Sviluppo economico e benessere - Intervento del Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi

Prina politica prego Governatore
Prima
Prima di iniziare direi da parte
Formale di testa
Di questa lezione certo mi direte molte ragioni per cui
Oggi sono grato a tutti voi
Naturalmente la prima cioè l'onore che mi viene fatto avendomi invitato in questa occasione
La seconda è però un ricordo
Professionale
Con Giorgio sua
Ma anche personale l'amicizia con Silvano va indietro direi agli anni quasi direi dell'adolescenza
Quindi di questo anche sono non sono molto grato ma la terza ragione anche questa per me è un luogo pieno di
Di ricordi e di emozioni
Ricordi di
Colleghi che
Hanno insegnato qui a lungo io guardavo da
Giovanissima assistente prendere il treno da Roma pervenire ad Ancona
Particolare un collega che mi ha particolarmente caro
Chiave più con noi chiara Fausto Vicarelli
Ma poi tanti di voi amici
Con cui io diviso l'esperienza di una vita
Che anche quelle sia quelle professionali sia quelle umane con cui stavo pensando alle date dei concorsi a cattedra
Di alcuni di voi e sono sono le stesse generano per iniziare Gerson ricordi che in un certo senso sono lontani perché le esperienze professionali che ha avuto poi sono state diverse
Ma sono invece nello stesso tempo molto vicini da un punto di vista anche affettivo e questa è l'occasione che me li ha portati
Ve li ha portati ancora più vicini
Signor Presidente della Regione Marche onorevoli esponenti del Parlamento
Signor Sindaco di Ancona
Magnifico Rettore dell'Università Politecnica delle Marche signori Corrado e Silvana
Autorità signore i signori
Il nome di Giorgio FUA
è intimamente legato agli studi sullo sviluppo economico
Ricordiamo come il responsabile del gruppo di lavoro italiano nel grande Progetto Internazionale di Ricerca sullo sviluppo dei Paesi industrializzati coordinato da Simon consulenze mossa bravi x
Ah FUA siamo debitori della ricostruzione dei conti economici per l'Italia unita ancora oggi punto di riferimento per gli studiosi
Io dobbiamo anche fondamentali approfondimenti metodologici come lo studio sull'indice catena del prodotto interno lordo italiano pubblicato più di dieci anni prima che l'Istat lo adottassero
Al suo contributo farà riferimento la Banca d'Italia negli studi per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell'Unità del nostro Paese
Fu attende uno dei suoi più importanti interventi in occasione della lettura annuale dell'Associazione il Mulino nel
Mille novecentonovantatré
è da quel saggio che ho ripreso il titolo di questa relazione
Secondo le stime del Fondo monetario internazionale la quota dell'area dell'euro del PIL mondiale pari nel due mila diciotto per cento a parità di potere d'acquisto scenderà al tredici del due mila quindici
E lo stesso periodo la quota dei Paesi emergenti asiatici raddoppierà dal quindici al ventinove per cento non tanto a causa della crescita della popolazione
Quanto per l'aumento del PIL per abitante che passerà nel due mila quindici al venti per cento di quello dell'area dell'Euro mentre era solo l'otto nel due mila
è sufficiente questo dato per descrivere il mutamento radicale negli equilibri economici mondiali
La nostra economia ne risente più di altre
Essa manifesta da anni un'incapacità crescere apparsi sostenuti
L'ultima recessione ha fatto diminuire il prodotto interno lordo italiano di circa sette punti
Abbiamo subito un ideale un'evidente perdita di competitività rispetto i nostri principali partner europei
Tra il novantotto del due mila otto nei primi dieci anni dell'Unione monetaria il costo del lavoro per unità di prodotto nel settore privato è aumentato del ventiquattro per cento in Italia del quindici Francia ed è addirittura diminuito in Germania
Questi divari riflettono soprattutto i diversi andamenti della produttività della produttività del lavoro ma non solo
In quel decennio secondo i dati disponibili la produttività è aumentata del ventidue per cento in Germania del diciotto in Francia solo del tre in Italia
Queste misure della produttività sono in corso di revisione probabilmente vi sarà qualche aggiustamento rispetto alle cifre che io vi ho dato ma non credo che cambi il quadro di fondo
Nello stesso periodo
Il costo nominale di un'ora lavorata è cresciuto in Italia del ventinove per cento più che in Germania dove cresce del venti molto meno che in Francia dove cresce del trentasette per cento
La maggiore inflazione italiana contenuto i salari reali Alia allineando nella dinamica quella tedesca cioè i salari reali italiani crescono come quelli tedeschi solo del tre per cento in dieci anni
Ma in Germania le retribuzioni orarie medie all'inizio del periodo erano oltre il cinquanta per cento maggiori delle nostre
In Francia le retribuzioni reali orarie sono aumentate del sedici per cento
Quindi produttività in declino salari reali più o meno fermi
Per dieci anni
Per comprendere le difficoltà di crescita dell'Italia dobbiamo innanzitutto interrogarci sulle cause del deludente andamento della produttività
I fattori sono molteplici alcuni sono simili a quelli che distinguevano il modello di sviluppo tardivo dell'Italia appena ricordato da Pettenati
Come lo definì FUA
I mercati e persistenti dualismo nella dimensione dell'impresa che nel mercato del lavoro
La loro origine stava per qua nella difficoltà di introdurre in modo generalizzato le tecniche organizzative produttive sviluppate nei Paesi leader
Ne derivava una segmentazione della struttura produttiva tra imprese moderne e pre moderne con ampie differenze di produttività che si riflettevano sulle retribuzioni
La dimensione media delle imprese italiane rimane ridotta nel confronto internazionale
In passato quando l'innovazione era prevalentemente di processo la piccola dimensione di impresa poteva dare flessibilità al sistema produttivo meglio se attraverso un'aggregazione in distretti
Oggi l'innovazione riguarda principalmente i prodotti e la loro diversificazione per le imprese più piccole si rivela sempre più difficile sfruttare le economie di scala e competere con successo nel mercato globale
Nel mercato del lavoro il dualismo si è accentuato
Primari diffusa l'occupazione irregolare stimato dall'Istat al dodici per cento circa del totale delle unità di lavoro
Riforme attuate diffondendo l'uso di contratti a termine hanno incoraggiato l'impiego del lavoro portando ad aumentare l'occupazione negli anni precedenti la crisi più che nei maggiori Paesi dell'area dell'euro
Ma senza la prospettiva di una pur graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari si indebolisce l'accumulazione di capitale umano specifico
Con effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità
Si aggiunge un problema di concorrenza nei servizi
Studi condotti in Banca d'Italia mostrano da tempo come la mancanza di concorrenza nel settore terziario né ostacoli lo sviluppo e crei l'inflazione
E se incide anche sulla produttività e la competitività del settore manifatturiero
Nel novantotto si presero misure di liberalizzazione del commercio al dettaglio
Documentando allora commesse favorisse ero in quel comparto l'occupazione la produttività e l'adozione di nuove tecnologie nelle regioni che poi attuarono queste misure che erano state decise a livello di Governo
Ma l'impegno a liberalizzare il settore dei servizi si è da tempo interrotto
Abbiamo ripetutamente richiamato l'attenzione sul più generale difetto nel nostro Paese di social capability
Il termine usato da FUA per indicare la mancanza e qui sono le sue parole di un quadro politico e giuridico di un sistema di valori di una mobilità sociale
Di un genere di istruzione
Di una disponibilità di infrastrutture tali da favorire lo sviluppo economico moderno
La crescita del prodotto per abitante in Italia si va riducendo da tre decenni
Siamo passati da un aumento annuo del tre virgola quattro per cento negli anni settanta
A uno del due virgola cinque negli anni Ottanta dell'uno virgola quattro negli anni Novanta alla Stasi dell'ultimo decennio
Talvolta viene notato come questi andamenti siano medie di un nord allineato al resto d'Europa e di un centro sud in ritardo
Ma così non è
Anche se le carenze di social capability sono più marcate nel Mezzogiorno e incontri e contribuiscono a spiegare i divari nei livelli di sviluppo civile ed economico la stagnazione della produttività
Del decennio precedente la crisi è stata uniformemente diffusa sul territorio
è quindi un problema del Paese
Nella lettura l'Associazione il Mulino FUA osservava che e di nuovo sulle sue parole
Oggi nei paesi ricchi dobbiamo smettere di privilegiare il tradizionale il tema della quantità di merce prodotta
Ed è di Care maggiore attenzione da altri temi cioè non possono più essere considerati secondari dal punto di vista del benessere collettivo
Tra gli altri citava l'equilibrio con l'ambiente naturale il senso di soddisfazione o alienazione che caratterizza il lavoro
Per FUA il reddito nazionale e il benessere collettivo non sono la stessa cosa
Il tema è di stretta attualità se ne sono recentemente occupate la Commissione dell'Unione europea in una comunicazione al Consiglio al Parlamento europeo
E la cornice non cemento nuovi canali performances social progresso nominato dal Presidente della Repubblica francese Sarkozy è presieduta da Joseph Stiglitz
Viene in queste due relazioni viene prefigurata una evoluzione dei sistemi statistici
Un'estensione della contabilità nazionale che tengano conto degli aspetti distributivi della ricchezza della qualità della vita e dell'ambiente
Istituti nazionali di statistica gli organismi internazionali come l'OCSE hanno avviato dei programmi di lavoro che avranno implicazioni importanti per l'analisi e per la politica economica
Proviamo io voglio dire facciamo finta
Usando le informazioni di cui disponiamo già oggi a chiederci
Se e come cambierebbe la lettura delle condizioni del nostro Paese alla luce di questo approccio più ricco
Per valutare il livello di benessere la Commissione Stiglitz propone di tener conto della ricchezza
Cioè del risparmio accumulato nel tempo dalle famiglie oltre che dei flussi di reddito e di risparmio scusate
E di diffusi di reddito e di consumo
Negli anni più recenti l'insicurezza dei rapporti di lavoro il ridimensionamento dei sistemi di protezione sociale pubblica
L'invecchiamento della popolazione hanno reso influssi di reddito percepiti e attesi
Meno regolari
La ricchezza via via assunto un ruolo sempre più importante di cuscinetto di sicurezza
Il risparmio accumulato essenziale nell'attutire gli effetti delle incertezze della vita nel farle se nel far sentire le persone meno vulnerabili
Il capitale materiale e immateriale di cui i giovani dispongono all'inizio della vita adulta grazie trasferimenti che ricevono dalla famiglia condiziona le loro scelte e i loro destini
Per questo come ho avuto modo di notare in passato è necessario analizzare l'evoluzione della ricchezza con la stessa attenzione che dedichiamo a quella del reddito
L'esame congiunto di reddito e ricchezza ci restituisce un quadro prima facie
Diverso da quello basato su un solo reddito
Secondo i dati dell'OCSE nel due mila sette prima della recessione globale l'Italia presentava il prodotto interno lordo pro capite più basso tra i Paesi del G sette
Pari al sessantanove per cento di quella degli Stati Uniti
Ma la ricchezza pro capite delle famiglie italiane era l'ottantotto per cento di quello di quella delle famiglie statunitense un valore superiore a quello servato in Francia in Germania in Giappone in Canada
Tuttavia questa analisi è irta di difficoltà metodologiche risultati cambiano molto a seconda della definizione del criterio di valutazione della ricchezza che si scelgono
Per esempio
Una corretta misura del benessere collettivo in un Paese dovrebbe guardare all'intero stato patrimoniale nel caso dell'Italia questo implicherebbe tener conto degli oneri fiscali connessi con il servizio dell'ingente debito pubblico
E così il quadro sarebbe sostanzialmente peggiore
Quassù ingeriva quindici anni fa che nei paesi ricchi è probabilmente più urgente studiare di nuovo le sue parole
Il senso di alienazione frustrazione pena o al contrario soddisfazione che si associa con lavoro parole appena ricordati
Che si associa con il lavoro che non la produttività e il salario
Egli quindi ci spingeva verso un'analisi fondata non solo sul metro monetario come
è in fondo anche quella cui ho appena accennato che considera la ricchezza
Quindi un'analisi più ricca più completa ma molto più complessa
è possibile costruire un indicatore composito di qualità della vita che abbia la stessa forza che il PIL possiede nel riassumere in un solo numero l'intera attività di produzione di merci e servizi di un Paese
Dobbiamo fare attenzione nel PIL i prezzi delle merci dei servizi ne rappresenta dei valori di scambio definiti dal mercato
In un indicatore di benessere questa funzione viene svolta dai pesi attribuiti alle diverse dimensioni della qualità della vita che vi entrano come componenti ad esempio
Dell'indice di sviluppo umano del diverbio al Programma delle Nazioni Unite forse il primo indicatore a sfidare la supremazia del PIL pro capite
Entrano compreso uguale tre componenti il reddito pro capite il livello di istruzione e la speranza di vita alla nascita
Secondo i dati appena pubblicati nel due mila dieci il valore dell'indice per l'Italia era
Zero virgola ottocentocinquantaquattro minore dello zero ottocentottantacinque della Germania lo zero novecentodue degli Stati Uniti ma molto vicino a questi
Rispetto a questi due Paesi un reddito pro capite del nove più basso viene in parte compensato da una speranza di vita più alta
La graduatoria le distanze fra i tre Paesi che si
Evincono dall'indicatore dipendono tuttavia cruciali mentre dal fatto che ha le sue tre componenti viene attribuito lo stesso peso
Non c'è un mercato che lo abbia stabilito si tratta di un giudizio di valore discendente da una specifica concezione del benessere quindi in fondo in fondo da una visione politica
La difficoltà di definire un indicatore oggettivo del livello di benessere ha indirizzato la ricerca verso misure soggettive
Basate sulla valutazione individuale chiediamo alle persone
Quanto siano soddisfatte della vita che conducono
Questo tipo di domanda pare anche nell'Europa nome tra un sondaggio di opinione condotto dalla Commissione europea fino dagli anni Settanta tra i cittadini della comunità
La quota di italiani c'è si dichiarano abbastanza o molto soddisfatti
Cresce la cinquantotto per cento del settantacinque all'ottanta per cento nel novantuno dall'ora oscilla intorno al trenta costante
Questa dinamica è allineata con quella del prodotto pro capite
Fino alla metà degli anni Novanta dopo l'indice di sollecitazione piega verso il basso più della decelerazione del prodotto per abitante
Non è agevole spiegare questa divergenza potrebbe riflettere quello che si chiama paradosso di il Sterling dal dal nome della persona che il dell'economista che lo inventò
Secondo cui la crescita del reddito oltre un certo livello cessa di associarsi ad un aumento del benessere soggettivo
Comunque la validità empirica di quest'ipotesi è controversa ed il fenomeno è osservabile solo in Italia tra i maggiori Paesi europei
Gli indicatori di percezione soggettiva della qualità della vita hanno un valore informativo autonomo rispetto alle misure quantitative di reddito e ricchezza
Ed è certamente eccessivo dire che si soli costituisca una misura attendibile del progresso umano
Come le preferenze rivelate relatori del consumo possono essere influenzate da fattori esterni quali la pubblicità
Così le valutazioni individuali sul grado di soddisfazione possono non rivelare alienazione frustrazione
Possono essere il frutto di una rassegnata ma errata convinzione che non possa esistere un mondo più desiderabile se conosciuto
La politica economica che deve rispondere alle vere aspirazioni dei cittadini non può non tener conto di tutti gli indicatori soggetti oggettivi
Da un lato
Siamo sollecitati dalla Commissione europea dalla Commissione Stiglitz dallo stesso pensiero di Giorgio FUA
Ad adottare una visione ampia di benessere non limitata alla produzione di beni e servizi ma estesa alla qualità della vita
Dall'altro in un'ottica di politica economica non possiamo trascurare l'importanza centrale delle condizioni oggettive materiali di vita la disponibilità di beni l'accesso ai servizi
La difficoltà dell'economia italiana di crescere di creare reddito non deve smettere di preoccuparci
Gli aspetti qualitativi del benessere devono entrare nell'orizzonte di analisi di azione di chi abbia responsabilità di polizia economica e sociale
Indurre ad affinare le strategie di promozione dello sviluppo per meglio adattarla l'evoluzione delle tecnologie dei mercati globali del costume
è questo per sua il compito dell'economia politica di nuovo le sue parole
Dare suggerimenti concreti per il miglior funzionamento dei meccanismi sociali quali sono nel mondo reale che lo circonda è il terzo termine del titolo del saggio di foie e di questo mio intervento
Dobbiamo ancora valutare gli effetti della recessione sulla nostra struttura produttiva è possibile che lo choc della crisi abbia accelerato la ristrutturazione almeno di parti del sistema
Accrescendo l'efficienza e competitività
è possibile un semplice lento ritorno al passo ridotto degli anni degli anni pre-crisi è anche possibile un percorso più negativo
è già accaduto in un lontano passato
All'inizio del Seicento gli Stati della penisola italiana erano ancora tra i più ricchi del pianeta nonostante le guerre che avevano segnato il secolo precedente
Secondo le stime di Angus Madison
Pur controverse il prodotto pro-capite hanno valutato i prezzi internazionali del mille novecentonovanta era pari a mille cento dollari un valore doppio della media mondiale superato solo nei Paesi Bassi
Tre generazioni più tardi ha scritto Carlo Cipolla
L'Italia è un Paese sottosviluppato prevalentemente agricolo importatore di manufatti ed esportatore di prodotti agricoli
Dominato da una casta di possenti proprietari agrari che avevano ricacciato in secondo piano gli operatori mercantili manifatturieri finanziarie
La stagnazione proseguire decenni successivi nel mille ottocentoventi il PIL pro capite era fermo a livello di due secoli prima
Quali sono le ragioni di questo lungo Geno dell'economia italiana
Vi erano fattori esterni come il collasso dei principali mercati di sbocco dei prodotti italiani del tempo
Ma per ci pone alle ragioni erano soprattutto interne
Salari non coerenti con la produttività del lavoro un elevato carico fiscale un difetto di capacità imprenditoriale che impedì di cogliere i mutamenti della domanda
Le sue parole le parole di cipolla il potere il conservatorismo caratteristici delle cooperazioni incorporazione in Italia
Bloccarono i necessari mutamenti tecnologici e di qualità che avrebbero potuto permettere le aziende italiane di competere con la concorrenza straniera
Non voglio forzare più di tanto il parallelismo
Nonostante la straordinaria somiglianza tra i fattori individuati da cipolla
Per spiegare quella lontana crisi e i temi di cui dibattiamo oggi
Voglio solo suggerire che come allora ci potremmo trovare di fronte a un bivio
Gli indicatori e le organizzazioni internazionali sia pure con le criticità prima esposte
Ci dicono che gli italiani sono nel confronto internazionale mediamente ricchi
Hanno un'elevata speranza di vita sono in gran parte soddisfatti delle loro condizioni
L'inazione è sostenibile per un periodo anche lungo
Potrebbe però generare un declino protratto
Ma quegli stessi indicatori mostrano che l'inazione anche costi immediati
La ricchezza è il frutto di azioni e decisioni passate
Il PIL legato alla produttività è frutto di azioni e decisioni prese guardando al futuro
Privilegiare il passato rispetto al futuro escludere dalla valutazione del benessere la visione di coloro per cui il futuro è l'unica ricchezza i giovani
La mobilità sociale persistente mente bassa che si osserva in Italia deve allarmarci
Studiano e condotti mostrano come nel determinare il successo professionale di un giovane il luogo di nascita e le caratteristiche dei genitori continuino a pesare molto di più delle caratteristiche personali come livello di istruzione
Il legame tra risultati economici dei genitori dei figli appare fra i più stretti nel confronto internazionale
Dobbiamo tornare a ragionare sulle scelte strategiche collettive con una visione lunga
Cultura conoscenza spirito innovativo Soni volani che proietta nel futuro
La sfida oggi e nei prossimi anni e creare un ambiente istituzionale normativo un contesto civile che coltivino quei valori al tempo stesso rafforzando la coesione sociale
Prima di terminare mi si permetta dichiarazione personale
Come voi sapete lungo voi sicuramente sapete
Io sono stato allievo di caffè prima e di Modigliani dopo che di foie erano non solo grandi amici ma anche i Comuni nel sentire
Le parole che ha appena pronunciato
Creare un ambiente istituzionale normativo un contesto civile
Ci sono
In fondo il messaggio
Che loro davano tutti i loro allievi
Questo è
Il compito dell'economista politico
Per formazione accademica per storia personale per il mio presente di banchiere centrale
Io posso annoverare mi in questa schiera
Ma è a voi che rivolgo questo invito eredi della scuola di Ancona
Tornare a ragionare intorno alle strategie di sviluppo immaginare quali direzioni di progresso il nostro Paese possa prendere con tutto e di nuovo su splendide parole di Giorgio FUA con tutto il fascino e la scomodità che questo impegno comporta grazie