Il caso del detenuto Cottarelli e il problema delle droghe nelle carceri

Continuiamo a parlare la morte di un detenuto nel carcere rom di Regina Coeli Gianfranco Cottarelli deceduto sembra ma a causa di una questione di droga ne parliamo con Eugenio Iafrate responsabile del Progetto carcere della fondazione di villa Maraini che è una delle più importanti comunità e in Italia uno anche delle più antiche ecco lei ieri ha sollevato più di un interrogativo a proposito di questa morte perché su cosa in particolare
Ma innanzitutto
La cosa che più preoccupa è che ancora continua entrata continua e soprattutto che recentemente lo negli istituti di pena di Roma e credo a questo punto anche di buona parte dell'Italia poiché nello stesso tempo
Mi viene da per la come sia possibile visto che sono o circa che è circolato il primario non ci sono nuovi ingressi nell'istituto penitenziario di Regina Coeli
Per cui uno dei canali possibili pratica dovrebbe essere stato quanto meno tamponato e tutto sommato e poi il solito problema che non è non non si può continuare andare avanti con questo è morto penso con la nostra unità di emergenza oggi riusciamo a salvare overdose Eva
Quasi totalità delle persone e mezzo vaglio e ci rendiamo conto che invece possibile ancora morire morire assunzione di stupefacenti o cocchio del base
All'intero istituti di pena dove ci dovrebbe essere un controllo ancora maggiore insomma ecco ma allora quali sono le strade con cui si riesce a fare entrare
Esistono delle complicità quale
Va be'con cui sono delle sostanze stupefacenti e lanciamissili pena sono ovviamente molteplici sono tutte le strade che conducono dall'esterno all'interno del
Gli istituti di pena prima cosa la seconda cosa è chiaro che dove ci sono tossicodipendenti e dove c'è richiesta di sostanza stupefacente lì
Ho finalmente
Udire
Tra
Davanti a degli affamati è chiaro che
Complicità le complicità ci sono ci possono essere benissimo le cronache dei nostri giornali anche le cronache giudiziarie ce ne portano tante
Numerosissime Sonic per pare
Tale colloquio
Ci sono ovviamente anche casi di agenti di polizia penitenziaria che sono sotto inchiesta o sono stati addirittura arrestati immissione di sostanze stupefacenti all'interno degli istituti di pena italiani per cui legislazioni sono tantissime la complicità più grossa credo che non sia quella della condizione di vita all'interno degli istituti di pena
Italiani è ovviamente in particolar modo all'intero istituto di pena di Regina Coeli
Che purtroppo è un istituto di pena dire obsoleto ormai dire anche poco con condizioni igienico-sanitarie molto ma molto ma molto limitato e con condizioni ovviamente di tutelare la salute molto ma molto limitate anche dal fatto che
è in atto dal sedici giugno un personaggio sperimentale it solitario per le tensioni al servizio sanitario nazionale
Purtroppo ancora tutto questo uno sta accadendo
Per cui credo che la complicità più crostacei
A quella culturale quella sociale anche per l'ambientale in cui questo carcere di via Dall'Ongaro sta continuando a sopravvivere ecco però io leggo su l'agenzia mance dell'agenzia Agi di ieri che riportava come si dichiara
Lei avrebbe detto le operazioni di controllo delle sostanze stupefacenti ruotano attorno a un business di economia e di potere cerchio che perché
Ovviamente il controllo delle sostanze stupefacenti controllano una parte di Byrnes vale a dire di economia vale a dire chi
Le sostanze stupefacenti ovviamente a un guadagno
Recenti ovviamente ha un potere e il potere del silenzio e purtroppo alle volte anche il potere la morte perché poi nell'ottantotto vorrei sono silenziose sono morte che la cosa ancor più grave che proprio in questi giorni c'è un profondo forte silenzio all'interno dell'istituto di Regina Coeli le carceri quando sono in silenzio
Vuol dire
O troppo troppo troppo forte vogliamo dirlo forte perché probabilmente
L'attenzione
Io avevo forse ecco lei parla anche di una di una sorta di direttiva parla di una direttiva chiara nessuno deve morire in carcere
Il questo sì insomma
Nessuno deve morire in carcere
Credo che le autorità
Della direzione centrale del Dipartimento di amministrazione penitenziaria questa direttiva l'abbiamo dato a tempo fa è ovvio
E purtroppo ormai il morto c'è non non si può trasportare
In in ospedale però è anche ovvio che chi sta per morire viene immediatamente portato in ospedale vedi per esempio con i malati di AIDS
è morire in carcere dirompente e dirompente
Negli anni passati del dirompente in questo momento più che mai ed è chiaro che morire in carcere fa parlare del carcere fa uscire fuori
Il grande problema di queste
C'era totale
Che come dicono nel caso di Regina Coeli è veramente obsoleta e nel caso non più in generale
Una istituzione totale che non riesce più a governare certezza immaginiamoci detenuti ne faceva riferimento poco fa hanno vostro lavoro
Nelle strade di Roma grandi successi che che riesce a conseguire che cosa si dovrebbe fare con le norme si
Fini nelle carceri di subito così potrebbe fare beh credo che subito con le norme lite
Che si potrebbe intanto coinvolgere molto più volontariato molto più volontariato che abbia anche competenze
Nel settore delle tossicodipendenze anche perché non ci scordiamo che il detenuto tossicodipendente sicuramente il detenuto ultimo lo direi
Edolo tossicodipendente detenuti immigrato è veramente il detenuto ultimo il detenuto che soffre
E più di tutti
Tutti i detenuti molto più volontariato molto più volontariato specie nel settore delle tossicodipendenze
Sì uno credo sia poteri
Delle piccole o nei
Il ripieno all'interno di tutti quello delle situazioni che ovviamente
Funzioni quei brani
Dove ovviamente ormai sono ammassati tossicodipendenti anche malati
Per cui dove è ovvio che più alta
Lo stupefacente anche perché non ci dimentichiamo perché che per un detenuto molto spesso
Sulle recenti nel loro gergo e rubare un giorno l'amministrazione penitenziaria c'è poi la questione
Delle terapie farmacologiche in cui c'è una disparità enorme tra la percentuale delle terapie disponibili fuori dal carcere quella link
Gli istituti certo io di questo non volevano
La rete che ormai ne abbiamo detto nove specialmente qui a Roma di villa Maraini l'abbiamo detto e ridetto mille volte insomma dal non ci dimentichiamo che Ricci
Il terzo e operativo soltanto dal primo marzo di quest'anno
Tanto dal primo marzo di quest'anno si incominci a a trattare cinque Mincio ottantanove persone tossicodipendenti
Entra con programmi di metadone è ovvio che essendo passato soltanto poco tempo dalla partenza di questi
Te questa organizzazione svanita di
è ovvio che anche nella buona volontà degli operatori ci sono dei grossi limiti
Chiaro che poi ci sono grosse disparità non ci dimentichiamo che le
Che il trattamento delle relazionare garantisce trattamenti con far sci agonistico il metadone
Dati personalizzati non necessariamente al ma anche a mantenimento per situazioni patologiche a me patologica gravi o anche le persone che sono andate lì dentro che fuori è chiaro che tutto questo essendo tutto molto giovane rientrano in
Cerri
è ancora tutto in divenire insomma
Molto spesso ci sono persone che entrano in carcere già
E siccome non prendono metadone da
A un anno due anni tre anni quattro anni allora alle
Sul territorio cittadino
Subito una pronta assistenza farmacologica insomma però e su questo il problema più grosso è che tutto troppo giovane all'interno dell'istituto di pena Regina Coeli rispetto totalitaria per cui spero che in futuro la situazione cambi e migliori
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