Registrazione audio di "Etiopia tra guerra e fame: il dramma dell'Africa Rossa", registrato mercoledì 18 novembre 1987 alle 00:00.
Tra gli argomenti discussi: Africa, Esteri, Etiopia, Fame Nel Mondo.
La registrazione audio ha una durata di 8 minuti.
Rubrica
Convegno
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è passato poco più di un mese da quando l'Etiopia di un Paese africano di più antica indipendenza è divenuto ufficialmente una
La Popolare
Finisce così il lungo periodo nel quale il paese è stato retto da un comitato di coordinamento delle forze armate retto da me indi Stua e lei Mariam ma ma molti ritengono che la realtà delle cose non sia mutata e che il trasferimento dei poteri dai militari ai civili sia avvenuto semplicemente mettendo ai militari abiti borghesi l'Etiopia rimane ancora
Oggi lo Stato africano più vicino a Mosca un Paese nel quale tutti i settori strategici della vita civile e militare sono in eh no ai cosiddetti consiglieri Sovietici tedesco-orientali su due yemeniti cubani un paese che può vantare un reddito pro-capite a uno tra i più bassi del punto centoquindici dollari è uno dei debiti più alti due miliardi di dollari quello civile e tra i tre e i quattro miliardi di dollari quello militare un debito anche qui contrattato col Cremlino se a questo aggiungiamo che più di un mi lunedì etiopici sono rifugiati solo nel Sudan che una decina tra diplomatici e ministri compreso ministro degli Esteri hanno scelto negli ultimi mesi di trovare rifugio all'estero cominciamo ad avere un quadro quasi completo del disastro che sta dietro Albera ma colossale che tutti noi associamo alla Etiopia quello della fame
Oggi le agenzie di soccorso e le agenzie di stampa ci dicono che siamo alle porte di una
Nuova crisi di super mortalità Pessotto nutrizione peggiore forse di quella dell'ottantadue ottantacinque che già fece da due o trecento mila morti semplicisticamente la crisi viene indicata alcuni come carestia quasi ad indicare la ineluttabilità di un fenomeno che si vorrebbe fosse solo naturale ma così non è Menghi stufa pena insediato formalmente come capo dello Stato etiopico ha chiesto alla comunità internazionale un io né di tonnellate di derrate alimentare poco meno di quanto fu già donato dai Paesi occidentali mille novecentottantacinque in quella che fu la più massiccia operazione contro la fame mai messa in piedi ma la realtà è diversa da quella che qui in Europa si riesce a percepire filtra nata dalle mode culturali e dagli interessi mutevoli della stampa l'emergenza alimentare in Etiopia non è mai finita nei campi profughi muoiono di fame ogni giorno sedici mila persone e la siccità prevista per questi mesi soprattutto nelle regioni dell'Eritrea del Tigre potrà solo aggravare una situazione che non ha mai cessato di essere drammatica Addis Abeba a che fare con una mortalità altissima ma anche con una crescita demografica a dir poco vertiginosa ogni a hanno sono un i nuovi etiopici da sfamare e la popolazione ha ormai raggiunto il quarantacinque milioni e la siccità non è l'unica disgrazia che ciclicamente si abbatte sulle regioni etiopica sono in molti a sostenere che la disgrazia vera sia la gestione marxista dell'agricoltura il fallimento tutta Ale del sistema di raccolta e distribuzione delle derrate e soprattutto uno stato che dedica il quaranta per cento del proprio bilancio ad acquisti di armi provenienti dai mercati dei paesi comunisti e continua a fare appello alla comunità capitalista per fronteggiare la
Penuria di alimenti per il suo popolo
Ma non è tutto le accuse parlano di un uso spregiudicato o per fini politici o militari delle delle
Date donate dal mondo occidentale i Medici senza frontiere l'associazione volontaria che manda dottori ad operare nei luoghi più sfortunati del mondo hanno lanciato un j'accuse drammatico il regime etiopico store ma una grande parte dei viveri delle donazioni a vantaggio del proprio esercito e sfrutta la carestia per trasferire popolazioni dalle regioni origina
Arie verso altre definite più fertile al solo scopo di togliere il supporto ai movimenti di guerriglia nelle aree sette
Ariedo occidentali del Paese
In Etiopia insomma
Non si muore solo di carestia ma anche di politica ed è la tesi sostenuta con forza da André Glucksmann è si è rivolto
Ma gli autori di silenzio si uccide il libro pubblicato un anno fa sostiene che il flusso degli aiuti che giungeva copioso dall'Occidente dopo la denuncia televisiva della fame etiopica nell'ottantaquattro assolo ambito le popolazioni derelitti di quel Paese esiste una tradizione e nella utilizzazione marxista delle carestie da Jenin a Stalin emendi STU secondo gli autori del libro la prosegue prima ha fatto diffondere le immagini della tragedia del suo popolo in mondovisione per crea dare l'ondata di solidarietà poi uccide impedendo che i soccorsi giungano veramente a chi della carestia e vittima in Etiopia dicono Brooks ma ne Colton l'obiettivo di me indisturbato lo di vincere le resistenze controrivoluzionarie della popolazione ero orale che la politica del resetta mente dello spostamento coatto delle genti ma su questo calvario in Occidente è calata la cortina del silenzio poco
Oggi due anni dopo i grandi show di Bob Geldof due anni dopo la grande solidarietà lo spettacolo tragico della fame sta per ripetersi ed il copione non sembra cambiato anzi il Negus solo sono indisturbato se viene definito ha parlato esplicitamente della necessità di un grande Program ma di trasferimento di popolazioni dalle terre ormai in morte del
Nord a quelle giovani e fertili del sud dell'Ovest lo ha fatto recentemente in una intervista al quotidiano italiano Repubblica aggiungendo che non si tratta di deportazioni come dicono i nostri nemici i leader etiopico ricorda in questa intervista come un
Il rapporto della Banca mondiale raccomandi addirittura al suo Paese di promuovere l'emigrazione di almeno centocinquanta mila persone all'hanno verso le terre meridionali non ancora sfruttate ma sul come il promo hopa questa emigrazione molti dissentono e pare
Hanno esplicitamente di deportazioni forzate solo nel periodo tra il dicembre ottantaquattro il luglio ottantacinque sono state cinquecentodieci mila le famiglie etiopi che rimosse dal Wall ore dal Tigre e spostare
I nuovi insediamenti ad Ovest di Addis Abeba
E della pietà e degli aiuti internazionali si è rimessa in moto come non se nulla fosse accaduto quasi ma stavolta un
Dopo motivo di inquietudine si aggiunge ai tanti fin qui elencati per ben tre volte color né di automezzi carichi di aiuti alimentari del World Food programme destinati alle zone settentrionali dell'Etiopia sono state attaccate sequestrate dai guerriglieri del Fronte popolare per la liberazione delle eritrea che da venticinque a anni combatté per l'indipendenza il fronte sostiene che il gol uno di Addis Abeba continua ad utilizzare il trasporto degli aiuti alimentari come copertura per lo spostamento di truppe di materiale bellico in aree che altrimenti sarebbero inaccessibile dunque sostiene di non poter astenersi dall'attaccare convogli semplicemente perché alzano bandiera bianca
Ma è possibile Prete
Intere che un Paese governato da militari dove l'unica struttura efficiente l'esercito garantisca una gestione degli aiuti pulita senza un un brain parziale era da interessi politici e strategici su questo c'è ancora molto da capire e da discutere
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