Il rapporto Ocse Pisa 2018. Intervista a Simone Giusti sui dati del rapporto e sullo stato di salute della scuola italiana 

Radio radicale siamo in collegamento con Simone Giusti insegnante docente a contratto presso l'Università di Siena didattica della letteratura italiana ben trovato per ritrovato su Radio Radicale innanzitutto
Grazie approvato allora siamo qui per parlare un po'del rapporto OCSE Pisa due mila e diciotto rapporto che stato pubblicato qualche giorno fa sul sito dell'INVALSI e che ha fatto subito un po'discutere disc potere non tanto sui il merito del dei numeri delle analisi che vengono contenute va possiamo dire per una semplificazione che è stata un po'condivisa dalle maggiori testate italiane il sunto di tanti articoli e che in Italia i quindicenni non sanno leggere e soprattutto non sanno comprendere che cosa c'è scritto su un testo scritto se essi analizzano e lo abbiamo fatto anche con appunto dottor Ricci dell'INVALSI un po'in rapporto all'interno si scopre che non è così allora atto avviso si more che cosa ci racconta questa appunto questo rapporto OCSE Pisa due mila e diciotto e la domanda delle domande siamo veramente così messi male
Ma intanto devo dire è stato molto divertente assistere a questo balletto di Chittolini che poi ovviamente rimbalzano sui social creano una sorta di bolla che sembra esprimere idee concetti anche profondi realtà sta semplicemente confermando il prende principale del discorso pubblico sulla scuola la scuola in declino il i dati ci dicono intanto che forse una delle informazioni principali che siamo una nazione che non ha mai avuto una grande rapporto con la ricerca pedagogica con Hillary la scuola in generale con i decreti sulla scuola e noi disponiamo di cose da chi per cui c'è quando ci sono dei dati effettivamente interessanti ci attacchiamo ai alloro riguardiamo li studiamo rileggiamo
Perché effettivamente ci dicono qualcosa
Di utile soprattutto perché sono dati comparabili sono dati che hanno una loro sequenza storica di fatto però ci dicono anche se non sappiamo niente di quello che succede dentro le nostre scuole cioè al di là di queste misurazioni molto
Ha anche sommarie diciamo così nel senso che ricalca rilevano
Intanto non quello che necessariamente singoli impegnare vivevano dei dati che sono necessariamente standardizzati perché uguali
Decine e decine di Paesi ma non ci dicono nulla di come degli impatto reale da scuola su utili sugli alunni sugli apprendimenti
Noi di fatto abbiamo fatto delle riforme importanti negli ultimi vent'anni negli ultimi dieci soprattutto sui risultati l'apprendimento ma non abbiamo nuovamente davvero niente del messo in campo nessuna risorsa nessun impegno
Per verificare se poi quei risultati vengono raggiunti per cui dice gravi Micol Manzione Verona posso prendere con gioia se gli italiani sì interessano finalmente al destino di coloro che costringono ad andare a scuola perché si sta parlando di scuola dell'obbligo allora davvero prendiamola come una cosa stimolante poi in realtà quello che viene eletto spesso con una sorta di compiacimento dubbi del appunto del declino ci compiacciamo del del peggioramento Doors bandiamo andiamo a cercare soprattutto di leggere proprio quegli elementi che mostrano che prima era meglio in qualche modo
Credo abbia fatto anche il ministro se non sbaglio in realtà al di là del fatto che non non è vero e non si legge questo dato
Interessante capire vedere che abbiamo questo proprio un questo tratto culturale ormai trasversale ai partiti politici trasversale anche apparentemente all'ideologia che però secondo me esprime un'idea deciderà se specialmente sì sì insomma si aggiunge all'altro atteggiamento che è quello di non fare niente cioè non trarre nessuna conseguenza dal leggere dei dati interpretiamo come negativi come segno ulteriore del declino e del mondo che va in rovina
Di fatto rileviamo un problema ma non lo affrontiamo Mancini anche ci viene in mente di cambiare se non come un la bottiglie anzi sano come un desiderio di don strategia di tornare indietro di arrestare il cambiamento il
Sono due varianti dello stesso comportamento che
Vorrei definire a un po'sociale è un po'orgoglioso ci piace vivere in una società in declino essere fra quelli che di manica larga lasciano i abitiamo in altra chi quando parliamo diciamo che i quindicenni non sanno leggere noi intellettuali non gli adulti in generale lo facciamo perché così perché noi riteniamo di saperlo fare riteniamo di essere quelli che hanno il controllo hanno la padronanza è una sorta di sovranità o mentale chiamiamolo così perché mi sembra caratterizzi
Molti molti dei protagonisti del discorso sulla scuola ecco
L'idea poi anche un po'che questi i rapporti che che che tutto quanto questo possiamo dire
Giusta nuda vita di giusto meno insomma di di di valutare un po'Lele la modalità di apprendimento e via dicendo insomma
Non entriamo nella legittimità o meno di questo però vengono comunque utilizzati per creare un sistematico attacco al corpo docente e possiamo dire anche agli stessi studenti insomma c'è vediamo anche queste notizie
I ragazzi che stanno sui banchi stanno scuola le vengono sui giornali leggo sui giornali on line i veleni incrociano sui social e sinceramente forse neanche farà troppo piacere vedere che nell'idea insomma c'è sempre questa
Concezione della scuola come luogo di totale abbandono e degli studenti come diciamo dei buoni a nulla perché poi è un po'quello che emergerà quindi anche qui forse i dati vengono usati come mannaia per destrutturare quello che già di fragile esiste e poi c'è anche una sorta di continuo deperimento della classe docente e dei e di studenti che ne pensi di questo
Ma devo dire a volte ci sono imbarazzante leggere le definizioni le descrizioni che vengono date dei degli studenti da parte di anche scrittori intellettuali sembra che ci sia un odio ormai accurato conclamato quasi cinque si può dichiarare nei confronti dei più giovani io capisco capisco lo capisco psicologicamente lo capisco anche
Dal punto di vista sociale ha una funzione alla funzione di mantenere il potere illusione di padronanza però
è un ragionamento davvero sconvolgente da fare in una democrazia perché voi teniamo i ragazzi una scuola dell'obbligo se diciamo loro che quella scuola non è il meglio che li possiamo garantire
E non è una scuola efficace utile che funziona e ha un ruolo determinante nella vita stiamo di fatto creando i presupposti perché loro diventi troppo diciamo semplificando ribelli cioè che si ribelli tra loro a questa concezione
A quest'idea questo luogo di dire come giovane e cerchino di sfuggirle o quanto meno di esserne cambiati il meno possibile volare a farla senza vuol dire sensate vengano intaccati senza peggiorare alluse al suo interno oppure semplicemente farla con maniera un po'un po'depressa Tor senza fiducia senza credere di imparare sappiamo che insolenti presupposti peggiori che possiamo creare perché un luogo sia un luogo di apprendimento ma abbiamo delle alternative in realtà noi possiamo leggere questi dati
Se avessimo letto il libro di cipolla sull'istruzione lo sviluppo se avessimo letto
Magari la Storia linguistica dell'Italia unita di De Mauro e anche le esperienze pastorali
Di don Milani che già aveva detto moltissimo negli anni cinquanta su in quel caso sul carissimi Smoke forse sono le pagine dal punto di vista sociologico in pelle e interessanti che abbia mai letto sull'istruzione
Se leggessimo Ida in una sequenza storica potremmo anche raccontarci la storia che né ancora repubblicana abbiamo migliorato le possibilità di di tante persone di milioni di persone
Abbiamo fatto dei passi da gigante soprattutto con la scuola media unica nel sessantadue sessantatré abbiamo creato i presupposti quanto meno
Le basi cominciare a fare una scuola pubblica decente perché prima non c'era non esisteva l'utile per cioè raccontare storie non Ecoterm racconta della nostra storia comincia nel mille novecentosessantatré
Story
Possiamo anche raccontarci che siamo ancora lontani dall'hub raggiungere in quello che è scritto nell'articolo tre della Costituzione potrei anche dire che molti ostacoli che dovremmo rimuovere continuiamo a creare lì perché non abbiamo cambiato abbastanza la scuola
Perché la scuola è ancora fatta quelli che devono far sono già destinati socialmente a fare il percorso più lungo non abbiamo una scuola tenta di preparare i migliori a diventare dei confessionis Jan laurearsi e tutti gli altri di qualcun cinque cominciamo prestissimo a considerarmi negli scarti o dei pesi o delle palle al piede mi veniva in mente in questi giorni sto lavorando moltissimo con le educatrici e maestre e maestri della fascia zero sei questo periodo
Capita spesso di parlare
Di Martha Nussbaum del proposta che lei fa no no no non oso semplificarla ivi c'è sembrare così ingenuo ma ci provo lei dice sostanzialmente propone di superare la teoria dei diritti umani che di fatto ragiona per cerchi concentrici parte da un modello di uomo che poi si si allarga
C'è anche di più per cercare di includere tutti ma c'è sempre qualcuno che rimanessi fuori noi viviamo questa situazione diamo abbiamo il diritto allo studio ma ci sono ancora
Direi centinaia di migliaia di persone che per le quali è semplicemente un diritto sulla carta non siamo in grado di progettare di riprogettare riconfigurare il nostro servizio distruzione
Sui più deboli ma cerchiamo continuamente di recuperarli investendo soldi aggiuntivi per risolvere problemi che crediamo semplicemente perché la scuola è modellata i più forti
C'è un altro aspetto di cui tener conto che di fatto non CD continuiamo avere una scuola profondamente classista ce lo dicono tutti da in questi cinque dovrebbero essere letti che lui Sperto almeno OCSE-PISA
Voglio lanciare questo slogan ci sono molti dati che ci dicono di un problema molto concreto che e nel mantenere ancora disciplina spot in due anni di obbligo che poi potrebbero allungarsi a quattro perché la scuola dell'obbligo col cinque per quell'obbligo al movente sedici anni l'obbligo di istruzione col diritto dovere che arriva a diciotto
Ma il fatto di dividere precocemente a quattordici anni tredici quattordici anni di ragazzi e mandare quelli che hanno il risultati migliori Irish quelli che hanno risultati peggiori negli studi professionali
Una delle cause del problema quando leggiamo quei dati vediamo che i professionali hanno quel problema hanno un problema enorme
C'è una differenza enorme tra i risultati di apprendimento degli alunni che quando in un professionale tra quelli che va e quelli che vanno in un liceo questo è un problema e creiamo nuovi perché ci illudiamo che la scuola sia fatta
Solo dai docenti la scuola fatta anche dagli alunni sono soprattutto loro che la fanno sempre prendiamo tutti quelli che in terza media sono i peggiori come in termini di risulta quindi al premier che li mettiamo tutti insieme
Stiamo creando i presupposti per ridurre a cinque anni perché indicativamente le loro possibilità di successo nei due anni successivi che però sono obbligatori questo è per me al limite vere cioè dove sì di fare un titolo di giornale io la droga chiralità abbia di professionali c'è una differenza enorme tra i professionali e il Micelli facciamo la riforma dei cicli subito
Bene allora il tam per la sua esposizione terminato io ringrazio ancora Simone Giusti insegnante docente a contratto presso l'Università di Siena di didattica della letteratura italiana per questa conversazione appresso a risentirci allora
Grazie grazie a tutti sa