Tunisi 17 Novembre 05 : Sommet Mondial sur la Société de L'Information

Pubblicato il 19 Novembre 2005 da mb

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  2. Tunisi 17 Novembre 05 : Sommet Mondial sur la Société de L'Information
  3. Tunisi 18 Novembre 05 : Sommet Mondial sur la Société de L'Information
Tunis 2005Tunis 2005

Tunis 17 Novembre 05 Interviste ai Protagonisti

Dr. Elchin R. Aliyev WSIS- Advisor · The Ministry of communication and Information Technologies of the Azerbaijan Republic *President of SINAM- Baku Azerbaijan

Farid Kazinov Editor in chief ICT News * Executive Director Alfa-Media Alliance * Expert UNDP Public relation ICT Azerbaijan

Elmir Allahverdiyev UNDP Azerbaijan E-government and Public Sector Reform Programme-Strengthenig Laboratory Analysis Capacities Of State Agency on Standardization Metrology and Patents

Ili Moustapha Professeur (Université de Tunisis) Agente della Francophonie\Asie-Pacifique * l'Autore del libro* "Pour demain" ( Per domani ).

· Queste modeste linee sono dedicate a tutti quelli Che pensano che il sottosviluppo (o il non sviluppo) non è una fatalità. *Insegnante dei Diritti-umani, Slogan (noir et blanc) (nero e bianco)

*Citazione "Quello che imbellisce il deserto, è che nasconde un pozzo da qualche parte" Antoine de Saint- Exupery. "Il piccolo principe". www.humanlogos.com

Aziz Bouabe President Director General FIRSTIVILLE- (FIRSMAT) Société Telkcom-Casablanca- Maroc www.firstmiletelekom.com

Borhane Abassi Directeur Général Village - Entreprise Marseille-France - www.village-entreprises.com

Souliette Gazou (AIT- Tunisienne de Consortium- GIE) *Regroupe 8 entreprises et sert de pont entre l'Europe et l'Afrique

Adel Elj Ingénieur Chef De Projets informatique NETCOM - Tunisie - www.netcom.com.tn

Selim Tanfous Ingenieur *Junior Network of Security Enginer Certified StoneGate Engineer Certified StoneGate Architect (NETCOM) - Tunisie

TUNIS 18 NOVEMBRE 2005

Yoshio Utsumi Segretario generale dell'Unione internazionale Delle Telecomunicazioni (UIT)

Mireille Eza Directrice *Programme - NORIA - (Francophonie)

La Francofonia

Al Summit mondiale sulla società dell'informazione

L'Organizzazione internazionale della "Francophonie" (Francofonia/ OIF) è rappresentata al SMSI a Tunisi da una delegazione condotta da M. Roger Dehaye, Amministratore generale dell'Agenzia intergovernativa della Francofonia, rappresentante del Segretario generale dell'Organizzazione.

Una trentina di rappresentanti della società civile, di esperti e di professionisti provenienti da diversi paesi francofoni, che agiscono nel settore delle tecnologie dell'informazione, assistono ai lavori del Summit di Tunisi all' invito dell'Agenzia intergovernativa della Francofonia che prende a carico il loro spostamento ed il loro soggiorno a Tunisi. Animeranno gli atelier tematici, presenteranno i loro lavori e le loro pubblicazioni ed incontreranno il pubblico nello stand dell'Organizzazione internazionale della Francofonia al palazzo delle esposizioni del Kram.

L'Agenzia universitaria della Francofonia che organizza un colloquio e degli atelier, avvierà una rete di cercatori francofoni in tecnologie dell'informazione della comunicazione per l'istruzione (ResaTICI). www.smsi.francophonie.org

L'Assemblée parlementaire de la Francophonie

. Parlement des parlements francophones

. Assemblea consultative de la francophonie

. Vigie de la démocratie de l'espace francophone

. Maitre d'oeuvre de la coopération parlementaire

http://apf.francophonie.org

"Il Summit mondiale dovrà costituire, per la "Francophonie" (Francofonia), l'occasione di inserire più sistematicamente le tecnologie dell'informazione al servizio dello sviluppo, poiché la riduzione della "Fracture - numérique" e dei rischi di marginalizzazione dei paesi del Sud deve essere presa in maggior considerazione nell'edificazione di una società più solidale"

Fatoumata Sow Coordinatrice Progetto Centres Multimédia Communautaires (CMC) * United Nations Educational, Scientific and Cultural Organisation *Regional Bureau for Education in Africa

  • Una iniziativa ulteriore per mettere le TIC al servizio dello sviluppo I CMC in Senegal, una iniziativa di grande rilievo lanciata a Ginevra, nel 2003, durante il SMSI, dall’UNESCO e l’Agenzia Svizzera per lo Sviluppo e la Cooperazione.

  • I CMC in Senegal, una iniziativa maggiore appoggiata dal Presidente della Repubblica del Senegal, Maitre Abdoulaye Wade.

Il CMC, un mezzo per garantire l’accesso all’informazione e alle TIC.

www.dakar.unesco.org/ntci_cmc.shtml

www.unesco.org

Dr. Ayo Kusamotu Lawyer - Avvocato dell’ Associazione ESQ - Lawyers Lagos - Nigeria

Learning - Learning

One Laptop per Child

$100 Laptop

Massachusetts Institute of Technologie

Kresge Auditorium

Cambridge, Massachusetts

9:00 am- 5: pm

followed by an open house at the MIT Media Lab

This one day- conference is focused on systems, applications, content, and pedagogy for the $ 100 Laptop. It is for government, industry, and education eaders from any country interested in learning how one laptop per child will lead to more active and creative learning woldwide. It is ideal, even required, for any country wishing to partecipate in MIT’s “learning- learning” research.

Participants will include Nicholas Negroponte, Seymour Papert, Mitchel Resnick, Google, New Corporation, Advanced Micro Devices (AMD), Red Hat, Brightstar, and Special invited speakers will be announced later. For more information, contact laptopconference@media.mit.edu www.laptop.media.mit.edu

Dr. Tarek Kamel Minister Of Communication and Informations Technologies of Egypt

Parte del discorso del Presidente della Tunisia M. Zine El Abidine Ben Ali al termine dei lavori del Summit in lingua araba

Bouna Sémou Diouf Ambassadeur *Directeur, bureau de la conférence Internationale de Tokyo pour le Développent de l’Afrique(Ticad)

*Conseiller pricipal, Bureau Régional pour l’Afrique Programme des Nation-Unies pour le développement (PNUD) New-York Director, Bureau for the Tokyo Conference on African Development (TICAD) www.ticad.net

www.un.org/millenniumgoals

http://www.undp.org/mdg

Dr. Adama Samassekou “President” of African Academy of Languages (ACALAN) - Académie Africaine des Langues\Repubblica del Mali

Winston Roberts Capo delegazione N.Z-Pacifique- Sud *Information Strategist Policy & Information Democracy

  • “Te Puna Matauranga o Aotearoa” of New-Zealand\ Wellington

Dr. Adama Samassekou “President” of African Academy of Languages (ACALAN) - Académie Africaine des Langues\Repubblica del Mali

Dialogo tra il Dr. Adama Samassekou ed il Prof. Francis F. Muguet - Francia -

Argomento: choc culturale- dialogo delle culture

SMSI

Un eco sulla stampa internazionale

La polemica di Tunisi

La Tunisia intendeva approfittare del Summit sulla informazione per evidenziare il suo stato di avanzamento economico e sociale. Ma l’ operazione seduzione è andata male…

La seconda e ultima fase del Summit mondiale sulla società dell’informazione (SMSI), che si è tenuto dal 16 al 18 novembre a Tunisi, si è concluso con una dichiarazione comune mantenendo lo “status quo” quanto alla “gouvernance” di Internet , che dimorerà, per un tempo ancora, sotto il controllo degli Stati - Uniti. La dichiarazione comporta intanto qualche buon augurio riguardo la riduzione di quello che si chiama la “fracture numérique” (digital-divide), ma che é l’oggetto di una attenzione più concreta delle imprese del settore privato. Sul piano dell’organizzazione materiale di quello che l’ONU considera come il suo più grande raggruppamento di tutti i tempi con più di 18 000 partecipanti e una Esposizione (mostra mondiale) sul tema “tecnologie dell’informazione e della comunicazione per tutti”-, Tunisi può dirsi “missione compiuta”.

Solo!: degli incidenti prima e durante il Summit hanno appannato questa bella prestazione. Cassa di risonanza ideale, un summit mondiale piazza automaticamente il paese che lo riceve sotto i riflettori dell’opinione pubblica, e la Tunisia non è certo scampata a ciò. L’atmosfera é iniziata a degradarsi un mese prima del SMSI, quando otto personalità politiche tunisine hanno iniziato uno sciopero della fame per attirare l’attenzione sull’assenza di libertà e rivendicare una amnistia generale dei prigionieri politici, considerati dal potere come dei detenuti di diritto comune. Volontariamente o no, autorità e scioperanti hanno giocato il deterioramento. Occuppata dalla polizia, con le sue principali arterie interdette alla circolazione, Tunisi, per tutta la settimana, assomigliava ad una città morta. E’ da questo concetto che la tensione è salita di colpo. L’ 11 novembre, Christophe Boltanski, inviato speciale del quotidiano francese “Libération”, pubblica un articolo sul maltrattamento dei dissidenti tunisini ( di cui una donna, l’universitaria Sana Ben Achour, e il presidente della Lega di difesa dei diritti dell’uomo Mokhtar Trifi) che tentavano di tenere un assembramento giudicato inopportuno. Il giorno stesso, verso le 21: 30, Boltranski veniva aggredito da quattro uomini mentre tornava nel suo albergo situato in un quartiere ben sorvegliato. Bilancio: parecchie contusioni ed un taglio di tre centimetri nella sua schiena, causata da una arma bianca. Gli aggressori gli hanno derubato la cartella con documenti e materiale. Da qui il suscitare l’emozione legittima dei giornalisti e l’imbarazzo delle autorità, che aunciano l’apertura di una inchiesta. Due sospetti sono stati arrestati e messi sotto custodia cautelare. Intimidazione o provocazione? La questione è posta. A chi verrà l’idea di fare un tale atto mentre un migliaio di giornalisti cominciano ad arrivare a Tunisi per coprire il Summit . La vera questione è quella di sapere chi può aprofittare di questo crimine. Il secondo incidente concerne una squadra della Radiotelevisione pubblica belga (RTBF) . Ma le autorità l’hanno sottovaluto facendo valere che questa squadra tentava di filmare dei poliziotti in azione di fronte alla Radiotelevisione tunisina, un sito interdetto alle riprese. Un alterco è seguito con i poliziotti, che intimavano l’ordine di circolare, e l’avvocato Radhia Nasraoussi, una militante dei diritti dell’uomo, accompagnava la squadra belga. Lo stesso giorno, dei rappresentanti di associazioni della difesa dei diritti dell’uomo, di cui “Human Rights Watch”, e la Federazione internazionale delle leghe dei diritti dell’uomo gli è stato impedito dalla polizia, di accedere all’Istituto Goethe in vista di una riunione preparatoria di un “Summit cittadino” mondiale (e non autorizzato) al di fuori del SMSI. Un modo di aggirare la non - partecipazione delle dodici ONG tunisine dissidenti, non riconosciute dalle autorità, che non sono riuscite a farsi accreditare al Summit. Questa serie di incidenti, che costituisce un anteprima in Tunisia, ha provocato una viva emozione nelle capitali europee.

I media francesi hanno concesso un largo spazio alla polemica ed hanno evocato più volte il caso nei giornali televisivi, così discreti all’incontro della Tunisia. Philippe Douste - Blazy, il ministro francese degli Affari esteri, ha chiesto alla Tunisia di fare luce sugli incidenti e di permettere ai giornalisti della stampa internazionale di compiere normalmente il loro lavoro. In un comunicato pubblicato il 18 novembre , gli Stati - Uniti si sono preoccupati dello stato della libertà : ” Ci sentiamo nell’obbligo di esprimere la nostra delusione di vedere che il governo tunisino non ha tratto profitto da questa importante manifestazione per dimostrare il suo impegno a favore della libertà di espressione e di assembramento.” Nel frattempo, la lista dei siti Internet critici all’incontro del potere in Tunisia vengono interdetti ai naviganti (surfers) tunisini da anni, intanto la lista si allunga con la censura di “swissinfo.com” . Tutto ciò casca male , essendo il libero accesso a Internet uno dei temi del Summit. Il 16 novembre, la seduta della apertura del SMSI al palazzo dei congressi del “Kram”, a quindici chilometri di Tunisi ; il Capo di Stato del paese ospitante , Zine el-Abidine Ben Ali presiede la cerimonia. Samuel Schmid, presidente della Confederazione elvetica, è il terzo oratore dopo Ben Ali e Kofi Annan. ” Ogni società del sapere rispetta l’indipendenza dei suoi media così come rispetta i diritti dell’uomo, sottolinea il presidente svizzero. Aspetto dunque che la libertà di espressione e la libertà dell’informazione costituiscano dei temi centrali nel corso i questo Summit. Per me, va da sé, che qui, a Tunisi, all’interno delle sue mura, ma anche all’esterno, ognuno di noi possa discutere in tutta libertà. Per noi, è una delle condizioni ” sine qua non ” della riuscita di questa conferenza internazionale. ” Gli applausi scandiscono. Alla fine del discorso, il presidente Ben Ali lo congratula. “Un bel discorso, “Monsieur” il presidente”, Il presidente svizzero ha parlato di libertà di espressione, si commenta nei dintorni ufficiali. Siamo ugualmente per questo principio, qui e dappertutto nel mondo…” “Sarebbe perfetto se il nome della Tunisia non fosse nominato”, commenta in quel momento un giornalista indipendente per spiegare il fatto che la televisione tunisina abbia interrotto la trasmissione in diretta dal discorso di Schmid. Gli Europei, loro, sono brillati per il livello di debolezza della loro rappresentanza. Boicottaggio mascherato ? La Francia non ha mandato che un ministro delegato (all’industria), François Loos. Allo stesso momento, il 16 novembre, il Primo ministro Francese, Dominique de Villepin, e il suo omologo spagnolo, José Luis Zapattero, si incontravano a Rabat vicino al re Mohamed VI per festeggiare il cinquantenario dell’indipendenza del Marocco” Il 17 novembre, nel secondo giorno del Summit, la polemica riprende con la espulsione di Robert Menard, segretario general di “Repoters sans frontière” (RSF). Informato alla vigilia del SMSI dagli organizzatori dell’ONU che le autorità tunisine facevano valere contro di lui l’esistenza di una procedura giudiziaria per saccheggio del bureau parigino dell’Ufficio nazionale del turismo tunisino (ONTT), nel 2001 . Ma la polizia è salita a bordo dell’aereo per manifestargli il divieto di mettere piede sul territorio tunisino. Menard tornerà a Parigi a bordo dello stesso apparecchio. ” E’ venuto perché voleva essere imprigionato e creare l’incidente. E’ stato risposto: è inutile, tornate a casa vostra”, spiega un alto responsabile. E’ vero che si difendono di non aver mai ceduto alla contrazione politica nel corso degli ultimi mesi, le autorità decidono di lasciare la zavorra: le ONG tunisine dissidenti sono finalmente autorizzate a tenere la loro “riunione cittadina” nella sede della LTDH, in presenza dell’Iraniana Shirin Ebadi, Premio Nobel della pace 2003. La quale ha fatto allusione nel suo discorso sulla società civile sottolineando che “bisogna ugualmente agire poiché i governi non democratici non possono manipolare le prese di posizione nelle istanze internazionali inviando delle “ONG” che hanno loro stesso creato e che trasmettono delle false notizie sulla situazione nel paese.” Ebadi si è ugualmente recato al capezzale dei scioperanti della fame per richiamarli nel sospendere la loro azione , per delle ragioni umane e mediche. Cosa che faranno il 18 novembre. Fiera di accogliere un Summit di una tale importanza e desiderosa di approfittare per rendere pubblico lo stato avanzato economico e sociale del paese , la Tunisia è oggi l’oggetto mirato. La operazione seduzione che contava di svolgere si è finalmente rivolto contro di lei.

Una parte del discorso di apertura di Zine El - Abidine Ben Ali Presidente della Repubblica Tunisina sulla prima fase del Summit mondiale sulla società dell’Informazione

” Signore e signori, la prima fase del Summit mondiale sulla società dell’Informazione ci aveva offerto la occasione di studiare le questioni in rapporto a questo tema, e di esaminare le vie e i mezzi per permettere di rilevare le sfide nelle quali l’umanità si confronta nel campo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione. Questa tappa è stata coronata da un accordo tra i membri della comunità internazionale, a favore dell’adozione di una “Dichiarazione di principi” e di “piano di azione”. Questi risultati hanno aperto la via ad un inizio d’accordo sulla definizione di un nuovo concetto unificato della società dell’informazione. Parallelamente a questo, le concertazioni e i contatti sono proseguiti sull’argomento delle questioni in “suspens ” (sospese, ndr), in previsione della fase di Tunisi. Il processo di preparazione del Summit di Tunisi si è avviato con la tenuta della prima riunione del Comitato preparatorio, nel giugno 2004 a Hammamet.

Questa riunione ha costituito una tappa importante di questo processo. I congressi regionali e le riunioni tematiche che sono stati organizzati parallelamente nel processo preparatorio, hanno permesso di arricchire il dialogo e di approfondire la concertazione nel soggetto delle pricipali questioni poste e che si rapportano in particolare sulla gestione di Internet e nel rinforzamento a favore della riduzione del “fossé numérique” (gap - numérique). Questo dialogo quanto ai suoi metodi di organizzazione e di gestione, costituiscono un riferimento per l’azione dell’ONU nel futuro..

Francis F. Muguet - Ph.D - scientist *UN WSIS Civil Society ENSTA - Ecole Nationale Supérieure des Techniques avancées France - www.ensta.fr

(KNIS) Knoledge Networks and Information Society *Réseaux de la Connaissance et Société de l’information - www.knis.org - www.ensta.fr/muguet - www.wtis.org

SMSI

I presenti e gli assenti

Paesi presentati dal loro capo di Stato: Sudafrica, Algeria, Benin, Bosnia-Herzegovina, Burkina Faso, Repubblica Centrafricana, Comores, Congo, Croazia, Guinea equatoriale, Lettonia, Libano, Libia, Madagascar, Mauritania, Nepal, Nigeria, Palestina, Senegal, Sudan, Swizzera, Tadjikistan, Tunisia, Zimbabwe.

Principali capi di Stato la cui assenza è stata notata:

quelli della Maggior parte dei paesi membri dell’Unione europea, degli Stati-Uniti, dell’Egitto, del Marocco (rappresentato da Idriss Jettou, il primo ministro), del Gabon ( in campagna elettorale).

I dieci bersagli del piano di azione

Il piano di azione di Ginevra sulla società dell’informazione ha fissato gli obiettivi seguenti: edificare una società dell’informazione inclusive; mettere il potenziale del sapere e delle TIC al servizio dello sviluppo; promuovere l’utilizzo dell’informazione e del sapere per concretizzare gli obiettivi dello sviluppo convenuti a livello internazionale, in particolare le finalità enunciate dalla Dichiarazione del Millennio e fare fronte ai nuovi problemi che suscita la società dell’informazione ai livelli nazionale, regionale e internazionale.

Il Piano elenca dieci obiettivi

da raggiungere, da qui al 2015.

1- Connettere i villaggi con dei mezzi TIC e creare dei punti di accesso comunitari; 2- Connettere le università, i college, gli stabilimenti di istruzione secondaria e le scuole primarie con dei mezzi TIC; 3- Connettere i centri scientifici e i centri di ricerca a dei mezzi TIC; 4- Connettere le biblioteche pubbliche, i centri culturali, i musei, i bureau della posta e gli archivi a dei mezzi TIC; 5- Connettere i centri di sanità e gli ospedali a dei mezzi TIC; 6- Connettere tutte le amministrazioni pubbliche, locali e centrali, e dotarli di un sito -web e di un indirizzo e-mail; 7- Adottare tutti i programmi delle scuole primarie e secondarie affinché si rialzino le sfide della società dell’informazione, in base alle proprie condizioni di ciascun paese; 8- Dare accesso a tutta la popolazione mondiale ai servizi televisivi e di radiodiffusione; 9- Incoraggiare l’elaborazione dei contenuti e riunire le condizioni tecniche proprie a facilitare la presenza e l’utilizzazione di tutte le lingue del mondo su Internet; 10- Fare in modo che più della metà degli abitanti del pianeta abbiano accesso alle TIC. Nella realizzazione di questi obiettivi, precisa il testo, una attenzione particolare sarà accordata ai bisogni dei paesi in sviluppo. Il Summit in cifre 21 146 partecipanti di cui: 333 - Numero di espositori TIC 1 100- Giornalisti 4 171- Rappresentanti del settore privato 5 982- Rappresentanti della società civile 1 362- Rappresentanti di organizzazioni Internazionali 5 625- Rappresentanti di governi (compreso 36 capi di Stato e di governo) 65 000 Visitatori Fonte ATCE

Malick Ndao Journaliste-économiste - Desk Politique-Economie “Sud-quotidien” Dakar-Sénégal

La Tunisia in DATI

Superficie: 162 155 km2 Polazione: 10 milioni di abitanti di cui 60% di urbani Densità media: 58 abitanti al km2 Gruppo etnico principale: Arabo a 98% Fuso orario: GMT+1 Lingua ufficiale: l’Arabo Lingue correnti: Il francese, l’inglese, il tedesco e l’italiano Religione: L’Islam è la religione ufficiale. Vivono anche in perfetta armonia delle piccole comunità ebraiche e cristiane (2% della popolazione). Regime politico: Repubblica presidenziale. *Il capo di Stato è eletto al soffraggio universale per un mandato di cinque anni. Presidente della repubblica: Zine el Abidine Ben Ali. Sanità: Nessun vaccino è obbligata, la Tunisia non corre rischi sanitari. Città: La capitale, Tunisi, conta con i suoi “banlieux” (periferie) 1,6 milioni di abitanti. Le altre principali città sono: Sfax, Sousse Gabès, Gafsa, Kairouan e Biserte. Città turistiche: Nabeul, Hammamet, Djerba-Zarzis e Sousse-Monastir constituiscono le principali zone con Mahdia, Tabarka e Tozeur.

DATI ECONOMICI (cifre- 2003)

. Tasso di crescita: 5,6% . Rendito netto per abitante: 3300 dinari . PIB (ai prezzi correnti): 32.261 MDT . Inflazione: 2,7% . Speranza di vita: 73 anni . Tasso di crescita della popolazione: 1,08% (2002) Qualche classifica:

1° posto africano nel campo della compettitività. (La Tunisia è inclusa nella lista dei 8° paesi più sviluppati nel mondo) 32° posto su 80 paesi sviluppati emergenti dal punto di vista della compettitività delle imprese economiche e dell’ambiente degli affari ( rapporto-Davos 2002-2003 ) 2° miglior rischio paese della regione. 31° (su un totale di 104 nazioni) in materia di nuove tecnologie della i nformazione e della comunicazione, secondo un rapporto del Forum economico mondiale per l’anno 2004-2005.

Millennium Day!

GLI OTTO OBIETTIVI DEL MILLENNIO PER LO SVILUPPO

Ecco gli otto obiettivi del millennio per lo sviluppo (OMD), punti di riferimento concreti per la misura del progresso in otto domini (campi) da qui al 2015, data di critica violenta per la maggior parte di loro: Obiettivo 1- Ridurre la estrema povertà e la fame. Ridurre a metà La proporzione della popolazione di cui reddito è inferiore a un (1)dollaro al giorno e ridurre a metà la popolazione che soffre di malnutrizione. Obiettivo 2 - Assicurare la educazione primaria per tutti. Garantire una scolarità primaria completa per tutti i bambini. Obiettivo 3 - Promuovere l’uguaglianza tra i sessi e l’acquisizione dell’autonomia delle donne. Eliminare le disparità tra i sessi nell’insegnamento primaria e secondaria da cui al 2005 se è possibile e nel 2015 al più tardi. Obiettivo 4- Ridurre dei due terzi il tasso di mortalità dei bambini di meno di 5 anni. Obiettivo 5- Migliorare la sanità materna. Ridurre dei tre quarti il tasso di mortalità materna. Obiettivo 6- Combattere l’HIV\SIDA, il “paludismo” (malaria) e altre malattie. Fermare la propagazione dell’HIV\SIDA e delle altre malattie. Obiettivo 7- Assicurare un ambiente durevole (duraturo). Ridurre a metà la percentuale della popolazione privata di un accesso regolare all’acqua potabile e a delle condizioni sanitarie convenienti. Obiettivo 8- Mettere in piedi un “partenariato” (partnership) mondiale Per lo sviluppo. Riformare l’aiuto allo sviluppo e il commercio con un trattamento preferenziale per i paesi più poveri. Superficie: 162 155 km2 Polazione: 10 milioni di abitanti di cui 60% di urbani Densità media: 58 abitanti al km2 Gruppo etnico principale: Arabo a 98% Fuso orario: GMT+1 Lingua ufficiale: l’Arabo Lingue correnti: Il francese, l’inglese, il tedesco e l’italiano Religione: L’Islam è la religione ufficiale. Vivono anche in perfetta armonia delle piccole comunità ebraiche e cristiane (2% della popolazione). Regime politico: Repubblica presidenziale. *Il capo di Stato è eletto al soffraggio universale per un mandato di cinque anni. Presidente della repubblica: Zine el Abidine Ben Ali. Sanità: Nessun vaccino è obbligata, la Tunisia non corre rischi sanitari. Città: La capitale, Tunisi, conta con i suoi “banlieux” (periferie) 1,6 milioni di abitanti. Le altre principali città sono: Sfax, Sousse Gabès, Gafsa, Kairouan e Biserte. Città turistiche: Nabeul, Hammamet, Djerba-Zarzis e Sousse-Monastir constituiscono le principali zone con Mahdia, Tabarka e Tozeur.

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