Tra gli argomenti discussi: Esteri, Francia, Germania, Iran, Iraq, Merkel, Usa, Vietnam.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Buongiorno agli ascoltatori di Radio Radicale venerdì ventiquattro agosto questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura
Quest'oggi torneremo ad occuparci di IVA che in particolare del discorso mercoledì del Presidente bus
Che ha paragonato
L'Iraq al Vietnam o meglio le conseguenze di un possibile ritiro
Da Baghdad a quelle che ci sono state dopo il ritiro
Più di trent'anni fa dal Vietnam riproporremo
Innanzitutto un editoriale dal Guardian che parla di sindrome di sei gonne impone un commento dall'alta Hands Bush portava guerra sul fronte interno
Leggeremo sempre all'opposizione di Iraq anche un editoriale da Washington poste di ieri a proposito
Del Primo Ministro
Nouri Al Maliki che è diventato un Paul capro espiatorio della
Difficile situazione
Del paese il post si chiede se sia davvero certi che il primo ministro ossia l'uomo a cui dare la colpa per lo stallo politico in Iraq
Ci occuperemo poi con questo stesso quotidiano di Iran e dei numerosi prigionieri americani detenuti nelle carceri
Iraniane
Titolo dell'editoriale del post lasciateli andare di rendere rilasciare immediatamente i cittadini
Americani che
Trattiene che detiene
Parleremo anche dei rapporti tra Germania e Francia lo faremo con nel mondo editoriale di oggi dal titolo Rinascimento tedesco la coalizione di Angela Merkel
A metà mandato la cancelliera beneficia di un
Ampio consenso nell'opinione pubblica
Sarkozy invece sembra essere
In difficoltà avere qualche problema in patria ne parlava ieri Liberazione con un lungo dossier
E un editoriale dal titolo nuvoloso questo il tempo che si annuncia
Tempo politico per
Il presidente francese partiamo però dall'Iraq che dalle dichiarazioni dal discorso del
Presidente americano George Radiobus che appare con atto del ritiro il possibile ritiro da Baghdad dalla ritiro dal in Vietnam
Prendiamo innanzitutto l'editoriale di ieri del Guardian dal titolo la sindrome di Saigon che
Riporta in modo abbastanza preciso le dichiarazioni della Presidente americano
Scrive il quotidiano britannico è sicuramente un segno di disperazione alla Casa Bianca il fatto che il Presidente Bush abbia citato il ritiro dal Vietnam del mille novecentosettantacinque comune ha ragione
Per non ritirarsi dall'Iraq nel futuro prossimo una delle eredità inconfutabili del Vietnam ha detto Bush
Ad alcuni veterani americani e che il prezzo del ritiro americano è stato pagato da milioni di cittadini innocenti le cui agonie hanno aggiunto al nostro vocabolario stermini come boat people campi di rieducazione Kill in films
Riferendosi ad altre guerre in Asia
Bush ha dichiarato che l'intervento americano ha trasformato la Corea del sud in un modello per i Paesi in via di sviluppo in tutto il mondo incluso il Medioriente
Mentre ideali gli interessi che hanno portato gli americani ad aiutare i giapponesi a trasformare la sconfitta in democrazia sono gli stessi che ci portano a rimanere impegnati in Afghanistan in Iraq ha detto Bush
Con queste parole scrive il Guardian il Presidente chiede la mia di agli americani di essere pazienti sull'Iraq basandosi sul fatto che conflitti impopolare altrove alla fine si sono conclusi positivamente o
Aggiunge ricade anche le cose sarebbero andate
Meglio nel caso del Vietnam se il Congresso non fosse stato tanto stile
Ma lungi dal rassicurare il pubblico americano queste dichiarazioni non fanno altro che sollevare interrogativi sulle eccentrico modo di vedere la storia del Presidente Bush
E sulle conclusioni che ne trae incluso il tentativo di paragonare il Giappone degli anni Quaranta ad Al Qaeda oggi
Anche il modo in cui buste del ritiro americano dal Vietnam sebbene condiviso da alcuni repubblicani alquanto bizzarro non fu infatti il ritiro ma l'intervento nella in Cina Cambogia portare al genocidio cambogiano
La rabbia per i bombardamenti americani che volevano distruggere le linee di rifornimento del Vietnam nel nord portarono alla caduta del Governo
Di più un penny alla brutale rivoluzione dei Khmer rossi
I paragoni tra al Giappone del mille novecentoquarantacinque leader e l'Iraq di oggi sono altrettanto inutili sbagliati
L'occupazione americano e del Giappone durata fino al cinquantadue segui una guerra e non un'invasione lanciata sulla base di falsi pretesti
E l'imperatore gli Rovito fu concesso di restare capo di un Paese unito che di certo non può essere messo in parallelo I conflitti in corso attualmente in Iraq il discorso di mercoledì
Insomma per il Gargano aveva come obiettivo di rispondere I critici agli scettici
Prima del rapporto che sarà pubblicato settembre del generale TETRA ossee dell'ambasciatore americano a Baghdad Ryan Crocker sui progressi o più onestamente sulla mancanza di progressi in Iraq
Ritirarsi senza aver terminato il lavoro sarebbe devastante avvertito il Presidente il problema per il Guardian e che non si sa esattamente come il lavoro possa essere portato a termine
Tutto quello che Bush oggi ad offrire sono avventate osservazioni sulla storia
Non la pensa così il Times quotidiano conservatore britannico in un editoriale di ieri dal titolo ira che Vietri Ambush porta la guerra sul fronte interno
Per mesi scrive il Times i critici americani della guerra in Iraq hanno borbottato
Parlando di un altro Vietnam la decisione del Presidente Bush di fare delle lezioni del Vietnam il cuore della sua argomentazione per chiedere maggiore pazienza gli americani in Iraq
E politicamente audace perché perché di solito i politici americani non sollevano il fantasma del pietre con tanta facilità
E invece Bush lo ha fatto perché fu proprio l'opinione pubblica in patria ad accelerare con tutte le terribili conseguenze ritiro americano dal Vietnam nell'opinione pubblica americana potrebbe giocare lo stesso ruolo nel caso dell'Iraq
L'opposizione americana la guerra in Vietnam ma ricordo al Times raggiunse il suo apice nel mille novecentosessantotto dopo l'offensiva tetto all'offensiva dei vietcong contro Saigon
Militarmente si trattò di una grande sconfitta per a noi e quindi di una vittoria per gli americani Maran politicamente nulla poté cambiare la determinazione americana degli americani ad andarsene
La questione chiave è sapere come l'opinione pubblica risponderà a notizie migliori dall'Iraq non passa giorno senza che ci siano nuove esplosioni altri morti nel settore britannico la situazione è diventata pericolosa
Ma nell'Iraq centrale la nuova strategia americana annunciata gennaio con il rinvio di altri trentamila soldati è volta a proteggere la popolazione civile ha cominciato dare i suoi frutti
Come il generale devi TETRA Auser comandanti non smettono di sottolineare e troppo presto per dire sì successi locali e tattici possono portare a un trend duraturo
Ma in alcune zone dell'Iraq come la Provincia Gambaro che fino a poco tempo fa era assolutamente ostile ora c'è una sembianza di ordine grazie alla collaborazione con le forze americane l'Intelligence locale
Si è stata migliorata il sostegno per Al Qaeda è in calo e così anche il numero
Se pur non la ferocia degli attentati suicidi dei colpi di mortaio nella stessa Baghdad scrive il Times il tasso di omicidi settari si è prodotto della metta
Il numero di soldati da disciplina la volontà dell'esercito iracheno di combattere sono stati migliorati la polizia è un'altra questione perché molto più corrotta infiltrata dalle milizie sciite
Ma in molte aree sunnite la sicurezza ore assicurata da forze locali pagati dagli americani
Dopo la promessa di rimanere fedeli al Governo iracheno anche se come probabile Al Qaeda dovesse condurre spettacolari attentati nelle settimane precedenti l'appuntamento di Petra house con il Congresso
Settembre
Al fine ampiamente di condizionare l'opinione pubblica americana il rapporto del generale
Includerà veri e propri progressi per contro aggiunge il Times la sua controparte civile cioè l'ambasciatore
Marika la Baghdad Ryan Crocker non avrà buone notizie la paralisi politica irachena eh assoluta dal primo agosto quando il principale blocco politico sunnita si è dimesso dal Governo per protestare contro rifiuto e la maggioranza cita di condividere maggiormente il potere
L'Iraq in realtà non ha un Governo il Primo Ministro Nuri al Maliki ha perso sostegno non solo dei sunniti e dei politici laici
Ma anche della maggior parte del Paese iracheni sono sempre più disillusi gli americani sono frustrati soprattutto per l'incapacità di far adottare importanti leggi sulla divisione dei redditi
Petroliferi ora riabilitazioni dei alcuni esponenti minori del vecchio regime Battista
Il Presidente Bush sia ingoiato la sua esasperazione mercoledì negando di volere la partenza del Primo Ministro Maliki il problema è che senza maniche il suo Governo
Si rischiano mesi di causa amministrativo nuove elezioni sarebbero altrettanto rischiose insomma scrive il Times
Dirà che ha bisogno di un impeto politico per rafforzare i progressi militari
Ma i politici iracheni non godono più la fiducia dei loro cittadini in Iraq in Pitto politico potrebbe venire dalla riconciliazione a livello locale
E da una repulsione di base contro la violenza da questo punto di vista ci sono segnali incoraggianti ma occorre che gli americani abbiano le orecchie ben aperti per ascoltare il messaggio questo
L'editoriale ieri del Times che quindi
Come dire riconosce una certa validità nel
Paragone tra il ritiro del Vietnam e il possibile ritiro dal dire H proposito di maniche del suo Governo
Il Washington post ieri vi dedicava su editoriale dal titolo facile capro espiatorio siamo proprio sicuri che il primo ministro era che non sia l'uomo a cui dare la colpa o per lo stallo politico in Iraq
Scrive il quotidiano americano mentre l'orologio occorre verso il rapporto di valutazione sui progressi in Iraq che verrà che verrà presentato a settembre il Presidente Bush e democratici al Congresso
Sembrano essere vicini ad un accordo almeno su un punto chiave e cioè la delusione per il Governo iracheno del Primo Ministro Maliki
Tornando da un viaggio in Iraq il Presidente della Commissione Difesa del Senato il democratico Carlin lunedì ha definito il Governo Maliki non funzionale e ha chiesto al Parlamento iracheno di votare per la sua cacciata
Il giorno dopo Bush ha parlato di un certo livello di frustrazione e ha aggiunto che il suo gode perché se il suo Governo non riuscisse ad andare in contro le domande degli iracheni allora gli iracheni sostituiranno il Governo
Mercoledì il Presidente Bush ha fatto poi marcia indietro dicendo che malizia un bravo ragazzo che lui lo sostiene
Ma il messaggio è comunque chiaro Washington ma ritiene che il Governo iracheno si estremamente deludente
Come ha detto recentemente l'ambasciatore americano a Baghdad la frustrazione per il post abbastanza comprensibile mentre su dati americani combattevano e morivano negli ultimi mesi per stabilizzare Baghdad e altre aree chiave
I progressi paralleli verso la riconciliazione politica che la Casa Bianca si aspettava che maniche aveva promesso sono stati virtualmente inesistenti prettamente improbabile che uno dei passi avanti maggiori che l'Amministrazione Bush aveva sperato entro quindici litri settembre
Cioè una nuova legge sul petrolio riforme della Costituzione la fine della boicottaggio degli esponenti minori del regime Bat
è altamente improbabile che una di queste leggi sia davvero approvata
Al contrario le divisioni tra l'Alleanza Sciti Civita di manichini partiti sunniti
Sembrano essere aumentate e le politiche del Governo dalla distribuzione dei fondi per la ricostruzione alla gestione dalla polizia dell'esercito continuano ad essere caratterizzate dal settarismo
Manichini che ha scarso sostegno personale dentro e fuori dall'ira che dunque un facile capro espiatorio scrive
Il Washington post ma il congresso l'Amministrazione farebbero male a concentrare le loro critiche solo su di lui e questo per due ragioni
Primo settarismo del Primo ministro iracheno non è peggiore di quello che la maggior parte degli attuali leader politici iracheni il problema non è un uomo o una fazione i politici sunniti infatti hanno contribuito moltissimo alla paralisi politica Baghdad
Consegnando una lista di undici richiesti Ammaniti salvo ritirarsi dalla Governo quando come era prevedibile il Primo Ministro non ha potuto dare risposte positive e poi il più grande ostacolo alla nuova legge sul petrolio la misura su cui la Casa Bianca conta di più
Potrebbe essere la posizione inamovibile dei leader politici curdi più in generale scrive ancora nelle conclusioni post la frustrazione degli americani con gli iracheni si fonda sull'assunzione
Che una riconciliazione politica tra sunniti sciiti e curdi sia realizzabile in poche settimane o mesi questa però e sull'una pia illusione determinata dal desiderio comune di Casa Bianca il congresso di porre fine o almeno di ridurre la missione americana
In realtà gli iracheni non sono ancora pronti a farsi concessioni reciproche e potrebbero non esserlo ancora per alcuni anni
Né ci daranno il loro il futuro del loro Paese sulla base del loro calendario rispondendo gli eventi in Iraq invece che le pressioni di Washington Maliki certo non è un buon primo ministro non cambio di Governo non porterebbe ad accordi
Di riconciliazione più rapidi il dibattito in arrivo sul futuro da la missione americana in Iraq a settembre deve dunque confrontarsi con questa realtà questo
Il giudizio del Washington post di ieri da cui
Vi segnaliamo anche un altro editoriale che riguarda l'Iran e alcuni cittadini americani con anche passaporto iraniano detenuti o comunque
Agli arresti domiciliari a Teheran e lasciatemi andare l'Iran deve rilasciare immediatamente cittadini americani che detiene
Sono almeno quattro persone alle San diari che è stata rilasciata su cauzione martedì scorso un giornalista della
Di una radio Pardi finanziata dagli Stati Uniti
Un consulente dell'open society Institute un imprenditore californiano tutti accusati evidentemente di complottare contro il regime di Teheran scrive
Quando nel mondo il
Washington post perché
Se Teheran vuole davvero rispetto del mondo deve immediatamente far cadere tutte le accuse contro questi americani innocenti e rilasciarli senza condizioni
Rapidamente passiamo a un altro tema la Germania da collezione di Angela Merkel e sostanze mente a metà mandato si fa un po'un Bilancio positivo per la cancelliera meno per
I socialdemocratici tedeschi
Le monde suddito reale di oggi parla di Rinascimento tedesco scrive la Francia che di Grigna la Germania che sorride ci siamo quasi dopo cento giorni di mandato Nicolas Sarkozy incontra le sue prime difficoltà alla crescita
Che pena il Consiglio costituzionale che censito censura uno dei suoi progetti faro
Dopo due anni e la cancelleria invece Angela Merkel raccoglie i frutti delle riforme approvate beneficia di un sostegno eccezionale nell'opinione pubblica più di tre tedeschi su quattro vorrebbero vederla tornare alla cancelleria
Alle prossime elezioni del due mila e nove il paragone non è tuttavia così semplice scriveremo un certo grazie al suo stile sobrio al suo successo sulla scena internazionale come presidente di turno dell'Unione europea e del G otto
La cancelliera beneficia di una posizione serena in questi giorni riunisce in condizioni favorevoli il suo Governo per tracciare i grandi assi della sua azione da qui alle elezioni
Cristiani democratici e socialdemocratici non hanno alcun interesse oggi a rompere la grande coalizione e dunque il Governo appare solido fino al due mila nove
Il Governo poi beneficia di risultati economici molto invidiabili la disoccupazione livelli più bassi da quindici anni
Grazie a una crescita ritrovata che dovrebbe superare il due virgola cinque per cento quest'anno mentre la Francia può sperare al meglio di raggiungere il due per cento la competitività dell'industria tedesca di nuovo eclatante come dimostrano le sue esportazioni record
Ormai insomma l'anello debole dell'economia europea e la Francia scrive nel mondo ma dietro i sorrisi sondaggi positive rimangono molti problemi anche in Germania la crisi finanziaria di quest'estate ammesso giorno l'estrema fragilità
Per il sistema finanziario germanico
Ciò che era un punto forte ormai diventato una grave debolezza più in generale questa crisi finanziaria fa pesare una minaccia sulle esportazioni e dunque sulla crescita futura
Nel due mila otto questo dovrebbe già ricadere attorno al due per cento a meno che il motore interno cioè i consumi non prendono il posto del motore sterno le esportazioni
Insomma
I due partiti della coalizione hanno qualche difficoltà tanto più che sul tempo sul tema dell'economia hanno una divergenza strategica
La sede ugole proseguire la liberalizzazione del mercato del lavoro lei spende vuole introdurre un salario minimo a far crescere gli stipendi
L'avvicinarsi delle elezioni impedirà di prendere decisioni e a Quirra questa divergenza tra l'altro due partiti al potere sono lungi dal beneficiari del della stessa popolarità della cancelliera e si stanno già preparando la scadenza elettorale del due mila e nove
La sede Ugo spinge sui temi dell'ambiente e della famiglia per tagliare l'erba sotto i piedi della sinistra
Spese come il Partito socialista francese senza strategia
L'Europa la Francia hanno bisogno di un potente motore tedesco le riforme devono continuare affinché la sua crescita quella tedesca trascini anche quella francese
E del resto dell'unione europea questo giudizio
Piemonte nel suo editoriale di oggi nelle nel negli scorsi mesi si è parlato lungo di un possibile asse tra
Nicolas Sarkozy
E anche la Merkel questo asse però non sembra destinato a concretizzarsi almeno leggere un articolo di ieri del Financial Times
A proposito di un incontro che c'è stato martedì tra la cancelliera tedesca e il nuovo premier britannico Gordon Brown il secondo incontro in poche settimane insomma lampo l'asse sembra essere più tra Berlino e Londra che tra Parigi Berlino dice tra l'altro un diplomatico tedesco alla Financial Times che Merkel vuole un'alleanza con Brown
Per mostrare una certa distanza dal presidente francese Nicolas Sarkozy in particolare sulla politica indispettito industriale e sui temi economici
Infine
Ter così sembra cominciare ad avere qualche problema in patria almeno a leggere l'editoriale di ieri di liberazione il titolo nuvoloso queste sono le previsioni della meteorologia politica
Perché perché c'è una grave crisi finanziaria su scala globale che sta colpendo
La la crescita e la competitività francese obbligheranno il Governo di Sarkozy
A rivedere se non la strategia almeno la tattica di breve periodo non abbiamo più tempo dunque chiudiamo qui da David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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