"L'Ulivo e i problemi delle piccole e medie imprese" dibattito organizzato nell'ambito della Festa de "L'Unità"

Iniziamo
Questo dibattito l'Ulivo e i problemi delle piccole e medie imprese
Presento
Si intratterrà su questo argomento la mia destra Paola Manzini parlamentare Sinistra democratica dell'Ulivo
Alla mia sinistra Giancarlo Sangalli segretario nazionale della CMA
All'estrema sinistra Duccio Campagnoli
Assessore della Regione Emilia-Romagna
Prima di dare inizio al dibattito
Vorrei dire che presenti in sala anche il segreto il presidente nazionale della CMA Gonario Nieddu che ringraziamo della presente
Bene iniziamo subito dando la parola alla Paola Manzini
Ma io ringrazio
Ovviamente dal CN anche ha voluto all'interno del Festival provinciale dell'unità come ormai devo dire anche consuetudine da diverso tempo organizzare questo incontro che ha al centro i problemi della piccola e media impresa e dell'artigianato
Ovviamente tocca a me in qualche modo con alcune battute veloci ovviamente aprire questo confronto e vorrei farlo dicendo innanzitutto che e questo o anno di lavoro problema di come dare risposta a esigenze pressanti delle piccole e medie imprese è stata una delle questioni centrali che non solo all'interno della Commissione industria della quale io faccio parte ma nel parlamento sono state oggetto di dibattito di confronto e spesso devo dire anche di larga convergenza oltre lo stesso schieramento di governo
Vorrei dire che questa questione è stato un po'trasversale su alcuni grandi appuntamenti che hanno caratterizzato la discussione di questa PrimaFase diciamo del mandato parlamentare
Sicuramente lo è stato e lo è ancora in riferimento alle tele che sul riordino del sistema fiscale contenute nella Finanziaria dello scorso anno e che sono attualmente oggetto di concretizzazione nella discussione in seno alla Bicamerale
Nel confronto con le associazioni della piccola e media impresa
Sicuramente questo tema è stato presente in un in confronto anche difficile
Su quello che viene chiamato il provvedimento Treu cioè questo provvedimento che ha riguardato
Le modifiche alcune non tutte ovviamente ma alcune importanti modifiche nel sistema di regolazione del rapporto di lavoro
Sicuramente questo tema è apparso centrale nella discussione circa la riforma di tutto il sistema degli incentivi alle imprese una delle questioni che spesso si se intorno
Vengono riportate anche nei dibattiti è che troppo viene dato al grande impresa poco viene dato alla piccola e media impresa ci sono anche delle cifre
Sangalli lo sa bene che sono pubblicate nella reso conto che annualmente viene prodotto alla commissione industria
Della Camera e del Senato e questi dati confermano effettivamente che c'è una sproporzione fra l'ammontare diciamo di risorse che pubbliche stiamo parlando di risorse pubbliche statali che vanno in direzione dei processi di ristrutturazione
Della grande impresa e risorse che invece vengono assegnate al sistema della piccola e media impresa che rappresenta nel nostro Paese
In termini di fatturato in termini di occupazione in termini di capacità di innovazione tecnologica una realtà non solo rilevante dal punto di vista quantitativo ma rilevante soprattutto dal punto di vista qualitativo
Questa è la questione sulla quale abbiamo cominciato a ragionare non ancora certamente risolta
Però con alcune cose importanti alcuni fatti non parole che sono già diventati legge dello Stato a che cosa mi riferisco mi riferisco a un pacchetto di modifiche
Che ormai viene chiamato un po'da tutti i legge Bersani
Che è stato oggetto di impegno della Parlamento nei mesi dopo la Finanziaria sostanzialmente fino alla fine di luglio di quest'anno
E che ha riguardato importanti leggi di incentivazione proprio al sistema delle impresa e segnatamente della piccola e media impresa un esempio per tutti
La legge quarantasei è una legge che finanzia da diciamo dei contributi per la innovazione la ricerca è stata una legge che va a suo tempo il legislatore pensò soprattutto indirizzata alla piccola e media impresa
Nessun uovo effettivo e concreto realizzarsi abbiamo potuto invece vedere come questa legge
Ha avuto più rilevanza per la grande impresa che non per la piccola e media cioè c'erano dei meccanismi che sostanzialmente tagliavano fuori il sistema della piccola media impresa
E anche dell'artigianato Orobie mentre la legge quarantasei e soprattutto per la piccola e media impresa più che per l'artigianato ma insomma la tagliavano fuori
In questo provvedimento abbiamo modificato il meccanismo
Abbiamo
Esteso diamo dedicati meccanismo nel senso che questo meccanismo diventa automatico e diventa più facilmente fruibile dalle piccole e medie imprese rispetto diciamo una situazione che invece prevedeva per larga parte escluse
Abbiamo
Modificato altri sistemi di finanziamento che riguardano la trecentodiciassette abbiamo modificato
La trecento ventuno estendendola tutto il territorio nazionale per la piccola e media impresa sulla base ovviamente delle percentuali che sono consentite dalla Comunità europea che è un sistema di finanziamento anche questa automatico
Parliamo di circa nove mila miliardi di complessivamente che vengono assegnati che a partire da le prossime settimane
Potranno essere oggetto di intervento per il sistema delle piccole e medie imprese ora io l'ho fatto una premessa ho detto che si tratta di diciamo un anno di lavoro
E sono la prima a riconoscere che molte questioni sono ancora oggetto invece di grande dibattito a cominciare dalla prossima Finanziaria
Dal tema della riforma della spesa pubblica in modo particolare riferito alla riforma del Welfare State
Alla questione relativa al portare a termine
Strumenti di politica attiva per quanto riguarda il mercato del lavoro che sono contenute in termini di deleghe dentro la Finanziaria dentro la legge Bassanini
E che devono essere attivate in un concerto con le associazioni imprenditoriali con le organizzazioni sindacali e trovare ovviamente necessario consenso
Per finire sulla questa è una questione che certo non è diciamo secondaria che è quella che riguarda la delega di passaggio di tutte le competenze amministrative alle Regioni per quanto riguarda la materia delle attività produttive in cui c'è anche l'assessore regionale drammi di Romania e che dovrebbe in qualche modo mantenere a livello centrale
Grandi Progetti direte diciamo per quanto riguarda la strutturazione degli interventi sui fattori di sviluppo delle piccole e medie imprese e lasciare invece alle regioni
Le modalità il funzionamento i modi con i quali attivare questi strumenti ecco io mi fermerei qui perché credo che sarebbe tedioso anche perché ascolta delle introduzioni molto lunga per consentire soprattutto al segretario nazionale accennare assessore regionale di esprimere le loro valutazioni e loro osservazioni
Dopo questo primo intervento diamo la parola l'assessore Campagnoli sentiamo cosa fa la Regione dopo aver sentito cosa ha fatto il Governo
Ma anch'io ai
Sono
Sono molto d'accordo con in quello che diceva l'onorevole Manzini noi
Abbiamo assistito
Credo in questo anno in questo primo anno di lavoro
Del governo dell'Ulivo
Ha un processo
Che credo noi stessi non potevamo diciamo così
Immaginare nei risultati che
Concretamente poi si sono realizzati essi vanno realizzando
Perché io vedo che
Tutto sommato
In questo Paese in questo Paese innanzitutto nelle sue diciamo energie le sue energie di sistema produttivo
Di cui le energie della piccola impresa
Rappresentano certamente una parte fondamentale ecco questo Paese
Ha dato prova di
Riuscire a mettersi per davvero a camminare
Io credo che in realtà valutando noi vediamo un
Processo veramente molto importante
Perché
Abbiamo assistito non solo diciamo agli affetti ai primi affetti
Del risanamento economico
A questa
Realtà per la quale oggi diciamo di questa Italia della quale molti osservatori dicevano che sarebbe stata la
Il fanalino di coda oppure addirittura
La l'uno indisciplinato diciamo nella
Costruzione della economia europea oggi invece di lenta in questi in questi mesi in questi giorni
Addirittura l'esempio che viene indicato ai protagonisti principali a Germania e la Francia come l'esempio da seguire
Per costruire davvero questa nuova realtà della economia europea
Credo che bisogna effettivamente sottolineare che
Si è messo in moto ma c'è allora io credo da partire davvero di qui
Un processo nel quale ecco
Di fronte ad una crisi profonda
Che noi abbiamo visto e che in fondo io credo corrispondesse anche diciamo così alla a crisi politica di questo Paese
E cioè la crisi del vecchio meccanismo insieme
Di un
Sistema produttivo e di una a politica per il sistema produttivo
Molto incentrato sulla realtà
Della a grande industria pubblica
E per altro verso della grande industria privata
E poiché nei meccanismi diciamo così di funzionamento
Del finanziamento pubblico che indubbiamente andavano in quella direzione
Abbiamo assistito al fatto che invece si afferma sempre di più
Questo valore questa Energia molto forte
Delle sistema produttivo in questo Paese rappresentato innanzitutto dalle sistema di piccola e media impresa
Mentre fino a qualche anno fa
Certo si cantavano anche le lodi della piccola e media impresa e però tutto sommato la si considerava come un qualche cosa di aggiuntivo
Rispetto ad un sistema produttivo nel quale la parte centrale
Veniva svolta dalla grande in creta dalla grande impresa ora
Ce
Una un sapevo Lezza più diffusa più forte che protagonista di una
Fase nuova per lo sviluppo di questo Paese davvero appunto il sistema di piccola e media impresa noi abbiamo
Visto nella nostra regione
La realtà di questo processo
In questi due o tre anni ultimi abbiamo visto che non era del tutto vero che i risultati anche molto importanti che piccola e media impresa della nostra regione come di altre regioni venivano realizzando di prendessero puramente e semplicemente la la realtà della lira svalutata
Perché si può dire invece che abbiamo assistito ad una crescita di capacità produttive
E anche ad una
Crescite ad un consolidamento della capacità di presenza sui mercati internazionale
Quindi c'è questa Energia se questa realtà
E io credo e questo può il punto che volevo sottolineare che
Ora si tratta a partire da questi primi provvedimenti di cui l'onorevole Mantini ci parlava
Ora si tratta di scommettere io credo ancora più fortemente sulla possibilità che come dire raggiunte le premesse per la costruzione di questa dimensione di economia europea
Sì posto però giocare una scommessa ancora più forte per lo sviluppo produttivo
E per una nuova qualità di questo sviluppo produttivo
Penso cioè che raggiunte queste premesse ora a partire dai prossimi mesi
A partire dai prossimi due o tre anni nei quali discuteremo non solo delle condizioni diciamo per raggiungere la realtà dell'economia europea ma anche della possibilità di veder decollare una nuova fase di sviluppo c'è appunto una scommessa forte da realizzare
Io credo che per giocare questa scommessa
Sia molto importante che
Si possa realizzare
Oltre diciamo così ai provvedimenti che già sono stati delineati una prima realizzazione di questo decentramento di ruoli e funzioni
Di cui ancora ci diceva Paola Manzini che dovrà vedere
Le risulta no nel mio sono molto convinte
Dovrà vedere anche nel settore delle attività produttive una a riforma legislativa che faccia sì che cresca il ruolo delle regioni e delle Autonomie locali nella possibilità di poter realizzare più fortemente politiche per il sistema della piccola e media impresa
E in realtà questo è necessario perché per intervenire nella realtà
Che fa la forza della piccola e media impresa che come sappiamo è rappresentata dalla forza del
Territorio nella quale nel quale lavori nel quale opera non c'è dubbio che la dimensione giusta sia quella di una politica scala anche regionale territoriale
Io credo che da questo punto di vista nuovi
Dovremmo affrontare innanzitutto tre punti
Li espongo semplicemente come temi per
Sentire su questo e quindi anche un po'una domanda l'opinione autorevole di Giancarlo Sangalli
Il primo punto e lucido per primo perché so che è stato quello forse più fortemente io credo molto giustamente sottolineato anche dalla CMA è quello di
Poter operare per avere una ancora più forte crescita di nuova impresa
Di nuova impresa
Come quella rappresentata dal lavoro autonomo e dall'esperienza della impresa artigiani
Guardate io penso che questo sia un problema fondamentale anche per la nostra regione
Questa è una regione che ha costruito un tessuto fortissimo
Di piccola impresa di lavoro autonomo di impresa artigiana
Ma queste esperienze è figlia della grande crescita diciamo così della produzione meccanica della produzione manifatturiera che avete costruito
Tanti di voi
A partire da una grande capacità di lavoro e poi dal coraggio di iniziativa
Certamente io ad esempio mi domando che cosa può essere l'equivalente di questa grandissima costruzione
Di tessuto di piccola impresa di piccola impresa meccanica e manifatturiera che abbiamo conosciuto io nei dieci venti anni che abbiamo alle spalle proiettato nel due mila proiettato oltre il Duemila
E cioè come fare sì che possa esserci anche per una nuova generazione di giovani
Che sono diciamo così anche ai nostri figli Diversi quindi da a quello che è stata l'esperienza della realizzazione
Della impresa artigiana e della piccola impresa degli anni che abbiamo alle spalle quale può essere diciamo l'esperienza che costruisce una fase altrettanto forte
Di capacità di lavoro e d'impresa come quella che abbiamo conosciuto
Probabilmente
Ci sarà diciamo così la necessità di far crescere non solo l'impresa della macchina ma l'impresa della intelligenza della progettazione
Della capacità di misurarsi con le nuove tecnologie
E allora appunto come si costruisce nuova impresa
Lavoro autonomo come si quasi che
Ci possa essere un passaggio in cui il patrimonio costruito non si disperde e quindi come si fa fronte a politiche che consento ne permettono la successione di impresa
In secondo luogo questo è il secondo punto penso che sarà molto importante
Vedere quali saranno gli affetti e quali debbono essere allora i modi migliori
Per realizzare quella parte di riforma fiscale che riguarderà anche la dimensione regionale e che come sapete è rappresentata dalla realizzazione della nuova imposta sostitutiva delle altre non aggiuntiva
E cioè questa imposta regionale
Sul valore aggiunto di impresa
Che appunto dovrà sostituire la vecchia i loro i vecchi contributi sanitari che quindi naturalmente non dovrà rappresentare una gravi o ma invece dovrà rappresentare innanzitutto un fortissimo snellimento del rapporto della piccola impresa con il fisco
Che potrà essere una imposta per come costruita che favorisce l'investimento
E quindi l'investimento produttivo e che io credo questo è un orientamento diciamo di cui sono convinto potrà e dovrà rappresentare anche diciamo un nuovo strumento con il quale arrivare anche ad una fortissima semplificazione
Del concetto dei gli incentivi verso l'impresa
Sinceramente io sono convinto che nei prossimi anni quando questa riforma fiscale potrà arrivare a regime potrà avere diciamo così meno senso che il rapporto il sostegno all'impresa la piccola impresa all'impresa artigiana
Avvenga con i vecchi meccanismi delle leggi che danno incentivi e invece penso che si potrà e si dovrà agire da parte delle regioni
Attraverso l'uso snello ed efficace del lo strumento fiscale in maniera tale di fare sì che l'impresa anche attraverso il meccanismo di funzionamento di questa imposta possano dirci appunto quelle agevolazioni verso la sua iniziativa di investimento verso la sua realizzazione
Di nuovi posti di lavoro verso la realizzazione della innovazione tecnologica
Il terzo punto che credo dovremo affrontare
E quello
Che come giustamente viene sottolineato rappresenta ancora io credo un punto di ritardo e di peso forte del nostro Paese rispetto alla possibilità di esprimere pienamente una grande potenzialità produttiva ed è indubbiamente allora quello del insieme insomma del sistema del credito in questo nostro paese ed anche in questa alla nostra Regione
è vero che noi stiamo assistendo ad una fase molto importante di calo dei tassi di interesse
Questo è un fenomeno molto importante molto importante per i processi di investimento
Ma a credo che il problema vero da affrontare sarà quello di costruire davvero il sistema del credito la banca
Che consente alla piccola impresa l'impresa artigiana di esprimere pienamente tutte quante le sue potenzialità e quindi la banca che
Si rapporta davvero diciamo alle necessità dell'impresa noi in questa regione
Abbiamo un patrimonio formidabile come voi sapete benissimo e quello costruito innanzitutto dall'esperienza delle associazioni questo patrimonio rappresentato dalle cooperative di garanzia dal
Sistema dei consorzi di garanzia del Consorzio regionale di garanzia molto opportunamente i provvedimenti del ministro Bersani sono intervenuti anche in questa direzione ma insomma io credo che
C'è da fare su questo punto sulla Rete del sistema del credito qualcosa di molto importante insomma
Credo che sia avvenuto il momento e ci sia la possibilità nei prossimi due o tre anni di fare sì che questa dimensione della costruzione diciamo dell'economia europea veda un protagonismo o molto molto forte del sistema di piccola e media impresa che va assunto come la vera carta che questo Paese ha a disposizione per le sue possibilità di sviluppo produttivo
Credo che se vogliamo davvero parlare anche per realtà come quelle del sud di questo nostro Paese di nuove possibilità di lavoro di nuove possibilità di sviluppo occorre che questa scommessa
Delle grandi potenzialità della piccola e media impresa venga seguita fino in fondo vorrei sentire
Da Giancarlo quali sono le sue idee le idee dei laici Enea in questa affascinante credo presente e futuro anche se molto difficile che ci abbiamo di fronte
Restiamo
Cioè Compagnoni la parola ora Giancarlo Sangalli segretario nazionale insieme a
Bah grazie Presidente grazie anche a mera parlamentini a Duccio Campagnoli per avere introdotto un dibattito che
Anche in questo contesto trova secco qualche una qualche problematicità non solo ambientale
Vedete a parlare di piccola impresa
Oggi può sembrare più semplice che in altri tempi ma le affermazioni che nella loro esposizione hanno fatto sia Paola Manzini che Duccio Campagnoli
Anche in questo ambiente non erano scontate soltanto poco tempo fa
Vedete l'Italia è una nazione di piccole imprese
Però ci si M a corti da poco che era un'azione di piccola impresa
Le imprese sotto i duecento dipendenti nel nostro Paese sono il novantanove per cento delle aziende novantanove per cento vedete dal mille novecentottanta al mille novecentonovantacinque secondo i dati della contabilità dello Stato quei a queste impresa e si è rivolto il tre per cento della spesa pubblica complessiva destinata all'impresa il novantasette per cento della spesa pubblica destinata all'impresa è stato invece ha rivolto all'un per cento delle imprese cioè quelle pubbliche e private al di sopra dei duecento dipendenti cosa c'era dietro
Oltre ad una concezione dello sviluppo che ha dato i risultati che a tutti noi sono noti soprattutto nel Mezzogiorno del nostro Paese
Chi era diretto in realtà un'idea che era un'idea abbastanza trasversale alle diverse forze politiche
Che per trascinare il Paese verso gli obiettivi di essere una grande potenza industriale del mondo bisognava basarsi principalmente esclusivamente sulla capacità propulsiva di innovativa della grande dimensione industriale ed imprenditoriale
è questo l'idea che ancora oggi affascina molti però non è la nostra economia
E devo dire peraltro che non è neppure l'economia europea perché in Europa le piccole imprese sono il novantasette per cento dell'impresa la dimensione economica che noi conosciamo è una dimensione fatta di piccole e piccolissime imprese
Dove questa dimensione è stato organizzata è stata sostenuta è stata in un qualche modo accompagnata nel proprio itinerario di sviluppo
Abbiamo le regioni che hanno i più alti standard economici del nostro Paese l'Emilia Romagna è una di queste regioni
Dove si è capita la forza la potenzialità della piccola impresa dove anche la sinistra ha saputo ragionare in un declinando in modo diverso l'idea di grande impresa di piccola impresa
L'idea di collaborazione tra questi sistemi ebbene abbiamo i più alti livelli di reddito del nostro Paese abbiamo i più alti livello di servizi sociali dei servizi sanitari e i servizi pubblici che non sto Paese sia in grado di garantire dove c'è la piccola impresa c'è insomma una grande redistribuzione del reddito e quindi c'è un grande equilibrio sociale prima ancora che un grande equilibrio economico
è quello che adesso in tanti chiamano la capacità di creare coesione sociale delle piccole imprese
Io parto da questo ragionamento perché fra qualche giorno
Nel nord nord est padano della nostra repubblica sì dovrebbero ottenere delle elezioni per stabilire di indipendenza della Padania
Sono elezioni farsa come è stata farsa oggi quella che si è avvenuto che si è tenuta a Venezia
Quando si sono bruciate o quella che si terrà lei tessere dei sindacati dei lavoratori sono però elezioni che debbono ad ognuno di noi fare intendere che siamo di fronte a un grande rischio
Di tenuta dell'unità nazionale
E questo rischio di tenuta dell'unità nazionale è un rischio di tenuta della coesione sociale ed economica del nostro Paese
Vedete si è aggravato il tema della differenza tra nord e sud tra Regioni forti regione deboli anche all'interno del Nord
Ci sono regioni che hanno indizi di crescita del prodotto interno lordo che sono elevatissime sei sette punti che esportano a livelli assolutamente delle più alte delle dei più alti indici europei
Ci sono regioni che hanno un prodotto interno lordo negativo
Che non hanno esportazione che hanno indici di disoccupazione schietto con il venti trenta per cento ci sono Province nel nostro Paese una di queste Enna la più grave nella quale si è fatto il primo patto territoriale cioè si è avviata la prima forma di concertazione territoriale di governo dove ogni cento ragazzi che si incontrano per strada sessantacinque di questi sono disoccupati adesso e sono certi che saranno disoccupati nei prossimi dieci e nei prossimi vent'anni
C'è un divario che le imprese in un qualche modo hanno colmato ma c'è anche una necessità e qui rispondo un po'alle cose che che chiedeva Campagnoli c'è una necessità di riorganizzare di dare forza alle comunità nel senso della comunità che poi collabora con le altre comunità ed entra nella competizione globale che prima ancora che i movimenti politici hanno posto proprio le imprese
Vedete le piccole imprese Duccio sono legate al proprio territorio ma contemporaneamente relazionano con i mercati di tutto il mondo siamo in un'epoca di globalizzazione dei mercati i territori comuni coro con il mondo
Lo Stato centrale quando questo diventa uno stato
Che propone soltanto burocrazia che fa crescere gli adempimenti che rappresenta storture che non fa funzionare i servizi generali necessari
Quando è uno Stato contro viene vissuto prima di tutto dalle in paese
Che come abbiamo visto sono prevalentemente le piccole imprese come un'entità inutile come una sovrastruttura che blocca il dialogo il rapporto tra comunità locali e comunità globale tra mercati locali e mercato globale
Vedete una parte di origine della spinta separatista che viene da una parte delle zone del nostro Paese e che alle quali bisogna fare molta attenzione non per le cosa di folklore ma per quello che c'è dietro di sostanza
Deriva dal fatto che
Questa politica sulla grande impresa sui grandi settori sulla grande distribuzione questa politica che ha teso a privilegiare il grande rispetto alle comunità
è una politica che è miseramente fallita assieme al fallimento del sistema politico che l'ha prodotta
è una politica che miseramente falliti fallita perché non era la politica adeguata al nostro sistema economico
Adesso ci si accorge che riusciamo per merito anche dalla politica di questo governo ma certamente per merito dell'andamento generale dell'economia del nostro Paese
A essere forse più avanti della Francia e della Germania nel raggiungimento dei parametri di Maastricht
Però badate bene che riusciamo ad essere forse più avanti della Francia e della Germania
Dico io adesso con un po'di Rio dire Unia pensando soprattutto ai sindacati nonostante che la nostra economia sia fatta dal novantanove per cento di piccole imprese
Non saremo forse più avanti perché la nostra economia è fatta proprio da piccole imprese perché riusciamo a creare nelle regioni nelle quali prevalente la piccola impresa
Capacità di innovazione capacità di competizione che derivano anche da una cultura del lavoro che si diffonde nelle nei negli ambienti delle piccole imprese che è una cultura dell'abnegazione al lavoro della partecipazione generale della
Comunanza tra imprenditore lavoratore dipendente
Che respirare un'atmosfera di valori che non possono più esseri il regime intatti
Divisi frazionati come si poteva pensare dovesse essere in un modello che basava le relazioni del lavoro le relazioni industriali sul grande sindacato della grande industria
è un altro il mondo che si sta presentando ogni cinque posti di lavoro che si sono creati l'anno scorso quattro sono di lavoro autonomo uno solo di lavoro dipendente
Il mondo del lavoro sta universalmente cambiando si stanno spostando le quote del lavoro dipendente della grande industria della pubblica amministrazione stanno diventando sempre più limitate rispetto al lavoro della piccola impresa al lavoro
Al lavoro delle al lavoro indipendente al lavoro parasubordinato al lavoro settimanale mensile precario al lavoro mobile al lavoro
Che che assume nuove modalità lavoro fatto da casa lavoro
Che che chiede relazioni che non sono più le relazioni di prima
Lo scenario che si presente uno scenario in cui la flessibilità non è come dice Cofferati il termine angusto nei quali infiliamo la nostra la nostra cultura
Derivata da questo tempo così deteriore in cui la flessibilità è nelle cose
Se non si fosse così se non si assumesse questo tipo di cultura semplicemente ci troveremmo di fronte alla al tentativo di riconfermare in Italia l'ultimo baluardo del Monopoli ISMU
In una fase in cui tutto il mondo sta spostando il proprio modo d'essere verso regimi verso sistemi in cui la libertà di mercato tende o cerca di affermarsi
Vedete quando un piccolo imprenditore apre la mattina
Alza la mattina il telefono ancora alza un monopolio quando accende la luce accendo monopolio quando va in una banca va in un monopolio
Quando si rivolge a un ufficio di collocamento si rivolge a un monopolio cioè non c'è libertà di mercato
Non c'è non ci sono soggetti che competono non si creano le condizioni per cui dalla competizione possono nascere vantaggi e io temo che per quanta buona volontà ci metta il ministro Bersani il presidente Prodi questa coalizione di governo a cui io auguro
Lunga vita perché abbiamo bisogno di un governo che finalmente governi per un po'di tempo e possa portare a termine un programma che sia dato
Che la privatizzazione della Telecom o la privatizzazione dell'ENEL saranno privatizzazioni tutto sommato
Saranno molo sarà un monopolio pubblico che diventerà un monopolio privato e saranno finanziate dall'utenza che invece l'utenza che sta tutti i giorni sul mercato
Io temo che le grandi privatizzazioni sia un un modo per drenare ulteriori risorse verso quella che sarà la sfida dei prossimi anni verso quelle che saranno le questioni centrali su cui si giocheranno
I sistemi economici nei prossimi anni c'è la gestione delle risorse strategica l'informazione la comunicazione i trasporti l'Energia le la gestione delle fonti di approvvigionamento energetico
Allora questo è ciò che noi avremo abbiamo questo è quanto noi abbiamo di fronte
Io credo che il governo abbia fatto nel corso di quest'anno e lo dico va benissimo credo con molta serenità d'animo abbia fatto più di quanto
Credo avesse pensato di fare
E certamente più di quanto avevano fatto molte coalizioni di governo negli anni precedenti
L'elenco che ci è stato presentate un elenco vero ed è un elenco anche di intenzioni non fittizia io per esempio vedo come un'ottima intenzione ancora la parte che riguarda la riforma del sistema fiscale del nostro Paese
Noi siamo di fronte a un sistema che è insostenibile
Il sistema fiscale nel nostro Paese un sistema che preme sul reddito e in modo particolare su un reddito da lavoro il suo reddito di impresa ormai a livelli che sono inconciliabili con la media dei nostri competitori europei
Si va ormai a un sistema fiscale che preme sul reddito per quasi il sessanta per cento
La media nazionale quarantatré
Ma quando si prende arredi o di un'impresa si scopre che se quel reddito venisse integralmente dichiarato B e si compone S. Rocco le diverse funzioni che agiscono su quel reddito si arriverebbe al sessanta per cento di pressione su un reddito questa pressione su un reddito è insostenibile e rende impercorribile ogni altro tipo di riforma se prima non si abbassa la pressione fiscale surrettizi
Io devo dirlo con molta serenità ma noi sì abbiamo nei prossimi giorni ad un dibattito sulla riforma dello stato sociale che per quanto ci insistiamo a un grande tema di fronte
Che è quello della riforma del sistema della previdenza sociale ed alla riforma delle pensioni
Ora tutti noi sappiamo che siamo arrivati a un punto insostenibile
Qui in cui le nuove generazioni non hanno speranza di avere una pensione perché ci sono meno persone che lavorano di quelle che attualmente sono pensionate sarà sempre più così
In cui la speranza di di una pensione non può che derivare da un profondo trasforma da una profonda trasformazione dei meccanismi delle modalità su cui si regge l'attuale sito sei situazione della previdenza sociale
Io vorrei dire questa sera
In modo informale lo diremo al Governo in modo più formale noi siamo pronti
A affrontare integralmente la riforma dello Stato sociale a partire e non a seguire dalla riforma delle pensioni nel sistema pensionistico
Noi siamo pronti a dire che le pensioni di anzianità sono un sistema che è insostenibile per qualunque economia che posta reggere sulla base dell'economia di mercato della competizione con gli altri mercati
Che il sistema delle pensioni di anzianità va progressivamente ma anche velocemente portato all'equiparazione con gli altri sistemi europei
Noi siamo pronti a dire
Che è necessario allungare la vita lavorativa delle persone per fare in modo che la gente goda di meno della pensione in termini di anni di quanto capita adesso ma posta lavorare di più e possa lavorare in condizioni che siano condizioni
Che di danno quel minimo di dignità che non sarebbe garantito tra dieci quindici anni a chi si dovesse trovare nella condizione di andare in pensione siamo pronti ad affrontare questi temi
Però ad un'unica condizione che crediamo che il governo debba trovare adesso la forza di poter affermare nella condizione questa tutti a quel tavolo tutti a quel tavolo a parlare dei propri dalle proprie dei propri pregi banche a dire con chiarezza i propri difetti noi siamo per dire che si può fare la riforma delle pensioni se si agisce prima
Cosa molto semplice da fare su alcuni aspetti non significativi dal punto di vista economico ma tanto importanti dal punto di vista simbolica politico riformiamo le pensioni ma riformiamo le per tutti e nello stesso modo
Poniamo tutti nella condizione di potere essere vecchi quando si è vecchi eh no che per un artigiano essere vecchio vuol dire esser vecchio cinque anni dopo di un lavoratore dipendente
Poniamo tutti nella condizione che se non ci sono i soldi i soldi non ci sono per nessuno
E non ci sono per i dipendenti della Banca d'Italia non temete ci sono per l'esercito che va in pensione dopo vent'anni o venticinque anni poniamo cioè togliamo di mezzo i privilegi e trattiamo su tutta la linea
Senza farsi frenare
Perché ci sono troppe forze che vogliono frenare rinnovazione io al governo dell'Ulivo consiglierei una cura contro le eccessive frenate temo che in una fase come quella che si avrà ripromette occorre il coraggio della mobilità politica occorre il coraggio del dialogo a tutto campo occorre il coraggio del affrontare i grandi temi che abbiamo di fronte sempre come grandi questioni nazionali
Come questioni sulle quali sì costruisce il futuro del nostro Paese ed è il futuro del nostro Paese se dopo tra essere ancora quello delle piccole imprese non potrà che essere quello che campagnoli delineava nel suo primo punto di riflessione
Le nuove impresa le nuove attività
Voi sapete che si sta lavorando il la votazione del governo è stata finalmente dei determinata nei confronti soprattutto delle giovani impresa di quelle imprese
Che debbono iniziare l'attività oppure di quella quota straordinariamente ampia di imprese fatte da imprenditori vecchi che non hanno successo di giovani che a cui possono passare il testimone dalla propria azienda
Allora la formazione allora modalità per cui posso conservare uno a lavorare per qualche anno di più
Certamente non facendo il divieto di cumulo come si tentò di fare tra pensione e reddito e posso contemporaneamente a favorire un giovane che entra creando cioè condizioni di flessibilità di mobilità del lavoro e del lavoro autonomo che non possono essere lasciate lasciato in governate
Ma ci sono anche grandi trasformazioni che accompagnano la nuova impresa
Ha ragione Campagnoli quando dice noi siamo abituati a standard di sviluppo in regioni come queste che sono state date in fondo da una piccola imprenditoria sostanzialmente tradizionale
Cioè legate grandi settori della meccanica legata ai grandi settori che hanno sviluppato la traiettoria culturale diciamo così delle delle dell'economia del nostro Paese non saranno più questi settori sui quali dovremo fare più affidamento nel futuro
Saranno in settori che proporranno i mercati mondiali saranno quelli legati alle comunicazioni e alla telematica saranno però quei settori soprattutto che potranno utilizzare in modo molto più dinamico le diverse forme di lavoro le diverse svariate forme di lavoro che ad essi si proporranno
Vedete quando uno gira l'Europa si rende conto che se va in Francia o se va in Paesi che hanno raggiunto standard occupazionali elevatissimi come l'Olanda quando incontra per strada
L'ufficio dove incontra più l'ufficio di collocamento
Incontra delle agenzie private che mettono in relazione domanda pubblica e privata doma Dom domanda e offerta di lavoro e sono agenzie specializzate per sedimenti quelli che fanno i lavori
Dia di assistente di sostegno quelli per i lavori industriali quelli per il tipo di attività cioè si crea una dinamica e un mercato Beretta essere flessibili è un dovere
Non è la richiesta della filosofia di questi tempi la flessibilità è un dovere verso la storia e verso il futuro re i nostri giovani chi risponde no alla flessibilità risponde come rispondono quelli
Poi da immobili non si può affermare
L'andamento dell'anno il corso degli eventi e la nostra economia non si può dire a quel sessantacinque per a queste Santa cinque giovani su cento di Enna che non troveranno mai un loro lavoro un lavoro vero perché nel frattempo quattro milioni di persone lavorano costantemente nell'economia sommersa dalla precarietà
E perché quel sommerso quell'abusivo quel precario che diventa nove milioni se aggiungiamo i doppiolavoristi eccetera quello non deve trovare le condizioni per uscire nelle nelle versione perché devi dadi percorsi economici riversi normativi diversi devi dagli flessibilità e accidenti non si può fermare il mondo per tutelare quelli che sono una minoranza e fare in modo che la maggioranza quella che si presenta con una maggioranza urlante di innovazione debba invece essere costretta
Tornare indietro a fermarsi a riflettere
A guardare gli altri che potrebbero dargli un lavoro e quel lavoro non potervi accedere perché perché non vi sono le condizioni economiche perché non vi sono le regole perché si impongono troppi vincoli perché se io sumo lavoratore devo applicare un inattuale legge sull'ambiente che ne è una legge che ha vessato le piccole imprese perché è pensata
Questa è la definizione che ne diede Prodi pensata in Germania e tradotta da un cretino italiano
Questo è il punto non è possibile fare così flessibilità però non è mancanza di regole
è nuove regole è nuove collaborazioni è nuovo impegno e nuova serietà
Da ultimo flessibilità e anche la flessibilità nel governo
Ora vedete
Governare Napoli è governare Modena vuol dire governare realtà troppo diverso
Bisogna avere non soltanto uomini diversi alla testa di quelle amministrazioni ma bisogna avere modalità procedure regolamenti modalità di intervento che siano differenti
Bisogna che ogni comunità possa darsi le sue regole nel contesto di una regolazione nazionale di che deve esserci che deve essere unica nazionale ma bisogna che vi siano possibilità di darsi regole di introiettare risorse
Di partecipare a quel reddito in modo differenziato
Perché se no vogliamo mettere le braghe a tutta l'Italia nello stesso modo vuole dire ridurre l'Italia ad essere un monolite bloccato incapace di reagire alle stimolazioni che vengono dai mercati che si pongono sotto sotto stress
Allora il governo dell'Ulivo ha fatto una parte di questo percorso
Devo dire che ha saputo raccogliere una sfida politica
Perché si era corto credo alla sinistra si era accorta che questi ceti sociali
Che queste Pizzetti del lavoro indipendente cinque milioni di posizioni cinque milioni di partite Iva del nostro Paese sono quelle che fanno anche dal punto di vista elettorale la differenza tra chi vince e chi perde le elezioni
Si era finalmente accorto che a questi ceti si è finalmente a coda che a questi ceti bisogna parlare avendo di fronte non dei ceti che cercano
Di fare come i forestali della Calabria di cercano qualcosa in cambio al consenso elettorale
Questo lo ha fatto la Confindustria che si è comportata come i forestali della Calabria cercando sempre qualcosa in cambio al consenso politico da dare a questo a quella coalizione a questi criteri tutelare politiche attive
Vive a rari interventi maturi bisogna dare interventi che abbiano il coraggio di mordere l'innovazione
Vedete l'onorevole Manzini sa che è in discussione proprio la commissione che lei segue con tanta attenzione una legge che è una legge che serve che serve a Ri
Riorganizzare ricostruire i rapporti che esistono tra fornitore committente nel sistema industriale del nostro Paese
Voi sapete che questa legge che è conosciuta come legge Pella de sulla subfornitura è una legge che cerca di individuare per l'Italia i tempi di pagamento medi che solo standard per tutta Europa cioè cerca di dire che se io faccio un lavoro per te
Tu mi devi pagare in sessanta giorni di tempo cosa questa che è normale in Germania che normali in Francia che normali in Inghilterra
Che in Inghilterra addirittura nel programma enunciato da Tony Blair alla Camera dei Comuni ma che per il nostro Paese non solo non è normale ma non è normale neppure essere pagati a novanta giorni perché qui sia pagati a centoventi centottanta giorni
Ora io capisco che c'è un problema delle banche
Però c'è prima di tutto questo tipo di problema
C'è un problema che riguarda il fatto che c'è stato una una quota di portatori d'acqua
Che ha fatto innovazione da sé
Contemporaneamente ha finanziato la grande impresa
Contemporaneamente ha creato ha costruito lavoro
Contemporaneamente ha partecipato al reddito nazionale del Paese
è che questa quota di portatori d'acqua la sinistra il Governo non può regalarla a quelli che faranno il referendum fra venti giorni sull'indipendenza della Padania
Il la piccola impresa non può essere regalata a questi qui questo deve essere l'impegno perché questi qui ci porteranno lettere la succursale della Baviera ad essere ad essere spenti nella condizione di non poter più competere ad essere colonia degli altri
Noi abbiamo bisogno di un grande Paese che è anche un grande mercato ma che è anche una grande identità
E abbiamo bisogno che questo Paese cresca in modo equilibrato
Creando condizioni di sviluppo di lavoro ma creando anche contemporaneamente una condizione nuova di rapporto con lo Stato e le amministrazioni io credo che di questo sentono il bisogno ormai tutti
Allora vedete quando nel mille novecentonovantaquattro vinsero le destre le destre vinsero parlando a questi ceti sociali
Parlando ai commercianti agli artigiani piccoli imprenditori
Parlando il linguaggio di chi diceva che non trovava poi tanto innovativa la RAI io le poste e telegrafi ma che riceva che la Rai alle Poste e telegrafi dovevano rinunciare ad essere con a vivere in condizioni di monopolio e lo avevano misurato il suo mercato anche loro
Che ogni crisi dalla Raiot delle posto delle ferrovie non poteva essere compensata da denaro pubblico
Bene quello allora sposto il baricentro sulle destre le teste non furono capaci di dare risposte al sistema delle piccole imprese non l'hanno fatto a parte la legge Tremonti tutto il resto è stato un'enunciazione e non è seguito nulla
Il governo de L'Ulivo ha fatto molto di più però governo dell'Ulivo
Le forze politiche che seguono l'Ulivo che lo sostengono che sostengono Prodi debbono vincere le resistenze che adesso si pongono in campo debbono sapere che ci sono dei nemici e che questi nemici non solo o tutti fuori dalla porta di casa i nemici sono anche dentro la porta di casa nostra
Sono quelli che intendono bloccare i processi di trasformazione ed innovazione se no il rischio che ho un referendum
Ho una nuova alleanza tra destra e quei referendari possa determinare di nuovo le condizioni per cui la propaganda vinca sulla sostanza
E le piccole imprese di propaganda non ne hanno più bisogno
Perché quella propaganda portò ogni cento lire novantasette lire alla grande industria a quella del dottor Fossa presidente dei piccoli voluto dei grandi
Ma non portò una lira alle piccole imprese che hanno fatto lavoro mente alla grande industria rinunciava a fare lavoro e a fare innovazione
Allora i provvedimenti che sono in discussione quelli già approvati sono provvedimenti importanti
Sono primi passi decisivi sulla strada della trasformazione del nostro Paese però quei provvedimenti adesso hanno bisogno di una
Meglio di un grande sostegno culturale
Sono provvedimenti che lanciano l'innovazione
Però lì l'innovazione deve essere lanciata e perseguita
Sapendo riconoscere gli avversari dell'innovazione
E gli avversari dell'innovazione si chiamano conservatori ma i conservatori non sempre sono a destra talvolta sono anche a sinistra
C'è un conservatorismo di destra di sinistra che ha però in comune una cosa è conservatorismo è il conservatorismo sta sempre dalla parte dei più forti che mai dalla parte dei più deboli
Dopo questo primi giri iniziamo secondo giro di interventi dando la parola l'onorevole Masi
Giancarlo Sangalli nel suo intervento ha con molta passione
Messo in luce
Quelli che sono
I nodi principali che dovremo affrontare il nodo fra molto tempo ma che parte si sta già affrontando ebbe discussione di questi giorni
Io parto da un'affermazione che lui ha fatto quanto ha detto forse questo governo ha fatto anche più delle sue intenzioni
Ora
Non c'è dubbio che a partire dal settembre dello scorso anno
è risultato chiaro al governo alla maggioranza che lo sostiene che l'obiettivo dell'Europa
Del rilancio dell'economia e della posizione del nostro paese in Europa
Stava diventando una questione cruciale
In qualche misura una cartina di tornasole alla quale riferire in tempi molto più accelerati processi di trasformazione di cambiamento che bisognava mettere in atto
Per questo è stata Bío open molto miope
La battaglia fatta a suo tempo dalla opposizione cioè l'idea che quella finanziaria fosse semplicemente una finanziaria in cui discutevamo della tassa per l'Europa punto e a capo
In realtà da allora in poi si sono aperte con un conflitto anche dentro la maggioranza sulla quale però dopo quelli che sono i nodi che oggi si stanno affrontando e che risolto in un modo o nell'altro probabilmente determineranno il destino del nostro Paese
Nei prossimi vent'anni
Ora
Non c'è dubbio che
I nodi che sono venuti al pettine sono enormi
Devo dire sono enormi per chi governa ma non solo per chi governa
Anche ad esempio per le grandi organizzazioni di categoria per le organizzazioni sindacali
Le questioni che venivano qui richiamate
Dalla riforma previdenziale dello stato sociale
Al tema delle privatizzazioni alla questione di assumere in top l'idea che siamo all'interno di un processo di globalizzazione del quale l'Italia così come l'Europa così come altri Paesi debbono misurarsi con parametri nuovi rispetto al passato
è una questione che mette in crisi equilibri precedenti li mette in crisi per molti
Il sistema politico precedente è stato squassato da quello che conosciamo io penso non so se
Sangalli la pensa allo stesso modo ma ritengo di poter dire di sì che quello di cui stiamo discutendo oggi pone problemi che vanno oltre il sistema politico riguardano anche
I grandi sistemi di rappresentanza degli interessi nel nostro Paese
Perché vedete quando si discute nei dibattiti direi che bisogna fare politiche per la piccola e media impresa che bisogna spostare l'asse che bisogna avviare processi di cambiamento e di riforma
Chi è che dice che non è d'accordo
No
Il problema arriva quando da quella enunciazione bisogna passare alle politiche alle scelte
A nuove regole a nuove leggi vale per la questione del fisco vale per la questione del lavoro vale per la questione del riordino complessivo dei poteri fra centro regioni autonomie locali
Ora vedete non è un caso che ad esempio
Su il riordino di sistemi e reti di incentivazione e protezione alle imprese e noi ci troviamo di fronte non solo e questo diciamo è scontato a resistenze
Nelle burocrazie ministeriali che hanno in qualche misura governato questi processi nel corso di tanti anni e in alcune forze politiche
Ma a volte ci troviamo di fronte a delle resistenze anche all'interno delle stesse associazioni che vedono in qualche modo nella innovazione un problema anche di diciamo così rapporto no con un sistema complessivo di impresa e di associati di consuetudini
Che si manifestano
Non sempre avviene questo e debbo dare atto non perché qui stasera c'è
Giancarlo Sangalli debbo dare atto che la CN ha è una delle associazioni che in maniera più coerente
Ha sostenuto nei diversi passaggi che ci sono stati l'esigenza di uscire da un'ottica diciamo particolare
E anche con problemi e con difficoltà però di abbracciare un'ottica che tenga conto che l'innovazione e il cambiamento deve vuol dire voltar pagina anche per le associazioni anche per altri è stato così quando abbiamo discusso di camere di commercio è stato così quando abbiamo discusso della delle scelte relative alla finanziaria è stato di così in molte parti anche che riguardano il fisco e il mercato del lavoro
Devo dire con una sufficiente coerenza poi certo ci sono i problemi che conosciamo ma tuttavia questa è una questione che in qualche misura
Il tema conservare o cambiare lo pone a livello generale
Io penso che la vera sfida diventi questa diventi questa e non abbiamo molto tempo davanti
Non solo per le questioni che venivano evocate
Che riguardano le lezioni
Per la Padania che riguardano i processi di fermento di disagio che al Nord sono sempre più evidenti e che richiedono una risposta diversa se si vuole che appunto non me
Proceda nel nostro Paese
Una di sia lungo la quale
Non solo noi torneremo indietro nel rapporto con l'Europa ma rischieremmo probabilmente di avere in tempi molto rapidi una situazione nella quale non solo non si ampli un paese ma non siamo neanche più mercati cosa che spesso sfugge a chi evoca la forza del Nord perché noi rischieremmo di non avere neanche più un mercato per quelle piccole e medie imprese che a parole
Sì vorrebbe tutelare e difendere
Dicevo non solo per questi aspetti che venivano evocati
Ma perché i processi sono in atto e non è che sono i parametri che ci sono posti da Maastricht
La convergenza certo questo è un obiettivo che deve tenere insieme tutti i paesi europei ma è un tema che riguarda il rilancio economico dell'Italia
La dimensione di relazione con gli altri mercati cioè noi non possiamo mancare questi processi di innovazione che sono a più livelli
E devono essere in qualche misura intrecciati se non vogliono fallire io ad esempio ritengo e vorrei metterla in luce che sia stata una grandissima intuizione
E che sarebbe un errore gravissimo adesso tornare indietro tenere insieme innovazione istituzionale
Con la Bicamerale sostanzialmente e l'appuntamento che ci sarà appena riprendono i lavori parlamentari riordino del sistema fiscale
Politiche attive per il lavoro e per l'impresa cioè queste tre questioni che risanamento ovviamente economico e finanziario dello Stato perché questo era il primo passaggio altrimenti non si discuteva di nulla
Tenere insieme quindi questi quattro punti e tenerli insieme anche per il futuro diventa decisivo se una di queste caselle viene a mancare noi rischiamo di annullare una parte o anche il tutto di effetti che invece potrebbero essere benefici per il Paese nel suo complesso
Per questo motivo io ritengo che il problema non è quello di dire
Flessibilità sì o flessibili ITA no
La flessibilità oggi io su questo sono d'accordo con Sangalli è necessaria è in qualche misura un imperativo se noi non
Accedessimo a questa idea di tenere conto che l'Italia presenta realtà diverse tra di loro
Che è un conto è il Mezzogiorno un conto è il centro Italia un conto è il Nord e che anche all'interno del Mezzogiorno del centro e del nord noi abbiamo realtà diversificate
Perché il Piemonte la Lombardia non sono il Veneto e l'Emilia Romagna
Perché la Toscana non era Abruzzo
Perché la Puglia non è la Calabria
E non è la Sicilia cioè sono realtà e dinamiche diverse quindi se noi non tenessimo conto di profonde differenze territoriali se noi non facessimo leva su una sfinita che è quella di valorizzare quei fattori locali di potenzialità noi rischiamo di perdere la sfida noi rischiamo di averla già persa in partenza
Quindi flessibilità valorizzazione del sistema delle Autonomie responsabilizzazione dei governi regionali
Responsabilizzazione dei governi regionali questa è una scelta che deve essere io credo non messa in alcun modo in discussione
Poi abbiamo alcune scelte di governo che sono in qualche misura decisive
Io guardate
Non voglio dire parole conclusive
Sulla questione che riguarda la riforma dello stato sociale e la finanziaria per il mille novecentonovantotto novantanove due mila
Nel senso che il confronto è aperto
E ritengo che ognuno di voi
Occorre che abbia come dire la flessibilità usiamo questi termine anche in questo caso per ricercare
Una soluzione che sia in grado di dare la risposta necessaria nelle modalità che insieme alla concertazione con le parti sociali si riesce a trovare il tavolo di discussione e appena
Quello che ritengo di poter dire questo
Sarebbe grave
Molto grave sì
La scelta fosse quella di un rinvio
Se questo fosse l'esito in qualche misura di questo confronto
Non mi sembra di a vere colto questo messaggio
Dalle parole del presidente del Consiglio
Ed è anche dal segretario del partito di maggioranza relativa di questa cosa coalizione che ha fatto ieri l'intervista di Massimo D'Alema
Anzi ho colto un'esortazione a fare in modo che la data del trenta settembre messo al di là della presentazione della Finanziaria ma diventi un punto di riferimento per tutti per accelerare questa discussione poi nelle modalità
Che si sarà in grado di trovare perché questo perché appunto il tempo non è lunghissimo e qui non c'è non solo la Germania la Francia che ce lo chiedono
Sono scelte che dobbiamo compiere noi per dare una risposta sono scelte che riguardano i destini
Delle possibilità di sviluppo economico e dell'occupazione che ci potranno essere nei prossimi anni
Solo la possibilità di assestare il Processo della spesa pubblica
Complessiva su nuovi binari o di farla continuare a camminare su quelli vecchi questo è il tema e la previdenza è sicuramente una questione fondamentali d'altra parte severa giusta
Ed è rimane giusta
La sollecitazione di chi diceva abbiamo fatto una riforma nel novantacinque che poneva un appuntamento di verifica nel novantotto
Occorre rispettare questa scelta e occorre che quella modifica venga concertata con le parti sociali
E noi dobbiamo sapere che siamo a fine novantasette
E che abbiamo avuto delle verifiche su una riforma che dall'inizio sapevamo non era ultimativa tant'è che venne posta questa scadenza
Ora la questione è sicuramente molto complicata
E non si risolve diciamo così con degli slogan
Certo le parole d'ordine che qui venivano dette discutiamo di un sistema previdenziale che a parità
A parità di contribuzione
A parità di contribuzione renda pari prestazioni perché questo è il punto
Io credo che sia un punto sul quale difficilmente ci possono essere delle dissonanze se detto in questo modo e dopodiché però questo ha delle conseguenze
Ha delle conseguenze per quanto attiene il tema delle pensioni di anzianità
Che è uno dei punti sicuramente più delicati da affrontare
Ha delle conseguenze per quanto riguarda la riunificazione del processo del processo alle le conseguenze sul processo di riunificazione dei diversi fondi e del sistema di perequazione che si deve assestare che non è risolto non c'è dubbio dal dividere la previdenza dall'assistenza
Questo è un passaggio ma non risolve questo problema non lo risolve perché le dinamiche previdenziali sono quelle che abbiamo letto anche in questi giorni sulle proiezioni che sono falsate fatte sui dieci mila miliardi ti comunque servono per riequilibrare il sistema anche per quanto attiene al mille novecentonovantotto
Quindi e in qualche misura un qualcosa che costringe tutti ad andare oltre
Ora
Non solo per quanto eh strettamente legato Allo sviluppo della piccola e media impresa
Ma io direi che da questo punto di vista c'è una questione più generale
Che il patto fra generazioni cioè chi oggi a
Alle spalle una vita
Contributive lavorativa rispetto a chi inizia oggi i giovani ad averla cioè questo è il punto che si pone a livello generale qui non è una guerra fra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi
è mal posta se posta in questo modo il tema è quello del rapporto fra generazioni tra chi oggi e gode di un determinato sistema previdenziale e pensionistico e qual è l'aspettativa che
Può essere garantita alle nuove generazioni tenendo conto delle dinamiche demografiche
Dei processi di modifiche di innovazione che si stanno introducendo all'interno del mercato del lavoro della diversificazione e di quanto in qualche misura si pone a questo riguardo un'ultima cosa vorrei dire e che invece è strettamente legata anche al tema delle politiche attive
Io penso Sangalli lo sa bene che
Anche su questo versante
Alcuni segnali sono stati dati in ma non è un terreno in qualche misura da abbandonare
Campagnoli diceva progressivamente la leva fiscale sarà quella sulla quale agire di più io convengo su questo e non è un caso che
Tutte le azioni che abbiamo compiuto hanno trasformato il sistema attuale di incentivazione alla piccola e media impresa è insisteva di credito d'imposta
Ma per una ragione molto semplice che questo alla fine
Quello che in termini di tempo e di efficacia garantisce di più
Quindi questo sarà sicuramente il passaggio fondamentale però noi abbiamo a tutt'oggi un sistema di canali di finanziamento pubblico che arrivano alle piccole e medie imprese in diversi modi e che possono sostenere se adeguatamente canalizzati processi di innovazione delle quali abbiamo bisogno
Delle quali non possiamo che non possiamo accantonare qui
Io vedo nel prossimi mesi perché non si tratta di un termine lungo due passaggi fondamentali uno è quello della messi in capo alle regioni
Delle competenze su questa materia il dibattito è stato aperto in sede di Conferenza Stato regione c'è una delega
Che deve essere attivata entro il trentuno marzo del mille novecentonovantasette
Questo è un passaggio di grande importanza perché è in qualche misura una delle leve sulle quali quell'aspetto di valorizzazione delle diverse realtà territoriali può essere messo in luce un secondo punto
Che anche questo io vedo di grandissima rilevanza è quello che in qualche misura è legato ai processi di privatizzazione dei grandi in prese pubbliche
Anche questa questione che qui è stata sollevata
Qui veniva avanzato un timore che da un monopolio pubblico noi passiamo a un monopolio privato a un monopolio pubblico privato
Perché non è che il pubblico si ritiene no da nessuna parte
Io credo che questo timore sia un timore fondato
Tuttavia vorrei avvertire
Su un punto che questo timore rischia di essere imboccato come schermo a chi vuole ritardare il processo di privatizzazione allora discutiamo di tutto
Discutiamo la golden share discutiamo di come avviene il processo di privatizzazione parte discutiamo si sta discutendo perché sulla Telecom ci siamo e sull'ENEL pure perché siamo alla di dire decreto legislativo sulla liberalizzazione del mercato elettrico e quindi successivamente da quello si passerà inevitabilmente ai caratteri di privatizzazione dell'ENEL non è che siamo a un appuntamento di studi ci siamo ora la discussione
Ecco io ritengo che questa discussione debba essere fatta fino in fondo
Vedendo di cautelarsi il più possibile affinché questo rischio non avvenga ma attenzione a che questo non diventi diciamo così il paravento dietro al quale in qualche modo si continua a discutere a riflettere e si ritarda questo processo noi di questo processo abbiamo bisogno
Ma non badate bene perché
Nelle nel non funzioni o perché la Telecom non funziona sono tutte e due aziende che stanno funzionando
Anche con dei buoni risultati ma perché noi abbiamo bisogno di avere un processo di competitività maggiore in questi settori
Anche per dare a queste ai grandi aziende che rimarranno sul mercato una prospettiva nuova anti di competizione con il partner europei
Io personalmente ho fatto anche dichiarazioni pubbliche su questo visto con favore i processi anche di alleanza internazionale che ha fatto l'ENEL
Ritengo che siano da considerare positivi poi andiamo a vedere tutto così come vanno visti positivamente quelli che ha fatto leva il così come va visto positivamente il processo che sta innestando l'aspetto non vedo come si debba essere preoccupati del fatto che altri attori altri soggetti intervengano su un mercato che fino a ieri era deciso
Sulla base di una situazione di monopolio e con una situazione nella quale difatto c'era il piè di lista perché alla fine si andava con le tariffe dal ministro dell'industria il questore approvarlo
Ora abbiamo fatto le Authority c'è un sistema di regolazione l'utenza è maggiormente tutelata c'è un processo di liberalizzazione concludo
Sono due chiavi di volta che insieme alle altre noi avremo nei prossimi mesi
Ora Sangalli diceva attenzione
Al conservatorismo
Io so bene a che cosa si riferisce
So bene perché le difficoltà le avverto quotidianamente in una commissione nella quale il peso di queste posizioni è particolarmente forte perché è una commissione che appunto deve discutere di questi passaggi che prima venivano evocati
Io non lo so
Se si riuscirà a comporre su questi temi
Una scelta che tenga insieme tutta la maggioranza di governo
Non sono in grado di dirlo
Perché le divisioni ci sono sulle privatizzazioni di sicuro Rifondazione ha già preannunciato il suo voto contrario
Sicuramente questo tema è stato preannunciato per quanto riguarda la questione della riforma dello Stato sociale della parte della previdenza
Non sono in grado di dire se questa scelta riuscirà a ricomporre una posizione che tiene unita tutta la maggioranza di governo
La cosa che credo debba essere fatta è che così come
è stato fatto per le riforme istituzionali e costituzionali su alcuni punti bisogna che il confronto vada oltre la maggioranza di governo
Facendo di tutto perché la maggioranza di governo possa avere una sua posizione unitaria ma non limitandosi a quella d'altra parte in diverse cose che qui sono state anche cose se volete anche piccole ma la società personale unipersonale per gli artigiani a un certo punto abbiamo fatto la scelta di andare oltre
L'abbiamo fatto anche sulla questione che qui veniva detta della subfornitura per trovare una soluzione perché altrimenti noi rischiavamo la camera di affossare quel provvedimento e io mi auguro che a settembre
Con poche modifiche quel provvedimento possa essere definitivamente varato
Dopo perché pensi che con la subfornitura si ferma il referendum della Padania per l'amor del cielo ma perché sicuramente è un provvedimento atteso
E giustificato in termini di
Aspettativa da parte delle piccole imprese di quelle che subiscono oggi non tutte ma una parte consistente una situazione nei pagamenti che non è più accettabile
Si sta discutendo vediamo la formula
Io l'ho proposta una non è questa è un'altra non ha importanza l'importante che arriviamo a chiudere
Con un segnale preciso che se non ci saranno accordi fra le parti comunque c'è un termine di legge che a una certa data entra in vigore questa è la scelta che credo alla fine si potrà comporre dicevo su molte questioni anche particolari
E la questione si è posta e allora bisogna decidere cosa fare io credo che noi dobbiamo tenere su questi aspetti che diventano cruciali un atteggiamento che il confronto lo tiene aperto a tutto campo con una scelta che è quella di un'innovazione di un'innovazione ragionata con delle regole nessuno vuole fare delle cose al buio
Con delle regole però che ha Chiara qual è la scelta
Con le mediazioni necessarie macchia chiara qual è la scelta da fare
Ecco io penso che l'atteggiamento nei prossimi mesi dovrà essere dovrà essere questo puoi quello che succederà è difficile prevederlo ecco ma vi auguro che anche sul piano del confronto con le parti sociali
Questa sia una questione che viene tenuta nel conto perché purtroppo e chiudo con questa annotazione
Purtroppo a volte le difficoltà dentro la maggioranza qualcuno pensa di utilizzarle in maniera strumentale magari no
Per rispondere ad altri obiettivi che non sono sempre quelli di tutelare la piccola e media impresa ecco sto parlando da questo punto di vista anche all'interno di associazioni Confindustria in alcuni momenti altre associazioni in altre Confcommercio adesso non le voglio citare per nome ma insomma segnali di questa natura ci sono stati è bene che si capisca
Che oggi il confronto deve essere un confronto che su queste questioni se si è d'accordo de deve vedere la capacità di sostenere questo processo in maniera convinta
Siamo l'onorevole Maldini la parola ora Duccio Campagnoli
Ma io voglio dire soprattutto una cosa credo che con
Con Giancarlo Sangalli siamo siamo senz'altro d'accordo
Noi siamo di fronte ad una ad una sfida ad un passaggio di grandissima importanza perché non c'è dubbio
Che
Non solo il governo ma poi diversi soggetti
Le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali
I partiti
Ci hanno il compito di come
Individuare
Una profonda trasformazione che di nuovo si propone per questo paese
Ad esempio credo che sia molto giusto vedere
Come diciamo così passaggio molto importante
Da discutere da impostare proprio questa questione che riguarda il rapporto tra diciamo sistema produttivo
Il sistema delle tutele sociali ad esempio un sistema previdenziale
Sono convinto però che ci sia un rapporto molto stretto
Però
La capacità di individuare le trasformazioni di cui c'è bisogno
E
Il potere esprimere una l'idea una speranza di futuro anche in un'organizzazione diciamo così di verza
Vedete
Spendo solo due parole diciamo su questo
Su questo argomento perché mi è capitato di doverlo discutere parecchio anche in qualche altra veste diciamo
Ma insomma il sistema Prodi previdenziale di questo Paese il sistema previdenziale Dionne paese che ha affrontato un processo di industrializzazione rallentato
Nel quale al centro c'era la possibilità di lavoro diciamo così
Oppure l'aglio
Che
Ha visto o le condizioni che diciamo così abbiamo conosciuto ne hai negli anni che si sono sviluppati dall'immediato dopoguerra fino ad arrivare ad oggi
E sono stati in quegli anni nei quali un sistema di assicurazione sociale era centrato sull'idea che
La occasione di lavoro fosse rappresentata innanzitutto da un lavoro dipendente
Da un lavoro dipendente che faceva i conti con una storia anche difficile
Della crescita di questo Paese e che quindi era un
Lavoro dipendente diciamo tendenzialmente a basso salario e che quindi ci aveva bisogno di un sistema previdenziale che alla fine assicurasse
Il risultato di questo meccanismo e che quindi consentisse di dire che alla fine la grande massa la grande area dei lavoratori dipendenti di questo Paese potesse avere diciamo così una
Assicurazione in ultima istanza nella quale sempre di più e dovuto Point intervenire diciamo anche il ruolo della spesa pubblica perché non c'è dubbio che il costo il peso del sistema previdenziale così concepito si è
Sul progressivamente appesantito ed oggi certamente guardato anche dal punto di vista diciamo così dei conti pone tutti quanti problemi che sappiamo ma io credo che è possibile delineare
Una nuovo quadro se sapremo diciamo così Farre
Entrare pesantemente fortissimamente dentro il discorso della riforma dello stato sociale quel punto centrale che si chiama che si chiama occupazione che si chiama possibilità di lavoro ma vista con questi occhi nuovi di cui c'è bisogno e cioè
La possibilità di lavoro intesa come anche frutto della propria iniziativa della propria capacità e quindi ad esempio della capacità di far crescere fortissimamente la occasione di esseri imprenditore di se stesso sia costruendo ossia diciamo così progettando
E la capacità di
A vere di diciamo una una una una grande occasione una grande possibilità nuova anche per le nuove generazioni di ripetere di ripetere in grande scala
La esperienza che è stata la esperienza di ad esempio crescita di grande lavoro autonomo così come è stata nella nostra regione e vedete io sono convinto che alla fine insomma
Non sia molto produttivo mettersi lì a discutere puramente e semplicemente
Del conto che non torna o del qualche migliaio di miliardi in meno o in più il problema vero ad esempio a quello di arrivare a questa nuova dimensione strutturale del sistema previdenziale che sia per una parte un sistema strettamente contributivo e cioè in sostanza alimentato dal contributo che il lavoratore mette in campo per l'alimentazione del sistema previdenziale senza più diciamo così l'intervento Corte aggiuntivo della spesa pubblica
E però questo chiama in campo il fatto che nei prossimi anni noi dobbiamo delineare un sistema produttivo che sia in grado di
Fare sì per la sua competitività e per la sua produttività
Di assicurare un livello salariale più alto perché si possono alimentare contributi assicurativi e un sistema previdenziale fondato su questi contributi assicurativi
Se io sono in grado di far crescere tutta quanta la dimensione della previdenza integrativa e sono in grado di fare queste cose sono in grado di assicurare grazie alla produttività e la competitività un livello salariale
Significativo diciamo per le persone
Noi sappiamo bene che da questo punto di vista siamo in presenza nel nostro Paese di una situazione in cui c'è ancora invece una differenza con un costo del lavoro
Molto alto più alto di quello di altri Paesi ma invece con una dimensione di salario netto più basso rispetto a quello di altri Paesi ecco se noi vogliamo un nuovo sistema previdenziale
Bisogna realizzare pensare un futuro nel quale invece sia immaginabile che il lavoratore
Dipendente e soprattutto una nuova dimensione di lavoro autonomo possa crescere in termini di occasioni in termini di capacità in termini di possibilità e allora
Trovare diciamo così
La a alternativa all'assicurazione in ultima istanza rappresentando dal vecchio sistema previdenziale in quello che si sa fare chiesti può fare sia come lavoratore autonomo sia come diciamo così
Condizione di lavoro dipendenti
Questo è un
Problema neanch'io penso di grandissimo rilievo proprio perché sono
Assolutamente d'accordo con l'altra considerazione che faceva Giancarlo e cioè se noi
Dobbiamo guardare al futuro della possibilità di sviluppo di un sistema di piccola e media impresa dobbiamo riconoscere che il peso fiscale farà fiscale non poté
Può diciamo così è essere mantenuto in questa dimensione perché altrimenti non ci sarebbero diciamo delle possibilità di realizzare questo sviluppo ma ancora una volta allora
Il problema diventa quello di fare sì che possa esserci la spinta all'Energia a a realizzare appunto possibilità di lavoro di occupazione Attraverso
La nuova forza alla nove Energia
Della ha la capacità di fare impresa e della capacità di trovare lavoro Autonomous
E non c'è dubbio che se invece rimanessimo in una condizione nella quale diciamo per un giovane per un ragazzo la possibilità di poter contare su un proprio reddito su un proprio reddito su una propria capacità di iniziativa scatta a NAV venticinque a trenta trentadue a trentatré anni non c'è dubbio che conosceremmo
Le stretto di una nuova domanda di assistenza di assistenza fondata diciamo così sulla pesa pubblica allora io credo che per uscire da una dimensione appunto di conservatorismo sia molto importante giocare questa convinzione sulla possibilità che la capacità di fare impresa di fare lavoro autonomo e di costruire nuovo lavoro eh la nuova dimensione a cui guardare anche per riformare profondamente diciamo
Lo lo stato sociale e i meccanismi che con un il circolo vizioso hanno poi determinato il fatto dell'eccessivo peso fiscale para fiscale e quindi un indubbiamente
Troppo forte peso sulle grandissime possibilità di sviluppo e di crescita che ci sono
Credo quindi che sia molto importante anche per la discussione della alla sinistra dell'Ulivo saper affrontare le questioni
Che ci aspettano con questa convenzione con questa capacità di come dire indicare un futuro nuovo diciamo della organizzazione della impresa e del lavoro la stessa questione l'ultima cosa che voglio dire riguarda
Le regioni delle Autonomie locali la la possibilità di organizzare a scala regionale
Sistema di sostegno allori sviluppo dei sistemi produttivi alle do più risorse ma avendo anche o soprattutto diciamo la possibilità di costruire assieme agli imprenditori assieme alle loro associazioni quelle a venti forti che sono necessarie per misurarsi con i problemi dell'innovazione con i problemi della a formazione
Con i problemi della capacità di essere presenti sui mercati internazionali credo che sempre di più con politiche regionali debbano essere costruite
Rapporto molto stretto molto forte però le istituzioni e chi ha l'intelligenza e la capacità di organizzazione della realtà dell'impresa che appunto
Innanzitutto il tessuto rappresentativo che allora così come la CMA ha fatto molto fortemente in questa regione a scala nazionale
Alla capacità e la forza innanzitutto di costruire non solo rappresentanza d'impresa ma servizi iniziativa Progetti proposte conduzione diretta diciamo così delle attività che sono molto importanti per la crescita dei sistemi produttivi
Credo anch'io concludo che questo sia un dibatte ad una discussione molto importante anche per quella sinistra forte moderna di governo di cui PDS parte così importante quindi credo che sempre di più diciamo dibattiti come questi
Rappresentano una parte essenziale della costruzione di quella cultura politica di cui c'è bisogno per fare sì che Silvera in tutte quante le sue proporzioni un cambiamento molto frutto profondo come quello che indubbiamente noi dovremmo esser capaci di affrontare nei prossimi anni e nel nostro futuro
Lo Parolo Oro a Giancarlo Sangalli
Sì molto brevemente
Un po'anche schematicamente il tema che Paola Manzini sollevava circa la necessità
Di innovazione assieme ai sistemi istituzionali
Ai sistemi di organizzazione economica anche dei sistemi di rappresentanza
Mi pare che onestamente sia
Uno dei grandi temi sui quali nei prossimi mesi si avrà la prova della verità vedete in Italia sono cambiata negli ultimi tre quattro ai le molte cose uguali queste per esempio è fatta che si è introdotta una metodologia di governo dell'economia
Che va sotto il nome di concertazione che prevede che i governi consultino le parti sociali le parti economiche prima di presentare
La legge finanziaria al Parlamento
Che non è una innovazione di poco conto
Pensare alla pletora dei soggetti della rappresentanza interessa
Che siedono attualmente attorno al tavolo dalla concertazione e alla modalità con cui viene esercitata la rappresentanza in una sede nella quale invece è necessario esercitare la responsabilità oltre che la rappresentanza può e evidenzia il fatto che siamo di fronte non tanto ad una difficoltà di passaggio di Cuesta quell'altra delle organizzazioni era presentata intere
Ma siamo di fronte alla necessità di rifondare la rappresentanza interessa sarebbe peraltro assurdo dire che siamo protagonisti della
Della relazione tra istituzioni e società paese se non tenessimo conto che contemporaneamente si sta delineando il quadro di una profonda riforma delle istituzioni della a partire dalla seconda parte della Costituzione e che i soggetti a rappresentanza debbano rispetto a queste riforme a questi cambiamenti fare pesantissimi Conti io dico una cosa che non lo schematismo può sembrare anche molto così forse forse eccessiva in realtà c'è bisogno di
Davvero una nuova cultura della rappresentanza degli interessi soprattutto degli interessi dell'impresa e c'è bisogno probabilmente di una nuova cultura a partire da una innovazione profonda nella generazione dei dirigenti dell'organizzazione di rappresentanza dell'impresa perché bisogna uscire dalla idea che la rappresentanza sia Sam
Dice mente la tutela corporativa di interessi
Ma nel momento in cui si esercita una funzione di responsabilità l'atto primo di questa responsabilità sta nel fatto che le scelte che ogni associazione produce
Derivano da un compromesso che alle spalle è già stato esercitato tra il conflitto di interesse che all'interno di quelle organizzazioni si annida perché diverse sono le posizioni che comunque debbono essere rappresentati
Io penso ad esempio che la riforma delle camere di commercio non possa anche questa passare come acqua sulla roccia se le Camere di commercio avranno la funzione che la legge di riforma ah per loro delineato si dovrà determinare che le stesse Camera di Commercio di vengono realizzazioni di integrazione della rappresentanza e che in sede dei sistemi di concertazione locale
Svolgono un ruolo un ruolo che in un qualche modo trasforma orribili dal basso dal punto essenziale di concertazione la stessa modalità di espressione la rappresentanza
Le nuove Camere di commercio non possono lasciare le associazioni nello stato in cui sono ma le associazioni non possono prevedere nuove camere di commercio senza una profonda rividi dazione del loro modo d'essere del loro modo di governare i processi e soprattutto i conflitti e soprattutto sulla del loro della loro della loro modalità di esplicare la rappresentanza
Vedete sfinito il sistema politico le associazioni derivavano in parte la propria legittimità dal vecchio sistema politico
è pur vero che la fase di transizione di regime è stato importante il ruolo che hanno svolto le associazioni nel Tevere appunto la coesione sociale del Paese però non può essere che le associazioni si definiscono ancora
Come le stesse associazioni del vecchio sistema politico che in un qualche modo derivavano al vecchio sistema politico
La quantità di organizzazioni che rappresentano ad esempio l'artigianato in Italia o il commercio o la cooperazione ora le lei il mondo agricolo eccetera è evidentemente dipendente dal fatto che vi era un fast agli Armento della rappresentanza derivato dal sistema politico a cambiamento di sistema politico a cambiamento di modalità in relazione col governo cambia vento delle fedi di rappresentanza copre locale deve necessariamente corrispondere un mutamento dei sistemi di rappresentanza
A partire dal fatto che l'unificazioni le unità le organizzazioni unitarie del mondo dell'artigianato da piccole imprese eccetera
Non sono semplicemente una cosa da evocare per strappare un facile applauso ma sono le necessità senza la quale credo che i gruppi dirigenti delle diverse organizzazioni verranno brillantemente travolti come sono stati travolti quelli del vecchio sistema politico e di questo devo dire ormai tutti ci auguriamo che l'evento capiti con una certa rapidità perché di una finzione dell'unitarietà ed è la finzione del rinnovamento a rappresentanza un buy l'abbiamo un po'piene le tasche tu prego perito grado soprattutto piene le tasche il Governo i governi che hanno di fronte la rappresentanza perché quando si arriva a tavola concertazione e si presentano trentotto sigle a rappresentare gli interessi del mondo
Della piccola impresa dell'artigianato del commercio delle professioni e compagnia cantando si capisce bene perché poi esistono tavoli segreti che determinò poi le scelte sulle quali le sigle non possono che fare da testimoni o peggio da testimoni officianti di una messa alla quale non hanno partecipato e però questo è un problema importante resistente non sono sono i partiti
Non sono soltanto nelle istituzioni sono anche dentro le organizzazioni di rappresentanza è una società quando cambia cambia completamente cambia complessivamente ci vuole il coraggio delle innovazione pesante profonda anche nell'organizzazione di rappresentanza
Di più non si può pensare di ridurre la rappresentanza degli interessi ad una vera rappresentanza di specifici interessi
Vedete il tentazioni in atto un tentativo che la sul quale la sinistra dovrebbe riflettere questo tentativo sia esplicato il giorno che è stato eletto Fossa presidente dalla Confindustria
E quella di cercare di rappresentare il mondo dell'impresa integralmente nella Confindustria e di lasciare la rappresentanza dei ceti dei ceti sociali vecchietti del ceto medio a appunto una play ora di organizzazioni di Cetto è stato un tentativo che è stato proprio portato avanti da presidente della Confcommercio in modo molto deciso che ha trovato qualche suo degno anche nel nostro mondo che ha visto che ha visto forze politiche che hanno immediatamente relazionato con questo che ha trovato nel presidente del CNEL un protagonista un come dire l'epigono e di questo tentativo bisogna stare accorti perché ristrutturare la rappresentanza non vuole dire annullare la rappresentanza vuole dire pensare al fatto che in Italia probabilmente occorre una rappresentanza che sia differenziata tra l'impresa che ha caratteristiche modalità di organizzazione strutture definanziamento direzioni strategiche di localizzazione multinazionali e le imprese che han lo una propria localizzazione nei sistemi locali e allora sarebbe lungo andare avanti ma sarebbe un bel tema da affrontare capite bene che i sistemi di rappresentanza vanno a convergere con gli stessi sistemi locali ecco perché le Camere di commercio dive no no elemento che scardina le l'originario sistemerà rappresentanza interessi se la riforma la riforma per fare la riforma sarà riformata riforma per per ridare il bollo ai vecchi notabili che gestivano le camere di commercio al ora noi diciamo che le Camere di commercio sono un ente inutile e come tale ci faremo protagonisti di un referendum per la loro soppressione perché non credo che se dovremo essere obbligati a versare un diritto camerale ad enti inutili e dannosi mal di Rick o si pagherà se uno è un se trova l'utilità e quindi diritto sarà volontario come del resto in un regime di libero mercato pericolo marcato e vale per tutti non deve essere fatta salva la rappresentanza degli interessi seconda questione che usa che dico ancora così schematicamente da parte nostra non vi è una preoccupazione a rallentare i processi di privatizzazione in atto nel nostro Paese anzi il contrario
Vi è proprio Napoli una una la necessità che si vada verso quella strada che Manzini individuava della massimo di competizione siano i sistemi di controllo devi delle comunicazioni che nei sistemi di approvvigionamento energetico
Che nei sistemi soprattutto di natura finanziaria e nel sistema delle grandi banche l'unica cosa sulla quale noi speriamo una preoccupazione ma che francamente deve non deve essere utilizzata pretesto nessuno per allentare questi processi
Il fatto che pretese di privatizzazione debbono essere processi reali di introduzione di mercato di competizione debbono agire effettivamente per l'apertura di nuovi ambiti nuove arene di mercato delle quali diversi contraenti tra loro si con o no e migliorano le prestazioni abbassando i prezzi in ultima analisi fanno più qualità e inducono qualità nei sistemi nell'etere le banche avvenuto a una processo di privatizzazione che non è esattamente processo di privatizzazione che ne auspichiamo per le altre strutture che vanno privatizzate si è aperto il sistema delle banche al sistema europeo sono venuti gli europei in Italia hanno comperato banche italiane ma si sono comportati qui vengo a dare una risposta ad alle
Cose che diceva capannoni del primo intervento l'ho mancato cui mancato di rispondere hanno partecipato al a banche italiane ma si sono conformate ad un andamento ad uno standard di mercato che era il mercato più vantaggioso che potevano trova aree in Europa infatti con il minimo sforzo si poteva raggiungere il massimo di beneficio perché le banche italiane sono le banche più costose tra tutte le banche europee sono quelle che sono in una minore condizioni di mercato ma soprattutto videro vivono e continuano a vivere a a a a a up a a mantenere enormi strutture in una condizione che è ormai una condizione onestamente preistorica rispetto a ciò che sarebbe necessario in un sistema di finanza moderno le banche rappresentano un vero vincolo lo sviluppo però attenzione sono un vincolo lo sviluppo anche perché hanno quaranta mila esuberi anche perché devono essere profondamente ristrutturare
Anche perché debbono entrare in una logica di competizione ed è quella che a loro manca quando sia Previti ha privatizzato il Credit Aliano la banca coperta all'italiana non si è aumentata la competitività del sistema e intensi
Steva bancario italiano ma si sono aumentate piuttosto la sclerosi di cartello del sistema tanto è vero che il Presidente del Consiglio Prodi che con quelle privatizzazioni per la verità qualche cosa in comune aveva quando si è trovato di fronte all'basamento del tasso ufficiale di sconto ha fatto quello che non si sarebbe mai fatti nessun altro Paese in cui funziona con libero mercato del denaro ha convocato alle quindici più grosse banche italiane chiedendo loro di abbassare i tassi di interesse che veri vanno praticati non succede in un regime di mercato che il Presidente del Consiglio sia costretto a chiamare il quindici principali istituti chiedendo di seguire l'andamento del tasso ufficiale di sconto e l'andamento della valuta non siamo di fronte a me Catto per le piccole imprese il fatto che non vi sia un mercato è un gravissimo problema è un vero vincolo allo sviluppo le banche hanno potere di vita e di morte sulle imprese così come i committenti questo potere di vita e di morte esercitato nell'ambito di un regime di monopolio e vive in un regime che è sostanzialmente un regime di monopolio allora quelle innovazioni che sono necessari e e devo dire che proprio in virtù di questo ben venga l'ottica di spostare le politiche attive da politiche di incentivazione a politiche di credito d'imposta cioè che ben venga l'idea che le politiche attive trasformino l'intervento diretto da parte dello Stato delle Regioni in credito di imposte che devono essere pagate perché molto spesso sono proprio le leggi di incentivazione chiarimento non rapporto perverso col sistema bancario il ritardo delle dell'arrivo dei finanziamenti o la o la staticità del movimento di questi finanziamenti portati in tre esatto in una condizione di debolezza nei confronti della banca di mancanza di capacità contrattuale molto di più di quella che non avrebbe se invece potesse godere rapidamente di una riduzione delle imposte così come veniva detto prima
Ultimo tema che io volevo toccare propedeutico alla questione della riforma della previdenza che tocco soltanto una frase i prossimi giorni ci sentiremo spesso ora questa è una riforma previdente dalla parate che era riforma fiscale
La questione del lavoro e le la politica per l'occupazione e la riforma previdenza vanno di pari passo Manuli pari passo perché perché se la riforma della previdenza e i intendo principalmente la riforma dell'attuale sistema pensionistico
Dovesse condurci cosa che io auspicherei all'una maggiore rapidità ad assumere il sistema contributivo c'è un sistema che porti relazione versamenti fatti con prestazioni ottenute riducendo rapidamente l'intervento dello Stato a compensazione se ci porterà a questo se dobbiamo liberare quote di risorse per la previdenza integrativa e compagnia cantando
Dobbiamo ricordarci che il reddito da lavoro autonomo è lo stesso reddito sia quando si parla di imposte e quando si parla di previdenza che quando si parla del resto
Cioè Lost sono gli stessi cento è lo stesso cento sul quale agiscono tutte le voci allora il problema è riuscire a portare a standard accettabili lavoro autonomo nella contribuzione in un sistema contributivo leader dando risorse per pagare più contributi pensionistici alla previdenza sociale o alla previdenza complementare che derivano dalla riduzione della pressione fiscale sul reddito lei se non vi è questa corrispondenza su quello stesso reddito Caldoro
Più azioni sempre di pressione diretto sul reddito il reddito diventa inconciliabile con l'attività economica quel tipo di pressione costringe alle che
La mia sommersa allora ecco l'occupazione noi quando diciamo che in Italia esistono quattro milioni di posizioni permanentemente somme
E otto milioni di persone di persone che che diventano tali se al subiamo quelli che agiscono parzialmente delle somme suo come lavoro abusivo eccetera viziato anche che il venticinque per cento del PIL e sottratto la contabilità nazionale
Diciamo anche che il venticinque per cento del PIL esso e sottratto al dovere contributivo del dovere fiscale il venticinque per cento del PIL è per l'Italia più del doppio di quanto è sottratto dal lavoro nero in Germania che raggiunge il dodici tre sì per cento del prodotto interno lordo bisogna allora fare un patto con l'Europa negli dati sui quali noi dobbiamo confrontare i nostri andamenti e su quale dobbiamo sapere dovremo fare i conti sono dati diversi da quelli sui quali costruiamo attualmente alle politiche e dei quali faremo derivare le riforme dire che ci sono quattrocento cinquecento
Seicento mila miliardi che non risultano nella contabilità nazionale non è poca cosa è dire che esiste una quota di un quarto del prodotto interno lordo che deve essere progressivamente recuperata sottraendolo in parte anche all'economia criminale che un atto vuole giusto nel quale tutti dovremmo essere impegnati queste risorse consentirebbero di affrontare in modo ben diverso ben diverso problemi come quello della riforma del sistema avrei alé o problemi come quello della valutazione esatta delle politiche attive per l'occupazione che debbono essere realizzate per fare emergere il sommerso bisogna creare le condizioni economiche perché il sommerso trovi vantaggiosa l'emersione
Se non vi si creano queste condizioni economiche sommerso si immerge ma soprattutto si immerge ora sempre di più anche l'emerso attuale tenderà sommersi io voglio ricordare la minimum tax
Che sembrava una roba che provo produceva due sei mila miliardi ne ha prodotti due mila miliardi di entrata ma ha fatto sparire centocinquanta mila imprese in un anno solo tra quelle che potevano contribuire vorrei ricordare che il divieto di cumulo che era perché è stato tolto di mezzo ma che si era detto era una roba che avrebbe fatto sparire altrettante imprese e che a un aumento dei contributi senza riduzione la pressione fiscale farebbe lo stesso gioco
Allora varate vede sommerso non era questo nel Mezzogiorno era dottore che riguarda tutta Italia ha ragione Campagnoli quando dice attenzione il sistema previdenziale cresciuto così salari bassi costo del lavoro alto e compagnia cantando ma ne le nostre aree se siamo onesti tra minori sappiamo che c'è un sommerso che si chiama fuori busta che si chiama incentivazione extra che c'è un vero che gira che valvola del quale sono col interessati gli imprenditori e lavoratori dipendenti sui quali tutti si guardano bene di fare i conti che la valvola di salvezza per garantire redditi da lavoro decorosi e contemporaneamente per non essere
Per non essere dissanguati dall'intervento dello Stato dal costo dello stato
Fare un patto sul sommerso vuol dire togliere tirare fuori redditi vuol dire portare fuori risorse allora è così che si deve affrontare la cui sono estiva previdenziale ha ragione campagnoli non in modo separato le politiche del lavoro dalle politiche la previdenza e politica il Papa lo stato sociale dalle politiche fiscali sono un tutt'uno però un tutt'uno che vedono protagonisti
Hanno con il proprio reddito un rapporto differente il lavoro dipendente ha un rapporto con il proprio reddito quando arriva a pagare i contributi che è diverso da quello che a lavoro autonomo che a lavoro indipendente queste politiche dobbiamo sapere devono vede e invece dei protagonisti a discuterle che siano protagonisti messi sullo stesso sullo stesso livello sullo stesso piano e qui si torna al punto allora iniziale perché questi protagonisti siano davvero sullo stesso piano
Bisogna che l'ottica della politica cominci a cambiare che gli occhiali della politica diventano un po'diverso
E che ci si accorga che ormai a fronte di qualche milione di lavoratori che può dire che è stabilmente impiegato nella grande industria e alla pubblica amministrazione chi si trova ormai di fronte a due milioni e mezzo stabiliti tre milioni e mezzo stabili disoccupati a due milioni e mezzo che fanno lavoro precario a cinque milioni di lavoratori autonomi a tre milioni e mezzo di impiegati né di coloro che sono occupati nelle piccole imprese e ha una quota crescente di lavoro indipendente
Di lavoro parziale eccetera che modifica strutturalmente i nostri interlocutori lo Stato si ha di fronte a sé interlocutori diversi così come sistema politico di fronte a sé interlocutori diversi facciamo in modo
Che
Alla scomparsa del vecchio sistema politico non segua per analoga cecità la scomparsa di un intero sistema istituzionale abbiamo il dovere tutti di sapere che ha ben come prima i vecchi partiti politici
Non si erano accorti di quello che succedeva e hanno trovato i dati elettorali del novantaquattro come uno stravolgimento sparita Democrazia Cristiana sparito partito socialista sparita porta politiche che si
Ritenevano storicamente immutabili sappiamo che la cosa la posta in gioco adesso non è questo o quel partito la posta in gioco è l'assetto istituzionale democratico del nostro Paese
Di questo le piccole imprese sono consapevoli per questo non abboccano ai richiami della Lega ma sanno anche che all'interno per quanto ci riguarda
Degli schieramenti democratici del dialogo con tutte le forze politiche parlamentari nazionali cioè quelle che riconosco la dimensione nazionale dello Stato
E che ritengono che il federalismo sia la una declinazione dello Stato nazionale da parte di tutti questi ci sarà il massimo di attenzione e il massimo di vigilanza conservatorismo oggi è non rendersi conto cala poste in gioca in gioco è molto più
Grande di quella che è stata nel passato non è questo o quel partito questo quella sottrazione questo o quel sistema riprese questo quell'industria è un intero sistema economico sociale che al bivio tra l'essere un sistema che entra nel novero delle che Hamdi potenze industriali che fa che che un po'sistema guida nel mondo oppure che si Inter con lente interconnette con i sistemi secondi o terzi nella scala dei sistemi mondiali il bivio è tra Paesi sviluppati e Paesi et
Dopo otto io credo che l'Italia a questo bivio sa di poter contare su un sistema di piccole imprese che ogni giorno su imprenditori su piccoli imprenditori che ogni giorno investono nella propria attività nella propria impresa
Non soltanto denaro e lavoro ma anche il destino proprio e delle proprie famiglie non è la stessa cosa per chi sposta i dati con un computer nei nei delle centrali finanziarie dell'inchiesta il del Lussemburgo di New York o di un comma chi vive tutti i giorni dal suo laboratorio la sua bottega li investe il destino della sua famiglia e allora viene fuori anche un'idea dell'impresa della famiglia della società che è un'idea secondo me che chi fa crescere anche in modo dinamico e moderno il nostro modo d'essere impresa verso il terzo millennio noi a questa sfida siamo pronti e chiediamo alla sinistra al governo dell'Ulivo che su questa stupida e tra preso anche la propria identità di governo alla propria identità politica collettiva di andare avanti con coerenza senza titubanze sapendo che qualche Cassandra che viene dagli anni passati non può delinearci il futuro perché il passato esperienza ma il passato non è il futuro
Ringraziando i nostri ospiti l'onorevole Manzini e l'assessore Campagnoli e il segretario generale dello SNALS Sangalli ringrazio tutti voi per avere partecipato questo dibattito grazie