Presentazione della Relazione Annuale 2016 dell'INPS

Buongiorno a tutti voi io sono Simone Baldelli sono uno dei quattro vicepresidenti di questo ramo del Parlamento ho il piacere
Di dare a tutti voi che siete intervenuti oggi qui il benvenuto a partire dal presidente Boeri al Ministro del lavoro Poletti ci sono i Presidenti tre Commissioni lavoro di Camera e Senato un benvenuto a tutti voi per questa relazione annuale
Della dell'istituto nazionale INPS
L'INPS nel corso di tutti questi anni
Ha aumentato le proprie dimensioni il proprio bilancio le proprie competenze e il primo ente pubblico italiano
Novantacinque per cento delle prestazioni previdenziali ai cittadini italiani vengono fornite da questo istituto
Ma non solo
Le prestazioni previdenziali
L'assistenza alla tutela
Il welfare viene sostanzialmente
Gestito in via prioritaria da questo istituto sono compiti molto importanti
Che gravano sulle spalle di chi ne ha la responsabilità
Al di là della mutevolezza della legislazione che pure lo dico da legislatore certamente non aiuta alla gestione l'istituto con doveri così complessi
La continua mutevolezza della legislazione sul lavoro sulla previdenza su tanti ammortizzatori sociali
Al di là della questione della
Governance che pure è oggetto di dibattito e anche di approfondimento in questo momento presso la Commissione lavoro
Della Camera dei deputati insieme a quella di un altro istituto molto importante che l'INAIL
Al di là di questi aspetti io credo che oggi ascolteremo la relazione del presidente Boeri nella quale avremo la possibilità di
Poter prendere atto di molti dati
Dati i numeri
E dinamiche perché i dati dell'INPS non sono soltanto fotografie istantanee sono anche
Dei dati dinamici
Su questi dati il
Legislatore la politica il Governo
Hanno la facoltà e per alcuni aspetti il dovere
Si svolgerà una riflessione
Attenta seria
Il più possibile intellettualmente onesta
Perché proprio sulla base di questi dati che si possono
Svolgeremo notazioni anche diametralmente opposte sulle linee politiche da intraprendere sulle politiche da seguire sull'atteggiamento rispetto alla finanza pubblica e a tanti altri aspetti prendiamo ad esempio
La
Distinzione del dato tracciò che
Viene coperto da contributi e ciò che invece grava sulla fiscalità generale
La chiarezza e la separazione di questo dato che progressivamente sta avvenendo nel corso degli anni
è evidente che costituisce il margine di manovra sul quale c'è la possibilità
Di confrontare diverse opzioni e offerte
Di natura politica
Io
Voglio svolgere
Tre auguri
In questa apertura questo saluto di apertura
Per la relazione annuale dell'INPS il primo augurio e quello che si riescano so che su questo c'è già un lavoro molto importante che è stato messo in campo ma
Che si riescano a ridurre sempre di più i tempi
Di attesa
Per l'erogazione delle prestazioni in particolare delle prestazioni di chi ha più a dire chi ha più bisogno
Perché chi ha bisogno chi vive una situazione di difficoltà ovviamente soffre ancor di più se a questa situazione di difficoltà si somma
Una lungaggine burocratica e quindi l'augurio è che
Si arrivi a una
Al massimo della puntualità esprimi bile da una struttura sull'erogazione di questo genere di prestazione
Il secondo avorio è che la popolazione iscritta che poiché la maggior parte dei casi siamo tutti noi riescano a vere
Il più possibile un dialogo diretto con l'Istituto
Cioè non filtrato non mediato da soggetti terzi
Perché mi auguro che questo sia
Il modo di operare dell'istituto del futuro anche su questo è ovvio che tutto questo necessita di risorse umane impegno
Ma io credo che sia uno degli obiettivi possibili
Che debbano essere
Diciamo al centro dell'azione di istituto perché credo che quella sia una delle legittime aspettative dei cittadini e i cittadini iscritti all'istituto stesso il terzo hub Furio
Corrisponde anche al ringraziamento al Presidente Boeri al gruppo del PIL dirigenza dell'INPS ma che si estende a tutto il personale è quello di
Lavorare
Con uno spirito di servizio che sappia guardare al futuro di un Paese con tante incognite
Che però deve poter contare su un istituto così importante sempre al servizio dei cittadini quindi nell'augurio di buon lavoro lascio la parola al Presidente Boeri per la sua approvazione anomale grazie
Grazie vicepresidente Baldelli
I suoi auguri e per avere ricordato la portata la dimensione del lavoro dell'istituto che ho l'onore di presiedere
Grazie a tutti voi per Chávez per averci onorato della vostra presenza
Signore e signori autorità
L'INPS come istituto nazionale della protezione sociale
Chiediamo al Parlamento di cambiare la denominazione del nostro Istituto perché meglio corrisponda
A ciò che effettivamente facciamo tutti i giorni bastano quattro righe
Scusate se ecco
Sono queste quattro righe
Non ci sono oneri aggiuntivi per la finanza pubblica
Non servirà neanche cambiare l'acronimo sulle nostre sedi rimarrà x
Sono in effetti quattrocentoquaranta le prestazioni oggi erogate dall'Istituto di cui sono centocinquanta di natura previdenziale
Nell'ultimo anno abbiamo aggiunto la gamma di misure gestite dall'INPS il bonus mamma domani latte sociale e la per volontaria tutte prestazione distinti natura non strettamente previdenziale
Tra qualche giorno cominceremo a gestire in via telematica il nuovo contratto di prestazione occasionale presto già ribattezzato come contratto INPS da settembre attueremo le visite fiscali anche nel pubblico impiego
Nel due mila diciotto l'intesa sarà lente concessorio del reddito di inclusione la prima misura di assistenza sociale estesa su tutto il territorio nazionale
Ogni qual volta si propone un programma rivolto direttamente ai cittadini alle famiglie l'INPS viene chiamato in causa
Come Amministrazione cardine di questi servizi non siamo perciò più solo erogatori di pensioni i cittadini devono sapere
Che
Sono nostri clienti come spesso si definiscono fin dalla nascita spesso anche prima non solo quando si ritirano dalla vita attiva siamo il grande istituto della protezione sociale in Italia siamo orgogliosi di essere
Fornire protezione sociale è una missione sempre ci difficile
Perché ci sono nuovi rischi non coperti da alcuna assicurazione sociale e la domanda di protezione ha sempre meno natura circa e sempre più natura strutturale di lungo termine sono i fattori che oggi creano le nuove povertà
E che mettono a rischio molti posti di lavoro molti degli strumenti creati nella cosiddetta Europa sociale sono strumenti volti proprio per affrontare crisi temporanee
Ad attutire i costi sociali delle recessioni li abbiamo visti operare durante la Grande recessione
In molti Paesi tranne purtroppo il nostro Aniene infetti impedito che la crisi si trasformasse in forte crescita della povertà
E hanno anche ridotto la durata della crisi agendo come dei veri e propri stabilizzatori automatici che contengono all'ampiezza delle fluttuazioni cicliche
Ma nonostante abbiano assolto a queste loro funzioni
E la crisi sia ormai alle nostre spalle la domanda di protezione sociale è aumentata negli ultimi anni questo avviene perché una domanda che non dipende dal ciclo economico ma ha radici più profonde
Nelle stesse forze che hanno portato ad una crescita delle disuguaglianze in molti Paesi e all'impoverimento del cosiddetto ceto medio del mondo i lavoratori poco qualificati dei Paesi avanzati
Un ingrediente chiave del successo dei partiti populisti in molti Paesi e quell'orsa per dar voce all'insoddisfazione di molti cittadini che non si sentano adeguatamente protetti da i rischi del mercato del lavoro
Che temono che le loro competenze vengano resi obsolete dal progresso tecnologico dall'automazione o che il loro posto venga spostato altrove nell'ambito di un decentramento di lavorazioni in Paesi a più basso costo del lavoro
Sono rischi che una volta materializzati rimangono lì
Non sono destinati a svanire con il miglioramento della congiuntura
Il nostro sistema di protezione sociale largamente imperniato su strumenti temporanei
Attribuiti a chi ha già carriere relativamente lunga alle spalle pensiamo ai vari tipi di cassa integrazione guadagni si tratta di strumenti che proteggono i lavoratori da crisi temporanee
E che al contempo impediscono alle aziende di disperdere il capitale umano che hanno faticosamente accumulato nel corso del tempo un capitale umano che sarà di è molto difficile recuperare sul mercato del lavoro soprattutto in lavorazione in cui conta molto l'esperienza e la formazione sul posto di lavoro
Sono strumenti però del tutto inadeguate ad affrontare crisi strutturali
Perché incoraggiano i lavoratori a rimanere legati a imprese in cui non hanno un futuro e il fatto sussidi all'azienda e che in molti casi non sembrano in grado di reggere alle pressioni competitive
Nel primo capitolo del rapporto forniamo nuovi dati e quindi ve li ricordo sull'utilizzo delle misure di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro nella lunga la crisi due mila otto due mila sedici ventre centocinquantamila aziende private italiane hanno utilizzato la CIG nelle sue varie articolazioni
Due terzi di queste imprese hanno avuto accesso lo strumento per più di un anno una su cinque per cinque anni o più
Difficile pensare che in questi casi si tratti di problemi temporale
In dubbio che siamo di fronte a un sussidio prolungato che riduce in modo continuativo il costo di lavoro di alcune imprese questo ci dice che utilizziamo per periodi molto lunghi molto lunghi strumenti concepiti per affrontare crisi temporanee
Significa offrire un pessimo servizio al Paese che ha bisogno di fare evolvere la propria specializzazione produttiva ma anche agli stessi lavoratori coinvolti
Perché sono spinti a rimanere in qualche modo parcheggiati presso aziende che non sono più in grado di offrire loro un futuro
Manca ancora in Italia uno strumento universalistico per chi non ce la fa trovare al lavoro al termine della durata massima dei sussidi di disoccupazione e per tutti coloro che finiscono in condizioni di indigenza
Un sistema di protezione sociale non sarà mai capace di fronteggiare i cambiamenti strutturali se non è in grado di proteggere chi non ce la fa quale che siano le condizioni del ciclo
Il rende il reddito di inserimento destinato a prendere forma nel due mila diciotto e sicuramente un passo in avanti rispetto alle tante misure parziali introdotte negli ultimi anni dal sia all'Asti dalla social card alla Carta acquisti
Ma e ancora una misura basata su condizioni categoriali arbitrario
Presenza in famiglia di un componente minore oppure di una persone con disabilità di una donna in gravidanza o di un disoccupato con più di cinquantacinque anni
Queste condizioni riducono la spesa ma possono finire per escludere molte persone bisognose di aiuto
L'importo del Rey sembra anche troppo basso non potrà eccedere anche qual è la ci fossero più risorse disponibili e di trecentoquaranta euro al mese per una persona sola
E oggi e previsto a duecentocinquanta euro quando la corrispondente soglia Istat di povertà assoluta anche al sud è superiore I seicento euro al mese e al nord nelle città siamo attorno agli ottocento euro al mese
L'INPS è pronto come richiesto dal decreto legislativo che istituirà il Ray ad essere la Monica l'amministrazione centrale che selezione in collaborazione con i Comuni i beneficiari
Bene che questa selezione venga operata da chi paga non delle amministrazioni locali che ricevono i trasferimenti in termini incentivi infatti
La combinazione peggiore sempre rappresentata da un'Amministrazione decentrata e da un finanziamento centralizzato dei trasferimenti sociali quando il Governo centrale pagati di lista le spese dei programmi sociali locali
Le amministrazioni decentrate non vengono incentivate
A comportamenti fiscali responsabile trattandosi di risorse non poco
L'INPS è un'amministrazione centrale e al tempo stesso ramificata sul territorio per poter lavorare fianco a fianco coi comuni vogliamo aiutare prima possibile chi ha problemi di liquidità in questo l'accogliamo in pieno l'augurio
Del dice e Presidente della Camera condizionando la prosecuzione del trattamento e la disponibilità a lavorare del beneficiario che in condizioni di farlo
Nel momento in cui la misura nazionale sgrava i Comuni di oneri in passato loro assegnati spesso in modo esclusivo
Contribuisce a coprire costi dei servizi prevalentemente precedentemente forniti a livello locale con risorse propri non si capisce quindi perché una quota così rilevante
Delle risorse stanziate a livello nazionale oltre quindici per cento in termini assoluti quasi trecento milioni
Demandare ai cosiddetti Ambiti territoriali le risorse sono ancora insufficienti per un programma contro la povertà in un Paese dove è più di quattro milioni e mezzo di persone vivono al di sotto della linea di indigenza
Meglio allora non disperderle in costi di intermediazione
Ora che si è comunque cominciato ad affrontare l'emergenza povertà
Quello di cui si sente maggiormente la mancanza in Italia e di strumenti che incentivino la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori verso mansioni impresa e settori che abbiano in prospettiva maggiori opportunità di crescita
è una ricollocazione a lungo andare inevitabile e potenzialmente con costi sociali non indifferente in un Paese che per troppo tempo ha investito molto poco sulla riqualificazione professionale di chi
Avevo un lavoro
Come documentano i dati vigliacche sull'evoluzione dell'abilità nel corso
Della vita lavorativa il divario fra i punteggi medi dei nostri lavoratori e quelle degli altri Paesi
Tende ad accentuarsi nel corso della carriera lavorativa vedete qui la linea rossa sono i lavoratori italiani
E quella grigia sono invece negli altri Paesi Hawks un'indicazione del fatto che esperienza lavorativa in Italia al contrario che altrove non sembra andare di pari passo con formazione
Il contratto tutele crescenti introdotto nel nostro ordinamento con il gioco sette ha proprio lo scopo di stimolare un maggiore investimento in formazione sul posto di lavoro
La migliore tutela contro il rischio di perdere il lavoro e di rimanere poi i disoccupati a lungo
Vedremo nei prossimi anni se il nuovo contratto a tempo indeterminato è riuscito a svolgere questa sua funzione primaria
Di certo partiamo da condizioni di svantaggio rispetto agli altri Paesi dell'area OCSE nella formazione sul posto di lavoro come vedete siamo il fanalino dico
Quello che il contratto a tutte le crescenti sembra
Avete fatto e di questo siamo già a questo stadio consapevoli e rimuovere il tappo la crescita dell'impresa sopra la soglia dei quindici dipendenti ex articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori
I nostri studi nell'ambito del programma di siti INPS scolare dimostrano che c'è stato un impennata nel numero di imprese private che superano la soglia dei quindici addetti dalle
Ottomila al mese
Della fine del due mila e quattordici siamo passati alle dodici mila dopo l'introduzione del contratto a tutte le crescenti
Gli incentivi fiscali non sembrano aver avuto alcun ruolo in questo contesto del resto era erano pagati sia sopra che sotto la soglia
Questa crescita delle imprese può portare vantaggi anche sul piano della formazione permanente
Impresa e che diventano più grandi riescano ad offrire maggiormente formazione sul posto di lavoro fonte inizialmente di costi fissi che possono essere meglio ammortizzati grandi organizzazioni
Per tutti questi motivi dobbiamo guardare con preoccupazione alla minore appetibilità delle assunzioni con contratti a tempo indeterminato
Rispetto a quelli a tempo determinato una volta che sono stati rimossi forti incentivi fiscali e contributivi del due mila quindici
I contratti a tempo determinato trasferiscono troppa parte del rischio di impresa sul lavoratore potendo essere rinnovati ben cinque volte nel giro di tre anni
Preoccupa soprattutto l'intreccio tra precarietà e copertura previdenziale come abbiamo avuto modo di documentare di segnalare a tutti gli interessati con strumenti come la mia pensione la busta arancione
Frequenti episodi di non occupazione all'inizio della carriera lavorativa hanno effetti molto rilevanti sulle pensioni di future di chi è nato dopo il mille
Novecentottanta ebbe perciò interamente assoggettato a regime contributivo
Questo rischio potrebbe essere in parte coperto
Fiscalizzare ed una componente dei contributi previdenziali all'inizio della carriera lavorativa per chi viene assunto con dei contratti a tempo indeterminato è una misura che al contrario di molte di quelle proposte nella cosiddetta fase due del confronto
Confermo sindacati sulla previdenza occorrerebbe un trasferimento dai lavoratori più anziani ed ai pensionati perso i giovani e sicure leve sin d'ora uno zoccolo minimo di pensione a chi inizia a lavorare oltre ad incoraggiare le assunzioni a tempo indeterminato
Al contrario bloccare l'adeguamento dell'età pensionabile alle gli andamenti demografici non è affatto una misura a favore dei giovani
Scarica sui nostri figli e sui figli dei nostri figli i costi di questo mancato adeguamento per giudicare ogni misura bisogna sempre che grazie chi paga e se delle misure entrano in vigore dopo il due mila e quaranta ne siamo già sicuri adesso che saranno i nostri figli ha pagato
Pur auspicando di avere in futuro più formazione sul posto di lavoro in Italia
Nell'immediato bisogna cercare di rendere socialmente meno costosa la ricollocazione dei lavoratori
E troppo presto per compiere una valutazione degli assegni di ricollocazione introdotti sperimentalmente nel marzo due mila diciassette per una platea ristretta di trenta mila lavoratori un problema non piccolo di come è stato studiato questo strumento riguardo al fatto che è prevista una gestione meramente telematica
Di contratti tra l'amministrazione pubblica e lavoratore
Il rapporto dopo oltre ad esso che queste politiche vengono de instaurare io che aiuto cercare un impiego alternativo ma in cambio ti chiede impegno nella ricerca attiva
Richiede inevitabilmente un rapporto personale tra l'amministrazione pubblica e il beneficiario
Meglio allora forse basarsi su strumenti automatici come le assicurazioni salariali
Che garantiscano che il lavoratore che cambia lavoro possa in questa transizione salvaguardare almeno inizialmente i livelli salariali che aveva in passato
è uno strumento che l'INPS disponendo di informazioni approfondite sulle carriere retributive dei lavoratori sarebbe in grado di attivare
La formazione sul posto di lavoro è cruciale in Italia perché abbiamo il più alto livello di mismatch
Tra le competenze richieste dalle imprese e quelle offerte dai lavoratori in altre parole abbiamo il primato il triste primato nella percentuale di lavoratori sbagliati al posto sbagliato
La produttività del lavoro in Italia potrebbe aumentare del dieci per cento si riducessimo il livello di mismatch a quello del Paese OCSE con l'indice più basso in ciascun settore
Il tutto ottenendo dei vantaggi sia per l'impresa che avrebbero lavorato di più produttivi che per i lavoratori che sarebbero impiegati mansioni maggiormente rispondenti alle loro competenze aspirazioni e potrebbero essere pagati di più
Per ridurre il mismatch ci vuole
Anche mobilità ben orientata di lavoratori da impresa in declino a impresa in espansione
Nel primo capitolo del rapporto forniamo per la prima volta un indicatore sintetico di questa mobilità il tasso di turn-over dei lavoratori quello che nella letteratura internazionale viene definito come un work turn-over
Cioè il rapporto fra da una parte il numero di lavoratori assunti o cessati e dall'altra il numero di persone occupate almeno un giorno nel corso dell'anno
Siamo attorno al trentacinque per cento in altre parole due terzi dei lavoratori non hanno cambiato posto di lavoro nel corso dell'anno nell'ambito del settore privato
Il turn over fra gli immigrati siano questi comunitari o extra comunitari e molto più alto che fra i lavoratori autoctoni
Siamo attorno al cinquantacinque per cento e gli immigrati sono anche molto più mobili sul territorio dei lavoratori matti
Le nostre analisi mostrano come solo il cinquanta per cento dei lavoratori migranti continui a lavorare nella stessa provincia a distanza di quattro anni
Questa maggiore mobilità sul territorio e tra lavoratori in un
Paese Conforti e tra imprese in un Paese con forti eterogeneità
Tra impresa e come il nostro spiega anche perché gli immigrati
Partendo da condizioni di forte svantaggio rispetto alla popolazione autoctona in termini di salari riescano a ridurre la loro distanza dalle retribuzioni della popolazione inattiva nel corso della loro carriera lavorativa la mobilità paga
Abbiamo stimato che chi nella classe mille novecentottanta lavora in un comune diverso da quello in cui è nato ha oggi un salario a parità di altre condizioni di circa il quattro per cento più alto di chi ha scelto di non spostarsi
Tra le barriere alla mobilità regimi di valorizzazione dei contributi previdenziali versati in gestioni diverse spesso penalizzanti per chi cambia lavoro
Per questo è stato importante superare con la legge di bilancio per il due mila diciassette l'istituto della ricongiunzione onerosa
Mettere insieme spezzoni contributivi in gestioni diverse deve avvenire a costo zero come a suo tempo ho proposto in non per cassa ma per equità si tratta ora di mettere pienamente in pratica questa riforma
Anche per quanto riguarda il cumulo con le posizioni assicurative nelle casse previdenziali
La legge a questo riguardo e fortemente incompleta e lascia spazio a due interpretazioni estreme
Da una parte utilizzare nel definire il diritto alla pensione i requisiti anagrafici e contributivi più bassi tra le gestioni INPS e le casse oppure
La seconda ipotesi allinearsi e requisiti più elevati
La prima opzione e quella che premia maggiormente le carriere mobili ed è dunque preferibile alla luce delle considerazioni che venivano svolte in precedenza tuttavia può creare nell'immediato un problema non solo di liquidità a diverse casse professionali
La seconda opzione ai problemi esattamente opposti
Una terza opzione consiste nel definire in modo unitario l'attenzione sommando le posizioni contributive nelle varie gestioni mai erogare le diverse quote del trattamento solo al perfezionamento dei requisiti anagrafici nelle diverse gestioni
Urgente una decisione che non può che essere politica
Bene che arrivi in fretta
Per ridurre il mismatch non conta solo avere più mobilità
Serve soprattutto a bere mobilità di migliore qualità una riallocazione che guardi al futuro del lavoro nel nostro Paese
Perché ciò avvenga la mobilità dei lavoratori deve essere guidata da un processo di determinazione dei salari capace di attrarre lavoratori verso le imprese i posti dove la produttività e più alta e maggiori sono le prospettive di crescita
La contrattazione salariale però è ancora fortemente centralizzata in Italia rispetto agli altri Paesi OCSE
Introducendo un salario minimo in Italia avremmo il duplice vantaggio di favorire il decentramento della contrattazione e di offrire uno zoccolo retributivo minimo per quel crescente numero di lavoratori che sfugge alle maglie della contrattazione
Le premesse ci sono già
Di fatto il nuovo contratto di prestazione occasionale in vigore fra qualche giorno piena fissare per legge una retribuzione minima oraria consentendo peraltro il controllo sulla durata effettiva della prestazione
Di qui il passo e Brad per introdurre un salario minimo orario nel nostro ordinamento
Oggi paradossalmente i maggiori detrattori del salario minimo sono i sindacati
Temo che tolga spazio alla contrattazione collettiva
Al contrario salario minimo copre quel crescente numero di lavoratori che oggi è sfuggito alle maglie della contrattazione collettiva quanti su uno purtroppo non lo sappiamo in Italia c'è un deficit di informazione sulla copertura effettiva della contrattazione collettiva
Dal momento che il Governo in accordo coi sindacati ha deciso di investire più risorse nel cosiddetto Guelfa Razim tale soggetta alla contrattazione collettiva aziendale
è fondamentale però vere più informazioni sulla copertura della contrattazione aziendale della questione di democrazia dobbiamo sapere chi può accedere al welfare aziendale e chi no
Servirà anche per dare attuazione all'accordo del due mila tredici sulla contrattazione su cui le parti tornano ad incontrarsi questo pomeriggio
I dati sull'iscrizione sindacati sono già oggi in possesso dell'INPS limitatamente alle imprese più grandi e maggiormente sindacalizzata e che fanno capo Confindustria
Ci dicono che i tassi di sindacalizzazione in Italia potrebbero essere più bassi di quanto comunemente si ritiene in queste imprese più grandi più sindacalizzata siamo attorno al venticinque per cento molto meno del quaranta per cento riportato dall'OCSE sulla base di segnalazioni degli stessi sindacati
Siamo disponibili anche a raccogliere i dati sulle elezioni delle RSU utile a completare le misure di rappresentanza definite nell'accordo del due mila tredici
Per avere un sistema di protezione sociale in grado di difendere i più deboli non solo dalle recessioni ma anche dalle grandi sfide della globalizzazione del progresso tecnologico
Abbiamo perciò bisogno di zoccoli minimi sia per le famiglie
Un reddito minimo garantito
Che per gli individui che lavora un salario minimo
Non possiamo opporci alla ricollocazione di lavoro indotta dai cambiamenti strutturali ma possiamo rendere questa mobilità meno costosa con assicurazioni salariali e una fiscalizzazione dei contributi previdenziali all'inizio della vita lavorativa
Non abbiamo invece bisogno di chiudere le frontiere
Siamo consapevoli del fatto che l'integrazione degli immigrati che arrivano da noi è un processo che richiede del tempo e comporta dei costi
è anche vero che ci sono delle differenze socio-culturali che devono essere affrontate e che l'immigrazione quando mal gestita può portare a competizione con persone a basso reddito nell'accesso ai servizi sociali piuttosto che nel mercato del lavoro
Ma una classe dirigente all'altezza deve avere il coraggio di dire la verità agli italiani abbiamo bisogno degli immigrati per tenere in piedi il nostro sistema di protezione sociale
Oggi di immigrati offrono un contributo molto importante al finanziamento del nostro sistema di protezione sociale
E questa loro funzione destinata a crescere nei prossimi decenni ma mano che le generazioni di lavoratori autoctoni che entrano nel mercato del lavoro diventeranno più piccola
Nel Capitolo terzo del rapporto documentiamo come gli immigrati che arrivano da noi siamo sempre più giovani la quota degli under venticinque che cominciano a contribuire all'INPS
è passata dal ventisette virgola cinque per cento del novantasei al trentacinque per cento del due mila e quindici in termini assoluti sì data di circa centocinquanta mila contribuenti in più ogni anno
Compenso nel calo delle nascite nel nostro Paese la minaccia più grave la sostenibilità del nostro sistema pensionistico
Che attrezzato per reggere ad un aumento della longevità sempre che non vengano cambiate le regole di indicizzazione automatica
Della età di pensionamento alla speranza di vita ma che sarebbe messo in seria difficoltà da ulteriori riduzioni delle Corti d'ingresso nei registri dei contribuenti rispetto agli scenari demografici di lungo periodo
Per offrire qualche ordine di grandezza su quanto ci costerebbe la chiusura delle nostre frontiere cittadini extracomunitari
Abbiamo voluto simulare devoluzione da qui al due mila e quaranta della spesa sociale e delle entrate contributive nel caso in cui da qui in poi i flussi in entrata e di contribuenti extra comunitari dovessero azzerarsi come qualcuno ritiene
Nel triennio precedente alla crisi come dicevo anche prima circa centocinquanta mila lavoratori migrati cominciavano a versare contributi ogni anno mentre il cinque per cento dello stock di la oratori immigrati circa cento mila persone uscivano dal nostro mercato del lavoro quindi il saldo netto di cinquanta mila saldo invece lordo ingressi di centocinquanta mila
Nella nostra simulazione la popolazione dei contribuenti migrati si riduce mediamente ogni anno di circa ottanta mila persone nei prossimi ventidue anni
Quindi perché azzeriamo gli ingressi
Abbiamo guardato tanto gettito contributivo che alle spese associate a prestazioni destinate agli immigrati pensioni prestazioni a sostegno del reddito assegna al nucleo familiare invalidità civile
I risultati della nostra simulazione a prezzi costanti possono essere riassunti intra cifre nei prossimi ventidue anni avremmo settantatré miliardi in meno di entrate contributive
E trentacinque miliardi in meno di prestazioni sociali destinate agli immigrati con un saldo netto negativo di trentotto miliardi per le casse pellicce insomma una manovrina in più da fare ogni anno per tenere i conti sotto controllo
Certo Monti degli immigrati che cominciamo a lavorare oggi nel nostro Paese matureranno al diritto alla pensione e più in là del tempo in numero consistente dal due mila sessanta in poi quindi oltre l'orizzonte preso in considerazione da queste simulazioni
Bisogna tuttavia tenere conto del fatto che molti immigrati lascia nel nostro Paese prima di maturare i requisiti contributivi minimi e anche quando ne hanno diritto
In passato spesso non hanno richiesto il pagamento della pensione di fatto regalandoci loro contributi nostre stime prudenziali sono di un regalo che vale ad oggi circa un punto di PIL
Mentre l'ottantacinque per cento delle pensioni in pagamento
Per inattività e basato sul sistema retributivo solo lo zero virgola tre per cento degli immigrati è destinato a ricevere pensioni basate su quel metodo retributivo più generoso
Infine i nostri dati ci dicono che gli immigrati oggi in Italia ma una speranza di vita più breve di quello utilizzato per definire ammontare durata delle pensioni questo significa che anche nell'ambito del metodo contributivo
Pagano molto di più di quanto diceva tenendo conto diversamente prestazioni durante l'intero arco della vita
Abbiamo perciò bisogno degli immigrati e soprattutto di contribuenti immigrati
Il terzo capitolo del rapporto contiene importanti suggerimenti su come ulteriormente rafforzare contributo degli immigrati al finanziamento del nostro stato sociale
Impedire loro di avere un permesso di soggiorno quando sono in Italia e la strada sbagliata
Perché li costringe al lavoro nero e li spinge nelle mani della criminalità al contrario le regolarizzazioni sono stati più potente strumento di emersione del lavoro nero in Italia sin qui attivato
E hanno avuto un effetto duraturo sul comportamento lavorativo degli immigrati
Quattro lavoratori regolarizzati su cinque erano contribuenti attivi del nostro sistema di protezione sociale anche cinque anni dopo la loro regolarizzazione
Il secondo capitolo del rapporto mette in luce come ci sia una forte relazione positiva tra occupazione femminile e natalità
Possiamo aspirare anche noi
A
Ad essere uno di quei Paesi che sono localizzati
Nel nord est di questo grafico in cui c'è
Alta partecipazione femminile ed alta natalità anziché essere relegati a sud-ovest questo diagramma con bassa natalità e bassa
Presenza femminile sul mercato del lavoro questo ci permetterebbe
Di rendere più sostenibile il nostro sistema di protezione sociale unendo i vantaggi di avere un più alto numero di contribuenti
Quello di impedire un forte declino dei tassi di fecondità che può minare alla base di sistemi pensionistici a ripartizione
Anche in questo caso abbiamo valutato cosa accadrebbe a gettito contributivo e spesa sociale se il tasso di occupazione tra le donne rimanesse ai livelli attuali vale a dire attorno al quarantotto virgola cinque per cento
I risultati di questo semplice esercizio ci dicono che il gettito contributivo calerebbe da qui al due mila e quaranta cumulativamente di sessantasette miliardi mediamente tre miliardi all'anno in meno di entrate contributive rispetto agli scenari macroeconomici di riferimento
Ipotizzando che queste donne che non lavorano non diventino beneficiari di assistenza sociale ed è una soluzione eroica per molti aspetti
Si potrebbe avere qualche risparmio nel corso del tempo nell'erogazione di prestazioni contributive
Questi risparmi possono essere stimati in circa venticinque miliardi ne discende che nell'ipotesi più ottimistiche quanto all'andamento della spesa il peggio lamento cumulativo dei costi dei conti dell'INPS sarebbe comunque attorno ai quarantuno miliardi circa due punti e mezzo di tutti
Il declino delle nascite in Italia si spiega con i gli alti costi della genitorialità
Documentiamo come reddito potenziale delle donne lavoratrici subiscono un calo molto accentuato parliamo di circa il trentacinque per cento in meno nei primi due anni dopo la nascita del figlio
Soprattutto tra le donne con un contratto a tempo determinato perché provoca lunghi periodi di non occupazione una ragione in più per non rendere così appetibili contratti a tempo determinato
Non sorprende perciò constatare come la crisi abbia fortemente ridotto le nascite
Meno venti per cento nel nord del Paese i costi e della genitorialità potrebbe essere fortemente contenuti non solo rafforzando i servizi per l'infanzia ma anche e soprattutto promovendo una maggiore condivisione della genitorialità
Nel rapporto offriamo una prima valutazione delle politiche avviate nel due mila dodici per ridurre parzialmente questi costi il bonus infanzia incoraggiava le maglie a tornare prima lavoro aiutando le famiglie con madre lavoratrice a pagare i servizi per l'infanzia
Questo sembra avere ridotto in modo significativo la penalità reddituale associata al fatto di avere un figlio di cui davo conto precedentemente ma solo nel breve periodo il congedo di paternità obbligatorio non è stato in gran parte applicato
Due terzi dei neo padri non hanno preso il giorno obbligatorio nel due mila e quindici l'anno in cui questa misura è stata maggiormente adottato
Se l'obiettivo di questa legge era quello di stimolare una maggiore condivisione degli oneri per la cura dei figli
E di cambiare le percezioni di datori di lavoro che spesso nelle piccole imprese sono le stia ad assumere le donne in età fertile bene il risultato è stato molto dell'utente
Impensabile cambiare attitudini se non si introducono sanzioni per le imprese che violano la legge
E se non si va al di là di uno o due giorni di congedo di paternità obbligatorio il cambiamento culturale nelle norme sociali che Congedo di paternità vuole favorire non può certo essere incoraggiato con un congedo simbolico
Un sistema di protezione sociale capace di offrire copertura assicurativa e nuovi rischi associati a globalizzazione progresso tecnologico è inevitabilmente costoso
Può essere reso sostenibile solo ampliando come si è visto la base contributiva avendo più donne che lavorano il più immigrati
Servirà anche per finanziare l'inevitabile crescita della spesa per la non autosufficienza di cui abbiamo parlato l'anno scorso
Sarebbe utile che l'attenzione degli stakeholders dell'INPS fosse concentrata su questi problemi di lungo periodo possono permettersi di avere orizzonti più lunghi di quelli della classe politica non devono essere rieletti
L'INPS ha bisogno di organismi di controllo e supervisione che si pongano oggi i problemi del domani
Che giochino d'anticipo così come molte aziende italiane avrebbero bisogno di avere un maggior peso nella loro governance gli investitori istituzionali interessati alla redditività di lungo periodo
Prevale spesso invece nel modo con cui le rappresentanze dei portatori di interesse si rapportano all'Istituto una visione di breve periodo dei problemi di finanziamento del nostro sistema di protezione sociale
è una lettura distorta dei bilanci dell'istituto bene allora chiarire come facciamo nel quarto capitolo la distinzione tra contabilità
Sostenibilità irresponsabilità né leggere il Bilancio dell'INPS tracciati i confini tra rappresentazione contabile
Squilibri effettivamente strutturali dei conti previdenziali e limiti entro i quali l'istituto può essere considerato responsabile del proprio bilancio
Nelle regole contabili cui l'INPS è soggetto la spesa pensionistica di ogni singola gestione lavoratori dipendenti coltivatori diretti commercianti eccetera
Deve essere coperta interamente ogni anno dalle entrate contributive se una gestione in disavanzo la spesa eccedente i contributi viene chiaramente è coperta dallo Stato le pensioni vengono
Pagate erogate
Ma iscritta a bilancio come anticipazione e dà luogo a un debito dell'INPS nei confronti dello Stato
Questo debito è una mera rappresentazione contabile a fronte di questo debito dell'INPS verso lo Stato non si crea un credito dello Stato nei confronti dell'INPS il riconoscimento del fatto che il debito non verrà mai ripagato
Le altre spese obbligatorie dell'INPS per prestazioni sociali vengono invece coperto dallo Stato e contabilizzate come trasferimenti a titolo definitivo e quindi non danno luogo ad alcun debito
Queste regole contabili intendono corrispondere al principio secondo cui bisogna separare previdenza
Cont coperta dai contributi dei lavoratori e assistenza coperto dalla fiscalità generale ma in realtà non separano affatto previdenza e assistenza e offre una rappresentazione distorta degli squilibri del sistema previdenziale per almeno
Tre motivi di qui
Molti Paesi OCSE
Coprono parte della spesa pensionistica con le entrate della fiscalità generale addirittura in Danimarca il sistema previdenziale finanziati interamente dalla fiscalità generale
Dobbiamo perciò concludere che le pensioni pagate
In Danimarca non siano spesa previdenziale certamente all'Eurostat qualcuno avrebbe da ridire riguarda Secondo anche se ritenessimo che le pensioni debbano essere interamente coperte dai contributi e sbagliato valutare l'equilibrio fra contributi e prestazioni anno per anno perché
I conti previdenziali sono fortemente condizionati dalla struttura per età dei contribuenti e dei pensionati il nostro sistema pensionistico era molto più su ritratto di oggi negli anni settanta ottanta quando eravamo nel pieno di gestioni troppo generosi e si lanciavano le baby pensioni
Ma poteva in quel momento avere degli avanzi in virtù di una popolazione di contribuenti relativamente giovani
Terzo se si vuole davvero separare previdenza e assistenza definendola prima come prestazione finanziate interamente dai contributi bisognerebbe procedere al ricalcolo contributivo delle pensioni in essere
E definire come assistenza la differenza fra ogni pensioni in pagamento e l'ammontare dei calcolato con il metodo contributivo
E questo quello che chiedono le rappresentanze di interesse che invoca una maggiore separazione fra previdenza e assistenza sappiamo allora che quei calcoli li abbiamo già fatti sono nella sezione INPS a porte aperte del nostro sito istituzionale e sono allora disposizioni
I disavanzi contabili dell'INPS offrono perciò una rappresentazione fuorviante della sostenibilità del nostro sistema previdenziale nei offrono informazioni aggiuntive sullo stato dei conti pubblici nel loro complesso
Perché le stime del disavanzo del debito pubblico dell'Italia non cambierebbero ripianando i debiti dell'INPS nei confronti dello Stato
Per azzerare questo debito dell'inserite portare sullo stato patrimoniale ampiamente in territorio positivo basterebbe infatti trasformare le anticipazioni in trasferimenti a titolo definitivo come già avvenuto nel novantotto nel due mila e undici al due mila tredici
Il tutto senza alcuna gravi apre il disavanzo il debito pubblico
è un'ulteriore riprova della distanza di queste rappresentazioni contabili dallo stato effettivo dei conti previdenziali
Dalla contabilità quindi passiamo alla sostenibilità del sistema previdenziale questa
A che vedere con i rapporti fra generazioni con la differenza fra i flussi di prestazioni previste in base all'attuale normativa
E i flussi di contributivo tasse che verranno raccolti a normativa vigente per finanziare queste prestazioni negli anni a venire
Per questo rechiamo importante che ogni riforma del nostro sistema previdenziale sia valutata guardandosi impatto sul così detto debito implicito
Vale a dire l'insieme degli impegni futuri in valore attuale a legislazione vigente presi dallo Stato nei confronti dei cittadini in termini di prestazioni pensionistiche al netto dei contributi
Abbiamo perciò fornito al Governo al Parlamento e all'opinione pubblica
Stime dell'impatto sul debito implicito delle misure adottate nella legge di bilancio per il due mila diciassette e continueremo a fornire queste informazioni in occasione di mente quali ulteriori interventi come quelli ad esempio prospettati
Nella cosiddetta fase due del confronto governo sindacati
Speriamo che si presti la dovuta attenzione a queste stime chi non si interessa al debito implicito alla sostenibilità del sistema previdenziale ha deciso di ignorare una volta di più i problemi delle generazioni future
Infine la responsabilità del bilancio dell'INPS
Chi giudica la gestione dell'intesa sulla base dei suoi bilanci
Dovrebbe avere presente che il novantanove per cento delle spese dell'INPS e composto da prestazioni che vengono erogate dall'Istituto sulla base leggi dello Stato per conto dello Stato
Vinsi e tenuto ad applicare queste leggi e non ha il potere di adottare le aliquote contributive per eventualmente coprire nuove uscite
Abbiamo formulato diverse proposte normative per ridurre il disavanzo strutturale di molte gestioni pensionistiche
Legato al fatto che l'ottantacinque per cento delle prestazioni in essere ancora in applicazione del metodo retributivo o di regole ancora più vantaggiose e insostenibile
Abbiamo anche fornito indicazioni dettagliate per misure di taglio della spesa che preservi non se non migliorino l'efficienza nell'erogazione dei servizi nella nell'ambito della spending Livio
Tutte queste proposte sin qui sono rimaste inattuate
Il paradosso e che chi oggi attribuisce all'INPS la responsabilità dei suoi disavanzi di gestione patrimoniali Cicchetti cava allora per il fatto di formulare proposte che non ci competeva
Di più non pochi di questi rigoristi sui conti dell'INPS hanno tra l'altro sostenuto nelle piazze o in Parlamento l'approvazione di misure di aumento della spesa previdenziale non coperte da un aumento dei contributi
L'unica componente del bilancio dell'INPS che sotto la diretta responsabilità dell'Istituto sono le spese di funzionamento
Personale e informatica in primis cui abbiamo da tempo deciso di dare maggiore evidenza proprio per permettere una valutazione dell'efficienza della macchina INPS
Lo facciamo anche in questo rapporto convinti che sia questo il vero bilancio dell'INPS
Di cui la gestione dell'istituto deve rendere conto come peraltro avviene nel caso dell'Agenzia delle entrate che può intermedia per conto dello Stato un volume di risorse superiore a quello dell'INPS
Vediamo allora quanto costa la macchina INPS nel due mila sedici è costata tre mila seicento sessanta milioni contro i quattro mila cinquecentotrentuno del due mila dodici all'indomani dell'incorporazione di Inpdap ed Empals
I maggiori risparmi sono stati ottenuti in questi anni sulle spese per l'informatica il personale in servizio oltre che nella razionalizzazione della nostra presenza sul territorio ad esempio accorpando le sedi INPS e Inpdap
I costi complessivi della macchina nel due mila sedici al netto dei riversamenti all'erario per l'IRPEF dei dipendenti sono stati di tre virgola tre miliardi
Quindi a fronte di circa quattrocentoquaranta miliardi di prestazioni erogate l'INPS costa lo Stato italiano poco più di tre miliardi all'anno
Per giudicare l'efficienza della macchina INPS opportuno apportare i costi con il volume delle attività dell'istituto
Dividendo i costi di funzionamento per i volumi di produzione misurati tenendo conto del tempo necessario a erogare i diversi servizi
Si vede come il costo medio per unità prodotta sia scesa per cento trentanove euro nel due mila e dodici a centoventicinque nel due mila sedici
L'efficacia dell'intermediazione di risorse operate dall'INPS può essere inoltre valutata guardando i risultati ottenuti dall'Istituto principalmente in termini
Di recupero di prestazioni erogate indebitamente di contrasto all'evasione contributiva queste riduzioni di speso entrata aggiuntiva a beneficio delle casse dello Stato quello che noi chiamiamo contributo al riduzione del debito pubblico hanno raggiunto nel due mila sedici circa quindici virgola cinque miliardi di euro mediamente ogni dipendente dell'Istituto con il suo operato contribuisce a ridurre il debito pubblico
Di circa cinquecentoquaranta mila euro ANIA
Sono numeri importanti
Anche in termini di comparazioni internazionali
Ma quello che più conta per noi oltre al volume dei servizi al contributo che diamo alla riduzione del debito pubblico e migliorare sempre di più la qualità del servizio che prendiamo i cittadini siamo consapevoli di avere grandi margini di miglioramento
Sulla base di tale convinzione nel due mila sedici abbiamo voluto portare a compimento una complessa riforma organizzativa che ha spostato il baricentro della dirigenza sul territorio
E ha razionalizzato l'organigramma della direzione centrale il tutto applicando in modo stringente il principio di rotazione della normativa anticorruzione non un solo dirigente di prima fascia è rimasto al suo posto
Come in ogni riforma non di facciata ha incontrato notevoli resistenze sul suo cammino
Ma a dispetto di quanto paventato da molti detrattori della riforma e nonostante il forte taglio nel numero di posizioni dirigenziali che questa riorganizzazione comporta un taglio del venticinque per cento
E il fatto che molti dirigenti sono stati spostati sul territorio prima il settanta per cento delle direzioni era a Roma adesso meno del quaranta per cento non c'è stato neanche un ricorso giurisdizionale
Giove ricordare che precedenti riorganizzazioni
Molto meno ambiziose fatte aumentando anziché riducendo il numero dei dirigenti avevano portato a un numero rilevante di ricorsi queste tecnici organigramma dell'INPS e questo il nuovo
Assetto degli
Nel rafforzare la nostra presenza sul territorio abbiamo voluto dare priorità alle persone più deboli con maggiori problemi di liquidità
Tra questi i lavoratori cessati o sospesi dal lavoro sono quelli per cui è cruciale una liquidazione dell'ANAS nel più breve tempo possibile
Abbiamo perciò cambiato il sistema di incentivi per spingere le sedi nonostante le carenze di personale che vediamo sono molto stringenti a definire le domande dinastie entro il termine di quindici giorni i primi risultati di questa operazione sono incoraggianti
Nel giugno del due mila diciassette risultano definite in quindici giorni cinquantatré virgola quaranta per cento delle domande di nastri su base nazionale
Con diverse punte oltre il novanta per cento in varie parti del Paese non solo al nord ma anche nel sud ad esempio a L'Aquila Casarano e a Trieste
Nel due mila sedici abbiamo anche riformato radicalmente sito dell'INPS per renderlo più flessibile maggiormente fruibile e stiamo ora affinandolo in risposta alle osservazioni degli utenti
Un sempre maggior numero di prestazioni oggi fornito interamente per via telematica e abbiamo questa hanno superato la soglia dei venti milioni di persone con identità digitale Pini dell'INPS
Un patrimonio che stiamo gradualmente trasferendo perso ospiti
Siamo al contempo consapevoli del fatto che dobbiamo essere anche fisicamente vicini agli utenti per meglio orientarli verso i nostri servizi e per raggiungere una platea sempre più eterogenea e non sempre in grado di accedere alle procedure telematiche
Indicativo il fatto che il numero degli accessi ai nostri sportelli territoriali sia cresciuto di un ulteriore cinque per cento nel due mila sedici
Per questo ci stiamo dotando di una struttura territoriale sempre più ramificata in un numero crescente di punti INPS localizzati per lo più i locali offerti in comodato gratuito dalle amministrazioni comunali
Che rappresentano dei veri e propri avamposto in cui offrire una gamma di servizi predefiniti e su appuntamento consulenza a trecentosessanta gradi su dati di tale dell'istituto abbiamo proprio in questi giorni concluso un accordo con il Comune di Milano per essere presenti in tutti e nove i municipi della città
Il nostro principio di fondo è quello di decentrare il servizio
E di accentrare la produzione
Al contempo stiamo infatti razionalizzando la struttura dell'agenzia territoriale un'operazione da cui attendiamo a regime altri tre milioni annui di risparmio accentrando le attività di back office per raggiungere maggiori economie di scala e disco
E questa è la filosofia della scelta di creare una sede virtuale presso la direzione servizi agli utenti in cui svolgere interventi di sussidiarietà a favore delle sedi temporaneamente in difficoltà
Correggendo anomalie sugli archivi contributivi retributivi viene conti assicurative realizzando progetti di smaltimento arretrati o ancora centrando la lavorazione di stanza a bassa frequenza delle varie complessità
Abbiamo però bisogno di energie fresche qualificante per riuscire a portare a termine questa riorganizzazione dal due mila dodici abbiamo perso quasi identici venti per cento del personale di arrivarci
Quelle in grado di gestire i punti INPS e di essere sufficientemente fungibile per trainare la realizzazione del nostro nuovo modello di servizio centrato sugli utenti
Chi è rimasto ai media cinquantasei anni
Ci sono stata al contempo assegnate nuove funzioni con la solita formula senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica
Quindi senza copertura degli oneri gestionali in capo all'istituto nel rapporto forniamo una lista peraltro non è una lunga vista di queste prestazioni peraltro non esaustiva
Nelle prossime settimane bandiremo un concorso per reclutare nuovi funzionari con almeno una laurea magistrale
In economia ingegneria gestionale e giurisprudenza preferibilmente con un dottorato e una buona conoscenza della lingua inglese
Di questi candidati valuteremo non solo le competenze specifiche ma anche l'abilità non cognitive di relazionarsi con il pubblico e con gli altri colleghi e di lavorare in squadra
In aggiunta alle prove di selezione prevediamo un tirocinio di sei mesi perché risulterà ai primi posti nella graduatoria al termine del quale si terrà un colloquio orale si deciderà se procedere o meno all'assunzione
I nuovi funzionari andranno tutti a potenziare le nostre sedi territoriali entrando in diretto contatto con la cittadinanza
Dopo tanti anni torniamo ad assumere e vogliamo farlo bene
Portando nuove coabitare umano dentro all'INPS saremo nelle università per in congela Giare in i neolaureati a partecipare a concorso e stare Martinis social media sperando di riuscire a far tornare qualcuno dei nostri giovani andati all'estero
Speriamo di poter assumere alla fine di questo processo di selezione molte più persone di quelle
Per cui il concorso è stato inizialmente bandito perché quelle oggi previste per via amministrativa non sono sufficienti a compensare le cessazioni previste per il solo due mila diciassette
Permettetemi di chiudere con una nota personale
Ho avuto il grande onore di essere la guida di questo istituto da due anni e mezzo e ci sono ancora molte cose da fare prima di portare a termine l'altra metà
O poco meno del mio mandato nonostante sia ancora in mezzo al guado sono in molti a chiedervi un bilancio di questa esperienza
Mi sono anche fatto tanti nemici e la lista di chi a più riprese invocato una fine anticipata del mio mandato si è notevolmente allungati
Fatemi dire allora in questa sede che ho trovato all'INPS delle grandissime professionalità la tanto denigrata Pubblica amministrazione italiana al suo interno delle eccellenze
Che è possibile valorizzare una volta che la si liberi dal giogo dei condizionamenti politici sindacali
L'avversione al rischio di molti dirigenti nasconde una gran voglia di prendere l'iniziativa di far valere la propria esperienza l'INPS mi sta dando abbondantemente prova come commentare la capacità di attivare latte sociale
Alla mezzanotte di sabato sei ore dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale
Tutto per evitare di mettere in difficoltà chi deve fare la domanda entro il quindici luglio cioè in meno mese
Come valutare il nuovo contratto di prestazione occasionale con controlli incrociati sul committente su prestatore d'opera attivato in poche settimane
Come giudicare le duecento mila domande di Mons mamma protocollate mandato in pagamento rigettata in poco più di trenta giorni
Come valutare l'impegno profuso nell'allestire in ventiquattro ore una sede in disuso per la protezione civile dopo il terremoto
Come è questo
Particolarmente ringraziare adeguatamente i dipendenti che operano lo sportello in zone ad alto disagio sociale i si trovano ogni giorno in trincea a gestire la disperazione delle persone purtroppo anche fatti recenti di cronaca di questi giorni ce lo testimonia
Ho avuto in questi due anni e mezzo tantissime dimostrazione di una forte dedizione alla cosa pubblica al bene comune da parte di colleghi di tutti i livelli e in tutte le zone d'Italia
Preferisco non fare nomi perché sicuramente farà i torto a qualcuno ma mi sento qui di ringraziarli tutti proprio tutti dal primo allora
Grazie Presidente poveri
Verso lasciamo la parola
Per il suo intervento al Ministro del lavoro Giuliano politica prego
Buongiorno buongiorno a tutti
Grazie
Vicepresidente Baldelli è un
Ringraziamento al Presidente dell'INPS ai dirigenti al
Personale
Tutto dell'Istituto per il lavoro che ha fatto in questo hanno e che viene rendicontato in questa occasione
Analogamente voglio ringraziare le magistrature interno e quindi collegio dei sindaci Consiglio
Di indirizzo di vigilanza così come voglio ringraziare dall'altro lato la mia squadra quelli che al Ministero del lavoro dal Gabinetto alle direzioni si occupano di queste materie perché io credo che
Sei soffriamo insieme quando da un problema da risolvere dobbiamo essere contenti insieme quando quel problema si risolve
Perché io sono profondamente convinto che tutte queste vicende sono la risultante di un grande lavoro di una grande squadra ci sono sicuramente persone
Di grandissimo valore dentro l'INPS ma ci sono anche dentro il Ministero del lavoro quindi io
Vorrei che tenessimo insieme
Questa idea perché diversamente se
Accreditiamo la tesi che sia una cosa funzione merito mio
E se la cosa non funziona è colpa tua
Per questa strada
Rischiamo puoi
Di cominciare una gara che non porta da nessuna parte quindi
Vorrei solo ribadire questo concetto che appunto quello che la pubblica amministrazione italiana è una grande Pubblica amministrazione compresi difetti limiti
Perché vanno migliorate cose che si stanno facendo e che io credo siano assolutamente apprezzabile quindi un ringraziamento molto profondo a tutti quelli che questo sforzo hanno fatto
Insieme a questo vorrei
Cogliere
Un'occasione quest'occasione per una riflessione generale il
Rapporto così come già anticipato la relazione al Presidente assolutamente molto ricco parla di molte cose parte giustamente dal tema fondamentale della protezione sociale e dentro porta una serie importante di questioni bene io credo che questo sia davvero il tema che dobbiamo affrontare
E cioè il fatto che
Ci sono tante cose che sono strettamente interconnesse che sono sostanzialmente incrociate e quindi
è difficile immaginare una singola politica se parliamo di previdenza sappiamo che stiamo parlando del lavoro
Di quando uno comincia a lavorare della continuità nel lavoro del trattamento che ha avuto in quel periodo ma analogamente stiamo ragionando se vogliamo ancora prima della sua competenza della sua formazione del suo sapere
Per cui dobbiamo essere convinti che quando noi parliamo di
Protezione sociale stiamo parlando di
Una
Serie molto larga di problematiche di bisogni di opportunità a cui dobbiamo dare una risposta beh io credo che il nostro Paese oggi abbia di fronte un passaggio da questo punto di vista molto importante molto delicato
Perché probabilmente non abbiamo colto fino in fondo
Il sovrapporsi e l'incrociarsi
Che si è realizzato negli anni passati tra i fenomeni di crisi
Che hanno colpito il nostro Paese pensiamo al subprime piuttosto che al debito sovrano ma dall'altro lato contemporaneamente si sviluppavano fenomeni di profondo cambiamento la tecnologia l'innovazione la digitalizzazione la globalizzazione
E forse noi moriamo fino in fondo colto
Quali era
Erano gli effetti dell'una e dell'altra perché sono arrivati insieme perché sono arrivati nello stesso momento e magari ma posso dire abbiamo usato un termine crisi
Per rappresentare tutta questa realtà quando invece una parte di questa realtà era sicuramente figlia della crisi ma un'altra parte era figlia delle dinamiche del cambiamento dell'innovazione della tecnologia
Ecco perché allora abbiamo bisogno di riflettere su queste questioni perché il tema vero che abbiamo di fronte questo
Ci auguriamo
Di essere fuori dalla crisi per come l'abbiamo conosciuta ma siamo certamente dentro un processo di profondo
Di cale e io direi permanente cambiamento indotto dalla tecnologia dall'innovazione dalle competenze del sapere
Se questo è il tema che abbiamo di fronte all'ora noi dobbiamo guardare a questo grande ventaglio di opzioni e su questo versante allora dobbiamo cercare di costruire clan posso dire una risposta
Che ha un primo
Essenziale Obiettivo
Noi dobbiamo recuperare molto profondamente sul versante delle diseguaglianze che si sono accentuate radicalizza te nel nostro Paese
Sia la crisi da un lato
Sia l'innovazione e cambiamento tecnologico dall'altro hanno portato ad una polarizzazione delle condizioni hanno fatto sì che ci siano
Soggetti nella società che sono più ricchi economicamente e che hanno più opportunità sul piano del sapere della conoscenza della prospettiva propri dalla propria famiglia ce ne sono molti altri che hanno
Meno ricchezza materiale e hanno
Molta più difficoltà a costruire una loro prospettiva questo tema un tema centrale che abbiamo bisogno di affrontare e risolvere lavorando su un largo ventaglio di strumentazioni
Teniamo conto che da questo punto di vista provento un elemento sul quale abbiamo riflettuto poco e che
Questa dinamica della tecnologia produce una polarizzazione anche per le imprese
Non tutte le imprese sono nella condizione di usare nella stessa maniera
I potenziali che l'innovazione la tecnologia consegnano e quindi c'è il rischio di avere non solo la polarizzazione sociale cioè degli individui e delle loro famiglie ma una polarizzazione anche della in far tuttora economica quindi dalla impresa e dell'economia del nostro Paese e quindi hanno bisogno di capire attraverso quali dinamiche facciamo in modo che queste opportunità siano utilizzate nel modo più largo più vasto possibile
La scelta che abbiamo fatto come Governo di lavorare sul versante di industria quattro punto zero che oggi sta diventando giustamente impresa quattro punto zero e il domani sarà o è già
Società
Quattro punto zero perché la pervasività di queste tecnologie di questi sapere di questi conoscenza
Entra nella nostra vita quotidiana e tre un elemento che
Cambia il nostro modo di vive il nostro modo di relazionarci oltre che a nostro modo di lavorare di produrre di consumare e tutto quello che ne consegue ecco allora che ne abbiamo bisogno di un disegno generale da questo punto di vista una grande spinta
Che è quella appunto
Di mettere
Inutilizzo in come posso dire
Inefficaci inefficienza tutti i potenziali e cercando di accompagnare
Conforta questa transizione questo è il grande tema che abbiamo di fronte oggi abbiamo bisogno ad esempio io credo di anticipare
L'utilizzo degli strumenti di cambiarli l'abbiamo fatto abbiamo cambiato l'impianto degli ammortizzatori sociali abbiamo fatto la scelta delle politiche attive
Dobbiamo naturalmente implementarle e farle diventare più efficace più efficienti ma c'è un tema che ancora non affrontato perché
Sappiamo che queste dinamiche
Si realizzano già dentro l'impresa nella situazione di fatto per cui il lavoratore occupato dentro quell'impresa ma c'è un
Tra virgolette destino c'è una destinazione che mette a rischio quelle situazioni
Gli strumenti che abbiamo oggi in campo intervengono tutti a posteriori prima c'è la crisi
C'è
La
Vuol dire
Fotografia di una realtà che non cammina più voi si intervenne con uno strumento la tutela del reddito o Magare anche l'accompagnamento verso un nuovo lavoro la formazione
Beh io credo che questa sia una sfida che invece dobbiamo accettare e cominciare a immaginare che dobbiamo lavorare nel mentre nel corso
Quando una persona sta ancora dentro positivamente al proprio percorso lavorativo
Perché se non facciamo questa operazione di anticipazione non riusciremo a gestire questa transizione perché ormai è palese i tempi dell'innovazione del cambiamento della tecnologia sono clamorosamente più rapidi dei tempi della decisione politica
Del cambiamento sociale dell'adeguamento dei sistemi relazionali dei contratti banalmente
Quindi se noi aspettiamo di vedere l'esito e poi interveniamo noi rincorre Remo sistematicamente dei fenomeni che a quel punto avranno già prodotto il loro danno
Sale quindi da molte Emma di una profondo ripensamento in questa direzione che vuol dire la formazione continua che vuol dire come mettiamo mano i contratti corto
Vuol dire come mettiamo mano a tutte queste vicende è chiaro che connesso a questo
Quello che anche
La relazione Presidente Boeri ci proponeva cioè il tema del come
Fare in modo
Che
Chi è in povertà chi è in difficoltà pieno stato di fragilità non venga abbandonato a se stesso perché questo è
Il grande tema
Su quale forse non siamo ancora riusciti fino in fondo a
Definire una consapevolezza comune
Questi anni di crisi
Connessi con il cambiamento e la tecnologia hanno prodotto nella nostra società
Una
Stato di incertezza profonda
Una paura è una preoccupazione del futuro che non si risolve né in un mese nei sei mesi
Che si accompagnerà
A lungo nel tempo e che influenza i comportamenti e le percezioni di ognuno di noi quindi noi dobbiamo chiederci come accompagnare
Questa situazione fare maturare una convinzione diversa perché altrimenti non basterà l'Istat lo zero virgola tre o l'uno
Non sarà sufficiente un dato statistico sarà necessario un dato di percezione di vita nella società di condivisione nella comunità se non si creerà un nuovo sentire
Questa preoccupazione questa paura questa incertezza sarà un freno terribile che inciderà sui comportamenti
Sia dell'impresa sia dei cittadini nei consumi e per tutte le cose che sappiamo ecco perché non abbiamo bisogno veramente di strutturare
Una
Grande rete di protezione sociale tale da dire ai nostri cittadini che siamo in condizione di accompagnarli lungo questo processo e siamo in grado di cambiare le politiche dimodoché questi fenomeni vengano assorbiti e gestiti
Appunto rispondendo alle preoccupazioni alle paura l'incertezza dei nostri cittadini ecco perché e non voglio essere troppo lungo
Noi abbiamo attivato una riflessione che parla di costruzione di una rette nazionale di protezione sociale
Per cui è importantissimo l'INPS a tanti compiti tanti ruoli che peraltro sono figli di leggi proposte dai Governi e approvata e Parlamenti quindi l'INPS
Fa un lavoro importante ma fa un lavoro importante che è la risultante delle scelte che i Governi e il Parlamento italiano hanno fatto nell'arco del tempo
Questo non toglie nulla all'azione dell'istituto anzi io credo che questo significhi che l'istituto è sicuramente una parte essenziale della grande reti nazionale
Per la protezione sociale che dobbiamo costruire e da questo punto di vista però dobbiamo sapere che i
Soggetti che sono chiamati ad assumere assolvere un ruolo che svolge una funzione in questo campo sono molti a cominciare
Dal territorio a cominciare dalla comunità locale se noi vogliamo evitare che anche gli interventi che facciamo ad esempio con il reddito di inclusione
Finiscono per trasformarsi in un sussidio
Giusto e necessario a delle famiglie che sono in difficoltà o delle persone che sono in difficoltà
Se non costruiremo adeguatamente il pilastro
Delle politiche attive dei programmi di presa in carico dei programmi di accompagnamento al lavoro alla fine questa parte insisterei lira
E l'altra parte finirà per essere con un nome diverso l'assistenza che abbiamo fatto in altre fasi della nostra storia per questo vi consente in via assolutamente amichevole di fare un appunto al Presidente Boeri quando
Sottolinea come
Non siano ben spesi il quindici per cento che abbiamo destinato
Alle
Quelle che lui ha definito politiche l'intermediazione ma che non sono politiche intermediazione sono risorse che sono necessarie perché se non c'è un'infrastruttura nel territorio che fa le cose le cose non accadono
Ci vuole qualcuno che parli con le persone ci vuole qualcuno che mette in relazione chi cerca lavoro con il lavoro ci vuole qualcuno che analizzi le condizioni di quelle persone e li aiuti a fare la scelta per il futuro
E non agro possiamo fare da Roma in maniera illuminata al Ministero del lavoro abbia bisogno di farlo nei territori
Nuovi mobilitando la società muovendo i Comuni muovendo i
Il volontariato l'associazionismo i sindacati gli organizzazione degli imprenditori abbiamo bisogno di tutto questo mondo perché se non c'è tutto questo mondo
Non è che noi da Roma bravi quanto siamo saremo in grado di immaginare la risposta quindi io credo che sia un errore
Quando si fa la cosa che diceva il Presidente può eri
Che capisco nella norma diciamo sempre senza ulteriori spese per la
Se noi decidessimo
Di fare questo tipo di intervento e non destina stimo un euro a rafforzare il sistema dei servizi che devono prendere in carico i cittadini noi
Avremmo fatto una dichiarazione di intenti meravigliosa e però l'avremmo legata alla radice nei comportamenti
Io credo che questo sia il tema che abbiamo di fronte a trovare un punto di equilibrio tra le politiche le infrastrutture le reti dei servizi la nostra capacità di agire perché se teniamo insieme questi due elementi allora la complessità l'integrazione tra strumenti diversi la capacità di consigliere tra tutti questi strumenti ci consegna la possibilità di ottenere un risultato che diversamente non potremmo tenera ecco perché io penso che il tema per noi sia esattamente quello della Rete nazionale
Per la protezione sociale
Tant'è che nel decreto che è in discussione in Parlamento sulla lotta alla povertà c'è un primo abbozzo di questo tema proprio perché vogliamo trovare anche la forma giuridica
Per
Fare in modo che i diversi soggetti che sono chiamati ad agire in questo contesto lo possono fare avendo un riconoscimento che la legge consente a loro dicendo sei parte di questa Rete sei un protagonista anche tutta la parte che ti compete per la parte che poi svolgerà
Per concludere vorrei fare una
Rapidissima riflessione collegata al tema più direttamente
Della previdenza collegata a questa riflessione
Lei è chiaro che noi in quest'anno abbiamo vissuto una fase molto importante di cambiamento sul versante previdenziale nella legge di bilancio sul due mila diciassette sono prodotti una serie importantissima di interventi su questo versante dalla nota cassare al tema
Dei ricongiungimento il tema delle
A te sociale a per volontaria la siamo intervenuto sul più intervenuti sul tema dai
Lavoratori
Precoci siamo intervenuti sul versante del
Lavori più pesanti usuranti quindi c'è stato un intervento molto forte
Oggi abbiamo un tema aperto una discussione aperta con le organizzazioni sindacali io credo che vada dato atto
Che
Quella discussione ci ha portato ad un risultato importante io credo che sia altrettanto importante continuarla quella discussione affrontarla verificare nel merito i temi che dobbiamo cercare di
Dotare in questa situazione
Io vorrei solo sottolineare un dato di priorità io penso che il punto prioritario che noi abbiamo oggi di fronte c'è il tema dei giovani circa ma Digione a partire dal lavoro perché se vogliamo parlare di previdenza la prima risposta è un lavoro un lavoro stabile un lavoro che ti garantisca questo tipo di situazione dall'altro lato abbiamo bisogno di intervenire sull'atto previdenziale perché sappiamo che c'è
Un problema
Causato dalla discontinuità problema che viene
Ecco e posso dire
Oggi ci fa vedere in prospettiva qual è la
Situazione che si produrrà io non sono qui ad anticipare nulla se non a ribadire il fatto che questa per noi e
Una priorità assoluta insieme questo avremmo un tema
Nella vicenda previdenziale le donne sono l'altro soggetto che a
Pagato più di ogni altro per una serie di ragioni che conosciamo tutti quanti io credo che dovremmo riflettere su come questo tipo di situazione possa essere
Considerata poi anche qui sappiamo benissimo che dobbiamo guardare allo stato dell'equilibrio dei conti pubblici che dobbiamo guardare alla stabilita nel lungo periodo del sistema previdenziale sono tutte cose
A noi notte ma il fatto che sappiamo che abbiamo dei vincoli non ci deve impedire di poter riflettere su che cos'è che può essere eventualmente messo in campo quali possono esser le risposte a problemi di iniquità e ingiustizie io ne cito una per tutte
Nella passata
Tornata di bilancio abbiamo affrontato un tema che può apparire banale che era quello dell'anno cosiddetta no tax area
Non è che abbiamo cambiato la vita a chissà chi si parlava di qualche euro
Ma la domanda che ci siamo fatti eh
è giusto c'è una motivazione c'è una ragione è fondato che tra un lavoratore è un pensionato ci sia una diversità da questo punto di vista alla domanda ci siamo dati una risposta
Non abbiamo trovato una ragione per cui ci dovesse essere una diversità
Tra la no tax area di un lavoratore e di un pensionato non abbiamo cambiato chissà perché ma abbiamo eliminato quella che abbiamo considerato un'ingiustizia io credo che bisogna riflettere in questo modo faccia di conti
Sul lungo periodo sulla sostenibilità sul Bilancio su tutte le cose che sappiamo ma dobbiamo anche porci in maniera sistematica l'esigenza di superare degli elementi di iniquità se ci sono e di gestire nel tempo
Con il consenso nella misura giusta le problematicità che abbiamo davanti se lo facciamo in questo modo io credo che il risultato non posso che venire quindi grazie ancora
All'INPS grazie al Presidente poveri per il lavoro che ha fatto grazie per i questo rapporto ci consegni una quantità importante di spunti e di valutazioni che naturalmente sono nella disponibilità di tutti e ognuno di noi potrà usarli
Secondo le proprie valutazioni e i propri obiettivi grazie a tutti voi per
L'attenzione