Codice etico

1. PREMESSA

Il Codice Etico costituisce il documento ufficiale in cui vengono fissati i Principi di "deontologia aziendale" che il Centro di Produzione S.p.a. (di seguito “CdP”) adotta, rispetta e ai quali coerentemente si devono adeguare tutti i soggetti sia interni che esterni, con i quali essa opera.

Il Codice è rivolto anche a tutti coloro che, direttamente o indirettamente, instaurano rapporti o relazioni con la Società e operano per perseguirne gli obiettivi.

I Destinatari devono conoscere il Codice Etico astenendosi da comportamenti contrarialle norme in esso indicate.

Il Codice Etico è stato assunto dal CdP come impegno vincolante e perciò esso deve essere assunto come tale anche da consulenti, fornitori, clienti e da chiunque altro instauri rapporti con il Centro di Produzione.

Il Codice Etico rappresenta l'espressione più articolata dei valori che costituiscono l'etica sociale, i principi guida nonché le direttive fondamentali cui devono conformarsi le attività sociali ed i comportamenti di tutti coloro ai quali il Codice è destinato, nell'ambito delle rispettive competenze ed in relazione alla posizione ricoperta nell'organizzazione aziendale.

Esso garantisce che i principi etici siano definiti in modo esplicito, chiaro, inequivocabile e comprensibile.

I principi etici che saranno enunciati nel presente Codice Etico sono rilevanti ai fini della prevenzione dei reati ex D.lgs. 231/2001 e costituiscono un elemento essenziale del sistema di controllo preventivo.

Eventuali conflitti interpretativi tra i principi ed i contenuti delle procedure del CdP e i principi ed i contenuti del Codice dovranno intendersi risolti a favore di quest’ultimo.

 

Struttura del codice etico e ambito di applicazione

Il Codice Etico (di seguito il “Codice”) si compone delle seguenti parti:

  • Principi Etici generali, che definiscono in modo generale le linee guida comportamentali del CdP ed i valori di riferimento;
  • Norme di condotta, che forniscono nello specifico le linee guida e le norme alle quali le persone del CdP sono tenute ad attenersi per il rispetto dei principi generali e per prevenire il rischio di comportamenti non etici;
  • Modalità di attuazione, che descrivono il sistema di controllo, sanzionatorio e disciplinare ai fini dell’osservanza del codice etico e per assicurare il suo continuo miglioramento.

 

Validità e applicazione del codice

Tutti coloro che operano per il CdP accettano il presente Codice e si assumono l’impegno di assicurarne l’applicazione ed il rispetto.

Il Codice Etico si applica al CdP e alle parti con essa correlate ed è conseguentemente vincolante per i comportamenti di tutti i suoi collaboratori.

In particolare, il presente Codice èdiretto ai dipendenti (dirigenti e non), tutti i collaboratori del CdP, a qualsiasi titolo, anche occasionali e/o soltanto temporanei, nonché i membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio sindacale e all’OdV (di seguito, definiti nel loro insieme “Destinatari”).

Il Codice definisce le regole di comportamento la cui osservanza da parte di tutti i Destinatari è d’importanza fondamentale per il buon funzionamento, l’affidabilità e la reputazione del CdP verso gli stakeholder e, più in generale, verso l’intero contesto civile, sociale ed economico in cui opera.

I Destinatari sono tenuti ad apprendere i contenuti e a rispettare i precetti del Codice che saràmesso a loro disposizione, secondo quanto appresso specificato.

L’osservanza delle norme del Codice deve considerarsi parte essenziale delle obbligazioni contrattuali dei dipendenti del CdP, ai sensi e per gli effetti degli articoli 2104, 2105 e 2106 del Codice Civile (Diligenza del prestatore di lavoro, Obbligo di fedeltà e Sanzioni disciplinari). La grave e persistente violazione delle norme del presente Codice lede il rapporto di fiducia instaurato con la Società e può portare ad azioni disciplinari e sanzioni.

 

Comportamenti non etici

Il CdP aspira a mantenere e sviluppare il rapporto di fiducia, lealtà, correttezza, trasparenza, collaborazione e reciproco rispetto con i suoi stakeholder. Nella condotta degli affari i comportamenti non etici compromettono il rapporto di fiducia tra il CdP e i suoi stakeholder.

Non sono etici, e favoriscono l’assunzione di atteggiamenti ostili nei confronti dell’impresa, i comportamenti di chiunque, singolo o organizzazione, cerchi di appropriarsi dei benefici della collaborazione altrui, sfruttando posizioni di forza o violando le regole. Sono esempi di atti non etici, illeciti o scorretti:

  •     ricavare benefici personali per se stessi o altri attraverso il proprio lavoro anche abusando della propria posizione o autoritànella società;
  •     utilizzare beni aziendali per uno scopo non collegato al lavoro od a quello per cui l’Azienda li ha affidati;
  •     ricevere, usare o diffondere le informazioni societarie riservate o confidenziali;
  •     agire in conflitto di interessi.

 

2. PRINCIPI ETICI GENERALI

Il presente Codice Etico, la cui osservanza è di importanza fondamentale per il buon funzionamento, l’affidabilità, e la reputazione del Centro di Produzione S.p.a, nonché, per evitare qualsiasi coinvolgimento nella eventuale realizzazione di condotte penalmente rilevanti da parte dei propri dipendenti e collaboratori.

I Destinatari del Codice, oltre ad adempiere ai doveri di lealtà, di correttezza ed esecuzione del contratto di lavoro secondo buona fede, devono astenersi dallo svolgere azioni in spregio alle norme etiche, alle procedure aziendali, ai Protocolli etico organizzativi ed in generale alle norme di legge, attenendosi ai precetti del presente Codice.

 

A) RISPETTO DELLA PERSONA

Valorizzazione e rispetto delle risorse umane

I dipendenti e collaboratori del CdP sono un fattore indispensabile per il successo.

Il CdP tutela e promuove il valore delle risorse umane allo scopo di migliorare ed accrescere il patrimonio e la competitività delle competenze possedute da ciascun collaboratore. Nella sottoscrizione e gestione dei rapporti contrattuali che implicano l'instaurarsi di relazioni gerarchiche, il CdP si impegna a fare in modo che l'autorità sia esercitata con equità e correttezza evitandone ogni abuso. In particolare, il CdP garantisce che l'autorità non si trasformi in esercizio del potere lesivo della dignità e autonomia del collaboratore, e che le scelte di organizzazione del lavoro salvaguardino il valore dei collaboratori.

 

Integrità della persona

Il CdP garantisce l'integrità fisica e morale dei suoi dipendenti e collaboratori, condizioni di lavoro rispettose della dignità individuale ed ambienti di lavoro sicuri e salubri.

 

Trasparenza e completezza dell'informazione

I dipendenti ed i collaboratori del CdP sono tenuti a dare informazioni complete, trasparenti, chiare, comprensibili ed accurate, in modo tale che, nell'impostare i rapporti con l’azienda, gli stakeholder siano in grado di assumere decisioni autonome e consapevoli degli interessi coinvolti, delle alternative e delle conseguenze rilevanti.

I processi di decisione, autorizzazione e di svolgimento di tutte le attività devono avere una registrazione adeguata ed essere assoggettabili a verifica.

I Destinatari del presente Codice assicurano, ciascuno per quanto di propria competenza, l’adempimento degli obblighi di trasparenza previsti in capo al CdP secondo le disposizioni normative vigenti.

 

B) INTEGRITÀ E TRASPARENZA

Rispetto di leggi e regolamenti

Il CdP ha come principio imprescindibile il rispetto di leggi e regolamenti nazionali e sovranazionali.

I Destinatari del Codice sono tenuti al rispetto della normativa vigente. In nessun caso è ammesso perseguire o realizzare l’interesse della società in violazione delle leggi.

Il CdP  condanna atti e comportamenti che, anche se non consistenti in specifici reati, contrastano con la necessaria cura dell’interesse pubblico e pregiudicano l’affidamento dei cittadini nell’imparzialità delle azioni svolte.

 

Tutela dell’ambiente

La Società contribuisce in maniera costruttiva alla sostenibilitàecologica di tutte le proprie attività. L’impegno del Centro di Produzione S.p.a. a salvaguardare l’ambiente si concretizza attraverso una programmazione delle attività che persegua un equilibrio tra iniziative economiche e imprescindibili esigenze ambientali in conformità alle normative nazionali ed internazionali in materia. A tal fine la Società adotta tutte le misure finalizzate a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attivitàe si impegna a porre in essere misure volte alla sensibilizzazione e al rispetto verso l’Ambiente.

 

Imparzialità

Nelle decisioni che influiscono sulle relazioni con i suoi stakeholder, il CdP evita ogni discriminazione in base all'età, alla differenza di genere, allo stato di salute, alla razza, alla nazionalità, alle opinioni politiche e alle credenze religiose dei suoi interlocutori interfacciandosi con essi con onestà, correttezza, imparzialità e senza pregiudizi.

 

Onestà

In nessun modo la convinzione di agire nell’interesse e/o a vantaggio del CdP può giustificare l’adozione di comportamenti in contrasto con questi principi o con le norme etiche di seguito esposte nonché con le procedure che disciplinano tutte le attività aziendali.

Tutti coloro che lavorano al CdP, senza distinzioni ed eccezioni, sono impegnati ad osservare e a far osservare tali principi nell’ambito delle proprie mansioni e responsabilità.

 

Correttezza in caso di potenziali conflitti di interesse

Nella conduzione di qualsiasi attività devono sempre evitarsi situazioni ove i soggetti coinvolti nelle transazioni siano, o possano anche solo apparire, in conflitto di interesse.

Il conflitto di interessi va analizzato in funzione della fattispecie concreta di attività svolta, ma in generale riguarda sia gli interessi personali, che quelli del coniuge, di conviventi, di parenti o di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall'intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici o del fornitore.

In caso di potenziale conflitto d’interesse, il dipendente/collaboratore o dirigente dovrà segnalare la situazione al diretto superiore ed astenersi da qualsiasi attività operativa o decisionale che appaia in conflitto di interesse. Le eventuali attività in conflitto di interesse dovranno essere svolte dal diretto supervisore che non ricade nella stessa situazione di conflitto.

 

Riservatezza

Il CdP assicura la riservatezza di dati e informazioni in proprio possesso riguardanti l’azienda, il suo know-how, il personale, gli utenti ed i fornitori e si astiene dal ricercare e/o diffondere dati riservati, salvo il caso di espressa e consapevole autorizzazione e conformità alle norme giuridiche vigenti. Inoltre, i dipendenti/collaboratori e consulenti del CdP sono tenuti a non utilizzare informazioni riservate per scopi non connessi con l'esercizio della propria attività. Tutto ciòanche nel pieno rispetto dei contenuti del Regolamento Europeo 2016/679 sulla privacy e della normativa privacy vigente.

 

D) EFFICIENZA E MIGLIORAMENTO CONTINUO

Il CdP promuove lo sviluppo della "digitalizzazione" della società, assicurando il contenimento dei costi amministrativi e sociali per la gestione degli adempimenti nel mondo radiofonico.

L’esame delle ”best practices”si rivela particolarmente utile per poter meglio comprendere l'analisi delle problematiche, le soluzioni adottate e le piùsignificative esperienze realizzate da prendere a riferimento per il miglioramento continuo e la ricerca della massima efficienza.

Il CdP, per i valori in cui crede, nonché per l’elevato tasso tecnologico delle proprie attività, richiede una costante partecipazione attiva dei propri collaboratori nel miglioramento continuo e nella ricerca di una sempre maggiore professionalità ed efficienza.

 

E) REPUTAZIONE SUL MERCATO

Il valore e difesa della reputazione

La buona reputazione, sebbene risorsa intangibile, ricopre per il CdP un valore essenziale per la credibilità dell’azienda, dei suoi servizi e nel suo management. La conoscenza e l’osservanza del Codice da parte di Amministratori, dipendenti e di chiunque collabori con CdP sono quindi condizioni primarie per la trasparenza e la reputazione della società.

 

F) COOPERAZIONE

Il CdP crede fortemente che il successo e lo sviluppo aziendale si costruisca anche attraverso l’organizzazione, l’aggiornamento professionale continuo, e costruendo team di lavoro interdisciplinari, fortemente integrati ed abituati a lavorare in squadra.

 

3. PRINCIPI DI CONDOTTA NEI RAPPORTI CON I DIPENDENTI/COLLABORATORI

Il rispetto della persona e della sua crescita professionale sono considerati preminenti per il CdP, insieme alla consapevolezza che il complesso delle capacitàrelazionali, intellettive, organizzative e tecniche di ogni Destinatario interno rappresenta una risorsa strategica per la Societàstessa.

A tal fine, nella gestione dei rapporti con i Destinatari, il CdP si ispira ad alcuni principi primari di seguito rappresentati.

 

3.1 Selezione del personale

La ricerca e selezione del personale è effettuata unicamente in base a criteri di oggettività e trasparenza, garantendo pari opportunità ed evitando qualsiasi forma di favoritismo.

3.2 Costituzione del rapporto di lavoro

Le assunzioni avvengono con regolare contratto di lavoro nel pieno rispetto della legge e dei CCNL applicati, ed eventuali accordi integrativi, favorendo l’inserimento del lavoratore nell’ambiente di lavoro.

3.3 Gestione del personale

La Società realizza un sistema integrato di gestione e sviluppo delle risorse umane che permette di offrire a tutti i propri dipendenti/collaboratori, a parità di condizioni, le medesime opportunità di miglioramento e di crescita professionale. Il presupposto essenziale per l’attribuzione di incarichi di responsabilità all’interno dell’organizzazione aziendale - e per una crescita progressiva della carriera - è la valutazione delle competenze espresse e dei risultati ottenuti, nonché del potenziale di competenze possedute in stretta e coerente correlazione con le esigenze attuali e future delle attivitàe con gli obiettivi della Società.

È vietata ogni e qualsiasi forma di molestia psicologica, fisica, sessuale nei confronti Destinatari, clienti o visitatori. Per molestia si intende qualsiasi forma di intimidazione o minaccia che sia di ostacolo al sereno svolgimento delle proprie funzioni ovvero l’abuso da parte del superiore gerarchico della posizione di autorità.

Colui che ritiene di essere stato oggetto di molestie o di essere stato discriminato per qualsivoglia motivo può segnalare l’accaduto all’Organismo di Vigilanza.

È proibito qualsiasi atto di ritorsione nei confronti dei Destinatari che rifiutano, lamentano o segnalano tali fatti incresciosi.

3.4 Tutela della privacy

La Società si uniforma alle prescrizioni in materia di riservatezza dei dati personali di cui al D.Lgs. 196 del 2003, disciplinante il “Codice in materia di protezione dei dati personali”,integrato con le modifiche introdotte dal D.lgs 101/2018.

Con particolare riguardo al trattamento dei dati personali dei lavoratori, il CdP mette in atto specifiche cautele volte ad informare ciascun dipendente sulla natura dei dati personali oggetto di trattamento da parte della società, sulle modalità di trattamento, sugli ambiti di comunicazione ed, in generale, su ogni dato relativo alla sua persona.

3.5 Tutela del patrimonio aziendale e tenuta delle informazioni

Ciascun Destinatario èresponsabile della protezione e della conservazione dei beni aziendali, materiali e immateriali, funzionali o strumentali per l’espletamento dei propri compiti, nonché del loro utilizzo in modo proprio e conforme ai fini aziendali.

I Destinatari, anche al di fuori dell’orario di lavoro, collaborano alla corretta realizzazione delle attività aziendali e, laddove venissero a conoscenza di omissioni, falsificazioni o trascuratezze su informazioni e documentazione aziendale, hanno l’obbligo di riferire agli organi preposti e/o al proprio diretto responsabile aziendale.

Le informazioni e i documenti sono acquisiti e trattati solo per le specifiche finalità aziendali dai Destinatari in via generale preposti alla funzione aziendale ovvero specificamente incaricati.

3.6 Tutela dei luoghi di lavoro

La Società adotta tutte le misure necessarie, nel rispetto della legislazione vigente, al fine di garantire un ambiente di lavoro adeguato e sicuro a salvaguardia della salute di dipendenti, terzi e destinatari. A tale scopo ha predisposto uno specifico sistema (Sistema Sicurezza Lavoro) al rispetto del quale sono tenuti tutti i Destinatari.

I Destinatari sono tenuti al rigoroso rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza vigenti. L’inadeguatezza o l’inefficacia dei presidi antinfortunistici o di prevenzione è immediatamente segnalata alla struttura interna preposta.

 

4. PRINCIPI DI CONDOTTA NEI RAPPORTI CON FORNITORI

4.1 Comportamenti generali nei confronti di fornitori

Il CdP impronta la propria condotta nei rapporti con i fornitori a principi di trasparenza, eguaglianza, lealtà, libera concorrenza e imparzialità.

In particolare i Destinatari:

  • osservano e rispettano, nei rapporti di fornitura le disposizioni di legge applicabili e le condizioni contrattualmente previste;
  • osservano scrupolosamente le procedure relative alla selezione ed alla gestione dei rapporti con i fornitori;
  • osservano i principi di trasparenza e completezza di informazione nella corrispondenza con i fornitori;
  • evitano di subire qualsiasi forma di condizionamento da parte di terzi estranei alla Societàper l’assunzione di decisioni e/o l’esecuzione di atti relativi alla propria attività lavorativa.

 

4.2 Tutela degli aspetti etici nelle forniture e negli accordi commerciali

La Società porta a conoscenza dei fornitori e dei partners commerciali il contenuto del presente Codice etico.

Le controparti contrattuali dovranno dichiarare di conoscere i principi del presente Codice e di uniformarsi agli stessi.

 

4.3. Omaggi e altre utilità ricevute dai fornitori

I Destinatari interni non ricevono direttamente o indirettamente (anche, ad esempio, per il tramite di membri del proprio nucleo familiare, amici, conoscenti):

  •     denaro o altra utilità o beneficio da parte di chiunque diverso dalla Societàper l’esecuzione di un atto del proprio ufficio o contrario ai doveri d’ufficio;
  •     regali, omaggi, ospitalità o altri vantaggi, se non nei limiti del modico valore e tali da poter essere considerati usuali in relazione alla ricorrenza e non essere interpretati, da un osservatore imparziale, come finalizzati ad acquisire vantaggi in modo improprio.

In ogni caso, tali spese devono sempre essere autorizzate e documentate.

 

5. PRINCIPI DI CONDOTTA NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

5.1 Rapporti con la Pubblica Amministrazione

Nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, il Destinatario che rappresenta la Società è tenuto al rispetto del Codice Etico.

L’attenzione verso il committente èeseguita con competenza, professionalità, cortesia, trasparenza, correttezza e imparzialità.

I rapporti della Società con la Pubblica Amministrazione sono improntati alla massima trasparenza e correttezza. In particolare la Società intrattiene necessarie relazioni, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni attribuite in base alla legge, nonché in spirito di massima collaborazione con le Amministrazioni dello Stato.

Le relazioni con funzionari delle istituzioni pubbliche sono limitati alle funzioni aziendali preposte e regolarmente autorizzate, nel rispetto della piùrigorosa osservanza delle disposizioni di legge e regolamentari e non possono in alcun modo compromettere l’integrità e la reputazione del Centro di produzione.

A tal fine la Società non offre, direttamente o attraverso intermediari, somme di denaro o altri mezzi di pagamento a pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, al fine di influenzare la loro attività nell’espletamento dei propri doveri.

Tali prescrizioni non possono essere eluse ricorrendo a forme diverse di contribuzioni che, sotto veste di sponsorizzazioni, incarichi e consulenze, pubblicità ecc., abbiano le stesse finalità sopra vietate.

Atti di cortesia, come omaggi e forme di ospitalità, verso rappresentanti della Pubblica Amministrazione o pubblici ufficiali, sono consentiti purché di modico valore e tali da poter essere considerati usuali in relazione alla ricorrenza che non comprometta l’integrità e la reputazione della Società e non influenzi l’autonomia di giudizio del destinatario.

In ogni caso tali spese devono sempre essere autorizzate secondo quanto definito dalle procedure aziendali di riferimento e documentate in modo adeguato.

Allo stesso modo i Destinatari interni non ricevono omaggi o trattamenti di favore, se non nei limiti delle normali relazioni di cortesia e purché di modico valore e comunque nel rispetto di quanto previsto nella sezione “Principi di condotta generali”.

 

6. PRINCIPI DI CONDOTTA CON ENTI, ASSOCIAZIONI E ORGANIZZAZIONI

6.1 Rapporti con Enti, Associazioni, Organizzazioni Politiche e Sindacali

I rapporti con Istituzioni, Enti, Associazioni, Organizzazioni politiche e sindacali sono ispirati ai principi di correttezza, imparzialitàe indipendenza e sono riservati alle funzioni aziendali preposte.

In particolare, i Destinatari che intrattengono a qualsiasi titolo rapporti con tali soggetti devono operare osservando rigorosamente il presente Codice.

 

7. SCRITTURE CONTABILI E COMUNICAZIONI SOCIETARIE

La Società promuove la massima trasparenza, affidabilità ed integritàdelle informazioni inerenti la contabilità aziendale.

Chiunque venisse a conoscenza di omissioni, falsificazioni o scarsa accuratezza nella gestione della contabilità e della documentazione su cui le registrazioni contabili si fondano, è tenuto a darne immediata notizia: i dipendenti hanno il dovere di informare il proprio Responsabile o, qualora ciò non fosse possibile per motivi di opportunità, direttamente l’Organismo di Vigilanza; i consulenti esterni alla Società sono tenuti ad informare il loro referente interno del CdP, o, qualora ciò non fosse possibile per motivi di opportunità, direttamente l’Organismo di Vigilanza; i Responsabili sono tenuti ad informare direttamente l’Organismo di Vigilanza.

 

8. ANTIRICICLAGGIO

Il CdP rispetta tutte le norme e disposizioni, sia nazionali che internazionali, in tema di antiriciclaggio.

I Destinatari non ricevono o accettano, in alcun modo e in alcuna circostanza, la promessa di pagamenti in contanti e non devono essere implicati in vicende relative al riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite o criminali.

Prima di stabilire relazioni o stipulare contratti con fornitori non occasionali ed altri partners in relazioni d’affari di lungo periodo, i dirigenti, i dipendenti e i collaboratori si assicurano circa l’integrità morale, la reputazione ed il buon nome della controparte.

 

9. RISERVATEZZA

Tutte le informazioni e la documentazione apprese nello svolgimento di attivitàin favore del CdP sono riservate.

Nella gestione delle informazioni, i Destinatari devono conservare scrupolosamente e con il massimo riserbo tutte le informazioni aziendali di qualunque tipologia apprese nell’esercizio delle proprie funzioni.

In relazione alle informazioni in genere, i Destinatari devono:

  • evitare sia l’uso improprio o strumentale di quelle riservate in proprio possesso, sia l’utilizzo a proprio vantaggio e/o di quello dei familiari, dei conoscenti e dei terzi in genere;
  • proteggerle dall’accesso di terzi non autorizzati e impedirne la diffusione, a meno di specifiche autorizzazioni del proprio Responsabile gerarchico;
  • astenersi dal ricercare o cercare di ottenere da altri, quelle non attinenti la propria sfera di competenza o funzione.

 

10. CONTROLLI DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA E RESPONSABILE PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

La corretta osservanza ed applicazione del presente Codice viene garantita dall’Organismo di Vigilanza.

In particolare, L’Organismo di Vigilanza:

  • formula le proprie osservazioni in merito alle problematiche di natura etica e alle presunte violazioni del Codice che dovessero insorgere nell’ambito delle attività di competenza;
  • segnala eventuali violazioni del Codice;
  • monitora l’effettiva applicazione delle misure eventualmente irrogate a seguito delle violazioni del Codice;
  • monitora le iniziative di comunicazione e formazione finalizzate alla diffusione della conoscenza e della comprensione del Codice;
  • monitora la revisione periodica del Codice.

 

11.RAPPORTI CON L’AUTORITÀ GIUDIZIARIA E GLI ENTI CON POTERI ISPETTIVI

Nello svolgimento della propria attività, il CdP opera in modo lecito e corretto, collaborando con i rappresentanti dell’Autorità Giudiziaria, le Forze dell’Ordine e qualunque Pubblico Ufficiale che abbia poteri ispettivi.

Il CdP esige che i Destinatari prestino la massima disponibilità e collaborazione nei confronti di chiunque venga a svolgere ispezioni e controlli.

In previsione di un procedimento giudiziario, di un’indagine o di un’ispezione da parte della Pubblica Amministrazione, è vietato distruggere o alterare registrazioni, verbali, scritture contabili e qualsiasi tipo di documento, mentire o fare dichiarazioni false alle Autorità competenti.

Nessuno deve tentare di persuadere altri a non rendere dichiarazioni o a renderle mendaci in particolare laddove esponenti aziendali siano stati destinatari di richieste di rendere o produrre davanti all'Autorità Giudiziaria dichiarazioni utilizzabili in un procedimento penale relative all’esercizio delle proprie funzioni.

E’ vietato conferire incarichi professionali, dare o promettere denaro, regali o altra utilità, a chi effettua gli accertamenti e le ispezioni, ovvero alle Autorità o agli Enti con poteri ispettivi.

RAPPORTI CON LE AUTORITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO

I Destinatari sono tenuti a osservare scrupolosamente la normativa vigente nei settori connessi alle rispettive aree di attività e le disposizioni emanate dalle competenti Autoritàdi Vigilanza e Controllo, ottemperando tempestivamente a ogni loro richiesta con spirito collaborativo ed evitando comportamenti ostruzionistici.

E’ vietato conferire incarichi professionali, dare o promettere denaro, regali o altra utilità a chi effettua gli accertamenti e le ispezioni, ovvero alle Autoritàdi Vigilanza e Controllo

 

11. VIOLAZIONE DEL CODICE ETICO

I precetti del Codice svolgono anche una generale funzione di prevenzione dei rischi aziendali e, pertanto, vanno intesi in combinato con le disposizioni contenute nel Modello ex D.lgs. 231/01.

Al pari delle violazioni al Modello ex D.lgs. 231/01 del CdP, le eventuali violazioni al Codice Etico, avendo effetti diretti sulla Società, costituiscono comportamento sanzionabile in quanto lesivo del rapporto fiduciario e dell’obbligo di diligenza (ai sensi dell’artt. 2104, 2105 e 2106 del codice civile).

In casi gravi e/o reiterati, la violazione del presente Codice può determinare l’attivazione di azione legale e l’adozione di provvedimenti disciplinari e sanzionatori nei confronti dei Destinatari autori della violazione, in linea con quanto previsto dal Sistema Disciplinare dei CCNL per ogni settore.

Il Sistema di Controllo Interno nel suo complesso (inteso come l’insieme delle regole, strutture organizzative e procedure che mirano ad assicurare il corretto funzionamento dell’azienda), incluso il Modello ex D.Lgs 231/01 di cui il CdP si è dotata, unitamente al presente Codice Etico, sono tesi a garantire il rispetto delle leggi, delle strategie e delle politiche aziendali, il conseguimento degli obiettivi prefissati e la tutela del patrimonio materiale e immateriale della Società.

Ogni Destinatario del Codice etico, nell’ambito delle relative funzioni svolte, ha la responsabilità di rispettare e applicare quanto previsto dal sistema di controllo interno.

 

12. INTERPRETAZIONI DEL CODICE ETICO

L’Organismo di Vigilanza è competente a dirimere eventuali incertezze interpretative del Codice Etico

PROCEDIMENTO DISCIPLINARE E PROVVEDIMENTI DI ALTRA NATURA

Le fasi di contestazione della violazione, nonché quelle di determinazione ed effettiva applicazione delle sanzioni, sono svolte nel rispetto delle norme di legge e di regolamento vigenti, nonché delle previsioni della contrattazione collettiva.

SANZIONI

La Società, all’esito del procedimento disciplinare, adotterà i conseguenti provvedimenti, indipendentemente dall’eventuale esercizio dell’azione penale da parte dell’Autorità Giudiziaria.

In particolare, ogni violazione al presente Codice, commessa da dipendenti, comporteràl’adozione di provvedimenti disciplinari, proporzionati in relazione alla gravitàe/o recidività della mancanza o al grado della colpa, nel rispetto dell’art. 7 della Legge 20 maggio 1970, n. 300 e delle disposizioni contenute nei CCNL di lavoro applicabili.

In caso di accertamento della violazione delle disposizioni e delle regole di comportamento del Codice Etico da parte dell’Amministratore Delegato e/o dei componenti l’organo di amministrazione, l’OdV ne informa contestualmente e senza indugio, il Presidente del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale per le conseguenti determinazioni. Per quanto riguarda i Collaboratori esterni, la violazione dei precetti del presente Codice è sanzionata in base a quanto previsto nello specifico contratto, ferma restando la facoltà del Centro di Produzione S.p.a. di richiedere il risarcimento dei danni verificatisi in conseguenza di detti comportamenti