Settimana Internazionale - Conferenza internazionale "La primavera araba e l'Europa: come reagire"

Salve a tutti questa è Settimana internazionale trasmissione di politica estera di Radio Radicale realizzata in collaborazione con il web giornali interprete internazionale punto IIT
Puntata particolare registrata Napoli uno splendido castello del luogo dove è in corso alla Conferenza internazionale la primavera araba e l'Europa come
Reagire organizzata dai palmo in collaborazione con la Regione campare la trasmissione oltre che in audio su Radio radicale va in onda in streaming su Radio radicale punto tv
E sul canale centodiciotto digitale terrestre del Lazio allora Gianni De Michelis
E il nostro primo ospite innanzitutto le chiedo se è soddisfatto di quanto vien fuori dalla Conferenza di Napoli dopo tanto sforzo organizzativo lei ha presentato una proposta concreta anche come il palmo per l'aria le chiedo
Di illustrarle comincerà a lei perché tra qualche
Minuto è previsto l'arrivo del Ministro degli esteri Franco Frattini che lei andrà riceve
Infatti naturalmente
Prima di decidere se la conferenza è stata un successo o meno dobbiamo attendere la fase finale e soprattutto l'intervento del ministro Frattini d'altra parte
Le due sessioni che essi sono svolte ieri pomeriggio e questa mattina sono state voi veramente molto interessanti e hanno al
Visto l'apertura di un vero e proprio dibattito caro esattamente poi l'obiettivo che ci proponevamo non pensavamo di giungere a delle conclusioni in qualche maniera definitive ma di aprire una discussione soprattutto questa mattina
Nella sessione dedicata al modo in cui l'Europa dovrebbe reagire a questa
Cambiamento epocale
Perché sta avvenendo ancora in corso in tutti i paesi mediterranee soprattutto in tutti i Paesi arabi del del merito è Leo bene c'è stata una discussione vera tra chi diceva l'Europa sta facendo troppo otto poco e chi invece
A nome del Ministero degli esteri italiano oppure a nome della Commissione europea diceva cercava di dire ma la una reazione c'è stata
E io credo che la conclusione possa essere che in qualche modo era stata anticipata anche dall'impostazione che non abbiamo voluto dare come il palmo questo convegno
In due aggettivi tempestivo ed efficace e quindi il problema vero ed il vero salto di qualità non è tanto di avere delle idee particolarmente più io originali innovative
Ma quanto soprattutto nella nella tempestività della reazione che ovviamente deve in qualche maniera lanciare un messaggio diverso soprattutto alle giovani generazioni che hanno sono stati protagonisti
Di questa di questa cosiddetta primavera araba
E l'altra l'altro aggettivo è efficace cioè delle cose che possano operare
Non solo nel lungo periodo ma anche e soprattutto nel breve periodo perché naturalmente quello che succederà che è più importante di quello che è già successo
Sarà molto influenzato dal messaggio che soprattutto l'Europa potrà dare saprà dare
Ivi io mi auguro
Che questa Conferenza possa aver dato un contributo sicuramente
Per quello che riguarda l'il palmo noi cercheremo di tirare delle conclusioni di in inoltrarle al nostro Ministero da destra e la Commissione europea a tutte le organizzazioni ma al tempo stesso vorremmo con strumenti come l'interprete internazionale cercare di aprire una discussione anche verso il basso
Quello che tutti abbiamo capito il uno dei miei
Una serie di interventi alla fine di questa mattinata ci hanno detto che il problema vero è il coinvolgimento delle società civili
La il coinvolgimento e la creazione del messaggio che è venuto da loro è che c'è una disponibilità in questa direzione noi dobbiamo riuscire a aumentare il livello di confronto tra le società civili europee che rischiano il presentare troppe paure ed esercita civili arabe che dimostra invece con le norme coraggio una come si può dire una capacità di
Presentarsi verso il futuro di proiettarsi verso il futuro molto maggiore di quello europeo grazie presidente lasciamo tornare dai suoi ospiti Sottosegretario Scotti nel suo intervento
Rilevava che i risultati raggiunti nell'area se paragonati al numero di convegni e riflessioni organizzate disastroso insomma in questa due giorni un po'però da tutti
Gli interventi ascoltati è stato quasi di totale accordo il il problema è come il conflitto laghi non riuscire a superare il conflitto israelo palestinese sia assolutamente il più grande fattore di instabilità nell'aria No
Certamente questo ultima constatazione la constatazione di partenza
Bisogna risolvere il conflitto non ci sono altre alternative e bisogna sapere anche qui che i tempi giocano un ruolo fondamentale non si può protrarre questa situazione
Perché questo tipo di azione destinata a incidere negativamente sul tutto il resto dette soluzione dei problemi dell'altro
Però
Bisogna sapere che c'è una novità grande che si è manifestata e che e chiede all'Europa il mondo di cambiare
Nella propria strategia
Ed è
L'aspetto che ha ricordato De Michelis del tempo della risposta e dell'efficacia della risposta
è inutile che noi rappresentiamo a questi giovani degli scenari del futuro
Questi giovani delle piazze chiedono delle cose molto concrete molto specifica
Chiedono
Lavoro
Chiedono
Partecipazione chiedono giustizia
Non
Accentramento di risorse non corruzioni chiedono
Delle cose
Che
Vanno in una direzione non sono disposti ad aspettare che si realizzino grandi equilibri nuovi per
Realizzare gli obiettivi che pongo questi giovani
Stanno interrogando Edmondo Bonetti possibile che noi annuncia
Da tempo un Piano Marshall il mondo Obama lo ha ripetuto
E la
Banca europea investimenti Bencistà ancora discutendo quali Paesi estendere quali Paesi non è spendere andare
Alla fine di luglio per avere un'idea su cui è stata scelta fondamentale ma noi io ho ricordato a Deauville di G otto hanno posto al
Punto fondamentale la ricerca la formazione l'università
Beh non
Non abbiamo un sistema di riconoscimento di titoli reciproche abbiamo
Una
Una idea Sukur progetti e di corsi congiunti di riconoscimenti reciproci
Delle università
In Italia viene a studiare una
Estrema minoranza
Di persone di persone che provengono da questi i Paesi e noi le università italiane
Sono scarsamente proiettare ante all'interno
Di questo mondo da tanti anni abbiamo promesso l'università Italo turca italo libica intorno egiziana sia non soltanto
Alle dichiarazioni di principio e alle idee di massima
Io voglio dire su questo punto
Della ricordato
Lino Cardarelli noi abbiano gli investimenti europea e in questo in questa realtà e non solo il tre per cento ora
Possiamo chiederci conto tutta le Barcellona e di questo mondo con tutti i processi che abbiamo messo in piedi con tutta la retorica che li ha accompagnati ma insomma i risultati sono questi allora
Ho
Noi capiamo che sta avvenendo una domanda
Molto preciso
All'euro
Quella di
Contribuire a questa primavera
Attraverso politiche STP e di integrazioni ma soprattutto
Politiche che si trasformino in progetti e in interventi
Che siano percepibili dalle opinioni pubbliche come realizzabili e realizzabili in tempi brevi cioè la gente non ci crede che
Non può aspettare a differenza
Dal sessantotto che noi IBA agivano la rivoluzione sessantotto alla rivoluzione per immaginare un mondo futuro cioè la
Ragionavamo i giovani ragionavano in lungo termine del cambiamento radicale qui no
Questa rivolta pone problemi concreti in un mondo non più radicalmente ideologizzato ma che sfidato
Le voi l'Europa è il
L'Italia su questo terreno credo che il
Bisogna con molto realismo io penso bisogna essere fortemente ottimisti e avere una volontà determinata per cogliere questa occasione per un grande salto di qualità
Dell'Europa verso il Mediterraneo e
Dell'Italia verso il Mediterraneo l'Italia poi
Dipende nello sviluppo della sua dei Meridiani meridionale del sud dipende da
Da questa capacità di integrare suda Mediterraneo se non ci fa questo il sud non ha
Prospettive di sviluppo come
Non ce l'ha prospettive
Di sviluppo l'Europa l'ultima battuta e sulle
Emigrazione immigrazione cioè dico qui siamo sul terreno e l'altra metà tra l'altro firmate proprio in questo ambito un importante accordo lo vogliamo ricordare si firmiamo un accordo per
Controllare e guidare questi processi ma questo è il tamponare le cose non è il risolvere il problema
Il tema all'Europa deve sapere che
La la la popolazione del sud crescerà a ritmi e che lei sta crescendo a ritmi molto alti non stiamo decrescente ora a ritmi molto alte tutti e due abbiamo bisogno di insieme noi scadere
Persone che provengono da questo mondo loro di avere sviluppo integrazione che proviene dal nostro mondo mettiamoci d'accordo finalmente con un processo che non sia quello paternalistico
Di memoria ex coloniale di dire facciamo qualcosa per questi no facciamo qualcosa per noi stessi perché quello che avverrà lì dentro ci sarà un risultato positivo per l'Italia dobbiamo metterci in testa questo
Che però andiamo a fare nessun sapore in quella direzione noi stiamo facendo una cosa che nell'interesse fondamentale
Dell'Europa senza del quale l'Europa non trova sbocco questo è la considerazione che dobbiamo fare all'opinione pubblica italiana
Io lo dico oggi la politica ascolta i sondaggi d'opinione si adegua una volta
Pre-politica ascoltava i sondaggi d'opinione ma cercava di cambiare con i fatti l'opinione stessa
Indirizzando la verso un processo di tale se noi dobbiamo fare cresce l'opinione pubblica italiani intorno alla necessità di affrontare questi temi con concretezza
Perché questi temi rispondono anche
Hanno fatto le domande
Bene Ambasciatore Castellaneta agli sconvolgimenti di questa primavera araba hanno colpito principalmente i Paesi di cui storicamente l'Italia insomma occupo il primo al secondo posto come partner economico come se ne uscirà e preoccupato da questo
Non ho al contrario io penso che da questa da questa crisi possano nascere delle grandi opportunità di di sviluppo noi dobbiamo ridire
Rivedendo la il Mediterraneo in un'ottica di espansione e di di benessere comune riportare
Nel Mediterraneo quella che era un poi alla
Alla posizione dell'Italia delle Repubbliche marinare libero commercio mobilità delle delle persone è un'occasione storica che non
Non dobbiamo sprecare questi regimi autarchici e che hanno governato questi paesi per molti anni
Ci hanno dato in cambio di una effimera sicurezza o non hanno consentito all'economia e di emergere non sono state soffocate adesso
C'è questo grande sogno di libertà e c'è gran bisogno di
Di un'economia che sia libera di di espandersi in Italia a tutte le le possibilità a tutte le potenzialità per favorire questo questa esposizione che poi avrà dei benefici effetti sul piano politico anche sul piano del
Risoluzione auspicabile conflitto mediorientale non
Veramente una non è neanche una è limitativo quasi parlare di primavera araba io parlerei di un del Rinascimento Mediterraneo quel
Civiltà mediterranea comune
Che diciamo il
La storia riportato al centro del mondo parliamo dei debiti sparliamo del di altre aree di sviluppo importanti nel mondo
Rendiamoci conto che il Mediterraneo può essere una grande aria di sviluppo io sul cominciare a parlare del mezzo sono i Paesi del del Mediterraneo che hanno un nuovo sviluppo in effetti nel passato c'era stato uno sviluppo
Moderato non l'economia di questo Paese non non hanno bisogno di aiuti e finanziari direttive che sono economie tutto sommato che stavano crescendo anche se a ritmi ridotti
Avendo questo grande bacino di potenzialità di giovani istruiti bravi e che hanno voglia di di lavorare ma soffocati dai Governi che
Anche con metodi di reati di corruzione con
Vedo di economia sommersa non non non riuscivano a esprimere le proprie potenzialità tutto questo si è aperto quindi guardiamo alla al Mediterraneo guardiamo a quello che l'Italia può fare Italia personalmente la nazione guida la storia ci sta dando una grande opportunità dobbiamo sfruttarla
Suo ottimismo è particolarmente interessante anche in questa convention abbiamo sentito insomma pareri un po'differenti nei suoi però volevo chiedere questo lei è Presidente della SACE quindi tocca con mano quali sono anche le preoccupazioni rischi dei nostri imprenditori in questo mento verso quell'area
Come vede questa attuale fase e quali sono le difficoltà più grandi che avete davanti
Due cose dire che noi vogliamo dare una nell'atteggiamento di fiducia avere fiducia in questi Governi magari fra sei mesi un anno non saranno gli stessi delle popolari nelle
I governanti in queste situazioni cambiano spesso meno dobbiamo guardare alla persona dobbiamo guardare a quello che il trend di di sviluppo noi come SACE
Abbiamo mantenuto gli stessi livelli di rischio per esempio sono stato ieri in Tunisia rimessi aveva un livello di rischio basso tre su sette noi abbiamo mantenuto questo livello di rischio
Lo stesso legittimate presi proprio perché
Aumentarle rischio significa intanto mentale i costi del denaro perché
Delegato e poi dare una
Con l'Amministrazione di sfiducia che non è il caso di dire di dare quindi alla
La SACE
Accompagnerà le imprese in questi in questi paesi per
Favorire l'espansione diceva la per adesso non abbiamo dei grossi problemi perché come lo stesso ragionamento di prima le società italiane che andavano
In questi questi Paesi si sentivano abbastanza protette e che non chiedevano alla nostra garanzia ma era la protezione
Limitata short sai già a vista corta adesso dobbiamo forse fare un
Un più grosso sforzo
Considerando che una garanzia SACE significa finanziamento quindi abbiamo un po'distribuire riscontrano voi le banche e le altre date seduzione e tutti insieme come anche la SACE può fare da sola dobbiamo anche anche lì un concerto europeo con le altre
Società simile alle nostre noto che ci sia un atteggiamento comune di
Di fiducia in questi Paesi
Grazie ambasciatore liberiamo anche lei sappiamo eccessi ministro da accogliere Stefano Poli Gianni De Michelis nella sua introduce li considerava la risposta
Europea dell'Unione europea la primavera araba appunto assolutamente inadeguata confermi questo e cosa secondo te possiamo aspettarci da Bruxelles
Sì sicuramente confermo assolutamente l'Europa purtroppo ha cominciato molto male continua a balbettare quando parliamo di Europa parliamo di Unione europea nel suo insieme
Non c'è una politica estera comune storicamente e tradizionalmente l'Europa si divide
E i grandi Paesi seguano le loro politiche estere nazionali queste è stato ancora più severo con la crisi libica basta ricordare all'inizio allora smarcamento la forzatura fatta vada
Presidente francese Nicolas Sarkozy ha come la Francia
Abbiamo
Perseguito la sua politica estera nazionale come abbia
Spinto
O per la risoluzione dell'ONU anche contro il parere di molti Paesi europei e dico come di fatto abbia cominciato da sola i bombardamenti
Sulla Libia quindi non solo un
Una un tradimento di quella che dovrebbe essere la alla solidarietà una politica estera con l'Europa ma anche le domande l'asse sanato
E devo dire che che l'Italia che è rimasta un po'sorpreso inizialmente da questo atteggiamento francese
Ci sta adesso muovendo molto meglio
Soprattutto sul piano politico e del dialogo e sta ottenendo risultati importanti come testimoni
L'accordo che verrà firmato oggi a Napoli Davids ed essere Frattini e dal Primo Ministro libico
Jibril
L'Europa in questa fase si sta giocando molto perché anche il passo indietro Carra che anche a fatti hanno fatto gli Stati Uniti
Barack Obama nell'intera vicenda mediterranea in particolare la guerra libica nette l'Europa di fronte a responsabilità nuove anche all'interno della NATO ha di fatto l'azione militare
Della NATO viene condotta dai Paesi europei sostanzialmente
Francia e Gran Bretagna Italia e qualche altro Paese europeo
In questo momento l'azione militare non va bene non sta ottenendo risultati il tempo gioca a favore di chi è d'd'affitto non c'è molto tempo per quel ragione De Michelis quando dice che bisogna essere oltre che efficace anche tempestivi perché il tempo gioca a favore di Gheddafi
E se
Entro a
Se entro qualche settimana non si otterranno dei risultati concreti credo la situazione peggiorerà soprattutto sul piano diplomatico perché dagli Stati Uniti arrivano segnali di stanchezza dichiarazione verrà
Ministro della Difesa americano battezzano molto chiare
Per cui non solo l'Unione europea dimostra di non avere una sua politica estera comune ma questo atteggiamento complessivo
L'Europa sta mettendo a rischio anche i tradizionali storici legami transatlantici ringraziamo Stefano polli direttore dell'area interna si
Finale dell'agenzia Ansa scappa anche lui Gianluca Anzalone analista strategico il fattore sicurezza nell'area dopo appunto questi stravolgimenti
Sì io distinguerei sostanzialmente due principali aspetti della sicurezza sicurezza regionale che in coinvolge direttamente
Anche la sponda nord e quindi l'Europa e una sicurezza interna questi paesi quando si parla di sicurezza di solito si evoca lo spettro il fantasma del fondamentalismo islamico degli esami ma ecco diciamo che per il momento il grande sconfitto di queste rivolte
E sicuramente Al Qaeda e sicuramente l'integralismo islamico
è un attore che però rimane sempre sullo sfondo che evidentemente preoccupa sia i protagonisti di queste rivolte
Che che l'Unione Europea quindi nessun processo irreversibile soprattutto quando e così fragile e delicato come quello che si sta producendo in questo momento nell'aria anche qui
Valgono le parole già dette in precedenza per cui non ci tornerò sopra accompagnare questo processo
Aiutare questo processo soprattutto per le giovani generazioni significa anche mettere uno stop definitivo la possibilità che il fondamentalismo islamico di venti un'opzione politica cioè dobbiamo fare in modo le Europa deve fare in modo che la proposta politica diplomatica economica messo sul tappeto
Sia maggiormente attraente rispetto alla proposta
Del fondamentalismo
Non è è un'equazione semplice evidentemente ha delle implicazioni però molto importanti e molto e molto difficili cioè noi fino a questo momento abbiamo l'Europa ha visto in questi decenni
La sponda sud e più in generale l'aria del del Medioriente sotto il profilo diciamo così dell'agiografia
E della geologia cioè della prossimità e delle risorse energetiche che sono presenti oggi si tratta di cambiare completamente gli occhiali con cui guardiamo quel mondo intercettare le dinamiche della società
Non più soltanto i rapporti tra le élites egli establishment
E quindi offrire soprattutto alle nuove generazioni una proposto l'offerta politica sociale che sia maggiormente appetibile rispetto fondamentalismo per quanto riguarda poi la sicurezza condivise e quindi anche la sponda nord Unione europea
Ovviamente tutte le misure che sono messe in campo non da oggi per il contrasto al terrorismo devono essere in questa fase confermate se possibile potenziate
Però nessuno nessuno nemmeno i servizi come dire di polizia di prevenzione piuttosto che gli operatori delle intelligenze
Trascurano e non posso non sottolineare come la bontà dell'offerta politica la bontà del progetto politico di integrazione sia il miglior viatico per scongiurare anche in territorio europeo la minaccia del terrorismo
Bene in ultimo
E non a caso Hummer al-Sabah che insegna all'università di Giordania la mano e quindi direttamente un è un protagonista diretto dell'area
E questa brevissima trasmissioni che siamo riusciti a a creare costruire appunto durante l'intervallo di questo importante conferenza
Nel tuo nel tuo intervento insomma ieri dicevi è quanto mai difficile capire cosa sta succedendo in questo momento quasi impossibile riuscire a cosa a capire cosa avverrà dopo
Chiede atti si è fatto che area si respira poi CCT chiedo anche qualcosa proprio sul tuo paese anche sul Marocco
No io la la mia espressione di ieri è fatta perché
Tanti di quelli che hanno parlato ieri hanno parlato del l'elemento della sorpresa
E invece io ritenevo che la sorpresa poteva essere però nel tempismo post però gli elementi sono elementi che crescevano anche in silenzio
Perché questa questo incontro importante per me perché credo pensando anche al tempo in cui si svolge questa conferenza
E il tempo di uscire della Trigoria basta parole siamo incontrati per tante conferenze negli anni precedenti bello affascinante il concetto del Mediterraneo però la realtà
Cioè rimane un un concetto affascinante nella parola
Non di più perché perché è un criterio geografico o il mare che divide però finora non rientri non riesce a unire
Perché perché
Istante
Di questa alleanza
Che viene da dal nord del Mediterraneo
Accettare l'altro come sia finora è stato
Non è stato messo in una buona prova per questo
Io dico che se questo momento non nasce una idea da parte delle europee a far partire una una vera interesse
Alle persone
Del sud del Mediterraneo
Scalera sempre allora l'altro punto che io non voglio limitare e gli elementi delle rivoluzioni arabe essere anche ingannato dalla primavera
Del corpo della della bellezza della parola primavera perché potrebbe essere anche trasformata subito a un inverno e il punto che
Come dicevo fa Kepel nel suo nel suo articolo riguardante a questo che alla fine un'ispirazione di
Di pensiero europeo c'è stato nel modello tunisino la prima parola che è stata usata che rappresentava anche la rivoluzione Benalì legarci non si diceva all'UE narra BO
Invece questa parola
Grazie alla al canale Al Jazeera è stato tradotto in arabo trasformato esportatori altri modelli prevenuta a questo punto
Come dicevano nell'ultimo intervento è importante la società civile benissimo anch'io dico importante però finora
La credibilità della vera
O volontà
Di sviluppare il sud del Mediterraneo non esisteva un semplice esempio
Mentre possiamo citare anche il tunisino Ben Ali
Allora tante iniziative per lo sviluppo della Tunisia diritti umani tutela e sicurezza a un certo punto
La la vera sorse la fonte
Della
Della miseria tunisina
Viene accolto col tappeto rosso nei Paesi che proclamava no allora la credibilità dei Paesi europei Dalia Rabin o dai cittadini di quei paesi non era
Un una una credibilità vera oggi
E invece loro OPA deve mostrare una tattica difesa deve dare ascolto alle voci dei popoli
Bisogna pensare ad uscire dall'unico canale che abbiamo sempre seguito nel rapporto è un rapporto internazionale cioè è stato Stato oggi bisogna rifare all'agente consigli
Il problema del mondo arabo un mondo centralizzato di potere e di ricchezza
In vari tutti i casi per questo è molto facile rischio
Di cui hai parlato anche tu del terrorismo perché in tanti ben tanti posti cioè l'elemento ignoranza povertà che fa nascere un integralismo nonostante questo
L'esempio Gizzi hanno rimane l'esempio più brillante perché è un esempio che ha sorpreso tutti quanti
Nella sua anche gestioni stessi per la civiltà ignorata perché quando si parlava dell'Egitto purtroppo veniva promosso
Ho indicato il popolo egiziano come popolo abbastanza abbastanza ignorante
E invece ha mostrato un segnale di civiltà che supera anche modelli europei
A proposito di sorprese concludiamo qui
Perché secondo te un Paese come la Giordania
Non è stata colpita non est diciamo da questi stravolgimenti anche penso che un altro Paese presenta al Marocco che in queste ore mentre parliamo presente alla prima costituzione della sua storia ci sono delle motivazioni particolari
Allora il caso Giordano è un caso particolare perché perché
Regime in Giordania
Non è arrivato a qualsiasi livello di di comportamento o dei dettatura come altri Paesi questo
Una cosa da notare nell'altro c'è il patto il patto tra le tribù giordane che hanno ricevuto la famiglia ci Mita
Che rimane un patto ancora valido
La complicità in cui vive il Giordano cioè
Oggi molto difficile definire chi è il Giordano
Tutte le ondate di immigrazione sin dal mille novecentoquarantotto sono finiti in Giordania per questo la Società Giordano oggi una società multiculturale e multietnica per questo questi due motivi che
Non fanno della Giordania un Paese che arriva e che potrebbe rischia correre il rischio ora però studiando bene la storia
Mille novecento ottantanove era la prima rivoluzione del sud della Giordania
E questa è una cosa da notare perché non è stata una rivoluzione del pane è stata una rivoluzione tu il tutto politica ha messo la fine alla legge di emergenza e ha fatto la Giordania tornare alle elezioni
Bloccate dal mille novecentocinquantasei
Allora li elementi di evoluzione esistono
è stata rifatta nel mille novecentonovantasei però
Valeva anche la saggezza del defunto Rasmussen nella gestione della crisi
è un'altra cosa che ha fatto saltare anche la Giordania nella mia opinione cioè
La mancanza di degli strumenti di media mi mille novecentottantanove nel Nord la giordane non sapevano
Della rivoluzione del sud
Perché i mezzi erano limitati oggi
Non abbiamo più ore forse in
Dunque l'attuale soprano deve mostrare anche la saggezza che ha avuto il padre e c'è il Jazeera
Dunque non c'è il bisogno è impossibile coprire poi il movimento dei social network che è una cosa
Ne ha fenomenale
Che ci sta e Monia una Ferra un vero sveglio risveglio le leggi con cui si governano fa non sono vale di più
La legge contro gli incontri mittenti chi che richiedono un'autorizzazione per farlo da parte della del Governatore non sono leggi varate perché la gente si incontra si organizza per tua al mente e si cambiano le date
Per questo io non escludo rischio in Giordania però
Vedo finora che la gente inattesa dico una possibilità di soluzione da parte della unica referenza finora R. Nun Quai oggi o anche
Spero che
Il nostro soprano riesca a dare soluzioni soddisfacenti prossimamente sul Marocco brevemente
Sono Marocco io credo che Rea abbia anticipato perché ha capito
Che il cambiamento è ormai obbligatorio l'idea della monarchia assoluta dove il soprano mantiene tutta l'autorità non credo nel due mila dopo undici che sia valida per questo
O sono con il cambiamento e lo guido io o
Sono fuori ma credo che lui l'abbia capito e sia la sta lavorando su questo però
Da un altro punto è difficile garantire anche l'efficienza di questo perché potrebbe anche essere gestito male prima di concludere
Io non mi limito gli elementi della RU nozione solo nel Medioriente
Perché
Giovanni
Preparati laureati disoccupati frustrati ce stanno anche in altri posti
E soprattutto anche in Paesi europee per questo io credo che aprire opportunità nuove e la soluzione giusta per evitare qualsiasi rischio
Bene ringraziamo i nostri ospiti settimana internazionale finisce qui un buon proseguimento dell'ascolto dei programmi di Radio Radicale