Sono stati discussi i seguenti argomenti: Annapolis, Blair, Esteri, Federalismo, Israele, Medio Oriente, Pace, Palestina, Politica, Unione Europea, Usa.
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Rubrica
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rappresentante del Partito Radicale Transnazionale presso l'ONU
Come avevamo già notato domenica scorsa uno dei grandi assenti al tavolo negoziale per la pace in Medioriente di Annapolis che si è chiuso ieri è stata sicuramente l'Europa
E questo non perché mancassero i rappresentanti di Paesi europei o dell'Unione Europea seduti a quel tavolo dove in realtà nei sedevano numerosi ma perché ne prima del suo inizio né durante i giorni di negoziato emerso da parte loro la benché minima proposta politica
Fatta salva la proposta che è stata fatta dalla Francia di fare svolge da Parigi a gennaio la Conferenza dei Paesi donatori nei confronti dell'Autorità palestinese
E va detto che in questo senso sembra andare delineando sia anche il ruolo che è stato riservato a Tony Blair in questo quadro e cioè quello di lavorare per il rafforzamento dell'economia e delle istituzioni palestinesi
Conferendo così di fatto era i Paesi europei e i suoi rappresentanti tutt'al più il ruolo di grande finanziatori
Senza però avere alcuna velleità di poter giocare un più ampio ruolo politico in Medioriente a differenza di quanto nel bene e nel male che in modo che appare molto spesso anche mio padre continua a fare gli Stati Uniti
Se si vuole quindi fotografare lo stato dell'Unione europea oggi e in particolare quello della sua politica estera si può trarre utilmente spunto sicuramente da alcuni stralci dell'intervento che è stato pronunciato martedì scorso
Proprio mentre si apriva la conferenza di Annapolis
Dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all'Università Humboldt di Berlino stralci che sono stati ripresi ieri
Dal quotidiano il Riformista
Così si è infatti Espresso Napolitano a Berlino
Temo che si sia da qualche tempo ho finito per smarrire lo slancio che aveva caratterizzato all'inizio la costruzione europea e aveva successivamente consentito di superare nelle difficoltà e i momenti di crisi
Oggi troppi uomini politici perfino leader di Paesi membri dell'Unione
Sembrò timorosi di richiamarsi agli ideali della Dichiarazione Schuman allo spirito se non alla lettera dell'appello per una federazione europea a quegli Stati uniti d'Europa
Vagheggiata i da pensatori statisti dominati all'indomani della seconda guerra mondiale e già in un passato più lontano
Molti traguardi sono stati raggiunti ha raggiunto una pulita altri obiettivi sono emersi e vanno messi a fuoco le motivazioni proprie di periodi storici precedenti vanno integrate con le Regioni di unità dettate dal nuovo contesto mondiale
Che si tratta di ragioni forti che premono con tutta evidenza sollecitando ci a proseguire sulla strada intrapresa
I responsabili politici degli Stati membri non solo conoscono il nome e l'oggetto di queste nuove sfide pane riconoscono apportata che va al di là delle possibilità di intervento e di risposta di cui dispongono i singoli Stati nazionali
Ma
Ecco il punto da tale riconoscimento si resiste o si stenta a trarre le necessarie conseguenze per difetto di comune volontà politica e per antiche nuove reticenze su aspetti essenziali del Progetto europeo
Non rimane molto tempo per dimostrare la capacità dell'Europa di parlare con una voce sola nei fori internazionali
Di sviluppare le sue posizioni iniziativa rispetto alle più scottanti questioni sul tappeto nel Mediterraneo nel Medioriente e nel rapporto così teso con l'Iran per non citare che alcuni esempi soltanto
Il rischio di una sostanziale irrilevanza dell'Europa nel contesto mondiale non possiamo negarlo
Queste sono le parole che sono state pronunciate martedì scorso a Berlino dal Presidente della Repubblica Napolitano
Parole che spiegano meglio di tante analisi il perché la presenza politica europea sia così debole sui più importanti dossier internazionale
Parole di grande importanza che purtroppo temo però che avranno qualche eco solo nell'appuntamento che è stato convocato dal sei all'otto dicembre a Bruxelles al Parlamento europeo dal Partito radicale
Per il lancio del primo Satyagraha mondiale per la pace
Anche progetto ci sentiamo domenica attorno alle otto e cinquantacinque Matteo Mecacci noiose
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