E la Mafia? Memoria, informazione e cultura per ricordare le stragi e rimuovere i segreti di Stato

Tutti Cuneo sarà gruppo misto Oggiono l'onore e il piacere di presentarvi tra graditissimi ospiti
Ah rompe Tinari caporedattore di antimafia Duemila Sonia Bongiovanni a Marta K Cioni rispettivamente direttrice a capo predatrice movimento culturale Our Boris per la conferenza stampa dal titolo e la mafia
Memoria informazione cultura per ricordare la strage più muovere segreti di Stato grazie
Mon pomeriggio a tutti quanti per per prima cosa per definire ingraziare l'onorevole sarà coniando per averci invitato ad essere qui onore assolutamente per noi in questo luogo così importante per affrontare certi argomenti
Sinceramente ritengo che mai come in questo momento diventa fondamentale parlare di mafia antimafia delle normative che sono tanto importanti quanto in questo momento a rischio
Non gli altri a fine mila danni ci occupiamo delle mafie di Cosa Nostra 'ndrangheta camorra sacra corona unita dei rapporti alti ed altri che e e se hanno avuto nel corso la nostra storia repubblicana e che purtroppo ancora oggi detengono
Noi siamo qui perché vogliamo porre degli interrogativi esprimere anche delle considerazioni che magari possano aiutarci in qualche maniera apportare a riflettere sulle rischio che stiamo correndo
Tutt'oggi nel due mila ventuno in primo luogo chiediamo sì perché le mafie esistono e resistono da oltre centocinquanta anni
Chiediamoci perché si sono evolute fino a diventare parte di un unico sistema criminali integrato così come lo definiscono tante detti lavori tanti
Magistrati inquirenti
Chiediamoci come è possibile che dietro le stragi che hanno colpito il nostro Paese da Portella della Ginestra fino a quelle del DNA del novantadue novantatré missino ancora numerosi misteri irrisolti
Chiediamoci perché a un certo punto all'improvviso le stragi sono finite non certo per monta di questa o quella organizzazione criminale
Dobbiamo porci delle domande perché siamo all'interno in quell'arco temporale che va dal ventitré maggio diciannove luglio ovvero che cinquantasette giorni Kanno diviso la strage di Capaci da quella di via D'Amelio
Inchieste e processi ci hanno restituito un pezzo di verità
Ma da cittadini prima ancora che da giornalisti io giovani attivisti
Noi vogliamo dire che la verità la vogliamo per intero senza retorica essenza finte promesse
Nella ricerca della verità oggi sono dei punti fermi da cui è necessario ripartire e ci sono le sentenze
Che in dove si afferma che i per esempio la trattativa tra Stato e mafia non è una chimera
Trattativa fra Stato e mafia esistita c'è stata avuto luogo altre sette sentenze che raccontano dei rapporti tra soggetti delle istituzioni Cosa Nostra e altre che certificano l'esistenza di depistaggi
Mi sono stati compiuti
Certo viviamo un momento delicato non solo per la ricerca della verità
In questi giorni è scoppiato questo dibattito
Proprio sul ritorno in libertà di un collaboratore di giustizia
Come Giovanni Brusca
E prima ancora di questo fatto è avvenuto che nei mesi scorsi dalla Corte costituzionale a deliberato ha deciso si espresse in materia di ergastolo ostativo e tutto questo ci preoccupa
Certo non si è ancora arrivati al liberi tutti ma è chiaro che da oggi i boss mafiosi anche irriducibili possono sperare di vedere e sauditi quelli quei intimi desideri chiamiamoli così che portarono alle stragi degli anni novanta
La disciplina l'ergastolo sta attivo espressa nell'articolo quattro bis ordinamento penitenziario in cui si vieta di liberare il boss stragisti con una deroga solo se non collabora con la giustizia
Sarebbe è in contrasto con gli articoli tre e ventisette la Costituzione con l'articolo tre dalla Convenzione europea diritti dell'uomo
Ad esprimersi in questi termini è stata la Consulta che ha esaminato e questioni di legittimità sollevate davanti alla Cassazione sul regime applicabile ai condannati alla pena l'ergastolo appunto per reati di mafia
Che non abbiano collaborato con la giustizia chiedendo l'accesso alla liberazione condizionale lo Stato in particolare un boss mafioso che ha trascorsi ventitré anni aveva chiesto questo questo premio diciamo così
Non ci ha sorpreso una tale decisione da parte la Corte costituzionale perché di questo si parla da tempo mai più da tempo il nell'ottobre del due mila diciannove sulla scia della pronunce della Corte europea dei diritti dell'uomo già la la Corte Costituzionale si era espressa sempre in materia di quattro bis aprendo alla possibilità che per gli ergastolani ostative di accedere a permessi premio
Diciamo così quindi ritornare a casa
Ma per brevi periodi nel corso la detenzione senza appunto il vincolo di collaborare con la giustizia
Diciamolo subito perché questo è il nostro pensiero e non è detto che tutti la pensano così
Da una parte si può comprendere sicuramente la decisione che lo della decisione muoveva appunto dall'esigenza di tutelare diritti costituzionali garantiti
Delle condizioni delle carceri delle dei diritti e tenuti dei percorsi educativi delle sicurezza della salute e quant'altro non solo si può ma si deve discutere
Ma così accade di valutare prevalente valutare in maniera prevalente rispetto a quelle esigenze di tutela della collettività altro principio costituzionale
Il diritto soggettivo del detenuto a scegliere i modi e i percorsi la propria risocializzazione rifiutandosi di aderire quelli previsti dalla legge magari semplicemente distorcendo sì
Messaggi a nostro avviso devastanti inaccettabili
Ci sono dei confini che vanno tracciati perché questo purtroppo non è un Paese normale qui
Accaduto in Italia ciò che non è accaduto in nessun'altra parte del mondo e non possiamo dimenticarlo sono stati uccisi centinaia di magistrati di uomini dell'istituzione politici sacerdoti giornalisti cittadini donne e bambini
Ciò che ha lasciato sconcertati è stato che il dello scorso ventitré marzo in prima battuta l'Avvocatura dello Stato
A di fatto in un primo momento aveva diciamo così chiesto il rigetto nel nel
Del ricorso insomma al in Cassazione
Poi in un secondo momento ha fatto diciamo così un'apertura invitando la Consulta emettere una sentenza interpretativa di rigetto appunto in cui si riconosceva al giudice di sorveglianza il potere di valutare a sua discrezione mi singolo caso verificando in concreto le ragioni della mancata condotta collaborativa e quindi valutare appunto
Se in ogni singolo caso un segnale grave e preoccupante di un Governo che sull'alta la mafia resta in tutto questo tempo silente cosa è stato fatto in questi anni da quando la cedo per la prima volta si era espressa
Sull'ergastolo ostativo o sul quarantuno bis e come la politica ha pensato di intervenire a difesa di principi fondamentali per la lotta di contrasto alle mafie adesso si invita il Parlamento a deliberare entro dodici mesi una legge che stabilisca in quali casi un mafioso non pentito con altre ragazze lo pensiamo ai vari Bagarella Santapaola i Madonia Giuseppe e Filippo Graviano biondino
Possono accedere alla libertà vigilata dopo ventisei anni di carcere
Forse in pochi l'hanno notato ma c'è anche un altro aspetto in questa in questo giudizio espresso dalla Corte costituzionale che a nostro avviso è grave ed è quello che riguarda che stress aggiunta la levata di scudi che c'è stata sulla liberazione di Giovanni Brusca collaboratore di giustizia che ha scontato lo ribadisco in carcere l'intera propria pena
Rappresenta qualcosa di grave ed è proprio il la normativa sui collaboratori di giustizia ho letto e sentito di proposte di modificare una tale legge addirittura facendo passare il fuorviante messaggio che la stessa non è stata cambiata dal mille novecentonovantadue
Ciò avvenuto in realtà non è vero che non è stata mai cambiate avvenuto e grazie a una legge criminogena la si potrebbe definire così del Duemila per certi aspetti voluta dal centro sinistra Marco anche con l'appoggio del centrodestra
Affinché si riduce si riducesse la durata dei giorni in cui il colabrodo di giustizia dovrà raccontare tutto quello che sapeva ridotto in appena sei mesi
Tutto ciò che fosse stato dichiarato successivamente non sarebbe stato utilizzabile dalla magistratura non è processabile assunto meno valore
Ergastolo quarantuno bis le dissidenti che sono tra i primi punti l'elenco del richiesta che Cosa Nostra ha presentato lo Stato per interrompere quella scia di sangue dei primi anni novanta
Qua ecco forse questa la partita che è in gioco in questo momento si stanno riaccendendo le speranze dei dei boss con questa situazione si rischia di vedere rafforzato il ruolo dei capimafia
Di comando all'interno dell'abitazione mafiose non si può fare finta che i boss una volta usciti non tornano nel proprio esatto opposto
Ad occupare appunto che i ruoli che avevo in precedenza lo dicono una miriade di inchieste dei più recenti
Per esempio penso a quella che ha visto il boss di Agrigento coinvolto Falzone che appunto dal quarantuno bis addirittura comandava impartiva ordini all'esterno
C'è poi il rischio appunto di avere sempre meno collaboratori giustizia retrocedere su questi punti a uno schiaffo a chi ha sacrificato la priorità
E anche risultati che fin qui sono sono stati ottenuti la legge sui pentiti sui collaboratori di giustizia va rivista sì ma per favorire le incentivarla e aprirne e ampliarne la portata per arrivare anche a conoscere
Ciò che si sa sui rapporti tra mafia e potere politico mafia e potere economico finanziario e non solo
Interventi deve essere fatte affinché come segnalato Pluto raggiunto di Firenze Luca Tescaroli non sia messa a repentaglio la copertura e la protezione dei collaboratori di giustizia al momento in cui attualmente quando si danno nuove generalità vengono trasferite le risultanze del casellario giudiziario
Dal centro elaborazione dati istituito presso il ministero dell'Interno
Con l'Effetto di ostacolare le ricerche di lavoro dei collaboratori e di esporli loro e le loro famiglie in caso di controlli polizia accertamenti rivelato de e gli accertamenti rivelatori del loro precedente identità
Ricordo di giustizia vanno protetti dicevamo e non abbandonati a loro stessi perché grazie a loro che abbiamo saputo quei frammenti di verità di cui parlano in precedenza
è necessario intervenire sulle Gaston ostativo
Proprio per perché non non ci siano meno pentiti
Su certi punti se qualora passasse questa questa linea il diritto al silenzio verrebbe giustificato per i capimafia
E killer con ATL all'ergastolo al che io mi chiedo quindi perché bisognerebbe condannare il silenzio
Degli imprenditori che pagano il pizzo oppure i tutti quanti coloro che soggiacciono intimidazioni della mafia ecco questo non è accettabile eh sì ci sono
Tutto questo necessario perché se passa questa linea
Di silenzio appunto si ha un avallo culturale che non è possibile più permettersi
Ribadiamo ancora una volta se si prosegue su questa strada verrebbe demotivata ogni spinta a collaborare con la giustizia consentendo alla mafia di privare lo stato di uno strumento di una tesi prezioso per destabilizzare gli equilibri interni di azioni criminali
Disarticolare Undone le strutture l'abolizione di fatto della pena dell'ergastolo i vicini limati avrebbe inoltre fatto venire meno l'unico vero deterrente tenuto le tende mafiosi quali sono da sempre l'assegnate dover scontare anche lunghi anni di carcere come presso la propria carriera criminale
Ma temono fortemente appunto una condanna all'ergastolo prima perché li priva per sempre di quel potere che fino a quel momento avevano acquisito e della possibilità di godere delle ricchezze accumulate
Infine va considerato che i mafiosi doc sono sempre stati detenuti modello rispettosi delle regole del carcere quindi già usufruiscono di una liberazione anticipata cioè di uno sconto automatico di novanta giorni di pena per ogni anno di detenzione
L'accumulo progressivo di tre mesi visti sconto per ogni anno di pena sommandosi al tempo accorcia di molto il perito previsto per l'accesso ai benefici penitenziari così dieci anni si riducono a
Otto anni e sei mesi venti anni si riducono a quindici
Se a questo si aggiunge la dichiarazione formale dissociazione di ripudio del passato si comprende come possa divenire problematico per il magistrato di sorveglianza motivare il diniego dei benefici penitenziari in assenza di concreti
Elementi che provino come la risocializzazione del detenuto dimostrata nei modi semplificati sia il frutto di un'abile strategia di simulazione e non il sincero punto di arrivo di un ripensamento critico delle proprie scelte di vita
Nei mesi scorsi abbiamo giornalisticamente se diffusa questa notizia ma è stata
Confermata
Del fatto che Frey Lippo Graviano un boss stragista della famiglia di Brancaccio di Palermo affermata i magistrati di Firenze di essersi dissociato
Ebbene questa dichiarazione al contempo accompagnata da un richiesta di poter accedere a un permesso premio getta sicuramente un'ombra gli allarmi
Oltre a loro aspettano il verdetto la Consulta altri fratelli Graviano anche altri mille due oltre mille duecento detenuti condannati al fine pena mai
Io non ho fatto né trattative né patti ho avanzato le mie lamentele per il carcere nei confronti di tutti i politici alcuni politici più garantisti a loro dire
Invece di mantenere gli impegni presi con il mio nonno hanno fatto leggi ingiuste vergognosa incostituzionali tant'è vero che l'Italia non fa altro che prendere sempre molta della corte europea
Il quarantuno bis normale che stiamo male
E al quarantuno al quarantuno bis ma io non piango e non faccio la vittima io lotto per quello che mi permette la legge sul quarantuno bis o l'ergastolo io cerco di infilarmi sulla mia condizione con chiunque di sinistra o di destra
Che possa portare a compimento questa situazione
Queste sono le prove di Giuseppe Graviano anche gli boss stragista già condanna condonato appunto per le stragi del novantadue novantatré
Al processo indagherà stragista fatto queste dichiarazioni io c'ero lo scorso anno sentite indiretta
Forse tutto questo non è un caso che avviene proprio ora ecco la luce di questo io credo che dobbiamo re non solo riflettere ma anche agire e per farlo dobbiamo capire che l'emergenza volta la mafia non è affatto conclusa su questo lascio la parola Marta grazie
Buonasera a tutti
è vergognoso per non dire grave e preoccupante come oggi ci si riferisca alla normativa italiana di contrasto alle mafie unica in Europa e nel mondo come una normativa arretrata il ritardo con il cambiamento dei tempi e con l'attuale contesto economico sociale politico e giudiziario
è vero che oggi abbiamo bisogno di modifiche legislative per rendere più efficace la lotta alla criminalità organizzata ma sicuramente non nel senso di abbassare la guardia e l'attenzione sul fenomeno
Perché non è vero
Che oggi non c'è più la massa del mille novecentonovantadue
O che quel pacchetto di leggi ideato e voluto da Giovanni Falcone non risponderebbe più alle necessità di trent'anni fa
Quando le autostrade le macchine saltavano in aria e sulle strade si potevano calpestare il Polo i proiettili
E il sangue di civili magistrati giornalisti e preti innocenti
è vero
Oggi la mafia è cambiata ma non perché meno pericolosa ma al contrario perché molto più potente rispetto al mille novecentonovantadue
Nel silenzio pressoché generale della politica e delle legislature che si sono succedute
è stata in grado di incrementare la sua influenza prendendo il controllo di molti settori della società ed estendendo i propri tentacoli all'interno di ogni ambito della nostra vita quotidiana sfruttando le crisi economiche come quella attuale posta indennità e dimostrando una incredibile capacità di adattamento e di resilienza ai mutamenti politici e sociologici
Tutto questo grazie ai stretti rapporti con componenti della politica dell'imprenditoria delle banche e tre persino con il mondo della massoneria deviata
Grazie al lavoro di quella magistratura onesta e più esposta nella ricerca della verità che ha aperto inchieste giudiziarie e istruito processi
è emerso come oggi non solo alle mafie Cosa Nostra 'ndrangheta camorra sacra corona unita si muovono sinergicamente come una cosa sola
Ma agiscono all'interno di un vero e proprio sistema criminale integrato composto da un insieme di soggetti che in maniera coordinata e organizzata operano in fedelmente negli ambiti strategici a livello mondiale
Soprattutto in ambito finanziario economico imprenditoriale ma anche politico ed istituzionale
Tali fatti e tali rapporti emergono per esempio dall'inchiesta sistemi criminali
Dal processo andrà anche da stragista e dal processo Gotha
Proprio da quest'ultimo è venuto alla luce come quella fabbrica di politici amministratori professionisti della pubblica amministrazione che rientrano in tale sistema di corruzione
Siano pedine da muovere per cito testuali parole
Far funzionare a dovere amministrazioni governi locali e nazionali azzerando la democrazia e svuotando di significato il peso le elezioni
Le istituzioni persino l'associazionismo e il terzo settore diventati strumenti occasione per stringere rapporti creare legami costruire alleanze canali di finanziamento
Il maxiprocesso contro la 'ndrangheta attualmente in corso al tribunale di Rebibbia rinascita Scotte vede al banco degli imputati uomini appartenenti proprio alle nostre istituzioni e a quei settori che prima menzionavo
E le indagini dell'inchiesta che sono state dirette anche dal procuratore Nicola Gratteri
Hanno fatto luce su come attraversi individui che fungono da intermediari e che nella maggior parte dei casi fanno parte anche di sistemi massonici deviati
Le organizzazioni mafiose si relazionano con i circuiti bancari con le società straniere con le università e con tutti i tipi di istituzioni
Così vengono comprati voti elettorali vengono aggiustati processi per ridurre le pene o addirittura per arrivare a scarcerazioni
Viene riciclato denaro sporco proveniente da attività illecite per essere immesso nell'economia Luca legali
Ma qual è il vero potere della mafia
Come è noto a tutti le organizzazioni criminali producono solo in Italia un fatturato che si aggira intorno ai centocinquanta miliardi di euro
Che se li mettiamo a confronto con i ricavi del due mila venti di aziende e gruppi imprenditoriali italiani si registra che la mafia italiana avrebbe trenta miliardi in più
Rispetto al primo gruppo italiano ex R. che al suo interno FIAT per rari Sieni se le assicurazioni partner né e la Juventus
Averne
Più del doppio dell'ENEL quasi il triplo dell'ENI dell'Intesa San Paolo otto volte tele come e la Banca UniCredit sedici volte Luxottica quindici volte il gruppo Ferrero e infine quarantuno volte in media sette
Il gruppo televisivo controllato da Silvio Berlusconi
è facile capire quindi come con tutto questo denaro le Marche siano in grado di ricattare condizionare le scelte politiche imprenditoriali economiche persino comunicative del nostro Stato
Ed è scandaloso che all'interno di questo Parlamento non si parli e non ci si chieda il motivo per cui il fatturato delle attività sommerse delle mafie viene inserito all'interno del nostro prodotto interno lordo in accordo con i criteri dettati dall'Unione Europea
Forse perché senza quel sostegno economico la nostra economia cadrebbe nel baratro e ancora più inquietanti è che non si parli delle tonnellate di cocaina che arrivano dritte dalle coste sudamericane dei nostri porti primo fra tutti Gioia Tauro ma anche porti del nord Italia come quelli di Genova la Spezia Vado Ligure Livorno e Venezia
Traffici di cui la 'ndrangheta detiene il controllo quasi totale in tutti i Paesi del mondo
I miliardi che vengono fatturati grazie all'industria mondiale del narcotraffico vengono investiti nel nostro Paese nell'edilizia nei settori immobiliari e nel terziario e nelle ali qua
Nei rifiuti ma anche nel turismo nell'uso e persino nei centri di accoglienza violando il diritto al lavoro il diritto alla salute come molti altri diritti
Oggi in effetti non solo le Marche sono diventate vere e proprie multinazionali in grado di condizionare le regole del libero mercato di alterare le leggi dei commerci nazionali ed internazionali
E di sostenere ricattare le economie dei Paesi civilizzati
Ma in Italia rimangono anche e soprattutto ormai da più di cento cinquant'anni un problema sociale la cui soluzione non è mai stata una priorità nell'agenda politica dei nostri governi
Io vengo dalla Sicilia precisamente da Palermo
E nella mia regione si registra il tasso di povertà più alto di tutta Italia peggiorato ulteriormente dalla crisi pandemica il quarantuno virgola quattro per cento contro la media nazionale del quasi dieci per cento
Analizzando le tipologie di reati si scopre un disegno molto simile a quella dei Paesi sottosviluppati e si nota una crescita molto preoccupante del numero di reati nei settori più colpiti dalla crisi economica soprattutto nel post pandemia un esempio fra tutte l'inchiesta spaccaossa grazie alla quale si è aperto un terribile squarcio
Sulle drammatiche condizioni di vita e sull'estrema miseria della Sicilia dove oggi vivono o meglio cercano di sopravvivere persone talmente disperate da fare la fila per farsi rompere le ossa in cambio di pochi spiccioli
E là davanti a questo scenario che spesso si assiste ad una giustizia che corre a due velocità
Una giustizia spietata con l'illegalità di strade dei piani più bassi della popolazione
Alimentata da una crisi economica alimentare e sanitaria senza precedenti frutto di deboli ed insufficienti riforme e di scarse ed Evani e manovre di finanziamento pubblico
E una giustizia completamente impotente nei confronti della criminalità dal colletto bianco che non riesce a far scontare nemmeno un giorno a chi addirittura viene condannato definitivamente
Infatti solo lo zero virgola tre per cento dei detenuti appartiene a quest'ultima categoria sociale
Ed è proprio di fronte a questa gravità dei fatti che ci dovrebbe essere solo l'indignazione e la volontà di cambiamento soprattutto da parte di chi viene insignito di mandati politici ed istituzionali
Tali dati ed elementi sono emersi e continuano ad emergere da inchieste e processi dove un ruolo fondamentale viene giocato proprio dei collaboratori di giustizia
Grazie al cui apporto di verità abbiamo potuto comprendere la mentalità criminale le modalità di azione le strutture interne delle organizzazioni mafiose e dei loro traffici
Inoltre
Quei pochi che certuni di svelare
Le ramificazioni di quelle strutture di potere i di quegli ibridi con connubi tra mafia e politica di cui parlavamo all'inizio vengono delegittimati calunniati e minacciati di morte
Gli affetti oggi c'è chi ancora convinto che le stragi gli attentati gli omicidi le minacce le sentenze di morte rappresentano solamente un rito un ricordo lontano
E che per questo motivo quella normativa se l'ergastolo ostativo se la legge sui pentiti e quindi sull'istituto della collaborazione con la giustizia debba essere modificata per essere adeguata ad un nuovo presente
Purtroppo però
Anche se l'Amati è cambiata in questi ultimi decenni ha sfruttato soprattutto il canale della corruzione per insediarsi in ogni settore sociale politico ed economico raccontare di una mafia che non spara più
E di una mafia che abbandonato quegli strumenti di violenza e di minaccia significa raccontare una storia che mistifica e distorce la realtà dei fatti
Perché la mafia anche se dal volto pulito non ha mai rinunciato all'uso dell'intimidazione della violenza ogni volta che segna presentata la necessità
Quei magistrati che nel tempo si sono spesi e che oggi si stanno spendendo sacrificando la loro vita nella ricerca della verità totale sulle stragi del mille novecentonovantadue e del mille novecentonovantatré su quella trattativa accertata da una sentenza in primo grado tra pezzi del nostro Stato e Cosa Nostra
Sulla rimozione di quei segreti di Stato che servono a garantire l'impunità di chi non vuole che tale verità venga alla luce e su quella relazione tra mafia e corruzione senza la quale Cosa Nostra 'ndrangheta camorra non sarebbero state in grado di sopravvivere né di crescere con tale misura ecco tali magistrati subiscono oggi isolamenti ed istituzioni dei propri ruoli proprio come accadeva Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino
Ci teneva infatti a ricordare per chi ha l'attitudine a dimenticare oppure a nascondere determinati fatti che tali magistrati come Nino Di Matteo Giuseppe Lombardo Sebastiano Ardita Nicola Gratteri Roberto Scarpinato così come altri per le indagini scomode che stavano svolgendo sono stati oggetto di pesanti minacce telefoniche di incursioni nelle proprie abitazioni di buste contenenti proiettili di bombole a gas in cui era stato collocato dell'esplosivo
Di messaggi e biglietti intimidatori e di ordigni rudimentali poggiati sulle proprie foto
Il Antimo vorrei anche ricordare che contro un magistrato in particolare Nino Di Matteo attualmente consigliere al Consiglio superiore della magistratura era pronto il territorio arrivata direttamente dalla Calabria a Palermo
Ed era stato organizzato con tanto di riunione tra i capimafia
è il progetto di attentato
Il tredici novembre due mila tredici mentre era in corso il processo trattativa Stato-mafia in primo grado che vedeva al banco degli imputati boss di Cosa nostra ed esponenti degli atti
Delle istituzioni tra cui anche Marcello Dell'Utri cofondatore di Forza Italia insieme a Silvio Berlusconi
Il capomafia Salvatore Riina interessato dal carcere affermava che
Di Matteo deve morire e con lui tutti i pm della trattativa che mi stanno facendo impazzire
Però nel due mila quattordici sempre dal carcere
Questa Di Matteo non se ne va gli hanno rinforzato la scorta e allora se fosse possibile ad ucciderlo un'esecuzione come eravamo quel pale a quel tempo Palermo con i militari ti farei diventare il primo torneo il tonno buono
E poi proprio grazie alla collaborazione con la giustizia di alcuni pentiti
Sono venute alla luce quelle missive inviate dall'altro capomafia Matteo Messina Denaro attualmente latitante da ventotto anni picciotto di Riina e di Provenzano in cui spiegava che Di Matteo andava fermato perché si era spinto troppo oltre
E che erano amici di Roma a chiederlo
A detta dei pentiti gli stessi mandanti esterni di Paolo Borsellino si tratta di un attentato che secondo i magistrati nisseni che si sono occupati delle indagini è ancora in corso
Questo accade perché quella parte della magistratura al servizio dello Stato viene lasciata in completa solitudine come unico avamposto nella lotta alla criminalità e al terrorismo
Non stupisce inoltre che in questo preciso momento quei fatti scomodi sui rapporti mafia-politica sono oggetto di depistaggi opere di nascondimento e manipolazione da parte di esponenti politici e dei mezzi di comunicazione
E allora forse è proprio questo il problema di certe verità e di certi misteri è troppo scomodo parlare
Perché se si facesse cadrebbero poltrone privilegi e l'intera maschera democratica che compromette ogni giorno i principi della nostra Repubblica
Non ci resta che ammettere allora che la mafia serve
E dà sicurezza
Così come servono i suoi soldi e i suoi investimenti nell'economia legale
Fino a che ci saranno persone e gruppi di individui che avranno interesse a legittimare questo sistema non ci sarà posto per veri cambiamenti e per un profondo e completo sradicamento della mafia
Così si cerca oggi ipocritamente di convincere e di illudere lì con l'opinione pubblica italiana che le mafie non hanno più la stessa forza e lo stesso potere di trent'anni fa
E che prima o poi scompariranno del tutto senza che noi facciamo nulla
Ma questo non accadrà mai fino a che non ci sarà un'azione forte e prolungata e decisa da parte del nostro Stato e non solo quando c'è il sangue sull'asfalto
Dopo quasi trent'anni sarebbe venuto il tempo di ammettere tutto questo all'interno delle aule parlamentari e di fare un processo di pulizia interna
Perché mafia e corruzione sono due facce della stessa medaglia che andrebbero combattute con la stessa fermezza
è il nostro il dovere come cittadini e cittadine e come giovani di pretendere verità e giustizia da chi ci dovrebbe rappresentare
Ma è vostra la responsabilità politica civile e morale di proteggere la nostra Costituzione e la nostra democrazia
Grazie
Grazie
In carica di giovani e cittadina e studentessa
Oggi voglio parlare ai nostri dirigenti politici
A nome di tutti quei giovani e quelle giovani del nostro Paese che come me
Non si riconoscono nell'ipocrisia che dilaga in molti aspetti del nostro governo italiano
E alla politica che ci rivolgiamo
Quella politica che dovrebbe rappresentare i principi altissimi della costituzioni fondata dal sangue dei nostri partigiani e delle nostre partigiani
Una politica quantomeno silenti se non anche compromessa la mafia in alcuni casi
Una politica che non è ancora capaci di processare se stessa nonostante i fatti riportati dalle sentenze dimostrino in molti casi la sua corruzioni e collusioni con le mafie
Tra queste figure politiche come prima accennava Marta
Abbiamo visto protagonisti i fondatori del partito Forza Italia nato nel mille novecentonovantaquattro
Marcello Dell'Utri condannato in primo grado nel processo trattativa Stato-mafia e in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa
In quest'ultima sentenza c'è scritto che venne stipulato un patto tra le famiglie mafiose e Silvio Berlusconi
E che proprio Marcello Dell'Utri sia stato intermediario di quel patto almeno fino al mille novecentonovantadue
Silvio Berlusconi che secondo la stessa sentenza definitiva ha pagato alla mafia fino al mille novecentonovantadue è tutt'oggi indagato a Firenze come mandante sterno delle stragi del novantatré insieme a Marcello Dell'Utri
Ebbene è una vergogna
Che gli uomini vicino alla macchina vicini alla macchia abbiano ancora voce in capitolo sul dibattito politico e addirittura si presentino al Quirinale per dare la propria disponibilità politica per formare un governo
Ed oggi Forza Italia è parte di quel governo
Vorrei allora porre l'attenzione sul concetto di responsabilità politica di cui ci parlava Paolo Borsellino
Riportando una sua dichiarazioni
Sette vizi vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato prendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica
E quindi nonostante certe sententiae
Non abbiano abbastanza provi per conto per condannare l'imputato esisti una responsabilità civile che dovrebbe stare alla base di impegno politico
Quando invece la politica spesso ci ha dimostrato di volersi nascondere dietro lo schermo della sentenza
Per negare i fatti illeciti e vicinanza alla criminalità organizzata
Nel corso del tempo
Il dialogo fra Marche istituzioni c'è sempre stato
Tra i tanti cito l'esempio più famoso quello di Giulio Andreotti sette volte presidente del Consiglio che ha incontrato i boss mafiosi a Palermo prima e dopo l'omicidio del presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella
Le sentenze comprovano che Andreotti fu responsabile del reato di associazione per delinquere con Cosa Nostra fino al mille novecentottanta ma fu salvato grazie la prescrizioni
Ci sono anche altre vicende che ancora restano aperti
Parliamo della mancata estradizione dell'ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena condannati in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa perché ritenuto vicino alla cosca di 'ndrangheta dei Rosmini
Oggi è ancora latitante Libero di ieri negli Emirati Arabi in cui non esiste il reato di associazione mafiosa e non ci sono i presupposti giuridici per tenerlo in cella
E allora io mi chiedo cosa si aspetta a pretendere quell'estradizioni
Un'altra questione è quella del boss di 'ndrangheta Rocco Morabito da poco arrestato in Brasile
Anche in questo caso mi chiedo cosa stiamo aspettando vogliamo rischiare una nuova fuga come quella avvenuta dal carcere in Uruguay nel due mila e diciannove erano passati due anni dal suo primo arresto nel due mila e diciassette
Il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri afferma che si dovrebbe lavorare con gli Stati affinché mettano per i latitanti un decreto di espulsione dal Paese immediato anziché chiedere l'estradizione
Cosa che andrebbe fatta subito e senza tentennamenti
Ma parlando appunto di latitanti vorrei concentrarmi sul fatto che dopo ventott'anni
Sì è ancora libero il boss mafioso più ricercato al mondo che è Matteo Messina Denaro
Attuale punto di riferimento per Cosa Nostra depositario dell'archivio di Riina conoscitore di quei segreti indicibili che sono di ricatto per lo Stato macchia con cui lui stesso si garantisse la latitanza
Messina Denaro è un punto d'incontro tra i Paesi arabi l'America e diversi componenti che girano attorno alla macchina come massoneria e servizi segreti deviati
Parole che il collaboratore di di giustizia Nino Giuffrè a rilasciate ai magistrati
I latitanti autore di almeno una settantina di omicidi come mandanti ed esecutori è stato condannato in primo grado come uno dei mandanti della strage di Capaci e di quella di via D'Amelio ed è stato condannato definitivamente all'ergastolo
Per aver organizzato le stragi del novantatré in Roma Firenze in Milano esportando la strategia stragista incontinenti
Colpendo monumenti e causando vittime innocenti
Come le bambine Nadia e Karen e Caterina Nencioni di nove anni e di cinquanta giorni che oggi voglio ricordarvi
Sicuramente è una figura chiave quella di Messina Denaro
Di quel sistema criminale integrato di cui prima si parlava
Ma mi chiedo
Saranno parte di quei servizi di sicurezza dello Stato a proteggerlo
Se davvero si vuole combattere la mafia
Chiediamo alla ministra dell'Interno Luciana la multa Cesi che la priorità sia la cattura di Matteo Messina Denaro che vengano rafforzate le forze dell'ordine e stanziati più finanziamenti per la ricerca della CIT anti
Chiediamo la rimozione dei segreti di Stato sulle stragi e soprattutto quelli riguardanti il ruolo di servizi segreti
Tutti i familiari di vittime di mafia insieme a noi cittadini e cittadine abbiamo il diritto di conoscere la verità sui padri e sulle materie della patria
Uccisi uccisa ingiustamente da quella parte distratto contaminata con la mafia che ancora oggi ha presente nelle aule del potere
Se davvero si vuole combattere la mafia noi chiediamo la ministra della Giustizia Marta Cartabia che difende la normativa antimafia ispirata e voluta da Giovanni Falcone in persona
Una normativa la nostra unica
Che dovrebbe essere condivisa da tutti gli Stati
Chiediamo dunque la politica di non essere ipocrita lamentandosi del fatto che collaboratori di giustizia vengano scarcerati a fine pena per poi non dire nulla del fatto che si stanno per liberare non i mafiosi che hanno parlato ma quelli che stanno in silenzio
I quali non avranno più alcun motivo per parlargli
Perché questi fischi
Che vostra registi escano dal carcere senza aver mai detto ciò che stanno su quei delitti
Se vogliamo una riforma della giustizia deve essere ai fini di una magistratura indipendenti e non in favore di una magistratura che sia controllata o condizionato dalla politica
Quella stessa politica che da sempre vuole garantirsi l'impunità
Perché nonostante alcuni scandali uno di questi il caso Palamara la magistratura si sta dimostrando capaci di processare se stessa cosa che la politica non ha mai fatto
Vogliamo che venga garantito il sostegno ai magistrati che non vengano lasciati soli come accaduto con Falcone e Borsellino che non vengano delegittimati e che la storia non si ripete ancora
Menia Caglio
Va anche al ministero dell'Istruzione bianchi che ho avuto il piacere di incontrare personalmente alla commemorazione della strage di Capaci quest'ultimo ventitré maggio
A lei ministro vorrei chiederle come giovane studentessa che nelle aule delle nostre scuole mi e delle nostre università si parli di mafia
Ma non solo per la tenacia e la lungimiranza di qualche insegnanti e professori
Chiediamo che sia materia di studio che se ne parli in modo approfondito chi si racconti che in Italia non molto tempo fa sono scoppiate nelle Bondi e che non sono stati soltanto stragi di mafia ma anche stragi di Stato
Vorrei che si paghi delle sentenze che dimostrano i relativi fatti accaduti perché molti giovani come me non conoscono questi fatti che appartengono alla storia della nostra Simoni
Una delle prime armi per sconfiggere la macchina era a conoscenza e questo ce l'hanno insegnato Falcone e Borsellino
E si può finalmente distruggere quella mentalità mafiosa soltanto attraverso l'informazioni trasmettendo una nuova cultura ai bambini e hanno i giovani
Per ultimo
Vorrei dirigere il mio appello al presidente Mario Draghi
Le chiediamo di parlare il signor Presidente da esperto economista dei fatturati delle mafie di come quegli ingenti capitali vengano riciclati nelle banche dell'intera economia mondiali
Vorrei chiederle signor Presidente quale posto da
Alla lotta alla mafia
Perché non è ai primi punti dell'agenda politica del Governo non è forse un'emergenza
Dopo queste osservazioni vorrà ancora rimanere in silenzio
E il nostro passato
Ci sono stati i ministri che hanno avuto Hidalgo ignoto coraggio di dire che con la mafia bisogna conviverci
E questo per noi non è accettabile
Io non ho vissuto l'epoca delle stragi
Padania generazioni è figlia del sangue dei martiri
Traditi da una parte dello Stato
Lo stesso Stato che hanno servito fino all'ultimo di nove giorni
Io non ho vissuto le stragi
Ma voglio lottare affinché nei nella mia generazioni né quelle futuri debbano mai dire le carie tali orrori
E il mio è un appello alla politica né a tutto lo Stato di non accorgersi del problema quando ormai sarà troppo tardi
Grazie mille
Ringrazio infinitamente
Quindi parliamone continuiamo a parlarne in questo al messaggio anche se chiedo ancora una nota ad ognuno di voi perché le persone che ci seguiranno sicuramente questo Videocon poi girerà molto
Che cosa veramente può fare ognuno di noi la casalinga il professore ognuno nel suo ambito di lavoro ma anche nel suo ambito sociale
Che cosa dobbiamo ancora fare con la cosa ci chiedete che cosa ci possiamo chiedere come sforzo in più ad ognuno di noi ogni cittadino ogni professionista in questo Paese
Se volete fare un uso grazie
Ma semplicemente io credo che ognuno debba fare la propria parte diceva padre Pino Puglisi se ognuno fa qualcosa si può fare molto
Le scelte sono onde non essere quotidiane
Alle
Innanzitutto in a prendere consapevolezza e coscienza che il fenomeno criminale mafioso non è solamente un fenomeno meridionale confinato al sud
In Sicilia dove magari ci troviamo e lavoriamo o in Calabria o in campaniano in Puglia ma è un fenomeno nazionale se non anche internazionale
E da lì da questo
Attivarsi
Innanzitutto aver rispettando le regole cercando di essere o meglio di essere dei cittadini informati
Perché appunto come diceva prima sogna solamente tramite la conoscenza e l'informazione si è liberi di scegliere quindi avere e poi bisogna se a mio avviso capire il tipo di fenomeno che abbiamo davanti
Avere in qualche mirata cento le le scelte piccole scelte quotidiane c'è un esempio che che a volte che a volte faccio quando quando mi capita di andare nelle scuole faccio questo breve inciso
Capitano a tutti quanti a volte di guidare in strada normalmente cioè in questo in questo senso intendo anche la consapevolezza non solo nelle nelle piccole cose
è un simbolo un segno che viene fatto per strada a volte che il capitale si incontra una pattuglia e si fa il gesto dei fari beni dei fari no i lampeggianti
In quel gesto che nel quotidiano collettivo sembra un gesto di cortesia che in realtà non sappiamo cosa stiamo facendo chi stiamo aiutando siamo evitando latitante siamo aiutando qualcuno che come son qualsiasi tipo di reato
Ecco anche da queste cose passa la conoscenza la consapevolezza soprattutto ma questo penso che i ragazzi l'hanno già detto in maniera forte Mario ribadiranno dopo il sostegno la ai familiari vittime di mafia
Per la ricerca della verità perché senza quei fin qui senza la verità su quei fatti noi non sappiamo bene il nostro presente che al figlio di quelli avvenimenti
Sì grazie mille
Io credo che ognuno di noi può fare qualcosa e principalmente non bisogna accettare la condizione in cui viviamo come i cittadini anche se la politica chiaramente ha un ruolo principali nella lotta alla mafia deve avere questo con le principali anche in ai cittadini dobbiamo averlo e anche nei giovani né i giovani né gli studenti N studentesse noi artisti artistiche
Ognuno nel suo nella sua vita personale nel suo lavoro
Ognuno attraverso le proprie professioni le proprie passioni non deve accettare che viviamo ancora in paesi colluso con la mafia e quindi che ancora tante verità non si conoscono
Io credo che
Ognuno ha il suo modo come diceva Aron attraverso appunto la propria vita ma dobbiamo anche unirci
Come cittadini dobbiamo unirci come associazioni dobbiamo unirci in quella lotta sociali antimafia e personalmente dico anche contro tutte le ingiustizie sociali
Che esistono non solo nel nostro Paese ma nel pianeta perché io credo che il potere è in mano al popolo davvero sì il popolo si risveglia sì volere e volessi davvero cambiare le cose io
In questo ci credo perché quei martiri sono morti con questa speranza sono morti per noi e quelle quei parenti di vittime di mafia che nominare un questo ce lo insegnano tutti i giorni quindi abbiamo un dovere morale anche nei giovani nei loro confronti di continuare a portare avanti questa lotta
Bene grazie