Rassegna stampa estera

Buongiorno esportatore di Radio Radicale giovedì cinque dicembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo però che la situazione in politica in Italia perché
Ieri il Financial Times pubblicava un intervento di Roberto dagli Monte professore alla LUISS dal titolo l'Italia sta aspettando che letta inizi a governare lo scenario
Evocato da dal Monte è quello di elezioni anticipate già
Il prossimo febbraio perché se la grande coalizione non fa progressi d'Italia non può permettersi di aspettare oltre un anno prima di andare alle urne a fare un ragionamento anche sulla situazione
In Siria con il
New York Times che
Io ieri parlava di una possibile svolta prova Assad da parte dell'Amministrazione Obama per frenare
La minaccia islamista e la possibilità che
Al Qaeda istituisca una sorte di base in Siria e gruppi jihadisti avanzano nel caos del Medioriente il titolo
Dell'analisi del quotidiano Liberal di New York torneremo a parlare dopo un po'di tempo anche di Afghanistan
Che tra l'altro è stato al centro di una riunione dei ministri degli esteri della NATO che si è chiusa ieri a Bruxelles a cui ha partecipato Emma Bonino lo faremo collideva c'è un'analisi link marchio
L'Afghanistan sospeso all'intestardite mento del suo Presidente
Perché Armide Karzai ha rifiutato di firmare un accordo di sicurezza con gli Stati Uniti per mantenere soldati della NATO dopo il due mila quattordici e questo rifiuto fa discutere vedremo su questo anche un'analisi
Un po'più ottimista di le monde in Afghanistan alla ricerca di una pace
Introvabile chiuderemo infine con
Presidiamo e un analisi che riguarda invece la Corea del Nord e la destituzione di quello che era considerato il numero due del
Regime lo zio di Kim Jong
Un il giovane dittatore di Pyongyang avrebbe licenziato il suo mentore per rafforzare il suo potere ma cominciamo dall'Italia dalla politica
E dall'intervento pubblicato ieri dal Financial Times di Roberto D'Alimonte professore alla LUISS l'Italia sta aspettando che letta inizi a governare il titolo se la grande coalizione
Non fa progressi in fretta l'Italia non può permettersi di aspettare un anno prima di andare alle urne scrive D'Alimonte
La cena politica italiana continua cambiare pure potrebbe rimanere sempre la stessa è una vecchia storia
Il più grande partito di centrodestra il Popolo della libertà di Silvio Berlusconi è scomparso il suo posto Angelino Alfano vicepremier e un tempo protetto di Berlusconi ha formato un nuovo centrodestra
Nel frattempo Berlusconi ha resuscitato Forza Italia il partito che aveva formato nel mille novecentonovantaquattro come veicolo per il suo ingresso in politica
La scorsa settimana dopo essere stato espulso dal Senato berlusconiana ritirato il sostegno dei suoi parlamentari al Governo di grande coalizione guidato da Enrico Letta del Partito Democratico
Nonostante questo l'opinione corrente in Italia oggi è che il Governo letta sopravviverà fino al due mila e quindici
Al sostegno del partito di Alfano così come del Presidente della Repubblica della maggioranza del PD delle istituzioni europee dalla stampa straniera e di altri Governi
Dell'Unione europea
Letta ed altri considerano l'uscita di Berlusconi come un elemento che rafforza la loro posizione
Ma non sono ancora fuori dai guai il Bilancio della grande coalizione tra PD e PdL infatti molto magro
La logica dietro all'accordo di coalizione spiega dall'in Monte era che governando insieme i due partiti sarebbero stati in grado di assumersi la responsabilità di riforme economiche costituzionali impopolari
Ma niente di tutto questo è accaduto finora il Governo letta si è barca menato affatto surclassare bloccato da veti di ogni sorta la domanda è se
Aggira in modo più deciso ora che Berlusconi
Fuori secondo da Di Monte farebbe bene a farlo dopo tutto Alfano dice di essere un moderato riformatore se così nelle prossime settimane dovremmo vedere dei progressi concreti su almeno
Due questioni chiave la politica di bilancio il sistema elettorale fallimentare
Se questo accadrà sarà un chiaro segnale di cambiamento in caso contrario secondo D'Alimonte d'Italia
Non può permettersi di aspettare un altro anno per le elezioni meglio provarci il nuovo con un voto già la prossima primavera
Belmonte spiega che questo potrebbe essere lo scenario preferito da Matteo Renzi una volta che Renzi diventerà segretario del PD dopo le primarie ma non è un'idea popolare Renzi su questo non è mai stato esplicito
Anche perché questo scenario per le elezioni anticipate potrebbe metterlo in rotta di collisione con letta e la loro rivalità potrebbe distruggere
Il PD oltre che loro stessi il solo beneficiario sarebbe il centrodestra tanto più che in caso di nuove elezioni Alfano e Berlusconi in virtù della legge elettorale potrebbero correre insieme
Ma sta alletta alla fine vitale questo scenario il Presidente del Consiglio deve arrivare ad un nuovo accordo new deal con Alfano e spingere per le riforme riforme vere non cosmetica
In questo momento letta margine di manovra che farebbe bene ad usarlo l'Europa deve guardare con attenzione critica il caos non è ciò di cui l'Italia e l'Unione europea hanno bisogno se il Governo letta Alfano non decollerà allora
Le Terenzi farebbero bene a mettersi d'accordo tra loro su un altro piano per rompere lo stallo piano che comprenda elezioni anticipate
La finestra di opportunità per convocare elezioni si chiuderà nel febbraio due mila e quattordici dopo quella data
Con le elezioni europee la Presidenza italiana dall'Unione europea l'Italia dovrà aspettare fino al due mila quindici
Di qui ad allora potrebbe accadere qualsiasi cosa anche la resurrezione di forza Italia così
Roberto Dal Monte sul Financial Times di ieri veniamo ai temi
Internazionali innanzitutto una un aggiornamento sulla Siria e un'analisi dal York Times che
Evoca la possibilità di un netto cambio di rotta da parte dell'Amministrazione Obama un possibile compromesso tattico e temporaneo con il regime Assad
Per affrontare le nuove minacce terroristiche che proverebbero dalla Siria e più in generale dal Medio Oriente i gruppi jihadisti avanzano nel caos del Medioriente il titolo scrive
Il New York Times l'aumento della violenza settaria e di clan ha offerto nuove opportunità per i gruppi jihadisti in tutto il Medioriente
E sta alimentando i timori delle agenzie di Intelligence americane sul fatto che gli estremisti allineati ad Al Qaeda possono creare una base in Siria capace di minacciare Israele e l'Europa
I nuovi segnali di una minaccia jihadista rafforzata anche se fra montata che va dal Mali alla Libia fino allo Yemen questi nuovi segnali hanno complicato
La narrativa promossa dal Presidente Obama secondo cui Al Qaeda è stata fortemente indebolita quasi sconfitta narrativa
Sviluppate in particolare in un discorso maggiore di Obama
A maggio che annunciava
La fine della guerra al terrorismo alcuni analisti e funzionari americani proseguire Altemps dicono che il Causin Siria potrebbe costringere l'amministrazione Obama ad assumere un ruolo più attivo
Per disinnescare potenziali minacce all'interno dei gruppi dell'opposizione che combattono al Governo di Bashar al-Assad ma per colpire i gruppi jihadisti in Siria
Si dovranno superare formidabili ostacoli politici militari illegali il costo potrebbe essere qui veniamo alla questione il costo potrebbe essere un compromesso anche se solo tattico temporaneo
Con il regime brutale ma laico di Assad dobbiamo ricominciare a parlare regime Assad di contro terrorismo e di altre questioni di
Preoccupazione condivisa dice RAI nel procreare un
Veterano della diplomazia che ha servito in Siria Iraq e Afghanistan
Si dovrà fare tutto questo in modo molto molto discreto ma per quanto Assad sia il male non è peggio degli jihadisti che prenderebbero
Il potere in sua assenza non è chiaro prosegue fino al Times se la Casa Bianca voglia
Compiere una svolta così brutale del suo approcci in Siria dopo aver sostenuto per due anni l'opposizione
E chiesto la cacciata di Assad se così fosse ci vorranno delicati negoziati con gli alleati mediorientali che sostengono i gruppi ribelli siriani in particolare l'Arabia Saudita
Un fonte crescente di preoccupazione il numero di musulmani proveniente da Paesi occidentali che sono andati combattere in Siria e potrebbero
Ritornare in patria diventando una minaccia terroristica gli analisti dicono che almeno
Mille e duecento europei mussulmani oltre a decine di americani sono andati in Siria dall'inizio che la guerra per unirsi
Ai combattimenti in tutta la Regione si assiste a un'ondata crescente di estremismo islamista in parte alimentato dalla violenza settaria parte dalla cacciata dei fratelli mussulmani
Per poter in Egitto questa ondata contribuito una serie di attacchi in Libano e nella penisola del Sinai oltre agli attentati quotidiani in Siria e Iraq ma è soprattutto il caos
In Siria dove i jihadisti stranieri sembrano aver sconfitto la strategia occidentale di sostenere l'opposizione moderata a poter spingere l'Amministrazione Obama verso questo maggior coinvolgimento
Il compromesso con il regime brutale ma laico di Assad così invio al Times questo articolo valeva la pena
Segnalarlo per una ragione ben precisa al quotidiano Libero di New York che abbastanza vicino all'Amministrazione Obama e spesso in passato è accaduto
Che dei ballon d'essai venissero lanciati da qualche alto funzionario dell'amministrazione magari anonimo proprio
Sul New York Times vedremo come andrà questa volta facciamo un ragionamento anche sull'Afghanistan di cui
Da un po'di tempo non non non parliamo in questa
Rubrica all'Afghanistan è stato uno dei temi all'ordine del giorno di una riunione dei ministri degli esteri della NATO che si è chiusa ieri a Bruxelles e a cui ha partecipato anche
Emma Bonino l'oggetto del contendere la decisione del Presidente afgano Hamid Karzai di non firmare un accordo di sicurezza con gli Stati Uniti
Infine ne parlava liberarsi o in un'analisi di il Mattino l'Afghanistan sospeso all'Inter stabilimento del suo
Presidente rifiuto di Hamid Karzai di firmare un accordo di sicurezza con gli Stati Uniti per mantenere i soldati della NATO dopo il due mila quattordici fa
Discutere la domanda centrale questa cosa gioca Hamid Karzai da dieci giorni politici diplomatici responsabili delle ONG
A Kabul si interrogano sul rifiuto del Presidente afgano di forma firmare un patto di sicurezza con gli Stati Uniti ci ha abituato a tutto ma in questo caso si supera la sua posizione allucinante gioca con il futuro del suo Paese
è totalmente isolato ma
Sì ostina si sfoga un diplomatico occidentale
Il venti novembre ricorda di becca bulle Washington avevano annunciato un accordo son trattato bilaterale di sicurezza che dovrebbe permettere agli Stati Uniti di conservare delle truppe in Afghanistan dopo la partenza dalla NATO la fine del due mila quattordici
Secondo il testo tra gli otto il dodici mila soldati verrebbero ripartiti nove basi con la missione di lottare contro Al Qaeda e di assistere le forze afgane
Karzai aveva chiesto novembre alla Loya Jirga di validare il testo l'Assemblea dei duemilacinquecento notabili afgani lo ha fatto molto in fretta chiedendo perfino uno a firma del patto prima della fine
Dell'anno a quel punto sorpresa Karzai ha ringraziato per il suggerimento ma ha affermato che i negoziati con gli Stati Uniti sarebbero continuati e che la firma del trattato
Non ci sarebbe stata prima delle elezioni presidenziali previste cinque aprile furioso il Consigliere alla sicurezza del Presidente ha presentato le dimissioni
Mentre il Presidente della Loya Jirga annunciato che lascerà al Paese se il patto non sarà firmato entro la fine del due mila tredici
Il pericolo immediato per Liberazione il ripetersi di uno scenario come quello del mille novecentonovantadue quando il Presidente russo Boris Eltsin decise di tagliare i finanziamenti allo Stato afgano
Privando le forze di sicurezza
Di mezzi soldi stipendi e precipitando così la guerra civile fino alla presa di Kabul da parte dei talebani nel mille novecentonovantasei
Perché Karzai sostenuto nel suo rifiuto solo dei talebani si assume questo rischio oggi per liberazione delle spiegazioni che non crede che gli Stati Uniti possono riterrà ritirare tutte le loro truppe
Alla fine del due mila
E quattordici
In realtà l'America ha già dei piani un piano B quello appunto di ritirarsi completamente altre ipotesi il rifiuto del Presidente afgano di firmare sarebbe semplicemente una nuova prova della sua sfiducia nei confronti dell'America
Ma la sua ostinazione potrebbe tradurre anche la volontà di affermare il suo potere il più lungo possibile arrivato la fine del suo secondo mandato
Per la costituzione Karzai non potrà ripresentarsi alle elezioni del due mila quattordici finché non firma l'accordo di sicurezza con gli Stati Uniti mantiene il suo potere di negoziatore spiega uno specialista
Nel momento in cui avrà firmato la sua influenza declinerà irrimediabilmente così
Così
L'idea uno scenario
Almeno pessimista e quello che invece presenta oggi Frédéric bontà su le mi
Hondt in un'analisi dal titolo in Afghanistan alla ricerca di una pace introvabile è uno scenario ottimista anche se molto complesse
Leggiamo alcuni passaggi tra Kabul islamico Islamabad Washington ci si agita più che mai nei corridoi della diplomazia
Un sentimento d'urgenza sia come impossessato di questo passaggio politico da cui dipende l'uscita dalla guerra in Afghanistan la visita del primo ministro pachistano Nawaz Sharif fa Kabul sabato trenta novembre la prima di un campo
Il governo del Pakistan in diciotto mesi si scrive in questo clima febbrile il futuro dirà se questa effervescenza
Ricadrà nella routine cioè la tragica banalità di un conflitto afgano senza fine oppure se riuscirà ad aprire la porta verso la pace il passato e piena di illusioni defunte
Meglio essere scettici eppure per le mondo una finestra di opportunità diplomatica si sta aprendo davvero tre fattori di contribuiscono
Il primo è il processo di disimpegno dal teatro afgano delle truppe Granato la Commissione di combattimento avviata dopo il due mila uno si concluderà a fine due mila quattordici
In questa prospettiva Washington ha fretta di trovare una soluzione politica che risparmi la disgrazia di un ritiro che assomiglierebbe una disfatta
Il secondo fattore le lezioni presidenziale di aprile due mila quattordici in Afghanistan che determinerà imposto che si ritagli era al Presidente uscente Hamida Karzai
Nella leggenda nazionale afgana Karzai ha solo cinque mesi per entrare nella storia con l'aureola di grande conciliatore la sua ambizione suprema quanto al terzo fattore legato al contesto
Nuovo che si è creato in Pakistan con l'arrivo al potere in primavera di innovazione Sharif il campione di un potere civile che vuole riprendere il controllo dei dossier strategici
Ai militari e agli altri membri degli apparati di sicurezza i servizi segreti se questa affermazione del potere civile dovesse consolidarsi
Potrebbe erogare l'ossessione tradizionale del Pakistan di controllare il vicino Afghanistan attraverso i talebani anche in chiave anti India sulla carta questi tre fattori
Si mescolano per creare un'atmosfera favorevole all'avvio di un processo di pace così
Pratiche Bobba su le mondo per chiudere invece un accenno alla Corea del Nord e questa notizia che ha stupito molti
Chi invia un bunga
Scaccia lo zio per dominare la Corea del nord questo il titolo di un articolo uscito ieri sulle figlia o di Sebastiano Falletti
Il giovane dittatore di Pyongyang avrebbe licenziato il suo zio il il suo mentore Zilio che era considerato il numero due del regime Kim Jong un sta diventando grande il giovane dirigente della Corea del Nord ha compiuto un passo maggiore verso il consolidamento del suo potere
Affrancando si dallo zio che del defunto padre dittatore Kim Jong chi l'aveva scelto come suo
Mento re influente Yang Shawn Gratta e che considerato ufficiosamente come numero due del regime è stato allontanato dal potere e alcuni suoi
Collaboratori sarebbero stati giù giustiziati in pubblico secondo quanto riferiscono
I servizi segreti sud coreani le ragioni beh viene questa cacciata viene letta secondo la figlia o in due modi contraddittori dagli esperti per la maggior parte si scrive nella logica delle transizioni al vertice del potere dei regimi comunisti
Nell'ASI e del nord est dove la nuova leadership deve attendere alcuni anni prima di poter piazzare i suoi uomini di fiducia I posti chiave la purga di Yang sembra concludere la fase di transizione dinastica
Aperta sin quasi due anni fa e corona lavoro del giovane erede per imporre
Il suo controllo effettivo sull'apparato ma il licenziamento di Yang può anche essere l'indizio di una instabilità al vertice
In cui il giovane dirigente tenderebbe a rafforzare la mano per tentare di imporsi su una vecchia guardia
Molto più conservatrice e comunque quali quali saranno le sue consegue le conseguenze bella liquidazione
Di Yang potrebbe rafforzare i falchi nel momento in cui l'Amministrazione Obama
Snobba gli appelli in favore di un rilancio dei negoziati a sei sul nucleare del resto gli anni che era un moderato che era scomparso dalla scena durante il braccio di ferro con gli Stati Uniti della scorsa primavera così
La figlia o noi ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale