Intervista a Pasquale Ferrara sul suo libro "Religioni e relazioni internazionali" (Ed. Città Nuova)

Radio Radicale un saluto da Giuseppe Di Leo la religione
A dispetto di quella che è stato un'opinione diffusa negli ultimi
Decenni per quanto riguarda lo studio delle relazioni internazionali e della politologi internazionale e tornata ad essere una delle coprotagonista e sulla scenario puliti co
Globale
Ed è per questo che spesso insomma abbiamo nelle librerie nuovi saggi
Sul le tematiche che attengono alle relazioni internazionali e le e il ruolo delle religioni gli ascoltatori di Radio Radicale ricorderanno che io l'anno scorso
Ho fatto una trasmissione con due studiosi Walter corra Luzzo Luca Ozzano
Che hanno presentato una loro ricerca collettiva pubblicata dalla casa editrice UTET religioni tra pace e guerra il sacro nelle relazioni internazionali nel ventunesimo secolo
Ebbene con piacere che accolgo l'uscita di un
O il nuovo libro
Intitolato Un religioni e relazioni internazionali con sottotitolo Atalante Teo politico poi ce lo facciamo spiegare dal produttore
Pubblicato da una casa editrice la casa editrice città nuova l'autore Pasquale Ferrara il nostro credito ospite negli studi di radio radicale benvenuto dottor Ferrara
Grazie dell'invito buona giornata Pasquale Ferrara leggo che il Segretario generale dell'Istituto universitario europeo di Firenze
Sì questo ormai da tre anni la mia professione principale però è quella di essere diplomatico quello funzionale del Ministero degli esteri e diciamo che proprio questa professione e alla radice
Di questa riflessione che poi si è tramutata in un volume dove ha lavorato come diplomatico
Io ho cominciato a inquadrare accerto l'assessore era Simonte o politica mancano almeno si io ho cominciato giovanissimo funzionario ASS
Santiago del Cile era l'ultimo anno dipingono sceglie al potere quindi ho avuto questa fortuna diciamo storica di poter assistere
Alla transizione verso la democrazia
Da lì poi ho fatto il console ad Atene quindi in un ambiente dal punto di vista religioso ortodosso
Poi sono passato alla Unione europea la rappresentanza italiana ed europea dove mi sono occupato in particolare della convenzione
Sui diritti fondamentali dell'Unione europea e anche della questione del famoso preambolo della Costituzione europea con la menzione o meno delle radici cristiane
Che ha impegnato due papi almeno a un certo dopodiché sono stato a Washington durante
Lera voci in particolare durante l'intervento militare in Iraq
Ovviamente anche in quel contesto la religione
Abbiamo l'Orlando nel secondo l'intervento militare esattamente anche nel primo c'era Bush ma patrimoni SPRAR non stiamo parlando fino al mille trenta mila vivendo il mese
Del due mila e tre quello che poi in realtà è la terza guerra del Golfo insomma insincera sta tra l'altro volevo fare quella Iran tra Iran e Iraq che spesso lo dimentichiamo insomma
Dove pure lì il Papa Giovanni Paolo II ha avuto un ruolo importante contro quel conflitto no sia cerco di inquadrare il perché il viaggio del Papa sempre Giovanni Paolo II incivile
Fu molto controverso
Il viaggio rapporti con la Grecia da parte loro dell'autodisciplina greca della Chiesa ortodossa anche Illy concio il polacco Papa polacco sono complessi
Poiché l'Unione europea anche il discorso della come sulla Convenzione europea per quanto riguarda l'introduzione di un richiamo alle radici cristiane del continente è stato un altro fattore di quasi Chrissie
Con l'Unione europea e poi con Bush ho di junior
Ciò sta a Brindisi Bush junior sulla terza guerra del Golfo la guerra cosiddetta preventiva che ha trovato in Giovanni Paolo secondo una certa di morte
Avversario ecco ecco perché da questa esperienza non poteva che nascere un libro come religioni e relazioni internazionali
Tra l'altro in un ambiente come istituto universitario europeo lo vogliamo ricordare qui pochissime ascoltatori che non lo non conoscessero Corselli Istituto universitario europeo di Firenze
L'Istituto europeo è un'istituzione accademica di natura post-universitaria in realtà ci sono solo dei dottorandi sono ben settecento dottorandi da più di quaranta Paesi
In particolare per le tre Paesi europei ma anche tra paesi extra-europei è stato fondato nel mille novecentosettanta sei
Cioè ha cominciato a funzionare settantasei e attraverso una convenzione tra i Paesi allora membri dell'Unione europea che volevano creare
Una istituzione all'interno della quale l'integrazione procedesse anche per quanto riguarda la cultura superiore
Quindi non solamente il le politiche l'economia ma anche diciamo la coscienza di essere cittadini europei di appartenere ha una cultura condivisa
E questa esperienza si è molto sviluppata negli anni adesso sono quasi quarant'anni di attività dell'istituto e tutt'oggi a tutt'oggi diciamo l'istituto rappresenta un po'una fucina
Nuovi le nuove flessibili incendi intellettuale intesi il settanta per cento dei dottorandi intraprendere una carriera universitaria ad alto livello il
Il resto appunto presta servizio presso organizzazione internazionale o presso le stesse
Istituzioni dell'Unione europea quindi diciamo una cosa positiva è che l'Istituto universitario europeo non conosce disoccupazione insomma ecco cioè la la la sua la qualifica e la qualificazione che gli studenti i dottorandi ricevono è tale che è riconosciuta a livello mondiale soprattutto se ne in studio giovani studiosi
Provano a fare l'esperienza alla carriera universitaria fuori d'Italia ovviamente
Sì anche serie sta cambiando ovviamente sono favoriti sistemica e sistemi di tipo anglosassone verifiche di quelli continentali si sono aperti molto prima
Sta però molto cambiando è molto attiva la Germania ma anche la Francia nel consentire diciamo l'immissione non attraverso i canali tradizionali anche l'Italia con la nuova legge diciamo sull'università consente questo tipo di passaggio c'è ancora molto cammino da fare ovviamente
Moltissimo se penso che ieri Università di Lecce a fatto un concorso in cui il bandito un concorso per in termini nuovi docenti in cui chi viene dalle università estere
Siano esse Ielo o a Harvard apprendere quattro punti mentre chi al già insegnato magari all'università che ne soldini Vattelapesca venti punti è insomma nel cammino moltissimo il cammino è deserto
Ferrara
Lei comincia covo una affermazioni direi piuttosto politica in questo suo libro però che è stato
Un po'aggiunte notare il nocciolo e la la ragione di questo volume c'è stato un tempo si scrive in cui nella Teoria delle relazioni internazionali la religione era relegato un ruolo marginale non è più così
Non è più così perché dal punto di vista come si dice epistemologia cioè per comprendere il mondo in cui viviamo anche le relazioni internazionali come disciplina Polito logica hanno dovuto attrezzarsi per fare i conti con le religioni le religioni sono state considerate per lungo tempo come un elemento residuale culturale diciamo quindi
Complementare rispetto alle scossa alla sostanza delle relazioni internazionali e che secondo diciamo l'impostazione tradizionali sono dettate sostanzialmente
Dalla dalla teoria realista e quindi sostanzialmente il potere
Inteso come Art Power quindi il potere militare ma anche il potere economico le religioni in questa equazione non entravano in gioco dopodiché ci siamo meravigliati già nel mille novecentosettantanove
Quando quasi da dalla sera alla mattina ci siamo trovati confrontati con la rivoluzione iraniana che aveva ovviamente anche delle conseguenze per la politica internazionale vista l'importanza del Paese e dell'area
E poiché non ci siamo fatti sorprenderà anche dalla dalle transizioni arabe no ecco io
Son porre sia chiamarla primavera araba sono Paesi in transizione sono transizioni complesse e anche in quella circostanza ci fu un dibattito molto acceso che verteva intorno alla domanda come mai non siamo stati in grado di
Capire che tutto questo stava avvenendo
La religione in questo contesto a un ruolo centrale e e direi che gli analisti occidentali anche i diplomatici e più attrezzati forse non disponevano di tutti gli elementi
Per poter comprendere questa questa realtà forse competenza forse probabilmente la cultura Westfalia Anna
Era i paradigmi della cultura Westfalia Anna erano quelli che hanno condizionato l'analisi anche del mondo accademico prima che politico
Certamente si guarda il nella direzione dello Stato si guarda nelle direzioni dei Governi si guarda spesso nella direzione di poteri forti non si guarda alla società civile e devo dire questo non ho capito forse anche prima degli Europei
Gli americani
Che ormai hanno inserito in modo quasi strutturale nel curriculum diplomati o questa dimensione orizzontale dimensione delle invece mente cioè bisogna essere impegnati anche
Sul sul territorio più che diciamo fare inviare rapporti dalle dalle ambasciate rapporti che poi finiscono sui giornali
Ma attraverso Wikileaks diatesi colta degli americani ancora fare il rapporto un Mou con negli altri Paesi sul tema delle gli effetti della modernizzazione
Ci si ferma più all'analisi della modernità non agli effetti della modernizzazione questo somme è un problema che crea
Il divario tra l'azione anche militare degli Stati Uniti e l'inefficacia della stessa azione militare
Questo è un discorso talmente lungo ampio che Savona intinto ANCI ha dedicato un volume di se c'è il margine sull'argomento c'è perché
A a inventarne conosciuto per lo scontro delle civiltà ma in realtà c'è in precedenza questo libro cioè che spiega un po'il rapporto tra modernità e modernizzazione politica estera statunitense
Lei Ferrara lo dico preliminarmente sebbene non sia un volumone
Di mole tale da indurre a impegnare messi messi di lettura sono centosettanta pagine però un volume denso
E lei si spinge nell'analisi teoretica della delle relazioni internazionali e sul tema del ruolo delle Regioni nella politica mondiale
Affronta quattro dimensioni mette in rapporto le religioni primo
Che le relazioni Inter statali poi
Il secondo fu ambito sono le le religioni l'internazionalismo
Il terzo gli religioni e il trans nazionalismo il quarto le religioni e il globali suocero vuole spiegare in maniera sintetica sì molto rapidamente quando si si parla di religioni e di relazioni Inter statali
Si parla di alta della dimensione interna che assumono le religioni pensiamo alla prima menzionavo la rivoluzione iraniana ma pensiamo anche a ruolo ha rinnovato ruolo della Chiesa ortodossa nella Russia
E in generale nei nei Paesi dell'Est europeo oggi dopo l'ottantanove
E quindi diciamo
Quando però la religione viene analizzato ha solamente in quest'ottica in realtà si rischia di di chiudere la rinchiudere la Regione in una sorta di scatola
Si concepisce la religione dal punto di vista nazionale ma non sì sottolinea la dimensione
Transnazionale globale universale del delle religioni
E da questo punto di vista il secondo gradino cioè le religioni e l'internazionalismo è molto interessante perché più che un'analisi diciamo teoretica in questo settore
Io ritengo che sia molto utile
Verificare ciò che sta accadendo nell'ambito della cosiddetta global governance ad esempio
Nel pochi sottolineano che la transizione tra il G otto e il G venti a comportato anche una maggiore rappresentanza delle religioni
Globali nella governance nel G otto non c'è nessun Paese a maggioranza islamico nel G venti
Sì
E questo è diciamo positivo dal punto di vista della rappresentanza nella capacità non c'era neanche un Paese dirà per penso che il Consiglio esattamente quindi io credo non non è un elemento diciamo secondario nel definire anche
Come dire la legittimazione internazionale dei formati del della governance
Il terzo gradino
Diciamo si libera della dimensione statale sia nella nella della dimensione statale all'interno dei confini insieme dei rapporti tra gli Stati
E analizza cosa dell'igiene hanno da dire dal punto di vista del loro afflato universalista che i oggi è molto concreto cioè abbiamo un sociologo come Ulrich Beck
Che a teorizzato l'esistenza di una dimensione cosmopolita
Nostro malgrado che non lo vogliamo o no tutti fenomeni globali sono fenomeni che ci riguardano da vicina non c'è più una politica interna una politica estera esiste una dimensione che va al di là
Dei confini occorre auguri
Becker io Ferrara attribuisco una autorevolezza sul piano della globalizzazione economico-finanziaria anche politica
Sì ma non so quanto abbia dimestichezza sui temi però delle religioni
No no ma infatti le quello che sottolineava di Beckett questa sottolineatura della de della condizione del mondo
E in una in una chiave per generare una prospettiva transnazionale no certamente
Becca analizza anche tra l'altro semplice pure marginalmente il ruolo delle Regioni ma lo inserisce in questo schema diciamo globali gli stanno per giustamente diceva
Però quello che a me sott'sottolinea per mi premeva sottolineare era che le religioni
Possono contribuire oggi in un altro modo a rafforzare la governance globale cioè nella creazione di un'identità collettiva
Le religioni se diciamo interpretate nella loro radice ultima hanno questa idea di una famiglia umana universale
Sia pure talvolta in un modo espansionistiche non se vogliamo ma hanno diciamo questa prospettiva che va al di là addirittura prescinde dalla dallo Stato moderno
E questo mi sembra diciamo un una dimensione importante da da sottolineare nel momento in cui i fenomeni sono transnazionali
L'ultimo aspetto come si pongono le religioni dispetto alla alla globalità
Ma dal punto di vista concreto e io ho studiato in particolare che ruolo hanno giocato le grandi religioni recentemente in occasione ad esempio di grandi vertici internazionali sia del G otto in particolare del G venti
E si scopre che in diversi casi
Poco prima dei vertici del G otto del G venti ci sono state riunioni di leaders delle grandi religioni particolare
Attraverso religiosi for Peace altri organismi di questo tipo
Che non hanno parlato di religioni o di universalismo in un modo astratto ma hanno analizzato l'agenda del G venti o l'agenda del G otto
Facendo delle specifiche proposte tende secondo le i risultati di questo gli incontri preliminari fra le religioni
A hanno sortito effetti sono stati importanti oppure ecco poi vi dico io il mio una ho sentito nel fare
Torneo nella nel processo di agenda setting cioè
Delle priorità della comunità internazionale se meglio
Su tali temi per esempio sui temi della non proliferazione che sono spesso affrontati soprattutto in ambito G otto in una prospettiva meramente securitaria cioè bisogna evitare la non proliferazione nell'ambito del discorso che invece si fa
Da all'interno delle delle grandi religioni il tema è
Come andiamo da una selezione di sostanza sostanziale riarmo purtroppo in molte aree del mondo a una situazioni in cui le risorse che vengono dedicate per gli armamenti vengono invece dedicate
Per scopi di bisogna cioè è lo stesso tema ma la narrazione totalmente diversa secondo me questo è un contributo importata adesso
Che effetto ha avuto
Dobbiamo anche metterci d'accordo cioè noi non possiamo addossare alle Regioni la responsabilità politica della governance globale cioè non so le religioni non solo degli apparati politici
In grado di prendere decisioni né tanto meno sono delle istituzioni multilaterali dove si assumono diciamo decisioni vincolanti
Per i membri della comunità internazionale le Regioni hanno un ruolo diverso quello di indicare
Secondo quello che è la loro interpretazione della coscienza universale dell'umanità quali sono le priorità è però fa è però Ferrara c'è un problema
Secondo me e il problema è che non si può pensare
Di affrontare per esempio il tema dell'Unione europea senza anche parallelamente per verificare quali sono i progressi nel campo del dialogo e come
Cioè
A un altro aspetto il tema della Chiesa ortodossa russa la Chiesa ortodossa russa sviluppo un concetto di impegno
Che ha consentito alla Russia di non essere un Paese sufficientemente secolarizzato
Non è un fatto è un caso che le ferme per esempio complesso nell'Europa cattolica Selva hanno a disturbare una cerimonia religiosa vengono fermate ma non incarcerati se lo fanno in Russia invece né vengono incarcerati e tenute per parecchie settimane
E se con quindi c'è poi l'aspetto non so il dialogo ecumenico tra le confessioni tra le del cattolicesimo le confessioni della riforma protestante poi dialogo ancora ecumenico tra
Il polmone d'Occidente della Chiesa lattina il polmone d'Oriente e poi c'è il dialogo interreligioso
Anche qui una globalizzazione senza un
Una processum di svolgimento positivo che il dialogo interreligioso
Difficile
Però sono sono sul retro al cordoglio su quest'ultimo punto vorrei partire da questo cioè mi sembra importante la dimensione del dialogo interreligioso
Ma finora come l'abbiamo concetto Rizzato il dialogo interreligioso il dialogo tra grandi civilizzazioni anche Giove graficamente determinate
Il dialogo tra il tra il cristianesimo o le il cattolicesimo e l'Islam quindi diciamo in due aree del mondo ben definite cioè l'Europa occidentale e il mondo arabo-islamico locale mediorientale
E il dialogo interreligioso oggi si svolge all'interno della nostra società c'è un Islam europeo
Fatto non solo di migranti ma di seconde e terze generazioni di cittadini europei degli Stati membri dell'Unione europea
Che si che sfida diciamo il all'idea che il dialogo religioso sia un dialogo tra aree geografiche
Egeo culturali differenziate
Quindi dicendo che siamo in grado di
L'internalizzazione del dialogo interreligioso e fondamentale
Cioè appunto che il dialogo interreligioso oggi altrettanto importante quanto il dialogo ecumenico e se ne vogliamo rafforzare diciamo un'identità condivisa dell'Europa cioè
Pluriel plurima e unitaria al tempo stesso è questa la grande
La grande sfida insomma non è però e però
Come ci dimostrano
Alcuni sancire quaderni di l'ultimo numero di quaderni di diritto e politica ecclesiastica pubblicato dal Mulino del due mila e quattordici dove poi sono un saggio di uno studioso dell'Istituto universitario europeo già squali ammicchi Lino
Sì ma ci veniamo sul tema delle libertà religiosa
E però sul tema per esempio delle intense
Nel
In Italia la difficoltà di avere una rappresentanza univoca del mondo musulmano ce la dice la dice lunga
Anche i turchi
A Berlino nell'integrazione bene insomma hanno delle difficoltà
Ferrara c'è una c'è oggi un difficoltà in chiave non solo di dialogo interreligioso ma anche di integrazione
Su su puliti ca e anche conseguenza anche economica all'interno in Europa in modo particolare
Però anche negli Stati Uniti nel nei due incidenti o no si
Tuttavia bisogna diciamo stare molto attenti se noi pensiamo che esista un solo modello
Politico istituzionale diciamo di dialogo con le religioni con i rappresentanti religiosi e chiaro che in questo modello non rientrano religioni diciamo poco
Accentrate come nel caso diciamo de dell'Islam ma direi se volessimo fare un discorso più ampio
Per esempio chi potrebbe rappresentare oggi i buddisti europei cena per una religione non istituzionale per definizione
Faccio forse perché no per
Tra l'altro inaugurato un grandissimo centro più grande d'Europa
Bene no sicuramente quando si inaugura Logli dico
Oggi lo sono sempre molto contento perché credo che sia uno degli aspetti fondamentali vorrei tanto che con la le espongo nel due mila e quindici finalmente anche Milano si dotasse di una moschea dove
Le persone di fede islamica possono legittimamente e in pace professare lo rileviamo che arrivino in tempo a costruire padiglioni dell'Expo poi vediamo già queste due zone sarebbe già un passo in avanti
No dicevo quindi le le modalità probabilmente vanno ricercate utilizzando anche delle delle moto de de de modelli diversi insomma quindi
Può darsi che ci sia la necessità in cui siano le istituzioni locali regionali o i lender nel caso della Germania a trovare delle modalità di di integrazione e di rapporto con i leader locali
Credo che però diciamo quello su cui non possiamo non possiamo transigere e che ci sia un modello di cittadinanza europea
Cittadinanza intesa nel testo nel senso più ampio quindi non solamente essere cittadini di uno degli Stati membri dell'Unione europea ma
La la sintesi di città proprio come come si intende nel mondo anglosassone cioè di del dell'essere un un membro di una comunità politica
Con intenti costruttivi e con diciamo una prospettiva integrativa
Che non significa la fusione
Che non significa diluire la propria identità in un'identità più ampia e indistinta significa trovare delle strade che vadano al di là della forma che purtroppo non ho avuto molto successo del multiculturalismo
Ma che consenta però di coniugare la differenza con necessario identità unitaria che non deve essere unificante però e dove di questo sono sfide per la politica
Cioè la religione non è un campo separato diciamo rispetto all'azione politica bene la storia dell'Occidente ci dice se non ho
Trarrò oggi la religione no la storia gestori cioè per corroborare quanto diceva la storia dell'Occidente ci dimostra esattamente il contrario
Sì ed è stata la grande la grande illusione di poter diciamo marginalizzare io non non parlerei neanche di religione in senso stretto ma parliamo del due
Il del del fatto antropologico del dell'identità somme la la religione è un elemento costitutivo dell'identità non si può separare diciamo dell'identità delle persone
Come non si può separare dell'identità dei popoli
Non voglio dire che le che la Regione assorba interamente l'identità che anche culturale che anche ci grazie civilizzazione Ale fa parte anche della storia
Ma è una lei è un elemento comunque costitutivo che è utile revocato queste si augura una grandissima questo degli di quel grande nazione però quello che voi
O dire una cosa più limitata adesso cioè e che in realtà la politica oggi in Europa deve fare i conti non solamente con il patto di stabilità
Deve fare i conti anche con la stabilità sociale la stabilità sociale in Europa si trova attraverso una dimensione inclusiva che però preveda un contributo attivo da tutte le parti cioè non sono solamente le pubbliche istituzioni a doverlo fare un passo
Ma anche le varie comunità devono dimostrare una di avere una logica in integrativa cento cioè quindi di questo è io la il ruolo della politica oggi cioè nel disegnare anche le politiche territoriali più parlavo del parlavo della moschea ma potrei parlare di tante
E tante altre manifestazioni diciamo dello
Dello spirito le religioso nelle nella nella società paneuropea di Renault e cioè il la Regione deve tener conto di queste di queste presenze sul tema dell'identità della nazione Ferrara
Su due due per età agonisti della Chiesa europea di questi questi decenni Cardinale Camillo Ruini il cardinale ostici avevano due idee rivende diverse se non vi è l'opposto
Ruini diceva no un'identità italiane identità cattolica
Con la serie di riferimenti eccetera illustri già invece diceva e no in Francia
Non possiamo dire che l'identità
Della monarchia cui è nata
Alla Francia per la monarchia assoluta sia stata è nazionale e di conseguenza sia stata
Il cattolicesimo perché la monarchia si è posta controlla città
E contro o l'impero che erano un mediati dalla Chiesa cattolica
E quindi e quindi diceva giusti cioè noi non possiamo dire che la Francia abbia un fondamento di carattere
Cattolico più in generale cristiano
Questo lo si dice che era di origine fra l'altro anche dai cani sebbene dicesse che da tradizione ebraico risanare importante
Per l'Europa ma è un tema molto impegnati lavoro poco prego questo se mi consente cioè
Io credo che
Facciamo un po'di di confusione diciamo nel linguaggio Corigliano tutti noi io per primo alle volte senza rendersene conto uno che cosa fa sovrappone l'idea di
Religione a quella di cultura quella di civiltà
Sono tre cose totalmente diverse o quei non coincidono perfettamente allora noi oggi in Europa possiamo parlare
In senso ampio di una civilizzazione europea fondata su che cosa sul per esempio sui sui diritti umani fondamentali
Che non a caso Annan con fondamento nella stessa rivoluzione francese che di Cristiano diciamo
Aveva poco sebbene come sa benissimo sono interpretazioni diciamo della Rivoluzione francese come una sorta di eresia cristiana insomma come anche l'illuminismo nel mio fascicolo ora quella di Ratzinger certa ora il pur
Do è che questa civili civilizzazione europea diciamo che il cerchio più ampia nella quale più o meno tutti ci riconosciamo pur con accentuazioni diverse
Deve fare i conti al suo interno con diverse culture
Cioè la cultura mediterranea è molto diversa dalla cultura anglosassone dalla cultura germanico dalla cultura scandinava
Quella lettura e pure coesistono diciamo all'interno dello stesso cerchio civilizzazione male
Le religioni hanno a che fare relativamente con questi ambiti sicuramente perché sono territorialmente stabilite diciamo ecco ma
Le religioni non possono essere dedotte a una civilizzazione o una cultura se le Regioni sono autentiche e io diciamo nel nel né nel libro ipotizzo che le Regioni
Siano sempre utenti che se poi si scava alle radici hanno una prospettiva che non è possibile ridurre a una sola civilizzazione o uno solo o una sulla cultura
Quindi
Probabilmente avevano ragione tutti e due diciamo dipendeva dipende da che cosa farà valere da quale prospettiva eventualmente il tema
Ma della civilizzazione il tema del ruolo della religione nella civilizzazione ci porta un altro tema delicato che è quello della libertà religiosa
Perché se noi riconosciamo il ruolo della religione che può essere fondamentale o comunque consistente con altri fattori quello linguistico quello etnico quello politico
Beh è chiaro che la religione deve trovare un humus di libertà per potersi esprimere
E il Pasquale anni chino sull'ultimo numero di quaderni di tutto e politica ecclesiastica fa un saggio sulla tutela e la promozione del diritto di libertà religiosa nelle recenti iniziative di politica estera italiana
Laddove lei invece un ultimo capitolo lo dedica proprio alla libertà di religione nella pratica internazionale
Cieche c'è una visione diversa di libertà Regione nella pratica internazionale quanto invece elaborato dal dalla politica italiana che sappiamo comunque un Paese che ha la parola la presenza della papà nel proprio territorio
Cioè fra l'altro la legge sulla libertà religiosa ancora non ce l'abbiamo Calia sì certo però abbiamo avuto il Concilio che finalmente riconosciuto in qualche modo la libertà religiosa insomma ecco perché quindi
Da questo punto di vista siamo meglio che rispetto alla legislazione italiane che però devo dire consente sicuramente nell'ambito del pluralismo alla manifestazione del pensiero cioè non c'è
Non ci sono limitazioni particolare da questo punto di vista però a me interessava la la dimensione internazionale della libertà religiosa e in particolare il fatto che alcuni
Paesi ad esempio degli Stati Uniti o alcuni organismi internazionali c'è un
Specie Allen voi del delle Nazioni Unite che si occupa degli Bertarelli Giosa
Vanno in giro per il mondo a dare pagelle sulla sul tasso di libertà religiosa in ogni Paese ora nel caso degli Stati Uniti queste richiesto dal Congresso è quindi partito è stato
Mobilità le ambasciate per redigere questo questo rapporto
Allora la quello che nel libro emerge che quando i rapporti sulla libertà religiosa diciamo i giudizi sul tasso di libertà
Religiose non in un determinato Paese provengono da un Governo
Ho da un organismo che non è considerato in una posizione di terzietà
E rispetto alla al Paese o al contesto esaminato questi questi diciamo rapporti non solo non sono accettati come legittimi ma vengono contestati in radice
Quindi diciamo il punto è
Chi fa queste queste valutazioni la la la tesi è che sennò est istituiamo degli osservatori come nel caso anche recentemente dell'Italia bisogna stare attenti
A che questo non venga percepito in una dimensione diciamo di rapporti intergovernativi e quindi come una parte meramente della politica estera di un Paese perché questo che la libertà religiosa
Secondo me un un un diritto uno dei diritti umani anche sociali fondamentali cioè non possiamo
Giovanni Paolo soldi nazionale aerei propedeutico a tutti gli altri e probabile non possiamo però in ogni caso condizionarla diciamo alla volubilità anche politica dei dei vari Governi insomma questo è questo il punto
Di fondo e l'altro aspetto che io un po'contesto diciamo nel libro e che spesso
Nel nostro discorso e non solo l'Italia ma in molti Paesi europei e nell'area euro atlantica sì condiziona la libertà religiosa o la concessione di alcune libertà a diciamo alle religioni stabilite in un determinato pare Paese alla reciprocità
Cioè noi consente dovremmo consentire secondo questa logica la costruzione di una moschea e se ci può anche di tempi si crea diciamo se analogamente nei Paesi in cui ci sono
Dei cristiani questa libertà e ugualmente garantita di costruire chiese in particolare ora io credo che questo sia una contraddizione fondamentale onori decidiamo e sosteniamo
Come io penso che debba essere la tesi che la libertà religiosi un valore assoluto
E quindi vada garantita in ogni caso e quindi non solo in condizioni di reciprocità
Oppure se poniamo se citiamo le condizioni di reciprocità vuol dire che noi non consideriamo la libertà religiosa come un diritto fondamentale ma condizionato
Da circostanze politica questo è molto pericoloso
Perché in qualche modo indebolisce moltissimo anche la la dimensione dell'azione di un Paese e della comunità internazionale nell'ambito della della libertà religiosa
Quindi io ho trovato questa contraddizione anche nel nostro discorso pubblico Pieri con cui bisogna fare i conti perché la libertà religiosa è troppo importante per poterla condizionare ed elementi politici io avevo come vede qui ho in mano agli ultimi numeri dell'Osservatore Romano a un giornale che ha un respiro molto ampio
Dalla prima all'ultima pagina cioè il mondo cioè c'è un'analisi del mondo laggiù politica reazioni internazionali di un
Potenza diplomatica come la Santa Sede che ha una visione del mondo si può condividere o no però ha una visione del nosocomio
E naturalmente impone alla parola un problema che per esempio
Viene affrontato una certa maniera nel libero religioni tra pace e guerra dalla corruzione saranno cioè
Questa esplicitare esplicare per meglio dire in maniera concreta la libertà di religione sa
Sì se c'è missionarie Tanner no se c'è proselitismo solo che in questo libro spesso
Si confonde la missione di età con il proselitismo
O si concepisce l'idea della missione a Rita qui si dice dei Michel dei FAS dei monaci dei frati eccetera con l'idea del proselitismo
Allora e nell'ambito delle relazioni internazionali la libertà religiosa può essere
Può soggiacere a questa differenza oppure oppure è una differenza un po'bizantini
è difficile
Tirare la linea di divisione tra la dimensione media diciamo missionaria e quella del del proselitismo io però credo una cosa diciamo ancora più a monte come come si dice cioè evidente che tutte le religioni
Proprio per la loro diciamo dimensione universalistica e questa tendenza diciamo espansionistiche a anche in senso positivo
Di quindi di diffondere la convinzione che
Una visione del mondo è la visione che che rappresenta il destino e il disegno
Unitario dell'umanità siano delle
Religioni di per sé diciamo espansive e missionaria diciamo quindi molto difficile
Confinare la religione a un ambito meramente privato che poi è lo stesso lo stesso errore che abbiamo fatto
Come conseguenza della del dell'illuminismo no cioè pensare che la Regione potesse essere delegata nella dimensione meramente privata cioè la dimensione e la la Regione di per sé un fatto sociale un fatto comunitario è una visione del mondo cioè e quindi
Per definizione eh pubblica questo non significa che debba essere anche politica ma che la Regione debba avere un ruolo dello spazio pubblico è fondamentale ora dove ci sono realtà parliamo adesso in modo più realistico questi problemi
Ci sono questi problemi in Paesi in cui non solo la libertà religiosa ma anche i diritti e il pluralismo trovano difficoltà ad affermarsi
Anche visioni secolari della politica che non siano in linea diciamo con la la direzione fondamentale della del Governo o del dell'Autorità che atti al potere in cui in questi Paesi quindi
Il punto non è tanto
Non solo difendere la sola libertà religiosa ma che ruolo hanno le religioni nella collaborare con tutti gli uomini di buona volontà perché di regimi
Diciamo chiusi si divertono diventano aperti inclusivi cioè
Questo è il punto più più importante non essere rilevare che richiederebbero un'altra aumenta ogni punto richiederebbe una trasmissione ma noi facciamo chi Luca Renault se ascoltatori sempre se scendessimo nei minimi particolari nessuno più sarebbe indotto a leggere il libero sarebbe un giorno lungo il nostro dibattito che libero sesso
Però però un ultimo tema per esempio è un tema che richiede una trasmissione a parte io l'ho anche dedicata in passato e ci ritornerò però o no
E sulla cambiamenti di visione del ruolo della guerra
Nel rapporto tra guerra infelice cioè
Nel papato di Giovanni Paolo secondo
In quello di Benedetto sedicesimo e soprattutto in quello di Papa Francesco linea di continuità unimi EDISU mozioni di continuità
Ma
Dirette la la religione cattolica come tutte le Regioni e ha una storia cioè non è diciamo un'identità transitori catrame sa transculturale quindi diciamo c'è un divenire
Anche del modo di interpretare lo stesso insegnamento della Chiesa
Non abbiamo visto Papi chiedere perdono per cose fatte da parte da altri Papi nel passato regionali quindi cominciato nel due mila tre quindi sono sono diciamo è ormai diventata una dimensione normale e quindi anche la concezione della guerra
Ha subìto una trasformazione profonda oggi credo che sia profondamente in crisi lo stesso concetto di di guerra giusta
Non tanto e non solo per ragioni dottrinali ma anche per ragioni diciamo empiriche per esempio la l'individuazione delle autorità legittima per dichiarare la guerra
è molto molto difficile in una situazione in cui realtà le guerre sono a metà tra guerre civili conflitti internazionali in cui gli attori presenti sono attori non statali
Noi quindi basta Lovano direi che speriamo sia cara perché onesti e l'unica in cui diciamo est mozione multilaterale veramente in cui inquisire nell'Assemblea generale delle Nazioni Unite ogni Stato un voto uguale all'altro
E questa è una è un grandissimo valore diceva è l'unica Assemblea veramente universale che abbiamo quindi con tutte le inefficienze le inefficace benissimo altro discorso è il Consiglio di sicurezza
Ma
Questo richiederebbe appunto come una volta
Larga però su solo se mi consente un'ultima cosa perché mi ha molto colpito questa enfasi che c'è stata negli ultimi mesi anche nel nostro Paese sul sul rapporto tra
Religioni e guerra o sulle guerre di religione
Ecco io credo che qui ci sia da qui ci sia da chiarire molto io credo che c'è una differenza fondamentale tra le guerre di religione e la religione della guerra
Queste i fenomeni che sono spesso diciamo giustificate con
Motivazioni religiose penso per esempio all'ISI is in questo momento tra Siria e Iraq
Hanno in realtà un'agenda piumino nascosto anche un'agenda un'agenda di Remo Vespa Liliana cioè
Anche l'idea del califfato significa idolatrato mollata importare del di una dimensione dello Stato moderno addirittura occidentale cioè con
Caratteri perfino quasi neo imperiali cioè no quindi
Che cosa a che fare la religione con con tutto questo quando mi sappiamo dalla storia e che il perché il califfato in senso tecnico è durato pochissimo diciamo nella storia dell'Islam
E che comunque appena gli Stati moderni dopo la Prima guerra mondiale a maggioranza islamica si sono formati hanno subìto ripudiato de le la dimensione del
Del califfato quindi
C'è la la ricerca del potere la ricerca di una dimensione statuale contro dice fondamentalmente in realtà l'ispirazione religiosa anche nel anche me nell'Islam quindi
Cadere nel gioco di e dire beh c'è una guerra di religione perché chi la fa
Invoca delle motivazioni latu senso religiosa secondo me è un grande favore che facciamo
Alla all'integralismo soprattutto al all'integrino violenta azione però è però Ferrara difficile dire a volte dove scrivere i conflitti sia non solo politici ma anche religiosi
Per esempio la soppressione dello sfaldamento
La Jugoslavia tra la Croazia e la Serbia e
Il fenomeno e religioso orgogliosa economico perché è incerto c'era Zagabria chi era stanca
Di introdurre e portare i soldi a Belgrado ma e non è anche un rapporto tra i cattolici e ICE egli ortodossi Sergi si vanno a quel conflitto tra Russia e Ucraina è solo sul gas oppure c'è anche un conflitto
Tra le due ortodossia e poi tra gli uniati i cattolici
Ucraini lei è di più ampie in Erbicar se in un sentiero scuro soci si rischia veramente di perdere la vetrina
Sicuro ma quello che io contesto il riduzioni ISMU cioè vuole ridurre diciamo o spiegare fenomeni come nel caso dell'ISI se in questa in questo caso ma anche la guerra nella ex Jugoslavia
Con il solo fenomeno religioso anche come se la religione fosse l'elemento preponderante entra in gioco tantissime insieme a tantissime altre altre questioni
Questione economica la questione nazionale la questione nata culturale e identitaria la questione linguistica cioè c'è una serie di
Elementi che assieme al alla religione costruire un affinché si arrivi a un conflitto quindi il riduzioni Ismahil fondamentale cioè dire che siamo di fronte alla guerra di religione secondo me
Non capire la complessità eccetera proprio la complessità cui fa riferimento che bisognerebbe analizzare ma siccome
Nell'analisi degli accademici dell'intellighenzia della politica ormai il tabù non è più il sesso il tabù è
Sono percorse la guerra
La religione e la civiltà non si parla più di questo percorso si pacifisti
Sì essi concretissimo
E si è tutto sommati
Tutto sommato multiculturali interculturali ma non c'è più un anno poi invece ti faccio un discorso o non si va al Spengler su che cosa è la civiltà oggi
E
Naturalmente fare un testo unico ma elaborazione
Sia essa di filosofia politica o di filosofia giuridica o di diritto costituzionale o internazionale o di perché o politica o un atlante tu politico costruito attraverso questi tre tabù
La guerra alla Regione la civiltà richiede non solo
Spessore di mente adirei spessore anche di carattere
Cioè
Ora il mio intento con questo piccolo libro e molto più modesto ma è andata avanti tecnico-politica ove no penetrante Napoli viva e operosa etico c'era e c'è una ragione di questo sottotitolo è scadevano almeno letto tese la è una c'è una ragiona molto precisa c'è una sottile velata polemica contro la geopolitica ecco che si è è emersa la in realtà la geopolitica secondo me è una delle delle grandi distorsioni che noi
Soffriamo anche nell'ambito dell'analisi internazionalistica e come se dicessi così come un Paese vive in un determinato contesto anche regionale
E poi non parliamo dal punto di vista continentale in qualche modo è condannato a svolge un ruolo che gli è assegnato da fattori esogeni come la geografia la storia eccetera
In realtà quello che si difende nel libro quando si dice che le religioni sono transnazionali sono universali esattamente questo rompiamo la gabbia della geopolitica
E sottolineammo che ogni
Politica estera
è frutto di decisioni deliberate che tengono conto di vari elementi ma nessuno e condannato per sempre
Ah svolge il ruolo che la sua collocazione geografica India e gli ha assegnato riserva per destinare questo nella è il discorso quindi Teo politico per dire guardate che c'è una dimensione che non è quella solo territoriale e quella diciamo storia ma c'è una dimensione più ampia universale
Che sì
Poiché manifesta in quelle aree del mondo ma è molto più più ampi non era insomma un un aggettivo per inventare una nuova cattedra università
Assolutamente no ce ne sono già loro l'azione politica Lazio puliti se ne sono giocarsi bisognerebbe unificare il sapere invece con continuerà su di loro
Parole sante Pasquale Ferrara religioni e relazioni internazionali
Atalanta e più politico nel senso appena spiegato dall'untore casa editrice Città Nuova un bel libro a cui a cui affianco anche
Un altro libro pubblicato da sempre da Città Nuova istituto universitario su figlia ne riparleremo un'altra volta già insomma soffia
Pasquale Ferrara la politica infra mondiale le relazioni internazionali nelle grandi posto globale grazie a Pasquale Ferrara per la chiarezza
E e anche la pazienza per aver a saputo assorbire
Le provocazioni della del sottoscritto grazie a lei per l'invito è stata una discussione molto vivace molto stimolante e spero di interesse anche per i ragazzi portatori
Grazie a Luciana per l'assistenza tecnica di la dal vetro e naturalmente un ringraziamento un saluto da Giuseppe Di Leo agli ascoltatori di Radio Radicale