La guerra in Kosovo e l'arma dell'informazione in Serbia

Guerra e informazione un tema che torna di grande attualità guardando a al conflitto nel Kosovo la questione dell'informazione non è stata forse approfondita come doveva in questi giorni del ruolo dei media in Serbia si è parlato nei giorni scorsi dopo le polemiche le state dalla richiesta della NATO di spazi sull'la tv serba appena il bombardamento della stessa e si torna a parlare del ruolo dell'informazione in queste ore dopo l'omicidio a Belgrado della giornalista Slavko Colucci direttore del telegrafo che il quotidiano proibito dal regime anche Marco Pannella aveva sottolineato l'urgenza di riguarda e con più attenzione all'arma dell'informazione nelle mani di Milosevic e Paolo Rumiz dalle pagine di Repubblica analizzava pochi giorni fa proprio il giorno o lo dell'informazione in Serbia partendo dai mesi precedenti al conflitto un articolo che forse vale la pena di leggere
Il dittatore con l'arma della tv
Pronti caserme raffinerie ripetitori in ente fra i misteri di questo bombardamento che sarà magari intelligente ma intanto accedere alla polizia l'unica rafforza i falchi a bere Grada distrugge l'opposizione democratica in Serbia vi è anche quello di aver lasciato intatto proprio il Co ore del potere di Milosevic l'informazione in otto anni di guerra pare che i i generali della NATO non abbiano ancora capito che la sua arma più potente lo sta nascosta nella contrae erano i carri armati Mandorlini guai Giovanni palinsesti di Radio Belgrado in un dominio immateriale e assoluto mentre le bombe demoliscono la tv serba costruisce miti da secoli la specialità nazionale
La realtà trasformare disfatte in vittorie verifica azioni celesti accadde con la sconfitta per mano turca sei secoli fa è accaduto novantacinque con la fuga in massa dei serbi dalla Croazia succede anche oggi tutta la macchina propagandistica belgradese tutti gli intellettuali di regime nei giornalisti i servizi segreti pensò soli occulti sono mobilitati in questa strada Ilaria operazione mitologica dimostrarsi capace di resistere anche per un solo giorno alla più grande coalizione armata del pianeta significa aver vinto recita in tv lo scrittore uomo Kapoor uno che preparò per la pulizia etnica in Bosnia con spaventosi versi al veleno contro i musulmani dottori in lo dei canti patriottici spunta una bambina che recita a dispetto della Technology
La NATO i vincitori siamo noi tutte le virtù e tutte le regioni della Terra stanno dalla nostra parte viva Milosevic sembrano gli ultimi giorni i Ceausescu in Romania ma intanto il bombardamento cui sono sottoposti i serbi in questi giorni attraverso i Nidia pare più efficace di quello degli alleati atlantici pensate a un contadino delle pianure della Salerno i boschi della Somalia uno che non legge né libri né giornali e uno che quando torna e i campi non ha altro segnale dal mondo che la radio mettetevi nei suoi panni e ascoltati ore venti Radio uno parla il professore Milutin storico vicino a Belgrado serbo ti sta guardando e vedo che sei un uomo coraggioso pieno voglio hai tutte le ogni di essere così con questa armata con questa classe dirigente con questo capo supremo non potremo che vincere qualunque aggressore il signor Aziz gol Zivkovic da Lazareva certo siamo determinati a difendere la nostra patria come i nostri padri padrini nostri padri viva la Serbia ardeva io Slavia viva il nostro capo supremo
Un dizionario di guerra è già stato distribuito alla stampa jugoslava dal ministro all'informazione Clinton è il nuovo Hitler uno psicopatico un fascista idiota il presidente è sempre Amato e l'armata infallibili mente coraggiosa e capaci il termine barbara aggressione è obbligatorio per definire i raid della nato quanto al popolo è in marcia verso la libertà la censura e completa niente commenti liberi soprattutto niente allusioni all'isolamento internazionale paese prosegue ancora Paolo Rumiz ma la cosa più importante scrive far sì che la gente senta era ed è come un attacco ai serbi non è a regime per questo è vietato far sapere cosa quel regime sta facendo in Kosovo così la più spaventosa pulizia etnica del dopoguerra scompare dai notiziari la gente sa solo che molti albanesi fuggono a causa delle bombe della nato per il resto resta al buio chiusa in una cappa di disinformazione che ne ha tra il vittimismo cosmico un oscuramento completo come durante i massacri in Bosnia o la distruzione di Vukovar tuttora non Tano astratto inconcepibile all'inizio c'era il Verbo un verbo maliziose isterico e criminale scriveva già sei anni fa il sociologo belgradese Dmitrievič alludeva a una guerra dove le cannonate dei mi avevano già fatto più danni di quelle dei cannoni ha un conflitto costruito scientificamente con anni d'anticipo attraverso iniezioni di orgogli aggressività nella psicologia di massa dosaggi di adrenalina cloroformio al veleno sono almeno dieci anni che gli intellettuali serbi e l'università di Belgrado ci avvertono del pericolo ma inutilmente ecco l'avvento al potere di Milosevic nella mille novecentottantasette che le saracinesche cominciano a chiudersi sul cosmopolitismo di una grande capitale euro e a Belgrado e l'anno della rivoluzione culturale serba quando negli stereotipi moribondi del socialismo nei luoghi comuni della fratellanza e unità e rompe un linguaggio nuovo fatto di esclamazioni simboliche razionalità demagogia e destino
La parola Zemlja terra sostituita da o tasse Dina patria tramonta il popolo lavoratore nasce il popolo sei boh e la questione sociale diventa etnica il perno della deragliamento è proprio il Kosovo la regione più depressa e analfabeta d'Europa
La giù serbi e albanesi sono schiacciare della stessa povertà e corruzione ma per gli intellettuali dell'Accademia delle Scienze di Belgrado il vero problema è il genocidio fisico politico legale culturale del popolo serbo Milosevic un grigio affaracci che che fino ad allora non ha mai mostrato tendenze nazionaliste coglie al volo l'occasione il Kosovo dichiara l'esecutivo federale dei la lega dei comunisti non è più una questione di politica è questione di patria nella storia della manipolazione di massa e del fascismo contemporaneo scrive il giornale sta inglese Mark Thompson la campagna del Kosovo ha un ruolo esemplare la tempistica è impressionante prima sì evocano gli stereotipi etnici in una rassegna orchestrata di lettere sul quotidiano politica il popolo serbo diventa popolo celeste benedetto da Dio ma privato della leadership che rispetta umiliato dagli altri popoli in primo luogo dai musulmani definiti parassiti che s'succhiano il sangue della nazione solo loro e non del partito la colpa della bancarotta è il segnale che apre la via alla fase due l'evocazione del sospetto nelle mille novecentottantotto tutto televisive belgradesi d'accordo con la polizia organizzano sulla più noto magazine nazionale lunghi reportage in Kosovo in Bosnia sui privilegi dei musulmani che spetta ai serbi strade scuole miglior ho ritelefonato acciacchi prima tutto falso la Tivoli Sarajevo lo dimostrerà in pochi giorni ma intanto in Serbia l'impressione è enorme prosegue Paolo Rumiz l'anno seguente tocca alla costruzione del destino radio e tv sono inondate di storia medievale canti patriottici in questo clima Milosevic torna dal Kosovo sul luogo della sconfitta patita seicento anni prima dai serbi a Kosovo Polje nel giorno dell'anniversario della Bat Alia davanti a un milione di persone e a centinaia di giornalisti dichiara in diretta tv che uno scontro non può essere escluso i serbi lo acclamano come il nuovo board il Duce
La strada di una storica resa dei conti è già indicata già inevitabile fatale siamo all'epilogo alla mobilitazione dei morti per costruire il panico e quindi l'aggressività nella nuova anta vengono riaperte le Foibe dove i croati nella seconda guerra mondiale hanno gettato migliaia di serbi le riesumazioni vengono accuratamente firma a te nei particolari più macabri accompagnate da interviste le testimoni di allora e da canti religiosi affiancato e ai TG che lanciano segnali d'allarme dalla Croazia nuovamente fascista per l'avvento di Tudjman le vecchie ossa ammoniscono il popolo serbo che la storia può ripetersi si infrange l'ultimo tabù si interrompe la lunga Amnesia di Stato sugli scontri etnici si produce un'ondata di emozione collettiva che travolgerà ogni argine verso la guerra così l'analisi sul tema dell'informazione di Paolo Rumiz il dittatore con l'arma della tv un'analisi che ovviamente induce ancora nuove riflessione nove su questo sul tema dell'informazione vogliamo raccogliere questo spunto gli spunti che ci fornisce questo articolo ovviamente partendo proprio da questo tema abbiamo voluto ascoltare il parere di Eduardo Frei Shneur progettista e autore televisivo consulente Pubblico e privato ma soprattutto ex atto di media e attento osservatore dei nuovi scenari della comunicazione e li abbiamo ovviamente chiesto partendo dal pezzo di Lumet su una riflessione sul ruolo dell'informazione nel conflitto nei Balcani ora ma anche negli anni precedenti
è la mente consiglio di ritagliare fotocopiare e distribuire prima in milioni di copie perché veramente hanno trovato un punto eccezionale di attenzione e quindi documentazione ma la mia risposta potrebbe
Così un po'particolare sottoscrivendo un pezzettino di cui conto diciamo sul punto sì ecco penso no un diario aperto nel due mila ottanta che raccontava la cosa che alla fine
Dette con il mio
Succede
Una grande crisi nei Balcani laureato dell'industria dei contenuti una NATO molto particolare dell'industria dei messaggi l'invidia sostanzialmente
Sono state mettono scontro una forma
Ma com'è quella che ci sembra si possa intitolare oggi no una forma anch'essi una di per sé
Vuol fare va
Ed è
Gli appalti e la prima
Va bene nella prima fase la società come potrebbe
Boeing piuttosto che un'altra che costruisce ed intelligenti avete energetica la Thomson
Alla caduta tre milioni di telecamerina e con delle stecche il ventiquattro videocassette per sessanta minuti ciascuno piccole vite ok nella
Dalla seconda parte societario all'orgia paracadutati Train i cellulari nella terza fase la Società europea FIVET tutta gente europea non c'era bisogno degli americani
Pacato tratteremo ma di origine
Seguono treni i lavori italiani tre milioni di parabole teste
Gli oneri difficili stampanti esser sempre italiana
Serve il corso
Credo mi
Dalle piattaforme
Altro Adriatico e andare
Per Marco nei Balcani
Politici su quelli lì ha occhi nazionalisti di ratifiche di tutti un po'no e porta
Sono Ino io per
Radio di televisione satellitare e locale
Troppo ventiquattro giorno per questa perché
La mediatica
I battiti notizie in termini
Naturalmente ecco poi
Non riesco più a leggere cosa c'è scritto come conseguenza di tutto questo e poi forse sarebbe lungo alle pagine seguenti materie
Primario
Battuta
Quelli più che una semplice suggestione no leggendo anche i fatti di questi giorni
Tant'è che c'è una piccola nota in fondo perché è iniziato tutto con la prima ondata tre milioni di praticanti telecamerina perché idea strategica dei fondo era che subito bisognava poter rendere i serbi che
Aree che nella
Tra i televisori della quarta ondata e quindi
Niente di queste fotografie assolutamente le aree dove già due soldati
Duca di di di Rawalpindi in più o meno intelligenti colpisca eticamente televisori radioline cellulari e a coloro su tutte le prime pagine dei giornali e vento ma un'immagine non ma
Grazie ad Edoardo Fly spegnere a quella che sembra essere qualcosa di più di una semplice suggestione tra Pro questo ci dà la possibilità di ricordare una notizia ma rivelata dal Sunday Times proprio in queste ore un veterano del Vietnam nome in codice Commander solo conduce la battaglia nato contro la propaganda di Belgrado da bordo di una potente stazione radiotelevisiva in volo nel cielo dei Balcani una voci centotrenta da trasporto della centonovantatré esima sezione americana parte ogni giorno dalla base di stai nella Germania meridionale a bordo undici specialisti in operazioni psicologiche attrezzature elettroniche capaci di trasmettere con la potenza di dieci mila watt arrivate nel cielo nemico il C centotrenta non scarica missini Obama ma programmi radiofonici e televisivi preparati dalla NATO dove diciamo tutta la verità sulle pulizie etniche spieghiamo ai serbi perché non devono credere alle Bugie del regime di Milosevic ha riferito il maggiore battuta in Austria del quarto reparto operativo di Fort Bragg nel Nord caro Lainati la missione del C centotrenta è molto importante il comandante generale del operazioni Wesley Clark Kent all'inizio aveva chiesto di poter distruggere ricordiamo ancora una volta le stazioni della televisione serba per lasciare campo libero io Rosaria ai programmi NATO Clark aveva anche minacciato di annientare alle emittenti serve che non avessero trasmesso per sei ore al giorno i programmi occidentali poi era stato convinto a lasciar perdere dagli ambasciatori della NATO il comandante solo trasmette o un misto di notizie musica pop serba nello stile dei propri mi devo solare in onda vado anche regolare mente le traduzioni in serbo-croato albanese dei comunicati giornalieri della NATO insieme con le dichiarazioni di Blair per Clinton e altri politici della NATO Milosevic non è finora riuscito a disturbare le trasmissioni che sono cominciate il mese scorso e neanche a colpire l'aereo nonostante la sua vulnerabilità sodo freddo ogni volta infatti raccontato il pilota robot McMaster perché il nostro aereo lascia un segnale padre grande quanto una casa mentre vola in cerchio sempre nella stessa zona chiunque con antenna direzionale può individuarci subito anche se stiamo attenti a non tornare mai sul posto dove siamo già stati per la preparazione dei programmi eravamo stanchi è stata allestita in un hangar una stazione radio col oltre cento collaboratori ogni giorno mandiamo in onda programmi che smentiscono direttamente le ultime affermazioni della propaganda di del GRA così dunque apprendiamo dell'esistenza di questa sua per distrazione vola ante radiotelevisiva della NATO di informazione e propaganda in Serbia torneremo a parlare nei prossimi giorni