Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale venerdì sei dicembre questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta all'edizione di oggi sarà dedicata soprattutto alla crisi politica in Francia dopo il voto di censura mercoledì sera
Che ha fatto cadere il governo di Michel Barnier Barnier che ieri ha dato le dimissioni orari Manuel ma con un deve nominare un nuovo primo ministro esercizio molto complicato lo vedremo in particolare con un editoriale
Pubblicato oggi da le monde il rischio di una crisi istituzionale il titolo tutti perdenti invece il commento del piccolo giornale liberale l'opinione vedremo anche Libération che parla di errore
L'errore non solo di Michel Barnier che si è messo nelle mani di Marine le Pen
La leader verrà sembrò ma nazional
Di fatto riscattava il suo governo fino a farlo cadere mercoledì ma errore anche di Marine le Pen che con questa decisione scegliendo optando per la strategia del caos
Perde in qualche modo la patina di rispettabilità che ha cercato di
Con cui ha cercato di presentarsi agli elettori per tentare di vincere le prossime elezioni presidenziali
Significativo anche il titolo di un editoriale del Wall Street Journal Marine le Pen ai mercati andate a quel paese l'altro tema di cui ci occuperemo le elezioni presidenziali in Romania domenica
Il favorito
Il candidato di estrema destra
Che si chiama cali in Jorge scoop praticamente sconosciuto fino
A dieci giorni fa quando arrivato in testa al primo turno di queste elezioni
Grazie a cosa grazie fondamentalmente all'aiuto della Russia almeno questo hanno rivelato alcuni documenti del secretati mercoledì dalle autorità rumene leggeremo
Commento dal Financial Times dal titolo la seconda rivoluzione della Romania un ultrà nazionalista che Loggia Putin
A rovesciato l'ordine postcomunista ed è sul punto di conquistare il potere questo avrà ripercussioni anche sulla NATO e sull'Unione Europea sottolinea il Financial Times
Che tra le altre cose oggi a un articolo invece sui piani dell'Unione Europea di mettere in piedi un nuovo
Fondo speciale che dovrebbe un mobilitare cinquecento miliardi di euro per investimenti nel settore della difesa
Concentriamoci però sulla Francia partendo dall'editoriale di oggi di le monde censura del governo il rischio di una crisi istituzionale
Decisa lunedì due dicembre da Marine le Pen approvata mercoledì quattro dicembre dopo una comoda maggioranza di trecento trentuno voti
La caduta del governo di Michel Barnier è un nuovo sintomo della profonda crisi che attraversa la Francia scegliendo senza il minimo pudore di unire i suoi voti a quelli della sinistra
In reazione all'uso dell'articolo quarantanove punto tre della della Costituzione
Sulla legge di finanziamento della sicurezza sociale Marine le Pen leader del gruppo di estrema destra del raìs norma nazionale ha dimostrato via vere
Il potere di vita e di morte su un governo che era stato faticosamente costruito appena tre mesi fa per cercare di rimettere
Ordine nei conti pubblici del Paese
Gli ultimi appelli alla responsabilità lanciati mercoledì sera da Michelle Barney in direzione soprattutto dei socialisti che come son solo Honda hanno massicciamente votato per la censura
Non hanno sortito alcun effettuo la Francia si star radicale dando nell'instabilità
Mentre il contesto economico si fa sempre più cupo e l'ambiente internazionale si inasprisce
Contrariamente a quanto affermano i piromani che si vantano di voler proteggere i francesi da decisioni ingiuste
La censura avrà un costo e anche per i più modesti il deficit pubblico fuori controllo i tassi d'interesse
Si alzano il peso del debito aumenta
Il vero obiettivo della censura spiega poi le monde non è Michel Barnier ma Emmanuel macro il partito di estrema sinistra la famosa sui mese milita apertamente per la destituzione di mancherò e l'estrema destra seguita questa strategia il presidente de la Repubblica continua a pagare e a far pagare al Paese la scelta disastrosa di sciogliere l'Assemblea nazionale
A giugno cosa che ha portato a una maggioranza introvabile tre blocchi incapaci di intendersi all'Assemblea nazionale e il sentimento di molti lettori di essere stati ingannati
Sul piano democratico durante l'interminabile formazione del nuovo Governo con la scelta di di Barnier come primo ministro
Il rischio che la crisi politica degeneri in una crisi istituzionale ormai è reale tanto è forte la sfiducia nei confronti del Presidente de la Repubblica
Ma anche dei parlamentari accusati collettivamente di impotenza il fallimento del governo Barnier riflette la difficoltà della Francia passare a una cultura del compromesso
Nel momento in cui l'assemblea nazionale bloccata nei suoi attuali equilibri almeno fino a giugno data in cui si aprirà la possibilità di un nuovo scioglimento e dunque di nuove elezioni fino ad allora
Due pericoli devono essere scongiurati lo stallo il crescente dominio dell'estrema destra per contrastare questi pericoli è responsabilità di Emanuel macro aprire finalmente i giochi una finestra sia aperta
Nel partito socialista e tra i Verdi si sentono voci favorevoli a un patto di non censura
Che va contro la strategia dello scontro di solito non sono cioè il leader della famosa sui Mills questo queste voci vanno ascoltate valorizzate
Una coalizione tuttavia a probabilità di sopravvivere
Solo se viene e nel raggiunto un accordo preliminare tra i partiti del campo repubblicano
Più sono numerosi più mettersi d'accordo sarà delicato questo richiederebbe tempo ma il Paese non ha più un lusso di aspettare a sinistra al centro destra
Ciascuno e messo alle strette dalle proprie responsabilità così tra l'altro
Le monde nel suo editoriale di oggi l'opinione ieri aveva un breve editoriale dal titolo tutti perdenti che sintetizza bene
La situazione politica francese
Non crebbe credete a chi grida vittoria o a chi offre parole di fiducia
Con la caduta di Michel Barnier la Francia sprofonda in una crisi di cui nessuno controlla l'esito e soprattutto non i professionisti della catastrofe che pretendono guidare il Paese
A dire il vero tutti gli attori colpevoli di questo tracollo previsto escono perdenti dopo mesi di irresponsabilità che resteranno nella storia
Perdente il Presidente della Repubblica la cui giusto dissoluzione
Accelerato la decomposizione politica quando lui prometteva una chiarificazione che avrebbe dovuto rilanciare il Paese
Perdente il primo ministro tutt'altro che provvedimenti serale prigioniero di un metodo di dialogo obsolete o in tempi di tristi passioni
Perdente il nuovo fronte popolare l'Alleanza della sinistra la France si mise si è screditata per la sua ossessione
Per il caos i complici i socialisti verdi comunisti si sono disonorata i per il loro asservimento ai calcoli elettorali meschini
Perdente infine Arras sembrano nazional tornato alla ribalta come partito populista del disordine del doppio linguaggio e della demagogia sfrenata
A proposito del Ras Nwammo nazionale e Marine le Pen
Ieri Libération aveva una una lettura abbastanza originali in un editoriale dal titolo terrore e se si fosse sbagliata e se questa decisione di censurare Barney Presa in una decina di minuti
Fosse stata una delle peggiori decisioni politiche prese da Marine le Pen
Oggettivamente Michel Barnier era il primo ministro ideale per le penne svolgeva il lavoro sporco mentre lei alzavo abbassava il pollice facendo e disfacendo a piacimento la tabella di marcia che si era fissata appena entrato in carica l'ex negoziatore della Breguet slitta aveva fatto sapere che intendeva mantenere le relazioni migliori possibili con le penne
Non esitando se necessario a contattarla personalmente per disinnescare una crisi cortesie Barney non ne ha mai avute nei confronti della sinistra
Le penne era in un certo senso il vero primo ministro che dettava le sue condizioni e guardava dall'alto del suo banco all'Assemblée nationale
I ministri inviati a Canossa e Barnier che è una persona perbene ha creduto che questo gioco sarebbe durato abbastanza lungo da poter trovare un vantaggio grave errore
Vanni non ha percepito abbastanza presto quanto fosse in realtà nelle mani di le Pen
Indebolita dal processo penale dal rischio di ineleggibilità che grava su di lei le penne ha giocato la carta del caos
La sua base le chiedeva questo è vero ma la sua base non basterà per arrivare all'Eliseo Marine le Pen avrà bisogno di tutti gli indecisi gli elettori di destra delusi
Sensibili all'immagine rispettabile che le Pen cerca di costruirsi danni votando la censura la leader della Rossanda non nazionale torna ai suoi primi amori antisistema e rischia di perdere proprio quegli elettori
In un contesto internazionale già estremamente preoccupante precipitare alla vigilia delle festività il Paese in un nuovo periodo di incertezze politiche economiche e finanziarie
Rischia di essere una mossa molto impopolare e di lasciare delle tracce conclude
Libération che però forse sottovaluta
O meglio sopravvalutata la memoria dei francesi titolo non abbiamo molto tempo quindi solo titolo del Wall Street Journal che da un po'il sentimento di quel che pensano investitori Marine le Pen ai mercati andate a quel paese
Per chiudere vogliamo dedicare un paio di minuti alla Romania elezioni presidenziali molto pericolosa non solo per il Paese ma per l'Unione europea e la NATO
Con i fan Sontag se un commento diale Crass al la seconda rivoluzione della Romania un ultrà nazionalista che loda Putin rovescia l'ordine postcomunista ed è sul punto di conquistare il potere
Scrive Russel nei turbolenti mesi dopo che la Romania ha rovesciato il giustiziato il suo dittatore comunista nel mille novecentottantanove Cioce scoop gli oppositori che avevano preso il potere percorrevano le strade di Bu di Bucarest cantando l'unica soluzione è un'altra rivoluzione
Erano in pochi malconci il loro desiderio non si avverrà mai ma la Società che era in ginocchio alla fine del triste regime di ciao cioè scoop intraprese seppur lentamente un percorso di apertura e riforma
Per unirsi prima la NATO e poi all'Unione Europea trentacinque anni dopo qualcosa di simile a una seconda rivoluzione si sta realizzando le implicazioni sono evidenti per la Romania e per i due partiti centristi che si sono alternati al potere spesso con troppa compiacenza ma ci sono conseguenze preoccupanti anche per l'Unione europea
Un carismatico ultranazionalista che ha elogiato Bladimir Putin che si oppone a ulteriori aiuti all'Ucraina
Che si è scagliato contro la NATO l'Unione europea e le multinazionali è emerso dalle frange
Per piazzarsi in testa ai sondaggi in vista del secondo turno delle presidenziali domenica Calindri Orgel scoccia iniziato di sessantadue anni ha usato molte delle tattiche dell'onda recente di populismo nazionalista in tutto il mondo
Ha pubblicato sul tic toc riprese quasi mistiche mentre cavalcava un cavallo bianco con echi lontani di eroi dei leggendari giorni
Della Romania del Medioevo ha infuso la sua retorica di linguaggio messianico ha elogiato i leader fascisti della Romania degli anni mille novecento
Trenta la sensazione che i fantasmi di quegli anni mille novecentotrenta
Si siano risvegliati ha indignato i moderati ma è l'attenzione di Jorge escusso il passato recente che out acceso questo incendio per la maggior parte dei suoi sostenitori ciò che risuona il suo messaggio anti establishment che si scaglia
Contro le decisioni dell'Unione europea in
L'Unione Europea i vaccini o la corruzione delle élite di fronte a lui c'è una giovane liberale Elena la sconti i sondaggi però suggeriscono che sia lui in vantaggio è chiaro che Gheorghe scuola costruito un'ampia coalizione di delusi
Inclusi molti rumeni che lavorano nell'Unione Europea nel resto dell'Unione Europea
Io riesco a salutato Putin come un uomo che hanno al suo paese
I servizi segreti hanno de secretato documenti che mostrano che la Russia e dietro la sua campagna
Se eletto si unirebbe il leader di un real Slovacchia
Contro gran parte dell'agenda dell'Unione europea incluso la transizione avverte e il sostegno all'Ucraina così tra l'altro sono soltanto con cui ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale