Critica e militanti

Buongiorno da critica militante avete presente quelle rette o diciamo pure quelle strade che per un po'sembrano parallele ma siccome in effetti non lo sono dopo un certo numero di chilometri si allontanano visibilmente
Ecco io ho l'impressione che tra la cultura dei radicali di Pannella è quella dei radicali venuti dopo specie i radicali di oggi a loro volta allontanati si però bruscamente gli uni dagli altri si apra un tipo di distanza simile
In apparenza le parole certe posizioni battaglie sono le stesse ma non essendo nutrite spesso dalla humus di cui un tempo erano l'ultimo frutto rischiano di diventare altro
Penso ad esempio all'estensione un po'schematica del paradigma antiproibizionista anche a temi che qualunque sia la risposta e la proposta giusta non possono essere ridotti a un tale paradigma vedi la CPA
Chi dimentica che le scelte liberali classiche non offrono una visione del mondo completa e che a volte una visione del mondo approfondita può anche metterle in crisi con tutto il loro metodo
Si mette forse senza accorgersene di essere liberale
E diventa appena una mosca cocchiera dello sviluppo tecnocratico che si svolge benissimo anche senza retorici o un po'fondamentalisti lo datori delle sue magnifiche sorti e progressive
Come spero si sia capito il mio non è un altrettanto retorico o tempora o mores con tipica nostalgia pannelliano anche perché non penso solo a Marco bensì a una cultura nutrita almeno comparire ogni tanto maggiore intensità da altri dirigenti radicali che meno di Luino avevano far fronte alla cronaca dell'ultima ora
Mi capita ad esempio di continuo in questi mesi di pensare a cosa dire davanti a molte situazioni Angiolo Bandinelli morto l'anno scorso
Protagonista del partito radicale fin dalle sue origini Bandinelli lo sanno bene gli ascoltatori di questa radio è stato parecchie cose insieme un raffinato traduttore
Un narratore
Soprattutto ci teneva un poeta e ancora un giornalista e saggista d'eccezione da giovane collaboratore del Mondo di Pannunzio da vecchio dopo una vita di interventi sui fogli radicali autore di splendide pagine di memorie
Sul foglio di Ferrara e di Cerasa oggi grazie alle cure di suo figlio Aldo di Michel Miller esce per le edizioni Emiliano degli Orfini
Un libriccino che ci lascia vedere meglio un altro suo aspetto introducendo lo in modo devo dire impeccabile Lorenzo Strictly vers
Riconduce questo aspetto appunto anche alla militanza di Bandinelli al suo inesausto memento contro la perdita di coscienza
Rispetto alle ragioni prime originari originali di certe idee di certe lotte prassi del partito e della famigerata galassia radicale
Perdita di coscienza che rischiava e rischia di ridurre tutto mettiamo all'economicismo o un lavoro un laicismo angusto
Ho insomma un senso comune politico fin troppo italiano il libretto titolo non a caso alla Brancati il borghese e le sue paranoie
Come spiega Strikes si tratta di appunti conservati da Angiolo in una cartellina non li ha pubblicati in vita ma ci teneva molto e le due cose si spiegano
Constatando che si tratta di intuizioni e pensieri allo stato nascente che possono prendere molte direzioni o magari negarsi e non sono considerati perciò immediatamente utilizzabili come imposizioni pubbliche
Notevoli mi sembrano in particolare proprio i pezzi sulla presunzione come la chiamano i Giolo della laicizzazione trionfante che ad esempio ha fatto sparire l'immaginario della morte
Da cui ricorda Bandinelli l'attuale ossessione per la salute e cui si può aggiungere credo che tutto ciò che fare
Con la fragilità dell'identità personale del senso del consistere grazie al quale soltanto si può stabilire un rapporto non rimozione male o folle con l'immaginario della morte e non a caso l'autore nel libretto cita spesso Narciso
C'è il sospetto che l'autentica laicità risieda oggi nella negazione della modernità
Arriva a scrivere illiberale Bandinelli e noi potremmo tradurre almeno chi oltre alla ragione e alla religione anche gioiosa della libertà non conosce pure
La malinconia della condizione moderna diventa senza accorgersene un idolatra dell'esistente cioè del contrario in fondo della libertà siamo molto vicini e lo si vede è un tema della scuola di Francoforte la massima razionalizzazione la razionalizzazione totale della vita si dimostra il razionale
In altre pagine troviamo riflessioni
Sullo scambio che non solo reificato uomo ma infine fa sparire anche le cose sulla ricchezza che non è più borghese mente
Secondo diciamo una tradizione protestante una fonte di emulazione bensì dice Bandinelli di un'ansiosa imitazione
E qui viene in mente René Girard
Ancora troviamo paradossi sulle logiche dello sviluppo consumistico che proprio quando entra in crisi il paradigma eurocentrico occidentale schiavizzare i Paesi poveri costringendoli a rientrare
Senza scampo in quel paradigma ma naturalmente Francoforte a parte c'è il Bandinelli di formazione crociana un crociano sempre inquieto però acutissimo
In questo senso mi pare il paragrafo in cui mette in dubbio che l'utile possa essere una categoria crociana
Che sta sul livello delle altre tre
Perché non è universale in relativa assoluta come quelle ma invece sempre relativa a qualcuno o a qualcosa
Ugualmente felici sono poi i rapidi bozzetti disegnati per così dire davanti a una strada o in un bar
Scampoli alla Flaiano dal mondo parli anziano appunto che sfumano però di nuovo in Minima Moralia dolenti e poetici sui rapporti e sui sentimenti ad esempio sulla dolorosa estraneità di ciò e di chi ci è vicino o su una violenza che è tanto maggiore quanto più felpata anche perché ecco una tema moderno della malinconia moderna non abbiamo più metri di misura per dare un giudizio etico sulle persone in comportamenti c'è un giudizio necessariamente drammatico memorabili sono anche i brani sui corpi si vedano ad esempio le descrizioni di quella autentica ma oscena oscena ma utenti Cassette di Spiazzi di pal parsi vicendevolmente che hanno i vecchi l'uno davanti all'altro come per capire chi cadrà per primo
O la riversa indigeribile oscenità della della Camera dei ritrova podi retta tra due giovani uomini osservati da vicino che non lasciano tra di loro la distanza necessaria quell'alone che adombra
Ogni rapporto umano a volte Bandinelli fa pensare poi ai taccuini di Nicola Chiaromonte ad esempio quando riflette sul puro momento vitale che pure in tutta la sua mancanza è la perfezione del proprio essere come nucleo fondante di questo essere nel tempo dice solo perché è così e non altrimenti a volte invece sembra un moralista classico come quando scrive che cito puoi capire qual è il tuo attuale posto nel mondo di società eccetera dal trattamento che ti riservano i serbi
Ma citando ancora dagli aforismi vogliamo chiudere con un altro brano più storico e direi dal grande scrittore l'anoressia sta al postmoderno come l'isteria alla società religiosa
Scrive l'autore quindi il consiglio di oggi è il borghese le sue paranoie di Angiolo Bandinelli edizioni Emiliano degli Orfini
E noi ci risentiamo venerdì prossimo