E' giunto al dodicesimo giorno lo sciopero della fame attuato dai superstiti della motovedetta albanese naufragata il 28 marzo scorso

Radio radicale continua ad occuparci della situazione degli albanesi che sono entrati oggi nel loro dodicesimo
Giorno dello sciopero della fame
E il terzo piano della caserma Caraffa a Brindisi di naufraghi albanesi che dopo la tragedia del ventotto marzo scorso ricordiamo che è successo
Nel Canale d'Otranto dopo l'impatto della nave albanese piena di profughi di donne e bambini con lo scontro che ha avuto con la corvetta Sibilla dunque poi come si sa la storia e cronaca è nota a tutti la nave albanese a fondo
Si trova tuttora ottocento metri di profondità trentacinque milioni marine distanti dalla costa pugliese
I naufraghi albanesi chiedono ormai da molto tempo che il recupero della nave anche delle salme che si trovano tuttora intrappolate nelle le cavità interne della nave
Vengano dunque queste pratiche vengano accelerate e recupero del relitto il recupero delle salme fosse fatto alle al più presto possibile perché come giustamente chiedono loro hanno al più presto necessità di riavere
I corpi dei loro cari per dare una degna sepoltura
Nella loro terra Valona e dei al nei paesi dove provengono questi questi disgraziati queste persone che cercavano dunque su questa nave la notte del ventotto marzo dei rivali in Italia dunque
La loro meta preferita verso la speranza però in compenso hanno trovato la morte tragica
Però la cosa che ci preoccupa di più un certo clima di isolamento di solitudine di qualche volta anche di di un atteggiamento dubbio verso i naufraghi verso loro coraggio di gridare allo scandalo e di chiedere giustizia al più presto
E per questo vogliamo anche parlare di nella nostra prima intervista che proponiamo in questo servizio di oggi che come abbiamo detto all'inizio
Completa il quadro Complesso di questa storia di questo argomento
Di cui abbiamo fatto niente a Genet una ricerca in questi giorni nella città
Di Brindisi contattando sia i naufraghi sia persone personaggi che stanno vicino a questa storia e che stanno in un certo modo
Cercando di rompere questo muro questo isolamento i ragazzi albanesi che continua lo stare in del terzo piano di questa caserma
Di Brindisi Caraffa un edificio veramente non adatto a queste persone che hanno subito un tra Roma così profonda e così dolorosa
Che Rossi che è capibile e e comprende dunque la perdita di molti parenti qualcuno ha perso i genitori figli
E dunque una perdita veramente molto grande che molto difficile ad essere affrontata
E assorbita nel tempo Roberto killer durante questi giorni che anche della mia permanenza motivi giornalistici vicino alla caserma Caraffa
Anche non voglio dire questo
Che tu
Stare molto vicino a loro veramente i presenti se presente in in questa difficile situazione credo lo stanno vivendo in questi momenti
La prima domanda è chiuso a che fare
Con un clima isolamento che ho visto e che ha constatato
La caserma Caraffa come la penso
Guarda che il clima di isolamento io credo sia l'elemento che sta caratterizzando questa vicenda
Fino al venerdì in cui loro gli amici naufraghi hanno iniziato lo sciopero della fame
E loro per loro da una parte o dall'altra avevamo già fatto una richiesta scritta come affinché io potessi entrare all'interno della caserma per poter comunicare con loro
Prendere loro messaggi le loro decisioni e riportarle all'esterno sono dieci giorni ieri sera
Appunto è stata l'ennesima volta che mi hanno rifiutato l'ingresso nonostante
Abbia interessato persone uscito anche sul manifesto un articolo a cui è stato espressamente chiesto al questore Ruggiero il perché
Della decisione di non farmi entrare nella caserma loro hanno risposto che non hanno nulla non posso riconoscermi il ruolo di portavoce
Non riconosce implicitamente lo sciopero della fame
Però un cittadino italiano può entrare e incontrare un cittadino albanese questo ieri sera fino a ieri sera quindi dopo dieci giorni ancora non è avvenuto ed è un tentativo appunto Ronconi che ti interrompo ma
Allora un portavoce
Per delle azioni France et bien nello stesso tempo possono se Roberto qui del vivente portavoce dei naufraghi dello suo aveva fame
Per dei diritti della scena italiana dunque e in contraddizione con quello che dice il prefetto che non c'è l'italiano può entrare a incontrare i naufraghi
Mi sembra una cosa assurda si guarda purtroppo in un in questa storia ci sono parecchie cose assurde e loro mi hanno oggi come si può dire mi hanno nominato loro portavoce perché loro stavano tutti all'interno dalla caserma realizzare questo sciopero della fame ed escono pochissimo anzi sono usciti quasi per niente se non a un gruppo di loro nell'occasione della ricorrenza del secondo mese
E quindi loro stanno un po'giocando su questa storia però le la la la sostanza è che appunto oggi l'undicesimo giorno e ancora non posso entrare mi sono lamentato con una dottoressa Minerva solo suo facendo di tutto perché chiaramente questa una
Limitazione delle libertà democratiche dei cittadini italiani dei cittadini albanesi residenti in questo momento sul territorio sul nostro tra virgolette territorio nazionale
Come viene spontanea la domanda ma quali sono i misteri che si nascondono
Dietro le porte della caserma Caraffa
Guarda io sono anche tra gli organizzatori della manifestazione del sei aprile noi qui a Brindisi e anche con le nostre poche energie
La già il pomeriggio dopo il sabato ventinove eravamo già scesi in piazza giù ai giardinetti per denunciare i tristi risultati del blocco conseguiti dal blocco navale bellico che il governo italiano aveva deciso di realizzare
E quindi
Abbiamo capito quanto fosse pesante
Per il governo italiano il fatto che per la prima volta poi capitava anche un governo a un nuovo no Governo di centrosinistra potesse arrivare accuse di assassinio di assassinio di Stato di stragi di Stato
Su questo noi non questo non ci siamo sottratti abbiamo denunciato fin dal primo momento le gravissime responsabilità che il Governo italiano lo stato italiano aveva in questa storia
Per come aveva realizzato il blocco navale le decisioni conseguenti anche quello della missione che militare che non avrebbe portato nessun tipo di conseguenze positive
E quindi
Noi abbiamo osservato per parecchio tempo dall'esterno perché non siamo voluti entrare in questa storia Booth anche se loro voi sono intervenuti alla manifestazione del sei aprile
C'è stato molto interesse da parte della stampa sono entrati appunto hanno parlato un po'con tutti però non siamo rimasti un attimino in disparte
Però discorso di discrezione per non discorso di invasione delle delle di persone che avevano già tanto per dire
Non valeva la pena e non ci presentavamo e dicevamo no quanto siamo guarda detenzione non siamo della rete antirazzista osiamo dall'Osservatorio permanente dalle Albania di Brindisi hanno bravi volete che noi ci dedichiamo una mano ci siamo conosciuti
A Moby Dick e dopo appunto esserci conosciuti lì con un gruppo di loro è venuto spontaneo appunto un collegamento con noi
E soprattutto insieme è questa la cosa importante abbiamo tentato di non far cancellare questa storia dalla corta memoria a quel punto i mass media intendono relegare questa storia
Abbiamo mantenuto viva l'attenzione anche tra mille difficoltà tu hai visto la città adesso anche le difficoltà che ci sono quando non abbiamo organizzato il il primo primo mese anch'io avevo paura perché
Negli amici naufraghi negli amici albanesi era forte anche la tensione la criticano rispetto al governo italiano per quello che aveva realizzato io ero anche un po'paura di persone
Che venissero Lear giusto rompere un po'le scatole e in parte no Serviço qualcuno ma che abbiamo subito prontamente
Bloccato in questa opera così di provocazione che ci poteva anche essere lì
E poi con loro è cresciuta l'amicizia è cresciuta la collaborazione soprattutto la volontà di mettere sempre al centro questa vicenda per il la sua caratteristica un la quale insieme l'avevamo intrapreso a recuperare corti scusate ma lei come
Considera come interpreta questo un vuoto che è stato creato intorno ai nostro gli dopo che loro sono usciti con queste richieste dopo che hanno cominciato digiunare
Il tempo com'è un po'come tutti sanno cerca di spegnere un po'i ricordi
Una cosa a che fosse stata realizzata una iniziativa realizzata due mesi fa certamente avrebbe avuto molti più clamori e allora il silenzio intorno a questa storia è un tentativo che sta continuando
Per tentare di rimuovere completamente questa storia gli amici naufraghi gli amici albanesi appunto che sono hanno alloggiato nella casa sano alloggiano alla caserma Caraffa già dalla ventotto di marzo dal ventinove di marzo
Hanno praticamente non fatto realizzare questo progetto ancora tu pensi che la stampa italiana rimette in generale esso sono senza colpe in questo in questa volontà di cancellare
Dalla memoria e questo
Evento tragico che sofferenze anche le conseguenze che ha portato per i naufraghi
Guarda la la la stampa i mass media in generale hanno grossa responsabilità non è l'abbiamo visto non solo in relazione alla vicenda della della nave dall'affondamento emanare
Ma lei sa seguivamo fin dall'inizio ancora prima che scoppiasse la crisi in Albania
E quindi l'atteggiamento fortemente negativo che ha scatenato degli stereotipi allucinanti fino all'immaginario sessuale in cui praticamente i criminali erano sempre comunque albanesi Massa pensare a in Carra dice ora pallone MP sodio a Brescia Brescia l'altro in cui praticamente si è tentato di criminalizzare solo perché intendimenti erano quello del respingimento Noemi io ero presente per dirti anche come serie di avvenimenti
Il momento in cui praticamente quarantasei che erano stati fatti scendere a Otranto sulla quella nave come su quella barca a vela
Stavano per essere rimpatriati che non volevano scendere dei pullman a quel punto mi telefono appunto da Otranto mi dicono guarda stanno arrivando al Porto di Brindisi stanno per essere in patria
Di quella sera sono stato l'unico italiano entrare nella stazione marittima perché gli altri lo sono stati bloccati dopo li ho cercato di fare dare il mio piccolo contributo affinché non fossero rimpatriati dall'IPO la sole cambiata
E siamo passati da un respingimento di tipo militare ad un accoglimento con le stesse però con le stesse caratteristiche ad un accoglimento di tipo militare le fobie che hanno scatenato della del turismo in Puglia dei turisti che non venivano più regole
Bar albanesi purtroppo no perché altrimenti sarebbe stato più evidente la cosa non se ne vedevano in giro perché erano tutti i contenuti all'interno di questi cosiddetti centri di accoglienza
Un po'troppo militarizzati se perché appunto come dicevo prima da un respingimento di buon militare ad un accoglimento però con le stesse caratteristiche
Allora perché lo scopo era poi secondo me mandare bloccare con l'operazione militare comunque oggettivamente i flussi e dall'altra boy preparare l'opinione pubblica al rimpatrio la scadenza del del dei tre mesi che sicuramente avverrà oppure non avverrà solo perché ci saranno le elezioni e non vogliamo ancora dimostra di essere cattivi ma l'operazione è quella appunto di temere sotto ricatto cittadini albanesi senza diritti
Perché il decreto fatto per loro è un decreto che taglia i diritti del degli di esseri umani raccolti
E praticamente poi ieri spedirà egli alle i mass media non aspettano altro che quello di vedere navi piene di albanesi rimandati indietro questo con le immagini che sanno evocando lo hanno evocato sui giornali appunto quando hanno detto che che numerosi albanesi erano scappati a centri di accoglienza prefiguravano già grossi scoop con gli albanesi che li spingevano appunto sul sulle navi poi applausi dopo il rimpatrio
E con l'ultima domanda
Si capisce che questa soluzione dei naufraghi in particolare anche come tu hai detto giustamente dei profughi in generale veramente critica però ci concentriamo
Ci siamo concentrate che in questa trasmissione su l'assoluzione dei naufraghi
Pensi che il voto più grande era mancanza di solidarietà parte la vostra solidarietà però si vedono ben poche persone che si impegnano al loro fianco
Usufruendo in questo momento anche dalle frequenze di Radio Radicale ciò quale sarebbe il tuo appello diretto persone Letta e per essere proprio utili e dare una mano a queste
Questi superstiti che veramente in acque internazionali sono stati colpiti da una nave militare italiana una nave albanese che era piena di bambini e di donne innocenti che con come ci dicono anche i avvocati che hanno visto i filmati di fronte alla Sibilla hanno mostrato un lenzuolo bianco come una bandiera bianca di resa e di fiducia per e in compenso sono stati diciamo affondati ecco
Personalmente quale sarebbe il tuo appello diretto tramite ai nostri ascoltatori può arrivare anche alle persone che magari non sono a conoscenza di queste difficoltà e per un patto con la loro coscienza forse
Con per avere armonia con loro coscienza scelgono di essere affianco enti venire a dare una mano che si
E Napoli che continuano all'undicesimo giorno dello sciopero però senza solidarietà filo lo sciopero si vanifica sei su questo io credo che se è opportuno riflettere da una parte
I mass media un po'le posizioni che si sono create intorno al governo intorno tra maggioranza e opposizione portano oggettivamente ad una mancanza di solidarietà cosa che magari in altri momenti sarebbe potuto avvenire
E quindi c'è poca solidarietà da parte così dal del delle persone che livello istituzionale dovrebbero comunque essere al fianco per una soluzione di civiltà di questo problema
Dall'altra l'appello che mi sento di lanciare e di non lasciare nemici naufraghi da sole
E di venire qui a Brindisi attraverso delegazione mandare dei fax
Stare a fianco a loro anche con il loro numero telefono che è stato già pubblicato era un po'questo il tentativo vano di rompere si solamente di rompersi accerchiamento con il loro telefonino preso appunto con una colletta per poter a parlare con l'esterno
Ed essere vicino invito anche tutti quanti tutti i parlamentari disponibili a venire qui a Brindisi a verificare di persona quello che sta accadendo con i un invito per tutti a alle persone sensibili chiaramente a questo tipo di problema sale affianca al loro perché è una battaglia di civiltà non non può essere definita diversamente quella di chi crede
Che cento persone assassinate debbono avere giustizia debbono avere anche una
Come si può dire una dignità di essere seppellite il diritto appunto d'una morte Serena che non può essere negata a nessuno e credo che da questo debba partire un messaggio da parte tutti quanti palestra affianco loro e costruire insieme a loro una soluzione cioè loro i naufraghi
Siamo anche noi
Cioè nel senso rispetto alle problematiche che loro hanno posto in essere sono lesti le nostre stesse
Problematiche che vogliamo tentare di affrontare giorno per giorno
Che sono quelle del razzismo dell'accoglienza di altri che appunto vengono da crisi da guerre lo stiamo vedendo in questi giorni con la storia anche di altre nazionalità sempre i curdi
Che con tutto quel bel po'o la Somalia come quando appunto si denunciava la cooperazione internazionale che era quella Punto che Pannella denuncio De Michelis che c'era la nave che praticamente faceva la cooperazione italiana che non tanto una vendita da una mostra di vendita di armi con tutto l'establishment della Somalia visitare appunto la nave non a cooperare
Con di insalate Ina in aratri e in altre attrezzature poteva essere utile ma in armi questa è un po'il senso
Che mi sento di dire e continuo appunto forte in questo appello stiamo a fianco a loro perché la nostra battaglia è una nostra battaglia di civiltà grazie a Roberto
Concludo dunque cui questa intervista con Roberto aprile e
Penso che le sue ultime parole diciamo sono molto sagge è una battaglia in nome della civiltà
Rompere dunque questo assedio a questi naufraghi che sono rimasti isolati come ho ripetuto più volte in queste trasmissioni servizi che abbiamo preparato anche in in occasione di questo sciopero della fame che rimane proprio dimenticata proprio a disparte dell'opinione pubblica anche se è un momento molto importante dove proprio l'opinione pubblica deve dimostrare di esistere e di oltrepassare di sorpassare una certa crisi una certa crisi di coscienza un anche può essere sensibilizzata che con un'ammissione di colpa che questa nave diciamo mi riferisco alla corvetta Sibilla
Ha fatto proprio dando questo urto mortale alla nave
Piena di profughi albanesi e adesso dopo tutto quello che è successo dopo un tentativo di insabbiare questo evento tragico c'è di nuovo un silenzio un silenzio e un abbandono una differenza che penso è un abbandono che non non porta a niente di positivo ti ricorda un po'
I massacri di Sarajevo i dimenticati di Bosnia I dimenticati di altri paesi che avevo bisogno di questa sensibilizzazione dell'opinione pubblica e in questo caso questi naufraghi stanno proprio in Italia a Brindisi e hanno bisogno di una assistenza spirituale di un'assistenza proprio una solidarietà di retta per non sentirsi soli e per non sentirsi abbandonati
E che magari qualcuno prende un impegno come Roberto aprire in questo caso per diciamo racconta la loro un'altra Italia l'Italia che sempre che quasi molto spesso non fa notizia però che esiste e che l'Italia che e generosa che ha aperta ai ai profughi in questo caso in aula naufraghi a tutte le persone che hanno bisogno di una mano e che sa comprendere la situazione
Delle persone che soffrono e che sa sa anche essere vicina ecco questa era un po'anche in un messaggio di questo di questi servizi che abbiamo preparato a Brindisi
Grazie di averci seguito fino adesso e un saluto come sempre da Arthur J.