L'intervista è stata registrata venerdì 11 dicembre 1992 alle ore 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Lista Pannella, Parlamento, Privato, Radio.
Rubrica
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11:05 - CAMERA
16:03 - SENATO
10:30 - Senato della Repubblica
11:30 - Parlamento
12:00 - Senato della Repubblica
12:00 - Senato della Repubblica
12:00 - Camera dei Deputati
12:00 - Camera dei Deputati
12:30 - Camera dei Deputati
RAD
L. PANNELLA
Oggi la commissione Cultura della Camera impegnata nel dibattito sulla situazione radiotelevisiva ha approvato un emendamento presentato dal Gruppo federalista che riprende la proposta avanzata pochi giorni fa in una conferenza stampa dalla associazioni delle radio italiane ne parliamo come Paolo vigevano amministratore di radio radicale con Elio Vito che è stato direttamente impegnato nel dibattito nella Commissione Paolo hai definito o l'emendamento approvato un grande successo
Può spiegarci perché sì innanzitutto per come si è tenuto in una fase di letteralmente al rush finale in cui il governo
Riusciva soltanto a vedere la metà della ratifica delle Mendel dei decreti sull'emittenza televisiva perché poi di questo si trattava si è usciti far sì che la commissione governo Commissione dove il progetto di legge non è se
Presentato solo dal Gruppo federalista europeo ma anche dal PDS dal momento sociale e trovava al consenso sia del governo che le opposizioni sia il usciti a far sì che la decide la la commissione decidesse di fare approvare dalla Camera quell'emendamento per poi mandarlo al Senato il stazionano direttamente in legge senza e innescare l'ennesimo meccanismo di decretazione che è un meccanismo senza fine praticamente molto di riuscire a inserire questo perché nello scetticismo generale soprattutto quando ci difficile trovare sì come è successo in questa situazione in cui una situazione in cui tutte le associazioni delle emittenti private avevano prese
Entrato questo emendamento suocero a Lula quasi una nemica ora spiegheremo meglio ma su questa materia Touré indirettamente lo confermati già il Senato si era espresso con una decisione che non vi abbia trovato per nulla d'accordo si vota si trattava lo intendiamo su che cosa con in cosa consiste questo provvedimento per
Ora assegnare le frequenze per riordina era il settore la legge Mammì prevede un iter che quello della realizzazione del piano di assegnazione delle frequenze e successivamente sulla base dei requisiti delle singole emittenti arrivare alla assegnazione dello al rilascio delle concessioni dopo due anni in cui si è tentato di portare a casa da parte del governo il la triplicazione regge nel settore televisivo e ancora non è finito nonostante i termini di legge senza di abbondantemente superati sedute ricorrere a successive decretazioni per compensare questi ritardi sul settore radiofonico non si è fatto nulla da una parte per gli interessi prevalenti del settore televisivo dall'altra per la di Phil colta oggettiva vera del problema il problema della realizzazione di un piano di assegnazione delle frequenze deve fare i conti con il
Numero di soggetti che enorme rispetto a risorse disponibili e con una serie di variabili tecniche di difficilissima definizione se non si va
Alla a un riordino è un controllo del settore identificando meglio tutti i soggetti allora il meccanismo che si è
Pensato che è stato questo quello di dire invertiamo l'l'iter del perdura procedura prima si rilasciò le concessioni sottoponendo quindi ciascun emittente a tutti i controlli che la legge prevede in regime di concessione e quindi si inneschi da subì toh il controllo delle emittenti lei si verifichi in modo tale che sia parallelamente paternità avanti il lavoro di pianificazione per arrivare a un termine più breve di quello che si sarebbe dovuto fissare di fatto con la applicazione della legge Mammì così come
E quindi poter anticipare facendo procedere in parole
Però sia al lavoro di pianificazione quello di feriti che dell'emittente questo punto è pensabile che in due o tre anni due anni dice la legge si arrivi al al rilascio delle concessioni sulla base
Di un piano che senza le frequenze nell'altra ipotesi tentando come si è tentato finora in maniera assolutamente inadeguate rispetto a complessità del problema seguendo quell'iter fissato dalla legge Mammì probabilmente il percorso sarebbe stato di anni e anni di continue definì
Azioni successive ecco per quanto riguarda la radiofonia privata dicevamo vi è stata una sostanziale unità di intenti anche la conferenza stampa e ora per intatte tutt'che le maggiori realtà radiofoniche
Del Paese certo c'è sostanziale sostanziale ma anche un sostanziale anche formale unità di in
Venti c'è il timore dalle piccole emittenti in qualche modo di essere colpite da questo provvedimento ma
Secondo me è un timore assolutamente no sì ficcato perché di fatto
O con questo provvedimento s'sì Effetto nuovi controlli che la legge ha previsto che prevede due anni e niente di più quindi chi era in regola chi dovesse lego ai sensi di legge non si vede perché non lo debba essere oggi e quindi è un provvedimento che gli ha fatto tirare un respiro di sollievo a tutte le emittenti finora contattati a tutte le società emittenti perché hanno in questo modo si rendono conto che chi ha i requisiti del mese quesiti anche vari che la legge prevede per per poter andare avanti perché la concessione può o giustamente sperare di arrivarci con soprattutto di venire eliminati invece da questo settore tutte quelle false domande quelle speculazioni che sono state fatte solo tutto il mercato delle frequenze che a questo punto viene abolito perché molte emittenti campavano letteralmente qua compravendita di di frequenza cioè avevano fatto domande per più bacini di fatto operavano in un suo bacino e vendendo una frequenza prima frequenza alla
Continuavano a sopravvivere ora a questo punto non questo non s'la più possibile e sale dovrà essere possibile invece soltanto la rilevare l'azienda l'attività radiofonica per intero in questo modo siglare andranno ad si allarga verso accorpamenti delle emittenti andando quindi a ripulire ampi settori dello spettro che oggi sono occupati da una marea di segnali e quindi in questo è un provvedimento che ha trovato il massimo di consenso da parte di tutte le emittenti sono state col
Potete fino a oggi su tutte le associazioni ecco un'ultima domanda parlavamo del passaggio in Senato Livi potrebbero essere dei rischi ancora e ti chiedo per radio radicale vi è qualche riflesso
Li riflessi per radio radicale sono quelli di vedere approssimarsi il termine di una situazione di caos che si traduce per ciascuna emittente in costi assolutamente sproporzionato e nella gestione degli impianti e la gestione delle frequenze rispetto a quello che un regime riordina quindi questo è un tentativo che poi dovrà scontrarsi con la possibilità la capacità da parte del Pubblico ministero difensore control perché poi sempre lì andiamo a sbattere cioè il sul fatto che l'Italia non si riescono a dire controlli c'è ti di alcun tipo non c'è dubbio che la legge in questo senso fa dei passi avanti agevolando le funzioni di controllo e anche aumentandolo responsabilità del Garante che a questo punto dovrà nell'arco dei due anni fare lei segnalazioni al ministero per proporre il non rinnovo della concessione dopo i due anni quindi creando questa tagliola e quindi creare do un sistema che consente fra l'altro la verifica dei requisiti sia pericolosi per le piccole emittenti quindi non è una al provvedimento orientato su questo o quel settore privilegiando questo o quel settore della emittenza privata ma che costringe al controllo di tutte le emittenti le violazioni vengo dovrebbero essere poi punite per tutti al pensionato dovrebbero esservi sorprese per io amo ce ne siano queste cose gli andarci piano perché poi sappiamo che sono iter sempre appesi ad un filo di essere molto prudenti anche rispetto al Senato salvo che buone possibilità di farcela ci sono
Perché adesso ascoltiamo e gli ho vinto c'era un po'di tensione in queste due giornate perché il compito non era poi così si intitola passa un emendamento così puntuale predisposto dalle associazioni delle radio ecco come è andata Elio s'è andata che la maggiore
Si compra e quindi anche la maggiore soddisfazione nostra per il risultato raggiunto derivava come diceva anche Paolo proprio dei tempi il decreto sulla emittenza radiotelevisiva è stato per tre mesi al Senato perché questo decreto reitera un decreto di agosto e in Commissione e successivamente in Aula ci si era un pochino davanti alla condizione di approvarlo così come varato dal Senato altrimenti ci si assumeva la responsabilità di far decadere un provvedimento che da più parti era ritenuto necessario noi su questa ipotesi di dover svolgere un compito esclusivamente di ratifica in in commissione e in aula su materie così importanti ci siamo opposte ci siamo posti è fermamente abbiamo trovato anche il consenso bisogna dico questo da parte dello stesso relatore viti dello stesso presidente della Commissione cultura Aniasi abbiamo rivendicato il fatto che la con missione aveva il dovere in qualche misura di esaminare compiutamente il provvedimento all'emendamento che insieme ad altri gruppi abbiamo presentato e che era stato predisposto dalle associazioni radiofoniche aveva un grande vantaggio di essere un emendamento unico e di S. soprattutto l'emendamento che riproduce una situazione oggettivamente difficile poneva proponeva delle soluzioni che sono state giudicate dallo stesso ministro Pagani il sin dall'inizio nel merito si è dichiarato favorevole e chi propone appunto delle risoluzione accetta vedi per tutti facendo riferimento ad una un problema che non riguardava una piccola lobby ma riguarda una situazione di disagio oggettiva perché nel testo che ci proveniva dal Senato ne avevamo praticamente una sanatoria del caos esistente in materia io foniche e quindi la situazione insostenibile per tutti gli operatori del settore questa mattina in Commissione si è riuscito quindi a fare approvare questo emendamento a stabilire quindi il principio che Biche marinismo non è stato ancora soppresso nella nostra legislatura che la Camera tutto il dovere di esaminare compiutamente i provvedimenti il quando si tratta di modifiche importanti e giuste queste modifiche possono essere introdotte e si può andare anche in una rapida riapprovazione del decreto al Senato Paolo ricordare i tempi tempi sono qui si decreto scade venerdì vedere mandare un'approvazione in aula di questo provvedimento martedì e il provvedimento dovrà tornare giovedì al Senato tutte cose che sono i panni difficili ma che sono possibili sono e tutto quanto ripeto si stanno difendendo in questa materia e con il nostro emendamento approvato dalla commissione degli interessi generali e nonna degli interessi particolari grazie a Paolo vigevano dell'invito
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