Cerimonia per il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo

L'avessi la fortuna infatti se no perché l'avrà avendo e Desolda protetto dalla fortuna fino al cento per cento e aiuta a prevenirla
Nove maggio mille novecentosettanta le Brigate Rosse uccidono Aldo Moro
Già il corpo senza vita dello statista democristiano l'Italia dire uno dei momenti più difficili dalla fine della seconda guerra mondiale
I terroristi hanno voluto colpire il cuore dello Stato
Scoprite impauriti italiani ascoltano l'omelia di Paolo sesto amo corruttivo della vita della nuova turnover esaudito l'agosto implica Bernheim con L'Unità
In via Aldo Moro di questo luogo
Buono mi saggio Innocente
Dal ministro è l'apice forse il punto di non ritorno di una lunga scia di violenza che insanguina il Paese da circa un decennio
Sono gli anni di piombo una stagione di violenza politica animata dal fanatismo dei gruppi terroristici rossi e neri e dalle trame eversive
Detta strategia della tensione volta destabilizzare la revoca
E terminerà a metà degli anni
Che conoscerà dei colpi di alla fine del secolo e all'inizio del nuovo millennio
Una stagione cruenta che ha provocato centinaia di vite
Far cadere sotto i colpi dei terroristi vi sono molti i servitori dello Stato
Vittime del terrorismo sono donne e uomini impegnati nella vita sociale e membri della società civile
Vittime del terrorismo sono tutti coloro che non si sono tirati e hanno difeso la tenuta pagando spesso con la il prezzo della libertà
Vittime del terrorismo ci sono anche tutte quelle persone che si sono trovati per un tragico destino nel posto sbagliato al momento sbagliato
Per ricordare tutte queste persone vittime di un odio cieco che per molti anni ha seminato il terrore il Parlamento italiano ha riconosciuto il nove maggio Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi
Buongiorno
E benvenuti al Palazzo del Quirinale per la celebrazione della giornata nazionale in memoria delle vittime del terrorismo
Saluto il Presidente della Repubblica Mattarella
Tutte le autorità presenti
I rappresentanti delle associazioni delle vittime
Tutti coloro che ci seguono da casa
Grazie a RAI Storia per questo filmato che ci ha fatto rivivere stagioni buie della nostra storia repubblicana
In cui tanto sangue è stato sparso il nome di ideologia pericolose ed antidemocratiche
Erano i cosiddetti anni di piombo in cui bande di terroristi di diverso orientamento politico e giovani estremisti sotto le più svariate sigle colpivano indistintamente magistrati giornalisti forze dell'ordine avversari politici militari
Erano anni in cui si faceva la guerra allo Stato democratico dimenticando che lo Stato democratico siamo noi cittadini
Anni in cui si piazzavano con la complicità di qualche settore deviato dello Stato stesso
Bombe capaci di uccidere indiscriminatamente
Di colpire nel mucchio
Oggi è il nove maggio
E ricorre il quarantacinquesimo anno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro assassinato dalle Brigate Rosse dopo cinquantacinque giorni di prigionia
è una data simbolo che è stata scelta nel due mila otto
Per fare memoria del sacrificio di coloro che sono stati bersaglio di una delirante violenza
John delirante violenza di matrice politica e della sofferenza del loro famiglia
Di quelli che sono rimasti
Walter Tobagi
Walter Tobagi era un bravo e coraggioso giornalista che amava andare in profondità
Le sue inchieste sulla radice del terrorismo prima su Avvenire poi sul Corriere della Sera erano atti di accusa molto chiari della debolezza delle contraddizioni delle ambiguità del retroterra ideologico delle Brigate Rosse
In un articolo del venti aprile mille novecentottanta Walter Tobagi scriveva
Si assiste insomma al tentativo fin troppo chiaro
Il brigatista cerca di far vedere che la sua lotta armata può essere la continuazione dell'azione in fabbrica
è una mossa spregiudicata
I sindacalisti e la stragrande maggioranza dei lavoratori la respingono
Ma non c'è dubbio che questa linea delle BR costringe a rifare i conti con una realtà complessa
Non serve parlare di fascisti travestiti quando le biografie personali di capi brigatisti Rivello non la lunga militanza nel sindacato e in altri gruppi di vecchia o nuova sinistra
L'interrogativo da porsi è un altro
Come mai certi lavoratori hanno fatto il salto terribile
Qual è la molla decisiva
Lo sforzo che si deve fare e di guardare la realtà nei suoi termini più prosaici nell'infinita gamma delle sue contraddizioni
Senza pensare che i brigatisti debbano essere per forza di cose samurai invincibile
Parole coraggiose
Definitive
C'è però il costarono la vita
Walter Tobagi la mattina del ventotto maggio mille novecentottanta Milano viene ucciso da alcuni terroristi appartenenti alla Brigata ventotto marzo
Gruppo terroristico di estrema sinistra
Invito Benedetta Tobagi figlia minore di Walter Tobagi giornalista e saggista
A portare la sua testimonianza
Signor presidente Mattarella Signori Presidenti e autorità e cari familiari
Il ventotto maggio mille novecentottanta a tre anni ho visto mio papà il giornalista Walter Tobagi a terra nel sangue
E per me è stata la fine del mondo
Meno di un mese dopo tocca anche a Sergio Amato a sei anni vedersi strappare il Papa Mario un giudice coraggioso è troppo solo
Il due agosto la vita di una bambina un po'più grande Sonia Zanotti di undici anni è travolta dalla bomba alla stazione di Bologna che la strappa il sogno dello sci agonistico e la consegna danni di dolore e riabilitazione
Il sole diventato metallico ha perso tutto il suo calore così Karol Tarantelli descrive il momento in cui scopre che suo marito Ezio economista è stato ammazzato dalle BR
Ma la storia sarebbero centinaia
Siamo qui perché abbiamo in comune un dolore
La perdita di persone care che sono state assassinate
La sofferenza per le tracce della violenza nel corpo di troppi feriti
Tutti portiamo schegge taglienti nell'anima in molti abbiamo lottato con gli effetti del trauma
Cile con dolore che è pubblico ma al tempo stesso intimo segreto
Ma abbiamo in comune è una cosa ancor più importante
Queste storie non sono solo nostre queste ferite appartengono a tutti
Perché sono frutto del terrorismo che riduce le persone acconsente per cambiare la società con il mezzo antidemocratico della violenza
Ognuno di noi avrebbe potuto essere colpito dalle bombe stragi sette
Moltissimi avrebbero potuto essere scelte come nemici o come simboli da abbattere dal terrorismo rosso o nero
Il patrimonio di intelligenze e passione civile stroncato da quei delitti Anton perito in modo incommensurabile la società in cui tutti viviamo
Una società troppo a lungo avvelenata dall'odio e dalla logica del nemico
Ricordare le vittime tutte insieme non vuole certo sprofondare le differenze nell'indistinzione
è un invito a non usare i morti come vessilli identitari oppure alla vendetta come accaduto in passato
Per ricordare invece che tutti sono stati uccisi in un contesto democratico dopo l'omicidio non può e deve essere strumento di lotta
E per seppellire quella logica del nemico che impediva di sentire la morte di alcuni come una ferita per la società tutta una violazione delle regole che ci fanno cittadini dentro la fatica quotidiana della democrazia
Perché tutti insieme per quanto diverse e talvolta davvero distanti le posizioni sediamo al grande tavolo disegnato dalla Costituzione e dalle sue regole
Non mi è mai piaciuta l'espressione Anni di Piombo
Cancella la ricchezza vitale degli anni settanta l'esperienza di milioni di italiane e italiani che scelsero l'impegno e non la violenza
E oscura l'esplosivo delle stragi neofasciste dietro il piombo delle pallottole brigatiste ostacolando una piena comprensione della complessità dei terrorismi
Basta ricordare cosa accadeva cinquanta anni fa nel mille novecentosettantatré per rendersene conto
Il dodici aprile vicino a piazza San Babila a Milano
L'agente Antonio Marinoni assassinato da una bomba a mano gettata da due giovani neofascisti come accadrà a tanti altri agenti uccisi dalle formazioni di terrorismo rosso o tentar di estrema destra
Il sedici aprile nel quartiere di Primavalle qui a Roma tre militanti di potere operaio appiccano rogo in cui muoiono Stefano difficile Cilio Mattei di dieci e ventidue anni
Figli di un esponente dell'MSI
Il diciassette maggio la bomba davanti alla questura di Milano uccide quattro persone Felicia Bartolozzi Gabriella Bortolin Federico Masarin di Giuseppe Panzini no
E rinnova le trame di provocazione tese a mascherare la vera mano stragista come è già accaduto per la bombardino vista di Piazza Fontana nel sessantanove e come accadrà ancora
Quella violenza oggi non c'è più
Ma non l'abbiamo ancora elaborata ne capita fino in fondo
In certi casi la giustizia ancora al lavoro
Sono ancora aperte inchieste e processi per alcune stragi indagini depista te per decenni da pezzi di Stato
Per la bomba di Brescia del mille novecentosettantaquattro per esempio
Dopo la condanna del leader di Ordine Nuovo Maggi adesso dalle Tramonte potrà forse chiarirsi ancor meglio noti segno stragista dentro le logiche della guerra non ortodossa
Mentre gli ultimi processa i per la bomba del due agosto a Bologna hanno delineato con sempre maggiore nitidezza il ruolo del grumo di potere occulto della P due come finanziatore e mandante
Dietro i manovali dei narra all'interno dell'arcipelago di un terrorismo nero che sempre più chiaramente si rivela tutt'altro che spontaneismo anti-sistema
La verità
Il riconoscimento dei fatti soprattutto quelli scomodi e urticanti come i depistaggi e le complicità e le complicità inconfessabili e la vera sorgente di autentica pacificazione perché è l'unica cosa che può ricucire la ferita più profonda duratura è pericolosa che è lo strato inferto alla fiducia di tanti cittadine i cittadini nelle istituzioni
Come ha scritto di recente Lorenzo Pavolini riguardo ad altri pezzi di passato ancora contesi credo che anche intorno al terrorismo dovremmo cominciare a ragionare di storia riparativa
Per questo è molto importante il lavoro della Rete degli archivi per non dimenticare
è fondamentale l'impegno per continuare a digitalizzare le carte dei processi e per rendere accessibili e declassificare i documenti necessari alle ricerche
Per ricostruire una trama storica sempre più chiara e solida in cui possano trovare ascolto e riconoscimento le diverse memoria
Il terrorismo si combatte rendendo la società
Più giusta
Mio padre mi portò sul Corriere della Sera queste parole dell'allora Presidente Pertini pronunciate in occasione del venticinque aprile mille novecentottanta
Era questa la convinzione profonda di tante persone insieme miti e radicali che per questo furono uccise
Persona come il mio papà
Sarebbe bastato applicare davvero quel che dice la Costituzione per migliorare radicalmente l'Italia in modo non violento e questo vale ancora oggi
E credo che questo possa essere davvero il nucleo caldo e vivo dietro le pratiche di memoria di questa giornata
Marisa russo
La notte tra il tre e il quattro agosto mille novecento settantaquattro nella strage dell'Italicus
Ha perso entrambi i genitori e il fratellino Marco
Soltanto lei con il fratello Mauro sono sopravvissuti
E volevo lager di un suo ricordo
Santo solo il crepitio del fuoco che sta bruciando le carrozze
Ricordo tanto fuoco poi il freddo tanto freddo
Da lontano Santoro così Di Mauro che mi sta chiamando disperato io gli rispondo di stare tranquillo
Mi suonano ancora nelle orecchie quelle parole
Ha tentato è stato un attentato
Perché proprio loro
Perché Marco è così buono così dolce con tanta voglia di vivere
Perché
Sono troppe le domande per le quali non esiste una risposta
Ripeto sempre queste tre scene noi tutti e cinque insieme in quel piccolo Bari in periferia a Firenze Allegri
Poi il fuoco la paura la sofferenza e la disperazione
E infine io e Mauro soli che in una società che mi è estranea come se io non fossi più una persona viva tra i vivi
Racconta Giampaolo Mattei sopravvissuto al rogo appiccato alla sua casa di Primavalle a Roma il sedici aprile mille novecentosettantatré da dei militanti di potere operaio nel quale morirono i fratelli Virgilio e Stefano
Sono stato fortunato come ripeto sempre perché ero piccolo e stupido
Sono stato salvato dalle ferite del lutto perché nella famiglia ero l'unico che non conservava neppure un ricordo di quella notte
Nulla avevo rimosso tutto ho rimosso il tutto ancora oggi si fruga nella mia memoria non trova nemmeno un'immagine solo qualche bagliore qualche piccolo frammento sono stato protetto per anni dalla mia inconsapevolezza
A casa nostra dei miei fratelli scomparsi non si parlava mai
Non c'erano le loro foto in casa non ci sono state fino al mille novecentottantatré
L'anno in cui persino mio padre ruppe il silenzio e pronunciò per la prima volta quei nomi
Fino al due mila quattro tranne che nel nostro quartiere nessuno sapeva chi fossi che storia avessi
Tra i miei amici sono quello più di sinistra che di destra gente che quando mi ha visto in televisione mi ha rispettato ma non cambia nulla potevi dissero
No non lo avevo detto a nessuno per mia fortuna era quella di essere piccolo e stupido
Anche ora che sono grande il non aver saputo è la cosa che ha continuato a proteggermi
Ma adesso che anche mio padre non c'è più io quei nomi devo farli
Ho fondato un'associazione per difendere la memoria di quegli anni il ricordo dei miei fratelli per diffondere le carte organizzare convegni
Nella mia famiglia sono l'unico che può parlare di Stefano e Virgilio ma proprio per questo devo combattere e devo essere severo anche perché quel lutto lo ha portato addosso per tutta la vita
Scrive poi Eugenio Occorsio il padre Vittorio magistrato fu ucciso dai terroristi di ordine Nuovo sotto casa a Romani il dieci luglio del mille novecentosettantasei
Il percorso finale di mio padre si è sviluppato nell'arco di nove anni
Nel mille novecentosessantasette ha condotto la pubblica accusa accusa nel processo si farà nel mille novecentosessantanove ha indagato su Piazza Fontana
Nel mille novecentosettantadue ha aperto il primo processo e nel mille novecentosettantatré ha fatto condannare trenta dirigenti di ordine nuovo per ricostituzione del partito fascista
L'anno dopo è stato decretato lo scioglimento dell'organizzazione che nel mille novecentosettantasei lo ha ucciso
Sono stati anni pazzeschi inverosimili macchiati di sangue dominati da un'angoscia pesantissima
Ora
Perché il sacrificio di tante delle migliori intelligenze del ventesimo secolo e il dolore irrimediabile di tante famiglie non siano state inutili occorre che i più giovani la classe dirigente di domani progressivamente e quella di oggi sappiano cosa l'Italia vissute arrischiato
Non dimenticare
Non odiare significa rivolto a mio figlio e a tutti gli altri della sua tratterà sua generazione conosci i fatti il contesto in cui sono avvenuti chiedi ti quale ventata di follia abbia attraversato il nostro paese negli anni di piombo
Ma non farlo con spirito di vendetta anche se è stato ucciso un tuo caro
Tra le nubi più cupe ci sono quelle che hanno ammantato gli oscuri intrecci che hanno portato alla morte di mio padre
Adesso volevo invitare il professor Guido Formigoni che ci parla della figura di Aldo Moro professore ordinario di Storia contemporanea presso la Libera Università di lingue e comunicazione alla Iulm
Grazie signor Presidente della Repubblica signori presidenti Gentilini familiari autorità tutte signore e signori
In ricordo delle vittime della violenza è doveroso
Ma sembra anche utile che si estenda a cogliere l'occasione per richiamare alla memoria collettiva il loro contributo gli esseri umani viventi alla storia del Paese
Questo vale anche per una figura come quella di Aldo Moro la cui immagine per tanti aspetti è ancora spesso schiacciata nel ricordo del suo sacrificio compiuto così proprio quarantacinque anni fa
Le controversie numerose spesso fondate sugli eventi dei cinquantacinque giorni
La sensazione penose struggente di non aver raggiunto una verità di civile condivisibile su quella tragedia non ci esimono dal provare ad allargare il senso del suo ricordo l'assassinio di Moro è stato in qualche modo lo spartiacque storico simboleggia la fine violenta di un progetto elaborato è articolato di stabilizzazione democratica forse l'ultimo della prima stagione repubblicana si può leggere quel progetto in modo appropriato collocandolo sullo sfondo della profonda crisi del decennio Settanta un vero movimento momento decisivo di transizione tra due mondi tra due Accetti complessivi del sistema internazionale
E del nostro paese in esso si stava esaurendo la parabola di grande espansione economica del dopoguerra centrata sul modello economico fordista
Integrato negli Stati nazionali ormai maturati in forme di democrazie di massa
La divaricazione sociale il mutamento culturale la polarizzazione politica accompagnarono in modo creativo ma anche scomposto la fine della crescita il ripensamento sui modelli di sviluppo
E la stagione della Spagna azioni inflazionistica mentre emergevano nuovi soggetti nel mondo e l'egemonia occidentale sì indebolire fa la leadership politica di Nuoro
Aveva avuto molto a che fare con il consolidamento riformatore ditte la lunga stagione post bellica da segretario della Democrazia Cristiana
Era riuscito a portare il suo partito compatto all'alleanza con i socialisti poi aveva guidato per cinque anni i governi di centro sinistra
Aveva perseguito con determinazione la sua intuizione originaria
Da giovane padre della Costituzione di dover affidare alla politica democratica il compito programmatico di realizzare progressivamente il disegno di Stato democratico e sociale che sta iscritto nella prima parte della carta del quarantotto era il contenuto dossettiani non possiamo dire della politica Moro Thea bilanciato peraltro dal suo metodo degasperiana no cioè dalla consapevolezza di poter per di dover perseguire quella meta tramite un'accorta mediazione
Capace di trainare la gran parte del moderatismo italiano come leader trentino era riuscito a fare al momento della rottura dell'alleanza antifascista nel quarantasette disinnescando alternative conservatrici questo bilanciamento di finalità riformiste e di modalità mediatori e era tanto forte in Moro da sembrare la sua veste abituale il suo carattere personale o secondo altri punti di vista la sua deformazione soggettiva
C'è chi la tacciato per questo di immobilismo di sottile conservatorismo
O di atavico senso di passività condizionato dall'impressione dell'ineluttabilità degli eventi interpretazioni che mi sembra trascurino il nesso tra quelle due dimensioni
Già la parabola riformatrice del centrosinistra si era scontrata con le resistenze di quello che si può definire un articolato e trasversale partito dell'immobilismo
L'accelerazione della storia propria del decennio Settanta rese ancor più arduo per il leader pugliese tenere assieme i termini essenziali della sua intuizione politica
Un assalto una società capace di farsi Stato perseguendo un ideale di giustizia come aveva scritto fin dalle dispense giovanili di filosofia del diritto
Uno Stato che rappresentasse e guidasse la Società ascoltandola senza scorciatoie semplificazioni e a cucire i due ambiti un partito il suo partito la Democrazia Cristiana capace di esprimere sintesi culturali diveniva incomparabilmente più faticoso rispetto alla società tradizionale del dopoguerra unificare in mille rivoli di una spontaneità che si manifestava critica della tradizione ma anche della stabilità e delle riforme
La società da verticale osservava egli nel settantaquattro diventava orizzontale con un potere diffuso disperso
Oro aveva letto in modo disponibile e non polemico il Sessantotto un fenomeno verso cui nulla sembrava doverlo portare spontaneamente a simpatizzare proprio lui che aveva perseguito per anni da posizioni di vertice una modernizzazione pacifica e ordinata del Paese
Coglieva però nell'ascolto dei giovani un effetto di cambiamenti profondi di mentalità e di nuove soggettività che occorreva affrontare non reprimendo le ma metabolizzando le democraticamente per impedire che si creassero corti circuiti assolutamente devastanti tra derive sovversivi visti che e contraccolpi reazionari era il nesso pericoloso che lui intravedeva nell'affacciarsi dalla violenza
Con gli oscuri attentati terroristici di quegli anni la politica democratica cominciamo intanto a mostrare la corda la repubblica dei partiti come è stata definita sisma arriva di fronte alla nuova società più esigente
Proprio per questo Moro stesso fu emarginato per alcuni anni dagli equilibri di vertice del suo partito cioè se consapevolmente per reagire allo stacco allo scacco una posizione più defilata al ministero degli Esteri
Diede anche prova di combattività e di capacità di assumere ruoli di opposizione quando riprese in mano l'iniziativa politica nel settantatré per ricostituire il centro sinistra prima e poi dialogare con la crescita sociale ed elettorale del Partito Comunista visse per una stagione molto più difficile drammatica angosciosa
Rispetto al decennio Sessanta l'orizzonte della sua ricerca non era solo politico parlamentare Moro propose uno sforzo di solidarietà nazionale
Che era ben più di una formula politica ma collegava la ripresa di un confronto tra i partiti fuori da una pericolosa polarizzazione alla possibilità per il paese di assestare le proprie tensioni per non essere emarginato dalle trasformazioni internazionali che stavano profilandosi
Non intendeva accettare la proposta di Berlinguer del compromesso storico cioè di costituire un governo assieme al al Partito comunista quasi fosse possibile riprendere un percorso interrotto dalla rottura del patto antifascista
Del mille e novecento quarantasette volle però avviare un dialogo
Che avrebbe potuto portare il partito rivale a rivedere profondamente le sue basi teologiche filtrando al tempo stesso sul piano parlamentare le pulsioni e le istanze che venivano dal disordinato
Ma vitale movimento della società
Tale scambio chiarificatore ed evolutivo avrebbe avuto nella sua visione tappe non tutte prefigurati
Il futuro è solo parzialmente delle nostre mani ebbe
A dire sullo sfondo stava anche la possibilità di reinterpretare la distensione internazionale come orizzonte di movimento non solo di ingessatura conservatrice dei due blocchi nella versione bipolare non era una via farcite
E Moro nera del tutto consapevole
Questa ardua e complessa operazione fu in sostanza drasticamente interrotta nel settantotto
Una qualche stabilizzazione del Paese sarebbe stata comunque raggiunta ma su basi ben diverso da quelle intuite proposte da Moro
Nel decennio settanta e non sarebbe durata che poco più di un decennio avvitandosi poiché la crisi definitiva del sistema politico a quasi mezzo secolo dalla sua morte i contenuti del suo discorso politico appaiono in gran parte lontani e distanti resta credo però l'inattualità
Attualissima di un richiamo ad interpretare la complessità della società a tentar di buttarla con la forza della parola disarmata e logica capace di creare novità
A usare il dialogo e la forza di convinzione ragionevole come strada maestra e decisiva per risolvere i problemi delicati della convivenza collettiva tra gli esseri umani
Resta in sostanza una lezione di democrazia la cui conoscenza ancora ci può Giovanni grazie
Grazie
E a sproposito delle parole del Professore ora vi leggerò un brano di un intervento che fece Aldo Moro
Un intervento che pronunciò a Firenze il sei aprile del mille novecentosettantasette dopo alcuni attacchi terroristici contro le sezioni della DC un anno prima
Dell'uccisione della sua scorta e del suo omicidio
La violenza è inconcepibile è inammissibile quale che sia l'ideale che si professa sì quale che sia la causa che si intenda servire vi è un ambiente preparato aperto disponibile per la per l'affermazione di tutti gli ideali per la difesa di tutte le cause
è il terreno della legalità e della libertà e su questo terreno ci si può muovere con estrema efficacia la via della Libertà la via delle realizzazioni nella libertà la via delle conquiste nella libertà di obiettivi sacrosanti di progresso e di giustizia
è una via forse qualche volta difficile qualche volta e non a caso ma per ragioni obiettive un po'più lunga
Ma è una via che si può percorrere fino in fondo
Al termine di questa esperienza di libertà vi è una conquista veramente umana
La grande conquista della giustizia non disgiunta dalla libertà la conquista di mete umane che sono belle perché
Perché sono belle
Che sono belle perché sono state conquistate attraverso la più alta espressione dello spirito umano
Le libertà le abbiamo create noi
Con il consenso questa è la via che bisogna seguire questa è la via che abbiamo indicato il percorso durante questi anni
Ecco
In questo contesto in questa realtà di un'esperienza creatrice qual è stata la nostra di democratici un'esperienza che ha fatto un'Italia nuove e più giusta
Senso può a vere questa estrema inammissibile offesa arrecata con la violenza al tessuto di libertà di solidarietà e di consenso che abbiamo costruito nel corso di questi anni
Allora noi ripetiamo in questo momento quello che abbiamo sempre detto di fronte alla violenza
La nostra condanna di democratici sinceri è fermissima e durissima noi
Non accettiamo la violenza vogliamo liberare il nostro Paese da questa drammatica forza di disturbo noi non pensiamo che ci si debba fare giustizia da sé noi abbiamo fiducia nello Stato
Perché uno Stato nel quale non si riuscisse a difendere la libertà di tutti con le armi della legge
Con le armi dello Stato sarebbe quello uno stato condannato la guerra civile hanno allo scatenamento delle violenze private e noi questo non lo vogliamo
Noi chiediamo e siamo sicuri di ottenere che si muovano chi agiscano i meccanismi propri dell'azione dello Stato quei meccanismi che ricordiamolo uno Stato democratico deve avere pienamente efficienti perché non è da identificare con lo Stato democratico l'idea della debolezza lo Stato democratico deve essere non autoritario
Ma forte è serio cioè deve essere capace di far muovere meccanismi efficaci
Strumenti essenziali nella difesa dello Stato nella difesa delle libertà
Nella difesa dei diritti sacrosanti dei cittadini
Aldo Moro
E ora ascoltiamo le parole del nostro presidente Sergio Mattarella
Signori presidenti del senato del consiglio
Signor vicepresidente alla Camera vari familiari delle vittime del terrorismo
Ce l'abbiamo sempre con grande emozione ogni anno questa giornata per far memoria della lunga scia di attentati stragi delitti politici che ha insanguinato la storia devono stare pubblica
E che ha trovato il suo momento di ricordo nella ricorrenza dell'assassinio di Aldo Moro di cui ricorre oggi come abbiamo sentito il quarantacinquesimo anniversario
Ringrazio Benedetta Tobagi
Che porta nel suo animo il dolore di una figlia qui viene strappato il padre
Un giornalista colto e coraggioso
Un intellettuale schierato dalla parte della libertà della verità e della democrazia
La ringrazio per le sue parole
Colma di passione civile
E di speranza
Il professor Guido Formigoni
C'ha tratteggiato in modo profonda esaustivo
Il profilo politico ed etico di Aldo Moro
Un uomo pervaso dalla moneta Rispetto per la democrazia per lo Stato
Animato da spirito di libertà e di solidarietà
Grazie a Valentina Cervi
Per l'efficace conduzione
E per averci fatto rivivere con letture che abbiamo ascoltato alcuni
Tra i troppi episodi di sangue che hanno ferito la storia d'Italia
Una giovane repubblica
Che si è trovata a fare i conti con il terrorismo politico con la strage
Talvolta compiuta con la complicità di uomini da cui lo Stato e i cittadini si attendevano difesa
Con la violenza politica tra i giovani di opposte fazioni che respiravano l'aria avvelenata di scontro ideologico
Le cifre di quei tragici eventi sono impressionanti
Quasi quattrocento vittime per il terrorismo interno
Ai quali vanno aggiunti caduti per il più recente fenomeno del terrorismo internazionale
Tra di loro appartenenti alle forze dell'ordine magistrati militari ogni politici attivisti manager e sindacalisti giornalisti ignari passanti tra cui donne e bambini
Tutti erano in pericolo
Nessuno venne risparmiato
Ciascuno di loro fa parte a pieno titolo della storia repubblicana
La ferita inferta ai familiari dei caduti è una ferita inferta al corpo da Repubblica fondata sulla nostra costituzione
Una Costituzione che parla di libertà e democrazia di responsabilità di solidarietà di rispetto di ogni persona
E terroristi erano complici così come i cattivi maestri che hanno sostenuto e propagandato la violenza politica hanno attentato alla vita di donne e uomini con l'obiettivo dichiarato di scardinare l'ordinamento democratico
E Dario significativa la lettura che abbiamo poc'anzi appena ascoltato
Del brano di Aldo Moro di neppure un anno prima del suo rapimento ed è l'assassino gli omini che lo scortavano Oreste Leonardi Raffele io Cino Domenico Ricci Giulio Rivera Francesco Zizi
Seguito da Bardaro uccisione che segnò il culmine della Sila brigatista lo Stato nel contempo l'inizio della parabola declinante del terrorismo rosso
Possesso Nuoro dopo l'uccisione a Genova da parte le Brigate Rosse il magistrato Francesco Coco nel giugno del mille novecentosettantasei
Avevo sintetizzato in modo in equivoco l'attacco ai valori repubblicani che scendo
Intrecciando sì contro lo Stato ordinatore garante la violenza colpisce tutti e mette in forse la nostra libertà
E aggiungeva in modo profetico
La risposta non è solo nell'impegno delle autorità competenti
Nel chiarire la situazione nel fare giustizia
Ma anche nell'unanime reazione morale e politica del Paese
E nella compostezza fermezza con le quali e il popolo italiano le forze politiche sapranno vivere queste ore tristi e difficili della nostra vita nazionale
è stata appunto come Moro avevo auspicato la reazione morale del popolo italiano a fa la differenza nella notte terrorismi e all'eversione facendo prevalere la Repubblica è a sua legalità
Un popolo che nella sua stragrande maggioranza ha respinto le nefaste velleità dichiara è devoluto trascina l'Italia fuori dal novero delle nazioni libere e democratiche
Un popolo che nelle more dei disastri della guerra ha rifiutato con decisione uso della violenza come arma per lotta politica
E che si è stretto attorno alle istituzioni
Avvertite come presidio di libertà i diritti e democrazia
Portando ovunque nel posto di lavoro all'interno de la società scendendo persino in piazza per manifesta nella difesa
Lo Stato le forze politiche e sociali han saputo reagire nonostante lo smarrimento iniziale con coraggio e con decisione alla sfida del piede e terrorismo
Una guerra che è stata vinta
è bene sottolinearlo qui è ovunque
Combattendo senta sul terreno della legalità costituzionale
E senza mai cedere alle sirene di chi proponeva soluzioni drastiche del regime autoritario
Affidandosi invece al diritto e all'amministrazione della giustizia per proteggere la nostra comunità
Rifiutando di porsi al di fuori della natura democratica della nostra Repubblica
Autorità cari familiari
Si è molto parlato negli ultimi decenni e terrorismi ed è terroristi
La loro vita dei loro complici
Delle loro presunte ideologiche delle cause che han fatto la base alla loro scelta di lotta armata
Delle gravi deviazioni compiuto delle menti allo Stato
E per le quali avvertiamo tuttora esigenza pressante di conoscere la piena verità
Su questi argomenti esistono molti studi numerose pubblicazioni
Tante trasmissioni televisive anche l'interesse e di pregio
Meno si è invece scritto e parlato della reazione unanime del popolo italiano
Meno dei servitori dello Stato che ha un posto a rischio la propria vita per combattere violenza ed eversione
Meno di chi nelle fabbriche e nelle università nei vari luoghi di lavoro opposto un no fermo e deciso a chi voleva ribaltare le regole democratiche
Ancor meno si è parlato del dolore indicibile è irrecuperabile delle famiglie cui la lotta armata ovile attentati hanno strappato un coniuge un figlio un genitore un fratello o una sorella
Eppure sono state queste persone con i terroristi
A fare la storia d'Italia
A scriverne la parte decisiva è più salda a esprimere l'autentico animo gravoso società e non la sua patologia
A costruire
A costituire un patrimonio collettivo di memoria di esempio per tutte le generazioni
Anche questione questa è Londra può ricordare oggi la Repubblica in questa giornata dedicata alle vittime del dell'eversione del terrorismo
Desidero pertanto fare espressa menzione memoria di alcune vittime delle quale ricorrono anniversari significativi
E sono tra questi nomi noti e meno noti ma che dimostrò tutti insieme quanto sfrontata e minacciosa sia stata la sfida recata lo stato e alla convivenza civile da parte delle violenza ammantata da ideologia
Ricorre quest'anno il cinquantesimo anniversario della morte dell'agente di polizia Antonio Marino
Di appena ventidue anni
Gli ha ricordato Anbeta Tobagi
Ucciso con bombe a mano a Milano da appartenente al gruppo neofascista la Fenice
Nello stesso mille novecentosettantatré morirono bruciati vivi nel rogo di Primavalle Stefano e Virgilio Mattei
Di ventidue anni primo ancora un bambino il secondo
Si legge un esponente del momento sociale italiano
Alla quei cavalli casa fa appiccato il fuoco esponenti di potere operaio
A maggio dello stesso anno avvenne per mano anarchica la strage davanti alla questura di Milano che costò la vita Felicia Bartolozzi di sessant'anni
Gabriella Bortolo di ventitré anni a Federico Masarin di trenta
Agile branzino di sessantatré provocando inoltre cinquantatré feriti
Quarant'anni fa
Nel gennaio del mille novecentottantatré e Brigate Rosse rapirono la lucidatrice reparto femminile dal carcere di Rebibbia
Germana Stefanini uccidendolo con un colpo alla nuca dopo un processo farsa
Il mese dopo sempre a Roma fu ucciso l'attivista del Fronte Della gioventù Parodi nel colpito alla testa mentre stava affiggendo manifesti perché delle sovversione di villa Chigi
Un omicidio ferocemente rivendicato da autonomia operaia
Ricordo ancora con commozione il presidente Sandro Pertini che si recò al Policlinico dov'era ricoverato in coma irreversibile Paolo Di Nella per portare la sua solidarietà
è contro un gesto di pacificazione rivolte ai giovani di opposte fazioni
Che nella nostra città ero rimasto irretiti nella rete nefasta della violenza e della vendetta
Nel luglio di quello stesso anno
L'appuntato in congedo dei carabinieri Giovanni Bosco Fossa si nato in Sardegna dal Movimento armato sardo per aver testimoniato in tribunale sul legame tra terroristi e criminalità organizzata
Il coro trent'anni è gravissima attentati di matrice terroristico mafiosa diga del giorno figli a Firenze e via Palestro a Milano
Le vittime di Firenze fune con oggi Fabrizio Nencioni Angela fiume
Con loro figlio Nadia di nove anni e Katarina di appena cinquanta giorni
E Dario Capolicchio
E a Milano caro la catena Sergio Pagotto Stefano Picerno Alessandro Ferrari è mossa film tris
Stragi ancora in cerca di verità e di giustizia
Venti anni fa a Castiglione fiorentino il sovrintendente della Polizia di Stato ferroviaria Emanuele Petri fu ucciso in servizio dai capi delle nuove Brigate Rosse Mario Galesi
E Nadia Desdemona Lioce ritenuti responsabili degli omicidi di Massimo D'Antona & di Marco Biagi
Quante esistenze distrutte
Quante Mita sottratte quanto sangue quanto dolore sparso in nome di ideologie disumane e respinte dalla storia
Queste vittime sparano tutti noi
Parlano i nostri giovani sollecitandoli a fare delle istituzioni i loro utenti Co. del confronto politico a non lasciarsi accecare dall'odio le tentare dalla violenza per imporre le proprie convinzioni
L'odio la violenza costituiscono il percorso dei regimi autoritari
Rappresentano il fallimento dell'umanità
Chiamata la libertà e al rispetto reciproco
La Repubblica ha saputo produrre visto anticorpi
Ben sapendo che un clima di scontro violento parole di odio l'avversario trasformato in nemico da battere costituì così tu escono modalità patologica della contesa politica
Che oggi come allora vanno condannate è respinta con decisione
La democrazia de la nostra Repubblica si nutra di tolleranza di pazienza di confronto di rispetto
è una strada che a taluno Sam appare lunga e faticosa ma è l'unica di progresso dalla convivenza
L'unica capace di ottenere e mantenere nel tempo pace serenità benessere diritti a tutti i cittadini
è questo l'insegnamento che ci proviene dalle tante
Dalle troppe vittime del terrorismo e della versione
Intorno a loro memoria ci stringiamo oggi commossi per ribadire con determinazione ma è più valenza politica Necchio stragi grazie per la vostra presenza