Ci sono i sindacati confederali, Cigil, Cisl e Uil, le federazioni dei sindacati autonomi (come Confsal) e i sindacati di base (come Cub, Usb e Orsa).
Ogni sindacato si frammenta poi in decine di sigle a seconda del settore di impiego (ad esempio Fiom, Fim e Uilm nel metalmeccanico o Snals, Flc o Unicobas nel pubblico) E se c'è un argomento che riesce a non mettere d'accordo nessuno è la democrazia sindacale.
Si tratta di trovare un equilibrio tra due necessità diverse, quella di dare voce a tutti, ma anche di concludere un accordo.
Eppure si parla di democrazia … sindacale dal 1948 e una legge in proposito ancora non esiste Dal 5 al 7 marzo nel pubblico impiego si vota per il rinnovo delle rsu, con un ritardo di tre anni.
Il 28 gennaio scorso i sindacati di base hanno manifestato in nome della democrazia, contro quello che secondo loro è un meccanismo elettorale iniquo.
Poche settimane dopo, il 18 febbraio, era prevista una manifestazione della Fiom, poi rimandata.
Manifestazione, anche questa, in nome della democrazia, ispirata però da motivazioni completamente diverse.
Abbiamo intervistato, a questo proposito, l'avvocato Arturo Salerni, del Forum Diritti Lavoro, il segretario di Fiom Maurizio Landini, Michele De Lucia, tesoriere dei Radicali italiani, Sergio Gasparrini, presidente di Aran, Francesco Scrima, segretario di Cisl-scuola, Marco Paolo Nigi, segretario di Confsal e di Snals-confsal, Stefano D'Errico, segretario di Unicobas e Marcello Pacifico, presidente di Anief.
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