ha come volano per la pubblicità attraverso la pubblicità la televisione locale
Attraverso la pubblicità locale si vende di più il prodotto locale quindi maggiore consumo maggiore produzione maggiore occupazione
è quello il sistema per rilanciare l'economia del Paese bene la terza rete RAI punterebbe ulteriormente non solo a soffocare la libertà d'espressione ma anche ulteriormente ad affossare il Paese eppure una legge c'è già ma sembrerebbe che loro se ne dimenticano c'è una legge in base alla quale alle televisioni locali dovrebbero essere distribuite quattrocento miliardi
Lo stesso Maccanico in questi giorni ha fatto il Regolamento bene sono in servizio locale che attraverso quei quattrocento miliardi dovranno rilanciare il settore creare veramente pluralismo e rilanciare l'economia del Paese
Siamo Montrone ci sono varie richieste d'intervento che purtroppo dobbiamo rimandare a Coulthard eventualmente perché c'è anche il dottor Lazzari immersa in Milano perché siamo un po'in ritardo con i tempi
Lire un punto quindi chiudere momentaneamente almeno la parte dedicata al parere della e l'emittenza privata di passare alle istituzioni
Qui io proprio come più come giornalista e come cittadino prestato all'estero vede e arrivano da fuori vedono uno scontro muro contro muro pubblico privato e chiede ai rappresentanti deduzioni
Se la mediazione che talmente contenuti a dare può farci vedere in termini in tempi Lucarelli quanto meno non lunghissimi una una mediazione concreta in modo che si passi dalle parole
Ai fatti
E dà la parola a Francesco Storace presidente la commissione parlamentare di vigilanza
Grazie
Come la RAI
Io ringrazio regioni per avere preso questa iniziativa
Come loro sanno non s'non capita spesso di poter discutere con interlocutori di questo livello
Purtroppo c'è l'aggravante
Rappresentato dal fatto che lo sobriamente signorile quindi da cose che devo dire le dirò
Anche per uscire un po'dalla virtualità di questo dibattito partendo da due cose che ha detto il nostro moderatore uno adesso è una poco fa
Quella di adesso lo scontro pubblico e privato
Io non riesco a vedere una traccia di pubblico in questo dibattito
Vedo uno scontro tra colossi che fanno affari colossi commerciali
E allora la ragione di una battaglia politica e quella di ricondurre la RAI ha le sue ragioni quelle per le quali percepisce il canone per le quali in tasca due mila cinquecento miliardi all'anno
Ecco una battuta potrei chiudere la seconda quest'azione che è stata affrontata nostro moderatore poco fa
Quando a difesa della categoria giustamente della sua redazione diceva
Nostro motivo di scontro è proprio quello di ridurre per limitare la presenza degli assessori io chiedo al direttore generale della RAI di mandarci Di Bella Roma o a Napoli dal Rastrelli così avviene il contrario
Perché qui davvero c'è una rete redazionale della redazione regionale che fa una cosa viene fa un'altra fatto sta che magari Lombardia si può impedire
A qualcuno di parlare io nel Lazio si favorisce qualcuno che non dovrebbe sempre parlare
Allora anche qui i criteri probabilmente non ci sono prevale molto l'ottica politica l'ottica di parte non politica perché se prevalesse l'ottica politica saremo tutti quanti contenti almeno per quel che mi riguarda prevale un ottica di parte
E prevale anche in questo disegno che ho letto con grande attenzione
E parto da una considerazione perché parlavo di dibattito virtuale
Perché io passatemi la battuta quando sento parlare di federale applicato la televisione riesco a pensare solo a Tognazzi a quel suo celebre film
Questa necessità è stata introdotta nel dibattito politico sulla comunicazione del servizio pubblico dalla lega tanti anni fa
Però poi non si è mai capito che cosa si dovesse fare ogni tanto leggiamo qualcosa impariamo qualcosa e allora io voglio precisare innanzitutto in questo io spero breve intervento che
Anzitutto non rappresento qui le istituzioni come è stato scritto ma le istituzioni potrebbero essere a presentare se avessero discusso qualcosa di concreto
Purtroppo il qualcosa di concreto non l'abbiamo ancora visto e lo sappiamo su cosa discutere se non degli aspetti legislativi che attengono ad altre questioni
Perché anche qui bisogna sfatare i miti rete federale ho letto da che parte c'è nella legge
è una cosa che è stata introdotta capire che cosa vuol dire e va capito prima della legge non dopo la legge qui è il vero motivo di frizione
Allora io posso esordiva dicendo che comunque a parte la mia personale opinione si può ringraziare il presidente Badaloni per aveva avviato una traccia
Leggo che la proposta
Che è sua
Non ancora patrimonio delle regioni una proposta che nel merito io contesto in alcuni aspetti
Dalla viva dio c'ho la bozza di discussione
Si riesce a capire se ci può essere la prospettiva un'altra io propongo al presidente Badaloni dirà magari qualche parlamentare del suo schieramento politico di presentare emendamenti in commissione facendo propri
I passaggi centrali del suo progetto poi vediamo quello che succede perché si dirà la politica si vuol mettere in mezzo Maggi date voi se questo progetto fosse stato fatto dall'onorevole Storace avrebbero urlato
Allora vedete si tratta di uscire dall'ipocrisia e prendere le cose quelle di ridefinire le cose così come stanno
C'è un producano di potere
Per quanto riguarda la televisione che è coerente con quello che è successo alla RAI da un anno a questa parte e io penso che proprio nome dei cittadini bisogna far di tutto per contrastarlo
Dei cittadini che guardo le televisioni dei cittadini che hanno capitali in emittenti locali dei cittadini che comunque non possono essere vittime di meccanismi di parte
Allora il prima e il dopo la legge è importante e quindi ribadisco qui che finalmente abbiamo qualcosa da leggere da discutere da approvare o da contestare però qualcosa c'è
Certo mi riesce difficile immaginare
Che addirittura si debba scrivere il palinsesto di una emittente federale così come ci propone il presidente Badaloni
Per il quale proprio comunque invidia per l'analisi dei costi
La Commissione che ho l'onore di presiedere queste cose non lo può sapere vero direttore perché c'è la riservatezza qui però dei costi ci sono si riesce a scoprire quanto costa una rete televisiva io ne sono lieto è la prima volta esulto perché posso capire
Quali sono i soldi che lo togliamo i cittadini per poterlo fare eventualmente una rete federale ma
La questione di fondo e fa comunque mi intratterrò sulle altre
E quella della Sector
Del consorzio che dovrà guidare e dovrà essere capofila di questo tipo di operazione consorzio quale regioni dovrebbero essere magna pars e poi al quale potranno accedere
Le emittenti locali affidabile
Ecco il piano di potere non me ne voglia presidente Badaloni ma devo purtroppo dire cose che pensa Sicilia vuol purtroppo
Chi chi decide che sono affidabili le emittenti televisive locali quelle che si dovranno salvare per esempio dallo strangolamento per la crescita degli ascolti della RAI nel territorio quella nicchia che riuscirà a salvarsi avrà un doppio ostacolo quello degli ascolti e poi quello dell'affidabilità lo decideranno i Co.Re.Rat. che sono organi di partito nella pratica
Allora non è pensabile
Che nelle regioni ci sia spazio incontrastato a chi le governa e vale per tutte le regioni perché come sappiamo alcune regioni sono governate da parte da cui dall'altra quindi non faccio un discorso di parte mi preoccupa la tutela del sempre del pluralismo imprenditoriale
Di chi si mette insieme per tirar su un'emittente locale mi preoccupa il pluralismo territoriale l'elenco delle culture territoriale mi preoccupa il pluralismo politico anche perché anche questo è un bene della nostra comunità che va preservato la politica serve non a fare arricchire qualcuno che va in parlamento serva a garantire che non vinca sempre più forte c'è politica fatta come si conviene
Allora se si parte da questi da questi ragionamenti
Io chiedo delle risposte mi chiedo alla RAI se dottori semplice le può dare o nel corso nelle settimane che verranno sicuramente questo dibattito crescerà quindi non è magari questa la sede per rispondere alla qualcosa bisogna cominciare a dire
Mi preoccupa il concetto di regioni come editore e poi spiegherò che cosa chiedo alle Regioni perché qualcosa di propositive
Si può anche indicare in questa sede
Perché ne va ne va dell'autonomia professionale di chi è chiamato a confezionare la notizia questo è un altro dato che deve restare certa nel dibattito
Per deviando la fase in cui probabilmente c'è chi vorrebbe smantellare per via referendaria lo stesso ordine dei giornalisti ma l'ordine giornalisti serve a garantire deve funzionare ovviamente a garantire la deontologia professionale a tutelare il cittadino che in formato da giornalista
La stessa cosa deve avvenire non corretto andamento di mercato anche alla RAI anche il servizio pubblico deve stare lì a garantire al cittadino e su questo ho colto un'annotazione dottori seppi sulla quale mi soffermerò fra poco
Che è la vera svolta a cui bisogna aggiungere
Allora attenzione all'emittenza locale attenzione all'autonomia professionale attenzione al pluralismo dell'imprenditorialità e puntiamo un mercato vero
Un mercato in cui la comunicazione sia davvero di modello europeo e quindi per metodi di farlo riflessione su quanto detto prima il dottor Pepe a proposito della simmetria
Si vagheggia tanto di Europa
Io vorrei sapere e lo chiedo da un anno la ma in quale Paese d'Europa c'è il terzo polo così come lo sogna Vittorio Cecchi Gori
In tutta Europa e lo dicono i dati di ascolto lo dicono i dati pubblicitari le risorse in tutt'Europa la competizione sempre dal soggetto pubblico a parità di reti e il primo competitore privato
Sono due poli mi riesce difficile immaginare per assurdo e per paradosso una certa questa detenzione dottor Pepe una legge che magari obblighi chiesti i telespettatori a vedere a sintonizzarsi su Telemontecarlo mi riesce difficile quello è il mercato e la proposta e l'offerta
Allora dobbiamo ragionare
Dobbiamo ragionare da un altro punto di vista secondo me il mercato si libera anche per Cecchi Gori se riconduciamo la RAI ai suoi doveri alla sua missione quella di servizio pubblico
E questo riguarda anche la rete federale non solo la rete federale
Interrompo un attimo per il ministro
Benvenuto questa Maccanico
Come capita sempre così
Allora dicevo è che in questo dibattito sulla Terza Rete sulla rete federale poi qualcuno dovrà spiegare se deve essere la terza o altre perché pure qui sulla simmetria bisognerebbe ragionarci non c'è solo l'aspetto tecnico
Si tratta di ragionare dicevo su come liberare il mercato su come poter coccole poter favorire l'ingresso di altri soggetti nella comunicazione via etere ad esempio allora il ruolo delle regioni
Io a a Badaloni a Roberto Formigoni dico
Che è una battaglia giusta sarebbe quella di pretendere dal servizio pubblico
Più informazione sulle comunità regionale e che l'equivoco è quello cui faceva riferimento anche per i pedoni aggrediti
Cioè quello che si voglia spazio solo per le istituzioni il problema sono le comunità locali
Su quell'ovattato informazione oggi abbiamo un'informazione regionale e questo motivo anche di confronto che c'è stato in Commissione col dottor Rizzo Nervo speculazione sui capoluoghi di regione ad esempio
Non c'è informazione sul resto della regione o è comunque limitata allora c'è necessità di affinare il messaggio per arrivare al cuore delle comunità locali
E non si tratta invece di negoziare notizie dalle regioni sulle regioni
Su questa curva abbiamo avuto anche momenti di confronto
Perché è sbagliato secondo nel ritenere che ci debba essere uno spazio autogestito perché il servizio pubblico né appaltabile però anche qui è ingeneroso gettare la croce addosso a chi chiede spazio Autogestito se c'è questa richiesta è perché evidentemente c'è insoddisfazione
Per come le regioni sono trattate dal servizio pubblico
Quindi c'è un aspetto che giustifica la richiesta avanzata con gran fragore anzitutto da Roberto Formigoni
Io chiedo alle Regioni di associarsi una battaglia
Che è di pluralismo locale territoriale di pluralismo politico
Di ritorno ripeto alle ragioni del servizio pubblico da parte della RAI
Perché è importante sicuramente quello che ha detto il direttore generale
Quando dice sì ho colto bene il suo pensiero c'è bisogno di una tv dei cittadini e non dei pubblici poteri
Io l'accolgo come novità sostanziale fondamentale odierna e la novità di oggi
La RAI si trasforma in tv dei cittadini
Finora
Questa teoria non è stata molto pratica
E ho il dovere di dirlo ma non penso solamente alla polemica politica perché sarebbe facile stare qui adesso dire cose che diciamo abitualmente sui giornali penso ad esempio a quella memorabile audizione sul caso è preso in Commissione di vigilanza
Quando si giustificò la pratica delle convenzioni con la pubblica amministrazione dicendo che la RAI e la voce della pubblica amministrazione no la RAI che presta la voce dei cittadini perché anche la pubblica amministrazione può sbagliare Lavarini farlo rilevare questo dato fondamentale un dato democratico secondo lei
Su quale la RAI fa bene si comincia con una svolta inaspettata per me
A preoccuparsi di questa questione
E allora
Cominciamo a ristabilire il diritto del cittadino a un'informazione corretta
Non c'è solamente la libertà di pensiero c'è anche il diritto all'informazione corretta
E si tratta di una questione che viene posta questa e quella posta dalle Regioni con la loro richiesta di spazi autogestiti
Ecco perché evidentemente non ci sono garanzie
A me è capitato la cosa buffa ricorda Presidente Formigoni quando le Regioni lanciano la proposta referendaria proposta che poi è stata un po'taglieggiati
Da chi doveva consentire ai cittadini di poter andare a votare
Stava un po'sacrificata cioè
Ascolta i telegiornali e vidi esponenti di tutti i colori tutti i partiti intervenire sull'argomento tranne chi nera proposti per primi come Presidente Formigoni
Io le chiesi conto cioè la mia responsabilità presidente dalla Rai il quale mi rispose parlare sapendo la mia fede politica
Ma qua abbiamo intervistato il presidente Fini
Ma se siete finora mica il portavoce dalla Conferenza delle Regioni
è una cosa diversa cioè si pensa di poter accontentare questo o quello
Ma l'informazione una cosa seria non si può prestare al battuti Isma'
Per giunta sottoscritto per lettera perché si pensa che tanto si accontenta qualcuno sistemando lo per cinque secondi in televisione
Non c'è un discorso che un po'più ampio non è solo di pluralismo politico e anche di pluralismo politico mai di pluralismo sociale culturale
Territoriale ripeto
Su questo però non sappiamo qual è l'indicazione della RAI e vorrei più precisione magari nei prossimi giorni perché non c'è traccia al di là del lavoro di Badaloni
Di cosa da lei voglia fare
Sul sulla rete federale
Perché si dice né a me sembra un alibi che bisogna aspettare il varo della legge proprio perché sono preoccupato di come viene gestita la RAI dall'attuale gruppo dirigente o almeno dalla maggioranza di quel gruppo dirigente che determina motiva impone delle scelte
Vorrei sapere prima di approvare la legge dove si va a parare
Perché sentire parlare di sport e intrattenimento un po'generico
E qua sull'intrattenimento ci andrei cauto
Anche dopo le figure che abbiamo letto sui giornali di stamattina insomma ecco moltiplicare per venti i giochini di Mara Venier non mi sembrerebbe proprio
Allora
A oggi abbiamo questo dato ci si rifiuta di far conoscere la fattibilità dell'operazione rete federale di discutere pubblicamente attorno ad essa secondo me il servizio pubblico ha il dovere di discutere pubblicamente sull'ipotesi di rete federale
Qui non c'entra niente la segretezza aziendale di segreto ci sono solamente certe operazioni che stanno dietro la rete federale
E poi vorrei capire perché non si può discutere della rete federale così come la sogna la RAI
E però nel frattempo siccome la legge nuova non è ancora arrivata si moltiplicano le nomine nelle direzioni di sede
Con l'attuale normativa questa è una questione che secondo me andrebbe affrontato
Ancora
Cerchiamo di di spiegare ai cittadini
Che cosa si vuole
Quali saranno le conseguenze sulla terza rete
Perché se non si spiega questo è difficile spiegare perché ci vuole una terza Rete che vista così
Appare semplicemente come un tentativo di eludere quell'antitrust che viene imposto per altre emittenti cominciare da quello commerciale
Vedete
è vero che attorno a questo progetto ma il ministro Maccanico potrà essere più preciso nel suo intervento c'è un po'di confusione anche nel governo
Perché si continua a fare la finta discussione sulla titolarità delle reti e non sulla funzione pubblica del servizio pubblico che è cosa diversa ricorderete Prodi tempo fa ci parlò di privatizzazione della RAI e scoprimmo che nel disegno di legge Maccanico non c'era
Sulla rete federale c'è un sottosegretario che invita a presentare alternative a chi è contro la rete federale c'è il ministro delle Poste che parla di una RAI che potrebbe essere in posizione di minoranza ma c'è il vicepresidente del consiglio che dice che la rete federale
è un'idea residuale mi sembra di stare al dibattito sull'Albania cui tutti dicevano tutto il contrario di tutto nell'abbiano la stessa coalizione allora vorrei chiarezza definitiva
Anche perché un'approvazione al buio
Dell'attuale disegno di legge Maccanico così come non può precipua può essere un po'passare come idea anche perché abbiamo il dovere di valutare il quadro d'insieme
Se è giusta l'idea annunciata oggi da Franco Iseppi sulla tv dei cittadini beh e allora dobbiamo andare fino in fondo l'arrivo di cittadine quella che garantisce il pluralismo
Ad oggi questo non appare
Allora ministro Maccanico io chiedo anche alla luce delle cose che abbiamo letto sui giornali di questi giorni anche dalle prese di posizione nuove che ci sono stati anche all'interno dalla maggioranza di governo di avviare davvero la riflessione seria e serena
Sulle questioni che abbiamo posto a partire dalla simmetria vera tra pubblica e privata
Ma chi ha detto che una terza rete RAI visto che non si capisce a cosa serve questa rete federale e mi scrive e mi scuso per la confusione con cui c'ho accennato ma un dibattito che confusa ecco confonde chiunque ci si avventura
A cosa serve la terza rete federale se non a garantire alla RAI una supremazia che gli elettori al novantacinque hanno negato
Questa l'altro nodo di fondo un modo che non bisogna non si può eludere gli elettori hanno detto non ci può essere supremazia del pubblico sul privato
Ecco oggi si inventa una terza rete federale che rischia di essere più forte del privato e dei privati che operano sul territorio
Non va corretta questa impostazione tempo fa si era parlato ha ricordato anche l'onorevole D'Alema nel dibattito citato dottor Confalonieri
Se la possibilità caso mai di mandare una rete per ciascuno se è proprio necessario far finta che si è fatto e si era una novità
Entrambe Tulsa
Non si deve ritornare su quella proposta e infine alle questioni che riguardano il servizio pubblico che mi è stata posta ben conosce
Sarebbe un argomento che promette servirebbe a placare
La polemica il dibattito su queste questioni sarebbe utile accedere a quell'impostazione che il Polo ha rilanciato in queste ore
Sulla necessità di cambiare i criteri di nomina del consiglio d'amministrazione RAI bisogna giudicare se c'è pluralismo no se quel pluralismo non c'è bene c'è un vecchio detto meridionale che dice che il pesce puzza dalla testa cominciamo a risolvere i problemi
è un problema che va risolto trovato per le responsabilità di chi hai risposto certe scelte all'interno del consiglio di amministrazione
Di chi si è rifiutato
Di prendere atto che c'erano impostazione diversi approcci proferito procederà a colpi di maggioranza per servire una maggioranza che stava al di fuori del palazzo di viale Mazzini io ho timore di affidarla rete federale
A chi pensa di poter andare avanti a colpi di maggioranza questo è un problema delicato
Sul quale vi invito ancora una volta a fare una riflessione e la sua qui a ripetere le altre questioni di sostanza che sanno centro dalla vostra discussione
Bene siamo gli ultimi tre interventi
Cominciano con il vicepresidente del Senato Carlo Rognoni
Ovviamente sono qui non certo investe
Come Storace non istituzionale non sono qui come vicepresidente del Senato semmai credo che
Ricevuto questo invito Pietro colto con grande interesse con entusiasmo anche perché mi interessa particolarmente questo aspetto come relatore di uno dei due disegni di legge
Maccanico
E qui vorrei intanto per chiarire per la
Chi ci ascolta magari molti lo sanno ma rispetto a come è andato il dibattito sembrerebbe che ci fosse questo punto un unico disegno di legge ci sono dei tempi solstizio stanza è nato come un unico disegno ma fu spezzato in due oggi di fatto
All'approvazione il Senato prima coi speriamo della Camera
Con tempi fissati sui quali ci fu un'unanimità
Nel senso che a dicembre abbiamo votato in Parlamento all'unanimità su un
Discreto legge trasformato in legge ore seicentocinquanta annotato tutto volto a maggioranza polemica
Non c'era Rifondazione seicentocinque Sandro c'era Rifondazione di come sull'emotività senza Rifondazione sarebbe beh mi pare Alleanza Nazionale e Forza Italia c'erano ecco che hanno votato sull'impegno
Di arrivare entro il trentuno maggio mille novecentonovantasette quindi fra un mese poco più di un mese in una delle due Camere perché questo consentirebbe in realtà
Di
Concedere il fatto che le concessioni possono andare avanti gli altri due mesi fino al trentuno luglio novantasette
Fino a quando non c'è anche l'approvazione dell'altra Camera non è un fatto così risibile perché da qui passa il problema delle concessioni di tutte le televisioni nazionali e locali in è un impegno che fu preso dalla stragrande diciamo se non dall'unanimità dalla stragrande maggioranza del Parlamento io mi auguro che questo impegno sia mantenuto
Oppure le forze che si sottraggono a questo impegno
Sarà bene che si sappia che si sottraggono a un impegno che hanno sottoscritto a dicembre e che comunque sottraendosi di fatto penalizzano tutto il sistema radiotelevisivo
Questo va detto perché è un punto it contatto i mesi che si sono persi tra virgolette
E che hanno visto sicuramente il ministro Maccanico protagonista sono mesi che sono passati in estenuanti contrattazioni
Tra tutte le parti prevalentemente con forza Italia e ultimamente anche con Alleanza Nazionale per trovare un punto di equilibrio che consentisse di procedere con questa parte della legge
Che riguarda alcuni punti specifici
Non riguarda per esempio
Come piace ripetere a Storace il consiglio d'amministrazione della RAI che è un problema ma non riguarda questa disegno di legge
Questo disegno di legge riguarda l'Antitrust
Riguarda l'autorità e riguarda un articolo sul quale è stato fatto questo incontro ripetuto ripeto
Con da tutte le parti politiche prevalentemente dell'opposizione
Articolo su del di decide di Kirk dal titolo la transizione
Tutti siamo consapevoli
Che l'Antitrust
Vuol dire qualcosa di preciso vuol dire creare le condizioni perché ci sia un mercato e che quindi chi era in posizione di monopolio di duopolio non sia più per le condizioni complessive
Nella condizione di mantenere proprio privilegi precedente questo non vuol dire che debba nascere qualcun altro e che la legge Antitrust questo è
è chiaro che una legge antitrust applicata dall'oggi al domani è una legge che incide sulle strutture aziendali
E noi abbiamo pensato che era giusto creare un percorso per consentire alle aziende non di soffrire
Di un antitrust ma di consapevolmente prendere atto che c'era una volontà da parte di tutte le forze politiche quanto meno di maggioranza in questo caso ti avere del pluralismo vero
E questo è un percorso che abbiamo indicato
C'è il tempo perché le aziende si adattino a questo percorso
Anche perché oltre al tempo c'è anche una
Considerazione da fare siamo in una fase come è stato molto ben detto
Di transizione non dico politica e quella sappiamo che c'è eccome ma anche di transizione tecnologica
E che riguarda tutto il sistema
Delle telecomunicazioni nel suo complesso transizione che fa capire come ci siano potenzialità assolutamente nuove per gli operatori di questo settore
Ecco quindi che il tempo serve anche per dare alle impresa e non solo la possibilità di rispettare gli equilibri di un pluralismo che tutti quanti ci auguriamo in una materia così delicata come di fatto è
L'informazione radiotelevisiva
E quando dico informazione intendo tutto perché l'informazione e la si fa anche con l'intrattenimento
Ebbene questo tempo gli ha dato anche perché queste aziende che oggi in Italia sono
Rispetto ad altre aziende nel resto d'Europa dove il mercato delle telecomunicazioni si sta muovendo su una strada autentica di liberalizzazione sono diciamo un passo indietro possono recuperarlo possono partecipare alla sfida della multimedialità
E quindi ritrovarsi alla fine del percorso non penalizzate durante il percorso ma semmai aiutate a svilupparsi nella prospettiva d'arrivo
Questo è l'obiettivo di questa prima parte di transizione di Lecce
Quello che mi pare evidente
Per tornare al tema specifico della proposta della rete federale
E che in Italia qui deve essere chiaro a tutti
Tutti parlano male dell'attuale sistema e hanno molte ragioni per parlarne male nessuno in realtà vuol cambiare alcunché soprattutto i protagonisti
Ed è bene sapere che questo fa sì che la politica ti fronte a questo grande tema soprattutto della televisione spesso si trova unico con le mani legate ma
Subisce è quasi paralizzata
è difficile quindi parlare di televisione senza questa premessa
Questa è una materia rovente portatrice di grandissime polemiche
Lo spirito che prevale comunque tutte le volte che si parla di televisione attenzione che ormai per quella transizione tecnologica di cui dicevo prima e per la trasformazione in atto nel mondo delle telecomunicazioni è una parte
Ancora importante ma in prospettiva sempre meno in un mercato che sta accelerandosi negli altri paesi che da noi spero si acceleri con la
Privatizzazione della STET con Calipari sensazione che c'è comunque dal primo gennaio novantotto del mercato della telefonia vocale
Con il fatto che ora che siamo in ritardo che si faccia un terzo gestore per la telefonia mobile con il fatto che finalmente il governo ha
Recepito e le ha recepite tra l'altro con quel testo di legge seicentocinquanta del dicembre le direttive della Comunità europea che liberalizza non aiutano la liberalizzazione del settore
Mi risulta che il regolamento di attuazione in fase finale servirà mi è stato inviato in Parlamento questo pungo mancano tra l'altro pochi giorni perché il parlamento lo esami ieri al suo padre credo che sia previsto dalla stessa legge una ventina di giorni
Ecco allora
Perché questa piccola cosa che è la televisione
Rispetto a questo grande tema provoca tutti questi risentimenti queste queste polemiche questa paralisi di fatto
Per cui l'obiettivo lo spirito che prevale alla fin della fiera e che quando si parla di tv meglio non cambiare nulla
E lo vogliono tutti i protagonisti in realtà perché ognuno vorrebbe che fosse l'altro cambia
E Mediaset diciamo a tre reti
E si è posta l'obiettivo di mantenere
La RAI ha tre reti
Si è posta l'obiettivo di mantenere allora che razza di anti trust andiamo a fare
Le televisioni locali
Per le televisioni locali diciamo che per è una battuta si dice sono settecentocinquanta Madison Ute che almeno quattrocento sono con l'acqua alla gola
Che c'è una situazione difficilissima di sopravvivenza di questo settore
E che è un mercato assolutamente anomalo su sballato
E il difetto sta nel manico però è inutile che voglio dire non voglio rompere le scatole dicendo quello che ci siamo detti per dal mille novecentonovanta in poi e cioè che abbiamo prodotto un mostro un sistema assolutamente anomalo
Che piano piano a forza di vivere nell'anomalia ci siamo convinti che quello sia il normale per cui quando uno vuole andare a toccarlo non solo va a toccare dei veri equilibri economici di aziende e di questi bisogna tener conto
Ma a toccare sembrerebbe una così un qualche cosa che che è diventato il verbo per cui se uno non ha tre reti come la RAI o o la RAI se non mantiene tutte le sue risorse una situazione di paradisi
Riusciamo a fare ordine
La legge c'è un passaggio importante che parla di piano nazionale delle frequenze da rifare
Beh io realisticamente
Non posso non prendere atto che tutte le volte che c'è stato un problema di frequenze e che qualche concessionaria piccola o presunta concessione o
Diciamo azienda che desiderava avere la concessione
Si è vista negare l'uso delle frequenze
Per ragioni oggettive di legge perché c'è stato un sanno ricorso al TAR
Il TAR ha in mano un sacco di cause il piano delle frequenze non cambia piano di frequenze del mille novecento
Ottantuno non vorrei sbagliarmi
Adottato con decreto ministeriale nell'ottantatré
Sull'attuazione di un decreto dell'ottantuno
Se si va a leggere
E questa è una considerazione che vorrei fare perché non è sbaglia non è non legata a quello che stiamo dicendo
In Italia in questo momento l'utilizzo dello spettro radio elettrico per servizi di telecomunicazione risulta inferiore alla metà dell'utilizzo medio degli altri Paesi europei
Tale insufficiente utilizzo dello spettro radio elettrico comporta un ostacolo alla possibilità di accesso ai mercati da parte dei nuovi operatori e limita l'introduzione di nuove tecnologie da parte degli attuali gestori
è una relazione del Garante per la concorrenza per il mercato che poi si diffonde su questo aspetto
C'è una situazione assolutamente anomala
Allora oggi andare a rifare il piano delle frequenze che è il punto centrale per poter ristabilire dei principi di mercato perché le frequenze sono il patrimonio di ogni singola impresa per trasmettere
Ebbene
Si deve trovare il modo di capire queste frequenze
Allora io domando ma perché non incominciamo a ragionare sul fatto che solo sulle radio
Mi dicono che ci sono sulle due mila radio di cui si parla in Italia seicento radio che trasmettono senza concessione
Semplicemente per aver fatto ricorso al TAR continuano tra aspettare non pagano la concessione e quindi non hanno nessun punto di riferimento di controllo
Vogliamo qui intervenire pensate le frequenze che libereremo
Ci sono tre quattrocento televisioni locali in autentica difficoltà che occupano rifatto la Panda punto
Beh vogliamo studiare
Una proposta fare una proposta che consenta con un incentivo di restituire queste frequenze e metterle all'asta
Ricrei amo rifacciamo in questo semplice modo il piano nazionale delle frequenze questa è la vera punto di svolta di passaggio perché è inutile che parliamo d'altro
Questo
è un punto essenziale
Allora poi veniamo alla rete federale la rete federale la proposta io credo che le regioni abbiano avuto un grande coraggio
A fare questa proposta in questo clima regolare
E hanno fatto bene a farla perché se ne è parlato però vorrei che fosse chiaro nel disegno di legge Maccanico Maccanico che andiamo spero e io dico comunque assolutamente ad approvare
Entro il trentuno maggio per rispettare l'impegno preso che abbia che l'impegno che abbiamo preso in Parlamento a dicembre
Beh quella parte
Quel disegno di legge nella parte innovativa che l'articolo tre quello della posizione al dice assolutamente nulla su che cosa deve essere la terza rete RAI
Pone semplicemente
E non a caso si chiama articolo di transizione pone semplicemente sul tappeto il fatto che oggi
A un mese dalla momento in cui andremo a provare questo disegno di legge che comunque importante approvarlo da subito per sbloccare in quella situazione delle concessioni dell'autorità per creare quel meccanismo che consenta di fare il percorso di cui ho parlato prima ebbene
Mi si dice semplicemente che una volta istituita l'Autorità
L'autorità
Stabilirà
Quando una delle reti Fininvest potrà andare sul satellite e quando una delle reti RAI contemporaneamente a quel momento perderà tutte le risorse pubblicitarie
E potrà vivere solo dicano tutte le risorse pubblicitarie e potrà vivere sono dica già questo
Così fosse riconfermato dalla legge successiva che è poi il punto centrale dove le forze politiche dovranno confrontarsi perché c'è un secondo disegno di legge Maccanico disegni di legge in cui si parla di televisioni locali
Delegando al governo e io qui dico ormai abbiamo i tempi per non dare più le tele che ma per fare qualcosa di concreto
Abbiamo il discorso di che fare della RAI e quindi ecco che ci rientra il discorso anche nel consiglio d'amministrazione
Abbiamo tutto il discorso degli affollamenti pubblicitari abbiamo tutto il discorso sulle produzioni indipendenti da promuovere questo è nel secondo disegno di legge non aiutiamo a confondere quello che già confuso quindi l'obiettivo immediato su quale noi chiediamo a tutte le forze politiche
Anche a quelle dell'opposizione con le quali ci siamo confrontati sull'articolo tre della transizione fino all'ultimo chiediamo di fare la loro parte seriamente
E quindi di approvare di concluderli consentire che il Parlamento chiuda questo capitolo per aprire l'altro e l'altro ed è nell'altro che c'è il grande dibattito
Sui contenuti
E che cosa deve essere servizio pubblico
Di come in una caso di riforma generale del sistema come previsto dalla legge Abakan piatto la legge del consiglio d'amministrazione della RAI
So allora non facciamo dei giochi strumentali politici questo è un tema serio difficile non possiamo non abbia preso atto che è una materia da prendere con le pinze nel senso che ci sono veti incrociati e conflitti di interessi di tutti i tipi
E che sono entrati nella politica pesantemente ecco allora prendiamo atto di questo e procediamo con serenità con calma e facciamo questo primo importante passo
E poi affrontiamo il secondo ed è nel secondo che si inserisce questa proposta che passa su come proposta Badaloni in realtà quello che ho capito io è la proposta delle regioni
Non solo di Badaloni Badaloni probabilmente ha avuto questo
L'incarico di di coordinarli di coordinatore anche per l'esperienza che si porta dietro professionale
Su questa materia probabilmente più alta di quella di altri presidenti di Regione ma io la vi l'ho vissuta come una proposta delle Regioni poi c'erano c'ho capito male correggetemi
Allora qual è il problema di questa io che ho sentito molte cose le devo dire
Che
Pur essendo grato alle Regioni per aver sollevato questo problema perché in effetti nella seconda parte del disegno di legge Maccanico c'è una parte che fa fa pensare che anche perché ci sono state dichiarazioni
Che ci possa essere la nascita di una rete federale beh è importante che se ne dibatte se di discutere i contenuti
Ecco però oggi abbiamo sentito
Diciamo delle cannonate alzo zero
Da tutte le parti contro questo progetto
E con delle argomentazioni
Alcune forti
Perché diciamo uno dei punti che a me era piaciuto
Era per esempio
C'erano ma c'è tutta una pubblicità questa è orale che tre quattrocento miliardi che oggi definisce perché è che qui ho sentito in realtà ce l'abbiamo già perché andiamo a toglierla e allora se è così casca uno dei punti centrali
Uno dei punti delicatissime
Uno dei punti delicatissimi è questo rapporto con le televisioni locali
Se si dice le televisioni locali possono farci dei servizi
Gli diamo cento miliardi ma la logica che parte adesso nel vissuto io credo il Paese non è maturo per aspettarsi da una classe politica non dico nazionali antico anche regionale la convinzione che dietro questo ci sia solo l'interesse del servizio del cittadino
Cioè immediatamente l'interpretazione che politico che ancora una volta vuol far vedere la sua faccia
E allora e allora non funzioni perché cittadini rifiutano quest'anno
Allora però un problema c'è perché abbiamo un sistema di televisioni locali allo sbando
Abbiamo metà più di metà delle televisioni locali che non ha senso che esista diciamo le cose
Perché non non hanno risorse non sono in grado di trasmettere programmi non sono in grado di fare nulla
E abbiamo le regioni che sentono questo problema allora ripensiamo io dico una sfida che dobbiamo lanciare la Conferenza delle Regioni ha un problema
Il progetto del federalismo è un progetto che avanza politicamente quando questo progetto sarà realizzato politicamente immediatamente normale che si ipotizzi un sistema federalista anche dell'informazione
è normale che questo avvenga però
Non facciamo gli errori che abbiamo fatto con la RAI di cui ci siamo lamentati per tantissimo tempo e cioè di ripetere il discorso che i politici mettono le mani nella gestione
Fassino le scelte strategiche la gestione l'affidino ad altri eletti hanno una contenuto diverso rispetto al passato che venga meno si rompa questo modo maledetto che ci stiamo portando dietro
Ecco io credo che la sfida allora che io le lancerei alle regioni e quella di rivedersi a livello
Perché no si potrebbe sperimentare anche in una regione con i prodotti con le locali capire davvero quale lo spazio possibile trovare dei sistemi
I contratti di servizio contratti per in modo da garantire il miglioramento della qualità perché queste televisioni locali la stragrande maggioranza non meritano lo zapping
E bisogna dirselo
Ma ce ne sono che nel merito
E queste vanno aiutate promosse ma non con il concetto dell'assistenzialismo perché guai se ci mettessimo nell'idea di
E il problema che dell'assistenzialismo viene fuori nel momento in cui per il comunque rispondere a settecento televisioni locali signori in tutta Europa le televisioni terrestri sono ottanta
In tutta Europa allora c'è un'anomalia una mostro noi abbiamo da confrontarci come politici con questo mostro
Facciamo un passo alla volta il primo passo e approviamo questo prima legge Maccanico e poi entriamo nel merito e procediamo
Con serietà e con serenità grazie
Carlo Rognoni Racalmuto intervenuti prima le conclusioni del Presidente della Regione Lombardia Formigoni il ministro Maccanico che rafforza risponde interventi non ha sentito ma in apertura Confalonieri gli altri del settore privato né espresso forti preoccupazioni per questo progetto era stradale conoscerà fatemi no farà rispondere a queste obiezioni
Sono ancora innanzitutto molto grato alla conferenza dei presidenti delle Regioni per avermi invitato a questo importante convegno su un tema così delicato come questo del rete federale
Non ho voluto mancare nonostante che questa mattina a noi avessimo il Consiglio dei ministri
Per
Un uso una
Un provvedimento specifico riguardante la cappella Guarini di Torino la tragedia che ha vissuto quella città io ho dato il mio consenso preventivo ma non ho voluto mancare questa in questa occasione
E meno rammarico di non aver sentito gli interventi precedenti ma la ragione è quella che vi ho detto
Prima di affrontare il tema specifico
Della rete cosiddetta rete federale vorrei fare alcune considerazioni sulla globalizzazione il localismo
Credo che uno dei temi di maggiore interesse per le società contemporanee sia da individuare nel rapporto tra globalizzazione dei mercati e localismo
O meglio tra globalizzazione ed entità territoriali
Per studiare questa interazione è stato coniato un neologismo bloccato insomma nel mondo anglosassone si parla di Glocal ex negli ultimi vent'anni si sono verificati i profondi cambiamenti strutturali nelle economie avanzate in particolare si è assistito a un nuovo sistema di relazioni fra l'industria manifatturiera e il settore dei servizi soprattutto finanziari e delle comunicazioni
Che hanno registrato ritmi di crescita molto elevati in generale si è osservata una modificazione dell'Offerta
Che ha visto una diminuzione dei fattori tradizionali capitale e lavoro ed una marcata rivalutazione di nuove tipologie di input di produzione
Come la conoscenza scientifica la ricerca avanzata questo processo avuto importanti conseguenze anche sulla localizzazione delle risorse
Molte zone già tradizionale sviluppo industriale dando visto una perdita di Marotta opere di competitività
Per non aver saputo affrontare con sufficiente rapidità i cambiamenti alcuni agglomerati urbani indicati come nuove aree di crescita hanno registrato viceversa un forte sviluppo che da un aumento della ricchezza collettiva
I tradizionali input di produzione in particolare lavoro il capitale sono ormai insufficiente a garantire non solo il successo di un'impresa ma anche la sua esistenza
Dove aspetti che coinvolgono più direttamente le produzioni locali e lo sviluppo di sinergie con il sistema economico mondiale acquistano sempre maggiore interessa è sempre più richiesto una combinazione di fattori come l'innovazione tecnologica la flessibilità produttiva la capacità di costruire sistemi trans territoriali a forme di Rete aperto
Sono emersi alcuni modelli d'economie locali e regionali che realizzano un cammino di sviluppo integrando ed è soltanto due tipologie di evoluzione
Uno sviluppo di tipo endogeno caratterizzato cioè dalla valorizzazione della ricchezza delle dotazioni calda identità e esternalità specifiche del contesto territoriale
Uno sviluppo di tipo esogeno che deriva dalla posizione gerarchica delle imprese
Intesa come capacità di connettere i sistemi territoriali diversi nella Rete globale delle relazioni economiche i cui livelli superiori controllano la circolazione del capitale finanziario dell'informazione strategica
Da analisi della dimensione la dimensione locale dello sviluppo che risalta il particolare
Il particolare rilievo della componente tecnologica
Che mettendo in relazione i diversi sistemi produttivi locali ne permette la crescita e l'affermazione del mercato internazionale
In questo senso quindi è possibile superare l'apparente paradosso che rende possibile una crescente autonomia e valorizzazione dei sistemi locali
E territoriali in un ambito economico sempre più permeato dalle reti globali
Il processo produttivo si configura quindi sempre meno come percorso sequenziale
Definito dalla trasformazione di determinati importi in auto tutto
Ma implica un patrimonio di conoscenza di sapere scientifico e tecnologico che svolge un ruolo essenziale nel generare quei vantaggi competitivi indispensabile ormai per la sopravvivenza e lo sviluppo dell'impresa
Questa analisi di questa analisi parlerò più avanti trova una importante applicazione nel settore delle comunicazioni e dell'informazione
Il senatore Rognoni ha ricordato i due disegni di legge che e il Governo ha presentato già dal luglio scorso in Parlamento che sono sale nella Commissione competente del Senato
Una parte non secondaria del delle proposte riguardava il servizio pubblico radiotelevisivo
Gli obiettivi possono essere così riassunti innanzitutto nel mercato radiotelevisivo di Noemi servizi viene gestita di una presenza di attività del servizio pubblico radiotelevisivo
In secondo luogo è urgente un nuovo assetto societario dell'azienda RAI in grado di garantire la massima efficienza età massima diversificazione delle attività
Occorre poi predisporre sì è stato detto un canale federale però la espressione esatta del disegno di legge che il secondo disegno di legge non quello mille ventuno quelle mille centotrentotto dice
Una rete da affidare ad uno o più società con valenza territoriale di ampie dimensioni queste la formulazione dell'anno
Ma io credo che ciò che è importante estenderà nozione di servizio pubblico anche ad altri servizi resi possibili dalla innovazione tecnologica
Vorrei fare una premessa il disegno di legge contiene alcune scelte di carattere generale aperte però al dibattito sulle modalità e sulle forme di attuazione
Siamo in un periodo di grandi e rapide innovazioni c'è rimasta forse un'unica certezza la necessità di promuovere il cambiamento ma per far ciò dobbiamo aprire al massimo la discussione
La proposta delle Regioni e delle Province autonome dimostra che il metodo adottato ha prodotto importanti risultati
E non dobbiamo aver paura del confronto delle idee come quando come sta avvenendo l'obiettivo e comune
Tocco adesso il problema dell'assetto societario della RAI
In questi anni da più parti si è osservato che la forma societaria dell'azienda RAI si presta ad una gestione non ottimale delle risorse
Ma non solo
In un tempo caratterizzato dalla presenza di mercati a diversi livelli
Frammentati e al tempo stesso convergenti
Occorrono strutture societarie snelle in grado di garantire processi decisionali Autonomie Tempestini capaci di responsabilizzare il merci mentre e i lavoratori
Ecco allora l'ipotesi di una holding
A cui dovrebbero far capo società partecipate incaricate dello svolgimento delle diverse attività
Questa scelta presenta notevoli difficoltà pensiamo solo alla indizione delle attività che devono essere separate
è una strada però necessaria se si vuole che l'azienda operi nei diversi settori delle comunicazioni
Per comprendere più a fondo il problema della riforma dell'assetto proprietario occorre ricordare che la società deve comunicazione dell'informazione caratterizzata dalla presenza di molteplici servizi
Che ampliano il numero delle voci impone l'obbligo di ridefinire lo stesso concetto di servizio pubblico e quindi le ragioni che presiedeva la necessità di una contribuzione fiscale da parte dei cittadini
Tutti crediamo che le attività di servizio pubblico debbano caratterizzarsi per la qualità per la capacità di proporre modelli culturali avanzati e innovativi
E quindi per la presenza di spazi dedicata ai temi della società per l'offerta di spazi ai giovani talenti ai giovani creativi
In altre parole il servizio pubblico non deve limitarsi a rincorrere modelli in prevalenza commerciali ma proporsi per la comprensione dei fenomeni sociali per raccontare la realtà nella sua complessità
Anche la programmazione audiovisiva film e fiction documentari può e deve caratterizzarsi in prevalenza per la qualità questo non significa ovviamente puntare ad un ruolo marginale dell'azienda pensa di ricercare nuove formule anche per il finanziamento delle diverse attività
Il mercato globale in impone inoltre anche all'azienda RAI che una parte importante alle che una parte importante delle sue risorse
Siano impiegate nel ricercare qualche banchiere radiotelevisivi ed impegnarsi in altri sette ori penso innanzitutto ai nuovi servizi consentito dall'innovazione e dalla motovedetta e dall'ampio campo delle telecomunicazioni e chiara a tutti però che non tutte le attività possono essere finanziate con risorse fiscali
Il modello della holding finalizzato anche acconsentire l'ingresso dei privati indeterminati attività e acconsentire giorni venti ore alleanze con altri soggetti l'obiettivo è far sì che la RAI diventa un soggetto globale
Con un importante ruolo internazionale
Il mercato è ora caratterizzato dalla formazione di alleanze non solo tra i grandi gruppi di telecomunicazioni
Ma anche tra questi ultimi e i produttori di servizi e contenuti sono sicuro che la RAI potrà svolgere un ruolo importante a livello mondiale ma per fare questo occorrono profonde riforme
Un breve cenno ad una questione che mi sta particolarmente a cuore in questi anni abbiamo mostrato scarsa attenzione le trasmissioni radio televisive destinate all'estero in particolarmente alle comunità di origine italiana
Il legame che ancora tiene uniti ad ogni tanti cittadini sparsi nel mondo deve essere salvaguardato
Al tempo stesso il satellite deve diventare uno strumento utilizzato con sapienza che aiuti anche a veicolare all'estero le realtà positive del nostro Paese
Che contribuisca a creare intorno a noi quella fiducia il quella Stino di cui tanto abbiamo bisogno nel momento in cui cerchiamo di svolgere un ruolo politiche ed economico nella comunità internazionale
Il documento delle Regioni e delle Province autonome dimostra che era corretta la volontà espressa nel disegno di legge diretta a creare un sistema decentrato di comunicazione radio televisive
Vi è un sostare a iniziale apprezzamento per l'impostazione del disegno di legge
Però questa esigenza non ha trovato unanimi consensi tra le forze politiche e credo che anche in questo dibattito come come mi è stato detto
Si sono emerse Riserve e contrasti ha del resto l'abbiamo constatato all'interno della ottava commissione del Senato nel dire discutendo di questi temi
Ora io vorrei ricordare che lo ha detto già egregiamente il senatore Rognoni
Nel disegno di legge adesso all'esame del senato
Vi è una sola norma che riguarda la la RAI sempre
Vi è una sola norma che riguarda la RAI
Ed è quella secondo cui l'autorità nello stesso momento in cui deciderà trasferimento sul satellite di una rete Mediaset dovrà
Stabilire che una delle reti RAI pur nella unità del servizio pubblico radiotelevisivo non dovrà ricorrere alla pubblicità questa è l'unica norma che c'è questo disegno di legge
L'altra norma che riguarda l'assetto societario la holding come ho detto prima riguarda e nel come diceva giustamente Rognoni è nell'altro disegno di legge mille centotrentotto
Cioè quello che sarà e sarà esaminato dopo che questo disegno di legge mille ventuno sarà stato approva
Quindi abbiamo tutto il tempo per discutere di questo
E qui e io credo che sia un pregio del disegno di legge aver lasciato aperta la questione
Si parla con Morricone ricordato prima di questa dimensione territoriale campi a dimensione territoriale ma non è detto se non è specificato nulla perché questo è un problema che va dibattute va più battuto anche a ragione Rognoni
O il mondo delle televisioni locale
Parlando del documento delle Regioni delle Province
Io vorrei dire questo io sono contrario alla proposta di creare una struttura articolata su base semplicemente regionale
Poiché essa non disporrebbe di risorse sufficienti
Risorse per produzioni di alta qualità e in ogni caso ci troveremmo di fronte ad una invasione ad attività che il giusto riservare in via principale all'emittente locale
Ho dei dubbi sulla proposta di una struttura nazionale a cui partecipano tutte le regioni e ciò perché individua in esso il forte pericolo di una continua conflittualità interno e della impossibilità di garantire una vera e forte autonomia delle nelle realtà territoriali
Ho sempre pensato invece alla possibilità di creare entità macroregionale dotate di completa autonomia il cui capitale azionario dovrebbe essere in maggioranza nelle mani delle Regioni mentre la minoranza potrebbe essere gestito dalla RAI un simile mi del modello individua il superamento del decentramento in favore di un modello autonomo
La necessità di strutture aziendali forti è imposta dagli stessi utenti che richiedono servizi sempre più sofisticate e complesse che comportano costi molto alti
Le strutture macro regionali consorziate tra ruolo potrebbero dar vita ad un canale nazionale in cui solo una parte della programmazione potrebbe essere comune a tutto il territorio nazionale
Nel trimestre potrebbe essere riservato alle popolazioni servite per ciascuna macrostruttura
Con questo modello si consentirebbe la realizzazione di produzioni importanti
Che per potrebbero anche essere offerte sul mercato internazionale
Spesso dico che le varie emittenti potrebbero valorizzare le realtà culturali che al contempo indirizzarsi ai paesi limitrofi
Ad esempio la struttura del Nord teste potrebbe guardare anche all'Europa mitteleuropea e quella del Sud dal Mediterraneo
Penso sarebbero possibili intese coproduzione con altre emittenti locali ed estere
In aggiunta sarebbe possibile l'ingresso dei nuovi servizi di telecomunicazione
Pensiamo non sola quelli on line ma anche alla televisione digitale locale e ai servizi educativi
Un simile Vito modello svilupperebbe anche una benefica concorrenza tra le diverse emittenti e si favorirebbe la crescita di una forte industria dell'audiovisivo in tutto il territorio
Qualcuno sostiene che un tale progetto non potrebbe essere finanziato mi proverò a dare qualche cifra metà del cannone tenuto conto di un recupero dell'evasione significa intorno al mille duecento miliardi
Aggiungiamo circa trecento miliardi tra sponsorizzazioni e pubblicità istituzionale e ipotizziamo contributi regionali minimi di trecento miliardi da cifre di mille ottocento miliardi
A cui potrebbero sommarsi proventi dalle vendite dei programmi e dei nuovi servizi di telecomunicazione
Come vedete si tratta di una tu insomma di una certa importanza non vorrei peraltro si credesse che questa impostazione territoriali escluda un ruolo importante di ciascuna realtà nel cavo delle grandi città
Sono comunque consapevole che anche qui sì troviamo di fronte a un problema che dovrà essere affrontato del momento della realizzazione del progetto cioè questo è un dibattito una discussione che deve continuare perché mille centotrentotto verrà dopo il mese venturo
è certo comunque che tutti i disegni di legge elaborato dal ministero delle Poste e Telecom rivela sempre cercato via ogni a di allontanare ogni tentativo dirigistico
Un elemento finale mi sembra cruciale nella discussione abbiamo bisogno di rilanciare la produzione audiovisiva su tutto il territorio nazionale e la presenza di una emittente federale rappresenta una occasione straordinario
Questa è naturalmente che ho detto è una è un'idea sulla quale si può discutere si può dissentire si può migliorarla io questo però queste sono le linee e nel disegno di legge las la scarna norma che estremista lascia tutte le possibilità quindi non non è un precostituito alcun modello in particolare
Ora concede ora una questione che considero molto importante e voi sapete che il Governo ha inserito tra le priorità della propria azione un miglioramento del sistema educativo dell'università e della ricerca e della formazione
Il mercato del lavoro marginalizzata sempre più coloro i quali non sono in grado di operare con i nuovi strumenti elettronici
Ebbene le nuove tecnologie trasmissive nuovi servizi offrono già ora strumenti già decisivi per la realizzazione di queste politiche
Penso ad esempio alle reti tematiche ai corsi svolti con supporti audiovisivi ai servizi on line
L'uso delle microonde combinate con il ricorso al satellite offrirà ulteriori capacità trasmissiva tutte queste sono attività di servizio pubblico che dovranno essere remunerate separatamente
E che per essere realizzate dovranno vedere la presenza di tanti soggetti pubblici e privati piccoli e gravi
Quanto appena detto può essere esteso oramai la nozione di servizio pubblico deve essere allargata anche alla a determinati servizi on line
Dobbiamo pertanto favorire la presenza di operatori in grado di club Baranes cablare le città sia pure con la garanzia del diritto di accesso per tutti
Intorno interconnessione del diverso infrastrutture
In teoria l'interoperabilità dei servizi di controllo sulle tariffe in cambio del transito sui beni pubblici gli enti locali dovranno essere in grado di ottenere la cablatura privilegiate di scuole ospedali biblioteche tariffe agevolate le stesse istituzioni per l'uso dei servizi
Siamo di fronte ad una discussione che coinvolge gli stessi fondamenti del nostro patto costituzionale questo non possiamo nascondercelo il diritto alla partecipazione in tutte le multe tipici forme tutelato incoraggiate nella Costituzione
Il diritto all'istruzione alla conoscenza dei diritti di tutti ad una cittadinanza globale
La possibilità di creare nuova occupazione il pluralismo informatico ed economico e l'elenco potrebbe continuare
L'Italia deve svolgerà un ruolo importante nella società delle comunicazioni e dell'informazione
Dobbiamo però avere il coraggio di rompere con il passato e creare le premesse per lo sviluppo con i rischi anche gli errori che ciò comporta
Ringrazio le regioni e le province autonome per il contributo questa discussione
Insieme condividiamo la volontà di favorire la crescita nuovi attività su tutto il territorio nazionale insieme dobbiamo studiare e capire quali modelli mentre possano sviluppare questa necessità
Da parte mia confermo l'interesse per un approfondimento del dibattito anche in altre sedi e quindi sono pronto ad altri confronti
Ma la la cosa importante e quindi vorrei richiamarmi ancora l'intervento del dell'amico Rognoni la cosa importante è che questa nuova fase delle telecomunicazione per la televisione il nostro Paese si apra ha più presto
Che noi entro mese di maggio entro il trentuno maggio abbiamo la nuova legge da quella legge mille ventuno replica cui
Carattere fondamentale dall'istituzione di un'autorità per le telecomunicazioni
è un anno norme antitrust sulle quali sostanzialmente abbiamo trovato degli accordi e nelle quali c'è una norma transitoria che anch'essa è sostanzialmente condivisa dalla larga parte del parlamento
Norma transitoria al cui centro c'è il nuovo Piano delle frequenze questo Paese finalmente avrà un nuovo Piano delle frequenze entro il trentun gennaio mille novecentonovantotto vi assicuro che non sarà una cosa facile però questo è una certezza finalmente noi disporremo di un piano delle frequenze se noi riusciamo a ottenere questo obiettivo io credo che poi
Tutto il dibattito si riguarderà la bella legge mille centotrentotto potrà svolgersi con maggiore serenità e potremmo affrontare anche i temi naturalmente della consiglio di amministrazione della RAI perché io non non vedo come necessario come inevitabile nel momento in cui un nuovo assetto giuridico della RAI si crea a siamo tutti interessati accelerare i tempi
Maggioranza e opposizione il mio appello è questo facciamo presto facciamo presto altrimenti il nostro Paese contornata un ritardo dal quale sarà difficile difficile poi il riprenderci
Grazie
Perché aumenta la Maccanico per le conclusioni
Il presidente della Lombardia Formigoni va apprezzato il riferimento locali Irma del ministro Maccanico è introducendo Formigoni volevo citare un brave in America dice Enti locali e locali non e non è sul pensiero andiamo bene sull'azione sia locale che nazionale conteneva udienza di fare qualcosa prego prego profilo sì
Io voglio innanzi
Voglio innanzitutto ringraziare di cuore i partecipanti a questo incontro che hanno colto tutto il nostro invito a partire dal ministro Antonio Maccanico alcuni versamento in particolare visto che ha dovuto interrompere la sua presenza al Consiglio dei ministri
Dico subito che l'incontro che abbiamo promosso come conferenza dei presidenti di regioni italiane vertere lo sapevamo su un tema su cui riaperto un dibattito aperto e anche accesso come abbiamo visto dal confronto molto chiaro devo dire tra i vari partecipanti all'incontro di questa mattina
Un dibattito che ha appena detto che non potrebbe essere diversamente anche fra i presidenti di regione
Che hanno lavorato parecchio su questo tema che rappresentano insieme come ovvio ed evidente una responsabilità istituzionale ma anche un ruolo politico a cui nessuno di noi rinuncia né intende rinunciare
D'altra parte continuo a credere che fosse utile e credo che in queste ore che abbiamo trascorso insieme lo dimostra di non fare il punto
Il punto a questo momento su uno scenario che in trasformazione
Continua potremmo dire tant'è vero che oggi rispetto al giorno in cui concepire Moen ponemmo in atto questo convegno gli scenari sono profondamente mutati
Probabilmente neppure quelli che sono stati definiti questa mattina saranno quelli definitivi lo dico perché ho la convinzione che il dibattito della proseguire debba approfondire sì
E ogni parte politica ma anche la Conferenza delle Regioni non mancherà di fare sentire
La sua idea o le sue proposte
Scenario profondamente mutato soprattutto
Credo di poter fissare in un punto
La mutazione intervenuta a partire dall'emendamento che porta la firma del ministro Maccanico
Prima con pesto normativo nell'ambito del quale veniva collocata l'ipotesi dirette tv federale uso il verbo all'imperfetto perché credo che esse l'emendamento sarà approvato probabilmente non si dovrà non si potrà neppure più parlare dirette tv federale
Infatti l'emendamento il ministro impone la RAI come Stato ricordato di presentare un piano di ristrutturazione ecco trenta Piredda l'anno venturo che le consenta pur nell'ambito cito pur nell'ambito dell'unitarietà del servizio pubblico di trasformare una delle sue reti televisivi in un'emittente che non può avvalersi di risorse pubblicitarie posso fare emergere azzecca
No vorrei chiarire che questo emendamento è contenuto riguarda alla il periodo transitorio la norma transitoria e non è in contraddizione
Con la norma nella mille centotrentotto nel quale si parla della struttura societaria nuova per la RAI e si parla ormai di quella Rete
Sì ma valenza penale territoriale non è un allora non è un cambiamento presto vorrei che fosse chiaro perché è solo una norma transitoria
Poi c'è raddoppiarli stava vacanze
Il problema c'è un misto e la durata di questa transitorietà eh no ma non lo dicono i consessi Leone soltanto per collocarvi ulteriormente la mobilità del dibattendo ora in contrasto con l'altro
Continua a ragionare prendendolo per buono se perduto voglio dire preso per per buono le sue affermazioni ovviamente la situazione nella quale della transitorietà nella quale
L'emendamento Maccanico ci pone con una rette televisiva Rai che non può valersi di risorse pubblicitarie è sempre ragionando per ipotesi
Mi chiedo quale potrà essere in questa fase transitoria l'atteggiamento dalla RAI mi sembra di aver capito anche dei contributi che dottori Iseppi ha portato questa mattina
Che la RAI in quest'ipotesi si appresta a rinunciare alla pubblicità sulla terza rete che ne raccoglie ora circa duecento miliardi trasformandola da generalista così come di fatto oggi è avete educational dove concentrare con le scelte di palinsesto più specifiche di un'emittente di servizio pubblico
Aggiungo ancora che sulla rete federale l'emendamento proposto al ministro pace
E mi sembra anche dalle affermazioni che lei ha fatto che si è in qualche modo un silenzio definitivo punta la transitorietà della norma
Allora ragiono dal punto di vista delle regioni o meglio di presidente dalla Regione Lombardia che riproporrà questa discussione all'interno dalla Conferenza dei presidenti di Regione alla luce di quello che il Presidente Regione Lombardia compreso il dibattito di oggi
E ritiene di poter proporre a nome della Giunta che presiede
Parto con una domanda brutale disco socchiuso dunque per le regioni
Io credo di no anzi non credo affatto
Penso che se le Regioni sapranno muoversi con le idee chiare questa nuova situazione potrebbe generare dal punto di vista nostro cioè quello di enti che hanno a cuore maggiori spazi informativi disservizio legati al territorio
Potrebbe avere questa situazione delle creare un momento nel quale collocare delle proposte positive
Intanto te lo dico subito io condivido linee generali
L'idea che la RAI rinuncia la pubblicità su una delle sue tre reti e si trasformi in una rete education cioè che assuma un chiaro posizionamento di servizio lasciando le altre due reti di assolvere a trecentosessanta gradi il compito di tv generaliste in un contesto che consenta loro di continuare a competere con gli altri operatori
Inter metodi ritenere che il contenuto di questo posizionamento
Non potrà che essere riconducibile a tre grandi aree l'aria dei programmi educational l'aria del servizio ai cittadini e l'aria dell'informazione locale che cosa voglio dire
I programmi educational magari con caratteristiche tali da farle ricadere nell'ambito dell'endotelio mentre cioè dell'apprendimento e formazione
Sollecitati anche attraverso momenti ludici di creatività
Il prodotto educational e certamente un prodotto di servizio la cui domanda può essere stimolata anche dalle pubbliche amministrazioni
è un prodotto che ha un consumo diffuso perché riguarda potenzialmente la formazione e l'autoformazione dell'intera popolazione a prescindere dalle fasce di età
è un prodotto inoltre incentivante lo sviluppo globale del mercato culturale
Manca di fatto ad oggi uno standard italiano per i programmi educational la RAI però a tutte le risorse la potenzialità per far diventare questo obiettivo parte integrale della propria mission
La seconda area quella che ho citato del servizio cittadini c'è ovviamente la realizzazione di spazi informativi con lo scopo di avvicinare i cittadini
Tra l'altro alla pubblica amministrazione
Aiutandoli ad usare il meglio i servizi da essa predisposti
Accogliendo le nuove tutto opportunità ma anche a far sentire la propria voce critica propositiva di suggerimento a creare insomma uno spazio maggiore di dialogo di rapporto insisto anche criticato tra cittadini e pubblica amministrazione infine interessare a che citavo quella dell'informazione locale
Già Di Bella ricordava il motto che io condivido del pensare globalmente dell'agire localmente
Moto d'altra parte è confermato da molte ricerche che mi sembra sancisca hanno in maniera definitiva la domanda di informazione locale presente nei cittadini degli spettatori della tv negli ascoltatori della radio nel lettore di quotidiani
Qui credo si impone per la Rai una grossa opportunità quella di vincere la sua sfida come servizio pubblico sì di dimostrare la sua capacità non solo di competere sul mercato ma anche di continuare a farlo
Senza rinunciare anzi esaltando il suo ruolo di servizio pubblico
Penso che la RAI potrà farlo incrementando la fascia di programmazione legata al territorio
Nella quale fare molta informazione locale con il segnale splittato e molta informazione rivolta a tutto il Paese dando voce all'innumerevoli voci che non hanno voce oggi nella nostra penisola
Nel progetto presentato dal presidente Badaloni ci sono su questo punto molti spunti importanti e interessanti che credo sarà possibile ricollocare in questo nuovo contesto
E credo che se la RAI farà o facesse questa scelta anche per le Regioni ci sarebbe una possibilità di intervento dico subito sono convinto che le Regioni non possono aspettarsi nessun legale in materia di federalismo ahimè a volte non vengono che neppure riconosciuti i loro diritti in materia di federalismo
E quando si fanno promotrici di iniziative costituzionalmente garantite
Vengono trattate come se fossero dei gruppetti eversivi e non dei rappresentanti democraticamente eletti il riferimento all'iniziativa referendaria di alcune regioni ovviamente voluto men che meno credo che le regioni possono aspettarsi regali nel campo dei mezzi di comunicazione di massa sul tema del federalismo mezzi di comunicazione di massa che sono uno strumento strategico
Per i difensori ad oltranza del centralismo
E che quindi non sono certamente disposti a fare concessioni sostanziali ad un'informazione più distribuita sul territorio
Allora credo che anche in questo campo le regioni debbano scegliere di rompere gli indugi e di assumersi delle iniziative concrete
Io ne voglio suggerire due
La prima è quella della realizzazione o meglio prima potrebbe essere quella avente come obiettivo di incentivare le tv che da anni fanno televisione sul territorio
A costituire assieme ad altri operatori economici una grande agenzia di produzione televisiva in grado di offrire alla fascia territoriale della rete RAI ma perché no
Anche ad altri veti nazionali interessate ad aprire spazi di informazione regionale
Programmi ben fatti fonti di quella cultura del territorio
Di cui il nostro Paese così ricco certamente c'è una forte identificazione tra il cittadino la propria città di nascita o d'origine la regione di appartenenza quindi a qualche cosa
Di fortemente sentito di fortemente radicato di fortemente in crescita dicevo risorse di cui il nostro Paese ricco e che aspettano di essere valorizzate fatte conoscere e diffuse
A questo nuovo strumento le regioni potrebbero partecipare
Io credo comunque in una posizione di minoranza perché ritengo che la maggioranza debba essere lasciata ad altri soggetti pedoni potrebbero dà una mano diciamo
Dando una mano
Per realizzare iniziative di coproduzione TV
Con altri soggetti pubblici e privati anche operanti all'esterno del nostro Paese coerentemente con le norme dell'Unione Europea che sollecitano le tv operanti sul continente a privilegiare produzioni nazionali ed europee
Questa agenzia dunque potrebbe operare sul mercato formato dei grandi network nazionali presenti in tutti i Paesi d'Europa e sul mercato delle tv indipendenti a carattere regionale
La seconda proposta che avanzo di carattere più strategico e vuole
Costituire uno spunto una provocazione diverso operatori io penso in particolare
RAI tiene come Mediaset mi rivolgo a questi tre operatori per vedere se potrebbero accettare l'idea di una iniziativa sperimentale da attuare in alcune regioni sul terreno della tv digitale interattiva
Non possiamo infatti non tener conto della rivoluzione che in atto nel mezzo televisivo
E che vede nel passaggio dal sistema analogico a quello digitale l'apertura di spazi nuovi diarie di sperimentazione per l'impresa è di una rivoluzione che non è solo tecnologica ma anche culturale
Equivoco una provocazione anche a me stesso agli amministratori di Regioni Province Comuni amministrazione pubblica locale ha delle cose da dire al riguardo le regioni sono interessate a partecipare a questo processo retail
Come ogni potere di dover svolge un ruolo in questa direzione
è volutamente appena perché la risposta non può essere facilmente positiva comporta una profonda trasformazione del modo di pensare e di agire dei governi locali cosa che evidentemente io auspico
Auspico perché lo svecchiamento dalla pubblica amministrazione
Un l'avvicinamento dei cittadini alle istituzioni avviene non soltanto trasferendo dei poteri dal centro alla periferia ma anche stimolando il rinnovamento dei governi che stanno in periferia altrimenti il rischio a cui lo di sottoporre i cittadini domani come oggi ad una nana
Va beh sazio oggi o ieri dal governo centrale domani da governi locali se non mutano di sostanza non possono che ripetere
Le esperienze negative che conosciamo e che soprattutto i cittadini conoscono ma dico
Al Milan vocazione che fa nella direzione dell'accoglimento positivo di queste proposte d'altra parte poco nei giorni scorsi ho letto che negli Stati Uniti la Federal Communication Commission cioè l'autorità federale in materia di telecomunicazioni approvato le direttive per introdurre la tv digitale negli Stati Uniti mettendo in moto un processo che porterà in circa dieci anni gli americani così sono le previsioni a sostituire il vecchio apparecchio tv
Con la web tv cioè con uno strumento in gara
Do di dare accesso contemporaneamente i segnali TV di qualunque provenienza e a internet valore economico di tale processo altro aspetto interessante è calcolato per gli Stati Uniti pari a circa ottocento mila miliardi di lire Conti benefici le ricadute dell'economia di quel Paese degli altri paesi che si mette solo su una strada analoga facilmente prevedibili
Ecco è anche per questi motivi che ci interessa Cardia
Ho con gli operatori questo lo posso dire come Regione lombardi rappresentandone
Il livello di come no diamo di poterlo dire dopo avere aperto il confronto con gli altri presidenti di Regione anche come presidente pro-tempore della conferenza dei presidenti di Regione
Mi auguro che gli operatori accettino questo nuovo che almeno dichiaro
Coppie di confronto teso ad immaginare anche di sperimentazione che ci consentano di costruire sulle
Nuove tecnologie che ruotano attorno alla vecchia scatola vecchia ma sempre interessante della tv una
Duplice prospettiva culturale da una parte ed economica e sociale culturale perché sempre più cittadini abbiano opportunità e occasioni di partecipare da protagonisti al grande mercato dell'informazione economica e sociale perché in quest'aria troviamo occasioni importanti e realmente innovative per le generazioni che si affacciava mercato dello oro e che qui possono rinvenire il terreno anche per creare nuove professionalità ovviare proprie iniziative autonomia il conflitto dopo il confronto dunque ulteriormente aperto mi ha come possono esserci altre occasioni
Di verifica e nel frattempo incasso comunque voi tutti per la partecipazione
Galletti no volevo precisare questo figlio
Diari dico che c'è un altro parola che volutamente non ha mai pronunciato in tutto il mio tipo di intervento credo che l'educational e interi tra le offerte di servizio e quindi non esiste per me quale essi si orienti verso creare informazioni servizi education anche perché questa decisione che prendere il consiglio d'amministrazione
Nella mia esposizione mi sono soffermato su alcuni diciamo esigenze che nasca
Pubblico sono legati i servizi e legate all'informazione tra i servizi mettere educational addirittura metto qua vincere attivo ma per il resto penso a una rete altamente competitiva di tipo nazionale che esperimenti nei ritratti nella fiction nel cinema cioè non penso assolutamente una rete che abbia un'area di tipo educational di questo tipo mentre invece sono da
Provare ogni forma di sperimentazione livello delle convergenze tra il sistema delle telecomunicazioni sistema della televisione a qualsiasi livello
Per i colleghi giornalisti al primo piano c'è una breve conferenza sta non avesse ancora parlato con le grazie