Antonio Maria Costa ci consegna una riflessione sulla drammatica aggressione all’Ucraina.
Ci parla di una guerra prevedibile, anzi annunciata.
Di una guerra assurda, obsoleta, e controproducente; scatenata da un autocrate che non si rassegna al fatto che … la Russia stia perdendo la statura di grande potenza.
Mette in guardia dal fascino dei governi "forti" degli autocrati e ci ricorda come le democrazie di matrice liberale, strumenti imperfetti, consentano però il controllo del governo e del suo potere.
Prefigura un’evoluzione della guerra (che l’evoluzione dei combattimenti sembra confermare) e pone domande sul futuro: stiamo assistendo a una corsa contro il tempo.
Da una lato c’è un calendario politico, quello occidentale; dall’altro lato c’è un calendario economico: quello della Russia.
Quale di questi due fenomeni prevarrà?.
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