"La sinistra unita nell'Ulivo. Un progetto per l'Italia", promosso dai Democratici di Sinistra (Teatro Brancaccio, Via Merulana n. 244)

I convenuti accompagna le comprende niente diamo inizio a questo nostro incontro così numeroso
Vuole essere un contributo lungo il percorso che abbiamo scelto per arrivare al congresso
Un grande si cattivo numero iniziative in tutta Italia ci stanno senza incontrare iscritti siamo tatto tutti con la voglia di ragionare di capire di essere ascoltati ringraziamo il compagno Fassino per l'enorme impegno profusi in queste settimane e gli diamo la parola
Care compagne e cari compagni
Stiamo vivendo giornate difficili
Gli eventi di Genova sono segnati da speranze ma purtroppo anche da paura
La speranza che ci viene da una nuova generazione che nell'Occidente del benessere fa proprie le ragioni dei poveri del mondo e manifesta così il suo impegno etico e politico paura per il riemergere di una nuova stagione di violenza contro cui rinnoviamo la nostra più ferma condanna il nostro turbamento e tanto più forte
Perché sentiamo il Paese guidato da mani inaffidabili che hanno fatto pagare un prezzo troppo alto alla città di Genova ai giovani che manifestavano e anche ai giovani che erano lì indivisa
In queste settimane
Abbiamo ascoltato e stiamo ascoltando giovani cittadini iscritti ed elettori
Così come fin qui abbiamo sviluppato una campagna d'ascolto vasta che registra un'ampia partecipazione di scritti elettori cittadini quali da tempo non conoscevano
è il segno che la nostra gente avverte l'estrema delicatezza di un passaggio che investe il futuro dell'Italia le sorti della sinistra ed è la sua funzione
E l'esistenza stessa del nostro partito
Per questo Pier Luigi Bersani che ringrazio io abbiamo voluto
Abbiamo voluto promuovere quest'incontro oggi
Per operare una prima sintesi del dibattito fin qui svolto
Illustrare i cardini di una proposta culturale e politica di rilancio della sinistra e della sua funzione nell'Italia di oggi
Una sinistra più forte in un Ulivo più grande
Capace di parlare all'Italia e di dare al Paese un nuovo progetto di crescita di progresso e di libertà
Il tema vero del congresso è dunque questo
Quale sinistra per l'Italia quale sinistra per l'Ulivo rispondere a questi due interrogativi significa fare i conti con la vicenda politica italiana ma al tempo stesso con il fatto che è cambiato il mondo in cui viviamo
Se c'è una lezione da trarre
Dalle recenti vicende di Genova
E proprio quanto ormai la dimensione globale sia percepita come un fatto che investe la vita quotidiana tratte che intorno alla globalizzazione si vanno formando Sensi comuni orientamenti cultura organizzazione di movimenti di opinione
Temi su cui anche noi abbiamo bisogno di un'elaborazione più ampia più matura di quelle espresse in queste settimane
Credo che sia tempo che il nostro partito subito alla ripresa post feriale
Promuovono impegnativa iniziativa di discussione e confronto sulla globalizzazione sui suoi caratteri sugli esiti fin qui prodotti
Un'iniziativa di respiro nazionale e internazionale
Che coinvolga partiti movimenti intellettuali organizzazioni non governative centri di ricerca e consenta di giungere all'appuntamento di novembre della FAO con una piattaforma della sinistra
E ciò è tanto più necessario non soltanto all'indomani di Genova
Ma perché ogni forza politica in ogni nazione oggi è chiamata a ricollocare politica strategie programmi suoi modi di essere
In un orizzonte più ampio che si chiama sempre di più un mondo eterno in particolare si chiama euro
La nostra riflessione non può non partire dal tredici maggio
Da quel voto guardando in primo luogo ai caratteri del successo del centrodestra
L'esito delle elezioni di maggio chiude un intero decennio che ha cambiato l'assetto di fondo del Paese e il suo profilo la lunga transizione italiana ha trovato un suo approdo ancorché la politica di alternanza sia avvenuta senza quell'organico riordino istituzionale da tutti in bocca
La destra ha vinto ma non c'è stata un'ondata reazionaria
L'Ulivo anche se battuto si dimostra capace di raccogliere un consenso vasto nel Paese
La distanza tra i due blocchi si è ridotta rispetto al novantasei specie al Nord la somma della Vespa della lega scende parecchio sotto la maggioranza assoluto
Ma per valutare il significato politico delle elezioni non basta fermarsi ai numeri che segnano il confine tra i due blocchi
La vittoria di Berlusconi infatti i caratteri di solidità assai maggiore di quella del novantaquattro
Sette anni fa Berlusconi era isolato internazionalmente oggi leader del Polo e membro riconosciuto del PPE
Se nel novantaquattro il Polo non disponeva di un'effettiva classe dirigente oggi può disporre di un ceto politico espressione di un sistema diffuso di relazioni con la società
Se ieri il rapporto di forza Italia con i cittadini era affidato essenzialmente alla mediazione televisiva oggi il Polo può vantare un radicamento sociale assai ampio
E soprattutto se nel novantaquattro era portatore di un generico e confuso nuovismo
Oggi il Polo si caratterizza per un progetto in cui l'intreccio neoliberismo populismo si manifesta capace di intercettare le domande i consensi di una maggioranza sia pure relativa d'Italia
Bus Berlusconi insomma ha fatto leva su quel potente collante che il populismo
Cioè su su quel sentimento dell'antipolitica dell'antistato che è radicato nella società italiane che riemerge ogniqualvolta il Paese sbanda e le forze democratiche stentano a guidare il cambiamento che è necessario
La confusa ricerca del nuovo è stata indirizzata verso la colpevolizzazione della sinistra considerata come l'espressione del passato
E su questo terreno Berlusconi ha potuto costruire un'alleanza tra una destra economica esplicitamente antisindacale
Un vasto ceto medio moderno a cui si è promesso di liberare le energie dai vincoli esistenti e parte importante dei ceti poveri preoccupati per il venir meno di vecchie protezione
Un semina sembra già certo disse contraddizioni e debolezze profonde e tuttavia sarebbe un errore grave sotto le può aiutarmi la capacità di tenuta
La determinazione manifestata dalla nuova maggioranza di governo fin da queste prime settimane
La spregiudicatezza con cui si accreditata nell'opinione pubblica l'esistenza di un inesistente buco finanziario
Il modo sbrigativo con cui si è marginalizzata la concertazione con le parti sociali
La capacità di inviare subito messaggi forti sensibili la devolution immigrazione la scuola le tasse
L'attacco
Alle imprese cooperative
Tutto dice che siamo di fronte a un centrodestra che ha l'ambizione di consolidare la propria vittoria dando luogo a un lungo ciclo di governo non dissimile da quanto conosciute in Gran Bretagna con la tazza
Per questo serve fin da subito un'opposizione forte e adeguata
Non l'opposizione stizzita di chi ha perso
Nella semplice contrapposizione di tanti no
Serve invece una posizione che con tempestività e determinazione si ispiri ogni giorno gli interessi del Paese alle domande dei cittadini
Un'opposizione capace di accompagnare ad ogni no una proposta più credibile
Un'opposizione non solo riconoscibile ma anche riconosciuta da una vasta parte dell'opinione pubblica
E i temi per una forte opposizione non mancano dal conflitto di interessi e regole per un'informazione trasparente sufficientemente imparziale
Dal compimento della riforma federalista con lo svolgimento del referendum al rilancio di un'attiva funzione italiana nel nuove tappe dell'integrazione europea di quell'Europa che per noi è una scelta e per il centrodestra invece è un male necessario
Dall'azione di Conter contrastare l'opera di destrutturazione
Dell'azione riformatrice di questi anni nella scuola nella sanità all'impegno a partire dal DPF dalla legge finanziaria per uno sviluppo economico che consenta un'effettiva redistribuzione dei redditi opportunità lavoro nel segno dell'equità e dei diritti
Non è adeguato posizione che ambisca ad essere maggioranza nel Paese e così ritornare al governo richiede un'analisi seria delle ragioni della sconfitta
Il fatto che l'Ulivo in quanto coalizione abbia ottenuto un buon risultato il quarantatré per cento dei voti circa con uno scarto dal centrodestra dell'Unione e mezzo per cento non può rappresentare un alibi consolatorio
Quell'esito semmai indica due date di cui tenere conto per l'oggi e per il domani
Si radica anche in Italia una cultura bipolare che porta un'ampia quota di elettori identificarsi nelle coalizioni più che nei partiti che le compongono
Ciò è tanto più vero per il centrosinistra il cui divario tra voti dell'Ulivo i voti dei partiti quasi dieci punti percentuali indica una preoccupante crisi di fiducia di credibilità tra partiti ed elettorali
La sconfitta e particolarmente acuta per la sinistra
Tutta insieme non supera il venticinque per cento percentuale a cui la sinistra italiana dal dopoguerra ad oggi non era mai scesa
Il nostro partito è al minimo storico in metà dell'Italia e di esso sono forza del dieci per cento
Il nostro elettorato e socialmente statico e anagraficamente in invecchiamento
Tendenze peraltro non di oggi avendo noi conosciuto riduzione di consensi nelle elezioni europee e regionale
Ce n'è abbastanza care compagne cari compagni per dire che o si cambia o si muore
Urge uno scatto un colpo di reni una svolta radicale capace di ridefinire l'identità della sinistra e rimotivare la sua funzione
La nostra sconfitta è tanto più grave perché giunge al termine di cinque anni di governo
Un'onesta valutazione non può non riconoscere che l'Italia del due mila uno è certamente un Paese più forte più solido più competitivo più moderno di quanto non lo fosse cinque anni fa
Niente può oscurare il fatto che se il Paese è uscito da una crisi che rischiava di travolgerlo
Ed è riuscito nell'impresa che sembrava impossibile di rimanere agganciato all'Europa di partecipare in un ruolo non subalterno la sua integrazione lo si deve a chi ha governato in questi anni
Né può essere dimenticato che intona la scelta dell'Euro si è costituito il più vasto consenso sociale che il Paese abbia conosciuto da decenni
E che adesso abbia contribuito in modo determinante l'assunzione di responsabilità del movimento sindacale a partire dal CGIL
Tutto questo è merito del centro sinistra e in buona misura della sinistra
Il che non solo non attenua la gravità della nostra sconfitta ma semmai renda ancora più stringente la necessità di un indagine di fondo sulle sue ragione
Le ragioni naturalmente sono morte ha pesato certamente l'instabilità politica che ha portato in cinque anni a quattro governi tra diversi premi
Ne sono mancati errori
Che tuttavia non spiegano da soli un esito elettorale negativo
Se vogliamo capire come sono andate le cose dobbiamo chiederci tutti quale consapevolezza abbiamo avuto del problema italiano
Di cosa ha prodotto il contemporaneo prodursi in questo decennio di un riassetto profondo dell'economia e della politica
Interrogarsi perché per la prima volta dopo l'unità d'Italia si sia posto addirittura un problema di crisi della nazione e che cosa sia stata per alcuni anni la rivolta leghista al nord
La prova che era davanti a noi era davvero arabo è senza precedenti
Era quella non solo di risanare
Ma di modernizzare l'Italia tenendola unica
E quindi dando risposta la parte più dinamica del Paese senza che ciò significasse l'emarginazione del Mezzogiorno e dei settori più deboli della società
E ciò a fronte del disfacimento del vecchio sistema politico travolto prima ancora che dai giudici dal fatto che gli assetti fondamentali dello Stato ma anche dell'economia e della società non erano più in grado di reggere la sfida dell'integrazione europea
La quale si sommano ad altre sfide cruciali come la mondializzazione dei mercati e l'avvento di una nuova economia basata su una rivoluzione epocale delle tecniche e dei saperi
Il tutto con effetti sconvolgenti non solo sui modi di produrre ma anche su quelli di vivere e di pensare sulle vecchie identità sociali e anche sulle paura e sulle speranze degli individui una tale provano e l'abbiamo affrontata
Ma l'abbiamo affrontata puntando essenzialmente sull'azione di governo sperando anche con una certa delusione dirigista che l'essere al governo fosse sufficiente per affrontare la fine del vecchio ordine il venir meno della vecchia mappa dei poteri
Un quasi cambio di regime
Ma proprio l'esito del voto ci porta a dire che quando si avviano riforme così profonde la moneta unica la riforma fiscale le privatizzazioni la riforma dei mercati la scuola la sanità la pubblica amministrazione che sono i campi con cui ci siamo misurati e davvero
Ebbene bisogna sapere che le riforme sono tali da sconvolgere tessuti sociali da mettere milioni di persone a fronte di fronte a problemi non solo di reddito ma di progetti di vita
Nella speranza che a ciò si potesse sopperire con la leva dell'azione di governo si è rivelata eccessiva illusoria
Perché il riformismo non può essere senza cittadini senza popolo senza consenso
Così come non può essere mai sottovalutato che un'azione riformatrice per essere comprese assunta dai cittadini deve incidere nel concreto vissuto quotidiano
E a rendere visibile a ciascuno il vantaggio del cambiamento
Né può essere materia ne può non essere materia di riflessione ad esempio il fatto che la straordinaria può opera di risanamento finanziario messo in campo in questi cinque anni per l'euro
Non sia tuttavia è stata percepita come utile a se da settori penso ai pensionati alle fasce di reddito basse che si sono rivolti alla destra considerandola più capace di offrire tutela e non può non essere oggetto di riflessione
Che il voto non si abbia premiato nel Mezzogiorno dove un indubbio sviluppo promosso è favorito dall'azione governativa non ha tuttavia sanato contraddizioni e squilibri su cui Berlusconi ha innestato quelle promesse populiste apparse più credibili agli elettori
E qui allora si pongono le due questioni di fondo intorno a cui ruota la nostra riflessione
Una sinistra riformista capace di interpretare rappresentare tenere insieme l'Italia e le sue domande
Ha bisogno di una cultura autenticamente riformista e di un soggetto politico che la radio e chi la viva raccolga intorno adesso energie e consenso
Ed è esattamente su questi due terreni che è maturata in questi anni la crisi della sinistra italiana
All'ambizione progettuale riformatrice non è corrisposto un altrettanto alta moderna e innovativa cultura politica
E i soggetti politici a partire dal nostro partito ci sono rivelati spesso strumenti incapace di cogliere era presentare le domande della società Italia
La risoluzione di questi due nodi impone di pensare il riformismo nei nuovi orizzonti del mondo e dell'Europa
Il compromesso che iniziano su cui la sinistra in ogni Paese industrializzato costruito tante fortune sia come sindacato che come partito della sinistra
Non si è esaurito per caso
Si è esaurito con il venir meno della dimensione protezionistica della Crazy
E con il superamento della coincidenza del mercato nazionale con lo Stato
Spiazzati ogni giorno da processi di internazionalizzazione e globalizzazione che hanno reso Bani inefficaci ombrelli protezionistici che fino a ieri giustificavano differenze di velocità e di sviluppo
E tenere il Paese dentro una dimensione nuova della globalizzazione dell'internazionalizzazione dell'integrazione europea significa ripensare radicalmente politiche strumenti obiettiva e del riformismo a quelle nuove scale
Pazze là dove c'è ancora da guerra
Riduzione del debito accesso ai mercati anche per i Paesi più poveri
Lotta alla fame e le malattie attuazione del Protocollo di chi è di Kyoto
Sono questi gli obiettivi intorno a cui costruire le risposta a quella domanda dissenso che oggi viene da tanta parte dell'opinione pubblica da una nuova generazione che nel segno della globalizzazione scopre oggi la politica
E soprattutto saldare quegli obiettivi alla costruzione di una nuova sovranità globale
Il regole trasparenti e condivise che attraverso la riforma delle istituzioni sovranazionali si misurino con la contraddizione
Di un mondo globale tuttora governato dalle sole sovranità nazionale
Ecco dove sta il fondamento la ragione di un nuovo internazionalismo riformista
Di una nuova idea del Governo di un mondo sempre più interdipendente
Ed è su questo terreno che va costruito il confronto con i nuovi movimenti
Con il popolo di Seattle quei duecento mila di gente duecento mila di Genova tra i quali vi erano molti giovani della Sinistra giovanile uomini e donne del nostro partito
Movimenti verso i quali una sinistra riformista il compito non già ad identificarsi meccanicamente
Ma di interloquire aiutandoli a espellere ogni forma di violenza dal movimento spesso e favorendo un approdo alla politica
Che consenta di passare dal no alla globalizzazione al come governarla dirigerà rendono più giusta più umana
E questo non solo perché la globalizzazione in ogni caso c'è
Ma perché la questione politica è come se ne riducono i rischi se ne accrescono l'opportunità chi la dirige e con quale consenso
Sono queste le nostre ragioni
Sono il diritto degli uomini dei popoli di decidere il loro destino di difendere le identità culturali di mettere in campo energie creative
Sono il diritto di stare nelle grandi reti dell'educazione delle conoscenze di decidere del corpo della vita
Di conoscere e discutere d'essere in forme di decidere su come su cose come l'ambiente l'aria l'acqua la pace e chi le governa
Se la sinistra non parla di questo non riuscirà a rendere credibili attuare i suoi valori soprattutto a quei giovani che entrano per la prima volta in politica ponendo sì proprio domande mi senso sui destini del mondo
E questo è tanto più vero in Europa
Che è e sarà sempre più lo spazio la dimensione luogo entro cui si costruirà il futuro di ogni donna di ogni uomo che viva in questo continente in fondo questo è stato il grande merito del centrosinistra
Aver pensato il futuro dell'Italia in Europa e aver costruito le condizioni perché il nostro Paese fosse in grado di cogliere un passaggio epocale come la moneta unica
Per ricollocare il suo sistema produttivo i suoi apparati pubblici suo sistema formativo il suo bel entro nuove dimensioni in una scala di più alta qualità sociale e civile
E se mai vi era ripetere critico criticamente
Sul perché troppo spesso una scelta così strategica si è stata rappresentata vissuta più come vincolo per un ineludibile risanamento finanziario che come opportunità di un salto di civiltà per l'Italia
Un limite culturale che in ogni caso oggi va superato se si vuole che le prossime tappe dell'integrazione europea
L'euro come moneta circolante la ratifica del Trattato di Nizza l'avvio dell'allargamento la creazione dell'Area di libero scambio come riterranno la realizzazione di politiche comuni in politica estera difesa di giustizia la costruzione di un'Europa sociale
Vedano l'Italia protagoniste soprattutto siano vissuti dagli italiani come opportunità per il nostro Paese e per la loro vita
Nessuna di quelle scelte neutra nei suoi esiti e nelle sue modalità
E non sarà davvero ininfluente come la sinistra che ormai la dimensione europea come DNA della sua identità
Sappia battersi e di fronte a un centrodestra il cui europeismo e fin troppo recente insidiato ogni giorno dei populismi localistici dalla lega dalle nostalgie protezionistiche di Alleanza Nazionale dal neoliberismo senza regole di Forza Italia
Ed è questa nuova dimensione europea che rende il vedente irreversibile la scelta compiuta dieci anni fa di radicare la sinistra italiana nell'alveo dell'Internazionale socialista del socialismo europeo
Una scelta che forse troppo spesso e troppo a lungo è stata letta e vissuta nel nostro partito solo come affiliazione è utile a una piena legittimazione internazionale
Quando invece quella scelta era fondata sulla consapevolezza che per risponda alle nuove sfide c'è bisogno di cultura e strategie di strumenti per la sinistra organizzati su scala mondiale ed europea
Presentando il governo alle Camere il nuovo presidente del Consiglio ha detto che il centrodestra si propone l'obiettivo
Di una seconda grande modernizzazione dell'Italia
Analoga per intensità e ampiezza la modernizzazione conosciuta dal nostro Paese nel periodo della ricostruzione post bellica e negli anni del boom economico
Se è così e io non sono per liquidare solo come propagandistico quell'obiettivo
La modernizzazione del Paese il campo della sfida anche per la sinistra
Ma per vincere questa sfida ecco il punto cruciale un punto cruciale della nostra discussione noi dobbiamo fare i conti con un tema mai risolto una volta per tutte
Il rapporto tra modernità e certezze modernità e diritti
Da un lato la modernizzazione passa per crescenti fattore di dinamismo azione elasticità flessibilità ad attività di ogni aspetto della vita del Paese sia esso il lavoro i consumi la produzione gli stili di vita in modo di organizzarsi di una società per altro verso ciascuno di questi fattori divina migrazione mette in discussione un quadro di certezze consolidate in cui si svolge la nostra vita
Insomma modernità e diritti modernità e certezze l'una rimescola le seconde su ogni tema questo rapporto va ridefinito
Ed è precisamente questo il nodo che una cultura riformista della sinistra deve essere in grado di sciogliere sgomberando la discussione da caricature falsi
Nessuno vuole l'innovazione senza aggettivi
Non c'è nessuno che sia così sciocco almeno tra noi da pensare che modernità innovazione flessibilità globalizzazione siano neutri
Ogni Fenomenologia assume connotato e significati a seconda di chi la dirige di quali valori la ispirano di quali finalità persegue di come la si governa
Per esempio per stare al tema del lavoro penso che di fronte al grande tema della flessibilità dobbiamo avere una strategia per liberarla dalla precarietà
Il che significa per esempio stabilire un rapporto molto più forte di quanto non siamo stati capaci di fare tra flessibilità e formazione perché anche lavoro flessibile sia un lavoro di qualità
Significa cominciare a pensare quali sono i diritti fondamentali che anche nella flessibilità sono irrinunciabili
La maternità per le donne il reddito assicurato nel periodo di inattività tra un cambio di lavoro e l'altro un percorso previdenziale che anche nel cambiamento del lavoro non si disperda
Diritti di rappresentanza di contrattazione
Insomma un'idea è una pratica di flessibilità del tutto diversa dalla libertà di licenziare che propone il centrodestra
Analizzando il voto Diamanti ha scritto
La sinistra ha perso perché troppo spesso ha dato l'impressione più di proteggersi dai cambiamenti che di volerli guidare il punto cruciale e questo
E sapere che di fronte al cambiamento non sia più forti se ci si difende ma se quel cambiamento lo si dirige
Naturalmente ciò deve avvenire sulla base di un'autonomia culturale e con uno sforzo di elaborazione che vada oltre quello che tradizionalmente si è fatto ma questa è la sfida a me l'unica con la quale la sinistra può recuperare una capacità di rappresentanza che il voto ci ha segnalato essersi fortemente erosa
L'unica in grado di recuperare una capacità di rappresentanza sia dei strati tradizionali che vivono nell'angoscia di minori tutele sia di strati nuovi che pongono domande di maggiore modernità non può non essere una materia materia di seria riflessione compagni
Che la destra abbia vinto le elezioni utilizzando due parole simbolo della sinistra
Cambiamento e libertà
Accreditando l'idea
Che solo con la destra ciascuno sia più libero
è vero che la destra USA quelle parole in modo demagogico
Ma gli elettori hanno creduto più a loro che hanno fare i conti con una forte domanda di libertà qui c'è per noi un'altra sfida decisiva
Libertà è una nostra parola
Ma non basta rivendicare pronunciarla bisogna farla vivere in una società in cui ciascuno ci chiede di avere più opportunità per la propria vita
Ce lo chiedono i giovani
Che molto più dei loro padri guardano al futuro scommettendo su di sé e sulla propria auto promozione
Se è vero che ben il sessantatré per cento dei giovani fra i quindici e i venticinque anni dichiara di pensare il futuro impropri
Ce lo chiedono le donne
Che hanno modificato il lavoro rapporto tra tempo di lavoro a tempo di vita le relazioni tra i sessi e le generazioni di stili di vita senza che tutto ciò si sia tradotto sempre un generale riconoscimento di ruolo e di effettiva parità di rappresentanti se lo chiedono i tanti che vivono di lavoro autonomo e di impresa che vogliono uno Stato una pubblica amministrazione efficiente non perché pongono vincoli ma perché creano opportunità e accompagnano ciascuno nella crescita
Ce lo chiedono scienziati e ricercatori che non capiscono perché debbano andare all'estero per mettere la propria intelligenza al servizio di un bene comune
Queste domande di libertà dobbiamo sentirle come no
Una sinistra che a chi chiede libertà rispondesse solo con la parola regolari riproporrebbe il volto dirigista e giacobino di chi pensa che la libertà si concede e invece compagne e compagni la libertà si riconosce
E i diritti sono essenziali perché sono lo strumento per consentire a ciascuno di essere più libero
Una società libera a nel lavoro un valore fondante imprescindibile
Cosa vuol dire che il lavoro ha un valore fondante vuol dire una cosa semplice che detta in parole chiare che per noi la quantità e la qualità di lavoro che una società sa garantire ai suoi cittadini è uno dei parametri per giudicare se quella società e libera e giusta
Le possiamo fare nostre le parole scritte nel documento sottoscritto da Sergio Cofferati da un ampio numero di dirigenti sindacali della CGIL zitto
Innovare difendendo e qualificando i diritti
Includere continuamente tutti coloro che vengono esclusi da uno sviluppo ineguale senza regole affermare la piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno
Dare risposta ai nuovi e vecchi bisogni di donne e uomini aiutare tutti nella propria autonomia formazione libertà dice nel lavoro e nella vita
Sono obiettivi anche North
La questione si pone a noi e si pone al sindacato e che nulla di tutto ciò nessuno di quegli obiettivi si può realizzare semplicemente riproponendo le esperienze si in cui matura
Se fino a ieri il lavoro era uno è quasi sempre per tutta la vita sappiamo tutti ormai
Come oggi il lavoro si è sempre più articolato individualizzato e richiede di usare nuove lenti ripartendo dalla persona dal singolo lavoratore dal suo percorso di formazione di mobilità di carriera lavorativa
E ciò è tanto più vero per i giovani che chiedono al lavoro di essere compatibile con libertà di vita di scelta di aggiornamento di futuro
Anche la centralità del lavoro dunque deve essere radicata dentro i cambiamenti e l'innovazione
Ciò è tanto più necessario perché occorre riconoscere con franchezza che nella cultura del partito
Si è appannata nel corso degli anni il rapporto tra lavoro e politica
E al nostro declino elettorale a concorso anche una riduzione di radicamento nella realtà del lavoro
Non casualmente il pool significativi risultati sul fronte dell'occupazione conseguiti nella passata legislatura la disoccupazione sotto il dieci per cento per la prima volta dopo quindici anni non sono riusciti ad arginare l'offensiva della destra
Un'offensiva che è riuscita a interpretare sia il desiderio di autorealizzazione di chi all'interno del mondo del lavoro agli strumenti conoscitivi e professionali per padroneggiare il proprio futuro
Sia sulle paure di chi sul versante opposto viene sempre più spinto in uno stato di precarietà
Ristabilire un rapporto tra lavoro e politica quindi per noi significa non soltanto recuperare un tratto distintivo dell'identità storica della sinistra
Ma anche dotarsi di una strategia che sa più opporsi con efficacia liberismo e al corporativismo della destra
Tanto più quando come oggi si punta sulla divisione sindacale per rompere le politica di concertazione
Si rimette in discussione la difesa del potere d'acquisto dei salari e degli stipendi si alterano gli equilibri contrattuali si indeboliscono i profili di tutela Easy disarticolata solidarietà fra i lavoratori
Partendo dai cambiamenti che hanno rivoluzionato il modo di essere del lavoro serve oggi un più avanzato statuto di tutti i lavori
Che ridefinisca i diritti inviolabili e comuni a ogni tipologia lavorativa
Compreso quello a una formazione permanente che deve diventare un elemento costitutivo del lavoro come giustamente ci hanno ricordato Trentin Luigi Berlinguer e Andrea Ranieri in un bel contributo che è stato pubblicato nei giorni scorsi sull'Unità
E dobbiamo batterci per una rete più universalistica inclusiva di diritti
Che certifichi passati professionali compiuti negli itinerari di lavoro e formazione
Che accompagni perito di mobilità con attività formative in vista del reimpiego
Che concepisca forme flessibile temporanei l'impiego come strumento di accesso al lavoro ma per favorirne la sua stabilizzazione
Che investa sempre di più i sapere formazione per liberare il lavoro da nuove forme di precarietà consentendo a ciascuno una effettiva libertà di scelta e realizzare così nuove frontiere di uguaglianza
Che metto a frutto l'anzianità maturata nei lavori quali che essi siano e che assicura ogni cittadino quale che sia il tipo di lavoro svolto universalità di prestazioni e di tutte le società
Il problema in sostanza è quello di promuovere un sistema di cittadinanza
Che rispetto al passato tuteli meglio non solamente i diritti ma anche le sorti dei singoli nelle concrete realtà dei luoghi di lavoro e dei mercati del lavoro
Sta qui
La nuova frontiera della rappresentanza del mondo del lavoro che richiede sia un forte sindacato capace di rinnovare le proprie strategie rivendicativa e contrattuali per aderire a un mondo dei lavori sempre meno rappresentato dal solo lavoro industriale della grande fabbrica sì è una sinistra capace di parlare dare voce e rappresentanza a tutte le figure di lavoro resta ferma naturalmente la distinzione delle funzioni di rappresentanza del partito del sindacato
Un forte riformismo non ha bisogno di vecchi collateralismi
Né di riduzione di reciproche autonomia
Ma un forte riformismo basta guardare all'esperienza europea non può vivere se tra sindacato rappresentanza politica c'è come troppo spesso è accaduto in questi anni estraneità incomunicabilità
Anche il dibattito
Anche il dibattito di queste settimane ce lo dice
E il contributo offerto dai dirigenti della CGIL da Sergio Cofferati personalmente è importante perché torniamo a parlarci lì a costruire insieme il futuro della sinistra e di una politica riformista
E penso che la contemporaneità dei congressi di DS e CGIL ci offre un'ulteriore straordinaria opportunità di una comune ricerca e di un comune lavoro
Peraltro il rapporto tra sindacato e politica non riguarda solo DS e CGIL
Sia perché i DS sono iscritti molto più che nel passato dirigenti e lavoratori che militano in diverse organizzazioni sindacali ed è nostro dovere che ciascuno di essi sente il partito come la propria casa
Sia perché l'evoluzione bipolare del sistema politico e una più netta visibile distinzione tra centrodestra e centrosinistra muta anche il rapporto tra quadro politico istituzionale e organizzazioni sindacali
Per queste ragioni la scelta dell'autonomia sindacale non solo è irreversibile
Ma va rilanciata
Rifiutando la tesi di chi vedesse in passaggi difficili quali gli accordi separati sui contratti a termine al contratto metalmeccanico l'esaurirsi della politica di unità sindacale
Noi siamo Vital mente interessati all'area preda di un processo unitario
E nel pieno rispetto della sua autonomia sentiamo la responsabilità di dover concorrano discussione che consenta di individuare le modalità con cui riprendere e rilanciare il cammino dell'unità
Alla sinistra al partito in particolare spetta a dar voce e rappresentanza un universo di attività
Che ai lavori dipendenti vedrà si vede aggiungersi ogni giorno nuove forme di attività indipendenti autonomi o parasubordinati cooperative professionali imprenditoriale
Che tutte concorrono a determinare la qualità dell'impresa e dello sviluppo
La rivoluzione scientifica e tecnologica
Rappresenta la base materiale per ridefinire non solo le forme del lavoro ma anche per fare dell'innovazione il terreno di ridefinizione del rapporto tra impresa e mercato
Puntando un innalzamento della qualità tecnologica e produttiva del sistema Paese
A un ammodernamento radicale dei suoi assetti produttivi e finanziari liberalizzazioni molte di più e non solo privatizzazione
Ha un vasto progetto di ammodernamento infrastrutturale verso cui orientare forti flussi finanziari pubblici e privati
A uno sviluppo sostenibile che assumano abilitato non solo come vincolo ma come elemento costitutivo di una più alta qualità sociale e civile
Sono temi essenziale per tutto il Paese ma lo sono tanto di più per il Mezzogiorno
Dove ancora persistono aree di arretratezza inaccettabili soprattutto per i servizi ai cittadini e nella qualità della vita
Non che è una diffusione di vecchi e nuovi poteri criminali
Tuttavia nel Mezzogiorno non più solo in alcune sue isole sta emergendo molto di nuovo
Nuove imprese tecnologicamente avanzate
Una capacità di esportare competere su mercati difficili che nel due mila per la prima volta visto più del venti per cento delle esportazioni italiane fornita dalle imprese del Sud
Nuove imprese una voglia di imprenditorialità che si sta facendo avanti
Una diffusione dei saperi che sta lasciando il segno sull'arca parte della gioventù
A questo Mezzogiorno noi vogliamo parlare
è una domanda anche qui di libertà
Di intraprendere di competere di sperimentarsi nuovi lavori
Di accrescere le conoscenza il sapere il saper fare
Questo mezzo sono chiedete anche da parte nostra fantasia e coraggio la cultura di nuovi diritti da tutelare in modo più ampio
Risponda alla domanda di libertà significa assumere i diritti di cittadinanza come il terreno su cui rifondare il welfare del nostro secolo
Per noi che viviamo nell'Occidente ricco opulento in uno stato moderno impensabile che il cittadino non abbia in dotazione oltre i diritti civili e politici un pacchetto di diritti sociali quali l'istruzione l'assistenza alla sanità
Mentre si affacciano altri diritti
Quali quello dell'ambiente all'ambiente a un ambiente stanno la libertà procreativo all'inclusione per chi vive in una condizione di marginalità si pensi a una parte dei giovani
E facendo dell'università e dell'uguaglianza dei diritti e dei doveri il fondamento di una società non solo aperta ma che con l'immigrazione sarà sempre più multietnica multiculturale multiple vizioso
Ciò che si chiama coesione sociale a cui la politica ha il compito di provvedere con istituzioni che la sostengano e superando l'eventuale conflitto
L'immigrazione un caso classico in cui questo conflitto può prodursi fra diritti e coesione sociale
Un moderno sistema di protezione sociale deve fondarsi sulla valorizzazione del sapere della formazione deve promuovere pari opportunità tra donne e uomini valorizzare e sostenere le famiglie deve offrire un corredo di diritti a tutti i lavori deve offrire un percorso di cittadinanza
Ad ogni persona anche a chi è straniero nel nostro Paese a partire dal riconoscimento pieno della sua dignità di persone e fondamento di ogni politica deve essere la universalità delle prestazioni e l'uguaglianza dei diritti superando l'ottica del passato che intendeva le politiche sociali come assistenza ai più deboli e che oggi spesso il centrodestra ci ripropone così oggi sono i bisogni sociali a dovere invece essere assunti come la base per lo sviluppo di idee di tecnologia e di investimento
E le politiche sociali devono essere considerati al pari del mercato produttrici di ricchezza e di occupazione
Un welfare capace di mobilitare le risorse presenti nella società a partire dal volontariato dallo proprietà e capace di coinvolgere gli attori locali
Libertà equità sostenibilità economica aperture cambiamenti questi sono i valori orientativi del welfare del nuovo secolo che noi come forza riformista rilanciamo con convinzione
Un welfare che riscopre il valore essenziale della laicità alto valore che negli ultimi anni troppo spesso abbiamo smarrito
Come cultura
Come cultura della libera scelta
Come riconoscimento del pluralismo culturale etico e religioso come assunzione del limite dell'azione pubblica e collettiva di fronte alla libertà del cittadino dell'indirizzo
Sono valori essenziali per un riformismo che voglia misurarsi con grandi questioni come la bioetica le forme della famiglia eutanasia le nuove frontiere della ricerca il pluralismo educativo
Un guelfe era al cui centro si sia la libertà di ogni cittadino di ogni persona la cui promozione e la giustificazione ultima di qualunque politico
L'innovazione si impone non solo per ridefinire il modello sociale ma per dare esito a quella riforma degli assetti istituzionali che pure avviata non ha tuttavia trovato compimento
La commissione bicamerale passaggio su cui è giusto tornare a riflettere e durante il congresso lo faremo e dovremmo farlo
Costituì un tentativo serio generoso di dare alla lunga transizione italiana un approdo organi
Il non esserci riuscito non significa affatto che non si dovesse perseguire quel tentativo
Corrispondente peraltro un punto programmatico con cui l'Ulivo vinse le elezioni del novantasei
Ma se mai spinta interrogarsi
Ma se mai spinge a interrogarsi sul perché sia fallito
Gli a chiedersi se è come oggi si debba riproporre il tema delle riforme istituzionale la riforma federalista per il cui compimento chiediamo che sia fissato entro ottobre il referendum confermativo
Rappresenta un passaggio cruciale di un nuovo assetto dei poteri e dei rapporti tra Stato centrale territori regionali e locali secondo principi di sussidiarietà di federalismo cooperativo e solidale
La riforma sarà tanto più efficace in quanto ad essa si accompagni una radicale riorganizzazione della pubblica amministrazione
Proseguendo l'opera avviata dal centrosinistra e un effettivo federalismo fiscale fondato su una corresponsabilità piena di poteri locali dei poteri locali sia nella gestione delle politiche sociali sia nel rispetto dei criteri del Patto di stabilità
Questione cruciale resta in ogni caso il consolidamento del bipolarismo
L'elezione diretta dei sindaci e dei presidenti delle Province dei presidenti di Regione nonché l'adozione di sistemi elettorali pur diversi che tutti hanno consolidato la tendenza bipolare
Sollecitato a lottare anche per l'esecutivo meccanismi elettorali di selezione della leadership che senza deprimere la legittima aspirazione di ogni forza politica ad avere rappresentanza istituzionale
Rendeva eversivi dell'assetto bipolare del nostro sistema istituzionale
E al tempo stesso eviti al Paese di scivolare lungo derive presidenzialiste e plebiscitario
In generale legge elettorale ruolo
E le assemblee elettive
Riforma del sistema politico promozione delle diverse forme di partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica
Garanzie democratiche nel sistema dell'informazione sono tutti i capitoli da riscrivere nella prospettiva di una democratizzazione vera della vita politica del Paese
E questa dunque la sinistra che noi pensiamo
Una sinistra riformista
Che fonda la propria identità sull'innovazione sul rapporto tra sapere e lavoro sulla libertà sulla cittadinanza sui diritti una sinistra che si colloca così a pieno titolo nel pensiero nelle idealità del socialismo democratico
Non solo perché affiliata all'Internazionale socialista e al PSE
Ma perché esprime e pratica quella cultura politica e quell'azione programmatica che da tempo consenta grandi partiti socialisti e socialdemocratici europei di assolvere a una funzione dirigente nelle proprie società un partito di sinistra capace di fare incontrare fondere storie e culture e percorsi diversi
A Torino al primo congresso dei DS abbiamo parlato di una Epinay Italia
E abbiamo avviato lì in quel congresso l'incontro tra PDS e l'esperienza dei cristiano sociali dei laburisti dei Comunisti unitari di repubblicani e Lanza quel percorso tuttavia non è compiuta
E anzi sarebbe sbagliato non vedere che ritardi e lentezze hanno frenato un percorso di reciproca contaminazione culturale e politica che invece va rilanciato comporta
E anche in questo caso peraltro corso occorre l'esperienza europea
Se solo si pensa al contributo decisivo dato da correnti radicali e cristiane alla rifondazione del socialismo francese
All'influenza di forti esperienze evangeliche e di culture ambientaliste né i partiti socialdemocratici del nord Europa
Al fatto che lo stesso presidente dell'Internazionale socialista l'attuale primo ministro portoghese Guterres e uomo di forti ed esplicite convinzioni religiose
Il tema di una forza riformista e socialista unità che anche nelle sue radici sia plurima si è stata peraltro riproposta da Giuliano Amato
Il quale ha chiesto al partito più grande della sinistra ai DS
Di mettere la loro forza a disposizione di un percorso che consenta di costruire una sinistra più grande
Un obiettivo che noi ci siamo sempre post
E per la e per il quale rispondiamo non solo si a Giuliano Amato ma per il quale all'indomani del congresso si dovrà lavorare senza ulteriore dilazione
D'altra parte
Le ragioni che a lungo hanno diviso ha contrapposto le diverse anime della sinistra stanno alle nostre spalle
La storica contrapposizione tra movimento comunista e socialdemocrazia è stata risolta dal crollo del muro di Berlino
E dal riconoscimento che l'esperienza socialdemocratica e l'unica sinistra che ha vinto le sfide della società contemporanea
Le divisioni politiche che a lungo hanno contrapposto pizzi e PSI sono anche se consegnate alla storia
Oggi gli eredi di quei partiti si riconoscono in comuni valori e idealità appartengono le stesse organizzazioni socialiste internazionale stanno insieme nell'Ulivo
Nulla giustifica più il permanere a sinistra di più partiti
Tanto più
Tanto più
Quando il voto ci sollecita a dare corso ad un progetto politico capace di parlare non solo a quel venticinque per cento di elettori che già oggi vota per i partiti della sinistra
Ma un'opinione di sinistra che nel Paese e ben più ampio
Superando vecchi schemi e vecchie culture della sinistra del Novecento
Riconoscendo la funzione dei molti filoni del riformismo italiano tra cui ad esempio anche il filone del riformismo ambientalisti
Aprendo una ricerca un dibattito reale spregiudicato serio capace di coinvolgere l'insieme del popolo della sinistra nel percorso di una nuova unità una sinistra riformista unità che potrà così anche assolvere a una funzione essenziale di rapporto tra l'Ulivo che è la casa dei riformisti italiani
Il Partito del Socialismo Europeo là dove siedono i partiti che rappresentano in ogni paese d'Europa il Riformista
Ridefinire rilanciare così la funzione di una sinistra riformista è anche il modo migliore e più proficuo per far crescere L'Ulivo
Si è giustamente ha riflettuto autocriticamente in queste settimane sull'insufficiente convinzione con cui dopo la vittoria del novantasei si è scommesso sul valore dell'Ulivo e sull'esaurimento subito dalla coalizione a vantaggio di una frammentazione portarti ippica incapace spesso non solo di coesione ma anche risentimenti linguaggi comuni e certamente merito di Francesco Rutelli nei pochi mesi intercorsi tra la sua nomina l'elezione aver ridato l'Ulivo identità coesione e slancio
Il risultato elettorale indica in modo inequivocabile
Che l'elettorato in misura peraltro crescente si identifica nella coalizione
E cioè
De qua
Ma pare scelta non può avvenire solo per forza di inerzia post elettorale
Comporta scelte politiche e organizzative consapevole
Quali l'organizzazione permanente dell'Ulivo nel collegio elettorale che abbiamo già lanciato alle ardite all'Assemblea
E l'Ulivo di un mese fa
La federazione dei gruppi parlamentari del centrosinistra un'azione coordinata di opposizione
Un portavoce unico nelle Commissioni parlamentari e altre scelte che diano corpo visibilità all'unità della coalizione
Un'alleanza quella del centrosinistra che noi vogliamo fondata su contenuti forti
L'Ulivo nel novantasei nacque dall'incontro del riformismo della sinistra democratica
Con il riformismo cattolico i settori più dinamici della borghesia imprenditoriale
Intorno a un progetto di modernizzazione dell'Italia che trovo nell'ingresso dell'euro e nell'ancoraggio dei tagli all'Europa il suo elemento più visibili
Così oggi la questione dare agli italiani un nuovo patto di cittadinanza
E quindi un nuovo senso dello stato dell'interesse nazionale
A fronte di fatti storici come il processo di integrazione europea le sfide della globalizzazione
Fondare l'Ulivo su questo progetto e peraltro anche il modo giusto per definire i rapporti tra le forze politiche che lo costituisca un Ulivo strutturato più forte e più coeso non contraddice l'articolazione del pluralismo della coalizione
Ma se mai sollecita una riorganizzazione dei diversi riformismi che lo costituiscono
La nascita della Margherita come formazione politica costituisce dopo il successo elettorale un passaggio essenziale per un Ulivo più coeso e più riconoscibile
E analogamente la sinistra deve oggi compiere scelte di unità e di rilancio come condizione per un Ulivo più forte
Il centrosinistra non è uno spazio precostituito all'interno del quale la crescita dell'uno sottrae forte ruolo alla né si tratta di stabilire ruoli precostituiti alla Margherita il centro alla sinistra di fare il suo mestiere
La vera sfida per il centrosinistra elaborare una visione dell'Italia
Anche attraverso una competizione non conflittuale tra le diverse forze politiche dell'Ulivo in cui ciascuno punti a espandere il proprio radicamento
E se ciascuno fa la sua parte fino in fondo aiuta anche le altre forze a fare meglio dallo
Un Ulivo dinamico capace di parlare alla società italiana che così sarà anche in grado di rilanciare il confronto con le altre forze di opposizione
Quale Rifondazione comunista e l'Italia dei Valori ricercando quelle possibili intese che se realizzate avrebbero potuto dare diverso esito alle elezioni del tredici maggio
Tutto ciò conduce
All'altro grande nodo da sciogliere per dare credibilità e forza al progetto che la sinistra riformista
Il soggetto il soggetto politico organizza abbiamo aver tutto avvertito tutti in questi anni il progressivo logorarsi di una forma partito
E capace per anni di leggere rappresentare la società ha conosciuto il progressivo Ossi darsi dei canali di comunicazione
Un offuscamento costante di immagine un impoverimento di relazioni una riduzione continua di adesioni e vi risorse finanziarie
E tutto ciò si è tradotto in un partito via via più autoreferenziale spesso più attratto dall'attività amministrativa che non dà l'azione nella società
D'altra parte proprio la forma partito la cultura organizzativa che la ispira sono gli aspetti su cui dalla svolta del novantuno ad oggi meno si è inciso in fondo la nostra ancora l'organizzazione ereditata dal pc
Ma più piccola più povera più lento
Si impone una radicale svolta che ripensi la politica organizzata i suoi strumenti nella società italiana di oggi
Dal documento sottoscritto dai segretari regionali in questi giorni è venuto un contributo significativo di proposta
Il vecchio tempo dello stato dei partiti è finito
Non si può più pensare di governare in nome di un blocco sociale come ai tempi dell'industria lirismo classi
Governare significa sempre più offrire regole capaci di nomi inibire ma di favorire la libera scelta di ciascuno
Arbitrare una sempre più crescente complessità e varietà di poteri non solo economici e non solo nazionale
Accompagnare più che dirigere una società nella sua crisi comporta l'uso di strumenti e di canali che i partiti oggi non hanno cambiare loro linguaggio rifondare gli strumenti di elaborazione di iniziativa politica di relazioni con la società
Qui sta ruolo nuovo del partito
Sempre meno strumento di gestione del potere ma sempre più forte fattore guida di una comunità
Qui e la svolta da fare
Creare un partito di governo che si anche strumento di governo di riforma della società
Che stimola la creatività e i nuovi bisogni umani
Che sia capace di mobilitare porta intelligente e passione
La verità è che mentre i partiti i debiti alla gestione del potere beh periscono e perdono contatto con la vita
Nuovi soggetti politici che siano portatori di visione progettuale distanza etica diventano sempre più essenziali nel mondo globale
Serve dunque un partito
Un partito senza altri aggettivi
Un partito
Un partito intanto spenderà
Che traduca nella sua identità organizzativa quella trasformazione dello Stato in senso federalista fondata su nuovi rapporti tra cento e territori regionali locali
E che ritrovi perciò nel suo gruppo dirigente nazionale la complessità e la ricchezza dell'esperienza di direzione regionale e locale
Serve un partito popolare perché radicato profondamente nella società capace di rappresentare la quotidianità e di ritrarre le ragioni della propria azione politica
Un partito di donne e di uomini capace di far vivere davvero nel proprio modo di essere quella soggettività femminile che è uno dei fattori di modernizzazione della società italiana
Un partito aperto
Che forte della sua autonomia culturale sia capace di stabilire con le sedi di produzioni intellettuale culturale una osmosi continua superando definitivamente l'idea di un partito che ha bisogno di un sapere il suo da comparare con quello degli anni un partito democratico unito in cui la dialettica tra posizione distinta non si ossificio informazioni correntizie chiuse rigide ma favorisca invece la ricerca di una più vera e consapevole unità
E riconosca iscritti ed elettori l'effettiva possibilità di contare e una piena cittadinanza politica nella vita del nostro partito
Un partito
Capace di valorizzare i suoi dirigenti
Non sulla base di appartenente ma di che visti ma di ciò che ciascuno effettivamente sa sa fare e fa e di promuovere quella nuova generazione di quadro
Che già oggi dirige molte nostre strutture locale
E soprattutto un partito la cui direzione vi sia un gruppo dirigente costituito dalle personalità più forti riconosciute
Espressione di sensibilità riverse capace di collocare anche la maggiore personalizzazione della politica che a un tratto ineliminabile della democrazia moderna
Entro una collegialità che dia piena valorizzazione ha tutte le potenzialità culturale intellettuale di cui un partito Eric
Un partito infine ieri acquisisca come regola della sua vita il valore della solidarietà che tutti invochiamo perché avvertiamo il rischio di un suo smarrimento
Un partito ha bisogno di valore noi abbiamo di strategie programmi obiettivi e stiamo ridefinendo
Ma tutto ciò non basta
Tutto ciò non bastasse si smarrisce il senso di una comune appartenenza di un'impresa comune a cui donne e uomini si sentono legati prima di tutto per ragioni etiche e civili
E quella solidarietà e tanto più necessaria nel momento in cui non si vogliono appunto i falsi unanimismo
Perché la possibilità per ciascuno di esprimersi liberamente e se necessario anche di distinguersi sarà tanto più feconda quanto più si sia consapevole di una comune missione per un comune destino
Il compito del congresso e quindi molto alto
Non si tratta soltanto di cambiare la dirigenza del partito ma di riaffermare le ragioni storiche e politiche della sinistra nella fase attuale
E di fare ciò nel solo modo possibile compagni e compagne
Rifondare del profilo del riformismo italiano di fronte a questo passaggio d'epoca
Collocandolo in modo limpido nell'alveo del socialismo europeo internazionale
Elaborando un progetto chiaro è un'idea forte del cambiamento di cui l'Italia ha bisogno e ponendo tutto questo al servizio sia di una riorganizzazione del campo della sinistra sia di un'alleanza strategica con le altre forze che compongono L'Ulivo
Un'alleanza vera che per la sua coesione ma soprattutto per i temi che solleva e per i legami nuovi che costruisce nella società
Sia in grado di aprire una crisi nei consensi della destra e di conquistare la maggioranza del Paese
Ecco care compagne e cari compagni
Quello che ci sta
Serve almeno noi Pier Luigi e io così la pensiamo serve una sinistra che abbia l'autonomia di assolvere come in altri passaggi cruciali della storia d'Italia ha una funzione nazionale e su di un progetto di tale respiro
Noi siamo convinti che si possa raccogliere un ampio consenso nel nostro partito e no in ogni caso lavoreremo per questo
Una sinistra che non abbia pattuglie paura del futuro
Una sinistra che alla consolatoria tranquillità della conservazione
Preferisco il rischio dell'innovazione con la voglia di imprimere il segno dei nostri valori
Una sinistra che voglia vincere e che per vincere sappia cambiare quando tutto intorno a noi cambia
Perché come scriveva il Verri nel rischio c'è il pericolo ma era il rischio c'è anche la speranza
Presiederò questi incontro come abbiamo tutti quanti qui visto i cui primi promotori di questa nostra Progetto il compagno Fassino che l'ha appena presentato e il compagno meccaniche concluderà questa importante pomeriggio di confronto intorno alle diciotto e quarantacinque vorremmo interiore applauso
Ringraziamo vi ringraziamo per questo progetto che insieme abbiamo avviato insieme a tutti noi che siamo qui insieme a tutti quelli che non ce l'hanno fatta d'essersi Bernari impegno che hanno mandato vari messaggi come ad esempio il vice sindaco di Genova
E i compagni delle
Del consiglio e del partito della Liguria che sono presenti oggi alla manifestazione con Rutelli a Genova dopo i fatti tragici che tutti quanti conosciamo
E che sono i compagni Ubaldo Benvenuti Michele che assiste a Mario Mancini Roberta Morgano fan Poli Vieri e il vice sindaco Montaldo
Diciamo grazie li ringraziamo per quelli anche non ce l'hanno fatta ad essersi che ringraziamo per questo Progetto che parte che si avvia anche insieme a coloro che qui oggi prenderanno la parola
Il primo a prendere la parola qui questa sera e il sindaco di Torino Sergio Chiamparino che ringraziamo per la splendida vittoria riportata in un punto strategico e l'Italia grazie gli do la parola
Spero che il percorso verso il congresso sia meno ad ostacoli
Piace non c'è da stare allegri
Ma io penso che
Con l'iniziativa di oggi si possa aprire una nuova fase del nostro dibattito congressuale
C'è una fase
Che va sempre riesca ad andare oltre a questi questo primo mese in cui devo dire sinceramente
Il rischio di una discussione
Tutto introspettiva
Tutta un po'centrata
Fino al limite dell'autoreferenzialità un rischio è stato qualcosa di più di un rischio oggi a me pare che si possa aprire una fase nuova in cui non vuol dire almeno a parere mio siamo tutti d'accordo
Vuol solo dire che
Le nostre differenze
Parlano con il Paese
E il Paese parla con le nostre differenze poi se le nostre differenze sono minori sono più piccole meglio io dico
Però
La questione di fondo è questa cioè che il nostro dibattito con le sue articolazioni con le sue differenze appunto
Parli con i problemi del Paese a me pare che oggi con la relazione di Piero con le presenze che ci sono in cui
Questa nuova fase della nostra discussione congressuale si possa apparire
Io vorrei partire in questo mio intervento anch'io da una considerazione sulla sconfitta ricorda del Di Maggio per ricordare due questioni
Un
E questa
L'abbiamo già detto non c'è stato questo spostamento massiccio di consensi elettorali
Quello che c'è stato è
Che tra il novantasei e il due mila e uno il centro sinistra del centro destra hanno proposto
Solo a una impalcatura un'architettura politica diverso rovesciata
Se avessimo potuto
Rovesciare
Gli schemi politici con cui ci siamo presentati al voto l'esito del tredici maggio sarebbe stato significativamente diverso e non molto dissimile da quello di cinque anni prima
Dico questo non per consolarmi pan per dire che al contrario che i problemi di insediamento sociale di radicamento sociale insufficiente della sinistra del centro sinistra c'erano già tutti i cinque anni fa
Così come io vorrei un altro punto vorrei sottolineare
Nel novantasei come nel due mila e uno
Insieme a un voto di appartenenza al centro sinistra che è un insieme di memoria storica dei partiti del centro sinistra
Di tutti i partiti del centro sinistra tutti i partiti del centrosinistra ed è un voto di appartenenza nuova quella che Piero ricordare a votano per la coalizione non per i singoli partiti insieme a questo
Non nascondiamoci dietro invito almeno io penso questo c'è stato nel novantasei c'è stato anche nel due mila uno una componente di voto al centro sinistra che in realtà è un voto contro Berlusconi
è un voto contro Berlusconi non solo di una pare una componente storica della sinistra ma di aree di opinione liberale moderata
Che di fronte a una destra
Che è una destra
Di
Fatta di clan privatistici tenuto insieme da interessi diciamo così privati
Anche e specialmente forse al Nord
Se ha fatto ha contribuito a farsi vincere cinque anni fa ed ha reso la sconfitta meno dura specialmente al Nord il tredici maggio
Io non vorrei che sottovalutassimo questi due spettri cioè il fatto che l'insediamento sociale della sinistra
Ed era insufficiente era debole cinque anni fa ed il fatto che nella vittoria di cinque anni fa e nella sconfitta ma non nella disfatta che c'è stato
Che c'è stato lo scorso maggio ha pensato una componente di voto ripeto non
Solo della
Di appartenenza storica della sinistra ma di derivazione di un'area moderata liberale bacche resta un voto non per il centrosinistra ma un voto prevalentemente contro questa tesi
Dico questo perché se questo ha qualche fondamento
Mi pongo anch'io l'interrogativo che si apporti attraversato in più parti la relazione di Piero
E cioè perché
In cinque anni di governo
Non siamo riusciti da un lato ad estendere l'insediamento sociale e a fare più forte radicamento sociale del centro sinistra
E dall'altro non siamo riusciti a far diventare quest'aria di voto io chiamo di opinione moderata liberale
Da botto
Contro da voto per il minor male se volete a un botto Pair o un voto convinto di un progetto per il centrosinistra
A me pare che questo sia una delle questioni che con un'analisi dovremmo affrontare e credo che questo
Abbia che io l'ho detto e una una risposta io la vado in questo modo cioè a me pare che noi non siamo riusciti
Non ha come abbiamo governato bene abbiamo fatto delle cose ottime abbiamo fatto le cose meno buone ma questo è normale nella vita quello che secondo me non siamo riusciti a fare e in particolare non siamo riusciti a farlo dopo l'ingresso nell'Euro
è riuscire a dare un messaggio di senso positivo c'è a far percepire le ha l'azione di governo l'azione riformista di governo come un'azione in cui tanti strati sociali indi trovavano ognuno per il suo pezzettino una prospettiva di miglioramento della propria condizione materiale anzi spesso è successo il contrario cioè nessuno può intravedevano in questa azione complessiva di governo la possibilità di migliorare la propria condizione e invece prevalevano quelli che avevano timore di perdere quello che avevano conquistato
Questo a me pare un punto di analisi sul quale varrebbe la pena varrebbe la pena riflettere perché
Insisto su questo perché guardate che
Poi non devo insegnare lo io insomma cioè la politica razionalità e Progetto certo ma la politica è anche emozione anche passione e allora quindi è anche un qualcosa diciamo è anche un segnale in questo che io chiamo un messaggio di senso generale Chieri esca suscitare
Questa partecipazione questa tensione
Io dico che fino
Attenzione perché nella nostra azione di governo non è vero e questo non ci sia mai stato
La l'intera fino all'ingresso nell'euro con lievi
Noemi non so non solo nei gruppi dirigenti ma nel Paese sui conti si coglieva una tensione positiva che assomigliava che ricordava come il
Dopo l'ingresso nell'euro secondo me non siamo più riusciti a suscitare quei
E quindi a e prevalso
Quel messaggio se volete un po'rozzo no quel
Svetta
Crescete sviluppate in cui però tanta gente a intere di della destra in cui tanta gente intravisto appunto una possibilità di migliorare le sulla sua condizione sua
La sua situazione materiale anche molto specifica allora
Io penso che il compito nostro sia questo
Cioè il compito nostro
Quello di riuscire a
Ricostituire a ricostruire per questo io dico oggi credo ci siano le condizioni per un pass per una nuova fase del dibattito congressuale perché dobbiamo
E questo progetto per il Paese cioè dobbiamo riuscire a ricostituire un senso generale alla nostra azione politica all'opposizione ma per governare
E qui io affronto due temi e concludo
Questo non vuol dire però a te io vedo
Lo devo dire con grande franchezza anche perché ho avuto modo di dirlo pubblicamente io vedo in questa
Ricerca di senso in questa giusta attenzione alle tensioni
Vedo però un rischio che è un rischio da cui la sinistra
Non è ancora immune forse non sarà mai immune e cioè quello di
Cedere a tentazioni che sono comprensibili ma sbagliate ed illusoria e cioè quella di quelle di ritrovare certezze
Di ritrovare tensione
Su antiche sponde
Contemplando
Anni icone antiche magari travestite da iper modernità
E bisogna stare molto attenti a queste
Questione del G otto
Io son d'accordo con Piero
Tre lascio un giudizio sui fatti specifici perché non ci sia nulla da aggiungere a ciò che è stato detto ma
Il G otto
Le questioni della globalizzazione
è molto positivo che vi sia un movimento nel quale è evidente una tensione etica sui problemi della distribuzione delle migliori esecuzione delle risorse vede sulla giustizia nel mondo
E però e però
Noi non posso dobbiamo interloquire con queste però non andando a rimorchio
Non rinunciando a
Fare e su a mettere in risalto quelle contraddizioni quelle ambiguità che ci sono nel movimento che non sono solo
Ambiguità
E contraddizioni di comportamento perché non vi è chi non vede come nella leadership di questo movimento se chi secondo me puntare i
Costituire a riportare a tentare di riportare in Italia uno schema di lotta politica basata su una contrapposizione radicale estremistica fra destra e sinistra
Che può essere legittima dal loro punto di vista ma è la morte per la più una politica riformista quale noi vogliamo affermare dall'opposizione ma vi è anche un'ambiguità
Di comportamenti sugli obiettivi programmatici che
Le
Chi guida questo movimento si pone e io non so ciò di via dico una cosa ovvia ma insomma quando mi viene in mente jumbo bene
Non riesco mi pare che tu Luigi lei detto in un'intervista ma come si può pensare che uno diciamo dei riferimenti di questo movimento sia l'espressione di una dei
Dei ceti più protetti del del dei Paesi ricchi nei confronti proprio risparmi de proprio proprio su un terreno la cui apertura a partire dall'apertura dei mercati europei sarebbe la prima risposta immediata che noi possiamo dare a una migliore ripartizione delle rotte faccio questo perché aver esempio sin dal simbolicamente più evidente di questa ambiguità
Ma se andassimo a fondo altre sarebbero le contraddizioni che me
Quindi io dico perché non siamo riusciti e non ci siamo riusciti però tentiamo ci perché c'è un'altra cosa a questo riguardo che a me ha colpito dove forse sono io che
No ero disattento ma non mi pare troppo dove stava l'Internazionale socialista
Perché se vi era un'occasione in cui l'Internazionale socialista
Poteva scendere in campo offrire un terreno di discussione incontro di dialogo con quelle forze con quella parte del movimento che volevano dialogare costituire una posizione autonoma
Portarla con forza al tavolo del G8 questa mi sembrava un'occasione
Mi pare sia stata un'occasione persa non ci si è pensato non mi sembra sia stato est è un errore l'Internazionale socialista non è in grado di affrontare un tema di questo genere non ci credo in ogni caso noi dobbiamo batterci perché lo sia è l'occasione non è persa ma questi sono i terreni
Su cui se c'è un'appartenenza internazionale se c'è una famiglia internazionale riformista questa deve battere un colpo
E infine l'altro tema e chiudo della quello del lavoro anche qua
Io l'ho detto stamattina in un'intervista l'ho accennato e
Io vedo e non è una cosa di oggi che non solo al Nord mazze e questo per esempio è un né questo che sto per fare un esempio di quel
Messaggio dissenso riformistico positivo che avremmo dovuto dare che dovremmo dare che non abbiamo dato in modo sufficiente io vedo in modo evidente una questione non da oggi una questione salariale appena
E non solo per gli operai delle grandi imprese
E attenzione però che questa non è la si affronta
Lo dico con grande franchezza e compagni del sindacato io la penso così non la si affronta issando dei vessilli che rischia non soltanto di poter di portare al rafforzamento di quelle barriere o comunque di quelle
Divisioni che già ci sono fra le organizzazioni sindacali Marassi affronta la si dovrebbe affrontare con complesso di politiche sindacali ma anche fiscali ma anche di riforma dello stato sociale
Su cui qui si si misura davvero tiene
Di sinistra se pessimista si intende chi vuol portare avanti una politica riformista che mette avanti tutti gli interessi degli operai dei lavoratori dei nuovi settori della new economy chiedergli dei ceti professionali e è oppure no
Ecco Cuesta
Io dico che ad esempio queste un tema sul quale una forza riformista dica deve avere il coraggio di costituire una posizione anche qui che non sia prigioniera di un dibattito
Secondo che secondo me rischia mi riferisco esplicitamente la discussione che c'è stato attorno al rinnovo del contratto dei metalmeccanici che rischia di essere una discussione che si a danza su certezze antiche è insufficiente
Ecco io ho fatto questi due esempi a me pare per dire di due temi sui quali la discussione deve continuare e se la si fa con una spregiudicatezza e con una
Profondità di analisi che è necessaria e possibile ricostituire quello che secondo me è stato il problema di questi ultimo di questa nostra esperienza di governo quello di non aver saputo dare un messaggio dissenso positivo del riformismo in Italia questo non vuol dire che ciò non sia poche questa bandiera non sia possibile riprende aveva in mano con grande forza a me pare che oggi abbiamo posto delle condizioni buone
Possiamo aprire questa nuova fase Piero auguri buon lavoro
Pensavo di poterlo evitare cioè di porre la questione di tempo ma è evidente che è difficile l'autocontrollo soprattutto quando iniziato una discussione e un confronto quindi è giusto che i compagni e le compagne pongono le questione ma in ogni caso spetta a me
Dire a tutti coloro che stanno per intervenire e che il dieci minuti sarebbe bene rispettarli per consentire a tutti coloro che debbono intervenire
E sono molti di poterlo fare nella pienezza delle delle presente presenze
Per chi volesse penso tutti quanti diciamo che nell'atelier possibile avere l'introduzione fatta poc'anzi da Piero Fassino do adesso la parola ad Anna Finocchiaro
Cara compagna cari compagni
Mi piace intervenire senza nessuna ipocrisia e anche senza nessuna compiacenza
Credo che sia il taglio giusto per il momento difficile che stiamo attraversando e anche ma ci tornerò dopo per la cifra delle relazioni che in questo momento tiene forse sarebbe meglio dire divide
I dirigenti militanti di questo partito
Nell'introduzione di Piero c'era un giudizio sul governo che abbiamo
Formulato insieme spesso in questi giorni dopo le elezioni e riferimento al cosiddetto riformismo dall'alto è stato nella sua introduzione esplicitato fino in fondo
Io credo però compagni che non possiamo neanche accontentarci di questo stato dell'analisi e abbiamo il dovere di una
Profondità meglio il dovere di sconfiggere ogni rischio di superficialità nell'analisi perché credo che i fatti di questi giorni ora al di là di quello che le cronache ci consegnano e al di là di quello che siamo riusciti a dire nelle Aule parlamentari e dei commenti che ciascuno di noi ha fatto qualcuno sui giornali qualcuno discorrendo insieme a qualcun altro
Ci consegnano un dato che è un dato che trova conferme appare coerente anche con il risultato elettorale
E anche con una serie di segnali che riprenderò molto brevemente
I fatti di Genova
Smarrisco non stupiscono
Perché credo che
Nessuno di noi neanche coloro i quali in questi anni si sono dedicati con più attenzione
A questioni come la riforma democratica delle forze di polizia
Abbia mai potuto immaginare o avesse mai potuto immaginare che a Genova accadesse quella mortificazione
Puntuale ripetuta le testimonianze sono troppe e troppo evidenti dei diritti fondamentali di cittadinanza
Allora compagni qualcosa è accaduto e noi non possiamo limitarci a dire come è giusto dire
Esiste una responsabilità governativa nelle direttive che sono state impresse alle forze di polizia e ho anche ed è giusto dirlo come ha detto ieri Violante in aula
Stiamo attenti alla frattura che stiamo creando tra i giovani di questo Paese che andavano a manifestare pacificamente a quelli che andavano a manifestare pacificamente naturalmente
A Genova e le istituzioni questo è giusto un giudizio politico corretto è un'accusa aggiusta che muoviamo al governo di centro destra e però là dentro tra quei poliziotti e quei carabinieri e neanche nel caso eclatante del giovane di vent'anni ausiliario di leva che s'paventato terrorizzato Spata
Noi cogliamo una contraddizione grande cioè il fatto che in questi anni senza che noi ce ne accorgessimo è cresciuta anche tre ragazzi di venti venticinque e trent'anni che lavora le forze della polizia una cultura della violenza e della negazione del diritto meglio
Della sopraffazione
Dell'esercizio del potere sull'altro che non è guidato dalla ci fa democratico che noi credevamo di avere impresso una volta per tutte
E forse questa supponenza di avere impresso una volta per tutte una cifra democratica anche al nostro riformismo anche a questo Paese e quello che ci ha tradito in questi cinque anni di governo
C'ha tradito consegnandoci risultato elettorale che certo
Interviene davanti a un Paese più forte come dice Piero più competitivo più moderno ma che anche consegna la destra al governo di questo Paese e che tiene insieme a spetti cifre assolutamente diverse tra loro da una parte la modernità dall'altra parte l'arcaismo il conservatorismo anche
Peggio di queste ore
Talvolta solo una labile sono solo formale traccia di intervento di criterio democratico
E questo lo dico anche con riguardo all'analisi che non credo dovremmo fare
Rispetto al Mezzogiorno e al risultato del Mezzogiorno io vengo da una regione la Sicilia che ha dato sessantuno collegi maggioritari su sessantuno al centrodestra
E io credo che su ogni ragionamento che si è fatto su questo voto elettorale non abbia però scavato fino in fondo su una questione che molto acutamente Giuliano Amato
Annotò qualche giorno dopo le elezioni regionali siciliane il fatto cioè che il Mezzogiorno sul quale abbiamo investito Piero l'ha detto ciascuno di noi e lo sa che è stato al Governo e che non c'è stato abbiamo investito grandemente abbiamo investito con la negoziazione con la programmazione negoziata abbiamo investito il grande rilievo il ruolo che abbiamo dato agli Enti locali abbiamo investito tanto ma lì dentro nel frattempo maturava un connubio forse non siamo riusciti a scalfire
Lasciando invece pieno spazio alla destra che è coerente con questo che ha visto descrivendo cresceva un misto di modernità e arcaismo di media bellissimo e arretratezza io faccio un esempio
Come dire per comprenderne le le le baracche del mille novecentododici costruite dopo il terremoto del mille novecentododici a Messina
Sono ancora in piedi ospitano famiglie ma hanno tutte la parabola montata sul tetto e dentro io sono certa esiste un computer per far giocare
I bambini non studiare e il possesso della modernità non l'uso della modernità fin di crescita che che caratterizza questo e magari ci sono due-tre cellulari
è insieme in questo pezzo di terra dell'Italia esiste anche appunto questa aspirazione alla modernità che si esaurisce nel possesso nell'apparenza della modernità e insieme l'arcaismo
E l'arretratezza di chi comunque comprende assegna alla politica il ruolo esclusivo dell'ammortizzatore sociale
In cui il centrodestra soprattutto alle regioni meridionali si è espresso diciamo a livelli di eccellenza potremmo dire
Allora com'è accaduto che noi pensavamo di costruire stavamo costruendo davvero un Paese più moderno più forte e più competitivo ma insieme tutto questo continuava a crescere e diventava ed era talmente forte che il voto
Nelle regioni meridionali che il voto complessivo del Paese premiava il centro destra io credo che noi su questo dobbiamo ragionare mi chiedo quanto abbiamo scommesso
Sulla nostra capacità di trasmettere modernizzazione al Paese perché avevamo capito di più perché eravamo più avanti
Senza capire fino a che punto si diceva anche prima quella modernità che noi pensavamo che per il Paese attuava amo concretizzava amo in realtà fosse riconosciuta
Avesse le parole che quella parte persone dice vuole volevano sentire incontrassero davvero IBI soldi fossero in grado di placare le incertezze e le inquietudini ed appare in stile invece esse stesse inquietanti
Io credo che questo è un punto compagni sul quale noi abbiamo il dovere vero di ragiona
Una questione che posta oggi qui è quella che viene
Riassunta in un documento definito contributo per il congresso che alcune donne hanno scritto e presentato a questa Assemblea di oggi e che ovviamente è un testo aperto
A ai contributi di chi volesse
Io vi dico con quale spirito ho collaborato a scriverlo e con quale spirito lo sottoscritto
Non è soltanto un contributo e non è soltanto il contributo per una scrittura per la scrittura della mozione
Io lo vissuto continua a viverlo come una messa in Morra
Perché dico questo guardate perché
Io ho due paura la prima e che anche questo congresso trascorra senza che per davvero
La questione che viene rappresentata oggi ovunque nel Paese dalla presenza femminile nella libertà testimoniate guardate che la libertà femminile
E state in questo ultimo decennio soprattutto in questo Paese più agita che riconosciuta per ricordare le parole di Piero Fassino più agitata le donne di quanto non fosse riconosciuta nega i partiti viene anche dalle istituzioni
Qui un'espressione altissima di responsabilità della propria libertà personali anche la libertà delle altre
La vicenda la centonovantaquattro come dire dei suoi egli attaccarci novantaquattro nella testimonianza forse più
è emblematica
E dunque perché io temo
Voglio davvero che questo rischio venga spazzato via che anche questo congresso trascorra senza che l'attenzione vera
A questo tratto fondamentale della modernità a questa rivoluzione inesausta che quella delle donne venga presa in considerazione sul serio
E dall'altra parte anche perché io credo che il momento è che attraversiamo un momento così difficile così
Aspro
Che nessuna di noi può esaurire la propria ambizione nel fatto che ciascuna delle mozioni che verranno presentate ciascuna delle mozioni che verranno presentate
Ci sia un capitoletto dedicato alle donne magari dedicata scritto da una compagna
Colori vicina al presentatori o essa stessa presentatrice della mozione
Io credo cioè che ne abbiamo bisogno di un'operazione di verità talmente profonda che tutto ciò
Che verrà scritto sarà talmente impegnativo da poter escludere anche l'ombra che ciò che si è scritto si è scritto soltanto perché in qualche modo serve ad attirare consenso perché la ragione per cui siamo qua e la questione che c'è dinnanzi
Non è da una parte nella spartizione di un bottino che ormai appare troppo esiguo e non è neanche il controllo del partito
Io credo che l'ambizione deve essere altra che l'ambizione deve essere molto più alta di protesta
E molto a che fare con le cose che sto dicendo è anche una questione che qui è stata sfiorate che io voglio affrontare perché ci tengo molto
E anche se normalmente non è questione sulle quali si discute nelle assemblee di partito io credo che invece sia uno
Dei come dire dei dei capisaldi di un nuovo ragionare insieme ed è quella della nuova cifra delle relazione tra i compagni tra le compagne del partito
Cifra che ormai se dovessimo fermarci e la rappresentazione che ne viene fatto ogni giorno sui giornali appare la cifra della chiamarsi fuori dalla responsabilità imputare responsabilità all'altro rancore diffidenza in un circolo o che è un circolo dal quale non usciremo mai più ma non solo perché
Tengo come ciascuno di noi tiene come una volta i nostri statuti dicevano a che la rappresentazione pubblica del nostro partito sia la rappresentazione di una forza sana che sa discutere senza lacerarsi
Ma anche perché credo che qui da qui dobbiamo ricominciare dicendo questo dico una cosa ovviamente gravissima degli di cui mi rendo conto dico cioè che ne corriamo il rischio di uno sfarinamento delle identità
Della minimo di legame che ci possa tenere insieme e corriamo questo rischio forse in maniera addirittura più aspra paradossalmente proprio nel percorso che ci porta al congresso
Ho letto oggi su repubblica un articolo di Alfredo Reichlin
Ed è un articolo che credo rappresenti la migliore risposta la sciocca domanda che ha agitato i giornali italiani per per un mese almeno c'è ancora bisogno della sinistra in Italia c'è ancora bisogno dei DS
è una articolo che ha l'ambizione di rispondere io lo condivido ovviamente non soltanto con riguardo al nostro Paese ma come giustamente veniva detto prima con riguardo al nostro Paese con riguardo all'Europa con riguardo al mondo
Nessuno di noi può pensare però che tutto quello che occorre fare per ricostruire
La possibilità
Di un'azione politica
Che c'entri io credo che sia questo comunque il punto anche rispetto alle linee di politica internazionale anche rispetto ai grandi fenomeni a cominciare a quello del della globalizzazione che c'entri sulla democratizzazione
Delle decisioni dell'assunzione delle decisioni anche materie ripartizione di risorse anche in materia di ambiente e via dicendo nessuno può pensare che tutto questo si possa arrivare se non siamo in grado se non saremo in grado di creare una forza che abbia in sei non soltanto la rappresentanza liederistica di compagne e compagni e compagne e compagni
Che ne hanno l'intelligenza la capacità di analisi la capacità di elaborazione ma anche la forza organizzativa del pensiero della passione e dell'impegno di migliaia e migliaia e migliaia di donne e di uomini io lo dico con grande franchezza
Io credo che questa forza abbiamo il dovere di ricostruirla e la mia scelta di collocazione al congresso ha un unico obiettivo io sto lì dove posso avere un partito un gruppo dirigente un segretario che mi dicono buone ragioni per tornare a vivere con la passione di farlo l'impegno straordinario ed è difficilissimo bella politica
E credo che su questo non dobbiamo consentirci nessun alibi per quanto doloroso possa essere anche come dire il distacco da pensieri ed ha relazioni
Che ci hanno visto in passato riconoscerci io credo che su questo non possiamo avere un'ombra di dubbio il
Percorso fino al congresso per quanto Breve Heinze la grande ricchezza di darci l'opportunità di uscire da una difficoltà grande sappiamo coglierla cogliamo la anche con la capacità di rinunziare
Disponendone a un pezzo della nostra cultura ma con la determinazione l'ambizione altissima di dare vita ad una forza che non sia solo utile per noi ma che sia utile per il nostro Paese
E per tutti quelli per i quali crediamo che valga la pena di pronunciare ancora le parole della sinistra
Sono arrivati come dicevo poc'anzi contributi scritti e messaggi
Aldo Tortorella
Di Antonio Bassolino
Leonardo Domenici
Di Massimo Pacetti presidente che la Confederazione italiana agricoltori di un gruppo di consiglieri regionali del Consiglio regionale della Toscana impegnati in Consiglio Anna Annunziata e tutto Barbini Paolo bene Spey Sirio bussolotti Riccardo Conti Alfonso Lippi
Andrea Mancio con Livia Giglio si Monti Alessandro stermini Enrico Rossi Loriano Valentini
Così come e di altri consigli e consiglieri regionali di altre regioni che a poco a poco di qui a poco a poco daremo conto ha in questo momento la parola Mimmo Lucà acque ricordo come a tutti il tempo grazie
Onde evitare questo passaggio di tempo che è legato al percorso che porta il palco dico subito che l'intervento successivo sarà di Giuseppe Casadio della segreteria nazionale della CGIL
Qui all'intervento lo stretto così almeno cerchiamo di stare possibilmente nei tempi
Il fatalismo e la rassegnazione
Che spesso costituiscono la risposta più immediata ad una sconfitta elettorale non sono giustificabili né politicamente né moralmente
Piero lo ha detto molto bene
La sinistra francese era uscita a pezzi dalle elezioni presidenziali del sessantanove
Ma ci fu la forza di una risposta alta innovativa
Il nuovo partito socialista che in acqua Epinay proprio trent'anni fa era un'altra cosa dalla contemplazione del passato
Un partito nuovo nasceva rompendo la tradizionale separatezza dei riformismi
Mitterrand nel nuovo segretario di un partito che per la prima volta si chiamava socialista e non più un solo operaio veniva da una formazione laico repubblicana è una grande quantità di quadri di matrice cristiana
Si assumeva il compito di rompere per la prima volta in massa l'identificazione tra cattolicesimo e Kers conservatorismo e quella simmetrica tra socialismo e laicismo che perdurava dalla rivoluzione
Ma anche i socialisti portoghesi forti dal quarantanove per cento delle ultime elezioni dopo anni di opposizione
Vinsero nel novantacinque con l'attuale premier gruppi RC che è anche presidente dell'Internazionale socialista e che proviene dall'associazione degli universitari cattolici
Nel nostro Paese questo dialogo fecondo tra i vari riformismi avviene in modo originale a diversi livelli a partire da quello più ampio dell'Ulivo
Ma questo sforzo complessivo sarebbe certo meno fecondo se il dialogo non si ripetesse poi all'interno di ciascuno dei partiti
Componenti dell'Ulivo è sempre articolare per quanto riguarda il nostro partito si facesse riferimento al socialismo europeo quale esso era prima di questi importanti mutamenti
Il G otto è stato un autentico fallimento
Lo è stato sul piano dei contenuti
E lo è stato anche perché non si può discutere delle soluzioni delle grandi emergenze della terra escludendo i paesi poveri
Il deficit di legittimità democratica nell'assunzione di scelte decisive per il futuro dell'umanità non può e non deve essere più ignorante
Alcuni di noi sono andati a Genova
Non voglio dire a Chiamparino non ci sono andati a rimorchio di nessuno
Ed è una cosa importante vedi perché Sergio c'è anche un'altra cosa che noi non possiamo fare oltre a quella di non andare a rimorchio di nessuno ed è quella di non fare nulla
Di rimanere a guardare di rimanere sulla soglia di una scelta importante che in queste questioni bisogna comunque fare
Abbiamo fatto bene lo abbiamo fatto per testimoniare la solidarietà con chi si batte perché la globalizzazione sia governato in modo equo e democratico
Guai se avessimo lasciato solo ad una minoranza violenta il diritto dovere di chiedere una svolta nel governo della globalizzazione
Abbiamo fatto bene a dire che la violenza va bandita dalla lotta politica senza alcuna ambiguità
Non averlo fatto da parte di tutto il movimento con la necessaria nettezza è stato un errore di più una colpa grave
Subire violenza anche la violenza più ingiusta rafforza la credibilità di chi lotta commettere violenza invece sporca squalifica insomma
Anche questo deve fare una sinistra che voglia essere moderna che investe nella sua vocazione riformatrice e che voglia alimentarsi della passione civile di tanti giovani di tante associazioni
Non c'è polemica in questa considerazione ma i comportamenti del nostro partito in questa circostanza sono stati un sintomo ulteriore della sua crisi che anche di leadership e di progetto politico
Neanche a una bocciofila
Potrebbe svolgere diligentemente le sue funzioni lasciata senza direzione per più di un anno
Ora davanti a noi c'è il rischio di una polarizzazione tra una destra del governo e una sinistra divisa tra riformisti all'opposizione in Parlamento e antagonismo militante nelle piazze
Questo con questo rischio va scongiurato lavorando alla costruzione del dialogo tra ragioni della protesta e quelle della proposta
Tra coloro che si alimentano attraverso la speranza di cambiare il mondo e quelle che operano concretamente nella stessa direzione
Il grande movimento di questi giorni anche un messaggio rivolto alla sinistra
E la domanda di un riformismo più esigente come ha già detto passi
Capace di esprimere l'inquieta ricerca di vie nuove per il governo delle grandi questioni che interrogano l'umanità
Dalla portata storica di questo aspiro deve partire anche la nostra discussione
Una sfida rispetto alla quale la sinistra internazionale rimasta è risultata inadeguata
Questa presa di coscienza delle spingersi ad un ancora più avvertita consapevolezza della nostra della non autosufficienza di tutte le culture riformatrici e della conseguente necessità di una loro interrelazioni
E questa del resto la consapevolezza che sta alla base del cammino evolutivo compiuto nell'ultimo quarto di secolo dalla sinistra europea e internazionale
Questo cammino in Italia sembra essersi bloccato
La sconfitta dell'Ulivo è l'arretramento elettorale del nostro partito impongono a noi una riflessione non reticente
Noi siamo oggi per consistenza elettorale circa un terzo della coalizione nel suo insieme
Siamo la metà se non un terzo della media delle principali formazioni politiche della sinistra europea
I nostri compagni si chiedono noi stessi ci chiediamo che cosa sia possibile fare per modificare questa situazione
Io credo che da soli non possiamo fare molto
Credo che se vogliamo dare senso e utilità al congresso dobbiamo partire da questa verità da questa umiltà la sinistra da sola non ce la può fare
La costituzione in Italia di una grande forza del riformismo europeo capace di partecipare alla elaborazione di questa risposta
Alle sfide della globalizzazione della modernizzazione che la coscienza contemporanea ci chiede
è una impresa politica di assoluta necessità
Ma questa impresa politica non è nelle nostre sole mani
La sinistra deve crescere rafforzarsi nella prospettiva dell'Ulivo
E dire questo non significa cadere nella tentazione del tutto antipolitica
Di saltare la difficile fase che stiamo vivendo
Non è all'ordine del giorno la costituzione del partito unico dell'Ulivo
L'autonomia della sinistra è un valore
L'autosufficienza è un'altra cosa
La storia non fa salti e anche le svolte qualitative hanno bisogno di graduali accumulazioni quantitativi
La questione aperta invece come vivere politicamente nell'acqua la fase nella quale ci troviamo
Una fase caratterizzata da una strutturazione dell'Ulivo
Sulla sinistra democratica sulla Margherita
Non c'è una distinzione rigida del campo tra moderati e progressisti
Ci sono due campi di forte che debbono crescere le proprie capacità di attrazione non in competizione tra loro ciascuno secondo le proprie attitudini e in coerenza con la propria identità
Ma in vista della costruzione di un progetto comune per restituire un Governo di centro sinistra Alitalia di domani
Rievocare
Il progetto della Cosa due
Non regala più emozioni a nessuno
Noi
Cristiani della sinistra ci abbiamo creduto seriamente e abbiamo raccolto la sfida prima di D'Alema e poi di Veltroni
Fu D'Alema in particolare da una manifestazione di giovani credenti ad Agrigento del primo maggio del novantasette
A segnalare che la rottura delle barriere ideologiche spinge una sinistra che voglia essere nuova ad alimentarsi anche dei valori e delle sensibilità che vivono in una dimensione religiosa
E poi Prodi mete comuni di progetto condiviso dei grandi valori per rinnovare il cammino dell'Italia
Io credo ancora nell'attualità di quella intuizione e penso che occorra rilanciarla è lavorare perché essa venga ancorata più compiutamente alla vita del nostro partito
Ancora oggi si tratta per la sinistra di esprimere rappresentare aspirazioni profonde del sentire religioso
Si può pensare a qualcosa di più politico nel senso migliore ovviamente degli interventi anche recenti del cardinal Martini o dal cardinale Tettamanzi sulla globalizzazione della solidarietà
O su una globalizzazione dal volto umano
Ecco Genova i giovani del Giubileo di Tor Vergata la marcia Perugia-Assisi sono anche questo
Ed è anche di queste cose di queste esperienze forti che si alimentano il cuore e l'anima di una sinistra plurale
Ne siamo consapevoli nessuna politica neanche quella della Sinistra democratica può incarnare pienamente i valori dell'antropologa dell'Antropologia evangelica
Qui noi stiamo per cercare di ridurre lo scarto
In questa sinistra stiamo per animare insieme a tanti altri una politica che davvero abbia come proprio criterio fondativo lo sviluppo umano
Una politica che cerchi senza stancarsi di far camminare insieme libertà e giustizia sviluppo sociale e sviluppo economico sostenibilità ambientale ed umane
Ci sono sfide inedite di fronte alla sinistra
E si impongono in forma inedita di fronte alla sinistra le antiche questioni dal rapporto tra libertà e fraternità tra libertà e sicurezza
Tra sviluppo degli individui sviluppo della società alla funzione pubblica investimento sul settore no profit
Riformare i sistemi di Guelfa nuove vie per lo sviluppo sono i luoghi centrali di queste sfide i luoghi che esigono una forte creatività politica non ci può essere modernità senza solidarietà e nessun processo di innovazione che investa la società il lavoro
L'economia può fermarsi a danno dei diritti delle persone del bene comune dello spirito pubblico
La sinistra non può accontentarsi delle opportunità formali essa deve parlare a spirare a opportunità concrete capacità effettive di essere di sapere di fare pertanto serve equità nelle condizioni di accesso e occorre garantire l'equità nei risultati la tendenza verso obiettivi di maggiore uguaglianza di redistribuzione del reddito delle opportunità
E per concludere allora
Parole nuove
Abbiamo bisogno di messaggi più credibili più diretto
Abbiamo bisogno di programmi più concreti
Il partito deve aprirsi di più
Senta invece un riflesso contrario
La tentazione della identità delle chiusure per riprendere a dialogare son con quelli più uguali con il retroterra di sempre
Sento riemergere la tentazione di riaprire vecchie discussioni
E di regolare Conte rimasti aperti
Non serve a nessuno
E tiene alla larga tanta gente che con vecchie storie non c'entra per niente
Penso ad esempio alla firma separata del contratto dei metalmeccanici penso allo sciopero separato della FIOM reale lacerazioni prodotta nel partito
Nella coalizione nel mondo del lavoro con gli amici e con i compagni della CISL e della cui penso che Fassino abbia ragione l'unità sindacale è un valore per il quale valga la pena dirà impegnare ogni energia nel partito nella coalizione senza ipocrisie e senza pregiudizi
Questo partito deve tornare ad aprirsi alla possibilità di incontrare nuovi amici nuovi compagni di strada spetta a noi individuare come scorgere queste potenzialità sostenerle e promuoverne
Il nostro non è un problema di unanimità ma di senso
Alcuni di noi sono stanchi sono tentate di tornare a casa altre di cambiare casa
Alcuni l'hanno cambiata chi alla spicciolata e chi in forma collettiva vedete il nostro rischio non è tanto o soltanto la voglia di menare le mani ma la disaffezione la diaspora silenziosa dei botti e dei quadri migliori la perdita di motivazioni la stanchezza del cuore
Abbiamo bisogno di idee
Abbiamo anche bisogno di entusiasmo di emozioni
Di ragioni forti e soprattutto di coesione interna e di unità per ripartire recuperare fiducia il Congresso può essere l'occasione giusta Stanoje non dissipare questa occasione
Ancora altri messaggi dal Consiglio regionale dell'Emilia Romagna
I consiglieri regionali dei DS a causa dell'ostruzionismo dell'opposizione di centrodestra
Sul progetto di legge diritto allo studio e l'apprendimento per tutta la vita sono costretti a rimanere a Bologna in Consiglio regionale Vasco Errani Guido Tampieri Duccio Campagnoli Mariangela Bastico Daniele anni Massimo Mezzetti Bartolini Silvia linea Zanichelli
Fabrizio Matteucci Franco Lorenzi Gian Carlo Muzzarelli Alfredo Bertelli Andrea Gnassi Giovanni Ballarini Nino Beretta
Insieme ad un sindaco delle miglia Romagna il sindaco addobbati occhi di San Lazzaro di Savena che salutano messaggi contributi aggressioni la parola a Giuseppe Casadio segreterie nazionale della CGIL
Sì per mare a Maura Tani segretario regionale dell'Emilia Romagna
Grazie
Come tutti sapete
La grande parte la quasi totalità delle compagne
E dei compagni
Che rivestono le responsabilità primarie al vertice della Confederazione del lavoro
Delle sue strutture regionali metropolitane
I sindacati nazionali di settore ha sottoscritto a titolo individuale naturalmente
Un testo un contributo offerto alla fase di ascolto
Un contributo che i sottoscrittori auspicano venga apprezzato da tutto il partito
Per quello che vuole essere
Il senso del mio intervento in questa sede ringrazio
Gli organizzatori per l'invito che la possibilità
Si risolve in questo di questo solo parlerò
Si risolve nel nostro impegno
A rendere il più possibile nitide le ragioni che hanno ispirato quella posizione
Evidenti per quanto a noi sembrano la rilevanza del dei dei suoi contenuti
Per i suoi contenuti di analisi e di proposta
Lo abbiamo fatto la settimana scorsa a Palazzo Marini
Lo faremo più ampiamente come molti sanno domani al Residence Ripetta
Qualcuno ha visto in questo non questa nostra iniziativa i prodromi di una mozione congressuale
O addirittura la rifondazione
Di una corrente di partito in TGR
Non è così
I fatti sono più semplici
Andrebbero affrontati con più trasparenza questo auspichiamo per quello che so
L'esperienza degli ultimi due lustri chi ha consegnato spunti di analisi
E qualche opinione sul futuro
Che abbiamo ritenuto utile esporre prendendo sul serio la fase di ascolto
Questo ci ha accomunato tra di noi i firmatari non improponibili vincoli di solidarietà da par valere nella fase in cui ciascuno come iscritto come militante dei DS sarà chiamato a votare le mozioni congressuali
Ciò avverrà va da sé esercitando libero arbitrio
Io consiglierei sommessamente
Un approccio più semplice e più dialettico al senso della nostra iniziativa
Consiglierei se mi è consentito di interrogarsi
Su come e perché avvenga che compagne e compagni incerto accomunati dall'esperienza sindacale ma tuttavia compagne e compagni che sono e restano diversi
Diversi per formazione politica
Per propensioni culturali
Per le profonde diversità dei contesti in cui operano con dividano in misura tanto larga un'analisi fortemente critica sullo stato attuale del partito e soprattutto sulle ragioni che lo hanno determinato su alcune delle ragioni che lo hanno determinato
E che queste compagnie questi compagni avvertano comunemente
Questa profonda esigenza che abbiamo cercato di descrivere di ridefinire valori e strategie del partito ancorandoli a ciò che definiamo valore sociale del lavoro
Non siamo una corrente
Non abbiamo varato una mozione congressuale
Sollecitiamo analisi e presa di responsabilità
Quando diciamo valore sociale del lavoro
Mi riferisco a qualche cenno
Troppo semplicistico se mi è consentito ascoltato seguendo il dibattito nella direzione del partito
Quando diciamo valore sociale del lavoro non ci rappresentiamo il lavoro oggi unicamente o prevalentemente come il lavoro standard del ciclo fordista
Noi non siamo dei sopravvissuti è Sergio Cofferati non è Neil Kinnock del due mila
Ciò che è davvero morto
Sono tutte le teorie sulla fine del lavoro
Mentre i cambiamenti del lavoro cambiamenti reali
Non quelli di scuola
Sono la materia del nostro esercizio quotidiano da molto tempo
E anche con qualche successo
Ne noi vaghe Zamora innovati ruoli aziendali
Come sindacalisti pratichiamo quotidianamente la parzialità della rappresentanza di cui siamo portatori se bene o male spetta dal Prodi ad altri di ma questo è certamente la nostra coscienza
Il problema va posto diversamente
A partire da un punto di analisi che storica e sociale
Che va esplicitato
E che io credo non possa essere non condiviso fra di noi
Il lavoro
Il lavoro concreto non astratto
In tutte le sue forme giuridiche fattuali e quindi la condizione reale delle persone nel lavoro e nel loro rapporto con il lavoro è e sarà domani non meno di ieri fondamento essenziale della identità delle persone
E quindi condizione per la pienezza della cittadinanza
Domani non meno di ieri
Dunque se così è la sinistra politica il suo maggior partito
Non può che modulare una parte essenziale delle sue strategie del suo progetto della sua idea di società
Sulle concrete risposte da offrire alle persone
Ai problemi che le persone concretamente incontrano nell'Oro rapporto con il lavoro
Ho detto insistito
Lavoro concreto non astratto detto
Cambiamenti reali e non di scuola
Per questo con Piero già abbiamo avuto occasione di discutere apprezzato una interessante importante
Parte della sua relazione di oggi
Per questo dicevo
Non ci basta
Dire dobbiamo contemperare modernizzazione e tutele
Mi pare questo quando ci si limiti a questo
Un pensiero politico arretrato
Non pongo il problema semantico di come viene utilizzato il termine modernizzazione
Che pure e discussione utile da farsi
Ma un problema politico un problema politico di fase storica
Quel concetto intendo dire contemperare modernizzazione tutele quel concetto giusto ormai da tempo non basta più da tempo non da oggi non basta più non parla alle persone
Non parla le persone perché non dice come noi vogliamo farlo alla luce di questioni di grande rilievo già da tempo concretamente aperte e controversi e già da tempo presenti nella vita di ciascuno
Il nostro travaglio quello di tutti noi comunque siamo collocati quotidianamente il nostro travaglio che ne siamo consapevoli oppure no è questa indeterminatezza
E questa assenza di riconoscibilità di fronte a questioni aperte
Nel Parlamento nel Paese rintracciabili nella vita quotidiana delle persone
Alle quali non si dà ho proposto raramente si dà risposta sufficiente
E alla quale non si risponde enunciando il dover essere ma misurandosi appunto con il compito
Da tempo dicevo
Anche negli anni del governo dell'Ulivo
Questa è stata la nostra comune difficoltà non l'unica naturalmente ma fra le principali e anche da questo punto di vista i risultati elettorali stanno lì a dimostrarlo
Vorrei sopportare queste considerazioni con qualche riferimento emblematico ma credo significativo
Il bilancio degli anni di governo dell'Ulivo è ricco per moltissimi aspetti
E dei suoi capitoli più positivi molti di noi sono stati anche naturalmente nella fase pre elettorale
Fra i più coerenti sostenitori e difensori
Spesso i non vastissima compagnia
Tuttavia la sintetica analisi critica fortemente critica
Contenuta nel primo capitolo del nostro documento allude al contraddizioni gravi riscontrate anche non solo anche in questi cinque anni
Penso al cosiddetto lavoro nuovo a proposito di cambiamenti reali
Come non vedere che approssimazione incertezza sottovalutazioni dal problema
E anche un po'di ideologia nuovista
Fra di noi
Hanno contribuito a che quelle persone siano ancora oggi al di là di ogni discussione di scuola ancora oggi
Private di diritti fondamentali identità di riconoscibilità a partire dal diritto dal loro diritto ad esercitare rappresentanza collettiva le sorti delle persone
Si valorizzano e si difendono come ci insegna un'importante sociologo nostro comune amico
Se la rete delle tutele dei diritti generali è più forte
Non possono essere non può essere quello delle sorti delle persone i un approccio alternativo a quello dei diritti collettivi
Questo per il cosiddetto lavoro nuovo
E questo credo sia giusto dire riconoscere su questo tema del recente passato queste carenze anti e mi permetto ancora di chiedere questo proposito e per il futuro
Questo nostro enunciato sulla volontà di voler combinare innovazione e tutele si traduce in un'iniziativa parlamentare iniziativa politica per riprendere quel cammino
Con la forza diversa che abbiamo in Parlamento ne siamo tutti consapevoli e tuttavia per segnare una visibile battaglia nel Parlamento e nel Paese
Porre questo problema
Per la cui soluzione ci siamo a lungo impegnati nella scorsa legislatura è una eccessiva invadenza sindacale
Ho una questione che riguarda il modello sociale oltre che centinaia di migliaia di persone
E procedendo su questa strada Piero importante quel con riferimento e procedendo su questa strada con tutti il realismo il gradualismo di cui siamo capaci caso per caso problema per problema che si acquisirà quel nuovo statuto di tutti i lavori di cui hai parlato
Non è un santo il dover essere
Penso in secondo luogo al fatto che l'articolo trentanove della Costituzione ancora inattuato
E che già oggetto genere incertezze arbitrio nei sistemi di relazioni e mi chiedo riproporre questo obiettivo ormai storico
è voglia di protezionismo della CGIL o è questione che attiene alla qualità della nostra democrazia nel nostro sistema istituzionale
E penso al valore della contrattazione collettiva
In una democrazia come la nostra fortemente positivamente connotata
Da valori partecipativi il contratto di lavoro è un'icona da sventolare per i sindacalisti di mestiere o è la Costituzione che presiede ad una parte importante seria della vita delle persone che lavorano
E la valutazione di una piattaforma contrattuale o dei suoi esiti
è questione che si risolve misurando quanti caffè vale la richiesta salariale contestata
O è questione che riguarda il rispetto di regole condivise che presiedono a un'equa ripartizione del reddito prodotto nel Paese e quindi riguarda ancora il modello sociale complessivo
Così dicasi per l'infinito e confuso dibattito sulle riforme del mercato del lavoro
Non commettiamo l'errore di leggere quel dibattito solo come secca alternativa tra liberalizzazione e conservazione
Alle ipotesi più brutali di deregolazione a partire dall'articolo diciotto rispondiamo credo tutti allo stesso modo
Ma riformare gli ammortizzatori sociali affinché tutti abbia Nomellini tosa protezione affinché Piero la flessibilità sia liberata dalla precarietà era possibile nella scorsa legislatura
Le proposte erano in campo
Il Parlamento ha latitato i nostri gruppi parlamentari i nostri ministri anche
E come non dirci che dopo aver varato importanti leggi di riforma sul diritto la formazione permanente o sulla riforma del vecchio Collocamento per sostituirlo con più moderni efficaci servizi per le politiche attive
La situazione nei fatti sia in paludata nelle burocrazie ministeriali e regionali
E noi spesso abbiamo annaspato la ricerca per lo più fruttuosa di qualche interlocutore politico affidabile autorevole che ci aiutasse a dare corpo e sostanza quelle innovazioni
E lo stato delle cose è oggi quello che rischia di vanificare quanto realizzato
E infine
La dialettica anche fra noi attratti Astra negli anni scorsi
Specie nella seconda fase dei governi dell'Ulivo
La dialettica anche tra di noi aspra fra la domanda di una politica economica selettiva
Mirata al Mezzogiorno tese a sollecitare la partecipazione consapevoli dei soggetti sociali da una parte e i sostenitori della strategia degli automatismi dall'altra nasconde un'antistorica voglia di me o è una questione che parla del modello di sviluppo complessivo cui tendiamo
Ciascuna di queste problematiche e altre ancora
Sono tecnicalità da sindacalisti o come notati possibili di un modello sociale quindi cariche di un'intensa politicità
Mi scuso per qualche forzatura concettuale ma noi così abbiamo ragionato
Non potendo separare l'analisi sull'ultimo decennio dalle professioni sul futuro
Tanto più oggi
Quando verifichiamo che il primo operare della nuova maggioranza di governo è spesso anche materialmente la mera proiezione di quanto si teorizza e si scrive in viale dell'astronomia
Nel centro studi di Confindustria
Ecco dunque le ragioni che ci fanno ritenere indispensabile una innovazione forte e visibile
Una innovazione riconoscibile per tale
Nelle strategie e nei modi di essere del partito e nella sua capacità di radicamento sociale
Alternativa rischia di essere
La sostanziale irrilevanza più che il morbido declino siamo alle ragioni di sopravvivenza diceva Piero ed è vero
Oppure poi pressato e concludo
Alcuni spunti molto importanti
E del tutto condivisibile nel modo in cui sono stati posti dalla relazione
Su cosa significhi la necessità di ripensare il rapporto tra bipolarismo e rappresentare forme dalla rappresentanza sociale per il sindacato e non solo
Per quanto ci riguarda abbiamo tematizzato così il nostro futuro Congresso questo sarà il tema fondamentale del nostro futuro congresso
Mi permetto di dire che altre forme della rappresentanza sociale dovrebbero interrogarsi su questo dal loro punto di vista perché per altri soggetti dovrà per l'istanza sociale fosse la fase dalla irrilevanza già cominciata
Per i sottoscrittori del nostro documento questi sono i parametri
Al di là delle forme con cui ha cercato di esprimerli chiedo scusa per le improprietà
Questi sono il metro di misura secondo cui ciascuno di noi eserciterà la propria individuale opzione in sede congressuale vi ringrazio per la possibilità e per l'attenzione
Prima di dare la parola Mauro Zani segretari regionali DS dell'Emilia Romagna
Vorrei dare Conte lettura di un messaggio pervenuteci da Vittorio Foa
Che dice caro Piero
Auguro buon lavoro attento e compagni che sono contesi spero in un vostro contributo l'unità del partito e l'unità dell'Ulivo spero nella costruzione di un'efficace politica di opposizione al governo di destra
Caro Piero Pentedattilo una persona capace di dare un contributo importante nell'immediato futuro
Penso la tua indipendenza di giudizio a una cultura rafforzata da una preziosa esperienza di governo penso anche la tua determinazione a ricerche nell'affermazione di esperienze nuove diverso
Via oggi spesso affannosa ricerca di una radice sociale della nostra esistenza politica
Naturalmente penso al lavoro umano che è stata al centro della nostra storia a questo lavoro che non è più oggi quello del tempo fordista non è più soli lavoro salariato della grande fabbrica esso e oggi differenziato in mille forme diverse dipendenti autonomisti mio tormento e su questo lavoro che dobbiamo affermare la nostra radice sociale e su questo lavoro che dobbiamo ricostruire l'unità sindacale e in questo intreccio crescente tra prestazione di lavoro e ricerche imprenditoriale che va anche cercate in Italia come in Europa la nuova identità di un centro sinistra vecchio come sono sono turbato dal diffuso disagio giovanile
Dalle insoddisfazioni del proprio modo di esistere che si riflette su un severo modo desistere nel mondo globale
Non senza pericolosi intrecci con una accetta inaccettabile violenza
Non si risponde a questo disagio col vittimismo su una democrazia smarrita ma solo costruendo giorno per giorno la lotta contro l'ingiustizia dove si vive o fra Paese e Paese contro la povertà
Non si devono lasciare andare le cose per conto loro dobbiamo rivalutare l'intervento politico il governo non solo come gestione ma come promozione di libertà e giustizia
Dobbiamo spietatamente pensare ai nostri errori uscire dalle piccole beghe immediate e diventare attori di un rinnovamento lo ringraziamo da qui come sempre per il grande vitale continuo contributo che Vittorio fa fuori dal nostro progetto
Do la parola Mauro Zani segretario regionale DS dell'Emilia Romagna
Dopo Mauro Zani presidente e segretario regionale dei DS l'Emilia Romagna la parola Giuliano Amato
Grazie care compagne e compagni come avete visto un gruppo piuttosto largo molto largo di segretari regionali ha deciso di sottoporre all'attenzione del congresso
Un breve contributo per la nostra discussione ed è questa la ragione per la quale Fassino e Bersani mi hanno chiesto di prendere la parola in questa manifestazione
Ringrazio loro e tutti voi per questo invito che mi consente di chiarire ulteriormente il senso della nostra iniziativa che peraltro è chiaramente delineato nella premessa al documento
Muoviamo da una preoccupazione da una volontà la preoccupazione relativa al rischio a mio avviso è evidente di una resa dei conti interna
Veniamo da una grave sconfitta bisognerebbe evitare atteggiamenti autolesionisti e Coco come si usa dire autoreferenziali
In questo ambito la volontà è quella di offrire un contributo di asse politico alla nostra riflessione
Parte del quale ritrovo già ritengo nella relazione di Fassino
E lo facciamo muovendo appunto dalla nostra esperienza di dirigenti regionali
Questa preoccupazione questa volontà costituiscono interamente tengo a dirlo la nostra intenzione non ci sono secondi fini o manovre interno all'origine di quel documento
Per questa ragione abbiamo tolto dal documento il sia pur tenue riferimento ad un congresso a tesi
Ne avanziamo altre proposte come quella di eleggere subito un segretario che pure a mio avviso sarebbe più che necessario alla luce della breve esperienza che abbiamo compiuto dalla convocazione del Congresso ad oggi
Aggiungo ad ulteriore chiarimento che la responsabilità in ordine ai contenute in quel documento è interamente sulle spalle dei firmatari
Bastano venti membri della direzione per un metodo di mettere un documento nel percorso congressuale i segretari regionali potranno ricevere in seguito adesioni
Ma non c'è l'intenzione di organizzare una raccolta di firme per fare una conta parallela a quella dei voti sulle mozioni
A noi basta poco
Ho molto
Che il documento venga letto
E che aiuti la nostra discussione nient'altro
Tutto ciò premesso non vi sottoporrò ancora una volta in quest'occasione le mie solite Fisi né sulle correnti che si formano ben prima delle mozioni
Anche perché io ho il senso del limite dell'opportunità e non voglio abusare della vostra pazienza
Voglio solo svolgere per rapidi cenni alcune considerazioni approfittando del fatto che ho la parola la prima riguarda l'assoluta necessità di assicurare anche nelle impervie condizioni
In cui ci troviamo un'effettiva direzione politica i DS in campo nazionale da qui a novembre
La vicenda relativa allo svolgimento del G otto a Genova non si deve ripetere
A tal fine è necessario a mio avviso tornare in qualche modo ai fondamentali che dovrebbero far parte con immediatezza della cultura politica dei Democratici di sinistra
Primo nessuna confusione di ruoli rispetta i movimenti in atto secondo confronto nel merito
Tener ferma la barra della distinzione del confronto è il modo migliore per essere considerati affidabili dalla più larga opinione pubblica interlocutori credibili non ci inizi né strumentali da parte dei movimenti in atto
Mentre presentiamo la mozione parlamentare per votare la richiesta sacrosante
Di dimissioni del ministro degli interni nella nostra autonomia distinzione dobbiamo sollevare anche con molta determinazione e chiarezza la questione delle zone ancora grigie del movimento antiglobalizzazione
Nello stesso tempo dopo che ieri la maggioranza ha rifiutato un'indagine parlamentare su quanto accaduto a Genova mi pare indispensabile proporre noi l'istituzione di un'apposita commissione d'inchiesta
Non possono finire nel dimenticatoio episodi di inaudita gravità come quello delle scuole di Hass dove si è organizzata in realtà una spedizione punitiva con la totale copertura politica del governo e della maggioranza
Insomma
Affidabilità presso la più larga opinione pubblica anche quella che non prende le distanze dall'operato pessimo del Governo significa dire pane al pane e vino al vino
Chiamando ciascuno ad assumersi le proprie responsabilità
In occasione del G otto a Genova non ci siamo comportati in questo modo
Con rischio evidente di rimanere col nostro andare non andare chiusi in una tenaglia tra coloro che ci dicono non c'eravate e quelli che ci dicono c'eravate così non va bene
Per una sinistra riformista che ha governato l'Italia si ricandida governare il problema è piuttosto quello di comprendere anzitutto le cause le ragioni di fondo
Di questa protesta contro la Global localizzazione e dire la nostra in piena autonomia nel merito dei problemi che vengono sollevati
Le cause le ragioni di una protesta destinata comunque a crescere infatti interrogano seriamente la sinistra poi che muovono da uno spazio vuoto quello della politica
Quel vuoto politico della globalizzazione per citare un libro di via un di due autori che si definiscono neo liberisti ruminanti di quelli cioè che non indi otto Nord boccone della globalizzazione in un sol colpo senza neppure sentirne il sapore ecco penso che la sinistra a maggior ragione debba proporsi di colmare questo vuoto
E debba comprendere la sinistra che il vuoto non si riempie solo con più efficaci istituzioni e organismi sovranazionali e con sistemi efficaci di regolazione ma anche con movimenti di opinione con la diffusione di una più larga consapevolezza sociale
Per questo quelle decine di migliaia di giovani che hanno sfilato l'altro ieri in modo pacifico e consapevole per le vie delle nostre città costituiscono un fatto nuovo e molto importante
A mio modo di vedere non si è trattato solo di un moto di protesta e di solidarietà ma anche contemporaneamente
Di una appesa e per quanto mi riguarda benvenuta testimonianza di impegno civile
Per colmare quel vuoto anche di questo c'è un gran bisogno
Non credo di cadere nel paternalismo parlando in questo modo
Mi è capitato di riflettere nei giorni scorsi sul vuoto quasi pneumatico in cui sembra aria avviarsi ad esempio il dibattito politico istituzionale dell'Unione Europea dopo la Conferenza intergovernativa di Nizza in vista dell'euro e dell'allargamento ad Est
Al di là delle delusioni e frustrazioni anche recenti nel processo di costruzione dell'Europa politica sono fissate scadenze come sapete di enorme rilievo che avranno un impatto molto forte sul blog su di un'opinione pubblica non preparata
Anche nell'ambito di questa riflessione ne sembra rilevante in positivo il crescere di un movimento globale che comunque nelle sue componenti maggioritarie
Sia pure indirettamente pone il problema generale politico e sociale che a noi sta a cuore e cioè quello che ha affrontato anche Fassino qui altri compagni del governo dei processi in atto
E che diffonde una più larga attenzione informazione consapevolezza intorno alla necessità di produrre innovazioni nella politica nella cultura nella società dei rapporti tra gli Stati e nei rapporti di potere e tra le varie parti del mondo attuale nell'epoca della mondializzazione da qui una necessità in vista del nostro congresso
Non la si are a margine agli addetti ai lavori il confronto su questi temi accelerare il nostro impegno la nostra elaborazione la nostra proposta
Sono d'accordo anch'io con quell'articolo che è apparso su Repubblica di Alfredo Reichlin
Si tratta di problematiche che affluiscono in modo cogente al profilo alla cultura politica alla prospettiva di una moderna sinistra del Riformista
Questo movimento non parla d'altro rispetto a questo
Come deve essere questa sinistra
Cerchiamo di dirlo anche in quel documento lo leggerete per il quale auspichiamo un'attenzione e senza pregiudizi
Qui io mi limito a fare solo due considerazioni rapidissimamente la prima la nostra opposizione
Si è già capito qual è il cuore di tenebra di questa destra al governo c'è un programma di smantellamento sistematico dei punti più qualificanti dell'azione di governo del centrosinistra
E questo in qualche modo credo l'avevamo messo nel conto ma c'è anche dell'altro una concezione assai poco liberale delle istituzioni un atteggiamento aggressivo intollerante R. vasistas
Nei confronti dell'opposizione parlamentare le commissioni d'inchiesta ad esempio ho sentito ieri la lega a parlare di un regime di maggioranza da salvaguardare
In questo c'è un'interpretazione del maggioritario di tipo predatoria
Cui si unisce un'idea della concertazione con le parti sociali che da un lato rischia di essere pura messa in scena e dall'altro sostanzialmente punta a scomporre il campo di forze sociali dell'opposizione
Io leggo anche così la riforma degli assetti societari un attacco a noi ma anche un affondo teso a creare contraddizioni nel nostro sistema di alleanze sociali
Questo ambito c'è bisogno subito e non dopo il nostro congresso di un forte raccordo tra azione parlamentare campo di forza dell'Ulivo della sinistra
E c'è bisogno tra l'altro di registrare anche meglio il rapporto tra lui e la Margherita
Ho l'impressione inoltre che mai come in questa fase d'avvio della nostra esperienza all'opposizione lo stesso rapporto tra iniziativa politica e ruoli azione del sindacato diventi cruciale
E il coinvolgimento dei compagni della CGIL nella nostra discussione non solo utile ma decisamente necessario per tutti non deve essere avvertito come un disturbo
Ciò non significa naturalmente che non si debba discutere tra noi nel merito anzi c'è di che dice discutere anche a partire dal contributo offerto dal documento i compari CGIL non vi avviso si può e si deve fare una discussione proficua
Prost
Pone pubblica la nostra visione alternativa alla destra
Non solo in campo istituzionale ma anche in campo sociale posto che il federalismo cooperativo e solidale di cui siamo promotori punta all'assunzione di una più ampia responsabilità
Sociale per ciò che riguarda i temi dello sviluppo e per ciò che riguarda l'efficacia dei sistemi locali due richiamo l'attenzione su questo importante scadenza poiché non mi sembra ve ne sia stata ve ne sia a sufficienza e che non si colga ancora la valenza e le potenzialità insite in questa irripetibile occasione
La seconda ed ultima considerazione ed ho finito riguarda la sinistra noi Democratici di sinistra
L'ho già detto anche in un'altra occasione io sarei per muovere da voi stessi senza escludere che in un futuro anche prossimo si possono intraprendere un nuovo cammino
Necessita di una più larga unità nella sinistra italiano le condivisibile italiane che condivido tutto
Ma bisogna farlo con le idee chiare e questa ormai è una storia vecchia da quando non c'è più una terra promessa noi abbiamo di fatto nel senso comune di partito e non solo rinunciato a quel tanto di visione
Di cui deve nutrirsi continuamente la politica della sinistra
Si vuole battere l'antipolitica della destra
Allora si vuole saldezza su alcuni semplici valori di fondo che sono i nostri disse
E che marcano la differenza tra destra e sinistra libertà e giustizia sociale valori antichi per domande nuove
Ci vuole un'idea di società tornando a indicare sia pure aggiornando gli obiettivi generali coerenti con quei valori come la redistribuzione ed equità sociale
Insomma tenere insieme in un rapporto di coerenza interessi e valori indicando un chiaro senso di marcia
Quello che è probabilmente mancato nel corso della nostra esperienza di governo a tal fine partendo da noi dobbiamo costruire una sinistra che io definisco più popolare
Non un piccolo partito di riformisti illuminati non una sinistra semplicemente più radicale ma appunto una sinistra più popolare
Come si può fare questo è in parte scritto in quel documento e a questa domanda credo dovrà rispondere il congresso anche se non basterà un congresso per quanto vero come diciamo desto e come diciamo tutte le volte proposto il congresso a volte mi viene in mente l'anno che verrà del venditore di almanacchi
Ma insomma un congresso tuttavia una cosa molto importante
Una cosa che serve a ripartire sul piede giusto diciamolo così
Resta per me che noi ci siamo lasciati battere non semplicemente a proposito di sinistra popolare dal neoliberismo da mercante in fiera di Berlusconi quanto di più dal suo populismo mediatico
Ho letto a questo proposito una bella espressione di Michele per gli era la gente comune vuole essere aiutata a non esserlo più
Esatto così va al mondo ed è giusto che vada così
Non mi piacerebbe una sinistra
Che arrogante che volesse inchiodare le persone comuni al proprio destino
Ma questa cosa significa per loro cosa significa per la sinistra
Significa molte cose anche a proposito del nostro riformismo
Ne dico una sola in conclusione bisognare Kurt recuperare a ricostruire poco alla volta con pazienza e con tenacia
La politica dal basso della società sporcando sì un po'più le mani con i problemi concreti anche con i più un minuti di dettaglio e nello stesso tempo sempre sapere indicare un orizzonte alle persone un orizzonte di cambiamento possibile per il quale valga la pena per ciascun cittadino tornare ad incontrare la politica e la sinistra
Altri messaggi Claudio Martini presidente a Regione Toscana manda l'adesione a questa Assemblea impossibile alla partecipare perché c'è in contemporanea la conferenza stato Regioni Luigi Berlinguer ha mandato un contributo a Marcello Secchiaroli assessore Regione Marche lo stesso un contributo la parola adesso a Giuliano Amato che ringraziamo per la sua presenza e per il contributo bah questa nostra congressi grazie
Dopo prenderà la parola Livia Turco
Ma insomma intanto vi ringrazio per avermi dato la possibilità di parlare in casa non mia
Ma com'è noto io ho detto sto da tempo su questi marciapiedi inattesa
Di alcune ristrutturazioni
E poi comincio a sperare insomma di
Gli uscire a diventare famoso come Einaudi alla rovescia lui in qualche modo gli ha molto giovato avere scritto le prediche inutili comincia a sperare che questi miei interventi rimangano prediche utili e questo ascoltando Piero ho avuto questa sensazione e questo mi rende Conte
Ma ecco voglio fare Alma alcuni punti
Per che ci dobbiamo rendere conto chi è davanti a noi c'è un compito enorme che però non va guardato con pessimismo
Che però va guardato con fiducia che fa guardare con fiducia perché i problemi di un mondo che sta cambiando profondamente e senza di noi non si risolvono questo dobbiamo aver chiaro senza di noi non si ciò
Che non esiste
Non esiste melodica populista che possa sostituirsi alla possibilità di cui noi sinistra abbiamo il know how di dare alle persone anche a quelle che non l'anno la libertà e la sicurezza di cui gli hanno bisogno il populismo
Crea illusioni noi contribuiamo a formare persone questa è una differenza fondamentale
Per un mondo che cambia
Ed è che il fatto che non abbiamo sufficientemente capito
Il cambiamento
E il fatto che abbiamo finito per essere in ritardo rispetto al cambiamento che ci ha creato le maggiori difficoltà dette io di questo sono convinto io sono tra i maggiori
Assertori della tesi che il riformismo dall'alto è un riformismo insufficiente
Ma se il nostro è stato riformismo dall'alto
In qualche modo questa lo è stato anche per chi davanti al cambiamento noi non avevamo effettivamente sempre la risposta giusta vedete
Perché a volte quando lo presentiamo così può sembrare che noi abbiamo avevamo la risposta giusta ma siccome avevamo Sclero utilizzato i nostri rapporti con la società la società non l'ha capita
Si dà il caso che forse noi stessi non abbiamo capito a sufficienza la società e la ragione per cui i terminali
Aveva Isclero ottici non hanno funzionato non è stato soltanto perché non hanno portato dall'alto in basso il nostro giusto messaggio ma perché non hanno portato dal basso verso l'alto
La domanda che noi avevamo difficoltà a capire
Ora vedete una delle ragioni e questo non meno leva dalla testa neanche il Padreterno
Per le quali noi siamo in ritardo perché siamo stati divisi
Perché questa nostra coalizione anziché occuparsi della società che troppo tempo ha utilizzato il suo tempo componendo le proprie divergenze interne
Quanto tempo abbiamo dedicato nella coalizione a comporre divergenze interne che non riflettevano problemi reali
Ma esigenze di punire rappresentanze che interpretavano a volte aprioristicamente il viso e non abbiamo ascoltato a sufficienza una società che in questi anni era letteralmente sconvolta
Dal cambiamento di Asti
Dire aspettative di prospettive che si è che si è trovata davanti ma vi rendete conto che cosa vuol dire
L'abilità di tutti i giorni di cui giustamente parlava Zani è una vita nella quale è entrato di botto il cambiamento climatico non più come un obbligate inerzia degli ambientalisti ma come una ragione di alluvioni di perdita della casa di perdita della strada di miliardi che noi abbiamo dovuto trovare per rimediare ai guasti di un ambiente cambiato
La gente si è domandata con ansia da dove veniva tutto questo da dove veniva la mucca pazza
Come ha potuto arrivare sulle nostre tavole
La carne decisivo
Ride io io l'ho vista in casa mia insomma c'era questi poveri nipotini alla alla settima fettina di tacchino si guardavano disperate ieri erano abituati al filetto chiesto Pachino tacchino perché quanta gente si è trovata improvvisamente preda del trattino senza sapere da dove venivano tutti questi tacchi fine perché non c'era più il predetto perché non c'era più la carta noi non avevamo la risposta
Stava in un mondo che totalmente cambiato
Tante altre cose insomma avere il flusso di immigrazioni la criminalità che veniva da fuori il cambiamento del mondo del lavoro che giustamente venne viene richiamato come uno dei cambiamenti cruciali
Per un Paese per una società e per una sinistra che e sinistra se interpreta in primo luogo il mondo del lavoro in primo luogo al mondo del lavoro
E qui tutto è cambiato
Ma giustamente è stato scritto in un bel libro proprio di Vittorio insieme ad Andrea Ranieri
Che per anni non casualmente il sindacato abituato ad anni di organizzazione fordista del lavoro ha finito per diventare un'organizzazione rappresentativa delle esigenze salariali dei lavoratori
I quali dovendo passare la settimana lavorativa a fare lavori che tendenzialmente non li realizzavano proiettavano le proprie esigenze fondamentalmente sol solo salario che meritava
Per poter vivere meglio con la loro famiglia
Ma via via che il lavoro sia avvenuto professionalizzanti
Che dentro il lavoro ciascuno ha cominciato a portare una parte importante di se stesso la propria professionalità la propria competenza con tutti i cambiamenti organizzativi che sono intervenuti
Per cui quello che ai tempi di Chaplin si limitava a stringere per otto ore al giorno quel bullone è diventato uno che sta comunque a guardare un computer per vedere come vanno avanti i processi
A quel punto l'organizzazione del lavoro ha riacquistato centralità emerge il fatto che a un'organizzazione autoritaria che non riconoscerà mia professionalità io sento il bisogno che la mia professionalità abbia spazi di flessibilità nel lavoro
Un sindacato in ritardo a capirlo resta in ritardo perché perché ancora dietro le esigenze che erano emerge come prioritarie con un'organizzazione fordista questo ha cambiato moltissimo
Ma
Non è un caso insomma non è un caso l'abbiamo letto tutti il secolo breve ed è vero che alla fine del secolo breve o lungo che sia stato c'è stato un cambiamento dista pilastri fondamentali della nostra società l'impresa fordista
Il partito di massa il sindacato fondato sulla stessa premessa lo Stato esclusivamente soprani
Il comunismo come aspettativa di giustizia
Ma il fatto si è ed è anche vero che nel passaggio dal Secolo breve al secolo che inizia alto abbiamo visto che insieme a questi fini che si rompevano si stavano formando dei nuovi film
I fili di una società futura
Ed è qui che noi dobbiamo saperli districare capire il ruolo al quale ci chiama perché vedete i fedeli della società futura ci sono e sono prive di una società che può essere piena di prospettive
Perché la terza rivoluzione industriale offre enormi opportunità di riorganizzazione di nuovi lavori di lavori
Più gratificanti di persone che si realizzano più compiutamente di risorse che organizzate diversamente possono anche sfamare il mondo
Di tecnologie che eliminano la malattia
Che permettono di curarci meglio di campare di più in ogni parte del mondo
Ma il mondo non farli in quella direzione da solo
Se allora lasciate da solo il mondo sviluppato in tre tendenze che distruggono queste potenzialità
E già lo vediamo che le potenzialità positive trascinano con sé potenzialità negative si parla di globalizzazione ma la globalizzazione porta con sé anche le difese
Le difese d'identità che si sentono messi a repentaglio che non vogliono altri di intorno che reagiscono nazisti chiaramente agli altri
E poi il gran parte del loro né di Genova
Ha messo insieme tutto presto
Ed è su questo che senz'obbligo voi
Con la tradizione dei nostri valori anche i ragazzi che Dio li benedica ci vanno rischiano di trovarsi in pessime compagnie e tocca a noi fare in modo che questo non accada
Tocca hanno imputato in modo che questo non accada
Perché
è una stupenda pagina della globalizzazione vedere migliaia e migliaia di ragazzi e ragazze che escono dal loro privato e vanno a lottare contro la povertà
Ma è un effetto della stessa globalizzazione che lì si trovi fianco a fianco con nazisti che lottano contro i poveri non contro la povertà e tocca a noi separarli distinguerli aiutarli a distinguere aiutarli ad
Globalizzazione certo maggiore libertà
Ma è anche poteri soverchianti enormi che si formano nel vuoto di governo mondiale che oggi manca ed era la cosa che segnalava Alfredo nella sua lettera al direttore di stamani
E qui c'è un problema di governo c'è un problema di governo tocca a noi affrontarlo se non lo affrontiamo lo spazio di libertà per molti sarà occupato da un potere enorme di pochi
E questo come accaduto all'inizio del Novecento tocca al nostro movimento all'inizio del ventunesimo secolo riuscire a contrastarle pregarlo Cuesta è la nostra grande storica flussi
Ed è qui che appunto che che c'è il il nostro grande lavoro ecco che il nostro grande futuro sapendo appunto esercitare tutti i ruoli sapendo esercitare tutti i ruoli
Perché tocca Anna voi aiutare il mondo a trovare le risposte tocca a noi fare in modo che queste risposte serva non non ha ad assecondare quello che accade ma ad evitare che quello che accade porti verso violenza Ikaros
E porti verso libertà per tutti che deve essere il nostro slogan Piero ha ragione noi ce la siamo fatta portar via la parola libertà
Ma noi era stato fatto per la campagna elettorale uno splendido slogan da fondo nel nel nel ma i suoi manifesti la libertà non a casa
Noi lo aveva non è non esiste la casa della libertà perché la libertà e anche di chi è fuori di casa di chi non ha casa viti devi avere una casa è ancora funzionante
Ed è una libertà fatta di sicurezze appunto di sicurezze che mancano di insicurezze che noi dobbiamo dare cambia largamente tutti i nostri compiti per per il futuro perché noi dobbiamo
Dare governo alla globalità
Noi dobbiamo assicurare chi non lo è e lo sono e tutti non lo sono dai rischi del ventunesimo secolo e non più da quelli del ventesimo
Noi dobbiamo saper riconoscere in nuovi diritti del lavoro e tu giustamente l'hai detto perché noi continuiamo spesso a riconoscere i diritti di un lavoro che sta per non esserci più
Il nostro problema è fare in modo che i diritti di abbiano coloro che affrontano le nuove modalità di lavoro io sono sensibilissimo un punto che tu hai toccato no insita alcuna libertà
Al giovane che vive di lavori precari se non gli si garantisce un reddito tra un lavoro e l'altro questo è un punto cruciale per dare ai nostri giovani una prospettiva concreta precisa
Assolutamente irrinunciabile l'ho detto novanta volte non ci si sposa non si contrae un mutuo non si pagano le tasse per i figli a scuola se non si ha la certezza di un reddito perbacco insomma i lavori precari questa non lo danno noi abbiamo oggi gli strumenti finanziari agli strumenti istituzionali per colmare questa lacuna dei lavori precari
E poi addio a Berlusconi piacendo
Quando il lavoro da precario diventa stabile sempre meglio ricordiamocelo presto quindi il lavoro precario
Deve essere la porta d'ingresso sul mercato del lavoro e la scelta di chi può licenziare che dirotta
Ma per gli altri la scelta che noi abbiamo fatto con la nostra finanziaria di incentivare la trasformazione del lavoro precario in lavoro a tempo indeterminato è una scelta sacrosanta qualunque cosa possa essere detta
è una scelta assolutamente sì al prossimo allora
Di questo si tratta ecco dobbiamo avere la fiducia l'ottimismo e anche l'impegno per dedicarsi a tutto questo
Per farlo io non dico
Che una volta che abbiamo superato le nostre vecchie divisioni abbiamo risolto anche questi
Non c'ho scritto Jo Kondo impronte
Ma dico fino a quando ci presentiamo divisi non siamo credibili per affrontare questi problemi perché se ancora esiste una sinistra
Che si divide in tre partiti sulla base dei problemi di cinquant'anni fa nessuno l'accredita risolvere i problemi dei cinquant'anni futuri codesto è il tema questua il vero tema capì presto presto il sì
E quindi basta
Se dobbiamo risolvere
E li dobbiamo risolvere noi i problemi del ventunesimo secolo non possiamo più apparire divisi in ragione dei problemi del secolo precedente
E dobbiamo sapere ciminiere
Dobbiamo io questo ve lo chiedo
A me non
Qualcuno ha detto che non vuole che i DS si dividano per l'amor di Dio come posso non volere grafie diverse serie non mi piacerebbe se vi divideste come facevamo noi socialisti nei nostri tempi peggiori e io l'ho detto più volte che si come io voglio stare contro Piero o voglio stare contro Giovanna o contro un altro io do un nome a un altro raggruppamento e scrivo la mozione io ho detto dico guardate io ero tanto bravo che le scrivevo a tutti l'emozione a tutti lo sapevano iscritta
Ma non era questa la soluzione del problema numero non era questo
La divisione in nome delle idee sacrosanta al fatto che la sezione di Zogno fatela e vinca il migliore
Ma al migliore io dico
Tu non sarai stato il migliore
Primo sì avrei voluto essere solo al traguardo quello che ha detto Piero è giustissimo oggi per un partito riformista alla leadership è espressione di una collegialità
Non può mai essere una vetta solitaria secondo non è finito il tuo compito quando si chiuderà al congresso DS si aprirà a quel punto un capitolo che deve essere quello che potrà vedere impegnate persone come me e tanti altri le quali possano questo entusiasmo per l'unità e l'unificazione che voi qui manifestate
Tradurlo in procedura e in un appuntamento successivo in cui possiamo affondare insieme un Partito dei socialisti europei militare
Naturalmente
Naturalmente questo parte integrante dell'Ulivo
Deve imparare la lezione dell'Ulivo nel modo di essere partito
Perché l'Ulivo ci ha insegnato in realtà più cose la prima e che tendono a stare insieme perché sono storia e sono cultura politica
Le grandi tradizioni su cui ha vissuto la democrazia popolare in nel senso che diceva Zaninoni consenso orientale
Italiana
Che nasce sui tronconi del socialismo e del popolarismo cattolico e della tradizione laica democratica non è un caso che le grandi forze che hanno retto la democrazia italiana e che l'hanno costruita risalissero tutte a questi tre filoni che siano questi tre filoni che ritroviamo nell'Ulivo secondo l'Ulivo è riuscito sta ha dimostrato che è possibile forse il miracolo che speravamo accadesse prima o poi di ricongiungere l'impegno civile che c'è in tanti italiani all'impegno politico
Quando noi per anni abbiamo detto molti italiani sono pronti a riconoscerci in associazioni di volontariato ma non entrano più in politica
Abbiamo colto una realtà che denotava la crisi dei partiti
Ma che l'Ulivo ha dimostrato di saper contrastare moltissima gente che ha attenzione impegno per l'impegno civile
E entrata nell'Ulivo è pronta a far politica in quella fu in quelle formule
Bisogna che ci lavoriamo per fare in modo che esse diventino partito perché ci vuole una stabilità ma che questa stabilità riesca di ma rimanere imperniata su questa partecipazione libera
E non su burocrazie che si formano si schiera utilizzo questo è per me un grande rapporto dell'Ulivo ed è un apporto che noi dobbiamo mantenere nel nostro futuro
Naturalmente ecco nell'Ulivo noi abbiamo una funzione che io credo sia insostituibile per questo
Ritengo che l'Ulivo non può crescere se noi non siamo in grado di mettere in esso una grande forte rinnovata sinistra per tre ragioni fondamentali
Perché il nostro è il radicamento nel mondo del lavoro
E il mondo del lavoro è comunque una parte fondamentale di una sinistra in qualunque parte del mondo
Nelle sue forme molteplici nei lavori molteplici accompagnato da altri fattori di identità e di condizione sociale
Ma è lì che noi abbiamo le nostre radici ed è lì che noi dobbiamo mantenere secondo perché nessuno ha nel proprio sangue nel proprio DNA il senso della lotta all'esclusione come la nostra storia lo adatta Vannoni
Oggi è tempo di libertà e tempo di libertà individuale ma nessuno come noi sa che la libertà di ciascuno a incompiuta se non è accompagnata dalla libertà degli altri
Questo è uno spinello finito dell'incidente
Che in tempi di intellettualismo può essere rapidamente cancellato che un governo di destra può tragicamente cancellare il nostro compito è pompando dentro la società
In termini di presenza di comunicazione non di imposizione
E il terzo fattore che se volete quello che è più più proprio di ciò che pur nella sua nobiltà il Partito comunista
Sfrontato da tutto ciò che la storia ha dimostrato tragicamente sbagliato e l'idea che il lo stare insieme oggi da esseri liberi serve a realizzare insieme una missione comune
Una missione dirigente un destino per il proprio Paese superare il proprio io in nome di una finalità collettiva che tutti ci accomuna
In tempi di gerarchia e questo era facile da ottenere in tempi di libertà è un patrimonio da non perdere ma da rinnovare perché in tempi di libertà si non c'è la missione comune
Finisce per esserci il caos questo sia Mondadori noi al nostro insieme questo dobbiamo immettere nel futuro sì e abbiamo fiducia
Ve lo assicuro fidatevi di me che questo centrodestra non durerà molto come dicono i giornali
Ringraziando ancora Giuliano Amato e prima di dare la parola Livia Turco
Dobbiamo a questo punto scusarci con i molti che hanno chiesto
Di avere la parola in questo confronto in questo incontro
E in particolare li voglio ovviamente nominare per ringraziarli a Carmine Donzelli
Filippo Bubbico presidente Regione Basilicata Marida Bolognesi Vito Pertosa Emiliano Citarella Vigevani e Ivano Barberini presidente della lega nazionale delle cooperative
Al compagno Barberini in particolare
Vogliamo assicurare il pieno impegno del nostro partito e dei gruppi parlamentari a batterci contro le proposte che il governo il ministro Tremonti
Hanno in questi giorni
Avanzato sulla cooperazione
Perché se passassero
Rappresenterebbero un gravissimo danno per le imprese cooperative e le migliaia di cooperatori che vi lavorano
è assicurato un impegno una battaglia dura perché davvero è una questione strategica importante grazie al compagno Ivano Barberini presidente la lega nazionale delle cooperative
Do la parola Livia Turco dopo Lidia interverrà Massimo D'Alema e le conclusioni successivamente accompagna Bersani
Io
Io credo
Io credo care compagne e compagni
Io credo che le compagne e compagni che la relazione che ci ha proposto Piero Fassino
Offra un contributo importante a tutto il partito
Fa fare un passo in avanti alla discussione
Perché entra nel merito e delinea il profilo ideale e contenuti programmatici di un progetto riformista io condivido molto l'esigenza che qui ha posto Mauro Zani
Mentre discutiamo
Noi dobbiamo stare in campo
Fare politica
Perché l'identità di un partito
E legata all'esercizio di una funzione politica e alla capacità di fare politica
E allora vorrei partire anch'io dei fatti di Genova
Per dire
Che dobbiamo cambiare l'asse del dibattito che finora è prevalso non perché non bisogna continuare a criticare l'azione di Governo per le sue inefficienze
Anzi bisogna ribadire con forza e nel rispetto delle regole da parte di tutti
è la condizione fondamentale per garantire la legalità
E da questo punto di vista ho molto apprezzato l'intervista oggi sull'Unità del presidente nazionale dello Sicurpol così come bisogna combattere la violenza
Anzi bisogna porre il leader del movimento il loro dovere morale nei confronti dei giovani stessi di operare una netta rottura teorica e pratica e di linguaggio con ogni violenza
E noi abbiamo la responsabilità nei confronti dei giovani di rendere convincente e persuasiva o il rifiuto radicale della violenza
Quando dico a cambiare l'asse del dibattito
Mi riferisco ha il dovere di non disperdere quello che Piero Fassino chiama la speranza di Genova cioè quei giovani
Che essendo il dovere morale di reagire contro la povertà nel mondo ecco io credo che noi dobbiamo tornare al soggetto vero
Di Genova soprattutto a quei tanti ragazzi e ragazze che erano lì per caso animati da un'istanza etica
Oppure a quelli che fanno parte di associazioni e gruppi che non soltanto studiano non soltanto elaborano proposte
Ma sono impegnati in progetti concreti di intervento di cooperazione internazionale di volontariato internazionale
Ha sicuramente ragione Giuliano Amato
In quel movimento si evidenziava
Un il bisogno di qualcuno che svolgesse una mediazione politica e non c'è dubbio che tocca a noi
Ma io credo che tocca a noi prima di tutto conoscere quel movimento è saperlo ascoltare
Perché quel movimento è fatto da tante anime e perché esprime modalità originali di pratica politica
Un movimento che nella sua componente più silenziosa ma credo maggioritaria
Non è attratto dalla cultura dell'antagonismo e dell'utopismo ma pratica un inedito riformismo attento alla efficacia dell'azione ai risultati che ottiene al coinvolgimento disse
Per questo penso che sia sbagliato rinchiudere quel movimento dentro le categorie dell'estremismo politico e credo che sbagliano i leader del movimento se pensano di potergli dare una rappresentanza unitaria
E considerarlo un soggetto di opposizione politica estremista
Questi giovani se conosciuti ascoltati
Dimostrano con la loro essi perché esperienze di vita che la globalizzazione non influenza soltanto gli avvenimenti su scala mondiale ma modifica la vita quotidiana
E questi giovani che criticano la globalizzazione sono anche quelle che ne godono i vantaggi
E soprattutto sperimentano i cambiamenti della vita quotidiana ad esempio sperimentano una nuova dimensione della libertà
In cui quelle gamme io tu
Diventa prossimo concreto anche quando il vudù
è in un'altra parte del pianeta
E non è casuale che questi giovani che vogliono combattere l'Arizona povertà il potere delle multinazionali
Siano poi gli stessi che amano il gruppo che investono molto sulle relazioni affettive kamikaze
A queste giovani bisogna offrire la possibilità di avere fiducia nella politica
E allora devono incontrare interlocutori
Che stiano ad ascoltarli e che siano autorevoli e autorevoli perché sanno proporre agire e indicare una guida
Io credo che molta parte di questi giovani vi si possa incontrare su un terreno riformista
Dei fatti che cambiano le cose che danno risposte che coinvolgono coscienza i sentimenti che suscitano passioni
Per questo proprio anche per fare del bene questi giovani
Oltre che per ottemperare alla nostra funzione storica noi non possiamo concedere nulla alle semplificazioni al massimalismo non possiamo tornare indietro rispetto alla nostra cultura di governo
Ma dobbiamo procedere con coraggio ad arricchirla
Era ed allora dobbiamo fare politica su questi temi
Ma partire da questo movimento io credo che significhi anche recuperare una una capacità per quanto ci riguarda come tradurre un'azione di governo in crescita culturale diffusa in mobilitazione delle coscienze e delle passioni civili
Io credo che qui su questo punto dobbiamo operare una discontinuità
Azione di governo e mobilitazione sociale
In altre parole costruire davvero il Partito del socialismo europeo
Che tale non solo perché fa parte di un campo non sono perché con quel campo condivide politiche obiettivi
Ma perché condivide ha una identità ed una cultura politica
E cultura politica vuol dire avere un'idea di società
Proporre un progetto di cambiamento a partire dai propri valori costitutivi
Ecco io credo che sono la cultura politica condivisa può creare quel comune sentire che motiva lo stare insieme e da nutrimento alla militanza
Un partito se non è anche comunità di persone che stanno insieme sulla base di un progetto di regole condivise
Ma anche di una ricchezza di relazioni quel partito non sarà capace di costruire un'azione credibile ed efficace
Ed è questo ciò che noi non siamo riusciti a fare dopo la svolta è questo il vero limite di tutto il gruppo dirigente di questi anni è questo ciò che ci ha impedito alla nostra azione di governo di dispiegarsi nel modo più compiuto
E queste o il vero punto su cui operare una discontinuità
E se vogliamo fare del bene alla sinistra e se vogliamo fare davvero e se vogliamo davvero costruire il partito riformista il problema non è quello del passo all'alto né quello dell'azzeramento dei gruppi dirigenti
Ma semmai quello di una piena assunzione di responsabilità rispetto a questo punto costruire una cultura politica e il soggetto riformista
A partire dalla esperienza di governo di questi anni che io credo costituisca un patrimonio grande
Patrimonio che non deve essere né santificato né abbandonato
Ma semmai patrimonio che deve essere rielaborato assoluta da tutto il partito sviluppato lungo quello che è stato il suo asse fondamentale
Creare sviluppo e coesione sociale creare lavoro e modernizzare il Paese non penso che noi possiamo e tornare indietro rispetto a questo assegno
Costruire il partito e la cultura politica del riformismo allora è sicuramente molto importante come ha detto Fassino nella relazione il processo avviato da Giuliano Amato
Univa i vari popoli della sinistra del riformismo dare loro coraggio valorizzare il loro radicamento unire passioni ed elaborazioni di pensieri lunghi
Ecco io credo che insieme Massimo D'Alema e Giuliano Amato debbano guidare questo processo di ricomposizione di Monti e di elaborazioni dite
Avendo un'attenzione
è stata richiamata ma lo voglio dire che la ristrutturazione della sinistra la costruzione della Margherita non devono mettere in secondo piano
L'Ulivo
Condivido l'impostazione che Piero Fassino ha dato al tema del patto di cittadinanza in particolare alle questioni del lavoro
Io credo che debba essere netto in proposito
Il passaggio teorico e culturale
Superare il vecchio patto socialdemocratico e fordista
Costruire il patto riformista significa passare dalla centralità del lavoro del maschio capo famiglia
Alla centralità dei diritti della persona come fondamento non solo della cittadinanza ma anche delle politiche di welfare
E dare valore al lavoro significa allora affermare in ogni luogo di lavoro i diritti della persona
E c'è un aspetto lasciatemelo dire troppo trascurato quando si parla di valorizzazione del lavoro
Ed è la capacità del lavoro di essere luogo in cui la persona costruisce una socialità positiva è una relazione positiva con gli altri tempi della vita
Esercitare la padronanza sui tempi della propria vita
Avere la possibilità di vivere con pienezza oltre il lavoro il tempo della cura delle relazioni della famiglia dell'impegno civico
Queste è una grande idea riformista con cui la sinistra deve governare i processi di modernizzazione per costruire una società più umana come dicono le donne
E a proposito di donne
Voglio dire che ha già accennato l'ha già detto Anna Finocchiaro si è soffermata su questo
Presentiamo in questo documento un gruppo di noi
Un documento elaborato
Un documento che è un contributo alla mozione del congresso
Un documento che anzitutto stabilisce una coerenza
Con un impegno che c'eravamo assunte nel coordinamento delle donne sulla base di una proposta di Barbara Pollastrini e qui e che saluto con amicizia un documento che non è sullo specifico femminile
Ma è un contributo per definire l'asse politico
Ed alcuni contenuti di fondo del nostro progetto come il tema del lavoro e del welfare
Un documento che vuole segnare l'esigenza di un percorso congressuale trasparente e condiviso nell'elaborazione della mozione
Un documento però
Che non vale soltanto per i suoi contenuti
Ma vuole essere un fatto politico
Rivolto alle donne anzitutto io credo care compagne che in questo momento c'è bisogno di noi
Ci dobbiamo essere con la nostra storia la nostra esperienza il nostro peso politico
Ci dobbiamo essere con il senso di una precisa responsabilità
E di una precisa consapevolezza il destino del nostro partito della Sinistra e anche nelle nostre mani
E allora noi dobbiamo esserci da dirigenti dobbiamo esserci prime non seconde al centro e non alato
E questo lo commenta Rossi rivolgiamo anche agli uomini con Piero ci conosciamo da una vita
E quindi mi consentirà a Sedico così con molta schiettezza una cosa
Se ci volete
I patti non li dovette costruire solo tra voi idolo lei dovette costruire anche con noi
E i patti cui mi riferisco
Riparte in cui mi riferisco non saltò patti di potere
Ma contenuti dalla politica e la vostra capacità di riconoscere l'autorevolezza femminile
E poi è un'altra questione è quella che noi vi vogliamo porre e quella di assumere come problema vostro di tutto il partito e non soltanto delle donne quello del rapporto con le donne italiane rapporto che oggi vive un momento di difficoltà
Perché
Mi sembra chiaro qui noi non stiamo discutendo di carriere femminili
Stiamo discutendo di commentare senso alla sinistra edito a me far vincere la sinistra per queste ci vogliamo essere da prime
Prima di dare la parola al compagno D'Alema vorrei ancora ricordare che la relazione può essere ritirata nell'atrio del teatro che comunque reperibile anche sul sito internet dei DS e che dopo questo nostro incontro ce ne saranno molti altri di appuntamenti per proseguire la discussione e il confronto
Tra questi vorrei ricordare che il trentuno luglio Fassino e Bersani incontreranno deputati e senatori e molti altri ne seguiranno la parola il compagno D'Alema concluderà poi questi incontra in compagnia Bersani
Carissimi racconta conta
Ho
Grazie
Grazie
Ho
Credo che la nostra discussione
Congressuale
Stia imboccando
Un cammino utile
E si svolga oramai da diversi giorni
In un clima più sereno
E costruttivo
Rispetto alle condizioni in cui questo dibattito si era appena
Senza dubbio gioca in questo caso direi positivamente
Una crescente preoccupazione
Di fronte all'azione di governo della destra
Alla sua aggressività
Aggressività
Sul piano politico
E piuttosto inconsueto in un Paese democratico che la maggioranza nel momento stesso in cui promuove tre commissioni d'inchiesta contro
Così clamoroso
Come quello del G otto
Che ha toccato in modo serio
Immagine internazionale del nostro Paese
Tornerò su questo punto perché credo che
Noi siamo di fronte a qualcosa siccome si delinea oggi
Su cui l'opposizione
Deve in modo intransigente
Pretendere dal governo
Un chiarimento
Ed una risposta
Vedete
Poco fa in Parlamento chiedo scusa per questo non ho assistito al
Relazione di Piero Fassino che ho letto sviluppo e qualcosa che trovo una base importante
Su cui costruire il nostro futuro
Ma in Parlamento
Ho chiesto al Governo con molta fermezza
Una risposta
Se interrogativi di grande portata
Noi
Ho ascoltato le critiche qui di Zanini
Senza dubbio che è stato un incertezza da parte nostra
Di fronte alla vicenda di Geno
Anche la novità di questo movimento nella sua dimensione nella sua complessità
C'è accolto in un certo senso impreparati
Divisi tra la preoccupazione di non lasciare soli questi giovani
E la necessità di marcare una distinzione non soltanto rispetto alla violenza
Ma anche rispetto ai contenuti antiglobalizzazione
Di un movimento che pone un problema reale
Macché non pare in grado di indicare le risposte necessario
Questa incertezza ha pesato sulla nostra immagine
Torneremo a riflettere su questo punto io stesso e sento il bisogno che questo sia uno dei grandi temi del congresso
Ma qui siamo di fronte a qualcosa si viene delineando qualcosa
Che c'entra poco
Rispetto al tema della globalizzazione
A Genova si sono avuti episodi
Di repressione e di violenza
Estremamente gravi
E la sensazione che il Governo non voglia un'indagine
Perché vuole coprire qualcosa di più che non una manifestazione di incompetenza di incapacità a gestire un evento così complesso sul terreno dell'ordine pubblico incompetenze incapacità vi sono stati in modo clamoroso
Ma tutti certamente ristretti all'interno delle forze dell'ordine
Si sono abbandonati a violenze di un di segno politico
E appare più che ragionevole il sospetto che queste violenze siano state non solo avallati ma incoraggiati in sede politica
Oggi l'Unione delle camere penali
Ha denunciato
Gravi violazioni di diritti costituzionali
Non c'entra niente in modo la contestazione anti globalizzazione
In un posto di polizia di un Paese democratico non è tollerabile che vengono massacrate le persone gli si chiede a ritirare l'Italia
E debbo dire
Ho letto che oggi pomeriggio l'Ambasciata di Germania nel nostro Paese ha deciso di promuovere un'indagine sul trattamento riservato ai cittadini tedeschi da parte della polizia italiana
L'idea che viviamo in un Paese in cui indagini la palla Ambasciata di Germania perché impedito al Parlamento di fare
Qualcosa
Che non allorché diventare in questo momento una grandi questioni io spero che il sistema dell'informazione
Noi abbiamo un sistema dell'informazione che preferisce colpire i perdenti piuttosto che incalzare i potenti in genere diciamo un anno
E accaduto anche quando quindi avevamo vinto noi
Ma i giornali europei no
Quelli hanno scritto con dovizia di particolari
Quello che è accaduto nel nostro Paese
Io credo che in giuoco qualcosa di importante
Nel rapporto tra governo e opposizione ma anche nell'immagine internazionale del Paese
Ministro Scajola si è divertito a dire che lui rimpiange il PC
E io mi sono divertito a rispondere in Parlamento che lo rimpiange amo la DC
Perché era un partito democratico
E non organizzava rappresaglie di tipo cileno
Ma al di là al di là dei rimpianti al di là dei rimpianti io credo vedete questo è un episodio
Qui è stato ricordato l'attacco odioso
Al sistema cooperativo e alle sue caratteristiche originali
Potremmo parlare di un documento di programmazione economica e finanziaria che dopo avere promesso tutto a tutti da soltanto ad una parte sociale
In modo indiscriminato
Io sono favorevole agli incentivi alle imprese
Ma noi la politica industriale dagli incentivi in cambio di qualcosa
Tu crei lavoro io ti aiuto tu trasformi il lavoro ricordava Giuliano Amato da precario a stabile io ti aiuto investe nel Mezzogiorno io ti aiuto investi sulle innovazioni e che aiutano qui è io ti aiuto e basta
è un'altra cosa
è un'altra cosa eh uno spostamento di risorse dalla collettività
Agli trent'all'impresa
è una scelta di classe
Come si sarebbe detta con un'espressione antica ma tuttora mi pare attuale però riportata fortemente inattualità diciamo da quelli che hanno vinto le elezioni
C'è bisogno di riportare l'opposizione su una linea di combattimento
Questa esigenza è forte inavvertitamente partito forse un'altra procedura ci avrebbe aiutato a farlo prima ma adesso non stiamo a recriminare la traversa
E possibile anche nel vivo di una campagna congressuale
Tornare ad essere in modo più ordinato
E combattivo protagonisti di una battaglia di opposizione
In modo giusto senza cadere nelle trappole
Senza cadere nelle trappole
Perché di fronte ad una destra che vuole creare il blocco d'ordine
Una sinistra movimentista si condannerebbe a stare all'opposizione per trent'anni
Che il che non significa rinunciare alla fermezza di una battaglia democratica irrinunciabile
Vedete
Questa preoccupazione presente nel partito in modo ampio io ho seguito mi dispiace non ho potuto parlare in tutte le varie iniziative per impegni ma ho seguito e ho letto con interesse in tanti contributi
Di un dibattito elevato migliore nella rappresentazione che noi stessi ne abbiamo dato con troppe battute da transatlantico cioè
Penso ai contributi della sinistra
Penso ai contributo varato in queste ore da parte dei compagni ulivisti come vengono definiti normalmente dalla stampa
Sono definizioni un po'estrema ulivisti lo siamo un po'tutti di sinistra non siamo un po'tutti diciamo Marisa ecco il vi riferisco alle definizioni correnti
Penso
Al contributo venuto dai compagni che si sono riuniti sotto il segno del nuovo riformismo
Penso ad altri incontri
Quello ricordato qui dal Zani dei segretari regionali contributo delle compagne della loro riflessione del loro dibattito della loro ricerca
Il contributo dei compagni della CGIL
Il contributo di Bruno Trentin Ranieri Luigi Berlinguer a mio giudizio assai rilevante sotto il profilo di una visione innovativa del grande tema del lavoro e del rapporto tra il lavoro trasformazione della società cultura formazione
è un dibattito ricco
Nel quale la preoccupazione comune di una saldezza del parti
Deve essere raccolte
Io credo vedete
Che c'è bisogno di un asse politico e c'è bisogno di una discussione chiara dalla quale esca una maggioranza in grado di guidare il partito
Ma c'è anche bisogno di un dibattito che sappia mettere in luce ciò che ci unisce e che crei le condizioni per poi dal giorno dopo lavorare tutti insieme
Io ho trovato né la proposta di Piero Fassino
Nelle cose che ho ascoltato qui
La forza di un progetto chiaro
Che riassumo
Costui riassumo i termini ecco non provocatori ma chiaramente costruire davvero una forza del socialismo europeo
Ci sono compagni che ritengono che dire questo e dire una cosa banale
Ci sono compagni di ci dicono ma è come siamo già abbiamo aderito undici anni fa Internazionale socialista siamo membri del PSI abbiamo tutte le cartiere fatto che propone foto
C'è già
L'abbiamo già detto lo abbiamo già fatto
Questa risposta non mi persuade
Noi abbiamo compiuto una scelta politica
Coraggiosa i necessari
Quella di aderire al socialismo europeo
Ma non abbiamo un radicato nel socialismo europeo una nuova identità una nuova cultura un nuovo modo di essere della sinistra italiana sono due cose diverse
E questa seconda cosa richiede un programma coerenti
Richiede il coraggio di sciogliere delle ambiguità politiche non delle di archi e quelle sono sciolte
Il vero problema
è il convivere nell'azione politica di ogni giorno di un grande partito
Di più Progetti politici
Anche di progetti non detti del tutto legittimo
Perché questo è insostenibile
La dialettica delle posizioni è sostenibile
La pretesa di fare convivere nell'azione quotidiana progetti diversi è insostenibile
E penso che questo congresso debba sciogliere questo nodo e che la vera discontinuità di cui abbiamo bisogno non è di cambiare strada
Ma di fare davvero ciò per cui siamo nati
Costruire in Italia una grande forza riformista moderna europea di governo
E la vera autocritica
Io ritengo il gruppo dirigente ma anche chi ha avuto le maggiori responsabilità io spesso deve fare
E di non avere perseguito con la necessaria coerenza a questo progetto
Di essersi lasciati distrarre da compiti certamente importante
Ma in definitiva secondari
Rispetto all'opera di costruzione di un nuovo soggetto riformista per l'Italia
Allora io trovo qui il cuore di un programma di lavoro coerente
Costruire una grande forza del socialismo europeo riformista e combattiva
Significa pensare il nostro radicamento nella società in questa chiave
E chiaro che una grande forza di sinistra deve rappresentare il lavoro
è giusto
Ed è giusto il richiamo
Ma
Questo programma è una sfida
Quello che non mi persuade lo dico sinceramente
E che noi ce lo diciamo come il richiamo ad un gruppo dirigente che se l'è dimenticato
Per qualche ragione misteriosa
O non detta o
Definitiva perché si è allontanato dagli retti principi
Io credo che si fosse così tutto sarebbe più facile
Rappresentare il lavoro è la sfida più complessa
Perché significa rappresentare la trasformazione della società la complessità del lavoro
è una sfida
è legittimo che i compagni della CGIL ci richiamino a questo direi che in modo egualmente l'aggettivo mai potremmo richiamare i loro perché il problema in qualche modo è comune abbiamo città
Esiste un problema di rappresentanza politica certo ma anche sociale e del lavoro
Si è rotta una un automatismo di appartenenza
Una parte del nuovo mondo del lavoro trova a destra una risposta ideologica sbagliata e illusoria ad una domanda di autonomia e di libertà
è una sfida che noi proponiamo stessi
Ma davvero io vorrei dire se non abbiamo fatto la legge sul lavoro atipico sulla rappresentanza cioè di peso dalla cattiva volontà
Ma no io me lo ricordo l'Ulivo era diviso
Non avevamo la maggioranza per fare e l'Ulivo era diviso anche perché i sindacati erano divisi la verità è molto più complicata
E non basterà un richiamo
Una tiratina d'orecchi per mettere il partito sulla giusta strada
La vicenda è stata più complessa più sofferta intorno a questi nodi
Io sento il bisogno che noi torniamo a ragionare dell'unità sindacale come condizione dell'unità del mondo del lavoro perché altrimenti
Nessuna intransigenza di un gruppo dirigente ci darà
Meno che mai dall'opposizione le leggi di cui abbiamo bisogno ma neppure dal governo perché ripeto il centrosinistra su questi nuovi non era unito
Costruire una grande forza riformista significa anche lavorare nella cultura politica
Il modo di pensare la politica
Senza
Liberandoci dei residui di un passato
In cui abbiamo talora oscillato tra antagonismi e ansia di legittimazione
Significa formare dei quadri
Sviluppare una ricerca mettersi in sintonia con il dibattito del socialismo europeo
E con lo sforzo compiuto dal socialismo europeo per tornare ad essere forza di governo dopo le sconfitte subite
Dalla rivoluzione neo conservatrice da un fondo possiamo fare tesoro di quell'esperienza e non è necessario che ripartiamo da dieci anni fa
Non è obbligatorio
Che ripercorriamo tutto il lungo cammino diciamo che ha condotto il partito laburista
Da
Dalla minorità al Governo o che ha portato i socialdemocratici tedeschi a riconquistare una posizione di governo quella esperienza può essere per noi un punto di riferimento non dico per copiare ma certamente per tenere conto di come uscendo dalla crisi della vecchia esperienza dal vecchio blocco sociale quel Faris sta diciamo le socialdemocrazie europee hanno saputo riprendere una capacità di governare
Secondo valori di giustizia sociale di equità i grandi processi di trasformazione e di modernizzazione
Vedete io credo che
Un'operazione di questo tipo
Condotta con coraggio con chiarezza aiuta
Fortemente anche il nostro rapporto con l'Ulivo
Vedete
Se è chiaro innanzitutto a noi
Che l'Ulivo non è il luogo in cui svanisce l'identità della sinistra e le sue ragioni
Se è chiaro innanzitutto a noi che l'Ulivo e il grande soggetto politico in grado come qui è stato detto di valorizzare anche nuovi protagonismi civili dell'alternativa
Ma noi ci stiamo con l'orgoglio di una identità forte direi persino di una missione che è quello di costruire un legame tra il centrosinistra italiano e il centrosinistra europeo io visto che nella nel fervore della nascita della Margherita
Un estimatore troppo zelanti ha detto ma d'altro canto meno male con la c'è la Margherita d'altro canto ovunque c'è il bipolarismo c'è una forza di centro che guida l'alternanza
Veramente a me non risulta mi risulta invece che non c'è Paese europeo in cui l'alternativa politica
Non si impernia su una forza del socialismo europeo
Questo davvero non c'è
Ma il fatto che non ci sia non risolve di per sé il nostro problema che è dimostrare e qui in questo Paese in nell'Ulivo l'utilità di una forza del socialismo europeo
E di un legame tra l'Ulivo e il socialismo europeo
Vedete
Io credo che dal nostro congresso dal nostro dibattito deve venire fuori una spinta senza riserva
Verso il rafforzamento dell'Ulivo delle sue strutture delle sue regole democratiche della sua capacità di coinvolgere pienamente quella parte della società chi ha fiducia in noi che vuole opporsi a Berlusconi
E vorrei anche dire che l'Ulivo non si riduce alla somma dei DS più la Margherita
E guai se noi ne diamo un'interpretazione così riduttivo
E vorrei anche aggiungere lasciato meno dire che non mi persuade una visione dell'Ulivo per cui c'è il centro e la sinistra
Nella logica di una divisione del lavoro che a me appare molto schema
Fatico a vedere in Francesco Rutelli il centro inteso in senso tradizionale
E penso che anche noi siamo una sinistra moderna
Che ritiene che fare il proprio mestiere significa anche cercare di conquistare i ceti medi più avanzati
Essere presente nel mondo dell'impresa e non confinare assi nella rappresentanza dei ceti tradizionalmente legati alla fine
E allora
Vedo io l'Ulivo come un punto di incontro tra diverse tradizioni riformiste
Le quali tra di loro collaborano innanzitutto e competono nella ricerca di risposte efficaci
Alle sfide della modernità e del cambiamento
Io credo che la tradizione del socialismo abbia molto da dire
Vedete noi abbiamo vissuto in questi giorni torno un attimo su questo tema la vicenda del G otto
Ne abbiamo discusso ora in Parlamento anche proprio del G otto
Anche dei successi della presidenza italiana
Di cui
Ministro Ruggiero con molto garbo
Ha riconosciuto anche i meriti a chi lo aveva preceduto dice e io mi sono permesso di interrogarlo dico sì lo so che è venuto a Kofi Annan ma quello era stato invitato qualche mese fa
Sì è vero che c'è stato un incontro con i rappresentanti dei Paesi più poveri ma questo è stato preparato dal governo dell'Ulivo
è vero che abbiamo preparato il G otto anche discutendo per la prima volta con le organizzazioni non governative l'abbiamo fatto anche insieme a Firenze ma questo
Abbiamo fatto noi da voi vorremmo sapere lì poi alla riunione che risultati ne avete tratto nessuno ecco allora
Ma vedete
Il punto qual è il punto è che
La grande manifestazione
Segna un bisogno di partecipazione e di democrazia
Innanzitutto è questo il tema il luogo delle decisioni sfugge al controllo dei partiti e dei movimenti dei parlamenti
Ed ecco che un nuovo movimento vuole esserci laddove si incontrano impotente
Anche perché
Questo tipo di consesso internazionale
A PRA appare privo diciamo di controllabilità di accountability come dicono gli inglesi
E la gente vuole essere lì intorno a fare sentire la sua voce
Questo è
Un fatto che deve essere colto come un segnale importante positivo
Ma se questa voce diventa soltanto una voce di impotenza e di rabbia
E se cioè la globalizzazione diventa soltanto il luogo dove cioè da una parte un potere imprese sfruttabile dall'altra parte una protesta che diventa impotenza rabbia violenza
Allora si chiude ogni spazio per la politica e per il riformismo
Il nostro compito proprio allargare quello spazio
Ed è anche per questo vedete che solo il socialismo può tentare questa sfida non foss'altro per il fatto banale che il socialismo del quale non siamo parte l'unico movimento politico che abbia un respiro mondiale
E che possa quindi ambire a portare la politica sullo stesso piano della globalizzazione dell'economia e della finanza
Ecco
Io credo che la via sia traccia
E che intorno a questa scelta fondamentale
Noi la dobbiamo arricchire
Questo lo farà il congresso la mozione
Di spunti programmatici
Di idee più concrete sulla struttura la natura del partito
Io sono molto d'accordo sull'idea di un partito federale
Ma anche qui dobbiamo stare attenti a non declinare questa esigenza di innovazione come se fosse soltanto il tema di un rapporto tra gruppi dirigenti centrali gruppi dirigenti periferici
Cioè bisogna che questo tema del partito arrivi
All'utente finale cioè che quel cittadino che deve ritenere insieme appassionatamente e duttile tornare a mettere piede in una sezione di partito
Io l'ultima cosa che voglio dire è questa ragione Giuliano Amato quando dice il congresso dei DS una tata
Questo non vuol dire che il congresso dei DS deve rimanere sospeso nel vuoto congresso congresso decide una linea gruppo dirigente
Ma è una tale
Se abbiamo in mente quella sinistra più ampia
Se abbiamo in mente quella processo di costruzione di una forza del socialismo europeo che vada oltre i confini attuali del nostro partito dobbiamo necessariamente riconoscere che il nostro congresso è una tappa
Non dobbiamo buttare via ciò che abbiamo alle spalle
Io non lo dico per me
Ma io dico quando noi
Noi non possiamo più permetterci di prospettare il nostro dialogo con altre forze oltre i DS come un dialogo fra ex comunisti e altri perché noi non siamo più soltanto gli ex comunisti
E per quanto il risultato di quel processo di rinnovamento sia stato modesto sul piano quantitativo
Tuttavia
Sul piano della qualità di questo partito
Noi oggi abbiamo fra Dinoi
Compagni e compagni che sono portatori di altre storie della sinistra italiana
E questa è una ricchezza
E non possiamo deprimere questa ricchezza come se il rapporto con le altre storie della sinistra italiana forse solo fuori di noi
Cancellando quell'esigenza ancora incompiuta di rendere pieno il Processo di convivenza fra quelli che sono dentro di noi il che già e anche un modo di parlare all'esterno e di rendere più convincente il dialogo con gli altri
Ma detto questo detto questo io sono del tutto persuaso
Che dobbiamo lavorare per andare oltre e nessuno più di me più tra tutti i richiami che mi vengono rivolti questo nato e trovo buffo disatteso perché D'Alema
Si deve togliere di mezzo perché questo c'è Giuliano Amato io sono contento Richard Marx anche qui
Come direbbe compagno Tortorella vittima delle mie macchinazioni diciamo
Onestamente
Se c'è uno che oggi si è speso per riaprire questo dialogo con le personalità più significative della tradizione del socialismo italiano sono io ecco comunque giusto anch'e un eccesso di successo
Però io credo venete e questa è la io ho letto con interesse il documento di di Morando di Petruccioli degli altri compagni che contiene tanti spunti interessanti giusto
Ma lì non mi persuade ma non per una ragione né personale né di orgoglio di partito
Noi forse dice Giuliano abbiamo sbagliato abbiamo dato l'impressione di volere cooptare fra Dinoi le altre tradizioni del della sinistra italiana e questo non va bene
Ma non si può neppure pensare che adesso ci copta tutti Giuliano Amato onestamente diciamo con il massimo del rispetto e dell'amicizia io verso Dio
Cioè noi dobbiamo costruire un processo che sia una sorta di costituente degli eguali
In cui e vorrei dire a Turci che mi accusa di essere il rappresentante di una via comunista la socialdemocrazia
Badate che un qualche sentiero tra la storia del PC e il socialismo europeo ci deve essere perché se non c'è questa via
Noi non ci si può che il primo alcuni milioni di persone
Allora io credo che noi dobbiamo vivere questo processo ulteriore nel con grande umiltà
E con grande consapevolezza che tutti siamo necessari agli altri
E che ripensare la storia della sinistra italiana in questa chiave significa anche pensare acciocché il vivo e non soltanto acciocché morto
In questo senso
Le discontinuità sono importanti ma una volta troppe discontinuità confondono le idee
Detto questo compagni io io voglio dire una cosa di carattere personale
Io ho deciso in questa vicenda congressuale
Di fare la la parte che mi avete affidato non firmai come presidente del partito alcuna mozione all'ultimo congresso
Non firmerò alcuna mozione
All'ultimo congresso tuttavia mi schierare
A sostegno della mozione del compagno a Veltroni
Lo feci senza riserva
Ma
Nella posizione di un compagno che per il suo ruolo allora ero presidente in quanto presidente del Consiglio ora lo sono in quanto mi avete eletto a marzo cambia poco per il suo ruolo riteneva non giusto
Iscriversi nell'agone di un confronto legittimo e necessario egualmente questa volta io darò un contributo
Io io credo che questa iniziativa getti le basi di una nuova maggioranza del partito non nuova perché cambiano le persone Testori le persone saranno quelle che saranno d'accordo non spetta a me stabilire che ci deve essere chi non ci deve essere ma nuova nel senso della rinnovata chiarezza nel senso della capacità di dare una risposta all'altezza dei problemi che oggi si può
Maggioranza del partito deve avere un capo e questo capo deve essere segretario del partito
Questa è la logica di un partito democratico
Per quanto mi riguarda da questo punto di vista io riconosco appieno tutte le qualità per giocare perché
Badate
C'è una critica ingiusta che gli è stata rivolta
Quella ingiusta quella di essersi candidato anzitempo
è stato un atto di onestà e di trasparenza
Tutti sapevano che Fassino era impossibile candida
E mettersi lì inattesa di raccoglie che venissero i commissari sei forse sarebbe venuto in misura anche più larga diciamo
Sarebbe stato un atto meno limpido di quello di mettersi in gioco di presentare le sue idee e di misurarsi lei alle con infatti
Io conosco Fassino dal lontano mille novecentosettantacinque e questo non è un buon segno naturalmente segno di un certo invecchiamento del gruppo dirigente penso che questo debba essere un grande problema che ci porta
Persona come lui stesso ama dire
Libera e indipendente
Che in diversi momenti anche importante della vita del partito ha avuto posizioni diverse dalle mie
E anche di aperta battaglia politica
è un uomo al quale riconosco coerenza lealtà
Spirito unitario
Anche la capacità di governare il partito in modo da svelenire il clima anche in questo le capacità di una persona che vanno persino al di là
Anche per rapporto personale lui gli acconti molti
Al di là anche delle diverse opinioni politiche
E credo che possa essere un buon segretario del partito
Io
Darò un contributo
Di riflessione
Voglio lavorare per l'unità della sinistra e per l'unità del nostro partito
Voglio lavorare nella misura delle mie possibilità per contribuire a un rinnovamento delle idee della sinistra
Non non voglio gestire non sono dietro a niente non non non non organizzo correnti non organizzo complotti diciamo ne temo quelli contro di me perché la lotta politica legittima
Questo voglio chiarire nel modo più netto
Però
Siccome mi è stato chiesto anche da più parti di giocare fino in fondo il mio ruolo di presidente del partito voglio provarci
Presidente del partito non significa nascondere proprio bene
E galleggiare sopra la discussione politica mie opinioni sono qui
E il mio voto congressuale e questo
E tuttavia
Presidente del partito significa in qualche modo ascoltare con attenzione anche le altre ragioni che si manifestano le parti
E cercare di
Nella misura delle mie possibilità
Lavorare per una unità poi di cui c'è bisogno nella chiarezza
Questo ha voluto dire per sincerità su parlato a lungo ma anche perché poi nel dibattito congressuale parlerò di meno
Ma voglio dirlo sono contento che questa sempre ringrazio tutti quelli che sono venuti voi finisce avvolta nelle assemblee che ringraziamo soltanto quelli che mandano i messaggi diciamo
Ringrazio tutti quelli che sono venuti e
Avverto voglio dire
C'è
C'è una volontà di riprendere il cammino ecco c'è una volontà di riprendere il cammino c'è anche una reazione ironica profitto per ringraziare tanti compagni che hanno voluto rivolgermi messaggi di di di affetto di solidarietà sa anche qui senza drammatizzare però sono cose che fanno piacere
Questa Assemblea apre una fase nuova nella discussione congressuale
E io voglio dirlo anche una fase più seri
Perché un grande partito per valorizzare le differenze
Ma non frantumarsi ha bisogno di una maggioranza che si prenda la responsabilità di governare e io credo che oggi quindi prende le mosse questa maggioranza
Compagne e compagni adesso la parola ringraziandolo giustamente ci ha ricordato accompagna D'Alema per le presenti avevamo fatto all'inizio la parola per le conclusioni di questo nostro incontro al compagno Pier Luigi Bersani
E ho compagni prendo pochi minuti
Le riprendo riprendo pochi minuti l'olio anch'io ringraziare per la partecipazione ampia e qualificata questo invito
Anche i tanti tanti che senso mandar messaggi formali sono fatto solo per l'adesione
Continueremo a lavorare non ricordava Lorenzetti avremmo settimana prossimo incontro con i gruppi parlamentari prenderemo anche altre iniziative
Volevamo sostanzialmente dare presentare qualche elemento di un programma politico utile al percorso congressuale
De su cui ci siamo trovati abbastanza bene però fuori per cui per molti è un mondo difficile per la finestra per i DS
E noi sentiamo il pericolo questo dentro questa situazione
Crediamo che l'unica possibilità vera
Per mettere rimedio lo stato di cose e riprendere davvero il cammino sia quello lo diceva adesso D'Alema di determinare una sul politico solido innovativo nel quale possono riconoscersi tante
E tanti compare perché senza di questo comunque la si rigiri noi rischiamo pare
Di questo asse politico non abbiamo la ricetta
Siamo qui per discutere crediamo di aver relazione Fassino testimoniava di elementi essenziali
Altri possiamo costruire lì assieme
E dialogando anche con chi non è qui
Perché io vorrei che fosse chiaro una cosa conclusioni questa serata
Noi non siamo una corrente
Anzi vorrei che le nostre iniziative avessero il sapore di una critica
Al correntismo
Perché nessuna corrente potrebbe salvare questo partito dare una prospettiva una funzione per la società italiana
Noi sentiamo occultamento e che senza uno spirito di solidarietà di collaborazione e anche di affetto comune verso questa sottrazione politica che chiamiamo DS non abbiamo prospettiva questo ce lo dicono i compagni più seri
Più solidi più saggi più impegnati quelli che guardano più avanti voi siete dei territori conoscete sapete bene qualche voglio dire
Ecco anche noi la pensiamo come loro
Deve essere bandito ogni spirito di fazione ogni Dussin che la sera certo abbiamo bisogno di dare al nostro partito una linea una direzione di marzo è una struttura efficiente
E quindi dobbiamo raggrupparsi attorno a delle idee possibilmente chiare
Da mettere a confronto fra noi
Così che non ci sia più confusione delle lingue anarchia dalle posizioni
Paralisi di iniziativa politica per dirla chiara così che almeno se c'è da prendere le prendiamo da una parte solo e non da tutte e due come ci è successo recentemente
E quindi anche i compagni più saggi sanno che di questo c'è bisogno per non morire
Ma questo non significa che l'idea e debbono poi Rossi ficcarsi in Fazio
Tanti ne hanno parlato oggi ricordo intervento di locali cordoli intervento divisa il congresso spero discuterà di questo ma già da oggi dobbiamo muoverci con questo spirito
Rivolgersi ai tanti che hanno la stessa preoccupazione
Raggruppati attorno alle idee significa anche che chiunque deve saper collaborare a tutti i livelli senza competere
Laddove grosso modo le idee convergono perché noi stavolta non abbiamo più margini per permettersi lussi di questo genere
Noi oggi abbiamo avanzato punti
Mi pare chiari su nodi cruciale
Punti che non si possono aggirare il dibatto politico capisaldi di un asse politico
Io in cinque minuti ribatto due o tre chiodi di questa secoli
Allora affermiamo o no una forte esigenza di innovazione di cambiamento discontinuità rispetto l'esperienza di questi anni
Sì lo affermiamo lo sottolineiamo pensiamo di interpretare questa esigenza con le nostre idee
I limiti intenzione non solo o tanto dall'esperienza di governo che tutti possiamo e dobbiamo rivendicare che ci pensa già Berlusconi Zarkawi smontarla
Ma i limiti della fase che ci ha visti al governo
Sono stati i limiti seri
Se al di là dell'elenco degli errori limiti fondamentalmente lo abbiamo sentito riunione di oggi fondamentalmente di innovazione politico
I temi così Betti del riformismo senza popolo del riformismo dall'altro della disarticolazione nostro campo di forza e così via sono temi che ci riportano lì in sostanza
A differenza di tutte le altre forze sesso europea di qualcun altro e forse non è neanche la sinistra
Europea noi ci siamo trovati a mettere i Carlo del Governo davanti ai buoi dell'innovazione politica profonda necessarie per noi per il centrosinistra e per l'Ulivo da qui la debolezza di radicamento di visibilità
Dissenso di marzo di coesione da qui molti errori che si vedevano ma che non potevi evitare questo è il punto è scorso poi non ce ne sono dobbiamo mettere mano a questa innovazione fare del cammino
E dobbiamo mettere sostanzialmente fatto devo dire uno cosiddetto pragmatico Emiliano dobbiamo mettere un sogno nuovo davanti a noi
Un sogno nuovo dobbiamo produrre un progetto per la società italiana nel quale sia riconoscibile qualcosa dei nostri valori fondamentali e peculiari
E allora questa domanda che ricorre ricorrerà nelle prossime settimane
Quali innovazione con quali riferimenti sociali con quali obiettivi questi un altro punto clou passino se n'è occupato mi pare ottimamente
Questa è una domanda comunque sacrosanta purché non sia fatta mettendo in esami cromosomi piuttosto che le idee perché allora sarebbe drammatico se uno nuovi sinistro e così via ma mettendo confronto ed è una domanda sacrosante
Ora tranquillizziamo ti su questi io credo che non possa esserci sinistra
Senza un sentimento acuto dell'uguale libertà dell'uguale dignità
Di tutti di tutti gli uomini queste il nostro valore fondamentale non ce la Mikado quindi il nostro punto di vista il riferimento essenziale profondo non può che essere quello dei deboli di quello dei subordinati
Quello dei discriminati del mondo di casa nostra
Cioè il punto di vista della cittadinanza il punto di vista del lavoro e e di chi lavora o cerca di chi lavora lo perde le molteplici forme
Che sono a rischio disarticolazione abbiamo parlato
Io non vedo una sinistra possibile che non si metta questi panni
Che sono anche largamente quei panni del valore sociale del lavoro non c'è dubbio
Ma abbiamo detto non vediamo nemmeno una sinistra che a partire da quei punti di vista non si propongo un miglior destino per l'insieme la società per far funzionare meglio rapporti collettivi della civilizzazione e quindi questo miglior destino significò una reciprocità fra lavoro e impresa
E fra diritti singoli e diritti collettivi tra rappresentanze generale crescita sociale questo è il senso solo cose anche banali ma val la pena riprenderle questo è il senso il ruolo e la funzione il banco di prova fondamentale di una sinistra politica
E questo è il punto di vista una sinistra politica come giustamente si ricordava Casadio che un punto di vista diciamo così che è diverso né un ordine diverso da quello donato associazioni quando lo stesso sindacato quindi sostanza con oggi noi ci diciamo
Che noi saremo noi stessi
Gente di sinistra ma non si fa
Ora più precisamente nessuno può pensare
A una sinistra che sia di sinistra può pensare come recita il documento giustamente del dei compagni la CGIL al mercato come fine
Questo non lo penso neanche la dente gran parte della destra
Nessuno pensa può essere è un terreno di gioco
Anche esso sempre da ridefinire riformare quindi mercato sì ma non in questo modo non così queste l'istinto fondamentale del Riformista credo del Riformista di di sinistra
E a cominciare naturalmente dal mercato globale perché molte delle cose che ci stiamo dicendo sulla famosa globalizzazione alla fine si riducono largamente al tema di una riforma di un mercato globale
Controllo per esempio dei corsi monopolistici delle materie prime
Funzioni proteste sionisti che nei mercati agricole cominciare dall'Europa
Superamento di paradisi fiscali possibilità di accompagnare con misure anche di ingerenza amministrativa dei regimi di aiuti da parte di organismi internazionali sono temi di riforma del mercato
E son temi che disturbano anche Noemi alimenta di pronunciamo e quindi fuori dal pietismo della politica come mozione dobbiamo dire che se vogliamo riformare il mercato globale dobbiamo tirarci in casa qualche problema di riforma del nostro mercato
E qui c'è la possibilità di un autonomo punto di vista nostro e l'abbiamo detto tutti
Che che sia comunque un un punto di vista che sta in prima linea del dialogo i movimenti rifiuta la violenza terreno della democrazia come si ricordava D'Alema è una una cosa non estranea diciamo don dovrebbe essere estranea al nostro istinto vi come si governa un rapporto la sinistra politica ma in movimento
E attualmente questo tema della riforma del mercato si porta anche nel nostro nazionale e locale
E dobbiamo avere una nostra idea di questa riforma
Mercato fatto di parità di condizioni di pluralismo
Di civilizzazione relazioni sociali d'impresa di protagonismo dei lavoratori la voce dei cittadini dei consumatori e degli utenti
E in particolare tecniche di equilibrio fra competizione coesione versioni Fassino c'è una parola coesione
Perché ormai qui siamo a un punto c'è ormai una letteratura su questo punto globalizzazione vuol dire portar competizione la porta di casa dei Paesi ricchi e sviluppa e quindi questa mobilitazione ti promette una crescita occupazionale del reddito e così via ma sempre di più ciascuno deve farsi la strada da sé deve cercare da sei propri percorso il proprio destino
E qui dobbiamo infilarci nove e qui deve esserci la sapienza la capacità di produrre coesione badate qui bisogna intendersi al concreto si tratta come stiamo facendo con tutti i nostri amministratori locali di far fluire un centro storico a tutti i ceti e tutti i cittadini
Sei si tratta di mantenere un livello significativo della contrattazione nazionale si si tratta che di queste cose si tratta di non separare le generazioni gli anziani i giovani si tratta di questo
Nella contrattualistica del lavoro nella fabbrica certamente nell'Uefa altrettanto questi sono i problemi che abbiamo di fronte
Si tratta di trovare per i multiformi lavori multiformi tutele che però abbiano in comune di nomina torna su una logica non siamo solo al a a al al bisogno siamo anche al come se leggiamo nella nelle parole di Fassino e se abbiamo ascoltato poco fa anche l'intervento di di Giuliano di Giuliano ma e quindi e che si tratta ad esempio di avere dei rapporti sociali che inglobi i mutamenti che via via sì produci producono anche con le politiche di riforme guardate che in questi giorni cosa che nessuno bizze se fatti contatto degli elettrici il contratto di settore che letizia che affronta il tema di un settore sottoposto a processi di liberalizzazione questo significa qualcosa dal punto di vista è quello che stiamo dicendo e spero che sia un segnale importante anche per altri appuntamenti contrattuali che che abbia e questo equilibro fa competizione e coesione e anche il tema del nuovo universalismo le politiche sociali più conto risposte classiste colpevole corporative
E qui
C'è un'antica nostra tradizione parità di risposta a parità di bisogno di fronte i bisogni fondamentali
Progettava adesso è più difficile tuttavia è possibile e noi dobbiamo affermarlo come valore
Di una sinistra che è nata su ideali di uguaglianza
E allora attenzione questo vuol dire non pubblico-privato è perché questo è uno dei che ma non è il tema il tema è Mecacci è determinare dei meccanismi che garantiscono cuore
Minime regole il massimo di libertà d'accesso i cittadini compatibile col criterio universalistico la parità di risposta quarta di bisogno quindi governarsi anche l'offerta dei servizi fondamentali istruzione scuola
E e così via da con questa capacità con questo tratto di innovazione ora io credo verso questi sono alcuni tratti non voglio farla più lungo però voglio prendere una cose che diceva ancora amate che riprendeva anche se per altri versi D'Alema io sono convinto io credo che finito il secolo la sinistra
Deve mettere davanti a sé come sogno le proprie radici più profonde
Cioè le radici di una sinistra che è nata non è nata all'ombra dello Stato ricordiamocelo sempre nata al protagonismo delle forze nella società nel mercato anche esso da riformare
Una sinistra che ha pronunciato l'uguaglianza che ha pronunciato l'emancipazione
Una sinistra i diritti di cittadinanza
Una sinistra che ha una vocazione nel locale ma un destino nel globale che non accetta non si arrenda le ingiustizie del mondo
Ecco io credo che descrivere il nostro sogno nelle nostre radici profonde sia un modo non burocratico ingegneristico di affrontare quell'appuntamento con le forze a sinistra riformatrice riformista coi movimenti nati da logiche di emancipazione dei diritti delle tutele e così via senza appunto fare solo operazioni cinesi che pure vanno fatte naturalmente
Io ho un mio pensiero finché nel nostro Pantheon
Non ci saranno le facce i protagonisti di tutta la storia della sinistra dalle sue origini finché non prenderemo atto che il secolo sia davvero chiuso
Se ha davvero chiuso io credo che questo essere la sinistra europea per noi sarà difficile però vedo le condizioni per fare questo sforzo in avanti solo a condizione che ci consenta un volto amichevole verso gli altri riformismi
L'abbiamo sentito
La Margherita
Porti a sintesi ce l'auguriamo il suo diciamo punta una sintesi nuova diciamo le tradizioni moderate tradizioni radicale democratiche sono presenti
O democratico radicali perché abbiam meglio son presenti nel nostro Paese
Abbiamo noi nostro compito da fare abbiamo sentito non ci sono divisioni di campo predeterminata ogni riformismo porti il suo sapore il suo radicamento i suoi valori
C'è un rapporto di collaborazione mutazione l'Ulivo deve fare da ponte fra i riformismi dovremmo aver proposte nostre non bisogna farsi tira per la giacca non ne vedo la ragione
Per cercare di materializzare strutturare quel tanto che serve all'Ulivo presso il ponte dei riformismi e quindi avere diciamo la sintesi di coalizione
Infine non ci siamo sottratti e chiudo cui la sulla questione cruciale che sentiamo essere cruciale che quella del del partito
Allora noi
Ecco ci sono ci sono stati due o tre accenni sul tema
Io voglio ribadirlo noi
Mi pare che passino dicesse con grande chiarezza noi vogliamo un partito vogliamo un partito con la p minuscola
Ma che sia un partito
E questo non deve suonare in nessun modo
Né come remora al processo di convergenza delle forze della sinistra
Ne come diciamo illusione del tema sul quale spesso ci siamo appassionati in modo non sempre concludente della cosiddetta forma parti
Perché secondo me noi se non c'è un partito non può esserci una forma partito e neanche può esserci un percorso di conversa
Quindi
Questo partito con la p minuscola deve avere dei meccanismi collettivi di funzionamento
Deve mettere in equilibrio giusto il tema delle are col tema della rappresentanza e anche dell'esperienza reale dei territori
Deve mettersi in condizione di favorire un cambio di classi dirigenti anche generazionale dal punto di vista dei sessi ma il tema che porti popolo le compagnie un tema evidente ecco deve essere un e con qualche forse anche accorgimento statutarie potremo aiutare questo popolo cioè sopra un processo che non avviene
Naturalmente con delle norme statutarie avviene con un discorso politico con una battaglia politica e con la generosità che tutti dobbiamo avere di non sentirci una corrente ma di esserci al servizio di queste attenta attivo
Di riprendere il cammino ecco
Io mi fermo qui continuerà la discussione come dicevano i prossimi giorni dovremo farla nel vivo della campagna di o della battaglia di opposizione
Certamente Berlusconi è più forte del novantaquattro ha più parlamentare gli ha più alleanze sociali però attenzione secondo me questo mese ci dice che la cultura di governo grosso modo è quella del novantaquattro e quindi quando quando Giuliano Amato dice va be'ragazzi non è che non non posso non possiamo farla è una bella patata opposizione cavando c'è anche qualche soddisfazione io quello che possiamo farla e credo che possiamo farla contemporaneamente al nostro impegno
Congressuale
La strada che abbiamo davanti non è Brera secondo me e secondo la mia opinione
Noi abbiamo problemi che non si risolvono con un colpo solo con con così con un colpo di genio con una sola mossa adesso dobbiamo mettere fare i primi solidi passi sulla strada giusta
Io sono certo che ci aiuterete tutti ad aprire un dialogo ma aprirlo davvero fuori e dentro il partito sui punti essenziali che oggi la relazione di Fassino vi consegnata grazie