"C'eravamo tanto odiati" presentazione del libro di Rosario Bentivegna e di Carlo Mazzantini (c/o la Sala della Protomoteca - Campidoglio)

Ora
Possiamo come cominciamo
Dunque
Ringrazio i relatori di avere accettato il nostro invito il presidente della Camera l'onorevole Luciano Violante dottor Giancarlo Bosetti direttore di rasente il dottor Marcello Venezia
Della rissa allo Stato
Il nostro ringraziamento particolare di Rosario Bentivegna di Carlo Mazzantini e mio
Ma naturalmente al presidente Violante non soltanto per essere qui ma soprattutto per aver pronunciato
Nel suo discorso d'insediamento alla Camera nel maggio novantasei quelle famose frasi in cui invitava a riflettere sulle ragioni dei vinti
Mi chiedo disse l'onorevole Violante se l'Italia di oggi se noi cioè non si debba cominciare a riflettere sui vinti di ieri
Non perché avessero ragione o perché bisogna sposare per convenienze ben decifrabili una sorta di inaccettabile pacificazione fra le due parti
Bisogna sforzarsi di capire senza revisionismi farsi ficcanti i motivi per i quali migliaia di ragazze soprattutto di ragazze quando tutto era perduto si schierarono dalla parte di Salò e non dalla parte dei diritti e della libertà
Quel discorso non è un mistero
E lo abbiamo scritto chiaramente è stato l'occasione per scrivere c'eravamo tanto odiati
Anche se il librone soltanto dedicato ai vinti ma anche ai vincitori
E la storia parallela di due vicende contrapposte emblematiche
Quella di Carlo Mazzantini che a diciassette anni scelse di schierarsi per la Repubblica sociale in nome di valori quale l'onore l'amor di patria e rispetto della parola data
E poi c'è la storia di Rosario Bentivegna di tre anni più grande che fu uno dei protagonisti della lotta partigiana Roma una lotta condotta in nome dell'amor di patria del riscatto dell'onore militare e civile e della costruzione di un mondo diverso
Il libro e la fotografia da due punti di vista contrapposti di venticinque anni di storia dagli anni Venti alla liberazione
Dopo aver raccontato le loro vicende Mazzantini Bentivegna alla fine del libro si incontrano e dialogano in un'intervista due voci
Ribadiscono le differenze
Scoprono alcune somiglianze
Il patriottismo per esempio la necessità di assumersi le proprie responsabilità nei momenti difficili ma soprattutto arrivano un punto comune che riassumibile nel rispetto dei valori di democrazia libertà tolleranza
Nel nome di una patria comune la stessa che mezzo secolo fa hanno creduto difendere in maniera così diversa
Dicevo che le parole del presidente Violante sono state l'occasione per questo incontro per questo libro a due voci anche se il dialogo tra i due protagonisti era cominciato prima per via epistolare
Mazzantini Bentivegna non si conoscevano ma quando si trovarono di fronte all'altro comincia un dialogo fitto così appassionante che fu deciso di fare questo lavoro
Una delle domande cui abbiamo cercato di rispondere e come mai due ragazzi borghesi educati nello stesso ambiente sociale nella stessa città nati sotto il fascismo uno del venticinque l'altro del venti del ventidue
Nel momento cruciale fanno scelte diverse così diverse
Forse per Mazzantini Bentivegna era fatale che finisse così
Ma per molti ragazzi che andarono a Salò così come per molti partigiani all'inizio il caso l'occasione fu determinante
Non voglio certo negare il peso e l'importanza di tante scelte ideale ma è noto l'episodio di gemme Pintor che nel settembre quarantatré da Porta San Paolo per difendere Roma
Ed è seguito da uno stuolo di ragazzini Gianni Pinter armato soltanto in una bandiera alcuni dei quali poi andranno con i partigiani altri sceglieranno Salo
Le testimonianze di Mazzantini Bentivegna sono divisi in tre parti la prima è dedicata all'infanzia e l'adolescenza
La seconda alla crisi della nazione nei quarantacinque giorni
Soltanto la terza gli episodi della guerra civile e della lotta di liberazione nazionale
Questa scansione del racconto secondo me importante perché permette di penetrare nella psicologia dei protagonisti consente di seguirne la formazione e di capirne poi le scelte la novità del libro se mi è consentito dirlo e forse di far coesistere queste due prospettive
è un tentativo di avvicinarsi a una stagione drammatica con quel senso di pietas che deve valere per tutti
Lo spirito che ci anima insomma del tutto diverso e qui naturalmente non voglio fare paragoni va letterari ma insomma i soltanto ideologici da quello di Elio Vittorini
Quando in un racconto resistenziale uscito anonimo prima nel quarantaquattro e Poli pubblicato sull'Unità nel sessantaquattro
Il definiva così proprio figli di Strong sarà tra virgolette gli avversari dei partigiani una visione un'ideologia che la matrice di slogan che si intonava negli anni settanta
Per esempio Necci ce n'è venuto in mente uno la resistenza ce l'ha insegnato ammazzare un fascista non è reato molti della mia generazione hanno intonato slogan simili a quello senza voler togliere nulla ai meriti del sessantotto per da questo punto di vista sono contento che quella stagione sia finita
E ora prima di dare la parola agli altri relatori vorrei dire che la più grande soddisfazione c'erano data alle tante scuole che invitano Bentivegna e Mazzantini a parlare assieme
E qui dei censori che hanno scritto che questo libro da far leggere agli studenti segno che se non siamo sicuri uscite essere obiettivi forse abbiamo dato prova di onestà e adesso dare la parola Giancarlo Bosetti
Sì sì dopo l'intervento del presidente Violante
Prego aperto grazie a Dino Messina che ha curato con tanto impegno questo libero questo libro qualcuno ha parlato di un libro di conciliazione io non credo che questa parola si adatti
Né al libro nello spirito con cui i due interlocutori due autori i locomotori Siena Messina hanno affrontato questa prova parlerei piuttosto di un libro di confronto di confronto delle memorie
Il reddito è rappresenta il contributo di due persone che stettero in campi avversi negli anni della Resistenza la guerra civile in anni di combattimento
Da parte di entrambi c'è il tentativo di spiegarci attraverso il racconto dalla loro vita precedente di quel momento il tentativo di aiutarci a capire il contesto di una scelta personale che fecero una scelta che fu molto sentita radicata con grandissima profondità nel loro animo e decisiva per la loro vita
Decisiva per la verità perché tutta la loro vita da quella scelta è stata assegnata cercano di spiegare di sostanza perché si trovavano
Da quella parte perché andarono da quella parte in quel momento
Il venticinque luglio del quarantatré
L'otto settembre uno aveva diciotto anni l'altro ventuno
Sono due ragazzi borghesi qui raccontano darsela loro vita rendono trasparente la loro scelta in questo il libro è utile rende trasparente è una scelta personale testimoniano la loro buona fede
Credo che no no paura di sbilanciarmi nel dire che per entrambi come come le come lettore sento che possiamo affidarci possiamo fidarci e non la buona fede della loro buona fede possiamo fidarci
Sono testimonianze sincero non stanno cercando di nasconderci qualcosa
I due percorsi sono due storie di ragazzi di famiglie borghesi
Cioè si possono cercare molti elementi di somiglianza io ne voglio dire qualcuno forse meno meno presente a livello cosciente nell'est degli autori e molto influente l'eredità della Prima guerra mondiale
Con il carico di violenze che porta nella loro vita attraverso le vicende delle loro famiglie
Il fascismo imparato sui banchi di scuola le esercitazioni militari nell'infanzia nella prima infanzia dei di giovani Balilla e l'ideologia ecco dal punto di vista della presenza dell'ideologia della loro vita direi che Mazzantini e Bentivegna possono stare a pieno titolo insomma in una sceneggiatura del Novecento di una sceneggiatura la storia del nostro secolo
Senza togliere nulla alle ragioni del caso lì la la presenza dell'ideologia molto forte nel caso di Bentivegna il suo percorso è comune a quello di molti che finiranno nelle file dell'antifascismo e nel Partito Comunista Italiano dalla lettura di Mazzini a quella di Marx Bentivegna poi è una particolare importanza la lettura di Trotsky
Che lo avvia a propria scelta dell'ambiente la formazione le amicizie il libro tutto tutte tutti gli eventi spingono Bentivegna in una direzione che lo porterà la lotta armata dalla parte dell'antifascismo è un percorso che è piuttosto noto
Anche attraverso le vicende della mia famiglia
Se sento come più vicina la mia esperienza personale sia pure anche se la mia secolo parecchi anni dopo
A quella di Bentivegna non non a caso Bentivegna Fini a un certo punto per lavorare per lo stesso giornale L'Unità per il quale lavoro io sia sia pure a distanza di quasi cinquanta Mazzantini
Personaggio che sento sicuramente da me più lontano anche da Fini e memorie familiari
Ma vedo anche lui molto forte l'elemento dell'ideologia
Forse Mazzantini si sente meno
In preda alla alla pressione alla forza che l'ideologia sugli uomini
Mi mi mi colpisce il fatto che non lo scambio abbastanza polemico che i due hanno alla fine del libro del nel nella fase comune della nella discussione un po'si rinfacciano si ritrovano l'uno intorno all'altro
Mazzantini
Dice ha ventilato leggeri Manzini
Da ragazzo in un'età in cui io leggevo solo Sandokan
E Bentivegna siamo accetta la parte di ideologo più forte più più preparato più più formato sui testi
Ma non è meno forte l'elemento ideologico Davide Mazzanti anche se non è l'elemento che la lotta di classe non è una qualche ideologia storica a fare presso di lui ma con dirò tra poco è un'altra è un'altra la ragione ideologica che risulta determinante nella nella sua vita
Dicevo che mi mi colpisce di più perché a me meno familiare la testimonianza di Mazzantini nel dal momento che ci trovo
Una riflessione su un tema cruciale no della della vicenda italiana una riflessione che non è compiuta che lui definisce attraverso le parole della il tema della della memoria divisa
Una una questione che non è ancora del tutto messo in chiaro nella nostra percezione della nostra comune dico percezione di italiani della nostra storia non è una riflessione che non è affatto conclusa
Che non ha raggiunto la un suo termine è vero che nelle discussioni storiografiche non hanno mai un termine non si sono sempre aperte a nuove revisioni morì ripensamenti ma questa non è conclusa anche in aspetti assai centrali
Per cui l'invito che il libro ci rivolge ad approfondire le ragioni che portarono individui a compiere allora scelte diverse deve essere accolto così come quello che con insistenza rivolge Mazzantini a rifiutare il giudizio sommario di Vittorini sugli avversari della Resistenza giudizio che citavo poc'anzi
è un invito a non semplificare un giudizio sugli esseri umani che spesso non ebbero scelta io credo che possiamo seguire l'esempio dei nostri due autori
In alcuni alcune movenze fondamentali che la loro riflessione a in comune tra le due parti hanno in comune questi questi due passaggi se a questi due movenze la prima entrambi riconoscono le ragioni della lealtà
E della buona fede che albergano nell'animo di molti dei loro nemici di allora
Primo primo passo secondo passo che contano entrambi entrambi riconoscono la presenza di comportamenti sleali
E spesso sia pure in misura diversa anche criminali nel proprio campo di appartenenza
Sono due passaggi entrambi
Dolorosi non semplici ma e sono pure compiuto in maniera esplicita da parte di entrambi
Ci invitano in sostanza non rinchiudere il giudizio storico politico morale dentro i confini dell'ideologia
E penso che in questo dobbiamo seguirli possiamo seguirlo
Mi mi convince il racconto di Mazzantini per addentrarmi sulle su sulle tematiche più spinose questa discussione mi convince il racconto di Mazzantini quando ci descrive la condizione disperante distruttiva
L'umiliazione così violenta che lo spinge il venticinque luglio a scendere in strada per gridare dica Mussolini mentre in tutto il Paese
Si alza il grido opposto
La esultanza per la fine del regime o quando deve assistere al martirio dei propri camerati in cella
Dopo la sconfitta il momento forse più atroce della sua esperienza umana
O quando si rende conto che il desiderio di vendetta contro le Brigate nere di cui aveva fatto parte
Diventa una cantilena
In bocca ai bambini
In Emilia Romagna
Che ci fai tu con le Brigate nere
Ma l'andamento parallelo Express speculare tentativo a mente speculare delle mie valutazioni si interrompe quando vedo che in Mazzantini l'elemento ideologico prende il sopravvento anche nella nella valutazione che vita tuttora
Voglio dire anche qualche elemento di dissenso
Quella che vedo pronte le con una forza invincibile intuì l'ideologia dell'onore
Un'ideologia che non sto a descrivere con ascendenze militari cioè un certo modo di interpretare l'onore e la dignità degli individui e delle nazioni
Bisogna riconoscerla come ideologia quando per quando questa insidia c'è ecco io io invito qui a riconoscerla e metterlo a fuoco
Perché le la rivendicazione della coerenza tutelare la propria dignità nelle pagine di Mazzantini e probabilmente nel suo pensiero di oggi non dico soltanto nel suo atteggiamento di cinquant'anni fa che capisco bene
Ripropone un uno schema ideologico che non mi convince per spiegarmi uso il punto che sento in me e di Massimo dissenso rispetto alle tesi di Mazzantini
Che non riguarda il venticinque luglio l'otto settembre neanche il suo sentirsi in contraddizione con la parabola
Dura della della Brigata molti il momento in Valsesia in quel quando se ne vuole andare vuole abbandonare la brigata viene punito
Poi nei giorni della disperazione si getta si getta però ancora dalla parte che ritiene quella della salvezza della dignità italiana
Ecco io capisco le sue ragioni quando dice che lui conto c'era una battaglia cito per dimostrare che non tutti gli italiani erano gente che scappava di fronte al nemico
Dopo l'otto settembre che buttava le uniformi ma ce n'erano ancora calde alcuni capace di morire per il proprio Paese capisco anche quando dice
Che dice cito ci ci sentivamo stranieri in patria nel ci sentimmo stranieri in patria nel dopoguerra stereotipi negativi
La memoria divisa esiste eccome comincia a non essere più tale soltanto negli ultimi anni e viene alle parole del presidente Violante che Messina citava poco fa
Ma non mi convince ecco il punto che possa interessante proprio perché o dall'uomo la discussione il giudizio il suo giudizio l'elemento ideologico che emerge per esempio nel suo giudizio sulla Germania
Quando dice ma oggi pur avendo commesso crimini finalmente superiori ai nostri quella Germania che ha combattuto fino all'ultima divisione Fida ultimo soldato è un Paese rispettato da tutti a differenza di noi italiani che la nostra resistenza con i nostri voltagabbana capace di essere oggi fascisti domani antifascisti
Il nostro eterno trasformismo e così la questione dei Pulp l'ideologia della coerenza di togliere l'onore portata a questo estremo diventa ideologia Romano non può secondo me spingersi fino ad apprezzare una scelta che pure si riconosce sbagliata perché è moralmente più alta del nome della coerenza
Perché marciapiedi riconosce però certo non è sbagliato
Questo lo dice più volte e a non vedere una scelta giusta
Anche quando essa costa il prezzo dell'incoerenza badate questa questione questo punto dà la massima importanza in una riflessione sulla memoria divisa che non si compie non si concludesse certo qua nella voglio concludere io
Ma CP CP è una dei è un punto che ci deve vincolare al principio di realtà
Che per tutti deve avere il valore più alto pensiamo all'esperienza del comunismo e a quello che è successo all'ottantanove che dire ricchi di fronte alle prove dalla storia continui per coerenza morale a difendere ipotesi cadute di fronte al Principe la realtà
E dire se non che si sbaglia vero il trasformismo l'opportunismo vero che sentiamo venir fuori dalla nostra coscienza un giudizio morale di esecrazione per i voltagabbana che esistono per i meschini che non hanno alcun rispetto per la propria dignità quella degli altri e così via
Ma tutto questo non ci può impedire che il corso delle cose umane per fortuna preveda l'apprendimento mentre se volete si può usare concludo su questo il tracciatore Sant'Agostino il tracciato della vita di Sant'Agostino il valore morale di una vita
Disse e scrisse questo gran parte della Chiesa non consiste nell'identità del volere
Il valore morale non consiste nell'identità del volere la stessa cosa per tutta la vita idem pelle il nove per sempre il mutamento il cambiamento di giudizio su cose essenziali è profondamente umano e non distrugge la memoria che resta secondo
Lo stesso costino la facoltà in cui l'uomo si sforza di raggiungere di romanzi valorizza in quanto rimane lì a documentarci cambiamento avvenuto e il suo valore di apprendimento se preferite un modo più moderno di fare a questa stessa critica si può usare quello del razionalismo critico infallibili smog metodo liberale dei tentativi ed errori attraverso i quali la conoscenza procedere
Riconoscere il fascismo come esperimento for politico fallito esercizi ente intellettuale che ha il massimo di dignità anche nell'ex fascia nell'ex fascisti non è necessariamente trasformismo
E per molti fu una verità che apparve chiara soltanto in quegli anni ora il giudizio morale sul momento in cui si apprende una verità che ha l'influsso sulla nostra vita
Un momento che dipende da tanti fattori non controllabili
Però quel momento a un certo punto si presenza sì presente lì alla scelta fra la coerenza con le condizioni precedenti i vantaggi e gli svantaggi dei di di questo apprendimento di questo riconoscimento è un calcolo assai complesso nel quale però l'elemento della realtà deve avere un grande peso
E il peso delle del del principio della realtà deve essere fatte del principio della conoscenza deve essere secondo me il fatto valere il più nel del principio dell'onore la conoscenza la verità per quanto ci è dato ai limiti della nostra fallibilità
Vanno posti più in alto dell'ONU e questa è una riflessione che mi ha fatto mi viene in mente questo
Questo libro soprattutto per la parte che di più come ha detto ucciderò perché per me più nuova quella della testimonianza di Carlo Mazzantini o apprezzamento e mi è stata utile mi sarà
Utile in una in una nel nell'intento di di proseguire in un'opera non di conciliazione perché nessuno dei due autori
Manca di rispetto alla propria vita alla vita degli altri e alla vita di tante vittime che hanno intersecato lavoro la loro storia
Parlando così semplicisticamente di conciliazione tutte e due invece ci invitano a a un confronto di memoria fatto essenzialmente di rispetto per questa memoria di di rispetto io aggiungo voglio voglio inserire con forza questo elemento di rispetto per il principio di realtà grazie
Grazie grazie Bosetti adesso proprio veneziani sì Nappi e tassa il rispetto per i morti e per i vivi e il reciproco riconoscimento della buona fede sono già motivi sufficienti per aggiudicare eccellente l'operazione editoriale intorno a questo libro
Quindi credo che sia già un fatto positivo che questo libro sia uscito con questo segno
Credo che sia importante anche concepire questo libro all'insegna della necessitati digerire la storia non solo di cancellarla non di dimenticarla ma di metabolizzare e credo che questo sia un fatto importante ma credo che sia importante anche dotarsi di alcuni criteri etici e storici per potere valutare un libro come questo
Io credo che un di un criterio importante da un punto di vista etico per valutare le responsabilità di ciascuno nella vita politica nelle scelte storiche compiute possa ridursi fondamentalmente ad un principio
Che meritano Rispetto coloro i quali da comunisti da fascisti da anarchici da militari hanno scontato le proprie idee sulla propria pelle
Viceversa meritano condanna coloro i quali hanno scontato le proprie idee sulla pelle altrui credo che sia un criterio etico importante da ribadire con serenità amata ribadire anche in questa lettura
Devo dire che avvicinandomi a questo libro curato in maniera eccellente da Dino Messina ho trovato un confronto diseguale tra due personaggi
Perché un confronto diseguale perché non si confrontavano un fascista ed un comunista che avevano combattuto la guerra si confrontava da una parte Carlo Mazzantini che fascista credo non sia stato mai neo fascista non è stato più e che è stato un combattente della Repubblica sociale che a suo dire non ha ammazzato nessuno durante la guerra e dall'altra parte invece un combattente che ha invece aderito in base ad una precisa scelta ideologica ed anche compiuto degli agguati degli attentati importanti e direi lacerante per la storia del nostro Paese quindi è un confronto comunque diseguale da un punto di vista storico
E credo che questo sia importante vero è che c'è invece una grande simmetria di speranze i sentimenti e direi quasi di ideologia sedi di uno di essi può parlare a proposito di Carlo Mazzantini
Cioè una simmetria di motivi che hanno spinto a questa scelta anche perché credo che ci sia una simmetria storica tra gli eventi che sotto intendevano diciamo così le due scelte quella di Bentivegna e quella di Mazzantini che cosa voglio dire
Voglio dire che c'è una sostanziale discontinuità nella storia del nostro Paese tra da una parte l'antifascismo come è stato durante il regime fascista e l'antifascismo come è stato durante la Resistenza e dall'altra parte una discontinuità tra quello che è stato il regime fascista e la repubblica sociale
Che cosa voglio dire
Voglio dire per quanto riguarda la prima parte cioè la discontinuità dell'antifascismo durante il regime fascista rispetto al l'antifascismo resistenziale che c'è un sostanziale salto tra quindi la nobile fiera e minoritaria sparuta
Pattuglia di antifascisti che furono tali durante il fascismo e coloro i quali invece scelsero la via della Resistenza la via della lotta partigiana tra il quarantatré e il quarantacinque
Lo fecero in molti casi il caso di Bentivegna è uno di questi animati da una originaria speranza di rivoluzione fascista
Che vista e tradita diciamo così dal fascismo cercarono di inverare fuori al di là e poi alla fine contro il fascismo
C'era in molti casi una molla originaria di radicalismo fascista di radicalismo rivoluzionario fascista alle basi
Di quella scelta partigiana il caso di Bentivegna ripeto esemplare ma non è unico ci sono stati molti altri giovani che hanno in buona fede cercato di inverare la rivoluzione loro promessa da Mussolini attraverso l'esperienza della rivoluzione attraverso la guerra civile
Con i fascisti credo che questo sia un dato importante su cui riflettere ma dall'altra parte bisogna anche un po'scomporre la continuità che si stabilisce automaticamente tra il regime fascista alla Repubblica sociale
Se noi andiamo a vedere Kodori quali aderirono alla Repubblica sociale troviamo fondamentalmente tre motivazioni che a mio avviso non sono riconducibili ad una perfetta continuità tra regime fascista Repubblica sociale
C'è una motivazione che non è di origine politica ideologica ed è la motivazione che fa capo a molti penso al principe Borghese penso a Giovanni Gentile che dire ingenerosa mente trattato
Da Bentivegna in questo libro perché Gentile fino alla fine era convinto della necessità di una concordia nazionale non ha mai parlato in termini di guerra civile
Ecco tra questi uomini tra queste scelte c'era anche la scelta di Mazzantini una scelta non di tipo politico ma all'insegna della salvaguardia della dignità nazionale ed una scelta quindi di tipo più morale e militare che di tipo politico o ideologico
Accanto a questa scelta nella Repubblica sociale c'erano poi altri due tipi di Scelta che non erano propriamente nel segno della continuità con il regime fascista
Da una parte c'era una come dire una sensazione di recare Edi rendere una testimonianza riconoscendo come dire che i ponti ormai alle proprie spalle erano già rotti
Io ho sostenuto spesso lo sostengo anche in un libro che uscirà domani o dopodomani che Pavolini sia stato non tanto l'ultimo leader del fascismo repubblicano ma il primo leader nel mio fascismo cioè in lui c'era più precisa la sensazione della fedeltà della testimonianza più che dell'attenzione politica verso un futuro quindi con la Repubblica di Salò si danno appuntamento scelte diverse una scelta nel segno della dignità nazionale è una scelta nel segno della testimonianza una scelta quindi di tipo neo fascista
A questa scelta si aggiunge una terza lettura tra cui quella che dà sostanza programmatica al fascismo che quella dei nostalgici del fascismo delle origini
Che quella di Bombacci per intenderci che quella dei fascisti sociali che quella di coloro i quali cercarono di realizzare in extremis quella scelta rivoluzionaria radicale anti monarchica
Socialista rivoluzionaria all'interno della Repubblica sociale
E su questa scelta bisognerebbe indagare già si sta facendo credo in questi tempi con grande importanza e credo che sia utile la lettura che in questi ultimi tempi viene data di quel periodo tra il quarantaquattro e il quarantacinque in cui Togliatti cui Pajetta in cui persino una delegazione del partito comunista che comprendeva anche il padre del segretario del PDS a Giuseppe D'Alema il padre
Che incontra una delegazione di fascisti di Salò e di sindacalisti proprio con l'intenzione di recuperare quel filo di continuità e quel filo di continuità di cui parlavamo prima a proposito del libro di Mazzantini e di Bentivegna quel filo di continuità con il fascismo rivoluzionario radicale e sociale
Ecco questo filo credo che non si sia interrotto in quei tempi ed è anche stata documentata da molti storici ma uno fra tutti Paul serali
L'anello anche di continuità tra alcuni fascisti repubblicani e il Partito comunista quando si trattò di votare il due giugno della Repubblica italiana
Non dobbiamo dimenticare che i voti dei fascisti repubblicani furono probabilmente determinanti per la vittoria risicata
Della repubblica rispetto alla monarchia e credo che siano dati storici che servono per rileggere con la serenità e anche in modo forse non conformista quel periodo storico
Ecco io credo che siano importanti queste letture credo che ci consentano di riannodare la storia del nostro Paese glieli hanno darla non attraverso alcuna conciliazione ha ragione voto sette non si tratta di conciliare si tratta di accettare un reciproco rispetto attraverso la differenza delle posizioni culturali ed esistenziali che sono state impartite e vissute e credo quindi che sia giusto accettare questa alterità
La storia d'Italia ha oscillato non solo nel periodo descritto da Mazzantini e Bentivegna ma anche dopo in un pendolo direi inaccettabile tra la guerra civile e la consociazione
Per noi l'avversario o era il diavolo il nemico nemico assoluto o era il socio in affari
Non siamo riusciti mai a trovare una via decente di equilibrio in cui considerare l'avversario come antagonista civile da rispettare legittimo da legittimare
Ma al tempo stesso altro da noi è diverso da noi ecco credo che libri come questo servano proprio per con per riannodare la storia del nostro Paese e per riannodare un rapporto civile tra pentita
Culturali diverse tra scelte esistenziali diverse e diverse vogliono restare c'era anche la suggestiva lettura di un poeta di un poeta fascista morto però nel quarantaquattro di appunto Branzi atti il quale diceva che col passare del tempo le due rivoluzioni quella fascista e quella comunista si confonderanno ma io credo che in questo ci sia l'abbondante come dire lucidi e sensibilità poeta che arriva appunto con grande forza di poeta ante visto alcuni Analogie ma c'era anche la forzatura di un poeta che non riusciva a distinguere la realtà della storia perché la vagliata attraverso il filtro delle mozioni
Però credo che sia importante appropriarci di una lettura più serena del nostro passato
Questo libro rientra in questo tipo di lettura
Rientra pur avendo questo confronto diseguale alle origini di questa lettura pura avendo approcci diversi e pur dovendo necessariamente sfumare articolare il giudizio storico sulle responsabilità di ciascuno
Io credo che sia importante quindi caricarsi sulle nostre spalle delle responsabilità di questo secolo non chiamarci fuori ma ritenere che il novecento ci appartenga fin dentro l'anima perché l'unico modo per superare il Novecento non è quello di dimenticarlo ma quello di storicizzato
E questo libro curato da Dino Messina credo che compia un passo importante in questa direzione
Veneziani grazie mille essere la parola al presidente Violante
Io sono venuto molto volentieri e questa breve discussione anche se con qualche difficoltà perché Now lassista tenendo la discussione sulla riforme costituzionali e ho dovuto lasciare l'aula per pochi minuti mi scuso devo tornare subito grafico e chiedo scusa è un collaboratore che mi chiedeva inizia il proprio necessario insomma che ho venissi qui visto come situazione un po'delicata che c'è
Ho risposto che venivo per un problema di rispetto a due persone che aveva osato rompere conformismo e misurarsi con la propria storia e che un anno misurarsi con la propria storia che non è operazione difficile nessuno di noi credo anche perché ha avuto storie meno ordinaria non così tragiche difficili come le storie i Bentivegna di Mazzantini
Ecco a me sembra questo un libro per un paio di aspetti esemplare esemplare innanzitutto per un punto
C'è una storia unica e due memorie completamente diversa
Io ho letto come dire appatta trasferendo alla parte politica di Bentivegna conoscevo c'è qualcosa di apparteneva Morgan e famiglia superalcolici a Bosetti son cose note nella nota era la lettura di quel periodo
Da parte da parte di Mazzantini e con questa questione delle due memorie come due due pezzi di una mela completamente diverse
Castra credo che sia una cosa sulla quale dobbiamo ripete perché perché per moltissimi anni io credo fino a pochi anni fa ciascuna delle parti che rivendicava questa memoria la considera la storia
Che ciascuno ha considerato con la memoria come fosse una storia bianco sia tra noi di sinistra non così datata e vino d'altra parte con altre esperienze però questori e che si contrapponevano radicalmente e c'erano pochi sforzi
Di penetrare nelle more degli altri come era stata negata
C'era la condanna
Da parte ognuno si richiude si è ritenuto legittimo o possessore di una verità naturalmente io come ho già detto un paio d'anni fa quanto
Sono stato eletto presidente della camera non penso che c'è un clima di pacificazione di conciliazione di parificazione
Questore sono diverse non c'è dubbio come riconosce con grande chiarezza Mazzantini nel dialogo finale c'era chi combatteva anche senza saperlo però la parte da Prada appartenevate le tappe spinati gli altri eccetera
E cioè che combatteva contro questa cosa per la libertà quindi alcune cose non sono praticabili però rispetto a come dire perché riconosce oggi parti rendo conto mi pare
Che Mazza antica io lo sapevo che c'erano queste cose mi rendo conto adesso che con la parte dei guai se avessimo vinto noi che cosa è successo
Quindi ha prima questione questo ora rispetto a queste a questi punti il problema della comprensione
E la comprensione di capire
Ci dobbiamo porre
Capire le motivazioni
E finti se ragioni di vinti può essere un'espressione o come dire un po'equivoca è stata equivocata allora parliamo delle motivazioni cioè di motivi per i quali ciascuno si è schierato appartato questo parte della comprensione della storia d'Italia
Cioè non è quel pezzo perché c'è stato un processo di espulsione DDT cacciata dalla storia è quella invece un pezzo di fretta ecco ci può non fare piacere
O però è così c'è stata e finché non capiamo sino in fondo quel pezzo ristretta e io temo
Che rischiamo di non capire un pezzo anche il nostro carattere nazionale i diritti di problemi della società e così via e poi non c'è niente di peggio dall'atteggiamento di chi vuole rimuovere cose sgradevoli la storia è fatta anche di Costa devono il fattaccio percosse gradevoli e più abbiamo il coraggio di affronterete pagine sgradevole 'sta storia credo più siamo in grado di superarla di andare avanti altrimenti restiamo prigionieri di questi labirinti chi ci diamo da soli
Perché adesso è possibile riflettere su queste cose perché solo adesso
Io ho l'impressione che con la caduta del bipolarismo internazionale
Iniziata lentamente faticosamente una nuova storia del nostro Paese
Perché mi abbia avuto un bipolarismo internazionale e una guerra civile fredda interno
Superato quel tipo di condizioni internazionali che ci poneva nelle condizioni di guerra civile fredda interna
Siamo in grado di essere liberi di cominciare a discutere liberamente le nostre cose
Siamo in grado di formare liberamente il nostro sistema politico e costituzionale siamo in grado di cambiare alcune regole di fondo così ma siamo in grado di affrontare le pace nostra storia in questo modo civile come è fatto in questo libro
Dobbiamo andare avanti in questo in questo lavoro in questa costruzione di una storia libera del nostro paese cioè l'idea dei condizionamenti poi su quella storia ognuno manterrà la propria memoria se ben chiaro
Ognuno ha diritto alla propria memoria ma bisogna confondere memorie con la storia che è un'altra cosa
Il io credo che questa difesa riflessioni che parte da questo libro che è stata fatta che sta facendo va condotta con rispetto per chi può sentirsi tradito da questa riflessione
Io so che tanto da parte di Mazzantini quanto da parte di Bentivegna c'è quindi una parte né dall'altra ci può essere qualcuno che si può sentire tradito
Ma come tuo parli con
Tu metti in discussione queste come mai perché e cioè parlare incapace mette in discussione naturalmente io non sono d'accordo con chi ragiona in questi termini però credo che la riflessione ma condotta per liberare la storia del nostro Paese è stata questa gabbia che l'ha chiusa per tanti anni va condotta senza arroganza
Capendo che ci sono sensibilità che possono sentirsi offese e quindi stando attenti a Comiso sono le parole come sui suoi argomenti come si si costruisce una linea di un'aria di ragionamento
Io ho ho sentito da racconti di vecchi compagni ancora recentemente ad Arezzo
Oh sì o delle cose che non sapevo che subito che Bentivegna sa benissimo non so se Massa Mazzantini credo anche dopo la liberazione
Ci furono una serie di discorsi tra ex combattenti che non parte dall'altra difeso come cinque perché ci siamo trovati è successo
Piccolo dei e compagni di partito di Arezzo mi dicevano che nella Sala dei Notari ad Arezzo sono state alcune riunioni tra partigiani da una parte e reduci Repubblica sociale dall'altra per cercare di capire che era successo poi quando ha cominciato ad esserci la spartizione del mondo Yalta non lo so
Sono i blocchi con tutto quello con portato il lo sforzo di capirci da italiani
E non freddato sotto la necessità del primato dall'appartenenza rispetto al primato della cittadinanza
Siamo stati più appartenenti a questo o quello schieramento interno che cittadini italiani insomma questo ora si tratta di ricostruire una memoria una storia della cittadinanza
Che prescinda dall'appartenenza sappia ci sia la cittadinanza creato così sia l'appartenenza che lo sforzo di rovesciamento che dobbiamo fare rispetto a ciò che ha condizionato la nostra vita
Negli anni che sono passati nel bene e nel male sia questo io dicevo entrando potranno Dino Messina
Dice ritirerà cucina ma come ti sembra gli ha detto una cosa che credo davvero subito cioè io spero che questo libro entri più possibile nelle scuole
Cioè che si discute più possibile e di questo rigo perché questo libro offre materiale di riflessione a chiunque
E offre soprattutto agevola la costruzione di un pensiero critico
Perché vedere la stessa storia vita del parti diverse aiuta il ragazzo o la ragazza a ragionare in termini pensiero critico cioè non c'è solo una parte diciamo reparti riferita e credo che questo l'abbiamo saputo fare perché se quella storia aiuta se aiutiamo le generazioni più giovani a vivere con un forte pensiero critico che questo poi aiuta a liberarci anche da ciò che ingabbiato ingessato
Il nostro passato perché le sono molto grato tanto a chi era colto
In questo libro la memoria di menti quindi coi Mazzantini tanto sotto due che hanno avuto il coraggio come dicevo inizio di uscire dal conformismo e di affrontare anche la propria memoria la propria vita
Grazie presidente andare se se ancora due minuti se se due noti sempre sentire
Mazzantini Bentivegna proprio due minuti
Pene io voglio soltanto pista sono state dette tante cose e tante cose interessantissime dico molte delle quali condivido molte no
Io voglio puntualizzare soltanto una cosa voglio fermarmi soltanto su una parola conciliazione
Io dico che questa conciliazione questa parificazione che viene invece negata da Bosetti mi sembra anche dall'onorevole
Violente questa conciliazione già avvenuta nel corpo della nazione
Il fatto che qui siedano ex combattenti di Salò accanto ad ex partigiani il fatto che io a Bentivegna ci siamo incontrati e abbiamo fatto questo libro insieme il fatto che abbiamo dibattuto ma abbiamo digerito tutto questo è il fatto che conosciamo tutti oramai la stessa esistenza nelle stesse strutture negli stessi valori abbiamo tutti la stessa problematica ci incontriamo ci salutiamo e via discorrendo questo sta a dire che questa conciliazione effettivamente creare avvenuta nel corpo degli italiani quelle che sono tutte le tematiche affrontate sia da dagli oratori che mi hanno preceduto appartengono oramai alla storia
Appartengono ad una storia che allontanano i di cinquantacinque anni
è in materia di dibattito storico per gli storici per gli specialisti della materia
Che dovranno sistemare quel periodo sui libri di storia
In modo dialettico e non unilaterale come ha detto Luca Canali mi rifaccio a una espressione di Luca Canali il quale a commentare un mio libro diceva appunto questo quel momento storico
Va riscritto in chiave dialettica e non unilaterale come è stato scritto fino adesso quando l'onorevole Violante parla delle due memoria in sostanza adduce questo
Queste due memorie devono incontrarsi integrarsi
E dare un sito una soluzione a tutte quelle discende che tenga conto delle motivazioni dei fatti di tutto quello che c'è stato in quel periodo sia da una parte che danno
Per cui
Ritengo che questo libro stia proprio a dare la dimostrazione che questa riconciliazione c'è stato
La sola cosa che manca e che non c'è un giorno una festa che potrebbe essere istituita della concordia nazionale Telavi acquistata concordia nazionale la quale concordia nazionale ce la siamo o riconquistata anno dopo anno attraverso il vivere le stesse esperienze attraverso il lottare per delle il attraverso il crollo delle ideologie che tante utopie tante illusioni hanno distrutto attraverso quella vita che abbiamo condotto la professione la famiglia aveva delle preoccupazioni prevedeva che sono state comuni sia a me che a Rosario Bentivegna sia quelli che erano dalla mia parte già quelli che erano
Secondo me questa conciliazione c'è già stato
Avanza sanzione
Poco male se non arriva perché io non ho molte cose da dire in questo momento
Qui avete ascoltato alcune opinioni posizioni che in qualche misura rimangono diverse i qualche altra misura e secondo me nelle misure fondamentali
Si intersecano e si intrecciano anche laddove sembra che ci sia una diversità perché
Ma
Mazzantini Giglio
Quasi tutti voi vero tanti vecchi perdonate siamo coetanei
Siamo figli del Novecento
Di un secolo che è stato attraversato
Da Craig terribili guerra
La prima guerra mondiale
La seconda guerra mondiale
La guerra fredda
La guerra fredda non ha avuto tante vittime
Almeno nel nostro continente per fortuna
Di quante non ne abbia avute la prima e la seconda
Per fortuna di nove euro pay
Lasciamo perdere quello che è successo in Asia in Africa o in America Latina
Ed è un secolo che si chiude dopo questi tre terribili guerre durissime
Coly sei quarti del mondo ridotti alla fame
Ma torniamo a quella che è stata la nostra esperienza
Ma c'è Mazzantini ed io e la gran parte dei vecchi restano qua dentro
Siamo figli della prima guerra mondiale
Abbiamo fatto la seconda e la terza
E allora faccio una premessa più ampia
E poi mi permetterà di arrivare ad un arco
A guerra è la cosa più ignobile
Più sporca più miserabile che possa capitare all'umanità
Ci siamo sporcati tutti
In questa guerra nella misura in cui gli abbiamo partecipato o ne siamo stati travolti
Con responsabilità diverse o
Perché certe guerre sono state scatenate dal sono state accettate da altri ma in un equilibrio mondiale che va riconsiderato
E a quei beni hanno poi all'effetto riconciliazione
Io non mi sono riconciliato connesso per
Perché personalmente e individualmente nono mai appoggiato nessun
Nel nostro libero una cosa che non condivido completamente o lo condivido se non come fatto emblematico
è il titolo
C'eravamo tanto odiati
Io
Al di là di tre quattro personaggi ma che sono al di là e al di sopra
Degli uomini di ometti permettimi di dirlo Mazzantini come noi
Che pure si scontrava ma se ci fossimo incontrati ci saremo anche ammazzati
Appunto
E poi i purtroppo
Messe dopo che la guerra è finito
Riscontri
Che non no
Riconciliato in termini culturali o ideologici con coloro che stavano dall'altra parte
Ma che a parte le antipatie o le simpatie personali sempre presente in ciascuno di noi
Mi hanno permesso di stabilire amicizie che non si sono rotti rotti perché qualcuno di noi stava da una parte qualcun altro di nuovi stava dall'altra
Allora la riconciliazione avviene tra nemici a Mazzantini rete non sono mai scritto ed io non siamo stati mai nemici siamo stati l'uno contro l'altro che è una cosa diversa perché Nordio l'occhio
Ero ero incalzato punti è un discorso diverso era un problema di viva
Visita
Tu seri farcita di Tersite rollino di Tersite
Con l'inganno col ferro nel pugno l'amica del cuore
L'ho visto
Però
E qui non voglio fare del buonismo
Ma smetto subito perché cessino
Allora io non voglio fare del buonismo
Io però io ricordo che quando nel mille novecentoquarantasei dopo la fine della guerra sono tornato all'università
Facevo gli esami
Per l'ordine alfabetico
Nei con il quale ci chiamavano
Incede eravamo in tre io e due miei colleghi reduci dalla Repubblica di Salò
Facevamo gli esami insieme e spesso ce li preparavamo insieme
E nessuno di noi assentito che l'uno fosse stato fosse nemico dell'altro in quel momento
Probabilmente anzi certamente se ci fossimo incontrati due anni prima ci saremmo spara vorrei dire che questa linea
Per quanto mi riguarda io l'ho sempre sentita così
E concludo
Ricordando che poi ci sono stati scontri
Politici
E anche qualche volta manuali
Con questo o con quel gruppo di attivisti di altro colore
Però io entrava nel quadro di quella terza guerra mondiale che allora stavamo combattendo
E nella quale eravamo schierati su fronti diversi
E concludo veramente
Io sono convinto che la pace
Una dimensione ben diversa dalla guerra nella pace non abbiamo bisogno di riconciliarsi abbiamo bisogno di incontrarci e sono convinto che gli uomini se si incontrano se essi parlano se si conoscono funzioni
Grazie grazie e avventure
Sì insomma presidente Violante si deve allontanare io mi scuso con voi
Questo bellissima corposità in Campidoglio ci fate un onore ad avere presentato libero qui nella Protomoteca è un'occasione veramente speciale non a caso onorata dalla presenza presenterò sotto è presente si deve allontanare io stesso pomeriggio molto complicato che se voi sapevate era tale ci tengo a dire una sola parola di benvenuto di grande apprezzamento per posto no
Nelle ultime pagine l'uno dice all'altro ma perché non stare da questa parte
Evidente che è impossibile dire oggi qualche cosa che può assumere la fine del secolo
Un significato diverso trascorse appunto generazioni che hanno versato il loro sangue e anche loro odio loro contrapposizione per motivi di fondo nella storia di questo secolo
E tuttavia vedo in questa iniziativa editoriale dell'incontro per questi due uomini due spiriti liberi quanto appassionati delle loro idee delle loro convinzioni politiche nel corso loro vita il segno che alla fine di questo secolo
Posizioni che avevano rappresentato modi così opposti di esprimere l'amore per la patria
E quanto rispettabili
Possono trovare un momento di sintesi umana ma attraverso i giovani di oggi
Una possibilità di incontro rispettoso autenticamente
Per questo il mio benvenuto oggi a due uomini che hanno servito i propri ideale proprio convenzioni uno ha vinto europeismo
Anche quello che ha vinto e molto autocritico
E quello che ha perso ha delle cose da insegnarci
E credo che coloro che si trovano oggi attorno a voi siano a testimonianza che non avete fissato un punto via proprio di conclusione
Ma avete segnato un'altra tappa
Per il superamento di odi che non significa superamento delle differenze
Per il superamento di avversione che non significa superamento di valori nei quali ciascuno crede che hanno lunghe radici ma oggi alla fine del secolo possono trovare forme di sintesi comune pur non rinnegando sì null'altro per questo è stato un grande sforzo generoso potrà essere apprezzato ma anche criticato da parte mia permettetemi di esprimere apprezzamento per questo sforzo per la qualità del libro che molto bello
E attraverso la presenza del presidente della Camera il riconoscimento che avrebbe avuto per chi questa ricerca la sta portando nelle istituzioni maxi nella nostra Repubblica perché la fine del secolo c'è anche la fine degli odori delle contrapposizioni che la capacità di rispettare le ragioni
Profonde dell'altro ringrazio
Ai granchi sindaco dell'ospitalità grazie
I signori volevo fare delle domande volevo intervenire
Ingeneroso dire qui voi c'era c'era Sebastiani gli ho sentito no no no lei scusi c'era prima questo signore coi c'era nell'aria quello versare c'era soldato inglese e poi gesto dall'inglese
Voce il nove uno dei due non ricordo per favore interventi Brevi al rischio spiaggia no no no non non deve smettere
Allora Bottazzi indichiamo
Allora io ho partecipato già ad un'altra presentazione molto più modesta di questo libro in una libreria
Ho parlato della mia esperienza di partigiano sedicenne nella sa se la collina della mia provincia e quando ha finito di parlare mi si è avvicinato un signore credo che sia ancora qui anche oggi il quale mi ha detto
Se lei ha fatto il partigiano in quella zona io le ho sparato addosso
E sono contento di vederla vivo
Allora io devo dire subito qui che non mi non mi sono né emozionato non ho dato un grande peso alla cosa
Non neanche mi sono ricordato che avrebbe potuto far parte ti una squadra di repubblichini che il quattro luglio del mille centoquarantaquattro a Ponte dell'Oglio prese d'assalto principale un brezza contro un nostro proposte blocco catturando sei partigiani che ritrovammo poi a pezzi
Non la cosa mi ha lasciato indifferente la cosa dichiarata la signora
Quindi la mia esperienza come si dice si fa e memoria esperienza è storia se si racconta come si è vissuta e e poi decidete voi cosa deve essere secondo me in questo credo abbia l'intervento più interessante sia stato quello vede signor veneziani
L'errore che si commette fosse lo stesso Violante ha commesso questo errore
Quanto a in definitiva creata la possibilità di parlare dei ragazzi di Salò
Perché questo perché l'errore e intanto la la resistenza la lotta per la liberazione al nord è durata venti mesi
Si sono avuti tanti casi la situazione è molto complessa prima c'è stata la Guardia Nazionale Repubblicana c'ha risarcito Grassi anche poi c'è stato il riprenda a tenere il partito nazionale fascista che ha ricostituito direttamente le sue espresso squadre c'è stato borghese da Bangkok
I renitenti alla leva che dovevano scegliere se andare in montagna nascondersi in cantina un tale nella Repubblica di Salò quindi convenienze paura e quindi è e complessa la storia guai a unificare nulla ha ragione quindi inerziale se vogliamo fare degli approfondimenti facciamo e vediamo come stanno le cose
E io la mia esperienza hanno portato in questi abitare in un quartiere chiaramente fascista dagli accenti si chiamava Costanzo Ciano siamo stati coinvolti una ventina di ragazzi di quel quartiere chi da una parte e chi dall'altra
Ci siamo poi ritrovati a liberazione avvenuta pesce è stato un po'di diffidenza all'inizio ma poi siamo tornati quelli che aveva vissuta la l'infanzia insieme Giuseppe Dordoni vincitore per venti chilometri di marcia al olimpiadi e dieci in chi e l'abbiamo persa l'avevamo preso prigioniero la mia brigata ha fatto cinque mesi prigioniero ad Hanoi
Finita la guerra in relazione abbiamo fatto cinque anni di palestra assieme ma diventato grande campioni o no quindi ha ragione per i vinicola conciliazione è venuta quindici queste le sto queste storie non lo so se se per voi non è storia per me queste storie nel senso che esperienza vita vissuta poi naturalmente ognuno io sono anche d'accordo con quello che ha detto così a che proposito
La questione dell'onore di geologi d'azione che c'è ma Santini dell'onore è notorio che non mi va giù anche perché ho presente un piccolo particolare
E c'era volle la Repubblica di Salò
Ma si guardò bene dal fidarsi del dei soldati dalle pubbliche Luciano nulla di male non chiesi ricontarli al fronte
Dove si difende sui campi di battaglia il campione italiano pari contro gli inglesi e gli americani contro gli alleati cinque lascerà il campo di battaglia non nella mia provincia dalle Province c'erano i rastrellamenti
Sono due cose diverse
Va be voi niente da parte insomma
Perché voler fare a tutti i costi una storia
E Sansonetti ha scritto comuni una un enorme vuoto una serie di volumi per la dal titolo storia socialista della Rivoluzione francese beh allora nemico uno scandalo che ci sia una storia fatta da chi l'ha vista in quel modo da chi l'ha esaminata ha studiato in tal modo
Quindi a questo punto in ogni caso ecco teniamo sempre facciamo pure tutte le ricerche nasce teniamo presente centodue su due due punti fermi la vittoria della democrazia sulla dittatura nazifascista è un fatto storico non ha un patto politico di oggi oggi c'è la democrazia ci sono partiti di destra e di sinistra c'è la possibilità tranquillamente di e poi l'ultima cosa finito la storia poi della persecuzione ho letto l'appoggio volete capire allora direttore su di un giornale capitoli
Che diceva finalmente possiamo parlare dopo cinquant'anni di persecuzioni ma quale persecuzioni
A me risulta e anche questo
Che via provincia ci sono stabilimenti militari avevano alla fine il quarantacinque dodici mila dipendenti mille ottocento perché comunisti socialisti attivisti la CGIL sono stati cacciati fuori licenziati per rappresaglia
Beh ma a me ha risolto quella persecuzione non mi risultano altre persecuzioni grazie grazie signor Bottazzi inviterei se qualcuno ha da fare delle domande io già una lista a interventi a favore molto più sintetici molto più brevi e nella forma di domanda se
Tutto Sebastiani voleva procura chiedere qualcosa
No
Non vorrei fare la strada del ritorno giusto presenta secondo siamo davanti al pubblico io sono Governo c'è la Repubblica di Salò sono stato ufficiale delle Brigate nere sono stato fino ad ora un colonna Mussolini quando e quindi prendo tutte le responsabilità degli altri anche se la mia posizione fin dal dolore di grossa critica di grossa crisi
Che non mi impedì pelato per un forse malinteso senso del dovere essere di andare fino in fondo questo non per giustificarmi ma solo perché dire che sono quindi sono amico posso dire almeno uno sia di Mazzantini che diventi regna anche se le posizioni non sono uguali nessuno ha detto
Detto e case Mazzantini ed io reduce abbiamo differenze fondamentali pur mantenendo la l'amicizia venti venerdì abbiamo differenze fondamentali pur mantenendo l'amicizia e questo è già un dato di fatto sul fatto sulla sulla possibilità di una coesistenza che non vuol dire pacificazione abbracci sinceri ma semplicemente quello che di Ceva Violante il fatto dell'assunzione della stessa cittadinanza che mi pare più importante di ogni altra cosa storicamente anche eticamente
No qualche amico partigiano il piacentino dice che di estate indifferente parvero detto combattuto quella zona nel luglio del quarantaquattro non c'ero a Ponte dell'olio ero sul fronte contro pronto agli alleati e son venuto più tardi ho partecipato a un grosso l'atteggiamento quando c'è da cosiddetti mongoli quindi non eravamo fa degli angioletti insomma però sono contento e glielo dissi meno male che noto peccato perché io sparavo non sono di quelli che ho detto che non sparava sparava in aria no no io sparavo per tutti gli altri è stato faticoso per me
Arrivare fino in fondo ma ci sono arrivato
La domanda più che la domanda devo fare Mazzantini Bentivegna col quale abbiamo parlato a lungo è uno osservazione di metodologia storica e di necessità storica la storia di questi ultimi cinquant'anni cioè gli storici di questi ultimi cinquant'anni hanno raccontato una storia della guerra civile della Resistenza e della strada pubblica sociale anche con molte lacune con molti buchi
Questi buchi vanno riempiti per evitare che in su quei buchi si nasconda ancora l'odio e la memoria diritti in questo senso ogni la ogni libro ogni lavoro tipo quello di Mazzantini e Bentivegna e tipo dati che ci sono che che sono stati scritti vi faccio grazia della citazione dei miei servono a riempire questi vuoti e tributi una volta riempiti renderanno più facile il cammino comune e la comune cittadinanza grazie
Grazie assieme a parlare prima invito alla brevità ancora maggior concessione per favore signora Harris Schindler
C'era stato fino a Luino non è colpa mia se ha chiesto
Presidente io ed è presente in Italia inizio ristoro sociale dice
Quale è una soluzione assoluzione di dieci soldati in crisi
Agronomo è un'associazione inglese che hanno combattuta qui in Italia
Che ci hanno o Norvegia azione insomma
Sì sì da sul sito
Basement presenti e giurista ora usano già il rinnovo ex sono fonti da Camp fai invece no è frastornati peso e morì so che scusa cominciamo daccapo questo sono soldati che hanno fatto la guerra qui
Io personalmente ho fatto e perciò ciò un po'digerito di parlare perché io ho fatto la guerra dall'annuncio abbiamo spaccata ad Anzio io quasi contratte contenti perché i tuguri scatenando violente l'intero
Poi abbiamo fatto a Roma la linea gotica e Trieste abbiamo fatto tutto ricade in queste guerre perciò un po'delitto ciò Festari vista sì ho letto il libro e ciò Accord
Che non puoi dare conto al ragazzo che tredici quattordici anni da quelle che hanno combinata perché non c'hanno nemmeno allora quelli che fanno
Ma nel libro ammanco è così importante molto importante e fondamentale
Noi parliamo di questo e come ma dobbiamo parlare non soltanto della guerra ma del regime che ha portato in Italia in guerra questi importanti non soltanto alla guerra te era una cosa terribile
E dobbiamo a parlare mentre parliamo comando dice no dobbiamo ricordare che questa guerra che ripete non è un partito e riguarda i che una vince una perde si esce dopo sì dal male si fa appello alla birra noi tagliamo una cosa dove milioni di persone son morti per qualcuno o per qualcosa
Ciò è una cosa molto seria
E se è uno dei film porte una paese inique porta in questo paese allora officina la critiche di questo e quindi non comincia dal giorno che hanno scoppiata la guerra umana perse la guerra la critiche questo è cominciata quando ha cominciato a questa regina che ha portato il Paese in guerra
Sul aggiornarci sessantasei del libro arriviamo di Hitch agli anni figli
Vanno vanno non possiamo accettare quella io come soldato qui non posso accettare incarichi avviliti
Io lo contratti italiani coraggiosi uomini donna famiglie che andrebbe nascoste i nostri soldati che scappavano
Alla pena di morte per fare questo quello non sono io non non è finita questa questi coraggio e questo gli italiani che noi conosciamo chiaro io mi incontrate perciò io non accetto è quello danni sulla e parlamentari di anni figlia che c'è perché non è il vero voleva era tra gli enti e non accetta nemmeno è che gli italiani appoggiava questo regime perché chi può dire guerra
C'era un sondaggio c'era votacci ordine chi ha votato qualche Averna che ha portato in tutt'Italia fondere di nuovo in guerra ma che i pontini che hanno perché c'era in piazza tante genti ma allora è presente ambiti Alitalia
Eppure i traditori pari gambizzati Torino ma è una una parola abbastanza grossa diretti queste qui traditori
I civili che c'è anche un aiutata però quelle di ieri alle tradizioni d'Italia io non credo leggiamo accetti ricordiamo un po'di patetismo Bergamo quelle che il re presente patriottismo de dove in Francia ha lasciata Francia a Scafati Mingardo era trasformare o la cavea nello finché c'è la Francia era libera ma rimasto in Francia nasce ai tanti che sottintende maschi ecco tedeschi dirigente in Francia ma chi era atti ostili questo aspettando
Ho detto
Norvegia il rei di Norvegia scappate proporrei ricco due un po'la sigla chiuse le perché siano non l'aveva mai dato alloggio e intanto io volevo età chiederle gli agenti del non regge lo per renderlo felice puri scappata lasciar
Per questo l'invito uno di caverna di queste in sotto i tedeschi è una specie in Germania in Italia in caverne di Mussolini diciotto sotto le causa del legge di di sotto il controllo dei rilievi tedeschi
Allora io devo dire venga messo discussione dobbiamo ragionare in modo molto perché io sono
Cosa fondamentale che dobbiamo porgere sempre e questo la domanda sei noi abbiamo perso la guerra e questo da questo e tutto il resto per me e chiacchiere parola la importante è questa c'abbiamo perso la guerra noi noi Bentivegna e i i grandi italiani che stava condoni c'è abbiamo perso la guerra ai pensate a quella quelle che stanno da parte fornitissima nasceva io voglio scientifica è tuttavia offre ciò che migra il cacciavite nel libro ma io volevo sentire forte e quelle che hanno combattuto contro e dei numeri che hanno sbagliato e che son contento che è una persona perché i CEA fanno finta
Italia sarà stata volto di pesce e noi non siamo stati qui a discutere così grazie
L'ultimo intervento poi poi concludiamo
E va be'io mi chiamo Martino niente sono un giovane sicuramente non ho fatto la guerra però di queste cose in qualche modo me ne sono occupato continuano occuparmene mi interessano mi interessano abbastanza
Devo dire che c'è un grosso limite in quest'iniziativa essere interesse c'è in quest'iniziativa penso che Suzzara anche nel libro nel senso che secondo me da tanti anni dagli anni Ottanta essenzialmente gli anni di Craxi che forse avevano a che fare un po'anche Co una certa vita del regime fascista anche se poi la degenerazione lì è arrivata su altri su altri livelli
Pian piano è emerso il culto dell'indifferenza come come valore
Non esistono più le differenze non esistono non esiti e non esistendo le differenze essenzialmente si inibisce l'esercizio del giudizio storico è un problema grosso allora
Al di là delle vicende personali dei due autori e al di là di quello che può essere di quelle che possono essere le storie personali il dibattito sulla conciliazione sulla riconciliazione eccetera eccetera c'è un problema di giudizio sto ricco forte secondo me forte il giudizio storico su quello che tra l'altro non è storia morta del paese ma è storia veniva perché dalla Resistenza nasce questo stato anche se qualcuno vuole vuole arrivare a cambiare la Costituzione magari introducendo
Una proposta come quella dell'articolo cinquantasei che introduce il principio di sussidiarietà del privato al pubblico e che snatura il senso stesso della giustizia sociale per cui ci si era battuti in questo Paese che un grande valore
Durante la resistenza no ci sono anche questi elementi che vanno considerati allora
Un libro come questo
Può andare alle scuole o non può andare alle scuole questo è un problema secondo me un litigio senza senza che siano contenti contenute o sufficientemente evidenziate le concezioni del mondo antagoniste cioè quella fascista quella dei testi dei manganelli dell'olio di ricino
Del come dire della morte e di una certa concezione dell'onore che io apporrò personalmente e non ho vergogna a dirlo anche se sono un giovane però sono un giovane che pretende di non voler essere passivi usato né normalizzato ok è un'altra quella della giustizia sociale quella della democrazia quella della lotta tra l'altro c'è un altro giovane seduto quelli no un giovane intellettuale che tra l'altro pretende di aver letto gran sì pretende di conoscerlo prego è scusi un ombrellino e e non riesce a capire una cosa secondo me non riesce a capire con facendo quella distinzione tra antifascismo prima della Resistenza antifascismo dopo la crisi durante la Resistenza non riesce a capire quello che l'articolazione del concetto di egemonia in Gramsci insomma e quindi tutto quello che ha significato il partito dei quadri e gli altri partiti così come anche l'esperienza socialista dei fratelli Rosselli eccetera e ce gara che hanno hanno mantenuto un tessuto vivo nel Paese nonostante che ci fosse un'oppressione allora io dico vanno bene queste cose vanno bene anche questa inizia perché no però queste iniziative prendiamo le consenso che hanno prendiamo le come non tentativo di far passare attraverso le vie buie altri elementi di revisionismo storico inibendo proprio l'esercizio del giudizio storico prendiamoli con un libro pre no questo con un libro come un confronto tra reduci purtroppo mi dispiace dire questa cosa mi dispiace perché gli eroi quando diventano eroi
Non appartengono più solo a loro stessi ma è così chiedo
Rete grazie Martino io fare concludere argenteria potrei
Sono d'accordo perché
Cioè
Purtroppo abbiamo problemi di orario detto
Nordio problemi ora mi spiace tanto pre concludere la parola conclusiva visto che prima avevo fatto potete vedere solo veneziani qualcosa
Ove
Comincio io allora certi ma io vorrei brevemente le
Fondere ad alcune osservazioni che ho sentito soprattutto le ultime
Perché è necessario restituire alla storia alla serenità del giudizio e non ritornare indietro con il manicheismo degli anni passati
Ecco se vogliamo fare la storia del nostro passato e se vogliamo fare la storia di quei due anni in modo particolare andiamo anche a scandagliare che cos'era in Italia l'antifascismo della Resistenza dobbiamo dire Ellul lo dico con cui
Che con l'orgoglio ferito di un italiano che i due terzi di Kodori quali combatterono dalla parte della Resistenza non combattevano nel nome della libertà ma nel nome dell'installazione di un'altra dittatura è un fatto è un fatto vero ma come bugiardo
E ha fatto bene a è un fatto
Seconda cosa seconda cosa
Vale a allora mi
No non si può giudicare non si può parlare secondo i due terzi no combattevano ora che però col massimo io per favore avete sentito con che a dispetto parlato dell'antifascismo l'Italia devo per la verità storiche a dire che due ter ma non non so insultando a nostro soltanto di fare basta allora io per no per favore serenità è rinuncio a parlare perché rispetto il il il segno della pacificazione che si è registrato in questa serata allora preferisco Ri non c'era parlare ma mi rendo conto che in Italia siamo ancora lontani dalla libertà e dalla democrazia
Va bene
Se marciano Venezia Marcello Veneziani viene impedito di parlare anche io abbandono questa sala scusatemi va bene
Io vorrei vorrei pregare tutti quelli che sono presenti quelli che ci sono e quelli che se ne vanno
Ma vi pare questo un modo di discutere
Ognuno di noi ha il diritto di dire quello che pensa senza che questo provochi reazioni che solo Piccirilli se mi permettete decidendo da Carlo poi veniva il per favore Carlo ti prego
Mandar riapriranno supplica ma diamo ancora arrivederci ma dato che migliori allora c'è uno che è stato insultato maltrattato schizzato è capovolto veri e io non mi rialzo ricorda epicentro dove hanno fatto bene ecco
Ecco questo è
Ecco aerea manifestazione a Venezia ma perché dobbiamo
Ma perché ma perché Dobbiaco Alberto che non è invece questo livello poltrona prendendo no io vorrei che i colleghi creazione di muovere un risvolto di parlare regolare cosa vibra ecco no qui piazzate sedetevi e litiga votanti
Va bene va bene io comunque così c'è stato
Un fuori programma un fuori programma io inviterei inviterei veneziani a concludere il suo pensiero inviterei i presenti in sala a per cortesia ad ascoltarlo se hanno voglia o no oppure o oppure non oppure no comunque ringrazio tutti e ringraziamo tutti buona fede
Dunque no lasciavo la sala perché veniva impedito di parlare a veneziane lo avrei fatto lo stesso se fosse stato impedito di andare a Bosetti reazionario Bentivegna perché siamo qui dico dopo cinquantacinque anni da quegli avvenimenti
Diventati tutti i veneti con figli e nipoti pronipoti e via di seguito
A quel tempo dico da Roma semplicissime che va una giornata per andare con una macchinetta oggi in una giornata si arriva su Marte Idiota di Hopa scusatemi il termine che ci sia valori questi in questo modo vero e ci si insulta in questo modo dico quando tutta questa come ho detto oramai in materia chieste restare sui libri di storia quello che conta è invece la nostra umanità quello che abbiamo raggiunto come uomini come persone come società non si può negare tutto quello che siamo oggi mi dico e s'sempre sovrapporre le divergenze del passato gli onori del passato i rancori del passato su quello che siamo
Io ringrazio tutti Borsellino