I problemi occupazionali in Italia con particolare riguardo alla situazione del Mezzogiorno; La questione della riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore settimanali e del costo del lavoro

Radio radicale ma sei caffè i professore Augusto Graziani docente di economia politica all'Università la Sapienza di Roma la Sapienza di Roma professor Graziani parliamo di lavoro vorrei correda playing un commento su quelle che sono le misure che il governo sta prendendo in questi giorni anche in in accordo con i sindacati le misure di cui sentiamo parlare in questi giorni
Riguardano soprattutto la disoccupazione del Mezzogiorno l'Italia è un Paese un po'anomalo rispetto agli altri Paesi europei perché forse paradossi mentre è andata quasi esente da questa ondata di disoccupazione che affligge tutti i paesi europei la disoccupazione italiana e concentrata quasi esclusivamente nel Mezzogiorno e quindi non è una di succo l'azione derivante da problemi di ristrutturazione di competizione internazionale di riconversione industriale è invece una disoccupazione strettamente connessa ai problemi delle regioni in ritardo a mio avviso il problema per combattere la disoccupazione nel Mezzogiorno sarebbe quello di creare un tessuto produttivo
Purtroppo i provvedimenti che ci vengono annunciati in questi giorni seguono uno è stata molto indiretta quella di ridurre il costo del lavoro nella speranza che questo aumenti l'occupazione salario ridotto d'ingresso nessun limite sugli straordinari ieri
Che questi sono provvedimenti che potrebbero avere qualche effetto però poi a volte in passato questi stessi provvedimenti accettati dei sindacati sono stati poi estesi anche ai settori industriali del centro nord e con questo quel tanto di vantaggio per il Mezzogiorno potevate è stato soppresso quindi di fronte a questi provvedimenti io mi riserverei un giudizio di attesa particolare quindi si sta parlando dei contratti d'area che in questi giorni stanno per essere per essere avviati nelle nel mezzogiorno e l'esempio che lei faceva credo che faccia riferimento alle lo stabilimento di Melfi e quindi alla fine ha lo stabilimento di Melfi anni fa ha aperto la strada i sindacati allora hanno concesso appunto come ricordava il salario ridotto d'ingresso gli straordinari il lavoro notturno per le donne
E e in questi ultimi contratti di area si è percorsa la stessa strada sono stati firmati quello di Taranto e quello di Manfredonia altri a quanto pare saranno firmati prossimamente
E l'esperienza di me
Fiat punto cinque segna e che le condizioni dello stabilimento di Melfi poi sono stati estese dalla FIAT ad altri stabilimenti di tutto il resto del Paese il che è appunto nei da nidifica gli effetti sì lo scopo e quello di creare una situazione preferenziale per il Mezzogiorno che poi e l'unico scopo per i quali il sindacato hanno queste concessioni
Il ruolo nei sindacati contrattazione sul costo del lavoro in contrapposizione quindi alla la Confindustria agli imprenditori e la richiesta di investimenti nel Mezzogiorno è sufficiente queste iniziative sia sufficiente senso del sindacato ci vorrebbe qualche altra iniziativa affinché la politica del lavoro magari prendo un'altra strada
In passato il sindacato è riuscito ad ottenere dei piani di investimento per il Mezzogiorno oggi il sindacato in posizione difensiva e concede riduzione sul costo del lavoro
Ma il punto che io vorrei sottolineare e che non non dobbiamo aspettarci che per il Mezzogiorno tutto si basi su un atteggiamento conciliante del sindacato io penso che il governo dovrebbe sentire l'esigenza di intervenire con una politica diretta per il Mezzogiorno e non soltanto a lasciare al sindacato il compito di fare delle concessioni e e questa politica di intervento nel Mezzogiorno dovrebbe muoversi almeno su due piani diversi un piano immediato per combattere la disoccupazione che potrebbe essere un piano più a per le pubbliche perché dopo il primo intervento della Cassa per il Mezzogiorno ormai vent'anni fa
Il patrimonio di infrastrutture del Mezzogiorno strade ferrovie centrali etniche telecomunicazioni sia andato degradando rispetto al Centro-Nord in misura molto considerevole al punto che è assurdo pensare che un'industria moderna possa insediarsi nel Mezzogiorno se non dispone di questi elementi di base in misura l'adeguata su un piano di più lunga portata bisogna pensare a interventi per la creazione di un tessuto produttivo nel Mezzogiorno interventi direi
Ti quindi lei è favorevole anche l'istituzione di quella che che in gergo si chiama viene chiamata i due quindi industria pesante di Stato che e posso investire direttamente e creare occupazione
Io penso che sia necessario un intervento diretto nel Mezzogiorno penso che non si debbano ripete gli errori dell'intervento straordinario che si era gradualmente degradato per ragioni di clientelismo di cattiva amministrazione di autentica corruzione ma è evidente che non bisogna ripetere gli errori del passato ma non bisogna avere meno per te degli occasioni che in passato sono state sfruttate ritengo che l'iniziativa privata lasciata da sola nel Mezzogiorno non possa operare trasformazioni strutturali e quindi sarei favorevole a un ente che si fa ciò promotore in primo luogo di opere pubbliche e poi di un piano di investimenti produttivi in collaborazione con l'impresa privata
Come conciliare in prospettiva le trentacinque ore per legge che Rifondazione comunista sta chiedendo al governo per rispetto dei patti appunto nella mia maggioranza con la richiesta di flessibilità e l'attuazione di flessibilità anche attuata da questi contratti d'area evidente
Che che sul piano immediato può sembrare che la richiesta delle trentacinque ore non abbia alcuna ragione serie rispetto al Mezzogiorno
Nell'industria nel Mezzogiorno sul piano dei fatti non sappiamo quale sia l'orario di lavoro effettivo saranno cinquanta saranno sessanta l'anno settanta ore settimanali nei periodi di domanda elevata poi crollano nei periodi in cui la domanda invece ristagna vi sono situazioni di fatto che hanno molto poco a che fare con i contratti nazionali
Ma a parte questa rilevanza immediata pratica diretta io penso che la battaglia per le
L'Inter cinque ore abbia un suo significato profondo anche per il Mezzogiorno perché vorrebbe dire che il governo per il Mezzogiorno non punta più soltanto sulla riduzione del costo del lavoro anzi è preparato ai ni favorire l'instaurazione mezzogiorno di un'industria moderna la quale possa anche affrontare la riduzione dell'orario di lavoro non si può punta più per il Mezzogiorno sull'industria degradata chi riesce a farsi strada nei mercati mondiali
Pertanto grazie al basso salario e alle condizioni di lavoro degradate si punta su un'industria moderna come una regione italiana
Al pari di tutte le altre deve avere così inquadrata a questa riforma eventuale appunto delle trentacinque ore con l'integrazione europea non c'è rischio di settore di di fatto delle gabbie sale le armi all'in Terzo c'è un costo del lavoro più alto in Italia rispetto ad altri paesi quindi un rischio di trasferimento anche delle nostre imprese
Certamente se l'industria italiana non segue lesi
In più europeo di riqualificazione tecnologica questo rischio c'è
Gli altri Paesi trasferiscono altrove le lavorazioni manuali e conservano all'INPS
No i segmenti più produttivi dell'industria manifatturiera non rinunciano all'industria manifatturiera ma conservano i segmenti più redditizi la progettazione il design la Finanza & Mercati la ricerca tecnologie ora una riqualificazione di questo genere dovrebbe avvenire anche per l'industria italiana questo richiede una politica industriale che il nostro e se per il momento non si è dato non dimentichiamo che gli altri Paesi anche se si ispirano o dichiaro
Di ispirarsi alla logica del mercato hanno una politica industriale Ferrea la Germania non e mai a capitali finanziari stranieri l'industria chimica la Francia ha coltivato con sussidi pubblici e con una politica industriale esplicite allo sviluppo del nucleare
Veltroni e le sue applicazioni all'alta velocità ferroviaria purtroppo in Italia ci raccontano soltanto alla logica del mercato ma una politica industriale deve propria non c'è e allora se si lascia che l'industria italiana
Vedi le dissi qua verso settori a tecnologia più modesta come l'abbigliamento il mobilio i mobili da ufficio qualche presenza nel settore delle macchine utensili allora è evidente che il problema del costo del lavoro
Resterebbe fondamentale e le trentacinque ore potrebbero essere un elemento negativo ma ancora una volta io penso che questo debba essere invece pre il suo con una determinazione per svolgere una politica industriale che porti l'industria italiana a livelli tecnologicamente più avanzati Italia Zidane tardi ex la quinta potenza industriale del mondo e il Governo italiano deve dare prova di
Oliver conservare questa posizione al Paese permette ai progetti un'altra questione e rispetto al lavoro importante la formazione quindi la qualificazione delle degli operai comunque del di chi conto deve prendere un posto per il famoso posti di lavoro il ministro Berlinguer sta riformando tutto il sistema scolastico che di formazione verrà del Paese quindi delle dei giovani e di meno giovani coi valuta questo tipo di riforme e la riqualificazione secondo alcuni squali filiazione secondo altri del sistema universitario particolare
Io non sono in grado di dare un giudizio sintetico complessivo devo dire ci quello che percepisco mi lascia profondamente preoccupato tom
La scuola alquanto capisco invece di esseri qualificata diventerebbe una sorta di avviamento al lavoro con periodi dello Scremin cui l'allievo dovrebbe passare in fabbrica o addirittura presso un'industria in maniera da mettere insieme studio e lavoro fin dai primi anni e cioè portare Diego direttamente al lavoro senza una formazione concettuale come viceversa la nostra tradizione scolastica era altezza a fare
Allo stesso modo l'autonomia universitaria rischia di scatenare aree fra specialmente in alcune regioni una concorrenza al ribasso alla laurea facile a inseguire i programmi rido
Ti pur di concedere la laurea rapida e questo significa di qualificazione anche gli studi universitari gli do temo fortemente anche se non ho alcun elemento per poterlo affermare con sicurezza che questa sorta di degradazione della scuola e dell'università italiana vada in tale
Lei lo con la di qualificazione dell'industria italiana mi auguro tuttavia di sbagliarmi e certamente siamo ancora allo stato dei programmi ed è presto per dare un giudizio definitivo tanto
L'ultima questione ancora
La riforma delle pensioni è stata attuata in diverse riprese c'è chi parla in prospettiva della necessità di ritoccare nuovamente il meccanismo pensionistico italiano la Borsa italiana non decolla e c'è chi ritiene che questo sia dovuto proprio l'applicazione e la non l'introduzione dei fondi attenzione all'interno della mercato borsistico e quindi alla introduzioni un nuovo elemento che potenziare di questo nella borsa come valuta questo tipo di concezioni del della borsa del mercato delle pensioni
In sei io penso che la riforma pensionistica già attuata sia più che sufficiente purtroppo devo notare che molti dei provvedimenti che il nostro ministero del tesoro ha preso per soddisfare i famosi parametri di Maastricht e portare il disavanzo corrente al di sotto del tre per cento sono provvedimenti che hanno l'efficacia una tantum e non hanno un'efficacia permanente
La restrizione le autorizzazioni di cassa il drenaggio della liquidità dovunque vi erano delle sacche di liquidità il risparmio sulle spese correnti la manutenzione molte volte anche sulle spese per investimenti sono tutte economy immediate ultimissima notizie di cui abbiamo preso la decisione dell'INPS di pagare le pensioni una volta al mese invece curavo
Nella che per il novantotto la rata del mese di gennaio novantanove non venga gravare sul bilancio nel novantotto come sarebbe avvenuto col sistema trimestrale sono ho misure tampone assolutamente ridicole che evidentemente si ripercuoteranno in misura negativa sui bilanci degli anni Turi e allora se l'Italia dopo avere fatto questi piccoli trucchi dovrà tenere fede al patto di stabilità allora sì forse sarà invece stadio rimette le mani alle pensioni ma non perché il sistema pensionistico sia di per sé inadeguato ma perché si sono fatti
Questi trucchetti ora andranno anche in seguito andranno purtroppo rimette
Il pianismo di pensione privata all'americana
Accettato il comunque di buon grado oppure respinti e i pensionamenti privati sono molto più costosi evidentemente io penso che valga
La regola aurea
Di un personaggio che oggi un po'dimenticato Francesco Saverio Nitti il quale sosteneva
E anni di questo secolo che quando tratta di queste forme previdenziali e assicurative
Sostanzialmente obbligatori e che noi pensiamo di dover estendere a tutti i cittadini come la pensione l'assicurazione sulla vita due forme previdenziali strettamente connesse quei lo è il campo in cui deve intervenire lo Stato per ovvie ragioni di costo e di eguaglianza quando si dà mano libera al settore privato si apre la possibilità della speculazione e senz'altro si aprono costi maggio
Così quindi ritengo che il passaggio al sistema pensionistico privato sia qualcosa che il lavoratore italiano accettato sarà costretto ad accettare ma che darà luogo a forti profitti
Per gli enti che gestiranno questi fondi pensione
E darà luogo a pensioni molto più magre per i lavoratori che dovranno necessariamente aderire sapessero grazie
C'era Dario Russo per radio radicale