Il cinema non è solo il cinema - Film, politica e libertà: "Bright star" di Jane Campion

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Gianfranco Cercone
Un luogo comune vuole che ormai tutte le storie siano già state raccontate
E di sicuro al cinema non soltanto al cinema le storie più raccontati di tutti dice sembrerebbe ormai non doverci più riservare nessuna sorpresa sono le storie d'amore
Eppure accade al cinema quello che accade nella vita
La consapevolezza che milioni di persone hanno vissuto l'esperienza dell'amore non attenua per nulla quando la viviamo anche lui
E al cinema anche se sappiamo che la storia d'amore che ci viene raccontata è simile in grandi linee ad altre storie d'amore a cui abbiamo assistito pure se raccontata bene
Non possiamo impedirci
Di immedesimarsi di medicina cinque la storia e dunque
Va bene una certa misura di rallegrarci o di soffrire insieme i suoi protagonisti
Ecco mi è venuto spontaneo ricorrere all'espressione non possiamo impedirci di eccetera eccetera perché uno dei temi portanti del film di cui voglio parlarvi oggi
Bright Star e cioè
Stella luminosa della regista neozelandese Jane Campion
Ecco uno dei temi è in un senso particolare l'amore come fatalità
La protagonista del film è una ragazza
Che pratica un lavoro artigianale confeziona abiti femminili dotata di senso pratico
E di una intelligenza a momenti anche se è vera insomma non è per nulla il tipo di ragazza infatuata dall'idea dell'amore
Eppure si ritrova un passo alla volta e alla fine irresistibilmente
Ad amare un uomo che proprio il senso pratico le sconsiglierebbe via mare appunto non può farne a meno questa la fatalità
Certo l'oggetto di questo amore è straordinario si tratta di uno dei più grandi poeti inglesi dell'Ottocento John Keats
Ecco ma allora perché si tratta di un amore disdicevole o almeno non raccomandabile
Attenzione John Keats è un grande poeta per noi
Non lo era ancora per i suoi contemporanei per il suo capolavoro indagini a una l'uscita in libreria vendite soltanto poche copie e non lo era nemmeno ha i suoi stessi occhi se come lo descrive il film
Era di indole dubbiosa e anche un po'malinconica non si trattava che di un giovane squattrinato
Chi sopravviveva grazie alla generosa ospitalità di un amico poeta senza un reddito fisso che gli permettesse di prendere moglie
Ma definisce in Champion accade un caso piuttosto straordinario il suo talento può etico punto riconosciuto da illustri critici letterari viene invece intuito da quella ragazza che per cultura letteraria in compost Luzza
Esime riesce a farci credere questo riconoscimento
Un po'perché i pochi versi che vengono citati dal può e ma di Keats sono facili da comprendere e altamente suggestivi
Un po'perché il personaggio del poeta come ci viene presentato non ha i requisiti di una eccezionale bellezza ma una grazia che incanta
Che dà l'idea di un essere toccato da un talento speciale
E la fatalità dell'amore fatalmente anche reciproco conduce i due amanti a momenti di estasi di felicità profonda e condivisa
Ecco è una felicità insidiata dal tarlo della malattia
La malattia del fratello di Tizio che muove
E forse una malattia psicologica dello stesso Kids che scambia con la ragazza
Che è negli abbracci lunghi baci ma
Insomma come si dice non consuma mai l'amore con lei questione che nel film non viene mai approfondita la Keats è un personaggio misterioso visto dall'esterno con gli occhi della ragazza che lo hanno
E chi lo ama al punto tale che
Da idealizzare questa che probabilmente è una inibizione come un tratto diciamo pure romantico
Definisce la malattia fisica dello stesso Keats che muore più tubercolosi a Roma
Lontano dalla ragazza che era disposta sposarlo nonostante la sua povertà e che continuerà a restare lì sentimentalmente legata per tutta la vita come ci informa una di quelle didascalie conclusive che spesso appunto concludono i film
Ma alla fine questo amore fatale
Che non aspira coscientemente alla morte ma che tutto attraversato da presagi di forze di morte
E che comunque non salda almeno oggi Keats dalla morte stessa ecco è un espresso amore fatale un'esperienza tutta e soltanto disgraziata che il destino avrebbe dovuto risparmiare i due protagonisti
Ecco io non credo che al termine del film lo spettatore resti con questa impressione
Come è la stella luminosa del titolo l'amore alla fine risulta una luce fragile
Ma preziosa ecco facile preziosa un po'come d'incanto
Che può essere suscitato ai terzi di una bella poesia
Ma è una luce che brilla in un cielo nero e luttuoso
Per concludere vi ricordo che ho parlato del film Bright Star Adige in Champions
E che
Potete trovare questo editoriale questo dito Riale come altri editoriali sul cinema
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Un saluto da Gianfranco Cercone