Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.
Sirchia e Berlinguer hanno affrontato i temi relativi alla bioetica e alla globalizzazione in occasione della presentazione del libro "Scienza, tecnica e rispetto dell'uomo.
Il caso delle cellule staminali", curato dal Rettore dell'Università Cattolica di RomaRoma, 20 novembre 2001 - Libertà di ricerca, eutanasia, fecondazione artificiale, diritto alla vita e diritto alla morte, globalizzazione e alimentazione.
Questi i temi toccati nell'incontro per la presentazione del libro curato dal Rettore dell'Università Cattolica di Roma, Sergio Zaninelli dal titolo "Scienza, tecnica e rispetto … dell'uomo.
Il caso delle cellule staminali" edito da V&P - Vita e Pensiero, la casa editrice dell'Università Cattolica.
Sirchia: Dobbiamo prima definire i principi.
Sirchia ha parlato di diritto alla vita, negando ovviamente la libertà di ricerca e di cura, ma chiedendo un rafforzamento del Comitato nazionale di Bioetica.
Berlinguer non ha sollevato alcuna obiezione alle riflessioni del ministro, preferendo focalizzare il suo intervento su globalizzazione e alimentazione, con una strizzatina d'occhio al movimento no-globalIl ministro della Salute ha ribadito che fin quando la ricerca sulle cellule staminali adulte continuerà a produrre risultati, non si vede il motivo per consentire la ricerca sulle cellule staminali di embrioni soprannumerari, ricerca consentita anche negli Stati Uniti e in Europa, che potrebbe portare alla scoperta di cure per milioni di malati.
Sirchia ha sostenuto che "il problema del caso delle cellule staminali si impernia sul principio beneficiarietà, andando a ledere i diritti del più debole.
Su questo non abbiamo dubbi.
Non è tanto una scelta tecnica, di definire in quale giorno l'embrione diventa persona e prima invece non lo è, ma è l'accettazione o meno di questo principio".
"C'è un secondo importante diritto che viene messo in discussione - ha affermato il ministro - e che riguarda l'eutanasia.
Esiste il diritto del soggetto a vivere? Non c'è dubbio, tutte le legislazioni del mondo, fatta eccezione per poche e certamente non avanzate, riconoscono il diritto alla vita, ma esiste un diritto alla morte.
Questo è una latro grande principio che deve essere messo in discussione.
L'eutanasia, cioè il diritto di scegliere di morire è un diritto che si deve riconoscere al cittadino o no? Anche qui dobbiamo discutere del diritto alla morte".
Per quanto riguarda il traffico interno alla Sanità pubblica per cui è possibile trovare medici consenzienti che, dietro compenso, aiutano i malati terminali a morire Sirchia ha tagliato corto: "Non è il traffico che ci preoccupa, ci preoccupa il principio""Se vogliamo una società giusta", ha concluso il ministro, è necessario "potenziare fortemente la Commissione nazionale di Bioetica, perché questa è l'ancora vera che abbiamo"Berlinguer Giovanni Berlinguer ha affermato di aver molto apprezzato "questa pubblicazione che ha il merito di porre fine alla definizione di comodo" che vede una distinzione netta tra "embrione e pre-embrione".
In ogni caso, per il presidente del Comitato nazionale di Bioetica, ha auspicato che "la scienza risolva il quesito morale" per quanto riguarda la ricerca su cellule staminali embrionali.
Se la ricerca sulle cellule staminali adulte arriveranno a dei risultati rilevanti, il problema della ricerca sugli embrioni soprannumerari sarà risolto.
Berlinguer ha poi posto le questioni relative all'alimentazione, alla globalizzazione e ai brevetti, affermando che il movimento no-global ha posto dei quesiti che devono essere affrontati con molta attenzione.
Il caso delle cellule staminali", curato dal Rettore dell'Università Cattolica di RomaRoma, 20 novembre 2001 - Libertà di ricerca, eutanasia, fecondazione artificiale, diritto alla vita e diritto alla morte, globalizzazione e alimentazione.
Questi i temi toccati nell'incontro per la presentazione del libro curato dal Rettore dell'Università Cattolica di Roma, Sergio Zaninelli dal titolo "Scienza, tecnica e rispetto … dell'uomo.
Il caso delle cellule staminali" edito da V&P - Vita e Pensiero, la casa editrice dell'Università Cattolica.
Sirchia: Dobbiamo prima definire i principi.
Sirchia ha parlato di diritto alla vita, negando ovviamente la libertà di ricerca e di cura, ma chiedendo un rafforzamento del Comitato nazionale di Bioetica.
Berlinguer non ha sollevato alcuna obiezione alle riflessioni del ministro, preferendo focalizzare il suo intervento su globalizzazione e alimentazione, con una strizzatina d'occhio al movimento no-globalIl ministro della Salute ha ribadito che fin quando la ricerca sulle cellule staminali adulte continuerà a produrre risultati, non si vede il motivo per consentire la ricerca sulle cellule staminali di embrioni soprannumerari, ricerca consentita anche negli Stati Uniti e in Europa, che potrebbe portare alla scoperta di cure per milioni di malati.
Sirchia ha sostenuto che "il problema del caso delle cellule staminali si impernia sul principio beneficiarietà, andando a ledere i diritti del più debole.
Su questo non abbiamo dubbi.
Non è tanto una scelta tecnica, di definire in quale giorno l'embrione diventa persona e prima invece non lo è, ma è l'accettazione o meno di questo principio".
"C'è un secondo importante diritto che viene messo in discussione - ha affermato il ministro - e che riguarda l'eutanasia.
Esiste il diritto del soggetto a vivere? Non c'è dubbio, tutte le legislazioni del mondo, fatta eccezione per poche e certamente non avanzate, riconoscono il diritto alla vita, ma esiste un diritto alla morte.
Questo è una latro grande principio che deve essere messo in discussione.
L'eutanasia, cioè il diritto di scegliere di morire è un diritto che si deve riconoscere al cittadino o no? Anche qui dobbiamo discutere del diritto alla morte".
Per quanto riguarda il traffico interno alla Sanità pubblica per cui è possibile trovare medici consenzienti che, dietro compenso, aiutano i malati terminali a morire Sirchia ha tagliato corto: "Non è il traffico che ci preoccupa, ci preoccupa il principio""Se vogliamo una società giusta", ha concluso il ministro, è necessario "potenziare fortemente la Commissione nazionale di Bioetica, perché questa è l'ancora vera che abbiamo"Berlinguer Giovanni Berlinguer ha affermato di aver molto apprezzato "questa pubblicazione che ha il merito di porre fine alla definizione di comodo" che vede una distinzione netta tra "embrione e pre-embrione".
In ogni caso, per il presidente del Comitato nazionale di Bioetica, ha auspicato che "la scienza risolva il quesito morale" per quanto riguarda la ricerca su cellule staminali embrionali.
Se la ricerca sulle cellule staminali adulte arriveranno a dei risultati rilevanti, il problema della ricerca sugli embrioni soprannumerari sarà risolto.
Berlinguer ha poi posto le questioni relative all'alimentazione, alla globalizzazione e ai brevetti, affermando che il movimento no-global ha posto dei quesiti che devono essere affrontati con molta attenzione.
leggi tutto
riduci
