Tutta un'altra storia. Gli anni 20 del 2000 - prima giornata

Tra un po'come
Dovranno sub guarda
Nell'immediato mentre ero
E trovo rifugio non
Comicità
Quindi quando ha avuto
Posso
Buonasera buonasera buonasera tutte tutte
E benvenuti a Bologna io non sono Luigi Tosi anni sono il segretario del partito democratico di Bologna
Questa sera introduco questa bella tre giorni che ha promosso il partito democratico nazionale e voglio ringraziarlo per aver scelto la nostra città il nostro territorio saranno tre giorni importanti
Tre giorni di incontro regioni di scambio tre giorni di confronto tre giorni in cui chiameremo donne uomini a confrontarsi con noi
E lo faremo sull'oggi soprattutto lo faremo sul domani in quelli che sono gli anni Venti del nostro secolo
Sono stati drammaticamente importanti gli anni Venti del secolo scorso saranno altrettanto importanti gli anni Venti di questo secolo
E le memorie nei momenti importanti della storia di questo Paese Bologna ha sempre giocato un ruolo fondamentale lo ha fatto negli anni Sessanta l'ha fatta negli anni ottanta lo ha fatto in qualche modo ieri sera perché ieri sera una piazza bellissima
Perché ieri sera una piazza
Pacifica spontanea una piazza che ha voluto con grande educazione grande dignità dimostrare a tutto il Paese che questa sarà tutta un'altra storia
E sarà un'altra storia perché saranno anche settimane mesi importanti perché il ventisei gennaio si voterà in questa regione e Noemi siamo tutti al fianco di Stefano Bonaccini ed è la sfida
Che faremo
Per continuare a governare questa splendida regione e per dare come sempre al Paese un contributo importante io voglio ringraziarvi per aver scelto Bologna e voglio dirvi che questa città questo territorio non mancherà mai di dare il suo contributo
E chiamo qui con me per i saluti Paolo Calvano segretario regionale del partito democratico e Virginio Merola il sindaco di Bologna
Buonasera a tutti davvero un grandissimo piacere vedere così tante persone nella nostra bellissima Bologna
In Emilia-Romagna devo ringraziare davvero il partito democratico nazionale il nostro segretario Nicola Zingaretti per aver deciso di fare qua
A Bologna in Emilia-Romagna
Questo importante momento per il partito il partito democratico e ringrazio anche Bologna il suo Partito Democratico ringrazio davvero per la grande organizzazione che ogni volta mettono in campo è la città di Bologna
Perché
Ogni volta è sempre al di sopra delle aspettative ed è una cosa un segnale bellissimo che la città di Bologna ha dato abbiamo di fronte a noi una sfida straordinaria il ventisei di gennaio in Emilia Romagna è una sfida innanzitutto sull'Emilia Romagna per il futuro
Dell'Emilia Romagna una regione rispetto alla quale mi permetto di dirlo quando abbiamo avuto la lega al Governo nazionale ogni volta c'è stata l'occasione per metterci due dita negli occhi per mettere le dita negli atti agli emiliano-romagnoli lo hanno fatto con le infrastrutture
Non ho fatto addirittura quando c'era da finanziare il museo ebraico e della ciò attirando via venticinque milioni di euro poi è arrivato Dario Franceschini
Afferrare all'Emilia-Romagna è stato restituito quello che gli doveva essere restituito grazie Dario grazie a questo governo un governo che ha tenuto indietro anche la richiesta di autonomia dell'Emilia Romagna sapete perché perché
Non si poteva dare all'Emilia Romagna se non si trova prima la quadra su Veneto Lombardia e per loro i lombardi per le mie e per la lega ovunque lombardi vengono prima sono venuti prime lombardi anche per riempire il prodotta perché altrimenti quel palo Dozza non sarebbe stato con la gente che c'era e c'erano anche dei dei posti vuoti non l'ho detto io lo ha detto ok quella manifestazione la organizzata
è una grande sfida avremo bisogno davvero di di tutti del supporto del supporto di tutti c'è grande mobilitazione lo dimostra
Il modo in questa partendo questa di tre giorni lo dimostrano le giornate di domani e domenica lo dimostrerà
La grande cena che avremo domani sera con Nicola Zingaretti e col nostro presidente Stefano Bonaccini per lanciare la campagna regionale del partito del partito democratico
C'è bisogno di partito democratico c'è bisogno di partito democratico in Emilia Romagna e in Italia saremo più forti di chi vuole male al partito democratico perché siamo consapevoli che il Partito Democratico è importante per il futuro dell'Italia dell'Emilia Romagna
E di Bologna grazie
Prova un saluto davvero un saluto compassione con affetto a tutti voi care compagne e cari compagni
Benvenuti ad Oria
Vero saluto
Il vero saluto di presentazione di Bologna è stato fatto ieri sera Piazza Maggiore migliaia di persone che spontaneamente sulla base di un'iniziativa di quattro ragazzi si sono trovati per dire che è un'altra Italia possibile
Per dire che non c'è bisogno di odio e di rancore ma di stare insieme per cambiare le cose nel segno dell'uguaglianza della solidarietà della convivenza civile
Questa è Bologna
Dove l'ha trovata è una città così
è una città che sta molto da fare per i diritti sociali per la scuola per l'ambiente è una città che presenta un bilancio che riduce il debito aumenta gli investimenti riduce le tasse riduce le tariffe dei diritti
Come ci riusciamo perché la nostra forza di stare uniti e non farci dividere fra chi è nato qui e chi non è nato qui
La nostra forza sta nel fatto che insistiamo per ascoltare le persone per interpretare il non solo i loro bisogni ma alle loro aspettative
Qui c'è l'esempio di un'altra Italia possibile ed è un per me uno allora e che il Partito democratico abbia deciso qua
Di prendersi finalmente il tempo di ricostruire un pensiero e una proposta per il nostro Paese
Quello che ci chiedeva con la piazza di sera era anche questo non solo saper ascoltare ma sapere interpretare una speranza il saper dimostrare con le nostre idee con le nostre proposte
Che saremo in grado di costruire una risposta diversa a tempo con lo dovevamo fare ringrazio Zingaretti per aver deciso di farlo perché ogni volta c'è una campagna elettorale che ci impediva di farlo
Il tempo invece che malgrado le campagne elettorali noi si discuta di come essere vicini ai cittadini
E come dimostrare che il partito democratico è dalla parte dei deboli dalla parte dei lavoratori e dalla parte della maggioranza del nostro paese cioè le donne
Per cambiare in meglio il clima e per realizzare una maggiore giustizia sociale questo ci viene chiesto di questo ha bisogno l'Italia quindi in questa città che come sapete e medaglia d'oro alla Resistenza è medaglia d'oro al valor civile io vi chiedo
Di non stare in difesa resistere questo è il tempo dell'insistenza dei valori di giustizia sociale dei diritti sociali per una scuola pubblica per una sanità pubblica è arrivato in questo Paese il momento ad insistere perché si allarghi la democrazia perché ci sia un'idea diversa
Del nostro Paese perché le nazioni hanno prodotto il nazionalismo solo disastri nella storia d'Europa perché noi preferiamo la parola patria la patria e quel luogo dove si sceglie rilevare e a Bologna scelgono di vivere l'ottanta per cento ancora dei meridionali che vengono da dal sud d'Italia per trovare qui una speranza di vita e di lavoro si sceglie di essere cittadini
O si subisce di essere sudditi o clienti noi non vogliamo nei Sudeti dai clienti vogliamo persone che prendono in mano la loro vita e che insieme agli altri costruiscono un futuro diverso
Grazie perverso per cui
Grazie grazie per essere venuti e grazie a Bologna che ci ospita Paolo Luigi Virgilio il sindaco per le parole che hanno detto noi abbiamo voluto da subito direi no Nicola che la scommessa sul prossimo decennio muovesse da qui ed è una scelta legata molto a quello che questa città rappresenta questo è un luogo lo avete appena sentito dove le idee hanno saputo mescolarsi
Dove il coraggio di inventare e di cambiare c'è sempre stato Sempre dalle Società di mutuo soccorso all'Ulivo
Oggi in questa regione si combatte con a Stefano Bonaccini lo faremo nel modo migliore si combatte una testata che non sa bene dove
Qui fuori di fronte all'ingresso di questo splendido palazzo ci sono le immagini chi ha sacrificato tutto per il ritorno alla libertà e forse forse ieri sera il capo della lega
Avrebbe fatto bene a passare lì sotto fissare quei volti e avrebbe capito che questa non è una terra da espugnare questa è una terra alta rispettare ma a questo questo glielo hanno spiegato
Diceva Paolo Luigi questo glielo hanno spiegato benissimo e quindici mila che hanno riempito piazza Maggiore col tam tam della Rete la forza di quattro giovani poi sì posso dirvelo con una ricordo più mio io queste queste vie questa piazzale o scoperte all'indomani della ferita più profonda che questa città ha subito io venivo qui a studiare da un'altra città
E e la mattina del lunedì quando scendevo dal treno ogni lunedì l'occhio cadeva ogni volta link sul lato destro della stazione che allora era sempre coperto di fiori di messaggi
E anche lo ricordo bene e anche delle sciarpe coloratissime
Dei tifosi della squadra che la domenica aveva giocato contro il Bologna e che ripartendo lasciavano l'Italia ha detto lasciata io penso di avere capito a quel modo che l'Italia e una e che il sentirsi parte di una comunità fa fa vivere tutti meno disarmati di fronte alle paure perché poi poi la paura cento è un sentimento che la politica affronta in due modi
Può cavalcare dalla paura persino ai sanarla nel nome di un nemico da abbattere
E questa da sempre e la cultura della destra iniettare paura spingersi l'antidoto e chiedere in cambio una quota di libertà
Noi siamo l'altra risposta noi quelle paure dobbiamo capirlo lei offrire risposte ma nel segno della giustizia il fondo guardate siamo venuti a Bologna per fare queste abbiamo costruito queste tre giornate come lo vedrete lo sentirete a partire da oggi pomeriggio e poi domani mattina e domani ancora
Come un grande laboratorio di idee di proposte per immaginare il tempo dove noi stiamo per entrare e dobbiamo farlo questo sforzo questa fatica questa bella fatica perché attorno a noi il mondo si trasforma ad una velocità pazzesca tutto tutto la la vita il modo di produrre di conoscere e di consumare di costruire le relazioni umane sociali
Tutto appartiene ad un linguaggio sconosciuto un pugno di anni fa
C'è chi ha detto
Che diverse sono state nella storia le rivoluzioni in grado di cambiare il modo di lavorare il modo di vivere l'elettricità la macchina a vapore la catena di montaggio
Però pochissime pochissime sono state le rivoluzioni che hanno cambiato il modo di pensare di milioni di persone l'illuminismo il romanticismo ecco la rivoluzione dei prossimi anni e una di quelle come una sola Giunta
Che nello smartphone che avete in mano
O nella borsa c'è più tecnologia di quanta usavano gli americani per andare sulla Luna
E però questo non impedisce ad un bracciante di finire scortato dall'alba al tramonto per un euro e ottanta centesimi l'ora a qualche centinaio di chilometri da qui e questo accade perché questo accade perché dietro la paura c'è la fragilità delle ditte e di tante sentirete le testimonianze gli operai della Perla gli operai dell'Ilva o le madri di Taranto
Parabola dietro la quale può consumarsi il destino industriale di un grande Paese oppure ieri ancora stamane Venezia
E per affrontare le contraddizioni come queste che noi abbiamo voluto qui ascoltare e li ascolteremo voci diverse guardate ve lo dico subito saranno a volte voci anche critiche ma è importante che sia così noi abbiamo chiesto aiuto al civismo migliore di questo Paese perché gli anni del divorzio tra politica e cultura hanno segnato questo tempo
E colpito la speranza ma è sempre stato il principio della speranza a scrivere la storia
Io Robot queste parole da quando c'è l'umanità sulla terra si cerca sempre qualcosa di diverso dal modo in cui si vive è così e così lo sapete togli quello e la politica si riduce tecnica o comando
La verità e che quando tutto cambia tutto e di uscire e cercare della Società più viva le forze che sono in grado di spingere il rinnovamento il cambiamento dove noi da soli non non possiamo arrivare e allora queste giornate ho finito
Volevo solo spiegabili in pochi minuti il perché siamo cui siamo qui in tanti e tanti e allora queste giornate non le abbiamo pensate come una parentesi
E poi tutto torna come prima
Noi crediamo davvero che ci sia bisogno di nuove idee
E anche di un modo nuovo di viverle escono così i nostri anni venti i vostri anni Venti vedo tanti ragazzi e questo bello saranno non quelli dell'egoismo della paura della rabbia del rancore
Ma saranno una stagione incredibile di liberazione umana di emancipazione per chi parte da più indietro gli anni di un capitale umano e di una rivoluzione verte ecco con questo spirito ascolteremo discuteremo con chi non ha smesso di battersi perché è tutta un'altra storia
Potesse davvero cominciare badate l'ultima cosa che voglio dire che questa lo facciamo sapendo che senza il partito democratico non si costruisce un argine sufficientemente alto conto con la destra in questo Paese
Ma con la stessa sincerità
Noi diciamo che solo il Partito Democratico non basta
E allora dobbiamo cambiare anche noi e dobbiamo farlo pensando alla responsabilità di essere di nuovo al governo del Paese e ci siamo tra poco lo dirà benissimo Dario Franceschini che ringrazio e che è stato oggi a Venezia
Perché avanti a tutto noi abbiamo messo il bene comune
E allora ai nostri alleati io mi permetto di dire
Una cosa soltanto
Che il nostro attaccamento al Paese è profondo
Ma io credo esista anche un limite una soglia oltre la quale non possiamo essere avversari tenta con la stessa casa perché una maggioranza di governo
Non è una non è una corsa a tappe dove alla fine uno soltanto vince il giro non funziona così
Non funziona che c'è chi nasce il gregario e chi nasce campione a parte che l'ultimo campione ci ha lasciati al diciotto per cento gli ora ci spiega che il suo obiettivo è abbattere noi
Banche notai
Anche notare
Anche noi o non si fa così no invece una cosa sappiamo che la bersaglio è e dall'altra parte l'avversario è sempre dall'altra parte chi semina odio e rancore contro classi dirigenti ingiuste ma è anche l'ingiustizia disseminata da quelle stesse classi dirigenti o parte di esse allora se siamo qui
E perché vogliamo capire come affrontare meglio quell'avversario per batterci e per poterlo battere per la fiducia e la speranza da restituire a questo Paese e a chi in questo Paese crede e continua a credere solo questo
La voglia di immaginare il mondo per come potrebbe essere se la politica tornasse ad avere il coraggio è un po'anche l'eresia di pensarlo diverso grazie ancora per essere qui grazie ai nostri ospiti perché proveremo a camminare insieme con nove sarà un cammino importante per tutti a partire da noi buon lavoro e buona fortuna
Ciao buona sera a tutti sono Giorgia ringraziamo Gianni Cuperlo vi invito prima d'ogni altra cosa
A fare la Stanga tutta un'altra storia su Twitter perché chiaramente siamo light e mi raccomando fatelo adesso lascio la parola a Dario Franceschini
Grazie gli anni cose che hai detto e del lavoro fatto per preparare questo bellissimo incontro io arrivo da Venezia
Mi porto dietro
L'ha vista negli occhi di quel del dolore di più di quella bellezza ferita
Palazzi pieni d'acqua nei mosaici di San Marco coperti da dall'acqua i negozi invasi le calli trasformati in torrenti
E davvero credo che serva una grande atto gesto di solidarietà un impegno del Parlamento del governo è un gesto di solidarietà da parte di tutti
Perché Venezia come ci ricorda l'UNESCO patrimonio dell'umanità per questa avete tutti cellulare Mazzone s'è messo quarantacinque cinquecento in modo da donare ognuno di noi primo gesto di solidarietà Veneto
Quarantacinque cinquecento
Credo sia molto utile riflettere
Sono gli stessi sul paese sulle cose che ci aspettano nel ventennio che stava per come nel decennio che sta per cominciare gli anni Venti
All'inizio di una fase politica inaspettata
Ma che noi abbiamo voluto abbiamo costruito sulla quale abbiamo ragionato a cui abbiamo deciso di avviare questo percorso
Io ho l'impressione a volte guardandomi attorno che ci sia nel nostro sistema comunicativo un ponte tra di noi una grande memoria corta
Agosto non è molto lontano
Agosto e l'Italia che nell'anno specie dente a quel mese
Sembra che l'abbiamo dimenticata pure abbiamo attraversato un'Italia improvvisamente diventate cattiva aggressiva violenta piena di paure piena di episodi Contini quotidiani che abbiamo visto quasi tollerati di di di violenza di omofobia di razzismo
Di aggressività
L'Italia cattiva
Che noi dovevamo avevamo il dovere di chiudere
E quella frase di Salvini
A crisi aperta quando ha detto voglio pieni poteri
è stata quella che ha svegliato una gran parte di opinione pubblica che forse non aveva capito fino in fondo il rischio che l'Italia aveva in parte ancora davanti
Io penso il massimo rischio
Che può avere una democrazia europea del due mila diciannove
Il massimo rischio
Lo hanno capito in quei giorni molte persone la memoria fragile corta di questo Paese rischia di farlo dimenticare eppure ci siamo accorti proprio qui a Bologna
Che non è così lo dimenticano magari palazzi
Lo dimenticano gli editorialisti ma non l'hanno dimenticato quelle migliaia di persone che chiamati da quattro ragazzi sono avvenuti nella piazza qua a Bologna ho dimostrato che hanno la consapevolezza esatta che quella battaglia non è limitate la battaglia va combattuta
Hanno la consapevolezza che le persone quella piazza bellissima
Che lo scontro in purtroppo che noi dobbiamo condurre non è uno scontro tra avversari su un tessuto di valori condivisi come è stata presente per molti decenni l'Italia dalla seconda guerra mondiale fino a quella che è stata chiamata la fine della Prima Repubblica ma è uno scontro sui valori che ci mette noi a difendere i valori costituzionali valori che hanno fatto unito hanno fatto nascere una fatto crescere nostro paese
E dall'altra parte chi invece strumentalizza utilizza le paure di questo tempo spregiudicatamente per incassare il consenso c'è un la storia dovrebbe insegnarci qualcosa proposto di anni venti c'è una frase di Mussolini nel nel all'inizio del fascismo in un discorso a Milano del mille novecentodiciannove parlava i primi fasci combattimento in quel momento anche in quel momento l'Italia era attraversata da paure la rabbia per anni i reduci della prima guerra mondiale i contadini arrabbiati perché nelle trincee gli avevano promesso per il contadino che avevano dato alle famiglie con in mutilati in valle degli orfani e vedove una grande rabbia sociale e in quel discorso Mussolini dice primi fasci combattimento dobbiamo riuscire
A trasformare la paura in odio
Dobbiamo riuscire a trasformare la Paolino dice qualche cosa che torna in un modo diverso un secolo dopo ma il momento è lo stesso momento dei populismi di sovrano il gallo da quella scelta di agosto che nata da una motivazione precisa inutile
Nasconde la evitare le elezioni evitare che in quel momento ci potesse essere il rischio che Salvini da solo grazie a una legge elettorale che abbiamo potesse governare prima per la maggioranza assoluta nel Paese nella legislatura che l'ex Presidente della Repubblica
Mi pare che questo motivazione possono motivazione forte ma noi sappiamo adesso che un governo può nascere per quello ma non può durare solo per quello
Adesso serve qualche cosa di più sei perché ne abbiamo la consapevolezza tutti noi che con poniamo questa maggioranza sede qualità nell'azione di governo poi ne parlerà Roberto Gualtieri credo che quella legge di Bilancio che veniva dipinta come impossibile superare con i ventitré miliardi clausole di salvaguardia per lui c'è stata superata
In modo senza costi sociali mi verrà migliorata integrato al Parlamento ma è stata superata
Quindi qualità nell'azione di governo questo serve e serve anche indicare dobbiamo dirlo una prospettiva politica perché l'ha detto Gianni le alleanze tra avversari non sono una cosa che ci appartiene
Abbiamo già visto nel passato governo cosa vuol dire un'alleanza tra avversari allora noi vedremo se da questa esperienza di governo nascerà un rapporto duraturo tra noi e i nostri partner di governo certo dipenderà dall'azione comune
Non è facile
Lo sappiamo
Ma io penso che noi abbiamo il dovere di indicare una strada anche sul tema delle alleanze vedremo come finirà
Ma è molto semplice spiegare come si può giustificare che governiamo insieme il Paese cioè il livello più difficile il complicato e non siamo in condizione di ripetere quell'alleanza nei livelli locali o regionali ci con la spiegazione quando si dice di no questo e lo dobbiamo insistere non dobbiamo fermarsi di fronte a rifiuti di fronte a frenate dettate da tecniche da problemi interni come stiamo vedendo da prudenze da paura da calcoli di parte non dobbiamo fermarci perché
Gli obiettivi di questo percorso io credo siano più ampi
Di una sola della costruzione di una sola alleanza per governare il Paese c'è qualche cosa di più proprio per le ragioni degli avversari che abbiamo davanti
E la missione
Allargare il campo democratico
Nella quella Prima Repubblica c'è una definizione forse molti di voi non hanno conosciuto molti di noi hanno dimenticato c'è l'arco costituzionale
Cioè i grandi partiti che erano contrapposti su tutto particolare la Democrazia Cristiana il Partito Comunista però condividevano perché l'avevano scritta insieme i valori costituzionali quindi c'era l'arco costituzionale che era il novanta per cento il novantacinque per cento delle forze politiche
Maggioranza e di opposizione che si riconoscevano in quelle poi c'è una piccola parte di destra italiana che era fuori dall'arco costituzionale
Non possiamo resterà assegnarci come abbiamo in stava per succedere con il Governo precedente Gialloverde possiamo immaginare di rassegnarsi all'idea che i l'arco costituzionale cioè le forze che condividono pienamente i valori della costituzione
Siano un terzo del Paese e che le forze che in qualche modo sono fuori da quell'ibrido che ha stanziato due terzi del Paese
Possiamo rassegnarci a questo o abbiamo invece il dovere di allargarlo quel campo non fermandoci al primo no alla prima frenata al primo rifiuto ma lavorando per aiutare un'evoluzione del movimento dei Cinquestelle e vediamo quale tante sono le contraddizioni quell'evoluzione Prodi questi giorni
Dobbiamo no approvare allargare il campo europeista
Eravamo diventati il Paese schierati insieme ai pesi più antieuropeiste siamo partiti insieme a Francia e Germania per i Paesi fondatori eravamo diventati Sima a Polonia Ungheria tutti Paesi lo stile ognuno ha percorso un'europea o vogliamo allargarlo messo in campo europeista siamo ritornati dalla parte giusta in Europa è un risultato da poco dobbiamo consolidarlo questo risultato
Faticosamente o dobbiamo fermarci a metà del percorso
C'è qualcosa di più profondo che è ricomporre il tessuto sociale di un Paese che è frammentato che diviso fatto di egoismi territoriali dei costumi sociali far capire che dobbiamo tornare a essere una comunità nazionale una missione più ampia questa che quella semplicemente di governare nel presente il Paese e ricomporre un Paese frammentato
Cercare di superare le paura tre su un Paese che essi ricomincia a capire le sulla comunità nazionale cui ci salviamo tutti insieme o non si salva nessuno questi sono i motivi più profondi di un'alleanza che lo sapeva marmisti era difficile
E la complicata
Un conto è un ma un governo che arriva a governare dopo aver vinto le elezioni aver fatto una campagna libro insieme avere indicato un candidato premier avere maturato sensi di appartenenza comune un'altra cosa il modo in cui è nata potevamo mai pensare che fosse facile e semplice che riuscisse tutto fin dal primo giorno sapevamo che era difficile
è difficile
Non è un buon motivo per fermarsi se l'obiettivo riguarda la democrazia italiana
La qualità e il futuro della democrazia italiana non ci si però le prime difficoltà
Ai primi sgambetti da parte dei nostri alleati
Alla prima prepotenza lo vedremo anche nel percorso della manovra di bilancio che comincia in questi giorni cui deve essere tutto molto semplice molto Chiaromonte elementare si modifica la maneggi di Bilancio soltanto su cose su cui la maggioranza parlamentare si trova d'accordo non mettendosi d'accordo con gli avversari per fanno dispetti ai propri partner
Non cercando visibilità quotidiana contro gli alleati in questo dibattito surreale una caricatura come se la maggioranza possibilità tra chi è no tax e chiesti tax smettiamola per piacere con queste cose ridicole
Per queste il partito democratico si deve caratterizzare per quello che una forza tranquilla
Una forza tranquilla in un tempo di in cui continuamente questa maniacale ricerca della visibilità ultimatum minacce
E tutta finalizzata alla rafforzamento del ruolo della propria parte noi non ci stiamo a questo gioco non è accondiscendenza
Non è timidezza ma è la pazienza intelligente di una forza tranquilla come il Partito Democratico che sa sulle spalle di avere sulle spalle il destino di tutto il Paese non solo il destino di se stessi del nostro partito tra aggressività
Tensioni divisioni quotidiane che ci sono e temo
Ci saranno noi dobbiamo caratterizzarsi come questo come una forza tranquilla
Matura consapevole che sa che sta lavorando per difendere la democrazia italiana e Nicola Zingaretti credo che meglio di tutti gli altri rappresenti questo modo di fare politica in mezzo a troppi leader aggressivi aggressivi verbalmente quotidianamente per questa importante il lavoro che il partito farà a fianco al Governo e sta facendo a fianco del Governo pare vedere le differenze dalla destra anche stimolare incassare governo nell'azione
Che poi l'esecutivo deve fare di sintesi per le proposte che vengono
Mettendo alcune battaglie che riguardano i valori davanti a tutto
Davanti a ogni convenienza per questo credo che dobbiamo in questa legislatura non ripetere l'errore nella legislatura passata e fare in modo che un bambino che è in atto che cresciuto che ha studiato nel nostro Paese diventi cittadini italiani esplosivo scultura non ci sarò solo io sculture non ci sarà ragioni di convenienza perché fare affermare
E poi organizzazione radicamento radicamento del partito non c'è solo la rete c'è il contatto fra le persone fisiche quella porta straordinaria che le forze che hanno costituito che hanno fatto nasce da ormai dieci anni fa
Il partito democratico avevano e che solo noi abbiamo conservato nel Paese che va valorizzata perché ci sono i soci al c'è la Rete ma c'è qualcosa che gli altri non hanno e che noi abbiamo e lo dobbiamo disperdere che la porta della presenza nel territorio i circoli e le sezioni il contatto tra le persone e la militanza questo straordinario valore di volontariato sociale che la militanza di partito
E poi unita
Perché una forza tranquilla che vuole garantire che garantisce governabilità al Paese se vuole essere che argine della destra deve essere una forza che discute al proprio interno
Chi è orgoglioso del proprio pluralismo interno ma che sa anche che la propria forza deriva dalla capacità di essere unità di restare unita il rischio della democrazia italiana e per la democrazia italiana è troppo grande e non possiamo regalare alla destra le nostre divisioni
Sarà un lavoro duro
Lungo serve riflessione serve studio come in questi tre giorni
Servono orgoglio permessa intransigenza sui valori è una cosa che ha sempre avrà sempre più importanza serve dirittura morale
Dei nostri comportamenti
Trent'anni fa abbiamo ricordato qualche giorno qualche giorno fa
Se n'è andato un grande uomo di questa terra della Romagna
Un partigiano
Un deputato un leader politico Benigno Zaccagnini
Casa cretini
A Zaccagnini un giorno chiesero strana domanda ma gli mandarono se lei fosse un albero che albero si sentirebbe
Lui ci pensò un attimo e rispose con un albero dalla sta terra rispose un pioppo Lendaro e dirette libero e diritto
Ecco io credo che noi dobbiamo essere così liberi e diritti
Grazie a Dario Franceschini e adesso è arrivato il momento di entrare nel vivo
Delle testimonianze di queste storie che ci porteranno direttamente agli anni Venti del due mila
E proprio per questo la prima che vogliamo raccontare come storia è una storia che ha che fare tanto con la pace perché questo è quello che vogliamo per il nostro futuro e allora voglio chiamare qui con me
Alzare usurare poi guiderà meglio a lei il nome un applauso a lei
Coordinatrice della comunità curda Milano
Ringraziamento all'FT con noi alle persone che si sono abbattute e con e che stanno continuando a battersi per la libertà grazie
Ringrazio tantissimo per l'invito del partito democratico ricordo qua la solidarietà in questi trenta giorni di duro conflitto nel Nord
Est da Siria e della solidarietà che il partito democratico ha dimostrato nei confronti non solo del popolo curdo ma dei popoli del nord della Siria
Grazie tanto e vi porto i saluti delle mie compagne dell'unità di difesa delle donne e dei miei compagni dell'unità di difesa del popolo
Sono circa trenta giorni che Nordeste dell'Assiria è sotto attacco da parte del Governo turco alleato con gruppi jihadisti legate ad Al Qaeda sono trenta giorni di resistenza del mio popolo e dei popoli del nord della Siria
Che hanno costruito una società democratica femminista ecologica
è importante ricordare che nel nord della Siria i popoli vivono in maniera pacifica hanno una carta costituzionale una carta che si basa sui principi della democrazia
Ed è l'unica zona nel nord della Siria in questo momento che poteva essere pacifica invece è sotto attacco da parte di un dittatore che si chiama ritorno
Non dimentichiamo che Erdogan è anche alleato con l'Europa ieri ha avuto un incontro con il primo ministro degli Stati Uniti nel quale ha richiamato per l'ennesima volta all'Europa di continuare a a sostenere il suo progetto per i migranti facendosi
Rimborsare soldi di cui noi non sappiamo come li utilizza e anche in questo incontro ricorda all'Europa che se non da capitali soldi alla Turchia aprirà le porte ai profughi siriani che verranno verso l'Europa noi non possiamo fare una guerra sulla pelle delle persone
Abbiamo una responsabilità nei confronti del popolo
Del nord est della Siria una responsabilità perché questo popolo ha lottato contro il male
Bellissimo
Questo popolo per la prima volta dopo cento anni nel Medio Oriente ha portato la pace questo popolo ha per la prima volta in Medioriente ha portato una costruzione della società femminista
Una costruzione della società democratica una costruzione della Società ecologica
Sono undici mila i civili e i combattenti
Che sono morti da questa guerra di otto anni ora e basta basta perché questi popoli hanno diritto alla pace hanno diritto alla loro autodeterminazione
E noi dobbiamo assolutamente sostenere quei popoli dobbiamo sostenere perché l'unica zona pacifica in Siria in questo momento lo dobbiamo sostenere perché hanno adottato per noi
Non possiamo non rompere i rapporti con la Turchia non possiamo noi
Dire basta rotolando perdo hanno a ricevuto tre miliardi di euro in questi ultimi anni e noi non sappiamo come siano stati utilizzati questi soldi
Il nostro Governo tele fermare a assolutamente la vendita delle armi alla Turchia deve assolutamente fermare i rapporti economici con la Turchia noi non possiamo essere complici di questa guerra e non possiamo in futuro a raccontare nella nostra storia che siamo rimasti in silenzio quando un popolo lottava per la democrazia grazie
E continuiamo con le nostre testimonianze adesso
Invece parliamo di lavoro perché è una forza di sinistra deve mettere al centro anche e soprattutto i lavoratori
E lo facciamo con una testimonianza di una dipendente Dio Scianna che ci racconterà appunto quello che il suo lavoro che cosa fa e che cosa fosse sognano anche i ragazzi e le persone oggi Simona piccolo
Buonasera a tutti mi chiamo Simona piccolo sono la coordinatrice di zona sud-ovest della città metropolitana di Milano e sono qui a parlare non si non stasera di quello che faccio nel territorio per il PD colpi di ma di come improvvisamente ci si può trovare in una condizione lavorativa e personale del tutto inaspettata e di come questo per la prima volta atti faccia comprendere fino in fondo che cosa vuol dire vivere grazie all'incertezza del futuro
Insomma per la prima volta trovati dall'altra parte
Quella come danno di sinistra
Hai sempre sente pensato di tutelare ho sempre tentato di sostenere perché in fondo pure essendo una nativa del PD pure avendo studiato alla scuola di Mario Monti sono sempre stata un po'ma Puffetta
Come si sarebbe detto fino a poco tempo fa e ho pensato sempre che la nostra storia la nostra Costituzione la nostra ragion d'essere come sinistra era balzata anche e soprattutto sul lavoro e la sua dignità
Erogo fa persino quando nostro partito sull'onda del successo del governo delle riforme come era stato chiamato sembrava essere a volte troppo spesso il partito degli arrivati che si incontravano in una splendida stazione narrando di start-up meravigliose di fuga di cervelli tutte cose importantissime e bellissime
Ma che riguardano forse centinaia di persone
Non la condizione materiale di migliaia di lavoratori che vivono quotidianamente la coda speriamo di questa crisi peggiore degli ultimi settanta anni un partito che in ogni luogo poneva al centro il merito e l'innovazione e dopo a volte con un po'di fastidio il lavoro e la dignità ecco sono qui per ritornare al punto per parlare di questo da vorrei dignità e come quest'oggi è indeterminato e fragile
E lo fa ce n'è come testimone ringrazio ancora per questa opportunità lo faccia anche se mai avrei pensato potesse riguardano in prima persona
Vi parlo di quanto accade qui oggi in uno dei settori strategici della modernità dove sono impiegate migliaia di donne e uomini la grande distribuzione
Sto parlando di Asciano sedici mila dipendenti su diciannove regioni mille cinquecento punti di vendita
Cosa succede il tredici maggio di quest'anno Auchan vende e cede il cento per cento delle sue quote per il quarantanove per cento all'Abi DC gruppo e per il cinquantun per cento accomandante
Distinto si potrebbe dire che è una bella cosa che da una multinazionale francese si passa da essere italiani persino in un consorzio di cooperative arriva la Conad in fondo sono quelli che ci dicono persone oltre le cose
Ecco sì bello si dirà finalmente invece da quel giorno tutto diventa incerto nebulose persone che persino una persona un colletto bianco come me laureata Bocconi dodici anni di esperienza ne funzionariato della sede centrale di Rozzano si trova catapultata in una condizione di fragilità per ora solo psicologica
Che però non ti fa sapere più nulla di te tra l'anno potrò pagare il mutuo chi tutelerà i miei diritti
Vi chiederanno di andare via vi offriamo la buonuscita mi chiederanno di cambiare regione per lavorare
E allora come d'improvviso si comprò il sindacato
Che conosco bene perché sono del PD
Sono una goffa come dicevo prima nella teoria non ho mai accettato la disintermediazione come metodo di governo ma che non ho mai frequentato nella realtà e non ero neanche scritta come in realtà la maggior parte delle persone che lavorano nel mio settore soprattutto i funzionari
Per dire scritta all'Anpi e non alla CGIL quindi lo scopro sindacato mi iscrivo diventa una una delegata sindacale
E scopa quindi un mondo di solidarietà e lotta ma anche di come certi settori della grande distribuzione del terziario anche nel conflitto sociale rischiano di non essere visti
Mentre i numeri degli esuberi sono enormi per noi si parla di più di tre mila persone anzi tre mila centocinque perché tutto il i numeri sono importanti sono donne e uomini famiglie persone e non cose per tornare uno slogan
Che conosciamo un po'tutti e di altre tre mila che hanno un punto interrogativo quindi un totale di sei mila centonovantasette esuberi presunti numeri impressionanti ma chiesto estendo sparsi territorialmente diventano invisibili quindi non è come l'Ilva che si spegne in questi giorni si vede
La vedi la legge dei vari articoli gli all'Ilva vedi drammaticamente l'attività che si spegne la la Wintour vedi che gli operai picchetto hanno e bloccano le autostrade nella grande distribuzione non è così la grande distribuzione un po'come se fosse un grande istituto di credito
Perdi migliaia di posti di lavoro
E questo accade così senza troppo rumore
Anche perché Conad in corso in questa fattispecie spende molti soldi in pubblicità persona oltre le cose ecco e molto importante anche questi sono da considerare questa è la situazione di fragilità in cui ci si può trovare dopo una crisi una tesi globale che tutt'altro che finita anche se noi avevamo raccontato fosse quasi finita io e altre settecento persone della sede centrale di Rozzano al confine dalla famosa Milano tutti qualificati quasi tutti laureati non proprio più giovanissimi
Non siamo neanche contemplati in questo piano il nostro destino assolutamente non previsto un momento
E quindi scoprì cosa è veramente non dall'esterno perché nel se l'oggetto la contrattazione sindacale come ti funziona ti trovi a fare i primi scioperi e trovi ad avere non solo dei colleghi ma dei compagni e allora capisci qual è la differenza la distanza che c'è tra la narrazione del nostro impegno e la percezione di noi come Pd
Noi abbiamo ricevuto molta solidarietà del PD nazionale e locale
Almirante è venuta una delegazione della segreteria nazionale Pietro Bussolati Furfaro Gianni Cuperlo Barbara Pollastrini hanno detto hanno speso fantastiche parole per noi
La nostra sta sul segretario di federazione Silvia e il nostro segretario regionale anche hanno parlato Dinoi
Ma in ogni caso mi sono resa conto che noi veniamo percepiti nel mondo del lavoro nel mio mondo del lavoro come non dico l'élite ma certamente non amici
Valle sia per coloro che lavorano nei punti vendita sia appunto per i miei colleghi
Perché anche se riconoscono un cambio di rotta lo leggono un po'come flebile il nostro segretario Zingaretti come prima come primi atti della sua segreteria affatto quello che ci aspettavamo è andato nei luoghi del lavoro
Però tante ancora non si dimenticano chi fino a poco tempo fa diceva che Marchionne ha fatto più per l'Italia di tutti i sindacati
E non sono disse i delegati i sindacati a dirlo ve lo assicuro un gran numero di lavoratori ancora oggi più di ieri quando erano tranquille alla loro scrivania la pensano proprio così vedono un partito distante di cui non ci si può ancora fidare si pienamente un partito che si aveva dato gli ottanta euro ma che poi ha sempre parlato di detassazione delle imprese
Ecco forse non è proprio del tutto vero questo nel senso che molte volte strappiamo che dei meriti come spesso accade schiacciano i meriti
Però ce ne accorgiamo perché ne stiamo la sinistra e la sinistra quando al Governo o fa la sinistra oppure allarga ancora di più la distanza con chi dovrebbe rappresentare
Vi assicuro lo le persone si fidano di me non perché sono del partito democratico ma perché sono una persona come loro e che sta vivendo la loro condizione quindi bene
Queste tre giornate abbiamo bisogno di momenti come questi di elaborazione collettiva perché dobbiamo tornare a scegliere chi vogliamo rappresentare se siamo alla sinistra secondo me non possiamo avere troppi dubbi dobbiamo rappresentare chi c'era chi non ce la fa chi fa fatica e chiede di vita del lavoro grazie per la scuola
E adesso siamo arrivati alla terza ed ultima testimonianza e visto che parliamo di futuro chiaramente è in mano a quelle che sono le nuove generazioni e quindi chiamerò qui come sul palco ragazzo giovanissimo pensate a sono ventun anni ed è stato già nominato dal Presidente della Repubblica Mattarella con me alfiere della Repubblica
E quindi qui con me voglio Bernard dica
Che ci racconterà quelle che sono le nuove generazioni nove speranza il vostro futuro insomma fatte
Grazie io sono felice di essere qui felice ringrazio Nicola per questo invito e felice soprattutto perché parliamo di quello che succederà nei prossimi dieci anni però mi hanno insegnato che prima di parlare del futuro dobbiamo anche pensare a Doyle veniamo nelle partiamo per fortuna da un Paese che in questi anni ha investito sulle istruzioni
A da un Paese che in questi anni ha fatto il possibile ed è riuscito a fermare la fuga dei cervelli
Di un paese in cui i ragazzi non vanno al sud di ragazzi che nascono al Sud da una volta laureati in un tornano nel loro Paese soltanto d'estate
Ma quel Paese lo vivono lo vivono ogni giorno perché lì lavorano
Di un paese in cui l'umanità l'essere umani non era più un reato di un paese in cui all'interno di un'Europa si sia considerati non gli ultimi ma in questo Paese le persone che qua rivivono vengono accolte da tutti i paesi della nostra unione
In un Paese in cui il lavoro non è soltanto uno slogan ma in cui si sa bene che per creare lavoro servono infrastrutture
Un paese in cui in questi anni sia investito sull'ambiente si è investito sulla sostenibilità ambientale ma senza dimenticarsi che le persone
Sì stanno dalla parte dell'ambiente ma se riescono ad arrivare alla fine del mese in un paese in cui uno dei nostri porti più grandi il porto di Gioia Tauro
Finalmente negli scorsi anni ha messo in atto quel Progetto di una ferrovia che lo connette a tutto il Paese
Vedete questo
è questo il discorso che io avrei voluto far biologico
è il discorso di chi pensa che forse questo Paese ha perso tante opportunità negli ultimi anni
Però dobbiamo anche parlarci chiaro
Dobbiamo capire che sicuramente certe cose non sono state fatte ma se noi oggi qui siamo ad immaginare il futuro dei prossimi anni lo dobbiamo fare mettendo in atto una rivoluzione che non può dimenticarsi dei giovani di questo Paese
Vedete la politica non deve parlare con i giovani io credo che non debba parlare nemmeno più ai giovani credo che la politica e chi fa politica deve andare ad ascoltarli i giovani non a sentirli ad ascoltarli
Spesso però anche nel nostro partito abbiamo fatto i gazebi nei mercati a volte qui gazebi si sono trasformati in andare al mercato montare il gazebo mettere volantini faccio un selfie fare posta e poi si torna a casa l'iniziativa è fatta
Da ora in poi lasciamo i gazebi nelle sedi andiamo ai mercati ma andiamoci in piedi
Non stiamo fermi con un banchi no andiamo a giro nel mercato incontriamo ascoltiamo cerchiamo di capire che si il futuro quello che spesso viene identificato come la nostra generazione non è del tutto vero quante volte abbiamo sentito dire quante volte abbiamo detto voi giovani sette il nostro futuro il futuro del nostro Paese
Eppure se andiamo a vedere il significato di quella parola vediamo come il future qualcosa che oggi non esiste
E i giovani oggi la mia generazione oggi ha bisogno di un luogo sicuro dove poter studiare ha bisogno di opportunità lavorative ha bisogno forse di un sogno sì perché in questo Paese abbiamo smesso di sognare
Se qualcosa è stato tolto alla nostra generazione è proprio il diritto di sognare oggi chi sogna perde tempo dobbiamo pensare ad arrivare alla fine del giorno una quello che accadrà domani
Ecco io credo che la nostra generazione sia sicuramente anche il futuro di questo Paese ma c'è tutto il presente ed è il presente l'unico tempo che ci è stato dato per renderlo migliore questo mondo
Ed è nel presente che noi possiamo far sì che le cose possono cambiare vedete qual è il l'errore che noi possiamo fare nel corso dei nostri anni e quale forse il difetto più grande che abbiamo noi giovani qualcuno ci disegna come arroganti magari sì siamo troppo spesso timidi la timidezza è il grande difetto della mia generazione
Noi dovremmo ritrovare il coraggio delle nostre idee non avere paura di portarle avanti sapete perché perché la timidezza spesso ci porta anche in un'indifferenza a me anzi hanno insegnato mi ha insegnato la storia
Che l'indifferenza ci viene a bussare alla nostra porta se facciamo finta di nulla se ci giriamo dall'altra parte se non ci preoccupiamo se non ci prendiamo cura
Me l'ha insegnato me l'ha insegnato pensate di Enrico Rigo Pieri Enrico Pieri è uno dei sopravvissuti alla strage di Sant'Anna di Stazzema mille novecentoquarantaquattro
Enrico era un bambino quel giorno e mi racconta come in quegli anni nel trentanove sentivano parlare di questa guerra che era partita dalla Polonia
Però loro sapevano di persone che veniva imprigionato ingiustamente ma lei mi racconta sai Bernardi non sapevo neanche dove fosse la Polonia
E siamo rimasti indifferenti eppure dopo cinque anni gli stessi che erano partiti dalla Polonia sono andati in una delle colline più dispersa della Versilia toscana
Forse questo può riguardare soltanto il passato ma sapete se ne guardiamo i giorni nostri negli scorsi anni quando accennavamo la televisione guardavamo i telegiornali con quelle immagini polverose purtroppo ancora oggi
Di persone che venivano uccise in quello che viene definito il Medio Oriente veniva ucciso da un'organizzazione terroristica Isis certo che ci dispiaceva ma cosa potevamo fare siamo rimasti indifferenti anche noi
Quella indifferenza è venuta nelle più grandi piazze d'Europa e assegnato le stragi terroristiche più went degli ultimi anni di questo millennio
Ecco qual è il pericolo su cui noi restiamo in correndo
L'indifferenza e l'indifferenza come ce lo ha insegnato ieri ce lo deve insegnare anche oggi dobbiamo combatterla dobbiamo combatterla con l'azione dobbiamo combatterla facendo sì che i giovani possono essere il motore di questo cambiamento e lo devono essere sapete perché perché ci hanno insegnato che essere indifferente a qualcosa quante volte ora voi certo sicuramente se tenuti interessate alla politica
Ma quante volte abbiamo sentito dire no non me ne frega niente non mi interessa son tutti uguali fanno tutti schifo andate tra i giovani bidelli che la politica è una cosa bella lo è sempre
Questa narrazione non funziona diciamo la verità la politica è fatta di persone e sono le persone in un paese in cui c'è libertà a decidere cosa fare se fare le cose per il bene o fare le cose per il male
La politica può essere migliore se ci sono donne e uomini che si impegnano per renderla migliore
La politica è l'unica cosa che noi abbiamo in una democrazia per far sì che il nostro Paese possa essere diverso da quello di cui ogni giorno ci lamentiamo
E stando lì dicendo non me ne frega niente non mi interessa non risolviamo il problema sapete qual è la chiave di lettura che ho dato della piazza di ieri
E che quella era una piazza in cui non c'era un capitano in cui non c'era un capo in cui non c'era una piazza con un palco in cui qualcuno parlava e gli altri ascoltavano c'erano donne e uomini riuniti per cosa
Per sentirsi parte di una comunità
Oggi abbiamo perso la bellezza di sentirsi parte di una comunità ci si sente comunità solo se si guardano le idee che esprime un capo un capitano la piazza di ieri c'è insegnato come una comunità sta insieme se ci sono valori comuni e qual è il valore comune che credo abbiano innato la piazza di ieri è quello di non lasciare indietro nessuno e guardate non si sono inventati niente
Ce lo dice la nostra Costituzione sapete dove in un articolo che è l'articolo tre tutti ricordiamo il primo comma ma al secondo comma i costituenti in un Paese diviso tra monarchia e repubblica decisero di scrivere cui sto che l'Italia un Paese pieno di ostacoli
E gli ostacoli limitano l'eguaglianza tra i cittadini non danno libertà a tutti i cittadini però quegli ostacoli devono essere rimossi ma da chi devono essere rimosse
I costituenti non scelsero una parola a caso non scrissero né il governo né il sindaco né il Parlamento né il giudice
Scelsero una parole la parola e Repubblica è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli
E nella Repubblica ci sono tutti gli organi costituzionali ma c'è anche un altro organo che fa parte di una repubblica
Che il popolo ecco nell'articolo tre noi troviamo il senso di essere una comunità e il senso di essere solidali tra di noi di non lasciare indietro qualcuno se nasce indietro
Di far capire che l'eguaglianza e l'uguaglianza non sono un valore che viene lanciato soltanto per prendersi un applauso
Che non dobbiamo arrivare tutti in fondo uguali ma caspita dobbiamo partire tutti da quei nastri di partenza e poi chi ha studiato di più arriverà più avanti che ha studiato di meno arriverà più indietro dobbiamo far sì che la nostra comunità sia fatta di cittadini e quello che spesso noi il nostro paese non è riuscita a fare in questi anni è creare una comunità in cui giovani non siano Soltan
Sopra di ragazzo non siano soltanto buoni studenti Massimiliano cittadini cittadini consapevoli facendo sì che quello che accade oggi in cui una donna che è stata messa in un campo di concentramento a tredici anni oggi si ritrova a perdere la sua libertà a più di ottant'anni questa è una cosa che noi non possiamo accettare ve lo possiamo far finta che sia una cosa normale e per non far finta che sia una cosa normale dobbiamo insegnarla va Scoglio perché chi la storia non la conosce è destinato a ripeterlo noi siamo quel paese in cui si parla di educazione civica per lavarsi la coscienza
Può insegnare ad un suo quale cos'è la Costituzione masse quel giovane immensa il sacrificio
Che ha portato all'acquisto di cui la Costituzione non capiva accetti diritti e quanto certi diritti devono essere conquistati ogni giorno come il diritto al voto
Per cui su basterebbe una riforma molto semplice solo al terzo luogo al terzo governo che lo chiedo lo chiedo anche a questo ci siamo al terzo
Facciamo una politica che non costa niente
Facciamo sì che nelle scuole di questo Paese venga insegnata la storia del novecento o almeno fino alla caduta del muro di Berlino almeno fino a quella parte della storia che c'ha considerato avessero molto diverso da quello che conosciamo oggi cerchiamo di farsi che quelli che erano i valori e la storia dei nostri nonni e dei nostri genitori sia quella storia
Comune e non divisiva da cui possiamo ripartire insieme perché si sutura è bello ma il futuro lo si costruisce dello swing migliora sia per il suo battiamo le politiche quindi grazie di cuore in bocca al lupo
Adesso adesso uno dei momenti più importanti probabilmente di questa tre giorni
Che ci aspetta per quello che è successo in Parlamento e nel Paese per quello che rappresenta anche Bologna per questo grazie Iaia Forte
Io insieme ad altre trenta ragazze
Fui mandata a piedi al campo femminile di Birkenau ad Auschwitz
Era una città del dolore
Una città disse Santa mila donne che entravano e uscivano tra quelle che andavano a morte e le nuove arrivate
Entrare con loro
E vidi quella serie infinita di Barack la neve grigia
Una ciminiera che sputava fuoco intorno il triplo filo spinato elettrico e poi le sentinelle e donne scheletriche vestiti Hurricane picchiate in ginocchio che portavano pensi
Era una scena apocalittica
Noi scese due ore prima da quel treno ci guardavamo intorno
Ma tu siano arrivate non può esistere un posto di questo genere
E invece esisteva
Era stato costruito
Dov'erano i muratori i falegnami gli industriali che avevano fornito e materiali
Questi campi erano stati realizzati già da tempo molto ben organizzati e molto ben preparati per farsi offrire morire
Era quello il fine
Lo porto con grande onore il mio numero
Il sette cinque uno nove zero di Auschwitz
In queste ore i nazisti sono riusciti perfettamente
Volevano sostituire con un numero identità di milioni di uomini e donne che una volta morti non sarebbero state più persone ma numeri il niente raccontare di loro
E chi è tornato è rimasto il Sensi al mente quel numero
Io lo ripeto sempre ai miei figli
Sulla mia tomba voglio che ci sia scritto prima di tutto il mio numero
Con una piccolo operazione di chirurgia plastica potrei toglierlo
Ma credo che quel numero sia un monumento alla vergogna di chi l'ha impresso sulla pelle
E credo che sia anche un motivo di onore Cherchi avendo perso tutto nella Shoah
Non ha perso la sua mente nella sua anima
E non ha perso la memoria di quella serie interminabile di numeri
Io non volevo essere lì
Non volevo guardare le compagnie in punizione
Ero vigliacca
Non volevo vedere il crematorio sia che ci fosse la fiamma sia che ci fosse il fumo
Io non volevo sentire l'odore dolciastro della carne bruciata
Non volevo vedere la cena che sopra la neve
Volevo essere quella di prima che correva in un prato che faceva il bagno al mare che veniva chiamata tesoro
Non volevo essere lì
Ma c'ero purtroppo
E prendevo le botte insulti e non abituata a mangiare sentivo freddo
E avevo intorno a me quel paesaggio allucinante che era il campo di Birkenau
All'alba venivamo svegliati da una bastonata
Non sapevamo mai che giorno fosse che ora fosse
Venivamo inquadrati all'appello e poi portati al lavoro
Uscivamo dal campo per andare in fabbrica e incontravamo sulla strada i ragazzi della Hitlerjugend nostri coetanei
Ci vedevano passare e non contenti di essere carnefici e figli di carnefici
Ci sputavano addosso e ci dicevano parolacce che avrei capito solo in seguito e che mi sarebbero sembrati al suo e ingiuste
L'io odiavo Lura con tutte le mie forze
Ed è stato liberatorio per me della mia età matura diventata la donna di pace che si sono
Rielaborare quei ricordi e abile penna di quegli adolescenti di allora come dei Tanzi skin di oggi
In quell'anno che trascorsi ad Auschwitz
Tre volte passa e la selezione
Era la selezione annunciata
Quando c'erano troppi nel campo bisognava mandare a morte quelle che non ce la facevano più a lavorare
Mi ricordo la prima volta che passa e la selezione
Il medico mi fermò e mi misi un dito sulla pancia diritto che io la cicatrice dell'appendicite per cui avevo subito un'operazione cui anni prima
Il terrore il panico
E il momento
Ecco adesso perché una cicatrice mi manda a morte
No
L'UI prima mi chiese di dove fossi e quando risposi terrorizzata Italienne Fini mi disse
Che cane di chirurgo italiano
Poi fece quel gesto con cui indicava che avevo passato la selezione
Ecco FIFA
Ero finita ero viverlo viva e non mi importata del luogo dove mi trovavo della mia solitudine della mia condizione psicofisica
Ero viva ero felice per quella volta ero felice ero viva ero viva ero felice non mi voltavo vero vigliacca
Non mi sono voltata
Lo racconto sempre non posso fare a meno di raccontarlo
Quando firmarono dietro di medicina niente
Giovane francese che lavorava con me in fabbrica
No
Non mi sono voltata
La macchina in quei giorni lì aveva tranciato due falangi lei era niente con uno straccio aveva cercato di coprire quella mano
Gli assassini l'hanno visti
Ovviamente ed io ero appena pensata ecco tipo di questa felicità infinita di esteri finita
Sinti che fermavano Giannini e che la scrivania prigioniere anche lei era obbligata a prendere il numero
Io non mi voltai
Non le capita mai coraggio ci voglio bene qualche cosa una parola qualunque lavoravo con lei da mesi alla macchina e non sopporta gli altri distacchi
Io non mi Paul Cappelli
Volevo finte
Descrivo Giannini perché devo espiare nel presente una reazione così vigliacche spaventosa che nessuno conoscerebbe se io non la raccontarsi
Giannini è andata al gas per la colpa di essere nata
E solo io sono testimone dimestichezza
E della bis ma qui ero arrivata
Giannini
Per un attimo le rendo la vita
Raccontando di lei all'intelligenza e nei cuori di chi legge
Giannini
Francese
Ventidue anni
Bionda due centimetri di ricciolini che erano di cresciuti occhi celesti voce dulce
Andata al gas quella mattina
Ad Auschwitz
Colpevole solo di essere nata
Io non mi sono voltata
Io
Ero finita
Liliana zitelle
Io
Prenderò la parola domenica
Ma volevo semplicemente dire ora alcune cose perché ringrazio Iaia Forte
Ma in realtà le parole la testimonianza che abbiamo ascoltato in qualche modo a mio giudizio rendono ancora più chiaro e direi ovvio
Perché siamo qui e quale messaggio vogliamo mandare all'Italia
Tra poco di più
Che quarantasei giorni
L'Europa il mondo entrerà negli anni Venti come è stato detto de del nuovo secolo
Negli anni Venti del secolo passato come ricordate
Sono stati anni drammatici incubatori comunque di una storia drammatica del genere umano
E noi i democratici
Vogliono essere coloro che in prima fila combattendo con le proprie idee
Realizzino un domani che dovrà appunto essere tutta un'altra storia rispetto a quegli anni Venti del passato
E sappiamo però che se le persone come è stato detto
Non muovono la politica
E se la politica non agisce
Con la forza delle idee con la battaglia delle idee non è detto
E in forma seppur diversa Bechis su russi orrori si possano riproporre anche in forma diverso e allora quello di questi tre giorni non è un appuntamento del partito democratico
è un'occasione che il Partito Democratico offre all'Italia e ringrazio di tantissime le tantissimi ospiti che verranno già fra un po'una sessione dedicata alle donne agli anni Venti del del nuovo secolo e poi con Enrico Giovannini
Sulla rivoluzione che ci attende dal punto di vista ambientale e poi domani dei laboratori
Ci vuole una vera libertà di ricerca
Per trovare idee forti per combattere che unisca le persone il lavoro l'impresa e la cultura gli amministratori nel mondo della ricerca perché occorre qualcuno che Houllier unisca di nuovo questo Paese su valori positivi ieri i democratici in questo tempo della storia sono questo sono quella parte d'Italia che agisce per orientare il tempo che abbiamo davanti il domani
E lo vogliono orientare sostituendo l'odio con la speranza
E lo vogliono orientare sostituendo la violenza con la passione quella che ha riempito quella bellissima piazza di Bologna ieri sera e che ci ha dato un grande coraggio a tutti
E quindi io medico e permette enti minori di dedicare perché l'idea di questa tre giorni è nata proprio in quelle ore
Permettetemi di dedicare questa tre giorni promossa dal Pd ma Offerta Alitalia chi domani
Come ha detto Gianni parteciperà laboratori saliva su questo palco anche non essendo del PD anche critico con al nostro movimento ma è proprio quello che occorre finalmente un dibattito libero è vero sul futuro
Permettetemi di dedicare questa tre giorni a un'altra donna
Meno nota di Liliana Segre
Ma io credo una donna straordinaria
La dedico a lei ripeto perché questo appuntamento affonda le radici in qualcosa che è avvenuto prima dell'estate
Questa donna è una professoressa
Che nel mese di maggio a Palermo chiese alla sua classe di fare una ricerca di storia c'era un altro governo
E questa ricerca di storia corto quei ragazzi e quelle ragazze a una conclusione dissero siamo preoccupati perché alcune leggi che si stanno facendo del nostro Paese assomigliano a quelle del Ventennio
E quella professoressa professoressa dall'aria solo perché nella scuola pubblica italiana aveva promosso una ricerca storica e solo perché quei ragazzi e quelle ragazze
Avevano espresso un'opinione
In un periodo di formazione dentro la scuola pubblica quella professoressa è stata sospesa per venti giorni dall'insegnamento e questo accadeva nel nostro Paese alla professoressa
All'aria allora voglio dire che noi non dimentichiamo non solo quello che è avvenuto tanti anni fa e che la senatrice Segre ci ha ricordato con queste parole drammatiche manda e non dimentichiamolo neanche cosa accade avvolta in tanti angoli del nostro Paese
E quanto è urgente raccogliere le idee e combattere compassione
Delle battaglie giuste e quindi a lei alla professoressa e mi permetto di dire a tutta la scuola pubblica italiana ai professori alle professoresse alle maestre e maestri
Che tanta passione mettono nel loro lavoro penso che stiamo raccogliendo le idee su come noi vogliamo gli anni Venti del nuovo secolo
Beh posso dire a lei non solo non abbiamo dimenticato ma i democratici negli anni Venti del nuovo secolo di questo secolo
Faranno una grande battaglia
E sarà una battaglia che avrà un grande obiettivo per migliorare l'Italia
E sarà quella di far approvare il più grande investimento della storia della Repubblica dedicato alla scuola all'università alla ricerca al sapere al futuro di questo Paese grazie
Ha ragione il segretario abbiamo provato a partire come si
Per questa tre giorni tutta un'altra storia con i piedi ben piantati nella memoria che non è un esercizio retorico un esercizio mnemonico
Ma è l'impegno sono le antenne sul presente perché AN purtroppo ancora
Possiamo sentire ogni discriminazione ogni disuguaglianza ogni ingiustizia ogni ricatto ogni disparità
Ogni violenza come se fosse nostra e attrezzarci per combatterle perché se ci vogliamo immaginarie davvero
Tutta un'altra storia per questi anni venti non possiamo che farlo con le donne e con gli uomini
E allora
Prima del Torchio suo gli anni Venti della libertà
Delle donne sono molto contenta di introdurre questo video in cui Benedetti tante immagini ma in cui forze sentirete come a me è capitato qualcosa dentro che ci dice ancora una volta non fermiamoci andiamo avanti perché le violenze le dobbiamo sconfiggere e perché la libertà di tutte e tutti parte dalla libertà delle donne
Professor Enzo non è di voi ciò che appartiene a una noi raccomandiamo
Comincia in materia
Nelle
Buonasera ora serata o falso video adrenalinico che abbiamo visto che ha portato veramente una sferzata di energia mi presento mi chiamo Francesca fanno male sono giornalista come avete intuito sono qui per parlarvi
Della libertà e dei diritti delle donne nei prossimi anni venti ve lo dico subito però come provocazione ma vi sembra possibile che ancora siamo qui a parlare di questo dovrebbe essere una questione risolta superata
Invece non è così Caccamo cominciato hanno cominciato nel quarantasette con l'articolo tre lo citavamo prima della Costituzione gli uomini e donne sono uguali l'articolo trentasette la parità di trattamento di lavoro salariale delle donne
Poi c'è stato il trattamento parla parità del lavoro nel settantasette qua il decreto sulle pari opportunità nel due mila sei eppure dopo tutte queste leggi queste carte scritte ancora sino a parlare di questo
Evita due numeri molto semplici che vi fanno capire il perché
Se prendiamo la politica visto che siamo di questo stiamo parlando
Come paradigma della Società vi dico che dà la prima donna ministro era il mille novecentosettantasei era Tina Anselmi ministro del lavoro da allora
Soltanto il dieci per cento delle donne è stato ministro dei vari governi mediamente naturalmente nel governo penultimo il conte uno il ventisette per cento erano donne Presidente della Repubblica Presidente del Consiglio non ve lo voglio neanche dire
Non si non si immagina nemmeno si tirano fuori di nomi che spesso servono soltanto per essere bruciati perché poi finiscono lì
Allora è evidente che di tutto questo è importante parlarne per questo siamo qui e per parlarle con quattro protagoniste che adesso chiamerò sul palco che non voglio assolutamente definire quattro che ce l'hanno fatta perché mi fa orrore la definizione in sé sembra auto limitante discriminatorio già nella definizione sono quattro donne che sono ai vertici di istituzioni e organizzazioni come dovrebbe essere normale ma che sentirete anche dalle loro parole realtà purtroppo non è cosi allora chiamo sul palco Carlotta sa mica portavoce dell'UNHCR per il sud Europa che l'agenzia per i rifugiati
Ecco la buona sera
Giorgia Serughetti che è una ricercatrice di filosofia politica della Università di Milano Bicocca afferra
Lei è la paladina un attivista dei centri antiviolenza buonasera
E poi Cristina Messa
Che l'ex rettore da pochissimo realtà dell'Università Bicocca di Milano nonché medico
Allora mi piace pensare che in questo tre quarti d'ora che abbiamo per chiacchierare l'ora trasformiamo questo incontro una sorta di simposio per capire che cosa serve che cosa importante fare per andare oltre la parola scritta ai le dichiarazioni di principio che ci sono le abbiamo viste che cosa manca allora tutte facendoci
Portare dalla suggestione di cui abbiamo parlato sin dall'inizio di questa giornata come saranno i prossimi anni venti del due mila voglio chiedere a ognuna di voi che cosa pensa che sia importante per la libertà delle donne la prima cosa che bisogna fare per la libertà delle donne in questo inizio di anni Venti che ci aspetta prego
Non so chi vuole comizio ai microfoni che cela Carlotta Sami vai
Vincerò io prego ma allora diciamo che per deformazione professionale per esperienza di vita di mi piace ribadire come effettivamente in questi nostri anni
Le lotte delle donne e le lotte per i diritti dei migranti e dei rifugiati siano due strade che si intersecano
E si rafforzano non è un caso che in tutto il mondo il discorsi e i linguaggi e le azioni più violente spesso si esercitano allo stesso modo contro donne che contro migranti
I nostri diritti sono messi in discussione
Così come i diritti fondamentali che dovrebbero essere è alla base di Società evolute
E consolidate sono messi in discussione
Quindi forse è questo il tempo di andare con grande lucidità mi ha impressionato e mi impressiona sempre molto sentire lui Liliana Segre con tutto il dolore che dice
O sofferto non perdono ma non odio non dimentico non perdono ma non odio allo stesso modo con tanta lucidità ritornare all'essenza
Ritornare all'essenza di ciò che ci dà forza di ciò che è nostro diritto e quindi ai diritti fondamentali sostanzialmente
Giorgia Serughetti dicevamo che c'è la sensazione che ci sia una un attacco a livello globale l'autodeterminazione delle donne abbiamo visto moltissime
Donne forti
Dalla Occasio partenze Michelle Obama abbiamo sentito prima le testimonianze delle combattenti
Che in Siria e combattenti curde hanno portato i diritti e i valori forti in questa società c'è una sensazione visto che lei è è una filosofa ricercatrice
Sociologa la sensazione che a livello Corbari ci sia il tentativo di fermare questa autodeterminazione anzi molto molto forte come sensazione di Reja infatti il discorso non è tanto perché siamo ancora qui
Ma perché dobbiamo starci sempre di più vince presidiare proprio queste conquiste perché è un momenti in cui si vede proprio da una da un punto all'altro del globo come dove salgono in consensi non necessariamente è stato anche potere ma anche dove conquistano consensi le forze diciamo populista e autoritaria
Si aprono sempre nuovi fronti sulla porta sulla libertà delle donne è libertà sessuali e libertà delle minoranze sessuali il la transessualità quello dice diciamo diventa un fronte su cui investono moltissimo queste queste forze e infatti pensando anche
Alla commissione Segre non la questione della commissione Segre georgiane leoni e altri hanno detto a noi e non la votiamo perché noi stiamo per la famiglia e tutti hanno detto Monza Che cosa c'entra no e il discorso di che voleva essere una giustificazione nera perché ne vogliamo in sostanza nella libertà il dire quello che ci pare contro le minoranze sessuali contro incerto
La libertà delle donne anche da da una parte diciamo una bugia nel senso che è chiaramente Saba coprendo una certa connivenza no con un discorso che è favorevole invece diciamo
All'antisemitismo e razzismo eccetera dall'altra però diciamo la verità che per loro quella cosa lì è veramente al centro di uno stesso progetta un progetto d'ordine di controllo
Che vede le persone di nuovo riportate in una struttura gerarchica Zona gerarchie razziali
E anche ovviamente sessuali
è e che quindi sono avvertono attaccati gli stessi soggetti insieme c'è donne migranti straniere persone LGBT
Tutte queste lotte quindi devono necessariamente unirsi e si stanno in gran parte unendo proprio per rispondere a questi attacchi a tutto campo
Mimmo Paladino lei si occupa dei centri antiviolenza tantissimi anni diceva la Serughetti che era importante esserci sempre di più
Voi ci siete da tantissimi anni dal in realtà fine ottant'anni ottanta quindi nel novantuno nasce la rete antiviolenza questo esserci presenti che cosa ha comportato in questi anni che almeno dal punto di vista della prevenzione della cura delle violenze sulle donne si sono fatti dei passi avanti osserva ancora qualcosa
Senz'altro di passi avanti se ne sono fatti tantissimi e quello che ci rivendichiamo come rete nazionale dei centri antiviolenza insieme a una parte importante del movimento delle donne e di aver dato finalmente voce alle donne che incute hanno la violenza e aver visibilità tra la violenza trent'anni fa ne parlavamo solo noi adesso il Paese riconoscete che esiste un problema che si chiama violenza maschile contro le donne è un grande passo così come questo Paese è stato capace di darsi una struttura normativa molto avanzata seppur non ancora in grado di proteggere donne e minori ma ancora tantissima la strada che abbiamo da fare perché evidente che tantissime donne continuano ogni anno a morire solo perché donne e che una sarà garante mostra grande numero di donne subisce violenza all'interno delle proprie relazioni intimità oltre che le diverse discriminazioni
Che tutti conosciamo
A siamo a un punto di svolta perché come già è stato detto proprio per l'avanzare innegabile dei diritti e della della rivendicazione della soggettività delle donne è in atto una Spoon ASCO imposta rivalsa d'ordine simbolico patriarcale che si vede traballare e che in qualche modo cerca di ritmi portare indietro le lancette della storia non a caso nell'ultimo anno
Abbiamo dovuto strutturare una grandissima rete di alleanze per contrastare una serie di disegni di legge che in qualche modo voglio Ermanno azzerare tutto il lavoro fatto tutte le conquiste dal divorzio all'aborto all'autodeterminazione delle scelte ma soprattutto volevano contrastare la possibilità delle donne di uscire da una relazione violenta ecco quindi questo volevo chiederle le leggi ci sono e non salga di queste che vogliono più
Tentano di smantellare ma le leggi ci sono contro la violenza così come ci sono per la parità salariale che cosa manca cioè che cosa dobbiamo chiedere negli anni di ottenere negli anni Venti per fare quello che sa
Alto in più di cui parlavamo anzitutto di applicarle le leggi perché abbiamo la legge più disattesa la convenzione di Istanbul Little resta lì poi di fatto non c'è non c'è l'attivazione nel nella prevenzione e nella protezione delle donne nelle la punizione del reato e soprattutto mancano le politiche integrate che era la quarta pista fondamentale della convenzione di Istanbul
Ma oltre ad applicare le leggi che abbiamo dovremmo smetterla ogni due giorni di intestarci nuove corse auto hard Abano cambiamenti normativi che non sempre rispondono in realtà i bisogni delle donne quello che dobbiamo fare provare ad attivare quello che chiediamo da trent'anni c'è un radicale e profondo cambiamento culturale che tenga anche conto del fatto che la violenza contro le donne un problema strutturale e che non si non si fonda soltanto a nessuna discriminazione sulla disparità ma si fonda anche sullo sfruttamento dei tempi di vita delle donne dobbiamo dobbiamo ricordare il preambolo della convenzione di tabulè ciò a ricordare che la violenza maschile contro le donne nasce dalla discriminazione non nasce da patologie individuali non nasce dal disfunzionalità relazionali è un un appello che faccia la politica dovremmo smetterla di mettere sullo stesso piano laddove ci sono due genitori di un padre che Ice poi nei propri figli alla violenza una madre che nel ciclo della violenza
Fintanto che non faremo questo siamo ancora all'anno zero rispetta l'avanzamento della libertà delle donne che passa attraverso la liberazione della violenza
A proposito
A proposito della discriminazione c'è un dato prima vi dicevo della disparità salariale chiede che nel nostro Paese purtroppo esiste molto forte siamo secondi solo Malta per esempio nel rapporto nel cosiddetto Gender Gabo occupazionale cioè nel numero di occupati tra uomini e donne c'è una differenza il venti per cento le donne guadagnano anche molto meno mediamente come sapete come tutte sante donne presente qui in sala vi faccio un esempio giovani laureate dopo cinque anni trova un'occupazione queste giovani laureate guadagneranno l'ottantatré per cento di quanto guadagna un loro collega maschio che allo stesso identico titolo di studio
Questo avviene un po'ovunque in particolare nel mondo della scienza avviene non che non lunga per diciamo pure salariale così forti ma avviene è lunga appare gerarchico nel senso che nel mondo della scienza la stragrande maggioranza degli scienziati nei posti apicali solo uomini eppure le studentesse nelle materie scientifiche presenta sono tante bravissime però mano a mano che si cresce si sale la scala gerarchica spariscono non non si sa bene che fine facciano caro chiedo la professoressa che è qui presente direttore della Bicocca che cosa succede esattamente lei anche medico quindi ha un occhio doppio sul mondo sentito qualcosa succede perché le bravissime studentesse di materie scientifiche poi si perdono e diventano poco primario rettori delle università come lei
Bisogna dire innanzitutto che sono bravissime le donne dimostrato si laureano prima e con voti più alti quindi diciamo che ha l'ipotesi che ma anche qualche cosa a nella nella capacità di apprendimento delle donne poi si può essere sconfessata
Ma sono poche quelle che seguono le lauree scientifiche sono ancora il trenta per cento
E addirittura in ingegneria sono il venti per cento questo si parlava prima di scuola si parlava prima che tocca azione questa è una delle condizioni che limitano la libertà delle donne più quando si parla di libertà partono sempre di libertà condizionata
Ma c'è una condizione che quella positiva che la condizione di essere libere fino a quando
Non interferisce con la libertà del tuo vicino di qualcun altro
Ma c'è una condizione che invece quella negativa che riguarda molte le donne che quella dovuta agli stereotipi che quella dovuta
Ha detto percorsi educativi che sono sempre gli stessi che quella dovuta a non voler scommettere su se stessi e la rinuncia quindi molte di queste donne
Spesso rinunciano a rinuncia no anche perché è una delle cose
Che potrebbe fare e non c'era e di meno essere sicure di guadagnare al pari degli uomini è chiaro che se una vuole una vita familiare vuole figli empio guadagna pure di meno ad un certo punto rinunciano a quindi è un gatto che si morde la coda
Al credo tuttavia perché è quinto gran parlare dei prossimi debutti anche del futuro di vedere a delle azioni che possono essere concrete
Prina Bernard parlava della dell'accesso all'istruzione del di come l'istruzione
Non è stata propriamente diciamo in caldeggiata incoraggiata in questi anni ecco per le donne queste ancora più grave nel senso che è vero che in molte regioni abbiamo più donne che uomini iscritte all'università
A ma poi non mettono a frutto questa loro capacità perché magari non smettono neanche a lavorare
E poi comunque io mi chiedo visto che c'è questo flusso di persone di giovani che dal Sud vengono al Nord quante di queste donne realtà vengono al Nord cioè di fatto restano molto fisse non diversità del sud ma dove le scelte non possono non essere scelte come dire di prospettive di carriera e di quello che si vuol fare ma certe di ripiego molto spesso sono scelte di ripiego
Quindi credo che bisogna incoraggiare bisognava ad Arona Offerta sulle lauree scientifiche più ampia più forte
Che soprattutto aiuti le università del sud a fare queste lo dico da nord attende lo dico da Milano per togliere le polemiche su Milano che sono infinite
A ma è così bisogna aiutare di aiutare in sede e a a arrivare in fretta alla parità salariale e questo è fondamentale ed anche io credo la incominciare dalla dalle scuole e dagli insegnanti cercare di agire sulla famiglia per togliere lo stereotipo della donna che segue le materie o no umanistiche uomo quale scientifica Massafra
Senta le faccio una provocazione c'è una famosa lettera a Carrà l'Inter Nardi
Di uno scienziato molto famoso Charles Darwin era il mille ottocentottantasette dare un scrisse che le donne hanno
Una differenza intellettuale fisiologica sono meno intelligenti degli uomini e lo scriveva convintamente
Però naturalmente tutti ci diciamo pensando a questo era nuovo era il mille ottocentottantasette bene
In realtà c'è stato un professore l'avrete letto sicuramente nei giornali tale Alessandro strumenti professore di Fisica all'Università di Pisa quindici a Ponte grande scienziato il quale si è alzato al Serna un paio di mesi fa sostenendo non questo naturalmente sarebbe stato clamoroso ma sostenendo che comunque c'è una differenza sostanziale che la fisica è fatta dagli uomini che nelle scienze non si entra attraverso un invito questo a dimostrazione del fatto che ci sono poche donne scienziate lei come risponderebbe al professor strumenti
Frustrata che è un po'però frustrato e lo stop e allora è aveva appena persa un concorso resta attaccato interna donna quindi attenti
Carlotta summit dicevamo prima della ce l'ha il microfono dicevamo della di questa questa difficoltà di accesso all'istruzione per la parità salariale che non c'per la difficoltà anche di avere strutture dove andare a a studiare rispetto alle donne che sono nel nostro Paese al Sud rispetto al Nord
Lei ha un occhio particolare sulle donne che arrivano nel nostro Paese da situazioni ancora più problematica penso all'emigrante a quella che lei ha definito a volte migranti forzate
Le volevo chiedere che tipo di accesso e di discriminazione c'è per loro aggiuntiva rispetta la discriminazione che pure una donna nel nostro Paese per dirla più semplicemente esiste un migrante ancora più in difficoltà che il migrante donna c'è una disparità di genere anche della migrazione
Beh sicuramente sì
Se guardiamo al al fenomeno dei migranti forzati quindi dei rifugiati che sono una parte diciamo più piccola del più grande fenomeno che investe duecentosettanta milioni di persone nel mondo quello della migrazione
E guardiamo quindi ai settantuno settantadue milioni di sfollati e rifugiati del mondo sappiamo che la metà sono donne
Ma se spostiamo la lente
Un po'più vicino a noi e guardiamo chi arriva sulle nostre coste principalmente chi ha quindi intrapreso un viaggio più lungo sapendo che e quelli settanta milioni
Circa il novanta per cento in realtà rimangono o dentro i confini del proprio stato ma sfollati o nei Paesi poveri
Quelli che intraprendono un viaggio interiore fanno un viaggio che non è neutrale dal punto di vista né dell'età né del genere
Tante volte sentiamo con fare sprezzante e molto violento dire ma guardateli questi che arrivano sono tutti palestrati sono tutti maschi dove sono queste povere donne
C'è un motivo e il motivo è e ci dovrebbe preoccupare profondamente e dovrebbe aiutarci anche a uscire questo è un appello che faccio dagli schemi mentali
In cui si si guarda al fenomeno dell'immigrazione solamente come un qualche cosa da contenere da fermare perché l'approccio più sbagliato e controproducente che possiamo avere
Ci piace dire e piace a tanti dire che l'immigrazione un'opportunità ma per farla diventare un'opportunità bisogna lavorare duramente e bisogna cresce crederci
Noi possiamo dire quanto vogliamo ai ragazzi che stanno nei paesi più poveri che sono quelli dove vivono i rifugiati per la maggior parte che il viaggio è pericoloso Carey torture Ranno che moriranno nel deserto che moriranno nel Mediterraneo
Ma non li fermeremo mai e mai li convinceremo a non partire perché in realtà quello che abbiamo da offrire lì e pochissimo
E chi arriva qui sono i ragazzi più giovani sono i maschi
Perché sono quelli che su cui si investe un po'di più perché si spera che ce la facciano di più
Sono quelli che si spera che possono studiare di più
Perché anche nei Paesi in cui hanno avuto primo asilo in realtà pochissimi riescono ad arrivare a un'istruzione appena superiore perché anche noi dobbiamo essere molto realisti quelli che anche noi come agenzie umanitarie riusciamo a dare a queste persone è poco in una senza sempre maggiore di risorse si punta sempre più alle priorità essenziali non morire di fame non vuol dire di la di malattie banali ma che ti portano alla morte in certi Paesi e sempre più difficile portare istruzione
Sempre più difficile portare le bambine e i bambini informare le insegnanti e gli insegnanti e quindi qui arrivano i maschi
I maschi arrivano chi ce la fa per studiare ricorderete quel bambino che è stato ritrovato con la pagella cucita nella tasca
Le ragazze arrivano con un peso di responsabilità sulle spalle immenso
Perché spesso arrivano per lavorare pur sapendo in cuor loro che il lavoro che andranno a fare è un lavoro di sfruttamento e che avrà come principale mezzo e strumento il proprio corpo
I luoghi in cui noi accogliamo immigranti ed emigranti in Italia spesso sono luoghi di sfruttamento su questo ci vuole più attenzione
Quello che noi offriamo in termini di accoglienza anche da quando sono stati tagliati col governo precedente fortemente i costi dell'accoglienza la scure è andata da battersi sul supporto psicosociale
è andato ad abbattersi sui corsi di lingua
Cioè su tutto ciò che può aiutare a superare un trauma
E noi sappiamo che il novanta per cento delle ragazze che riescono ad arrivare qui e sono circa il venti per cento di tutti immigranti e le rifugiate rifugiati che arrivano via mare sono donne
E sappiamo anche lo sappiamo bene lavorando con i centri antiviolenza che se non si lavora da subito sul trauma subito da queste donne il novanta per cento di loro hanno subito violenza se non si lavora subito i danni diventano cronici
E se non si lavora subito vuol dire guardare al fenomeno dell'immigrazione con ottusità
Perché diventeranno costi sociali e non diventeranno assolutamente mai un'opportunità
Grazie
Giorgia Serughetti se volessimo chiedere qualche cosa a questi anni Duemila da ogni venti del due mila che stanno per con usare rispetto a queste tematiche che abbiamo sollevato a queste difficoltà per evitare che per esempio ci sia lo stesso approccio rispetto al corpo femminile non soltanto nei luoghi dove il corpo femminile viene sfruttato ma anche nella società normale penso la pubblicità all'uso del corpo
Simbolicamente come oggetto del desiderio eccetera che cosa si può chiedere anche ritorno dalla stessa domanda le leggi ci sono per trasformare quelle leggi e quella carta scritta in qualche cosa di concreto
Se lei potesse con una bacchetta magica chiedere qualcosa per questi primi anni Venti cosa fare
Ovviamente parliamo di cambiamento culturale quindi non può che essere un investimento diciamo nostro lungo corso probabilmente Linate di generazioni però qualcosa ovviamente si può fare lì presente l'investimento nell'educazione
è fondamentale che se non si parte dalla scuola scuola scuola pubblica di cui abbiamo parlato no poco fa
Se non è da lì che nasce una trasformazione nelle relazioni tra donne e uomini nascerà da nessuna da nessun'altra parte perché lì e ce l'ha no la la radice del del cambiamento
Quelle immagini che abbiamo visto di donne fortissime e di donne che e resistono collettivamente anche singolarmente perché alcune stanno leader importanti altre sono invece unite in movimenti che in questo momento stanno facendo la storia e stanno resistendo a quell'ondata che dicevamo prima
Quella quella farsa delle donne deve arrivare a tutte e a tutti no e deve arrivare attraverso un lavoro che mente che
Parte dall'educazione che passa attraverso la comunicazione fondamentale a trasformazione dei modelli anche lì però non è tanto questione di una nuova Legino regoletta che ci dica come dobbiamo comunicare i corpi significa cambiare le teste e quindi dare spazio fare spazio io credo che davvero ci vogliono consapevolezza fortissima del fatto che questa questione deve stare al centro dell'agenda politica dei prossimi dieci anni proprio al centro altrimenti le teste non si battano bisogna combattere
Il bisogno e il desiderio di destra non tanto all'ex singole persone che compongono la destra le faccio una provocazione come avvocato del diavolo
Come risponderebbe a chi le dice sono le solite tematiche femministe ancora avete bisogno di parlare di femminismo e se c'è bisogno perché
Ha sbagliato eccetera molto bisogno di parlare di femminismo ma attenzione ma non soltanto perché come dire una battaglia che ovviamente non è finita ma anche per tutto quello che dicevo
Molte delle immagini che abbiamo visto questa prassi sono di manifestazioni femministe elette il femminismo in questo momento si sta mettendo alla guida anche di alleanze tra più soggetti sta dicendo a fare da guida movimenti sociali più ampi
Quindi anche proprio il protagonismo nuovo tutte le donne non porta agonismo nuovo e anche nella figura di singole donne che come dicevo c'è stanno prendendo un va bene abbiamo avuto diciamo il caso di Carrara crete calare e che ha fatto moltissimo per smontare
La no la la percezione che lì si fosse un po'un potere che non si poteva scalfire che era quello di di Salvini no
Che lei ha sfidato apertamente quel potere e simbolicamente ha vinto quindi è stata una sfida a tutto campo
è ugualmente altre grandi figure che in questo momento dominano anche la scena politica che che sfidano i poteri populisti sono di sono donne la stessa dichiarazione suo malgrado sta facendo no sapendolo all'importante in questa battaglia
Quindi insomma Stiglitz opportuna buonismo cioè
Mima Palella Palladino volevo chiederle quanto cioè di questo discorso come causa delle violenze nel senso quanto le violenze sono figlie di questa discriminazione di genere secondo l'esperienza che voi avete nei centri assembramenti tutte
è chiaro che la la violenza trova genesi di produzione il legittimazione a al dentro la discriminazione dentro il fatto che come diceva giustamente Giorgia bisogna rivisitare criticamente la prova anche la propria identità bisogna partire dal mettersi profondamente in discussione
E io direi come donne e come uomini nel senso di mettere profondamente in discussione un ordine simbolico un modo di pensarsi e di percepirsi
E di di non dare per scontato che il mondo è un mondo declinato al maschile il tema del linguaggio
Che e diventa è stato molto letto con superficialità ridicolizzato è fondamentale perché la parola il significato di un pensiero no dietro come ci raccontiamo ci poniamo
Ed è chiaro quindi che va veicolato dando che oscura interrompo stiamo parlando naturalmente del Maggiolo del discorso sindaco sindaco strombatura tanto del del sindaco sindacalista dell'Alto percezione ma del maschile plurale in questa sala ci sono tantissime donne
Che compaiono nel momento in cui ci diciamo tutti e non basta dire tutti e tre cioè non esistendo una è un tronco esso Paese non esiste un altro nel nostro linguaggio abbiamo assimilato né un ordine simbolico maschile anche la soggettività femminile e questo è fondamentale non è questione semantica
è una questione di dichiara deboli è una questione di dissenso
E di ed ex su questi ed è molto difficile perché diamo tutti testualità diretto siccome ci rechiamo al maschile
La cui Ravel mondo dei figli degli anziani sia delle donne la responsabilità delle relazioni sia del siano delle donne fintanto che non smonteremo quello che è talmente profondamente radicato nel nostro istintive
Che attraversa anche i nostri bisogni ai nostri desideri facciamo fatica ad accompagnare le donne fuori dalla violenza
Perché sembra che l'esistenza stessa di una donna sia regolata dall'essere in coppia
No perché troppo profondamente radicato il mito del principe azzurro che viene ci salva mentre non sono le donne si salvano da sole insieme alle altre donne
Ma mi sembra evidente che in questo momento l'orizzonte del futuro è fatto ha dato donne che sicuramente insieme a tanti uomini ma stanno provando
A dare la dritta su come salvarlo il mondo dalla piccola Greta che vi il cui simbolo veramente abusato ma che significa che comunque è importante a tutte le donne che accogliamo dei nostri centri antiviolenza e che mostrano la grandissima forza di riscrivere la propria vita
Ultimissima cosa penso che la pratica che in tanti anni abbiamo messo in campo cioè quella di fare politica attraverso un'offerta concreta
Di opportunità e poi chi riflette re sulla nostra pratica con centralizzando modo di far politica anche quello può essere una diritta per salvare la partecipazione di tutti al mondo della politica e quindi il mondo grazie
E un'ultima cosa che restino messa dicevamo dei ruoli della questo senso ancestrale che la donna si occupa di alcuni settori dell'uomo di altri si riscontra anche nel suo mondo l'ex rettore e di un'università sono quanti sono detto proprio in maniera brutale i rettori delle università o i primari pochissimi lei anche medico
Da andiamo peggio acque rettore siamo sei era cinque o sei su ottantacinque una cosa del genere però siamo in compagnia di tutti i paesi europei più o meno così dappertutto
Tranne in Islanda naturalmente nei diari di comando ancestrali mentre non ci vedono le donne questo come e perché ancestrali mente dei ruoli di comando non vedono pare le donne
Perché è c'è allora una sfiducia nella donna nel saper fare il manager presto è una a fa parte degli stereotipi che stiamo dicendo qua oggi no quindi nell'incapacità dia vere azioni di coordinamento e di management
Anche se ci sono donne ma fanno notizia son talmente poche che fanno notizia quindi generalmente c'è una sfiducia
A Chezzi combina come dicevo prima con nel fatto che la donna spesso si ritirano quindi non affronta in un mondo che è diventato particolarmente competitivo
Queste ancora più strano andando avanti negli anni Venti a con un'epoca dove a lavoro sarà completamente diverso un lavoro intellettuale è un lavoro che richiede una formazione a racconta il lavoro che si può anche svolgere nuovi virtuali fra l'altro non c'è più neanche
Una a potrebbe anche facilitare i problemi della conciliazione e allora stupisce non vedere le donne emergere già da adesso visto che ci sono delle condizioni che sono cambiate nel mondo del lavoro profondamente ma lei come ha fatto come fatta diventare rettore ma non lo sa mi hanno portato nello Stato allora
Però alla fine la
Però a il il punto della del management io non vorrei che allora non è nient'altro che lo specchio di quello che succede alla base mio timore è che sì parliamo di e le posizioni a delle posizioni di responsabilità
A ma quello che sta succedendo è che ci dimentichiamo di chi invece non a questo tipo di posizioni e io vi racconto una volta in cui parlando con una con delle studentesse c'eravamo organizzate per discutere un po'di di questioni sul lavoro e sul futuro a una studentessa che veniva da un paesino paesino dell'abruzzese ma detto ma lei non ha idea di cosa è la vita ancora in un paese dell'Abruzzo per una ragazza i miei non mi permetto di fare assolutamente niente quindi c'è un divario tra che sta andando avanti fa notizia
E purtroppo fa notizia potremmo non fare notizia d'esser più comune ma fa notizia e cerca di imprimere una certa direzione è una grande massa che invece fermali
Non si cambia niente alla tradizione resta sempre quella la donna al focolare la ragazza si cresce può studiare ma poi basta finita lì
Allora con l'auspicio che tutto questo cambi nelle negli anni venti del due mila io vi lascio con una battuta che viste Mariko Mori che sicuramente la la retta di no esatte due premi Nobel lei le disse a un giornalista si avvicinò a lei come sapete lei appunto premio Nobel insieme al marito anche Pietri
Un giornalista le chiese ma insomma signora come si vive accanto a un genio
Lei si fermò e disse non saprei dirglielo chiede a mio marito
Grazie a voi è grazie alle nostre ospiti
E adesso chiamiamo Enrico Giovannini ex ministro del lavoro
Ex presidente dell'Istat nonché cofondatore portavoce dell'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile
Buonasera
Grazie naturalmente di questa opportunità per provare a cambiarmi il modo di vedere lo sviluppo sostenibile
Perché oggi avvio vedete con la luce già vi ho visto un po'più verdi
Non parliamo di quello solo naturalmente
Vediamo se riesco a controllare le slide
Questa è una frase famosa di Carla Popper
E cioè il futuro dipende da noi da quello che pensiamo da quello che vogliamo fare sottolineo alcuni punti
Davanti
Questo non comanda quindi regia perfetto
Fare
Fare in futuro il pensiero i desideri le speranze i timori
Da come vediamo il futuro e da come valutiamo le possibilità del futuro questo è il compito che mi è stato affidato questa sera
E vi porto indietro a qualche anno fa avanti
Però più rapidamente per favore
Nel quarantaquattro
Il Governo degli Stati Uniti chiamò gli e Sperti statistici da tutto il mondo
E gli domando quale devono essere le regole che imporre Morra esso del mondo
Che guideranno le politiche nel prossimo secolo
E scelsero il prodotto interno lordo come misura ma l'approccio basato su chi ce l'aveva più grosso il PIL naturalmente
Perché il problema politico era dimostrare che il capitalismo produceva più roba del comunismo questa era il problema politico
Bene siamo ancora inchiodati lì
Nel mille novecentosettantadue il club di Roma fondato da un grande italiano Aurelio Pecce ai ci raccontò che con i trend prevedibili nel due mila trenta saremmo arrivati a otto miliardi di persone e saremmo tornati a sei miliardi alla fine del secolo
Gli economisti politici
Gli esperti dissero che erano tutte sciocchezze
Guardate quelle linee
Le linee tratteggiate sono le previsioni fatte nel settantadue
Guardate le linee effettive degli ultimi quarant'anni
Quando faccio vedere questo grafico normalmente qualcuno si allontana e dice io le ultime ore muore passarle con la mia famiglia
E se avesse avuto ragione anche adesso
Se quello che abbiamo visto nei mesi scorsi e vediamo oggi anche in Cile in Libano
E in tanti altri luoghi cioè l'insostenibilità sociale fossero soltanto i segnali
Del collasso
Avanti
Lo avete detto tutti all'inizio le persone sono spaventate
Questo share Beraud
Fatto di globalizzazione automazione crisi paura della povertà il cambiamento climatico la sicurezza
Questo mostro fa paura
Ha ragione
L'altro giorno una persona mi ha detto la mia bambina la mia nipotina di quattro anni in macchina mi ha detto no no dobbiamo partire Sicara dove andiamo su un altro pianeta
Perché perché questo pianeta è finito
E raccontando questo un'altra persona mi diceva è come non mio figlio otto anni mi chiedesse abitiamo abbastanza in alto per evitare l'allagamento quando il mare salirà
E gli dico sì abbastanza in alto e poi mi dice ma al supermercato anche
Guardate questo è un rischio enorme
Quello cioè di una generazione di giovanissimi i figli dell'anthropos N possiamo commenta chiamarli così
Che reagiranno non bene a tutto quello di cui parliamo qui in questo luogo meraviglioso diamo avanti
è uscito oggi l'ennesimo sondaggio queste le preoccupazione degli italiani
I cambiamenti climatici sono al primo posto e non da oggi lo erano anche a gennaio e per i giovani la cosiddetta Generazione Z la preoccupazione è ancora più alta
Ma non è solo perché Venezia è stata allagata non solo perché il cambiamento climatico è già presente
Ma perché è un cambiamento radicale nell'esperienza di vita
Che noi non abbiamo fatto
E questo impatta sulla democrazia
Questa città azione di Zagrebelsky
In un bellissimo articolo di mesi fa ci diceva la democrazia è basata sulla paura ma una quantità moderata di democrazia di paura la paura che qualcuno
In qualche modo venga contro di me e io non posso far valere i miei diritti ma oltre un certo livello di paura sono pronto a scambiare la democrazia con la sicurezza
E questo e quello che sta avvenendo e non sparirà perché alcuni politici magari non vinceranno le elezioni
Questa è una recente analisi del la Commissione Europea la correlazione tra chi pensa che la condizione economica oggi non è in buona e chi pensa che la democrazia non è il sistema che vuole
Guardate dove l'Italia insieme alla Grecia al Brasile alla Tunisia l'argentino l'Argentina il Messico
Dunque il il rischio dell'insostenibilità non è solo ambientale mai sociale economica e dunque istituzionale Avanti
E quindi che dobbiamo fare
Avanti
Dobbiamo smetterla di guardarci piedi come facciamo ogni volta che guardiamo questi studi meravigliosi strumenti qualcuno di voi l'ha già vista questa slide è un collare per cani
è un social media guard bellissimo spot su internet e qualcosa che ci obbliga a guardare in alto
Questo è quello che dobbiamo fare stasera avanti
Non vi spaventate alcuni di voi l'hanno già vista ma vi prego dedicate un minuto a seguirmi
In onore dei Terra piatti visti disegno la terra come un rettangolo
Tutto sommato qual è il problema
Noi scambiamo col no ho bisogno del grazie noi scambiamo con l'universo calore tutto il resto ce lo giochiamo all'interno e prendiamo le risorse naturali le risorse umane il capitale sociale il capitale prodotto e produciamo PIL beni e servizi
Una parte loro investiamo una parte lo consumiamo per il nostro benessere fin qua ci siamo tutti
Ma come produciamo usando schiavi o coinvolgendo i lavoratori beh questo fa una bella differenza per il benessere
E poi produciamo scarti scarti fisici e come dice il Papa scarti umani
La cultura che genera gli scarti fisici è la stessa che genera gli scarti umani questo con tutto il rispetto non l'abbiamo ancora capito
Tant'è vero che ci riempiamo la bocca di economia circolare avendo capito che dobbiamo riciclare le cose ma non abbiamo capito che la vera economia circolare e che nessuno resti indietro come ha detto un ragazzo prima
Questo per darvi un'idea di quanto siamo indietro culturalmente e poi gli scarti impattano sul benessere come abbiamo detto un attimo fa
E gli scarti fisici impattano sui servizi del socio sistema e questo schema è noto dal novantasette agli economisti ecologici che però non sono mai diventati né ministri
Né a Dubai sono dei ministri
Dell'economia naturalmente
Ma poi io ho aggiunto una casella su chiedo scusa ancora il grafico
I servizi del socio un sistema quelli che pensiamo ci vengano gratuitamente la fiducia la visione del futuro la pace e quando ci mancano allora ci accorgiamo che qualcosa si è rotto
Questo schema avanti
Ci fa capire che abbiamo solo quattro alternative avanti
Pensare come abbiamo sempre pensato
Avanti
Il PIL ci toglierà dai problemi mettiamo un po'di soldi in tasca le persone l'economia riparte e tutto si risolve
Non funziona così
Non funzionerà così purtroppo
Potremmo dire queste sono le previsioni dell'OCSE per la media dei Paesi industrializzati nei prossimi quarant'anni
Saluto il ministro dell'economia a voi pensate che un Paese regga con un tasso di crescita così basso certo per l'Italia sarebbe come dire un sogno straordinario uno e settantacinque per cento nei prossimi quarant'anni va sicuro che non basta non basterebbe
Lottare contro le disuguaglianze l'innovazione tecnologica gli investimenti necessari avanti
L'altra visione possibile e la visione distopica credere in quel grafico e farsi costruire un bel bunker in Nuova Zelanda
Come stanno facendo molti ricchi del mondo
Oppure staccare un biglietto per una stazione orbitale di quelle che non maschera ha detto di voler costruire per ospitare i ricchi quando la vita sarà invivibile
Questa visione la rifiutiamo
Non è quella in cui crediamo
Ma guardate esattamente quella che conduce molti a sogni irrealizzabili
Per fortuna il l'inventore dello slogan della decrescita felice ha detto che lo sviluppo sostenibile non c'entra nulla bene così l'abbiamo chiarito una volta per tutte anche a ex politici di questo partito
Ma
L'elemento più grave e la retro utopia
Di cui parla Baumann
E cioè l'utopia di poter tornare indietro
E allora tiriamo sui muri buttiamo la gente al mare facciamo le guerre commerciali esattamente gli anni Venti di un secolo fa
E questo ahimè va per la maggiore
Perché noi esseri umani quando abbiamo paura e ci sentiamo all'angolo non diventiamo più cooperativi lo sappiamo diventiamo più cattivi
Ed è questo che dobbiamo combattere con cosa
L'utopia dei meravigliosi ragazzi che ci hanno detto ragazzi a noi
Avete sbagliato
Ci avete rotto i polmoni
E lo gridano quei sessanta mila morti all'anno che abbiamo in Italia per malattie legate all'inquinamento mi piacerebbe che una forza progressista che crede in questo dica come in un film di tanti anni fa questo inaccettabile e non lo accetterò più sessanta mila morti all'anno
Penso costo incredibile che naturalmente stimola il PIL perché prima di morire tu devi essere curato e quello entra nel PIL
Le morti no
E allora di che Utopia stiamo parlando chi mi ha sentito lo sa
E l'utopia firmata
Da tutti i Paesi del mondo compreso il presidente del Consiglio pro tempore nel due mila quindici un esponente all'epoca del partito democratico
E se guardate diciassette gol alla lotta alla povertà l'alimentazione e la salute l'educazione l'uguaglianza di genere dice ma non era una questione ambientale
No
Non solo
Ed è la sfida straordinaria avanti
Che abbiamo davanti concettuale io sono ringrazio il partito democratico perché più o meno un anno fa mi aveva invitato a Milano a parlare al Forum e poi a febbraio credo
Insieme a Tim Herman Hesse
La convenzione nazionale prima delle elezioni europee
Ebbene sono molto lieto che certi messaggi siano oggi molto più forti
Nella programma di questa forza politica e non solo ma che in Europa quelle battaglie sono diventati oggi centrali
E Paolo Gentiloni ha detto Ursula von der Lian l'altro giorno
Non è solo incarico all'incarico di rivedere il semestre europeo il coordinamento delle politiche ma il coordinamento di tutte queste politiche vi rendete conto cosa vuol dire
Che è un esponente progressista un ex presidente del Consiglio italiano all'opportunità di coordinare tutta la Commissione Europea su questa agenda un anno fa
Potevamo soltanto sognarlo
Avanti per diciassette volte
Perché se mettiamo i diciassette gol
Per diciassette volte per favore
Avanti
Avanti per diciassette volte
Se mettiamo e diciassette gol su quello schema
Capiamo che quella non è più una lista negoziata dagli esperti di tutti i Paesi
Ma è un piano per cambiare il mondo
E allora ci sono l'alimentazione e la salute l'educazione come capitale umano e sociale come ha detto Nicola Zingaretti poco fa l innovazione fondamentale per cambiare in metodi di produzione e l'economia circolare e l'Energia e la lotta al cambiamento climatico eccetera eccetera
Questo cambiamento ancora culturale non è stato fatto appieno
E come si fa a farlo in pratica si può fare
Fatemi citare questo passaggio che molto attuale benché sia stato scritto dieci anni fa
Molti democratici sono giunti al punto di associare gli appelli motivi alla demagogia agli appunti non ma gli appelli emotivi non devono necessariamente riguardare le paure
Possono essere appelli altrettanto efficaci alle speranze delle persone ai sogni al loro senso condiviso di destino della vita
Questo viene da un libro la mente politica
Di dire un West in uno dei consiglieri di Obama
Fin dall'inizio
Un libro straordinario che invito tutti a leggere
Sul perché
E possibile tutto questo ma gli ideali devono essere molto alti non si vince dicendo ho governato bene ma dando un sogno
E questo vale ovunque anche in Italia anche in alcune regioni
E quali sono gli scenari per il futuro del mondo
Questo nostro l'ultimo studio del club di Roma
Ci sono e diciassette gol e ci sono i limiti planetari oggi ne abbiamo violati quasi cinque
Sul nove
Possiamo continuare come sempre Linea rossa certo miglioreremo ma ci andiamo a schiantare
Linea arancione crescita crescita crescita quello ci porterà fuori
Acceleriamo ma ci andiamo a schiantare prendiamo seriamente diciassette gol Linea Gialla acceleriamo ma non facciamo pace con il pianeta
Linea verde è una trasformazione ancora più pesante
Fatemi ringraziare il ministro Gualtieri perché ieri l'Italia ha contribuito una decisione storica in Europa
La Banca europea degli investimenti dal due mila ventuno non investirà più in combustibili fossili
Il Governo precedente aveva votato o era orientato a votare con Polonia Ungheria e Germania anche la Germania ha cambiato idea i Paesi fondatori sono adesso alla frontiera su questo vedete come si fa la politica coraggiosa si può fare ora
Ma per far questo bisogna accettare un'altra sfida
Costruire una narrativa
Che non sia basata semplicemente sulle cose che gli ho detto prima
Questo lavoro che stiamo facendo danni con la Commissione europea
E l'idea che se tu deve affrontare uno sciocco piccolo Breve poi adattarti poi scusate assorbirlo pensata la nostra vita o la vita di uno studente che buca un esame
Se lo so che è un po'più grande dura di più nei buchi tredici esami
Devi cambiare modo di studiare perché al hai preso il segnale e quindi devi adattare i tuoi sistemi ma se lo shock è molto grande che devi
O è molto lungo ti devi trasformare
Questi sono gli sciocca che abbiamo davanti nel due mila dieci pensavamo che lo shock del due mila nove potessimo assorbirlo
Nel due mila dodici abbiamo dovuto adattarci in Europa nel due mila venti adesso siamo più rilassati pensiamo che siamo tornati nell'area dell'assorbimento
Ma al due mila trenta
Come sarà
Dobbiamo trasformarci
E come si fa a trasformarci qual è il cambiamento di mentalità
Per ogni forza politica
Smetterla di parlare di politiche economiche e sociali ambientali con queste classificazioni che sono bene che va del Novecento
Ma parlare di politiche che proteggono politiche che promuovono politiche che preparano politiche che prevengono politiche che trasformano e allora scopriremo delle interazioni tra economia Società Ambiente che oggi non vediamo e chiaramente queste azioni possono essere diverse asseconda che io debba assorbire adattarmi trasformarmi
Vogliamo fare un esempio per dire quanto questa cosa può essere pratica
La messa in sicurezza del territorio ma anche le regole per un sistema finanziario più responsabile e sostenibile sono misure di prevenzione
Preparare il diritto individuale alla formazione continua ma anche gli investimenti Nantes trasformazione digitale di che sto parlando dicono mi assurdi il politica sociale ambientale
Economica
E potrei continuare
Questa e parte del cambiamento di mentalità
Ma basta e concludo disegnare politiche migliori per portare l'Italia il mondo l'Europa su un sentiero di sviluppo sostenibile
Sarebbe molto bello
Purtroppo no
L'altro giorno sono andato a guardare che cosa vuol dire etica
L'etica è quella branca della filosofia che studia i fondamenti razionali non a me mi pare
Che permettono di assegnare comportamenti umani uno Stato sto deontologico
Ovvero distinguerle in buoni giusti leciti l'abbiamo sentito prima
Non in base al buonismo ma in base alla razionalità
Ebbene disponiamo oggi di un'etica condivisa
Per lo sviluppo sostenibile
Purtroppo no
Così come non abbiamo un'etica Combi condivisa sulla gestione delle migrazioni così come non abbiamo una etica condivisa nella gestione della globalizzazione
Ecco dove quella retro utopia si infila
E allora non bastano le politiche abbiamo bisogno di costruire questa è etica basata sul concetto di giustizia tra generazioni
Perché lo sviluppo sostenibile e quello sviluppo che consente la generazione attuale di soddisfare i propri bisogni senza pregiudicare
Il fatto che le future generazioni facciano altrettanto e questi lo noi abbiamo violato
Dunque
Dove la troviamo questa etica
Ecco perché una forza progressista deve interrogarsi in profondità non solo sulle politiche ma anche sull'etica che propone alla società
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo articolo uno tutti gli essere umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti
Agenda due mila trenta targhette dieci punto tre
Garantire a tutti pari opportunità e su questo anche la destra è d'accordo
Il ridurre le disuguaglianze di risse di risultato
E su questo non tutti sono d'accordo
Nicola Zingaretti l'anno scorso disse di essere colpito da questo targhetta perché per troppo tempo forse la sinistra si è concentrata essi appiattita sulla prima parte che anche della destra perché anche su questo esiste destra e sinistra non solo sul cambiamento climatico e su molte altre cose
Il mondo guarda come un grande riferimento Papa Francesco era sua lauda Tosi
E basta leggere queste due frasi
In cui sottolineando il fatto che la cultura dello scarto fisico è la stessa che genera gli scarti umani
Per capire quanto questo concetto dell'economia dell'ecologia integrale
Sta facendo strada in tutto il mondo
è anche l'occasione per una nuova fondazione
A cui auguro tutto il bene per il lavoro non solo del proprio campo politico ma di tutti perché pensare riflettere fa bene a tutti io invito tutti a leggere questo rapporto che spiega perché normalmente adesso
Noi siamo impreparati perché veniamo da modelli lineari noi professori universitari abbiamo insegnato ai giovani modelli lineari
Mentre il futuro è pieno di non linearità anche positive non solo negative
E poi a lottare contro il gruppo sinking
Cioè pensarla tutti allo stesso modo e queste libro vi fa capire
Che un leader tipicamente anche delle imprese anche in giro per il mondo da di avanti alla complessità cosa fa dice
Ora risolviamo tutto noi e si rivolge ai tecnici i quali comincerà direbbe è un po'complicato dopo un po'il leader si stufa si contorna di poche persone che però confermano il suo modo di pensare
Non ascolta più i tecnici e tutti si vanno a schiantare allegramente
Anche perché i tecnici a quel punto fanno solo appunti che confermano quello che pensa il leader
Questo ci aiuta a capire però attenzione questo libro ci aiuta a capire a non esser provinciale questo è un problema serio che riguarda dicevo il privato il pubblico quindi invito la fondazione
A lottare contro il gruppo thinking
E approvare a adottare la tassonomia che vi ho detto magari per riclassificare presentare le politiche attuali perché alle persone se una politica economica sociale e ambientale non gliene può importare di meno
In portasse una politica che lo protegge che lo prepara che lo che previene disastri che lo aiuta a trasformare e poi sei temi
Creando un team di studi sui futuri chi studia il futuro non usa mai il singolare
Perché i futuri sono dipendenti da quello che decidiamo noi su quali temi i figli dell'anthropos AN
E il ricambio generazionale delle classi dirigenti perché figli di a l'antro Koshena è pensano diversamente da i figli del PIL
La lotta alle disuguaglianze entra generazionali e intergenerazionali
I rischi di crisi ma anche le opportunità dei nostri territori quante Ilva
Nascoste abbiamo in Italia ma non solo sul piano ambientale quante il bar o quante imprese rischiano di essere spazzate via dal salto all'economia circolare
E chi parla di questo chi le cerca sul territorio
Abbiamo un sistema fiscale vecchio vecchio vecchio siamo fermi al
Al libro di ma di economia uno la funzione capitale e lavoro non abbiamo studiato almeno l'economia due capitale lavoro Energia e materie prime
Non abbiamo bisogno di ripensare il sistema fiscale per un'economia completa circolare non soltanto
Fisica e infine la struttura del governo la governance nel ventunesimo secolo che non può essere la stessa del ventesimo e addirittura i principi contabili lo sapete perché le persone sono un costo nelle imprese
L'abbiamo guardato nella Commissione globale sul futuro del lavoro dell'Ilo
Perché le persone non fanno parte del patrimonio dell'impresa nonostante quello che meno Ager nella nei parti di Natale dicono continuamente
Perché dicono i principi contabili non sono sotto il controllo totale dell'impresa e perché questo perché c'è stato un periodo in cui lo erano sì quando erano schiavi ed entravano nel conto patrimoniale quindi per marcare quella differenza li consideriamo un costo ne ho fatto un salto quantico cosicché ogni euro speso informazione è un euro in meno di profitto
Pensate ai fondamenti che abbiamo costruito
Concludo
Con un testo che adoro
I cittadini vivono in tensione tra la congiuntura del momento e la luce del tempo dell'orizzonte più grande dell'utopia che ci apre al futuro come causa finale che attrae
Da cui emerge un primo principio per progredire nella costruzione di un popolo il tempo e superiore allo spazio
Uno dei peccati che a volte si riscontrano nell'attività socio politica consiste nel privilegiare gli spazi di potere al posto dei tempi dei processi
Dare priorità lo spazio porta a diventare matti per risolvere tutto nel momento presente per tentare di prendere possesso di tutti gli spazi di potere e di autoaffermazione
Dare priorità al tempo
Significa occuparsi di iniziare Processi più che di possedere spazi
Si tratta di privilegiare le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone gruppi che le porteranno avanti finché fruttificare importanti avvenimenti storici senza l'ansietà
Però con convinzioni chiare e tenaci
A volte mi domando chi sono quelli che nel mondo attuale si preoccupano realmente di dar vita processi che costruiscano un popolo
Più che ottenere risultati immediati che producano una rendita politica facile rapida ed effimera ma che non costituiscono la piene non costruiscono la pienezza umana
Evangelii Gaudium
E quindi
Voi cosa volete privilegiare grazie
Grazie a Enrico
Giovannini per questo intervento pazientato e ne mancano altri tre di interventi però vi voglio dire una bellissima cosa
Su Twitter siamo i primi quindi continuiamo a beccare con l'asta tutta un'altra storia mi raccomando
E soprattutto scrivete idee pensieri che cosa vi piacerebbe fare cosa allo dovrebbe essere questo future come dovrebbe essere
E adesso invece passo la parola alla prossimo con l'equatore che Anna Ascani
L'avvenuta
Vice ministro dell'istruzione
Grazie grazie a tutti grazie a Gianni gli stavo dicendo adesso quante volte è capitato di essere primo su Twitter Gianni e oggi è una giornata storica il tecnico esterno
Grazie a Nicola grazie per aver organizzato questa bella giornata per averci consentito di ascoltare riflessioni di questa profondità anch'io voglio provare a dire alcune cose dal mio punto di vista su quelli che saranno negli anni venti del due mila provata scrivere alcune riflessioni perché vorrei che restassero
Ogni generazione percepisce se stessa come protagonista di un passaggio di uno snodo di una fase di svolta di grandi cambiamenti
E quando si racconta lo fa in questo modo un po'per celebrarsi è un po'per aggrapparsi ad un'immagine nobile di se stessa che la rassicuri la nostra epoca in questo non fa eccezione
Eppure il tempo che viviamo ha una sua effettiva peculiarità perché sembra delineare non una rottura epistemologica classica ma il sovrapporsi di piccoli strappi che si susseguono senza una logica apparente e in un tempo molto breve
Siamo costretti non semplicemente a cambiare scala di misurazione degli eventi
Punto di riferimento come tante volte è accaduto nella storia ma ad utilizzare contemporaneamente più scale diverse per avere una visione coerente di ciò che ci accade
L'abbiamo ascoltato adesso anche da Enrico Giovannini
La globalizzazione il web e l'intelligenza artificiale il bombardamento di informazione la disintermediazione totale hanno prodotto avanzamenti straordinari in un tempo brevissimo
Ma anche uno spaesamento che non è né paragonabile neppure a quello che fu capace di provocare la rivoluzione industriale
Hanno prodotto strappi nella nostra visione
Del costruito l'autorevolezza e l'affidabilità di gran parte delle nostre scale di misurazione rotto le lenti con le quali eravamo abituati ad osservare la storia
Così succede che oggi nel raccontarsi le nostre generazioni quelle di cui prima parlava benissimo Bernard dica preferiscano la Nostalgia
Siamo nostalgici di cose che non abbiamo per lo più neppure davvero vissuto di definizioni che non sanno mai riguardato
Perché quando non sia una scala di misurazione
Un punto di vista prospettico adeguato si finisce per guardare al passato come l'unica cosa che ci appare davvero comprensibile perché afferma fissata una volta per tutte quindi è misurabile
Ma naturalmente il nostro sguardo sul passato non è oggettivo non è neutro perché influenzato dal movimento cui nostro malgrado siamo comunque sottoposti e così la storia quella storia che dobbiamo tornare a studiare ad approfondire anche nelle nostre scuole e più e meglio di quanto si fa la storia ci sfugge
E tutto sembra potersi mescolare in un indistinto in cui non c'è una parte giusta ed una sbagliata in cui si può impunemente sostenere che tutti sono stati vittima allo stesso modo fascisti e partigiani
Chi ha perseguitato e chi è stato perseguitato chi ha distrutto e chi ha faticosamente ricostruito
è in questa idea deviata della storia che si radicano tante tendenze nostalgiche che oggi sono all'opera e che la destra del nostro Paese accarezza pensando di poter gestire questo piccolo grande mostra un franche stanche Salvini e Meloni come i loro omologhi del resto del mondo sfruttano alimentano ma tiene pure loro sono in grado davvero di controllare
Il rischio che corriamo e che nell'ubriacatura che deriva dall'apparente libertà del non essere più costretti a un solo punto di vista tutti i punti di vista diventa degno i denti si sovrapponibili indifferenti che si possa sostenere tutto e il suo contrario senza alcuna distinzione
Ed è da qui e non da altro che viene l'idea falsa e malsana per cui destra e sinistra non esisterebbero più
Destra e sinistra esistono ancora oggi più che mai e allora qual è il ruolo del centrosinistra il ruolo del centrosinistra e oggi anzitutto opporsi a questa indifferenza a questa notte in cui tutte le vacche sono nere a questa Nostalgia cieca e ignorante
E farlo in nome di due valori di riferimento che sono la bussola irrinunciabile della nostra ricostruzione di un orizzonte di senso valori che possono essere riassunti a mio avviso in due parole
Progressismo e protezione
Nel tempo che viviamo il centro sinistra o è progressista o non è
Progressista non vuol dire arreso al progresso piegato all'idea di una mano invisibile che muove la storiella orienta verso il meglio essere progressisti oggi significa rompere con la Nostalgia
Recuperare il passato come storia nella quale si collocano le nostre radici e guardare al futuro come l'unico luogo possibile di costruzione
Essere progressisti significa abbandonare la retorica del rimpianto e calarsi totalmente nel presente significa puntare al progresso sociale ed economico della società
A partire dalla lotta alle diseguaglianze come diceva Giovannini dall'affermazione dei diritti fondamentali al lavoro alla salute all'istruzione
Dalla capacità di superare l'ottica dei nazionalismi e fare dell'Europa la nostra vera casa comune dal riconoscimento della sfida ambientalista come chiave del nostro tempo per l'eredità che lasceremo a chi verrà dopo di noi
La protezione è semplicemente l'altra faccia di questa azione progressista e l'attuazione di quella Ikea che era il riferimento valoriale del PD quando insieme dodici anni fa lo abbiamo fondato proteggere e prendersi cura farsi carico non lasciare indietro nessuno
Ecco istruzione dissenso consapevole che non solo nessuno si salva da solo ma nessuno si salva davvero se qualcuno viene lasciato solo
Poveri anziani bambini esposti a rischio povertà giovani senza lavoro e senza prospettive non sono la palla al piede che ci impedisce di crescere ma l'unica leva possibile per tornare a crescere più riduciamo le diseguaglianze più creeremo opportunità e quindi anche sviluppo
Io ho la fortuna e l'onore di ricoprire un incarico di governo nel ministero che più e meglio può tradurre in azioni concrete questi due valori di cui ho parlato il ministero dell'Istruzione dell'università e della ricerca
Ringrazio il nostro segretario per aver preso qui la parola per dire chiaramente che il primo impegno negli anni venti del due mila del nostro partito sarà proprio un investimento storico sull'educazione sulla ricerca sull'università
Il verbo educare che fa da riferimento alla nostra azione complessiva un'etimologia straordinaria che indica la capacità di tirar fuori e Duce
E trova nel famoso esempio della caverna di Platone la sua espressione più alta
Educare condurre fuori dall'oscurità dell'ignoranza della povertà del disagio dell'abbandono rompere le catene e guidare alla libertà che deriva dalla conoscenza
Ma è anche prendendo a riferimento invece Socrate tirare fuori da qualcuno ciò che già porta in sé
Quello che nella tradizione cristiana e definito talento e che l'educatore come un'ostetrica ha il compito di liberare di portare alla luce perché possa crescere
Non c'è un individuo che non porti in sé è un talento e non c'è un talento che possiamo permetterci di sotterrare
Il centrosinistra progressista che ha a cuore la protezione delle persone quindi a quello che sceglie come mi sua missione chiave l'educazione
E allora agli anni Venti del Duemila per il PD sono e devono essere quelli nei quali l'educazione torna ad essere il perno di tutto
Degli investimenti economici certamente ma anche della discussione pubblica
Non c'è crescita economica possibile neppure costruzione dissenso logica e coerente che non parta per il centrosinistra da rimettere al centro la scuola l'università e la ricerca
E non in modo retorico ma concretamente in questo senso aver cominciato dalla fascia zero tre dai più piccoli
Ma il loro diritto di accedere al primo step del percorso educativo come ha rivendicato il nostro ministro dell'economia Roberto Gualtieri perché il nido non è un ammortizzatore sociale non è l'alternativa ai nonni
Il nido è il primo Sterpa del percorso educativo è un diritto dei bambini italiani e Javier cominciato da qui ha un senso perché traccia una direzione
Traccia un percorso che ci impegna in futuro a fare di più
A investire sulla formazione degli insegnanti a cambiare gli ambienti di apprendimento liberandoli dal modello del libro cuore della riforma Gentile ancora onnipresente
A cambiare la didattica perché a scuola si lavori sempre di più per accendere un fuoco e non per riempire un secchio perché la scuola sia il luogo dove si impara pensare criticamente a essere cittadini e non si insegnano solo date un opzioni
Dobbiamo poi dare ai ragazzi come prevede la Costituzione il pieno diritto di raggiungere i più alti gradi dell'istruzione
E per questo ha permesso qualche milione sulle borse di studio anche in una legge di bilancio così difficile da scrivere è un segnale che va nella giusta direzione
Dobbiamo ridare ruolo all'università nella loro triplice missione di ricerca didattica e trasferimento della conoscenza per contribuire allo sviluppo del Paese e aver aumentato i fondi per l'FFO anche qui da un piccolo importante segnale dobbiamo infine investire sulla ricerca come l'unico autentico volano di sviluppo in questo tempo di cambiamenti repentini ed enormi e la Costituzione finalmente di un'agenzia nazionale adeguatamente finanziata ma anche essa nella giusta direzione
Siamo al governo da due mesi che abbiamo cominciato a tracciare una strada che dovremmo rivendicare di più e meglio prima di tutto qui tra di noi
Il centro sinistra negli ultimi trent'anni ha governato il Paese in momenti di snodo importantissimi dando vita all'ultimo vero piano industriale che l'Italia abbia conosciuto
Portando l'Italia in Europa aprendo la stagione del riconoscimento dei diritti civili
Oggi tocca di nuovo a noi
Con buona pace di chi vuole costruire la sinistra del centro o il centro della sinistra
Questa missione non può che toccare un soggetto forte e rappresentativo di tutti i riformisti del paese e questo soggetto è qui dentro è il partito democratico
In questo momento di crisi c'è più che mai bisogno di un partito capace di tracciare una strada avendo un orizzonte di lungo termine
Siamo gli unici in grado di farlo dobbiamo assumerci questa responsabilità fidandosi della nostra storia senza avere paura del nostro futuro e allora mettiamoci in cammino buona strada
Grazie ancora D'Anna Ascani Etas invece chiamo qui sul palco Piero Ignazi politologo benvenuto
Buona sera
è certo un privilegio parlare qui di fronte a una sala così piena così attenta
E anche un po'complicato per chi non fa parte del governo sono stretto qui tra due esponenti del Governo
E quindi inevitabilmente il mio intervento non è portato direttamente agli impegni alle prospettive
Alle cose da fare immediatamente
Posso dare un contributo su del due tre cose che so
Che riguardano in particolare la politica i partiti e diciamo
Uno scenario di tipo cioè europeo
Perché noi siamo immersi nell'Europa e certamente tutti i problemi di cui parlava Giovannini nella sua splendida relazione
Non sono certo risolvibili su scala nazionale
Sono risolvibili solo a livello superiore il primo livello cui pensiamo non può essere altro che quello europeo per cui chi essere a favore può essere contro un processo di integrazione europea o fa la differenza
Perché vuol dire condannarsi
Alla marginalità o cercare una via di uscita
Le nostre di riuscite possono essere sono livello superiore a quello europeo
E allora comincerei un po'a
Fornire qualche elemento di
Riflessione possibilmente
Su quello che ci può aspettare
Nel prossimo decennio in merito alla politica merito ai conflitti politici
Stato detto giustamente
Dalla compagna Ascani
Che a destra e sinistra sono ancora concetti validi
è assolutamente vero
Non è semplicemente una dichiarazione di principio è una realtà empirica dimostrata dalle più recenti ricerche su trentacinque Paesi trentacinque Democrazia Occidente nel nel modo centrale
Destra e sinistra sono ancora gli elementi che i cittadini utilizzano per capire il mondo della politica per capire da che parte stare quello che loro intendono Petese esiste un altro problema
Ma certamente destra e sinistra sono ancora le lenti attraverso le quali i cittadini i cittadini che si occupano raramente di politica non è il loro centro della vita e
Ci penso ogni tanto al momento andare a votare quando vede un'immagine quando c'è un fatto ma in quei momenti
Sanno sesto qualcuno parla da Destro qualcuno parla da sinistra e se sono d'accordo con quello che viene da destra con quello che viene a sinistra
Quindi togliamo questa storia che tanti giornalisti e altri dico non c'è più destra e sinistra un ampio consenso stupidaggine
Destra e sinistra è ancora l'elemento classificatorio fondamentale della politica
Ma destra e sinistra cambiano
Sono cambiate da quando questi termini sono entrate nel mondo la politica la rivoluzione francese che ha introdotti per la prima volta nel mondo la politica prima non esisteva questa divisione tra destra che vuole la conservazione che vola tradizione a sinistra col cambiamento vuole rinnovamento
è stato così da allora destra si erano messi coloro che volevano mantenere i privilegi del re e sinistra se omessi rivoluzionari che volevo invece avere che l'Assemblea avesse l'ultima parola su tutto e questa divisione
Questa divisione che vale ancora oggi su tutto sarà chi vuole mantenere legittimamente
Le tradizioni
Quello che è sempre stato la conservazione oppure su al cambiamento attuale mutamento e con la guardare oltre che vuole cercare di fare di comunque fare delle sfide condurre delle sfide
Questo è il significato bene noi stiamo chiaramente no a parte
E
Credo che proprio la reazione di Giovannini sia una di quelle relazione che indicano un percorso di grande cambiamento di cambiamento rivoluzionario di approccio di modo di pensare divide di quello che si andrà a fare rispetto alle tante cose banali tradizionali
Apparentemente semplice ma semplicistiche che vengono proposte dall'altra parte lo schieramento
Ora
Però dicevo che destra e sinistra da allora e nel corso del tempo sono cambiate stanno cambiando
La destra per tanto tempo seguiti identificata con quello che dicevo prima
Conservazione e tradizione
Ma c'è anche un altro tipo di destra
Una destra che emerge in periodi storici lontani e che è riemersa
In periodi molto recenti
Una destra che onesta di Fini è rivoluzionaria
La destra rivoluzionaria
Che nasce culturalmente in Francia a fine Ottocento ma che diventa realtà politica nell'Italia e nella Germania degli anni venti e trenta
è una destra rivoluzionaria che nulla a che fare con la destra conservatrice e tradizionale anzi spazza via quella destra che è un intralcio nel suo cammino per istaurare nuovo ordine
Un nuovo ordine
Basato su principi
Della destra in egualitaria
Razzista dove c'è una razza superiore c'è un nuovo ordine a creare c'è un nuovo uomo da creare
Quel tipo di destra così aggressiva
Così distruttiva com'è stata noi troviamo oggi sarebbe una parodia ed è un errore senta Crovo trovo che sia sempre un errore oggi
Qui c'è uno storico molto più esperto di me qui in questa sala detto Gentiloni che potrebbe smentirmi ma io credo
Che sia un errore oggi quando si parla di destra usare il termine fascismo
Su alcuni gruppetti che fa Nostalgia fa alla provocazione eccetera ma questi sono irrilevanti
La vera destra destra molto più pericolosa perché non fa riferimento al passato
Perché guarda in una certa maniera anche se al futuro
Guarda la sosta di oggi e propone delle risposte che non sono quelle passato ma sono quelli futuro
Passato di protezione un futuro di protezione
In futuro di chiusura
Che non era il fascismo c'è un'altra cosa fascino era comodi aggressivo verso l'esterno di proiezione e non c'è questo c'è altro
Comunque regressivo rispetta i nostri valori certamente molto regressivo rispetto ai nostri valori ma che è un richiamo al passato
Ed è questa
Virgolette purtroppo chiuse virgolette la sua forza
Perché non è nostalgica del passato
Beh uno sguardo rivolto al futuro
Con delle risposte che sono ovviamente antitetiche a quelle che la sinistra propone perché non sono quelle di eguaglianza non sono quelli di partecipazione non sono quelli di libertà
Quindi la destra che si presenta oggi in Italia e in Europa
In Italia in Europa è di tipo diverso rispetto a quella che è stata conosciuta nel Novecento
Ed è un grave a mio avviso Baio ritenere che sia un fenomeno che ritorna
è un fenomeno nuovo
E l'ho detto credo più chiaramente di ogni altro il primo ministro Viktor Orban primo ministro ungherese Victor
Che ha una storia peculiare
Vito Orban è un giovane liberale
Contestatore del regime comunista la fine degli anni ottanta uno dei primi a dare vita a un partito autenticamente liberale nella a Ungheria post ottantanove
Quindi con un suo percorso
Particolare che diventa che a un certo punto prende una strada completamente diversa
E diventa quello che sappiamo noi
Vale a dire uno dei leader della destra nazionalista ionico sopranista dico nazionalista
In tutta Europa
E l'anno scorso ha pronunciato un importante discorso
Ad un'occasione solenne in Ungheria
Dicendo faccio un'affermazione che dobbiamo tener presente a mio avviso
Lui ha detto
Prima dell'ottantanove
E negli anni immediatamente successivi all'ottantanove
Noi dall'Est guardavamo all'Occidente ai suoi valori
Perché pensavamo che quello fosse il nostro futuro
Oggi l'Occidente guarderanno voi guarderà a noi come esempio di una società chiusa sopranista nazionalista
Questo può essere un altro direzione in cui vale Europa
Può essere una direzione che prende l'Europa se la destra questo tipo di destra diventa dominante
Se in alcuni Paesi europei
Cade il muro
Cade la cintura
Cade il cordolo se si rompe il cordone sanitario che i partiti della destra moderata conservatrice ma democratica ha eretto nei confronti
Dell'estrema destra
Quel muro che la Francia non ha mai infranto nei confronti dei partner francesi di Matteo Salvini vale a dire il Fronte nazionale oggi la salma Nacional dei Marie le Pen
In Francia c'è stato una cintura c'è stato è stato eretto un muro tra la destra e l'estrema destra
In Italia questo muro non c'è mai stato
Sappiamo che la lega è stata partito di estrema destra fin dall'inizio fin dagli anni Novanta
Pochi riduzioni partito di estrema destra fin dagli anni Novanta
In cui l'elemento xenofobo era l'elemento fondamentale del suo successo elettorale sempre stata accettata
Dai cosiddetti partiti moderati e conservatori che
In Italia secondo alcuni sarebbe stata interpretati da Forza Italia che questo ovviamente è una cosa che non sta né in cielo né in terra pensare che forse stare Berlusconi sia stato una forza moderata e responsabile sono stati
Coloro che hanno disturbato il terreno per molti anni per fare crescere questa destra Salvini Ana senza loro opera di smantellamento dello stato di diritto
Delle regole
Di quanto
In maniera seria e solida doveva avanzare un paese senza tutta quell'opera di disgregazione della coscienza civile non ci sarebbe stato questo successo in parte populista e soprattutto estremista
Bene
En
Che tipo quindi di politica che tipo di sistema partitico che tipo di partiti possiamo immaginare nel prossimo decennio
Quello che
Ecco molto probabile quello che è molto probabile e chi avremo ancora un periodo un periodo nuovo rispetto al passato che quello della maggiore scusato tutte meno potetti incongruo d'attività
Cioè della disponibilità a cambiare partito da un'elezione all'altra
Negli ultimi dieci anni la volatilità questa disponibilità a cambiare partito è aumentata in maniera enorme in tutti i Paesi europei
Quelle che una volta erano stelle fisse nel nostro sistema
Il grande partito ciò democratico il grande partito cristiano democratico i partiti moderati liberali quelli che rappresentano le grandi tradizioni politica il Novecento che ancora all'inizio degli anni due mila erano aggrappate a quella storia
Ora si stanno disgregando
A incominciare anche dalla famiglia socialdemocratica
Ed emergono partiti nuovi
Partiti che
Possiamo chiamare sfidanti
Partiti che si sfidano establishment che sono contro le stabili cos'è l'establishment tutti gli altri
Tutti gli altri partiti
è una sfida di tipo molto diversa quella che viene portata ai partiti tradizionali quindi dobbiamo pensare anche al Partito Democratico nel partito tradizionale visto come partito tradizionale certo ancora molte chance per cambiare e dimostrare che queste dieci partito il futuro
Però dobbiamo essere pre molto consapevoli del fatto che i nuovi partiti che sono emersi negli ultimi anni
Non sono frutto della crisi economica anche questa una baia sono frutto del desiderio da parte di tanti cittadini di avere un'alternativa diversa
Ed è tanto forte questo desiderio in giro per l'Europa e noi li abbiamo visti in maniera molto forte
E molto netta
Che si vota
Anche per partiti improvvisati
è il caso momento Cinquestelle un partito che nasce non c'è mai stato nella storia nella storia della politica europea un partito che da zero arrivi a venticinque per cento come successo al due mila tredici
Non esisteva e diventa il primo partito quasi primo partito venticinque e un quarto elettorale
Che cosa esprimeva già fa un lungo discorso ovviamente ma mi limito a questo fattore dentro tutte le cose che hanno motivato quel voto c'era però soprattutto una
Un obiettivo fondamentale cambiare modificare
Ora cambiare si può anche cambiare andando verso il precipizio vivamente non è che cambiamento sia sempre buona
Ho detto prima la sinistra cambiamento certo ma una direzione ben precisa a degli ideali ben precisi a una prospettiva molto chiara
Quindi quel cambiamento
Quella spinta al cambiamento che c'è in tutta Europa e chi alimenta partiti particolari peculiare riferimento Cinquestelle
Partiti
Bruciore cupo e tempo a definire come il partito francese il partito del presidente francese macro
Che è un partito anch'esso che è nato contro tutti gli altri
Ora perché ma ma come nel suo libro nel libro in cui ha lanciato il suo partito ha scritto testualmente cito testualmente
Tutti i partiti sono morti oggi
E quindi servono nuovo
E poi lo ha chiamato ovviamente non partito ma sa questa tradizione francese
Ma anche questo grande formazione che non è estremista
Che non è populista ma è nata proprio come sfida agli altri come fiaccola del cambiamento
E poi abbiamo tutti partiti di destra estrema destra estrema destra radicale populista che anch'essi vogliono un cambiamento
Inutile negarlo anche se vuoi un cambiamento aprendo la strada sbagliata
I suoi elettori si illudono
Andranno a sbattere come diceva prima giovanili purtroppo però l'esigenza la spinta e la stessa quindi siamo in una fase in un periodo in cui le fedeltà elettorali le fedeltà politiche si sono allentate perché esiste una grande spinta a qualcosa di nuovo rispetto all'establishment rispetta quello che esisteva perché quello che esisteva inevitabilmente al di là di responsabilità soggettive quello che esisteva ha provocato la stagnazione la crisi in cui ci troviamo dieci anni
Indipendentemente dalle indipendentemente dalle responsabilità soggettive
E allora questa è la spinta che viene
Cambiare al centro come Marco cambiare
In qualche direzione edifici a definire come Cinquestelle cambiare a destra
Come
Fronte Nazionale francese come la lega Savignano e e tanti altri
Ora
Devo chiudere perché sto prendendo troppo tempo e mi scuso
A
Può fare qualcosa il PD
Difficilissimo ovviamente e io non sono certo qui per dare indicazioni a chi è molto più competente di me nel fare politica che posso cercare al massimo di dare qualche elemento di analisi
Però
C'è solo una cosa che vorrei dire
Vorrei che si prendesse consapevolezza
Che resta si sta facendo un primo passo con alcune norme che vengono cambiate della organizzazione interna dello Statuto
Che il modo di S. dei partiti tradizionali novecenteschi
è destinato a finire non si può più fare politica come si faceva come romanticamente molti qui coi capelli grigi pensano si possa fare ancora oggi come si faceva trent'anni fa disposta a fare oggi
Il mondo è cambiato è diverso
è tutto nuovo rimane solo un elemento un elemento inedito in
Di eliminarle
Che i partiti e in particolare un partito di sinistra dovrebbe tenere sempre presente come sua come suo orizzonte
Il fatto che si può fare politica cliccando da qualche parte
Scrivendo sul proprio devo sul proprio
Sul proprio telefonino
Ma esistono esigenza
Che è stata all'inizio dei partiti politici alla fondazione dei partiti politici
Ancora di più per un obiettivo specifico e l'esigenza è quello di stare insieme per decidere insieme collettivamente un destino comune grazie
Ringraziamo anche Piero Ignazi è arrivato il momento dell'intervento di chiusura chiamo qui con me sul palco Roberto Gualtieri
Grandi applausi un altro ministro dell'economia
Grazie
Buonasera a tutti e davvero Bello incoraggiante
Vedervi così in tanti
In una tre giorni così intensa di riflessione di discussione che aiuta tutti noi particolare che Dinoi è impegnato nella dura difficile azione di governo a alzare lo sguardo
A cercare di collocare anche quello che facciamo nella difficile contingenza del giorno in una visione in una prospettiva che siano comuni collettive e partecipate
è molto bello che Gianni Cuperlo abbia scelto un titolo così evocativo tutta un'altra storia ma soprattutto gli anni Venti del Novecento del ventunesimo secolo ed è un titolo evocativo perché anche un po'minaccioso perché fa pensare appunto agli anni venti del secolo scorso
Che c'erano e furono parte integrante di quella che Gramsci chiamavo una crisi organica col cos'è una crisi organica è quando come scrisse in una pagina memorabile dei Quaderni del carcere il vecchio muore e il nuovo non riesce a nascere e in questo interregno si sviluppano di fenomeni morbosi più sbagliati
Ecco noi mutatis mutandis è naturalmente la storia insegna sempre a diffidare delle facili analogie
Ci troviamo in una sorta di crisi organica
Spero che non ci troviamo nel momento in cui eravamo negli anni Venti del secolo scorso quando quella spinta enorme di cambiamenti la seconda rivoluzione industriale l'ingresso delle masse nella storia aveva portato prima un sanguinoso conflitto mondiale
E poi si pensava quella spinta forse incanalata nei confini della liberaldemocrazia nazionale e sulla base dei dogmi del liberismo economico e poi questa cosa non ha funzionato e c'è stata la grande crisi del ventinove allora il pendolo della storia andata dall'altra parte il nazionalismo economico
Spesso accompagnato con la democrazia la dittature di nuovo del pendolo della crisi organico una drammatica Seconda guerra mondiale solo dopo una capacità di fondare un nuovo ordine quello della cittadinanza
Civile e sociale
Democratica del Welfare State dell'integrazione europea della partecipazione democratica dello sviluppo di quei decenni gloriosi che hanno fondato il nostro benessere la nostra democrazia ecco c'è voluto molto all'ora per uscire da una crisi organica
E naturalmente se di stagione di crisi organica si tratta anche per questi inizio vigili agli anni Venti del ventunesimo secolo il punto innanzitutto di capire dove dove non ci collochiamo forse gli anni Venti di equivalente gli alimenti sono alle nostre spalle la fase dell'idea che bastasse il mercato
La fase dell'idea che fosse finita la storia e poi abbiamo avuto una grande crisi economica e stiamo sperimentando che l'idea del nazionalismo del sopra Nismo del protezionismo non portano da nessuna parte e siamo appunto noi impegnati come forze democratiche progressiste in Italia in Europa a costruire un nuovo ordine
E quindi ad affrontare anche le sfide immediate che ci troviamo davanti a noi per esempio
Con questo governo dentro una prospettiva una visione prospettica più larga che un incontro come questo ci aiuta anche a definire analizzare a pensare
Perché se c'è un modo con cui noi possiamo affrontare anche il difficile compito
Del governo
Dell'eredità che abbiamo trovato
Della funzione della responsabilità nazionali di chi ha trovato un Paese che stava andando a sbattere
Che rischiava di uscire dall'euro che rischiava di incamminarsi su una deriva irreparabile sulla base anche di principi di valori che mettevano in discussione i fondamenti del nostro patto costituzionale non solo valori
Contrari la democrazia ma pensate al principio della Fratta ACXA cioè l'idea che si possa far venir meno quel grande patto tra progressività delle imposte
Il sostegno al welfare pubblico universale non abbiamo preso il Paese per i capelli e dobbiamo naturalmente affrontare dei compiti immediati difficili faticosi
Titolo a me che ho avuto il compito di trovare i famosi ventitré miliardi in ventitré giorni
Di aumento delle tasse
Eccettuato da Salvini
Quelli naturalmente occorre impegnarsi occorre trovare le risorse occorre cercare di come dire rendere il Paese più solido più credibile di rilanciare la crescita di avviare un risanamento delle fratture sociali e territoriali che in questi anni si sono approfonditi di recuperare anche una le DB vita e una capacità anche di incidere in Europa di difendere la democrazia i nostri valori nostri principi
E questa è la sfida in cui siamo impegnati e non sappiamo che le il ruolo e la funzione la scommessa del PD di guidare il gli anni Venti del nuovo secolo di portare avanti un grande processo di trasformazione in Italia in Europa non saranno possibili se non sapremo affrontare e affrontare le sfide i nodi di questa di questa sfida di governo e al tempo stesso è altrettanto evidente e noi non sapremo e non potremo vincere le battaglie difficili in cui siamo impegnati da quelle più immediate ma quelle che il PPI che stanno dentro nostra agenda di governo se non sapremo collocare anche le decisioni più singole specifiche
Più individuali più facili come quelle più difficili
Dentro due grandi elementi una visione e quindi una narrativa che non si può costruire se non c'è una visione come diceva bene Enrico Giovannini
E un processo di partecipazione democratica che non solo si basa sulla condivisione di quella visione ma che concorre a definirla è ad alimentarla
In un processo che erano solo solo quello in cui c'è il governo che fa le cose il partito che lo difende
Ma in cui governa il partito sono impegnati insieme in una battaglia e sono capaci anche ricollocare la singola cosa il singolo provvedimento
In un'altra clima è una visione comune e partecipata ed è solo in questo modo delle battaglie anche quelle più difficili e quelle di un necessarie
Se si vogliono affrontare i grandi nodi del tempo presente come quelli che ci richiamava Enrico Giovannini si possono affrontare che si possono vincere
E quindi visione e partecipazione e qual è la visione che dobbiamo elaborare e far vivere anche nelle scelte concrete
Noi naturalmente abbiamo qui torno naturalmente al mio compito precipuo diciamo così di ministro dell'economia che deve barare un bilancio difficile
Dobbiamo rimettere in moto il Paese quindi dobbiamo dire dobbiamo spiegare anche a livello europeo
Che l'idea che un po'ai clienti e per un Paese ad alto debito come l'Italia non ci sia alternativa a quello di un faticoso diciamo così restrizione delle politiche fiscali
E lasciamo ad altri diciamo così il compito trae la ripresa è un'idea sbagliata e quindi noi ci siamo con decisione determinazione abbiamo detto no noi non vogliamo fare manovra restrittiva
Noi vogliamo fare una manovra espansiva ma vogliamo che questo sia parte di una più generale capacità comune dell'Europa di mettere in campo una politica fiscale di Bilancio espansiva
Per superare l'eredità di una crisi drammatica che è stato una crisi inizialmente innescata
Dalla deregolamentazione della finanza che ha fatto esplodere ma ambrate se ha prodotto tutto quell'innesco di cause ed effetti che abbiamo visto ma che poi è stata a sua volta alimentata
Dalla visione falsa che di fronte a questa crisi sarebbe stato sufficiente per l'Europa tirare il freno
Dell'austerità
E ripartire su questa base sulla base di una deflazione interno ecco questo non è successo ed anzi l'abbiamo determinato una seconda recessione auto indotte allora qui c'è una pura elemento macro di cui dobbiamo essere solitamente consapevoli l'abbiamo bisogno di politiche comuni europee per la crescita e lo sviluppo e al tempo stesso altrettanto in modo altrettanto chiaro e forte dobbiamo dire a chi si illude
Magari pensando agli anni Trenta bensì la possibilità dell'esistenza di un ipotetico astratto keynesismo nazionale al di fuori dai vincoli e dall'appartenenza comune all'Europa che questo è una strada che non porta da nessuna parte
E quindi noi la nostra battaglia per politiche espansive la possiamo affermare vincere il solo dentro una partecipazione alle sfide comuni europea
Ed è questa l'elemento fondamentale che ci fosse l'unico che ci può dare un loro è un peso in discussioni e decisioni battaglie che sono e saranno molto difficili e impegnative
Ma poi c'è il secondo elemento è quello a cui faceva riferimento Enrico Giovannini qui non si tratta semplicemente di riattivare la crescita
Che stagna con un po'più di Investimenti e spesa pubblica non è questo noi siamo di fronte a un passaggio una trasformazione molto più strutturale
Dove non affronteremo il problema della ripresa della crescita e dello sviluppo senza collegarlo alla questione dello sviluppo sostenibile
Della sostenibilità ambientale e della sostenibilità sociale che sono due condizioni non solo rese necessarie dall'evidente deriva
Del mondo io poi trovo davvero insopportabile che da una parte ogni volta che avviene un evento tragico
Ci si
Ci si ci si stracci le vesti essi essi stessi ricordi quanto appunto tutti quei dati che sappiamo bene che se noi non fermiamo le emissioni e non rallentiamo
Il riscaldamento climatico nel suo mettiamo in campo politiche di riduzione dell'immissione che ci portino alla neutralità nel due mila cinquanta e quindi a tassi di riduzione molto più avanzati di quelli prevede precedentemente previsti e di Mila trenta noi davvero rischiamo l'irreparabile
C'è uno degli obiettivi
Quelli diciassette richiamati da Giovannini che si chiama
Semplicemente ha un titolo un posto diciamo così fa un po'paura difesa della vita sulla terra e se si guarda nell'ultimo rapporto a svista appunto
Come sta all'indicatore di di quello uno tra i diciassette obiettivi dello sviluppo sostenibile l'indicatore non va bene l'indicatore va in basso
Quindi noi abbiamo una necessità urgente e impellente di mettere in campo politiche comuni efficaci e quindi necessariamente anche radicali di contrasto al cambiamento climatico
Ma al tempo stesso questa non è semplicemente una necessità che c'è imposta dal rischio e quell'indicatore numero non ricordo il numero Errico ma insomma uno de col quindici insomma ecco vada precisamente in basso
Ma allo stesso tempo queste anche paradossalmente l'unica grande opportunità che noi abbiamo di rilanciare un grande ciclo di innovazione e di sviluppo e di crescita
La cosa straordinaria e che era sfida della sostenibilità ambientale e sociale non è al tempo non è semplicemente una necessità imposta dall'esterno che ci impone di rallentare un polo la crescita che non c'è
Mai al tempo stesso una straordinaria opportunità per rilanciare la crescita lo sviluppo l'occupazione
E per sviluppare su un terreno appunto di crescita condivise collettiva le straordinarie potenzialità dell'innovazione tecnologica
Spesso si ha una sorta di determinismo tecnologico e si pensa che un'innervazione scientifica e tecnologica automaticamente porti a uno sviluppo positivo dell'economia ma questo non è così
Sempre parlando degli anni Venti se noi guardiamo un film degli anni Venti negli anni Venti
Di lo sentirà ci sono già le principali innovazioni che poi hanno sorretto diciamo così decenni di sviluppo economico ma anche sociale dell'intero Occidente ci sono già i telefonici sono già le auto ci sono già gli aerei e poi tutto ciò si è sviluppato il suo diffuso quelle indicazioni tecnologiche sono diventati innovazioni produttive quelle innovazioni produttive sono state sorrette
Da un ciclo di partecipazione attraverso politiche pubbliche attraverso battaglie democratiche intorno alla diciamo così
Diffusione di quelle innovazioni tecnologiche produttive si è sorretto un ciclo straordinario di sviluppo che ha che ha dato i fondamenti poi della nostra civiltà attuale del nostro modello sociale di benessere
Ecco tutto quello non è stato il portato di una innovazione tecnologica ma è stata il combinato tra la potenzialità di un'innovazione tecnologica
Indi Rizzi della politica il fondamento della partecipazione democratica
E la capacità collettiva di indirizzo che è passata in quel caso anche attraverso una difficile fase di crisi organica due grandi guerre mondiali tragedie ma anche poi la capacità di incanalare quella grande forza produttiva verso un benessere collettivo ecco noi abbiamo oggi la stessa sfida e la stessa opportunità
Noi possiamo è intorno alle potenzialità della tecnologia che a oggi non hanno prodotto chissà che c'è un libro di uno storico americano Robert Gordon che dice ma guardate che l'idea
Che siano cambiate così tanto le cose negli ultimi decenni per la tecnologia e falsa appunto
Oggi è una città ci è quasi uguale a una città di un film degli anni Venti del secolo scorso le cose sono quasi le uniche cose le uniche due innovazioni di prodotto ha un po'esagerato ma ed è che si sono realizzate dagli anni settanta a oggi sono i cellulari il forno a microonde per il resto le cose sono tutte uguali
Le macchine con il motore a scoppio si rinnovate più belle ma sono sempre quelle ieri sono sempre quelle non è cambiato nulla quindi non realtà i problema è che c'è uno sviluppo della scienza ma non ci sono le innovazioni di prodotto e di processo e di società
Che hanno sorretto decenni di sviluppo di progresso nel passato e quindi è questa la grande sfida del quando si parla di di sviluppo sostenibile di benessere questo spendibile non si dice semplicemente a cui non si dice la decrescita felice si dice al contrario
Incameriamo
La potenza della scienza dell'uomo della capacità della partecipazione l'intelligenza della politica democratica verso un grande per Corso di sviluppo e di civilizzazione che ci consente di affrontare queste sfide di rendere il mondo migliore è più giusto
Queste o è l'orizzonte dentro cui noi poi dobbiamo saper collocare anche le scelte precise specifiche che poi allora magari sapremo spiegare meglio e difendere meglio da chi pensa che il problema sia solo quello che non ci siano le tasse e che non si faccia nulla perché automaticamente questo produrrà sviluppo e benessere noi dobbiamo mettere in campo politiche pubbliche ambiziose
Difficili complicate che quindi riusciremo a fare solo se sapremo costruire intorno ad essere una partecipazione consapevole e in alcuni casi anche delle battaglie e che devono essere fondati su dei presupposti molto semplice il primo punto è che occorre un grande direi new deal a livello europeo e nazionale che noi dobbiamo realizzare un piano senza precedenti di investimenti pubblici e privati
Per l'innovazione per la sostenibilità ambientale per la coesione sociale mille miliardi di investimenti in Europa ha detto Paolo Gentiloni
Ed è quello di cui Thanos tra manovra e parte integrante spieghiamo la così spieghiamo la come parte di una grande battaglia
Per rilanciare la crescita lo sviluppo la sostenibilità e l'occasione attraverso gli investimenti pubblici
E anche il sostegno agli investimenti privati anche la capacità di convogliare quel risparmio in eccesso di cui noi disponiamo
E che spesso va in fondi speculativi o fuori dalla giurisdizione europea verso investimenti di lungo termine quindi c'è la sfida della finanza sostenibile c'è la sfida della regolazione del sistema finanziario tutte sfide in cui siamo impegnati e che forse spesso non siamo s'non sappiamo spiegare narrare collegare la nostra visione narrazione costruire intorno ad esso
Anche una condivise consapevole partecipazione democratica e poi c'è l'altro grande aspetto che l'aspetto del welfare
è invalsa una teoria diciamo così per molto tempo insieme a quella che sarebbe stata inevitabile una divisione internazionale del lavoro che in cui la manifattura si sarebbe dovuta uscire dal nostro contende continente non è vero non lo contrastiamo noi pensiamo che manifattura additiva digitalizzazione innovazione siano possibili e che intorno ad esse sia necessario sviluppare un nuovo tipo di politiche industriali politiche industriali che non che non hanno l'illusione che qua non c'è una crisi industriale allora intra lo state nazionalizzate problema si è risolto ma politiche industriali che non hanno anche l'altrettanto pericolosa illusione che le politiche pubbliche servono
Solo a fare le regole e poi il mercato automaticamente risolve tutte le crisi industriali e se poi un settore muore ne nascerà un altro no questo anche diciamo nostro ex collega
Diciamo riconosciuto che fossero fosse una visione alquanto datata e che poi se uno guarda quello che fanno le grandi giurisdizioni del mondo che fanno politica industriale eccome la fa la Cina la fa gli Stati Uniti questo tema non esiste quindi
è il tema di costruire politiche industriali di tipo nuovo lo dico anche non entrerò naturalmente nella cronaca ma anche riguardo a questioni molto scottante molti eminenti rispetto alle quali c'è una dimensione nazionale e c'è una dimensione europea
E poi naturalmente c'è l'altro aspetto
Che noi dobbiamo spiegare che sta dentro una visione una non semplicemente una specifico provvedimento se noi pensiamo che non è vero quello che dicono e dice la destra
Cosa dice la destra dice che l'Uefa State e pubblico è universale sostenuto dalla fiscalità generale
è una cosa incompatibile Polo sviluppo ecco la competitività
E che quindi in un modo o nell'altro va ridotto smantellato e privatizzato questo poi Alami la sostanza e quindi magari poi ci si fa la fila taxi ovviamente se c'è è incompatibile con un guasto al pubblico e universale questo una visione molto semplice
Noi a questa visione ci opponiamo e pensiamo che è vero esattamente il contrario
Che non è sostenibile una economia
Con l'Uefa
Ma è insostenibile è un'economia un sistema Paese essenza UE far noi pensiamo esattamente il contrario e pensiamo per i Paesi più prosperi del mondo e dell'Europa sono proprio quei Paesi dove c'è una fiscalità generale basata sulla progressività delle imposte che sostiene un welfare universale
Poi naturalmente sappiamo anche che di fronte alle sfide della democrazia la demografia ci sono modi intelligenti di costruire una complementarità una integrazione tra elementi per
Bati di mente pubblici il terzo settore la la la la previdenza complementare integrativa sono sfide enormi su cui siamo impegnate ma questo non toglie che c'è un principio di fondo
Che è alla base poi anche delle scelte concrete allora se lo spieghiamo magari sappiamo difendere meglio perché certo me era molto facile
Fare la manovra se avessi fatto quello che ho trovato nel cassetto quello che trova il cassetto era molto semplice sei miliardi di tagli lineari alla Spesal quindi distruzione della sanità italiana tagli alla scuola tagli all'università e sei miliardi di aumenti di negare delli la manovra era fatta diciamo così la facevamo in cinque minuti ma ne ha detto no con questa questa parte l'Italia non va da nessuna parte
L'Italia Watts battere da questa
E quindi abbiamo fatto un'altra cosa e abbiamo detto noi i tagli alla sanità non li facciamo
Punto e basta e noi naturalmente siamo impegnati per ridurre la pressione fiscale perché la manovra riduce la pressione fiscale annuncio questo dato nome d'ufficio non solo rispetto al cosiddetto tendenziale cioè quella aumento
Drammatico di pressione fiscale che si sarebbe realizzato con le le misure legislative da Salvini ma anche rispetto all'anno precedente
Ma questo non significa fatto che noi impegniamo la nostra battaglia sulla lotta all'evasione fiscale che è una cosa giusta di cui dobbiamo essere fieri e orgogliosi e dipenderà nel Paese perché la maggioranza del Paese ci capisce e ci segue su questa strada
E noi facciamo la lotta all'evasione e noi riduciamo la pressione fiscale e diciamo come si diceva un tempo pagare meno pagare tutti e cioè quanto più nuovi e combatteremo l'evasione fiscale tanto più noi ridurremo la pressione fiscale
Ma noi però non siamo il Tea Party
Non pensiamo che questo processo debba portare al no tax
Perché noi pensiamo che invece un paese civile prospero e democratico ha bisogno di una tassazione progressiva sui redditi sostenibile equilibrata che vogliamo riformare ma che sostenga e finanzieri Investimenti è un web farm moderno è universale senza il quale la sfida della sostenibilità ambientale della coesione sociale non va da nessuna parte ecco questo penso diciamo così
E concludo naturalmente perché tardi ci aspettano due tre giorni molto impegnativi di lavoro questo è penso l'esercizio che noi dovremmo fare in due sensi noi che siamo diciamo così
Nelle minute del giorno dopo giorno e delle linee di bilancio di provvedimenti sforzarci di collocare quel che facciamo in una visione comune condivisa
E al tempo stesso un partito politico deve sapere e la essere parte di questa visione concorrere a determinarla e aiutarci a non perder l'ha speso diciamo così del quotidiano dell'azione di governo
A tenere sempre lo sguardo alto e contemporaneamente a organizzare intorno a questo una dimensione di partecipazione organizzata partecipazione degli individui e dei corpi intermedi che noi siamo cercando di fare quando abbiamo convocato ripetutamente le parti sociali detto Dio ma non succederà succedeva danni purtroppo non succedeva non solo dall'ultimo governo ma anche da prima quindi ma questo è il minimo ma non basta però
La semplice resuscitati resuscitare la concertazione qua siamo di fronte a sfide di tipo nuovo
Che non saranno mai affrontate in modo e quindi adeguato da un governo quanto più virtuoso quanto più che dialoga quanto più che ascolta qui davvero c'è l'urgenza la necessità il partito democratico
Si sviluppi con una grande forza democratica organizzata che sa costruire rilanciare una partecipazione diffusa del Paese aiutare i corpi intermedi
A trovare una bussola al tempo stesso fare la la cerniera tra i corpi intermedi che ci sono e quelli che non ci sono di una società sempre più dispersa individualizzate una grande sfida per un partito politico
Ora grande sfida che invece può appassionare costruire una partecipazione collettiva e lo si vede che quando poi si parla di cose serie le persone vengono e vogliono partecipare voglio discutere
Qui è davvero diavolo buon lavoro abbiamo bisogno di questa elaborazione di questa riflessione insieme tutti possiamo vincere la difficile sfida del Governo ma soprattutto quella di lanciare una grande prospettiva di crescita di sviluppo sostenibile
Di cambiamenti e di rilancio dei nostri valori e dei nostri principi in Italia in Europa grazie
I
Mi chiedo gli ultimi sessanta secondi di attenzione
Perché volevo raccontarvi questo
Come sapete bene noi non abbiamo bestie non abbiamo forse centinaia di migliaia di euro per sponsorizzare posta non abbiamo legami oscuri
Però abbiamo qualcosa di più bello di più grande che ha reso possibile tutto quello che vedete una bella scenografia un grandissimo palco però tutto questo si regge su qualcosa che io ho preso il microfono per ringraziare perché si legge sulle persone
Le persone che hanno lavorato a questo evento le persone dell'organizzazione dell'ufficio stampa dei soci alla dei ragazzi e delle ragazze
In tre giorni hanno formato un gruppo di cinque mila cinquecento attivisti digitali sì oggi siamo primi su Twitter non è perché c'è qualche botta o qualche Dolittle qualche per dietro
Uno schermo ma perché ci sono persone carne ed ossa che anche oggi ci hanno dato una grande mano e per questo volevo ringraziarle
Gli altri si propongono una società di un uomo solo al comando noi siamo una comunità e siamo fieri di esserlo e per questo vinceremo grazie a tutti domattina alle nove Fabrizio Barca e poi laboratori buona serata ci vediamo domani
Duflot
Fu essa cambia