"Sviluppo, occupazione, competitività" convegno organizzato dalla CGIL (c/o Hotel Jolly - Cors d'Italia, 1)

Amo perché questo titolo
Il quale sforzo intendiamo produrre allora diciamo che vogliamo aprire con oggi una fase di intanto di studio di discussione di riflessione di proposta
Per un lavoro che non è limitato a oggi ma che vuole continuare nel tempo che quindi per questo vedrà degli approfondimenti temporali sulle materie sui titoli di cui oggi parliamo
Né come è evidente il titolo del nostro convegno è occasionale perché noi pensiamo che attorno ai temi dello sviluppo dell'occupazione della competitività si giochi sostanzialmente il futuro del Paese
Il futuro dell'occupazione dentro questo anche ovviamente al ruolo della sindacato
Lo sforzo che vogliamo produrre oggi quindi è quello di provare a concorrere a dare qualche indicazione di soluzione dei problemi che possono essere risolti qui c'è esplicitamente la nostra diciamo bocca azione positiva circa la possibilità della soluzione dei problemi che ha il Paese però a due condizioni
Innanzitutto che si individui no si colpiscano si risolvano esattamente i veri nodi che frenano lo sviluppo e l'innovazione
E in secondo luogo che si favoriscono realmente dei cambiamenti giusti nelle politiche pubbliche nei comportamenti individuali e nei comportamenti collettivi
Se guardiamo la situazione oggi dopo quindici mesi dall'ingresso nella moneta unica
Va da sé che non possiamo non registrare l'esistenza di troppi ritardi in questo processo di cambiamento troppe contraddizioni e il persistere
Di gran parte delle storiche e tradizionali arretratezza del Paese
Da quelle territoriali a quelli occupazionali e di genere
All'efficienza del sistema politico-istituzionale della macchina pubblica alle dimensioni ristrette troppo ristrette ancora ristrette della concorrenza e del mercato fino arrivare alla dimensione delle nostre azienda tutto quello che ha caratterizzato la qualità del nostro sistema oggi non ha più ragione di essere riprodotto nello stesso modo
Perché naturalmente lungo questa strada il Paese destinata a perdere quote di competitività e avere un futuro peggiore di quello che si merita e di quello che è in grado di poter fare
Ovviamente quando diciamo vocazione positiva superamento dei cambiamenti individuazione dei nodi e non rivolgiamo immediatamente una critica esplicita che io mi sento qui non solo di confermare ma anche di provare a spiegare
Lungo quella diciamo contro quelle posizioni che semplificano l'individuazione di questi nodi e che quasi sempre quasi sempre hanno una caratteristica di tipo quantitativo
Meno costi più flessibilità tutta questa cultura tutta questa aggressività che semplifica attorno a questo binomio quantitativo la soluzione dei problemi del Paese eh non solo in sé è sbagliato
Ma è sostanzialmente foriera di non essere in grado di risolvere il vero problema
In questa campagna ovviamente che ha avuto e ha molti protagonisti molti soggetti molte parole amplificata dai mass media
Esiste poi una semplificazione di messaggi di linguaggi che va in qualche misura da parte nostra contrastata non arrivo a parlare
Di quei commentatori che nell'ambito di questa campagna un po'forsennata sulle pensioni del mese di maggio o di giugno sono arrivati addirittura qualcuno su una pagina autorevolissima di un giornale a dire che il fondo sarebbe bene che il sindacato non ci fosse nel nostro Paese perché ovviamente frasi come queste la dicono lunga sull'arretratezza anche di molti opinionisti e commentatori
Ne posso dimenticare e lo dico senza polemica ma con chiarezza che c'è stato addirittura chi nel cuore di una vicenda monetaria che vedeva relazioni complicate tra l'euro e il dollaro attribuito il calo della nostra moneta europea al fatto che esiste questo straordinario debito pensionistico italiano
Perché è evidente che lungo questa strada è questa semplificazione si urta innanzitutto col buonsenso e in secondo luogo con quello che penso ne fanno gran parte dei commentatori dei paesi europei
E vogliamo parlare di questa semplificazione sui modelli esteri
Su questa sfilza ripetuta di modelli esteri che sembra essere diventata la ricerca fondamentale di molti opinionisti di molti commentatori di molti responsabili delle vicende industriali e finanziari del Paese
Prima gli Stati Uniti poi l'Olanda poi l'Irlanda poi il Galles oggi la Spagna ed è proprio così esattamente la realtà sta dentro la semplificazione che questi messaggi trasmettono
Ma è davvero vero che la forza del modello americano sono i fa scudo lavoro flessibile delle lavanderie e quella la verità vera della forza di quel sistema
Ed è vero che l'Irlanda fa e attira capitali perché ha soltanto tasse più basse
E poi magari se si va a studiare il modello irlandese ci si accorge che dentro questa possibilità di offerta straordinaria ci sono anni e anni di politiche formative che non hanno la pari in nessun Paese europeo
Ed è proprio vero che il modello olandese in tutti i suoi aspetti e questo straordinario modello quando poi ci accorgiamo che il modello olandese ha una spesa sociale di sette otto punti più alti della nostra è un milione un milione su una popolazione bassissima di pensioni di invalidità
O è proprio vero che la forza importante e anche la crescita del modello spagnolo sia tutto legate ai contratti a termine
Come se un giorno all'altro un Paese uscito dalle vicende
Tragiche come quelle spagnole ha saputo ricostruire uno straordinario sistema di infrastrutture di sistemi all'impresa con una straordinaria efficienza della macchina pubblica tutto dimenticato
E perché citare solo questo esempio è solo parzialmente e perché non citarne altri
E perché non parlare della Francia che riesce a crescere a svilupparsi tenendo assieme uno stato sociale dignitoso ed esteso retribuzioni
E contemporaneamente una solida una solida crescita dell'industria dell'agricoltura
E perché non parlare della piccola Finlandia capisco che diciamo il riferimento può essere scomodo ma bisognerà pure farlo se questo è il terreno del confronto e della paragone e cioè di un Paese che nel giro di cinque anni ha ridotto della metà
Il proprio tasso di disoccupazione
Non ha ridotto ma qualificato il proprio stato sociale accostino e lavora retribuzioni una volta e mezza più alti del nostro ed è stato in grado di sviluppare una straordinaria innovazione nella filiera più dinamica
Della concorre delle al mercato delle telecomunicazioni
Allora per non finirla per finirla su questo
Io penso che sia invece necessario passare da questa semplificazione che ha la forza di tutti i messaggi semplificati in mano una la verità dei processi reali a provare invece a individuare quelle politiche quei nodi che secondo noi frenano lo sviluppo
Diranno meglio le relazione attorno a questi nodi io per parte mia voglia indicare per alcuni di questi titoli alcune riflessioni di tipo generale
Il punto della partenza credo lo faccia anche Messori nella sua relazione
E che il Paese continua ad a vere una lentezza troppo grande nell'apertura dei mercati nei processi di liberalizzazione e nella capacità di costruire nuovi prodotti e nuovi servizi eccome se il Paese facesse fatica a uscire da un modello e a praticare né e a viverne un altro voglio essere più preciso l'impressione che se ne trae è la seguente
Che si voglia continuare con le vecchie logiche in un nuovo modalità di strumentazione e modalità
Di attività come cioè se il peggio del vecchio potesse essere trasferito come tale in un mondo che invece ha bisogno davvero di maggior concorrenza di maggiore liberalizzazione e di maggior capacità di creazione di impresa
In fondo se noi leggiamo bene le vicende delle privatizzazioni che si son fatte
Più di una volta abbiamo colto come qualcuna di queste è stata in grado di muoversi in un processo positivo di liberalizzazione dei mercati e di convenienze diffuse altre viceversa
Non hanno dato questo segnale e questi processi di liberalizzazione di apertura di concorrenza hanno dentro di sé sono già oggi in grado di produrre nuove imprese più concorrenza più accesso
Degli diciamo outsider nell'arena di questi settori di questi servizi
O il discorso sugli outsider gli insider vale unicamente quando si deve parlare di protezioni del lavoro
E per quanto riguarda poi altre forme di mercati le prostrazione rimangono esattamente quelli di prima e penso a tutta la questione dei mercati delle professioni
Penso a tutta la questione che impedisce attraverso Monopoli vecchio nuovi la possibilità di accedere al mercato di nuove imprese i nuovi capitali i nuovi imprenditori
Fino ad arrivare ovviamente alle questioni di questi giorni di queste ore all'OPA dichiarata nei confronti dell'Ina da parte delle Generali il sindacato non può schierarsi
E non si schiererà mai a prescindere per una o per l'altra azienda che conta
Il sindacato non potrà che dire ben venga una concorrenza
Ma ci sono delle questioni attorno alle quali proprio la possibilità di costruire un mercato più ampio una concorrenza più corretta reclamano delle certezze di comportamento
Certezze dei comportamenti degli arbitri
Certezze di comportamenti delle sedi che sono chiamate ad esprimere attorno alle singole questioni responsabilità i giudizi
E certezza per quanto attiene ovviamente la funzione dell'indennizzo pubblico
Io non credo che il governo attorno a queste questioni delle privatizzazione Abel compio disperarsi fra l'uno per l'altro vale per oggi come per ieri come per domani governo avrebbe un'altra funzione
Quella di dire in premessa quali obiettivi
Riforma dei mercati e dei processi di liberalizzazione ritiene utili
Per lo sviluppo dell'economia del paese e per un'integrazione più forte a livello europeo e mondiale
Se il governo questo o quello che verrà
Forse in grado di indicare per tempo i propri obiettivi va da sé che rispetterebbe pienamente come deve fare l'autonomia dei mercati ma non si sottrarrebbe
Dalla propria responsabilità di a vere un progetto di indirizzo per quello che ritiene essere il meglio per superare gli squilibri il ritardo del Paese
Secondo punto e quello relativo al rapporto tra ricerca e innovazione
Questa è la grande Cenerentola Della discussione sugli assetti produttivi sugli assetti industriali sugli squilibri che hanno le nostre imprese come è stato detto il modello tradizionale italiano
è stato quello della innovazione senza ricerca dell'innovazione fuori dalla ricerca questo modello Contini
Mentre tutto il mondo ci insegna
Che senza ricerca senza innovazione senza trasferimenti tecnologici e difficile competere in un mondo che cambia e che ha competitori sempre più importanti perché sempre più capaci di Novara
Tutti i dati tutti ci dicono che negli ultimi dieci anni il Bilancio di questo settore è un Bilancio deficitaria
Siamo al ventesimo posto tuttora della bilancia tecnologica mondiale
Abbiamo ridotto la spesa dell'un per cento all'anno
In tutto questo c'è un'anomalia tutta italiana di cui nessuno parla siamo l'unico Paese in cui la spesa per ricerca e per l'innovazione e fatta dallo Stato
è fatta dalla mano pubblica
Nessun Paese al mondo ha una quota così bassa di ricerca fatta dall'impresa e dalle fondazioni delle associazioni o dei grandi centri di studio opposto universitari privati
Come in Italia anche qui curioso
Si vuole privatizzare tutto giustamente e contemporaneamente per quello che attiene alla responsabilità della ricerca viceversa va bene se rimane tutta in mano pubblica
La quota della ricerca privata in tutti i Paesi del mondo e dai due terzi al cinquanta per cento in mano del fattore privato
In Italia fattore privato arriva al quaranta per cento è
Dato importante è una quota che sta accendendo il che vuol dire
Che gli investimenti in ricerca non solo gli investimenti generali come dimostra l'analisi di Mediobanca gli investimenti ricerca stanno precipitando soprattutto da parte del settore
Privato
Da questo punto di vista
Noi dobbiamo dire che sono in corso dei processi di riforma degli istituti della ricerca pubblica
Del grande ricerche specializzati alla funzione dell'università ma la questione decisiva non è la capacità su unicamente dei centri di ricerca pubblica di essere più forti sulla capacità di scegliere settori di studiare di applicare sta nel modo con il quale si connette questa ricerca le funzione alle domande dell'impresa la volontà che hanno l'impresa
Di mettere a disposizione la propria capacità imprenditoriale per utilizzare questa ricerca
Un'impresa
Che non investe in ricerca propria e anche un'impresa che farà più fatica a utilizzare nuove tecnologie o innovazioni prodotte da fuori tanto più se il rapporto tra ricerca pubblica e l'impresa privata non funzioni
Il testo problema il terzo punto riguarda una dei pochi strumenti di politica pubblica che sono in grado non solo di operare sulla distribuzione del reddito che pure importante ai fini dello sviluppo
Ma che in grado sostanzialmente di aiutare un processo di qualificazione di innovazione mi riferisco alle politiche fiscali
Noi riteniamo ne parlerà Franco Gallo dalla sua relazione che tutto quello che è stato fatto in questi quattro anni ad opera principalmente del ministro delle Finanze un lavoro che ha grandissima importanza
Non ci sfuggirà il recupero di base imponibile non ci sfugge il blocco è l'ottimo risultato anche dei nostri conti pubblici deriva in gran parte da questa capacità
E noi sappiamo anche che in questi quattro anni non si sono solo realizzati degli obiettivi quantitativi importanti ma si sono anche operate trasformazioni importante
Nel gettito tributario talune delle quali apriranno per il futuro anche riflessione di qualche importanza
Non mi riferisco soltanto al fatto che anche in Italia come nel resto d'Europa ormai tende ad aumentare il peso del prelievo indiretto rispetto a quello diretto al di là delle opinioni che ognuno di voi può aprire una tendenza europee
Mi riferisco anche al fatto che ormai per una serie di Scelta il principio della progressività dell'imposta che come si sa è un principio caro al mondo del sindacato al mondo del lavoro si sta riducendo fortemente fino a poter dire oggi del principe dalla progressività dell'imposta è sostanzialmente al relativo ormai prevalentemente agli scaglioni dell'IRPEF
Anche qui non sto a dire se tutto bene o tutto male osserva
Che per il futuro questo però proporrà un problema
Perché troverei un po'singolare che l'unica forma di progressività che rimane quella prevalentemente Sorrento di lavoro dipendente
E non lo dico ovviamente perché penso che si debba ridurre questa progressività ma per questo da un argomento ancora più forte per ridurre in maniera strutturale nel tempo le aliquote dell'IRPEF
Da questo punto di vista la finanziaria vicina ci propone anche delle questioni io penso che ci sono le risorse necessarie per affrontarlo in maniera sistematica non solo la conferma dell'impegno del Patto di Natale la riduzione dall'aliquota centrale
Ma anche interventi fiscale che possono aiutare quelle aree di difficoltà o di situazione sociale da cui da tempo su quelli a tempo siamo impegnati
Mi riferisco prevalentemente alle famiglie con reddito basso il carico familiare numeroso mi riferisco agli anziani e in modo particolare gli anziani ultrasettantenni
Mi riferisco a una semplificazione complessiva delle imposte che forse di tutto il bilancio del ministero Visco forse una di quelle che lascia più problemi aperti mentre invece si potrebbe ridurre e accorpare ulteriormente anche per venire incontro ai bisogni di semplificazione
Del cittadino
Ma il fisco trascina con sé ovviamente inevitabilmente una riflessione molto stretta sulla politica dei redditi in Italia in questi dieci anni
Come dimostra ormai tutte le statistiche il sindacato i suoi raccordi le modalità con cui abbiamo stabilito relazione contrattuale ha consentito in questi dieci anni anche negli ultimi quattro e difendere il potere d'acquisto delle retribuzioni del salario
In modo particolare bisogna dire diciamo questa è una sede in cui si può anche a ragionare su questo come modello contrattuale del novantatré in realtà ha funzionato in maniera anticiclica intelligente
Perché nel momento in cui si basava sull'inflazione programmata l'inflazione reale andava verso l'alto si creava le convenienze l'abbassamento dell'inflazione e contemporaneamente quando l'inflazione reale era più bassa di quella programmata si determinava
Un margine per sostenere la domanda quindi diciamo che quella che era stata la nostra impostazione ovviamente a gobbe non eccessive ha funzionato esattamente
Se siamo riusciti per ottenere con fatica
La difesa del salario reale in buona parte deriva anche dal prelievo fiscale
Che in realtà ancora e troppo sostenuto proprio attorno al lavoro dipendente sento le imprese che protestano molto ma se c'è qualcuno che deve innanzitutto protestare io credo che dobbiamo essere
Ma c'è un punto che queste statistiche non citi
E che
Il quota del prodotto l'apporto del re di un lavoro dipendente sul prodotto si è ridotta di cinque punti negli ultimi dieci anni
Il che vuol dire
E si sono liberate risorse si sono trasferite risorsa in parte sono andata attraverso il fisco al contenimento del deficit in parte sono andate in maniera rilevante alle imprese c'è quindi quando noi critichiamo diciamo perché le imprese non investono cosa fate di questi utili cosa sono i cinquanta mila miliardi Albergati all'estro di cui non si capisce in ed in Titanic titolarità c'è dunque non un problema etico non è un problema politico c'è un problema di capire da parte di coloro che hanno concorso con le loro scelte alla distribuzione del reddito di questo tipo di comprendere se questa distribuzione del reddito e funzionale allo sviluppo del Paese dell'occupazione in meno
C'è dunque un problema sociale e politico di straordinaria importanza
Per ultimo la questione che il mercato reclama un ruolo del pubblico più forte
Anche qui molti commentatori sostengono e pensano che un mercato forte abbia bisogno di un ruolo del pubblico inesistente non è così
Un mercato più forte reclama un ruolo pubblico più forte attenzione
Non un ruolo pubblico nel modello tradizionale del nostro Paese perché se fosse questo saremmo esattamente la contraddizione con i problemi o con i processi che vogliamo innesta quando parliamo di ruolo pubblico più forte io intendo esattamente un ruolo di una regolazione il di capacità sanzionatoria
Del potere politico più forte
Parliamo di una capacità di indirizzi e di scelte strategiche è totalmente estranea alla gestione parliamo di una capacità di inventare un Progetto di infrastrutturazione dai trasporti ai sistemi dei servizi all'impresa che funzioni
Parliamo di una riforma della pubblica amministrazione che parla di cittadini ai bisogni delle aziende
Parliamo di una domanda pubblica che orientare lo sviluppo nelle aree più arretrate parliamo di quei fattori di programmazione territoriale senza i quali
I cinquecento mila miliardi di lire stanziati dei progetti europei corrono il rischio di diventare la più grave e definitiva occasione perduto
Per questo
E se seguiamo come io penso Debbie anno seguirà un ragionamento che a questi questi astratta questi contenuti allora anche la discussione sulla flessibilità può essere impostata secondo me in maniera più logica più forte e più conveniente
Ora attorno al tema della flessibilità la discussione che si sta producendo in queste ore si produce un pochino diciamo di quell'attenzione e di quella campagna semplificatoria che abbiamo avuto a maggior primavera sulle pensioni
Ho trovato anche qualche commentatore che ha detto bene male anche Cofferati ha scoperto la flessibilità ora bisogna dire a quel commentatore che forse forse
Il sindacato italiano ecco quello che ci riguarda la CGIL è stato tra i primi
A dire che quella fabbrica che quel mondo terroristico che quel modello di produzione non c'è più
Cioè il fatto che c'era ormai un modello una modalità di produzione più flessibile sono quindici anni che lo diciamo non è che come dire ci arriviamo buoni ultime sarebbe anche strano
Ho singolare così
Noi sappiamo che flessibilità vuol dire nuove e flessibili modalità di produzione vuol dire flessibilità indotte da tecnologie che prima non c'erano ma anche flessibilità indotte questo ci interessa
Dalle caratteristiche i dalle variazioni della domanda delle domande collettive e delle domande
Delle persone ma vedete vale per il concetto di flessibilità esattamente la stessa valutazione con gli stessi valutazioni diverse che si hanno su un concetto di mercato
Per taluni sente più pochi in realtà anche se molti ancora in Italia il mercato è quello in cui ognuno può fare quello che vuole
Libertà assoluto
Per quasi tutti in Europa e negli Stati Uniti il mercato qualcosa di più complesso
è un processo un'arena un campo in cui naturalmente si parte della libertà di fare di intraprendere di rischiare
Di cambiare ma contemporaneamente siccome il mercato attraversa la storia dei processi sociali e istituzionali del nostro secolo mercati anche qualcosa in più
Sono le regole le sedi che governano sono le leggi che disciplinano sono quell'insieme di norme scritte e non scritte legislative e contrattuali che definiscono l'ambito dei diritti e doveri le responsabilità
Di ogni soggetto c'è opera nel mercato
Sì alla flessibilità vale esattamente lo stesso discorso
Per taluni la flessibilità è la possibilità di fare come si vuole
Per noi la flessibilità è un fattore straordinariamente importante
Nel mondo di oggi per costruire uno sviluppo più forte del nostro sistema ma contemporaneamente flessibilità è quell'insieme di RAI sedi di regole di soggetti di diritti e doveri in cui ognuno sa
Quello che può fare e perché lo fa
Il fondo riflettiamo
Siamo stati accusati di non favorire la flessibilità in entrata
Noi avevamo detto guardate che dopo l'accordo
Il patto con poi la la legge Treu avevamo detto la flessibilità c'è bisogna applicarla
Approvati tutti i provvedimenti di legge con qualche ritardo dal Parlamento scopriamo che le cinquecento mila posti di lavoro molti sono dovuti a questi nuovi istituti e non è esattamente quello che avevamo detto
E quando il presidente di Confindustria non nell'ultimo intervento nel penultimo
Nel direttivo della Confindustria ha detto sono stato sorpreso al di là di quello che pensavo di questi risultati in fondo non ammette che quello che diceva il sindacato prevenuto
E sulla flessibilità in uscita non abbiano ragione
Quando tutte le statistiche ci dicono che abbiamo un turnover nelle piccole grandi imprese in Italia che non ha eguali in Europa trenta per cento
E quando diciamo guardate c'è anche la flessibilità nel lavoro dentro
Non diciamo una cosa che poi scopriamo esserne la corona General Motor esattamente il fulcro di quell'accordo addirittura stabilità del rapporto di lavoro a vita purché grande flessibilità dentro
E vorrei dire anche qui a chi semplifica ma possibile che molti commentatori o anche le nostre controparti non si accorgano che esiste una parte del mondo in cui si comincia a riflettere non solo sui vantaggi
Della flessibilità come è giusto che sia
Ma anche sui limiti
Di rapporti di lavoro tutti un po'instabili e precarie possibile che nessuno legga nel mondo diplomatiche c'è un giornale non lo leggiamo ma io spero che qualcuno legge in cui si intitola prima pagina i vizi e i limiti del lavoro flessibile
Possibile che non ci si accorga che così come c'è un bisogno di flessibilità c'è anche un bisogno di qualità di quello che si fa e di come lo si fa e possibile che non si ricorda che in questa semplificazione del messaggio sulla flessibilità c'è anche qui l'altra faccia
Di un sistema imprenditoriale è un po'stanco
Che fa molto più vantaggio e comodità
A porre questa questione non a misurarsi in un rapporto corretto tra la flessibilità il cambiamento ed è un caso
E su questo terreno davvero ed è un caso che
Quando noi associamo come bisogna fare la flessibilità alla formazione restiamo quasi sempre soli a difendere questa idea questa esigenza
Allora per concludere
Ripetendo una frase un concetto di loro io penso anch'io che la formazione l'informazione e la comunicazione l'interconnessione processi di apprendimento e di gestione delle conoscenze rappresentano oggi
Non credo solo per noi
L'unico modo per tenere assieme tre questioni
In mille rivoli nelle mille trasformazioni del lavoro che cambia
L'esigenza indiscutibile di crescita e di sviluppo l'idea di una società più democratica e più equa senza questo potremmo di volta in volta avere l'uno ma null'altro
E per una società come la nostra la coesione sociale diventerebbe a quel punto unico e straordinario fattore di crescita
La parola al professor Marcello Musso Messori per la prima relazione
Grazie
Io credo che sia opportuno partire da un dato positivo indubbiamente nel corso dell'anno
I Paesi dell'area euro hanno fatto segnare una tasso di crescita e sono quindi entrati in una fase di ripresa piuttosto rilevante
Molti analisti ritengono inoltre che questo tasso di crescita questa ripresa si consoliderà e si approfondirà nei prossimi anni
Tuttavia vi sono anche elementi per ritenere che si tratti di una fase di crescita con fragilità e in particolare io vorrei incominciare a riflettere su due di queste fragilità la prima è che questa fase di ripresa non coinvolge ancora pienamente tutti i Paesi dell'area-euro in primis non coinvolge il Paese principale cioè la Germania
In secondo luogo il consolidamento di questa ripresa dipende da fattori che non sono controllabili dall'Area euro in particolare credo che sia utile
Porre l'attenzione su tre fattori che sono peraltro abbastanza ovvi
La prima è legato al ciclo economico statunitense
Tutti concordano nel ritenere che questo ciclo seppure ancora con elementi di solidità e destinato a subire un'inversione ciclica
Si tratta di capire se si tratterà di una svolta violenta Brusca oppure di quello che si suole definire un atterraggio morbido
Ecco il consolidamento della ripresa europea ha come condizione necessaria che il sistema economico statunitense abbia un atterraggio morbido e qui potremmo come dire dilungarci molto nell'analisi del perché
Uno delle ragioni del lungo ciclo positivo dell'economia statunitense è stato una sorta all'innesco di una sorta di circolo virtuoso capacità di forte diffusione delle innovazioni tecnologiche
Questo ha determinato una
Ripresa anche delle rendite finanziarie che ha sostenuto i consumi delle famiglie è questo ha determinato alta redditività per le imprese
Se si interrompesse troppo bruscamente questo ciclo la prima cosa che rischierebbe di a cadere è il venir meno della rendita finanziaria e questo circolo virtuoso rischierebbe di trasformarsi in un circolo Vertimec si osa
Cioè cadrebbero i consumi cadrebbe la redditività e quindi tutti cioè quelli che erano fattori favorevoli di crescita si tradurrebbero in fattori di freno
Se questo avvenisse la prima conseguenza sarebbe che la ripresa europea rischierebbe di essere gelata
Ma c'è un secondo fattore altrettanto importante e cioè che da sola l'Europa ancora non ha la capacità di sostituirsi come locomotiva mondiale agli Stati Uniti ha bisogno di una sponda ed è ovvio che questa spunta non possa che essere garantita dai paesi asiatici
Vi sono segni di ripresa in Asia ma sono segni di ripresa piuttosto congiunturale che ancora denotano problemi strutturali
Ecco se l'Asia cercasse di risolvere questi problemi in modo non cooperativo ma in modo aggressivamente competitivo
L'Europa presumibilmente avrebbe difficoltà a masse a mantenersi su sentieri di espansione e quindi di nuovo vi sarebbero problemi a consolidare la ripresa perfino un terzo fattore altrettanto ovvio dei primi due e cioè che comunque permangono nell'economia mondiale aree regionali di crisi anche piuttosto sensibili basti pensare al Sudamerica ma non soltanto sull'America
Qualora la congiuntura americana
Pesasse negativamente su queste aree regionali e di crisi e come dire tendesse a trasformarle in crisi più generalizzate anche in questo caso il consolidamento della ripresa europea sarebbe messo in discussione
Io adesso non voglio fare naturalmente la Cassandra voglio semplicemente sostenere che la ripresa europea a buone probabilità di consolidarsi se la successione degli eventi che ho ricordato è favorevole
Ma il fatto che questa successione di venti sia favorevole ha per così dire una probabilità inferiore a uno
Non vorrei però insistere su questo aspetto perché il senso del mio intervento parte da un'ipotesi ottimistiche cioè che in realtà questa ripresa europea si consolidi quindi io assumo
Che questa ripresa ancorché con qualche possibile problema si affermi nei prossimi anni queste auto fa sorgere un problema che c'è molto più vicino
E cioè il fatto che già era ricordato da Guglielmo Epifani che vi sono difficoltà da parte dell'economia italiana di agganciare questa ripresa
Come sapete il primo semestre è stato deludente
Molti dati stanno indicando che il secondo semestre sarà migliore resta il fatto però che noi abbiamo agganciato se abbiamo agganciato questa ripresa in ritardo e tutte le statistiche ufficiali tutte le previsioni ufficiali sottolineano che comunque anche negli anni prossimi il tasso di crescita dell'economia italiana sarà inferiore a quello dei competitori europei e
La forbice non tenderà a chiudersi
Allora se così è se questi dati sono corretti e se queste previsioni sono attendibili si tratta di chiedersi come mai ovviamente e le spiegazioni sono molteplici ancora molto dire come tuteli sapete come tutte ricordate tra il novantadue novantasette questo Paese è stato sottoposto a una dura politica di rientro dal debito pubblico che era per molti versi inevitabile
Nonostante questa politica di rientro abbia avuto successo permane un peso del debito pubblico che rende più stringente il vincolo del patto di stabilità per l'Italia rispetto ai competitori europei
E in generale senza voler drammatizzare questo dato presto al fatto che la nostra economia è più esposta all'instabilità
A fattori di instabilità nell'economia mondiale mi sembra emblematico da questo punto di vista come dire le reazioni che ci sono stati anche da parte di ministri del governo rispetto alle tensioni su alcuni prezzi ER rialzo dei tassi di interesse alla fine di agosto
Al di là di tutto questo dimostra come dire quanto sistema per fattore di instabilità che si possono creare quanto sia fragile il sentiero di ripresa su cui si è posta l'Italia ma allora se così è io credo che dobbiamo trarne una conclusione piuttosto ovvia e cioè che il vero problema di questo paese è che in questi anni ha perso competitività e ancora una volta se concordiamo su questo fatto
Non vi sono soverchie difficoltà a capire perché questo sia avvenuto quali siano stati i meccanismi di fondo di questa perdita di competitività
Direi dall'inizio degli anni settanta rispetto ai Paesi economicamente avanzati quindi in particolare dei Paesi dell'Unione europea e gli Stati Uniti la competitività italiana è stata essenzialmente una competitività di prezzo
Che si avvaleva di un fondamentale grado di libertà e cioè la possibilità di svalutazioni
Di solito azioni della moneta nazionale rispetto alle altre
Con l'entrata
Nell'Euro questo grado di libertà è venuto meno potremmo dire naturalmente per fortuna è venuto meno e questo ci ha portato grossi benefici in termini di fondamentali ma resta il fatto che se pene questi fondamentali siano più virtuosi lo sono un po'meno di quello degli altri Paesi
Competitori in particolare in termini di tasso di inflazione e quindi quello che era un grado di libertà si sta trasformando in un vincolo quindi la nostra conclusione deve essere che i Paesi economicamente avanzati sono meno vulnerabili alla competitività di prezzo da parte del sistema italiano delle imprese d'altro canto sappiamo altrettanto bene che sempre grosso modo dall'inizio degli anni settanta la competitività rispetto ai Paesi cosiddetti economicamente periferici si fondano invece sulla rapidità di importare le inondazioni prodotti altrove cioè di imitarle e di adattare alla situazione italiana
Ma in questi anni è avvenuto un fatto ovvio che ha ridotto di molto questa capacità competitiva che potremmo definire competitività di sistema
La diffusione delle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni ciò che si chiama l'information technology ha ridotto drasticamente i tempi di assorbimento e di diffusione delle innovazioni
E questo naturalmente ha reso i paesi periferici meno esposti alla competitività di sistema delle nostre piccole e medie imprese quindi la conclusione è che quella morsa di cui per molto tempo anni parato hanno parlato gli economisti cioè di un Paese
Che si trovava in una situazione intermedia e che era chiuso dai Paesi economicamente avanzati da quelli periferici purtroppo si sta realizzando anche qui un esempio banale conferma a mio avviso la correttezza di questa analisi la crisi asiatica dell'anno scorso
Questa crisi ha pesato sull'economia italiana molto più di quanto non si fosse previsto perché ma proprio perché i Paesi asiatici hanno reagito intensificando la loro competitività di prezzo
Avvalendosi della svalutazione delle loro manette e tra i Paesi europei che ha subito più fortemente questo ciò che è stata ritaglia d'altro canto i Paesi europei a loro volta hanno reagito
Cercando di introdurre innovazioni realizzare innovazioni tant'è che le quote di esportazione dell'economia italiana nell'area euro sono diminuite
Quindi io credo che una corretta lettura della crisi asiatica mostri esattamente che si sta verificando quanto ho cercato di dire
Ma allora se questa pur superficiale analisi ha un fondamento sorge un problema altrettanto cioè come possiamo recuperare competitività
E a questo riguardo a costo di essere estremamente schematico giusto per risparmiare tempo credo che sia possibile ricondurre la discussione su questo punto ha due alternative
Ci sono quelli che cercano di sostituire la svaluta azione e di ripristinare con altri fattori e di ripristinare così la competitività di prezzo e vi sono altri invece che cercano di
Fondare su basi più robuste la competitività di sistema notificando il modello di sviluppo
Allora è piuttosto semplice come dire essere un po'più precisi su queste due alternative perché è sufficiente fare riferimento al di elementi che ne stanno alla base
La prima alternativa il tentativo di ripristinare la competitività
Di prezzo
Con dei sostituti della svalutazione beh si fonda essenzialmente su tre elementi una flessibilità una maggiore flessibilità in entrate soprattutto un'uscita nel mercato del lavoro
La riduzione degli oneri fiscali specie per le imprese e una revisione della previdenza queste sono le architravi di questa alternativa
Viceversa chi
Privilegia la seconda cioè il tentativo di modificare il modello di specializzazione dell'economia italiana
Pensa piuttosto a rafforzare quell'esiguo quello sparuto nucleo di grandi imprese innovative
Che sono essenziali per sostenere l'intero sistema economico mediante riallocazione degli assetti proprietari in particolare mediante appropriate privatizzazioni
Pensa a liberalizzare i mercati soprattutto i mercati dei servizi sia reali che finanziari
Pensa a modernizzare le infrastrutture di questo Paese non solo attraverso investimenti pubblici ma anche attraverso l'utilizzo della finanza di progetto
Pensate a incentivare non indiscriminatamente gli investimenti ma a incentivare gli investimenti innovativi
Allora io credo che se fossi messo alle strette tra queste due alternative non avrei dubbi a scegliere quest'ultima
Penso anche però che sia un po'ingenuo pensare che queste due alternative debbano essere contrapposte
Ci sono già segnali nella discussione in cui gli analisti più avvertiti si rendono conto della necessità di combinare le due alternative
E io devo dirvi che sono molto d'accordo con questa tesi purché sì sia molto precisi sulla sequenza e sugli obiettivi che si perseguono allora vorrei spendere un minuto su questo cercando di fare quello che economisti abbiamo uno molto non ragionare
Per assurdo cioè fare l'ipotesi contraria a quella che si vuole sostenere vedendo un po'in vitro cosa succede allora supponiamo che la sequenza non sia importante partiamo allora e supponiamo quindi di partire dalla prima alternativa a quella che vuole
Che intenderebbe ripristinare la competitività di prezzo trovando dei sostituti alla svalutazione ben
Certamente
Una strategia di questo genere avrebbe degli affetti che imprinting affacci in prima approssimazione potrebbero essere anche giudicati positivamente certamente
Pensare a flessibilità in uscita nel mercato una maggiore flessibilità in uscita nel mercato del lavoro a ridurre gli oneri fiscali delle imprese
Potrebbe dare convenienze di breve termine e rendere più convenienti degli investimenti che adesso non lo sono nel breve termine quindi potrebbe porre un argine alla delocalizzazione
Inoltre certamente potrebbe avere degli effetti redistributivi a favore dei profitti o se si usa la leva fiscale in altro modo potrebbe sostenere i consumi e quindi tutto questo potrebbe essere una leva per la ripresa economica
Il problema è che sarebbe una ripresa di breve termine
Che non farebbe che riprodurre le debolezze strutturali che caratterizzano l'economia italiane che stanno proprio alla base di quella perdita di competitività di cui parlavo prima
Cioè
Rendendo convenienti Investimenti che ora non lo sono beh certamente non produrrebbe non incentiverebbe nuovi investimenti innovativi
La deregolamentazione del mercato del lavoro proprio perché rende conveniente una situazione esistente non spingerebbe le imprese a riorganizzarsi per valorizzare questa flessibilità in termini di capitale umano
La stessa revisione della previdenza beh non sarebbe percepita come un adattamento alle novità della ripresa economica ma sarebbe percepita piuttosto come una perdita dal punto di vista sociale
Ora a me sembra che queste considerazioni giustificano largamente perché sia necessario non partire dalla prima alternativa ma dalla seconda cioè rendono importante la sequenza temporale perché
Occorre lavorare fin da subito per modificare il modello di sviluppo qui però mi rendo conto di qual è l'inverno la la la la l'obiezione immediata questo ragionamento be'che è un libro dei sogni ecco di nuovo vale forse la pena spendere qualche minuto per sottolineare che non si tratta di fare un libro dei sogni non si tratta di trascurare la dipendenza da ciò che è stata fino adesso l'economia italiana quella che noi economisti amiamo definire parte tende sì
Non è che quando si parla di cambiamento del modello di specializzazione
Si intende
Cancellare le piccole impresa si intende il sostituire servizi del Quaternario
All'impresa manifatturiera si intende inventarsi imprese che stanno sulla frontiera della tecnologia invece che nel made in Italy no
Si tratta viceversa di sfruttare al meglio le potenzialità innovative che esistono nelle filiere produttive che abbiamo già in casa e cercare come dire di modificarle
Che che ci piacciano costituiscono l'ossatura dell'economia italiana
Il problema è ma come è possibile fare questo come è possibile valorizzare queste potenzialità innovative
E la mia risposta che purtroppo ripeto da può da molto tempo e che bisogna creare quelle che si chiamano esternalità cioè quei fattori positivi
Che sono interni al sistema economico ma esterni alla singola impresa
E questo è esterna Lita richiedono una serie di modificazioni nel funzionamento di vari mercati innanzitutto richiedono efficienti i mercati dei diritti proprietari
Qui io non mi stancherò mai di sottolineare anche in modo sgradevole questo punto insomma non c'è scritto da nessuna parte che i figli ed imprenditori siano buoni imprenditori non discoteca Ari
Noi abbiamo un sistema di piccola media impresa in cui non è garantita la successione dell'efficienza proprietarie perché non abbiamo un mercato di diritti proprietari
Poi visto che il nucleo della nostra attività produttiva e fondato su piccole e medie imprese occorrono adeguati finanziamenti perché c'è una dipendenza delle piccole e medie imprese dai finanziamenti esteri ma non sa non solo russi
Di finanziamento anche servizi finanziari alle imprese perché se vogliamo che crescano questa è una precondizione necessaria
Quindi è necessario un ampliamento della gamma di servizi per la finanza d'impresa
Poi è necessario che queste piccole e medie imprese abbiano accessi efficienti alle cosiddette tecnologie trasversali a quella a quelle tecnologie dell'informazione
Telecomunicazioni informatica di cui parlavo prima e qui essenziale allora che le piccole e medie imprese trovi in una sponda in un nucleo Maccari non ne estesissimo ma comunque presente di grandi imprese
Anche qui lo dica in modo molto sgradevole ma la quinta o la sesta potenza industriale del mondo che ci piacciono questa definizione non può reggere solo sulle piccole e medie imprese oggi
Ha bisogno di esternalità tecnologiche che devono essere fornite dalle grandi imprese
Infine è necessario avere una alta qualità dei servizi e tutto questo è consentito da mercati finanziari spessi da sistemi bancari efficienti
Venti prese innovative in poche attività strategiche da servizi liberalizzati
Allora qui purtroppo è qualche elemento di pessimismo lo dobbiamo introdurre perché se valutiamo con queste alla situazione concreta dell'Italia beh la nostra conclusione non può che essere che in Italia questo non avviene
E del resto questo è dimostrato dalla scarsità dei comportamenti innovativi che avvengono in Italia lo ricordava prima ricordava prima dei dati Guglielmo Epifani mi limito ad aggiungerne uno che a mio avviso suona ancora più sinistro sono stati fatti degli studi in cui si è cercato di valutare il potenziale innovativo del di un apparato di un sistema economico prescindendo dalla sua specializzazione quindi non è tanto lo dal fatto che per esempio in Italia
Vi sono attività concentrate nei comparti tradizionali bene anche così facendo l'Italia una fanalino di coda in Europa cioè l'impresa le nostre imprese hanno comportamenti indegni innovativi anche nel made in Italy rispetto ai loro concorrenti europei si fa meno ricerche sviluppo e meno innovazione nelle piccole e medie imprese del legno italiano rispetto a quelle del legno europeo nel calzature italiane rispetto alla calzature europee
Ora questo a mio avviso dimostra quanto sia urgente procedere quindi a un cambiamento di modello di specializzazione nel senso detto vorrei anche insistere sul fatto che questo cambiamento non è soltanto un'operazione di lungo termine un'operazione che può produrre risultati anche sul breve termine sul venti attenermi ma e qui vengo al punto alla necessità però di non escludere del tutto la prima alternativa
Io credo anche che il completamento la realizzazione piena del cambiamento del modello di specializzazione non posso a prescindere dalle elementi su cui insiste la prima alternativa cioè flessibilità nel mercato del lavoro
Revisione del sistema di welfare
Analisi e riduzione della pressione fiscale il problema è il punto vero
Che vorrei sottolineare con forza e che questi tre elementi cambiano qualitativamente se subordinati al cambiamento nel modello di specializzazione
Faccio anche qui mi limito a fare degli esempi per non prendere troppo tempo ma se e corretta la mia analisi ne deriva un'implicazione ovvia e cioè che un processo di sviluppo una ripresa economica fondata sul cambiamento nel modello di specializzazione cambia qualitativamente il modo di produrre e il modo di organizzare i servizi
Allora questo ha una conseguenza ovvia nel mercato del lavoro che cambia la composizione della domanda
Sarebbe sciocco non adeguare l'Offerta a un cambiamento qualitativo della domanda
Ma questo cambiamento dell'offerta di lavoro a un cambiamento qualitativo della domanda implica flessibilità flessibilità in entrata e flessibilità in uscita il punto è che è una flessibilità che a differenza di quella precedente valorizza capitale umano e su questo punto tornerò brevemente tra poco
Ma consentitemi prima di sviluppare gli altri due punti evidente che se si realizzano queste modifiche qualitative allora cambia anche la convenienza relativa degli investimenti e dell'organizzazione di impresa ma allora sarebbe sciocco non cercare di incentivare gli investimenti innovativi per sfruttare al meglio questo cambiamento di convenienza relativa e di nuovo
Un vero cambiamento qualitativo della produzione dell'organizzazione della produzione dei servizi cambiare anche i comportamenti di risparmio dei lavoratori dei cittadini cambio i profili temporali di consumo e di risparmio ma allora è evidente che questo richiede impone una riforma del welfare
Vedete
Il mio punto è che la mia tesi la tesi che vi propongo che io propongo alla discussione che quegli elementi che presi a se stante non farebbero che riprodurre una ripresa asfittica di breve termine lungo linee che si sono dimostrate perdenti nel recente passato inserita in una ipotesi di modello di cambiamento nel modello di specializzazione cambiano di segno
E mi sembra che l'esempio migliore da fare consista proprio nella riflettere un attimo sulla problema della flessibilità del lavoro
Oggi lavoro flessibile vuol dire molto spesso se flessibili un'uscita dispersione di capitale umano
Ho un dato che a me ha colpito sempre morte credo sia tipico dell'Italia non è il mio campo quindi non ho fatto approfondimenti e cioè che in Italia per alcune aree c'è una correlazione inversa tra scolarità lì
Tasso di crescita fondato sulla flessibilità il mitico Nord-Est ma anche alcune aree
Dell'Italia nord-occidentale sono caratterizzate da forte flessibilità la cittadina in cui sono nato a Biella e certamente caratterizzato da forte flessibilità bene i in questi piccole città in cui quindi il tasso di crescita è superiore a quello medio nazionale ed è allineato a quello europeo
Vi è una scolarizzazione inferiore alla media nazionale perché c'è una relazione inversa allora io sono convinto che i giovani che entra in un lavoro flessibile
Rinunciando alla scolarizzazione non entreranno mai nel battaglione tecnologico degli occupati in un sistema con un modello di specializzazione adeguato alla crescita di lungo termine questo è il punto
Quindi la flessibilità cambia di segno cambia di significato cambia i suoi effetti sulla formazione di capitale umano asseconda del contesto in cui è inserita
Non vorrei però sprecare ulteriore tempo su questo punto perché credo che ormai il tempo a mia disposizione spia scadendo quindi vorrei passare molto velocemente alla l'ultimo per meglio dire al penultimo aspetto che mi premerebbe sottolineare che di nuovo è la conseguenza logica dell'analisi che vi sto proponendo e cioè se tutto questo è vero
Evidentemente dobbiamo chiederci quali siano le iniziative economiche che possono aprire la strada al cambiamento nel modello di sviluppo e qui a costo di gli per semplificare io credo che sia opportuno soffermarci su tre aspetti
Il primo è per le ragioni dette la necessità di liberalizzare i mercati e di insistere sul riassetto
Della proprietà
Il secondo è riorganizzare in modo efficiente quel nucleo di impresa che ha un ruolo fondamentale per sporgere per offrire esternalità tecnologiche alle piccole e medie imprese
E infine e necessari gli stessi re rafforzare i nostri mercati finanziari in primo luogo rafforzando il ruolo degli investitori istituzionali
Allora è chiaro che questi tre aspetti possono essere largamente risolti da un funzionamento efficiente dei mercati
Sappiamo altrettanto bene che un funzionamento efficiente dei mercati richiede anche interventi di policy e quindi la tesi che vi propongo è che per realizzare questi tre aspetti che non sono il tutto ma sono una parte significativa del cambiamento nel modello di specializzazione siano anche necessari interventi di protesi
E in particolare per le cose dette
Interventi di policy rilevanti anche se non gli unici sono privatizzazioni e strumenti per il rafforzamento degli investitori istituzionali
Allora se giudichiamo su questa base su questi due aspetti
Gli interventi di pollici che sono stati realizzati fino ad ora b dobbiamo certamente riconoscere che ci sono alcune luci ma dobbiamo anche riconoscere e sottolineare che vi sono molte ombre
E giusto per risparmiare tempo proverò a concentrarmi solo sull'aspetto privatizzazioni tralasciando il secondo
E chiaro che se facciamo riferimento alle privatizzazioni con la chiave di lettura che vi ho proposto beh dobbiamo valutare l'impatto delle privatizzazioni no semplicemente in termini di cassa cioè cosa seppure importante in termini di
Attenuazione del debito pubblico ma dobbiamo anche e soprattutto concentrarci sul fatto sulla domanda se le privatizzazioni abbiano o meno aumentato l'efficienza
Degli assetti proprietari abbiano un meno stimolato la concorrenzialità dei mercati abbiano o meno
Ha cresciuto l'efficienza di quelle grandi imprese
Essenziali per le esternalità tecnologiche che sono sono state nel recente passato prevalentemente a controllo pubblico
Ecco io direi che se ci poniamo la questione in questi termini il nostro giudizio sulle privatizzazioni deve essere piuttosto problematico
Vi do alcuni dati e facile avere i metri di giudizio perché novantacinque per cento delle privatizzazioni in termine di valore in Italia si sono concentrati in tre comparti Detroit carburi cioè le quattro fasce delle il settore bancario assicurativo la Telecom
Bene ma se valutiamo questi queste privatizzazioni in termini di efficienza degli assetti proprietari liberalizzazione dei mercati efficienza delle imprese
è il giudizio è problematico
E mi è stata parzialmente privatizzata prima della liberalizzazione del mercato del gas e oggi abbiamo un monopolista nel gas che renderà molto problematico realizzare la direttiva comunitaria sulla liberalizzazione di quel mercato Telecom anche stata privatizzata prima della costituzione di autorità di regolamentazione del settore e ci sono stati tutti i problemi che ben conosciamo
Non parlo perché ne ho già parlato troppo del comparto bancario assicurativo in culle affetto l'esito delle privatizzazioni è stato un coacervo di una ragnatela proprietaria spaventosa
Che certamente ha pesato negativamente sull'efficienza di questo settore come traspare anche dalle vicende
Recente
Ma anche il futuro a mio avviso in questo settore non ci promette grandi cose
Le vicende recenti di ENEL della stessa ENI mostrano come si corre un rischio molto grosso e cioè di ripristinare una vecchia idea quella dei campioni nazionali e per di più Riccardo se così fosse certamente creeremo ulteriori se ostacoli alla liberalizzazione dei mercati
Creeremo ostacoli alla efficienza dell'impresa
Arriveremo in ritardo per definire alleanze internazionali rischieremmo di avere un solo risultato quello di
Mantenere in piedi delle rendite da monopolio e per di più trasferirle dal pubblico al privato
Mi fermo qui sull'analisi perché credo di avere veramente ecceduto nel tempo permettetemi però di concludere il mio intervento
Con un'uscita di campo spostandomi su un terreno che non è quello di mia competenza Camel ma che mi sembra essenziale per concludere il ragionamento
Anche se fossimo in grado di uscire da queste difficoltà
E fossimo in grado quindi di sollecitare attraverso strumenti adeguati e trasparenti di policy quegli interventi essenziali per modificare il modello di specializzazione in economia
Ancora non avremmo ottenuto il nostro obiettivo perché beh perché una trasformazione così profonda ancorché così necessaria richiede un consenso sociale richiede il riferimento a un'aggregazione sociale pronta a scommettere sulla modernizzazione
Ma sentiamo in questo terreno bene si fa facciamo ci troviamo in un problema molto scivoloso io credo che socialmente questo Paese sia un Paese bloccato in cui ognuno crede di dover difendere grandi o piccoli privilegi
E quindi è necessario effettuare un grosso sforzo per capire quali sono le componenti sociali che possano essere stimolate i organizzate in nella direzione di una modernizzazione ma per fare questo bisognerebbe conoscere come è fatta l'Italia ecco
Io credo che rispetto agli anni settanta noi siamo molto più ignoranti
Le chiavi di lettura che a torto o a ragione ci sembravano parlare nel corso degli anni settanta non parlano più
I pochi tentativi di analisi appropriata sono stati soffocati da iper semplificazioni se non riusciamo almeno a progredire su questo piano beh credo che molta della mia analisi si rivelerebbe inutile grazie
Grazie Messori la parola al professor grano
Ma io sarò un po'più noioso
Di Messori
Perché farò un discorso più specialistico più settoriale
Anche di Palocco tutto alla relazione bella di Messori quasi come un thriller c'erano le vittime i protagonisti gli assassini ma io anche individuati con molta fatica nazione
Io io credo che nessuno
Anche i più accesi
Accaniti detrattori del governo di centrosinistra
Possa contestare che i governi Prodi e D'Alema hanno attuato una riforma fiscale
Sulla base del programma dell'Ulivo
Che ha cambiato notevolmente
I connotati del sistema fiscale precedente
La cambiati in temi di neutralità
L'intera vita
Per gli investimenti nell'impiego dei fattori produttivi di attualità né risparmio degli individui e questa è una cosa molto importante perché il Boeing forse non so avete mai fatto questa riflessione ma prima della riforma prima di introdurre via la ditte questa imposta in quanto la produzione sistema è un sistema in cui non c'era assolutamente equilibrio cerone sperequazioni verticali orizzontali ora almeno gli investitori gli operatori le imprese
Hanno stima fiscale che dico forse solo parzialmente ma è ormai modo efficiente neutrale rispetto alle scelte
La riforma fiscale ha cambiato anche in termini decentramento parlo di decentramento e non di federalismo fiscale perché sono convinto che Pirelli scale
Di là da venire ma almeno un tentativo di di portare risorse e autonomia e potere impositivo negli enti locali Regioni c'è stato
Anche se il a mio avviso non ha dato poi i frutti in termini di autonomia l'autonomia politica tutto mia normativa
E poi secondo me dico la semplificazione nel numero dei tributi la semplificazione negli adempimenti dei regimi c'è stato
Quindi questo nuovo quadro normativo
A cui si aggiunge anche l'uso dello strumento informatico da parte dell'amministrazione anche se in modo molto ancora faticoso
Ha dato dei risultati obiettivamente demotiva il primo più avanti ma mi sembra che
Questo gettito che pare non facciamo neanche l'ammontare sono punto non fu chiuso il ministro delle finanze a questo punto di vista che sta emergendo è anche risultato di queste politiche questa riforma fiscale
Quindi da quel punto di vista diciamo del
Degli aspetti positivi mi sembra che non sia poco il fatto che
Due governi di centrosinistra abbiano dato una svolta
Quanto meno i termini non puzzi di efficienza ma in termini di ideazione del sì del sistema
Alle politiche fiscali e al sistema
Data di tassazione
Però sono rimasti molti punti negativi
Anche forse troppi
Io forse l'individuo recite punti negativi con riferimento
Hutter in note dolenti del sistema fiscale
Ci siamo dette
La prima
Che forse poi la più grave e la pessima distribuzione del carico fiscale
Basti pensare per fare un esempio alla
Alla discriminazione fra fra lavoro e capitale
Non soltanto a livello nazionale ma anche a livello europeo
Sapete com'è tassato il capitale come tassato il lavoro di lo sto che adesso da darvi dei dati ma tutti sappiamo che negli ultimi vent'anni tassazione del lavoro è sempre più si è aggravata la detassazione del capitale sempre più avvenuta
Sono ragioni vivo obiettivo cantata da questo di fatto però abbiamo meschini azione che rilevantissimo
Che ha quindi ha effetti perversi intermediate PETA orizzontalità dell'etica
Ma dati dico diceva bene Epifani questa situazione ha trovato la sua più acuta espressione forse anche il suo epilogo nella crisi della comprensibili com'tax cioè dell'imposta personale
E ha avuto forse anche
Un supporto a questa crisi dal dal fatto che c'è in atto un processo di globalizzazione che sarà positivo dal punto di vista economico generale nacchere perché ai tetti terribili dal punto di vista fiscale
Non voglio soffermarmi su questi aspetti che sono abbastanza noti ma ormai imposta personale
Generale onnicomprensiva progressiva sul reddito non esiste più
Non esiste più perché come sapete maggio tant'è che diciotto otto posti societaria imposte sostitutive imposte proporzionali
E devo dire da questo punto di vista il governo D'Alema in questi ultimo periodo ancora tempi più spinto
Verso una bambola progressività perché nelle provvedimenti ordinamentali che entreranno in vigore nel prossimo anno e prevista tassazione delle imprese individuali
Con un'aliquota proporzionale
Uguale a alle alle alle imprese collettive cioè le società il che forse può essere anche corretto dal punto di vista generale ma certo che mette in crisi ancora di più l'IRPEF
Per questo aggiungete che è prevista per la stazione di moderatismo biliari magico da proporre a diciannove per cento invece conto che ormai viene staff senza forse inconsapevolmente un'imposta sul lavoro
Aggiungerei anche autonomo per il dipendente
Anzi mi domando
Il credito di lavoro autonomo che si determina a costi e benefici riducendo i costi gli ammortamenti dai compensi molto simile a reddito d'impresa quinto loro immane nella nella progressività
L'impresa il duale passa invece nel lago tonalità
Insomma mi sembra
Che ci troviamo ora tutti a ragionare in termini di crisi del principio di progressività e di competitività
Tutti accettiamo questa crisi del sindacato un fatto inevitabile perché ormai si dice e meglio operare in modo selettivo concentrico con politiche non né di tipo universalistico
Però è anche vero che stiamo avendo un'imposta sul lavoro senza aver pensato come costruirla e soltanto il residuato di un'imposta che era nata negli anni settanta allentato i picchi di voglio economica
Probabilmente una riflessione da parte del governo dei nostri tecnici di governo su cosa fare dell'IRPEF come trasformarla che progressività dare anzi non più a scaglioni forse va fatta
Operare a pioggia operare con interventi sporadici estemporanei per carità è corretto
Aumentando le tentazioni per gli anziani e e per i redditi minimi
Riducendo le aliquote da ben sette anche per cento come penso farà il governo della finanziaria e accettabile ma non è sufficiente
No porsi il problema di come sostituire la progressività scaglioni che in crisi un altre forme di perequazione perché io personalmente come uomo di sinistra non l'accetto abbandonare
La perequazione rischio di uguaglianza io ma boh voglio che si vogliono proposte altri meccanismi alternativi arrostita Scaglione
E in questa ottica forse qualche riflessione facciano anche i nuovi non dico a livello a breve termine
Ma quelle belle cose scritte da da un economista inglese Atkinson sul welfare sulla Basic Income cioè sulla
Sua fetta se cioè sull'aliquota unica o sul BUR due aliquote sul reddito minimo
Chi è un patrimonio la sinistra europea e chi decibel Rusconi il Paolo ne ne hanno fatto addirittura uno dei dei dei capisaldi della della delle delle elettorali delle delle penultime elezioni subito riflessioni dico le mi pare che l'esperto di DDA l'anima e Nicola Rossi ha scritto l'introduzione al libro di Atkinson sembra favorevole dico
Queste cose sull'inclusi sugli esclusi su come giocare
Sull'imposta personale come dare progressività non in termini di progressività continua ma in termini di interventi a favore dirle soggetti esclusi rispetto a quelli inclusi solo chi domenica studiare sodo non sto in tali questi argomenti però abbiano tutto il sistema della economia inglese di tipo dico britannico che sui a questi problemi noi cominciamo cura occuparcene io dico forse che
Victor dobbiamo pensare a riformare l'IRPEF perché non può rimanere un residuato di un'imposta generale che Coppi soltanto i lavori
Se a questo aggiungiamo poi gli effetti da globalizzazione cioè mediateca essere atterriti satelliti perché voi potete immaginare a chi con la liberalizzazione qualunque contribuente può portare i suoi cespiti all'estero ma non soltanto più a questo punto e il denaro
Per capire di che finanziarie in Lussemburgo e quindi delle passate manca addirittura il lavoro
Macché addirittura lo stabilimento
Può accadere nei prossimi anni che addirittura il governo non potrebbe essere più alti in grado di prevedere
Quanto sarà il gettito dei propri imposte perché può accadere che nel corso dell'anno degli imprenditori viene capitalisti dei lavoratori che vanno all'estero e quindi lo dico in termini forse esteri estremizzando ma si perde addirittura la capacità di prevedere quale può essere orientate negli anni avvenire
Se libretti azione procede e se non c'è un coordinamento normalizzazione efficiente i sistemi fiscali non soltanto le imposte indirette ma anche del possibile
Quindi il problema a mio avviso della fisica progressività va collegato al problema della globalizzazione e quindi vanno affrontati questi temi non soltanto a livello nazionale ma anche a livello europeo sono molto preoccupato che Monti che è andato
A occuparsi della concorrenza che c'è venuto ministro ex ministro olandese che era il nostro nemico chiunque a facilitare dure non europea
Perché gli olandesi proprio per ragioni di mentalità tendono a non armonizzare tendono a fare politiche fiscali
Molto
Speciali molto nazionali poco coordinate a livello europeo
Invece io credo che nei prossimi anni sarà necessario a portare avanti l'iniziativa di Monti e di Visco
E relativa alla ritenuta sugli interessi sulle rendite finanziarie a livello europeo e dobbiamo porre le basi per il coordinamento anche
Della tassazione del reddito d'impresa
Questo ha quindi la prima nota dolente che mi sembra che non sia un problema di poco conto che dobbiamo affrontare chi va risolta con riguardo appunto altri sistema fiscale seconda nota dolente quella della pressione fiscale che poi è quella che ci sentiamo di più
La pressione fiscale è sicuramente elevata
Stiamo al quarantadue quarantatré per cento rispetto al PIL
Va quindi ridotta e quindi mi pare che c'è una unanimità questo senso mai nessuno nega che debba essere ridotto
Ma qui nulla cioè fiscali sono varie ricette
Le ricette sono rilanciamo quattro la prima ricetta è quella
Del Polo
Secondo cui bisogna
Il duro la tout-court
Dure il prelievo senza compensarla in termini di maggiore gettito di minori spese
Dice Tremonti dicono gli economisti del Polo che la proposta funziona perché si mette in moto un circolo virtuoso
Da cui discenderebbe automaticamente l'equilibrio e la finanza pubblica
A me sembra che questa è un'affermazione che dobbiamo combattere dobbiamo combattere
Devo combattere perché non soltanto il responsabile ma proprio puntata la più bieca l'identità di una cucina politica non si può costo momenti pure quanti italiani la pensano così
Io quando vado che volta a parlare con qualcuno qualche giornalista mi minimi
Intervistato questi problemi Mona Lisa stesso lo sento che dalla parte di Berlusconi Fantoli dice ma perché non riducete le sue fiscale tanto con l'economia riparte nei tutti con il tuo sfogo Ricuperati quello che si perde con difenderli
Ma siamo dimenticati di modello con molta chiarezza
Che intanto abbiamo i conti pubblici ancora che non sono perfettamente in linea direi che abbiamo un vincolo di bilancio molto rilevante che non ci consente di fare i testicoli
Abbiamo sottoscritto degli impegni in sede
In sede Unione Europea col Patto di stabilità
Abbiamo delle incertezze circa la potenzialità del gettito del sistema tributario
Che credo ci voglia di fare affidamento nessun ritmi di crescita lutto elevati
Ne sul ruolo trainante esercitato nel passato dalla inflazione possiamo con questo economica pensare di dare retta a quello che dicono gli economisti del Toro
Guardate i queste cose questi poli che si fanno per la rottamazione delle auto
E posso dare anche i lati positivi ma ci vuole un'avventatezza ma responsabilità pensare di farle quattro cinque punti del PIL
Con risultati sarebbero terribile tra l'altro poi ho l'impressione che questo si è letto quelle indagini empiriche che hanno fatto i nostri colleghi comunisti da scuola pavese da cui risulta che nei casi in cui si riduce la pressione fiscale su come le aliquote il gettito maggiore derivante dalla spinta dell'economia è sicuramente normalmente inferiore del gettito che si perde in conseguenza di carico degli occhi
E quale governo corre questo rischio tutti affrontare il tema
Seconda ricetta
Secondo ricetta e quella cui fa riferimento normalmente il governatore Fazio ha fatto riferimento fino fino a maggio giugno cioè quella il duca misura fiscale
Attraverso la computo dalla riduzione della spesa pubblica anzi la spesa pensionistica
è una via che in molti hanno hanno indicato che ha ravvivato la polemica estiva
Di quest'anno
Ecco io riccamente proponi proponibile per carità
E direi che se fosse
Ferita anche concretamente realizzabile se la verifica sull'andamento della spesa pensionistica che si faranno i prossimi anni dovesse confermare certe anticipazioni allarmanti di questi giorni
E teoricamente quindi proponibile
Però devo dire
Che questo modo
Di
Affrontare il problema dell'azione fiscale da ridurre
Va subito accantonato accantonato perché
Per ragioni tecniche per ragioni politiche
Che non sto qui a ricordare penso che oggi saldi ce ne parleranno l'impressione che
Finché non avremo una verifica precisa tenta puntuale
Del situazione
Io credo che proprio di questo eterno studente neanche parlare of almeno in questo momento quindi è un problema che si può puntare ma si affronterà nei prossimi anni e stanno mi pare proprio che
Non va affrontato e poi voglio dire una cosa che molti dimenticano
Anche se dovessimo un giorno pensare di ridurre la spesa pensionistica
Ma il risultato positivo di questo riduzione ma non devi andare come vuole con lui Fazio a durate sulle scale massima IVA a integrare la spesa per Walter che in Italia non è mica così elevata
Terza ricetta
Terza ricetta
Riguarda la possibilità di porsi una logica diciamo redistributiva
Quindi non per ridurre la pressione fiscale
Ma per ridurre il prelievo riguardo a certe categorie di contribuenti più tartassati no che Pagliarini a chi positiva antico buonsenso per i prossimi
Ecco questa linea io credo debba essere perseguita ma pensate dovete pensare che sarà molto difficile perseguirla perché il nostro sistema si è trasformato recentemente il contribuente tipo
Un soggetto che aprì uno reti TEN
Un sistema ormai è sia consulente Casimo fiscale non c'è più un soggetto che e di lavoro dipendente
Ogni capitale ovvia autonomo molte volte coincidere il soggetto tutti i patti queste figure per cui questo soggetto non fa scelte di opposizione assente invece di
Contrasto di politiche distributive perché deve tutelare la sua posizione sia nature dipendente sia di capitalista
Sia anche l'imprenditore molte volte per cui ecco spiegato perché il Parlamento che è nato nell'Ottocento per fare queste politiche redistributive che il suo un sondaggio pure ora invece è diventato un diciamo un luogo non me ne voglia benvenuto ma in cui
Addirittura
Operano le corporazioni in cui addirittura il Parlamento evita e si oppone alle dita delle distribuzioni ho l'impressione che spazi per no se distribuzioni in termini di di di di di di punti di PIL rilevanti non ce ne sono sono spazi per l'istituzione all'interno dei Categorie probabilmente sono spazi per operare
All'interno per razionalizzare io uno degli opposti Problemi italiani e quello che abbiamo una struttura politica istituzionale che non consente le distribuzioni quindi tende a bloccare e questo è un fatto molto negativo secondo me Illy
Assetti sociali ed economici
Tono vuol dire dobbiamo tentare di forzare questo blocco e poi più avanti un pandemonio parlando dell'IRAP dovremo farlo però devo dire che obiettivamente biografa difficoltà
La l'altra l'ultima ricetta è quella di cui si parla sempre Visco ed è quello appunto di che poi era il brocardo sul Volpato surrogato sindacale di pagare tutti per pagare meno
E Clemente si fonda sul fatto che se avremo un recupero di evasione costruire passione deve essere portato a ridurre la pressione fiscale
Bene
Ecco su questo argomento vorrei un attimo soffermarmi per capire un po'visto che io
Sinceramente non ho trovato nulla nei comunicati i governi ministeriali niente giornali per tutti di interpretazione e delle ragioni di questo aumento di gettito
E sembrerebbe a sentire alcune dichiarazioni di esponenti i governativi che dipenda da un recupero dell'azione del del forse anche dei i tacchi elusivi
Io ho l'impressione che non sia che non sia così cioè io ho l'impressione
Che poco si è fatto finora come politica attiva di di di repressione dell'evasione
Non mi risulta che ci siano aumentati gli accertamenti o che siano stati dei recuperi dipendenti da interventi sul campo oltre sulle che ancora chiamo faticosamente tentando di creare un sistema efficiente di lotta all'evasione
Quindi direi che dal punto di vista
Della le le cause le ragioni dell'aumento del gettito non riesco a vederci lotta all'evasione
Oggi ci dirà Visco la sua il suo punto di vista io ho un impressione invece
Che questo aumento di gettito derivi da più che altro da modifiche spontanee i comportamenti dei contribuenti
Atto magico comportamentale
Cioè modifiche che derivano probabilmente da un mutato clima di rapporti contribuente fissa
Cioè probabilmente si respira una certa nuova Ahura di di patto sociale no
Che manifestata dal fatto che le categorie stanno partecipando al tavolo comune stanno collaborando rielaborare gli studi di settore
Ecco non so fino a che punto questa collaborazione non sia pelosa
Ne dona dedicato alle politiche di dei governi dei governi Dini e Berlusconi perché facevano pacchi corporativi con le organizzazioni dei commercianti degli artigiani cioè di questi questi oggetti cui si pensa che si annidi più nessuno l'evasione
E abbiamo sempre stigmatizzato il concordato di massa ai condoni permanenti vi ricordate le polemiche da sinistra contro questi settori
Evidentemente questo Visco non l'ha fatto anzi anche lui ha stigmatizzato
Però l'impressione che poi in una sostanza anche lui Buckingham biliardo sta ottenendo attraverso lo stesso meccanismo ma lei non ha formalizzato il condono
Non ha creato strumenti legislativi per avere denaro dando in cambio la sicurezza bianco difendendo un accertamento però chiamando le categorie a redigere gli studi di settore
E creano situazioni in cui categorie non protestano sui livelli di studi di settore elaborati il dubbio che ci sia un accordo e nel senso di dire voi accettate un aumento dei vostri vestiti che magari non è un reddito effettivo e io in cambio mette in moto un meccanismo legislativo che non è di condono ma
Di
Come dire i provvedimenti strutturali di ravvedimento operoso di sanatoria implicite di digressioni in termini che in parte questo dettato questi ultimi anni
Questo forse dagli stessi risultati che che davano i provvedimenti di Tremonti di Fantozzi così villa
Senza esporsi troppo dal punto di vista politico ma alla fine la sostanza anche questo denaro per me arriva
Da un accordo con le categorie forse inevitabile ma certo è che io sento che c'è qualcosa anche qui di
Dice
I compromissorio
Penso che questo maggior gettito deriva anche da ma il miglioramento i meccanismi di intelligenze secondo me esempio accertamento previsioni concordato individuale l'autotutela
Le pinne semplificate la unificazione la dichiarazione colonne
Sia per l'Iva che per imposte dirette di per contributi previdenziali i versamenti che tutto questo anzi sono un meccanismo che porta il contribuente a essere più avveduto e a correre meno rischi
Però da questo a dire che l'abbiamo fatto una lotta all'evasione tale per cui ed ha avuto questo gettito ce ne corre
Allora
A questo punto
Vediamo
Come utilizzare questo maggior gettito
Vediamo quali politiche fiscali può esser fatte nei prossimi mesi o nei prossimi anni
Per ridurre risone fiscale OP distribuendo la oppure Ventura tout-court
Bene
Quindi a parlare dell'IRAP di questo buco di giovedì nove o forse quattordici mila miliardi
Non ci va bene cura sono nove mila o per dodici mila miliardi che c'è stato riguardo all'Iraq
E
Prima ancora forse in via generale
Vediamo porci il problema
Dei tempi dei modi con cui il governo stacco quando queste politiche di riduzione del prelievo
Per esempio ha fatto una scelta come quella di dare subito di tentare nella la prima opzioni di parlava Messori di dare critici tu vi è un po'di competitività fiscale alle nostre impresa e per due anni
A posto in essere dei provvedimenti
E che hanno obiettivamente
E dato una grossa spinta alle intese nella competizione con le altre imprese degli altri paesi
Dico una prima spinta è venuta dal fatto Pucci inconsapevole non voluto private da un errore di avere ridotto gettito IRAP vedi disciplina Migliaccio
è una spinta forse inconsapevole ma di fatto è andato verso il settore
E poi ci sono stati molti altri interventi non dimentichiamo fatti gli interventi che hanno portato a ridurre la tassazione delle plusvalenze da ristrutturazione la conferimenti da scorpori a del sette per cento
Quindi
Su quali provvedimenti che hanno portato a ridurre la stazione delle banche attutisce cinquanta sugli utili per cinque anni
Se e quando le banche hanno ristrutturato dei provvedimenti che hanno portato a tassare in via provvisoria ora non c'è più questo preoccupi più ancora questo pigmento è scaduto is the cessioni Inter Company contrasto nel dieci per cento sugli utili
Provvedimenti ulteriori come per esempio quello del Patto di Natale cioè aggiungere alla ditta una
Detassazione degli utili reinvestiti
Visco non vuole che glielo dica ma è una Tremonti decise di fatto no
Ecco per esempio
Fermiamoci un attimo su questo provvedimento ma è proprio necessario prendono il provvedimento
Dovrà essere realizzato
Voi sapete che negano una delle cose di portarci stellati scale vigente è ha vinto tutto la ditta la vita è una Dual income tax che a questo opera in questo modo
è una delle poche strumenti che era l'imprenditore e che credo che sia poco convinti che non sul Paese dei d'Europa allo stemma del genere con cui ripetute auto riduce lire perché
Intanto le sue scelte il che fa di investimento ritiene che la vita il suo capitale fare investimenti
Aumentando il pallonetto
Automaticamente sa chi pagherà una minore IRPEG è veramente una delle cose più interessanti e poi il tutto dell'intelligenza dei nostri economisti ignote non scuola Bologna detterà Jennings nostri colli
Bene quindi abbiamo una ditte un provvedimento di tipo permanente
Non temporaneo
Che in continuazione gradualmente sta questo incentivo all'imprenditore agli investimenti
Ma che senso ha arriva OUA aver forzato la ditte e operando sempre sulla tutt'
Avete previsto un meccanismo ulteriore di incentivo temporaneo agli investimenti quando la stessa ditta a questo ruolo
Cioè io proprio non ho capito che cosa è successo quando si è deciso questo provvedimento e mi rendo conto che credo che Visco abbia corso torto Paolo accettata questa impostazione perché qualunque tecnico ci dice
Che in momenti in cui
C'è una crisi economica c'è un problema di sviluppo e di crescita
è sufficiente un intervento conclude la dette per superare o per aiutare concorre a superarlo ma aggiungere a un meccanismo un altro meccanismo analogo è una forzatura che a mio avviso
A mio avviso
Si pone su una certa mancanza di saggezza politica e sull'incapacità del Parlamento a gestire queste cose
Seconda questione che volevo porre i temi generali
Il governo ha fatto la scelta
Nel momento in cui c'era
Cioè tuttora
Per problemi di competitività
Di sviluppo e di crescita
E di intervenire soltanto a favore della produzione
Per due anni coi provvedimenti Livio appena elencato il governo
A penso distribuito ed erogato al sistema produttivo penso intorno ai diciassette metri otto mila miliardi
Perché se aggiungiamo in dieci mila miliardi a Linate gli effetti del degli interventi quelle disposizioni che vi ho appena elencato
Io meglio siano passati sicuramente tra i quindici sedici mila diciotto mila miliardi secondo se l'Iraq quattordici e dieci insomma però fa tassati e una e le risorse colto nei contorni da un a un punto
E lo si è fatto correttamente a mio avviso perché si voleva dare competitività alle imprese estivo Riva concorrere allo sviluppo e quindi mi pare che sia ineccepibile ha tolto punto di vista tra l'altro c'era quest'esigenza ricordate nel novantasette e di entrando nell'Euro importa nostra impresa in una situazione di competizione rispetto agli altri
Mi domando ma perché non si è pensato di fare una manovra combinata fare un mix abbiamo il problema allora come da tuttora di una recessione strisciante una di meno ma allora strisciante avevamo la domanda interna che proprio era quasi lambiva avevamo i consumi che lo si muovevano
Ma per che ecco mi domando volendo mandarlo perché Nuto ancora risposte non si è pensato di combinare con intervento appunto la produzione anche interventi
A favore i consumi e di Amanda interne perché non si è pensato ridurre le aliquote dell'IRPEF via strutturale già dal novantasette
Visto che c'erano della diciotto mila miliardi ci andavano
Quattordici alle imprese quattro mila le famiglie
Sono non sono battute io mi sono chiesto come mai
Dico ragionando in termini economici nome economista la vicenda dopo anni di buonsenso non si è pensato di fare manovra concentrica siffatta la città di due tempi
Cioè perché affetto e novantotto e novantanove si è operato a favore delle imprese ora finanziaria per il due mila gioverà a favore delle famiglie
Aspettiamo speriamo che ora combinando l'intervento sulle famiglie con quello già fatto sulle imprese avremo buoni risultati devo dire però che forse abbiamo perso un po'di tempo
Ora abbiamo un'IRAP
Che è l'imposta classica che colpisce la produzione imposto importante sono cinquanta sessanta mila miliardi di gettito imposta che da che grosso rilievo ed è un'imposta che insieme alla vite veramente devo dire de crea fonti di finanziamento autonoma per le spese sanitarie spese regionali quindi finanzia la sanità ha fatto recuperare manualità che mancava sistema fiscale
Ha semplificato i tributi La sette tributi quelle vecchio problematiche riguardavano le complicazioni
Bene
Devo dire che da un punto di vista generale con gli interventi specifici a favore delle imprese
Con la incluso nell'IRAP e della ditta ormai da molte era fiscale sulle imprese che obiettivamente non è certo ai livelli di tassazione come quelli irlandesi e lussemburghesi portoghesi forse Gran Bretagna ormai sta ai livelli dei Paesi di più vicini come la Francia la Germania anzi addirittura per certi aspetti sbagliamo a mezzogiorno anche con un pressione anche più bassa specifica
Quindi non vi diamo lamentarci costo momento le imprese sono state abbastanza liberate da questo gioco fiscale non possono lamentarsi
Quindi il problema vale il problema è quello di vedere cosa fare non è e come recuperare
Come evitare che per i prossimi anni prossimi esercizi si propongono problemi di mancanza di gettito l'azione all'Iran
Primo considerazione
Negli anni passati
Questi dieci mila miliardi metti mancano del gettito IRAP torta di coperti
Con il frutto
Del
Politiche antievasione questo mi pare che sia la posizione ufficiale del governo beh questa è una cosa però che un po'potrebbe dare fastidio al cittadino o alle famiglie perché significa attribuire alle imprese e accetto impresa all'interno del comparto mirate
Un gettito che è stato raccolto invece con provvedimenti generali che riguardano tutti i contribuenti propalazione il che è una politica redistributiva ma obiettivamente potrebbe anche essere contestati del contestato e da questo punto
Quindi è stato provvidenziale per le casse dello Stato aver trovato quei dieci mila miliardi che hanno coperto però dal punto di vista diciamo della della della coerenza mi sembra molto casuale molto erratico quello che è successo
Secondo punto
Questo però non significa che l'erario diritta opposta riappropriarsi a posteriori del maggior gettito così casualmente
A allocato
Qui si finanziando l'aliquota a carico di quindici sono avvantaggiati
Perché forse anche teoricamente proponibile ma concretamente proprio non ha senso pensare a posteriori di andare a individuare nell'ambito di categorie soggette all'Iraq quelle che hanno pagato di meno il poi ad personam fargli pagare di più a posteriori non ha senso
Non ha senso perché il purtroppo lira per un'imposta in cui i vantaggi e gli svantaggi sono distribuiti in modo molto erratico non possiamo in varie categorie specifiche e che hanno avuti più vantaggi rispetto ad altri anche di meno possiamo ingaggi media
Fare ragionamenti ce lo vide che le grandi imprese in questo dico tutti mi fa anche l'apporto alla Commissione Biasco Candy pensando forse più vantaggi ispettore piccole pareti di cui non hanno avuto vantaggi di nove mila miliardi la console Biasco a determinato il mille cinque Dante alle piccole imprese e in sette mila cinque o le grandi imprese però poi da grandi imprese non quelli che hanno pagato più imposte e alterando i vantaggi andare a a pensare in per individuare gli avvantaggiate per poi passarle a posteriori veramente al senza questo però non significa che dobbiamo abbandonare una riflessione in ordine a come riaggiustare Ligat dobbiamo però vedevo in un'ottica non di gettito soltanto ma in un'ottica di l'istituzione in un'ottica cioè di rendere questa idea perché in fondo e due anni che viene viene applicata un po'più coerente con i principi che il piccolo omicidi questa è un'imposta produrre tutto economico
E così come scritta pur se non è tutto talmente cerchiamo di renderà più vicina a quello che lo schema teorico
Se poi da questo verrà una maggiore gettito vai sul rigetto sarà ben accetto mando essa è questo l'obiettivo l'obiettivo continuare
Di della lira perché Secchia dati chi ha colpito e distribuite all'interno prenderà più equa ora mi pare che sia il CNEL quanto bisogna Biasco quanto il parlamento ci hanno indicato due i punti deboli dell'IRAP
Il primo il fatto che
Nonostante fosse annunciato dalla commissione Gallo come l'imposta che avrebbe eluso il cuneo fiscale il costo del lavoro di fatto nuova aggravato come dice la Confindustria ma sicuramente non hai rotto il cuneo fiscale cioè è rimasto secondo me la stessa chi pozione precedente alla che sono i delicati cioè il costo un lavoro non è stato ridotto ma neanche fosse stato aumentato
E l'altra questione è che effettivamente si può dire in termini generali
Che c'è un certo squilibrio fra le piccole imprese e le grandi imprese per quanto italiani ecco da questo punto di vista io credo che viene a sottoporre al ministro al governo certe proposte
Portate a
A farsi che per esempio il costo del lavoro sia effettivamente ridotto prive abbia questa funzione cioè tra una carbon tax è stata un'idea geniale secondo me del del governo D'Alema che però riguarda i prodotti della benzina non invada il costo del lavoro ma che soltanto indirettamente alleva il costo del lavoro evocativa perché sulla produzione che ha come componente la base imponibile il costo del lavoro forse bene operare
Meglio e di più sull'Iran
Ora in questa ottica le proposte che ha fatto il Cnel le che fanno tutti i parchi Esperti i dedurre dalla base imponibile dell'IRAP e costo del lavoro i contributi previdenziali
O quanto meno la quota di TFR che va ai fondi pensioni credo che sia una proposta che il governo chi deve deve accettare utili comunque valutare dare le risposte sarebbe un grosso vantaggio per chi sigarette applique utilizzare un'imposta classica sul costo del lavoro proprio per ridurre il costo del lavoro
E in questa ottica forse anche questo una cosa qualche dico con una certa Concetta
Diciamo prudenza forse Sebenico se confermato che le piccole imprese hanno avuto un danno avuto meno vantaggi
Una distributore dalle grandi alle piccole forse potrebbe essere fatto creando un meccanismo di progressività
Molto molto rozza per esempio con la ricotta più bassa fino a duecento mila miliardi di base imponibile e più alta criticando in prese oltre duecento mila miliardi può essere una soluzione potrebbe essere proposto e soprattutto dobbiamo riflettere su fare entrare gli ammortamenti nella base imponibile dell'IRAP perché un'imposta come l'India sul valore aggiunto economico dovrebbe essere teoricamente
Non al netto degli ammortamenti come ora è ma al lordo degli ammortamenti
Fare entrare gli ammortamenti significherebbe anche qui dare una mano alle piccole imperiese
Perché gli ammortamenti sono più che altro le grandi imprese quindi Federlegno discriminazione ci crede creare imposta ancora più neutrale esisterebbe anche agevolare il costo del lavoro
Vedete cioè da da da da da da ragionare su questa imposta ecceda fari scusi redistributivi sempre che il Parlamento il Governo si è risposto per accettare
E il
Non mi soffermo sulle gli interventi a favore delle famiglia
Lasciamo che sia il governo poi a a proporli nella finanziaria vorrei dire questo la mia impressione è che siano tutti condivisibili
L'aliquota al vinse tangenti sei sperando che sia poi portata al venticinque
è interessante perché riguarda quei scaglioni fa il quindici trenta milioni in cui tutti quanti si collocano
E quello più numeroso Buscaglione quindi è veramente molto utile
Il fatto poi di evitare le tentazioni per
I
I soggetti a reddito minimo questo mi pare che sia dovuto e per i figli a carico che siamo a livelli molto bassi
E credo che anche per quanto riguarda gli anziani
La un'opposizione del governo che tende più a portare il problema sui servizi di supporto piuttosto che sulla detrazioni parte superata proponendo una detrazione parametrata all'età e al reddito
Voglio dire tutto questo va bene va bene anche il sistema diciamo di incentivi sta costruendo per le costruzioni che hanno manodopera che hanno lavoro nero e quindi è bene operare a alleviando rilanciando l'impresa di costruzioni
Ebbene anche forse ridurre imposta di registro sugli Mork sul sulle compravendite immobiliari tutto questo è un settore in cui già i francesi hanno operato questa estate con norme già in vigore dal settembre novantanove
è giusto otto ma che ci si muova in questo senso quello che mi vorrei sottolineare qui chiudono
è che
Questi interventisti danno l'impressione interventi a pioggia un po'estemporanei in cui si dà qualche cosa a qualcuno trecento miliardi di qua cento miliardi di lana
Per la per la per la prima casa ciò menta detrazione ed è giusto che sia così i trecento oggetti di trecento mila lire e così via
Ma forse turno discusso iniziale fino a pensare al direttore
Fa pensare
A porsi il problema di come tassare famiglia sul serio
Guardando la base imponibile non tanto alle tentazioni ad aliquote per esempio il problema se la famiglia va tassata nel suo insieme o come dire adesso distintamente marito e moglie precarietà proposto piatti paesi sono posti
Se il fatto che la famiglia poi perché famiglia dà luogo a economie di scala problema chi fiscalmente di avere una quando ha visto una un riflesso e quindi questi problemi vanno affrontati vanno affrontati proprio nell'ottica di porre rimedio alla crisi la progressività a chi si trovi con prezzi vita l'ultimo punto dolente quello che l'efficienza di soli finanziaria non ne parlo sapete cosa cosa ne penso io mi so capito chi sono favorevole all'agenzia perché l'ho proposta da anni fa
Ma sapete anche che l'agenzia sta pensando di governo che oggetto i lupi dimentico che nativi mi sembra anche se il sindacato l'accettata volentieri
Che non abbia un grande Rossi risultati perché una mega trasformazione dei dipartimenti in agenzia non vedo nulla di nuovo in questo io penso più che altro invece a un'agenzia per l'accertamento che ha svolga una funzione di lotta all'evasione pregnante che quello è sì importante
A partire
E far partire l'accertamento perché tutti i Paesi anglosassoni che hanno fatto le agenzie il quale così in gran Bretagna in America non hanno mai fatte trasformando un ministero in Agenzia in quattro cinque sia
Ma estrapolando dal Ministero delle funzioni da rendere più efficienti e attribuendo ad agenzie ho finito grazie
Diamo la parola razza Giampaolo Patta segretario nazionale della CGIL segretario Giorgio Benvenuto presidente della commissione Finanze della Camera
L'Italia è tra i Paesi industriali più avanzati quello che presenta la realtà economica e sociale più contraddittoria
è la sesta o settima potenza industriale
Ma nella graduatoria basata sull'indice di sviluppo umano
L'Italia occupa il diciannovesimo posto
Relativamente agli altri Paesi europei l'Italia è
Quartultima per spesa sociale in percentuale sul PIL
Penultima nella spesa sanitaria
Ultima nella speso a favore dei disoccupati
Penultima per l'occupazione femminile
Per ultima nella spesa per la famiglia i figli
Ultima nella spesa per l'abitazione
Ultima nella spesa contro l'esclusione sociale
Terzo ultima per percentuale di diplomati sulla popolazione tra i venticinque e cinquantanove anni di età
Invece siamo primi per l'economia sommersa e per il peso del lavoro autonomo
Mentre il mondo industrializzato è attraversato dai imponenti concentrazioni da lei prese in Italia fra il mille novecentottanta nel mille novecentonovantasei
L'occupazione nell'industria con oltre cinquecento addetti si è dimezzata
La dimensione media delle imprese italiane e nettamente inferiore con circa quattro addetti rispetto a sei degli altri Paesi europei
Inoltre l'occupazione nelle imprese industriali con almeno duecentocinquanta addetti
è pari alla metà di quella delle stesse aziende europee
Sì privatizzando i grandi gruppi pubblici senza un orientamento di politica industriale
Peraltro le imprese pubbliche vengono dismesse sottocosto
Come dimostrano i più rapidi guadagni di Borsa di coloro che li acquistano le azioni mentre lo Stato si accolla ioni della loro ristrutturazione
Scaricando né una parte cospicua sull'INPS
E quindi sui pensionati e sui lavoratori attraverso massicci prepensionamenti di personale giovane e con pensioni relativamente elevate
Nonostante questi pesanti limiti strutturali le imprese italiane esportano più di quelle di altri Paesi e realizzano alti profitti nella media del novantasei novantasette l'attivo commerciale dell'Italia è stato pari a quasi il cinquanta per cento del totale di tutti i Paesi comunitari
Per esercizio novantasette si è chiuso per le riprese osservate da Mediobanca con il più elevato utile del decennio
Quattordici mila seicento miliardi
Ulteriormente aumentati del cinquantatré per cento nel novantotto
Mentre nel novantotto gli investimenti sono ha valore costanti del diciotto per cento inferiori a quelli raggiunti nell'ottantanove cioè dieci anni fa
è cresciuta la quota di produzione rivolta alle esportazioni ed è caduta quella verso la domanda interna
L'Istat conferma l'analisi di Mediobanca
Nel novantotto secondo l'ISTUD Istituto di statistica
L'impresa di medio-grandi dimensioni hanno registrato una crescita del tre virgola uno del fatturato del tre virgola cinque del valore aggiunto però sono vicini allo zero virgola qualcosa per quanto riguarda gli investimenti e l'occupazione
Mentre il costo del lavoro è diminuito dell'uno virgola quattro per cento soprattutto a causa dell'introduzione dell'IRAP
Le imprese italiane hanno beneficiato per accrescere i loro margini di competitività
Nelle esportazioni della valutazione del novantadue novantatré
Per la caduta dei prezzi delle materie prime e della riduzione del costo del lavoro fattori che è come vediamo stanno esaurendo i loro ferie prefetti in un quadro di riduzione degli scambi mondiali
Il padronato italiano non si propone una politica di espansione dei consumi interni
Punta a mantenere le stesse alte quote di esportazione e non potendo svalutare la moneta si propone di ridurre l'occupazione è svalutare lo stato sociale e le retribuzioni
Può essere una prospettiva accettabile vista la già grave situazione su questi terreni
La situazione occupazionale è tra le più gravi d'Europa
Il tasso di disoccupazione il tasso di occupazione scusate è uno dei più bassi d'Europa
è stato nel novantasette del quarantacinque per cento compreso il lavoro irregolare
Il tasso di occupazione regolare che mi sembra più interessante
Compresi i militari di leva è stato nel novantasette del trentotto virgola otto per cento
Il numero di occupati non regolari aumenta del sei virgola due per cento tra il novantadue novantasette raggiungendo il bel numero di tre milioni duecentottantadue mila unità
Nello stesso periodo la componente regolare questo è il dato più significativo di questi otto anni nove anni la componente regolare è diminuita di circa un milione di unità passando da diciannove milioni ottocento mila unità a diciotto milioni ottocentoventi mila unità
Dal novantadue al novantasette
Ad assorbire gran parte del lavoro irregolare non sono i settori esposti alla competizione internazionale
Ma sono i settori dei servizi oltre ai settori dell'edilizia e dell'agricoltura
La diffusione del lavoro atipico non è servita a ridurre il lavoro in nero o farlo emergere mai inciso sulla precarizzazione del lavoro regolare
Il debito pubblico si è ridotto ma permane su cifre considerevoli e gli oneri per interessi permangono a livelli cospicui nonostante l'attivo al netto degli interessi sia molto significativo
L'aggiustamento dal lato delle spese diverso dagli interessi si è concentrato sugli investimenti pubblici che sono diminuiti sul contenimento del costo del personale e sulla riforma della previdenza
Quest'ultima ha cancellato quasi un terzo del valore ricondotto all'attualità degli impegni futuri dispensa
Questa stretta si è fatta sentire con un rallentamento dello sviluppo
Infatti l'aumento annuo del prodotto interno lordo è passato dal tre per cento circa in media negli anni ottanta all'uno virgola tre per cento degli anni novanta
Il risanamento fin qui realizzato non è stato ottenuto col contributo equilibrato di tutti i ceti sociali
Infatti abbiamo avuto dal novantadue al novantasette un enorme aumento delle imposte indirette tre volte e mezzo l'inflazione dello stesso periodo
Che sono diventate la fonte principale delle entrate dello Stato
Superando le imposte dirette
E c'è stato un aumento dell'Irpef pagata da lavoratori dipendenti che ha avuto una dinamica doppia di quella dell'inflazione dello stesso periodo
I redditi dei lavoratori dipendenti hanno ridotto nello stesso periodo la loro incidenza sul prodotto interno lordo di cinque punti pari a oltre cento mila miliardi
All'anno non recuperando neanche l'inflazione perdendo infatti rispetto a queste a tre virgola tre punti percentuali
Mentre i redditi da lavoro autonomo e da impresa hanno avuto una dinamica quasi doppia di quella delle retribuzioni lorde dei lavoratori dipendenti
I quali con l'attuale meccanismo di rivalutazione delle retribuzioni e delle pensioni
Legate all'inflazione non al PIL nominale
Un aumento del prodotto interno lordo produrrebbe già di per sé una riduzione del costo del lavoro e del costo dello stato sociale
Il patronato preferisce l'altra strada della compressione della domanda interna per una politica tutta tesa alle esportazioni
Questi andamenti ingiusti e la crisi del sistema contrattuale sì evidenzieranno ulteriormente con l'applicazione del Patto di Natale
Il governo ha già indicato fino ad oggi senza contestazioni da parte sindacale
L'uno virgola due per cento a quale tasso d'inflazione programmato per il due mila
Decidendo così anche formalmente la riduzione dei salari dei lavoratori
Visto che l'inflazione effettiva potrà essere superiore all'uno virgola cinque per cento
Queste caratteristiche generali della produzione e del lavoro sono alla base anche dell'incapacità dello Stato di dare risposte agli altri grandi problemi italiani
Più sostegno ai giovani ai disoccupati ai poveri
In settecento settantotto mila famiglie non è presente neanche un occupato
All'interno di queste famiglie vivono due milioni e mezzo di persone
L'incidenza dei giovani con meno di trent'anni tra le persone in cerca di occupazione
Nel novantasette è risultata pari al sessanta per cento
A differenza dei Paesi del Nord Europa
Dove lo Stato svolge un importante ruolo di sostegno ai giovani
In Italia e la famiglia a provvedere all'istruzione a sostenere i figli nei periodi di disoccupazione a garantire spesso sostegno alle giovani coppie nella costruzione della propria autonomia
Infatti l'età media al primo matrimonio per i maschi di trent'anni
Del ventisette di ventisette virgola cinque per le donne
I sistemi di protezione sociale che costituiscono un pilastro essenziale del modello sociale europeo
Devono rimanere al centro del processo di integrazione europea
Essi sono oggi chiamati a raccogliere la sfida di notevole portata
Tra cui il fenomeno demografico dell'invecchiamento
Il cambiamento dei modelli familiari la disoccupazione di massa
L'unione europea deve garantire un adeguato livello di convergenza nel progresso
Occorrerebbe stabilire a livello europeo linee-guida in materia di convergenza sociale
Con un sistema di controllo in cui le parti sociali siano coinvolte
Sistema sociale europeo che deve garantire alcuni diritti minimi
Servizi adeguati di cura per le persone non autosufficienti e strutture di accoglienza per l'infanzia la garanzia per i lavoratori occupati in situazioni di lavoro atti Piquet ai regimi legali e integrativi di previdenza sociale e devono avere uguali diritti e obblighi contributivi assicurare una copertura sanitaria universale garanzia di una indennità di disoccupazione e di una pensione minima
Che tenga conto del reddito medio pro capite dei lavoratori a tempo pieno in ciascuno stato membro la priorità assoluta rimane la sostenibilità a lungo termine dei sistemi pensionistici pubblici
Fondati sulla solidarietà tra le generazioni
Che garantiscono la coesione sociale reagiscono meglio alle gravi crisi interne e internazionali e ai periodi di acuta inflazione e dunque finanziati secondo la tecnica della ripartizione
Lo sviluppo delle pensioni integrative non devono indebolire i sistemi obbligatori
E in nessun caso possono essere considerati un'alternativa a questi o metterli in discussione
Sulla previdenza
Il bilancio consuntivo dell'INPS nel novantotto
Per la prima volta dopo molti anni presenta un disavanzo di esercizio sceso di quasi cinque mila miliardi con un miglioramento di quasi quindici mila miliardi rispetto al novantasette
Si nota un miglioramento siano i contributi che aumentano sia nella spesa pensionistica che un pochino diminuisce
Oggi i novantatré novantaquattro per cento della spesa pensionistica dell'INPS
è coperto dalle entrate contributive nel novantotto sono stati persi sedici mila miliardi di contributi evasi
Circa il dieci per cento della contribuzione
L'INPS vanta crediti per trenta mila miliardi
I costi di gestione dell'INPS sono intorno al due per cento
Mentre quelli dei fondi complementari inglesi sono mediamente del venticinque per cento
I rendimenti dei fondi integrativi si aggirano intorno al tre per cento e alcuni prevedono un calo
In sostanza i conti sono migliori delle previsioni poste alla base della riforma Dini del mille novecentonovantacinque
Occorre mantenere ferma la data del due mila e uno
Per la verifica dell'andamento della spesa previdenziale
Sia per un dovuto rispetto degli accordi sottoscritti senza il quale ne viene minata la credibilità di fondo sia per il loro arrivo a regime
Una ristrutturazione della spesa sociale
Soprattutto verso i giovani i disoccupati non può che avvenire nell'ambito di una politica di riallineamento della stessa a quella dei maggiori Paesi europei
Certamente il sistema contributivo nel due mila uno andrà corretto
Però aumentarle rendimenti che risultano essere bassi anche a confronto con le altre rendite
Per garantire un rendimento minimo per ogni anno di contribuzione e mantenere un rapporto tra il valore delle pensioni è quello delle retribuzioni medie su quali distorsioni occorre intervenire subito allora
Occorre tendere verso una percentuale minima del PIL
Da destinare alle spese per la protezione sociale
Orientandosi progressivamente come deciso nel Congo Lost congresso dell'accesso
Sulla media dei tre Paesi
Che hanno la percentuale più elevata
L'Italia dovrebbe aumentarla di tre punti percentuali
Ampliamento della base contributiva con l'aumento dell'occupazione e la lotta al lavoro nero anche attraverso un coordinamento
Tra gli ispettori dell'INPS il ministero del lavoro Linari l'arma dei carabinieri gli enti locali incrociando le varie banche dati
Occorre contenere l'estensione del lavoro atipico e precario si pone la questione dell'utilità di continuare incentivare forme di lavoro che talvolta nascondono rapporti di lavoro subordinato
Peraltro i lavoratori parasubordinati potranno sperare di raggiungere una pensione dice il presidente dell'INPS di meno di diciotto milioni all'anno solamente alla condizione di aver lavorato trentacinque anni e fino a sessantacinque anni di età
Omogeneizzare il trattamento contributivo per ridurre gli attuali sperequazioni tra le aliquote che creano distorsioni sul mercato del lavoro
Versare all'INPS una parte dei proventi delle privatizzazioni per correggere la deriva dei fondi speciali
Intervento calmi l'attivo sulle pensioni più elevate in Europa l'Italia risulta avere la maggiore sperequazione tra il minimo e il massimo del trattamento pensionistico grazie
La parola Giorgio Benvenuto
Dopo oltre alla sua relazione programma
Io mi limito a un intervento sugli aspetti di politica finanziaria e di politica fiscale le inserisco in quel quadro
In quello scenario che ha delineato Messori e che vorrei richiamare all'attenzione di tutti noi perché ci permette di valutare quanto è avvenuto ma ci permette anche di dare
Una ragione alle scelte di politica economica che dovranno essere fatte e anche a vedere di definire l'agenda perché io condivido molto questa posizione che è stata assunta dalle organizzazioni sindacali quando hanno chiesto che l'agenda della discussione riferita la politica di concertazione
Non fosse come spesso è avvenuto in passato un'agenda dettata da alcune componenti sociali ed economiche del nostro Paese in passato abbiamo avuto il problema di dare delle priorità
Oggi sarebbe un errore se questa agenda avesse come primo punto i problemi della previdenza e i problemi della flessibilità lo scenario è uno scenario in miglioramento lo ricordava Messori questo miglioramento dovrebbe collocare secondo le previsioni
E secondo previsioni diciamo che sono anche di soggetti non interessati il nostro Paese su un tasso di crescita il prossimo anno
Attorno al tre per cento il due virgola otto ricordava di recente l'Economist sappiamo che questo tasso di crescita anche se non ci mette nelle posizioni di testa rispetto agli altri Paesi europei è un tasso importante perché oltre il due per cento di crescita i problemi della occupazione possono trovare una loro soluzione possono trovare un ambiente positivo
In questa ripresa che c'è che si è configurata né si configura nel secondo semestre di quest'anno
E che essi preciserà il prossimo anno io penso che non sia solo il frutto del caso ma è il frutto anche della politica economica che è stata fatta prima da proprio dire ora da D'Alema
è il frutto anche di scelte di politica economica e anche il risultato di una politica di concertazione
Il problema che abbiamo e di fare in modo che questo tasso di crescita che questa ripresa debole flebile con alcuni punti di fragilità come è stato ricordato posso avere una maggiore consistenza posta a a vere e una possibilità di reggere nel tempo
E allora io sono convinto che da questo punto di vista è fondamentale definire un'agenda che non abbia al primo punto i problemi della previdenza e della flessibilità e che ci debbano essere delle risposte e degli interventi coerenti su due aspetti li enuncio con molta rapidità il primo è quello sulle politiche di carattere finanziario
Si impone con urgenza una riflessione sulle privatizzazioni
Su come sono avvenute sino ad oggi perché hanno spesso risposto a una esigenza di cassa
E quindi a fare una riflessione sulla politica delle privatizzazioni e una riflessione su quelle che debbono ancora avvenire
è una riflessione anche su un grave carenza che c'è nel nostro Paese che noi dobbiamo colmare con rapidità e la grave carenza qual è che in questo mutamento profondo che avvenuto nel settore finanziario in questa geografia che profondamente cambiata e nella quale sono anche cambiati e si stanno cambiando i disloca Ando in maniera diversa i poteri noi ci troviamo di fronte alla mancanza di investitori di carattere istituzionale cioè noi abbiamo avuto un aumento fortissimo della patrimonializzazione della Borsa che ha portato la Borsa italiana a recuperare molto sul terreno europeo ma tutto questo è avvenuto quello che è avvenuto all'interno della borsa anche se sono state definite delle nuove regole e avvenuto con due assenze
La prima che non abbiamo completato la riforma del diritto societario e quindi il problema di una trasformazione profonda del diritto societario
E di una risposta per quanto riguarda le piccole e le medie aziende quindi una borsa non asfittica così come oggi e quindi la possibilità di un accesso a una remunerazione che oggi c'è dal punto di vista finanziario molto nuova e molto diversa e dall'altra che i fondi di previdenza integrativa non non sono decollati
E non sono decollati perché anche lo sforzo che è stato fatto importante non gli dà una posizione un ruolo importante un ruolo importante da giocare nel processo
Di privatizzazione un ruolo importante in questa modifica profonda degli assetti di carattere finanziario ecco perché nell'agenda ci deve essere questo discorso dei fondi di previdenza che diventa un prius rispetto a una democrazia maggiore o un pluralismo dell'economia quindi non una specie di artificio o di meccanismo per vedere di compensare previdenza pubblica previdenza privata
E ecco perché qui io penso che le organizzazioni sindacali hanno molte ragioni da far valere perché quando si affronta il problema del Tfr e di un utilizzo del Tfr
Non in busta paga ma dell'utilizzo del TFR in una visione diversa beh noi CIPE di vediamo non solo che non c'è flessibilità ma vediamo che anche persone che dovrebbero essere molto aperte penso affresco che viene dall'America vediamo che rispetto al TFR
La gestione e l'utilizzo la valutazione la posizione è una gestione non dico conservatrice ma primitiva perché non sa ci si rende conto di quale importanza può avere e di come l'utilizzo del Tfr rappresenta un elemento di dinamismo e un elemento di pluralismo ed un elemento fondamentale della economia quindi problema del dire completamento della riforma fatta per le società quotate in borsa anche con la trasformazione del diritto societario
Una discussione su questa legge che si sta facendo sopra le privatizzazioni una accelerazione per quanto riguarda l'utilizzo del Trattamento di fine rapporto e il potenziamento dei fondi pensione di modo che anche noi
Non siamo come dire qui veramente la Cenerentola rispetto a quello che avviene nelle altre realtà e negli altri Paesi europei
Sulle questioni di politica fiscale rispetto alle sollecitazioni che sono venute anche al dibattito che è stato introdotto anche qui in maniera molto schematica e molto stringata
Noi ci troviamo in una logica per cui il comportamento che si è tenuto sulle politiche fiscali che è stata una politica dei due tempi perché è il primo aspetto è stato quello di attenuare fortemente la pressione fiscale sulle imprese
è il risultato del trattato di Maastricht perché come sappiamo nel trattato di Maastricht c'è la concorrenza dal punto di vista
Fiscali e i tentativi che sono stati fatti per superare questa concorrenza dal punto di vista fiscale
Finora non hanno portato a dei risultati importanti perché esiste una divisione desiste una divisione profonda
Sulla politica fiscale sulla necessità di una armonizzazione di un coordinamento come sappiamo della stessa sinistra cioè ha perso la posizione di la Fontaine ha vinto fino a questo momento la posizione di Blair
E quindi noi dovendo agire al di là che l'obiettivo è quello che ha tentato di perseguire Monti o a quello che viene portato avanti anche dal nostro governo quello che il tentativo di arrivare a delle forme di armonizzazione oggi noi ci troviamo in una fase di competizione fiscale
E in una fase di competizione fiscale
Nella quale noi non abbiamo avuto più lo strumento con la moneta unica di correggere quegli squilibri che avvenivano
Nella competizione fiscale attraverso la svalutazione della moneta quindi la politica di intervento a favore delle imprese di una riduzione della pressione fiscale sul sistema delle imprese
E non è una scelta ideologica è una scelta necessaria perché dovevamo fare i conti con questa realtà
E qui dobbiamo ricordare questo lo dobbiamo ricordare perché da questo punto di vista c'è una grande amnesia o c'è una grande sottovalutazione che gli interventi fiscali lo ricordava anche
Poco fa Franco Gallo gli interventi fiscali al nazista sul sistema delle imprese
Sono stati degli interventi fiscali sostanziosi io sono pronto ad accettare ogni sfida per poter dire che oggi il nostro sistema fiscale
Sul sistema delle imprese ci sono delle statistiche non voglio annoiare ma non delle statistiche complessive anche delle statistiche per singole partite
Sono praticamente in linea cioè è stato fatto tantissimo tantissimo moltissimo oggi dal punto di vista fiscale la pressione sulle imprese non solo sulle grandi imprese
è una pressione che è fortemente diminuita e non è nemmeno più disorganica come eravamo stati costretti a ad a vere fino al mille novecentonovantadue quando nella ad nella fase del governo Amato in dovemmo accettare per rimettere ordine nei conti come vi ricordate tutte quelle forme di tassazione
Che erano non erano strutturali ma tutte quelle forme di tassazione che avevano portato il peso della pressione fiscale sulle imprese a un livello che le metteva obiettivamente in condizioni di non competere
Ho voluto ricordare questo perché la Scelta e Iran necessaria ci troviamo in una fase di competitività abbiamo questi oggettivi limiti ma ha voluto ricordare perché andare oltre mi sembra che non sia il caso perché siamo già ad un livello di pressione fiscale che ci permette tranquillamente
Di poterci confrontare con gli altri anzi in una fase nella quale le attuazioni
Delle diverse misure che sono state adottate e che come sempre
Vanno a regime con lentezza e con fatica ci troviamo in una fase dove anche e possibile per un investitore
Straniero a vere come dire delle opportunità
E avere degli interessi a investire nel nostro Paese io l'ho voluto ricordare sempre per la famosa agenda perché questo non giustifica e non giustifica il fatto di dover andare oltre in questa direzione si tratta di consolidarlo di averlo stabilito e si tratta di fare anche delle riflessioni sulla politica fiscale
Che ci facciano capire che sono altri i settori sui quali occorre intervenire
E allora anche qui voglio ricordare alcuni elementi
Lei entrate fiscali stanno andando molto bene
Molto bene e poi noi avremo ancora ulteriori sorprese positive a novembre ecco io mi sento di poter dire anche sulla base di una conoscenza di lavoro che ho fatto all'interno del ministero delle finanze
Vanno bene e le entrate è la prima volta nel nostro Paese che dal punto di vista delle entrate e noi ci troviamo in una fase nella quale non dobbiamo fare i conti con una caduta di quelle che erano le entrate fiscali diamo a memoria del passato
Perché
Non abbiamo ancora i dati i dati precisi io però non mi sento di di dire e che questi queste maggiori entrate siano il risultato
Di
Fortuna
Ho possiedono risultato di di questi uniche non facciano parte di una posizione organica
Vedo i limiti e poi ne parlerò però ci tengo a sottolineare anche perché questo è stata una bandiera che la sinistra e il sindacato ha sempre alzato quello dell'azione di contrasto alla elusione fiscale e alla passione fiscale io mi sento di dire che il lavoro che è stato fatto
Dal novantasette
Con le deleghe e con l'attuazione delle riforme è il lavoro che è stato fatto con contraddizioni
Molto spesso con una non capacità di comunicazione è un lavoro che ha portato ad avere dei risultati nella lotta all'evasione fiscale
Non c'è stato un atteggiamento spontaneo a pagare le tasse se posso dire scusate il bisticcio delle parole c'è stato un atteggiamento spin
Sicuramente superiori ai dieci mila miliardi sono il risultato di tutto una serie di misure io ne voglio ricordare una che è quella della riscossione perché la riscossione diventata molto più efficace rispetto al passato vi ricordate quante volte noi lamentavamo che la riscossione non funzionava
è il risultato di misure
Diverse che sono state adottate nel cito solo una che quella del ravvedimento operoso perché quello è stato un meccanismo che ha apportato delle risorse un meccanismo che anche migliorato un rapporto e più quando parlo di spin tannino da questo punto di vista
è il risultato di una riduzione forte della elusione fiscale e il risultato perché non dirlo anche del corretto funzionamento dei gli intermediari fiscali
Visco vi ricordate era contrario ai Caf ma oggi ne è diventato un sostenitore profondo perché i centri di assistenza autorizzati fiscali
Del sindacato che si sono notevolmente allargati hanno dato un contributo come dire a una chiarezza e a una trasparenza e a realizzare un rapporto che ha migliorato come dire il rapporto con il contribuente ma migliorato anche quelle che sono lo stato d'animo diciamo il clima
E poi ha richiamato anche da quell'accordo che contenuto del patto di concertazione questo patto fiscale che per la prima volta è stato sottoscritto da lavoratori autonomi e da lavoratori dipendenti sempre cani e gatti quando si trattava di combattere l'evasione ma uniti come dire in una valutazione che sta dando i suoi risultati
Io penso che l'evasione fiscale e la elusione fiscale su cui ci sono dei primi risultati importanti che sarebbe autolesionista
Non valorizzare anche sull'Iva in un periodo di difficoltà anche sull'IVA sono aumentate le entrate in un momento di stagnazione e di caduta
Io penso che l'evasione fiscale
è un giacimento
Ed è un giacimento che abbiamo finalmente cominciato a ed esplorare
Ed è il giacimento dal quale si possono attingere con gradualità risorse che possono permettere di fare una politica di riduzione di pressione fiscale è una politica fiscale avendo dei mezzi a disposizione più mirata più intelligente come dire
L'evasione fiscale che è sempre stato un peso per noi dal punto di vista politico dal punto di vista morale
Rappresenta un po'il nostro petrolio perché lì si possono trovare con un'azione importante risorse e io credo che siamo sulla strada buona
Ci saranno cose da fare si può fare sempre il meglio di tutti ma alcune scelte che vanno nella direzione di una valorizzazione degli intermediari fiscali di una
Trasmissione telematica dei dati e quindi danno la possibilità nell'immediatezza
Di poter controllare
è sul fatto di grande novità anche all'inizio dell'anno sedici milioni di contribuenti riceveranno una lettera nella quale gli diranno guardati abbiamo già confrontato
E abbiamo già verificato la vostra ultima dichiarazione dei redditi prima che presentate l'altra non ci sono errori oppure ci sono errori cioè questo è possibile cioè l'applicazione della telematica ci permetterà di avere immediatamente i dati a disposizione
E ci permetterà di fare immediatamente anche una politica mirata di controlli e ci permetterà di fare quel salto qualitativo nei controlli
Che oggi non ci sono
Ha ragione Gallo quando parla di una politica di accertamenti che non ancora decolla ma con una politica di accertamenti che con la trasformazione delle agenzie
Sarà finalmente mirata faremo un'azione di Intelligence per combattere l'evasione fiscale superando anche quella che era un po'la nostra abitudine che molte volte però noi ce la prendevamo con il piccolo lavoratore autonomo celati davamo con
L'artigiano
Il in sostanza è più importante fare un'azione di controllo laddove sannita dove c'è la polpa piuttosto che andare dal barbiere di Mentana scoprire che non rilascia le ricevute fiscali appiopparli una multa di miliardi Costa e non conviene
Conviene su questo avere una collaborazione con le Categorie conviene far funzionare gli studi di settore da cui verranno da cui verranno dei delle sorprese interessanti e conviene che la politica fiscale sia mirata e sia in grado di fare azione di intelligenza per colpire e funzionare laddove deve fare
Certo sarebbe stato molto meglio fare un'operazione più radicale di riforma ma
Penso che la soluzione che che ha visto la priorità per l'amministrazione finanziaria rispetto a tutte le altre amministrazioni perché è l'unica
Riforma che parte quella del ministero delle finanze
Ci permette prima di tutte le altre che come sapete decorreranno dalla prossima legislatura ci permette di dare sostanza di dare continuità nella lotta all'evasione fiscale quindi io li detto le risorse e cosa fare noi abbiamo fatto una legge questa legge prevede che si utilizzi quanto si recupera dalla evasione ed elusione fiscale con una priorità per le famiglie
Ci sono le risorse pero onorare questa legge e per dargli un seguito dal punto di vista strutturale perché le osservazioni che sono state fatte sono vere
Noi dobbiamo fare un'operazione a favore delle famiglie non si può fare solo l'operazione dalla di riduzione dal ventisette al ventisei perché se no escluderemmo una platea
Di contribuenti che sono i pensionati coppe sono altre realtà
Si può fare una operazione importante poi ministro discolo dirà o ci dirà saranno i sindacati che negozierà hanno ma le risorse ci sono per fare questa operazione e queste non sono solo un fattore di equità non solo un fattore di coerenza ma sono anche un fattore economico perché sappiamo che questa ripresa che è flebile
Ha bisogno di una domanda che la domanda che affidiamo con il consumo delle famiglie non è una domanda
Di importazione di Gelli che vengono dall'estero di maggiore importazione una realtà che tonifica come potrei dire il mercato la rende più forte e io penso che e importante che ci si muova
In quella direzione che il problema delle famiglie
Problema anche della riforma dell'assistenza problema di misure che devono avere un loro significato loro corposità e ripeto oggi rientrano nelle nostre possibilità perché le imprese hanno avuto e hanno avuto per quelle ragioni che dicevo è fondamentale che oggi ci sia questo discorso nei confronti delle famiglie e quindi io penso che da questo punto di vista la politica
Lo scenario politico ci mette in una condizione io suggerisco solo al sindacato una riflessione su alcuni aspetti di tecnica
Non ci troviamo a fare i conti con una profonda trasformazione del sistema fiscale
Un decentramento come ricordava Franco Gallo il decentramento e l'autonomia dobbiamo che sapere che significano anche un minimo di complicazione e di competenza
Licci né un esempio no Licci che l'autonomia dei Comuni
E noi ci troveremo con il il così detto federalismo fiscale e con il fatto che l'IRAP andrà alle regioni in una situazione come dire di autonomia
Di competitività e quindi di differenza sul territorio ci dovremo attrezzare preparare
E dovremmo anche chiedere e che le quote di compartecipazione
Che oggi ci sono sua alcuni redditi quelle che vengono chiamate impropriamente addizionali regionali e comunali equivalgono all'uno per cento
Vengano non riscosse alla fine in sede di conguaglio io capisco che questo serve a semplificare per gli altri ma questo complica la vita per i lavoratori e per i cittadini perché se io non pago
Per undici mesi opera dodici mesi
Mi prelevano in meno l'addizionale dello zero cinque o l'addizionale dello zero cinque Regione Comune e poi se la devo pagare tutta insieme o la devo pagare in tre rate
Diventa difficile dire non l'hai pagata prima la paghi oggi e anche la soluzione di aver salvato per la tredicesima ma di aver pensato che queste operazioni di recupero si possano fare a gennaio febbraio e marzo
Va calibrata e da vista anche perché il mese di gennaio come sappiamo tutti uno dei mesi più lunghi perché il ventisette arriva mai
Per e quindi il rischio è come dire che da questo punto di vista quella che è una soluzione tecnicamente corretta
Viene politicamente applicata male e quindi io lo pongo perché è un problema che va visto
Va sollecitato
Aggiungo alcune rapide
Riflessioni
Ancora rispetto ai problemi di prospettiva i problemi reali
Certo che in prospettiva una riflessione va fatta viene completata la riforma perché voi sapete che le deleghe che sono state fatte del novantasette scadono adesso con le possibilità correttive
Nel novantanove ce ne sono ancora alcune da attuare tra cui importantissima quella sulla casa
Però sta venendo una trasformazione e Gallo
Non pone un problema oggi pone un problema di prospettiva e noi dobbiamo ragionare che noi andiamo verso un meccanismo dove si riducono le imposte e dove la progressività
E praticamente scompare per tantissimi tributi e noi ci troviamo invece con l'IRPEF che mantiene questa progressività quindi un ragionamento su questo diventa un ragionamento in prospettiva
E va fatto nel quadro di un rinnovato sistema fiscale nel quadro di un sistema fiscale che funziona dal punto di vista competitivo
Ancora alcune osservazioni sull'Iraq
Sull'IRAP
Non abbiamo questi dati
Li dovremmo vere a novembre abbiamo fatto delle indagini conoscitive alla Camera non siamo in grado di poterle avere io voglio anche per dare un corretto giudizio ricordare richiamare l'attenzione che questo spostamento che c'è stato indubbiamente molto forte
In parte ha anche due ragioni vedo che non appaiono nella dibattito ma è meglio che le teniamo conto la prima che le previsioni di entrata dell'IRAP sono state fatte sui redditi del mille e novecento novantadue
Perché per la nota ragione che corregge Remo non si avevano a disposizione dei i redditi
Di un anno più recente del novantasei o del novantacinque
E non potete immaginare ho fatto delle verifiche ho fatto delle verifiche ho visto quella di Torino forse Torino una delle realtà più significative la platea
Del novantadue è molto diversa la platea dei soggetti interessati all'IRPEF è molto diversa
Dalla platea del mille e novecento novantasette cioè una cambiamento incredibile per cui buona fede si erano fatte delle valutazioni
E queste valutazioni non hanno tenuto conto di quello che è stato il cambiamento dell'economia perché per esempio il decentramento delle imprese
è stato formidabile in questi anni e i soggetti sono molto diversi per cui l'IRAP guardava una realtà che nel frattempo è molto modificata
La seconda che l'IRAP così come è strutturata punisce l'indebitamento punisce l'indebitamento sappiamo che Grazia la Reed
Pone del tassi di interesse questo indebitamento è diminuito nel corso degli anni per cui questa modifica è una modifica che in parte ha delle ragioni ma una modifica dove francamente
Non è comprensibile che da parte delle imprese ci sia questo atteggiamento di carattere negativo noi correzioni
Ne possiamo fare limitate adesso perché le correzioni sull'IRAP possono utilizzare quella che è una delega del Parlamento
è una riflessione però la dobbiamo fare sull'Iraq avviata la CGIL a parte nel dibattito sentivo anche Gallo un problema cioè che così come è stata immaginata l'IRAP
Doveva avere questo Effetto zero e non doveva doveva essere in linea per diminuire il costo del lavoro
In realtà questo obiettivo non è raggiunto perché non ha aggravato il costo del lavoro ma indubbiamente non favorisce se io devo fare un'impresa oggi e devo iniziare un'impresa l'IRAP così come oggi è mi consiglia a fare di più investimenti che favoriscono non certamente l'occupazione
Noi nel dibattito in Parlamento ponemmo una condizione di modifica cioè ponemmo già come maggioranza di modificare di inserire nella base imponibile
Gli ammortamenti o gli ammortamenti accelerati non fu possibile perché nella pelle chiara e escluso che ci possano essere che gli ammortamenti possano essere nella base imponibile io penso che una riflessione
Ma l'ha fatta
E perché tenendo conto perché noi dobbiamo essere sensibili alle misure che favoriscono l'occupazione
Beh qui una riflessione va fatta va fatta ci possono essere tante ipotesi Gallone aggiunta una lista di inserire gli ammortamenti e prevedere per esempio so avanza in libertà
Lo dico
Per esempio non tenere conto dei contributi di carattere previdenziale o trovare altre soluzioni
Può rendere possibile per l'obiettivo che di ridurre e di ridurre in funzione del lavoro non di ridurre genericamente o addirittura di ridurre in un modo che finisce per premiare non il lavoro e quindi sull'IRAP
E la io non dopo questo giudizio negativo l'IRAP ha rappresentato un cambiamento una profonda semplificazione va affinata va verificata e va a resa possibile
Con una politica che sia mirata diciamo nel senso della occupazione
Ancora poche battute i suoi così concludo
Le altre misure che sono state adottate che vengono adottate oggi che sono le misure di fisco intelligente
Difficile da far accettare della nostra burocrazia perché la nostra burocrazia una mentalità al formalismo giuridico la cultura fa dei ragionamenti teorici dice se io metto una tassa del quaranta per cento poi la portò al trenta per cento
Teoricamente del perdono cioè non lo fanno ragionamenti non fanno il ragionamento opposto se io metto una tassa del quaranta per cento pochi fanno determinate cose se la metto del venti per cento sono moltissimi a farle per cui alla fine tra una tassa altissima che non porta gettito perché non è applicata è una tassa
E qua e il risultato è che le entrate sono maggiori come avvenuto sulla rottamazione come sta avvenendo sulla quarantuno per cento come avviene con una serie di operazioni di fisco che devono essere transitorie queste si e devono essere mirate in un contesto economico di ripresa a favorire cioè a favorire una ripresa della dell'economia
Quindi arrivo a concludere sulla politica fiscale io troverei
Sbagliato se noi affrontassimo il discorso pensando che siamo fermi al mille e novecento settantasei
Io penso che anche il metodo che è stato seguito sulla politica fiscale è stato migliore rispetto a quello nevrotico confuso che per esempio venuto sui temi del lavoro penso le pensioni questa un bombardamento sulla politica fiscale
Ha funzionato questo meccanismo questo tavolo ha funzionato si tratta ora che abbiamo superato la fase più difficile che era quella della riforma
E superata la fase più difficile che era quella della trasformazione perché la trasformazione c'è e avviene cioè non è il risultato del caso io insisto queste maggiori entrate si tratta ora di fare in modo che i benefici di questa modifica e di questa trasformazione la necessità di andare avanti con forza nell'esplorazione di questo giacimento eccoci possano consentire problemi di equità problemi di domanda ma ci possono consentire anche di passare a una fase politica nella quale il fisco diventi uno strumento che sia in grado anche di dare una risposta quanto Epifani diceva sui problemi della ricerca sui problemi di favorire una occupazione e che abbia una maggiore qualificazione professionale ed ecco perché non perché mi trovo tra sindacalisti trovo veramente andare stravagante sia questo discorso così come è stato posto sul problema della previdenza cominciando ignorando
Questa assenza che eccesso i trattamenti di fine rapporto e sui fondi di previdenza e trovo francamente fuorviante questo discorso sulla flessibilità perché se c'è qualcosa sulla quale forse ci sarebbe la necessità di qualche riflessione in questa orgia
Che viene va fatta va fatta perché liberalizzazioni si ma si stanno costituendo dei cartelli come rappresentano gli aumenti delle tariffe penso alle assicurazioni e penso al petrolio la benzina e via dicendo quindi libera direzione ma non abbiamo mai inteso la liberalizzazione come forme di nuovi Cat cartelli
E di flessibilità credo che ce ne sia talmente tanta nel settore lavoro in questo momento che una flessibilità andrebbe come dire sottolineata in quegli aspetti sui quali io devo dire
La posizione del mondo imprenditoriale e ancora fortemente chiusa problema della Borsa il problema di quello che avviene il problema dell'apertura nella borsa della trasformazione delle società e quello che rappresentato anche dal l'utilizzo del TFR
Professor Paolo Leon
A me è stato affidato un tema astrusi Lupo occupazione Mezzogiorno ma prima di affrontarlo soltanto una riflessione sull'elemento che è stato portato nel dibattito fino adesso ci sarebbe da discutere moltissimo uno solo
Vorrei che i compagni si ricordassero sempre perché è importante
Che ogni volta che si riduce la progressività dell'imposta lo stato sociale tende a diventare per i poveri anch'è importante questa considerazione perché
La struttura dell'imposta
Progressiva e quella che giustifica che i ricchi e i poveri abbiano lo stesso servizio
Allora se non ci abbiamo già deciso che invece non è così e l'imposta diventa sempre più proporzionale
O addirittura fissa come voleva la signora Thatcher
Allora dobbiamo distinguere fare un bel stato sociale soltanto per i poveri e ciascuno di voi si fa si paghi quello che deve pagare siccome non credo che siamo in questa condizione
L'aspetto sulla progressività e un po'veramente e Gallo lamentano va messo giustamente leva è un aspetto assolutamente rilevante non può essere trattato soltanto dal punto di vista tributario
Detto questo invece mi occupo del tema vero
Annuncia il lago cosiddetta globalizzazione l'unione monetaria la liberalizzazione del commercio estero
I flussi internazionali di capitale ormai liberi
Le barriere protezionistiche sulle merci che non stanno più in piedi
Determinano una concentrazione geografica dello sviluppo
Concentrazione geografica dello sviluppo
Chi sta meglio sta ancora meglio ci sono delle eccezioni e ci sono state delle eccezioni in questo processo
Ma non in questa fase in una fase precedente dove invece le barriere la forti e c'è ancora qualche eccezione a questo processo là dove le barriere sono forti per esempio Sud-Est asiatico
E ancora possibile che lo sviluppo non si si distribuì non si distribuisca solo a favore di chi è già sviluppato
Se appunto possono prendere vigore misure di concludi risoluta azione competitiva di cui è stato
Oggi hanno parlato ha parlato svolto Messori
Per cui i Paesi del Sud-Est asiatico svalutando il quaranta per cento posso naturalmente di mettersi in gara ma questo è già un limite e ne parlerò tra un secondo al concetto di competitività che ne dobbiamo usare
Comunque
L'esperienza storica e l'esperienza anche recente mostra che lo sviluppo si concentra geograficamente
Questo è contrario alla teoria tradizionale dello sviluppo che riteneva che invece lo sviluppo si di distribuisse in relazione diciamo in maniera rozza ai costi di produzione tenente in teoria intorno intorno ai salari più bassi salari attraggono capitali più altri fratelli estraggono poi c'è il flusso di forza lavoro dalle aree di salario basso alleare di salario elevato
Non ha mai funzionato a questa teoria e naturalmente
Era stata criticata fin dalla sua origine
Negli anni più recenti ne è emersa una seconda
Che invece cerca di spiegare proprio anche la concentrazione geografica che si chiama la teoria dello sviluppo endogeno badate ambedue sono teorie fortemente criticabile dal punto di vista teorico e tutte e due sono come li chiamano i neoclassiche marginali sta eccetera
Ma la seconda che Oria si basa anche sul risultato di natura statistica non solo per l'Italia ma per tutti i Paesi industrializzati che è invece di grande interesse
Se si cerca di vedere qual è la causa dello sviluppo dei Paesi sviluppati e lo si districa e si cerca di distribuire questa causa tra il fattore capitale del fattore lavoro ci si accorge che ambedue i fattori non spiega la più del trenta per cento della crescita e che il settanta per cento fa parte però di un residuo
Una roba che sta lì e di cui sappiamo poco
La teoria dello sviluppo endogeno ritiene che il settanta per cento sia in realtà dovuto
A una roba che loro chiamano capitale umano
Lei però che noi possiamo déjà ormai saggezza convenzionale
Riferire alla formazione all'educazione all'innovazione alla ricerca le infrastrutture e così via
Non che sia esente da critiche questa causa non ce lo diamo ma è interessante che pure in un ambito assolutamente apologetico del sistema di mercato
Esista una teoria che spiega la concentrazione geografica dello sviluppo su questi elementi
Scusatemi se parlo di teorie ma siccome siamo in un momento culturale particolarissimo nel quale come ha detto giustamente Pisani si lavora su semplificazioni il legame tra il cervello e l'azione si è un po'allentato
Per cui si lavora su slogan frase di iniziative improvvise a ma la cui origine culturale la cui spiegazione
Non è generalmente esplicitata e così i compagni ma tutti e la gente è un po'nella confusione ci ha interessato e questa idea ma non sa a che cosa si appiccica quest'idea mentre non c'è idea che non si appiccichi viceversa una sua sistemazione culturale intellettuale a un pensiero perché V curioso che ci siano idee senza pensieri aveva è invece è un momento in cui c'è una tendenza a promulgare idee senza pensieri
Lo dico perché abbiamo un esempio molto interessante darò in questo particolare momento governo appena emesso il piano di sviluppo del Mezzogiorno
Che deve portare alla Comunità europea su cui si baseranno i fondi strutturali dei prossimi dal due mila due mila sei
è un piano di sviluppo endogeno
E cioè si fonda essenzialmente come filosofia sulla contributo che possono dare i fattori della formazione la rinnovazione
Delle infrastrutture della sicurezza eccetera cioè fattori che non sono strettamente legati né al capitale né al lavoro
è interessante è sempre come dirò tra ancora tra un secondo
Un Piano dell'Offerta
Riguarda sempre condizioni dell'offerta
E tuttavia un piano molto interessante perché appunto privilegia questo tipo di elementi che almeno per quanto ne sappiamo adesso sono quelli che correggono la concentrazione geografica dello sviluppo
Contemporaneamente però no
Contemporaneamente il governo ci dice che dobbiamo fare la flessibilità del lavoro
Troppo similmente anche quella salariale perché è stato detto in quelle cose in cui c'è una distanza tra il pensiero e l'azione c'è anche questo che ogni tanto si dicono delle cose come per esempio quello della flessibilità salariale
O del cosiddette gabbie salariali contemporaneamente si dicono due cose che sono però diverse perché appartengono a dottrine o teorie diverse
Una è quella del costo del cosiddetto sviluppo endogeno bisogna fare la ricerca innovazione l'educazione e la formazione della la legalità eccetera e l'altra dice che bisogna invece fare la flessibilità e la riduzione del costo del lavoro
Son due teorie diverse
Essendo due teorie diverse non sono compatibili
Perché la loro fondamento è diverso se è vero che lo sviluppo dipende solo per il trenta per cento del capitale dall'amore per il settanta per cento dipende da questi altri fattori
Non si possono mescolare queste cose a meno di non costruirci sopra una politica conoscendo l'influenza relativa di queste cose invece ci vengono proposte contemporaneamente come due assoluti
Le possiamo contemporaneamente
Un fare due cose che non sono tra di loro compatibili che nel senso che possono anche diventare compatibili ma sono diverse per la loro ispirazione
In alcuni casi sono propri incompatibili
Prendete il caso della flessibilità gli strumenti di flessibilità che noi conosciamo sono tutti strumenti di Flos flessibilità del lavoro anche dalla vecchia cassa integrazione fino ai contratti
Part-time oppure oppure interinali a tempo determinato
Sono tutte forme contrattuali
Che
Consentono all'impresa di muoversi in maniera pro ciclica come si dice cioè quando tira la produzione si assume quando non tira si caccia l'economia nazionale diversa dalla singola impresa e quando il alle imprese consentito dallo stato del mercato del lavoro di avere questo tipo di flessibilità le crisi diventano più acute le stagnazione più lunga
E quando c'è il boom nel pericolo inflazionistico è più forte
Si esagerano tutte e due le cose
Quando esistono cose di questo tipo
Voi avete una certa esperienza in tema di flessibilità
Non me lo dite tanto spesso ma io ve lo dico lo stesso però
Se voi volete un processo di sviluppo è inevitabile che ci si va anche degli investimenti da qualche parte ma se prolungato l'orario di lavoro non ci saranno investimenti è indubitabile perché il costo dell'allungamento della giornata lavorativa enormemente inferiore al costo dell'investimento in capitale fisso
Ha poi un'altra gara triste chiaramente del capitale fisso costringe Lenglen Presa produrre anche quando la domanda è bassa e magari in perdita per sopravvivere deve mantenere i suoi mercati anche se in perdita
Quando invece siamo flessibili sull'orario di lavoro questa non ha nessun bisogno di fare una cosa di questo genere quindi sia dal punto di vista del volume degli investimenti e quindi della crescita sia dal punto di vista della sua dinamica nel ciclo
Anche questa flessibilità non funziona possiamo perfino dire estremizzo Eva era tremenda
Che la flessibilità è contraria Allo sviluppo
Dipende da quale naturalmente da come come regolata come è stato detto
Come contrattata e a che cosa serve
Vedete che se serve soltanto a ridurre i costi del lavoro è stato aggiunto già detto autorevolmente Allo scopo di aumentare la competitività e per questa via aumentare la domanda dei prodotti delle imprese e quindi sostenere l'occupazione
Questo tipo di ragionamento è assolutamente falso non sta in piedi perché nel momento stesso
In cui noi riduciamo i costi del lavoro amore i nostri paesi del Sud-Est asiatico si valuterà così come abbiamo fatto noi confronti degli altri fino a quando non siamo entrati nell'Unione monetaria europea il gioco può tendere ad essere somma zero se non andiamo agli elementi strutturali come si dice di elementi strutturali per il momento quelli che conosciamo
E che ci danno un minor grado di certezza non di sicurezza sono a posto a quel punto quelli del
Del dello sviluppo endogeno di cui ho parlato in precedenza
Il problema è anche però come si mette in pratica una politica di sviluppo di questo tipo
Tanto per avere un'idea la stessa flessibilità non è una politica di sviluppo del Mezzogiorno
Perché se la flessibilità è generalizzata sia al nord che al sud
L'offerta di lavoro che in questo momento in molte parti del Nord è limitata cresce con la flessibilità
è chiaro allora non c'è nessun bisogno di portarle fabbriche al Sud se si riesce a far aumentare l'offerta di lavoro fortemente al nord attraverso la flessibilità il Mezzogiorno rimane fregato questo tipo di flessibilità non è adatto allo sviluppo del Mezzogiorno
Siccome poi riduce la propensione ad investire delle imprese per il ragionamento che facevo prima non è neanche poi così favorevole al nord
Uno dei problemi che abbiamo è che le politiche da sviluppo endogeno che nel passato sono state messe in opera che ancora adesso funzionano per esempio gli incentivi finanziari alle imprese la legge quattro otto otto di cui ci vantiamo tutti perché è molto efficiente a differenza del modo come operava la cassa del Mezzogiorno l'agenzia del sud
Per il momento almeno però non è efficace
Cioè non si vede un aumento degli investimenti né un aumento di occupazione in relazione agli ultimi due anni o per di operazione della legge quattro otto otto non ci vuole niente naturalmente a capire che gli incentivi di questa natura
Non possono funzionare sono incentivi alla finanza aziendale ma non necessariamente allo sviluppo né dell'occupazione degli investimenti quando poi funzionavano nel passato generavano perfino investimenti accidentali con problemi aziendali notevolissimi che poi si sono visti successivamente
Se ne vogliamo incentivare ricerche innovazione dunque
Dobbiamo agire attraverso gli incentivi alle imprese problema è seria
Alle singole imprese non abbiamo nessuna certezza
Che questo tipo di spesa pubblica poi produca innovazione o ricerca
Nessuna certezza
E non c'è ammontare di polizia sulle singole imprese che si può
Diciamo dare sostegno
Nell'efficacia su ricerca innovazione di questo tipo di strumenti
Del resto ne abbiamo la prova anche per quanto riguarda l'occupazione nel passato a molti di questi incentivi erano legati all'occupazione e in alcune leggi del passato avevamo pure immaginato delle sanzioni
Nei confronti delle imprese che poi non occupavano tanti quanti avevano promesso di occupare un ente con hanno ricevuto gli incentivi non ha mai funzionato nulla come sapete le promesse sono rimaste promesse se si guarda l'occupazione complessiva anche nel passato
Il la politica degli incentivi è stata relativa relativamente poco efficace ma anche adesso sarebbe la stessa cosa se gli incentivi fossero legati ad obiettivi da sviluppo endogeno cioè per la ricerca e per l'innovazione
Io non ho su questo curda idea ancora precisa ma
è chiaro che se non si lavora essenzialmente o fortemente sul agli incentivi alle singole impresa bisogna lavorare sui programmi di innovazione e ricerca
E specificamente su programmi pubblici di innovazione e ricerca Mannoni cinquantacinque mila troverà mini di ricerca pubblica di cui i nostri centri di ricerca
Sono pieni bensì di qualche cosa che abbia qualche elemento di strategia industriale al proprio interno su cui una riflessione andrà fatta se ne parla molto ma parlo si fa niente
Non mi fiderei delle grandi impresa e da questo punto di vista dal punto di vista degli incentivi alla ricerca dati alle grandi imprese perché la prova l'abbiamo già fatta regge quarantasei esistente altissimi anni
E questa ha sempre dimostrato che gli aiuti vanno sempre grandi imprese ma la ricerca non c'è
Bagarini potrei fidare delle grandi imprese in un processo di concertazione laddove effettivamente dei programmi veri di ricerca potessero essere messi in piedi all'estero funziona così
Nel Mezzogiorno questo aspetto che riguarda la ricerca innovazione importante ma è solo uno
Ce n'è un altro che di rilievo
Ed è quello di come fare aumentare la propensione ad investire delle imprese meridionali delle imprese che non sono meridionale che devono mezzogiorno
Se la idea di abbassare i costi del lavoro non è di per sé produttiva comunque non fa parte di una logica o di un pensiero
Allora forse bisogna riflettere con maggiore attenzione e dare maggiore sostegno
A questa idea dello sviluppo locale
Cioè ai patti e contratti
Anche i patti e i contratti sono una forma di sincretismo dal punto di vista delle idee che hanno dentro perché i patti contratti hanno dentro
Gli investimenti incentivi agli investimenti la riduzione del costo del lavoro la flessibilità
Contratti non mobilitati nell'altro ma insomma sono fatti in questo modo quindi non sono strumenti di sviluppo endogeno sono strumenti un po'di sviluppo ed ha già è un po'di quell'altro tipo di sviluppo solo un miscuglio
Allora però alcuni vantaggi rispetto a politiche generali
Il cui obiettivo è difficile da raccogliere
Primo avvengono in un luogo specifico investimenti dovrebbero arriva abbia avvenire contemporaneamente dovrebbero avere come scopo principale la rottura degli equilibri di sotto sviluppo locale
La rottura degli equilibri di sottosviluppo cambia giorno si sviluppa anche perché localmente c'è un equilibrio durissimo che impedisce al l'emersione delle imprese la nascita di imprenditorialità reale eccetera non è solo la criminalità è anche la comunità che impedisce lo sviluppo localmente nel Mezzogiorno e le gerarchi e si sono formate da tempo e queste gerarchie difficilissimo romperle
I patti e i contratti dovevano avere avevano fin dall'origine l'idea che bisognasse distorsione cambiare rompere qualche cosa di quell'equilibrio locale non a caso erano i sindaci in un certo senso cioè la nuova classe politica che doveva essere devo fare la spinta voi sapete che è andato poco avanti in tutto ciò
Soprattutto per le resistenze centralistica
Perché i soldi non sono arrivati i patti erano brutti nessuno gli ha dato una mano per un sacco di tempo e soprattutto c'è una ostilità dentro al governo
Tra chi sostiene questa forma di programmazione negoziata e chi invece sostiene gli aiuti alle imprese
Perché arriviamo al dunque il problema è politico
Bisogna fare un'alleanza con le impresa acquisita dagli incentivi
Oppure si fanno le concertazioni e le programmazioni negoziante c'è da fare una scelta mescolando le troppo queste cose implica perdere non solo consenso ma anche la chiarezza del proposito
E mentre nella grande confusione anche le parti sociali con cui si sta lavorando per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo
Anche intatti e i contratti hanno un limite come del resto tutte le politiche dell'offerta
Se non c'è domanda le politiche dell'offerta se hanno successo aumento alla produttività e se non c'è domanda l'aumento dello di tragedia da disoccupazione
Mi rendo conto che forse l'aumento della produzione produttività può generare un livello di competitività superiore
Ma non siamo in un mondo in cui dobbiamo essere competitivi solo noi la competitività è una condizione necessaria ma niente affatto sufficiente perché ci sia sviluppo economico
La domanda è assolutamente necessaria e nel quadro della restrizione di finanza pubblica che abbiamo
La prima speranza sull'aumento di domanda proviene naturalmente dalla Comunità europea
Che però fino adesso ha fatto poco alla nuova commissione doveva fare qualche cosa
Ma rivolgendomi al sindacato mi auguro che ci sia una spinta proveniente dai sindacati europei
I quali nel confrontarsi con le politiche europee che sono tutte politiche di Offerta a cominciare da quella donna
Si rendano conto in Europa attraverso l'azione sindacato anche se non c'è domanda le politiche dell'offerta sono antisindacale
Anche se sono un'ottima cosa sono oggettivamente anche se
Fanno perdere posti di lavoro
Siccome nessuno vuole naturalmente impedire nel progresso tecnico nell'aumento di produttività bisogna rendere di più ma è assolutamente inevitabile che ci sia questa situazione è il fatto che invece venga sostanzialmente sempre rimossa un poco all'idea che ciascuno stato nazionale non può fare più niente e un poco l'idea che la Conella comunità prevalgono quelli che sono contrari implica una situazione di stallo che rende difficilissimo lo sviluppo
Non solo del Mezzogiorno ma di tutta l'Italia
Ne deriva è lei due Cossu con conclusioni e poi finisco subito
La prima è che si deve sempre saldare a mio parere
La contrattazione sulle politiche dell'offerta per esempio sulla flessibilità
A livello di concertazione
Con un confronto in relazione alla domanda che rende legittima quella concessione sulla politica dell'offerta
Perché l'ha offerta non crea la propria domanda mi dispiace ma è così
E nel tavolo di concertazione è stato sempre proposto dal punto di vista del sindacato
Quali potrebbero essere le politiche necessarie per costruire una domanda ma siccome dobbiamo per forza accettare una situazione di finanza pubblica come quella che conosciamo
Ciò che si viene richiesto è o che questa domanda provenga dall'esterno e quindi l'Unione europea si deve muovere il governo si deve muovere sull'Unione europea
Oppure che dentro le politiche di offerta si possono determinare alcuni elementi che possono far crescere la domanda
Ce n'è una di queste politiche a cui io tengo in maniera particolare insinuante
E che riguarda
La vincolatività sulle imprese
Derivante dalla scarsità di finanziamento le nostre imprese tutte perché le grandi sono poche
Sono sottocapitalizzate
Il sistema bancario
Non dà il capitale in relazione alla bontà dell'impresa ma solo in relazione alle garanzie che può offrire l'imprenditore questo determina la patologia della piccola impresa insieme a tante altre cose ma questa importantissima però per cui noi continuiamo a produrre un gran numero di imprese ma questo non possono mai crescere
Solo dei gigante grande giganti nani
Rimango nani perché sono costretti da alcuni vincoli uno dei quali tra i più importanti e che non c'hanno una lira per espandersi
è quindi necessario che il governo si occupi di politica di finanziamento di politica bancaria e che non lasci al mercato che distruggerebbe anche queste imprese
Poiché la sua tendenza è di nuovo alla concentrazione
Che si occupi di una politica dell'offerta che seppero riuscisse a liberare le capacità verso la crescita delle imprese diventerebbe un apolide domanda perché gli investimenti si farebbero
Quindi quando parlate di TIR TFR fate attenzione grazie
Una sola parola Raffaele Minelli segretario nazionale dello spirito no Pietro Larizza concluderà i lavori della mattinata
Velocemente solo sulla questione
Che era relativa peraltro in conclusione ad un problema vale a dire che la domanda delle famiglie italiane non è tutta uguale esistono
Domande completamente c'è un paniere di consumi completamente diverso
Le il paniere dei consumi degli anziani come indicarono è in profonda evoluzione e se favorita questa domanda con opportuni interventi anche in campo fiscale è in grado di dare risposte immediate ad un'offerta di lavoro locale
Perché appunto è un paniere in cui l'elemento servizi alla persona
Servizi di prossimità eh in crescita
Abbiamo dimostrato recentemente con una ricerca seria basata sulle indagini campionari della Banca d'Italia
Che appunto il paniere delle famiglie costituite solo da anziani o che hanno un anziano nel nucleo familiare
Sono quelle in più rapida evoluzione sono quelle che vanno modificando si è più veloce la richiesta disservizi rispetto alla richiesta di beni durevoli e non durevoli
Credo che non sia difficile da comprendere come questo elemento ad esempio sia importante per un tema che qualcuno affronta vale a dire se una impulso alla domanda
Di tipo indifferenziato sia in grado di essere corrisposto dall'offerta nazionale o se invece addirittura posso in qualche misura far riprendere la spirale di importazioni di beni rispetto ai quali non siamo in grado di col nostro sistema col nostro modello produttivo di rispondere naturalmente in servizi di prossimità come comprendete pensare a collaborazioni domestiche
A due assistenza agli anziani questa deve essere naturalmente i servizi prossimità corrisposta da un sistema imprenditoriale da un'Offerta di carattere locale
è vero c'è niente quindi
Per affrontare un tema soltanto vale a dire per affidare una proposta consentito presente da un lato nelle nell'intervento di Gallo
Che ha evocato a un certo punto la necessità nel definire interventi in grado di abbassare la pressione fiscale sulle famiglie hai introdotto anche il tema gli anziani era presente anche la relazione e lo voglio accorata
Lamento di un punto in percentuale della quota dal ventisette al ventisei
è lo stesso Governo che dice che incidente che ha avuto effetto
Questa volta l'evasione e l'elusione secondo noi appunto va affinata meglio la proposta del sindacato in relazione agli interventi di alleggerimento fiscale
Su quella parte che quella che ultimamente è stata più penalizzata vale a dire l'incidenza della pressione fiscale sui redditi fissi in particolare voglio dire che sulle pensioni la pressione fiscale aumentati in modo incredibile
Dal novantacinque al novantasette noi siamo passati da un'incidenza che era del nove ettari
Ad una incidenza attuale chi è del dodici e tre
Per un per in valori assoluti significa siamo passati questi sono i dati solo INPS
Da una incidenza di quindici mila miliardi nel novantacinque
Ai ventisei mila e seicento quarantadue previsti nel Bilancio previsionale dell'INPS per il novantanove
Va detto anche che ormai la tolleranza zero per l'evasione e l'elusione fiscale sui media pensione è stata raggiunta
Nel senso che con la introduzione del casellario ormai non c'è praticamente nessun reddito da pensione che riesca a deludere neanche una lira
Inoltre dobbiamo pensare che l'effetto del drenaggio fiscale in questa fase in cui siamo costantemente al di sotto del due per cento vai erodendo sensibilmente rispetto alle altre forme di reddito il palo il potere d'acquisto delle pensioni
Inoltre gli interventi dal novantadue al novantasette che hanno indebolito fortemente la difesa del potere d'acquisto perché la maggior parte dei risparmi ottenuti con la riforma previdenziale sono stati ottenuti sul monte pensioni in essere non solo sui pensionandi sulla dinamica dei pensionandi
Ma anche sul monte pensioni in essere
Con un taglio che abbiamo quantificato sommando i vari interventi centoquarantacinque mila miliardi queste il contributo che il mondo delle pensioni in essere ha dato al processo di risanamento
Da questo punto di vista quindi secondo noi oggi a fronte di un intervento che lo stesso ministro
In un fascicoletto simpatico che ha dato a maggio dice che l'alleggerimento testimoniato dal minor gettito IRAP dal novantasette novantotto
Ha determinato una riduzione dell'aliquota sulle imprese che oscilla da un minimo di undici novantacinque punti percentuali ad un massimo con l'applicazione da due il comma taxe valutabili quasi trenta punti
E riportando questo
Opuscolo uno studio della Becker ma che anzi che promosso dal governo olandese quale cercava che considerando il perché ira perdite ICI
E e per gli altri Paesi naturalmente le imposte equivalenti Nuovi Investimenti sono oggi tassati in Italia dice questo testo del ministro Visco ad un'aliquota marginale diciassette settantatré che è superiore soltanto a Svezia e Grecia
è inferiore a quella di tutti gli altri
Quindi naturalmente
Elemento positivo risultati però lotta all'evasione
Elemento importante qualificare la domanda in particolare la domanda per i servizi secondo me dobbiamo fare una arricchire la proposta e in pratica fare un intervento relativo al meccanismo delle detrazioni
Che sia funzionale a collegare come diceva Franco Galli due elementi
Reddito ed età
Tenendo presente che bisognerebbe dividere secondo noi la platea dei redditi fino a trenta milioni in tre fasce la fascia che arriva all'età di pensione di vecchiaia differenziata per uomini e donne
L'altra fascia che arriva fino a settantacinque e l'altra fasce infine di settantacinque degli ultrasettantacinquenni
Alleggerendo notevolmente la pressione fiscale notevolmente quindi un sistema di detrazioni che faccia entrare Giannella secondo secondo lui già nella tredicesima
Una quota relativa al recupero Milano centonovantanove perché il reddito da capitale come dire Giacomo del vantaggio l'abbassamento della pressione largo due novantanove in corso d'anno
Sarebbe importante che una quota relativa al nuovo sistema di detrazioni in grado appunto di coniugare redditi bassi ed età pensionabile fossi fruito già nella tredicesima
Farebbe bene naturalmente lo stesso Governo ha comprendere come operazione di questo tipo non solo qua
Ma dovrebbe avere anche degli effetti importanti rispetto a scadenze che dovrebbero essere tenute ben a mente dall'attuale governo queste situazione ripeto infine coi anche un altro elemento che la riforma previdenziale sta ricostituendo le pensioni d'annata
Siccome il meccanismo previdenziale che abbiamo adottato non prevede più nessun momento di aggancio tra pensioni in essere e PIL
Questa situazione sta ricreando le condizioni delle pensioni d'annata un sistema di detrazione
Come dire in grado di frenare questo elemento
No funzionare peraltro anche a una scelta soggettiva libera di andare in pensione più tardi credo che sia importante da tener presente proprio in questa fase di definizione l'intervento in finanziaria
Ma io ho visto il titolo del convegno
Gli ho pensato immediatamente
E una CGIL organizzare convegno finalmente per cercare di aprire un programma di governo
Programma di governo per i prossimi vent'anni non per i prossimi due mesi
Perché intorno a ciascuna di quelle parole
Diciamo se sono impegnati dei tanti soggetti noi compresi e non sempre abbiamo dato la stessa risposta
Però il tema è appassionati del tema interessante anzi il tema che tutti i giorni c'è esibiscono lo usano come una clava come se noi fossimo indifferenti sì allo sviluppo sì all'occupazione sia alla competizione
Potrebbe veramente ma c'è una domanda
Perché avendo
La nostra storia promosso tante cose
Ecco cercavo di capire qual era il senso dalla promozione dista iniziativa della CGIL
Cioè si erano occasione per disporre di tanti compagni amici esperti che ci spiegano ciò che è giusto cerca di vagliare ciò che sarebbe possibile non è necessario fare cioè i termini esatti di una tavola rotonda
Che il giorno dopo come tutto il lavoro d'onde lascia il segno solo in quelli che hanno buona memoria
Oppure se era un tema
Intorno al quale chiedere e il contributo di esperienze
Ed intelligenze
Sul quale
Organizzare un'iniziativa sindacale
Se fosse questo il tema
Allora noi dobbiamo affrontare una piccola premessa
Devo rende credibile
La prima
Che è un tema unitario è un tema solitario
Cioè per cui la CGIL e proponente gestisce e si fa le battaglie
Cosa rispettabile col mio consenso e mi applauso da voi che auguri
è un tema unitario
Al di là delle cose che si dicono delle rimpinguato ingiuria che Poe
Venire fuori oggi a Milano
Parliamo delle cose della polpa non
Io non temo unitario
Bene se se
Se è un tema nettari io sono doppiamente doppiamente interessato
Anche perché forse riusciamo a colmare
Una lacuna politica
Che riguarda tutte e tre
C'è quella che io chiamo la lacuna
Del riformismo dello sviluppo
Del riformismo del socialismo europeo
Finalizzato allo sviluppo
Per cui io non dico che lancio una sfida CGIL se questa è l'intenzione mi associo sottoscrivo ditemi dove bisogna formare vengo non voglio ma anche il mio nome in Elenco dietrologie ma tengo vengo è fermo
Siete capaci di farlo avete voglia di farlo cominciamo dal punto di persone
Che per tutta la vita hanno fatto parte con maggiore o minore Loria della sinistra sociale che si sentono militante la sinistra politica ciascuno costo vuole diverso
Che hanno un'occasione unica
Olimpia
Di trovarsi in un momento politico
In un presunto bipolarismo in cui però il centrosinistra e ora il sinistro centro governa il nostro Paese
E quindi un'azione del sindacato che abbia come riferimento esclusivo l'istituzione governo
Sottraendosi all'istituzione di Casini di tutti quelli che ci stanno intorno
Di ordine economico di ordine politico soprattutto di ordine informativo visto che la proprietà dei mezzi l'informazione risiede tutta la Giunta di Confindustria quindi sottraendosi all'istituzione del contorno
Assumiamo come riferimento esclusivo
Istituzione governo
E facciamo un'azione non di rimessa come siamo costretti a fare
Ma promozionale politica unitaria
Perché siamo il centro sinistra
Naso ora c'è stato pure momenti in cui c'era un centro riformista di pormi sono state quelle dalla destra
In Europa qualcuno si è esibito c'è stato qualche fase in cui c'è stato pure qualche riformista di centro
Noi siamo i più grande teorici del riformismo
Purché non ci si mette alla prova
Enrico mettiamoci alla prova mettiamoci alla prova
La sfida del riformismo del riformismo socialista il riformismo europeo del riformismo laico del riformismo per crescere
L'accerchiamento in cui ci troviamo che ci costringe al gioco di rimessa di difesa
Cercando di spiegare di aprire un varco nei mezzi di informazione i quali ci hanno solo il problema dimettere evidenzia chi litiga con chi
Poi i fatti interessano poco quasi niente
Se poi mai sia ci fosse la pacificazione siamo senza notizie non c'è notizia non c'è notizia
Vede
Allora
Ala poi sappiamo pure che ci sono tanti appesi
Non tanto sulla nostra azione unitaria forse lì c'è qualche preoccupazione ci sono tanto atteso sulla nostra divisione possibile tanti interessi
Quale è il terreno su cui possiamo ritrovare né stessi la nostra storia l'aggancio tra il pudore il passato
Questo è questo
Per oggi fornisce
Delle fornendo la crescita del PIL buonismo possibile
In un'Europa
In cui la cultura dominante
E la cultura
La sinistra socialista da sinistra laica col tutte le sei facce e non ne dobbiamo scegliere fra Blair e Jospin
Dobbiamo scegliere come tradurre in azione futura quello che negare abbiamo lavorato ed è tantissimo
E non solo nell'ambito della sinistra
Se questa e la sfida se queste l'obiettivo
Io firmo Annone dalla UIL sapendo quello che dico e non voglio mai a trovare il segreto nel primo foglietto dei firmatari
Non voglio niente non nulla
Ne primogenitura riconoscimento nulla ditemi dovrebbero limare e ci sto
In forma unitaria
E avendo come obiettivo e come destinatario
L'istituzione governo lo dico anche per un'altra ragione
Se non assumiamo
Come soggetto
L'istituzione governo
Parliamo un sistema politico in cui ciascuno c'era
I suoi riferimenti ma che produce solo diversificazione sono diversità ineluttabilmente inevitabilmente diversità dentro le confederazione diversità fra le confederazioni
Assumiamo il dato unitario di una forma di governo e di una maggioranza anche perché la responsabilità di dare
Le direttive giuste toccano e non solo costituzionalmente al governo quindi assume il Governo
Ma assumere il governo come riferimento
Per fare delle cose
Allora dobbiamo sapere con grande franchezza ma saperlo perché ci dobbiamo dire queste cose
Che se ci sono punti fondamentali
Che ci vedono divisi
Ci vedono divisi perché un bel giorno io ho deciso che siamo divisi e siccome piaciuta l'idea tra l'altro nella grande scena continua a dire che siamo divisi
Con un piccolo problema
Che su queste materie il governo
Del nostro Paese
Ho decide scegliendo
Con il disco di spaccare la sua maggioranza
Oppure per evitare una spaccatura sociale sulla quale sinistra sempre verso
E che in una sua maggioranza c'è un'unica strada non decidere nulla
Questa è una cosa che abbiamo noi sulle spalle non gli altri
Noi che abbiamo diritta e sui diversi ad essere divisi avere il pluralismo di idee come è giusto che avvenga sui singoli problemi ma Prodi abbiamo una responsabilità da cui non possiamo prescindere
Di fronte ai fatti che stanno davanti
Abbiamo il dovere e la responsabilità di parlarci innanzitutto tra Dinoi
E vedere se esiste una linea
Una sintesi unitaria e non abbiamo sempre sempre sempre trovata
Il punto più alto di divisione che abbia conosciuto il sindacato italiano è stato mille novecentonovantasette riforma terza riforma delle pensioni
In cui ci siamo presentati con atti formali delle confederazioni sottrae posizione completamente diversa
E abbiamo fatto l'accordo
Ora siamo in una fase in cui abbiamo buoni rapporti di amicizia per persone io
Se qualcuno l'ha mi dicesse che non sono amico di Serge di Guglielmo veramente
Non essendo io un buonista
Professionale
Esprimo con forza tutto il mio carattere Ugo Sergio D'Antoni non è questo il punto e che si è creata una condizione alla quale
Ci vediamo per appuntamento anche quando ci sono questioni enorme ed urgenti da affrontare
Io ho fatto il mediatori io sarei stato il mediatore
Tra
Tra persone che non si vedono tipo io sono il terzo che non si vede non si incontra proprio perché c'è una condizione che l'ha determinato poi io sconsiglio chiunque a darmi l'incarico di mediatore
Lo consiglio perché mi conosco
Io sto cercando e non cambia idea
No di mettermi nel mezzo fra persone perché anche questo dato non credo sia in questi termini
Demetra balla un metro avanti
Cioè sulle cose del domani certo
Perché ho la convinzione e la storia dice che questa condizione non è sbagliata
Che facendo questa scelta
Sicuramente cambia cambia totalmente
Il il modo con cui ci confrontiamo con il Governo per la Finanziaria ed i suoi esiti
Perché il punto è questo
Sviluppo occupazione competitività noi sappiamo che c'è un ordine prestabilito
Sviluppo anzi competitività per lo sviluppo
Sono i due elementi che hanno carattere elementi anche se Paolo Leon d'accordo quasi scientifici su alcune cose
L'occupazione lavare ed eventuale perché i dati di riferimento di altre epoche in cui rapporto Bill occupazionale non ci sono più non celata per sapere di tutto
Però se non c'è sviluppo
è una competizione facevano il tiro sicuramente l'occupazione abbiamo sei ci sono quelle da possibilità di averla c'è
Ma per parlare di quello
E dobbiamo alla di quello in un'Italia che ormai fa parte integrante dell'Europa
E non ripeto le cose che conosciamo io mi pongo altri problemi
State in Europa il problema dalla competizione che è quello di prima
O c'è qualche elemento nuovo per cui forse la competizione FIAT esborso pagana Renault è molto meno importante la competizione fra il sistema Italia sistema Germania sistema Francia cioè sta consono
Se c'è sta cosa
Visto che siamo un Paese di pieno di riformisti e con poche riformatori anche perché quello vorrebbero far no poi gli viene impedito
La domanda è quale l'alleanza di forze che si pone in Italia il problema noi del nuovismo di quelle che definisco io gli americani che hanno imparato America leggendo Topolino
Ma il percorso
Di un riformismo per la lo sviluppo e la modernizzazione del per dell'Italia che comporta una cosa che in Italia non c'è mai accettato in Italia piace rivoluzionari anzi fanno tenerezza il terrore per i formatori perché Livorno dove cambiano
Il rivoluzionario premettere minacciano ma non cambia i riformatori cambiano alla quale l'alleanza possibile il nostro Paese ad esempio
Per demolire
Uno dei fattori di maggior peso che c'è nel nostro Paese
Che il sistema legislativo normativo e burocratico
Per cui l'abbiamo messo
Chiedendo ai lavoratori pubblici di capirci
Abbiamo gradito maggiore alle mento di novità attraverso la privatizzazione Dapporto il lavoro e poi li costringiamo a operare in un sistema che li mortifica dalla mattina la serie perché loro debbono sapere perché lavorano ma non posso sapere perché lavorano
Allora questo operazione chi la fa qual è l'alleanza delle forze la prova pensiamo che sia un dibattito in Parlamento i bravi capaci in parlare non c'è bisogno fuori una società una spinta un'iniziativa una forza
Che si muove per dare sostegno a coloro che vogliono fare riforme di questa natura
Come si attua
Come si attua una condizione per l'unificazione economica sociale e civile del Paese la formula i patti ai contratti Daria ma lo sapete come si chiamavano i contratti d'aria quando abbiamo definito e novantasei
Si chiamano aria di sviluppo accelerato
Meno male che abbiamo cambiato nome
Altrimenti attenti
Atleta avremmo fatto ridere l'Italia meno abbiamo cambiato nome
Vede però però se quel modello ed eravamo tutti convinti che quello fosse il modello poi il modello si trovò di fronte non una volontà politica contraria una macchina o incapace indisponibile
Al centro nell'amministrazione dello Stato
Al ministero della programmazione ed al Tesoro Dolcetta vada una macchina che siccome non li controllava lei
Li considera una cosa da far deperire perché sfuggivano al controllo dalla macchina centrale
Io ho indicato colpevoli con nome e cognome
Non voglio fare un altro ritmo scoperte la CGIL li considerava
Fra i più celebri soggetti
Partoriti dal mondo accademico e politico per risanare Alitalia
Meno male che era solo uno che li capeggia Leonard altrimenti avremmo mandato un cellulare con i carabinieri solo per il fatto che dico queste cose conoscendo i soggetti cioè persone
No è che rivendichiamo i diritti anche la responsabilità di gestire attivamente la concertazione persone che si sono amministrati
L'ad uso divisione fino al due mila e sei di centoventi mila miliardi dei fondi strutturali
Chiedendo al sindacato solo
Se aveva qualche funzionario per essere presente tavolo stenografo
Perché c'era uno che decideva per tutti la norma era fatta uno decideva per tutti
Lo scienziato il santo in Santo
Con qualche immaginetta che forse c'era ha sede la CGIL in via del Corso visto che
è la summa del sapere scientifico esistente in Italia
Però però però
Detto questo
Detto questo io dico che ci sono battaglie che sono assolutamente comuni
Sono assolutamente comune voi non ci perdiamo nei dettagli
Nei diversivi
Ci perdiamo nelle cose che ci fanno da contorno pur avendo idee chiare
E pur avendo certamente un senso grandissimo
Non solo di responsabilità
Ha un senso grandissimo sulle iniziative che dovremmo assumere per dare risposta alle questioni fondamentali
Che sono quelle del lavoro ma sono soprattutto quella
Del lavoro in Italia e non solo in una sua parte perché ricito Paolo Leon e alcune condizioni di sta più avanti trascina tutto il resto e il resto si distacca punto e basta
E ne condiziona contendibilità
La condizione del gruppo
Se tutto perfetto tutte le però però
Anche piccolo problema Giordano dice
Lo sviluppo tecnologico
Ma la formazione la scuola la ricerca sono collegati o no a questo
Perché si finanzia l'innovazione
Dall'azienda
Tutti sappiamo che la tecnologia piaccia o non piaccia riduce l'occupazione
Però ci sono Paesi a grande capacità tecnologica Cannone Tato ricche c'è occupazione perché la tecnologia la esportano
Allora ci sono il problema se noi siamo continuava ad avere una bilancia tecnologica deficitaria che la importiamo o cinema richiamo in una visione nuova per esportando la ma queste la grande strada che ci non ci abbiamo davanti perché sennò non scegliamo questa strada quindi scuola università ricerca formazione cioè il valore aggiunto vero se non cerchiamo questa tarda guardate
Chi c'ha ragione che pone il problema del Costa lavori d'Italia perché noi se non scegliamo questa strada non possiamo non abbiamo come competitor la Germania che ha salare una volta avremo come competitor l'Egitto l'arma via alla Romania e questo allora questa strada di cui siamo commenti sì ma CGIL ha scritto romanzi su questa romanzi che io condivido sul valore del sapere sulla tecnologia
Come si passa battaglia come
Cioè la battaglia non di rimessa la battaglia per pare chi sono i nostri alleati
Non abbiamo fatto scrivere documenti guardate che il patto di Natale che abbiamo firmato con D'Alema e il più bel documento che abbia mai firmato il sindacato italiano
Se fosse attuato quel documento tutte le cose umane o non c'è si tratta solo di dare attuazione contenuti ma anche fare applicare quel documento pone un problema di gestione sindacale anche solo parla precari
Perché non potendo fare tutto anche lì c'è un problema del prima e del dopo della gerarchia
Delle scelte in ragione della gerarchia degli interessi che noi ci abbiamo
Allora
Il tema è bellissimo
La mia adesione e totale
La mia partecipazione come scrivano firmatario di un programma di questo genere è assicurata in pubblico
Se la sfida del riformismo
Da diporto minimo vero socialista laico
Modernista e non l'ho vista
Per la modernizzazione non per il nuovismo
La UIL è pronta noi è pronta
C'è da questa riunione comincerà boccia sui programmi
Chiamateci e scriviamo due righe pure noi
Discutiamo assieme quali sono le battaglia pare discutiamo assieme quali sono le alleanze intraprendere
Discutiamo assieme discutiamo assieme
Tutti
Come a ricostituire
Un rapporto unitario che non è pacifismo poiché non sono mai stato pacifista
Un rapporto unitario
Suoi gli scopi
Sugli obiettivi
Accettando in questo rapporto in tutte le diversità che possano esistere ci mancherebbe altro
Ma avere uno scopo comune anche noi abbiamo il problema di offrire a quelli che ci hanno dato la dei lega rappresentarmi un orizzonte di riferimento
Non solo l'Inca le intavolature che ci abbiamo tutti i giorni un orizzonte di riferimento
Non solo il gioco d'interdizione per le cose che non vanno che pur dobbiamo farlo ma uno scopo uno scopo altrimenti allo stress causato da un'informazione minacciosa perché riparte riporta parole di persone che minacciano si aggiunge
Una possibile paura di un sindacato diviso
Diviso
Sulle cose che vuole difendere e soprattutto diviso sulle cose che dovrebbe proporre
Io sono sicuro
Conoscendoci tra l'altro tra persone
Che di fronte ad argomenti programmi e obiettivi
Tutte le cose che abbiamo visto si mettono da parte restano le diversità perché ci sono anche fra di noi
Però quando l'obiettivo è chiaro
Gratta gratta gratta gratta ciascuno di noi anche nei momenti di maggiore di tre vetture e un sindacalista
E sa cosa rappresenta
E conosce perfettamente il suo dovere anche dei momenti di maggiore rabbia
Ecco se non individuiamo questi obiettivi
All'arresto programma ventennale di un futuro possibile governo
Può diventare azione sindacale e deve perché ne ha tutte le condizioni diventare azione sindacale unitaria ringrazio
Riprendiamo alle quindici e trenta il punto uno degli interventi sarà quello del proprio dal ministro delle Finanze Vincenzo Visco ce l'ha relazionato al professor piscina
Adesso sarà svolta ma la quarta relazione programmata dal professor Felice Roberto Pizzuti e poi interverrà il ministro delle Finanze onorevole Vincenzo Visco
Se si erano accordati differente
Vorrei affrontare due tre questioni a partire dal fatto che a mio avviso il principale problema economico ma non solo anche sociale e politico
è come rilanciare la crescita economica e questo è un problema che ci trasciniamo purtroppo da troppo tempo
D'altra parte questo problema si intreccia inevitabilmente anche con il ruolo dello stato sociale e in Italia quando si parla di stato sociale spesso si legge sistema pensionistico
Non è dunque vedere quali sono i rapporti tra queste tre questioni crescita stato sociale sistema economico mi scuserete naturalmente un po'di schematicità
Vorrei infine conclude con qualche rapida considerazione sulla che afferra
Per rilanciare la crescita e l'occupazione c'è una tesi che viene molto sostenuta secondo cui la mossa decisiva sarebbe quella di ridurre il bilancio pubblico
E per di più in misura rapida e consistente
L'idea è che tagliare la spesa pubblica serve a ridurre le entrate fiscali specialmente mediante una riduzione del prelievo in positivo e contributivo a carico delle imprese
Questo sarebbe il fattore decisivo per stimolare la ripresa economica va pure detto che questa impostazione si richiama
Ad un ad una ad una visione più generale che fa centro sul il miglioramento delle condizioni dell'offerta dell'impresa ma non di tutte le condizioni l'offerta dell'impresa solo di alcune di esse viceversa questa impostazione pare ignorare l'altro presupposto del funzionamento del mercato che è costituito dalle condizioni della domanda
La proposta di ridurre sostanzialmente del bilancio pubblico si fonda sulla speranza che lo stimolo depressivo di un calo della spesa pubblica verrebbe più che compensato dallo stimolo espansivo di una riduzione delle aliquote fiscali
Ora a me pare che questa tesi incontri delle difficoltà ad essere accettata sia di carattere analitico e sia con riferimento all'esperienza proprio che c'è stata nell'economia italiana e non solo degli ultimi anni
In generale l'analisi economica ci dice che mentre un calo della spesa pubblica si traduce per intero in un'immediata riduzione della domanda effettiva un abbassamento delle entrate fiscali nell'immediato Fassi aumentare di un pari ammontare il reddito disponibile
Ma cresce solo in misura inferiore alla domanda effettiva e questo per il semplice fatto che in presenza di risparmio solo una parte del reddito aggiuntivo viene spesso si aggiunga poiché mentre l'effetto depressivo di un calo della spesa pubblica immediato lo stimolo espansivo derivante da un carico da un cavo del carico fiscale specialmente quello indirizzato agli investimenti a tempi più lunghi
C'è dunque una simmetria di affetti tra le entrate e le uscite e a parità di entrate e di uscite ridotte
L'effetto sulla domanda sul PIL sull'occupazione inevitabilmente è negativo
Quanto ai dati di fatto l'esperienza del nostro Paese negli ultimi anni mi pare che non autorizzi sperare che ulteriori riduzioni del prelievo fiscale del costo del lavoro servirebbero a rilanciare gli investimenti privati
E per di più in misura sufficiente a più che compensare il calo della spesa pubblica
L'esperienza degli ultimi anni conferma invece che la riduzione del costo del denaro la riduzione del costo del lavoro e la contrazione della presenza pubblica in molti settori profittevoli
Non sono state sufficienti a stimolare nuovi investimenti privati capaci di innovare il nostro sistema produttivo e accrescerne la competitività
E dobbiamo anche domandarci come mai questo sia successo
Il punto è che fermo rimanendo l'importanza delle condizioni dell'offerta ma di tutte e ci ritornerò sia in Italia che in Europa la politica economica ha molto trascurato le condizioni della domanda
D'altra parte ai fini del miglioramento delle condizioni dell'offerta fa distinto tra le misure per lo più di breve periodo che implicano essenzialmente un contenimento della dinamica del salario complessivo
E gli altri interventi di tipo innovativo che più strutturalmente invece potrebbero incidere sulla competitività
D'altra parte per quanto riguarda il costo del lavoro il cosiddetto gruppo il costo del lavoro per unità di prodotto italiano come tutti sanno è tra i più bassi
è vero che nell'ultimo triennio è risalito in termini relativi rispetto agli altri Paesi ma non per l'andamento del costo del lavoro
Che anzi ha avuto una dinamica inferiore a quella media europea ma perché la nostra produttività è cresciuta meno e il costo del lavoro per unità di prodotto divenne per l'appunto anche dalla produttività
Ed è quest'ultima circostanza su cui noi dobbiamo riflettere cioè sulle altre condizioni dell'offerta diverso dal costo del lavoro e dalla flessibilità ad esempio la capacità di adottare processi produttivi innovativi e la capacità di operare in settori dinamici
Che per contenuti qualitativi e tecnologici risultino maggiormente riparati dalla competitività di prezzo operata dal paese a bassi salari con i quali sarebbe impossibile competere su quel campo
Il contributo dell'intervento pubblico per migliorare queste altre condizioni d'offerta e reso tanto più necessaria necessario data la evidente ritrosia
Dimostrata dalle imprese nel procedere ad investimenti di tipo innovativo
Non possiamo non constatare come tra gli imprenditori italiani sia abbastanza diffuso un certo rimpianto per il periodo antecedente alla creazione dell'unione monetaria e per la politica delle cosiddette svalutazioni competitive
E non c'è da stupirsi se con questo tipo di cultura economico imprenditoriale la competitività venga perseguita essenzialmente con la riduzione del costo del lavoro e delle sue regole di impiego
Riguardo poi alla tesi che per stimolare la crescita e l'occupazione si debba puntare necessariamente la riduzione del bilancio pubblico al contenimento della dinamica salariale credo che sia doverosa una per quanto pacata precisazione di tipo storico
Questo approccio non è affatto innovativo né ha mai rappresentato una posizione riformatrice nel dibattito di politica economica e politico tout court
Contenere i salari e l'intervento pubblico costituisce la più tradizionale delle ricette liberiste
Elaborato a peraltro già ai primordi dello sviluppo capitalistico dunque
E questo anche in omaggio a chi allora
Queste riempite a di questa ricetta questa ricetta è stata concepita anche in rapporto alle esigenze di società e sistemi produttivi completamente diversi da quelli attuali che seguono a due secoli di distanza
In definitiva come impostazione generale della politica economica da seguire nella fase attuale io credo che non si tratti di aderire ad una visione che pregiudizialmente previde agile condizione della domanda in contrapposizione a cui verrà offerto tanto meno è pensabile un ritorno di interpretazioni opportunistiche e di comodo del pensiero che iniziano che certa politica in questo Paese allargamento praticato
Va invece riconosciuto da un lato che le politiche di stabilizzazione e di contenimento dell'intervento pubblico avviate negli anni Ottanta
Pur avendo raggiunto importanti obiettivi intermedi come il ripianamento dell'inflazione
Hanno seriamente pregiudicato le condizioni della domanda e con esse la crescita e l'occupazione i quali sono pur sempre gli obiettivi finali rispetto ai quali qualsiasi politica economica deve essere valutata non possiamo accontentarci degli obiettivi intermedi
D'altro lato il miglioramento delle condizioni d'offerta Massi perseguito ma non come si è fatto tramite misure contingenti tese solo a ridurre alcuni costi di funzionamento della composizione d'organizzazione attuale dell'apparato produttivo
Occorrono invece interventi che siano capaci di rendere il sistema strutturalmente più competitivo e che interagiscano positivamente con le condizioni di una domanda con la stabilità e con la coesione sociale
Va poi tenuto presente che servirebbe a poco sarebbe addirittura deleterio stimolare la domanda se questa non si dirigesse prevalentemente verso le aree del Paese dove maggiormente c'è disoccupazione
Ussi addirittura a questa domanda si rivolgesse prevalentemente all'estero senza ritorni di alcun tipo
Un'attenta politica di collaborazione tra i responsabili della politica economica e le forze del mercato io credo che potrebbe e dovrebbe contribuire ad attenuare questi rischi
Ma tornando alla proposta di un taglio strutturale del bilancio pubblico è altresì chiaro che un intervento di questa fatta non potrebbe essere effettuato se non riducendo sostanzialmente siano entrate che l'uscita dello stato sociale
A prescindere da una ricomposizione dello stato sociale stesso
E dobbiamo chiederci se questa sarebbe una buona politica economica e sociale
Ora come è noto in rapporto al PIL la spesa pubblica sociale italiano italiana e già inferiore di circa quattro punti percentuali rispetto a quella media europeo
E di circa sei punti percentuale rispetto a quella di Francia e Germania
E nel valutare queste statistiche va anche tenuto conto che il dato italiano della spesa pubblica per protezione sociale e gonfiato di almeno un paio di punti e mezzo
Perché l'Eurostat includere i versamenti del TFR e altre prestazioni di carattere non previdenziale sotto questa voce
Ecco ciò chiarito
Dobbiamo fare il conto con una posizione
A me pare che nell'accezione più progressista del neoliberismo i tagli allo Stato sociale sarebbero un'incombenza socialmente dolorosa ma comunque resa inevitabile dai vincoli economici imposti dalla internazionalizzazione dell'economia
Ma ancora una volta queste si unisce a quelle posizioni che per quanto con forme al buonsenso convenzionale che è dilagato negli ultimi decenni non trova conferme né in contributi della teoria economica nei risultati di indagini empiriche che risultino ragionevolmente certi e non contestabile
Nella letteratura economica sia teorica che empirica e invece molto diffusa la convinzione secondo cui la crescente globalizzazione dei mercati che pure comporta potenzialità economiche e sociali positive
Rischia di risolversi in un boomerang se gli squilibri sociali e le inefficienze che caratterizzano il mercato in alcune circostanze non vengono compensati dall'intervento dell'istituto delle istituzioni pubbliche e in particolare da quelle che operano in campo sociale
L'estensione sovranazionale dell'ambito d'azione dei mercati
Alterato l'equilibrio tra scelte individuali e scelte politiche che era stato ritenuto ottimale dalla stessa economia liberale
Così che si pone l'esigenza di un corrispondente rafforzamento del ruolo interattivo e compensativo svolto dalle istituzioni nazionali e sovranazionali specialmente nel campo sociale
E a questo proposito dovrà citare due brani ecco adesso che siamo al completo con le istituzioni arrivato al momento giusto perché vorrei citare due brani del saggio del Presidente Ciampi
Che e pubblicato in un libro che sta uscendo proprio in questi giorni
Che io ho curato e che Donzelli sta evitando scriveva
Diceva il presidente Ciampi nel suo intervento al convegno che c'è stato nel dicembre scorso tra virgolette
Ciò che la recente crisi quell'asiatica ha definitivamente scosso
è il credo che i mercati finanziari lasciati alle forze spontanee che in essi operano siano in grado di raggiungere da soli condizioni di stabilità e di efficienza allocativa
Cerri ci ha ricordato la crisi asiatica una realtà spesso Bono Bilato a da una fede incondizionata nelle proprietà salvifica del mercato
Il mercato richiede solide fondamenta sotto forma di regole istituzioni codici di condotta degli operatori standard largamente condivisi prassi consolidata
E conclude il suo saggio
Ciampi la globalizzazione ha portato a tutti noi non solo una cresciuta libertà di scelta ma anche nuovi doveri e compiti che sarebbe irresponsabile trascurare o affrontare singolarmente
Come non è possibile avere un ordine sociale a partire dalla sola considerazione delle preferenze degli individui così non si può costruire una società mondiale senza una cultura della reciprocità né un'economia sostenibile senza una polis
Chiuse le virgolette
In definitiva a me pare che le cosiddette sfide poste dalla globalizzazione richiedono non una riduzione ma un adeguamento qualitativo delle attività economiche sociali svolte dalle istituzioni e in particolare quelle svolto dallo stato sociale il quando racconta il quale va considerato non come un consumo di lusso
Ma come un indispensabile imputo produttivo di tipo strutturale
E nel merito delle funzioni svolte naturalmente ci sarebbe molto da dire io credo che occorra una riforma del voler far che in primo luogo per viaggi d'istruzione in generale e specificamente la formazione l'aggiornamento e la riqualificazione professionale
Ma le ristrutturazioni produttive richiedono non solo istruzione formazione richiedono anche efficaci ammortizzatori sociali
E più in generale occorre una credibile reti di sicurezza sociale che sia in grado di compensare i rischi crescenti generati dall'integrazione internazionale dei mercati
Nell'organizzare gli interventi vanno poi minimizzato i contrasti tra obiettivi di equità sociale e obiettivi di efficienza economica
E in questa direzione io credo che vadano le indicazioni di contenere il bisogno di sussidi alla disoccupazione e di dirottare quelle risorse verso il sostegno alla creazione di nuove attività produttive
L'aumento dell'indice di dipendenza degli anziani richiede di essere bilanciato con una pluralità di interventi ma in primo luogo con politiche che aumenti i tassi di attività e di occupazione
Quanto al sistema pensionistico sarebbe opportuno evidentemente un discorso molto più approfondito che qui non c'è il tempo di fare vorrei però richiamare alcuni punti a cominciare da alcuni aspetti quantitativi
Le proiezioni che sono state fatte dalla ragioneria segnalano un aumento massimo del rapporto spesa pensionistica PIL di circa un punto e mezzo nel due mila trentadue
Questa previsione va tuttavia valutato anche in rapporto all'ipotesi adottate che sono abbastanza prudenziale
Detto in estrema sintesi per il prossimo mezzo secolo queste proiezioni ipotizzano che i tassi di attività e di disoccupazione rimangano sostanzialmente sui valori attuali
Che non sono ottimali mentre la crescita del PIL dovrebbe attestarsi sul punto a mezzo da qui alla fine del periodo
Ora utilizzando lo stesso modello come io ho potuto fare grazie alla cortese disponibilità sofferta dal ragionier Monorchio che ringrazio per la ricerca universitaria
Si possono adottare anche ipotesi meno pessimistiche ad esempio un progressivo aumento in un quindicennio dei tassi di attività femminili portandoli ai livelli europei
Progressiva riduzione nello stesso arco di tempo della disoccupazione fino ad arrivare nel due mila quindici ad un cinque per cento
Che era quello che esisteva in Italia vent'anni fa
Aumenti della produttività leggermente superiori ma del tutto in linea con l'esperienza italiana ed internazionale infine si potrebbe ipotizzare che il flusso di immigrati sia di centocinquanta mila l'anno e non di cinquanta mila l'anno come nelle ipotesi della Ragioneria
Ecco in questo diverso scenario il rapporto tra la spesa pensionistica il PIL calerebbe
Continuativamente fino al tredici per cento nel due mila quindici
E questo perché ovviamente date le ipotesi fatte il PIL crescerebbe più di quanto non sia stato considerato nelle altre proiezioni
Ecco detta questa su questo secondo scenario io vorrei però che si facesse molto attenzione su un punto
Quando si ragiona su un arco di tempo così lungo mezzo secolo evidente che qualsiasi proiezione va presa con molta attenzione e io credo che l'atteggiamento più opportuno sia quello di adottare più scenari quando il periodo e così lungo
Più scenari di tipo ragionevoli e io credo che in un arco così lungo ossia le ipotesi adottate dal ragioneria sia le ipotesi che io ho proposto ma ne ho verificare anche altre possono essere incluse nell'arco delle ipotesi di tipo ragionevole in ogni caso credo che trattandosi di proiezioni su un periodo molto lungo sarebbero del tutto fuori luogo strumentalizzazioni affini corrente di questi dati
Per altri versi e ragionando ad un altro livello di astrazione è vero invece che la scelta delle ipotesi nei modelli previsivi non è neutrale
Non è neutrale ai fini degli effettivi risultati economici infatti è possibile se non probabile che possono verificarsi processi di autorealizzazione delle ipotesi ad esempio e ancora una volta in maniera molto schematica
Se si adotta uno scenario pessimista
Da cui discende la previsione di un peggioramento nel rapporto tra spesa pensionistica e Pirlo
Le autorità di politica economica saranno spinte a politiche compensi attrici cioè più restrittiva di quanto altrimenti avrebbero fatto
Ma quelle politiche
Rispetto al PIL
E peraltro una cosa del genere proprio successa dal mille novecentonovantacinque ad oggi
Prestazioni pensionistiche non sono aumentare più del previsto
Ma la preoccupazione per la loro espansione ha contribuito all'adozione di politiche di stabilizzazione che effettivamente hanno ridotto la crescita del PIL così il rapporto tra i due aggregati è peggiorata
Per quanto riguarda poi la cosiddetta anomalia italiana essa c'è
Anche se la spiegazione va trovata in molte
Cause
Ma in parte va anche ridimensionare
Ci sono diversi problemi ad esempio di disomogeneità statistica citavo prima il fatto che l'Eurostat include nella spesa pensionistica italiana voci che non le competono
Un'altra considerazione che la spesa pensionistica in Italia è valutata al lordo delle ritenute fiscali
E a questo proposito può essere utile a tener presente che nel mille novecentonovantotto con riferimento al sistema pensionistico pubblico dei lavoratori privati
è successo che le trattenute fiscali siano state Panarello si ricordano anche stamattina a quasi ventisette mila miliardi
A questi andrebbero aggiunte le ritenute fiscali
Delle pensioni ai gli ex lavoratori pubblici che verosimilmente potranno oscillare intorno ai quindici mila miliardi
Che messe insieme fanno ventisette e quindici quarantadue
Il disavanzo dell'intero sistema pensionistico nel novantotto in Italia le spese di natura previdenziale rispetta i contributi è stato di ventinove mila miliardi
Dunque le prestazioni pensionistiche previdenziali effettivamente erogate
Sono state inferiori alle entrate contributive
Detto questo è ancora una volta vorrei ricalcare molto quello che sto per dire non significa affatto che nel sistema pensionistico così come nell'alta sette in generale tutto vada bene tutt'altro
Rimangono i problemi d'ordine generale posti dall'invecchiamento della popolazione e dalla riduzione dei tassi di crescita ci sono stanno lì
Così come rimangono alcuni problemi specifici connessi all'assetto attuale del sistema pensionistico italiano
Quanto ai primi si può anche dire che dal novantadue ad oggi sono state già operate tre riforme
E una ricerca tra Commissione europea mostra come il trend nel rapporto spesa pensionistica per il in Italia sia il meno cattivo almeno incrinato
Rimane però il fatto che siamo in attesa del pensionamento della generazione dei baby boomers che quello che arriverà nei primi anni del
Quanto ai problemi specifici dell'attuale assetto esistono indubbiamente possibilità di aggiustamento di miglioramento sia sul piano dell'equità
Sia con riferimento ai bilanci d'altra parte la stessa legge che prevede periodici momenti di verifiche in tal senso
Margini di razionalizzazione della spesa sono ad esempio offerti dalla opportunità di eliminare alcune persistenti disomogeneità di trattamento tra singoli soggetti e tra diverse categorie
Sia dal lato delle prestazioni sia dal lato della contribuzione
Dal punto di vista equitativo e ad esempio non del tutto giustificabile che esista un'anzianità contributiva quella dei diciott'anni che faccia da spartiacque tra chi riceverà la pensione calcolata in un modo e che in un altro
E a questo proposito si potrebbe aggiungere che se questa disparità di trattamento venisse eliminata
Le risorse che venissero recuperate in termini di minori prestazioni ad alcuni potrebbero anche essere ripartite a vantaggio di tutti ovvero lasciando quelle risorse nel sistema pensionistico obbligatorio
Tuttavia io credo che il punto su cui riflettere e che in materia pensionistica
Le proposte da cui possono discendere le conseguenze più rilevante e in alcuni casi anche più preoccupante
Non sono quelle connesse al suo aggiustamento col suo miglioramento
La ricordata tesi quella detta all'inizio di politica economica che sostiene la necessità di un contenimento drastico dell'intervento pubblico
In campo pensionistico si traduce nella richiesta
Di ridurre ulteriormente e strutturalmente la copertura che è stata offerta dal sistema pensionistico con la legge Dini regime in tal modo si dice verrebbero liberate risorse
Per due obiettivi ridurre il costo del lavoro e dare spazio alla previdenza privata a capitalizzazione più di quella che oggi legiferate
Ora nella misura in cui si segue l'obiettivo di ridurre il costo del lavoro ancora una volta va segnalato che mentre sarebbe sicura la riduzione della domanda connessa peggioramento distributivo per i redditi da lavoro dipendente non è affatto certo
Che la corrispondente maggiorazione dei profitti potenziali
Sia sufficiente a stimolare i maggiori investimenti produttivi nel nostro Paese
Tuttavia se si volesse perseguire una ulteriore e consistente sostituzione del sistema pensionistico pubblico con quello privato a capitalizzazione
Se cioè si pensasse di incentivare e sviluppare la previdenza privata capitalizzazione in misura ben superiore e anche con canali individuali ulteriori rispetto a quanto è già previsto dalla legislazione attuale
E di questo le sto parlando
Allora andrebbe tenuto conto di alcuna importante preoccupazioni connesse ad un tale cambiamento
Preoccupazione che sono state ampiamente messa in rilievo dalla letteratura economica della Spagna in sé e che a dir la verità non giustificano affatto la convinzione un po'miracolistiche che attribuisce ad un tale cambiamento una convenienza addirittura ovvia
Credo che la stupidità non rientri in questa in questo punto
Vorrei qui ricordare solo alcuni
Alcune di queste riconosciuto e preoccupazioni
Se si sostituisce consistentemente
Il sistema pubblico ripartizione
Sicuramente aumenterebbero non di poco sia i costi di gestione sia gli elementi di rischiosità del sistema e non è un caso che anche il professor Modigliani nella sua pur radicale proposta di sostituzione che ovviamente presenta tanti problemi
Ma in quella sua proposta al professor Modigliani affida la gestione del nuovo fondo a capitalizzazione Allo stato
Proprio per ridurre i costi di gestione e l'insicurezza dei rendimenti questo al netto di tutte le altre cose non condivisibili presenti da me non condivisibili presenti in quella impostazione
Non c'è poi alcuna ragionevole certezza che l'impiego in Borsa del risparmio previdenziale per un periodo che supera il mezzo secolo darebbe un rendimento superiore alla crescita media del PIL quella garantita dal sistema pubblico anzi
Per l'insieme di un arco temporale così lungo è teoricamente più ragionevole immaginare una sostanziale invarianza delle quote distributive e dunque di una crescita omogenea delle varie quote come a quel del PIL
Ma ma cosa su un punto su cui vorrei richiamare l'attenzione ha messo e non concesso che le rendite finanziarie crescessero più del PIL
Paradossalmente aumenterebbe anche il trasferimento di reddito dagli atti dei pensionati e con esso aumenterebbe l'incidenza delle prestazioni pensionistiche rispetto al PIL
Ma credo che la questione di più immediata rilevanza macro economica e che la necessità di finanziare contemporaneamente sia le prestazioni pensionistiche già maturate nel sistema pubblico ripartizione
Sia le riserve del nuovo sistema a capitalizzazione implica un risparmio forzoso a danno della domanda per consumi che già da molto tempo è insufficiente
E data l'estrema improbabilità di tale soluzione per finanziare i nuovi fondi l'alternativa è inevitabile sarebbe l'intervento pubblico e la crescita del suo disavanzo del bilancio
Infine ma non per importanza
Data la ristrettezza del nostro mercato finanziario inevitabilmente accadrebbe che buona parte del risparmio affidato i fondi pensione verrebbe investito all'estero
Si avrebbe nel complesso un deflusso netto che oltre una certa soglia questo importante oltre una certa soglia determinerebbe un ostacolo strutturale per la crescita della nostra economia
Dunque il discorso della previdenza integrativa
Capitalizzazione è un discorso che può essere fatto ma qui la quantità diventa qualità
Due ultime battuta sul TFR il TFR costituisce una quota vincolata del salario complessivo
I vincoli riguardano sia un ritardo di pagamento
Sia la remunerazione dell'interesse connesso a quel ritardo che come tutti sappiamo è inferiore ai tassi di mercato
Il ritardo di pagamento implica per i lavoratori un risparmio forzoso che tuttavia è giustificato dalle funzioni previdenziale che il piacere svolge e queste funzioni previdenziali sono il sostegno al reddito al momento del pensionamento il sostegno al reddito in caso di perdita del posto di lavoro
è un costituisce anche un contributo durante il periodo lavorativo ad eventuali necessità di finanziamento dell'acquisto della casa o di altre spese straordinarie il TFR oggi per i lavoratori fa questo
La forzosi da del risparmio peraltro è tipico delle assicurazioni sociali e come è noto nasce dalla considerazione teoriche e dalla constatazione empirica che non sempre gli individui sono in grado di far fronte efficacemente alle proprie necessità
Specie se esse si manifesteranno lontane nel tempo
La obbligatorietà del risparmio a fini previdenziali per compensare i casi di miopia dell'individuo è un concetto così consolidato che storicamente è stato condiviso sia dalle organizzazioni dei lavoratori
Sia dai più illuminati pensatori e responsabili politici liberisti e financo conservatori
Credo che solo una certa estremizzazione della concezione individualistica potrebbe far ritenere opportuno che ciascuno sia libero di organizzare un meno risparmi per la vecchiaia
Nel nostro Paese risparmio obbligatorio per la vecchiaia e organizzato dal sistema pensionistico pubblico e perché a fare come è noto il primo canale si sta riducendo a seguito delle riforme pensionistiche intraprese fin dal novantadue ora se anche il secondo canale venisse ridotto addirittura eliminato ad esempio con il trasferimento del TFR in busta paga si determinerebbe una riduzione drastica dell'assicurazione del reddito per la vecchiaia specialmente per i giovani di cui tutti parlano ma non credo che sempre se ne preoccupino in modo razionale
Il risparmio forzoso dei lavoratori costituito dal TFR viene com'è noto attualmente gestito dall'impresa
Per le quali costituisce una fonte di finanziamento sicura ed economica ma a discapito della remunerazione data ai lavoratori
Ora la disponibilità di credito è una questione che si pone in termini molto diversi fra le grandi piccola impresa
Le piccole imprese
Come dice dinamico le donne
Che costituiscono un parte di rilievo
Del nostro sistema produttivo hanno difficoltà maggiori di accesso al credito bancario
Difficoltà che spesso sono insormontabili specialmente in quei settori come il terziario
Dove il lavoro è sostanzialmente l'unico in tutto produttivo
E la mancanza di capitali fissi da utilizzare come garanzia nella richiesta di prestiti si traduce nella impossibilitati finanziamenti diversi da quelli personali
Ora io credo che una ristrutturazione dell'uso del TFR delle sue modalità di gestione dovrebbe tener conto di diversi aspetti in primo luogo che questa è una forma di risparmio previdenziale dei lavoratori che va salvaguardata in quanto tale ma che al momento non è
Veramente remunerati
In secondo luogo che sarebbe preoccupante per il nostro sistema produttivo rendere più difficoltoso l'accesso al credito per le piccole imprese il che non significa che necessariamente per fare debba continuare ad essere gestito direttamente piccole imprese si tratta di fare in modo che in qualche modo ritorni loro
Voglio ribadire che l'esigenza di finanziamento sono del tutto differenti tra le grandi imprese e le piccole imprese specialmente in questa fase di internazionalizzazione dei mercati finanziari e di bassi tassi d'interesse
Io credo che adeguate forme di collaborazione tra enti pubblici e privati potrebbero costituire la dia per individuare una soluzione che tenga conto in modo ottimale di questa esigenza
Però invece con difficoltà la possibilità di combinare quelle due funzioni del TFR con un'altra esigenza ma economica che pure fondamentalmente importante cioè lo stimolo della domanda
Ma è difficile attribuire ad un solo strumento molti obiettivi specie se tra loro contraddittori come lo stimolo al risparmio e lo stimolo al consumo
Per quest'ultima esigenza occorrono altri strumenti possibilmente in grado di farsi che il necessario aumento della domanda non sia squilibrato a danno degli investimenti e che soprattutto sia di stimola la produzione nei settori e nei territori nazionali dove il bisogno di crescere di occupazione è più sentito
Grazie
Ma ora la parola del ministro Vincenzo Visco
Risolvendo un quesito che c'è stato posto da molti di voi
In virtù anche di una di un di un elemento di novità che si determinato nelle ore passate che costringevano a parte della nostra discussione di oggi
Noi puntiamo a finire
Il convegno entro le diciotto e quindici
Conclusioni comprese
Perché alle diciotto e trenta
Il capo dello Stato
Riceve il nuovo preside dalla Commissione europea
Appena eletto e questo rappresenta come ovvio
Anche otto un impegno di rappresentanza non soltanto dei ministri che sono nostri ospiti oggi ma anche due rappresentanti della reazione sindacale per questa ragione
Abbiamo un tempo necessariamente vincolato per tentare di arrivare ad un completamento della discussione
Tutti insieme facendo parlare prioritariamente i nostri ospiti lo dico perché alle compagne e compagni del sindacato a che
Erano stati sollecitati di un contributo potrebbe anche capitare di sentirsi richiedere di conservare il contributo per un'occasione ravvicinate insomma
Vincenza grazie
Se io
Non so se riuscirò a dare un contributo
Alla
Brevità dei tempi che
Farlo un ragionamento diciamo un po'all'impronta
Riprendendo un po'di stimoli sono venuti dal dibattito di queste ultime settimane o degli ultimi mesi
E penso però che bisogna forse partire per capire dove siamo adesso due possiamo dirige scenda dovevamo quando i governi di centrosinistra hanno cominciato il loro cammino
E confrontare quella realtà con la realtà attuale che profondamente diverso
Molti nostro difficoltà derivano dal fatto che non c'è una consapevolezza pieno dei cambiamenti che sono avvenuti
E dalla dalla circostanza che molti di questi cambiamenti sono stati fatti
Anche in conflitto con le posizioni di una parte non trascurabile dell'establishment economico finanziario
E diciamo degli apparati di questo Paese e cioè il problema era la scelta europea siano che cosa significava che effetti evoluto
L'anno nel novantasei avevamo un un paese come
Che nonostante la cura
Sono a cui era stato sottoposto a partire almeno dal novantadue aveva uno una serie di differenze evidenti rispetto no ogni alto ogni altro Paese
Avanza
Non solo europeo
è un paese che veniva da due svaluta azioni successive rilevanti novantadue novantacinque
Che non facevano altro che riprendere perché per essere approvato seguiva evoluta vende abituale che è stato alla base anche del modello di sviluppo italiano gli ultimi vent'anni
Un Paese ad alto ad alto disavanzo pubblico un Paese ad alto inflazione appreso ad alti tassi d'interesse un Paese che negli anni ottanta aveva più che raddoppiato il debito pubblico
E quindi un Paese fragile vulnerabile inaffidabile
Appena e ai margini politici ed economici del
Contesto europeo
E allora la scelta che fu fatta allora
Fu una scelta drastica scelta da radicale la scelta fu quella di riportare il Paese d'Europa di radicarlo strettamente né vincoli che avrebbero potuto non solo consentiva di risolvere problemi correnti ma soprattutto evitare rischi futuri
Evitare questa
Diciamo tendenza ciclica delle nostre classi e dirigenti a deviare da cammini virtuosi
E quindi a deviare dal loro compito istituzionale che è quello di fare gli interessi del Paese a breve medio e lungo lungo te
Questo portò la mano novantasette
E portò poi dalla
Convergenza monetaria e e ha consentito appunto l'ingresso in Europa
E la scelta della moneta unica incluso il e il patto di stabilità
Patto di stabilità che non non dimentichiamo fu proposto
A da parte tedesca per motivi essenzialmente politici relativi da un lato all'assicurazione lo devono dare all'opinione pubblica la banca centrale tedesca eccetera ma dall'altra
Ma anche con l'intenzione di vendere
Più complicata la dizione di paesi devianti
Poi alla fine il Paese deviante era uno solo su no cioè quindi non è non non è che c'erano molti molto immagini di ragionamento su quella su quella scelta
Che dal punto di vista strettamente economico così come è stata formulata poteva essere criticata tant'è che l'ha criticata Mario Monti Giscard temi eccetera quindi ma questa appunto faceva faceva parte di una
Progressiva tentativo di aggancio di convergenza al nostro Paese all'Europa ben qual è la situazione attuale sulla sua attuale è una situazione non macroeconomica totalmente cambiato
Noi
Avevamo turn traffico un drastico calo dell'inflazione plastica discese tasse interessa riequilibrio del bilancio pubblico inizio di riduzione di riduzione della dello stock di debito
E tutto questo significa semplicemente una cosa che è cambiata la struttura economica di base del nostro Paese
Significa per esempio che le imprese gli operatori finanziari le banche a probabilmente anche i sindacati cioè tutti gli attori economici devono fare i conti con vincoli e contesti completamente diverso
Quelle che sono contesti molto più simili a quelli degli anni sessanta e settanta che non a quelli a cui un'intera generazione sei abituata negli ultimi venti venticinque anni di disordine finanziario che stava per sfociare in un disastro
Da al sesso in possono ragionamento in questi termini si capisce anche perché noi possiamo aveva eh qualche
Ritardo nella risposta rispetto alla cura
No perché
E e è un'intera cultura industriale economica finanziaria che si sta adeguando faticosamente con lentezza e con riluttanza tanti a un nuovo contesto mo'contesto che temo
Potenzialmente estremamente estremamente utile pensate soltanto le politiche Investimenti se un'impresa faceva i suoi calcoli di convenienza con il Parlamento nel novantasei sceglieva inevitabilmente investimenti a breve termine
E scattava altri progetti
Adesso gli stessi calcoli danno risultati diversi questo ma
Ripeto richiede un minimo di apprendimento e quindi non è un caso che la la ripresa la ripresa da noi sia stata in parte più lenta che che altrove e che comunque adesso essa sia presente non abbiamo abbiamo segnali di ripresa a degli investimenti di impresa e che si mettono a ristrutturare con prospettive di il più lungo di più lungo termine
E questo punto è un processo che se viene sostenuto aiutato non non interrotto cuoco poi creare un meccanismo virtuoso molto molto rilevante
L'alto la l'altro problema che
Noi ci siamo posti
Eva ovviamente e quello che entrando in Europa dovevamo dovevamo mantenere livelli di competitività avanzi recuperarli delle competitività dei guanti sul piano strutturale non solo competitività di prezzo
No perché punto la tradizione nostre le nostre imprese una parte non trascurabile del di quel mondo era era quello di comincia una produzione
Ma prendere soldi a prestito indebitare l'impresa
A a esportare grazie appunto Rifondazione successive e poi nel momento in cui questa modello entrava entrava in crisi che donata al formulazione dei tetti
E intanto i profitti venivano messi al sicuro da altre parti sa a cioè era era un moderno cioè non è e non è che forse e che dipendeva da tante da tante cose come dalle contesto macroeconomico e da articolazioni
Diciamo a strutturali varia fra cui il sistema fiscale gioca un ruolo molto molto un po'tutta quindi l'altra cosa che noi facemmo allora fu fu la riforma fiscale
La riforma fiscale chi
è stato poi il punto di scontro Massimo con l'opposizione
E questo non è non a caso non e non solo non solo e non solo perché
Da che mondo è mondo direi
La destra la sinistra litigano sul problema sul problema della dimensione della del bilancio pubblico e quindi della spesa pubblica delle delle tasse questo diciamo
è solo solo una un aspetto ma la l'alto l'altro aspetto era era quello di una opposizione a un qualcosa che effettivamente poteva
Dare risposte a a esigenze siano accumulate insomma un sistema fiscale era andato deteriorandosi nei vent'anni
Della sua esistenza ed era stato letteralmente di devastato e distrutto dalla manovra che il governo Amato dovette fare nel novantadue è e quindi con una raffica di
Aumenti di tasse tre sono in forte che avevano cavano inevitabili no quindi quella in quel contesto ma che avevano completamente disintegrato ogni logica nella economica nel sistema nel sistema un precedente questo richiedeva
No dovendolo essendo l'obiettivo quello di ristrutturarlo in modo adeguato
Richiedeva un intervento riducesse il costo del lavoro riducesse il costo capitale soprattutto riducesse le imprese le imposte sui profitti questo fu detto esplicitamente fu indicata come priorità del governo
Governo e indicò come priorità
Corso lavoro o tassazione d'impresa e poi come terza priorità
Ma alla quale siamo finalmente arrivati riduzione dell'imposizione sulle famiglie
Questo quindi c'è una una strategia precisa che poi a livello macro economico è stata particolarmente brillante e dire perché se andate a vedere i dati
Voi vedete che noi nella novantasette abbiamo avuto un piccolo pressione fiscale perché era introducemmo tutta una serie di agli strumenti
L'eurotassa va agli anticipi chiusure di esce scappatoia allusive eccetera
E quindi potemmo
Il surplus primario alle a livelli adeguati
Rispetto all'obiettivo della credibilità ai mercati e quindi della possibile discesa dei tassi d'interesse dice e nello stesso tempo sulla spesa abbiamo fatto degli interventi a che in realtà erano essenzialmente di controllo della dinamica della spesa non di taglio effettivo della spesa
Anche se devo dire che la spesa aveva avuto un picco ha speso al netto degli interessi nel gli anni fa novantatré novantaquattro quel picco è stato è stato eliminato
Però se si va a vedere poi alla fine quello che è successo dato che poi nel novantotto pressione fiscale sceso esattamente di quanto era salito salito al novantasette e cioè di un punto e mezzo circa il che significa qualcosa come trenta mila miliardi tasse meno no nel momento in cui l'opposizione diceva che aumenteranno le tasse a dismisura
Ma se ne avete il trentuno e voi voi vedete noi abbiamo adesso una situazione in cui la pressione fiscale il nostro Paese e nella media europea
Esso è una media europea oggi significa rispetto alla graduatoria dei paesi che noi siamo alla nono posto su quindici come livello di tassazione complessiva compresi i contributi sociali
Le imposte in senso stretto sono uguali a quelle del l'Inghilterra dell'Irlanda trenta per cento del PIL
La differenza di tasso c'è un questi paesi che che esiste rilevante risiede come nel prelievo contributivo e quindi indirettamente nel nel sistema nel sistema Higueras
Comunque chiaro che non si può dire che questo sia un Paese eccessivamente tassa
Anche se io no pongo rimango convinto dell'idea del fatto che data la struttura economica particolarmente fragile basata su piccola impresa eccetto in questo Paese
A regime quindi nel nel medio lungo teme quando sarà possibile noi dovremo come calci sui livelli pressione più verso il basso del appena che non verso l'alto della della media della media europea
Per quello che riguarda la spesa non l'abbiamo mantenuta sostanzialmente costante
Peso netto interessi se guardate le statistiche
E costante nel tutto il decennio
Questa costanza significa circa tre punti e mezzo in meno rispetto alla media alla media europea
Questo come come ha risposto professione operaio medio ha speso inferiore tre punto in mezzo al media fa la differenza
Rispetto al bilancio pubblico gli altri paesi e cioè la quella differenza di circa settanta mila miliardi che deriva noi dal fatto che il doppio un a un debito doppio degli altri e quindi la spesa interesse doppia degli altri
Quindi via laddove gli altri spendono tre punti e mezzo di PIL ora a parità di tassi di interesse per il servizio del debito noi siamo costretti ancora spendere sette punti e finché non marchiamo il debito questa questa differenza
Questa differenza rimane così senza è stata finanziata in questo modo e guardate che questo non è che sia stato particolarmente gravoso per la spesa pubblica tutta
Perché la realtà è che noi abbiamo ereditato dal passato della storia italiana degli ultimi decenni una spesa pubblica strutturalmente inferiore a quella degli altri Paesi e sarà tutta esattamente di questa di questa percentuale
Quindi adesso siamo in una situazione in cui i situazione di equilibrio in cui le cose poi potrebbero continuare a crescere ad andare avanti secondo secondo questi per anni nello stesso tempo avevo
Non va trascurato un fatto che al e l'attenzione del dibattito di questi ultimi mesi e cioè che la composito aveva speso è cambiato
In questo decennio noi abbiamo avuto una riduzione di alcune sospese come composizione ho fatto cento il totale un aumento di alto
E in particolare si sono ridotte le spese per la sanità e l'istruzione è aumentata quella previdenziale
E questo chiaramente un problema dal punto di vista di Keita vuole avere un sistema di welfare equilibrato
E e di chi vuole usare per esempio investimenti in istruzione
Per ora appunto rispondere rispondere a ad alcuni di quegli slogan e d'altra parte devo anche dire che il fatto
Di aver ridotto la spesa sanitaria perché questo è successo in Italia questo riesce
Una ma di vedere che porzionatura internazionali ci dicono che siamo ai primi posti come qualità dei servizi sanitari Riesi e con forte non so quanto sia sia rompevo quanto la gente sia convinto che sia così però dato che la gente che la gente convinta che non abbiamo mancato le tasse mentre abbiamo i dote
Ma fosse appunto una qualche attenzione a quello che dicono gli esperti si potrà prima è lecito lecito averlo
E allora vedete
Nel in prospettiva noi cosa cosa dobbiamo dobbiamo fare
Perché secondo me
E dobbiamo continuare sul sulla strada che abbiamo che abbiamo intrapreso che comincia a dare a dare frutti il fatto che siamo in una difesa al fatto che si deve anche l'occupazione sia aumentata nonostante il profilo piatto del della crescita c'è significa
Significa che
Sia pur con i ritardi che ricordavo e che sono messe non giustificati
Almeno in parte dalla da questioni diciamo culturali e ambientali che dicevo ricordavo beh significa appunto questa questa cura
Funzione
O comunque o comunque
C'è un inizio no di visibilità di di risultati di risultati positivi non si e quindi si può forse uscire da questa da questo tormentone italiano per cui uno fa una cosa e dopo che l'ha fatta per tutti nessuno dice bene bene fatto qualcosa ma tutti si affannano a chiede un'altra cosa
Ma magari aggiuntiva ma che è in contrasto con quella prima per cui
Noi abbiamo alle scoperta un anno fa che avevamo un sistema incentivazione talmente demenziale che ne nessuno sapeva quanti devono e quali erano le gli incentivi son poi mentre mente quelli che funzionava erano più di due-tre
E
E quindi è quindi io io penso che si possono riprendere un un dialogo serio o che tenga conto dei vincoli dei vincoli oggettivi che la nostra economia
E noi abbiamo abbiamo
Problemi a diverso livello c'è un problema di politica economica e di coordinamento delle politiche economiche è un problema europeo
E adesso mi auguro che alla nuova commissione sappia affrontarlo in maniera adeguato
Ogni idea di ne pensa di fare politica di bilancio
Alcolica monetaria mai si
è stata è stata opportunamente o
Opportunamente no non lo so social spostata a Francoforte ma e e la e la politica laconiche fiscali e sono solo apparentemente autonome che c'è da un lato il patto di stabilità dall'alto
E il fatto che ogni operazione nazionale e priva di Effetti
E questo vorrei dirlo anche perché ho sentito qui tracce
Si è diffusa una convinzione semmai sparpagliata e cioè che noi abbiamo un problema di domanda interna
Se noi vediamo la resa del tasso di crescere quando internet Paesi europei negli ultimi anni
Negli anni aggiustamento noi vediamo che la domanda internet ed è cresciuta più che negli altri Paesi
Perché ciò dei due punti e mezzo a in media nel biennio nel Tridente
Tra dopodiché il tasso di crescita economia è stato ma quello più basso
Il che significa una cosa molto semplice che la nostra domanda fatto vedi torto
E quindi il nostro problema non è non è di
No a crescere accresce l'Olanda Internal se media cresce una parte la domanda interna che non sono tanto i consumi quanto gli investimenti
Noi abbiamo noi dobbiamo fare in modo che i nostri consumi il più possibile si possono dirige su beni prodotti internamente ma e qui c'è la vera debolezza sono nel nostro sistema
Che noi siamo fuori da tutta la filiera prodotti che son quelli avanzati e perdiamo terreno il tutto un altro serie disse settori che sono sia beni beni consumo o no che che i beni che i beni di investimento
E quindi qui si pone di nuovo coclee competitività e cioè il problema di cosa possono fare insieme governo in poi impresa e sindacati per gestire questa questa frase
è chiaro che in questo contesto la cosa più stravagante noire non potremo fare adesso e aumentare le imposte sulle imprese soltanto perché hanno fatto molti profitti
No questa fra l'altro
La quello che sta succedendo in giro per l'Europa e che non appena non c'era rimessi in regola con la competitività fino dal punto di vista fiscale gli altri Paesi questi hanno cominciato a Creta se pure loro quindi è cominciata una qualche una qualche ma rincorsa di questo bisogna bisognava tenere conto così come bisogna tener conto del fatto che i profitti italiani
Sono tuttora più bassi di quelli di quelle del diario degli altri paesi competitivi competitori quindi il problema non è la quantità di profitto il problema come utilizzare dunque né risorse perché si faccia un posti di lavoro in Italia
E e su questo io penso che i al di là delle polemiche e conflitti
Che pure si
Riflettono vecchia cultura e cioè questo atteggiamento perché
Per cui si continua a così a litigare sulle quote distributive piuttosto rendersi conto che il problema che il problema invece è invece quello quello di utilizzare nome quantità di risorse inutilizzate che non è ancora abbiamo in questo Paese quindi affrontare
Il problema il problema del dello sviluppo e e del Mezzogiorno qualcosa si sta facendo vedete un'alta nove delle novità di quest'ultime Nesi
E che si che ricominciano a da fascia Ada faccia in Italia investitori internazionali
Perché valutano valutano positivamente
Il quadro di convenienze globali e anche e anche imprese italiane cominciano a pensare a fare investimenti più più a lungo termine ed è questo il motivo fondamentale in cui le imprese vogliono stabilità politica in questa fase
E però appunto
Aperto il problema nostro allora a questo punto diventa un problema di procedure di processo e decisioni di rapidità con cui si è si attuavano certe leggi cioè sì tornare ad alcuni nodi non risolti del nostro del nostro sistema istituzionale deve
Con per concludere poche cose sulle
Sulle questioni
Strettamente di mia competenza
Mi pare
Che dopo tre anni si può dire che la politica tributaria del governo è stata politica di successo
E questo lo lo lo dicono le cose
Quando fu fatta la riforma fiscale noi saremo molte lodi all'Est
Riceviamo dall'Unione europea dal Fondo monetario internazionale dall'OCSE e il bello che fu va furono poi scaglionate una per l'anno
No notturna prima viene la Commissione europea
Otto a voi venne e Fondo monetario l'anno scorso ha ridato l'apporto l'ho tolto dell'OCSE
Questi apprezzamenti erano condivisi da numerosi studi di di osservatori indipendenti eccetera eccetera
E i in Italia c'è Everton ma intoneranno fra alla prova del dei fatti quello che è venuto fuori perché le cose hanno funzionato
Hanno funzionato anche anche abbastanza bene non gli
Abbiamo fatto novanta sei
Un'operazione essenzialmente di chiusura di possibilità di elusione troppo facili che c'erano questo prodotto nel novantasette
Una decina migliaia di miliardi di gettito inatteso che ha consentito di fare il due sette di disavanzo
Di disavanzo per l'obiettivo europeo l'anno scorso anno della riforma fiscale
Aldo ricorderete che il governatore non abbassare i tassi
E diceva aveva tre ragioni due me ne son dimenticati e la terza era il fatto che diciamo il governatore in Italia è stata fatta una riforma fiscale molto rilevante non s'è mai dato dalla storia recente del delle Paesi economici avanzati che una riforma di queste dimensioni non abbia comportato un collo di gettito quindi ottengo alti tassi finché non so quali sono quali sono i dati i dati vennero a settembre a settembre ridusse scuri dottor tasso di sconto
E e guarda te anche qui seguente torvo interpretare correttamente la a riduzione meno gettito IVA quello è stato il fondo è stato una sfortuna dal mio punto di vista perché se lei avesse dato il risultato atteso sarebbe diventato trasparente il fatto che il Governo con la finanza e l'anno scorso avrebbe ridotto le imposte sulle imprese più o meno di quella molta e invece questa avrei avvenuto in maniera implicita contestualmente a un recupero di più di dieci dodici mila miliardi di di tasse inattesi che venivano dal dall'Iva
Venivano dalla li ho perso il mondo lavoro dipendente
Essenzialmente e dai contributi sociali che son cresciuti di alcune migliaia di in più rispetto al tetto attive dato all'unico l'unificazione dichiarazioni eccetera eccetera
Quest'anno sta succedendo qualcosa qualcosa di di simile insomma non
Il che significa che noi
Che fosse incautamente
Però in modo esplicito e avevamo detto al sindacato
E queste noi contiamo di poter ridurre le imposte sulle famiglie
Nella misura in cui recupereremo gettito inatteso oggi possiamo dire che quella quell'impegno o a copertura finanziaria
Così come alter ego richieste che oppure contenute nella documento che hanno azione economica finanziaria anche se subordinati al recupero recupero di evasione
Quindi da questo punto di vista mi pare che perché le cose vanno bene e e e chiaro che noi siamo Saima su questo sono sempre stato molto cauto e lo sono tuttora ero un qualche
Poi c'è So di emersione
è evidente
Allora e osso però ho sentito anche che questa mattina avete discusso di lotta all'evasione eccetera
E e naturalmente io qui sono tutti in questa sede tengo a a spiegare una cosa sottolinea cosa che la lotta all'evasione non è un'attività di polizia
Quella è l'ultima ratio
La lotta all'evasione e creare un sistema di
Convenienze a comportamenti corretti
E questo è questo e quello che non abbiamo fatto strategicamente
Sia nel rapporto con e le categorie interessate sia le opere comincia sia nell'opera di riorganizzazione dell'amministrazione finanziaria
Sia nella accelerazione di processi innovativi che sono straordinarie che guarda che noi siamo l'unico Paese al mondo e un fisco completamente tematizzato da questa
Se parlate con i rappresentanti di IBM Microsoft nuovo a vi diranno che vanno in giro per il mondo dire che l'Italia è oggi al primo posto da questo punto di vista
Che siamo da quest'anno noi non abbiamo più un pezzo di carta
Il che significa un'accelerazione incredibile soprattutto in prospettiva di tutti i processi di funzionamento della macchina
E questo porta a getto e questo e questo allora testa che lotta all'evasione una e lotta all'evasione
Fra l'altro se andiamo a vedere proprio l'attività degli uffici non ridiamo un'accelerazione impressionante di tutti gli accertamenti di tutti i ruoli
E di di tutta una serie di incassi che avevano che erano a a livello zero quindi adesso cominciano a essere
Consistenti se poi è presente da quest'anno pane in vigore il sistema di vivere la modifica la riforma si farà riscossione
Per cui gli esattori non non dovranno stare semplicemente seduti ad aspettare dipendesse la percentuale del versamenti volontari della gente ma si dovranno mantenere fatturato e profitti dovranno andare a cercare le
Io vorrei e anche da questo ma ci possiamo aspettare aspettare dei risultati positivi settori vediamo agli studi di settore
Anche se su questo nella colazione sono ancora in corso evidente che anche lì c'è stato una migliore
Compliance come dicono come dicono
E in lingua il lingua
Inglese e se si tiene presente che noi da quest'anno abbiamo lo le ultime dichiarazioni entro quest'anno è chiaro che questo un ulteriore incentivo all'onestà diciamo no
Dopodiché la la repressione viene viene dopo l'ultima ratio io non voglio un fisco poliziesco
E penso che nessuno lo debba volere io voglio un fisco ben funzionante in cui i rapporti fa amministrazione contribuente siano il più possibile fiduciari
E in cui certi giochi se uno o continua a farli troppo a lungo ma questo non venga hanno via più consentito
E quindi
è l'ultimo
Aspetto un potente da riformare la riforma dell'amministrazione
Dove
è chiaro che noi
Ci porteremo appresso per parecchio tempo
Alcune disfunzioni che derivano dal modo in cui nel passato sono stati assunti alcuni
Insomma una quota non è rilevante
Di questi sessantacinque mila dipendenti
Che noi che non avevamo però noi adesso li mettiamo in condizione di poter funzionare con meccanismi
Diciamo di tipo più aziendale che non basati sul diritto amministrativo
Noi adesso per fare proprio l'ufficio delle imposte a nove
Servono almeno tre anni di tempo
Una qualsiasi agente azienda ci mette sei mesi alla al peggio
Perché appunto ci sono tutta una serie di rituali scanditi da adempimenti burocratici contorni preventivi successivi e qua e quant'altro
Non è la mora in una situazione in cui la flessibilità del bilancio era minima per cui non si possono facilmente e o non si possono più nulla investire soldi e e informazione anziché in altre cose non c'è nessuna mobilità del personale
Quando si parla appunto di mobilità flessibilità io penso che il fondo il problema il problema principale e proprio nella pubblica amministrazione
Ancora adesso
Cioè nove non possiamo assumere non possiamo licenziare non possiamo promuovere non possiamo premiale non possiamo incentiva non possiamo discinte disincentivare e se uno magari può fare qualcosa del genere poi c'è il tema perché pensa di metter le cose a posto
Ora questa è una situazione kafkiana ed è un peso un peso sta
Naturalmente
Io non vorrei dimenticare che poi in questi anni e chiudo su questo qualcosa per le famiglie è stata fatto non l'aggiustamento anche fiscale l'abbiamo fatto senza gravare i redditi più bassi
I quali anzi anche nel novantasette hanno avuto fra novantasette novantotto Naruto un aumento di reddito disponibile di alcune centinaia di migliaia
Considerando le varie cose fatte
Per esempio le misure
Di aumento di esenzione del
Tetto di imponibilità della casa di abitazione alle riduzioni d'imposta del pensionati il l'aumento l'aumento verso i familiari finanziati dal ministero delle Finanze
Non ci poteva giungere anche la restituzione all'eurotassa Mentana
E se e poi non è così consideriamo le cose che a favore delle famiglie contiamo di fare con la prossima legge finanziaria
Rispetto al novantasette pentito disponibile in più delle famiglie italiane non sarà lontano da dieci mila miliardi forse sarà a maggio
Naturalmente la parte la parte maggiore per dalle dalle manovre che faremo che faremo che faremo quest'anno
Ora
E questo questo intervento sarà fatto rivelazione essenzialmente redditi più bassi
Perché le dicevano alcune sfasature alcune incongruenze alcuni sogni correzione che in parte abbiamo affrontato già l'anno scorso
E in parte contiamo di eliminare eliminare quest'anno poi ovviamente ci sarà un'attenzione alle famiglie in relazione ai carichi effettivi familiari
Però ecco non dobbiamo dimenticare che il problema di una riduzione fiscale anche dell'IRPEF riguarda anche centimetri
E che in prospettiva noi dovremmo pensare pensare anche anche a questi
E quindi io capisco che poi ognuno deve difendere quelli che più rappresenta ebbero appunto
Il governo oggi le anche cercare di tenere di tenere
Conto di degli equilibri complessivi l'ultima cosa voglio dire riguarda riguarda questa discussione che si è aperta sull'IRAP
Ma era dalla grave un po'strana nel senso che l'IVA per e l'imposta
Storicamente
E l'imposta del sindacato
L'imposta con cui la si alla sinistra diceva come sostituiamo contributi sociali tassando anche i robot
Va questa è stata e quindi e quindi le imprese per imposta mirata essenzialmente a questo obiettivo
Dato che però dovevamo fare una riforma fiscale molto anche dato che era quasi impossibile no farla in altro modo noi abbiamo caricato sull'IRAP anche altri conti
Allora il problema e questo riportano ha letto lutto
Nonostante nonostante tutto il terrorismo le ore gli attacchi le farneticazioni va di di Tizio o Caio
Quest'anno il gettito è stabile quello atteso che non ci sono problemi di questo genere
A novembre abbiamo dichiarazione
Vediamo come è andata e poi vediamo se se e in che mio modo bisogna bisogna è opportuno intervenire
Ma
Mi pare che questa sia l'unica l'unica posizione
Ragionevole anche perché poi buona parte delle dello io comuni e questo io voglio fare
Uno di chiamare volto tensione sul fa
Che su questa cosa fiscale né all'attuale maggioranza non ha avuto lo stesso capacità di di tenuta di cose di lotta dell'opposizione per cui spesso fra le parole d'ordine opposizione sono passate senza esservi in tutto sei però e quindi e sono diventati luglio comuni alcuni fatti
Non sempre sottolineati dalla da dall'opposizione ora si dà il caso che questi fatti non so non sono non hanno riscontro empirico
Cioè per esempio il fatto che i chi ci ha guadagnato di più o di meno e chi ci ha perso le grandi o le piccole imprese
Tutte le informazioni che abbiamo finora sembrano indicare che non c'è nessuna sistematicità ne guadagni e nell'aperti anzi sembrano indicare alcuni campioni sembrano indicare che siano state più le piccole che non le grandi ha guadagnato al aspettiamo a vedere
Può darsi di sì può darsi note che poi vedere lì l'illusione illusione monetaria e chiarissima che se uno ha un fatturato di duecento milioni un e risparmia
A duecento mila lire sembra un risparmio un po'un risparmio modesto
Ma se voleva potati duecento milioni il primo a a ai venti mila miliardi di fatturato di un'impresa grande vi accorgete come che le duecento miliardi possono duecento milioni possono trarre tranquillamente trasformarsi in molti miliardi il che fa impressione però di fatto prima guadagnato più del secolo
Allora
Su questo penso che in dovremmo dovremmo no aspettare è un po'o per e ragionare
E comunque evidente un fatto
Su cui noi stiamo stiamo riflettendo cioè noi riteniamo che costo del lavoro debba scendere
E quindi e quindi
è evidente che
Anche se non possiamo già il il costo del capitale
Noi appunto se dovessimo riscontrare
Che c'è stata qualche
Così diciamo o ma non precisa considerazione del degli affetti di di quest'arte imposte potremmo sento inquinamento intervenire io comunque mi prima e mi limito a ricordare quando si parla di IRAP quello che disse Sergio Cofferati in una riunione in una riunione a Palazzo Chigi in polemica con gli imprenditori
E disse man mano potato adesso il bilancio firmare sbilancio CGIL delle tasse che dovrò pagare ho risparmiato un sacco di soldi e quindi questo è l'effetto dell'mirata quindi suppongo che anche queste questa cosa un po'può essere tenuta e in considerazione
La parola all'onorevole Laura Pennacchi responsabile del Consultorio per le politiche economiche e sociali dei Democratici di sinistra
Bene
Io vorrei stare al tema di questo convegno
E riprendere il tema sviluppo occupazione e competitività
E riprendere
Delle notazioni che venivano fatte nelle relazioni anche di questa mattina in particolare in quella di Marcello Messori
Riprendere facendo soprattutto soffermandomi su due aspetti
Il primo riguarda la natura di problemi di competitività che oggi si pongono che nella sua introduzione Messori in non negava fatto sì si pongano al sistema delle imprese italiane
Il secondo aspetto riguarda in generale le relazioni tra competitività tra problemi di competitività e istituzioni del Welfare State
Sul primo aspetto natura di problemi di competitività
Registriamo tutti un'indubbia difficoltà delle imprese italiane a sostenere le nuove condizioni di competitività
La domanda
La domanda che si fa anche Missori
Queste difficoltà dipendono principalmente da una squilibrata struttura dei costi
Intendendo per una sgridata struttura dei costi includendo in questo anche una setta eventualmente troppo rigido e del mercato del lavoro
E troppo vincolistico della legislazione sul lavoro o più fondamentalmente queste difficoltà anche se non esclusivamente il dipendono dei ritardi accumulati dalle imprese nell'innovazione e nella Dego amento della gamma dei prodotti
Per rispondere a questa domanda che riprendo
Bisogna considerare congiuntamente tre elementi che oggi sono stati discussi infatti insieme
Il primo è l'impressione anche staticità della specializzazione produttiva del sistema Italia in nessun altro Paese sei sviluppato in nessun altro Paese dell'area OCSE è accaduto quello che è accaduto in Italia vale a dire che non solo negli ultimi anni
Noi ci siamo confermati in un modello di specializzazione che ci vede presente soprattutto in produzioni tradizionali molo abbiamo addirittura rafforzato ci siamo ulteriormente
Spostati su questo modello il secondo elemento da considerare in connessione la caduta degli investimenti specie quelli in ricerca e sviluppo oggi siamo appena considerando la spesa pubblica la spesa privata appena l'un per cento del prodotto interno lordo ebbe una ridottissima incidenza della spesa privata sul totale della spesa che vale circa sviluppo siamo appena cinquantotto per cento in Italia
A fronte del settantatré per cento degli Stati Uniti ed il sessantasette per cento che è la media dell'OCSE
Che sia che ovviamente si stia parlando di cose molto serie testimoniato dal fatto che investendo in ricerca e sviluppo anche Paesi al di fuori del G sei venne del G7 come la Svizzera Svezia l'Olanda hanno conquistato posizioni di punta in questi ultimi anni e il terzo elemento che dobbiamo considerare in connessione con gli altri e la forte riduzione della dinamica dei costi operativi delle imprese
Che ci sia stata questa forte riduzione della dinamica dei costi operativi delle imprese ce lo dice certo
L'ultima indagine Mediobanca ce lo dicono le ultime ripetute negli anni indagine Mediobanca ma ce lo dicono ce lo dice anche Cerulli indagini più ampie per esempio l'indagine Prometeia sull'industria manifatturiera se noi osserviamo congiuntamente queste due fonti le indagini Mediobanca le indagini Prometeia sull'industria manifatturiera osserviamo anche qui due aspetti che vanno visti insieme
Il primo certamente quella crescita dei profitti che adesso anche lei Visco poc'anzi ricordava ricordando altresì giustamente che per quanto in forte crescita si tratta sempre di una quota dei profitti inferiori a quella che riescono a realizzare imprese le imprese concorrenti di altri paesi è un fatto comunque che nel novantotto i profitti sono militanti su campioni Mediobanca nel cinquantaquattro per cento l anno prima erano aumentati del cinquantatré per cento
Su questi dati a mio parere hanno ragione Fossa il presenterà Confindustria Cipolletta
Cito tra testualmente a dire che gli italiani dovrebbero ringraziare i loro industriali che sono riusciti a mantenere vitali venuti aziende anche in anni congiunturalmente difficili io penso che abbiano ragione
Il punto infatti non diceva anche Visco poc'anzi
Il punto in discussione non è che siano stati fatti multi potrò più profitti
Da qualcosa non c'è più grande da rallegrarsi
Ma che questi profitti essendo stato fax stati creati con un fatturato che è cresciuto meno dell'inflazione e dunque in decremento in termini reali
Con un taglio di occupazione lei imprese del campione Mediobanca di venti mila unità all'anno per dieci anni
Con una forte fortissima crescita della produttività del lavoro con un taglio degli investimenti privati che in rapporto a valore aggiunto ha raggiunto il minimo storico del quattordici per cento quando era il trentatré per cento all'inizio degli anni Novanta
Lamento degli utili dell'impresa deriva più dal taglio dei costi che non dalla crescita
Cito testualmente un osservatore non sospetto di simpatie di sinistra
Un un professor Pennati sul Corriere della Sera che dice la crescita dei profitti attraverso quella del fatturato di Investimenti sembra essere stata totalmente dimenticata dalle imprese italiane
Ora era questo del resto il senso del monito che l'allora ministro del tesoro oggi Presidente della Repubblica Ciampi fece l'anno scorso durante l'estate
Quando sollecitò le impresa era aumentare i profitti aumentando il volume dei profitti e non lavorando soltanto sui profitti unitari
Ed era anche il senso di una sollecitazione che l'aveva portato a rilanciare parole largamente cadute in disuso nella sinistra di centro sinistra come nuova programmazione e patto sociale
L'altro aspetto sempre da considerare in Commissione e che se associamo il miglioramento dei margini operativi con il miglioramento della redditività di gestione che vediamo dall'indagine Mediobanca ma anche da queste indagini più ampie
E questo miglioramento della redditività di gestione
E dovuto a tante cause ma certamente anche alla enorme riduzione dei tassi d'interesse della pressione fiscale alla riduzione a pressione fiscale che Visco ricordava e che appunto veramente già molto significativamente in atto
Questa associazione dicevo provoca un eccesso di autofinanziamento del sistema delle imprese rispetto ai fabbisogni di capitale fisso e di capitale circolante
Verrebbe da domandarsi
Come viene impiegato questo eccesso
Perché non vieni piegato questo eccesso questo eccesso in effetti non viene nemmeno destinato a impieghi diversi che la voce con cui nei bilanci
Ci si riferisce a iniziative di crescita esterna quelle per esempio mediante fusioni e acquisizioni che come è noto in una fase di grande sommovimento delle condizioni di Coppa di competitività come quella che stiamo vivendo dato anche l'euro dovrebbe essere un veicolo molto più attivato di quanto oggi non sia ho attivato in una forma molto più plurima e plurale di della forma invece assolutamente monocorde
Con la quale sembra essersi invece dimensionato se pensiamo alle ultime vicende
Relative anche per esempio all'OPA sulle degenerare
Ma per attivare queste
Operazioni di crescita esterna occorrono strumenti finanziari molto più sofisticati del tradizionale credito bancario dei quali appunto non disponiamo e questo sarebbe uno dei capitoli da aprire alla rigidità se dobbiamo parlare di rigidità del sistema creditizio e finanziario
E dunque questo eccesso di autofinanziamento rispetto agli impieghi in capitale fisso il capitale circolante prende presumibilmente la via dell'estero
Anche qui dobbiamo essere chiari una via del tutto fisiologica
Ma sulla quale non sì però non si può concludere tranquillamente che si tratti di delocalizzazioni tradizionali come invece alcuni commentatori fanno anche i membri del governo
Cioè quando dico delocalizzazione tradizionali alla ricerca di un minore costo del lavoro
E non si può concludere così perché l'andamento aggregato della bilancia dei pagamenti
Oltre all'entità di movimenti di capitale non censiti che ricadono nella voce errori ed omissioni altra coda segnalata fin dall'aprile di quest'anno dall'allora ministro del Tesoro Ciampi
E deve entità tale che recente studio dell'ufficio studi della Banca d'Italia torna sull'argomento e e indica che viene è un'entità tale da annullare il suk interno su respiratorie Ferrante alterato allora l'andamento della bilancia dei pagamenti ci segnala oltre a questa porcellum dimentica vitali non censiti ci segnala che gli investimenti presenti all'estero si rivolgono prevalentemente verso il Lussemburgo il lunedì Bruno non verso uno paesi a basso costo del lavoro anche qui insisto non c'è niente di cui scandalizzarsi c'è tuttavia da continuare ostinatamente a chiedersi primo
Perché la formazione di risparmio ecceda sistematicamente gli investimenti poi secondo perché il sistema delle imprese stenti ad un'accettabile la mole enorme di risorse che è stata creata ad Anna riusciva più che drastica riduzione della spesa per interessi cioè io credo che c'entri qualcosa anche la rigidità sempre per tornare a alla parola rigidità e la chiusura degli assetti proprietari del sistema operativo italiano a rispetto cui io non credo che costituirebbe regionale la risoluzione era già
Ingresso di
Rappresenta nell'ENI di organizzazioni sindacali mi hanno detto che il ricco di sinistra Michele un ambiguo il rifiuto in questi gemelli fa nascere la
Nella
No
Come ad usare
A voterà
Sì
Ah va bene ok
Si può perdonare ecco vengo brevemente ritengo perché i tempi mi pare che siano troppo sparando al secondo punto che riguarda le relazioni tra nuove condizioni di competitività e istituzioni dell'Uefa sei qui se mi permettete devo però fare anche parola e non volevo prendere molto tempo su questo aspetto proprio perché volevo stare al tema però devo fare una precisazione perché sono state dette delle cose che meritano di essere precisati
Gli ultimi lavori fatti dalla Ragioneria sull'evoluzione della spesa previdenziale
Napoli che conosco molto bene per averli seguiti nella fase anche nella fase finale della mia Space previdenza di sottosegretario
Aggiornano le stime dando risultati sostanzialmente in grande mi sono equivalenti a quelli che già conoscevamo con un elemento importante per cui alla fine del periodo di previsione
Il risultato addirittura migliore migliora rispetto a quello che conoscevamo cioè la spesa scende al tredici virgola due per cento del prodotto interno lordo quindi possiamo davvero dire che in in un arco di tempo lungo
La stabilizzazione della spesa della quota della spesa sul PIL si realizza
E tutte e questo le questi ultimi aggiornamenti sono stati fatti modifica Nando i parametri e le ipotesi di fondo i tassi di attività sono stati amo in tanti il tasso di occupazione è stato aumentato il tasso di disoccupazione è stato diminuito
Abbiamo mantenuto una ipotesi di crescita del PIL dell'uno virgola cinque per cento per cinquant'anni perché è questo quello che si fa normalmente nei modelli nelle previsioni internazionali per poter mantenere proprio le condizioni di confrontabilità ma questi ragionamenti e vediamo già fatti e tuttavia quella Gottardi un punto e mezzo qualcosa rimani anche con questi adeguamenti quindi il problema di di questa di questa Boveri questa collezioni sussiste a tal proposito vorrei fare un'altra poi chiesto sono appunto nell'ambito dell'affaire della di un di un tema che mi porta a dire la riforma fatta la riforma è stata fatta primo è stata fatta il secondo mo'manifesta una sua grande solidità
Sarebbe interessante tornare sugli aspetti di equità ma lì nasce da parte ma il manifesto una sua grande solidità c'è però un periodo di transizione troppo lungo
Ma per tornare all'elemento delle che è stata fatta e manifestano sapendo e solidità vorrei anche dire che appunto non non dovrebbero nascere ipotesi di cambiamenti radicali un conto è parlare di aggiustamenti
Egli acceleramento della fase di transizione un conto parlare di cambiamenti radicali che dovrebbero alla fine avere l'esito che io non considero giusto perseguire dice
Rovesciare la quota della copertura pubblica rispetto a quella della copertura privata e dare più spazio alla copertura privata fosse anche solo per i redditi più elevati mi parrebbe la riproposizione di un modello thatcheriano
Che oggi anche il New labour sta assolutamente riformando rimettendo in discussione
Più in generale
La cosa che invece mi interessa sottolineare
In relazione a
Alle commissioni tra UE stare con Titti e competitività
è che con la nascita dell'euro si è riproposto un dibattito che tende ad attribuire la causa delle diverse performance tra Europa e Stati Uniti soprattutto al al cosiddetto fardello del Welfare europeo
Io penso che fin qui sono stati nello spiegare queste diverse performance sono stati infatti Zatti eccessivamente alcuni fattori per esempio quelli attinenti alla maggiore flessibilità del mercato del lavoro americano o a livello inferiore della pressione fiscale
Fattori attinenti al mercato del lavoro in Europa in Italia certamente sono operanti ma è stato trascurato il ruolo di altri fattori per esempio insisto il ruolo degli investimenti specie di quelli in ricerca e sviluppo che negli Stati Uniti sono stati anche quattro volte superiori a quelle dei Paesi europei
Investimenti che sono stati peraltro resi possibili grazie ad un assetto del mercato dei capitali che molto più flessibile dinamico e sofisticato di quello di cui oggi noi disponiamo
Ma l'aspetto che vorrei soprattutto sottolineare e che dietro e attraverso questo tipo di problematica c'è l'ipotesi che sia proprio un Welfare State il peso dell'economie europee
Ed è un'ipotesi che si è fatta strada anche a sinistra
Anche qui io non credo che ci sia niente da demonizzare ma c'è però da dire con chiarezza ciò che si pensa ed accettare senza demonizzazione i ma no nella prima condizioni e dire con chiarezza non usare formule che lasciano spazio a tante interpretazioni diverse e andare ad un confronto Serino
è interessante anche prendere atto del fatto che se quando si identifica il Welfare State come il peso dell'economia europea
Poiché il Welfare State sia storicamente identificato in larga misura con l'azione delle organizzazioni sindacali del movimento operaio in generale la causa delle basse performance rock avviene proprio atti tanta identificata nella forza delle organizzazioni sindacali malate che c'è una letteratura estesa su tutto ciò
Ed è una letteratura talmente estesa che poi però si va a vedere Sky sul piano della la verifica empirica non è non riesce a dimostrare questa tesi qui
Perfino cosa della quale discuteremo più a lungo in un convegno che come gruppo parlamentare stiamo organizzando per il primo di ottobre
Usando anche gli indicatori dei più accesi sostenitori di questa tesi come Alesina Perotti Tabellini e altri studiosi di questo di questo tipo non è possibile arrivare a una verifica
Empirica documentata di questa crisi ma questa tesi va discussa anche sul piano teorico perché in questa tesi
Non c'è nessuna delle ragioni non si incorpora nessuna delle ragioni per cui l'Uefa strette esistito esiste e dovrà esistere in esse non c'è il problema dell'incertezza non è assicurata
Non c'è il problema della disoccupazione involontaria
Non c'è il tempo e il futuro
E queste tesi non riflettono nemmeno recenti avanzamenti della teoria economica di tipo neoclassico non di teorie rivoluzionarie e cioè l'informazioni imperfetta le simmetrie informative le quali ci dicono
Che l'assicurazione privata può essere incompleta
E se la copertura pubblica fossi minore fosse estesamente minore i cittadini potrebbero non ottenere un livello comparabile di copertura privata
Bene tutto questo non dimenticarlo
è bene ricordare che storicamente la crescita delle assicurazioni sociali è stata sollecitata dalla nascita delle moderne relazioni
Occupazionali al fine di garantire lavoratori contro perdite catastrofiche di reddito
Provocate da incidenti malattie disoccupazione e per questo fornire alle persone un incentivo a lasciare allora la vita contadina entrare nell'occupazione industriale
è importante capire che anche nei tempi correnti
Solo se le società hanno adeguati livelli di protezione sociale le persone possono diventare i più disponibili ad affrontare i rischi a formarsi ripetutamente a cambiare lavoro adesso ai cittadini di quel mondo nuovo che stiamo costruendo che si sta profilando intorno
La parola Giuliano Amato ministro attuazione
Bene
Mi scuso del ritardo con cui sono arrivato ero a Milano
Dove fra l'altro visto una bellissima scuola che era molto incoraggiante per il nostro futuro
Dicono che è la scuola migliore d'Italia un liceo tecnico di Cernusco che poi è un istituto tecnico magnifico
Ma in effetti vedere ragazzi studiare di e studiare cose che servono tant'è vero che molti di loro vengono presi prima ancora dal tessere diplomati
Fa capire che allora è vero
Che la formazione mirata imposto lo danno e la formazione a Schio ovviamente caratterizza tre quarti del Paese il posto non lo dà che quindi c'è una differenza ma non volevo parlare di questo
Volevo cominciare referti
Facendo una precisazione un ringraziamento destinati entrambi alla CGIL che alla fin fine è casa mia
La precisazione sono costretto a farlo non per colpa mia
Ma perché
Mentre io ho una stima immutata degli amici giornalisti comincio a pensare che loro stessi siano nelle mani di personaggi chiamati i titoli visti
I quali hanno usano l'articolo che il giornalista Lizza
Come no voi siamo usati dagli specchi che ci sono nei luna park davanti ai quali i bambini ridono
Per cui io sono sempre io ma divento obeso così io pesa cinquantotto chili oppure diventò un giocatore di basket e io sono uno e settanta insorgono
I titoli visti nella migliore delle ipotesi sono degli specchi di luna park risultato
E questo lo devo dire perché scusate vi faccio perdere un minuto ma insomma io l'altro ieri a Bari alla presenza fra l'altro di un autorevole testimone perché ormai con Sergio facciamo coppia fissa da settimane
E che c'erano anche alcuni di voi
No non voglio portare via al posto alla Ferilli da quel che ho visto al Festival dell'Unità per lavoro ha detto io non voglio portare io al posto Sergio nate chiedo scusa se questo potesse se l'interpretazione
Non intendevo qui insomma
Alla sua presenza e anche di alcuni di voi ricorda io un episodio del novantatré e lo ricorda lei ha lo scopo di sottolineare l'importanza che attribuisco all'unità sindacale all'accordo tra i sindacati
Dissi che durante la crisi del mio governo quando c'era una sia pur remota ipotesi dissi questo che alla fine della fiera si tornasse su di me
Convinto che l'accordo quadro sulla riforma dei contratti eccetera a cui avevamo già lavorato convinto io
Che con me Presidente del Consiglio non sarebbe stato firmato dalla CGIL mia valutazione che non sarebbe stato firmato dalla CGIL
Preferì comunque tirarmi indietro perché ritenevo che fosse più importante che quell'accordo andasse avanti con la firma di tutti i sindacati
Risultato
Da alcuni giornali non da quello che hanno scritto queste persone ma dà i titoli
Si poteva desumere esso principalmente che la CGIL avesse posto un veto contro di me cosa che la CGIL non ha mai fatto non aveva intenzione di fare e che non era così così si poteva inserire come sempre dagli specchi dei luna park che sono sempre io io non posso negare che sono io soltanto che solo largo così ecco prima merito complice sì
Ecco no per l'ho dovuto ho ritenuto giusto dirlo insomma perché fu una mia valutazione eccetto il ringraziamento è perché avete organizzato questo convegno non se ne può più appunto di parlare di e sarà questo che è il tema più importante che l'Italia davanti vogliamo occuparci vogliamo occuparci
Il e gli altri sono tutti i capitoli che stanno in questa storia ma non li si può trattare al di fuori di questa storia e questo è il grande problema italiano
Perché stiamo crescendo all'uno punto tre dice il Governo all'uno punto due dice il Fondo monetario all'uno punto uno dice la Confindustria poiché alla fine si vedrà queste come sapete per la mia opinione che sono come le previsioni del tempo ma fondamentalmente insomma queste previsioni sia pure con margini così bassi di variazione hanno tutte un numero che le fa uno uno più qualcosa
E come mai in questo uno più qualcosa abbiamo sacche così significative di Mezzogiorno d'Italia a questi due problemi è un suo problema storico
Che è quello del Mezzogiorno
Un problema che sia avvenuto accumulando in questi ultimi anni chiedo il problema di di un basso tasso di crescita correlativamente ad una Europa che sta crescendo in modo basso nel suo insieme e noi siamo più bassi
Della crescita Burns
E questo è una specie di di di di pietra al collo che noi abbiamo per tantissime ragioni allora qual è la natura della pietra o quali sono le azioni che si possono fare per liberare insieme e se è possibile diciamolo in una sede no
In cui lo lo possiamo dire che attorno ad un'idea ad un progetto si possano mettere insieme queste azioni e dire stiamo facendo questo per questo in questo è ciò di cui abbiamo bisogno
Ce lo siamo detti tante volte ci dobbiamo riuscire dopo l'obiettivo moneta unica che nella sua semplicità quantitativa è riuscito a mobilitare comunque un Paese un'opinione
In qualche modo la stessa sinistra si è entusiasmato ad un obiettivo puramente monetario
Ma dobbiamo pur saperlo che la moneta unica era essenziale perché senza di essa saremmo andati a sbattere nel muro ma solo con la moneta unica nel muro ci andiamo a sbattere lo stesso
E questa era stato detto non è la prima volta che viene detto era stato detto io ero stato uno di quelli che avevano detto sono sempre stato
Un fervente sostenitore della moneta unica convinto che fosse ineludibile ma convinto che solo con la moneta unica non ne usciamo
E allora attorno al resto
Che deve accompagnare il risanamento finanziario che ha portato alla moneta unica c'è un insieme di altre azioni che dobbiamo saper costruire a Progetto la visione comune
A idea mobili tante fonte anche di identificazione e di impegno
Perché se non c'è identificazione collettiva e non c'è impegno
Nessuno dall'alto riesce ad imporre ad un Paese l'Alsazia e cammina in realtà non ci sono azioni di governo ma ci deve essere una convinzione diffusa quella cosa che si chiama aspettative
Che devono essere le aspettative degli imprenditori che devono vedere una prospettiva nell'investimento in Italia
E devono essere né Prosperi aspettative dei ferrovieri che debbono non sentirsi soltanto degli esuberi potenziali in un'azienda che li considera soltanto gente di cui più ci serve a vivere meglio è
E allora il risanamento delle ferrovie a me interessa anche perché li rappresento tutti i commi azionista perché poi rappresenta i vostri soldi non è che sono proprietario improprio fortunatamente va
E insomma ecco noi abbiamo interesse a risanamento abbiamo interesse a che ci credano coloro che ci lavorano ecco che c'è tutto un po'un problema di di fiducia collettiva di aspettative positive di fiducia di futuro da guardare in modo non pessimista non carico di ansietà e di incertezza e questo è un grande tema che e politico
Pensando che ci sono anche lezioni sulle quali ci si sfida nella capacità di coinvolgere un paese nell'una o nell'altra prospettiva ma è anche un grande problema economico
Perché se non si cambiano queste aspettative nell'economia stesse continuerà a zoppicare questo
Questa è dopo tanto tempo la prima volta che mi capita di trovarmi un convegno tra persone che che che che che che che che che se ne saranno occupare che ha preso questo bel tempo e quindi la CGIL merita per questo ringraziamento detto questo
Io non è che avrei molto da aggiungere a quello che ho letto nelle due relazioni di Basile
Per una delle poche volte nella mia vita mi capita quasi di essere d'accordo anche con mio vecchio amico Paolo Leon che è sempre stato molto più estremista di me
Ma che può darsi che così invecchiando
Io escludo di essere diventata estremista se in genere anche i testimoni che mi stanno intorno tendono ad escluderlo insomma un po'così Paolo matto
Io sono fondamentalmente come sono d'accordo volto
Con la relazione di Messori su un quadro delle interazioni tra la Vectra alle economie regionali che le integrazioni tra le politiche che vede necessarie per l'Italia
E
Partendo proprio da lui
Ecco vorrei dire che ecco sottolineare quanto lui abbia ragione nel sostenere che scelte che attengono alla cosiddetta flessibilità a sono scelte che investono l'economia e non il lavoro
Di sono scelte che hanno un senso se li investa altri in una politica più ampia di innovazione e modernizzazione complessiva del sistema Italia
Perché effettivamente è vero che noi non possiamo aspettarci di poter ingaggiare una con una concorrenza sui soli costi
Il che non significa mettersi paraocchi e dire quindi ma i problemi di costi non ne abbiamo da nessuna parte perché ne abbiamo e abbiamo il vostro azionista delle Ferrovie vi può assicurare che ne abbiamo ora non voglio aprire qui va ne abbiamo
Ma questi problemi fanno parte di un problema più generale
Che non si risolve soltanto tagliando i costi ma si risolve prevalentemente dando una spinta innovativa e di modernizzazione ad un sistema industriale che come dice giustamente Messori
Persa la grande valvola delle svalutazioni compensative rischia di trovarsi schiacciato tra i respingenti di concorrenti per i settori più maturi a costine eso rapidamente più bassi
E ai concorrenti per i settori più innovativi molto più innovativi e molto più capaci di nuovi di Tevere il passo con l'innovazione
L'Italia è è vero che siamo in questa condizione non è che ci mancano le risorse per uscire
Il problema è come le destiniamo è per questo che siamo un po'degli sciagurati nel fino a quando non risolviamo adeguatamente questi problemi perché il nostro non è un problema di risorse ma è un problema di destinazione di queste risorse
Che si tratti delle risorse formative che si tratti delle risorse dell'innovazione che si tratti della ristrutturazione di un sistema industriale che così come caratterizzato da imprese particolarmente piccole e molto spesso proprio in ragione di questa dimensione troppo piccola incapaci delle economie di scala necessarie per fare innovazione
Vanno aiutati a crescere e vanno circondate da servizi meno costosi ecco il tema della flessibilità
Ecco che viene qui il tema della flessibilità
E voi fate bene a dare un senso Messori fa bene a dare un senso in questa ottica alla politica delle liberalizzazioni la politica delle liberalizzazioni è una politica di sinistra
Ecco questo ci dobbiamo convincere tutti quanti se si fa solo una cosa
E se si fa solo una cosa questa unica cosa fa Suma cambia ovviamente senza questo mi pare assolutamente ovvio
Ma se si fa questa cosa in un disegno
Se la si rende parte di una politica industriale è evidente che questa è una politica di sinistra perché allarga spazi crea opportunità di lavoro riduce costi per il sistema delle imprese diventa parte di una politica industriale
Laddove una volta si interveniva con risorse pubbliche
Per ridurre i costi dell'impresa circondata da diseconomie esterne oggi un po'perché non ce lo possiamo più permettere in termini finanziari un po'perché è comunque contrario alle regole del mercato integrato di cui siamo entrati a far parte
Il nostro compito deve essere quello di ridurle direttamente queste diseconomie esterne quindi di abbattere i costi
Determinati soltanto da rendite di monopolio di oligopolio spesso di cartello che gravano sulle imprese produttive
E allora come vedete qui le liberalizzazioni vi appaiono uno strumento diverso da uno strumento passato per fare politica di rafforzamento dell'apparato industriale di un Paese
Il mercato finanziario dobbiamo guardarlo come una parte del mercato
Il mercato finanziario è fonte di gigantesche speculazioni
Ma è anche possibile fonte di arricchimento di benessere
Si tratta di canalizzare me le risorse in modo da
Non di demonizzare né le risorse in modo da
Ignorarle come
E c'è un lavoro gigantesco che deve essere fatto io mi son già trovato in più occasioni a constatare come la sinistra il riformismo avrebbero nella elaborazione delle regole attraverso le quali si governa il mercato finanziario internazionale una enorme palestra per esercitarsi eppure c'è un'enorme disinteresse
Quasi una specie di quod Deus avverta per questo non questo non riguarda me questo riguarda i poteri forti no signori
Questo riguarda me più di ogni altra cosa avrebbe detto il vecchio lui
Usava le maniere spicce nei confronti del mercato finanziario internazionale se volete
Ma non è che gli mancasse la sensibilità capire che questa per per lui era una cosa di particolare importanza realtà ad un problema di maniere non non di ignorare è un problema di maniere
Non di ignorare e ha ragione Laura noi abbiamo un mercato dei capitali talmente asfittico
Per rispetto ai servizi finanziari di cui l'impresa ha bisogno anche se bisogna dire che negli ultimi anni sta pian piano migliorando
Che la
Debolezza competitiva dell'impresa italiana rispetto in particolare all'impresa americana è largamente queste è un problema di dimensioni è un problema di accesso al mercato dei capitali
Ed è un problema
Di accesso a servizi che dovrebbero costarle molto meno e che le costa molto di più di quanto di quanto non sia perché vedente non è che l'impresa italiana ma non ne facciamo appunto una macchietta non è che l'impresa italiana tiri a a ridurre i costi punto e basta insomma così giusto per il gusto di ridurli è quasi sempre uno stato di necessità quello che spinge alla ricerca della soluzione facile perché l'altra e troppo difficile
Allora noi dobbiamo metterla in condizioni di ritenere conveniente perché è conveniente innovare
Anziché cercare la riduzione dei costi
Rinnova mille cose possiamo fare le dobbiamo fare dobbiamo far capire che sono tutte orientate nella medesima direzione
Dal rendere più facile
La quota avvilita dell'impresa che non ha le dimensioni della tradizionale società per azioni ma che è comunque spaventata da tutti gli adempimenti che sono necessari per essere società per azioni
E quindi facili trarla nella crescita
Dal metterle a disposizione in forma consortile in forme possibili e già sperimentate servizi innovativi per i quali quando il piccolo ma non ha i soldi per pagarsi direttamente lo stipendio al super tecnico
Che magari finirebbe per gravare sui bilanci della piccola impresa più di quanto chissà
Non possa permettersi ma
è un riorientamento
Ora a volte quando Sergio parla di queste cose cui magari ogni tanto lo dovrebbe precisare cioè non non non non ma noi non è che pretende che ogni impresa italiana ecco si porti a livello del Nobel per l'innovazione nel settore in cui opera
Possono anche continuare a produrre scarpe non da premio Nobel non è questo il punto non è che ogni impresa perché abbiamo avuto a volte diceva allora se uno fa reggipetto e a voi non vi va bene perché dove la qualità innovativa pare che ci può essere anche rimase ma ora non non entra in questa serie come Sex vanno avanti assalta è sorta in concreto questa disputa non è una disputa astratta è sorta essa avvenga avverrà insomma precisato che non ci si aspetta da ogni impresa che si collochi ai vertici dell'innovazione Mine biscotti ovvia perché ho detto reggipetto si parla quarto d'ora in classe
Ma siete maligne proprio siete proprio Marini
E indiscutibile punto
Nessuna affermazione va presa nell'assoluto nell'assolutismo in una forma di assolutezza
Che lo sviluppo industriale italiano è uno sviluppo che può andare in un contenuto di innovazione superiore
Che ci tolga da quei respingenti e ci renda competitivi rispetto ai Paesi della fascia alta più che non rispetta i Paesi della fascia bassa
Questa grande attesa
Su questo tema si costruisce il futuro di un Paese su questo tema si riorientare la formazione dei nostri giornali su questo tema si orientano anche le prospettive delle privatizzazioni
Ho notato una certa severità in Messori nel giudicare le privatizzazioni italiane di questi anni
Ma devo dire che con le linguaggio tipicamente più prudente che mi caratterizza e che sono i titoli stira intorno sfrontato quale maglie sovente io ho fatto tempo addietro alla Camera osservazioni che chiamerei non dissimili
Nel senso che è vero che per resto io me
Nel novantadue che Ines essi riusciamo ad affiancare l'interesse a far cassa del tesoro
L'interesse ad irrobustire il sì delle imprese privatizzando il con una prospettiva che abbia senso per l'irrobustimento del nostro sistema industriale
Questo stava scritto nel che hanno delle privatizzazioni del mio governo non sto scoprendo nessun particolare al Perrino ora in questo senso
Al di là dei problemi se volete in parte politici in parte giuridico legali
Che pone la prospettiva dell'acquisto dell'Acquedotto pugliese da parte dell'ENEL
Non c'è dubbio che ha un senso ipotizzare per il futuro di un'impresa elettrica che sperabilmente non sarà più monopolista in Italia
Quello di una diversificazione nella la gestione dei servizi a rete perché questo è uno dei settori in cui abbiamo bisogno in Italia di maggiore efficienza di maggiore innovazione a
Di maggiore capacità di sfruttare economie di scala a beneficio della qualità del servizio anche del costo del servizio per le diverse utenze locali
E questa è è una prospettiva che ha un senso rispetto al al al futuro industriale del Paese e queste sono cose che dovremmo cercare di fare spiega illuminata e quant'altro
E in questo ambito e e la faccio breve ha una sua specificità evidente il problema del Mezzogiorno
Io capisco che nella relazione che ha fatto Paolo c'è una cosa detta e non detta verso la fine avete voluto fare l'unione monetaria
Vi siete privati non solo del potere monetario ma del potere di governare l'economia al livello a cui avete portato il potere monetario
E a questo punto si pagano dei prezzi fondamentalmente quindi quello che si cerca di fare per il Mezzogiorno è comunque attenuato voi indebolito
Dal fatto che la fonte principale secondo Paolo dello sviluppo che in realtà l'incremento della domanda è frenato da questa vicenda euro
Può essere può non essere questo lo decideranno i prossimi anni e lo deciderà il lavoro che devo ammettere difficile e faticoso
Volto a trasformare un'abitudine ad un coordinamento puramente delle finanze pubbliche
In un coordinamento di politiche che ero economiche fiscali
Che questa la la la prospettiva necessaria di accompagnamento dell'unione monetaria ed è una prospettiva difficile da realizzare
I nostri ministri finanziari europei sono molto bene addestrati dall'esperienza
A coordinare le rispettive finanze pubbliche molto più problematico portare questa capacità acquisita di coordinamento alle più larghe politiche economiche fiscali all'insorgono anche dei problemi
Perché parliamoci chiaro se c'è un Paese favorevole
Alla integrazione incompleta e liberalizzazione dei mercati finanziari proprio per le debolezze che noi abbiamo riguardo questa è l'Italia
Però ed è una delle giuste meritoria battaglia Kenzo Visco sta facendo in Europa
Voi insomma non riteniamo che si possa dare il via a questa riforma se rimangono dislivelli così clamorosi di tassazione dei risparmi sino al punto da
Ma anche averi in piedi in taluni Paesi una tassazione una tassazione che è una non tassazione del risparmio per il non residente che più favorevole di quella praticata per il residente
Allora
Qui è il coordinamento delle politiche economiche giustamente Enzo si batte
Data ancor prima che arrivassi io il purtroppo è costretto ancora farlo
Per poter dire be queste questo è coordinamento al quale non possiamo rinunciare ed è un livello minimo quindi però questa è una battaglia che si sta facendo che ha delle prospettive che vedrei intanto la politica del Mezzogiorno la dobbiamo comunque fare
Non è che possiamo fermarci perché siamo in questa situazione europea
E vedo che alla fin fine Paolo prende atto
Di quello che è lo sforzo che stiamo facendo che poi frutto del patto sociale largamente perché furono definite in sede di patto sociale queste coordinate cioè una politica che dei quella che mette in gioco contestualmente interventi qualitativi per l'insieme dei fattori che incidono sul sottosviluppo meridionale
E che si concretizzano queste politiche in ambiti territoriali che sono quelli definiti dai patti ed ai contratti d'area
Ci sono state molte lentezze
La macchina però si è messa in moto
Guardate che qui avete a che fare anche con la fantasia legislativa degli italiani che sfrenata insomma che veramente sprecata insomma uno deve scrivere un articolo di legge pensa che sta scrivendo la Divina Commedia no non non una riga di meno insomma
Oggi CIA tradotto l'idea dei patti territoriali degli accordi dei contratti denari in Parlamento io vi invito ad andarlo a leggere
L'ha tradotta in un comma che mi ricordo duecentodue duecentotré i due non mi ricordo quale articolo della finanziaria di due anni fa
Che io me lo sono fatto scorrere sul monitor che l'avevo su dischetto non ce l'ho fatta finirlo perché il dito mise proprio piegato prima e ho mollato sia contento
Allora voi immaginate un povero Cristo come Fabrizio Barca che viene messo lì a decente fai funzionare via col vento
E non c'è riuscito e avviene invece ha già messo un anno voglio vedere tante solo prescriverlo alla da via da da allora ero passato è un'altra volta Dante se no non è Dante l'autore di Via col vento non aveva avevano che queste pesto rosso pesto rosso non lo so posto ha studiato dal picchio la priorità ma credo che prima avevo citato Dante ero ritornato ad altra già vale a dire ci sono state parecchie lentezze qualora la macchina si è messa in moto
E guardate io ho avuto un'esperienza tempo addietro in sede CNEL dove faremo lunedì la verifica del Patto sociale
Ci fu un seminario riservato proprio per consentire a me e che ero appena arrivato di capire ma questa roba qui dacché rendimento
C'erano rappresentanti locali di amministrazioni del Mezzogiorno di diverso colore politico in parte della sinistra in parte del Polo opinione unanime loro era che questa era un'esperienza preziosa
Che strada provocando nel Mezzogiorno esattamente l'effetto diciamo il Mezzogiorno ha bisogno quello di creare un tessuto di classe dirigente locale
Responsabilizzata rispetto ad obiettivi di sviluppo suoi e non più costretta alla parte dell'intermediario sul tanto tra la comunità locale che chiede cose e il centro che è l'unico che ha il potere di danno ora questa è una leva importante per il cambiamento meridionale insomma io
Non voglio ora addentrarmi nelle dottrine che Paolucci tra con una parola buona è una parola cattiva per ciascuna da Baghdad da parte sua ma fondamentalmente insomma io ritengo che la ricostituzione di un capitale sociale nel Mezzogiorno
E la creazione di condizioni complessive di non sottosviluppo è l'unica cosa che il Governo nazionale oggi può fare per il Mezzogiorno
E quindi una politica volta a quella che noi chiamiamo dei contesti è una politica di tempi medi lunghi che però può cambiare efficacemente le cose
In questo senso
Bisogna che noi questo lo facciamo lo comunichiamo lo rendiamo percepibile al Paese
Ogni volta che un patto territoriale funziona deve essere una bandierina che si illumina e che si vede sul Mezzogiorno che desideri copiare l'accensione di un'altra bandierina accanto in fondo è il Mezzogiorno non è più tutto uguale lo sappiamo nello sviluppo non può arrivare tutto in una volta e tutto insieme questo è un lavoro che richiede tempo ma richiede la fiducia nel lavoro
E richiede la capacità di chi lo fa di generare la fiducia nel lavoro che fa è giusto chiederci queste cose ed è giusto parlare di queste cose ed è una stupenda occasione in queste settimane parlare sono di queste cose
La parola al ministro del lavoro Cesare Salvi
Avevo preparato tre argomenti per questo intervento ma viste le ragioni di tempo che ci ha ricordato Sergio Cofferati il primo mi limito
Aveva sumero in un'affermazione che del resto ha già formulato Giuliano Amato è molto importante la tematizzazione scelta
E che la discussione stessa sullo Stato sociale non ha senso e nemmeno la comprensione
Degli interessi degli attori sociali in questo campo c'è non la si mette in collegamento con la questione dello sviluppo dell'occupazione e della competitività ed è per questo che è saltata la premessa rispetto a questo ragionamento proverò a darle applicazione sugli altri due temi che intendo affrontare che sono la flessibilità in quanto il ministro del lavoro e le pensioni in quanto ministro dalla previdenza sociale
Come per la questione complessiva della riforma dello Stato sociale non esiste un unico punto di vista imposto da oggettive leggi dell'economia
Esistono i problemi oggettivi dell'economia cominciare ovviamente della globalizzazione ma esistono risposte diverse a questi problemi fra chi pensa uno smantellamento
Dello stato sociale e chi pensa invece una riforma che Lori qualifiche le di quei tempi nuovi un discorso analogo vale per la flessibilità
Anche per essa non si tratta di restare fermi ma di riformare dal punto di vista della sinistra o meglio del centrosinistra come il nostro che è alternativo a quello che la destra
La parola flessibilità è un involucro vuoto se non la si riempie di contenuti precisi bisogna sapere di che cosa si sta parlando con nomi e cognomi
In questi giorni c'è stato un dibattito confuso Domenica tutti i mezzi di comunicazione hanno presentato la proposta del presidente di Confindustria dottor Fossa
Come la richiesta di una totale deregolazione dei rapporti di lavoro nel Mezzogiorno per un periodo determinato per estende la cui al resto del Paese
Per ragioni di oggettività cito testualmente dalla prima pagina del quotidiano Sole ventiquattro Ore non lontano com'è noto alla diciamo alla persona il cui pensiero andava interpretato aperte virgolette D'Alema abbia il coraggio di applicare al sud contratti senza vincoli di alcun genere per un periodo di tre cinque anni chiuse virgolette
Per su questa strada il governo non andrà
In primo luogo perché una proposta
Che s'mantelle riebbe di colpo diritti e garanzie frutto di una lunga storia di un lungo periodo storico riconquista democratico
Come ha detto questa mattina il Presidente del Consiglio la questione non si risolve scardinando i sindacati e i diritti sociali con cui stadi in questi anni
Senza sindacato e senza statuto dei lavoratori i giovani sarebbero più deboli
A queste parole di Massimo D'Alema aggiungo che c'è una seconda ragione
Per cui la via della flessibilità selvaggia e del lavoro precario non può essere seguite
O meglio un complesso di ragioni che si riconducono innanzitutto a quell'Europa
Di cui tanto parliamo per conformarci giustamente rigorosamente ai criteri di rigore di bilancio e di stabilità nell'Alitalia almeno parliamo quando cita direttive indicazioni o costruisce politiche per il lavoro e per l'occupazione
La via della flessibilità selvaggia contrasta con le politiche dei governi europei di tutti compreso quello spagnolo
Contrasta con direttive giuridicamente vincolanti dell'Unione Europea credo prese anche con la partecipazione dell'allora commissario onorevole Bonino
Contrasta in terzo luogo proprio con gli interessi del Paese di fronte al tema sviluppo occupazione competitività compresi quelli delle aziende in particolare quei del Mezzogiorno
Poi torno su questo punto tanto voglio dire che se invece si vuol parlare
Come successivamente si è lasciato intendere da quella stessa parte di miglioramenti di alcune figure contrattuali ricordo che queste politiche sono già avviate dal governo e da questo ministro
E dovrebbe essere cosa nota a chi partecipa ai tavoli di concertazione da me attivati
Mi riferisco al lavoro interinale per il quale a luglio ha avviato il tavolo di concertazione tornato a riunirsi questa settimana che sta svolgendo un proficuo lavoro
Mi riferisco al part-time
Per il quale ho assunto un'iniziativa presso l'Unione europea che esprime la volontà di incentivare il part-time a tempo indeterminato che l'istituto che essa ottenendo proficui risultati sul versante dell'occupazione in altri Paesi d'Europa
E qui ho chiesto un'incentivazione rafforzata per il Mezzogiorno d'Italia
Nell'ambito del confronto che va sviluppato con l'Unione europea sulla questione della disoccupazione meridionale come questione che l'unione europea deve assumere in prima persona
Per quanto concerne la flessibilità dell'ingresso dei giovani nel Mezzogiorno al tavolo della concertazione per l'attuazione della delega prevista dal Comitato ordinamentale
Ho già proposto una nuova figura del contratto di inserimento lavorativo destinate ai giovani del Sud o con meno di venticinque anni di età
Vi sono dunque tutte le sedi per discutere seriamente di una seria politica di flessibilità le sparate sui giornali rischiano di rendere più difficile non più facile a questa strada
Dobbiamo però chiederci e questa è la connessione col tema con le cose che diceva anche Giuliano Amato qual è il problema vero nascosto dietro queste richieste di flessibilità selvagge di taglio indiscriminato della spesa sociale
Che è un problema vero che va risolto ma non per quelle vie
La questione e la crisi di competitività del sistema produttivo italiano nell'epoca dell'euro
Caduto lo strumento della svalutazione competitiva della lira emerge il ritardo di innovazione che l'industria italiana accumulato negli anni scorsi
Mentre in altri Paesi si puntava sulla competizione in termini di qualità produttiva il nuovo organizzazione del lavoro di nuove tecnologie da noi si puntava sulla competenza sulla competitività del cambio della lira
Fase come si sa finita ma in quegli anni la si faceva questo e qui si faceva altro
E lì sì
Sì e determinata la situazione di divario che crea il problema della competitività del sistema Italia
Vorrei citare i dati relativi ha il numero dei nuovi brevetti depositati nel mille novecentonovantasette presso la competente organizzazione europea
Come tutti sanno è un dato che riflette la capacità e la vivacità innovativa di un Paese
Di fronte al trentotto virgola uno per cento dalla Germania all'Italia il sei virgola otto per cento
Se poi si analizzano gli stessi dati secondo il loro contenuto tecnologico siamo al diciannove virgola otto per cento contro una media europea del ventisette virgola nove per cento anche questi sono numeri anche se possono far meno comodo gli altri numeri che vengono citati
Ecco allora il punto
Ben venga che le sibili da che serva a creare nuova de occupazione in un quadro di regole di garanzie Nova una flessibilità in termini di salari e di garanzie
Che abbia l'obiettivo di recuperare lo svantaggio competitivo sul versante del costo del lavoro della protezione sociale che registriamo con i Paesi extracomunitaria
Per semplificare dobbiamo ridurre spesa sociale diritti garanzie per competere con la Romania
O dobbiamo elevare la qualità complessiva del nostro sistema per competere con la Germania
Oppure dobbiamo dividere l'Italia in due terzi che deve competere con la Germania è un testo che deve competere con la Romania ottenuto sono strade impraticabili
Perché nessuna parte di questo Paese potrà mai scendere e dico per fortuna ai livelli salariali di protezione sociale o di diritti
Paragonabili Acqui di questi Paesi
Ciò non vuol dire che il problema del dualismo italiano non esiste
Va affrontato
Anche con politiche diversificati in termini di incentivi
Di costo del lavoro anche di mercato del lavoro e ho detto che ci sono iniziative nostro in questo campo
Ma purché sia chiaro l'obiettivo
Che non deve essere di perpetuare il dualismo ma l'esatto contrario di superarlo progressivamente portare gradualmente il Mezzogiorno a livelli europei non espellerlo dall'Europa
Questo è scritto nel documento di programmazione economica finanziaria e questo ha ripetuto il presidente del Consiglio a Bari l'obiettivo è una crescita complessiva del sud superiore alla media europea
Quando dico complessiva mi riferisco innanzitutto alle condizioni fondamentali della differenza del dualismo sicurezza
Sul territorio legalità efficienza della pubblica amministrazione moderne infrastrutture
L'obiettivo deve essere che i giovani del Mezzogiorno colti preparati e competenti non debbano trovarsi nelle condizioni di scegliere come purtroppo oggi troppo spesso accade fra un lavoro corrispondente alla loro qualificazione allora devono andarsene
O la rassegnazione ha un lavoro sottopagato dequalificato assunto
Questo tema dell'elevazione della qualità competitiva del sistema imprenditoriale italiano
Va ricordato Amato
Lo dico sarebbe ingeneroso scaricarlo interamente sulle presso
Che tuttavia non hanno una quota non irrilevante di responsabilità come sa chiunque abbia letto il noto rapporto di Mediobanca sul rapporto fra profitti e investimenti
Ma anche il governo deve fare la sua parte certamente
Iniziando da questioni come l'accesso al credito
Che per i settori dei servizi e delle pubbliche e delle e delle piccole imprese reso difficilissimo da un sistema bancario rigidissimo ingessato qui ci vorrebbe una massiccia dose di flessibilità
Del resto parlando del contratto d'area di Manfredonia dove tutte le forme di flessibilità come si sa sono già abbondantemente previste
Giorgio stoccato
Che il referente del progetto Manfredonia per l'Associazione Industriali di vicenza ha detto con chiarezza
Cito non sono tre anni di flessibilità intervista al Sole ventiquattro Ore che possono risolvere il problema dell'industrializzazione e quindi dell'aumento dell'occupazione assunto
è indicato un'altra via
Rompere l'ingessatura del sistema rendere duttile e agire la burocrazia altre cose che ha detto in questa intervista non la condivido questa sì
Non è quella la strada è un'altra sulla quale dobbiamo muoverci con maggiore determinazione accesso al credito efficienza della pubblica amministrazione attuazione effettiva e concreta dello sportello unico per l'impresa
Si concentri anche l'attenzione del mondo imprenditoriale su queste cose su quelle che dicono loro imprenditori che vanno lì e col luogo potrà essere costruttivo la riforma previdenziale
Fioriscono ipotesi di riforma complessiva del problema
Anche interessanti una è stata avanzata dal professor Modigliani un'altra è stata formulata in un libro di imminente pubblicazione del collega Amato del professor maree i cui contenuti sono stati già resi noti
Qui vorrei ricordare però che l'Italia unica fra le grandi nazioni dell'Unione Europea la riforma l'ha già fatta
Non è ne parlava Laura Pennacchi prima non è un caso che nelle ultime raccomandazioni della Commissione europea la sollecitazione alla riforma previdenziale rivolta la Francia e la Germania
E non all'Italia dove si parla di riqualificazione della spesa sociale che il tema che infatti noi vogliamo affrontare perché loro devono fare la riforma e non avendola fatta possiamo porci il problema del coordinamento di questa riforma nel quadro la nuova guerra
La nostra è una riforma incisiva e radicale
Siamo passati dal sistema retributivo a quello contributivo intanto stiamo costruendo il pilastro della previdenza complementare problema che abbiamo davanti non riguarda quindi la riforma che è fatta
Ma la gestione della transizione fra il vecchio per il nuovo regime pensionistico
è un problema non drammatico
E da affrontare senza drammi
Su come risolverlo la CGIL sta dando un importante apprezzabile contributo di merito
Lo auspico che possano aggiungersi le proposte delle altre grandi organizzazioni sindacali
La sede per affrontare questo tema come è stato come è noto non sarà la prossima legge finanziaria
In quella sede ci occuperemo delle pensioni d'oro
Che non riguardano la struttura e l'impianto del sistema previdenziale ma l'eliminazione di ingiustificati privilegi per elementari ragioni di equità sociale
Si dice che si tratta di una misura simbolica ma anche i simboli contano
E poi quand'anche il risparmio fosse limitato quei soldi preferiamo spendere per altri fini per esempio per l'indennità di disoccupazione or per le politiche attive per l'impiego
In genere problemi così complessi che riguardano la vita l'atteso ai diritti di milioni di cittadini e di cittadine non possono essere affrontati con successo senza creare un clima di consenso e di fiducia sociale
Questo è il senso della concertazione
E del resto è la strada seguita in Italia dal mille novecentonovantatré essa consentito di ottenere quei risultati che in altri Paesi non ci sono stati e ancora non ci sono
Basta guardare a quello che sta succedendo in Germania
Poi nel merito delle soluzioni per quanto riguarda il tema delle cosiddette pensioni d'oro
Così come per quanto riguarda l'altra controversa questione del TFR come mio costume non faccio anticipazione
Spetterà al presidente del consiglio quando come lo riterrà opportuno formulare la proposta complessiva del governo
Ci sono diverse ipotesi allo studio
Anche per il TFR anche diverse rispetto a quelle di cui si è parlato sui giornali quando avremo diciamo definito un punto di vista quando avrà definito il punto di vista il Presidente del Consiglio sarà quello il momento di parlarne ora si paga la proposta concreta ora si parla di impostazione di fondo
Concludo tornando all'inizio al titolo dobbiamo però essere consapevoli detto tutto questo
E torno al rapporto fra occupazione è stato sociale
Chi la sostenibilità finanziaria a lungo termine dei regimi siano essi a ripartizione o capitalizzazione in qualunque nelle varie versioni che le si voglia costruire
Dipende dalle dimensioni della popolazione attiva deve crescere il numero degli occupati
Una politica che abbia la priorità dell'occupazione che punti a una società di pieno impiego
è un passaggio decisivo per creare le condizioni per l'allungamento della vita lavorativa
E aumentando i livelli di occupazione per tutti i giovani e donne in primo luogo
E quindi rovesciando il corto circuito che dice tagliamo la spesa sociale per aumentiamo l'occupazione aumentiamo l'occupazione per rafforzare riformare lo Stato sociale
E aumentando quelli belli di occupazione giovani e donne in primo luogo che sarà possibile accrescere l'occupabilità dei lavoratori più anziani e quindi la sostenibilità di un moderno sistema di protezione sociale
Non si tratta di non affrontare la sfida della globalizzazione ma si tratta di affrontare quella sfida per costruire un nuovo welfare
E quali diritti ai principi sanciti dalla Costituzione non siano smantellati ma anche trovino nuova vitalità è un lungo futuro
Io credo che a questo punto sia giusto non
Infliggergli nessuna conclusione formale non sarebbe nemmeno peraltro corretto nei confronti dei nostri ospiti che hanno gli obblighi e gli impegni che più ha ricordato qualche minuto fa
E poi credo che una discussione come quella di oggi con la discussione che considero molto importante
Per la qualità dei contributi a partire da quel da quelli contenuti nelle relazioni questa mattina a quel che avete sentito poi oggi pomeriggio anche da parte dei nostri ospiti di governi meriti
Una organizzazione attenta
Del proseguimento di questo in questa discussione per la verità noi questo obiettivo c'eravamo dati fin dall'inizio senza renderlo noto un noi intendiamo oggi cominciare
Un lavoro che impegnerà poi la Confederazione le sue strutture
Nell'approfondimento dei capitoli che hanno fatto parte
Del corpo centrale della discussione odierna nel con l'obiettivo di arrivare a indicare un quadro di riferimento stabile certo di politica economica di politica sociale
Chi fa il nostro mestiere obbligato
Ad affrontare quotidianamente
Argomenti complessi e delicati
Ma spesso oggettivamente parziale
è un obbligo dal quale non ci si può sottrarre
Il tentativo ambizioso però da qui alle scadenze impegnative dell'organizzazione
La Conferenza di organizzazione da un lato il congresso dall'altro è quello di dare una qualche sistematicità alla bozza di temi che abbiamo questa mattina e oggi pomeriggio introdotto e commentato
Per cui ritorneremo anche in tempi brevi sui singoli capitoli di questa prima fase di discussione e sul quadro organico che vi abbiamo indicato
L'intenzione è quella che gli ho detto d'altro canto ci sono pericoli che una grande operazione deve evitare
Quello delle episodi cita quello della frammentazione delle sue politiche superare e anche quello delle emergenze tutte le volte che siamo stati costretti a scegliere orientamenti in virtù di un'emergenza non prevista ci siamo trovati sul piano contrattuale oggettivamente più debole
Non bisogna avere credo
L'intenzione dell'organicità assoluta avremo bisogno di tanti aggiustamenti in corso d'opera anche nella definizione del quadro di riferimento generale
Però è molto importante avere un punto al quale riferirsi e cercare anche nei singoli interventi di essere coerenti con con quel punto
Il problema fondamentale che dobbiamo affrontare insieme a risolvere i stato lungamente descritto
Basta guardare hanno decennio che abbiamo le spalle per
Avere tutti gli elementi di conforto che servono a proseguire nella discussione di oggi
Le politiche di risanamento hanno generato degli effetti sull'economia italiana e su gran parte delle strutture produttive
Questi Effetti si sono riverberata in corso d'opera sui comportamenti di tante persone e anche sulle politiche sindacali
La prima fase lunga dell'inizio degli anni novanta è stata una fase nella quale il risanamento ha prevalso come esigenza oggettiva su qualunque altra politica certo anche noi abbiamo sostenuto più volte l'opportunità di coniugare risanamento con politiche di sviluppo
Non è stato possibile in qualche circostanza per mancanza di volontà soggettiva da parte di molti dei nostri interlocutori devo dire anche per limiti oggettivi difficili da superare
Il risanamento era indispensabile
Giuliano Amato sa
Meglio di molti Dinoi quanto sia stata drammatica e grave
La condizione che il suo governo dovuto fronteggiare nella seconda metà del mille novecentonovantadue
E anche un accordo per noi per questa organizzazione particolarmente sofferto come quello del luglio del novantadue non evitò la inevitabile necessaria su valutazioni che impedì vero e proprio tracollo finanziario
Il risanamento era indispensabile al di là di Maastricht se anche non ci fosse stato un vincolo pure importante come quello che costringeva l'economia italiana coerenza scelte rapide ed efficaci per entrare stabilmente nel gruppo di testa in Europa in ogni caso il sistema economico italiano andava in sala
L'aver anticipato il risanamento allo sviluppo ha fatto sì che una parte consistente del sistema produttivo
Accumulasse i ritardi che sono stati abbondantemente e opportunamente descritti nella discussione di oggi
Il nostro sistema produttivo è cresciuto fidando sostanzialmente sulle condizioni anomale che la sua votazione i cambi flessibili consentivano di avere e non certo facendo grandi sforzi per trasformarsi cambiare innovarsi
Il contenimento delle dinamiche della spesa pubblica peraltro a registrato un bisogno non per intero
Razionalizzato affrontato poi con i comportamenti del caso quello di orientare diversamente una parte di quella spesa
Verso nuovi bisogni e di avviare così per tempo anche una trasformazione del sistema delle tutele di quel welfare al quale noi teniamo particolarmente a tal punto da considerarlo come uno dei fondamenti di un modello competitivo che deve avere da un lato la qualità del sistema economico e dall'altro le protezioni che devono essere offerti ai cittadini come elemento di coesione e non considerati una sorta di costo aggiuntivo
Di peso per la capacità di competere e di un sistema
In questo arco di tempo gran parte del decennio che stare nostre spalle
Le industrie italiane hanno mantenuto i loro vizi antichi ci sono oggettivamente ulteriormente impoverito e sul piano dalla capacità di innovare innovare cultura non è soltanto disponibilità di risorse e anche il sistema dei servizi importante sia per la vita civile che per il sostegno all'economia
Non ha generato i vantaggi e la quota di ricchezza che poteva dare fondamentalmente perché ha operato in un regime di monopolio i cambiamenti poi sono stati nell'ultima parte di questo decennio rapiti inevitabili e in qualche caso tale da stringere ed a modificare comportamenti di soggetti di rappresentanza collettiva di organizzazioni di massa come la nostra
Oggi siamo in un sistema nel quale l'ingresso nella moneta unica con le sue rigidità data la nostra economia vantaggi indubbi ma produce elementi di novità profonda con i quali bisogna fare ragionevolmente e serenamente i conti
Chi non ha avuto l'accortezza la capacità di innovarsi rischia un'asfissia competitiva
I servizi che escono da condizioni di monopolio stentano come è stato detto
Più volte nel corso della giornata a fare i conti con un mercato troppo spesso privo di regole
Tutto questo obbliga
Un paese come l'Italia ad approcciare rapidamente
Un'idea complessiva
Questa sì organica di politiche espansive
Per affrontare nelle migliori condizioni possibili la parte di risanamento ancora non completato permane sulla nostra economia il peso e il condizionamento di un debito che ci fa diversi dagli altri Paesi europei
Nel contempo questo debito ci obbliga ad una crescita ritardata rispetto a gran parte dei competitori tiare europea e delle parti più sviluppate del mondo
Questi elementi distorsivi si concentrano in un arco temporale breve
Bisogna affrontarli
Partendo da quello che era uno degli obiettivi della discussione di questa giornata
Quello del recupero di una capacità competitiva del sistema produttiva ed economica italiana
Definendo con precisione qual è il modello al quale si ci vuole riferire e avendo l'ambizione credo non soltanto di pensare
Al profilo italiano di quel modello ma anche all'esigenza di sollecitare stimolare un'analoga scelta
Su scala comunitaria
Nel mercato globale l'Europa deve provare a competere nel suo insieme
Anche se ogni Paese chiamato poi ad a vere le coerenze del caso e idee da confrontare con gli altri per la costruzione di questa dimensione
Di competizione sovranazionale
Quella che stamattina Messere chiamata la specializzazione del modello gli elementi di qualità nell'accezione vasto del termine dal prodotto al processo al lavoro devono essere il centro della nostra riflessione come abbiamo tentato cioè di fare in questa giornata
Se saremo in grado se saremo capaci di estendere le riflessioni di oggi
Renderle organiche
Precisarle collegarle anche le politiche di breve periodo avremo fatto non soltanto uno sforzo importante per noi ma offerto un quadro di riferimento anche a molti dei nostri interlocutori io sono convinto
Lo ripeto con una qualche insistenza
Che mobilità e flessibilità in un quadro espansivo
In un sistema economico che cresce in un sistema economico che recupera un modello di competizione che ha forti elementi visibile elementi di qualità ci interno possono cambiare di segno e possono passare da condizioni oggi vissute come condizioni prevalentemente negative destinate a mettere a rischio a mettere in pericolo le condizioni fondamentali di tante persone soprattutto di quelle più deboli possono trasformarsi in occasione occasioni che permettono la realizzazione della persona che lavora quando questa può scegliere
Occasioni che permettono l'assunzione di responsabilità e l'esercizio di consapevolezza quando la persona
Dotata di un rapporto dialettico ma positivo con i saperi con la conoscenza con la formazione questo cambio di quadro importante per noi io credo lo sia in genere per tutte le forze progressiste qualunque sia la funzione che esercito
Come vedete questo mutamento ha bisogno di una crescita dell'economia della creazione di occasioni
Chi un accesso diverso
Da quello attuale sapere alla formazione ha bisogno di un recupero di attenzione questo sì molto sindacale
Anche i temi dell'organizzazione del lavoro ai modelli che possono consentire valorizzazione del lavoro e di conseguenza visibilità e peso sociale dello stesso
La consapevolezza davvero il discrimine
Per costruire consapevolezza nelle persone bisogna fare molte delle cose che sommariamente rivendicato per questo bisognerà ritornare in fretta
Su molti dei temi partendo dalla discussione di oggi per approfondirne ogni aspetto specifico vogliamo farlo ringraziando di nuovo
I ministri professori che sono stati con noi Renzo Innocenti che ha rinunciato al contributo che gli avevamo chiesto come gli altri compagni e compagne che avevano pronte cose so per certa interessanti da dire non mancheranno occasioni e ravvicinata per poterlo fare
Vogliamo fare questa discussione per la CGIL vogliamo farla con la CISL e la UIL
Io credo che siano questi temi che stanno a al cuore
Di molte delle scadenze ravvicinate che insieme dovremo affrontare e sono in fondo anche la radice di come si può coniugare un'idea di riformismo qualunque sia l'origine culturale e politica che a questo termine si vuole dare
E l'idea della trasformazione del cambiamento graduale del riformismo appunto e le idee che ha sempre permeato gran parte dell'esperienza dalla cultura sindacale italiana non è patrimonio soltanto di questa organizzazione e patrimonio di tutte le tre confederazione
Diceva questa mattina Pietro rivolto a noi
Del suo interesse a partecipare a questa discussione immagino che lo stesso disse interesse lo abbiano agli amici della CISL Bonfanti che è stato con noi per tutta la giornata Sergio che non ha potuto raggiungerci per problemi il traffico aereo non
Non infrequenti in questi in questi mesi
Produrremo l'approfondimento che serve a noi e chiederemo anche alle varie sensibilità non solo sindacali ma anche politiche che in questa giornata
Non hanno potuto per varie ragioni essere con noi se lo vogliono se lo ritengono utile di partecipare a questa discussione
Nulla di più voglio aggiungere se non dirvi che sarete riconvocati presto e ai nostri ospiti di chiedere la disponibilità a proseguire in questo pezzo di strada con grazie
Nelle condizioni bene
Noi
Le faremo novantotto
Fino alla
Fine
No
Allora
Negli anni nemmeno