Presentazione del libro «L'intelligenza del lavoro. Quando sono i lavoratori a scegliersi l'imprenditore» di Pietro Ichino (Rizzoli)

Come sempre hanno un ruolo filtra caricando Lupieri
Bene allora buonasera a tutte le amiche a tutti gli amici che si collegano in questo momento con il nostro che non Facebook questa sera la fondazione per libertà equo vale insieme promuovono questo appuntamento un incontro con Pietro Ichino principalmente in quanto autore di questo volume l'intelligenza del lavoro volto molto interessante molto ricco di spunti di proposte
Con Pietro Ichino avremo Giuseppe crociere Chiara Gribaudo e Marco Bentivogli che presenteremo tra poco
Prima di cominciare però darei la parola però ad Alberto De Bernardi che fa i saluti per per conto del della Fondazione una breve introduzione
Devi utile degli
Credo di averlo già fatto la ringrazio
Chi ha deciso scelto di partecipare a questa nostra iniziativa devo ringraziare in prima istanza Pietro Ichino che non solo è un nucleo storico amico
Vide della Fondazione per della Fondazione con la quale abbiamo un dialogo molto ampio su questi più volte intervenuto nelle nostre iniziative l'abbiamo fatto perché il libro che lui ha proposto appena pubblicati Ulivo di particolare interesse
Interesse per le cose che insegna dice che fanno parte di una tradizione di studi tellurica
Ha rappresentato ormai da anni e che ha a mio parere più di molte altre ha avuto la capacità di cogliere le dinamiche del mondo del lavoro
In questa fase di passaggio dal società fordista sta al mondo globale
Ma anche perché questo libro casca in una discussione Kakà a una è stato in qualche modo attualizzato da una discussione che sta accadendo che è su tutte le pagine dei giornali no
Tema del lavoro è ritornato in maniera formidabile all'attenzione pubblica per stia del discussione nessuno blocco dei licenziamenti stil novo gli interventi sindacali lei da la proposta del governo ciò c'è un ritorno Bindi alla discussione nella quale emergono pur nella dinamica politica contingente quasi tutti i problemi che Ichino ha posto all'interno del suo libro sembra che indica diciamo così il libro di pietrosi una sorta di backstage intellettuale e culturale
Storico a una discussione che si ripropone in che si è riproposta e che si continua a riproporre in Italia sul tema di come gestire il mercato del lavoro il lavoro la professionalizzazione del lavoro l'occupazione e così via e a me sembra che ha quindi a maggior ragione discutere del libro Di Pietro oggi sia sia una con voglio dire risolva insieme i i i due corni del nostro lavoro da un lato una riflessione di alto profilo culturale dall'altro tentativo di trasferirla
Dentro l'attualità politico l'attualità del dibattito pubblico
Io non vi trattengo oltre se non per dire alcune cose che a me sembrano importanti su quelle che io ho capito leggendo questo libro
Da un lato dal quale io farei emergere cinque parole chiave che
Ichino mi sembra costituiscono la filigrana del suo lavoro
Da un lato diciamo il rapporto del lavoro
Con l'internazionalizzazione e con la concorrenza come caratteristiche fondamentali bella mondo globale rispetto alle quali l'atteggiamento di impiego di quello che dice
Questa sfida va accolta e dobbiamo imparare i nomi dice molto bene come movimento operaio come sindacati come forze di sinistra a usare la globalizzazione a trarre vantaggio dalla globalizzazione invece che mettersi sempre in una posizione difensiva capo di come conseguenza quella di abbarbicarsi a ciò che il lavoro il conflitto sociale hanno prodotto nel ventesimo secolo
Dall'altro il tema fondante
Del passaggio da politiche attive accolta da politiche passive nei confronti del lavoro a politiche attive
E questo mi sembra un passaggio fondamentale non abbiamo avuto un esempio secondo me molto evidente di questo
Tema quando abbiamo praticamente smontato tutto ciò che in termini di politiche attive era stato fatto nella diciassettesima legislatura no nella diciottesima a partire dal decreto dignità i giù nessuno non so bene come mettere la posizione è
Quindi oggi
Fino alla vicenda di del presidente dell'ANPAC che non voleva dimettersi trova da questo punto di vista al di là del come direbbe il carattere cara diciamo un po'marchi visti con presidente dell'Anpac
Questo tema delle politiche attive del lavoro come arma no come arma per difendere meglio i lavoratori nel mercato del lavoro
è una a Roma assolutamente dissi diciamo poco attivata poco amata poco Chavo
Marco
Poco utilizzata nel dibattito pubblico soprattutto dal sindacato ritenendo le poi la politica attiva del lavoro un imbroglio sostanzialmente un imbroglio nel quale si nascondono gli interessi del capitalismo li sfruttare i lavoratori ovviamente
Qui ha poi giungono a parenti di un secondo non è che non esistano gli interessi del capitalismo di sfruttare i lavoratori perché nessuno di noi qui presente è convinto dividere il Paese di Bengodi ma il tema ecco visti sconfitti o come si combatte o come ci si difende dallo sfruttamento
E l'ultimo
E questo tema che riguarda il nuovo sindacato
Che quindi riguarda sia una riorganizzazione nuove modalità di contrattazione locale nazionale di andare ma dall'altro una riconsiderazione complessiva che io chiamerei a questo punto col suo aggettivo più naturale cioè storica sul sindacato
Discussione
Che è stata fatta e ha avuto un peso enorme nella storia della cultura democratica tra gli anni settanta negli anni ottanta no e poi di questo dibattito sul ruolo del sindacato e sul suo peso che ha voluto che devi avere come lo strumento di mediazione sociale all'interno delle società complesse come l'Italia è per fortuna ancora
Sia perduto emergere Pietro Civita a una riflessione che non è soltanto quello che riguarda appunto le forme della contrattazione ma come stanno come sta un grande sindacato popolare democratico
Rivolto alla tutela del lavoro dentro il mercato dal lavoro del ventunesimo secolo e come sta oltre che in questo mercato anche dentro le fabbriche dentro i luoghi dove si produce il valore aggiunto dove si produce la ricchezza sociale e quindi dove si produce dissi esercita l'attività lavorativa degli individui quindi mi serve queste parole d'ordine seghe opinione prestate sequestri per questo approccio che ho sintetizzato ebbene interpretato ovviamente da qui derivano discussioni di ordine politico di ordine culturale di grandissimo rilievo i e quindi abbiamo individuato degli interlocutori che meglio di tutti gli altri possono rispondere agli interrogativi impliciti che ci stanno all'interno di queste parole d'ordine
Bene
Grazie a Roberto
Io ho a questo punto i subito la parola all'Autore quindi io non a Parma
Terroristi fino
Anche perché in questo modo non embrionali mettiamo di ossia ascoltatori
Nelle condizione un un quadro di partenza la novella dei contenuti del del dei la di a voce del del otto ore e poi successivamente ascoltiamo
Gli amici ospiti che commenta l'anno
Subito dopo quindi subito la parola
A a a Pietro Ichino
Grazie grazie a Fondazione per Libertà eguale per questa occasione d'incontro per me preziosa circolo il Bellini arrangiarvi Antalcida fatta diretto il aggiungo solo qualche cosa da di complemento s'nuovi contenuti del libro ma sono qui soprattutto per ascoltare la discussione sì il libro rinasce dare l'idea che bisogna smettere di considerare il mercato del lavoro
Soltanto come il luogo dove imprenditore a scegliersi i propri collaboratori
In realtà il mercato del lavoro in una società moderna in una società il voluttà quale è la nostra anche se il mondo insufficiente rispetta quanto potrebbe essere il mercato del lavoro eh anche il luogo dove i lavoratori si scelgono l'imprenditore i lavoratori esercitano una capacità di selezione
E e quindi anche di negoziazione
Questo già oggi accade
E accade in tutti i casi in cui il singolo lavoratore colloca la sua ricerca del posto di lavoro in un settore merceologico piuttosto che un altro nel settore della grande impresa piuttosto che nel settore artigiano in una zona piuttosto che in un'altra qualche volta anche Fini calandosi in un vicolo cieco per mancanza dei servizi necessari ma è pur sempre un a un attività di scelta che il Lapierre Sona cum pie
Il diciamo questa e questa è ancor più evidente nel caso in cui la persona si sposta perché soddisfatta di quanto offre la zona in cui abita e quindi la persona è allarga il proprio raggio di ricerca per poter scegliere meglio
Ecco ile e questo è un primo dato che noi dobbiamo aver presente anche se dobbiamo sapere che di questa possibilità effettiva gode di una metà della forza-lavoro
C'è una metà che invece stenta
A comincia a a scegliere e privata degli strumenti necessari per poter compiere questa scelta e invece l'articolo quattro della Costituzione
Prevedere ben perché la Repubblica rimuova gli ostacoli che impediscono a qualcuno di esercitare questa scelta all'articolo quattro
Dice che ogni cittadino al dovere-diritto di svolgere l'dare il proprio contributo al benessere
Materiale e spirituale del Paese secondo le proprie possibilità e la propria scelta quindi il questa idea che nemmeno il mercato del lavoro sono anche i lavoratori a scegliere non è un'idea provocatoria o utopistica è quello che prevede la costituzione e nella misura in cui questo non accade questo è precluso
Acqua a una parte della forza lavoro delle persone che vivono il loro lavoro nella misura in cui questo non accade c'è una violazione dell'articolo quattro della Costituzione
Però nel libro e queste l'oggetto del terzo capitolo io mi propongo di mostrare come talvolta soprattutto nelle imprese in crisi
La scelta dell'imprenditore Gene compiuta dal collettivo dei lavoratori
Cioè sono i lavoratori dell'impresa in crisi che ingaggiano nel nuovo imprenditore
E io di questo porto diversi esempi casi in cui questa scelta è compiuta nel modo più corretto intelligente diciamo con l'intelligenza necessaria
I casi in cui invece questo non è accaduto
Per esempio il caso Alitalia dove nel due mila otto era evidentissima la situazione in di un collettivo i lavoratori che si trovava di fronte alla scelta terra
Il venti il primo vettore aereo mondiale erano fa scattare le M. che si presentava con un investimento di due miliardi e mezzo corrotti un miliardo e mezzo di Previti e un investimento di denaro fresco di un altro milione
E
E che però aveva un suo piano industriale dall'altra parte la Sky la compagnia aerea italiana composta dalla famosa cordata dei con capitani coraggiosi
Italianissima ma di cui nessuno aveva fatto mai volare un aereo in quel caso furono i lavoratori di Alitalia sceglie Akai
La vulgata secondo cui la scelta fu compiuta da Berlusconi è errata
Il Berlusconi arrivò soltanto nel maggio di quell'anno del due mila otto sarà il capo del governo ma la scelta venne fatta dai lavoratori già nel marzo febbraio-marzo precedenti attraverso il loro sindacalisti e suo ancora una scelta dell'imprenditore anche quella compiuta nel due mila diciassette con il referendum in cui questa volta il sindacato diede un'indicazione positiva sul piano industriale di Rieti ma mentre i lavoratori all'ottanta per cento dietetici compirono una scelta diversa
C'è il severo di essere dipendenti dello Stato Cinema Zero lo Stato imprenditore ancora una volta dimenticando che lo Stato non sa far volare gli aerei non è una non ha le competenze
Tecniche e ed economiche necessarie dunque il caso Alitalia è un caso in cui per due volte i lavoratori hanno scelto l'imprenditore ma non si è fatta una scelta sbagliata
Non hanno avuto uno hanno rifiutato un il ruolo di un sindacato che invece almeno nel due mila diciassette offriva con una ragionamento che aveva molto più fondamento diverso è il caso della FIAT nel due mila dieci dove invece i lavoratori hanno compiuto una scelta che a mio avviso era la scelta giusta tra lo Stato e la nazionalizzazione della FIAT in stato fallimentare e il piano industriale di Marchionne
I lavoratori alla FIAT scelsero Marchionne ma vendette che quindi sono anche i lavoratori a Spagna ingaggiare l'imprenditore e qualche volta i lavoratori come collettivo ora e e dicevamo il metà dei lavoratori in realtà questa possibilità di scelta non ce l'hanno in concreto e l'idea dominante che questo è dovuto al fatto che manca la domanda di lavoro ora per carità in Italia la domanda di lavoro è più debole
E indebitamente debole
Però un altro aspetto che io cerco di sottolineare nel libro è che TV che la il difetto della domanda di lavoro
Pesa sulla capacità di scelta dei lavoratori nel mercato il difetto dei servizi di cui il mercato dovrebbe essere innervato
Quei servizi di informazione orientamento
Formazione mirata a quello che le imprese cercano
E
Non dato che ancora stenta a essere è ha preso dall'opinione pubblica è che anche e nella situazione di crisi economica gravissima tonale
Le imprese paradossalmente cercano e stentano a trovare lavoratori qualificati ma anche lavoratori di bassa qualifica Atm a Milano fa fatica a scoprire Atm e l'azienda
E diciamo per antonomasia l'azienda che dà il meglio nel mercato del lavoro in termini di welfare aziendale in termini di sicurezza in termini di servizi eppure l'Atm oggi stenta trovare seicento autisti meccanici persino impiegati amministrativi i gli albergatori ristoratori stentano a trovare e i camerieri quotidiana Yuto cuochi il io con l'esperienza di Afol metropolitana di cui mi occupo in questo momento molto attivamente l'agenzia del lavoro e formazione di Milano
Che si trova tutti i giorni di fronte al la persona che ha perso il posto che che è riceve un sussidio e che di fronte a un'Offerta
Di lavoro dice ne riparliamo al termine del periodo dai sei mesi che mi resta nuovi sussidio gli abbiamo quindi una alluvione necessaria
Di sostegno del reddito che non è accompagnata da quei servizi di controllori e assistenza nello stesso tempo che dovrebbero garantire che questa questo sostegno al reddito in un addormenti il il mercato del lavoro addormenti l'offerta di lavoro
E quindi andiamo al paradosso dei tre anzi probabilmente e purtroppo quattro nostri non più milioni di disoccupati
Il a fronte di giacimenti occupazionali che sta non sfruttiamo
E questa è un paradosso inaccettabile è il paradosso di un Paese
Che sa spendere decine di miliardi in politiche passive del lavoro
E non sai investire in politica attive del lavoro un Paese che in una situazione di questo genere ha tollerato paralisi totale dell'agenzia
Però le politiche attive con un presidente che pretendevano di dirigeva il smart working dal Mississippi
Ecco
Questa e il nucleo centrare il libro poi c'è la parte finale dedicata al ruolo del sindacato in cui cerco di sottolineare come questa ruolo attivo dei lavoratori nel mercato del lavoro e in particolare e in un mercato del lavoro globalizzato ne accennava di Alberto poco fa
Sia fondamentale veri paese capacità di attirare in casa propria il meglio dell'imprenditoria mondiale perché la globalizzazione questo lo consente l'aspetto positivo della globalizzazione per il per i lavoratori
E però questo implica un sindacato che sappia valutare il piano industriale Vanni valutare la qualità dell'imprenditore qualità anche sul piano etico non solo sul piano tecnico sul piano etico sul piano finanziario ma se la valutazione è positiva quel sindacato deve saper guidare i lavoratori in una scommessa o comune sul sul piano innovativo sulla sulla di intrapresa
Che l'imprenditore propone il sindacato dell'era della globalizzazione in lire
Saper condurre i lavoratori a essere loro stessi in parte imprenditori di quell'impresa anche a costo
Scommettere qualcosa del proprio di di mettere sul piatto della scommessa comune qualcosa del proprio e poi naturalmente essere capace di controllare le ecoballe equa divisione dei frutti quando la scommessa sarà stata vinta ma questo deve essere un sindacato che ha le redini sul collo per una contrattazione aziendale a trecentosessanta gradi non solo sull'innovazione tecnologica sul piano organizzativo ma anche sul piano della struttura della retribuzione
E qui si pone il problema di un sistema di relazioni industriali che consente ai lavoratori di scegliersi anche il sindacato più adatto in relazione alla qualità dell'imprenditore che si trovano di fronte perché il e c'è l'imprenditore di fronte al quale i lavoratori fanno bene annuo sbottonato essi fanno bene
A rivendicare i diritti non scommettere un centesimo cercare certezze e ci sono invece imprenditori che si meritano la scommessa comune sul loro piano industriale
E quindi anche una capacità dei lavoratori di contrattare
Questa scommessa comune al costo di qualche mettere a rischio anche sia pure una parte marginale ma una parte anche della loro retribuzione
Se poi la scommessa sarà vinta potranno essere ripagati a usura del rischio del rischio che hanno corso ma per questo appunto ci vuole un sindacato intelligenza collettiva e ci vuole un sistema di relazioni industriali
Che consenta una scelta e e e che non penalizzi come invece penalizzata nel nostro sistema la partecipazione dei lavoratori perché se si scommette su un piano industriale bisogna poi e avere la possibilità di di stare nella stanza dove si vendono e si vede procedere all'attuazione del piano
E questa è l'ultima parte del libro L'appare in particolare la parte del quinto capitolo mi fermo qui perché mi scuso anzi di avere e centralista e cavalli pochi minuti che avrei dovuto parlare ma questo in sostanza il messaggio che ho cercato di nutrire gli argomenti
Niente in questo libro ma mi interessa ovviamente molto di più ascoltare il cui in proposito
Bene grazie mille ha Pietro Ichino io passo questo punto alla di introdurre i nostri tre ospiti quindi Marco Bentivogli
Che è un una lunga e importante storia di dirigente sindacale adesso il coordinatore di vada
Cioè Chiara Green Baudo
La parlamentare del Partito Democratico
Con della commissione ago della camper dei dorati
E poi con uno poi Giuseppe il gruppo docente di politica economica all'Università la Sapienza di Roma io darei subito
Veltroni non ci sentiamo più blanda stretta
Che stavo dando la parola a Marco Bentivogli vuoi cominciare tu Marco
Va bene ieri buona sera a tutti
Pietro ovviamente ci ha abituato a vedere queste pubblicazioni che sono sollecitazioni sono stimoli importanti e quello che mi riguarda dare una gran mano
Sono voglio rimandare l'attualità di questi giorni
Perché il il libro vola più alto però aiutano un processo importantissimo nel nostro Paese idea ideologizzazione del lavoro
Tutta la discussione si sanitarie sul lavoro sul mercato del lavoro sull'industria
Sull'ambiente soprattutto ma in particolare sul lavoro a una carica ideologica attorno fatta tutta di vecchia retorica non è diciamo ideologia distinta di significati i capacità di interpretazione sono tutte vecchi schemi con cui si analizzano le cose
I appunto in modo ordinario controllo operai sì o no sul Tagliamento sì o no
E cose di questo sì così non si riesce assolutamente a comprendere il nuovo lavoro il lavoro attuale lì i modelli organizzativi dell'impresa e del lavoro
E soprattutto non si riescono a comprendere le dinamiche di cui parla Pietro nel libro che sono assolutamente interessato
Nel senso che chi crede come credo se tutti noi nella partecipazione strategica dei lavoratori quella indiretta non solo nel coinvolgimento dei lavoratori nel processo produttivo che è comunque importantissima
è chiaro che in qualche modo questo nostro supporto questa nostra battaglia enti le appare maturare reciproci tredici francamente il lavoro organizzato e il benestanti d'impresa
Significa sostanzialmente alzare sempre di più il punto d'incontro tra queste due entità impresa
La proprietà e management e il lavoro organizzativo questo perché ci sono due problemi ulteriori rispetto a ciò che dice Pietro nel libro i due problemi interiori solo che la contrattualistica del lavoro attuale
è ancora un poco in vita ma ancora molto basato sullo scambio prestazione lavorativa salari
Questo scambio povero e non è il riflesso di quella contrattuali sentirsi contrattualistica che servirebbe oggi per cui un legame di reciprocità tra Progetto di lavoro e benessere della persona
Già riconfigurare su questi aspetti ovviamente
Queste considerazioni questa contrattualistica prevede automaticamente una grade Girault de di funzione di ruolo del lavoratore della lavoratrice dentro le aziende le aziende dove la partecipazione pratiche decennale sono aziende più forti è una parola che ormai stanno segnando un po'punti sono più resilienza è nel senso che governare i processi sia quando le cose vanno bene ma siano delle cose ormai nulla
Con regole di ingaggio prevedono il coinvolgimento codificato l'ascolto delle organizzazioni sindacali come qualsiasi altro azionista fa maturare impresa e il sindacato sesso
Allora da questo punto di vista ci sono alcuni aspetti molto interessanti che Pietro Ichino volge da un punto di vista no questa questo ruolo in cui sostanzialmente i lavoratori attraverso la loro espressioni di consenso senza codificare la partecipazione ma attraverso le espressioni di consenso o dissenso rispetto agli accordi sindacali
In qualche modo contribuiscono a scegliere
Il datore di lavoro in altri Paesi queste cose sono codificati lavoratori americani hanno scelto Marchionne i lavoratori tedeschi hanno scelto Marra allora quando si trattava di vedere Luca sedili cordate lo stesso riguarda la responsabilizzazione riguarda i lavoratori dell'Alitalia i lavoratori di FIAT tutto perché Fiat-Chrysler nata con un progetto industriale coinvolti i lavoratori nella scelta
Del progetto industriale di Marchionne ecco questi sono assenti assolutamente importanti perché ritorna da dove sono partiti io il la discorso pubblico sul lavoro in Italia ha bisogno di essere ideologizzato e di essere riportato sul terreno della concretezza
Ci sono troppe cose su cui appunto questa vecchia ideologia considerarsi volutamente delimitare le politiche attive lei Consigliere fondo qualcosa di inutile
Addirittura la scarsa attenzione che c'è sulla rampa dipende sentire molti dal fatto che la arrestato il prodotto sostanzialmente Del Giosa
E per cui quasi un atteggiamento punitivo in fondo se lampanti Nishi un binario morto com'è ormai da tre anni con il grande sull'artwork Mimmo Parisi
Poco importa tant'è che le politiche attive non sono quelli che sostanzialmente possono sbloccare la situazione
E così noi lo vediamo nei dibattiti sul blocco dei licenziamenti perché in blocco dei licenziamenti ci fa guadagnare tempo ma se in quel tempo non viene utilizzato per nulla abbiamo scritto una proposta io Lucia Valente Pietro Ichino direi quello che si deve fare per uscire
Gradualità facendo delle cose che poi guadagnare anche dieci anni ma se in questi dieci anni non fare assolutamente nulla per far ripartire il lavoro nel Paese questi dieci anni
Rendono ancora più deflagrante il momento della rimozione del blocco dal punto di vista della della coesione ideologia rotta delle disuguaglianze è diventato ormai una in realtà alcuni atteggiamenti conservatori visti nel lavoro sono generatori disuguaglianza
Quando si crede il blocco dei licenziamenti alla cassa Comit
Siano sostanzialmente una muraglia cinese dopo che vedo un milione di ragazzi e ragazze interessano fuori soprattutto contratti a termine somministrazione
Partite IVA una committenza per cui sostanzialmente questa grande muraglia
Lascia fuori più fragili e anche nella cultura dei diritti Isma'non si può non considerare che sia i diritti non sono per tutti bisogna chiamarli con il loro vero nome e cioè dei privilegi
E questo significa rafforzare sempre di più gli Kiki viaggiare irrigidire la collocazione con delle tutele assolutamente sempre formali e lasciare completamente fuori dal monitor delle politiche pubbliche
La gran parte dei lavoratori perché credo che ci sono percorsi consolidamento a soprattutto il decreto dignità con la generazione dell'effetto di sostituzione dopo i dodici mesi
Ha creato precariato altrove abolizione di gregariato i ragazzi e le ragazze infiniti dodici mesi
Vengono su lasciati in casa e sostituite da altre persone proprio per il vincolo della legge e perché non esiste nessun incentivo alla stabilizzazione del rapporto di lavoro tanto è vero che la prima cosa che è stata fatta a marzo dell'anno scorso è stato consentire Bernardi carini da una vera ma proroga più proprio perché si vedeva l'emorragia di posti di lavoro a termine che stava determinando il combinato disposto contratto a termine un accesso alla cassa Kokand effimeri dodici mesi appunto come prevede quel decreto allora di che io credo che da questo punto di vista è molto importante e chiudo versare nei dieci minuti assegnati Vittori molto severo e non voglio essere sfidato e quindi il tema fondamentale che su questo noi dobbiamo dai sarà loro di uscita dalla ideologizzazione che c'è fuori discussione
Perché altrimenti le politiche fatte corso sotto il segno della lotta alle disuguaglianze come dicevo prima ne producono di ulteriore
Voi fate il culto di delle centinaia di migliaia i ragazzi e ragazzi io mi arrabbiai con lo stesso anche a un amico Paolo Gentiloni quando abolire o no per evitare i referendum della CGIL su vivavoce nel fu abolito il giovedì
Non c'è stato un giornalista cambia intervistato centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi sono stati lasciati a casa
E
In un sistema invece quantomeno garantiva la tracciabilità del rapporto di lavoro garantiva quanto meno l'assicurazione Linari e ai problemi di sicurezza invece per salvarsi la coscienza si è scelto in maniera netta di legali o alla disoccupazione a lavoro nero allora su questo sostengo molto
Diciamo questo libro perché aiuta
Ad andare nel senso giusto nel senso che in tutto il mondo le politiche del lavoro sono fatte di dati un po'più freschi di quelli italiani la famiglia tutti i giovedì mattina i dati aggiornati e soprattutto come politiche
Interessi delle politiche e si fanno e valutazioni oggettive in Italia questa cosa non la riusciamo mai a fare e continuiamo a definire il modello delle cose che sono dei modelli sbagliati
Per cui non vi è uno dei da imitare ma degli esiti negativi
Grazie
Bene grazie mille Marco Bentivogli
Delle suo io darei subito la parola che aveva Gribaudo della Commissione lavoro della Camera dei deputati del del partito democratico prego
Grazie grazie per questo invito è ancora un saluto al processo Alicino che ancora una volta ci consegnare dediti spunti di riflessione lui dice per i suoi settanta anni
Io dico che sono spunti che hanno fatto bene a tutti noi qui ci siamo come viene anche cimentati in percorsi legislativi innovativi non sempre così compresi come ricordava a o Bentivogli la ovviamente ci sono molte cose penso al tema del diritto a proposito di giornata l'articolo diciotto quello il famoso nuova articolo diciotto della formazione nonché un elemento su cui di nuovo PRG non torna in questo libro e credo che sia davvero un elemento fondamentale però
Alcune considerazioni intanto a partire da quello che scrivi scrivi cioè perché i tempi migliori vanno preparati in cui abbiamo parlato di Arpal Cini parla e nota per essere stata anche redarguito canina in commissione lavoro proprio dal super presidente
La perché purtroppo diceva e che non riusciva a convincerli del fatto che lui stava facendo un buon lavoro mi fa sempre piacere sapere che diciamo non sono l'unica a pensare che non ha fatto un buon lavoro
E credo che quel ritardo sia un ritardo imperdonabile
Non è un caso che alcuni di noi la sottoscritta Tommaso Nannicini altri ma anche in un fronte largo di maggioranza e finanche alcuni colleghi alcune colleghe per la verità
Del Movimento cinque Stelle a un certo punto si sono distaccate dal podestà visione poi a proposito di democrazia hanno fatto diciamo una brutta fine
Quei cioè sono state di fatto espulsi dal movimento di giovani donne lo voglio sottolineare quando evidenziavamo qui c'erano delle difficoltà
Molto forti perché questi tempi migliori non vengono preparati non vengono preparati da sempre nel nostro Paese giusto dire Czerny e mi è piaciuto molto il ragionamento ovviamente sul tema della domanda poi arriverò anche ai sindacati ma parto dall'inizio del libro proprio per sottolineare e provare così giustamente libero già stato verrà presentato prova ad aggiungere una considerazioni su cui vorrei stimolare un confronto per sapere cosa ne pensava autore
Mi riferisco al fatto che ovviamente sulla prima parte Ichino ci parla del tema della domanda d'ogni lavoro e come effettivamente non sia in grado diciamo così di dare le adeguate cioè non non c'è la capacità di dare risposte in quel in questo senso io vorrei sottolineare però un aspetto perché se condivido molto dal punto di vista teorico mi pongo alcune questioni basandomi può su quella che è la mia esperienza diciamo pratica
Nel senso che quello che credo comunque Manzi a un dibattito per come diceva Marco Beci voglio sottoscrivo rischia di diventare troppo spesso ideologico e a voler contrapporre la discussione sul lavoro che è cambiato e anche sui ruoli e su come immaginare un sistema produttivo che cambia
Però credo che ci sia un tema di cui dobbiamo ragionarne insieme e cioè il fatto
Che c'è un tema però di mancanza di qualità della domanda del lavoro
Questo è un tema che mi sento di porre perché se è vero come è vero che ci sono c'è stata un'imperdonabile ritardo c'è stato un imperdonabile incapacità di dare delle opportunità infatti alle persone più formate è altrettanto vero che credo che ci sia un problema nel nostro Paese su chi formalizzare quella qualità della domanda di lavoro e mi sento di condividere questa questa difficoltà una difficoltà che secondo me e così faccio l'esempio concreto anche per provare a spiegarmi su questo punto penso al tema della filiera produttiva per esempio dell'agricoltura no che tra l'altro come dire investe anche il territorio da cui provengo
Ecco lì
Il ragionamento che condivido e che sicuramente si si studia di più
Allora magari c'è anche la scelta già oggi di cui parla chi non è libero cioè posso arrivare a scegliere
Perché o le capacità
O ho studiato ho la competenza OLAF capacità di selezionare e quindi so muovermi anche finanche l'autonomia non ha bisogno fatemelo dire dei corpi intermedi e servito da me lì
Questo non funzionerà sulle filiere a diciamo così meno istruite del del mercato del lavoro
Penso a chi va a raccogliere la frutta nei campi
Cioè come io non mi ama spiegare all'immigrato che si rivolge cioè che a malapena bando Belloni viene preso anche per due euro e cinquanta all'ora ecco quando mi riferisco al tema della della dignità della domanda
Abbiamo un lavoro che appunto bah in questo caso tra l'altro trovo anche un po'a rispondermi dico che intanto manca completamente la digitalizzazione anche in questo settore bisognerebbe a proposito di politiche attive fare la famosa piattaforma di incrocio domanda e offerta di lavoro essere capaci di fare questo
Sistema che anche il il immigrato sul proprio telefonino in grado di attivare questa cosa in un linguaggio semplice e invece questo Paese ancora non arriva lì ma non ci arriva sotto molti punti di vista
Non ci arriva per parte del legislatore non c'è arrivata da parte del sindacato non ci arriva Marco per parte datoriale
Quindi quando le giuste provocazioni intellettuali che devono essere fatte in questo ambito sulla parte sindacale sono molto d'accordo e penso anche che sbagli dice
A legislatori e l'ho sentito in questi giorni in questo dibattito che è stato tutto concentrato sul tema dei licenziamenti anche perché non si è preparato il resto e questo per me è un pezzo del problema
Ho sentito addirittura che qualcuno sindacato diceva con bisogna fare non bisogna fare una legge sulla rappresentanza anche su questo vorrei invece ne parlassimo io vorrei che ne parlassimo perché invece un punto qualificante la partecipazione dei lavoratori ma così come la chiusura
Di una di un pensiero appunto di partecipazione dei lavoratori alla vita della dell'impresa che non mi appartiene penso che per esempio il lavoro l'approccio al tema dei workers buy out per esempio
Sì è un elemento su cui bisogna fare un salto qualitativo nel nostro Paese e davvero lì si accompagnano i processi di cambiamento mi pare
Che anche su questo invece ci siano delle resistenze delle sacche molto dure di conservazione dei ragionamenti e invece e fondamentale
Quando poi si parla dei giacimenti arrivo velocemente alla conclusioni perché appunto e giusto ragionare di come investiamo sulla formazione ma facciamo la formazione Vera cioè e a questo punto facciamo in modo che le persone che hanno meno opportunità possono invece essere formati per avere più strumenti per aiutare a favorire d'una domanda di qualità sul mercato del lavoro
Non altro e su questo forse il sindacato dovrebbe cambiare
La regionale meno di tessere più di persone ragionare più di una formazione vera fino alla organizzare il corso d'inglese ma perché dia gli strumenti per far capire la lettura di un contratto piuttosto che cose di questo tipo su cui vedo invece appunto un'arretratezza in il significativa e qual è la dignità del lavoro che voglio
Allora su questo secondo me dobbiamo interrogarci dobbiamo essere schietti perché altrimenti non possiamo raccontarci che però vogliamo o all'albicocca Paul tali sull'Italia ma e il call center che sta a casa nostra magari dovremmo dirci nell'era della globalizzazione che va bene anche se nel call center lo dico con una provocazione
Può stare anche in Albania
Purché ci sia un quadro un panorama di ripensamento nella dignità del lavoro e della riconoscibilità delle cose che vanno messe al centro delle riflessioni che per me vanno fatte
Sul tema dei appunto dei risarcimenti anche qua
Io ho una ormai una fissa che penso che sul tema dei risarcimenti non utilizzati nel nostro Paese sicuramente siano i romani
Perché è vero che non c'è la formazione di qualità ma è altrettanto vero che i giovani più formati nel nostro Paese non lo cercano nemmeno più lavoro vanno via vanno via perché questo è un Paese incapace di prospettarmi alcunché
Altro che inverno demografico essendo strane teorie in questi giorni che non non vi riporto nemmeno perché davvero si direbbero la mostra conversazione ma evidente che su un tema giovani donne il nostro Paese altro che sia giacimenti
Giacimenti non utilizzati sono i veri giacimenti non utilizzati di competenze il potenziale nel nostro Paese su cui invece siamo ancora troppo deboli e anche nella scelta del Pnr
Fatemi dire che la cosa più innovativa ancorché da definire ed il tema che è stato posto da noi del partito democratico
Sul tema delle condizionalità non a caso il premier Draghi le ha fatte sue che poi andranno declinante ma anche questo lo voglio dire perché questa è la discussione che mi interessa di più
Meno quella che sento in questi giorni perché non ragioniamo sulle condizionalità di su tutti i progetti del Pnr R che creano che dovrebbero creare quella transizione del lavoro e quindi quelle anche nuova occupazione o di mettere a regime delle risorse con per il tema di come fare lavorare di più e meglio le donne i giovani nel nostro Paese quella condizionalità secondo me sono un punto importantissimo
Mi cui però si parla troppo poco come se fosse qualcosa che non interessa a nessuno mentre invece possono essere lo strumento attraverso il quale davvero scendono a terra i Progetti e magari si può fare la giusta valutazione
Così ex-post delle misure che vengono utilizzate cosa che servirebbe davvero non solo per chi fa legislatore ma per avere più dati a nostra disposizione
Per meglio riuscire a definire quali sono le politiche giuste e corrette e a misura dei lavoratori e delle lavoratrici italiane ripeto anche per garantire più dignità
All'interno di un mercato del lavoro comunque fatica a funzionare questo perché le relazioni industriali la cultura nuova soprattutto fatica a decollare
Ma è indispensabile in questo momento della storia ci può discutere non deve secondo me non deve credere nel grande trappolone della delle ideologizzazione nella discussione che stiamo vivendo ma deve continuare a spostare l'attenzione altrove io ho continuato a dire quando mi chiedevano sino subacquei Cesenatico sì ma servono le politiche attive
E questo è il vero elemento su cui vorrei che discutessimo capisco che è ancora molto complicato ma credo che questo sia il tema da fare e ha ed affrontare seriamente
E anche per questo e chiudo ringrazio il professor Ichino per lo sforzo anziché se mi consentite
Proprio perché oggi l'audizione danno voi c'è stato il professor Boeri e ha fatto un'intensa relazione stiamo portando avanti il tema di un'indagine conoscitiva sulle nuove disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro sono usciti dei dati veramente interessanti e e AN
Dimostrano come tra l'altro vi sia una forte correlazione tra il titolo di studio
E le morti chimico vende quindi più è il titolo di studio e meno se è stato colpito dai covi del più ai titoli di studio bassi e più in qualche modo non solo te lo sei preso mai nel suonare correlazione
Tra tra decessi e appunto non formazione questo lo dico perché ancora di più e ancora una volta ci confermano questi dati esiste un tema profondo di
Mi stallo
Per chi proviene dai Celti meno abbienti di poter fare quel percorso di crescita che il previsto dalla costituzione e per cui forse moltissime persone nel nostro Paese non riescono a dare quello che potrebbe però anche perché le loro condizioni di partenza purtroppo rimangono tali ed in tutto l'arco della vita e solo alcuni magari quelli più tenace o perché magari hanno avuto relazioni che gli hanno consentito di fare poiché i salti di qualità
Ma non è per tutti facile perché il Paese grande e o vivi una grande Istanbul e magari qualche opportunità in più oppure ancora più difficile beh diciamo che dobbiamo davvero riprendere un po'di sistema dell'ascensore sociale bloccato credo che questo sia il tema più profondo e che con questa pandemia in qualche modo ha tirato fuori e ha fatto esplodere quelle disuguaglianze che stanno tutte lì davanti a noi e su cui magari dovremmo essere davvero meno meno concentrati a parlare di disuguaglianze nei convegni ma praticare più politiche via radicale cambiamento su cui confesso vedo oggi timido cambio di passo
Considero però il l'avanzamento con il premier Draghi e con la sua autorevolezza alla sua capacità di essere riconosciuto in contesti sovranazionali
Significativo dobbiamo usare al meglio il tempo che ci è dato e credo che siamo profondamente ritardo e non solo da quindici mesi ma da vent'anni recuperare quel ritardo non è banale
Servono le migliori intelligenze e serve non cadere in una retorica che vedo estremamente pericolosa
Vi ringrazio mi fermo qua
Bene grazie mille l'onorevole Lima un nuovo giro subito la parola Giuseppe Croce docente di politica economica all'università la Sapienza prego Giuseppe
Grazie
Grazie per l'opportunità di essere qui a discutere sentirvi poter dare un piccolo contributo tra le cose che ho apprezzato del libro del professor Ichino è la sua capacità di utilizzare di maneggiare con grande
Proprietà i concetti economici
Mentre leggevo mi segnavo possibili obiezioni da economista e la pagina dopo trovavo puntualmente citato il concetto al quale io appunto mi rifacevo
Il principale dei modelli economici utilizzare il libro è quello di Moro sogno ma io già vent'anni fa avevo letto in un manuale di economia del lavoro un capitolo il professor Ichino in cui chi arriva in maniera illuminante il legame tra il ottengo comodo sono il mercato del lavoro e le istituzioni l'impostazione dell'istituzione di mercato del lavoro in Italia e quelle quella diventato una cosa che io poi elezioni
Ho sempre messo messo al centro Bentivogli parlava di idee ideologizzazione io penso nei miei appunti Armiero segnato questa cosa dicendo la così mi pare di poter sente rizzare
E l'orientamento del professor Ichino in questo libro dicendo che c'è una grande disponibilità lui crede in una disponibilità
Alla riforma delle istituzioni del mercato del lavoro le istituzioni le politiche per il mercato del lavoro non possono sottrarsi a conoscersi di riforma possono e devono essere riformate
In vista di obiettivi di efficienza e di equità
E questa consapevolezza mi pare che nasca da una visione dei limiti dell'impostazione tradizionale delle politiche del lavoro che sono tutte centrate sul principio della inderogabilità
Delle delle norme questa impostazione è solo una delle tante possibili euro mai diciamo inadeguata dal punto di vista dell'efficacia
Un altro presupposto è proprio la il superamento della rappresentazione del mercato del lavoro in termini di more uxorio
Il l'idea del Morazzone dove lavoro italiano andava bene aiutanti diciamo della golden age del miracolo economico quando c'era ancora una come dicono gli storici dell'economia una endemica sovrabbondanza di manodopera qualificata
C'era uno squilibrio proprio macro economico perché è un lavoro che di fatto privava i lavoratori di quella libertà di scelta che in un mercato del lavoro più maturo
Evidentemente hanno hanno riconquistato
Da questa visione segue appunto la prospettiva di di riforma diciamo così delle istituzioni delle politiche del lavoro che mira potenziare immagini scelta sia individuali sia collettivi margini scelta dei lavoratori fino a poter dire che i lavoratori devono poter ingaggiare il proprio imprenditore e questa interessante intanto perché c'è una modo di rappresentare le problematiche del lavoro in Italia in cui si parte dal presupposto opposto cioè quello non del mondo sono io ma di un lo squilibrio dovuto a un eccesso di potere del sindacato che sarebbe un po'alla la causa prima di tutti i mali qui invece si fa notte dal dal dallo squilibrio posto
Un altro elemento di questa visione è illegale forte tra i cambiamenti che avvengono nel mercato del lavoro pensiamo all'ecologia e la riforma delle istituzioni qui di mi fa piacere richiamare un alcuni punti di contatto molto forti che ho trovato tra questo libro un'intervista che nel mille novecentottantaquattro rilasciò Tarantelli
Che è stata ripubblicata pochi giorni fa che io ho avuto anche la possibilità di di commentare in cui Tarantelli esattamente con le parole usate dal professor Ichino in questo libro già allora parlava di superamento della divisione storica tra lavoro dipendente e lavoro dipendente e poi di rivendicava un ruolo alla contrattazione decentrata lui che diciamo all'epoca assist si è si stendeva infatti trilaterali quindi lavoravo livello molto centralizzato operò in quella intervista si stendeva
Per invece per la contrattazione decentrata ovviamente non come il via per indebolire il potere contrattuale del sindacato in maniera surrettizia ma come forma di governo del cambiamento nel mondo del lavoro appalti al cambiamento tecnologico ecco lui già in quell'intervista parla del lavoro si potrà lavorare da casa dice lei tecnologie già ci consentono oggi di prevedere che si potrà lavorare da casa tutte cose che noi consideriamo oggi di attualità di stretta attualità
Quindi io sono molto in sintonia con questa impostazione della riforma abitasse in senso della necessità sia nel senso della possibilità riforma abilità delle istituzioni e delle politiche del lavoro
E tuttavia mi sento di sottolineare invece un aspetto nel quale trovo mi trovo gruppo non del tutto a mio agio
Nel nella ricostruzione del libro
Ed è un aspetto che ha appena ha richiamato anche l'onorevole di Ripa auto e cioè a me pare che ci sia una sottovalutazione delle carenze dal lato della domanda di lavoro
In realtà anche questo questo aspetto cioè richiamato le pagine del libro qualcosa ha detto il professor Ichino nell'introduzione però credo sia sottovalutato si sottovalutano
Diciamo la complessità delle dei caratteri strutturali del sistema produttivo italiano che ha fatto di tante componenti è una realtà molto complessa contiene tante cose buone ma anche tante cose meno buone
E questa sottovalutazione ahimè non è un fatto di dettaglio ma è un fatto importante credo che non vana messo a fuoco chiarita proprio per irrobustire la prospettiva di riforma sostenuta sostenuta nel libro e quei nei minuti che mi rimangono vorrei solamente pochi provare a fare qualche esempio il professore parla di striscio
Ma lo sketch ortaggio è un concetto che consiste nel pensare che ci sia una grande abbondanza di posti di lavoro
Qualificati che si fatti che le imprese faticano a riempire con questa rappresentazione vera ma a mio avviso incompleta forse si dovrebbe parlare più concreta più correttamente sempre per usare eh
Ora la terminologia inglese che si usa in questi casi di Miss merci
Nel mercato del lavoro italiano non ci sono solo posti di lavoro qualificati che hanno vengono coperti ci sono anche lavoratori qualificati che non riescono a trovare lavoro
La carenza non è solo dal lato della considerata e anche dal lato della domanda qual è il sintomo più clamoroso
Di questa debolezza di queste diciamo scarsa qualità della domanda di lavoro il sistema produttivo la produttività stagnante nel nel nell'economia italiana
Parenti anche più questo è il sintomo di processi innovativi che non vengono portate avanti alla pari di altre economie
La famosa organizzazione dei mercati del lavoro
Che crea tanti posti di lavoro poco qualificati ma per fortuna anche posti di lavoro molto qualificati in molte economie avanzate in Italia è un processo che non si riesce a vedere con molta chiarezza nei dati
Soprattutto per la coda alta non c'è questa creazione potente di posti di lavoro
Di posti di lavoro alti
Inizi il un altro sintomo sono i giovani qualificati che se ne vanno dall'Italia
Quindi diciamo una rappresentazione temo che debba essere più più importante
Faccio siccome però condivido la prospettiva di riforma mi permetto di così aggiungere due suggerimenti che diciamo a chi ci ascolta possono andare proprio nella direzione di un lavoro intelligente di un sindacato intelligente di di un aumento dei margini di scelta dei lavoratori il primo a che fare con proprio l'attualità
Il sindacato si sta spendendo mi pare molto nella contrattazione delle del dello smart working
Nel futuro prossimo ci aspetta una quota di smart working ecco qui c'è spazio per un sindacato intelligente l'intelligenza sta nel loro ridurre tutto all'alternativa tra lavori in presenza e smart working se smart working significa lavoro a casa
Lavoro da isolati del lavoro isolamento del lavoratore
Isolamento del lavoratore produrrà alla lunga una minore produttività perché si interrompe quel processo di apprendimento sul luogo di lavoro informale che è una delle leve dell'aumento della produttività
Il futuro va giocato e questo credo che appunto sia debba essere un po'lo spazio occupato da un sindacato intelligente inserendo nell'alternativa tra lavoro in presenza e artwork inglese nel concerto di co-working
Cioè la creazione disegno di posti di lavoro nelle città dove lavoratori anche di diverse imprese possano lavorare fianco a fianco
Sperimentando apprendimento reciproco e perché no anche quella aumento delle informazioni sul mercato del lavoro che potrebbe consentire una maggiore mobilità
Un secondo suggerimento riguarda la formazione dei professori fino insiste molto giustamente non posso che condividere sul tema della formazione ma la formazione di chi lavora e potrebbe voler cambiare il proprio imprenditore il proprio datore di lavoro
Difficilmente può essere la formazione fornita dallo stesso datore di lavoro che abbiamo che legittimamente ovviamente fornisce una formazione che sembra legare lavoratori presso di sé
E allora io già molti anni fa scrissi una cosa che torna di attualità
Va molto potenziato l'utilizzo dei voucher per la formazione cioè dare potere distesa nel mercato trasformazione ai lavoratori i quali potranno in un mercato della formazione ben funzionante
Potranno spendersi queste risorse
Acquisendo la formazione Champion corrisponde al proprio progetto anche di mobilità eventualmente
Vedo che il tempo è finito quindi mi fermo qui avrei anche qualche osservazione sulla effettiva possibilità di dichiarare al tramonto il mondo sogni o nella forma moderna perché esiste una teoria tradizionale del Moro sogno ma anche una teoria
Moderna che ahimè mostra come i mercati del lavoro avanzati maturi permanga una mia veri fattori che continuano a tenere legato il lavoratore ne faccio le richiamo solo uno per dare concretezza a quello che sto dicendo la formazione di tipo specifico che il lavoratore acquisisce
Anche semplicemente con l'esperienza diventa un valore che lega il datore di lavoro al lavoratore il lavoratore alta solo di lavoro ma questo diciamo un caso virtuoso ce ne sono anche di meno virtuosi quindi anche qui diciamo non si può non ne non si può trascurare il permanere di limiti di costi diciamo della mobilità e quando viene in Galizia citata dal lavoratore mi fermo
A voi la parola
Bene grazie mille a Giuseppe Croce io darei subito la parola a Pietro Ichino perché adesso ovviamente raccolto parecchie sollecitazioni da parte
Dei nostri interlocutori
Quindi qualche minuto anzi sicuramente
Servirà insomma dietro per per rispondere nel frattempo siccome probabilmente qualcuno dei nostri amici potrebbe essere costretto a salutarci prima per per altri impegni ovviamente ringraziamo
Li ringraziamo subito diciamo per per la partecipazione
Li salutiamo
Adesso quindi se se dovete lasciare fatelo fatelo
Tranquillamente ovviamente con un impegno arrivederci presso per una prossima per un prossimo appuntamento
Quindi in particolare io libererei in anticipo l'onorevole Chiara Gribaudo forse anche Marco Bentivoglio deve
Lasciarci prima e do subito la parola a Pietro Ichino
Grazie Vittorio grazie anche a tutti coloro che sono intervenuti in particolare Ciara che saluto se dovrà lasciarci mentre intervengo ma proprio perché ancora qui vorrei risponderle molto sinteticamente su un punto che lei ha toccato che vennero anzi è il problema cruciale
Ci sono anche lavoratori che non riescono a scegliersi l'imprenditore non hanno la forza contrattuale ma non hanno spesso l'intelligenza necessaria nel senso etimologico del termine
Del e intelligenza deriva dal latino intus Leggere saper leggere dentro e quindi il senso
E questo termine deliberò proprio la capacità di leggere nei meccanismi del mercato del lavoro
E in molti casi il lavoratore anche in basso profilo ma questo però è un problema che si può porre anche ai lavoratori più professionalizzati
Ciò che impedisce la scelta
Più che il basso profilo professionale è proprio la mancanza di strumenti di comprensione di conoscenza dei meccanismi del mercato del lavoro
Io ho studiato molto a fondo e come funzionano i servizi per l'impiego nel Centro e Nord Europa
E osservo che in questi servizi hanno sono caratterizzati tanto sul dei sistemi di servizi non c'è solo il Servizio informazione il servizio collocamenti c'è il sistema
Che ha ha la sua origine diciamo alla sua base il primo anello della catena che è costituito dall'orientamento scolastico professionale che è una è indispensabile
Perché e i che cosa fa il l'orientatore
Non fanno né il collocatore M. informatore nei farmaci Spencer diretto alla mobilità no
Il noi intanto vorrei mette a disposizione del lavoratore quale che sia il suo livello professionale
Il tutti la mappa di tutte le opportunità che il il mercato del lavoro offre e quindi e consente al lavoratore di sfruttare tutte le possibilità le opportunità di di occupazione o
Di formazione mirata a occupazione esistente
Ora
Il se prendiamo per esempio il raccoglitore di pomodori o di olive nero condito riolite mettiamoli da parte perché io ho saputo di recente
Da mio fratello che si trova a potesse venirne un piccolo oliveto in Toscana
E dove abita e che liriche si è trovato di fronte a per la raccolta delle olive a dei racconti scolpiti si presentano chiedendo ottanta euro l'ora
E e i che vanno da chi glieli dà e previa allora constatazione dei quali sono le condizioni del terreni non la pendenza e tutto quanto quindi ecco anche un raccoglitore di olive
Che può scegliere che usa il mercato del lavoro che non imposizione dominata nel mercato del lavoro ma prendiamo il raccoglitore di pomodoro
Sei euro una persona e che non ha alcuna conoscenza della lingua di ciò che il Paese può offrire o addirittura e privato eh Campitelli minuto perché lo condanniamo a una situazione di minorità per cui non può muoversi anche perché non ha diritti e privato di diritti
Ecco quella persona è costretta a prendere il quattro Euro i tre euro che gli offre il caporale uno chiunque glieli offre e non ha alcuna scelta
Ma se ci fosse
Servizio di ori se avesse a disposizione un servizio di orientamento
Oltre a a essere diciamo un cittadino che può esercitare i suoi diritti tra i quali il diritto alla mobilità COSAC raccoglitori di pomodori spesso non è data ma Stir servizio di orientamento è l'anello indispensabile per poter accedere per esempio ai servizi di formazione mirata agli sbocchi occupazionali esistenti che è lo strumento principe della mobilità professionale
Ma consente di uscire dalla condizione di raccoglitori di patate per imparare a fare quel tanto in più che gli consente di aprire ma accesso ad altri nel rapporto altri lavori che per i quali c'è domanda ecco io ai ai miei studenti in braccio ad esempio nel viaggiatore che arriva e in piena notte sotto il diluvio di una città di cui non conosce la lingua e non può altro che prendere alloggio nella prima Locanda al primo albergo che trova fuori della stazione ferroviaria
E questo è proprio classico caso immuno sogno dinamico non è che in quella città manchino gli alberghi
Non è vero che non c'è scelta semplicemente a Luigi o lei non è data la scelta perché non conosce la lingua perché pioveva a dirotto e non ha l'ombrello ma soprattutto perché non sa che magari a trecento metri di distanza c'è altro albergo e quindi non si avventura sotto pioggia a rischio di non trovarlo
Ma questa badate era condizione anche di lavoratori non qualificati
Milano è una città in cui ogni giorno si aprono migliaia di occasioni di lavoro a tutti i livelli
E Ithilien prese stentano a trovare lavoratori disponibili a tutti i livelli
E però c'è una bellissima immagine di Milano realizzata mi in una Milano in cui io ho c'è un pallino rosso per ogni posto di lavoro petto da più di quindici giorni
Invece realizzata da Francesco il Giubileo
Il eh
Il giovane milanese chi viene da Tel piangendo dicendo a Milano non esiste il lavoro non c'è lavoro
Non esiste domanda di lavoro ma se noi guardiamo l'immagine fornita Francesco giubileo Milano è un immenso formicaio in di domande di lavoro semplicemente non c'è
Il il quello servizi quel primo anello della catena che è indispensabile per accendere alle occasioni di formazione mirata e alle occasioni di lavoro
Questo non per dire che la formazione e anzi è ovvio che la formazione molto importante ma e teniamo presente che questo problema di incapacità di Scelta riguarda non solo la fascia più professionalità anche l'altra
L'altra parte del mio intervento di questo mio secondo intervento la dedico al punto e sottolineato da Croce giustamente concordo
Circa l'importanza della carenza di domanda di lavoro nel nostro sistema il vero il nostro sistema soffre di una carenza endemica di domande di lavoro però attenzione
Nelle civili nei criteri di scelta delle multinazionali su dove insediare i propri nuovi stabilimenti
Uno dei criteri più importanti parlo ovviamente della manifattura soprattutto ma non soltanto perché discorso riguarda anche l'informatica tante altre tanti altri campi
Uno dei criteri principali con cui viene deciso il luogo dell'insediamento è quello della capacità del mercato del lavoro locale di produrre la offerta di manodopera corrispondente alla domanda
Cioè l'impresa si colloca laddove il mercato è in grado di fornirle
La le persone adatte e questo è il motivo per cui si creano i distretti industriali si creano il cluster dedicati a una determinata leggere conduzione
Perché le imprese vanno lì perché lì ci sono molti lavoratori capaci di far quelle cose lì quindi è più facile trovarne
Allora e il da questo punto di vista l'Italia è veramente leggi molto indietro e e penalizzata dall'incapacità del suo mercato del lavoro
Di rispondere alla domanda di formazione delle riprese e qui la mia opinione io non sono economista ma mi sembra ragionevole pensare che non ci sia contraddizione tra il qualificare la condizione in cui si trova l'impresa come condizione Description osteggia
E parlare di mismatch mismatch non contraddice lo stile il sorteggio è più una ed è un altro modo di indire di rappresentare indicare un fenomeno che può essere anche lo stesso
Il il mismatch una non corrispondenza proprio qualità della Offerte qualità della domanda di lavoro
Alcuni dovrebbe supplire a cui dovrebbe porre rimedio sistema di formazione FIT meglio orientata ciò che le imprese richiedono e un sistema capace di finanziare la formazione prodotta formazione specifica virata prodotta dalle imprese stesse in modo da esentare le dal rischio di lavorare per la concorrenza piccola anche questa accenna malconci prima ma appunto su questo terreno noi siamo ancora molto indietro le politiche attive del lavoro sono questa cosa quindi sono anche questa cosa qui e i nomi su questo terreno abbiamo accumulato
Un ritardo enorme rispetto ai paesi più vicini anche vicini nel centro Europa ma che sono davanti a noi di di decenni e dobbiamo assolutamente sfruttare l'unico vantaggio
Che sta nell'essere in una situazione di arretratezza cioè la possibilità di copiare parassitaria niente i Paesi che hanno fatto più strada arrivano maggiore esperienza in questo campo acque bruciare le tappe per riallinearsi al nuovo succhiando il loro non farò su questo terreno
Bene grazie mille anche a questo secondo intervento diciamo di Di Pietro Ichino che serviva un po'per reagire alle varie sollecitazioni che sono arrivate dai nostri dei nostri ospiti mi sembra che davvero sia stata una bellissima
Conversazione
Io a questo punto se non so se ecco se crochet se Giuseppe a qualche ulteriore come dire osservazione se no
Potremmo anche dare la la parola al presidente ad Alberto De Bernardi per porrà cogliere un po'le fila di questa nostra chiacchierata chiudere il nostro incontro
Trenta secondi cioè Ss Erich marinai ma solo guerre rilanciare su su un punto che rimane che secondo me molto sottovalutato nel dibattito pubblico e anche in quello accademico e il tema delle città in quando diciamo mercato del lavoro la parte dinamica di mercato del mercato del lavoro nell'economia avanzata nell'economia della conoscenza non sono più quelle i territori legati alla magistratura ma sono principalmente e i luoghi dove si concentra il capitale umano del e l'economia della conoscenza e questi luoghi sono ovunque le città ecco allora tutto quello che abbiamo detto potrebbe essere letto attraverso questa lente le città italiane sono in grado solo attrezzate
Non solo come il mercato del lavoro ma come luogo di di vita di socialità di condivisione lega e via dicendo di creare le condizioni per uno sviluppo dell'economia della conoscenza e quindi di quella parte dinamica dei posti di lavoro ecco io lo pongo una domanda
Ho il dubbio che non siano del tutto attrezzate a questo questo cortile qui c'è una una grande una grande questione secondo
Bene che simile agli effetti il tema delle città è molto interessante noi abbiamo già fatto un un incontro qualche qualche tempo fa però sarebbe interessante ritornarci su anche con una certa Costanza quindi io ovviamente rilancio a a Giuseppe la disponibilità Perrot ospitare una riflessione di questo tipo diciamo sui nostri sui nostri canali quindi quando voi possiamo possiamo senz'altro ritornarci su grazie davvero a Giuseppe Croce io a questo punto dopo la parola ad Alberto De Bernardi chiudere la serata
Grassi Vittorio io non ho nulla da aggiungere se non esprimere la mia soddisfazione per un dibattito molto interessante molto ricco e credo anche molto come dire capace di entrare nel merito delle questioni
Che oggi sono al centro su questo campo ovviamente del dibattito pubblico no nel senso che non abbiamo fatto una discussione astratta sui soli principi del giusto e umorismo ma abbiamo messo in realtà a fuoco ritiri i i ritardi storici dell'Italia dovuti a fattori differenti su questo tema che riguarda il sostegno al lavoro e la sua capacità di stare in maniera for diciamo in maniera soli Ida in maniera intelligente in maniera produttiva è soddisfacente in questo mercato del lavoro che è ovviamente un mercato del lavoro molto diverso da quello di soltanto trenta o quaranta anni fa
E ovviamente qui non riscontriamo perché la lo dice il libro Di Pietro lo dicono tante altre riflessioni a ricerche in questo senso è inoltre lo abbiamo detto anche in questo dibattito in queste ore
Processo noi scontiamo delle resistenze che provengono
Dal mondo sindacale dal mondo politico
Che diciamo a un rapporto con i processi di cambiamento che la globalizzazione ha indotto un rapporto Complesso sofferto volto a mettere in evidenza soltanto i suoi limiti
Il animato da una sorta di passione per il mondo che fu in coro come se dietro le nostre spalle ci fosse il paese di Bengodi o lei viene no e quindi in questa di in questa incapacità di uscire da questa previsione assolutamente superata non è neanche in grado quando assumerà dei il compito del decisore politico di mettere in atto quegli strumenti
Che invece in altri Paesi altre forze politiche spesso anche della stessa area culturale di queste che hanno governato il nostro Paese che lo stanno attualmente governa hanno messo in campo basterebbe copiare e invece la difficoltà di copiare manifesta una difficoltà politica più ampia che però diciamo come tutti i ritardi ha una conseguenza ha una conseguenza come tante altre su un elemento cruciale in Italia cresce poco
Rispetto ad altri Paesi ricavi a un Paese dove suo più ampie le diseguaglianze sociali dove permane angolo di quegli anziani sociali all'interno di diseguaglianze territoriali che non vengono superate quindi l'esame della realtà ci dovrebbe dire che dovremmo occorrere assolutamente in direzione di ciò che è stato detto stasera purtroppo invece dei grandi i levrieri non si vedono si vedrà piuttosto diciamo forze intelligenze sprecate a difendere l'impossibile e nella convinzione
Che diciamo ci sia un domani nel quale forse questo la globalizzazione non ci sarà più siccome questo è una priorità priva di senso purtroppo il Paese sta e i lavoratori all'interno di questo Paese stanno pagando delle conseguenze molto gravi
Su questi temi noi ritorneremo
Non solo abbiamo già siamo già intervenuti vari torneremo perché dentro le dinamiche politiche culturali che si aprono nell'Italia della ripartenza quel pesto e un nodo cruciale su cui nel nostro piccolo la nostra Fondazione vorrà dire la sua innanzitutto ringrazio anche le cinquecento persone che ci hanno ascoltato perché da questo punto di vista questo tema evidentemente non ha interessato solo i sei mai intervistato un gruppo di persone molto numerosa grazie a tutti e grazie in particolare a chi ha consentito di organizzare questa iniziativa
Auguri ciao grazie ed era già oggetto arrivederci
Ecco