Rassegna stampa estera

Quel giorno le scrutatori di radio radicale giovedì diciannove giugno questo è l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta la guerra di Israele contro l'Iran in primo piano vi proporremo una serie
Di commenti l'editoriale di ieri di due figli a Otranto per la tentazione della vittoria il Wall street journal l'Iran è il momento deterrenza di Trump
Poi leggeremo Sylvie Kauffmann e sul mondo di oggi
Che ricorda una guerra preventiva e un cambio di regime raramente vengono coronati da un Successo infine
Ci occuperemo anche del G7 in Canada che si è trasformato secondo il Times
In un G sei Trump lascia gli alleati in difficoltà la decisione del presidente americano di abbandonare anticipatamente il vertice sottolinea il fatto che gli Stati Uniti da soli hanno maggiore influenza di tutti gli altri subì e venti mondiali
Partiamo però dall'Iran l'editoriale di ieri di le Figaro sempre
Prudente sulla strategia sia di Benjamin Netanyahu sia ora del presidente americano Donal Trump l'ultima parola Trump e la tentazione della vittoria del titolo scrive le Figaro
Se c'è un obiettivo che Benjamin Netanyahu non ha mai
Fissato nella sua guerra contro l'Iran e quello di portare i Mullah al tavolo dei negoziati il suo scopo di cui non fa mistero e e disarmare il regime oppure rovesciare il regime tra l'altro entrambi gli obiettivi possano coesistere le dichiarazioni degli europei e il comunicato del G7 che
Chiedono la dell'escalation suonano fuori tema come spesso accade con le buone intenzioni Donal Trump si è
Unito inizialmente a questa posizione in modo riluttante poi si è affrettato smentire
Durante il vertice del G7 dopo averlo lasciato il presidente francese e meno al Macro il quale aveva detto che Trump aveva abbreviato il suo soggiorno in Canada per negoziare un cessate il fuoco
è molto più grande di così obiettato Trump il suo stile inconfondibile se Trump ha un talento politico indiscutibile secondo le Figaro è l'intuito
Trump sta vedendo la situazione in Iran evolversi a favore di Israele che al controllo quasi totale del cielo
E sembra potersi permettere qualsiasi cosa colpire obiettivi politici come la televisione di Stato in perfino minacciare
La Guida della Rivoluzione islamica l'Ayatollah a lì Khamenei questo lascia il capo della Casa Bianca davanti a un'alternativa
Restare in panchina e obbligare lo Stato ebraico a concentrarsi sull'eliminazione del regime non potendo Israele affermare da solo il programma nucleare
Oppure entrare in gioco e raccogliere i frutti di una vittoria militare rapida chiara e senza errori Trump sa dall'inizio che avrà l'ultima parola in questa guerra
Istintivamente esita a coinvolgersi in conflitti lontani una promessa elettorale a cui i suoi sostenitori sono molto legati
D'altra parte però malgrado i risultati incerti della sua diplomazia errati Inca Trump trarrebbe un vantaggio inestimabile da un successo
Militare cioè essere temuto dal resto del mondo una volta per tutte il suo opportunismo potrebbe quindi spingerlo a utilizzare la sua mega bomba anti bunker indispensabile contro i siti nucleari iraniani sepolti nelle montagne Trump ha già cambiato la sua retorica
Chi vuole la pace non può ottenerla se l'Iran possiede l'arma nucleare ha detto è necessaria una vera fine
Capitolazione totale insomma suonano i tamburi tamburi di guerra la domanda è se grazie al gioco di prestigio di Benjamin Netanyahu Donal Trump
Si trasformerà sotto i nostri occhi in un capo di guerra così tra l'altro figlia oppure chi chiede A Tramp di trasformarsi in una capo di guerra nel caso dell'Iran
E
Il Wall street journal in un editoriale dal titolo il momento deterrenza di Trump il presidente può
Ribaltare l'eredità afgana di Baj Del aiutando Israele ai lineare la minaccia nucleare di Teheran scrive il giornale
La presenza di John by del ha cominciato a declinare il giorno in cui ha abbandonato l'Afghanistan ai talebani
La deterrenza americane crollata i nemici degli Stati Uniti hanno visto arrivare il momento per colpire in Ucraina e in Medioriente
Donal Trump porrà l'opportunità di ribaltare l'eredità afgana D by then
E ripristinare la deterrenza americana se aiuterà Israele a distruggere il programma nucleare dell'Iran queste sono le poste in gioco strategiche nel momento in cui Trump contempla
La possibilità di assistere Israele nel bombardare i siti nucleari iraniani
Prendendo la guerra ma continuando a resistere alla smilitarizzazione del loro programma nucleare i leader iraniani sperano che Trump avvenga in loro soccorso
Con un'iniziativa diplomatica che servirebbe solo a rinviare il tutto a prendere tempo eppure come ha detto Trump molte volte l'Iran può porre fine all'assalto israeliano accettando di smantellare il suo programma nucleare
Dovrebbe dismettere le sue capacità di arricchimento sotto supervisione internazionale distruggere le centrifughe consentire future ispezioni senza ostacoli
Il rifiuto dell'Iran di farlo anche a rischio di perdere gran parte della sua potenza militare non nucleare
E dei suoi più alti comandanti dimostra che il regime desidera un'arma nucleare più di quanto desideri la pace
Su questo non ha torto il Wall Street Journal
Il mondo sta guardando molto da vicino come risponderà Trump in particolare lo stanno facendo gli uomini forti a Mosca e Pechino Trump aiuterà un alleato stretto dell'America a rimuovere una minaccia globale per la pace
E a depotenziare uno dei membri dell'Asse
Dei nemici degli Stati Uniti oppure ascolterà le voci dell'appeasement americano sinistra destra che temono quel sia sì uso della forza più di quanto premino un regime
Estremista armato della bomba nucleare
Per il Wall street journal questo momento cruciale per la deterrenza deterrenza della nuova amministrazione Trump così come di Israele
Il mondo sta prendendo le misure del nuovo presidente anche se ha già servito in precedenza Trump ha fatto campagna essere rieletto come l'uomo della pace
I nemici dell'America stanno guardando per vedere cosa significa questo rispetto alle minacce strategiche
Se gli Stati Uniti non aiuteranno uno dei suoi alleati più forti e leali a completare il lavoro di eliminazione della minaccia nucleare dell'Iran in uno spazio Daverio non contestato
Il messaggio per la Cina sarà che
Gli Stati Uniti non difenderanno Taiwan
Se Trump invece aiuterà Israele
A applicare le sue linee rosse sul programma nucleare iraniano potrà inviare un altro messaggio e cioè che la deterrenza americana significa di nuovo qualcosa
Il fiasco afgano e gli altri fallimenti degli anni by del potranno essere relegati
Allo specchio detto retrovisore della storia così il Wall Street Journal che anzi parla di fiasco afgano di by the non va dimenticato tuttavia
Chi ha originato quel fiasco chi ha fatto l'accordo con i talebani per lasciare il Paese
In mano loro un signore chiamato Donal Trump le mondo oggi a un commento di Sylvie Kauffmann Iran Israele guerra preventiva il cambio di regime raramente vengono coronati da un successo
Commento che riguarda la la spaccatura
Profonda tra Stati Uniti Europa sul diritto internazionale
Ma non solo anche le contraddizioni degli europei
L'articolo comincia con un episodio divertente fino a un certo punto
Volontariamente caustico il ministro degli esteri polacco Radoslaw Sikorski non si tira ma indietro di fronte a un gioco di parole il sedici maggio a Tallinn di fronte a un pubblico europeo
Con sul palco il suo collega estone mare bus sa che non e il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti alla NATO Matthew unite Kerr
Recentemente nominato da Trump
Sikorski parla del del prossimo vertice della NATO del sostegno all'Ucraina
E si discute dell'invito di Zaleski Haze Levinský al vertice NATO che si terrà all'Aja il ventiquattro e venticinque giugno un gesto che non è molto gradito a Washington
A essere sinceri dice Sikorski mi piacerebbe vedere anche Putin all'Aja
Il ministro estone scoppia a ridere la sto la sala pure l'americano invece rimane impassibile unite che era voluto evitare di dare la la sua approvazione all'ironia del ministro polacco oppure non ha compreso la frecciatina di Sikorski perché americano ignora che L'Aia è anche la sede della Corte penale internazionale
Gli Stati Uniti ricordarsi mica Hoffman sono firmata non sono firmatari dello Statuto di Roma il mandato d'arresto emesso contro Putin per crimini di guerra non interessa loro anzi
Per Trump è qualcosa di negativo dato che lui cura i suoi rapporti con Vladimir Putin
Per gli europei invece l'iniziativa della Corte penale internazionale ha segnato un momento importante nella guerra contro l'Ucraina perché il diritto internazionale e usato contro un leader che crede solo nella forza aneddoti con l'episodio di Tallinn illustra comunque il crescente divario tra Europa e Stati Uniti riguardo il diritto internazionale mentre i pilastri del multilateralismo crollano uno dopo l'altro
L'Unione Europea vuole credere di poter continuare a funzionare sulla base dello stato di diritto lo invoca costantemente in particolare per condannare far condannare l'aggressione russa in Ucraina come non sorprendersi allora per la posizione che hanno assunto diversi leader europei tra cui almeno Macron che starmene Frederick Mercer
Sull'attacco dell'Iran da parte di Israele
Giuridicamente e paradossale giustificare questo offensiva con il diritto di Israele a difendersi contraddice il diritto di legittima difesa riconosciuto dalla Carta delle Nazioni Unite certo lira minaccia
Sicuramente lo Stato ebraico cercando di dotarsi dell'arma nucleare ma non lo attaccato se gli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica hanno constatato che l'Iran ha sta provvedendo
Nel suo progetto di costruzione di un'arma nucleare non sono giunti alla conclusione che stia diventando una realtà
E quindi nell'ambito della guerra preventiva sottolinea Sylvie Kauffmann che va collocata l'offensiva israeliana non in quello della legittima difesa
Il diritto internazionale non riconosce la guerra preventiva Israele non ha chiesto l'autorizzazione del Consiglio di sicurezza dell'ONU
Il diplomatico Michel dunque lungo ricorda che su questa base che lasciano dei gol aveva denunciato l'offensiva di Israele della guerra dei sei giorni nel mille novecentosessantasette l'invasione americana dell'Iraq nel due mila e tre offre un precedente più recente prosegue le Monde l'amministrazione Bush l'aveva giustificata con il possesso di armi di distruzione di massa da parte del regime
Di Saddam Hussein un porta pretesto
Che si è rivelato falso l'operazione non era stata sottoposta al voto del Consiglio di sicurezza perché la Francia minacciava il letto
Non era dunque legale secondo il diritto internazionale l'intervento in Libia nel due mila undici offre un altro caso un po'diverso
Il regime del colonnello Gheddafi minacciava di massacrare in massa i suoi compatrioti che si sollevavano in Cirenaica
Gli occidentali hanno dotta hanno fatto adottare il Consiglio di sicurezza una risoluzione che autorizzava l'uso della forza per proteggere la popolazione civile
Era un'azione preventiva condotta da Francia Regno Unito e Stati Uniti ma era legale
Per Kaufman
C'è un punto in comune tra queste tre guerre Iraq Libia e ora Iran l'obiettivo più o meno dichiarato
è era un cambio di regime
In Iraqi neocon americani missionari della democrazia pretendevano di porre fine alla dittatura in Libia non era l'obiettivo iniziale ma la missione è stata modificata in corso d'opera da i tre principali leader coinvolti Barack Obama Nicolas Sarkozy David Cameron
Senza passare dal Consiglio di Sicurezza scrissero un articolo pubblicato dalla stampa internazionale
Alé su un cammino verso la pace che porta una nuova speranza per il popolo libico un futuro senza Gheddafi l'intervento si è concluso il trentuno ottobre undici giorni dopo la morte di che Gheddafi ucciso dai ribelli
Qual è il punto
Beh che c'è chi ha tratto lezioni da da da questi precedenti nel due mila e diciotto in mano al Macro davanti al Parlamento tunisino condannò l'idea di potersi sostituire alla sovranità di un popolo per decidere del suo futuro
Un'idea che di istituire un tiranno bastasse a risolvere tutti i problemi
Da Montreal dove partecipava al G7 Macrone definito un errore strategico il cambio di regime tramite la forza difficile dargli torto vista l'esperienza recente ma allora come possibile con una guerra preventiva distruggere le basi di un regime detestato senza provocarne la caduta guerra preventiva il cambio di regime
Raramente sono in dissocia Abbili
E raramente coronati da Successo moltiplicando le contraddizioni gli europei alla fine avvalla no un mondo in cui la forza inesorabilmente prevale sul diritto così
Le monde non abbiamo più tempo allora vi segnaliamo l'editoriale di ieri del Times sul sul G7 trasformato da Trump in G sei che lascia gli alleati in difficoltà il il Times
Sottolinea che il resto del G7 è un po'alla deriva perché c'è un paese un uomo che dominano le che le crisi tumultuose in Medio Oriente sui mercati globali
Ma la cosa più preoccupante la posizione che Trump sta confermando sulla Russia
Nel conflitto contro l'Ucraina
Il desiderio
Incomprensibile di cementare una relazione personale con Vladimir Putin nonostante i rifiuti del leader russo
Alla richiesta di un cessate il fuoco in Ucraina quel desiderio prevale su tutto ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale