Rassegna stampa di economia

Buongiorno a tutti i lunedì ventisei ottobre mille novecentonovantotto stampa e regime rassegna stampa e radio radicale supplemento settimanale del lunedì come d'abitudine dedicato ai temi dell'economia oggi solo mezz'ora per questa rassegna stampa per poter seguire indiretta come sempre poi i lavori del Parlamento
Il CorrierEconomia oggi apre con un con in questo titolo il mondo tutto di euro America potere globale la nascita della nuova monete la crisi di Asia e Russia
Rilanciano un'alleanza quindi l'alleanza atlantica tra Europa e Stati Uniti
Un corsivo di Alberto Alesina che vedremo le storie di Lenin Hedge Fund e banchieri Affari e Finanza invece apre con l'articolo principale la foto dedicato all'elettricità monopolio addio la guerra della elettricità
Prenderemo poi in questa rassegna stampa più sintetica del solito lo spunto dal Corriere dal Sole ventiquattro Ore nell'edizione del lunedì
Con uno stampo come sappiamo molto più da settimanale gronda quotidiano per occuparci di pensioni infatti sono enti datore di oggi ha prestato sociale più baby pensioni e meno scuola le
Gli squilibri insopportabili nella spesa sociale
In italiana
Cominciamo però
Prendendo il Corriere della Sera a pagina a pagina quattro
Un articolo
Di
Dario Di vico la paura fa forti chiesa e sinistra
Globalizzazione dietro i successi delle socialdemocrazie e il nuovo prestigio dei cattolici sembra con grande soddisfazione che l'establishment intellettuale e politico
Europeo sia non veda l'ora di poter archiviare le
La stagione vera o presunta del liberismo europeo molto più presunto che vero tranne forse il caso inglese nessuno incerto rimpiange
E nessun concerto esprime
Esprime recriminazioni rispetto a quel periodo del liberismo inglese quello
Della Thatcher per capirci anzi credo che tutti gli inglesi di ogni colore siano ben felici dare la traversata ma tranne quel caso in realtà liberismo europeo non lo si è visto però si ebbe infelici e l'ha fatto anche D'Alema nel suo discorso
Di investitura di si è ben felici di archiviarlo Dario Di vico a pagina quattro del Corriere Economia di oggi
Scrive tra l'altro doveva morire da liberista invece secolo si sta chiudendo come si era aperto da socialdemocratico nel Vecchio Continente le liste d'ispirazione riformista
Hanno fatto bingo i partiti che aderiscono Internazionale socialista sono andati al potere ma la stragrande maggioranza dei paesi in più il loro successo ha costituito il traino per operazioni di ricambio della partnership come quello avvenuto in questi giorni in Italia con il passaggio del testimone
Nelle mani di Massimo
D'Alema
Presto detto da che cosa ci si vuole liberare dalla globalizzazione spiega
Michele Salvati economista
Diarrea diessina deputato DS al Parlamento italiano la società industriale aveva trovato un suo ritmo
Mentre la società globale non ancora individuato un punto di equilibrio la gente percepisce di vivere una fase di grande trasformazione e ha paura che a gestirla
Sì a qualche nuova Thatcher preferisce i socialdemocratici che hanno costruito in passato un sistema di welfare
E di tutele sociali molto forti che quindi appaiono immuni
Dal
Darwinismo più avanti Dario Di vico ci ricorda il violento già chiusa anticapitalista del super speculatore George Soros
E il Nobel conferito un economista come l'indiano Amartya Sen che ha dedicato i suoi studi alla povertà e alla disuguaglianza
Ma anche sorprendente mea culpa recitato da John Kennedy Gal Brahe
Che rievocando succedere decreto del quaranta anni fa la società opulenta osservato che se gli capitasse di riscriverlo oggi
E infatti Behrens e infatti zero ebbe l'analisi delle disuguaglianze più avanti ma non è tutto accanto al proliferare delle critiche all'opulenza
E al liberismo un altro segno dei mutamenti socioculturali di fin e secolo viene dal rinnovato prestigio sociale della Chiesa in crescita indipendentemente dalle fortune e sfortune dei cattolici europei in politica e dalla secolarizzazione dei costumi
Come ha sintetizzato lo storico Leonardo Paggi stare dentro la globalizzazione la modernizzazione per combatterla
Meglio è stata la strategia che si è affermata progressivamente con Carole volitiva il Papa non ha accettato di essere confinato nella tradizione ha risposto sostiene Paggi
Lance lasciando che il terreno dalla politica diventasse il rilevante nella determinazione del rapporto tra sé e la modernità e riaffermando invece con forza
Una identità confessionale in un pianeta che cambia vorticosamente più avanti sempre Dario Di vico ma è lo stesso
Eurodeputato e si parla del cristiano sociale
Del cristiano sociale Carniti
A introdurre un tema cruciale i grandi attori collettivi di questo fin e secolo come devono gestire il consenso opportunistico o meno che cade loro addosso
Tenendo fermi i valori ma innovando le politiche e la sua risposta un esempio Carniti non si tira indietro giustizia sociale un valore la difesa delle pensioni d'anzianità invece solo una politica che come tale non può non essere suscettibili di aggiustamenti e in effetti oggi
Il vicepresidente del Consiglio Sergio Mattarella dice che le pensioni per un governo forte come quello da lei ma non sono tabù le grandi narrazioni hanno una tradizione di valori esigenti e lo stesso rigore etico dovrà rianimare
Le socialdemocrazie europee chiamate a governare il passaggio di secolo sostiene Salvati
Non si potranno limitare ad accogliere le domande di protezione a fare politica di deficit spending ma dovranno responsabilizzare la società civile così tra l'altro Michele Salvati in questo articolo di Dario
Di vico CorrierEconomia la paura fa forti chiesa
Sinistra segnaliamo per chi fosse interessato a questo proposito dal sole dalla fare finanza pagina tredici
Un tema affari dell'altro mondo la sfida del commercio equo e solidale terzo settore la crescita tra mille difficoltà del non profit nei paesi più deboli un articolo comunque interessante Pertile
Interessato al fair trade il mercato e quo e solidale ma se questa è la vulgata socialdemocratica europea quella secondo la quale gli europei sarebbero stufi del liberismo e quindi si di fungere ebbero nelle moderne socialdemocrazie
Vulgata che a mio avviso non ha base il fatto che per il fatto che liberismo in Europa tranne gli inglesi e sono ben felici di averlo visto nessuno la vista e quindi non può
Non può essere felice d'averlo abbandonato vediamo cosa scrive Alessandro De Nicola presidente della Adam Smith society sul Mondo in edicola questa settimana a pagina nove
Le più nere previsioni sulla globalizzazione sembrano essersi avverate la gauche al caviale può rallegrarsi a lasciare libere le forze selvagge del capitalismo soprattutto quello di carta è successo il patatrac perciò coraggio rimbocchiamoci le maniche e regolamentiamo evitiamo che le banche prendono rischi eccessivi immettiamo liquidità per salvare i Paesi in pericolo introduciamo delle limitazioni al libero flusso di capitali
Mai come in questo momento anche andato melodiosa presidente dell'interventismo di cui è entrato a far parte anche il finanziere George Soros
Mai come oggi
Non vengono prese in considerazione e spiegazioni e soluzioni diverse da un approdo di appropriazione di ruolo da parte dalla politica
Ci si dimentica però che quanto per quanto forte sia stato lo shock subito da alcune crisi da alcune tigri asiatiche
Lo standard di vita dei loro cittadini rispetto anche solo a dieci anni fa e molto migliorato grazie al tanto abiurato capitalismo intendiamoci bene nessuno nega che il rischio di recessione mondiale sia forte e che la sua intensità possa essere maggiore che in precedenti casi è certamente vero che molte banche hanno prestato male i loro soldi ed altre tre
Dico io sono quello che poi non si lasciano fallire impedendo che il mercato apprenda
Dagli errori e selezione soluzioni a comportamenti più efficienti comunque prosegue restando di Nicola e certamente e al ed è altrettanto certo che nessuno ha la bacchetta magica per rimettere tutto a posto
Tant'è che anche economisti di medesimo orientamento liberale hanno opinioni diverse sull'utilità o meno per esempio
Di un forte abbassamento dei tassi di interesse da parte banche centrali tuttavia se proprio dobbiamo attribuire la colpa della crisi a qualcuno cerchiamo di ricostruire brevemente i fatti
Il primo a sinistro scricchiolio avvenuto dalla Corea miracolo economico con due difetti protezionismo e circolo vizioso governo grandi conglomerate banche che unite alla scarsa flessibilità del lavoro hanno irrigidito l'economia troppo governo dunque non troppo poco
A seguito all'Indonesia ove la forte espansione degli anni precedenti era minacciata da un regime politico autoritario e corrotto che inquinava con il suo insopportabile nepotismo il sistema economico
E poi è stata la volta della Russia altro esempio dell'anca incapacità della classe politica non del mercato
Di liberalizzare a tempo debito l'economia di assicurare un ordinamento giuridico che definisce con precisione
I diritti di proprietà e le regole del gioco assicurasse loro rispetto se le privatizzazioni sono state fatte male non dimentichiamo qui sono stati politici non gli imprenditori a gestirle questo vale anche per l'Italia danni si trascinava la crisi del Giappone vittima di una classe politico burocratica incapace di riformare il settore bancario
E di abolire i sussidi e tariffe doganali in altre parole incapace di deregolamentare il sistema e anche il caso di ricordare che le nazioni con politiche economiche prudenti e sistemi aperti Singapore Australia Nuova Zelanda Taiwan
Pur appartenendo alla stessa area geografica soffrono meno di altre e in alcuni casi continuano la loro crescita economica così
Alessandro De Nicola riguardo alla vulgata per cui la crisi economica mondiale sia la crisi del
Liberismo e in qualche modo De Nicola rimette un pochino
Le cose apposto del resto non c'è bisogno di imboccare il la difesa del liberismo del liberismo mondiale per capire i danni che
Una impostazione solidaristica
Socialista cattolica statalista comunque sindacato Crati Ka ha prodotto ha prodotto in Europa danni che altrove sono stati riparati da massicci dose di liberalizzazione di libertà economica pensiamo all'Inghilterra in Italia restano tali e quali e quindi l'eredità non sarà un'eredità per il governo socialdemocratico di D'Alema una eredità
Liberista ma sarà un di del una eredità socialista statalista
E il Corriere il Sole ventiquattro di oggi a pagina undici pensioni prende più chi esce prima con meno di cinquantacinque anni si percepiscono in media ventiquattro tre milioni contro gli undici due degli over sessantacinque e tra l'altro c'è una uno specchietto
Sulla prima pagina del Sole ventiquattro Ore il sorpasso a confronto spese per l'istruzione per le pensioni di anzianità dal novantacinque al due mila i miliardi e vediamo che la IST dal mille novecentonovantacinque ultimo anno in cui le spese per l'istruzione
Superavano quelle per le pensioni di anzianità ottanta mila miliardi contro settantasette a partire dal novantasei le la spesa per pensioni di anzianità ha di gran lunga superato quella per l'istruzione arrivando in proiezione
Nel Duemila con settantotto mila miliardi di spesa in istruzione novantasei mila seicentodiciannove miliardi in pensioni di anzianità questo il Paese
Scrive Marco Peruzzi a pagina undici del Sole ventiquattro Ore più sono giovani più soldi ottengono tra i pensionati dell'INPS gli assegni più consistenti vanno a chi ha meno di cinquantacinque anni di età
Poi a chi entra e cinquantacinque sessanta quattro anni quindi agli ultrasessantacinquenni
Più poveri più poveri di tutti Doni mostrano i dati dell'Istituto nazionale previdenza sociale che segnala fra l'altro la sopravvivenza del fenomeno delle prestazioni anticipate
Nel novantasette su quattrocento cinque mila persone che hanno lasciato l'attività lavorativa circa cento mila avevano meno di cinquantacinque anni il ventiquattro virgola sei per cento
Duecentosessantotto mila avevano un'età compresa tra i cinquantacinque e il sessanta e sessantaquattro anni sessantasei per cento solo trentasette mila avevano almeno sessantacinque anni il nove virgola tre per cento delle persone quindi che sono andati in pensione l'anno scorso avevano l'età che in altri Paesi eletta minima per andare in pensione cioè sessantacinque anni ma non è tutto appunto la differenza tra queste tre fasce di età
Stanno soprattutto negli importi medi annui dei trattamenti ottenuti dall'INPS che a meno di cinquantacinque anni percepisce circa venticinque milioni chi a città e cinquantacinque sessantaquattro anni diciassette virgola
Nove milioni che ha superato i sessantacinque anni prende un assegno Medua medio annuo di undici virgola due milioni
Diversi i motivi di questo andamento criticato nei giorni scorsi a tutto risparmio al direttore di Confindustria non c'è Enzo Cipolletta io credo che il vero motivo sia quello della consociazione tra sindacati e Confindustria della concertazione sindacati Confindustria governo il metodo tutt'altro che liberista che in questi anni fino al mese scorso a rappresentato la cifra politica e politica e della politica economica in Italia e bevi pensionamenti continuano dunque a pesare miniera consistente sui bilanci pubblici
Alimentando così il conflitto generazionale recentemente segnalato dal commissario europeo Mario Monti settimana scorsa c'è stato
Un convegno Bologna proprio su questi temi a cui è intervenuto anche Mario Monti lo avete ascoltato per radio radicale oggi c'è un comunicato dei comitati generazione sveglia che stanno lavorando sullo sciopero generazionale contro disoccupazione meno tasse meno sprechi più Investimenti
Culturali e questo comunicato del comitato coordinato a Massimiliano Finazzer Flory da dati grosso modo come quelli presentati oggi dal sole
Dal Sole ventiquattro ore basti pensare procede Marco Peruzzi che nel mille novecentonovantasei dal mille novecentonovantasei in avanti
La spesa per l'anzianità ha superato e distanza era progressivamente nel tempo l'intero ammontare delle risorse
Destinate all'istruzione e quindi si danno i dati che abbiamo letto in sintesi precedentemente sempre a pagina undici Sole ventiquattro Ore
Giuliano Cazzola condannati a riaprire la partita dall'Uefa sulla linea di partenza del Governo in Massimo D'Alema
Può misurarsi con una finanziaria di tutto riposo
Ma l'Italia scrive più avanti Cazzola rimane vincolata all'impegno di azzerare entro pochi anni il deficit e di ridurre drasticamente il debito
Per onorare queste premesse promesse ma aggiungo io
Credo di non far torto Cazzola non solo anche per creare condizioni di equità intergenerazionale di sviluppo e di occupazione
Per onorare questo promesse le alternative sono due l'incremento che la pressione fiscale oppure Bong le magre la riapertura del capitolo sull'aspetto della spesa pubblica soprattutto sociale
Al fine di pervenire a quegli interventi strutturali fino ad ora evitati con cura si trasformerà dunque a parlare assai presto di pensioni
Un tema destinato a diventare la cartina di tornasole dalla volontà riformatrice del governo
Del leader della Quercia della sua capacità di resistere meglio dell'esecutivo di Romano Prodi agli ukase sindacali e di promuovere scelte politiche
Che diano più ai figli e meno ai padri più avanti sempre Giuliano Cazzola emerge innanzitutto una grave questione di equità l'Italia continua a spalancare le porte della pensione
Anticipata centinaia di migliaia di cinquantenni appartenenti per giunta
Ai settori più forti e meglio tutelati dal mercato del lavoro in grado di vantare soldi periodi versamenti contributivi
E quindi in condizione di ottenere trattamenti pensionistici più elevati di chi quanti hanno dovuto attendere il compimento delle tre bella età legale di vecchiaia
Ebbene che si conosca un'altra amara verità il bel paese rende onore al proprio regime gerontocratica spendendo per le pensioni di anzianità e qui si riportano pensioni di anzianità circa novanta mila miliardi
Mille novecentonovantasette su altre vie virgola cinque milioni di pensionati
Due virgola due milioni dei quali nettamente da quella canonica qualche migliaia di miliardi in più di quanti servono a
Finanziare l'intero sistema formativo all'interno del quale transitano e prepara il proprio futuro quasi dieci milioni di giovani studenti e
Credo che la cosa sia chiarissima prendiamo il Corriere economia siamo a pagina uno
E vediamo che dice Alberto Alesina che nel suo corsivo le storie di Lenin Hedge Fund e banchieri si occupa del dello scandalo del letti GM di cui abbiamo
Più volte anche nuovi parlato in questa rassegna stampa
Quindi abbiamo cambiato argomento politica emotiva Emone politica monetaria nelle ultime due settimane due episodi scrive Alesina sia pure di dimensioni ben diverse hanno fatto pubblicità negativa all'Italia
Il primo in ordine temporale è la rivelazione degli investimenti di circa quattrocentoventi miliardi di lire di riserva della Banca d'Italia in un hedge Fund privato andato rovinosamente in bancarotta il secondo è naturalmente
La crisi di governo causata da un gruppo politico che ci dà cita ancora Lenin come maestro di strategia politica la crisi di governo è stata risolta in fretta ma ha sottolineato ancora una volta la fragilità dei nostri equilibri politici ma rimaniamo alla questione dell'investimento dell'Ufficio italiano cambi nel letti CM nell'ONU Terme Capital meno agilmente in fondo leggi Fund dà il Nobel cosiddetto che affatto crack
Vale la pena di rivisitando la decisione della Banca d'Italia di investire Riserve nella un tempo capita almeno agilmente letti CM
Non viola alcuna regola scritta ma è stata una decisione di pessimo gusto non per nulla il Financial Times ha scritto che per questo investimento la Banca d'Italia ha perso la sua credibilità morale e però la banca centrale
Non è poco in realtà però Alesina tratta la questione
In qualche modo mettendo nel suo mirino polemico solo la banca d Italia io credo che andrebbe però specificato che l'Ufficio italiano cambi al momento di queste decisioni poi l'ordinamento è cambiato ma solo dieci quindici giorni fa allora al momento di queste decisioni erano organismo paritetico tra banca centrale e ministero del Tesoro
E delle finanze all'interno del quale gli uomini dal Tesoro aveva un sostanziale potere di controllo di vigilanza e di indirizzo tant'è che il mondo oggi a pagina dieci nella rubrica archivio segreto riporta
Che il direttore generale del Tesoro Mario Draghi fosse contrario a investire in fondi a rischio che serve valutario non aveva mai nascosto nemmeno pare in occasione dell'investimento effettuato nel mille novecentonovantaquattro dall'Ufficio italiano cambi nel fondo la un tempo capitale meno agilmente all'epoca dei fatti del resto Draghi era Consip componente del consiglio d'amministrazione dell'Ufficio italiano cambi e aveva titolo per esprimere
Un dissenso un dissenso
E via di questo passo poi si riprende si riprende la questione anche sul mondo però con queste importante sottolineatura cioè che la responsabilità di questo fatto non è della banca centrale ma quanto meno ma divisa
Va divisa a metà si diceva scriveva Alesina in Francia il Times ha parlato drappello ferita a morte morale da Banca d'Italia il New York Times ha definito straordinario
Che è una banca centrale abbia investito in un Hedge Fund il nelle tre CM si distingueva dagli altri al fine soprattutto per le sue dimensioni ciclopiche per un livello di indebitamento rispetto al capitale altissimo
Più avanti più avanti scrive ancora
Alesina le banche centrali hanno la funzione di stabilizzare i mercati finanziari proteggendo lì tra l'altro da fenomeni di panico bancario
Come quello che attualmente minaccia l'economia mondiale il fatto che la Banca d'Italia si è in qualche modo compartecipe di un gruppo che con la sua crisi ha creato il panico dei mercati stessi è totalmente inappropriato ad aumentare la sensazione di disagio si aggiunge il fatto che una grossa fetta di profitto per il identici M è stata per molti anni LAN
L'andamento dei tassi di interesse italiani
Relativamente a quello di altri Paesi quindi profitti dal sull'investimento da Banca d'Italia dipendevano dal comportamento dei tassi su cui lei stessa aveva una forte influenza Appio una forma influenza più o meno forte ovviamente nessuna persona sana di mente
Scrive Alesina potrebbe mai accusare la Banca d'Italia di aver influenzato l'andamento dei dei tassi italiani ma in ogni caso queste non sono investimenti che una banca centrale deve fare ricordiamo e ribadiamo che
Qui c'è di mezzo anche il Tesoro e che un uomo mini a cavallo tra l'l ti CM e ministero del Tesoro
Vi erano e sono stati sono protagonisti di questa vicenda come il dottor Giovannini oggi su designazione del Tesoro evidentemente
Con amministratore consigliere d'amministrazione dell'ENEL
Scrive conclude lesina i nostri rappresentanti le istituzioni europee si lamentano che l'Italia è considerato un Junior patimenti in Europa con i suoi investimenti nelle eletti CM la Banca d'Italia non ha fatto nulla
Per migliorare la propria reputazione nazionale uno scandalo questo su cui poca luce stata fatta in realtà ci avviamo già verso la conclusione
Di questa rassegna stampa dedicata all'economia di oggi lunedì ventisei ottobre pagina quattro e cinque direi pubblica Affari e Finanza
E nel
Conflitti ad alta tensione Adriano buona fede si occupa della fine del monopolio mentre Gianfranco Modolo una scossa la borsa gli effetti della quotazione e
Si ricomincia a parlare di privatizzazione delle e nelle vedremo se Cossutta e Nesi daranno
Il loro via libera
C'è un corsivo di Federico Rampini pagina quattro il nodo della rete al mercato piace neutrale uno dei nodi cruciali
Nel discorso programmatico di Massimo D'Alema giovedì scorso alla Camera i deputati per ben quattro volte Presidente del Consiglio ha citato fra gli obiettivi del suo Governo la liberalizzazione dei mercati
Il governo D'Alema quindi una chiara predilezione per la concorrenza come fattore di crescita economica di riduzione dei privilegi e di diffusione del benessere su questo terreno il governo dovrà pesto misurarsi con un'importante scadenza europea che ci impone la concorrenza
Nell'energia elettrica la direttiva di Bruxelles va recepito al più tardi entro febbraio quasi tutti gli stati membri da Unione Europea l'hanno già fatto da tempo sono in ritardo Francia e Italia alla faccia e ritorniamo del liberismo
Che sia Francia che Italia vorrebbero vorrebbero del liberismo passato che in Francia in Italia bisognerebbe ora compensare con politiche socialdemocratiche sono in ritardo Francia Italia non a caso due paesi dove l'azienda monopolistica di Stato ha un forte peso politico
E il problema è quello ne parla Federico Rampini rimandiamo alla lettura il problema è quello di cosa fare dell'ENEL e soprattutto a chi affidare
A chi affidare
La Rete di la rete di
Distribuzione non di distribuzione la rete di trasporto e poi di distribuzione dell'energia elettrica
Quanto meno la rete all'ingrosso nel mondo intero questo problema è stato risolto in uno dei due modi seguenti affidare la grande rete di trasporto a una società indipendente oppure attribuendo la rete al Consorzio dei produttori di energia soluzione che tuttavia non funzionasse uno dei produttori
Vedi ENEL è molto più grosso degli altri
Invece sul tappeto in Italia ce la soluzione sponsorizzata dall'ENEL che punta a mantenere la Rete in capo all'ENEL stessa sia pure scorporando è una società distinta un'altra consiste nell'attribuire il controllo
Sulla rete al ministero dell'industria che però non ha la capacità tecnica di gestirla senza subire l'influenza dell'ENEL una terza
Variante e la rete posseduta dall'ENEL ma dati in affitto ad uno sta neutrale e allora perché non venderla quindi questo uno dei passaggi cruciali della privatizzazione e della
Dell'ENEL che vedremo se mai davvero ci sarà e comunque della liberalizzazione del mercato ed è la concorrenzialità azione del mercato dell'energia elettrica alcune
Alcune segnalazioni a pagina due della CorrierEconomia ecco la RAI fatta in cinque anche qui
A partire dalla mutato
Inquilino di Palazzo Chigi si riaffaccia l'ipotesi di una privatizzazione
Della RAI che era stata fino ad oggi del tutto esclusa quindi RAI uno RAI due che potrebbero essere privatizzate forse speriamo anche se nonostante si tratterebbe
Semplicemente dal seguito un referendum che questo chiedeva dando la possibilità ai privati di entrare nel capitale RAI
Nonostante questo vedremo cosa se ne farà e non siamo troppo ottimisti ecco la RAI fatta in cinque quindi Cecilia Zecchinelli pagina due
Pagina due Corriere economia alla vicenda delle televisioni dedica un dedica un'esauriente
Dossier il mondo super tv e ora si accende del video choc
Nuovo ma qui nuova manuale dello zapping tele mappa del potere c'è un
Intricatissima o ma interessante grafico che mette in relazione tutte le varie partecipazione compartecipazioni nei gruppi
Nei gruppi
Che fanno televisione nel mondo molto davvero molto interessante ultime segnalazioni prima di chiudere caso BNL pagina sette ne scrive Fabio Tamburini pagina sette
Di affari e finanza poi si parla di Benetton e la sua i segreti per diventare grandi sempre su affari finanza pagina dieci sette Gaidar un liberista nel mercato che non c'è
L'economista ombra del governo Kirienko
Rigetta le accuse di errori strategici il rublo a pezzi inflazione le file negozi non sono colpe colpa dei riformisti sostiene ma dei potentati economici
Il nodo è nella mancanza di cento
Un ceto medio con questo poi si parla del Medio Oriente pagina o diciotto sempre a fare finanze Medio Oriente azioni di pace i numeri d'album postumo venturo ricordiamolo che Yasser Arafat ha chiesto all'Europa un aiuto alla pace
E si trattava in buona misura di un aiuto allo sviluppo quindi di Investimenti si parla sui giornali di oggi della guerra in corso negli Stati Uniti tra il dipartimento alla Giustizia americano e la Microsoft l'accusa lo sappiamo bene è quella di monopolio ce ne occuperemo neri nelle prossime edizioni di questa rassegna stampa chiudiamo qui
Chiudiamo qui l'edizione di oggi
Un saluto da Benedetto Della Vedova a risentirci lunedì per il supplemento settimanale di stampa e regime la rassegna stampa di Radio Radicale dedicato ai temi economici