Tra gli argomenti discussi: Armi, Catalogna, Esteri, Ican, Indipendentismo, Nobel, Nucleare, Pace, Rassegna Stampa, Spagna, Unione Europea.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
08:30
15:05 - SENATO
8:30 - Parlamento
14:00 - Senato della Repubblica
14:00 - Senato della Repubblica
15:00 - Camera dei Deputati
13:00 - Roma
15:00 - Roma
9:00 - Roma
9:30 - Roma
Quel giorno gli ascoltatori di radio radicale martedì dieci ottobre questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura antica Vicar retta due temi che cercheremo di approfondire questo oggi torneremo innanzitutto sulla Catalogna dopo la grande manifestazione per l'unità della Spagna domenica a Barcellona vi proporremo gli editoriali di ENEL Pais ed il mondo questi due giornali nettamente contrari alla causa indipendentista parlano di fine dell'egemonia da parte del Governo catalano questo il titolo di El Pais l'egemonia
Della strada il rumore la voce della maggioranza silenziosa finalmente si fa sentire invece quanto scrive
E il mondo nel suo di
Editoriale parliamo poi del Nobel per la pace che è stato assegnato nel di non senza alcune controversie il vincitore l'International Campaign to abolisce nucleare Guetta omissis
Ha promosso negoziati all'ONU su un trattato che vieta lo sviluppo il possesso e l'uso di tutte le armi nucleari trattato che però non serve a granché almeno secondo Cook secondo chi sostiene un approccio realista alla questione noi leggeremo un editoriale dal New York Times che parla di premio Nobel che un'ora la causa e poi dei mondi oggi il Nobel Donal Trump il nucleare questa è una settimana decisiva
Per la proliferazione nucleare perché Donal Trump deve annunciare la sua decisione se rispettare o no l'accordo sul programma nucleare iraniano ma cominciamo
Dalla Catalogna e dei commenti della stampa di Madrid in particolare alla grande manifestazione che c'è stata domenica a Barcellona provò unità della Spagna ma non solo secondo
Il paese al mondo anche pro democrazia può costituzione
Spagnola fine dell'egemonia il titolo dell'editoriale ieri El Pais la manifestazione di Barcellona polverizzato la narrativa dell'indipendentismo scrive
Questo giornale l'argomento utilizzato con più insistenza dai separatisti Catalani ha subito una sconfitta senza ambiguità domenica la marcia di Barcellona ha cancellato la notazione fallace
Secondo cui c'è un unico popolo unito dietro la causa della Catalogna indipendente nozione che dava agli indipendentisti d'Egitto imita per forzare le cose e arrivare a una secessione unilaterale dalla Spagna
Società catalana in realtà è molto più diversa di quanto abbiano voluto ammettere i nazionalisti negli ultimi anni
Nessuno può negare la capacità dei separatisti di mobilitare i propri simpatizzanti e nessuno può negare che c'è una parte importante
Della Catalogna che chiede una relazione diversa con la Spagna ma da domenica nessuno sarà più in grado di negare che una parte altrettanto importante di Catalani rigetta gli appelli a una successione dalla Spagna le forse secessioniste
Prosegue il Paris hanno spesso fatto ricorso alla strada alla piazza per dare legittimità alla mascherata parlamentare orchestrata in settembre per adottare la legge separatista quella che ha portato al referendum che dovrebbe portare ora alla dichiarazione unilaterale di indipendenza ma è stata mostrata o la piazza
A dire queste stesse forze secessioniste domenica che molti catalani non vogliono avere nulla a che fare con questo processo che viola lo statuto di autonomia e la Costituzione lo statuto di autonomia catalano e la Costituzione spagnola
Ciò che davvero nuovo e che una maggioranza di persone che era rimasta silenziosa finalmente ha parlato e lo ha fatto con voci diverse portando bandiere catalane spagnoli europee
Nella marcia di domenica ci sono state anche voci contraddittorie la cosa è diventata chiara quando l'ex presidente del Parlamento europeo Joseph Borrel
Ha chiesto ai manifestanti di smettere di cantare slogan per chiedere l'arresto del Presidente catalano Carlesso Pucci Del Monte su questo spiegato Borrel sono i tribunali a dover emettere un verdetto non le piazze
Le dichiarazioni di Borrelli sono un richiamo all'ordine sulle regole basilari di una democrazia nei regimi democratici contrariamente a quanto vorrebbero far credere alcuni movimenti populisti incluso quello indipendentista catalano secondo il Pais non è mai la strada o la piazza a decidere le sorti di un Paese
Le democrazie garantiscono diversità sociale ed equilibrio dei poteri
Per questa ragione il fatto che il governo catalano sì sì attribuito un presunto mandato da parte di un popolo unito per realizzare l'indipendenza non regge
Ora che l'altra parte del popolo è scesa nelle strade difendere la democrazia costituzionale i politici
Anche con gli indipendentisti avranno il dovere di ascoltare il governo catalano è costretto ad ascoltare dalla strada ciò che ha rifiutato di ascoltare dentro il Parlamento e cioè che non c'è un unico popolo catalano che desidera l'indipendenza
L'autorità catalane ora dovranno trovare una risposta alcuni leader indipendentisti sono ancora intrappolati nella loro bolla che hanno già declassato la manifestazione di domenica manifestazione del partito popolare è un'interpretazione sbagliata di ciò che è successo in democrazia in Catalogna deve esserci spazio per tutti
Per decenni i nazionalisti catalani hanno rafforzato il loro monopolio ideologico e negato la pluralità della società catalana
Domenica questa egemonia costruita sul controllo delle piazze delle strade e delle istituzioni e delle organizzazioni della società civile
Questa egemonia e finita
E il separatismo che viveva già fuori dalla legge ora perso anche la sua legittimità così tra l'altro El Pais in questo editoriale di ieri un giudizio simile l'abbiamo trovato su el Mundo in un editoriale dal titolo
La voce della maggioranza messa sotto silenzio silenzi atta nemmeno silenzioso
Scrive il Mondo il nazionalismo che esclude Domenica perso monopolio delle piazze dopo una delle manifestazioni di rivolta civica più emozionante della storia democratica della Spagna quasi milioni di cittadini senza distinzioni di tendenze politiche
Hanno sfilato Barcellona in difesa dell'unità della Spagna della tolleranza e dello stato di diritto
è stato a il rumore ho la voce della maggioranza messa sotto silenzio
Una maggioranza di Catalani che ha parlato a favore della Concordia costituzionale de la convivenza pacifica del Progetto nazionale condiviso con gli altri cittadini del resto del Paese
Di fronte all'apparente unanimismo che avevano proiettato i separatisti nelle scorse settimane domenica emersa secondo il mondo la Catalogna reale diversa e
E plurale
Ci sono momenti nella storia di un Paese in cui sono i cittadini ad assumersi la responsabilità di preservare la dignità civica all'integrità dei valori che formano una democrazia e questo è stato uno di quelli era già caduto il ventitré febbraio del mille novecentottantuno di fronte militari golpisti o nell'inverno del mille novecentonovantasette per rispondere al terrorismo sanguinario dell'età
Migliaia di spagnoli sono scesi in strada per dire ad alta voce che vogliono vivere in un paese unito in cui tutti siano liberi uguali tanto nei diritti quanto negli obblighi e senza che un'ideologia che esclude li condanni ad andare a marcia indietro
Rispetto al corso della storia
Vale per la Catalogna
Quando tutti in Europa credevano che il nazionalismo fosse condannato i margini della civilizzazione della modernità e del progresso alcuni in Catalogna hanno cercato di sfruttare la crisi economica la debolezza istituzionale per riattivare i loro progetti rivoluzionari di distruggere
La la il la casa comune condivisa da tutti gli spagnoli
Come ha ricordato dal palco il premio Nobel per la letteratura Mario
Vargas Llosa la partecipazione massiccia la manifestazione è stata un trionfo clamoroso della ragione di fronte alla passione politica passione politica intesa come l'attitudine intollerante che pretende di trasformare l'avversario il nemico come è accaduto con il comunismo il Fascismo e Nazionalismo nelle pagine peggiori della storia recente contemporanea
Le bandiere catalane spagnole europee che hanno sfilato insieme a Barcellona
Sono un ammirevole esempio del fatto che non tutte le identità sono per forza escludenti che la convivenza non è solo possibile ma anche desiderabile
Che senti venti sono tutti rispettabili e che il rispetto della legge la garanzia massima negli Stati moderni per far prevalere la pace sui conflitti e il tutto contro tutti
Questi principi democratici secondo il mondo sono stati calpestati dall'indipendentismo catalano
Che ha usurpato le regole del Parlamento ha monopolizzato il discorso mediatico attraverso il controllo sui canali televisivi e radiofonici e sequestrato la strada per metterla al servizio degli estremisti che sostengono il governo Pucci Demonte a divulgato menzogne manipolazione con l'intenzione di danneggiare l'immagine del la Spagna a livello internazionale
Tutto questo secondo il mondo poi in violazione della costituzione dello Statuto di autonomia
Per instaurare in Catalogna e una nuova legalità totalitaria in cui il governo controlla tutti i poteri e contropoteri che danno forma a un regime democratico Edmundo poi ricorda un altro aspetto di questa vicenda di cui non abbiamo trattato moltissimo in questa rubrica la mobilitazione sociale è stata accompagnata dal rifiuto quasi unanime e per la prima volta esplicito
Delle élite finanziarie imprenditoriali della Catalogna rifiuto dell'indipendentismo l'esodo delle società nazionali internazionali più rinomate ha lasciato perplessa la società catalana e ha incrinato il blocco indipendentista al trasferimento delle banche Saba del Cai Exa
Di gas naturale di Aguas de Barcelona e così via si è aggiunto l'annuncio di un possibile cambiamento di sede di Abertis e di molte altre imprese che non vogliono essere lasciati in balia di una dichiarazione di indipendenza di Pucci Del Monte
Il rischio di rimanere intrappolati in un territorio al di fuori della legge e controllato da un governo che si muove come marionetta del movimento anticapitalista CUP
Sta costringendo le imprese a lasciare la Catalogna che poi nessuna impresa soprattutto le banche può rischiare di rimanere fuori dall'euro
Qui forse c'è l'elemento più originale del commento ieri il mondo del ruolo dell'Europa l'Europa che dal punto di vista istituzionale non vuole farsi mischiare dice sono affari della Spagna la cosa non ci riguarda ma scrive il Mondo è opportuno ricordare il ruolo integrativo di integrazione che la moneta unica europea può
Avere per l'esito del conflitto in Catalogna l'euro è stato il maggior successo dell'integrazione europea un'unione che negli ultimi sessanta anni ha garantito la pace e la prosperità delle nazioni europee
La crisi istituzionale catalana sta dimostrando che le nostre imprese
Tengono prima di tutto la certezza del diritto e in primo luogo la certezza del diritto europeo che conferisce la moneta comune come del resto a tenere di più a questa certezza del diritto che poi è stato di diritto europeo sono tutti cittadini spagnoli che hanno manifestato domenica perché vogliono continuare a godere della prosperità economica
E della pace sociale così
E il mondo al proposito in chiusura del ruolo che più che l'Unione europea in quanto istituzioni Unione europea in quanto progetto può giocare per risolvere la crisi
Catalana vedremo come come Volver a oggi si annuncia forse questa dichiarazione d'indipendenza mentale
Completa vedremo vedremo le reazioni soprattutto da parte del governo di Madrid che non è che si muova con molta abilità in tutta questa faccenda ad ogni modo
Oggi vogliamo anche tornare sul Nobel per la pace assegnato all'Icann all'International Campaign to abolisce Nuclear Wet ones
Un Nobel che onora la causa come titola il il New York Times non i risultati
Scrive il quotidiano liberal di New York il comitato norvegese del Nobel assegnato il premio Nobel per la pace
Ha un'organizzazione che ha lavorato a un trattato internazionale per vietare le armi nucleari riconoscendo che quel trattato da solo non basterebbe a eliminare una sola arma nucleare
E allora perché il premio oro il vincitore l'International Campaign to abolisce nucleare UE Ponza promosso negoziati al mondo che sono risultati non trattato che vieta lo sviluppo il possesso l'uso di tutte le armi nucleari
I paesi che posseggono questi queste armi inclusi gli Stati Uniti hanno boicottato questo trattato l'argomento americano difficile da contestare e che gli Stati Uniti non possono abbandonare le armi nucleari nel momento in cui Paesi come la Corea del Nord stanno costruendo loro arsenale minacciano di usarlo contro l'America a questo vista la storia del premio il comitato del Nobel potrebbe rispondere che più l'obiettivo elusivo più importante incoraggiare quelli che cercano di raggiungerlo
Uno duro Wilson vinse il Nobel nel mille novecentodiciannove per aver difeso una lega delle nazioni a cui gli Stati Uniti non avevano ancora aderito
Il premio del mille novecentoventisette venne condiviso da diplomatici francesi tedeschi che lavoravano alla riconciliazione franco tedesca
Beh insomma non è che siano proprio precedenti che lasciano
Ben sperare altro
Peso ma scrive di ortaggi per quanto gli obiettivi possono apparire impossibili da raggiungere
Questi sono i campioni della pace a cui Alfred Nobel aveva pensato nel suo testamento e ci sono vincitori le cui cause hanno fatto progressi proprio grazie al premio come l'ex valletta in Polonia o Desmond Tutu il Sudafrica
Ci sono altri premi Nobel più contestati come quelli a Yasser Arafat io carrabili nasci Monterey Serri Kissinger
L'Egitto che lo rifiutò oggi mi Carter o ancora il Nobel a Barack Obama appena nove mesi dopo essere entrato alla Casa Bianca anche lo scorso anno ci furono dubbi sul presidente colombiano Juan Manuel Santos
Il cui accordo di pace con le FARC che era stato rigettato dei suoi concittadini prima ancora di essere annunciato ma Santos non ha rinunciato la pace questo ciò che il comitato ha incoraggiato e onorato
Quando ha parlato contro la partecipazione dell'America e negoziati per vietare le armi nucleari lo scorso marzo l'ambasciatrice degli Stati Uniti all'ONU uniti a lei
Aveva spiegato che non c'era nulla che vada che voleva di più per la sua famiglia di un mondo senza armi nucleari ma aveva aggiunto dobbiamo essere realistici
Ecco conclude il New York Times e siamo realistici e il comitato del Nobel in affetti ha dichiarato di non aspettarsi che questo premio
Possa portare all'eliminazione delle armi nucleari ma contrariamente a quanto affermato da fa lei questa è una ragione in più per incoraggiare quelli che lavoro no a un mondo senza armi nucleari così tra l'altro il New York Times su un punto di vista diciamo più più originale cella ce l'aveva il Urso di giornata la in un editoriale dal titolo
Un premio Nobel che vive in una realtà alternativa diverso
Fuori dal dal mondo molto critico come spesso accade il il Wall street journal su queste questioni tanto più quando si tocca il nucleare
Invece
Ne approfitta di questo premio Nobel per porre questioni più concrete
Le mondo nel suo editoriale di oggi dal titolo il Nobel Donal Trump enucleare la settimana che si apre è una settimana a rischio per la proliferazione nucleare nel momento in cui il Nobel per la pace
Saluta la lotta contro l'arma atomica incorra nel e incorrendo l'Icann Donald Trump si prepara a denunciare entro il quindici ottobre la sua decisione se rispettare unno
L'accordo sul programma nucleare iraniano non ne va solo della parola degli Stati Uniti la posta in gioco è molto più ampia e si può riassumere in una domanda quante nuove potenze nucleari negli anni avvenire nel mondo poi ricostruisce come si è arrivati in questo cordolo di Vienna firmato nel due mila
Il quindici dopo due anni di negoziati intensi smantellamento di una parte del programma nucleare in cambio di fine parziale delle sanzioni
Trump ha continuato finora ad applicare questo accordo ma alla fine potrebbe decidere in qualche modo di indebolire l'impatto di Vienna come non assumendosi dalla responsabilità di uscirne formalmente ma insomma di farlo quasi di fatto questo rafforzerebbe i falchi di Teheran aprendo la porta a una ripresa del programma militare
Iraniano
Ad ogni modo questa decisione di Trump rischia di far saltare ancor di più il regime della non proliferazione in un momento molto particolare perché ricorda le Monde c'è la questione Corea del nord il sabotaggio del raccordo di Vienna da parte di Trump sarebbe irresponsabile così le mondo ci fermiamo David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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